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Psicopatologia dell’età involutiva
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 Psicopatologia dell’età involutiva L’età involutiva corrisponde ad un periodo della vita, arbitrariamente indicato dai 65
in poi, che riguarda l’ultima tappa della vita, il cui inizio reale é difficile da determinare; dal punto di vista somatico inizia
attorno ai 20 anni. L’età involutiva fisiologica normale viene chiamata senescenza.
La senescenza è un processo di invecchiamento naturale.
La senilità è un processo patologico intrinseco alla senescenza. La senescenza La senescenza non è un processo
patologico, anche se può essere sgradevole, ma è inserito nel patrimonio genetico dell’individuo e nel genotipo il
termine fisiologico si aggira attorno ai 120/130 anni, ma l’età media reale è attorno agli 80 anni con un vantaggio per le
donne di circa 6-7 anni, fenomeno legato ai processi ormonali. Il fenomeno fondamentale della vecchiaia è un
cambiamento metabolico, dove il processo catabolico prende il sopravvento su quello anabolico con evidenti
conseguenze. Il SNC è il più esposto (le cellule nervose non si replicano) ed è destinato a decadere a partire dai due
anni di vita (processo che può venire accelerato dall’uso di sostanze tossiche, alcool, droghe ecc.). Questo può anche
essere danneggiato seriamente dall’apparato cardiocircolatorio: i maschi sono più esposti. A livello socio antropologico
si constata un prolungamento naturale della specie (almeno alle nostre latitudini) che comporta una perdita della
selezione naturale della specie; per questo motivo si ha un incremento di un determinato tipo di malattie come ad
esempio la malattia di Alzheimer (che è sempre esistita). In corrispondenza dell'età senescente si attuano due aspetti:
la cessazione dell'attività lavorativa ed il disfacimento della struttura familiare come il matrimonio dei figli e la vedovanza
(soprattutto per le donne). Le capacità di adattamento richieste dal mondo esterno sono più elevate rispetto alle reali
capacità dell'anziano stesso: l'età involutiva non è una patologia ma un terreno fertile per l'insorgenza di esse. In un
periodo storico dove vengono premiate cose dell'ordine esterno, come la produzione ed il consumo, l'anziano si trova in
un contesto di adattamento ad un mondo interiore (la saggezza dei vecchi!) piuttosto che esteriore. Psicopatologia della
senescenza Comprende patologie:
dell’ordine psicotico
dell’ordine nevrotico
dell’ordine delle demenze (psicotico)
Â
Psicotico: si distingue la melanconia e la melanconia dell'età involutiva nella
quale è più ricorrente agitazione psicomotoria e la sindrome di Cotard dove il paziente è convinto di dover vivere
eternamente per poter espiare in parte le sue colpe, oppure di dover disporre di una colpa così grande da dover
ingombrare l'universo, o infine di essere privato di qualche suo organo o dell'intero suo corpo. Se si osservano delle
psicosi di tipo schizofrenico sono in realtà i preludi di sindromi demenziali. Le psicosi deliranti croniche, tra le quali
prevale la parafrenia, sono più frequenti in questo periodo della vita. Nevrotico: è un gruppo importante sia per la
diffusione che per la sofferenza che produce (di solito si presentano nella fase iniziale della senescenza), si possono
distinguere in diversi tipi. sono la continuità delle patologie esistenti in precedenza, e vi possono essere dei casi che si
manifestano nell’età senile, che prima non erano così chiare e scompensi nevrotici che si verificano in due modalitÃ
quella maschile e quella femminile Premessa Vi sono patologie dell'ordine depressivo - ansioso che hanno a che fare
con una storia molto lunga che emerge in termini conclamati in corrispondenza di pensionamenti o della disgregazione
familiare. La tanto desiderata libertà per fare ciò che si vuole, non doversi alzare presto per recarsi al lavoro e la
possibilità di coltivare i propri hobbies in realtà crea un disagio enorme. Anche i conflitti intrafamiliari, peraltro sempre
esistiti ma sottaciuti o emersi occasionalmente, hanno la possibilità di riemergere in quanto la presenza del soggetto in
casa è superiore. Se poi vi sono associate patologie dell'ordine fisiologico, queste contribuiscono in modo più elevato.
