PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito e al solenoide C+ viene tolta la tensione. Alla fine della corsa. c, mette sotto tensione C- ed il cilindro rito ma. Il circuito elettrico viene descritto dettagliatamente nella Fig. 4.14a, mentre quello pneumatico nella Fig. 4.14c. Fig. 4.14 Doppia corsa con frequenza regolabile b} attesa in entrambe le posizioni finali Con un secondo relé a tempo, anche la corsa di ritorno può essere ritardata con un tempo regolabile. Cosi il ciHndro rimane fermo per un certo periodo in entrambe le posizioni finali. Le figure 4.14b e c, mostrano questi due circuiti. Lampada lampeggiante La stessa funzione, che abbiamo finora analizzato, può essere effettuata anche senza cilindro e i due sensori di fine corsa, ma soltanto con i temporizzatori e un relé. La Fig. 4.15, illustra la soluzione possibile. 2 3 4 Fig. 4.15 Lampada lampeggiante ~ SMC Italia 4.11 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Quando il pulsante bistabile dello start è chiuso, il timer T1 viene messo sotto tensione e la lampada si accende. Dopo il tempo prestabilito, il contatto T1 nella linea 3 si chiude ed attiva il relé e il timer T2. Quest'ultimo apre il contatto del relé N.C. nella linea 1 e la lampada si spegne. T1 è senza tensione ed il suo contatto sulla linea 3 si riapre. Il relé rimane inalterato attraverso un contatto N.C. ritardato di T2. Quando il tempo impostato su T2 è terminato, il suo contatto nella linea 4 si interrompe, e sia al relé che a T2 viene tolta tensione. Lampada si riaccende e così via. Impulso L'attuatore rotante della Fig. 4.7 deve ritornare automaticamente alla posizione di riposo quando vi è un guasto elettrico o in caso di emergenza cioè quando si preme il pulsante di stop d'emergenza. Questo significa che la valvola bistabile deve essere sostituita con una valvola monostabile e che un relé con circuito di mantenimento deve mantenere il segnale d'awio. L'attuatore deve fare un solo ciclo quando si preme il pulsante d'avvio anche quando si tiene premuto il pulsante più a lungo del tempo del ciclo stesso Quando il pulsante d'avvio non viene rilasciato prima della fine della corsa, nel circuito della Fig. 4.7, l'attuatore non può ritornare . Questo è reso possibile dal collegamento in serie di~ con il pulsante d'awio, come dimostrato nella Fig. 4.16a. Ma quando il pulsante è premuto quando l'attuatore sta ritornando alla posizione di riposo, il ciclo deve ricominciare ancora. a 2 4 b .2 3 5 Fig. 4.16 a: per impedire di bloccare il ritorno; b: con l'anti·rìpetizione 4.12 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito Per impedire che ciò avvenga, viene usato un temporizzatore che invia un impulso, così come avviene pneumaticamente. Il segnale d'inizio viene posto in una connessione in serie con un contatto ritardato, normalmente chiuso, del timer. Il timer è preìmpostato a circa 0.1 sec. Il contatto del timer rimane aperto fino a che il segnale di start non viene interrotto. La Fig. 4.16b illustra questo procedimento. Nella Fig. 4.16 lo stop d'emergenza può essere installato prima della bobina del relé nella linea 1. Quando viene attivato. al relé R1 viene tolta tensione ed il suo contatto sulla linea 5 si apre. Anche al solenoide "A" viene di conseguenza tolta tensione e la molla riposiziona la valvola. Nella Fig. 4.16b, lo stop d'emergenza può essere installato tra il contatto R2 sulla linea 3 e la bobina deii'R1, per interrompere il circuito di mantenimento. Ma poi, anche con il contatto ES ancora interrotto, il pulsante dello start può dare l'impulso, che produrrà una reazione dell'attuatore. anche se non farà una rotazione completa. Tutto questo può essere tranquillamente evitato. Con lo stop d'emergenza in una delle linee d'alimentazione, come illustrato nella Fig. 4.16b, l'intero circuito si interrompe. SEQUENZE Nel capitolo seguente tratteremo la nomenclatura di base. Tutti questi termini vengono poi riassunti nell'Appendice sotto il titolo "Controllo di sequenza". Per rendere più facile la descrizione della sequenza di un certo numero di cilindri in movimento, useremo il diagramma a passo. l suoi principi, molto semplici, sono illustrati nella Fig. 4.17. 