1. Cronologia della Terra Giulia Sergi – Dalila Chirivì – Alessandro Magnani – Mark Jester Ramos Indice: 1.1Premessa 1.2Formazione della Terra 1.3Come è fatta la Terra 1.4I movimenti della Terra 1.5I primi viventi comparsi sulla Terra 1.6Datazione Assoluta e relativa e datazione dei fossili nelle rocce Premessa: • Il presente lavoro vuole illustrare a grandi linee e chiarire a caratteri generali l’argomento “Cronologia della Terra”. Esso prende nello specifico in esame i seguenti aspetti: la formazione della Terra, come è fatta la Terra, i suoi movimenti, i primi viventi comparsi sulla Terra e la datazione Assoluta e Relativa e la datazione dei fossili nelle rocce e si propone di guidare il lettore attraverso una serie di conoscenze di base che consentano la risposta alle domande ivi riportate: quali sono i movimenti della Terra, quali sono i primi viventi comparsi sulla Terra, cos’è la datazione Assoluta e cos’è la datazione relativa. Cronologia della Terra • Come si è formata la Terra • La Terra si è formata circa 14,5 miliardi di anni fa, a causa di un’esplosione chiamata Big Bang. Essa si trova nell’universo insieme ad altri pianeti ed è il terzo tra i pianeti per grandezza. • Sistema solare: Come è fatta la Terra: • E' costituita: da una crosta; formata da uno strato "granitico"nel continente e da uno strato "basaltico" negli oceani, da un mantello, involucro di solfuri e di ossidi, da un nucleo esterno allo stato fuso e infine da un nucleo interno allo stato solido. E' accompagnata da un satellite; la Luna. • Terra: Luna: Quali sono i movimenti della Terra: • I moti della Terra sono: il moto di Rotazione, il moto di Rivoluzione, il moto di Precessione e il moto di Traslazione. Il moto di Rotazione e quello che la Terra compie intorno al proprio asse, il moto di Rivoluzione è quello che la Terra compie intorno al sole. Il moto di Precessione consiste nel fatto che l'asse terrestre non si mantiene parallelo a se stesso durante il moto di rivoluzione, il moto di Traslazione è quello che la Terra compie tra le stelle con l'intero sistema solare. Quali sono i primi viventi comparsi sulla Terra: • I primi organismi viventi risalgono a 3.8/4 miliardi di anni fa. I primi furono le piante, poi gli organismi unicellulari che piano, piano dettero vita ai pesci. Avvenne una grande svolta evolutiva: i vertebrati svilupparono caratteristiche favorevoli alla vita acquatica e ciò li costrinse a rimanere pesci. Dai primi pesci derivano gli anfibi. Questi non si staccarono mai dall'acqua, infatti le femmine dovevano tornare per deporre le uova. Le uova, provviste di guscio, poterono essere deposte sulla terra e la pelle si ricoprì di scaglie per difendersi dalla perdita di acqua. Gli anfibi si tramutarono in rettili. Quest'ultimi si diffusero subito, gli anfibi in parte scomparvero, mentre altri sopravvissero fino ai nostri giorni. I rettili dominarono sulla Terra e raggiunsero uno sviluppo enorme: questi furono chiamati dinosauri. Mentre i dinosauri stavano sulla terra, i cieli erano popolati da un gruppo di rettili chiamati pterodattili • . • Essi possedevano una membrana alare simile al pipistrello. Il volo non era agile, ma permettevano di trovare nutrimento nell'aria ricca di insetti. L'estinzione dei rettili giganteschi permise l'affermazione dei mammiferi. I primi furono di piccole dimensioni, per scappare meglio dagli enormi rettili. Questi animaletti popolarono gli alberi e svilupparono cose favorevoli come: la comparsa dei peli, insieme all'omeopatia, cioè la capacità di mantenere la temperatura corporea costante e la viviparità, cioè la capacità di sviluppare le uova nel corpo della madre. In quell'epoca i continenti erano ancora uniti; il primo continente a staccarsi dalla Pangea fu l'Australia portando i marsupiali, I canguri. Circa 70 milioni di anni fa, i mammiferi si diffusero in qualsiasi ambiente e molti di loro fecero crescere la corporatura e adattarono parti del corpo alle mutate condizioni ambientali. Pesce preistorico: Anfibio: • Rettile: Dinosauro: • Organismo unicellulare: Pterodattile: • Canguri: Trilobite: • Mammut: Scimmia: Datazione Assoluta e Relativa e in che modo i fossili datano le rocce: • La Terra presenta due datazioni: Assoluta e Relativa. E' possibile stabilire l'età di una roccia anche attraverso la datazione Relativa: si mettono a confronto due o più rocce e si stabilisce qual è la più recente e la più antica. La datazione Relativa utilizza i fossili, cioè i resti, le impronte e le tracce di organismi vissuti nel passato. La datazione Assoluta permette di stabilire il momento in cui si è verificato un evento. I metodi di datazione Assoluta permettono di attribuire una determinata età alle rocce e ai fossili e dunque anche all'evento che li ha originati. Tra i diversi metodi di datazione assoluta