Si nota, anche in modo molto evidente, una mancanza o carenza di ordine psichico che viene riversata nell'ambito
ipocondriaco: la stitichezza è il simbolo per antonomasia. Emergono difficoltà sia a livello farmacologico (le
benzodiazepine inducono effetti paradossali mentre gli antidepressivi creano confusione) che a livello psicoterapico non
dimenticando il costo dell'operazione e l'impegno del terapeuta. Ambito maschile Si tratta solitamente di un uomo oltre
i 65 anni di età in su, socio culturalmente abbastanza semplice. All'osservazione psichiatrica si reca su sollecitazione del
medico curante; se ha una moglie è lei che parla e che presenta il caso. Arriva da un iter ospedaliero di cure generali
per malesseri di ordine somatico. Ha delle capacità psichiche elementari ben conservate con qualche problema, peraltro
non sempre presente, della memoria di fissazione. L'ideazione è tipica con un'impronta tipicamente di delusione: è una
tematica di bilancio; i meccanismi di autostima sono cessati: le persone che alimentavano i rapporti con lui, che erano di
tipo solitamente lavorativo, sono cessate, il suo pensionamento lo ha deprivato di elementi valorizzanti. È un soggetto
che ha perso l'attitudine di esplorazione interna: non ha un linguaggio dei sentimenti; è solitamente un brontolone
arrabbiato con tutti e per tutto con contenuti di sentimento di incapacità ed impotenza che risulta essere a carattere
oggettivo. Vi è una condizione di ansia basale con messaggi di tipo ipocondriaco ed il tono dell'umore è francamente
depresso. La sfera istintivo - erotica è spesso perturbata con difficoltà oggettive: la vedovanza, la presenza in una casa
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Generata: 9 June, 2017, 09:07
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per anziani e/o problematiche fisiologiche (es. di tipo prostatico).A livello sessuale sussistono problemi, se ad esempio è
inserito in una casa per anziani, in quanto l'ambiente non permette una vita di coppia o l'instaurarsi di legami di tipo
affettivo - erotico. L'istinto di autoconservazione presenta un livello di disistima correlato con elementi di bilancio che
possono portare ad un suicidio anche a livello di coppia se questi vivono isolati. Le emozioni sono ancora presenti come
sentimenti ma sono assorbite progressivamente da un unico sentimento di amarezza e di delusione dalla vita. Ambito
femminile Nelle donne la cosa è un po' diversa in quanto la percezione del proprio mondo interno è più elevata. Alcuni
ruoli, come quello della casalinga peraltro sempre presente anche in quelle donne che lavorano, permettono di
mantenere la propria identità ed un ruolo ben definito. La disgregazione familiare e la perdita di ruolo non è così rapida
come nell'uomo. Si deve rilevare che nella donna vi è meno difficoltà ad esprimere la propria sofferenza in questo
ambito: i contenuti sono più diretti. Diranno apertamente che il loro problema è legato ad aspetti come la vedovanza o
l'uscita di casa di un figlio (per il matrimonio ad esempio). L'abbassamento del tono dell'umore è rilevante e il rischio di
suicidio è elevato. La sfera istintiva - emotiva è spesso alterata ma in minor misura rispetto che nell'uomo: vi è una
maggior cura della propria persona. Sul piano psicomotorio non vi sono turbe rilevanti. La sessualità è meno intensa
che nell'uomo in quanto è legata in modo circolare al ciclo mestruale, ed alla quota ormonale, che è ovviamente
scomparsa rispetto agli uomini dove la produzione ormonale è sempre presente. Diagnosi La diagnosi è relativamente
semplice se non vi sono pregresse patologie psichiatriche. Terapia Non esistono interventi farmacologici miracolosi; la
terapia antidepressiva può creare confusione mentre quella con benzodiazepine può indurre effetti paradossali.
L'approccio psicoterapico è difficoltoso sia per il paziente che per il terapeuta.
Demenze Indebolimento delle facoltà mentali dovuto alla morte di un numero rilevante di cellule della corteccia
celebrale che non sono più in grado di consentire al soggetto di elaborare i dati della sua esperienza in modo utile da
svolgere le attività della vita quotidiana. A livello di quadro clinico le modalità di esordio sono molto variabili e difficili da
diagnosticare; solo in fase avanzata si possono evidenziare: disturbi della memoria dove il paziente oltre a non acquisire
nuove informazioni, dimentica i fatti recenti conservando parte di quelli passati che spesso rivive come attuali portando
come conseguenza a continue ripetizioni. disturbi dell'azione dove si osservano difficoltà nell'orientamento spaziotemporale e nel riconoscimento e nell'utilizzo degli oggetti (aprassia). disturbi dell'attenzione, del giudizio e della
previsione con comportamenti inadeguati e talvolta pericolosi. disturbi del linguaggio con impoverimento del vocabolario
e comparsa di afasia la perdita cioè più o meno completa della capacità di servirsi dei simboli della propria lingua senza
alcuna lesione dell'apparato fonatorio e uditivo. disturbi dell'umore dove il paziente è consapevole del proprio
decadimento mentale per cui subentrano disturbi a sfondo depressivo accompagnati da una sorta di inquietudine
solitamente indotta dall'ambiente circostante (solitamente in ambito ospedaliero e/o simili) che, temendo azioni
inconsulte, aumenta i controlli. Classificazione Si è soliti distinguere: la demenza senile che si manifesta attorno ai 70
anni rilevando a livello clinico un'atrofia corticale diffusa e livello fenomenico disturbi mnestici, episodi confusionali,
comportamenti pericolosi, idee depressive o persecutorie, turbe dell'affettività , disorientamento spazio-temporale,
momenti d'apatia alternati con stati d'ansia; la terapia è solamente sintomatica. In questo quadro rientra anche la
presbiofrenia di Wernicke. la demenza presenile che compare tra i 50 e i 60 anni nelle seguenti forme: la malattia di
Alzheimer suddivisa in tre stadi dove nel primo compaiono deficit intellettivi della demenza ma l'affettività resta inalterata,
il secondo stadio si sviluppano le sindromi tipiche della malattia, come afasia, alessia, agrafia, agnosia, logoclonia,
bisogno di movimento e di ripetizioni di azioni a vuoto. Le condizioni si aggravano sino al sopraggiungere del terzo stadio
dove si osserva un impoverimento intellettivo totale e ad una perdita completa delle funzioni simboliche; la morte
sopraggiunge in un periodo che va dai quattro ai sei anni. la malattia di Pick dove i segni premonitori sono l'apatia,
l'indifferenza, la liberazione degli istinti, l'impulsività , la regressione a livello orale che si manifesta con ghiottoneria e
tendenza a portare alla bocca oggetti commestibili e non. Col progredire della malattia si giunge al mutismo ed alla
completa passività , incontinenza sfinterica, cachessia ed infine alla morte. la malattia di Creutzfeldt - Jakob, una forma di
demenza determinata da un virus che pare abbia un legame con gli ovini, la cui azione ha un percorso patogeno lento.
Altre forme di demenza: demenza alcolica come aggravamento della sindrome di Korsakov caratterizzata da un
deterioramento della memoria e delle facoltà intellettive, da un'instabilità emotiva, da un degrado del comportamento e
della cure di sé. demenza arteriosclerotica che si manifesta dopo i 60 anni con lesioni multiple dei tessuti cerebrali di
origine vascolare denominata anche sindrome psicorganica (POS) favorita da intossicazioni croniche, da squilibri
metabolici e da grandi tensioni nella vita passata del soggetto. La malattia insorge con sintomatologia di tipo depressivo
accompagnata talvolta con spunti deliranti; si riscontrano insonnia, irritabilità , deficit della memoria degli avvenimenti
recenti, pensiero puerile, disorientamento spazio-temporale, disforia. demenza epilettica dovuta alla degenerazione
delle cellule nervose in seguito alle alterazioni circolatorie durante gli episodi convulsivi con una frequenza del 5% tra i
pazienti epilettici. Diagnosi: sostanzialmente semplice Prognosi: infausta Terapia: senza terapia o comunque
sintomatologica.
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