1 CAPITOLO 2 LA TRIGONOMETRIA I teoremi classici La trigonometria, che vide tra i suoi padri fondatori Ipparco, Menelao e Tolomeo, fu concepita come strumento necessario per la costruzione di un’astronomia quantitativa, con il preciso scopo di poter prevedere il moto dei corpi celesti, di determinare l’ora, e di compilare calendari. La trigonometria si è rivelata uno strumento molto utile alla navigazione ed alla geografia. Gli storici concordano nell’attribuire ad Ipparco, che visse a Rodi e ad Alessandria e morì attorno al 125 a.C., il ruolo di fondatore della trigonometria, e all’egiziano Claudio Tolomeo, che visse ad Alessandria lavorando al museo e morì nel 168 d.C., il proseguimento e la sintesi del lavoro precedentemente iniziato da Ipparco e Menelao, riguardante la trigonometria e l’astronomia. L’opera più importante di Tolomeo è l’Almagesto, dove in realtà si parla più di trigonometria sferica piuttosto che di trigonometria piana, oggetto dei nostri studi. Presentiamo una selezione di risultati e teoremi tipici della trigonometria. Il teorema di CARNOT In un triangolo qualsiasi valgono le seguenti relazioni: c 2 = a 2 + b 2 − 2abcos γ b 2 = a 2 + c 2 − 2ac cos β a 2 = b 2 + c 2 − 2bc cos α . € Dimostrazione. Proviamo, ad esempio, la prima delle tre relazioni. Sul prolungamento del lato AC con origine in C sia K il piede della perpendicolare al prolungamento condotta dal vertice B. Applichiamo al triangolo rettangolo ABK il teorema di Pitagora e le relazioni sugli angoli associati, otteniamo 2 2 ( ) 2 2 così: AB = AC +CK + BK , da cui segue ( c 2 = b + a cos π − γ ( 2 )) ( ( + a sin π − γ )) 2 = b2 − 2abcos γ + a 2 . Le altre due relazioni si dimostrano con considerazioni del tutto analoghe. Un’applicazione: la formula di addizione del coseno E’ possibile sfruttare il teorema di Carnot per dedurre la formula di addizione del coseno (cosγ1 cosγ 2 − sin γ1 sin γ 2 ) = cos (γ1 + γ 2 ) . Per questo scopo scriviamo l’angolo BCˆ A come somma degli angoli BĈH e AĈH , in simboli γ = γ1 + γ 2 . Di conseguenza 2 2 2 2 2 c 2 = AB 2 = (BH + AH )2 = BH 2 + AH € + 2AH ⋅ BH = a − h + b − h + 2bsin γ 2a sin γ1 . Ora, possiamo sostituire h = a cos γ1 = bcos γ 2 , nell’espressione precedente ed ottenere: c 2 = a 2 + b2 − 2h ⋅ h + 2bsin γ 2a sin γ1 = a 2 + b2 − 2a cos γ1bcos γ 2 + 2bsin γ 2a sin γ1 . D’altra parte, per il teorema di Carnot, c 2 = a 2 + b2 − 2abcos γ = a 2 + b2 − 2abcos (γ1 + γ 2 ) e, confrontando questa espressione con quella precedentemente trovata, risulta ( ) ( ) − sin γ sin γ ) = cos (γ + γ ) . 2ab cos γ1 cos γ 2 − sin γ1 sin γ 2 = 2abcos γ1 + γ 2 = 2abcos γ . Di conseguenza, (cos γ1 cos γ 2 1 2 1 Il teorema dei SENI In un triangolo qualsiasi, dette a,b,c le misure dei lati e opposti, sussiste la seguente relazione: a b c = = € = 2r sin α sin β sin γ 2 α, β , γ , dove r è il raggio della circonferenza circoscritta al triangolo. Dimostrazione. € le ampiezze degli angoli 3 Consideriamo la figura sopra. Sia B’ il simmetrico del vertice B rispetto al centro della circonferenza circoscritta al triangolo di partenza ABC. Poiché l’angolo in B’ è uguale all’angolo in A, e il triangolo BCB’ è rettangolo in C, si ha BC = BB'sin α , da cui segue una delle tre relazioni trovate: a = 2r sin α . € Con costruzioni analoghe si dimostra che b = 2r sin β e c = 2r sin γ , da cui segue la relazione cercata a = b = c = 2r . sin α €sin β sin γ € € Il teorema della corda € In una circonferenza di raggio r, siano A e B gli estremi di una corda. Allora si ha: AB = 2r sin β 2 , dove β è l’angolo al centro riferito alla corda. Alcuni risultati famosi Il Teorema di TOLOMEO In un quadrilatero inscritto in una circonferenza, il prodotto delle diagonali è uguale alla somma dei prodotti dei lati opposti. 4 Dimostrazione. Scegliamo un punto E sulla diagonale AC in modo tale che l’angolo AEB sia uguale all’angolo BCD; per costruzione i triangoli AEB e BCD sono simili, poiché anche gli angoli BAE e BDC sono uguali. Dall’uguaglianza degli angoli ABE (somma degli angoli ABD e DBE) e DBC (somma degli angoli DBE e EBC) segue l’uguaglianza degli angoli ABD e EBC. Dall’uguaglianza degli angoli ADB e BCE, segue la similitudine dei triangoli EBC e ABD. Quindi, dalla similitudine dei triangoli AEB e BCD segue: AB BD = ⇒ AB ⋅CD = BD ⋅ AE , AE CD mentre dalla similitudine dei triangoli EBC e ABD segue: BC BD = ⇒ AD ⋅ BC = BD ⋅ EC . EC AD Sommando queste relazioni otteniamo la tesi: AB ⋅CD + AD ⋅ BC = BD ⋅ ( AE + EC ) = BD ⋅ AC 5 Osservazione. Se il quadrilatero è un trapezio isoscele, il teorema di Carnot può essere dedotto da quello di Tolomeo. Consideriamo nel quadrilatero ABCD il triangolo ABD, ed applichiamo il teorema di Tolomeo: DB ⋅ AC = AD ⋅ BC + AB ⋅CD . a ⋅ a = c ⋅ BC + b ⋅ b Esprimiamo BC in modo opportuno: BC = c − 2 b2 − a 2 sin2 β = c − 2 b2 − a 2 + a 2 cos2 β . Di conseguenza, 6 −a 2 + b2 + c 2 = 2c b2 − a 2 + a 2 cos2 β . Elevando ambo i membri al quadrato otteniamo il teorema di CARNOT b2 = a 2 + c 2 − 2ac cos β . Come caso particolare è opportuno citare quello in cui il quadrilatero è un rettangolo. In questo caso β = π e l’applicazione del teorema di Tolomeo 2 conduce al noto teorema di PITAGORA b2 = a 2 + c 2 . "α − β % tan $ ' a−b # 2 & Il teorema di Nepero: a + b = " α + β % tan $ ' # 2 & Dimostrazione. Dal teorema dei seni si ha a b = ⇒ a sin β = bsin α . sin α sin β All’ultima uguaglianza si aggiungono e tolgono le quantità: a sin β + a sin α = bsin α + a sin α ⇒ a(sin α + sin β ) = sin α (a + b) (1), e bsin α + bsin β = a sin β + bsin β ⇒ b(sin α + sin β ) = (a + b)sin β (2). Sottraendo la (2) dalla (1) si ottiene (a − b)(sin α + sin β ) = (a + b)(sin α − sin β ) , e quindi a − b sin α − sin β . La tesi = a + b sin α + sin β segue per applicazione delle formule di prostaferesi. 7 La circonferenza in coordinate polari Problema 1 Nel piano cartesiano è data la circonferenza di centro nel punto C (1,1) e tangente agli assi cartesiani. a) Si scriva l’equazione cartesiana della circonferenza e delle rette ad essa tangenti, perpendicolari alla bisettrice y = x . Si rappresentino la circonferenza e le tangenti sul piano cartesiano, denotando con A e A! i punti di tangenza. ( 2 ) ( ) 2 • L’equazione della circonferenza è x −1 + y −1 =1 . I punti di tangenza hanno coordinate ⎧ 2 2 ⎛ ⎪ x −1 + y −1 =1 1 1 ⎞ ⎛ 1 1 ⎞ ʹ ⇒ A 1− ,1− , A 1+ ,1+ ⎨ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟. ⎝ 2 2⎠ ⎝ 2 2⎠ ⎪⎩ y=x ( ) ( ) Grazie alle proprietà geometriche della circonferenza le tangenti ⎛ ⎛ 1 1 ⎞ 1 1 ⎞ sono t : y −1+ = − ⎜ x −1+ = − ⎜ x −1− ⎟ e t ʹ : y −1− ⎟. ⎝ ⎝ 2 2⎠ 2 2⎠ S’introduce il sistema polare con polo nel punto di coordinate cartesiane F (1, 0 ) ed asse polare coincidente con quello delle ascisse. L’angolo θ viene preso come di consueto, in senso antiorario. b) Si scriva l’equazione polare della circonferenza, individuando l’intervallo di variazione dell’angolo. • Le equazioni di passaggio da coordinate polari a cartesiane sono le ⎧⎪ x =1+ r cosθ seguenti: ⎨ 0 ≤ θ ≤ π . L’equazione polare della ⎪⎩ y = r sinθ 8 circonferenza è quindi 2 (r cosθ +1−1) + (r sinθ −1) 2 =1 ⇒ r 2 − 2r sinθ = 0 ⇒ r = 2sinθ . Siano P il generico punto sulla circonferenza r = 2sin θ e P! il suo simmetrico rispetto alla retta passante per il polo e perpendicolare all’asse polare. c) Per quale valore di θ è massima la lunghezza della corda PP! ? Si risponda al quesito in tre modi diversi: con argomentazioni di carattere geometrico, mediante applicazione del teorema di Carnot al triangolo FPP! , mediante applicazione del teorema di Tolomeo al quadrilatero non intrecciato di vertici APA!P! . • Soluzione con argomentazioni di tipo geometrico: la lunghezza di una corda è massima quando coincide con un diametro, e nel caso in π π questione accade quando l’angolo P ʹF̂P = ⇒ θ = . 2 4 9 • Soluzione mediante applicazione del teorema di Carnot al triangolo 2 2 2 ( ) FPP! : PP ʹ = FP + FP ʹ − 2FP ⋅ FP ʹ cos P ʹF̂P da cui segue 2 PP ʹ = 4sin2 θ + 4sin2 θ − 8sin2 θ cos π − 2θ = 8sin2 θ 1+ cos2θ ( ) ( ) e quindi 2 ( ) PP ʹ = 8sin2 θ 1+ cos2 θ − sin2 θ =16sin2 θ cos2 θ ⇒ PP ʹ = 4sinθ cosθ , π π ⇒θ = . 2 4 • Soluzione mediante applicazione del teorema di Tolomeo al quadrilatero non intrecciato di vertici APA!P! : osserviamo dalla figura seguente che il quadrilatero è non intrecciato se 135° 3π . 0 <θ < = 2 8 che assume il valore massimo se PP ʹ = 2sin2θ = 2 ⇒ 2θ = Per il teorema di Tolomeo PP ʹ ⋅ AAʹ = AʹP ʹ ⋅ AP + AP ʹ ⋅ AʹP , da cui segue ⎛ ⎛ 3π ⎞ ⎛ ⎛ 3π ⎞ π⎞ π⎞ PP ʹ ⋅ 2 = 2cos ⎜θ − ⎟ ⋅ 2cos ⎜ − θ ⎟ + 2sin ⎜θ − ⎟ ⋅ 2sin ⎜ − θ ⎟ . Si 8⎠ 8⎠ ⎝ ⎝ 8 ⎠ ⎝ ⎝ 8 ⎠ applicano a questo punto le formule di sottrazione del coseno e si ⎛ ⎞ ⎛ π 3π π⎞ + θ ⎟ = 4 cos ⎜2θ − ⎟ ; l’espressione ottiene PP ʹ ⋅ 2 = 4 cos ⎜θ − − 8 8 2⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎛ π⎞ π π PP ʹ = 2cos ⎜2θ − ⎟ è massima se 2θ − = 0 ⇒ θ = . 