1 i i i ! ·-r-r l 2 3 4 i j i -ll 1 l l l l ! •l l : ; -~- ·-++ a -++l l l i i l l l r-+l 5 ... l + -+l i : ! l 1 f ; -il l ! ! l l : i : ! i : --l- --t-- ~·-t- b Fig. 4.17 l principi del diagramma a passo Per disegnare questi diagrammi è necessaria della carta quadrettata o millimetrata. Disegnarne due linee orizzontali per ciascun cilindro. di cui quella in allo rappresenta la posizione "1 ",e quella in basso la posizione di riposo (cilindro rientrato) . Disegneremo poi delle linee verticali ad intervalli regolari che rappresentano i vari P.assi del ciclo. Un passo è un movimento del cilindro (qualche volta 2 o più corse simultanee) . La Fig. 4.17b mostra l'esempio di un cilindro "H" che rimane nella posizione di riposo nel primo passo, si muove nella sua posizione "1" nel secondo passo, vi rimane nel terzo e quarto passo. Nel quinto passo, il cilindro ritorna alla posizione dì riposo e vi rimane anche nel sesto passo. La Fig. 4.17c illustra i movimenti di due cilindri: A e B. ~SMC Italia 4.13 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Metodo "prova·e sbaglia" o per tentativi Senza la conoscenza della progettazione di circuiti logici, un circuito deve essere progettato per "tentativi". Questa espressione non significa però "esperimento azzardato o casuale", bensì può essere il risultato di un dialogo mentale che avviene sistematicamente, come vi dimostreremo di seguito. Unità di posizionamento , 2 movimenti Alcune parti devono essere prelevate da una pila e rilasciate in seguito su una tavola. Questo viene effettuato con una pinza pneumatica "B", connessa ad un cilindro senza stelo "A" che provvede allo spostamento. La posizione di riposo del cilindro senza stelo è con il carrello tutto a destra, quella della pinza con le ganasce aperte. Dopo un segnale d'inizio (nella simulazione con il kit d'addestramento con un pulsante), il carrello si sposta a sinistra con la pinza aperta. Alla fine della corsa, la pinza aggancia la parte. Una volta che il carre no si sposta di nuovo verso destra la parte lascia la pila, ed una volta raggiunta la fine della corsa le ganasce si aprono e rilasciano la parte. 11 ciclo corrisponde al diagramma passo/corsa della Fig. 4.17c . Il ciclo viene ripetuto per tutto il tempo che il pulsante bistabile d'avvio è chiuso. Domanda Risposta Che cos'è messo sotto tensione per primo? Il solenoide A+ Come parte il ciclo? Chiudendo l'interruttore di start Quando ricomincia il ciclo? Quando B rientra a O (b0 } Quando si diseccita A+? Quando il cilindro B esce (b0 viene rilasciato) A- è scaricata? Si 2 4. 14 l PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito Domanda Risposta Qual'è l'azione successiva? B+ Quando viene messo in tensione? Quando A è fuori (a, attivato) Quando viene diseccitato? Quando il cilindro A ritorna B- è scaricato? Si Ci sono ulteriori condizioni? No Domanda Risposta Qual'è l'azione successiva? A- (a, rilasciato) Quando viene messo in tensione? Qyando B è fuori (b, attivato) Quando viene diseccitato? Quando il cilindro B ritorna (b, rilasciato) A+ è scaricato? Si Ci sono ulteriori condizioni? No ~SMC Italia 4.15 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Domanda Risposta Oual'è l'azione successiva? B- Quando 8- viene me·sso in tensione? Quando A è rientrato (a0 attivato) Quando viene diseccitato? Quando il cilindro A esce (a0 rilasciato) B+ è scaricato? Si Ci sono ulteriori condizioni? No Fig. 4.18 Disegno passo-passo La parte pneumatica del diagramma