UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
Corso di Laurea magistrale in Architettura_LM4
a.a. 2013-2014
Laboratorio integrato di Rilievo e Restauro
Modulo Restauro
IL RESTAURO URBANO IN EUROPA
Dott.ssa Martina Porcu
INDICE
PARTE 1 - LA TUTELA IN SPAGNA NEI CONJUNTO HISTORICO
1.
La politica di tutela del patrimonio architettonico
2.
Il Plan Especial del Casco Historico de Toledo
PARTE 2 - LA TUTELA IN INGHILTERRA NELLE CONSERVATION AREAS
1.
La politica di tutela del patrimonio architettonico
2.
La Conservation Area of Chester
PARTE 3 - LA TUTELA IN GERMANIA
1.
La politica di tutela del patrimonio architettonico
2.
L’applicazione della legge in Baviera
PARTE 1 - LA TUTELA IN SPAGNA NEI CONJUNTOS HISTORICOS
1. Politica di tutela del patrimonio architettonico
Legislazione e Normativa
La Spagna si è dotata solo recentemente di un vero e proprio apparato legislativo in materia di
tutela dei tessuti urbani storici, fondato sulla stretta relazione tra tutela del patrimonio e
pianificazione urbanistica.
1926: Real Decreto-Ley sobre Proteccion y Conservacion de la riqueza artistica
Introduce, sulla scorta delle idee giovannoniane sul ruolo del contesto urbano dei monumenti, il concetto
di Conjunto Historico ed estende la nozione di monumento dalla singola emergenza architettonica ai
“complessi urbanistici, pittoreschi o naturali”.
1933: Ley sobre la defensa, conservación y acrecentamiento del patrimonio histórico-artístico
nacional
Battuta d’arresto rispetto all’ampiezza culturale apportata dalla precedente norma.
Si estende la protezione a tutti i beni aventi valore storico o artistico, ma il Conjunto Histórico-Artístico non
è riconosciuto come facente parte di una struttura urbana ma è considerato alla pari dei monumenti
isolati e gli sono applicate le stesse misure previste per l’emergenze architettoniche.
Nei successivi cinquant’anni la legislazione urbanistica non subisce alcuna revisione o aggiornamento.
Legislazione Urbanistica
Legislación de Ensanche: politica di pianificazione urbanistica improntata all’espansione della
città proiettata verso l’esterno, totalmente indifferente al recupero dell’esistente
1964: Legge per gli Affitti Urbani,
congela a prezzi bassissimi gli affitti degli immobili nei centri storici, incentivando i privati a demolire i
propri alloggi per ricostruire e ricavarne una rendita molto più alta.
1976-78: REVISIONE DELLA LEGISLAZIONE URBANISTICA
(fine della dittatura e nascita del governo democratico spagnolo)
1976: Ley sobre regimen del suelo y ordenaciòn urbana - Legge sul regime del suolo e di
ordinamento urbano
1978: Real Decreto 2159/78 de 23 de junio - Regolamento di pianificazione
Plan Especial de Protección - attitudine protezionistica verso i tessuti storici
Plan Especial de Reforma Interior - sono previste forti trasformazioni dei tessuti urbani esistenti
Legislazione dei Beni Culturali
Ley del Patrimonio Historico Español - 1985
Riafferma l’importanza della collaborazione tra pianificazione urbanistica e la salvaguardia del
patrimonio storico.
Pone tra i suoi obiettivi principali «la protezione, l’accrescimento e la trasmissione alle
generazioni future del Patrimonio Storico Spagnolo».
Esso deve essere protetto attraverso l’elaborazione di norme e vincoli al fine di valorizzarlo e
accrescerlo in quanto testimonianza materiale della civiltà spagnola e per questo costituisce
una «ricchezza collettiva».
Con tale decreto si istituisce l’Instituto de Conservación y Restauración de Bienes Culturales il cui compito
principale è quello di elaborare piani per la conservazione e il restauro del Patrimonio Storico Spagnolo.