2⎠ 2 4 ⎝ Problema 2 Nel piano cartesiano è data la circonferenza di centro nel punto A 1,1 e ( ) tangente agli assi cartesiani. 10 S’introduce il sistema polare con polo nell’origine O ( 0, 0 ) del sistema cartesiano, e asse polare coincidente con quello delle ascisse. L’angolo θ viene preso come di consueto, in senso antiorario. a) Si scriva l’equazione polare della circonferenza applicando le !# x = r cosθ 2 2 equazioni " alla circonferenza ( x −1) + ( y −1) = 1 , #$ y = r sin θ individuando l’intervallo di variazione dell’angolo. • 2 (r cosθ −1) + (r sinθ −1) 2 =1 ⇒ r 2 − 2r cosθ + sinθ +1= 0 ; l’equazione ( ) polare della circonferenza è: r = (cosθ + sinθ ) ± sin2θ , 0 ≤ θ < π . 2 π indichiamo rispettivamente con D e con C 4 i due punti sulla circonferenza associati al medesimo angolo, di coordinate polari D : r = (sinθ + cosθ ) − sin2θ ,e C : r = (sinθ + cosθ ) + sin2θ . Siano Dʹ e C ʹ i simmetrici di D e di C rispetto alla bisettrice y = x . b) Dopo aver verificato che Dʹ e C ʹ sono punti della circonferenza, si applichi il teorema di Tolomeo al quadrilatero DCC ʹDʹ per calcolare la lunghezza delle corde DʹC e DC ʹ . Verifica la correttezza del π risultato per valori dell’angolo θ = 0 e θ = . 4 Per valori dell’angolo 0 ≤ θ ≤ • I punti Dʹ e C ʹ stanno sulla circonferenza per costruzione, essendo simmetrici di punti della circonferenza rispetto ad un asse passante per il centro della stessa. I triangoli DʹC ʹC e DCC ʹ sono uguali, avendo in comune la base CC ʹ e gli angoli C ʹDˆ ʹC ≡ C ʹD̂C , e 11 DʹCˆ ʹC ≡ DĈC ʹ ; pertanto DʹC = DC ʹ . Dall’applicazione del teorema di Tolomeo risulta: DʹC ⋅ DC ʹ = DʹC ʹ ⋅ DC +CC ʹ ⋅ DDʹ . Calcoliamo le singole lunghezze osservando subito che DC = DʹC ʹ = rC − rD = 2 sin2θ , e che rC ⋅ rD =1(potenza di O rispetto alla circonferenza…). Di conseguenza ⎛π ⎞ ⎛π ⎞ ⎛π ⎞ DDʹ ⋅CC ʹ = 2rD sin ⎜ − θ ⎟ ⋅ 2rC sin ⎜ − θ ⎟ = 4sin2 ⎜ − θ ⎟ = 2 1− sin2θ . ⎝4 ⎠ ⎝4 ⎠ ⎝4 ⎠ ( ( ) ( 2 (1+ sin2θ ) . ) ) Ricapitolando: DʹC ⋅ DC ʹ = 4sin2θ + 2 1− sin2θ = 2 1+ sin2θ . La lunghezza delle corde è DʹC = DC ʹ = π è massima l’area del triangolo 4 DCP, dove il vertice P sta sulla circonferenza in corrispondenza di π θ= ? 4 c) Per quali valori dell’angolo 0 ≤ θ ≤ ⎛π ⎞ ⎛π ⎞ 1 1 • Area OCP = OP ⋅OC sin ⎜ − θ ⎟ , Area ODP = OP ⋅OD sin ⎜ − θ ⎟ , 2 2 ⎝4 ⎠ ⎝4 ⎠ di conseguenza l’area del triangolo DCP si può ottenere per differenza: ⎛π ⎞ 1 Area DCP = Area OCP − Area ODP = OP sin ⎜ − θ ⎟⎡⎣rC − rD ⎤⎦ , da 2 ⎝4 ⎠ ( ) ( ) ( ( ) ( ) ) 12 ⎞ ⎛π ⎞ 1⎛ 1 1 cui segue Area DCP = ⎜ + +1⎟ sin ⎜ − θ ⎟⎡2 sin2θ ⎤ e, di ⎦ 2⎝ 2 ⎠⎣ 2 ⎠ ⎝4 conseguenza, 2 +1 cosθ − sinθ 2 +1⎡ Area DCP = 2 sin2θ = cosθ − sinθ sin2θ ⎤ . ⎦ 2 2 2 ⎣ Non è semplice trovare il valore dell’angolo corrispondente al valore massimo dell’area del triangolo DCP. Tuttavia, se elevassimo al quadrato l’espressione dell’area, otterremmo ( ( ) ) ( ) ( ) 2 ⎡ Area DCP ⎤ = 3 + 2 2 ⎡ 1− sin2θ sin2θ ⎤ . Ragionando in funzione del ⎣ ⎦ ⎦ 2 ⎣ ( ) ( ) termine sin2θ := x si tratterebbe di massimizzare una funzione tipo y = x(1− x) = x − x 2 : una parabola con la concavità rivolta verso il basso, e 1 con il vertice nel punto di ascissa x = . Di conseguenza il quadrato 2 dell’area assumerebbe valore massimo in corrispondenza di 1 π π sin2θ = ⇒ 2θ = ⇒ θ = . Dal quadrato dell’area all’area “il passo è 2 6 12 breve”. Problema 3 a) Si scriva l’equazione polare della circonferenza x 2 + y2 − 2x = 0 , nel riferimento che ha polo nell’origine degli assi, asse polare coincidente con quello delle ordinate, verso dell’angolo antiorario. 