di circuito consiste invariabilmente di cilindri con le loro elettrovalvole di potenza e regolatori di velocità, se necessario. Quello che cambia da caso a caso sono i codici e il tjpo di valvola, che può essere 3/2, 5/2 monostabile o bistabile o 5/3. Per questa ragione, un circuito pneumatico deve essere parte dell"intero diagramma, a fianco del circuito elettrico. La Fig. 4.19 mostra la parte del circuito pneumatico che completa la Fig. 4.18d. Fig. 4.19 Circuito pneumatico che coq~pleta la Fig. 4. lSd 4 .16 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettéuione di un circuito Serraggio e foratura L'esempio preced~nte non presenta comandi che si sovrappongono. Li vedremo nella sequenza successiva, illustrati come diagramma nella Fig. 4.20, tipica sequenza di "serraggio e foratura". l-' ~ :~ lo l ' l / ~ '" ~v : Fig. 4.20 Diagramma passo/corsa per il serraggio e foratura l requisiti fondamentali del circuito sono i seguenti. Deve esserci uno stop d 'emergenza che interrompa l'alimentazione a tutti i comandi in caso di situazioni pericolose. Rilasciando questo pulsante il ciclo non deve ricominciare. L'apparecchiatura di serraggio deve mantenere la sua posizione momentanea, la morsa non deve aprirsi quando è chiusa o chiudersi quando è aperta in caso di stop di emergenza o guasto elettrico. L'alimentazione deve essere attivata o disattivata con due pulsanti monostabili woN· e "OFF·. L'alimentazione può essere disattivata soltanto in posizione di riposo delle apparecchiature. Per la partenza di ciascun ciclo occorre premere nuovamente il pulsante di start. l circuiti elettropneumatici hanno sempre bisogno di un'attenta selezione delle corrette funzioni delle valvole che garantiscano la sicurezza, anche quando lo stop d'emergenza non sia coinvolto. L'alimentazione elettrica può venire a mancare improvvisamente mentre l'aria compressa, immagazzinata nelle linee d'alimentazione, è ancora disponibile. In caso di bloccaggio e lavorazioni il dispositivo di serraggio necessita di una valvola bistabile che impedisca l'apertura !P caso di emergenza o blackout. Il trapano deve ritrarre immediatamente l'utensile perché il motore non gira; per questo è d'obbligo utilizzare una valvola di tipo monostabile. Togliere l'alimentazione con un pulsante "OFF" è possibile soltanto durante la fase di riposo. Un interruttore bistabile può essere impostato per ripetere l'operazione o. una volta rilasciato in qualsiasi punto del ciclo, per fermarsi alla sua fine. 0SMC Italia 4.17 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Iniziamo il dialogo. Che cosa è necessario per dare e togliere Un relé (CA, relé di ciclo) e un circuito di manteni- l'alimentazione con i due pulsanti? mento. Come possiamo essere sicuri che il pulsante La posizione di riposo viene definita dal sensore uoFF" lavori soltanto in posizione di riposo? del cilindro c0 che è stato attivato. Colleghiamo "OFP' con un contatto N.C. di quel sensore e OFF lavorerà quando c0 è attivato alla fine del ciclo. Il sensore di fine corsa c0 ha un contatto N.C.? No, abbiamo bisogno di un relé che lo faccia; per non perdere il riferimento lo chiameremo "ReO'' (circuito di base "contatti multipli") . Qual'è il primo movimento? C+ Qual'è il segnale che conferma la fine della c, sua corsa? Quando C+ è attivato C- è scaricato? No Come possiamo eliminare C-? C- segue D-. cioè è dato da d0 . Questo senso re è attivato perché D è ancora nella posizione di riposo. Mettiamo un contatto a relé nella linea di C-, mettiamo sotto tensione il relé con lo start e vedremo poi dove re settario; lo chiameremo "M R" (relé di memoria) Il circuito, così disegnato, viene illustrato nella Fig. 4.21. Prima di continuare, lo discuteremo. 