STRUMENTO DI TUTELA
Declaración de Bien de Interés Cultural
STRUMENTO URBANISTICO
Plan Especial de Protección
STRUMENTO FINANZIARIO
Areas de Rehabilitación Integrada
I MONUMENTI STORICI E I SITI NATURALI
BENI CULTURALI DEFINITI DALLA LEGGE
Bienes integrantes del Patrimonio Histórico Español
costituiscono il Patrimonio Archeologico, Etnografico, Documentale e Bibliografico, i Musei, gli Archivi e le
Biblioteche dello Stato.
Bienes de Interés Cultural
tutelati a seguito di una richiesta (Declaración de Bien de Interés Cultural) e al successivo inserimento in
uno specifico registro (Registro General de Bienes De Interés Cultural)
BIENES DE INTERÉS CULTURAL
1. Monumentos
beni immobili che costituiscono realizzazioni architettoniche e d’ingegneria, opere di scultura colossali,
purché possiedano un valore storico, artistico, scientifico o sociale
2. Jardínes Históricos
uno spazio limitato, prodotto dall’ordinamento per mano dell’uomo di elementi naturali, a volte completato
da fabbriche, e considerato di interesse in funzione dei suoi valori estetici, sensoriali e botanici
3. Sitios Históricos
luogo o un intorno naturale legato ad eventi o ricordi del passato, a tradizioni popolari, a creazioni culturali o
della natura e ad opere dell’uomo, che possiedano valore storico, etnologico, paleontologico o antropologico
4. Zonas arqueológicas:
luogo o un intorno naturale dove esistono beni mobili o immobili suscettibili di essere studiati con
metodologia archeologica, …, o che si trovino nella superficie, nel sottosuolo o sotto le acque territoriali
spagnole
5. Conjuntos Históricos
raggruppamento di beni immobili che formano un’unità di residenza, continua o dispersa, caratterizzata da
una struttura fisica rappresentativa dell’evoluzione di una comunità umana, per il fatto di essere
testimonianza della sua cultura o di costituire un valore d’uso e di fruizione per la collettività.
Può essere considerato Conjunto Histórico: qualsiasi unità abitativa superiore [all’unità minima] che
possieda queste stesse caratteristiche e possa essere chiaramente delimitata.
La definizione di Conjunto Histórico comprende e si completa attraverso la considerazione delle relazioni con
l’intorno, con l’area territoriale e con la conformazione geografica.
STRUMENTO URBANISTICO
Plan Especial de Protección
Per avviare la richiesta di Declaración de Bien de Interés Cultural di un conjunto historico
conseguentemente alla quale esso beneficia di particolari strumenti di tutela, è necessario
provvedere alla redazione di un Plan Especial de Protección.
Il Plan Especial de Protección può essere assimilato al Piano Particolareggiato dei Centri Storici italiani.
È previsto dalla legislazione sui beni culturali (Ley del Patrimonio Historico Español - 1985).
Costituisce un piano settoriale con la finalità di attuare misure specifiche di protezione del patrimonio
storico-artistico, architettonico e culturale, non solo nel caso di monumenti o di insiemi, ma anche del
loro intorno e degli spazi vicini per conservare determinate prospettive.
STRUMENTI FINANZIARI
Areas de Rehabilitación Integrada
Individuata l’area su cui avviare gli interventi di recupero integrato, si istituisce una Comisión
Gestora col compito di sviluppare il Programa Anuale de Actuaciones.
Questo prevede
- la pianificazione degli interventi di sistemazione degli spazi liberi, di infrastrutture e
attrezzature pubbliche
- l’assistenza ai privati cittadini che, incentivati con finanziamenti statali, intendono recuperare
i propri edifici, già riconosciuti di interesse storico, artistico, architettonico, culturale,
ambientale o sociale, o dislocati all’interno di un conjunto historico.
