Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione BANCA CARIGE S.P.A. Cassa di Risparmio di Genova e Imperia Sede legale in Via Cassa di Risparmio 15, 16123 Genova – www.gruppocarige.it Codice ABI 6175.4 – Codice Fiscale, Partita IVA e N. Iscrizione al Registro delle Imprese di Genova 03285880104 Capogruppo del Gruppo CARIGE – Capitale sociale Euro 2.791.421.761,37 i.v. Documento di Registrazione L'adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della Consob sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Documento di Registrazione, nonché ogni eventuale successivo supplemento, è a disposizione del pubblico per la consultazione, ed una copia cartacea di tale documentazione sarà consegnata gratuitamente agli investitori che ne facciano richiesta, presso la sede legale dell'Emittente in Via Cassa di Risparmio, n. 15, 16123 Genova, nonché presso le filiali dell'Emittente. Il presente Documento di Registrazione è altresì consultabile sul sito internet dell'Emittente www.gruppocarige.it. pubblicato mediante deposito presso la Consob in data 22 novembre 2016 a seguito di approvazione comunicata con nota del 21 novembre 2016 n. prot. 0103594/16 1 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Il presente documento, unitamente ai suoi eventuali supplementi e documenti incorporati mediante riferimento, costituisce un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) ai fini della Direttiva 2003/71/CE e successive modifiche (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità al Regolamento adottato dalla Consob con Delibera n. 11971/1999, come successivamente modificato (il “Regolamento Emittenti”), ed all’articolo 14 del Regolamento 2004/809/CE e successive modifiche (il “Regolamento (CE) n. 809/2004”). Il presente Documento di Registrazione contiene informazioni su Banca Carige S.p.A. (l’“Emittente” o la “Banca” o “Banca Carige”), in qualità di emittente di volta in volta di una o più serie di strumenti finanziari (gli “Strumenti Finanziari”). In occasione dell'emissione di ciascuna serie di Strumenti Finanziari, il presente Documento di Registrazione deve essere letto congiuntamente alla nota informativa sugli strumenti finanziari (la “Nota Informativa”) relativa a tale serie di Strumenti Finanziari ed alla nota di sintesi (la “Nota di Sintesi”), nonché ad ogni eventuale successivo supplemento, entrambi redatti ai fini della Direttiva Prospetto. La Nota Informativa conterrà le informazioni relative agli Strumenti Finanziari e la Nota di Sintesi riassumerà le caratteristiche dell’Emittente e degli Strumenti Finanziari e i rischi associati agli stessi. Il Documento di Registrazione, la Nota Informativa e la Nota di Sintesi, nonché ogni eventuale successivo supplemento, costituiscono il “prospetto” (il “Prospetto”) per una serie di Strumenti Finanziari ai fini della Direttiva Prospetto. L'investimento negli Strumenti Finanziari comporta dei rischi. L'investitore è invitato a leggere la sezione “Fattori di Rischio”. 2 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione AVVERTENZE PER L’INVESTITORE Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati a valutare attentamente le informazioni contenute nel Documento di Registrazione nel suo complesso e gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente e al gruppo ad esso facente capo nonché al settore in cui esso opera, per una descrizione completa dei quali si rinvia alla lettura integrale del Documento di Registrazione e in particolare al Capitolo 3 “Fattori di Rischio” del Documento di Registrazione. In particolare si richiama l’attenzione degli investitori su quanto di seguito indicato. 1. Nel corso del primo semestre 2016, il Gruppo ha provveduto alla contabilizzazione di rilevanti rettifiche di valore su crediti, che hanno innalzato il livello di copertura complessivo degli stessi, in linea con le indicazioni fornite in sede ispettiva dall’Organo di Vigilanza. Per il Gruppo, tali rettifiche riflettono il peggioramento della qualità del credito registratosi negli anni più recenti. In particolare, per quanto riguarda il Gruppo, si è registrato un peggioramento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti nonché delle sofferenze lorde e nette sul totale degli impieghi, rispettivamente lordi e netti, sia rispetto all’anno precedente che ai dati medi di sistema (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.1 “Rischio di deterioramento della qualità del credito” del Documento di Registrazione). 2. L’Emittente ha chiuso gli esercizi 2014 e 2015 con perdite significative a livello consolidato (Euro 543,6 milioni nel 2014 e Euro 101,7 nel 2015). Inoltre il periodo chiuso al 30 giugno 2016, i cui dati sono stati oggetto di revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione, si è chiuso con un risultato netto negativo per Euro 206,1 milioni rispetto a un risultato positivo netto di Euro 16,4 milioni al 30 giugno 2015 che, peraltro, includeva una componente positiva non ricorrente per Euro 68,1 milioni connessa alla cessione delle compagnie assicurative del Gruppo, Amissima Vita e Amissima Assicurazioni. Il risultato netto negativo 2015 è in gran parte determinato dall’andamento negativo del margine d’interesse, che risente ancora di tassi di sistema ai minimi storici ed include l’integrale svalutazione dell’avviamento residuo iscritto in Banca Carige pari a Euro 57,1 milioni. Il risultato netto del periodo chiuso al 30 giugno 2016 risente di rettifiche di valore su crediti per quasi Euro 340 milioni che consentono di rafforzare in modo significativo il presidio sui crediti problematici, con il coverage dei crediti deteriorati per cassa portato al 45,6%, contro il 42,4% di inizio anno; le rettifiche di valore per crediti per cassa sono pari a Euro 344,5 milioni per effetto di svalutazioni su alcune posizioni rilevanti, rispetto ad un valore di Euro 286,7 milioni del 2015 che in rapporto ai crediti netti verso clientela portano, al 30 giugno 2016, ad un indice di costo del credito annualizzato pari a 3,2% rispetto al dato relativo al 2015 pari a 1,3% (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.2 “Rischi connessi al deterioramento della situazione economica-patrimoniale del Gruppo” del Documento di Registrazione). 3. I risultati della Relazione Finanziaria Semestrale consolidata di Gruppo al 30 giugno 2016 (la “Relazione Finanziaria Semestrale”), a livello patrimoniale, evidenziano che l’intermediazione registra una contrazione delle Attività Finanziarie Intermediate (AFI), pari, a giugno 2016, a circa Euro 43 miliardi, diminuite rispetto a fine anno per Euro 2,3 miliardi. Tale diminuzione delle AFI è imputabile per oltre l’80% alla raccolta diretta (- Euro 1,6 miliardi, di cui Euro 0,7 miliardi relativi alla raccolta diretta a medio-lungo termine). Gli impieghi risultano in diminuzione di circa Euro 1,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015. I risultati del Resconto intermedio di Gestione al 30 settembre 2016 (il “Resoconto intermedio di Gestione”) evidenziano un risultato netto negativo di Euro 244,9 milioni, a fronte di un risultato negativo per 0,4 milioni del settembre 2015. Rispetto al terzo trimestre 2015, il risultato al 30 settembre 2016 evidenzia importanti svalutazioni su crediti e l’azzeramento dell’avviamento di Banca Cesare Ponti, già registrati nel primo semestre a fronte di un risultato del settembre 2015 che, tuttavia, includeva una componente one-off positiva per 68,1 milioni connessa alla cessione delle Compagnie Assicurative. La raccolta diretta da clientela si attesta a Euro 21,1 miliardi (- Euro 2,3 miliardi rispetto a dicembre 2015). Gli impieghi a privati e imprese registrano una contrazione di Euro 0,6 miliardi (-2,4%) su giugno 2016: il credito alle imprese diminuisce nella componente a breve (conti correnti), mentre il credito a privati si contrae per effetto delle normali scadenze dei mutui. (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.2 “Rischi connessi al 3 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione deterioramento della situazione economica-patrimoniale del Gruppo” e Paragrafo 3.2 “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente”e Capitolo 11 del Documento di Registrazione). Per maggiori informazioni sui risultati del terzo trimestre 2016, si veda il Capitolo 3 Paragrafo 3.1.33 “Rischi connessi al deterioramento della situazione economica-patrimoniale del Gruppo al 30 settembre 2016” del Documento di Registrazione. 4. Con riferimento alle attività condotte dalla BCE nell’ambito del processo di revisione e di valutazione prudenziale (SREP), in data 27 novembre 2015, Banca Carige ha ricevuto la decisione finale della BCE avente ad oggetto gli esiti dello SREP svolto dall’Autorità di Vigilanza nel corso del 2015. Con tale decisione BCE ha richiesto alla Banca: (i) il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di CET 1 Ratio su base consolidata pari all’11,25% (in diminuzione rispetto al precedente requisito dell’11,50% comunicato nel marzo 2015); (ii) il mantenimento su base consolidata di un indicatore di liquidità, in termini di Liquidity Coverage Ratio, pari al 90% e (iii) la restrizione al pagamento di dividendi agli azionisti. In data 20 ottobre 2016, la Banca ha ricevuto due bozze di decisioni di cui la prima ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di SREP e contiene la richiesta di BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25% applicabile dall’1.1.2017 ove la decisione venga confermata. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE si aspetta, inoltre, che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier 1 del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca di ricevere informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPL) del Gruppo. Infine, la BCE richiede alla Banca di non effettuare distribuzioni di utili ai soci (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.3 “Rischi connessi alle verifiche periodiche da parte dell’Autorità di Vigilanza Bancaria”, Paragrafo 3.1.4 “Rischi connessi all’impugnativa dei bilanci 2013 da parte di Consob ai sensi dell’articolo 157 comma 2 TUF. Procedimenti Consob sui bilanci 2012”, Paragrafo 3.1.6 “Rischi connessi ai procedimenti penali” e Paragrafo 3.1.10 “Rischio di liquidità dell’Emittente”, nonché Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 del Documento di Registrazione). 5. In data 4 maggio 2016 la Banca ha ricevuto una draft decision di BCE, poi confermata in data 17 maggio 2016 dalla final decision, in cui BCE ha chiesto alla Banca di presentare: (i) entro il 31 maggio 2016, le linee guida del piano industriale e del piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del funding plan presentato il 31 marzo 2016; ed (ii) entro il 30 giugno 2016, il piano industriale e il piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016. In data 29 giugno 2016, anche in considerazione di quanto contenuto nella final decision di BCE ricevuta dall’Emittente in data 17 maggio 2016, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato all’unanimità il Piano Strategico 2016-2020, che sostituisce integralmente il precedente Piano Industriale 2015 – 2019, contenente gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2016-2020. In data 20 ottobre 2016 l’Emittente ha ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni (l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca) e ha formulato alla BCE, entro il termine fissato per il 3 novembre, le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (si veda la precedente Avvertenza n. 4). La seconda bozza è relativa ad un intervento precoce e prevede che, entro il 31 gennaio 2017, la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE un piano strategico e operativo in merito alla riduzione dei crediti deteriorati (Non Performing Loans – NPL), valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. Nell’ambito delle suddette bozze di decisione, BCE definisce “sfidante” l’attuazione del nuovo Piano Strategico per le ragioni di seguito sintetizzate: (i) il target annuale di crescita dell’utile ricorrente è ritenuto piuttosto ambizioso; (ii) 4 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione l’effettiva attuazione delle economie di costo proposte risultano non certe; (iii) il livello-obiettivo degli NPL non è sufficiente per affrontare le questioni inerenti la qualità degli attivi e (iv) le previsioni di perdita connesse alle cessioni di NPL sono valutate da BCE ottimistiche e potrebbero richiedere ulteriori misure patrimoniali. Nella citata bozza relativa alla richiesta di un piano sui crediti deteriorati, i requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: NPL lordi (miliardi euro) Coverage ratio 31-12-2017 max 5,5 min 45% 31-12-2018 max 4,6 min 43% 31-12-2019 max 3,7 min 42% La Banca ha in corso analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. Alla data attuale, non si può peraltro escludere che, anche a fronte di fattori esterni ed eventi non prevedibili e/o al di fuori del controllo del Gruppo, il Piano Strategico 2016 – 2020 non venga attuato nei tempi e nelle modalità previste. La mancata puntuale attuazione delle iniziative strategiche contenute nel Piano Strategico 2016-2020 e/o la realizzazione delle stesse secondo modalità e termini diversi da quelli previsti, potrebbe pertanto determinare impatti negativi nell’andamento dell’Emittente con particolare riferimento al mancato rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza, al possibile declassamento del rating, con conseguenze sul funding del Gruppo, alla qualità del credito, alla capacità di erogare nuovi flussi di finanziamento e alla disponibilità di adeguati flussi di raccolta e al relativo costo (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.8 “Rischi connessi al Piano Strategico 2016-2020” e Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 “Fatti importanti nell’evoluzione dell’emittente” del Documento di Registrazione). 