Cianfrusaglie del passato.

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Comune di Cavriago
Letture con musica dal vivo.
I suggerimenti di lettura del 37° appuntamento,
5 Novembre 2015
Memorie e pagine di
Cianfrusaglie del passato. La fragilità dei ricordi, la
forza dell’immaginazione.
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
Carroll, Lewis
A oltre un secolo dalla sua pubblicazione, Alice, come romanzo e come personaggio, conserva ancora intatta tutta la
sua freschezza, incantando non solo i più giovani ma anche gli adulti, che nel suo mondo meraviglioso scoprono un
altro sé, pronto a sfidare ardui giochi linguistici, entusiasmanti trucchi psicologici, situazioni impossibili che mettono in
discussione la realtà e svelano l'irresistibile fascino dell'assurdo. In un romanzo in cui la sospensione dell'incredulità è
d'obbligo, il gusto del gioco non può essere dimenticato e va riscoperto con occhi che sappiano guardare al di là del
consueto. Perché qui è l'essenza della vita, e forse tra i sogni segreti di tanti c'è proprio la tana di un coniglio bianco in
cui perdersi, uno specchio al di là del quale riscoprire la bellezza della vita reale. È letteratura per ragazzi? È un libro da
leggere punto e basta.
VISIONE PARZIALE. UN DIARIO SULL’ALZHEIMER
Henderson, Cary Smith
È un libro prezioso. È stato scritto da un malato di Alzheimer, Cary Smith Henderson.
Professore universitario di storia ha documentato la sua malattia, registrando in un magnetofono - finché ha potuto - i
suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue paure. È la prima testimonianza diretta sulla malattia. Conosciuta la diagnosi
Cary Smith Henderson ebbe modo di fare progetti per il futuro e di partecipare a molte decisioni riguardanti la sua
cura. Il suo sogno era quello di realizzare un libro che potesse essere di aiuto per comprendere meglio la malattia.
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Il libro è stato portato a termine da sua figlia e da sua moglie ed è arricchito dalle splendide foto di Nancy Andrews
del "Washington Post". Gli scritti che lo introducono e lo concludono, curati dalla moglie e dalla dottoressa che lo
seguiva, raccontano la sua vita precedente e quella durante la malattia, la sua volontà di creare gruppi di auto aiuto tra
malati, la sua volontà di vivere. Con il suo diario Cary ci comunica non solo la fatica di vivere con l'Alzheimer, ma
anche la capacità di conservare sentimenti di serenità e speranza, l'importanza di avere un cagnolino e il ruolo
fondamentale dei caregiver. Questo non è solo un libro; è un ponte che permette l'accesso a tutti coloro che
desiderano veramente conoscere e capire cosa significa essere affetti da questa malattia. Cary Henderson, infatti, ci
porta per mano lungo un viaggio di un anno nel mondo dell'Alzheimer visto dall'interno.
ORAL
Borges, Jorge Luis
Borges, cieco ormai da anni, tra il maggio e il giugno del 1978 tiene cinque lezioni presso l'Università di Belgrano a
Buenos Aires: gli argomenti sono "Il libro", "L'immortalità", "Emanuel Swedenborg" (il visionario che scrisse che i morti
scelgono l'inferno o il cielo, per libera decisione della loro volontà), "Il racconto poliziesco" e "Il tempo".
Se dunque la cecità gli impedisce di leggere e scrivere, tuttavia, come scrive Martin Muller nella nota al testo, "la sua
memoria, il suo istinto della forma e la sua capacità di improvvisazione gli permettono di dettare come se scrivesse". Il
Borges "oral" affida pertanto alla voce il piacere del racconto, in cui ritroviamo "la stessa profondità, la stessa qualità
immaginativa e la stessa ricchezza di idee" della forma scritta.
CIANFRUSAGLIE DEL PASSATO. LA VITA DI WISLAWA
SZYMBORSKA
Bikont Anna, Szczesna Joanna
"Confidarsi in pubblico è come perdere l'anima. Qualcosa bisogna pur tenere per sé" ha detto Wislawa Szymborska. E
ha detto anche: "Cerco di non pensare troppo a me, e non lo dico per smanceria o per ingraziarmi il lettore. È la
verità: non sono al centro dei miei interessi". Scavare nella vita di chi tanto detestava mettersi pubblicamente a nudo e
ha fatto della riservatezza la propria insegna potrebbe dunque sembrare un'indebita intromissione. Peggio: un
tradimento. Anna Bikont e Joanna Szczesna sono riuscite a evitare questo scoglio. "Cianfrusaglie del passato"
(espressione tratta dalla poesia "Scrivere il curriculum") è una biografia non solo rigorosa e documentata, frutto di
ricerche e di conversazioni con la Szymborska stessa e con quanti l'hanno frequentata, ma soprattutto discreta.
Giacché a risuonare, in ogni pagina, non è la loro voce, ma quella, irresistibilmente ironica, di una donna che - ha
scritto Adam Zagajewski - "sembrava appena uscita da uno dei salotti parigini del Settecento". Scopriremo così il suo
ambiente familiare, le letture, i giochi dell'infanzia, la vita nel "kolchoz dei letterati" di Cracovia e la giovanile adesione
all'idea comunista, la rapida disillusione, e poi la simpatia per Solidarnosc negli anni Ottanta, infine lo spartiacque del
Nobel. E scopriremo, alla fine, la sua gravità, la sua profondità, puntigliosamente celate dietro lo schermo della
leggerezza giocosa e della impenetrabile discrezione.