Tale strumento finanziario è previsto dalla Ley del Patrimonio Historico Español (1985), ed è legata
all’esistenza di un Plan Especial de Protección. È, comunque, imprescindibile l’esistenza di studi di analisi
riguardanti gli aspetti storici e lo stato dei luoghi, sulla base dei quali siano state elaborate proposte di
intervento per il recupero del tessuto urbano.
Plan Especial de Protección
DOCUMENTAZIONE
relazione che descrive e giustifica la convenienza e i vantaggi del Piano speciale in questione;
studi integrativi;
planimetrie di inquadramento e di pianificazione in scala (da 1:5000 a 1:500);
norme di tutela;
standard minimi a cui devono adeguarsi i progetti tecnici, nel caso di interventi di risanamento;
studio economico e finanziario.
Possono contenere, inoltre:
• norme particolari per la catalogazione, conservazione e restauro degli edifici o degli agglomerati urbani,
• vincoli per le destinazioni d’uso degli edifici quando queste richiedono adeguamenti strutturali,
morfologici ed impiantistici incompatibili con la vocazione tradizionale dell’area.
Interventi
Durante l’elaborazione degli strumenti urbanistici dei Conjuntos Históricos, si procede alla catalogazione
degli elementi unitari che compongono l'Insieme (edifici costruiti, spazi esterni o interni, strutture
significative e componenti naturali).
In questi cataloghi sono definite, inoltre, le categorie di intervento possibili.
Per gli elementi singolari è prevista una protezione totale, per tutte le altre componenti è prescritto, in
ogni caso, un adeguato livello di protezione.
In via eccezionale un Piano di Protezione di un Insieme Storico può prevedere una riqualificazione urbana
dell’intera zona, ma solo nel caso che questa comporti un miglioramento delle relazioni con il territorio
circostante o ne eviti un uso degradante per il Conjunto stesso.
La conservazione del Conjunto Histórico, dichiarato Bene di Interesse Culturale comporta il mantenimento
della struttura urbana e architettonica, così come la conservazione delle caratteristiche generali del suo
ambiente.
Le sostituzioni, anche parziali, sono considerate come eccezionali, e possono essere effettuate soltanto
quando queste contribuiscono alla conservazione globale del carattere dell’insieme e, in ogni caso,
devono essere mantenuti gli allineamenti urbani esistenti.
PARTE 1 - LA TUTELA IN SPAGNA NEI CONJUNTOS HISTORICOS
2. Il Plan Especial del Casco Historico de Toledo
Comunità Autonome
1978 - la Costituzione democratica spagnola ha concesso il diritto di autonomia legislativa a 17
Comunità Autonome.
Ogni regione ha una propria normativa sul
tema, con sistemi di catalogazione dei beni
e piani di tutela dei centri storici specifici,
ma in linea con le prescrizioni della legge
nazionale del 1985.
Toledo
1986 - Dichiarata CITTÀ PATRIMONIO DELL'UMANITÀ dall'UNESCO
Plan Especial del Casco Historico de Toledo
OBIETTIVO PRINCIPALE: protezione dell’area dichiarata Conjunto Histórico, in conformità con le
disposizioni delle leggi nazionali e regionali che disciplinano il Patrimonio Storico della Comunità
autonoma di Castilla-La Mancha, e della legislazione urbanistica comunale di Toledo.
DOCUMETAZIONE:
Relazione storica
Normativa
Standard minimi per progetti di intervento
Studio economico-finanziario
Catalogo dei beni tutelati e allegati
INDIVIDUA 4 diverse tipologie di beni da tutelare:
Area de Rehabilitación Integrada o actuación de iniciativa pública
Sector Monumental, principal o complementario
Edificaciones de Valor Patrimonial individual
Edificaciones sin valores específicos o sin edificar
Sector de Rehabilitación
CATEGORIE DI INTERVENTO
sulle preesistenze
Conservazione
Interventi finalizzati a conservare l'edificio in buone condizioni, senza alterarne la struttura e la distribuzione e
senza modificare i valori costruttivi o morfologici
Consolidamento
Interventi rivolti a consolidare, rinforzare o sostituire gli elementi danneggiati per garantire la stabilità dell’edificio
ed il mantenimento delle sue condizioni d’uso, con possibilità di limitate alterazioni di aspetti strutturali e
distributivi.