6. Negli ultimi anni la Banca è stata oggetto di vari accertamenti ispettivi da parte dell’Autorità di Vigilanza. In particolare, nel corso del 2015 la Banca è stata oggetto di due ispezioni, una in merito a governo dei rischi e propensione al rischio e l’altra avente ad oggetto il rischio di liquidità e di tasso di interesse del portafoglio bancario dell’Emittente, ad esito delle quali la BCE ha segnalato le aree di miglioramento e i connessi interventi correttivi. Al riguardo, l’Emittente ha inviato a BCE il piano di lavoro con le attività di remediation attualmente in corso di implementazione. Il piano è oggetto di monitoraggio periodico. Le attività di remediation per le quali è richiesto il completamento entro la fine del mese di dicembre 2016 sono in corso di svolgimento come da piano. Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività per le quali il completamento è richiesto entro la fine del mese di giugno 2017 sarà avviato successivamente. Nel corso del 2016 la Banca è stata oggetto di ulteriori accertamenti da parte della BCE, che ha svolto una verifica tematica sulla strategia, la governance, i processi e le metodologie di gestione del portafoglio crediti deteriorati ed un’ispezione on site avente ad oggetto il rischio di credito con focalizzazione su garanzie reali, accantonamenti e cartolarizzazioni. Alla data attuale, l’Emittente è in attesa degli esiti di entrambi gli accertamenti. Le evidenze preliminari della citata ispezione hanno evidenziato talune criticità; alla luce delle connesse indicazioni qualitative e preliminari fornite dalla BCE, il Gruppo ha avviato alcuni progetti, tuttora in corso, per apportare alcuni affinamenti alle policy, alle procedure ed ai parametri utilizzati nella valutazione degli asset creditizi. Alla data attuale sono in corso due ispezioni da parte della BCE, una avente per oggetto la valutazione della governance e della gestione dei rischi del Gruppo e l’altra relativa alla valutazione dell’internal governance inclusa la compliance. Non si può escludere che ad esito degli accertamenti di cui sopra pervengano altre richieste di interventi correttivi da parte della BCE o che quest’ultima attivi ulteriori iniziative di vigilanza nei confronti dell’Emittente (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.3 “Rischi connessi alle verifiche periodiche da parte dell’Autorità di Vigilanza Bancaria” del Documento di Registrazione). 7. 5 La Consob ha impugnato con atto notificato il 9 gennaio 2015 la delibera assembleare del 30 aprile 2014 di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013 per asserita non conformità del predetto bilancio alle norme che ne disciplinano la redazione ed in particolare ai Principi Contabili IAS 1, 8 e 36, nonché l’accertamento della non conformità del bilancio consolidato di Banca Carige al 31 dicembre 2013 ai suddetti Principi Contabili. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Alla data attuale, il procedimento instaurato da Consob è in corso e non si può escludere che Banca Carige possa essere destinataria di ulteriori contestazioni, azioni e/o provvedimenti da parte di Consob e di altri soggetti, ivi incluse le Autorità giudiziarie con possibili effettti negativi patrimoniali e reputazionali per l’Emittente (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.4 “Rischi connessi all’impugnativa dei bilanci 2013 da parte di Consob ai sensi dell’articolo 157 comma 2 TUF. Procedimenti Consob sui bilanci 2012” del Documento di Registrazione). 8. Ad esito dell’accertamento condotto da Banca d’Italia presso la controllata Centro Fiduciario, con comunicazione notificata in data 31 marzo 2014, l’Unità di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia ha contestato al Direttore di Centro Fiduciario in carica all’epoca dei fatti, nonché a Centro Fiduciario (chiamata a rispondere in solido) la violazione di alcuni obblighi previsti dal Decreto Legislativo Antiriciclaggio in relazione a un mandato fiduciario finalizzato alla gestione di liquidità. Alla data attuale, detto procedimento è ancora in corso, potendo determinare oltre alla irrogazione di sanzioni, anche effetti per l’Emittente sotto il profilo reputazionale (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.5 “Rischi connessi ad alcuni procedimenti sanzionatori di Banca d’Italia in materia di antiriciclaggio” del Documento di Registrazione). 9. Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla data attuale, la Procura della Repubblica di Genova sta svolgendo indagini in relazione ad un procedimento nell’ambito delle quali l’ex Presidente dell’Emittente Giovanni Berneschi è indagato per i reati di cui agli articoli 2622, commi 3 e 4 (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), e 2637 (aggiotaggio) del Codice Civile, appropriazione indebita ex articolo 646 del Codice Penale. Alla predetta data, l’Emittente è in attesa di conoscere l’esito delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica. Per quanto attiene ai reati costituenti presupposto della responsabilità dell’ente ex D. Lgs. 231 ed essendo tali illeciti ascritti ad un soggetto apicale, l’Emittente è stata iscritta nel registro degli indagati per l’illecito amministrativo dipendente da reato per i reati di false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (articolo 2622 del Codice Civile) e di aggiotaggio (articolo 2637 del Codice Civile). Le indagini hanno ad oggetto, tra l’altro, anche la regolarità nella concessione di fidi e nella complessiva gestione dei rapporti creditori nonché la conformità dei modelli organizzativi interni inerenti all’affidamento e alla gestione dei fidi e la redazione dei bilanci alla normativa di settore. Per quanto a conoscenza dell’Emittente, nell’ambito di un procedimento penale, che coinvolge il Centro Fiduciario ai sensi degli articoli 25-ter e 25-octies del Decreto Legislativo 231, sono stati indagati e destinatari di misure cautelari personali e reali anche tre dipendenti distaccati con mansioni direttive presso il Centro Fiduciario per i reati di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, riciclaggio e concorso nell’evasione delle imposte sui redditi. Nel contesto del medesimo procedimento erano stati altresì contestati altri reati, in particolare i reati di associazione a delinquere aggravato dalla natura transnazionale della associazione medesima, truffa aggravata, appropriazione indebita, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla natura transnazionale del gruppo criminale organizzato, in relazione ai quali, per quanto a conoscenza dell’Emittente, sono state emesse misure cautelari personali e reali nei confronti, tra l’altro, dell’ex Presidente dell’Emittente (cfr.: Capitolo 3, Paragrafi 3.1.6 “Rischi connessi ai procedimenti penali” e 3.1.18 “Rischi connessi al modello di organizzazione e gestione ai sensi del Decreto Legislativo 231” del Documento di Registrazione). 10. Alla data attuale, l’Emittente riceve giudizi di rating da parte delle agenzie internazionali Moody’s e Fitch Ratings. Nello specifico, in data 5 ottobre 2016 Moody’s ha confermato il giudizio attribuito alla Banca l’8 aprile 2014: ‘Caa1’ per il lungo termine e ‘Not prime’ per il breve, mantenendo l’outlook developing assegnato il 25 gennaio 2016. Riguardo al rating a lungo termine dei depositi, il giudizio è stato confermato a ‘B3’, ponendo lo stesso in outlook developing da positivo. In data 16 maggio 2016, Fitch ha rivisto il rating a lungo termine a ‘B-’ da ‘B’, con outlook stabile. I rating assegnati sul debito a lungo termine da entrambe le agenzie rientrano nella categoria “Speculativa – Non Investment Grade”, che indica che l’aspettativa per rischio di default è elevata soprattutto in caso di avverse condizioni economiche, finanziarie e settoriali sul lungo periodo. Si evidenzia come un eventuale abbassamento del rating attribuito all’Emittente potrebbe avere effetti negativi sul rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza e ripercussioni negative in termini di maggiori difficoltà dell’accesso al mercato del funding, nonché effetti negativi da un punto di vista reputazionale (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.7 “Rischi connessi al rating di tipo speculativo assegnato all'Emittente” del Documento di Registrazione). 6 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione INDICE DEFINIZIONI ..................................................................................................................................................... 8 1. PERSONE RESPONSABILI ................................................................................................................ 23 2. REVISORI LEGALI DEI CONTI ...................................................................................................... 24 3. FATTORI DI RISCHIO ........................................................................................................................ 26 4. INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE .......................................................................................... 117 5. PANORAMICA DELLE ATTIVITA' .............................................................................................. 128 6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA .................................................................................................. 136 7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ................................................................... 137 8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI .......................................................................................... 140 9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA........................... 141 10. PRINCIPALI AZIONISTI.................................................................................................................... 160 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE ..................................................................................................... 163 12. CONTRATTI IMPORTANTI ............................................................................................................. 185 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI ............................................................................................................................................... 187 14. DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO ................................................................... 188 7 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione DEFINIZIONI Si riporta di seguito un elenco delle principali definizioni e dei termini utilizzati all’interno del Documento di Registrazione. Tali definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Gli ulteriori termini utilizzati nel Documento di Registrazione hanno il significato loro attribuito ed indicato nel testo. Amissima Assicurazioni Amissima Assicurazioni S.p.A. (già Carige Assicurazioni S.p.A.), il cui capitale sociale è stato ceduto in data 5 giugno 2015 da Banca Carige S.p.A. a Primavera Holdings s.r.l., società controllata da fondi affiliati ad Apollo Global Management, LLC (NYSE: APO). Amissima Vita Amissima Vita S.p.A. (già Carige Vita Nuova S.p.A.), il cui integrale capitale sociale è stato ceduto in data 5 giugno 2015 da Banca Carige S.p.A. a Primavera Holdings s.r.l., società controllata da fondi affiliati ad Apollo Global Management, LLC (NYSE: APO). Area Euro o Eurozona I 19 paesi dell’Unione Europea che utilizzano l’Euro quale valuta, a partire dal 1999. Aumento di Capitale in Opzione L’aumento di capitale sociale, a pagamento e in denaro, in forma scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 850 milioni, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, da eseguirsi, mediante emissione di nuove azioni ordinarie aventi godimento regolare, da offrire in opzione ai titolari di azioni ordinarie e di risparmio ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, deliberato dall’Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 23 aprile 2015, in unica convocazione, su proposta del Consiglio di Amministrazione della Banca deliberata nella seduta del 19 marzo 2015 eseguito in data 2 luglio 2015 con la sottoscrizione di numero 726.216.456 azioni ordinarie di nuova emissione per un controvalore di Euro 849.673.253,52. Aumento di Capitale in Natura L’aumento di capitale sociale, in forma scindibile, a pagamento per un importo massimo complessivo di Euro 15.822.885,75 (di cui Euro 3.955.721,43 da imputare a capitale ed Euro 11.867.164,32 quale sovrapprezzo), con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, comma 4, primo periodo, del Codice Civile, mediante emissione di massime n. 226.364.603 nuove azioni ordinarie, aventi godimento regolare e le medesime caratteristiche di quelle in circolazione alla data di emissione, ad un prezzo (comprensivo di sovrapprezzo) di Euro 0,0699 cadauna, da liberarsi mediante conferimento delle partecipazioni di minoranza detenute dalla Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara rispettivamente nelle banche controllate dall’Emittente Cassa di Risparmio di Savona e Cassa di Risparmio di Carrara, deliberato dall’Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 23 aprile 2015, in unica convocazione, su proposta deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca nella seduta del 19 marzo 2015 ed eseguito, integralmente, in data 7 e 8 maggio 2015. Autorità di Vigilanza Banca Centrale Europea, Banca d’Italia, Consob, IVASS (come di seguito definite) e/o ogni altra autorità e/o amministrazione indipendente a livello nazionale o comunitario, individualmente o congiuntamente considerate. Azioni Carige o Azioni Ordinarie o Azioni Le azioni ordinarie di Banca Carige S.p.A. Azioni di Risparmio Le azioni di risparmio di Banca Carige S.p.A. ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto (come di seguito definito). Banca Carige o Banca o Carige o Capogruppo o Società o Emittente o Banca Carige S.p.A. – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, con sede legale in Genova. 8 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Offerente Banca Carige Italia o Carige Italia Banca Centrale Europea o BCE Banca Carige Italia S.p.A., con sede legale in Genova; società interamente controllata da Banca Carige. La banca centrale responsabile unico della vigilanza sulle banche “significative” dell’Unione e della moneta unica europea, l’Euro; il suo compito principale consiste nel preservarne il potere di acquisto, mantenendo così la stabilità dei prezzi nell’Area dell’Euro. Banca Cesare Ponti o Banca Ponti Banca Cesare Ponti S.p.A., con sede legale in Milano; società interamente controllata da Banca Carige. Banca d’Italia La banca centrale della Repubblica Italiana. Banca del Monte di Lucca Banca del Monte di Lucca S.p.A., con sede legale in Lucca, società controllata da Banca Carige con una partecipazione pari al 60% del capitale sociale. Bilancio Consolidato 2014 Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 3 marzo 2015 e assoggettato a revisione contabile dalla società di revisione EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young come di seguito definita) incorporato mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet di Banca Carige al seguente indirizzo: http://carige.reportingcenter.it/sites/carige2012.annualreporting.it/files/allegati/relazione_finanziaria _annuale_2014.pdf Bilancio Consolidato 2014 Riesposto Il Bilancio Consolidato 2014 riesposto nel Bilancio Consolidato 2015 (come di seguito definito), in conformità alle disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 5 – “Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”. In sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2015 la Banca ha provveduto alla riesposizione degli schemi del conto economico, del prospetto della redditività complessiva e del rendiconto finanziario relativi all’esercizio al 31 dicembre 2014 a seguito delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di non considerare tra gli asset in vendita le partecipazioni detenute in Banca Cesare Ponti e Creditis e confermando le stesse nell’ambito del perimetro del Gruppo Banca Carige. Bilancio Consolidato 2015 Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 3 marzo 2016 e assoggettato a revisione contabile dalla società di revisione EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young come di seguito definita) incorporato mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet di Banca Carige al seguente indirizzo: "http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio2015.pdf" Borsa Italiana Borsa Italiana S.p.A., con sede in Milano, Piazza degli Affari n. 6. Carige AM SGR Carige Asset Management SGR S.p.A., società fusa per incorporazione in Arca SGR S.p.A. in data 26 settembre 2014. Cassa di Risparmio di Savona Cassa di Risparmio di Savona S.p.A., società oggetto di fusione per incorporazione in Banca Carige S.p.A. con effetti civilistici dal 23 novembre 2015 ed efficacia contabile e fiscale retrodatata all’1 gennaio 2015. Cassa di Risparmio di Carrara 9 Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A., società oggetto di fusione per incorporazione in Banca Carige con effetti civilistici dal 14 dicembre 2015 ed efficacia contabile e fiscale retrodatata all’1 gennaio 2015. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Centro Fiduciario Centro Fiduciario C.F. S.p.A., con sede legale in Genova; società controllata da Banca Carige con una partecipazione diretta pari al 96,95% del capitale sociale. Circolare 262 La Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata, concernente gli schemi e regole di compilazione del bilancio bancario. Circolare 263 La Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata, recante le disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, che recepisce le direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE (“Basilea 2”). Circolare 285 La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 di Banca d’Italia, come successivamente modificata ed integrata, che recepisce la Direttiva 2013/36/UE e il Regolamento (UE) n. 575/2013, raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari italiani, riviste e aggiornate per adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale con particolare riguardo al nuovo assetto normativo e istituzionale della vigilanza bancaria dell’Unione Europea, nonché per tener conto delle esigenze emerse nell’esercizio della vigilanza sulle banche e su altri intermediari. Codice Civile Il Regio Decreto del 16 marzo 1942, n. 262, come successivamente modificato ed integrato. Codice di Autodisciplina Il Codice di Autodisciplina delle società quotate dal Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana, ABI, Ania, Assogestioni, Assonime e Confindustria, in vigore alla Data del Documento di Registrazione. Consob La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede legale in Roma. Creditis Creditis Servizi Finanziari S.p.A., con sede legale in Genova; società interamente controllata da Banca Carige. Data del Documento di Registrazione La data di approvazione del Documento di Registrazione (come di seguito definito) da parte della Consob, ossia il 21 novembre 2016. Decreto Legislativo Antiriciclaggio Il Decreto Legislativo del 21 novembre 2007 n. 231, come successivamente modificato ed integrato, recante l’attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione. Decreto Legislativo 231 Il Decreto Legislativo dell’8 giugno 2001, n. 231, come successivamente modificato e integrato recante la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300. Direttiva 2013/36/UE o Direttiva CRD IV La Direttiva 2013/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la Direttiva 2002/87/CE e abroga le Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE. Direttiva 2003/71/CE o Direttiva Prospetto La Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica o l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, come modificata dalla Direttiva 2010/73/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010. Documento di Registrazione Il presente documento di registrazione relativo all’Emittente, depositato presso Consob in data 22 novembre 2016, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota del 21 novembre 2016, protocollo n. 0103594/16. EBA L’Autorità Bancaria Europea istituita con il Regolamento (CE) n. 1093/2010 del Parlamento 10 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione o European Banking Authority Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010, al fine di contribuire alla stabilità e all’efficacia a breve, medio e lungo termine del sistema finanziario, a beneficio dell’economia dell’Unione Europea, dei suoi cittadini e delle sue imprese. Tra gli obiettivi istituzionali dell’EBA vi è anche quello di assicurare che il rischio di credito e altri rischi tipici delle banche siano adeguatamente regolamentati e oggetto di opportuna vigilanza anche attraverso l’adozione di orientamenti e la formulazione di raccomandazioni indirizzate alle autorità nazionali o alle istituzioni finanziarie finalizzate ad istituire prassi di vigilanza uniformi, efficienti ed efficaci e per assicurare l’applicazione comune, uniforme e coerente del diritto dell’Unione Europea. ESMA o European Securities and Markets Authority L’autorità indipendente che contribuisce a salvaguardare la stabilità del sistema finanziario europeo assicurando l’integrità, la trasparenza, l’efficienza e l’ordinato svolgimento delle attività nei mercati finanziari, così come fornire dei presidi a tutela degli investitori. ESRB o CERS o European Systemic Risk Board o Comitato Europeo per il Rischio Sistemico Organismo europeo composto da banche centrali e autorità di vigilanza incaricato di svolgere la vigilanza macro prudenziale del sistema finanziario in seno all’Unione Europea, al fine di prevenire o attenuare i rischi sistemici alla stabilità finanziaria dell’Unione Europea derivanti da sviluppi interni al sistema finanziario e tenendo conto degli andamenti macroeconomici. Fondazione Carige o Fondazione Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, con sede legale in Genova. Fondo Nazionale di Risoluzione Presso la Banca d’Italia è istituito un fondo di risoluzione ai sensi dell’articolo 78 del D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, denominato Fondo Nazionale di Risoluzione (il “Fondo”). Il Fondo, disciplinato dal Titolo V del D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, ha lo scopo di consentire alla Banca d’Italia, in qualità di Autorità di Risoluzione, di realizzare gli obiettivi della risoluzione di cui all’articolo 21 del D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, in conformità con i principi stabiliti all’articolo 22 del medesimo D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180. Il Fondo costituisce un patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti dal patrimonio della Banca d’Italia e da ogni altro patrimonio dalla stessa gestito, nonché da quello di ciascun soggetto che ha fornito le risorse raccolte nel Fondo medesimo. Su di esso non sono ammesse azioni dei creditori della Banca d’Italia o nell’interesse degli stessi, né quelle dei creditori dei soggetti che hanno versato le risorse raccolte nel Fondo o esercitate nell’interesse degli stessi. Il patrimonio del Fondo risponde esclusivamente delle obbligazioni contratte in connessione con uno o più degli interventi indicati dall’articolo 79 del D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180. Gruppo o Gruppo Carige Collettivamente, l’Emittente e le società da essa direttamente o indirettamente controllate, ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Civile e dell’articolo 93 del Testo Unico della Finanza (come di seguito definito). Gruppo Bancario Il gruppo bancario facente capo all'Emittente, individuato ai fini del bilancio ai sensi delle istruzioni della Circolare 262. Gruppo Bancario Banca Carige Il Gruppo Bancario Banca Carige, iscritto all’Albo dei gruppi bancari al n. 6175.4 e composto, ai sensi dell’articolo 60 del TUB, dalla Capogruppo Banca Carige e dalle società bancarie, finanziarie e strumentali da questa controllate. IFRS o IAS o Principi Contabili Internazionali Tutti gli International Financial Reporting Standards (IFRS), tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell’International Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC). IVASS L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (già ISVAP). Legge 130 La legge del 30 aprile 1999, n. 130, recante le “Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti”, come successivamente integrata e modificata. 11 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione MTA Il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. Piano Industriale 2015-2019 Il piano industriale approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 19 marzo 2015 e contenente le linee guida strategiche e gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2015-2019. Piano Strategico2016 2020 Il piano strategico approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 29 giugno 2016 e contenente gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo per il periodo 2016-2020. Parti Correlate I soggetti ricompresi nella definizione del principio contabile internazionale IAS 24. Principi Contabili Italiani Le norme di legge vigenti alla data di riferimento di ciascun bilancio dell’Emittente che disciplinano i criteri di redazione dei bilanci come interpretate e integrate dai principi contabili emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Regolamento (CE) n. 809/2004 Il Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004, recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l’inclusione delle informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione di messaggi pubblicitari, come successivamente modificato in particolare dal Regolamento Delegato (UE) del 30 marzo 2012, n. 486, dal Regolamento Delegato (UE) del 4 giugno 2012, n. 862 nonché dal Regolamento Delegato (UE) 2016/301 del 30 novembre 2015. Regolamento (CE) n. 1606/2002 Il Regolamento CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 relativo all’applicazione di Principi Contabili Internazionali. Regolamento (UE) n. 575/2013 o Regolamento CRR Il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012. Regolamento Emittenti Il Regolamento approvato da Consob con deliberazione n. 11971 in data 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. Regolamento Parti Correlate Il Regolamento approvato da Consob con deliberazione n. 17221 in data 12 marzo 2010, come successivamente modificato ed integrato. Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 La Relazione Finanziaria Semestrale consolidata del Gruppo al 30 giugno 2016 approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 5 agosto 2016 è disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo Relazione Semestrale 2015 riesposta Resoconto intermedio di Gestione al 30 settembre 2016 http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2015 riesposta nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 (come di seguito definito), in conformità alle disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 5 – “Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”. Il Resoconto intermedio di Gestione consolidato del Gruppo al 30 settembre 2016 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 8 novembre 2016. Società Controllata Le società controllate ai sensi dell’articolo 2359, comma 1, punti 1) e 2), del Codice Civile. o Controllata Società di Revisione o EY S.p.A. 12 EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young S.p.A. con sede legale in Roma, Via Po 32, 00198, iscritta nel Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al n. 70945. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Statuto Lo statuto sociale di Banca Carige, in vigore alla Data del Documento di Registrazione. Testo Unico Bancario o TUB Il Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) come successivamente modificato e integrato. Testo Unico della Finanza o TUF Il Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) come successivamente modificato ed integrato. 13 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione GLOSSARIO Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all’interno del Documento di Registrazione. Tali termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. ACE – Aiuto alla Crescita Economica Agevolazione per le imprese introdotta con il Decreto-Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 e che prevede la riduzione dell’imposizione dei redditi derivanti dal finanziamento con capitale di rischio al fine di agevolare le imprese che si finanziano con capitale proprio. Affluent Clienti privati singoli o gruppi di clienti fra loro collegati con Attività Finanziarie Intermediate (come di seguito definite) da Euro 80.000 a Euro 500.000. AFS o Available For Sale Categoria contabile IAS utilizzata per classificare le attività finanziarie disponibili per la vendita. AFI – Attività Finanziarie Intermediate Il totale della raccolta diretta e indiretta. AIRB Modello avanzato di rating che prevede che tutte le componenti di rischio degli istituti finanziari vengano calcolate internamente. Tale approccio consente all’istituto finanziario di ridurre i propri requisiti patrimoniali e di rischio di credito. Asset Quality Review o AQR Attività di analisi intesa a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso la verifica della qualità degli attivi delle banche, ivi compresa l’adeguatezza sia della valutazione di attività e garanzie, sia dei relativi accantonamenti, condotta nell’ambito della Comprehensive Assessment Exercise (come di seguito definita). ATM Acronimo di Automated Teller Machine. Apparecchiatura automatica per l’effettuazione di operazioni, tra cui prelievo di contante, versamento di contante o assegni, richiesta di informazioni sul conto, bonifici, pagamento di utenze, ricariche telefoniche. Il terminale si attiva introducendo una carta di credito o di debito e digitando l’apposito codice di identificazione. Bancassicurazione L’offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete distributiva delle aziende di credito. Basilea 2 Accordo internazionale, del giugno 2004, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10). Tale accordo prevede, tra l’altro, che le banche dei paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. Basilea 3 Accordo internazionale, del dicembre 2010, contenente nuove regole a garanzia della stabilità del Sistema bancario. Tale accordo modifica e integra Basilea 2. Le nuove regole introdotte con Basilea 3 definiscono nuovi standard internazionali per l’adeguatezza patrimoniale delle banche e nuovi vincoli di liquidità. Le modalità di introduzione di tali regole in Italia sono state recepite attraverso la Circolare 285. Capital Conservation Buffer Secondo la nozione contenuta nell’articolo 128 della Direttiva CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalla Circolare 285 – con l’obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo 14 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all’articolo 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR su base individuale e consolidata. Capital Management Processo finalizzato a presidiare vincoli gestionali e regolamentari al fine di poter anticipare eventuali situazioni di criticità e, nel caso, ricostituire le necessarie riserve di capitale. Capital Plan Il piano predisposto dall’Emittente che include una serie di iniziative di Capital Management per far fronte allo shortfall di capitale emerso dall’esercizio del Comprehensive Assessment (come di seguito definito), approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 26 ottobre 2014 e presentato in data 5 novembre 2014 per l’approvazione della BCE, la quale con decisione del 10 marzo 2015 ha comunicato a Banca Carige l’esito del Supervisory Rewiew and Evaluation Process (come di seguito definito), chiedendo all’Emittente di realizzare il Capital Plan entro il termine del mese di luglio 2015. Cartolarizzazione Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali a una società veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti ovvero mediante l’utilizzo di contratti derivati. La società veicolo ha per oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione e, in tale ambito, emette strumenti finanziari negoziabili. In Italia, la materia è regolata principalmente dalla Legge 130. Crediti Deteriorati Insieme dei crediti classificati come: – Sofferenze (non performing loans) (esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca); – inadempienze probabili (esposizioni per le quali la banca giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni, quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni; – esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: esposizioni, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni. Crediti forborne Dal 1°gennaio 2015, con l’aggiornamento della Circolare 272 del 20 gennaio 2015 è stata introdotta la necessità di rappresentare i crediti (in bonis o deteriorati) oggetto di concessioni (forbearance, come di seguito definite) da parte della Banca. Collateral Specifico asset sottoposto a vincolo nell’ambito di una operazione contrattuale effettuata da un soggetto obbligato ad eseguire una certa prestazione al fine di garantirla. Tale asset può essere venduto in danno del debitore, se questi non adempie alla propria obbligazione. Common Equity Tier 1 o CET 1 La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve di sovrapprezzo, dall’utile di periodo, dalle riserve, dal patrimonio di terzi (computabile entro determinati limiti), al netto di determinate rettifiche regolamentari. Common Equity Tier 1 Ratio o CET 1 Ratio Coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 e l’RWA (come di seguito definito). 15 Banca CARIGE S.p.A. Comprehensive Assessment Exercise o Comprehensive Assessment Documento di Registrazione Il Comprehensive Assessment Exercise è consistito nell’esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review – AQR) e nelle prove di stress (Stress Test) a cui sono stati sottoposti i bilanci delle banche rientranti, secondo BCE, nel novero delle “significative” al 31 dicembre 2013 con proiezioni sul triennio 2014-2016 in uno scenario di base (sviluppato dalla Commissione Europea) e in uno scenario avverso (definito in sede BCE ed European Systemic Risk Board - ESRB), integrati con i risultati dell’AQR (c.d. “join-up”). In data 26 ottobre 2014 la Banca Centrale Europea (BCE), l’Autorità Bancaria Europea (EBA) e le autorità nazionali di vigilanza hanno diffuso l’esito finale dell’esercizio di “valutazione approfondita” (Comprehensive Assessment Exercise) di 130 banche europee, condotto in previsione dell’adozione di un Meccanismo Unico di Vigilanza (o SSM – Single Supervisory Mechanism, di seguito definito) in vigore dal 4 novembre 2014. Core Tier 1 Capital La componente principale del patrimonio regolamentare di una banca, rappresentato dal Patrimonio di Base al netto degli strumenti innovativi di capitale non computabili come Core Tier 1. (applicabile sino ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013). Core Tier 1 Ratio Misura dell’adeguatezza patrimoniale di una banca ed è rappresentata dal rapporto tra Core Tier 1 Capital e RWA, applicabile sino ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013 (come di seguito definito). Corporate Segmento di clientela corrispondente a medie e grandi imprese (sotto settori Mid Corporate e Large Corporate). Countercyclical Capital Buffer Riserva di capitale anticiclica costituita da Capitale Primario di Classe 1 ai sensi della Circolare n. 285, secondo la nozione contenuta negli articoli 128 e 130 della Direttiva CRD IV, pari alle Attività di rischio ponderate (RWA) calcolate conformemente all’articolo 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR moltiplicate per il coefficiente anticiclico specifico della Banca, calcolato da Banca d’Italia secondo i criteri previsti dalla Circolare n. 285 in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%. Coverage Ratio Il rapporto tra le rettifiche di valore e l’esposizione lorda degli impieghi nelle differenti classi di credito individuate nel portafoglio crediti complessivo. Covered Bond Speciale obbligazione bancaria che, oltre alla garanzia dell’Emittente, può usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri attivi di elevata qualità ceduti, per tale scopo, ad un’apposita società veicolo in coerenza con il combinato disposto degli articoli 4 e 7-bis della Legge 130. Credit file review Analisi campionaria delle posizioni di credito delle banche, condotta dalla BCE nell’ambito del Comprehensive Assessment. Deduzioni Elementi patrimoniali portati in diminuzione dagli elementi positivi del capitale regolamentare in base alle norme definite dal Regolamento UE 575/2013 (c.d. Regolamento CRR) e dalla Circolare 285. A seconda che tali deduzioni siano effettuate integralmente ovvero solo per la quota eccedente un determinato livello di capitale, si distinguono le deduzioni senza soglia (in particolare avviamenti e altre attività immateriali) da quelle con soglia (investimenti significativi e non significativi in soggetti del settore finanziario e attività per imposte anticipate che dipendono dalla redditività futura). Discrezionalità nazionali Insieme di norme che consentono ai singoli paesi di adattare le norme sul capitale al fine di meglio riflettere le differenze proprie di ciascun sistema finanziario locale. 