IO NON RICORDO
Block, Stefan Merrill
Seth Walzer vive ad Austin nel Texas. È un ragazzino, anzi: è il perfetto esemplare dell'adolescente troppo intelligente
segnato dall'acne, dal sarcasmo nei confronti del mondo e dal panico nei confronti di ogni sorta di contatto umano.
Passa così il tempo a fantasticare su tutto e a perdersi nelle sue divagazioni al punto tale da sentirsi un "maestro del
nulla". Un giorno però la realtà irrompe improvvisa nella sua vita. A sua madre viene diagnosticata una rara forma di
Alzheimer e Seth assiste impotente al suo inesorabile scivolare nell'oscuro regno dell'oblio. Lentamente la madre non
ricorda più nulla, anche le cose più semplici della vita. Il padre di Seth reagisce alla malattia della moglie nel modo
peggiore possibile: si stordisce con massicce dosi giornaliere di gin e programmi televisivi. Cosa può fare Seth a quel
punto se non cercare di usare la sua straordinaria intelligenza, studiando quello strano e terribile male che si trasmette
geneticamente e toglie il dono del ricordo? Non sapendo quasi nulla della vita che la madre conduceva prima di
conoscere suo padre, Seth si mette alla ricerca dei parenti perduti della donna, portatori del gene causa della sua
malattia.
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TUTTI I RACCONTI
Levi, Primo
Il volume raccoglie, per la prima volta, tutti i racconti di Primo Levi, lo scrittore-chimico che si è rivelato come
testimone dell'esperienza del lager per affermarsi poi come narratore e saggista. Il libro, curato da Marco Belpoliti,
consente al lettore di seguire lungo un percorso coerente lo sviluppo narrativo e stilistico di Primo Levi, evidenziando
i molti aspetti dell'opera dello scrittore: le storie autobiografiche ambientate nel lager, i racconti fantastici, i racconti di
atmosfera onirico-kafkiana, i racconti di animali costruiti come apologhi morali.
LO SCONOSCIUTO
Gardini, Nicola
Questa è la storia di un uomo che vede suo padre, ammalato d'Alzheimer, trasformarsi in uno sconosciuto. Lo
accompagna a passeggiare nel parco, lo studia mentre siede inebetito davanti al televisore. E scopre - via via che la
malattia avanza - un padre in realtà sconosciuto da sempre. Mentre l'esistenza e la memoria del malato si sgretolano, il
figlio vede affiorare pezzi di una vita segreta, finché l'arrivo di una lettera dalla Germania rivela l'esistenza di una
persona legata a quel passato che va perdendosi. Un romanzo sulla malattia e le angustie della vita familiare e della
paternità, un racconto teso e scabro ma pervaso e addolcito dalla compassione per la miseria e la grandezza dei
sentimenti umani.
NEMICO, AMICO, AMANTE
Munro, Alice
In questa raccolta la Munro conferma le sue qualità narrandoci una manciata di esistenze dove avvenimenti inattesi o
particolari dimenticati modificano il corso delle cose. Una cameriera dai capelli rossi, nuova arrivata in una vecchia
dimora, viene per caso coinvolta nello scherzo di una ragazzina. Una studentessa universitaria si reca per la prima volta
in visita a un'anziana zia e, riconoscendo un mobile di famiglia, scopre un segreto di cui non era a conoscenza. Una
paziente giovane e in fin di vita trova un'inaspettata speranza di proiettarsi nel futuro. Una donna ricorda un amore
brevissimo e che tuttavia ha modificato per sempre il suo vivere.
Nel racconto «L’orso attraversò la montagna» Alice Munro descrive efficacemente cosa accade ad una coppia quando
solo uno dei due partner accusa la perdita di memoria. Fiona e Grant sono una coppia canadese inseparabile, stanno
insieme da quarantaquattro anni. Tutto cambia quando lei incomincia ad accusare problemi di memoria e si scopre
malata di Alzheimer. Nel momento in cui capisce che ormai la situazione è compromessa, decide di farsi ricoverare in
una casa di cura. Un ferreo regolamento impone ai due di non vedersi per trenta giorni. Ma una sorpresa aspetta
Grant che, trascorso il periodo di separazione, va a trovare Fiona: la donna si è infatti affezionata a Aubrey, un
paziente del posto e sembra progressivamente distaccarsi emotivamente dal marito. Grant cerca conforto diventando
amico della moglie di Aubrey, che sta vivendo la sua stessa esperienza, e alla fine arriverà ad accettare che sua moglie,
via via più lontana da lui, possa stare vicina a un altro uomo. La storia di Fiona e Grant narrata nel volume «Nemico,
amico, amante» è diventata anche un film intitolato, «Lontano da lei».