13 • Nel riferimento polare assegnato risulta: ⎧⎪ x = r sinθ ⇒ 2r sinθ = r 2 ⇒ r = 2sinθ . ⎨ ⎩⎪ y = −r cosθ π si esprima l’area del triangolo AOP, 4 essendo O l’origine degli assi, A (1,−1) , e P il punto appartenente al b) Per valori dell’angolo 0 ≤ θ < luogo geometrico di equazione polare r = 2sinθ . Per quale valore dell’angolo quest’area è massima? ( ) 2sinθ cosθ − sinθ 2 ⎛π ⎞ 1 = sinθ cosθ − sinθ . • Area = OP sin ⎜ − θ ⎟ ⋅OA = 2 ⎝4 ⎠ 2 2 L’area è massima quando la proiezione dell’altezza condotta da P sulla base OA coincide con il punto medio della corda OA, ovvero quando π θ = (teorema dell’angolo al centro e dell’angolo alla circonferenza), e 8 sin2θ + cos2θ −1 2 −1 vale Area = sinθ cosθ − sinθ = . = 2 2 c) Siano P e Q punti del luogo corrispondenti ad angoli θ e 2θ , con π 0 ≤ θ < . Indicati con P’ e Q’ i simmetrici di P e Q rispetto al punto 2 C 1,0 , si calcoli il perimetro del quadrilatero PQP 'Q ' . ( ( ) ) ( ( ) ) 14 • Per costruzione il quadrilatero è un rettangolo, inoltre ʹ = PÔQ = 2θ − θ = θ , ⇒ PQ ʹ = P ʹQ = 2cosθ , PQˆ Q ⇒ PQ = P ʹQ ʹ = 2sinθ . Il perimetro è quindi ⎛π ⎞ ℘ θ = 4 sinθ + cosθ = 4 2 sin ⎜ + θ ⎟ , che risulta massimo in ⎝4 ⎠ π corrispondenza di θ = . 4 () ( ) Problema 4 Nel piano cartesiano è data la circonferenza di centro C 0,2 e passante per ( ) ( ) il punto A 0,4 . Introdotto un sistema di riferimento polare, con il polo coincidente con l’origine e con l’asse polare coincidente con quello delle ascisse (verso dell’angolo antiorario): 15 a) Si scriva l’equazione cartesiana e quella polare della circonferenza, specificando l’intervallo di variazione dell’angolo θ . Si rappresenti la situazione sul piano cartesiano. • Imponiamo l’appartenenza di A 0,4 alla circonferenza ( ) ( 2 2 2 x − 0 + y − 2 = R 2 , ottenendo così x 2 + y − 2 = 4 . La scelta del ) ( ) ( ) ⎧⎪ x = r cosθ sistema polare conduce alle equazioni ⎨ , con 0 ≤ θ ≤ π , da cui ⎪⎩ y = r sinθ 2 segue, per sostituzione in x 2 + y − 2 = 4 , l’equazione polare r = 4sinθ . ( ) π , siano P e Q i punti sulla 4 circonferenza di equazione r = 4sinθ , tali che i segmenti OP e OQ formano con l’asse polare angoli rispettivamente uguali a θ e a π 2θ . Si calcoli l’area del quadrilatero OPQA per θ = . 6 b) Limitatamente al caso 0 ≤ θ ≤ 1 • Area OPQA = Area OPQ + Area OQA = ⎡⎣OP ⋅QH +OQ ⋅ AQ ⎤⎦ , da 2 cui segue 1⎡ ⎤ 1⎡ ⎤ ⎣OP ⋅QH +OQ ⋅ AQ ⎦ = ⎣4sinθ ⋅ (4sin2θ )sinθ + 4sin2θ ⋅ 2cos2θ ⎦ e 2 2 quindi 1⎡ 2 ⎤ ⎣4sinθ ⋅ (4sin2θ )sinθ + 4sin2θ ⋅ 4 cos2θ ⎦ = 8cos θ sin2θ = 3 3 2 ( ) ( ) ( ) 16 π π ≤ θ ≤ , si applichi il teorema di Carnot per 4 2 calcolare la lunghezza della corda staccata dai punti P e Q di cui al punto precedente. Per quali valori di θ la lunghezza è massima? c) Limitatamente al caso 2 2 2 • Per il teorema di Carnot risulta PQ = OQ +OP − 2OQ ⋅OP cosθ , da 2 cui segue: PQ =16sin2 2θ +16sin2 θ − 32sin2θ ⋅ sinθ cosθ =16sin2 θ . π Di conseguenza, PQ = 4sinθ è massima quando θ = ⇒ PQ = 4 . 2 • Oppure: in riferimento alla figura del quesito c) possiamo considerare il quadrilatero OPAQ inscritto nella circonferenza, ed applicare a questo il teorema di Tolomeo: OA ⋅ PQ = AQ ⋅OP + AP ⋅OQ ( ) ( ) ( ) 4 ⋅ PQ = −4 cos2θ 4sinθ + 4 cosθ 4sin2θ =16sin 2θ − θ . PQ = 4sinθ 17 Problema 5 E’ data, nel piano cartesiano, la circonferenza di equazione x 2 + y2 = 4 . ( ) Introdotto un sistema di riferimento polare r,θ con polo nell’origine ed asse polare coincidente con quello delle ascisse, verso dell’angolo antiorario, sia P il generico punto sulla circonferenza, e Q −2,0 . ( ) a) Indicati con P ʹ il simmetrico di P rispetto all’asse x, e con P ʹʹ il simmetrico di P ʹ rispetto all’asse y, si rappresenti il quadrilatero PQP ʹP ʹʹ sul piano nei seguenti 4 casi (si traccino quindi 4 grafici distinti): π π 3π 3π ; 2) < θ < π ; 3)π < θ < ; 4) < θ < 2π ; 2 2 2 2 b) Si esprima, in funzione dell’angolo θ , l’area del quadrilatero PQP ʹP ʹʹ in ognuno dei 4 casi di cui al punto precedente; c) Si calcolino le lunghezze dei lati del quadrilatero, e si determini il prodotto delle lunghezze delle diagonali nei 4 casi di cui sopra. 1)0 < θ < Problema 6 Sono dati la circonferenza di equazione x 2 + y2 =1 e il punto Q −1;0 . ( ( ) ) Sia P cosθ ,sinθ un generico punto sulla circonferenza. Si trovino le coordinate del punto P ʹ , simmetrico di P rispetto all’asse delle ascisse, e del punto P ʹʹ simmetrico di P ʹ rispetto all’asse delle coordinate. Per π valori 0 < θ < : 2 a) Si esprima in funzione dell’angolo θ il prodotto QP ⋅QP ʹʹ . Per quale valore dell’angolo il prodotto è massimo? b) Si esprima, in funzione dell’angolo, l’area del quadrilatero non intrecciato PP ʹP ʹʹQ . c) Si esprima in funzione dell’angolo il volume della piramide VPP ʹP ʹʹQ , di altezza OV =1. 18 “Liceo Scientifico Statale “Guido Castelnuovo” COMPITO DI MATEMATICA Classe IV sezione E 14/11/2015 Problema Nel piano cartesiano è data la circonferenza di centro C 0,2 e passante per ( ) ( ) il punto A 0,4 . Introdotto un sistema di riferimento polare, con il polo coincidente con l’origine e con l’asse polare coincidente con quello delle ascisse (verso dell’angolo antiorario): a) Si scriva l’equazione cartesiana e quella polare della circonferenza, specificando l’intervallo di variazione dell’angolo θ . Si rappresenti la situazione sul piano cartesiano. • Imponiamo l’appartenenza di A 0,4 alla circonferenza ( ) 2 ( x − 0) + ( y − 2) 2 2 = R 2 , ottenendo così x 2 + y − 2 = 4 . La scelta del ( ) ⎧⎪ x = r cosθ sistema polare conduce alle equazioni ⎨ , con 0 ≤ θ ≤ π , da cui y = r sin θ ⎪⎩ 2 segue, per sostituzione in x 2 + y − 2 = 4 , l’equazione polare r = 4sinθ . ( ) π , siano P e Q i punti sulla 4 circonferenza di equazione r = 4sinθ , tali che i segmenti OP e OQ formano con l’asse polare angoli rispettivamente uguali a θ e a π 2θ . Si calcoli l’area del quadrilatero OPQA per θ = . 6 b) Limitatamente al caso 0 ≤ θ ≤ 19 1 • Area OPQA = Area OPQ + Area OQA = ⎡⎣OP ⋅QH +OQ ⋅ AQ ⎤⎦ , da 2 cui segue 1⎡ ⎤ = 1 ⎡4sinθ ⋅ (4sin2θ )sinθ + 4sin2θ ⋅ 2cos2θ ⎤ e OP ⋅QH +OQ ⋅ AQ ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ 2 2 quindi 1⎡ 2 ⎤ ⎣4sinθ ⋅ (4sin2θ )sinθ + 4sin2θ ⋅ 4 cos2θ ⎦ = 8cos θ sin2θ = 3 3 2 ( ) ( ) ( ) π π ≤ θ ≤ , si applichi il teorema di Carnot per 4 2 calcolare la lunghezza della corda staccata dai punti P e Q di cui al punto precedente. Per quali valori di θ la lunghezza è massima? c) Limitatamente al caso 20 2 2 2 • Per il teorema di Carnot risulta PQ = OQ +OP − 2OQ ⋅OP cosθ , da 2 cui segue: PQ =16sin2 2θ +16sin2 θ − 32sin2θ ⋅ sinθ cosθ =16sin2 θ . π Di conseguenza, PQ = 4sinθ è massima quando θ = ⇒ PQ = 4 . 2 I problemi di trigonometria Le conoscenze di goniometria e trigonometria fin qui acquisite permettono di risolvere i problemi geometrici riguardanti la cosiddetta risoluzione dei triangoli, ovvero l’espressione delle relazioni che legano tra loro i lati e gli angoli. Problema E’ data la semicirconferenza di diametro AB = 2 , r la semiretta di origine in A, e P il punto in cui r interseca la circonferenza. Indicato con x l’angolo PAˆ B e con P’ il simmetrico del punto P rispetto all’asse del diametro AB, si determinino: a. La lunghezza della corda PP’€al variare di x; € b. L’area del triangolo POP’, dove O è il centro della semicirconferenza. Per quali valori di x tale area assume il valore massimo? c. L’area del triangolo OEP. Soluzione a. PAˆ B = x = APˆ O ⇒ P' Pˆ O = 2x ⇒ PP'= 2cos2x € 21 b. Area(POP') = 1 2cos2x sin2x = sin 4 x . Tale valore è massimo quando 2 π π 4x = ⇒ x = . 2 8 2 € € c. € 1 PP' 1 2cos2x tan x cos2x Area(OEP) = OE ⋅ = OA tan x = 2 2 2 2 2 22 2. Sia T un punto appartenente all’arco AB congruente a un quarto della circonferenza di centro O e raggio OA. Posto OAˆ T = x , si costruisca la funzione AT + TB . f (x) = OA € € Posto il raggio OA = r si ha che AT = 2r cos x . L’angolo π π π π BOˆ T = − (π − 2x) = 2x − , con la limitazione ≤ x < . Dal teorema del 2 2 4 2 coseno applicato al triangolo (isoscele) BOT otteniamo € € % % π( π( BT 2 = OB 2 + OT 2 − 2OB ⋅ OT cos'2x − * ⇒ BT = r 2(1− cos' 2x − * = r 2(1− sin2x) . € & & 2) 2) La funzione cercata è dunque € 2r cos x + r 2(1− sin2x) 1+ cos2x =2 + 2(1− sin2x) = 2(1+ cos2x) + 2(1− sin2x) r 2 π π = 2 cos x + 2(cos2 x + sin 2 x − 2sin x cos x) = 2 cos x + 2 cos x − sin x = ( ≤ x < ) = 2 − 2 cos x + 2 sin x 4 2 'r = 8 − 4 2 ') ') r 2 = 8 − 4 2 ) r sin α = 2 − 2 π ⇒( ⇒( ⇒ f (x) = 8 − 4 2 sin(x + ) ( π 8 )*tan α = 2 −1 )* r cosα = 2 )* θ = 8 f (x) = ( ( ) ) 3. Nel triangolo equilatero ABC, di lato unitario, sia P un punto sul lato BC. Detto € x = BAˆ P € 23 a) Si determini la funzione f (x) = 1 . AP b) Verificato che la funzione richiesta può essere scritta nella forma 2 π f (x) = sin(x + ) , si tracci il grafico nell’intervallo [0,2π ] . 3 €3 c) Si stabilisca per quali valori di k l’equazione nell’intervallo [0,2π ] . f (x) = k ammette due soluzioni, € € € € a) Per il teorema dei seni risulta: " 2π % "π % sin $ − x ' 2sin $ + x ' " " 2π %% AP AB # 3 & 2 #3 & = ⇒ f x = = sin $ π − $ − x '' = " 2π % π π # 3 && 3 # 3 sin sin sin $ − x ' 3 3 # 3 & () b) c) L’equazione ammette 2 soluzioni per "π % 2 " 7π % 2 f 0 < k ≤ f $ '= ∧− = f $ ' < k < f 2π . #6& # 6 & 3 3 () ( ) 24 4. Nella semicirconferenza unitaria di diametro AC sia B il punto tale che e sia P un punto sulla semicirconferenza con BAˆ C = PAˆ C := x . π , 6 € € π π ≤x< 6 2 $ PB π' AP = AC cos x = 2cos x ; = 2r = 2 ⇒ PB = 2sin& x − ) . Di $ π' % 6( sin& x − ) € % 6( € $ ' conseguenza, f (x) = AP + PB = 2cos x + 2sin& x − π ) . Di conseguenza % 6( # 3 & 1 f (x) = 2cos x +€2% sin x − cos x ( = cos x + 3 sin x . 