16 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione DTA Acronimo di Deferred Tax Assets. Indica le attività per imposte anticipate. Factoring Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un finanziamento a favore del cedente. Fair Value Il prezzo che si potrebbe ricevere per vendere un’attività o pagare per trasferire una passività in una transazione ordinaria tra partecipanti al mercato alla data di valutazione. Spesso è identico al prezzo di mercato. In base agli IFRS le banche applicano il fair value nella valutazione degli strumenti finanziari (attività e passività) di negoziazione e disponibili per la vendita e dei derivati e possono utilizzarlo per la valorizzazione delle partecipazioni e delle immobilizzazioni materiali e immateriali (con diverse modalità di impatto sul conto economico per le differenti attività considerate). Filtri prudenziali Le correzioni apportate alle specifiche voci di bilancio considerate nell’ambito delle modalità di calcolo del patrimonio di vigilanza, allo scopo di salvaguardare la qualità dello stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall’applicazione dei Principi Contabili Internazionali. Forbearance Le misure di forbearance costituiscono delle modifiche alle originarie condizioni contrattuali della linea di credito che la banca concede all’impresa cliente. Per esempio la banca può concedere al cliente una riduzione del tasso di interesse del finanziamento oppure può disporre un allungamento della durata del finanziamento. Tali misure di forbearance possono riguardare clienti performing in difficoltà finanziaria (forborne performing exposures) oppure clienti classificati in stato di deterioramento (non performing exposures with forbearance measures). Fully phased Meccanismo di calcolo dei coefficienti patrimoniali che assume la Direttiva CRD IV e il Regolamento CRR completamente a regime dal 1° gennaio 2019. Funding Approvvigionamento, in diverse forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. Gap Analysis Tecnica di analisi della differenza nelle scadenze o nel periodo di ridefinizione del tasso di interesse delle attività e passività della banca sensibili che consente di valutare l’impatto che variazioni inattese nei tassi di interesse determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto. Grandfathering graduale Meccanismo attraverso il quale anche i prestiti subordinati non conformi, per caratteristiche, al dettato normativo del Regolamento (UE) 575/2013 possono essere parzialmente computati all’interno del capitale regolamentare per importi via via decrescenti in ragione di un fattore di ammortamento del 10% annuo; il meccanismo verrà ad esaurirsi nell’anno 2021. HFT (Held for Trading) Categoria contabile IAS utilizzata per classificare le attività e passività detenute per la negoziazione. Hub & Spoke Sistema distributivo della rete bancaria che prevede formati differenziati di filiale con filiali capofila presso cui vengono svolte tutte le attività tradizionali (Hub) e filiali satellite (Spoke) orientate ai servizi di base e in stretto collegamento con la propria capofila. ICAAP Disciplina del Secondo Pilastro (Pillar 2) che richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno adeguato a 17 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione fronteggiare i rischi, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (Primo Pilastro o Pillar 1), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. o Internal Capital Adequacy Assessment Process Impairment Nell’ambito dei principi contabili IAS/IFRS (IAS 36), si riferisce alla perdita durevole di valore di un’attività di bilancio, rilevata come differenza tra il valore di bilancio ed il valore recuperabile ovvero il maggior importo che può essere ottenuto con la vendita o l’utilizzo dell’attività stessa. Investment Banking L’attività d’intermediazione nella compravendita di strumenti finanziari e l’attività, unita alla precedente o separata da essa, di gestione dei portafogli. Large corporate Le imprese con affidamenti da parte del Gruppo pari ad almeno Euro 10 milioni e fatturato pari ad almeno Euro 100 milioni. Leasing Il contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con pagamento di un canone periodico, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione. Leverage Ratio Il rapporto su base consolidata tra il capitale netto e il totale delle attività (definita anche leva finanziaria). Liquidity Coverage Ratio o LCR L’indicatore di liquidità a breve termine a 30 giorni introdotto dal Comitato di Basilea dato dal rapporto tra ammontare delle HQLA (High Quality Liquid Assets attività liquide di elevata qualità) e totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. Il requisito relativo a tale indicatore è entrato in vigore dal 1° gennaio 2015 prevedendo i seguenti limiti minimi in regime di Phase-in (come di seguito definito): 60% per il 2015, 70% per il 2016, 80% per il 2017 e 100% dal 2018. Si segnala che, nell’ambito dello SREP, BCE ha richiesto all’Emittente, con riferimento al 2016, il rispetto di un target minimo di tale indicatore pari al 90%. Loan to Deposit Ratio Indicatore di liquidità calcolato come rapporto tra la voce 70 dell’attivo dello stato patrimoniale consolidato “Crediti verso clientela”e il totale della raccolta diretta da clientela (somma delle voci 20 ”Debiti verso clientela”, 30 “Titoli in circolazione” e 50 “Passività finanziarie valutate al fair value” del passivo). L&R o Loans & Receivables Categoria contabile IAS utilizzata per classificare le attività finanziarie diverse dai derivati, non quotate su mercati attivi e con pagamenti fissi o determinabili che vengono misurate al costo ammortizzato. LTRO o Longer Term Refinancing Operation Letteralmente “operazione di rifinanziamento di più lungo termine”. Sono delle operazioni di mercato aperto condotte dalla BCE per la gestione dei tassi di interesse e della liquidità nell’Eurozona. Mass Market Clienti privati singoli o gruppi di clienti con Attività Finanziarie Intermediate inferiori a Euro 80.000. Mid corporate Le imprese con affidamenti a breve termine da parte del sistema bancario pari ad almeno Euro 0,5 milioni e fatturato pari ad almeno Euro 2,5 milioni. 1. Non Performing Exposure 18 Per non-performing exposure si intende la posizione che soddisfa entrambe, o anche una sola, delle seguenti condizioni: (i) il perdurare di uno scaduto (past-due) per oltre 90 giorni, da intendersi continuativo e non cumulabile per periodi intermedi parziali (per esposizione past-due si intende quella con riferimento alla Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione quale, alla data prevista, non sono stati adempiuti gli obblighi di pagamento per capitale, interessi o spese); (ii) l’incapacità del debitore a fare fronte integralmente e puntualmente alle proprie obbligazioni, senza ricorrere al realizzo di una garanzia prestata indipendentemente dal numero di ritardo nel pagamento a tale momento esistente. NSFR o Net Stable Funding Ratio L’indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi introdotto dal Comitato di Basilea dato dal rapporto tra ammontare disponibile di provvista stabile e ammontare obbligatorio di provvista stabile. Other Systemically Important Institution Secondo la classificazione contenuta nell’articolo 131 della Direttiva CRD IV, i c.d. Altri Enti a Rilevanza Sistemica che, per la loro rilevanza sistemica, a livello globale o domestico, pongono rischi maggiori per il sistema finanziario e una loro eventuale crisi potrebbe avere impatti sui contribuenti, con riferimento ai quali, per tale ragione, la Direttiva CRD IV prevede, attraverso la costituzione di riserve di capitale aggiuntive, l’imposizione di requisiti patrimoniali più elevati (c.d. “O-SII buffer”). Patrimonio di Base o Tier 1 Capital Il capitale versato, le riserve, gli strumenti innovativi di capitale e l’utile del periodo costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità primaria. A questi si aggiungono i “filtri prudenziali” positivi del patrimonio di base. Il totale dei suddetti elementi, al netto delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali, della perdita del periodo e di quelle registrate in esercizi precedenti nonché dei “filtri prudenziali” negativi del patrimonio di base, costituisce il “patrimonio di base”. La Banca d’Italia può richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi che, per le loro caratteristiche, possano conferire al patrimonio di base un livello qualitativo (in termini di composizione) inferiore. Per maggiori dettagli si vedano le istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali emanate dalla Banca d’Italia (Circolare 263). A partire dal 1° gennaio 2014, con la Circolare 285, la definizione di “patrimonio di base” è stata sostituita da quella di “Capitale Primario di Classe 1”. Patrimonio Supplementare o Tier 2 Capital Le riserve da valutazione, gli strumenti innovativi di capitale non computati nel patrimonio di base, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, le passività subordinate, le plusvalenze nette implicite su partecipazioni, gli altri elementi positivi, costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità secondaria. A questi si aggiungono i “filtri prudenziali” positivi del patrimonio supplementare. Il totale dei suddetti elementi, diminuito delle minusvalenze nette implicite su partecipazioni, degli altri elementi negativi, dei “filtri prudenziali” negativi del patrimonio supplementare, costituisce il Patrimonio Supplementare. Per maggiori dettagli si vedano le Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali emanate dalla Banca d’Italia. A partire dal 1° gennaio 2014, con la Circolare 285, la definizione di “patrimonio supplementare” è stata sostituita da quella di “Elementi di Capitale di Classe 2”. Patrimonio di Vigilanza o Total Capital Patrimonio delle banche valido ai fini della normativa di vigilanza, costituito dalla somma del Patrimonio di Base – ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione – e del Patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del Patrimonio di Base dedotte, con specifiche e dettagliate modalità, le partecipazioni e interessenze possedute in altri enti creditizi e/o finanziari. La Banca d’Italia, nelle Istruzioni di Vigilanza e nelle Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali indica dettagliati limiti e modalità di calcolo del Patrimonio di vigilanza. Per maggiori dettagli si vedano le Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali emanate dalla Banca d’Italia (Circolare 263 e, a partire dal 19 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 1° gennaio 2014, Circolare 285). Performing Termine riferito generalmente ai crediti che non manifestano problematiche in termini di regolarità nei rimborsi. Phase-in Meccanismo di calcolo dei coefficienti patrimoniali previsto in applicazione del regime transitorio, nel periodo che intercorre tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2018, previsto dalla Circolare 285. Piccoli Operatori Economici o POE Le imprese, i soggetti appartenenti a famiglie produttrici o liberi professionisti con affidamenti complessivi da parte del sistema bancario inferiori a Euro 30.000. Private Clienti privati singoli o gruppi di clienti fra loro collegati con Attività Finanziarie Intermediate superiori a Euro 500.000. Private Banking L’offerta di servizi personalizzati e di elevata qualità e complessità rivolta a un numero limitato di clienti con disponibilità e bisogni finanziari complessi. Projection of Findings La proiezione statistica dei risultati del Credit File Review. Purchase price allocation o PPA Trattamento contabile definito dall’IFRS 3 (purchase method) per le aggregazioni di imprese (Business Combinations) che impone l’attribuzione del prezzo di acquisto alle attività e passività identificabili dell’impresa oggetto dell’acquisizione e la contabilizzazione dell’avviamento, positivo o negativo. Rating Esprime la valutazione, da parte di società specializzate, del merito creditizio di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Retail Segmento nel quale confluiscono le attività svolte nei confronti della clientela di minori dimensioni, sia dal lato della raccolta, sia da quello degli impieghi (Affluent, Mass Market e Small Business e POE). Risk Appetite Framework Concetto introdotto con il 15° aggiornamento del 2 luglio 2013 della Circolare 263, che definisce – in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico – la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi, i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli. ROE o Return on Equity Rapporto tra l’utile netto di periodo ed il patrimonio netto di fine anno, precedentemente depurato degli utili destinati agli azionisti. Il ROE è uno dei principali indicatori della performance di redditività del capitale investito. RWA o Attivo ponderato per il Rischio Gli attivi bancari (dentro e fuori bilancio) vengono ponderati attraverso fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale di default in modo da calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale (l’ammontare minimo di capitale richiesto alle banche e alle altre istituzioni a cui si rivolgono gli accordi internazionali). Scenario avverso Scenario macroeconomico utilizzato per l’esercizio di Stress Test condotto nell’ambito del Comprehensive Assessment effettuato nel corso del 2014 dalla Banca Centrale Europea, in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea, il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (European Systemic Risk Board ESRB) e le autorità nazionali competenti responsabili della conduzione della supervisione bancaria negli Stati Membri dell’Unione Europea nell’ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM). Lo scenario è stato proposto dall’ESRB in stretta collaborazione con le autorità nazionali competenti responsabili della conduzione della supervisione bancaria, con la BCE e l’EBA. Lo scenario adverse, 20 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione pubblicato dall’EBA il 29 aprile 2014, è stato strutturato per cogliere i rischi sistemici più rilevanti per la stabilità del sistema finanziario dell'UE, individuati dall’ESRB. In esso sono state dettagliate le previsioni delle principali variabili macroeconomiche e finanziarie per tutti i paesi dell'UE e per un gran numero di paesi terzi. I rischi sistemici più rilevanti sono stati individuati nei seguenti: (i) un significativo aumento dei rendimenti obbligazionari globali causato da un forte incremento della percezione del rischio da parte degli