Restauro
Interventi miranti a ripristinare, un edificio o parte di esso, allo stato originario, sono consentite opere di
consolidamento o di demolizione parziale.
Miglioramenti
Interventi finalizzati a migliorare le condizioni di abitabilità mediante la sostituzione o l'ammodernamento degli
impianti e la ridistribuzione degli spazi interni, mantenendo però la morfologia originaria.
Ristrutturazione
Interventi sulla struttura portante dell'edificio che implicano cambiamenti nella morfologia.
ristrutturazione totale: l’intervento interessa l'intero edificio, compreso il suo interno
ristrutturazione parziale: i lavori interessano parte dei locali o singoli piani dell'edificio, oppure interessa tutto il
complesso ad eccezione degli interni.
Demolizione
totale o parziale
CATEGORIE DI INTERVENTO
nuova edificazione
Ricostruzione
Intervento finalizzato alla sostituzione di tutto o parte di un edificio esistente, mantenendo le sue caratteristiche
morfologiche
Sostituzione
Implica la demolizione di un edificio esistente o parte di esso per costruire un nuovo edificio
Nuovo impianto
Edificazione su lotti liberi
Espansione
Incremento volumetrico di un edificio esistente o costruzione su un terreno già edificato
Area de Rehabilitación Integrada
Interventi di iniziativa prevalentemente pubblica
• disciplinati dalle prescrizioni del PECHT
• finalizzati alla conservazione delle caratteristiche della città storica
Consorcio de la Ciudad de Toledo
2000 - è istituito il Consorcio de la Ciudad de Toledo, un’associazione avente come obiettivo
principale quello di rafforzare e migliorare lo sviluppo culturale e turistico della città,
riabilitando e rivitalizzando il centro storico della capitale della Comunità Autonoma di
Castilla-La Mancha.
Il Consorzio di Toledo ha sovvenzionato il recupero di oltre 2000 edifici del centro storico.
Dal confronto fotografico di alcuni edifici prima e dopo l’intervento di restauro emerge anche a
Toledo, come un po’ ovunque in Europa, il perdurare di prassi riconducibili agli stilemi del
restauro stilistico.
PARTE 2 - LA TUTELA IN INGHILTERRA NELLE CONSERVATION AREAS
1. Politica di tutela del patrimonio architettonico
Civic Amenities Act
1967
La conservazione dei beni immobili è gestita da due distinti settori legislativi:
• settore di tutela: si occupa di monumenti antichi e aree archeologiche
• settore di pianificazione urbanistica: si occupa di edifici storici e conservation areas.
1967 - il Civic Amenities Act, istituisce la Conservation Area definita come area di particolare
interesse storico o architettonico, di cui si vuole conservare o rafforzare il carattere o l’aspetto.
Conservation Areas
All’interno della stessa città possono essere identificate più Conservation Areas.
Esse possono comprendere sia piccoli gruppi di edifici, dislocati in città o in campagna, sia interi centri
urbani, o ancora villaggi di pescatori e di estrazione mineraria, periferie del XVIII e XIX secolo, ville in
campagna con i rispettivi parchi storici, storici collegamenti di trasporto e il loro territorio circostante,
come i tratti di canale o binari ferroviari
La gestione delle Conservation Areas è responsabilità del Local Planning Authority (LPA), ossia l’ufficio
di pianificazione urbanistica del comune.
FUNZIONI PRINCIPALI del LPA:
1. designation: individuazione dell’area da tutelare, attraverso un designation report (breve
documento ufficiale munito di planimetria nella quale sono indicati i limiti della CA). La designation è
poi notificata al ministro dell’ambiente e, attraverso la pubblicazione in un giornale locale, alla
comunità interessata.
