Epidemiologia descrittiva Un evento morboso deve essere descritto in termini di ■ Tempo ■ Luogo ■ Persona Epidemiologia descrittiva Variazioni temporali ■ Tendenze a lungo termine ■ Variazioni cicliche – Regolari – Irregolari ■ Brusche variazioni di frequenza Andamento ciclico della frequenza di una malattia infettiva Malattie dell’infanzia quali morbillo, rosolia, parotite, pertosse in popolazioni a bassa copertura vaccinale si presentano con epidemie cicliche ogni 3-4 anni Andamento ciclico della frequenza di una malattia infettiva 1^ coorte Anno 1 1^c 2^c Anno 2 1^c 2^c 3^c Anno 3 1^c 2^c 3^c Anno 4 4^c Brusche variazioni di frequenza soglia Epidemia suscettibile caso indice malato Herd immunity suscettibile caso indice malato immune Indagare una relazione causaeffetto Fra un evento variabile (causa o fattore di rischio) ed una malattia (o una determinata condizione in studio) può esistere una certa associazione statistica Per associazione intendiamo il grado di dipendenza statistica tra due o più eventi variabili Indagare una relazione causaeffetto post hoc = propter hoc ??? Associazione fra due eventi ■ Causale (o eziologica) ■ Indiretta (o secondaria) ■ Spuria (o non causale) Come valutare un’associazione causale (criteri di Bradford Hill) ■ Forza ■ Consistenza ■ Specificità ■ Relazione temporale ■ Relazione di dipendenza dose-risposta ■ Plausibilità biologica ■ Coerenza ■ Evidenza sperimentale ■ Analogia Schema generale di uno studio analitico esposti non esposti Schema generale di uno studio analitico esposti malati malati sani sani non esposti La tabella 2x2 esposti malati sani non esposti E+ M+ M- 3 2 a E- 1 malati sani b 4 c 4 5 5 d 6 10 Un modello di studio: lo studio di coorte esposti esposti malati non esposti sani non esposti malati sani Un modello di studio: lo studio di coorte esposti E+ M+ M- 3 2 a malati sani E- 1 b 4 c non esposti 4 5 5 d 6 10 I E+ a/(a+b) 3/5 Rischio = = = Relativo 1/5 I Ec/(c+d) malati sani =3 Interpretare il RR RR >1 RR =1 RR <1 Significatività del RR M+ E+ M- 200 150 a E- 170 c E+ 400 M+ M- 20 15 17 IC 95%= (1,22 - 1,64) 770 35 RR = 1,41 42 IC 95%= (0,89 - 2,25) b 25 c 37 420 d a E- RR = 1,41 b 250 370 350 d 40 77 Limiti di uno studio di coorte esposti esposti malati non esposti sani non esposti malati sani nello studio di coorte si seleziona una popolazione sana e si valuta l’incidenza di malattia in funzione dell’esposizione ad un fattore di rischio Lo studio caso-controllo malati esposti non esposti sani esposti malati non esposti sani Lo studio caso-controllo malati E+ M+ M- 3 1 a esposti non esposti E- 2 b 4 c sani 5 Odds Ratio= esposti non esposti 4 6 d 5 10 odds M+ 3/2 = 1/4 odds M- axd Odds Ratio= a/c = b/d bxc =6 Vantaggi e limiti degli studi casocontrollo ❚ Costo ❚ Possibilità di valutare fattori di rischio multipli per un’unica patologia ❚ Possibilità di studiare patologie rare ❚ Maggiore intervento di bias ❚ Non adatti allo studio di fattori di rischio rari ❚ Forniscono solo la stima del rischio nella popolazione Vantaggi e limiti degli studi di coorte ❚ Misura diretta dell’incidenza ❚ Possibilità di valutare effetti multipli di un unico fattore di rischio ❚ Possibilità di studiare fattori di rischio rari ❚ Costo ❚ Non adatti allo studio di patologie rare Rischio attribuibile individuale (rischio attribuibile per gli esposti) RA= I Exp+ - I Exp- quantità di rischio supplementare (eccesso di rischio) attribuibile al fattore di rischio considerato é una misura di incidenza Frazione attribuibile (rischio attribuibile fra gli esposti) I Exp+ - I ExpFA= I Exp+ la proporzione di malati fra gli esposti che eviterebbe la malattia se fosse rimosso il fattore di rischio é una proporzione Rischio attribuibile di popolazione RAP= RA x P dove P rappresenta la prevalenza del fattore di rischio nella popolazione la quantità di casi nell’intera popolazione che non ammalerebbero se fosse rimosso il fattore di rischio considerato é una misura di incidenza Frazione eziologica nella popolazione I Tot - I ExpRAP FE= = I Tot I Tot la proporzione di casi nell’intera popolazione dovuti al fattore di rischio é una proporzione Gli studi analitici malattia malattia retrospettivi prospettici studio Indagine di una epidemia di tossinfezione alimentare Approccio 1: studio di coorte ■ Intervista a tutti i partecipanti ■ Calcolo dei tassi d’attacco specifici per alimento ■ Valutazione del rischio relativo Approccio 2: studio caso-controllo ■ Intervista ad un campione di partecipanti ■ Valutazione degli alimenti consumati da casi e controlli ■ Valutazione dell’odds ratio Indagine di una epidemia di tossinfezione alimentare coorte caso controllo RR primo= 5/8 1/4 OR primo= 5/1 3/3 = 2,5 = 5,0 RR secondo= 4/8 2/4 OR secondo= 4/2 4/2 = 1,0 = 1,0 Gli studi sperimentali: il trial clinico randomizzato Gruppo A Gruppo A malati Gruppo B sani Gruppo B malati sani Gli studi sperimentali: il trial clinico randomizzato Gruppo A malati sani Gruppo B malati sani efficacia clinica= (IA-IB)/IA (3/5-1/5)/3/5= 0,67 (67%) La randomizzazione nei TCR Pazienti meno gravi Farmaco A Farmaco B 400 1600 200 720 50% 45% Pazienti più gravi Farmaco A Farmaco B 1600 400 400 80 25% 20% Tutti i pazienti Farmaco A Farmaco B 2000 2000 600 800 30% 40% La randomizzazione nei TCR Gruppi di età Sesso Stadio di malattia 20-40 M I II III 1 2 3 41-60 F M F I II III 4 5 6 I II III 7 8 9 I II III 10 11 12 Gruppo 1: maschi, 20-40, stadio I Gruppo 6: femmine, 20-40, stadio III 1: Farmaco 2 2: Farmaco 2 3: Farmaco 1 4: Farmaco 1 ... 1: Farmaco 1 2: Farmaco 2 3: Farmaco 2 4: Farmaco 1 ... Valutare i risultati nei TCR RRR: riduzione relativa del rischio EER= experimental event rate CER= control event rate RRR= CER - EER CER Valutare i risultati nei TCR ARR: riduzione assoluta del rischio EER= experimental event rate CER= control event rate ARR= CER - EER Valutare i risultati nei TCR NNT: number needed to treat 1 NNT= ARR Valutare i risultati nei TCR Facciamo un esempio… Risedronato e frattura dell’anca in donne >70 aa 5.445 donne randomizzate in tre gruppi: due trattati con dosaggi differenti di risedronato e uno con placebo. Tre anni di studio. Misura di esito: incidenza di fratture dell’anca Incidenza di frattura nei gruppi trattati: 1,9% Incidenza di fratture nel placebo: 3,2% RRR= (0,032-0,019)/0,032= 40,6% dal N Engl J Med 2001; 344: 333-40 Valutare i risultati nei TCR Facciamo un esempio… Risedronato e frattura dell’anca in donne >70 aa Valutiamo i risultati in termini di riduzione assoluta di rischio! Incidenza di frattura nei gruppi trattati: 1,9% Incidenza di fratture nel placebo: 3,2% ARR= (0,032-0,019)= 0,013 (1,3%) NNT= 1/0,013= 77 dal N Engl J Med 2001; 344: 333-40 Valutare i risultati nei TCR Commentiamo i risultati Risedronato e frattura dell’anca in donne >70 aa • Lo studio dimostra una riduzione di fratture del 40,6%. • Questo risultato, sebbene statisticamente corretto deve però essere ulteriormente commentato. • In termini di riduzione assoluta del rischio, infatti, il trattamento di un gruppo di 1.000 donne con risendronato per tre anni porterebbe ad evitare 13 casi di fratture, ovvero per evitare 1 caso di frattura sarebbe necessario trattare 77 donne per tre anni. dal N Engl J Med 2001; 344: 333-40