2 $ 2 ' € a) Si determini la funzione • € f (x) = AP + PB , nel caso in cui b) Verificato che la funzione richiesta può essere scritta nella forma, # π& f€(x) = 2sin% x + ( si tracci il grafico nell’intervallo [0,2π ] . $ 6' • Con il metodo dell’angolo aggiunto è possibile scrivere la funzione nella forma € % Acosα = 3 %)α = − π € ⇒& f (x) = Asin( x − α ) ⇒ & 6. )' A = ±2 ' −Asin α = 1 Si determina il valore dell’ampiezza sostituendo un valore di riferimento: " 1% f (0) = 1 = ±2$ ' ⇒ A = 2 . La funzione può essere scritta quindi nella forma # 2& # π& f (x) = 2sin% x + ( . $ 6' € € € 25 c) Si individui il valore di x per cui è massimo il perimetro del triangolo APB. • Il perimetro del triangolo APB è dato dalla funzione dell’angolo # π& π p(x) = AP + PB + AB = 2sin% x + ( + 2cos . Questa espressione è $ 6' 6 massima quando l’argomento della funzione seno è uguale a € ⇒ x+ π π π = ⇒x= . 6 2 3 π : 2 € APB e 5. Si esprima in funzione di x il rapporto tra l’area del triangolo l’area del triangolo AOP, dove O è il centro della semicirconferenza. • L’area del triangolo AOP è triangolo APB è S(AOP) = 2cos x sin x , 2 mentre quella del % % π( π π( AB ⋅ AP sin' x − * 2cos ⋅ 2cos x ⋅ sin' x − * % π( & & 6€) 6 6) S(APB) = = = 3 cos x ⋅ sin' x − * . & 2 2 6) € Il 26 rapporto tra le aree è dato dalla funzione r(x) = % π( 3 1 3 co/ s x ⋅ sin' x − * sin x − cos x 3 3 & 6) 2 = 3 2 = − . co/ s x ⋅ sin x sin x 2 2tan x 6. Un triangolo ABC è inscritto in una circonferenza di raggio r e 3 cos ACˆ B = . Determina l’ampiezza dell’angolo ABˆ C = x in modo tale € 5 che l’area del triangolo ABC valga € 28 2 r . 25 € € 3 4 cos ACˆ B = ⇒ sin ACˆ B = ; 5 5 2 2 2 AC = 2r − 2r cos2x = 2r 2 (1− cos2x) ⇒ AC = 2r sin x 8 AB = 2r sin ACˆ B = r 5 6 8 BC = AC cos ACˆ B + ABcos x = r sin x + r cos x 5 5 28 2 1 2 8 r = r(3sin x + 4 cos x) r sin x 25 25 5 2 2 6sin x + 8sin x cos x − 7(sin x + cos 2 x ) = 0 −sin 2 x + 8sin x cos x − 7cos2 x = 0 cos2 x (−tan 2 x + 8tan x − 7) = 0 tan 2 x − 8tan x + 7 = 0 tan x = 4 ± 3 ⇒ tan x = 1 ⇒ x = € π 4 27 7. Sia P un punto sulla circonferenza di centro l’origine e raggio unitario, e sia Q ( 0, −1) . Si determini, al variare dell’angolo x := PÔA , l’area del triangolo OPQ, e si dica per quali valori di x è massima. • Il triangolo Area (OPQ ) = OPQ è isoscele poiché OQ ⋅ PH 1⋅ cos x = 2 2 OQ̂P = OP̂Q = π x − . 4 2 . L’area è massima per x=0, valore dell’angolo a cui corrisponde il valore del coseno uguale a uno. Esercizi 1. In un generico rettangolo, si indichi con x l’angolo che una diagonale forma con un lato. Si esprima in funzione di x il rapporto tra i raggi delle due circonferenze inscritte nei triangoli isosceli individuati dalle due diagonali. Sempre in funzione di x, si esprima la lunghezza del segmento d congiungente i centri delle due circonferenze. 2 • 2 "b % "a % r 1+ cos x b = tan x ⇒ 1 = , d = $ − r2 ' + $ − r1 ' a r2 1+ sin x #2 & #2 & 2. Sulla semiretta s di origine O si segni il punto H a distanza b da O, e si conduca per esso la perpendicolare p a s. Sia t la semiretta con origine nel medesimo punto O, che incontra p nel punto P, e sia x := PÔH . Indicata con n la perpendicolare al segmento PO condotta da H, sia C il punto in cui n interseca la bisettrice dell’angolo delimitato dalle semirette t e p, con origine in P, esterno al triangolo OPH. Si esprima in funzione di x il rapporto tra la misura del raggio della circonferenza di centro C e tangente alle semirette p e t, e quella dell’altezza del triangolo CPH riferita alla base CH. 28 • !