2. appraisal, identificazione del particolare interesse storico o architettonico e il carattere o l’aspetto
dell’area che si intende conservare. In questa fase di valutazione è molto importante il
coinvolgimento della comunità locale.
3. enhancement proposal, proposta di piano avente lo scopo di conservare e migliorare il carattere e
l’aspetto della CA.
Town and Country Planning Act
1972
Dispone finanziamenti riservati agli interventi nelle CA, i quali non devo consistere
esclusivamente nella conservazione diretta degli edifici catalogati ma possono contemplare
opere di miglioramento ambientale, estendendo la conservazione a tutto ciò che può
contribuire a conservare e migliorare una Conservation Area.
Dentro il perimetro di una CA, qualunque intervento di demolizione, anche parziale, deve essere
autorizzato dall’ufficio di pianificazione urbanistica comunale, attraverso il Conservation Area Consent
(CAC). Questa autorizzazione segue lo stesso iter di quelle per lavori sugli edifici storici catalogati (LBC).
Article 4 Directions, strumento di tutela secondo cui, all’interno di una CA, qualunque
intervento di modifica dello stato dei luoghi debba essere sottoposto al controllo urbanistico
ed autorizzato mediante licenza edilizia.
Anche le nuove costruzioni, all’interno del perimetro di una CA, sono regolate dall’attività degli
uffici di pianificazione urbanistica responsabili.
Il controllo diretto del nuovo si è dimostrato in tempi recenti, l’unico strumento in mano alle
amministrazioni comunali per conservare le CA ed impedire la modifica e la distruzione del loro tessuto
storico.
Conservation Areas
Le prime Conservation Areas sono state designate nel 1967 e attualmente ne esistono più di 8.000.
Per la tutela di tali aree, i diritti dei proprietari degli edifici compresi nelle CA sono stati limitati.
Gli interventi sui prospetti esterni sono vincolati a prescrizioni specifiche, fino anche alla scelta
dei materiali da usare.
Questo, in genere, determina maggiori costi per la manutenzione e il restauro degli edifici, ma, i
proprietari ne ricavano, come conseguenza diretta, la valorizzazione del patrimonio collettivo, che
determina, a sua volta, un incremento del valore del singolo edificio sul mercato immobiliare.
Questo sistema di tutela è stato attivato e portato avanti con la collaborazione attiva dei
proprietari degli edifici, che hanno beneficiato sia del miglioramento complessivo della qualità
dell'ambiente, sia del rafforzamento del place-based (senso d’identità e di appartenenza) che
favorisce la coesione della comunità e riduce al minimo le possibilità di cambiamento del
carattere della zona.
PARTE 2 - LA TUTELA IN INGHILTERRA NELLE CONSERVATION AREAS
2. Conservation Area of Chester:
Bridgegate
City of Chester
Negli anni ’70, la città fu scelta come caso pilota.
Al suo interno fu individuata la Conservationa Area of Bridgegate perché particolarmente
degradata. Infatti, un repentino declino economico ne determinò il decadimento ambientale
ed edilizio, con conseguente allontanamento della popolazione residente per motivi di
insicurezza e generale pessimismo.
OBIETTIVO: riqualificare la zona senza impoverirne l’identità storica.
L’amministrazione comunale, avvia la pratica e porta avanti un’indagine sistematica dello stato
dei luoghi, attraverso un ufficio appositamente creato dislocato nel cuore della zona,
composto da urbanisti, architetti e conservatori.
Lo studio mirava a definire il valore storico-architettonico di ogni singolo edificio, la condizione
complessiva e il rapporto tra edificio e proprietario o affittuario.
Bridgegate Conservation Action Area
Tale studio portò all’identificazione di 5 gruppi di edifici (poi diventati 8), il cui restauro e
riutilizzo era vitale per il mantenimento dell’identità dell’intera area.
Si raccomandava all’autorità comunale di acquistarne la proprietà per recuperarli, dando il
buon esempio alla comunità locale.
Si instaura un clima di cooperazione tra autorità comunale e comunità locale.