5 6 Fig. 4.21 le prime 61inee deltesempio 2 4.18 l PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito Linea 1: chiudendo ON sì mette sotto tensione C R. ES interrompe il collegamento per Cr incondizionatamente una volta azionato. Linea 2: con OFF non azionato, il contatto CR mantiene il relé CA. Linea 3: il contatto N.e. ReO è aperto quando l'alimentazione è attiva e C è in posizione di riposo perché c 0 sulla linea 4 mette sotto tensione il relé ReO. Durante il ciclo. questo contatto è chiuso e OFF non può togliere l'alimentazione. Dato che ReO è un contatto a relé non può essere disegnato aperto. come se fosse un contatto N. C. o lo stesso c 0 ; in un circuito elettrico si suppone che non ci sia alimentazione elettrica. Il contatto CA sulla linea 4 alimenta il circuito seguente; la linea 4 ed oltre, viene disconnessa quando lo stop d'emergenza viene premuto . Linea 5: quando C si trova nella posizione di riposo (ReO chiuso) ed è premuto il pulsante dello start, il relé dì memoria MR è eccitato e connesso al suo contatto sulla linea 6. Nello stesso tempo, il solenoide C+, viene eccitato e la parte agganciata dal cilindro C. Vedremo in seguito quale contatto deve essere "?" per interrompere il circuito di mantenimento. Ma procediamo ora con il dialogo : Prossima mossa? Il cilindro O esce fuori tramite una valvola monostabile. Segnale di inizio? c, L'operazione c, ha una durata giusta per No. è attiva soltanto fino a che C non è ritornato. la valvola monostabile? Questo è troppo lungo. Come possiamo ridurla alla giusta durata? Abbiamo M R. Possiamo eccitare il solenoide D con il suo contatto N.O. e diseccitare MR quando D si trova nella posizione "1". Cosl il contatto marcato "?" nella linea 5 nella Fig. 4.21 è d,. Possiamo mettere d, nella linea 5? No, il sensore del cilindro azionato magneticamente, non ha un contatto N.C .. Per l'inversione di contatto è necessario un relé. Lo codificheremo con ~Rd1 ed ft useremo uno dei suoi contatti N.C. presenti sulla linea 5. C- può essere eccitato con d 0 ? Si, ma il collegamento in serie con un contatto N.O. di RM deve interrompersi prima che C+ sia di nuovo eccitato. Quando il ciclo si ferma il solenoide C- C'è un relé disponibile: un contatto N.C. d i ReO si rimane eccitato? aprirà nella posizione di riposo. Quando collegato in serie con C-, diseccita C- nella posizione di riposo. ~ SMC Italia 4.19 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Il circuito così completato viene illustrato nella Fig. 4.22. 7 5 8 MA D d1 [~· ~ 1 4 Fig. 4.22 Il circuito per il ciclo della Fig. 4.20 SISTEMA IN CASCATA Il cosiddetto sistema a cascata viene dettagliatamente discusso per i circuiti pneumatici durante il corso di pneumatica di base. Riportiamo il principio del sistema così come lo trovate in quel corso. Può essere applicato anche all'elettropneumaticaTOuesto principio sarebbe molto più facile e veloce del metodo per tentativi discusso precedentemente. La risposta è si, ad eccezione del fatto che le "valvole in cascata" vengono sostituite con relé. Il principio del relé in cascata viene illustrato nella Fig. 4.23, e può essere esteso come richiesto. l commutatori sono stati concepiti con il collegamento N .C. in alto e la leva di contatto spinta in basso quando la bobina di relé viene eccitata. Tutti i relé sono mantenuti sotto tensione, fino a che non si raggiunge la fine dell'ultimo gruppo. R4 R3 R2 R1 L------------------IV ~--------------------------- v Fig. 4.23 Il principio della cascata di relé 4.20 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito Unità di posizionam_ento, tre movimenti Il ciclo della Fig. 4.17c, necessita di alcuni miglioramenti. Prima che la parte venga lasciata, un cilindro a doppio effetto deve muovere la pinza . Il ciclo si ripete automaticamente per tutto il tempo che c'è il contatto da un pulsante bistabile. Il ciclo consiste nei seguenti movimenti : - carrello del cilindro senza stelo a sinistra; H+ - chiude la pinza G+ - il carrello ritorna, H- il cilindro fuoriesce, C+ -la pinza si apre, G- il cilindro ritorna, C- li diagramma passo/corsa della Fig. 4.24 mostra tutti questi movimenti. 