Analisi economica (analisi costi-benefici) Valutazione economica dei piani e dei progetti Premesse • Questo tipo di analisi si focalizza sulle modificazioni del benessere collettivo (benefici sociali) a seguito di un progetto. • Un progetto è quindi valutato sulla base del suo possibile contributo al benessere sociale. • L’ipotesi di base è quella paretiana: si possono portare vantaggi ad alcuni soggetti senza danneggiare altri. 2 • Dunque, il progetto sarà vantaggioso se coloro che ricevono benefici da esso possono compensare coloro che ne sono danneggiati. • La valutazione delle alternative è fondata sulla possibilità di misurare gli effetti differenziali delle alternative sul benessere degli individui che formano la collettività. • Iniziative a favore della collettività possono essere messe in campo da • soggetti privati • soggetti «pubblici» 3 • Le amministrazioni pubbliche possono disporre delle risorse economiche e degli strumenti di controllo per realizzare investimenti a beneficio della collettività. • A questo fine esse utilizzano parte delle risorse dei cittadini e delle imprese. • Le risorse sono raccolte attraverso: • imposte • debito pubblico • tariffazione. • In estrema sintesi, si può osservare che tali risorse, cui cittadini e imprese oggi rinunciano, sono spesso impiegate per generare, attraverso le iniziative progettuali, benefici futuri. 4 • Un’iniziativa può essere giudicata potenzialmente vantaggiosa per la collettività se i suoi benefici sociali eccedono i suoi costi, espressi come costi opportunità. • Elementi determinanti: • benefici sociali • costi sociali (costo opportunità) • tasso di sconto sociale. 5 • Ricordiamo gli effetti messi in luce dall’ACR: • costi di investimento • costi di gestione • ricavi di gestione. • Questi effetti «diretti» di un progetto sono considerati anche nell’analisi costi-benefici (ACB). 6 • Tuttavia essi dovranno essere valorizzati in modo da riflettere il costo opportunità sociale dei beni e servizi coinvolti. • I costi opportunità delle risorse assorbite misurano i benefici perduti che le risorse impiegate nel progetto avrebbero originato se impiegate nel migliore progetto alternativo. • Accanto agli elementi visti, l’ACB prende in considerazione effetti indiretti del progetto ed effetti per cui non esiste un mercato. 7 • L’ACB è basata su teorie economiche articolate che ne delineano la struttura e le modalità di valorizzazione. • Richiede inoltre studi multi-disciplinari per identificare e quantificare i diversi tipi di effetti che ricadono sulla collettività. • Fondamentale, nella pratica, è l’affidabilità dei dati utilizzati che dipende dalla robustezza degli studi di supporto. 8 • Nella presentazione dello sviluppo dell’ACB, seguiremo quanto proposto in sede UE in diversi documenti; in particolare: • Sartori D. et al., Guide to the cost-benefit analysis of investment projects. Economic appraisal tool for cohesion policy 2014-2020, Brussels, 2014 • Maffii S. et al., TRACECA appraisal manual: guidelines for pre-feasibility of transport projects, TRACECA-IDEA, Milan, 2008 9 Struttura generale • I flussi di cassa determinati nell’ACR devono essere modificati e integrati sulla base della prospettiva pubblica. • L’ACB prevede alcuni passi: • determinazione dell’alternativa di progetto (o più alternative) e dell’alternativa «base»; • definizione dell’orizzonte di analisi • identificazione degli effetti e quantificazione • determinazione del tasso di sconto sociale • analisi dell’incertezza. 10 Alternative progettuali • Ogni alternativa deve essere definita in modo da determinarne gli effetti. • L’alternativa «base» è utilizzata per valutare la variazione in termini di costi e benefici sociali. • Come già osservato, si tratta di un’alternativa «do-minimum». • Esempio: nel caso di un progetto stradale, l’alternativa base considererà lo sviluppo della domanda e dell’offerta di spostamento che si manifesterebbe in assenza del progetto. 11 Orizzonte d’analisi • L’orizzonte dovrebbe estendersi fino a comprendere gli effetti di medio-lungo periodo dell’opera realizzata. • Tuttavia, al crescere dell’orizzonte cresce anche l’incertezza delle previsioni. • L’UE e la Banca Mondiale indicano come limiti temporali per le infrastrutture 25-40 anni, anche se la vita tecnica delle opere potrebbe essere maggiore. 