rivestono particolare importanza i metodi radiometrici che si basano sulla misura della radioattività residua di rocce e di fossili. si può, conoscendo il tempo di dimezzamento, risalire, con opportune formule, all'età della roccia o del fossile. • Per la datazione di reperti fossili relativamente recenti si ricorre al metodo del radiocarbonio, con il quale si misura il rapporto tra le quantità dei due isotopi del carbonio: il carbonio-14 (14C) radioattivo e il carbonio-12 (12C) stabile. Nell'atmosfera i due isotopi del carbonio sono contenuti in un determinato rapporto, che rimane costante anche negli organismi vegetali, poiché essi fissano il carbonio atmosferico, contenuto nel diossido di carbonio, CO2, attraverso la fotosintesi clorofilliana e negli organismi animali, che assimilano il carbonio attraverso l'alimentazione. Al momento della morte, in un organismo vegetale si interrompe il processo fotosintetico, mentre in un animale cessa l'assimilazione di sostanze contenenti carbonio; l'isotopo 14C, instabile, inizia a decadere, trasformandosi in azoto-14, con un tempo di dimezzamento pari a 5730 anni, mentre l'isotopo 12C non subisce trasformazioni; in conseguenza di ciò, col passare del tempo, il rapporto 14C/12C diminuisce e dalla misura di questo rapporto è possibile risalire all'età dei resti di un organismo o del fossile che da esso si è formato. • • • • • Dai materiali di datazione assoluta di rocce e fossili, è opportuno tenere presente che: i minerali con elementi radioattivi sono in genere più abbondanti nelle rocce ignee, rispetto a quelle sedimentarie; dalla misurazione radiometrica si ottiene l'età di un elemento contenuto in un minerale, quindi le età radioattive sono riferite all'età dei singoli minerali; se in una roccia sono presenti minerali di età diversa, a causa della sua genesi, a seconda del minerale sottoposto ad analisi, si otterranno età diverse. Alcuni dei metodi di radio datazione più utilizzati, indicando accanto a ciascuno il tempo di dimezzamento dell'elemento radioattivo e l'intervallo di tempo valido per la datazione. Infine, bisogna tener presente che talvolta nelle rocce sedimentarie clastiche si trovano i cosiddetti fossili rimaneggiati, relativi cioè a organismi vissuti in luoghi e in tempi diversi da quelli in cui si è formato il sedimento e che erano contenuti in altre rocce sedimentarie dalla cui degradazione derivano i clasti stessi. È possibile datare depositi lacustri e stabilire l'età di antiche piante rispettivamente con il metodo delle varve e della dendrocronologia. I metodi di datazione relativa delle rocce e dei fossili consentono di stabilire la successione reciproca con la quale si sono verificati eventi, geologici o biologici, ma non di assegnarne una data. Tre sono i criteri seguiti: il criterio stratigrafico, il criterio paleontologico e il criterio litologico. Il criterio stratigrafico si basa sull'osservazione che, in generale, in una successione di strati sedimentari, quelli che si trovano più in basso sono più antichi degli strati superiori, per cui anche la sequenza degli eventi geologici che li ha originati segue lo stesso ordine cronologico. Tuttavia, bisogna tener presente che non sempre questo criterio è applicabile, poiché, a causa dei movimenti tettonici della litosfera, a volte gli strati sedimentari possono presentarsi in posizioni diverse da quelle originarie, (per esempio, gli strati possono essere verticali o addirittura rovesciati) e in tal caso è necessario utilizzare altri criteri di datazione. Il criterio paleontologico si basa sull'uso dei fossili per datare gli strati rocciosi in cui essi si trovano, poiché in genere tali strati possiedono la loro stessa età. Ammettendo che la vita si sia evoluta più o meno omogeneamente su tutta la Terra, la presenza di determinati fossili permette di stabilire se una roccia che li contiene sia più antica o più recente rispetto a un'altra. • Tuttavia, non tutti i fossili sono utili per questo tipo di datazione, ma solo alcuni, detti fossili guida, appartenenti a specie animali e vegetali che hanno avuto una rapida evoluzione e un'ampia diffusione geografica. Si tratta soprattutto di fossili di organismi marini inclusi in rocce sedimentarie (quali le ammoniti , molluschi cefalopodi con la conchiglia a spirale, fossili guida) o le diverse specie dei nummuliti, (foraminiferi di grandi dimensioni). Medesimi fossili guida permettono anche di correlare tra loro strati rocciosi di aree geografiche differenti. • Il criterio litologico, applicabile ad aree limitate, si basa sul fatto che rocce uguali hanno la stessa età; esso è valido limitatamente a depositi formatisi all'interno di singoli bacini (per esempio, un bacino lacustre o un mare). • Reperto Datazione Assoluta: • Datazione Assoluta: Datazione Relativa: