Gli studi epidemiologici Altro nome Unità di studio STUDI OSSERVAZIONALI descrittivi STUDI OSSERVAZIONALI analitici: Ecologici Trasversali Caso-controllo Di coorte STUDI SPERIMENTALI : Trial controllati randomizzati Trial sul campo Trial di comunità Di correlazione Di prevalenza Caso-referente Di follow-up Popolazione Individui Individui individui Trial clinici Pazienti Studi di intervento su comunità Persone sane Comunità Teniamo bene a mente che … Gli studi osservazionali descrittivi fotografano la situazione in un determinato Paese / popolazione in relazione a mortalità, morbilità, letalità, etc Gli studi osservazioni analitici ricercano le cause (relazione causa-effetto) sulla base di ipotesi – criteri di Hill Gli studi sperimentali/di intervento verificano le caratteristiche di un farmaco o di un trattamento specifico (trial clinici) e l’efficacia di interventi di prevenzione sul singolo individuo o sulla popolazione (trial di comunità). Misurare l’incidenza di una malattia equivale a valutare la probabilità (ossia il rischio) di avere nuovi casi di malattia nella popolazione nel periodo prescelto. Se, ad esempio, nell’arco di 1 anno in una popolazione di 42 individui sono stati diagnosticati 12 casi di infarto al miocardio, possiamo dire che in quella popolazione ogni individuo aveva una probabilità pari al 28.6 % di sviluppare un infarto Incidenza Cumulativa (IC) 12/42 * 100 => 28,6% Come passare dal rischio “in una popolazione” al rischio “individuale” ?? DOMANDA PRINCIPALE Gli individui che compongono questa popolazione sono tutti uguali? SE SI La probabilità che ha ciascun individuo di contrarre una malattia è effettivamente pari all’incidenza cumulativa calcolata su tutta la popolazione? SE NO La probabilità che ha ciascun individuo di contrarre una malattia può aumentare o diminuire in base alla presenza/assenza di particolari condizioni Fattori di rischio (la probabilità aumenta) Fattori protettivi (la probabilità diminuisce) L’epidemiologia analitica è quella disciplina che fornisce il corretto METODO di INDAGINE per stabilire l’eventuale relazione causa-effetto esistente fra fattori di rischio e malattie Fumo di sigaretta e tumore al polmone Doll & Peto The mortality of doctors in relation on their smoking habits. A preliminary report. BMJ 1954 26:1451-1455 Doll R, Peto R, Wheatley K, Gray R, Sutherland I. Mortality in relation to smoking: 40 years' observations on male British doctors. BMJ. 1994 Oct 8;309(6959):901-11. Cosa significa “indagare una relazione causa-effetto” ? Tra l’evento variabile, cioè o la causa o il fattore di rischio, e la malattia o la condizione in studio, può esistere una certa associazione statistica Indagare il livello di associazione è necessario perché ci permette di verificare se i due eventi si sono verificati per caso oppure no dipendenza statistica tra due o più eventi variabili Procedimento logico verso la causalità Presunta causa o variabile indipendente (I) Malattia o variabile dipendente (D) 1° fase. Accertare che I (supposta causa o fattore di esposizione) è statisticamente associata a D (effetto dell’esposizione) 2° fase. Se l’associazione statistica è dimostrata, accertare, mediante criteri accettabili, che le due variabili siano causalmente associate 3° fase. Effettuare elaborazioni specifiche sulla base del rapporto causale tra le due variabili, per indagare la natura e le conseguenze dell’associazione Presunta causa o variabile indipendente (I) Malattia o variabile dipendente (D) I è statisticamente associata a D? NO La causalità non è dimostrata SI I è causalmente associata a D ? NO SI Altre elaborazioni Come possiamo definire l’associazione ? Associazione fra due eventi causale (o eziologica): risultato di una reale associazione tra gli eventi (fumo di sigaretta e tumore al polmone) indiretta (o secondaria): risultato di un’associazione statistica reale ma non causale (caffè ed infarto al miocardio) spuria (o non causale): risultato di un errore nella conduzione dello studio (bias) e dell’interazione fra fattori di rischio, fattori confondenti ed errori (bias) I criteri di Hill (1971) Forza dell’associazione (RR) Dose-risposta o gradiente biologico (↑ ↑E e ↑M) Coerenza esterna Relazione temporale (E deve precedere M) Specificità di E e M Plausibilità biologica Coerenza interna Evidenza sperimentale Analogia (E simili causano M simili) Esposizione = presenza di un fattore che può (ipoteticamente) causare un certo effetto Cosa può essere definito come “fattore di esposizione” ? sostanze chimiche, eventi atmosferici, caratteristiche e/o abitudini dell’individuo, situazione e/o vita lavorativa, condizione abitativa, farmaci ed interventi sanitari, etc. Cosa è necessario valutare nella definizione e quantificazione di un fattore di esposizione ? Qualità, o tipo (es: il fumo) Modalità di assunzione (es: fumo di sigaretta, sigaro o pipa ?) Quantità (es: quante sigarette fuma al giorno ? Quanto catrame contengono) Tempo (es: da quanto tempo fuma ?) Condizione dell’individuo (es: soffre di patologie respiratorie ?) Altre informazioni specifiche (es: anni di lavoro in ambienti inquinati o in miniere, coabitazione con fumatori, condizione di ex-fimatore, etc) Per poter scegliere strumenti validi per la quantificazione dell’esposizione è NECESSARIO avere obbiettivi chiari e operare una valutazione preliminare quanto più possibile esaustiva delle caratteristiche dell’esposizione (letteratura) e della popolazione da studiare CONSISTENZA La stessa associazione è dimostrata in più studi FORZA quanto maggiore risulta il “rischio relativo” tanto più probabile è la relazione di causa-effetto SPECIFICITA’ misura fino a che punto una specifica esposizione induce una specifica malattia TEMPORALITA’ l’esposizione al fattore deve precedere la comparsa della malattia COERENZA o plausibilità biologica, deve essere stabilita con metodi diversi Schema generale studio analitico 1° fase: identifico/recluto un campione di popolazione e distinguo tra “esposti” e “non esposti” esposti non esposti Schema generale studio analitico. 2° fase: distinguo/identifico le persone malate nei due gruppi esposti malati malati sani sani non esposti Come rappresentare nel modo più chiaro e semplice possibile i dati così raccolti ? Con una tabella di contingenza a doppia entrata (o tabella 2x2) esposti malati sani non esposti E+ M+ M- 3 2 a E- 1 b malati sani 5 4 c 4 5 d 6 10