Gimnosperme - Docenti.unina

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Gimnosperme
I phylum di gimnosperme attualmente viventi sono quattro
•Le gimnosperme hanno i semi esposti su sporofilli, da cui il nome, che significa
“a seme nudo”
•Sul megagametofito, di solito, si forma più di un archergonio, in ciascuno dei
quali si sviluppa una oosfera. E’ possibile che tutte le oosfere vengano
fecondate, con formazione di tanti embrioni per quante oosfere sono presenti in
ciascun ovulo (poliembrionia). Un embrione prevale sugli altri, portando a
termine il proprio sviluppo, mentre gli altri muoiono. Questo meccanismo
seleziona, quindi, lo sporofito più robusto tra quelli formati.
•La microspora (granello di polline) si sviluppa in un tubetto pollinico
(microgametofito) nel quale si differenziano le cellule spermatiche senza che si
formino degli anteridi.
•Solo le gimnosperme più primitive hanno ancora gameti maschili mobili per
ciglia.
•Il tubetto pollinico trasporta i gameti maschili nelle vicinanze dell’archegonio,
dove li rilascia.
•Nelle più primitive gimnosperme (cidadee e ginkgo) il tubetto pollinico ha
funzione austoriale.
Cycadophyta
Apparse circa 250 milioni di anni fa, erano abbondantissime nel Mesozoico (era delle
cidacacee e dei dinosauri).
In alcuni rappresentanti (per es. Cycas revoluta Thunb.) gli ovuli sono portati sul
rachide di una foglia altamente modificata (foglia carpellare). Negli altri generi sono
presenti dei coni megasporangiati.
Le sacche polliniche sono portate su microsporofilli riuniti in coni microsporangiati.
Sono piante dioiche, in quanto i coni microsporangiati e quelli macrosporangiati sono
portati su individui diversi.
In alcuni generi i gameti maschili sono mobili.
Il trasporto del polline dalle sacche polliniche agli ovuli avviene quasi esclusivamente
ad opera di insetti (impollinazione entomofila).
Cono maschile
Zamia spp.
Coni femminili
Coniferophyta
Gruppo molto antico, differenziatosi nel Carbonifero (circa 300 milioni di anni fa).
Il fusto è eustelico, con legno omoxilo (formato da fibrotracheidi).
La foglia presenta adattamenti all’aridità sviluppatisi, probabilmente, come risposta
adattativa al clima freddo ed arido del Permiano (290 -245 milioni di anni fa).
Nel genere Pinus le foglie sono portate a ciuffetti su rami brevi (brachiblasti), ad
accrescimento determinato, a loro volta portati su rami normali (macroblasti) ad
accrescimento indeterminato.
Macroblasto
Brachiblasto
Sezione trasversale di una foglia di pino
Stoma
Epidermide
Canale resinifero
Ipoderma
Tessuto di trasfusione
Mesofillo
Xilema
Endoderma
Floema
Fascio conduttore
Sez. trasv. foglia di pino
In genere, i megasporofilli e i microsporofilli sono portati su coni separati sullo stesso
individuo. Si parla, in tal caso, di individui monoici.
Per evitare autoimpollinazione i coni microsporangiati sono portati sui rami inferiori, i
megasporangiati su quelli superiori.
Sia i microsporofilli che i megasporofilli sono inseriti a spirale sull’asse del cono.
I microsporofilli portano due microsporangi sulla pagina inferiore. All’inizio della
primavera all’interno dei microsporangi le cellule madri delle microspore, per meiosi,
formano i granuli di polline che, trasportati del vento, raggiungono i coni
megasporangiati.
Cono microsporangiato di pino
•Il cono megasporangiato (cono ovulato) è formato da una squama portante due
ovuli sulla superficie superiore (squama ovulifera) associata ad una brattea sterile,
collocata inferiormente.
•Alla sua formazione il cono ovulato ha le squame separate e non lignificate.
•Durante la primavera i granuli di polline raggiungono l’ovulo, dove aderiscono a
delle goccie di impollinazione.
•L’evaporazione della goccia di impollinazione porta il polline, attraverso il micropilo,
a contatto con la nucella.
•A questo punto le squame ovulifere si chiudono e cominciano a lignificare.
•Il polline germina, formando il tubetto pollinico.
•Dopo circa 30 giorni dalla impollinazione nel megasporangio avviene la meiosi, con
formazione di 4 megaspore, di cui solo una sopravvive.
•Lo sviluppo della megaspora per formare il megagametofito avviene circa 6 mesi
dopo l’impollinazione e termina dopo circa altri 6 mesi. In questo stadio si formano le
membrane cellulari per delimitare le cellule che formano il megagametofito.
•Dopo circa altri 5 mesi sul megagametofito si formano gli archegoni. Il
megagametofito è pronto per la fecondazione.
Cono di due anni
Coni dell’anno in corso
Cono dell’anno precedente
Il granulo pollinico si sviluppa formando un microgametofito tetracellulare, formato da
due cellule protalliali, una cellula generativa e una cellula del tubetto.
Dopo circa un anno dalla impollinazione la cellula generativa subisce una mitosi,
producendo una cellula sterile e una cellula spermatogena.
La cellula spermatogena si divide per mitosi, dando origine a due nuclei spermatici.
Dopo circa 15 mesi il tubetto pollinico raggiunge la oosfera e rilascia i nuclei
spermatici.
Un nucleo spermatico si unisce con l’oosfera, mentre l’altro degenera.
tegumento
granulo pollinico micropilo
Sviluppo del tubetto pollinico
Particolare dell’arrivo di granuli pollinici
sul micropilo di un ovulo di pino
tegumento
nucella
nucella
tubetto pollinico
oosfere
megagametofito
Germinazione del
granulo pollinico
Tubetto pollinico ed ovulo al
momento della fecondazione in pino
Ciclo vitale di Pinus
meiosi
•I due o più archegoni sviluppatisi nel megagametofito portano ciascuno una oosfera
che viene fecondata.
•Tutti gli zigoti cominciano a formare gli embrioni, ma solo uno di essi sopravvive.
Una piccola percentuale porta a sviluppo completo più di un embrione
(poliembrionia). In tal caso la selezione dell’embrione più adatto avviene al
momento delle germinazione del seme.
•All’estremità inferiore dell’ovulo si formano quattro serie di cellule.
•Le cellule della serie più lontana dal micropilo di dividono più volte, iniziando a
formare ciascuna un embrione.
•La divisione delle cellule della serie più vicina al micropilo dà origine al sospensore,
che spinge l’embrione in formazione verso l’interno del megagametofito, che
diventerà la riserva del seme (endosperma primario).
•Nella formazione dell’embrione vi è una fase nella quale inizia la formazione di più
embrioni; solo uno di essi si svilupperà completamente, in questo modo viene
selezionato quello più adatto.
•Il cono megasporangiato, intanto, continua sia il suo accrescimento che la
lignificazione delle squame. Nell’estate successiva, a completa formazione dei semi,
le squame si aprono, permettendo la dispersione dei semi.
•Il tempo intercorrente tra impollinazione e disseminazione varia da uno a tre anni,
dipendendo dalla specie.
Nella famiglia delle Taxaceae gli ovuli non sono riuniti in coni, ma isolati e circondati da
una struttura carnosa che li racchiude, l’arillo.
L’arillo ha la funzione di richiamo per gli uccelli, che lo mangiano e, in tal modo,
portano il seme lontano dalla pianta che lo ha formato.
L’arillo è rosso, colore che attira gli uccelli ed è l’unica parte della pianta che non
contine l’alcaloide velenoso tassina.
L’arillo, contenente il seme viene spesso definito bacca. Si tratta di una
definizione errata, poiché con il termine bacca si indica un frutto, struttura non
presente nelle gimnosperme.
Arillo
Seme
Taxus baccata L. con arilli maturi
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