operatori, in particolare verso le economie emergenti; (ii) un ulteriore deterioramento della qualità del credito nei paesi con la domanda più debole; (iii) stallo delle riforme della politica che mettano a repentaglio la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche; e (iv) la mancanza di bilanci bancari sufficientemente risanati per mantenere stabile il mercato della liquidità. Scenario base Scenario macroeconomico utilizzato per l’esercizio di Stress Test condotto nell’ambito del Comprehensive Assessment effettuato nel corso del 2014 dalla Banca Centrale Europea, in collaborazione con l’Autorità Bancaria Europea, il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (European Systemic Risk Board ESRB) e le autorità nazionali competenti responsabili della conduzione della supervisione bancaria negli Stati Membri dell’Unione Europea nell’ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM). In particolare tale scenario è stato ripreso dalle previsioni della Commissione Europea del febbraio del 2014 (European Commission, European Economic Forecast, Winter 2014, European economy 2/2014), prodotta su base biennale, ed estesa di un anno per coprire il triennio 2014-2016. Servicer Il soggetto – presente di solito nelle operazioni di cartolarizzazione – che, sulla base di un apposito contratto (che disciplina l'attività di servicing), svolge tutte le attività connesse all’amministrazione e all’incasso dei crediti o delle attività cartolarizzate, oltre a verificare che l’operazione rispetti la Legge 130 e la relativa documentazione contrattuale. Single Supervisory Mechanism o SSM Meccanismo Unico di Vigilanza, cui è stata trasferita la vigilanza sulle banche a partire dal 4 novembre 2014, sulla base del Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio del 15 ottobre 2013, il quale attribuisce alla Banca Centrale Europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi. Sistema L’insieme delle banche che operano sul territorio italiano. Small business Le imprese, i soggetti appartenenti a famiglie produttrici o liberi professionisti con affidamenti complessivi a breve termine da parte del sistema bancario maggiori di Euro 30.000 e fino a Euro 500.000 e fatturato fino a Euro 2.500.000. Società Veicolo L’entità legale (nella forma di società di persone, capital trust, ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l’isolamento del rischio finanziario o l’ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l’operatività della società veicolo è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l’ambito di attività. Spread Con questo termine di norma si indica la differenza, come di volta in volta indicata, tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento. Stress Test Processo di effettuazione di prove di stress ovvero di tecniche quantitative e 21 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione qualitative attraverso le quali viene valutata la vulnerabilità delle banche ad eventi eccezionali ma plausibili. Supervisory Rewiew and Evaluation Process o SREP Processo di revisione e valutazione prudenziale da parte della BCE, previsto dal Regolamento (UE) n. 1024/2013 dei requisiti patrimoniali degli intermediari, di volta in volta individuati. Tier 1 Ratio L’indicatore dato dal rapporto tra il Patrimonio di Base della banca e l’attivo ponderato per il rischio. TLTRO Operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine condotte dalla Banca Centrale Europea per un periodo di due anni, con l'obiettivo di migliorare l’erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato non finanziario. Total Capital Ratio Il coefficiente di solvibilità rappresentato dal rapporto tra il Patrimonio di Vigilanza, comprensivo dei prestiti subordinati di terzo livello e l’attivo ponderato per il rischio. Wealth Management L’insieme dei servizi offerti alla clientela per la gestione e l’amministrazione dei patrimoni. 22 Banca CARIGE S.p.A. 1. Documento di Registrazione PERSONE RESPONSABILI 1.1 Indicazione delle persone responsabili Banca Carige S.p.A., con sede legale in Via Cassa di Risparmio, n. 15, Genova, si assume la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione. 1.2 Dichiarazione di responsabilità Banca Carige S.p.A. dichiara che le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza e avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 23 Banca CARIGE S.p.A. 2. Documento di Registrazione REVISORI LEGALI DEI CONTI 2.1 Nome e indirizzo dei Revisori legali dell’Emittente La società incaricata della revisione legale dei conti per l’Emittente è EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young S.p.A.), con sede in Roma, Via Po 32, iscritta al n. 70945 del Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’Assemblea degli azionisti dell’Emittente ha conferito, in data 29 aprile 2011, a EY S.p.A. l’incarico per la revisione legale del bilancio d’esercizio dell’Emittente e del bilancio consolidato del Gruppo Carige, per la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato di Gruppo, per la verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili per il novennio 2012-2020. Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati riportate nel Documento di Registrazione non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione in merito ai bilanci d’esercizio e consolidati dell’Emittente sottoposti a revisione e ai bilanci consolidati semestrali abbreviati di Gruppo sottoposti a revisione contabile limitata. Nella relazione della Società di Revisione relativa al Bilancio Consolidato 2014 è indicato quanto segue: “Il bilancio consolidato presenta ai fini comparativi i dati dell’esercizio precedente. Come illustrato nella nota integrativa, gli Amministratori hanno riesposto alcuni dati comparativi rispetto ai dati presentati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 da noi assoggettato a revisione contabile e sul quale avevamo emesso la relazione di revisione in data 3 aprile 2014. Le modalità di rideterminazione dei dati comparativi e la relativa informativa presentata nella nota integrativa sono state da noi esaminate ai fini dell’espressione del giudizio sul bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2014”. Nella medesima relazione della Società di Revisione è presente il seguente richiamo d’informativa “Gli Amministratori descrivono nella relazione sulla gestione ed in nota integrativa le iniziative di rafforzamento patrimoniale del Gruppo, che includono la proposta di aumento di capitale a pagamento da offrire in opzione agli Azionisti per un importo massimo di Euro 850 milioni, volte a rispettare gli specifici obblighi in materia di fondi propri aggiuntivi imposti dalla Banca Centrale Europea”. Nella relazione della Società di Revisione relativa al Bilancio Consolidato 2015 è presente il seguente richiamo d’informativa: “Si richiama l’attenzione su quanto indicato nella nota integrativa in merito alle iniziative di rafforzamento patrimoniale attuate al fine di rispettare i requisiti prudenziali fissati dalla Banca Centrale Europea (“BCE”) e ricomprese nell’ambito del Capital Plan sottoposta alla BCE ad esito del Comprehensive Assessment. Come descritto in nota integrativa, inoltre, la BCE in data 19 febbraio 2016 ha comunicato alla Banca, nella forma di draft decision, l’intenzione di adottare una decisione contenente la richiesta ai sensi del Regolamento UE 1024/2013 di predisporre un nuovo funding plan per far fronte alle esigenze di liquidità, un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni nonché un piano a medio termine che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo. Sulla base delle valutazioni effettuate, pur tenendo in considerazione il contenuto della citata draft decision, gli amministratori hanno redatto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. Il nostro giudizio non contiene rilievi con riferimento a tali aspetti.” Nella relazione della Società di Revisione relativa alla Relazione Finanziaria Semestrale è presente il seguente richiamo di informativa: “Si richiama l’attenzione sull’informativa fornita nel paragrafo “Politiche contabili – Continuità aziendale”delle note illustrative, nel quale sono illustrati gli elementi utilizzati dagli Amministratori ai fini della valutazione della continuità aziendale, inclusa l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in data 29 giugno 2016, del Piano Strategico 2016 – 2020 in adesione alla richiesta formulata dalla Banca Centrale Europea (“BCE”). Sulla base delle valutazioni effettuate, pur tenendo in considerazione il fatto che non è possibile escludere ulteriori richieste da parte della BCE e le incertezze conseguenti all’attuale contesto, gli Amministratori hanno redatto il bilancio consolidato semestrale abbreviato nel presupposto della continuità aziendale.”. 24 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 2.2 Informazioni sui rapporti con la Società di Revisione Fino alla Data del Documento di Registrazione non è intervenuta alcuna revoca dell’incarico conferito dall’Emittente alla Società di Revisione, né la Società di Revisione ha rinunciato all’incarico stesso. 25 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 3. FATTORI DI RISCHIO I potenziali investitori dovrebbero leggere l'intero Documento di Registrazione unitamente al Prospetto di Base, al fine di comprendere i rischi connessi all'investimento negli Strumenti Finanziari. In particolare, al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell’investimento, gli investitori sono invitati prendere visione e a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all’Emittente e al Gruppo, al settore di attività in cui essi operano, nonché collegati alla sottoscrizione e/o all’acquisto di Strumenti Finanziari. I seguenti fattori di rischio potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente di adempiere i propri obblighi relativi agli Strumenti Finanziari. Inoltre nello svolgimento delle proprie attività, l’Emittente potrà essere esposto ad una serie di rischi caratteristici del settore bancario. Alcuni di questi rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella Parte E – “Informazione sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della nota integrativa contenuta nel Bilancio Consolidato 2015 (disponibile sul sito dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf), nel Bilancio Consolidato 2014 (disponibile sul sito dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf) nonché nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 (disponibile sul sito dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf ), a disposizione del pubblico ed inclusi mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. I rinvii ai Paragrafi, ove non diversamente specificato, si intendono fatti ai paragrafi del presente documento. 3.1.1 Rischio di deterioramento della qualità del credito Il Gruppo Carige è esposto ai rischi propri delle attività creditizie che si sostanziano, inter alia, nella possibilità che le proprie controparti contrattuali non adempiano in tutto o in parte alle obbligazioni di pagamento assunte e/o nella potenziale diminuzione del relativo merito creditizio, con conseguente deterioramento del credito ed effetti negativi a danno del Gruppo. In particolare, la valutazione delle possibili perdite in cui il Gruppo Carige potrebbe incorrere relativamente alle singole esposizioni creditizie e al portafoglio impieghi nel suo complesso dipende – oltre che dal quadro normativo e regolamentare di riferimento – da una pluralità di fattori, tra cui si citano, a titolo esemplificativo, l’andamento delle condizioni economiche generali o di specifici settori produttivi, il peggioramento della posizione competitiva delle imprese, la variazione del rating delle singole controparti, il livello di indebitamento delle famiglie, la dinamica del mercato immobiliare e altri elementi che, a vario titolo, possono influenzare il merito creditizio delle controparti e/o il valore delle garanzie a presidio dei rischi assunti. Storicamente, i rischi di credito si sono sempre aggravati nei periodi di recessione economica o di stagnazione, tipicamente caratterizzati da tassi di insolvenza e di fallimento più elevati. Inoltre, il manifestarsi, in futuro, di ulteriori congiunture economiche avverse potrebbe comportare una ulteriore riduzione, anche significativa, del valore delle garanzie ricevute dalla clientela e/o l’impossibilità, da parte della stessa, di integrare le garanzie prestate. Un eventuale ulteriore deterioramento della qualità del credito, con conseguente possibile significativo aumento delle sofferenze legato alla minore capacità della clientela di onorare gli impegni assunti, porterebbe al manifestarsi di effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Inoltre, il deterioramento della qualità del credito del Gruppo potrebbe determinare un aumento degli accantonamenti necessari a far fronte ai Crediti Deteriorati, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. In caso di un ulteriore deterioramento della qualità del credito non è possibile escludere altresì effetti negativi sulla posizione di liquidità dell’Emittente a seguito della necessità di 26 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO incrementare i fondi destinati alla copertura dei propri crediti deteriorati determinando in tal modo una potenziale minore capacità di autofinanziamento da parte dello stesso con conseguenti effetti negativi sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Nel corso del primo semestre 2016, la gestione del comparto crediti del Gruppo ha evidenziato un peggioramento della qualità del credito sia rispetto all’anno precedente che rispetto ai dati medi di sistema; tale andamento riflette le condizioni di deterioramento della situazione economico-finanziaria che ha interessato anche il territorio dove ha operato la Banca. In particolare, come evidenziato nella tabella seguente, si è registrato per il Gruppo un peggioramento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti nonché delle sofferenze lorde e nette sul totale degli impieghi sia rispetto all’anno precedente che ai dati medi di sistema; e tali indici risultano quindi superiori rispetto al corrispondente dato settoriale. Importi in percentuale Principali Indicatori di rischiosità creditizia Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi per Cassa V/Clientela Sofferenze Nette su Impieghi Netti per Cassa V/Clientela Rettifiche di Valore sofferenze / sofferenze lorde (Coverage) Rettifiche di Valore Deteriorati / Deteriorati lordi (Coverage) Crediti deteriorati lordi su Impieghi Lordi per cassa vs clientela Crediti deteriorati nette su Impieghi Netti per cassa vs clientela 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 (1) Banche Grandi 31/12/2015 (2) Banche Grandi 31/12/2014 (3) 15,6% 14,3% 11,5% 9,5% 8,3% 7,2% 6,5% 5,3% 4,8% 60,7% 60,4% 58,6% 58,6% 56,9% 45,6% 42,4% 40,1% 43,4% 40,8% 30,0% 27,8% 24,0% 17,7% 15,8% 19,0% 18,3% 16,1% 10,8% "(4) "(4) 4,5% 10,8% "(5) "(5) (1) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto (2) Fonte: Bankit - Rapporto sulla stabilità finanziaria Aprile 2016 (tavola 4.1); il dato sulle partite anomale comprende le sofferenze, gli incagli, le esposizioni ristrutturate, scadute e/o sconfinanti; (3) Fonte: Bankit - Rapporto sulla stabilità finanziaria Aprile 2015 (tavola 3.1); il dato sulle partite anomale comprende le sofferenze, gli incagli, le esposizioni ristrutturate, scadute e/o sconfinanti; (4) Fonte: Relazione annuale Banca d'Italia 2015 - Appendice statistica - Tabella A.13.13 (si segnala che i dati si riferiscono al totale del sistema bancario) (5) Fonte: Relazione annuale Banca d'Italia 2014 - Appendice statistica - Tabella A.13.14 (si segnala che i dati si riferiscono al totale del sistema bancario) Con riferimento ai Crediti Deteriorati, inoltre, si segnala che a partire dal trimestre chiuso al 31 marzo 2015, trova applicazione la nuova nozione di Crediti Deteriorati che recepisce le nuove definizioni di Non Performing Exposures (NPE) introdotte dalle norme tecniche di attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate armonizzate definite dall’EBA e approvate dalla Commissione Europea in data 9 gennaio 2015. Pertanto, i Crediti Deteriorati vengono ora ripartiti nelle seguenti categorie: a) sofferenze; b) inadempienze probabili e c) esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. L’EBA ha anche fornito la definizione di una ulteriore categoria di crediti sotto osservazione, i così detti “forborne” (legati alla definizione di “forbearance”) per la cui definizione si rimanda al Glossario del Documento di Registrazione. Il Gruppo Carige ha recepito tale nuova categoria nel proprio processo di gestione delle posizioni prevedendo altresì l’impiego di un rating minimo per tutte le controparti appartenenti a tale comparto, con un conseguente aumento del coverage ratio. L’introduzione della nuova categoria ha determinato significativi effetti sulle procedure e sui sistemi informativi dell’Emittente. 27 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Al 30 giugno 2016 l’esposizione lorda dei crediti forborne deteriorati ammontava a Euro 1.842,4 milioni (Euro 1.825,8 milioni al 31 dicembre 2015). Al 30 giugno 2016 l’esposizione lorda dei crediti forborne in bonis ammontava a Euro 507,2 milioni (Euro 592,3 milioni al 31 dicembre 2015). Tuttavia, alla Data del Documento di Registrazione non è possibile escludere che, sulla base della definizione della specifica normativa, degli orientamenti dei regulator e delle prassi che si consolideranno nel sistema bancario europeo, saranno necessari ulteriori affinamenti a livello di sistemi e procedure interne per una sempre più efficace rilevazione e gestione di tali tipologie di credito. Con riferimento all’attività di vigilanza svolta da BCE sull’Emittente si segnala che, in data 18 gennaio 2016, come da comunicato stampa, la Banca ha informato che la BCE, in linea con le priorità del Meccanismo di Vigilanza Unico fissate per il 2016, ha condotto, nell’ambito dell’ordinario processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), una verifica tematica sulla strategia, la governance, i processi e le metodologie di gestione del portafoglio crediti deteriorati. Alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente è in attesa dei relativi esiti. Nella seguente tabella si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” (in precedenza denominate “grandi rischi”) come disciplinate dal Regolamento CRR; in particolare, l’articolo 392 del Regolamento CRR fornisce la seguente definizione “L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10 % del capitale ammissibile dell'ente”. Importi in Euro migliaia 30-giu-16 31 dicembre 2015 (*) 31-dic-14 Grandi esposizioni / Grandi rischi (ammontare nominale) 8.898.966 9.604.345 14.300.054 Grandi esposizioni/ Grandi rischi (ammontare ponderato) (**) 1.615.326 1.643.527 1.883.370 7 7 8 Numero delle grandi esposizioni / Grandi rischi (*) Fonte: segnalazione di vigilanza Base 1 – Grandi esposizioni al 31 dicembre 2015 (**) Le esposizioni sono ponderate al fine di tener conto della rischiosità connessa con la natura della controparte debitrice e dell’eventuale esistenza di determinate forme di protezione del credito come previsto dal regolamento CRR. Si applicano inoltre i fattori percentuali di ponderazione agevolati previsti dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale (Circolare 285, Parte II, Capitolo 10, Sezione V). L’ammontare nominale delle grandi esposizioni include quanto indicato all’articolo 389 e segg. del Regolamento CRR. Si segnala che al 30 giugno 2016 e al 31 dicembre 2015 non erano in essere “grandi esposizioni” il cui valore ponderato risultava superiore al limite di incidenza del 25% sul Patrimonio di Vigilanza. La tabella che segue indica infine il costo del rischio, espresso dal rapporto tra le rettifiche su crediti verso la clientela e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. I dati sono riferiti al Gruppo. (Dati in Euro migliaia) Rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela Crediti verso clientela esposizioni nette Rettifiche clientela nette/Crediti netti verso 3 0 - g iu - 16 ( *) 3 1- d ic - 15 3 1- d ic - 14 344.534 286.718 651.799 (**) 20.057.540 21.471.987 24.299.160 (***) 1,7 %(1) 1,3% 2,7% (1) Dato di bilancio. Il dato gestionale annualizzato è pari a 3,2%. Elaborazioni interne dell’Emittente (*) Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 (**) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto (***) Informazioni presentate nella Relazione sulla gestione 2015 28 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Le rettifiche di valore per crediti per cassa sono pari a Euro 344,5 milioni, per effetto di svalutazioni su alcune posizioni rilevanti, rispetto ad un valore di Euro 286,7 milioni del 2015 che in rapporto ai crediti netti verso clientela portano, al 30 giugno 2016, ad un indice di costo del credito annualizzato pari a 3,2% rispetto al dato relativo al 2015 pari a 1,3%. Nonostante l’Emittente presidi il rischio di credito mediante procedure volte a gestire e monitorare il medesimo, non si può escludere che un peggioramento della situazione economico-finanziaria, in particolare dell’Italia, con conseguente ulteriore peggioramento della qualità del credito, possa comportare la necessità di incrementare ulteriormente i suddetti fondi a copertura del credito deteriorato, con conseguente impatto negativo sulla situazione economico-patrimoniale dell’Emittente e potenzialmente risultante in una minore capacità di autofinanziamento del Gruppo Carige, in generale. Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione inteso come esposizione verso controparti o gruppi di controparti tra loro connesse che appartengono al medesimo settore economico, esercitano medesime attività o provengono dalla medesima area geografica. Al riguardo, si segnala che le esposizioni in bonis verso i primi cento gruppi di clienti, alla data del 30 giugno 2016, ammontano complessivamente a circa Euro 3,76 miliardi, pari al 23 % circa dei crediti in bonis a clientela per cassa e per firma (Euro 3,6 miliardi al 31 dicembre 2015). Il Gruppo Carige presenta, rispetto al resto del Sistema, una struttura degli impieghi in bonis maggiormente orientata verso il settore immobiliare e il comparto dei trasporti, in parte riferibile al mondo dello shipping (1) e alle attività ad esso correlate: questi ultimi, comunque, costituiscono una quota residuale degli assets creditizi del Gruppo (inferiore al 4%). Con specifico riferimento alla concentrazione del portafoglio crediti verso il settore immobiliare si veda il Paragrafo 3.1.17 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Con riferimento ai profili di concentrazione nominativa, si segnala che le esposizioni per cassa e per firma verso gruppi di clienti (ove per gruppo si intende un insieme di soggetti tra loro collegati all’interno di articolazioni proprietarie e organizzative), esposti per oltre Euro 100 milioni costituiscono, alla data del 30 giugno 2016, il 7,3% circa degli impieghi in bonis (8,7% al 31 dicembre 2015); tale quota, in buona parte riconducibile a soggetti di matrice pubblica, risulta in progressiva flessione nel corso dell’ultimo triennio. Circa la distribuzione territoriale al 30 giugno 2016, la Liguria assorbe il 51,6% dei crediti verso clientela rispetto al 52,6% del dato a dicembre 2015. La Toscana è la seconda regione con una quota del 10,3% allineato al dato di dicembre 2015, la Lombardia è la terza con una quota del 10,0% (9,9% il valore a dicembre 2015). Le altre regioni presentano quote inferiori al 7%. Per maggiori informazioni sulla qualità del credito si rinvia alla pag. 36 e ss. della relazione sulla gestione al Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf, alla pag. 40 e ss. della relazione sulla gestione al Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf e alla pag. 41 e ss. della relazione sulla gestione nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf . *** (1) Attività armatoriale ed altre attività ad essa correlate. 29 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Nel corso del 2014, Banca Carige è stata sottoposta al Comprehensive Assessment Exercise (“CA”) da parte di BCE in collaborazione con le autorità nazionali competenti, avente ad oggetto l’esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review o AQR) e prove di Stress Test, nello Scenario base e nello Scenario avverso, sul bilancio al 31 dicembre 2013. La seguente tabella riporta l’esito del CA raffrontato con le misure di rafforzamento patrimoniale assunte dall’Emittente nel corso dell’esercizio 2014. (Importi in Euro milioni) Risultati del Comprehensive Assessment Risultati pubblicati dalla BCE Carenza da AQR Carenza da ST base Carenza da ST avverso -951,60 -1.321,09 -1.834,57 Max carenza -1.834,57 Principali misure di rafforzamento patrimoniale (1) Carenza dopo principali misure di rafforzamento patrimoniale 1.021,17 -813,40 Eccedenza rispetto all'AQR dopo le principali misure di rafforzamento patrimoniale Risultati includendo altre misure di rafforzamento patrimoniale Altre misure di rafforzamento patrimoniale 69,57 0,00 Carenza finale dopo tutte le misure rafforzamento patrimoniale -813,40 (1) Tali misure includono l’aumento di capitale sociale a pagamento conclusosi nel mese di luglio 2014 per un importo di Euro 799,30 milioni e la plusvalenza netta derivante dalla contabilizzazione delle nuove quote di Banca d'Italia per Euro 221,87 milioni. Per maggiori informazioni sui risultati dell’esercizio di AQR e gli effetti sul bilancio dell’Emittente al 31 dicembre 2014 si rinvia al Bilancio Consolidato 2014 (pagg. 141 e ss.), incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf. *** Con riferimento al portafoglio di crediti in sofferenza del Gruppo e alle ipotesi di cessione dello stesso si segnala che con D.L. n. 18 del 14 febbraio 2016, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, è stato autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività emesse nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione di cui all'articolo l della legge 30 aprile 1999, n. 130, a fronte della cessione da parte di banche aventi sede legale in Italia di crediti pecuniari, compresi i crediti derivanti da contratti di leasing, classificati come sofferenze. La presenza della garanzia pubblica, finalizzata a contenere i rischi per gli investitori, dovrebbe facilitare il finanziamento delle operazioni di cessione delle sofferenze. *** Per maggiori informazioni sulle ipotesi di cessione del portafoglio crediti in sofferenza del Gruppo si rinvia al Paragrafo 3.1.10 “Rischio di liquidità dell’Emittente” e al Paragrafo 3.1.30 “Rischi connessi all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario” del presente Capitolo 3, nonchè al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 “Fatti importanti nell’evoluzione dell’emittente” del Documento di Registrazione. 