L’UOMO CHE SCAMBIÒ SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO
Sacks, Oliver
Oliver Sacks è un neurologo, ma Sacks è anche molte altre cose: «Mi sento infatti medico e naturalista al tempo
stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse anche sono insieme, benché in modo
insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello
scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana
per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia». E anche
questo va aggiunto: Sacks è uno scrittore con il quale i lettori stabiliscono un rapporto di tenace affezione, come fosse
il medico che tutti hanno sognato e mai incontrato, quell’uomo che appartiene insieme alla scienza e alla malattia, che
sa far parlare la malattia, che la vive ogni volta in tutta la sua pena e però la trasforma in un «intrattenimento da Mille e
una notte». Questo libro, che si presenta come una serie di casi clinici, è un frammento di tali Mille e una notte – e ciò
può aiutare a spiegare perché abbia raggiunto negli Stati Uniti un pubblico vastissimo. Nella maggior parte, questi casi –
ma Sacks li chiama anche «storie o fiabe» – fanno parte dell’esperienza dell’autore. Così, un giorno, Sacks si è trovato
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dinanzi «l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio perduto». Si presentavano come persone
normali: l’uno illustre insegnante di musica, l’altro vigoroso uomo di mare. Ma in questi esseri si apriva una voragine
invisibile: avevano perduto un pezzo della vita, qualcosa di costitutivo del sé. Il musicista carezza distrattamente i
parchimetri credendo che siano teste di bambini. Il marinaio non può neppure essere ipnotizzato perché non ricorda
le parole dette dall’ipnotizzatore un attimo prima. Che cosa vive, se non sa nulla di ciò che ha appena vissuto? Rispetto
alla normalità, che è troppo complessa per essere capita, e tende a opacizzarsi nell’esperienza comune, tutti i «deficit»
o gli eccessi di funzione, come li chiama la neurologia, sono squarci di luce, improvvisa trasparenza di processi che si
tessono nel «telaio incantato» del cervello. Ma queste storie terribili e appassionanti tendono a rimanere imprigionate
nei manuali. Sacks è il mago benefico che le riscatta, e per pura capacità di identificazione con la sofferenza, con la
turba, con la perdita o l’infrenabile sovrabbondanza riesce a ristabilire un contatto, spesso labile, delicatissimo, sempre
prezioso per i pazienti e per noi, con mondi remoti altrimenti muti.
MIA MADRE, LA MIA BAMBINA
Ben Jelloun,Tahar
Ben Jelloun coglie con partecipazione gli atti e i pensieri della madre sofferente. L'Alzheimer che l'affligge non ha uno
sviluppo lineare, il peggioramento è impercettibile, e spesso viene intervallato da momenti di lucidità in cui la madre
scherza sul proprio male. Gli episodi descritti sono quelli dell'amnesia e confusione tipici della malattia; c'è la crisi dei
figli, che oscillano tra l'angoscia e il rifiuto nel vedere la madre in quelle condizioni, nel vedere una persona che
sbiadisce come una vecchia fotografia, si spegne, scompare.
LA FONDAZIONE
Baldini, Raffaello
Un personaggio un po' matto, che colleziona i più assurdi oggetti del passato, è preso ossessivamente dall'idea di dar
vita a una fondazione che tenga viva la memoria delle cose più sfuggenti: i pensieri; non quelli grandi dei poeti e dei
filosofi, che tanto a questi ci pensano già i libri, ma quelli che vengono a tutti quanti in qualche momento della giornata,
e sembrano tanto acuti, e poi spariscono nel flusso della vita. Scritto in dialetto romagnolo, ma con molte parti in
italiano, "La Fondazione" è un libro sulle cose che svaniscono e sul desiderio di conservarle: non a caso è stato scritto
durante l'ultimo periodo di vita dell'autore.
ELEGIA PER IRIS
Bayley, John
"Elegia per Iris" è una storia d'amore: l'amore che ha unito per più di quarant'anni due personalità d'eccezione, John
Bayley, studioso di letteratura a Oxford, e Iris Murdoch, grande scrittrice inglese del dopoguerra, colpita dal morbo di
Alzheimer e scomparsa nel febbraio 1999. Una storia d'amore ma tutt'altro che sentimentale fra due persone che
invecchiano insieme, e scoprono, oltre la tragedia di una malattia spietata, nuove dimensioni del loro legame.
ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO
Proust, Marcel
"La qualità di Proust" scriveva Virginia Woolf "è l'unione dell'estrema sensibilità con l'estrema tenacia. E resistente
come il filo per suture ed evanescente come la polvere d'oro di una farfalla." Su questa sensibilità e su questa tenacia, e
su molto altro ancora, è costruito il fascino della "Recherche", colossale romanzo-mondo - l'unico che l'autore abbia
dato alle stampe - frutto di quindici anni di tormentata gestazione. Usciti a partire dal 1913, i sette libri che
compongono, in un tutto unitario, la "Recherche" esplorano una moltitudine di temi: il senso del tempo, la memoria, il
sogno, l'abitudine, il desiderio. E poi ancora la gelosia, il rapporto tra arte e realtà, l'interagire di rituali ed emozioni.
Memorabili i personaggi che il lettore incontra tra queste pagine, dal Narratore, figura dai fortissimi tratti
autobiografici, alle donne da lui amate, Gilberte e Albertine, fino a Odette e Swann, Bloch, Françoise, il barone di
Charlus e la duchessa di Guermantes. Attorno al tema della memoria involontaria, le cosiddette "intermittenze del
cuore" della celeberrima scena della madeleine, vive tutta la società francese dei decenni a cavallo del Novecento,
quelli della vita di Proust, dalla sconfitta di Sedan agli anni delle avanguardie, passando per l'affaire Dreyfus e la Grande
Guerra.
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LA VERSIONE DI BARNEY
Richler, Mordecai
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di
omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di
whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che
dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a
trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.
TI RICORDI LA CASA ROSSA?
Scarpati, Giulio
Mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. Il racconto
della Casa Rossa è questo viaggio inversamente proporzionale, perché ora il tempo non fa più da fissativo ma da
solvente: il dissolversi delle memorie della madre è il set dei ricordi del figlio. Nell'itinerario percorso in direzioni
contrarie c'è la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell'anima.
Come la Casa Rossa, nel Cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia.
Risalendo di ricordo in ricordo, Giulio Scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di Alzheimer, la storia della
sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a Licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei
particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada
per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. E attorno alla Casa Rossa, il cuore della
memoria condivisa, ruotano gli aneddoti più malinconici e più divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi
rituali cilentani, l'esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. Passando per le vicende del Giulio angelo biondo, ragazzino
sempre obbediente, al quale si contrappone l'alter ego Giulio il pazzo, meno inquadrato e più artista.
DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE
Guccini, Francesco
Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano
e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso,
dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta,
per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati
d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela
dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non
cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo
contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e
forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva... Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia
e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato
che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di
bachelite e alla pompetta del Flit. Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che
l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.
L’AZZURRO DEI GIORNI SCURI
Maiorino, Maria Grazia
Chiara sta dimenticando il suo passato, Chiara non sa più chi è. Dove sono le chiavi di casa, dove gli occhiali? A
impedirle di ricordare è una delle tante forme di demenza che vanno sotto il nome di Alzheimer. La malattia manda
nell'oblio gesti abituali, luoghi e nomi. Ma Chiara un nome lo ricorderà sempre: quello di Tiziana, sua figlia. Per Tiziana
registrare tutto ciò che la scrittura può trattenere diventa una necessità e un conforto. L'arrivo delle badanti polacche,
la decisione sofferta del ricovero in una casa di riposo, il presente che si sgretola, lo ore regolate dai rigidi schemi
imposti dalle istituzioni, le gioie e i dolori di una vita intera - fotografie rivissute dell'album di famiglia; ma anche
incontri casuali, richiami della natura, libri, coincidenze e sogni... Esiste in questa storia come un'aria lieve tra le parole,
parole stranamente leggere che raggiungono una pienezza singolare, un volo pieno di grazia e discrezione verso il
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mondo altrui: Tiziana si pone in ascolto, senza altri confini che la fiducia in una serena corrispondenza. "L'azzurro dei
giorni scuri" è una lunga lettera d'amore alla madre ritrovata; un'esperienza intensa, umanissima, continuamente
sfiorata dal mistero.
PERDUTAMENTE
Pagano, Flavio
"Perdutamente" è un romanzo basato su una storia vera, che si svolge in una Napoli convulsa, sbandata. È la storia di
una famiglia tanto allargata quanto scombinata, i cui membri sono distribuiti in tre generazioni dai sei agli ottant'anni
che si trova ad affrontare un'emergenza comune della vita di oggi: assistere l'anziana madre e nonna che si sta
ammalando di Alzheimer. Tutto comincia con un misterioso viaggio che la donna ha cercato di intraprendere. Viene
recuperata alla stazione, in stato confusionale, e nessuno riesce a capire dove volesse andare, o da chi. È un piccolo
mistero, sul quale si favoleggia: vecchi amanti, luoghi sacri del passato... La malattia si aggrava, la convivenza con la
donna si fa ingestibile, ma i suoi familiari vogliono scoprire la destinazione di quel viaggio segreto, e così decidono di
resistere. L'anziana donna, che dentro la sua mente è tornata bambina ai tempi del fascismo, diventa assoluta
protagonista. Ed è l'occasione per un confronto struggente, dai risvolti esilaranti, che penetra nei lati più riposti del
rapporto tra genitori e figli, mentre i ruoli si rovesciano. Ma i figli di oggi sono davvero capaci di essere genitori o sono
"figli per sempre"? Tra latitanza e inefficienza dello Stato, mentre si consuma una delirante battaglia burocratica per
ottenere la pensione d'invalidità, la famiglia riscopre il proprio senso. Finché spunta fuori la lettera che la donna aveva
scritto prima di tentare invano di partire.
STILL ALICE. PERDERSI
Genova, Lisa
C'è una cosa su cui Alice Howland ha sempre contato: la propria mente. E infatti oggi, a quasi cinquant'anni, è una
scienziata di successo, invitata a convegni in tutto il mondo, che ha studiato per anni il cervello umano in tutto il suo
mistero. Per questo, quando a una importantissima conferenza, mentre parla davanti a un pubblico internazionale di
studiosi come lei, Alice perde una parola - una parola semplice, di cui conosce benissimo il significato - e non riesce
più a ritrovarla nel magazzino apparentemente infinito della sua memoria, sa che qualcosa non va. E che nella sua testa
sta succedendo qualcosa che nemmeno lei può capire. O fermare. La diagnosi, inimmaginabile fino a un momento
prima, è di Alzheimer precoce. Da allora, Alice, perderà molte altre parole. Perderà pian piano i nomi - per primi,
quelli delle persone che ama, suo marito, i tre figli ormai adulti. Perderà i ricordi, ciò che ha studiato, ciò che ha fatto
di lei la persona che è. In questo viaggio terribile la accompagnerà la sua famiglia: il cui compito straziante sarà di starle
vicino, di gioire con lei dei rari momenti, luminosi e fugaci, in cui Alice torna a essere Alice. E, soprattutto, di imparare
ad amarla in un altro modo.
QUANDO AMORE NON MI RICONOSCERAI
Di Mattia, Vincenzo
“Il rossetto nel frigo, l'arancia tra la biancheria, lo spazzolino nelle posate, le calze sul piatto. D'improvviso il caos.
Fraseggi senza logica, domande infantili, scambio del sole con la luna, apatia e attivismo, Venere nell'Ave Maria, Gesù in
Catullo, spavento per la luce, fobia per i balconi. Mi chiedo perché, cerco di capire." A fatica Vincenzo si rassegna a
vedere la donna da cui era rimasto folgorato in un lontano giorno in un caffè di Roma, vitale, appassionata, docente di
storia, ora smarrita come una bambina di fronte alle cose più semplici. Mentre i ricordi di lei si affievoliscono
inesorabilmente inghiottiti dall'Alzheimer, quelli di Vincenzo, e della loro figlia Francesca, si intensificano e si
amplificano, nel tentativo di tenere viva l'immagine della donna che sorride felice da un vecchio video delle vacanze.
PRENDITI CURA DI LEI
Shin Kyung-Sook
Un pomeriggio qualsiasi, in una stazione qualsiasi. Park So-nyo, 69 anni, minuta, capelli argentati, scompare, senza
denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. È arrivata nella grande città dal
suo piccolo paese di campagna per il solito pellegrinaggio alle case dei figli, soprattutto a quelle del primogenito,
appena diventato dirigente di un'impresa immobiliare, e della figlia scrittrice. Conosce la metropoli e la via per la casa
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del figlio. La sua scomparsa, tuttavia, è per i suoi familiari non soltanto fonte di angoscia e di grave preoccupazione, ma
anche di rimorsi e di sensi di colpa. Park So-nyo non è più, infatti, la stessa da qualche tempo. Una volta, rientrando in
campagna dalla città, la giovane figlia scrittrice ha trovato la casa materna nel più totale disordine. Tazze in bilico
sull'orlo del lavello, il cesto degli stracci rovesciato sulla stuoia in soggiorno, le camicie del padre gettate alla rinfusa sul
divano. E la mamma che, seduta nel cortile, si stringeva la testa con le mani. "Prenditi cura di lei" ha conquistato il
cuore dei lettori dei numerosi paesi in cui il libro è apparso, poiché "con la sua impeccabile ed essenziale prosa ci
mostra che cosa significa essere una famiglia e quale sia la natura più profonda degli esseri umani" (Geraldine Brooks).
IL PIÙ GRANDE SCRITTORE D’ISLANDA
Hallgrimur, Helgason
Un vecchio si sveglia all'improvviso dal sonno ritrovandosi in aperta campagna, senza riuscire a ricordare il proprio
nome né tantomeno i motivi che lo hanno portato lì. Ma a poco a poco capisce di essersi svegliato nel 1952, quasi
cinquant'anni dopo la sua morte, e di essere uno scrittore. Infatti è proprio lui che crea tutto quello che lo circonda,
dalle persone all'ambiente, in quell'illusione che si chiama letteratura, diventando quindi protagonista forzato di un
romanzo che ha scritto lui stesso.
IL GIGANTE SEPOLTO
Ishiguro, Kazuo
Il leggendario re Artù è morto ormai da qualche tempo ma la pace che egli ha imposto sulla futura Inghilterra, dilaniata
per decenni dalla guerra intestina fra sassoni e britanni, seppure incerta, perdura. Nella dimora buia e angusta di Axl e
Beatrice, tuttavia, non vi è pace possibile. La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una
sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante
che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi. Axl e
Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno più dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. Non
possono indugiare oltre: a dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l’origine della
nebbia incantata, prima che la memoria di ciò a cui più tengono sia perduta per sempre. Lungo il cammino si uniscono
ad altri viandanti – il giovane Edwin, che porta il marchio di un demone, e il valoroso guerriero sassone Wistan, in
missione per conto del suo re – e con essi affrontano ogni genere di prodigio: la violenza cieca degli orchi e le insidie
di un antico monastero, lo scrutinio di un oscuro barcaiolo e l’aggressione di maligni folletti, il vetusto cavaliere di
Artù Galvano e il potente drago Querig. Giungono infine in vista della meta, e qui li attende la prova più grande:
saggiare la purezza del proprio cuore.
