06/09/2005 Fondazione Maggio Musicale, interviene Gaia Checcucci

06/09/2005
Fondazione Maggio Musicale, interviene Gaia Checcucci (AN)
«Quello che è stato definito come accordo bipartisan per salvare la fondazione, rilanciare il Maggio
Musicale, ridefinire la “governance―, progettare e realizzare il nuovo auditorium all’interno di un
nuovo polo musicale, cercando di attrarre ulteriori risorse in città , acquisterà più che mai significato nel
momento in cui si supererà l’impasse del sovrintendente ed il consiglio di amministrazione della
Fondazione raggiungerà l’ accordo su un nominativo. E’ quanto ha dichiarato la consigliera di
Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «In sostanza, come abbiamo sempre tenuto a rimarcare – ha
aggiunto l’esponente del centrodestra – la scelta del sovrintendente rappresenta un passaggio
importante se unitamente alla nomina di quest’ultimo, il consiglio di amministrazione matura una
strategia volta all'individuazione di figure professionali necessarie alla conduzione della direzione artistica che
non può continuare ad essere avulsa dal contesto economico-finanziario: una gestione manageriale che non
svincoli più la produzione dalle risorse disponibili. Le perdite di gestione ammontanti a negli ultimi due anni
ad oltre 15 milioni di euro, come è stato riconosciuto anche da esponenti della maggioranza, sono da
addebitarsi a scelte gestionali evidentemente disallineate con le risorse a disposizione. La scelta del
sovrintendente significa anche scelta di definire una nuova "governance" del Teatro Comunale». «In
questo senso – ha sottolineato – scegliere il sovrintendente non è solo selezionare un nome
all’interno di una rosa di candidati. Si tratta di fare una scelta politica in senso lato: una scelta che
definisca gli indispensabili progetti di rilancio e di sviluppo dopo un’attenta analisi sul sostanzioso calo di
spettatori attestatosi sui 150.981 rispetto ai 183.666 del 2000; che introduca nella gestione della Fondazione,
criteri di sobrietà e rigore, vincolando la direzione artistica a parametri che tengano conto delle disponibilitÃ
effettive della Fondazione e che non necessariamente ne penalizzano la qualità artistica; una scelta che si
preoccupi della tutela dei livelli occupazionali,considerando che ad oggi il rapporto tra costi del personale ed i
costi totali è del 67% e rappresenta il più alto d’Italia, nonché della delicata questione del
“trattamento di fine rapporto» «Il consiglio di amministrazione di domani – ha concluso Gaia
Checcucci – dovrebbe essere l’inizio di un percorso e non rappresentarne soltanto la conclusione.
Così Alleanza Nazionale interpreta la collaborazione istituzionale per salvare il Teatro e rilanciare
l’immagine di una delle istituzioni a cui i fiorentini sono più legati». (fn)
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