12 Indicatori utilizzati nell’ACB • Per la valutazione economico-sociale si possono adottare gli stessi indicatori dell’ACR: • VAN economico-sociale • SRI economico-sociale • Gli input per il calcolo saranno adattati ai principi del benessere collettivo. 13 • È però possibile utilizzare altri indicatori che esprimono il concetto di «rapporto B/C»: • rapporto aggregato (o di Eckestein) • rapporto netto (o semplice) • rapporto di Lorie-Savage. • I metodi portano allo stesso risultato in termini di appetibilità economico-sociale. • Sono basati sul confronto, a partire dallo sviluppo dei flussi di cassa, tra flussi e investimenti. 14 • Si ipotizza che la realizzazione di un progetto comporti (a un generico anno t): • Bt, benefici entranti • It, investimenti (uscenti) • Ct, costi operativi o esercizio (uscenti). • Osservazioni: • i benefici sono riferiti agli utenti e alla collettività e sono calcolati al netto degli svantaggi per gl stessi soggetti • i costi sono riferiti al promotore del progetto (investitore pubblico) e sono calcolati al netto dei risparmi ottenibili dallo stesso. 15 • Siano poi: • • • • B il valore attuale dei flussi Bt C il valore attuale dei flussi Ct I il valore attuale dei flussi It C’ = I + C • Introduciamo i tre indicatori con riferimento al seguente esempio: progetto d’investimento con SSS=5% e n=5 anni; il profilo dei flussi è riportato nella tabella seguente 16 Valori dei flussi in M€ t Bt Ct It C't Ft 0 0 0 10 10 ‐10 1 0 0 5 5 ‐5 2 10 5 0 5 5 3 10 5 0 5 5 4 20 5 0 5 15 5 20 10 0 10 10 Si ottengono i seguenti valori di sintesi (M€; per il calcolo degli indicatori I e C sono presi con segno +) B C I C' B‐C' 49,83 20,80 14,76 35,57 14,27 17 • Il rapporto aggregato è: • Il progetto è accettabile se BC > 1 • Il rapporto netto è: • Il progetto è accettabile se BC’ > 1 • In pratica, ogni € investito offre un guadagno (leva) per la collettività di 1,97€ (cfr. indice di profittabilità). 18 • Il rapporto di Lorie-Savage è: • Il progetto è accettabile se RL-S > 0 • In questo indice si confronta il surplus attualizzato e l’investimento. • Nel caso di confronto tra più alternative si può procedere con i valori incrementali. 19 • Si ordinano le alternative per denominatori crescenti. • In questo modo, la differenza di «costo» tra l’alt. i-esima e quella (i-1)-esima sarà positiva. • Si valuterà quindi se il costo addizionale imputabile al passaggio da (i-1) a i sarà conveniente rispetto ai benefici incrementali così ottenibili: • se BC(Ai-Ai-1) > 1, si accetta Ai • se BC(Ai-Ai-1) < 1, si respinge Ai e accetta Ai-1 20 • Esempio Tre alternative progettuali hanno durata di 20 anni e i seguenti valori (k€): • • • • I investimento all’anno 0 VP vantaggi annuali per il promotore (dall’anno 1) C costi annuali per il promotore (dall’anno 1) B benefici annuali per l’utenza (dall’anno 1) A B C I 200000 300000 350000 VP 1000 1100 2000 C 900 1200 1500 B 25000 34000 40000 21 • Possiamo utilizzare le annualità equivalenti per ottenere il valore dell’annualità corrispondente all’investimento (SSS=5%) e poi ricavare gli indici per i valori annuali (costanti): AE_C = AE(Investimento) + C – VP • Utilizzando il rapporto aggregato BC, otteniamo i seguenti valori per ogni alternativa: A B C AE_C 15.949 24.173 27.585 AE_B 25.000 34.000 40.000 BC 1,57 1,41 1,45 22 • L’indicatore è > 1 per tutte tre le alternative, quindi sono accettabili. • Il confronto dei rapporti benefici-costi incrementali consente di identificare la migliore: • L’alternativa C risulta essere la migliore. 23 Saggio di sconto sociale • Il saggio di sconto sociale (SSS) si configura come un saggio sociale di preferenza temporale. • Esso esprime le condizioni alle quali gli individui sono disposti a rinunciare al consumo immediato di risorse. • Un SSS elevato scoraggia gli investimenti pubblici, ad esempio in una situazione di scarsa disponibilità di capitale. 