Resti vegetali fossili
roccia
argilloscisto
L’ambiente geologico valdostano è piuttosto ostile alla presenza di fossili. Infatti sul
territorio regionale se ne rinvengono molto raramente poiché affiorano quasi
esclusivamente rocce metamorfiche, cioè ammassi rocciosi che sono stati portati a
temperature e pressioni elevate durante la loro storia evolutiva legata al sollevamento della
catena alpina. L’aumento di temperatura e pressione infatti cancella quasi sempre i resti
fossili presenti nelle rocce di origine. E’ presente però qualche raro lembo di rocce che ha
risentito poco del metamorfismo e
quindi, talvolta, all’interno di queste si
ritrovano i fossili.
E’ il caso ad esempio dei resti di
vegetali che si rinvengono all’interno
degli scisti (rocce con stratificazioni
molto sottili) argillosi del Colle del
Piccolo San Bernardo, caratterizzate
dal colore nero per l’abbondante
presenza di materia di origine
organica.
Esse
risalgono
alla
Fossili vegetali in argilloscisti (Foto MRSN)
deposizione di sedimenti del periodo
carbonifero, durante il quale un’eccezionale sviluppo di vegetazione portò ad ingenti
accumuli di piante e alberi nei laghi e nelle zone palustri.
I depositi sepolti di materia organica, in particolari condizioni, originano giacimenti di
carbone o di idrocarburi come il petrolio.
Gli strati del sedimento possono restituire vere e proprie impronte di vegetali, come nel
caso delle foglie conservate nelle lastre scistose del Piccolo San Bernardo, risalenti a circa
330 milioni di anni fa.
Bio-Montagne - Réseau d'éducation sur la biodiversité dans les zones alpines - Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013