1 2 '' i./ ! H! ,_,,j, l / i !.,-i p' l !UI ! _l j rw: l V; 3 4 "''l'- : ! i ! i i/ l.A' ! l i ! l i ''' 6 5 ! i : 1/1 i : N ! i'- ! ! : ; ; v' 1/1 i ' ! : N i' i : i: Fig. 4.24 Diagramma passo/corsa dei tre movimenti Le condizioni secondarie sono qui elencate. In caso di guasto elettrico , tutti i movimenti devono completare la loro corsa e poi fennarsi nella posizione finale; il ciclo deve ricominciare dalla posizione "congelata• quando l'elettricità viene ripristinata. Quando il pulsante viene riattivato dopo un guasto elettrico, il ciclo sarà completato e si fermerà con tutti gli attuatori nella posizione di riposo. Definiamo i gruppi: H+, G+, l H-, C+, G- l C- Ci sono due gruppi ed il ciclo inizia alla metà del primo. Le altre condizioni secondarie sono qui elencate. Per il controllo manuale occorrono due pulsanti, uno per lo start e uno per lo stop. Il primo da l'awio alla sequenza, che deve ripetersi fino a quando non si preme il pulsante di stop. A questo punto il ciclo si ferma alla fine. Per ottenere un segnale continuo che ripeta automaticamente il ciclo. occorre installare un relé con circuito di mantenimento. Lo codificheremo CR (relé di ciclo). Uno dei suoi contatti inizierà il primo passo. 0SMC Italia 4.21 PNEUMAC SRL www.pneumac.it La Fig. 4.25a, mostra il circuito di inizio e la creazione di due gruppi in cascata. Come affermato precedentemente, quando il ciclo inizia all'inte mo del gruppo, tutti i solenoidi dell'ultimo gruppo rimangono eccitati a riposo. Questo ·può essere evitato aggiungendo un gruppo che finisca alla fine del ciclo: H+, G+, l H-, C., G- l c- l Questo crea tre gruppi; l'ultimo segnale nel secondo gruppo, mette sotto tensione GR2, interrompendo così tutti i percorsi precedenti. C- viene eccitato attraverso un contatto N.O. del GR2 e viene diseccitato con C0 . La Fig. 4.25b illustra la struttura di base. Start 1- Start 1:Gruppoll ~---1=>-Gruppo 1--- GR2 l 111 a b Fig. 4.25 Il principio della cascata nei circuiti elettrici, per due e tre gruppi Dato che il relé di ciclo può controllare soltanto il primo comando del ciclo, occorrono due contatti CR: uno per mantenere ed uno per il primo comando del gruppo l. La Fig. 4.26 mostra infatti il circuito completo, disegnato secondo le regole appena menzionate. Controlliamo ora il circuito. Quando il relé di ciclo CR inizia, il solenoide H+ viene eccitato attraverso i contatti N.C. ancora chiusi dei relé GR1 e GR2. Alla fine della corsa positiva di H, il segnale r, eccita il solenoide G+ e quando G arriva alla posizione di fine corsa, g, mette sotto tensione il relé di gruppo GR1 . Questo interrompe l'alimentazione ai due solenoidi H+ e G+. Il relé di gruppo GR1 deve essere mantenuto sotto tensione da uno dei suoi contatti, ma quando questo accade. come nella Fig. 4.26, il contatto di mantenimento collega i solenoidi H+ e G+ attraverso g, (vedere la freccia) al gruppo 2 e di conseguenza il solenoide H- non può commutare la valvola. Questo può essere impedito. usando un altro contatto N.C. del gruppo GR1 nella linea 5; così i due solenoidi vengono disalimentati quando GR1 è attivo. La stessa cosa accade quando GR2 viene messo sotto tensione; ancora una volta l'intero gruppo 2 rimane alimentato nella linea 11 da g 0 nella linea 10. 