24 • Un SSS basso amplia le condizioni di accettabilità dei progetti, sottraendo però risorse all’iniziativa privata. • Sono possibili diverse modalità di stima del saggio di sconto sociale (SSS): • tasso di attualizzazione utilizzato per l’ACR • saggio collegato alla crescita e al benessere sociale • benchmark standard. 25 • Nel primo metodo, si adotta lo stesso tasso di attualizzazione usato per l’ACR (con promotore pubblico o PPP). • La componente priva di rischio può essere quindi quella di titoli di stato o quella relativa ad obbligazioni di investitori istituzionali (ad es. BEI). • Un tasso del 5% è dunque circa il doppio del rendimento attuale di obbligazioni BEI: esso include quindi una componente di rischio. • In questo modo, si assume che un investimento pubblico debba avere lo stesso rendimento di uno privato (alternativo). 26 • L’ipotesi implicita è che l’impiego di risorse (limitate) nei progetti «pubblici» comporti il sacrificio di impieghi alternativi nel settore «privato». • In questo caso, si rinuncerebbe quindi a un rendimento pari al costo opportunità valido per il settore privato. • La determinazione pratica del saggio da adottare comporta però due tipi di problemi: • l’osservabilità dei saggi di rendimento interni del settore privato (dove reperire dati affidabili?) • la pluralità dei saggi nel settore privato (la rischiosità del progetto può indirizzare verso investimenti privati «simili»?). 27 • Il secondo metodo, prende in considerazione il tasso di crescita della spesa pubblica (g) e l’elasticità del benessere sociale alla variazione di spesa pubblica (n) • n rappresenta la derivata prima della funzione (benessere sociale, spesa pubblica). • Considerato un tasso di preferenza intertemporale (p), si ha ad esempio: SSS = ng + p • Con questo metodo si ottengono valori di SSS solitamente inferiori rispetto a quelli ricavati con il metodo precedente. 28 • Esempio* • Si può ipotizzare che la previsione di crescita della spesa pubblica per i sussidi sociali sia g=2%. • Se l’elasticità del benessere sociale è compreso tra 1 e 2 e il tasso di preferenza intertemporale è p=1%, si ottiene un SSS compreso tra 3% e 5%. (* cfr. Florio M. et al., Guida all'analisi costi-benefici: Fondi Strutturali, dei progetti di investimento Fondo di Coesione e ISPA, Unità di Valutazione, DG Politica Regionale e Coesione, Commissione Europea, 2003). 29 • Il terzo metodo, considera un benchmark standard correlato ad un obiettivo di crescita reale. • La valorizzazione del tasso di sconto ha infatti un significato strategico e politico. • Come osservato, il valore del saggio di sconto sociale esprime la preferenza della società per i costi e benefici attuali rispetto a quelli futuri. • Un SSS elevato favorirà dunque gli effetti di breve periodo rispetto a quelli di lungo periodo. 30 • SSS è valorizzato dagli organi centrali e nel nostro caso si può fare riferimento • al saggio benchmark stabilito dalla Commissione Europea per la programmazione 2014-2020, pari al 3% per gli stati membri • al saggio suggerito dai Nuclei regionali di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NUVV) nel 2008, pari al 5%. 31 • Il valore di SSS è in genere più basso di quello del tasso di attualizzazione utilizzato per l’ACR. • Motivi principali: • «miopia» dei saggi di mercato • favorire investimenti su risorse non rinnovabili o a redditività differita • tener conto della diversa rischiosità dell’investimento • internalizzare effetti sociali non monetizzabili. 32 Prezzi ombra • Allo scopo di valorizzare il costo-opportunità delle risorse coinvolte, si esprimono i «prezzi» delle risorse in prezzi ombra o prezzi contabili. • Se il mercato è perfettamente competitivo ed efficiente, il prezzo di una risorsa riflette il suo valore sociale marginale. • In questo caso, la valutazione unitaria che i consumatori danno a un prodotto del progetto coincide con il suo prezzo. 33 • Nei mercati di concorrenza perfetta non c’è divario tra prezzi e costi marginali. • L’equilibrio di concorrenza perfetta garantisce l’efficienza allocativa delle risorse, cioè il completo sfruttamento delle possibilità di guadagno che derivano dallo scambio. • I prezzi di mercato non sono più interpretabili in tal senso: • se il meccanismo di mercato è affetto da distorsioni • se non esiste del tutto un mercato per certi beni o servizi. 