Consigliato da Francesca
LO SMEMORATO DI TAPIOLA
Paasilinna, Arto
Il racconto ha inizio con una situazione inconsueta. Taavetti Rytkonen, un uomo anziano e affetto da demenza senile, è
fermo in mezzo alla strada e non si cura per niente della lunga fila di macchine che si è formata a causa sua. E' un
signore distinto con una cospicua mazzetta di soldi in tasca e non si ricorda nulla di se stesso al di fuori del suo nome
e cognome e dei fatti che ha vissuto in tempi ormai lontani. E' in questa condizione che un giovane tassista, Seppo
Sojonen, lo accoglie sulla sua macchina e cerca di aiutarlo in qualche modo, anche se il cliente si dimostra alquanto
scorbutico e soprattutto disorientato e avvilito. Ha così inizio un lungo viaggio che, come in altri libri di Paasilinna, è
anche una fuga dal quotidiano, in una realtà priva di costrizioni. I due stringono una forte amicizia e colpisce l'umanità
di Sorjonen che fa di tutto per essere di aiuto e conforto al compagno di viaggio, cedendo nello scopo che si è prefisso
solo in qualche momento di debolezza. Alle scorribande della già strana coppia si uniscono a poco a poco diversi
bizzarri personaggi: due stravaganti balcanici, un vecchio compagno d'armi di Rytkonen, l'agricoltore Makitalo che,
deluso dal trattamento che gli ha riservato lo stato finlandese, decide di bruciare tutte le sue terre e far saltare in aria
la sua fattoria, e infine dodici anoressiche parigine, che si avventurano in un campo di sopravvivenza in modo
totalmente sprovveduto, dando luogo a situazioni esilaranti. Nonostante la comicità di alcune situazioni a cui eravamo
già abituati dai precedenti romanzi dell'autore, questa volta tutto il racconto è improntato su un tema serio e
malinconico come quello della vecchiaia, della malattia e della solitudine, che conferisce un maggiore impatto emotivo
all'intera narrazione.
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DEI MIEI SOSPIRI ESTREMI
Bunuel, Luis
Da tempo irreperibile, questa autobiografia scritta da Bunuel negli ultimi anni di vita con l'aiuto dell'amico e
collaboratore Jean-Claude Carrière appare oggi come un testamento e come il prezioso, avventuroso riepilogo di una
grande stagione artistica narrata con vivacità e divertimento. L'educazione cattolica, l'amicizia con Garcia Lorca e con
Salvador Dalì, l'incontro con Breton e quello con Fritz Lang, la Hollywood degli anni d'oro e la Parigi dei mitici anni
Venti, il Messico e la Spagna come terra d'ispirazione: ecco alcuni degli innumerevoli argomenti trattati in questo libro
da un protagonista della cultura del nostro tempo.
MI RICORDO
Capriolo, Paola
Adela e Sonja: due figure di donna e due destini che non si potrebbero immaginare più diversi. La prima, negli anni
Trenta, conduce un'agiata esistenza accanto ai genitori nella loro villa in riva al fiume, intrecciando con un insigne
poeta un ingenuo e appassionato carteggio sull'arte, la musica, la bellezza; la seconda, ai giorni nostri, lavora nella
stessa casa come badante al servizio di un vecchio signore dispotico. Ma non è stato un caso a condurla lì, perché
Adela e Sonja sono madre e figlia; e tra le loro vicende, come tragica cesura e insieme incancellabile trait d'union, è
intervenuta la catastrofe della guerra e delle persecuzioni razziali. La memoria storica e quella famigliare si intrecciano
nel lungo cammino che Sonja deve compiere alla ricerca del proprio passato, e le lettere della madre, intercalate alla
cronaca delle sue giornate, scandiscono il lento precipitare dalla normalità all'incubo. Mentre si prende cura del
padrone accompagnandone il progressivo regredire verso l'infanzia, Sonja apprende da queste lettere il destino della
madre: la deportazione in un campo di sterminio, la "salvezza" pagata con i servigi prestati in un'altra casa, dalle
imposte perennemente chiuse, che gli aguzzini definiscono con atroce ironia "la casa della gioia", l'impossibile ritorno,
dopo quella degradazione estrema, alla normalità di una vita borghese... se esiste una speranza di riscatto, è affidata alla
memoria e alla compassione di chi viene dopo o forse...
IL DOPPIO REGNO
Capriolo, Paola
Una donna fatica a uscire, forse perché non vuole, dall'edificio labirintico in cui è prigioniera. Una favola di iniziazione,
una metafora dell'esistenza.
DIMENTICA IL MIO NOME
Zerocalcare
Quando l'ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai
neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell'innocenza giovanile e l'incapacità di sfuggire al
controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove
sta andando. A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione.
CENT’ANNI DI SOLITUDINE
Garcia Marquez, Gabriel
È la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il
disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal
momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono
una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di
solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte
perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illeggittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e
le morti dei vari Buendia.
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VIVERE PER RACCONTARLA
Garcia Marquez, Gabriel
In questo libro "Gabo", Gabriel García Márquez, ricrea e racconta un periodo fondamentale della sua vita, gli anni
dell'infanzia e della giovinezza, quelli in cui si forma l'immaginario che, nel tempo, darà vita a "Cent'anni di solitudine" e
tanti altri romanzi. L'autore fa rivivere gli anni trascorsi sulla costa caraibica della Colombia, a contatto con una realtà
miracolosa in cui il magico era prima di tutto un elemento del quotidiano. Il lettore di García Márquez troverà l'eco
delle storie e dei personaggi che hanno animato "L'amore ai tempi del colera", "Cronaca di una morte annunciata" e
altri romanzi dell'autore.
CURARSI CON I LIBRI. Rimedi letterari per ogni malanno
Berthoud, Ella – Elderkin, Susan
Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il mal d'amore con Fenoglio, l'arroganza con Jane Austen e il mal di
testa con Hemingway, l'impotenza con "Il bell'Antonio" di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il "Marcovaldo" di Italo
Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la
solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo suggeriscono le ricette di un libro di medicina
molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e
inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l'Italia da Fabio Stassi, autore de
"L'ultimo ballo di Charlot". Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo
prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai
contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione. Queste ricette per
l'anima e il corpo, scritte con passione propongono un libro e un autore a rimedio di ogni nostro malanno, che si tratti
di raffreddore o influenza, di un dito del piede annerito da un calcio maldestro o di un severo caso di malinconia. Le
prescrizioni raccontano le vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di
scrittori illustri e misconosciuti in un invito ad amare la letteratura
RICORDI DI MIA MADRE
Inoue, Yasushi
"Mia madre dava l'impressione di essere un meccanismo rotto. Non era malata, ma una parte di lei aveva ceduto... Le
parti integre e quelle compromesse si mischiavano di continuo ed era arduo distinguerle. Nonostante fosse afflitta da
una notevole mancanza di memoria, vi erano particolari che ricordava perfettamente". Così leggiamo in questi "Ricordi
di mia madre", in cui Inoue cela, con pudore, il suo lato più intimo e dolente. E non possiamo non ascoltare partecipi
quella voce che ci spiega come la donna "avesse incominciato a cancellare a ritroso, con una gomma, la lunga linea
della sua vita", del tutto inconsapevolmente, "perché a tenere in mano la gomma era quell'evento ineluttabile che è la
vecchiaia". Vecchiaia su cui Inoue ci offre, con quest'opera in tre tempi, pagine fra le più intense che abbia mai scritto,
dove riesce a trovare la misura perfetta, con una delicatezza di tratto che nulla concede all'effusione sentimentale, per
raccontare un lento congedo, raffigurare angosce primordiali ed evocare immagini che si incidono nella memoria.
Come quella dell'anziana donna che - con una lampadina tascabile in mano - vaga di notte nella casa del figlio, senza che
sia possibile sapere se ora, nella sua mente, lei è la madre alla disperata ricerca del bambino perduto o la bambina
smarrita in cerca della mamma
PAROLE IN CAMMINO
Galeano, Eduardo
"Voci raccolte per strada e sogni a occhi aperti, realtà farneticate e deliri realizzati, parole erranti che ho trovato o
che mi hanno trovato." Così Eduardo Galeano definisce le storie che raccoglie da molti anni, sistematicamente, nei
suoi viaggi intorno al mondo, ma soprattutto in America Latina, e poi riscrive trasfigurandole con la sua poesia. Quelle
contenute in questo libro sono leggende, credenze popolari, apologhi delle tradizioni indigene, brevi racconti filosofici
o mistici, frammenti onirici: narrazioni senza tempo che ci parlano tuttavia del presente, invitandoci a esercitare il
dubbio rispetto alla realtà quotidiana, a guardarla da una diversa prospettiva. Come accade anche in altri suoi libri, lo
scrittore uruguayano infrange, in "Parole in cammino", i limiti del genere letterario fondendo prosa e poesia,
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completando o commentando il testo con le suggestive illustrazioni dell'artista brasiliano José Francisco Borges,
componendo, con innumerevoli timbri, una voce collettiva che celebra il mistero e la meraviglia della vita umana.
ALZHEIMER MON AMOUR
Huguenin, Cécile
Come vivere il lutto all'interno di una coppia quando l'essere amato è ancora vivo? Ci sono i primi segnali, le parole
che si sovrappongono e si perdono, i ricordi che si stingono. Poi la diagnosi. Ma per Cécile e Daniel, uniti da una vita
felice per più di trent'anni, l'amore è più forte della paura. Magnifico omaggio che una moglie attenta e preoccupata
rende a suo marito, questo racconto dà voce ai malati, ma anche ai medici e ai familiari, poiché l'Alzheimer colpisce
tutti coloro che stanno al loro fianco. Svelandone lo smarrimento, la solitudine, la paura della perdita, l'impotenza nelle
parole di Cécile che dopo il rifiuto iniziale combatte, si ostina, fa di tutto per strappare il suo Daniel alla morsa
dell'oblio, fino al punto di portarlo con sé in Africa, nel tentativo di cambiar vita e liberarsi da ogni preoccupazione.
Ben diverso dovrà essere però il percorso per proseguire insieme il loro cammino, e Cécile scoprirà come anche chi
ama il malato, in assenza di certezze, possa aver bisogno di aiuto: per capire, per accettare, per amare ancora di più.
Alzheimer mon amour, sconvolgente lavoro di ricostruzione, è una testimonianza che turba e che insieme solleva.
VUOTI DI MEMORIA
Hervé, Jaouen
La storia di una famiglia e di una nonna affetta dal morbo di Alzheimer. Per limitare i danni della malattia bisogna
stimolarla, tenere insieme i suoi ricordi, sbloccare i meccanismi invisibili che le fanno commettere le più imprevedibili
stranezze. La vita della famiglia cambia, ma grazie alla pazienza e alla presenza di spirito di tutti si arricchisce di un
patrimonio inestimabile: la storia della nonna, la sua vita appassionata e avventurosa come un romanzo.
A RITROVAR LE STORIE
Gozzi Annamaria, Morini Monica, Murgia Daniela I.
"Storie che diventano un gioco, un gioco antico come il tempo che chiama a raccontare e profuma la vita."
