Cuore a rischio per i bambini con steatosi epatica

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Roma, 26 luglio 2013 COMUNICATO STAMPA Cuore a rischio per i bambini con steatosi epatica Uno studio della Sapienza su bambini obesi con accumulo di grasso nel fegato rivela danni sia funzionali che morfologici a livello cardiaco La causa più frequente di malattia epatica nei bambini è la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), comunemente conosciuta come fegato grasso. I dati sulla popolazione pediatrica mondiale mostrano come questa patologia colpisca fino al 17% dei bambini sani e al 50 % di quelli obesi. La NAFLD è quindi una patologia emergente, che comprende un ampio spettro di condizioni epatiche; dalla semplice steatosi, alla steatoepatite con necro‐infiammazione e fibrosi più o meno avanzata (condizione nota anche come steatoepatite non‐alcolica (NASH), fino alla cirrosi. I ricercatori della Sapienza, coordinati da Lucia Pacifico, hanno dimostrato che in età pediatrica la steatosi epatica non alcolica si associa a una precoce alterazione della funzionalità cardiaca indipendentemente dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare. Lo studio, pubblicato su Hepatology, la prestigiosa rivista dellʹAssociazione Americana per lo studio delle malattie del fegato, è frutto della collaborazione dei Dipartimenti di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, Scienze della Salute Pubblica e Radiologia di Sapienza Università di Roma insieme all’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR. I risultati hanno evidenziato che nei piccoli pazienti con NAFLD il danno cardiaco, inizialmente asintomatico, è caratterizzato da un’alterazione della funzionalità diastolica e sistolica del ventricolo sinistro. La gravità di tali anomalie diventa maggiore quanto più severo è il danno epatico. La ricerca è stata condotta su un campione di 126 bambini di cui 108 obesi (54 con evidenza di NAFLD e 54 senza NAFLD) e 18 bambini normopeso. I piccoli sono stati sottoposti a sofisticati esami ecocardiografici come il tissue doppler imaging, e la risonanza magnetica nucleare dell’addome per misurare la frazione di grasso epatico e valutare la distribuzione Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
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del grasso addominale. Tra i bambini con NAFLD, 41 sono stati sottoposti ad agobiopsia epatica, permettendo così la diagnosi istologica e la valutazione della severità del danno epatico. Paragonati ai bambini obesi senza coinvolgimento epatico, i bambini obesi con NAFLD mostravano segni ecocardiografici di disfunzione cardiaca, sia diastolica che sistolica. Inoltre,tra i 41 pazienti sottoposti alla biopsia, i 26 bambini con diagnosi di steatoepatite non alcolica mostravano alterazioni funzionali cardiache ancor più gravi dei 15 bambini con semplice steatosi epatica. È emerso infine il dato che le anomalie cardiache risultano essere indipendenti dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare come il sovrappeso e l’obesità, l’ipertensione e l’insulino‐resistenza. Le conclusioni dello studio aggiungono un importante tassello alla valutazione diagnostica del piccolo paziente con NAFLD, confermando e dimostrando come questa tipologia di pazienti debba essere esaminata e trattata con un approccio multi‐disciplinare e lungimirante, in modo da prevenire sia l’evoluzione del danno epatico sia del danno cardio‐
vascolare. ʺL’importanza di un intervento di prevenzione su un target di giovanissima età ‐ spiega Lucia Pacifico ‐ ha notevoli risvolti in termine di salute pubblica, fondamentalmente per due ragioni. In primo luogo, le alterazioni sia epatiche sia cardiache nella fase precoce sono passibili di reversibilità con un trattamento adeguato. In seconda istanza, agire subito significa fare un investimento per il futuro. Vantaggi in benessere ed in economia sono da non sottovalutare: basti pensare che già oggi le malattie cardiovascolari si configurano come prima causa di morbilità e mortalità nei Paesi industrializzati. Tanto più che le misure necessarie a combattere l’obesità, la steatosi epatica e la disfunzione cardiaca sono davvero poco costose in denaro. E’ sufficiente adottare uno stile di vita sano, all’insegna della corretta alimentazione e dell’esercizio fisico.” Left ventricular dysfunction in obese children and adolescents with nonalcoholic fatty liver disease.Pacifico L, Di Martino M, De Merulis A, Bezzi M, Osborn JF, Catalano C, Chiesa C. Hepatology. 2013 Jul 11. doi: 10.1002/hep.26610. [Epub ahead of print] Info: Professoressa Lucia Pacifico [email protected] Ansa cuore fegato grasso
Cuore a rischio per i bambini affetti da 'fegato grasso'
Studio Universita' La Sapienza con Cnr
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Cuore a rischio per i bambini con
steatosi epatica, ovvero che soffrono del cosiddetto 'fegato
grasso'. Uno studio su bambini obesi con accumulo di grasso nel
fegato rivela, infatti, danni sia funzionali che morfologici a
livello cardiaco. Lo studio, pubblicato sulla rivista
Hepatology, è frutto della collaborazione tra l'Universita' La
Sapienza di Roma e l'Istituto di Farmacologia Traslazionale del
Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr).
La causa più frequente di malattia epatica nei bambini è
proprio la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), comunemente
conosciuta come fegato grasso. I dati sulla popolazione
pediatrica mondiale, spiegano gli esperti, mostrano come questa
patologia colpisca fino al 17% dei bambini sani e al 50% di
quelli obesi. La NAFLD è quindi una patologia emergente. I
ricercatori, coordinati da Lucia Pacifico, hanno dimostrato che
in età pediatrica la steatosi epatica si associa a una precoce
alterazione della funzionalità cardiaca indipendentemente dai
tradizionali fattori di rischio cardiovascolare.
I risultati hanno evidenziato che nei piccoli pazienti il
danno cardiaco, inizialmente asintomatico, è caratterizzato da
un'alterazione della funzionalità del ventricolo sinistro. La
gravità di tali anomalie diventa maggiore quanto più severo è il
danno epatico. La ricerca è stata condotta su un campione di 126
bambini di cui 108 obesi (54 con evidenza di NAFLD e 54 senza).
"L'importanza di un intervento di prevenzione su un target
di giovanissima età - spiega Lucia Pacifico - ha notevoli
risvolti in termine di salute pubblica. In primo luogo, le
alterazioni sia epatiche sia cardiache nella fase precoce sono
passibili di reversibilità con un trattamento adeguato. In
seconda istanza, agire subito significa fare un investimento per
il futuro. Basti pensare che già oggi le malattie
cardiovascolari si configurano come prima causa di morbilità e
mortalità nei Paesi industrializzati. Eppure le misure
necessarie a combattere l'obesità, la steatosi epatica e la
disfunzione cardiaca - conclude l'esperta - sono davvero poco
costose. E' sufficiente adottare uno stile di vita sano,
all'insegna della corretta alimentazione e dell'esercizio
fisico''. (ANSA).
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Cuore a rischio per i bambini affetti da 'fegato grasso' --ANSA.it
Agenzia ANSA Canale Salute&Benessere
Cuore a rischio per i bambini affetti da
'fegato grasso'
Studio Universita' La Sapienza con Cnr
31 luglio, 09:43
Cuore a rischio per i bambini con steatosi epatica, ovvero che soffrono del cosiddetto 'fegato
grasso'. Uno studio su bambini obesi con accumulo di grasso nel fegato rivela, infatti, danni
sia funzionali che morfologici a livello cardiaco. Lo studio, pubblicato sulla rivista
Hepatology, è frutto della collaborazione tra l'Universita' La Sapienza di Roma e l'Istituto di
Farmacologia Traslazionale del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr).
La causa più frequente di malattia epatica nei bambini è proprio la steatosi epatica non alcolica
(NAFLD), comunemente conosciuta come fegato grasso. I dati sulla popolazione pediatrica
mondiale, spiegano gli esperti, mostrano come questa patologia colpisca fino al 17% dei
bambini sani e al 50% di quelli obesi. La NAFLD è quindi una patologia emergente. I
ricercatori, coordinati da Lucia Pacifico, hanno dimostrato che in età pediatrica la steatosi
epatica si associa a una precoce alterazione della funzionalità cardiaca indipendentemente dai
tradizionali fattori di rischio cardiovascolare.
I risultati hanno evidenziato che nei piccoli pazienti il danno cardiaco, inizialmente
asintomatico, è caratterizzato da un'alterazione della funzionalità del ventricolo sinistro. La
gravità di tali anomalie diventa maggiore quanto più severo è il danno epatico. La ricerca è
stata condotta su un campione di 126 bambini di cui 108 obesi (54 con evidenza di NAFLD e
54 senza). "L'importanza di un intervento di prevenzione su un target di giovanissima età spiega Lucia Pacifico - ha notevoli risvolti in termine di salute pubblica. In primo luogo, le
alterazioni sia epatiche sia cardiache nella fase precoce sono passibili di reversibilità con un
trattamento adeguato. In seconda istanza, agire subito significa fare un investimento per il
futuro. Basti pensare che già oggi le malattie cardiovascolari si configurano come prima causa
di morbilità e mortalità nei Paesi industrializzati. Eppure le misure necessarie a combattere
l'obesità, la steatosi epatica e la disfunzione cardiaca - conclude l'esperta - sono davvero poco
costose. E' sufficiente adottare uno stile di vita sano, all'insegna della corretta alimentazione e
dell'esercizio fisico''.
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Cuore a rischio per i bambini con steatosi epatica 12:04 30 LUG 2013 (AGI) ‐ Roma, 30 lug. ‐ Uno studio della Sapienza su bambini obesi con accumulo di grasso nel fegato rivela danni sia funzionali che morfologici a livello cardiaco. Lo studio, pubblicato su 'Hepatology', rivista dell'Associazione Americana per lo studio delle malattie del fegato, e' frutto della collaborazione dei Dipartimenti di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, Scienze della Salute Pubblica e Radiologia di Sapienza Universita' di Roma insieme all'Istituto di Farmacologia Traslazionale del Cnr. La causa piu' frequente di malattia epatica nei bambini e' la steatosi epatica non alcolica (Nafld), comunemente conosciuta come fegato grasso. I dati sulla popolazione pediatrica mondiale mostrano come questa patologia colpisca fino al 17% dei bambini sani e al 50 % di quelli obesi. La Nafld e' quindi una patologia emergente, che comprende un ampio spettro di condizioni epatiche; dalla semplice steatosi, alla steatoepatite con necro‐
infiammazione e fibrosi piu' o meno avanzata (condizione nota anche come steatoepatite non‐alcolica (Nash), fino alla cirrosi. I ricercatori della Sapienza, coordinati da Lucia Pacifico, hanno dimostrato che in eta' pediatrica la steatosi epatica non alcolica si associa a una precoce alterazione della funzionalita' cardiaca indipendentemente dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare. I risultati hanno evidenziato che nei piccoli pazienti con Nafld il danno cardiaco, inizialmente asintomatico, e' caratterizzato da un'alterazione della funzionalita' diastolica e sistolica del ventricolo sinistro. La gravita' di tali anomalie diventa maggiore quanto piu' severo e' il danno epatico. La ricerca e' stata condotta su un campione di 126 bambini di cui 108 obesi (54 con evidenza di Nafld e 54 senza) e 18 bambini normopeso. I piccoli sono stati sottoposti a sofisticati esami ecocardiografici come il tissue doppler imaging, e la risonanza magnetica nucleare dell'addome per misurare la frazione di grasso epatico e valutare la distribuzione del grasso addominale. Tra i bambini con Nafld, 41 sono stati sottoposti ad agobiopsia epatica, permettendo cosi' la diagnosi istologica e la valutazione della severita' del danno epatico. Paragonati ai bambini obesi senza coinvolgimento epatico, quelli obesi con Nafld mostravano segni ecocardiografici di disfunzione cardiaca, sia diastolica che sistolica. Inoltre, tra i 41 pazienti sottoposti alla biopsia, i 26 bambini con diagnosi di steatoepatite non alcolica mostravano alterazioni funzionali cardiache ancor piu' gravi dei 15 bambini con semplice steatosi epatica. E' emerso infine il dato che le anomalie cardiache risultano essere indipendenti dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare come il sovrappeso e l'obesita', l'ipertensione e l'insulino‐
resistenza. Le conclusioni dello studio aggiungono un importante tassello alla valutazione diagnostica del piccolo paziente con Nafld, confermando e dimostrando come questa tipologia di pazienti debba essere esaminata e trattata con un approccio multi‐disciplinare e lungimirante, in modo da prevenire sia l'evoluzione del danno epatico sia del danno cardio‐vascolare. "L'importanza di un intervento di prevenzione su un target di giovanissima eta' ‐ spiega Lucia Pacifico ‐ ha notevoli risvolti in termine di salute pubblica, fondamentalmente per due ragioni. In primo luogo, le alterazioni sia epatiche sia cardiache nella fase precoce sono passibili di reversibilita' con un trattamento adeguato. In seconda istanza, agire subito significa fare un investimento per il futuro. Vantaggi in benessere ed in economia sono da non sottovalutare: basti pensare che gia' oggi le malattie cardiovascolari si configurano come prima causa di morbilita' e mortalita' nei Paesi industrializzati. Tanto piu' che le misure necessarie a combattere l'obesita', la steatosi epatica e la disfunzione cardiaca sono davvero poco costose in denaro. E' sufficiente adottare uno stile di vita sano, all'insegna della corretta alimentazione e dell'esercizio fisico". (AGI) . Bimbi con fegato grasso, cuore a rischio
30 Luglio 2013 15:10 SCIENZE E TECNOLOGIE
(ANSA) - ROMA - Cuore a rischio per i bambini con steatosi epatica, che soffrono del cosiddetto 'fegato
grasso'. Uno studio su bambini obesi con accumulo di grasso nel fegato rivela danni sia funzionali che
morfologici a livello cardiaco. Lo studio, pubblicato sulla rivista Hepatology, è frutto della collaborazione tra
l'Universita' La Sapienza di Roma e l'Istituto di Farmacologia Traslazionale del Cnr. il danno cardiaco,
inizialmente asintomatico, è un'alterazione della funzionalità del ventricolo sinistro.
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