34 • I prezzi di mercato spesso non sono utilizzabili a causa di: • inefficienze dovute a oligopoli o al settore pubblico (ad es. i prezzi sono distorti da sussidi statali); • distorsioni tariffarie dovute a ragioni di equità sociale; • prezzi caricati da tassazioni (ad es. di importazione, o imposte indirette); • assenza di mercato per alcuni fattori o effetti (ambiente, tempo ecc.). 35 • L’approccio pragmatico all’ACB introduce quindi modiche nel calcolo dei costi di investimento e di esercizio: • correzione degli effetti fiscali • conversione dal prezzo di mercato al prezzo ombra • valutazione degli effetti per cui non esiste un mercato e introduzione delle esternalità. • Anche la valorizzazione degli output del progetto tiene conto del valore sociale; come vedremo il concetto base è quello di disponibilità a pagare. 36 Correzioni fiscali • Le tasse e i sussidi sono un trasferimento di risorse economiche tra diversi soggetti sociali. • Non rappresentano il concreto costo economico di una risorsa. • Per eliminare questa distorsione: • i prezzi di input e output vanno depurati da IVA • i prezzi degli input sono depurati da tassazione diretta e indiretta • i prezzi degli output (ad es. le tariffe) vanno valorizzati al netto di sussidi o contributi pubblici. 37 • In genere anche i prezzi nell’ACR sono depurati da IVA. • Se le tasse indirette o i sussidi sono una misura compensativa per le esternalità, si possono considerare nell’analisi. • Ad esempio, lo stato può imporre una tassazione alle attività che incrementano le emissioni. • Questi carichi hanno effetti sulla disponibilità a pagare e quindi spingono a comportamenti «virtuosi». • L’inclusione di queste componenti, richiede di individuare possibili «doppi conteggi». 38 Determinazione dei prezzi ombra • La logica seguita per determinare i prezzi ombra è la seguente: • input • commerciabili > prezzi alla frontiera • non commerciabili • > fattori di conversione • > costo marginale • > salario ombra (manodopera) • output • > disponibilità a pagare 39 • I beni commerciabili sono valorizzati al loro prezzo alla frontiera. • Per i beni importati si applica il prezzo CIF (Cost plus Insurance and Freight). • CIF comprende il prezzo del bene (FOB, fino a bordo nave), l’assicurazione per il trasporto e il costo del trasporto fino a porto di destinazione. • Sono comunque da escludere i diritti doganali o le tassazioni all’importazione. 40 • Per i beni non commerciabili, si possono introdurre delle specifiche valutazioni per i beni maggiori (ad es., terreno, opere civili, impianti). • Essi possono essere valorizzati in base ad ipotesi riguardanti i mercati di riferimento in modo da rifletterne il costo marginale (di lungo periodo). • Questo esprime il costo totale di produzione di un’unità del bene o servizio incrementando la capacità produttiva del minimo necessario per produrla. 41 • Per beni e servizi intermedi o di minore entità (ad es., spese amministrative, servizi accessori) si possono applicare dei fattori di conversione standard (SCF). • Tali fattori sono calcolati per ogni paese in base al bilancio import/export: • M è il valore totale delle importazioni (CIF) X è il valore totale delle esportazioni (FOB) TM è il valore totale dei diritti sulle importazioni 42 • SCF esprime la differenza media tra i prezzi di un paese e quelli internazionali. • Nella pratica operativa, i documenti UE suggeriscono di trasformare i valori dell’analisi finanziaria in valori economici applicando dei fattori conversione (FC): (prezzo ombra)i = FCi x (prezzo di mercato)i 43 • I FC sono specificati a livello di singoli prodotti o categorie. • Un FC > 1 indica che il prezzo di mercato è inferiore al prezzo ombra: esso non è quindi in grado di cogliere l’intero costo opportunità sociale del bene. • I valori dei FC devono essere stabiliti a livello centrale in modo da essere coerentemente applicati ai diversi progetti. • In casi dubbi, si assume FC=1. 