π x$ r = tan # + & " 4 2% h 3. Indicato con O un vertice di un cubo, sia P un punto su uno spigolo opposto ad O, di vertici A e B. Congiungiamo P con un vertice Q di una faccia avente in comune con quella a cui appartengono O e P lo spigolo di estremi A e B. Si determini la funzione f (x) = OP + PQ in funzione dell’angolo x = AÔP . Per quale valore dell’angolo la funzione assume il valore minimo? " % 2 f (x) = l $ 1+ 1− tan x + 1+ tan2 x ' # & "1% l tan xmin = ⇒ xmin = tan −1 $ ' ⇒ f (xmin ) = l 5 2l #2& ( ) 4. In una circonferenza unitaria si traccino due corde aventi un estremo in comune, ed aventi lunghezza AB = 3 e BC = 2 . Preso un punto D sull’arco AC che non contiene B, si ponga DÂC := x e se ne individuino i limiti geometrici. Tracciate le diagonali AC e DB del quadrilatero ABCD: a. Si trovino le ampiezze degli otto angoli che vengono a formarsi; b. Si determini la posizione di D che rende massima la lunghezza della diagonale DB; c. Si dica per quali valori di x risulta DB = DC . • a) vedi figura. 29 • I limiti geometrici possono essere individuati ragionando sulla somma degli angoli interni al triangolo DAC: 180° =105° + x + DĈA , da cui segue che x = 0 se D ≡ C , e x = 75° se D ≡ A . Di conseguenza 0° < x < 75° . • b) La lunghezza della diagonale DB si trova con il teorema della corda: DB = 2sin (45° + x ) . Tale lunghezza è massima se 45° + x = 90° ⇒ x = 45° . • c) Si ha x = x + 45° ⇒ impossibile DB = DC ⇔ 2sin(45° + x) = 2sin x ⇔ 180° − x = 45° + x ⇒ x = . 135° = 67,5° 2 5. Nel triangolo ABC il lato BC misura 1 e l’ampiezza dell’angolo in A è π . Condotte le bisettrici BM e CN, si determini per quale 3 triangolo ABC risulta minima la somma dei raggi delle circonferenze circoscritte ai triangoli BNC e BMC. € π x − . Si applichi il teorema della corda 3 2 !x π $ " x 2π % ai triangoli BCM, dove 2r1 sin # + & , e BCN, dove 2r2 sin $ − + ' . "2 3 % # 2 3 & 1 Allora r1 + r2 := f (x) = è minima quando il denominatore assume !π x$ sin # + & " 3 2% π il valore massimo, ovvero 1, x = ] 3 [Si ponga CB̂A := x ⇒ BĈA = 30 6. Un triangolo A B C, isoscele sulla base BC, ha area costante s 2 . Si determini, in funzione dell’ampiezza dell’angolo al vertice, il prodotto R ⋅ r del raggio R della circonferenza circoscritta e del raggio r della circonferenza inscritta. "π x% 2& x 2 [Per il teorema della corda risulta AB = AC = 2R sin $ − ' = 2R cos , dove R #2 è il raggio della circonferenza circoscritta. Scriviamo l’area come somma delle aree dei triangoli AOB, AOC, e BOC, dove O è il centro della x circonferenza inscritta: s = 2Rr cos + Rr sin x ⇒ Rr := f (x) = 2 2 s2 ]. x 2cos + sin x 2 8. In un quadrato ABCD di lato l, la semiretta condotta dal vertice A interseca il lato BC in un punto P. Sia x := PÂB . 31 • Si dimostri che DP = l tan 2 x − 2 tan x + 2 . Posto y := PD̂C = DP̂F si ha: l DP sin y = l − AP sin x = l − sin x = l − l tan x . Sommando in quadratura cos x DP cos y = l 2 la tesi: DP = l 2 "#1+ (1− tan x )2 $% si ha • Si calcoli la misura del raggio della circonferenza inscritta nel triangolo APC. Sia E il centro della circonferenza. Si ha S ( APC ) = S ( AEC ) + S ( AEP ) + S ( PEC ) , da cui segue % l2 r" l 1− tan x + l (1− tan x ) ' ⇒ r = . (1− tan x ) = $# l 2 + & 2 2 cos x 1+ 2 − tan x + cos x • Si dimostri che il perimetro del triangolo ADP è minimo per tan x = 1 . 2 Sia A’ il simmetrico di A rispetto a B. Il segmento DA’ taglia il lato BC nel punto medio. Sia P* il punto medio; allora il triangolo ADP* ha perimetro minimo. Infatti, ogni altro triangolo ADP è tale che AP + PD > DA' = DP * + P * A' = DP * + P * A . 9. Sarebbe stato possibile determinare DP nel problema precedente utilizzando il teorema di Tolomeo? • No, perché non è detto che il punto P passi per la circonferenza a cui appartengono i vertici A, C, D, quindi salta l’ipotesi che il quadrilatero si inscritto in una circonferenza. 10. Sia ABCD un quadrilatero “non intrecciato” inscritto in una circonferenza, e tale che AB = BC = a . Siano inoltre CD = b , DA = c ≠ b , e AD̂C := 2x . 32 a) Si dimostri che la diagonale BD biseca l’angolo • Il triangolo ABC è isoscele, quindi AD̂C . BÂC = BĈA ⇒ AD̂B = BĈA = BÂC = BD̂C ⇒ AD̂B = BD̂C = AD̂C . 2 b) Dopo aver applicato il teorema di Carnot ai triangoli ABD e BDC per trovare due distinte espressioni di a 2 , si determini la diagonale DB. 2 • a 2 = c 2 + DB − 2c ⋅ DB cos x 2 2 2 . Sottraendo le due espressioni membro a a = b + DB − 2b ⋅ DB cos x b+c . 