4.22 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un cirwito , 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Start l-- 2 3 f... j Fig. 4.26 Primo diagramma di circuito elettrico in un sistema a cascata per un'unità pick-up a tre movimenti Cl Da tutto questo possiamo trarre una regola generale: ~ ~ co l' ultimo segnale di un gruppo deve essere connesso al suo gruppo con un contatto separato del suo relé di gruppo Un"altra regola fondamentale è : l relé di gruppo devono avere del contatti "chiusura prima di apertura" Altrimenti, quando per esempio GR1 viene messo sotto tensione sulla linea 5 , il suo contatto N.e. sulla linea 3 si interrompe e alla bobina viene tolta tensione. Con contatti Mchiusura prima di apertura" il contatto N.O. sulla linea 6 assumerà la tensione prima che il contatto GR1 nella linea 3 si interrompa. Un relé con uapertura prima di chiusura" farebbe rumore. l contatti di GR1 sulle linee 3 e 6 e sulle linee 5 e 7 sono due commutatori. Anche il contatto N .C. GR2 sulla linea 3 ed il contatto N.O. sulla linea 11 lo sono. Per mostrare ciò, il percorso di corrente dei contatti sotto lo stesso interruttore sono messi lungo una riga. Un tentativo di ridu~e il numero dei commutatori del relé GR 1 a due soltanto, omettendo il contatto nella linea 7 e collegando il sottocircuito della linea 7 , 8 e 9 alla linea s. avrebbe come conseguenza che la corrente di punta di H- va sopra g, . Nel caso di un solenoide standard e di un senso re di cilindro in miniatura azionato magneticamente, questo si sovrapporrebbe al sensore riducendone la vita e perfino distruggendolo . ~ SMC Italia 4 .23 r--- PNEUMAC SRL www.pneumac.it La Fig. 4.27 illustra infine il circuito corretto. 3 2 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Start r-- c c 2 3 .3..,11 12 Fig. 4.27 Diagramma elettrico corretto per l'unità pìck·up a tre movimenti Unità di posizionamento con 4 movimenti L'unità dell'esempio precedente deve essere modificata. Prima di prendere la parte, la pinza deve essere abbassata da un cilindro V. La lunghezza delle parti da prelevare, richiede una rotazione di 90° prima che il cilindro senza stelo possa muoverle dalla parte opposta. Il ritomo dalla posizione di aggancio e la rotazione inversa della pinza possono awenire nello stesso momento. La Fig. 4.28 illustra il diagramma passo/corsa del circuito. 4 .24 l PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito Abbiamo 4 elementi: -una slitta pneumatica per il mcvimento verticale "V", -una pinza pneumatica "G", -un cilindro senza stelo per lo spostamento orizzontale "H", -un attuatore rotante per la rotazione di goo "R". In caso di stop d'emergenza o di guasto elettrico, la slitta pneumatica V deve sollevarsi nella posizione di riposo, mentre tutti gli altri elementi devono rimanere nelrultima posizione assunta. Per il comando di V occorre quindi una elettrovalvola monostabile, mentre per i restanti attuatori delle elettrovalvole bistabili. v G .,,::~ H <; :: ~ -1 ' / l/ ~ ~ ~ € ] l~ 1'~ / ' 1/ ~ / 11 ~ c ~ .. :E ii E R ~ ~ u ' ~ :lE ti) Fig. 4.28 Diagramma passo/corsa dell'unità pick-up con 4 movimenti Divisione dei gruppi HV+, G+, l V-, H+, A+, l G-, l R- Questa divisione crea tre gruppi e il ciclo inizia con un nuovo gruppo. Due gruppi sarebbero possibili, per la prima divisione tra V+ e G+; ma poi tutti e tre i solenoidi G-, H- e R- sarebbero eccitati nella posizione di riposo. La valvola monostabile della slitta pneumatica V è una eccezione per un sistema in cascata che, in teoria, presume che tutte le valvole siano del tipo bistabile. Non c'è comando V- e il solenoide V ha bisogno di essere eccitato cofrettamente. Nella divisione dei gruppi, tuttavia, abbiamo bisogno dei comandi V- per indicare dove opera V0 • Il tempo di eccitazione è automaticamente corretto quando il comando di ritorno si trova all'inizio del gruppo successivo, come nel caso illustrato nell'esempio. Altrimenti, un relé separato deve essere usato per la valvola monostabile eccitato e diseccitato come lo sarebbe una valvola bistabile. f)SMC Italia 4.25 PNEUMAC SRL www.pneumac.it La Fig. 4.29 mostra li diagramma del circuito elettrico. Per indicare quali contatti a relé sono parte dello stesso commutatore, abbiamo scritto ancora una volta in una riga i due numeri di percorso dove i contatti N.O . e N.C. dello stesso sensore sono stati disegnati. Un altro metodo è quello di numerare i contatti con 1 GA1, 2 GR1 ecc. Con questo sistema i contatti nella linea 3 e 6 avrebbero i codici "1 .GA1", quelli nella linea 5 e 7 "2.GR2" e "1 .GR2" sarebbero i due contatti GR2 sulle linee 3 e 1O ecc . 