44 Esempio • Se il prezzo unitario di mercato di un bene è 1000€ ed esso comprende: • 20% di IVA • 7% di tasse d’importazione il FC può essere calcolato (in modo semplificato) come: • Quindi: prezzo ombra = 0,744 x 1000 = 744€ 45 • La versione aggiornata della Guida NUVV agli studi di fattibilità (2008) riporta i seguenti FC: 46 Salario ombra • Il costo della manodopera utilizzato nell’ACR può non riflettere il suo costo opportunità. • Può essere più basso perché sostenuto da politiche di sussidio in certe regioni. • Può essere più alto in regioni caratterizzate da alti tassi di disoccupazione perché esiste un salario minimo garantito. • Nel caso di disoccupazione, molti lavoratori potrebbero infatti accettare salari più bassi pur di essere impiegati. 47 • Per determinare il salario ombra si dovrà tenere conto: • dell’imposizione fiscale sul reddito (t) • del tasso di disoccupazione regionale (u). • Il salario ombra (SW) è ottenuto da quello di mercato (W): • Nel caso di lavoratori non specializzati, in presenza di disoccupazione: 48 • I documenti UE sottolineano che la determinazione del salario ombra è fatta a livello nazionale. • Nel caso italiano si possono adottare i valori riportati nella tabella precedente (voce «manodopera»). 49 Valutazione dei benefici diretti • Il concetto centrale è quello di disponibilità a pagare (DAP – o willingness-to-pay, WTP). • DAP è una misura del massimo ammontare che un consumatore è disposto a pagare per una unità di bene o servizio. • Tale ammontare è quindi legato ai benefici (o all’utilità) che il consumatore si attende dall’unità del bene (rinunciando ad altri). 50 • Nel nostro caso, la DAP è una misura aggregata: dato il «prezzo» del bene (p) si determina il massimo numero di consumatori (q) che sono disposti a pagare quel prezzo. p q 51 • Dunque i benefici sono espressi come aggregazione delle preferenze individuali. • Queste sono rappresentate dalla «disponibilità a pagare» (aggregata) dei consumatori (si assumono i valori monetari come misuratori universali). 52 • Simmetricamente, la curva di domanda rappresenta la disponibilità a pagare corrispondente a una certa quantità di beni, ovvero l’utilità, o il beneficio lordo, corrispondente a ciascuna quantità. • Il beneficio netto è la differenza tra tale disponibilità e quanto realmente pagato (cioè al sacrificio realmente fatto): questa differenza è denominata surplus del consumatore e rappresenta una misura dei benefici di un progetto. 53 p surplus del consumatore P1 Q1 q 54 • Anche il produttore di un bene o servizio può beneficiare di un surplus (del produttore): p surplus del produttore P1 Q1 q 55 • In condizioni di equilibrio (ideale) si può ricavare il surplus sociale: p surplus sociale P1 Q1 q 56 • Quindi: surplus sociale = surplus del consumatore + surplus del produttore • In sintesi, il surplus sociale relativo a un bene (o servizio) in un mercato, è la differenza tra il valore per i consumatori (come disponibilità a pagare) e il costo sostenuto dal produttore per renderlo disponibile. 57 • Se il progetto determina una riduzione del «prezzo» del bene o servizio, si ha un beneficio per i consumatori. • In particolare, i benefici complessivi presentano due componenti: • una riduzione del prezzo per coloro che già acquistano il bene o utilizzano il servizio • un beneficio addizionale per l’«ingresso» di nuovi consumatori o utenti. 58 p utenti esistenti nuovi utenti P1 P2 Q1 Q2 q 59 • La determinazione della DAP non è semplice e richiede studi ad hoc. • Si possono adottare dei proxy che consentono comunque di misurare i benefici. • Spesso si calcolano i benefici come i costi evitati in seguito alle differenze conseguenti al progetto. • Ad esempio, la realizzazione di un impianto centralizzato di produzione di energia consente di risparmiare sui costi di autoproduzione. 60 • Un caso tipico è rappresentato dai servizi o dalle infrastrutture di trasporto. • I benefici degli utenti dei servizi di trasporto sono valutati come differenza nel costo generalizzato, che comprende: • • • • tariffe pagate (trasporto collettivo) costi di esercizio e pedaggi (trasporto privato) tempo di viaggio altri costi percepiti (comfort, sicurezza ecc.). • Tutti questi elementi richiedono studi specifici. 