FACCIAMO CHE ERAVAMO
Roncaglia, Silvia
Paolino e nonno Aldo vanno spesso a giocare ai giardini. Il nonno ha inventato il gioco del facciamo che eravamo pirati
o cavalieri, cuochi o maghi. Un giorno però nonno Aldo non ricorda più la strada per tornare a casa. È’ l’inizio di una
malattia che si chiama Alzheimer. Passa il tempo e i ricordi volano via, nonno Aldo purtroppo non riconosce neanche
chi ha di fronte. Tocca a Paolino, che adesso è grande, trovare un nuovo modo di giocare con lui. Un racconto intenso
e poetico che tocca il delicato argomento della vecchiaia e della malattia.
LA NONNA ADDORMENTATA
Parmeggiani, Roberto - Vaz De Carvalho, João
Prima di addormentarsi, la nonna cucinava, leggeva e raccontava storie; poi ha cominciato a fare delle cose strane...
Uno splendido libro per tutte le nonne e i nonni che dimenticano, per tutti i bambini e le bambine affezionati ai propri
nonni e nonne.
MUMI SENZA MEMORIA
Clima, Gabriele – Carrer, Chiara
Mumi vive in campagna ed è sereno. Si dimentica sempre tutto, ma non se ne fa un problema! Un giorno, nel paesino
arriva un signore molto ricco. Ben presto tutti gli altri abitanti sono rosi dall'invidia: iniziano a guardarsi in cagnesco e a
rubare! Alla fine andranno tutti a trovare Mumi, che insegnerà loro l'arte del perdono.
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STAGIONI DIVERSE
King, Stephen
Un quartetto di racconti in bilico tra l'orrore e l'avventura, l'incubo e la fantasia. Il riscatto di un uomo condannato
ingiustamente per omicidio. Il morboso rapporto tra un adolescente e un ex nazista. Quattro ragazzini alla ricerca del
cadavere di un coetaneo. Una donna che partorisce in circostanze surreali. Quattro storie da brivido, agghiaccianti e
paradossali, che hanno per protagonisti mostri moderni.
Consigliato da Fabio
LESSICO FAMIGLIARE
Ginzburg, Natalia
"Lessico famigliare" è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori.
La chiave di questo romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e
antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria
passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: "Noi siamo cinque fratelli.
Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo
essere, l'uno con l'altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle
frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire 'Non siamo venuti a
Bergamo per fare campagna' o 'De cosa spussa l'acido cloridrico', per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la
nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole".
Consigliato da Maria Pia
MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ
Piccolo, Francesco
Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate,
accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei
bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando
all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne
appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti
in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad
esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città.
Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i
prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a
nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina,
momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore
raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la
realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita.
Consigliato da Andrea
IL CARDELLINO
Tartt, Donna
Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all'attentato
terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New-York, senza parenti né un posto dove stare, viene
accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli
amici e tormentato dall'acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il
potere di fargliela sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad
addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale. Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si
innamora e impara a scivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di
antichità in cui lavora. Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvolto in
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una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse
rappresenta l'innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo.
Consigliato da Ersilia
UN INDOVINO MI DISSE
Terzani, Tiziano
Nel 1976 un indovino cinese avverte Tiziano Terzani, corrispondente dello "Spiegel" dall'Asia: "Attento. Nel 1993
corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare mai". Nel 1992 Terzani si sente stanco, dubbioso sul senso del
suo lavoro. Gli torna in mente quella profezia e la vede come un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi.
Decide di non prendere aerei per un anno, senza rinunciare al suo mestiere. Il risultato di quell'esperienza è un libro
che è insieme romanzo d'avventura, autobiografia, racconto di viaggio e reportage
Consigliato da Federica
FILM
La versione di Barney
di Richard J. Lewis
Se mi lasci ti cancello
di Michel Gondry
Still Alice
di Richard Glatzer e Wash Westmoreland
Lontano da lei
di Sarah Polley
La famiglia Savages
di Tamara Jenkins
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Ballata della memoria
dei partecipanti all’incontro Cianfrusaglie del passato
la memoria è un glicine
il giardino d’estate che profuma di eucalipto e mentuccia
l’erba tagliata
è radice di liquirizia in bocca
tabacco da masticare chiuso nel panciotto del nonno
il riso delle suore
il soffritto buono nella padella della nonna
è polvere di borotalco felce azzurra
è l’odore di stalla, impregnante
la benzina nel garage della nonna
è il tosone della mia compagna di banco, figlia del casaro
la memoria è colla coccoina
ha l’odore di menta chimica della fluoroprofilassi, fa venire le lacrime agli occhi,
la memoria sfrigola come la legna del fuoco, che sa d’inverno
si nasconde nella naftalina degli armadi
gira la pellicola nella cabina di proiezione
rimane appesa come un mandarino sull’albero di natale
sta ferma nella case chiuse
si fa vapore colloso di lacca
è lucida di brillantina
punge come il disinfettante in un ambulatorio
è tonda come un arrosto la domenica mattina
scivola nelle budella del maiale d’inverno
ha promesse di felicità, come la neve
la memoria è la crystal ball, che ti cresceva tra le mani da bambino
e ancora la guardi stupito.
(Composta da Monica Morini)
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