2 cos x AC ⋅ DB = a ( b + c) . membro si ha: (b − c) (b + c − 2DB cos x ) = 0 ⇒ DB = c) Si dimostri che il prodotto delle diagonali è • La tesi segue dall’applicazione del teorema di Tolomeo, oppure dal calcolo diretto, essendo AC = 2a cos x . d) Si discuta il caso b = c . • In questo caso DÂC = DĈA = π − x , e le diagonali formano quattro 2 angoli retti, e pure gli angoli BĈD e BÂD lo sono. In particolare, se a = b il quadrilatero è un quadrato. Geometria e astronomia Misura del raggio terrestre (Eratostene 275 – 195 a.C.) Le prove della sfericità della Terra, secondo alcuni pensatori dell’antichità, erano rappresentate dalla graduale visibilità degli oggetti che si avvicinavano dall’orizzonte, e l’ombra della Terra proiettata sulla Luna durante un’eclisse di Luna. Rappresentiamo schematicamente il procedimento di misura del raggio terrestre seguito da Eratostene. Scelte due località sullo stesso meridiano (Alessandria e Siene), distanti ⌢ AS = 785km , Eratostene misura l’ombra prodotta da un’asta verticale a mezzogiorno in corrispondenza delle due località. L’angolo formato dai raggi solari con la direzione dell’asta (quella del filo a piombo) è 7°12! per la misura eseguita ad Alessandria, e circa 0° per quella eseguita a Siene. La lontananza del Sole è tale da poter considerare i raggi solari, in corrispondenza della superficie terrestre, approssimativamente paralleli. 33 ⌢ La lunghezza dell’arco AS = 785km , e la misura dell’angolo formato dai raggi solari con la direzione del filo a piombo #l& l = tan α ⇒ α = tan −1 % ( = 7°12) , fornisce per similitudine una misura del L $L' raggio terrestre, d’impressionante precisione se consideriamo i tempi in cui è stata eseguita: 785km 7°12' = ⇒ RT ≈ 6.250km . 2π RT 360° Misura della distanza Terra-Luna Si può sfruttare uno schema simile al precedente. Nella ricostruzione dello schema di ragionamento seguito da Aristarco di Samo (310-230 a.C.), i punti A e B sono lontani tra loro, ed il punto L, indicante la Luna, situato sulla verticale alla superficie terrestre in B. L’angolo α si può misurare, così come l’angolo β (quest’ultimo con un procedimento del tutto analogo a quello seguito da Eratostene), mentre l’angolo OL̂A := γ = α − β . La distanza OL si determina quindi applicando sin α il teorema dei seni al triangolo OAL : OL = RT = 3,84 ⋅105 km sin α − β ( ) 34 La distanza Terra-Sole Per il calcolo di questa distanza, Aristarco partì dal presupposto che la Luna, illuminata dal Sole, ne rifletteva la luce. Indichiamo con O un osservatore sulla superficie terrestre che, in un certo istante, vede una metà illuminata. La congiungente luna-osservatore è perpendicolare alla direzione dei raggi solari che illuminano la metà della superficie della luna. In virtù della grande distanza, i raggi solari arrivano approssimativamente paralleli sulla superficie lunare. In particolare OL ⊥ OS ⇒ OL = OS cos α . Sapendo che OL = 3,84 ⋅105 km , e che α = 89°50! , si ottiene per la distanza Terra-Sole il valore OS =1,32⋅108 km . Per la cronaca, il valore dell’angolo α = 89°50' è quello ottenuto in epoca moderna. Il valore misurato da Aristarco era α = 87° : uno scarto di 2,85° che in termini di coseno 35 dell’angolo significa una sottostima della distanza terra-sole dell’ordine di 10. La distanza Venere-Sole (pianeta interno) Si assume che Terra e Venere si muovono su orbite circolari, complanari e concentriche rispetto al Sole. Da svariate misure eseguite è noto che l’angolo massimo tra le semirette congiungenti la Terra e il Sole, e la Terra ˆ = 46° . In corrispondenza di quest’angolo quindi, la e venere, è α :=VTS semiretta TV è approssimativamente tangente all’orbita di Venere. Definita l’unità astronomica come la distanza Terra-Sole ( TS =1,49 ⋅108 km ), si ha per la distanza Venere-Sole il valore VS = 0,72TS . La distanza Giove – Sole (pianeta esterno) Anche in questo caso si assume che il moto di Giove sia circolare uniforme, complanare con l’orbita terrestre, concentrica con questa rispetto al Sole. Scegliamo come riferimento il sistema delle stelle fisse, ed indichiamo con 2α l’arco di orbita percorsa da Giove in un certo tempo rispetto alle stelle fisse, con 2β l’arco percorso, sempre da Giove nel medesimo tempo, rispetto al Sole, e con 2γ l’arco percorso dalla Terra, rispetto al Sole, sempre nello stesso intervallo di tempo t. Misurata l’altezza di Giove sull’orizzonte, δ , si applica il teorema dei seni al triangolo SG1T1 : 36 G1S T1S cos δ = ⇒ G1S = T S , dove T è il !π $ !π $ ! πt $ 1 sin # + δ & sin # + β − (γ + δ ) & cos # − ( π t + δ ) & "2 % "2 % "T % periodo di Giove, t è la durata del transito G1G2 e t :1a = 2γ : 2π ⇒ 2γ = 2π t t :T = 2β : 2π ⇒ 2β = 2π t T T1T2