2 .5,.7 8 ~13 14 12 Fig. 4.29 Circuito elettropneumatico a cascata completo con sempHficazioni dello start e dello stop PRINCIPIO PASSO-PASSO Nel nostro corso d'addestramento sul controllo elettronico, parleremo ora dell'unità elettronica passopasso. In questo contesto potrebbero essere utile costruire un circuito a relé a passo, che ne esponga i concetti in maniera semplice ma chiara. Tale circuito, può in seguito essere trasformato in un circuito 4 .26 PNEUMAC SRL www.pneumac.it Progettazione di un circuito standard programmabile. "Programmabile" significa che un ciclo può essere controllato collegando all'unità gli input e gli output nella stessa sequenza in cui questi elementi lavorano quando si esegue il ciclo. Ciascun passo ha i suoi input e output e ciascun output può essere attivato soltanto dal suo input, quando il passo precedente è attivo. La Fig. 4.23 mostra il circuito a relé che spiega questo principio. 2 3 7 6 4 9 10 11 12 10 11 5 Fig. 4.30 Principio base del relé passo-passo Per realizzare un'unità universale, gli input e output devono esse re i terminali della connessione con il sensore o il solenoide. Per il relé a passo della Fig. 4.30, questa unità universale è uguale a quella illustrata nella Fig. 4.31. ST 6 1 1 2 2 3 4 3 5 5 6 Fig. 4.31 Relé passo-passo come unità universale ~SMC Italia 4.27 PNEUMAC SRL www.pneumac.it APPENDICE UNITA' E SIMBOLI UNITA' ELETTRICHE S.I. SIMBOLIIEC • • • • • Conduttori e dispositivi di connessione Lampade e dispositivi di segnale Dispositivi e metodi operativi Simboli di contatto Relé elettromeccanici CLASSI DI PROTEZIONE CONTROLLO DJ SEQUENZA • Come descn·vere una sequenza • Sequenza di due cilindri ELENCO PER SOTTOCIRCUITI • Circuiti d'inizio • Dispositivo di sicurezza di potenza f;SMC Italia PNEUMAC SRL www.pneumac.it Appendice APPENDICE UNITA' E SIMBOLI UNITA' ELETTRICHE S.I. Grandezza Carica Voltaooio Potenziale Corrente Resistenza Reattanza Impedenza Resistenza spec. Conduttanza Capacità Lavoro eneraia Potenza Simbolo Q,q u Unità SI C=As v v cp l A R n n x z n nm (J G s p F=As/V J =V A s- Ws W=VA c w Note C= Coulomb V= Volt ~ A= Ampere O=Ohm - anche: n- mm2tm S =Siemens =11n=AN F =Farad J = Joule Tavola A.1 Principali unità elettriche SI SIMBOLIIEC CONDUTIORI E DISPOSITIVI DI CONNESSIONE Linea o conduttore Conduttore. Il numero dei conduttori è indicato da trattini o da un numero Connessione di conduttori Terminale a morsetto Morsettiera con esempio di numerazione dei morsetti Deviazione singola fil • o 11+~1~1~1~ 1 Presa (femmina) -( Polo della presa ---< Spina (maschio) Polo della spina Presa a spina (maschio e femmina} ~ -{~~ '' f;SMC Italia A.1 PNEUMAC SRL www.pneumac.it LAMPADE E DISPOSITIVI DI SEGNALE lamoada di segnalazione Se è desiderato indicare il colore i seguenti codici devono essere posiZionati nelle vicinanze del simbolo: RD • rosso YE - giallo GN = verde WH • bianco Lampada di segnalazione lampeggiante Tromba elettrica, clacson Suoneria Ronzatore o cicala DISPOSITIVI E METODI OPERATIVI Controlli meccanici Connessione meccanica Connessione meccanica con indicazione della direzione di rotazione Azione ritardata, ritardata nella direzione da sinistra a destra ---E-€= Azione ritardata, ritardata nella direzione da destra a sinistra Funzione di ritorno automatico Dente d'arresto, disattivato Dente d'arresto, attivato Dispositivo a chiavistello, attivato Dispositivo a chiavistello, disattivato A.2 -~--'~-