61 • Solo i costi percepiti vanno compresi nel costo generalizzato. • Nel trasporto privato le componenti fiscali del prezzo del carburante vanno incluse perché l’utente tiene conto del prezzo complessivo. • Una componente fondamentale è il tempo di viaggio: si deve valutare il tempo totale da origine a destinazione. • Per il trasporto merci, i costi devono essere riferiti agli utenti del servizio: quindi si terrà conto di possibili riduzioni (aumenti) delle tariffe per i servizi di trasporto. 62 • Nell’ambito dei trasporti, la DAP si traduce nel massimo prezzo che gli utenti sono disposti a pagare • per spostarsi da O a D • utilizzando un modo di trasporto • entro un tempo di viaggio complessivo. • La curva della domanda è una funzione (volume di viaggi, costo generalizzato). • Il surplus dell’utente può quindi aumentare se il progetto implica una diminuzione del costo generalizzato (ad esempio, riduzione di tempo). 63 c utenti esistenti nuovi utenti C1 C2 V1 V2 v 64 • I benefici degli utenti possono quindi essere calcolati come differenza tra il surplus postprogetto e quello pre-progetto. • Si notino le due componenti: traffico esistente traffico aggiuntivo 65 • Le due componenti: • utenti che utilizzavano già il sistema di trasporto • utenti che hanno cambiato modo di trasporto o che sono stati indotti allo spostamento. • I primi beneficiano di una riduzione. • I secondi hanno cambiato le loro abitudini perché hanno percepito la convenienza. • Il costo generalizzato deve essere riferito al modo di trasporto oggetto dell’intervento. 66 • La scelta di cambiare modo di trasporto (traffico «divertito») è fatta sulla base della conoscenza delle possibili alternative. • In altri termini, la curva di domanda del modo di trasporto modificato (Mm) dal progetto tiene già conto dei modi alternativi (Ma). • Sostanzialmente, l’utente confronta il costo generalizzato percepito pre-progetto Mm1 e postprogetto Mm2 con Ma: la condizione Mm2 < Ma determina la scelta di cambiare. 67 • Esempio • volume viaggi utenti di Mm: 200.000 viaggi • C1=35 €/viaggio • C2=30 €/viaggio variazione surplus utenti Mm: 1.000.000 € • traffico divertito e indotto: 50.000 viaggi variazione surplus nuovi utenti: 125.000 € 68 • Per gli utenti privati si può manifestare un cambiamento anche nei costi non percepiti. • Questo non è colto dal costo generalizzato. • Tipicamente, i costi non percepiti riguardano • usura del veicolo • usura delle parti di ricambio (pneumatici, filtri ecc.) • deprezzamento tecnico. • L’incremento dei costi non percepiti è correlato all’aumento delle percorrenze. • Globalmente sarà quindi associato ai veic-km addizionali conseguenti al progetto. 69 • La determinazione del surplus riguarda anche i produttori: • gestore delle infrastrutture • produttori di servizi collettivi (ad es. trasporto collettivo) • nel trasporto, operatori logistici. • Se P1 e P2 sono le tariffe o i pedaggi senza e con il progetto, z1 e z2 i costi unitari di esercizio del produttore e V1 e V2 i volumi di trasporto (ad es. v-km o t-km), la variazione del surplus del produttore è: 70 • Anche i benefici per lo Stato in termini di entrate vanno considerati. • Una variazione dei volumi di servizi richiesti dagli utenti (ad es., volumi di viaggi) da V1 a V2, comporta una variazione di entrate. • Una componente fiscale t può infatti essere applicata • alla tariffa del servizio • ai consumi di risorsa (ad es. accise). 71 c entrate da tassazione: (p+t‐p)(V2‐V1) = t(V2‐V1) C1 C2 p+t p V1 V2 v 72 • Si dovranno considerare eventuali variazioni complessive delle entrate fiscali. • Ciò può accadere, ad esempio, se si ha una diversione di utenti da un modo di trasporto con una tassazione diversa. • In questi casi, si calcola il bilancio complessivo: 73 • Riassumendo gli aspetti visti, l’ACB prevede: • benefici per gli utenti, i produttori e la collettività • costi di investimento e di esercizio «corretti». • L’analisi economica deve però includere gli «effetti esterni»: i costi non risarciti da parte di chi li genera a chi li subisce. • Sottolineando il fondamentale ruolo di studi di settore ad hoc, indicheremo nelle prossime slide alcuni aspetti operativi. 74