2 fonti principali di finanziamento statale:
• Town Scheme - equa partecipazione di stato e comune per coprire i costi di riparazione e
restauro degli edifici storici
• Finanziamenti introdotti con la Town and Country Planning (Amendment) Act - 1972
Successivamente fu approvato un piano specifico per la conservazione dell’area distinta per
fasi e tipologie di intervento e supportata da finanziamenti comunali e statali
1983: PREMIO EUROPA NOSTRA per il Bridgegate Conservation Action Area
sancisce la buona riuscita di questo sistema di salvaguardia.
BRIDGEGATE - FINAL REPORT
PARTE 3 - LA TUTELA IN GERMANIA
1. Politica di tutela del patrimonio architettonico
TUTELA DEI BENI CULTURALI
La tutela dei beni culturali e del patrimonio culturale
non è competenza diretta del governo federale tedesco
ma è demandata alle sedici Lands, ognuna delle quali
possiede una propria e differente legislazione.
Per ottenere la protezione è necessario eseguire una
procedura di iscrizione in appositi elenchi.
Il concetto di bene culturale, comprendente sia i beni
archeologici che architettonici, è comune a tutte le
Lands, ma si tratta di un concetto ristretto di bene che
non indica ne un insieme di beni ne l’ambiente
circostante.
Un’eccezione è rappresentata dalla legislazione del Brandenburg, la quale considera un concetto più
esteso e di conseguenza amplia la tutela anche ai paesaggi culturali, la loro protezione fa capo sia alla
legge dell’Ambiente che a quella di pianificazione.
DEUTSCHE NATIONALKOMITEES FÜR DENKMALSCHUTZ
1975 anno europeo del restauro
creazione di una Commissione Nazionale Tedesca per la Tutela facente parte del Ministero
degli Interni, non avente poteri decisionali, in quanto essi sono stati delegati ai singoli Länder,
ma solo funzione di orientamento e divulgazione con pubblicazioni periodiche.
piani delle città di Bamberga, Treviri e Berlino
ORGANISMI PREPOSTI ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA TUTELA
La procedura per porre sotto vincolo le aree urbane varia da Land a Land.
Ognuno di essi procede alla compilazione di liste, ma solo in alcune normative queste liste
hanno valore vincolante, in altre esse hanno valore conoscitivo e di conseguenza la tutela
viene estesa e garantita anche ai beni non compresi nelle liste.
La tutela diretta di aree aventi carattere monumentale può avvenire anche in fase di
pianificazione. In questo caso sono regolate secondo quanto previsto dal codice edilizio
(Baugesetz-buch), lo stesso codice al quale fanno riferimento i Comuni per il rilascio delle
concessioni. Ne segue che anche un piano generale di edificazione (Bauleitungplan) può
diventare strumento di tutela del patrimonio storico, artistico e culturale
Nelle sedute per le redazioni dei piani regolatori la legge impone che siano presenti i
funzionari della soprintendenza, in qualità di rappresentanti dell’interesse pubblico, che
vigilano affinché l’immagine storica delle città non sia stravolta e più in generale per
controllare le trasformazioni del territorio evitando che i cambi di destinazioni d’uso
danneggino le preesistenze archeologiche e il paesaggio antropizzato.
REGIME FISCALE E FINANZIARIO
TUTELA
I fondi per il restauro vengono stanziati dal governo del Land, essi non sono gestiti dagli uffici
preposti alla tutela che possono indicare soltanto le priorità.
Per i proprietari di beni vincolati sono previsti degli sgravi fiscali, essi possono dedurre le spese
di ristrutturazione, ma ciò presuppone che siano in possesso di risorse adeguate per
affrontarle. Simili agevolazioni, considerando i notevoli costi che i restauri comportano,
possono essere sfruttati solo da una limitata parte della popolazione.
PARTE 3 - LA TUTELA IN GERMANIA
2. L’applicazione della legge in Baviera
BAYERN
Giugno 1973 modificata nel Luglio 1994
Compiti del restauro:
protezione - Schutzen
manutenzione Pflegen
analisi ed evoluzione storica delle strutture - Erforschen
rifunzionalizzazione – Nutzung - mantenendo sempre la funzione originaria, nel caso di
possibilità è necessario trovarne una che non snaturi il monufatto.
Categorie dei beni da tutelare:
monumenti isolati
aree con carattere monumentale - Ensemble
beni archeologici
beni mobili
Denkmal-liste : i beni da tutelare vengono iscritti in un inventario che ha solo valore
conoscitivo e non vincolistico
Funzionari tecnici:
del restauro (Denkmalfachbehoerden)
addetti alla tutela (Denkmalschutzbehoerden).
MITTENWALD
Piccolo centro abitato, ubicato in una vallata fra le Alpi bavaresi, al confine con l’Austria.
Nel 1994, il centro storico è stato posto sotto protezione ed interessato da un piano di salvaguardia.
Caratterizzato da un’edilizia storica tradizionale.
La via principale. Sullo sfondo la
parrocchiale di S. Pietro e Paolo.
Facciate dipinte di alcune case a Mittenwald
PIANO DI CONSERVAZIONE DI MITTENWALD
Planimetria del Piano di Conservazione.
Limiti delle due aree protette:
1. la zona centrale con il viale
principale che arriva fino alla
chiesa parrocchiale
2. una zona più interna e
compatta.
Con una linea continua sono
indicati i prospetti delle strade
sottoposti a vincolo e con una
campitura piena sono segnati i
singoli edifici sottoposti a vincolo
perché presentano elementi di
particolare pregio, come le
facciate dipinte, le strutture
lignee a vista oppure una
distribuzione tipologica
tradizionale.
Una lista contiene l’elenco di tutte
le abitazioni, con l’indicazione
dell’indirizzo, della tipologia,
l’eventuale datazione e l’autore
degli affreschi, se si conosce.
RICHIESTA DI MODIFICA
Una relazione storica spiega le fasi urbane e le motivazioni del piano di salvaguardia ed il
valore dei singoli monumenti.
La delimitazione di queste aree non è decisa dal Comune, a cui è demandato il controllo, ma
dalla Soprintendenza.
Per qualunque intervento di modifica è necessario presentare al comune una Richiesta.
Documenti da allegare:
Piante
Fotografie dello stato attuale
Dettagli architettonici degli elementi da sostituire.
L’ufficio comunale fornisce supporto tecnico per la corretta compilazione della richiesta e
indica un funzionario statale a cui rivolgersi per ottenere dei finanziamenti.
In caso di edificio vincolato il proprietario deve presentare un’istanza all’autorità locale che
amministra il distretto che a sua volta ne da comunicazione alla Soprintendenza di Monaco a
cui spetta il parere definitivo.
Per tutti gli altri edifici posti in prossimità di un monumento è necessario ottenere una licenza
edilizia apposita.
FINANZIAMENTI
Il Land o il Comune o alcune altre fondazioni mettono a disposizione dei proprietari dei fondi,
con i quali i privati riescono a ricoprire il 10 % dei costi necessari al restauro.
Al proprietario è fatto obbligo di curare il monumento di sua proprietà nei limiti consentitigli
dalle proprie risorse economiche.
RESTAURI
PROBLEMATICA MAGGIORE: affreschi settecenteschi esposti alle intemperie, spesso ritoccati e
manomessi con il risultato che è impossibile distinguere le parti originarie da quelle restaurate.
Interventi conservativi sulle facciate: prospetti artefatti a causa della perdita della patina del
tempo o della ricostruzione delle parti danneggiate non sempre filologicamente.
Facciate dipinte.
Bibliografia
INTERREG IIC CADSES - LET’S CARE METHOD, H. Porfyriou (a cura di), Studi comparativi: 1. Metodi e strutture
catalografiche europee nell'ambito dei beni architettonici e culturali; 2. La legislazione relativa ai settori di
salvaguardia in Europa, Arti grafiche padovane, Padova 2002