3.1.2 Rischi connessi al deterioramento della situazione economica-patrimoniale del Gruppo Il presente fattore di rischio evidenzia i rischi in capo all’Emittente in considerazione dell’andamento negativo dei risultati economici del Gruppo, nonché in considerazione delle attuali condizioni di mercato. 30 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO L’intermediazione registra una contrazione delle Attività Finanziarie Intermediate (AFI) rispetto a fine anno 2015 per Euro 2,3 miliardi interamente ascrivibile alle dinamiche, anche di natura sistemica, registrate nel primo semestre del 2016. Al 30 giugno 2016 la raccolta diretta da clientela si attesta a Euro 21,8 miliardi (- Euro 1,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015). Gli impieghi (pari a Euro 23,4 miliardi) sono risultati anch’essi in diminuzione di Euro 1,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015. La dinamica della raccolta è stata determinata soprattutto dalla reazione della clientela privati e imprese agli effetti della crisi di quattro banche italiane nel novembre 2015 e all’introduzione del meccanismo del c.d. bail-in previsto dalla Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD), a partire dal 1° gennaio 2016. Nel primo semestre dell’anno la componente a breve della raccolta si contrae di Euro 0,91 miliardi a causa principalmente del decremento dei conti correnti e risulta pari a Euro 11,6 miliardi (-7,3% rispetto al 31 dicembre 2015), solo parzialmente compensato dall’andamento delle partite vincolate (+64% rispetto al 31 dicembre 2015 e pari a Euro 0,7 miliardi); la componente a medio-lungo termine scende di Euro 0,7 miliardi a causa principalmente della diminuzione dei prestiti subordinati (- 36% rispetto al 31 dicembre 2015). La raccolta indiretta è pari a Euro 21,2 miliardi (-3,1% rispetto al 31 dicembre 2015 e mostra una contrazione sia nel risparmio amministrato pari a Euro 10,5 miliardi (- Euro 0,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015), sia nel risparmio gestito pari a Euro 10,7 miliardi(- Euro 0,4 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015); tale contrazione è riferibile principalmente ai fondi comuni che si assestano a Euro 4,8 miliardi (- Euro 0,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015); nel corso del secondo trimestre 2016 tale dinamica si è concentrata sul risparmio amministrato, mentre risulta stabile la componente gestita. I prodotti bancassurance proseguono il trend positivo risultando pari a Euro 5,3 miliardi in crescita del 4,0% (+ Euro 0,2 miliardi rispetto a dicembre 2015). Gli impieghi a privati e imprese registrano una contrazione di Euro 0,5 miliardi: il credito a privati diminuisce del 4,0% principalmente per le ordinarie scadenze dei mutui, mentre i conti correnti restano sostanzialmente stabili; in calo la componente a breve dei c/c nel comparto imprese. Nonostante la contrazione dello stock, l’andamento delle nuove erogazioni di mutui è positivo, sia a privati (+ Euro 214 milioni, di cui Euro 123 milioni nel secondo trimestre) sia a imprese (+ Euro 402 milioni), distribuite in maniera sostanzialmente omogenea nei primi due trimestri dell’anno). In particolare, il deterioramento del quadro macroeconomico e finanziario degli ultimi anni e l’esigenza di ridurre il profilo di rischio del Gruppo hanno reso necessario adeguare il valore degli attivi iscritti a bilancio al nuovo contesto, determinando la contabilizzazione nel conto economico, in particolare nell’esercizio 2014, di rilevanti poste rettificative non ricorrenti e principalmente inerenti ai crediti deteriorati. Ai fini della valutazione della solidità/solvibilità dell’Emittente, l’investitore deve tener presente che il periodo al 30 giugno 2016 si è chiuso con una perdita netta di Euro 206,1 milioni rispetto all’utile di Euro 16,4 milioni dei primi sei mesi 2015 e l’esercizio 2015 si è chiuso con una perdita netta di Euro 101,7 milioni a livello consolidato, a fronte di una perdita di Euro 543,6 milioni nel 2014. Nella seguente tabella si riportano i principali indicatori economici per i semestri chiusi al 30 giugno 2016 e 2015. Per maggiori informazioni in merito ai rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte e relative ai dati comparativi si vedano il Paragrafo 3.1.13 e il Paragrafo 3.2 del presente Capitolo 3 e il Capitolo 11 del Documento di Registrazione. 31 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Importi in Euro migliaia I sem. 2015 (*) I sem. 2016 Variazione assoluta 2016/2015 Variazione % 2016/2015 MARGINE DI INTERESSE 161.747 170.735 (8.988) (5,3) COMMISSIONI NETTE 125.603 130.217 (4.614) (3,5) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 332.009 323.587 8.422 2,6 (213.895) … (339.599) (125.704) (7.590) 197.883 (205.473) … (269.135) (282.108) 12.973 (4,6) (294.372) (80.089) (214.283) … (208.406) (55.746) (152.660) … - 72.271 (72.271) (100,0) (206.056) 16.397 (222.453) … RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE: RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLE ATTIVITA' NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DI IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO (*) Conto Economico Consolidato per il periodo chiuso al 30 giugno 2015 riesposto Il risultato netto di periodo di pertinenza della Capogruppo è negativo per Euro 206,1 milioni (positivo di Euro 16,4 milioni a giugno 2015) ed è stato influenzato dal protrarsi di una pressione sistemica su margine di interesse e commissioni da servizi nonché da rettifiche di valore per quasi 340 milioni che consentono d’altro canto di rafforzare in modo significativo il presidio sui crediti problematici, con il coverage dei crediti deteriorati per cassa portato al 45,6%, contro il 42,4% di inizio anno. Si evidenzia inoltre che sul risultato incidono Euro 19,9 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento dalla controllata Banca Cesare Ponti ad esito del test di impairment che ne ha comportato l’integrale svalutazione. Nel dettaglio, il margine di interesse (Euro 161,7 milioni), in un contesto di tassi di sistema ai minimi storici, mostra una flessione annua del 5,3% causata da un effetto tasso negativo sugli impieghi a clientela solo parzialmente compensato dal calo dei volumi di raccolta e da un effetto tasso positivo dovuto a meno onerose forme di raccolta a breve come rappresentato nella tabella seguente che confronta i dati al 30 giugno 2016 con quelli al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. 32 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Dettaglio andamento margine d'interesse (Importi in Euro migliaia) 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 T asso medio crediti vs. clientela (1) 2,84% 3,05% 3,42% Costo medio della raccolta (1) 0,84% 1,05% 1,54% - Impieghi (1) -3,60% -1,40% -12,00% - Raccolta (1) -9,10% -7,10% -5,00% Variazione volumi intermediati (1) Dati gestionali;il tasso medio degli impieghi e il costo medio della raccolta è stato ottenuto quale rapporto tra le competenze dei singoli periodi analizzati e la giacenza media corrispondente rispettivamente degli impieghi con clientela e raccolta con clientela Le commissioni nette sono pari a Euro 125,6 milioni e sono anch’esse inferiori al valore registrato nel primo semestre del 2015 (Euro 130,2 milioni, -3,5%). Le commissioni attive, nonostante la crescita delle commissioni relative alla distribuzione di servizi di terzi (Euro +4,5 milioni), evidenziano una contrazione del 7% spiegata principalmente dalla riduzione delle masse intermediate con la clientela, sia di impiego che di raccolta. La componente finanza contribuisce grazie agli utili da cessione di attività (titoli AFS in portafoglio) e passività (obbligazioni emesse) in crescita rispetto allo scorso esercizio, che più che compensano il calo della redditività del margine d’interesse e delle commissioni nette, il margine d'intermediazione raggiunge così Euro 332 milioni ed è in crescita del 2,6% rispetto ai primi sei mesi 2015. I costi operativi ammontano a Euro 269,1 milioni e si comparano con i Euro 282,1 milioni del primo semestre 2015 (-4,6%), riflettendo gli effetti delle azioni di contenimento messe in atto nel periodo trascorso. Nella seguente tabella si riportano i principali indicatori economici per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. Per maggiori informazioni in merito ai rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte e relative ai dati comparativi si vedano il Paragrafo 3.1.13 del presente Capitolo 3 e il Capitolo 11 del Documento di Registrazione. 33 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Importi in Euro migliaia 2015 2014 (*) Variazione assoluta 2015/2014 Variazione % 2015/2014 MARGINE DI INTERESSE 334.432 397.645 (63.213) (15,9) COMMISSIONI NETTE 263.845 255.021 8.824 3,5 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 685.803 769.360 (83.557) (10,9) (271.672) (674.383) 402.711 414.131 94.977 319.154 … (621.410) (631.036) 9.626 (1,5) (57.145) (15.919) (41.226) … UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (257.755) (547.217) 289.462 (52,9) UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (175.500) (384.119) 208.619 (54,3) 71.216 (162.823) 234.039 … (101.741) (543.591) 441.850 (81,3) RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE: RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI RETTIFICHE DI VALORE DELL'AVVIAMENTO UTILE ( PERDITA) DELLE ATTIVITA' NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DI IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO (59,7) (*) Bilancio Consolidato 2014 riesposto Nel 2015 il Gruppo Carige presenta un risultato netto negativo di pertinenza della Capogruppo pari a Euro 101,7 milioni, rispetto alla perdita di Euro 543,6 milioni del 2014. Il risultato netto negativo 2015 è in gran parte determinato dall’andamento negativo del margine d’interesse, che risente ancora di tassi di sistema ai minimi storici ed include l’integrale svalutazione dell’avviamento residuo iscritto in Banca Carige pari a Euro 57,1 milioni. Rispetto all’esercizio 2014 si evidenzia un minor costo del rischio di credito, frutto del percorso di normalizzazione intrapreso su questo comparto, commissioni nette in crescita ed emergono anche i risultati delle azioni di contenimento dei costi. Il risultato dell’operatività corrente evidenzia ancora valori negativi seppur in progressivo miglioramento. Nel dettaglio il margine d’interesse è pari a Euro 334,4 milioni inferiore del 15,9% rispetto allo scorso esercizio, prevalentemente per un minore apporto del portafoglio titoli (strutturalmente differente da un punto di vista della dimensione e della duration), per la presenza di maggiori sofferenze in termini medi sull’esercizio e per gli effetti di accordi di ristrutturazione dei crediti. Le commissione nette crescono del 3,5% a Euro 263,8 milioni, riflettendo l’incremento registrato nel comparto servizi di gestione, intermediazione e consulenza, compensato, in parte, da minori recuperi spese su conti correnti e da minori commissioni su incasso e pagamento. La gestione delle poste finanziarie fornisce un contributo positivo per Euro 87,6 milioni, inclusivo di una componente non ricorrente di Euro 29,4 milioni relativa alla cessione del 2,2% del capitale sociale di ICBPI (Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane) che si confronta con un valore di Euro 114,1 milioni di fine 2014. Le rettifiche di valore su crediti e altre attività finanziarie sono pari a 271,7 milioni, in riduzione di circa il 60% sul dato del 2014, dove aveva inciso sia l’integrale recepimento dell’esito dell’esercizio AQR, sia gli effetti derivanti dall’affinamento dei processi, delle metodologie e dei parametri applicativi per la classificazione e valutazione dei crediti anche conseguenti alle osservazioni formulate dalla BCE a seguito dello svolgimento dell’AQR. 34 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO I costi operativi ammontano a Euro 621,4 milioni e si comparano con Euro 631 milioni a dicembre 2014 (-1,5%) riflettendo gli effetti delle azioni di contenimento messe in atto nel periodo trascorso. In dettaglio, le spese di personale ammontano a Euro 354,2 milioni e sono in riduzione di Euro 65,3 milioni rispetto a dicembre 2014. Tali spese scontano, sia nel 2014 che nel 2015 l’inclusione di oneri non ricorrenti pari, rispettivamente a Euro 63,2 milioni nel 2014 e a Euro 21,3 milioni nel 2015 prevalentemente riconducibili ad incentivazioni all’esodo per il personale dipendente. Le altre spese amministrative sono pari a Euro 306,4 milioni e includono Euro 42,2 milioni di contributi ordinari e straordinari versati al Fondo Nazionale di Risoluzione e al Sistema di Garanzia dei Depositi. Il risultato netto include, da ultimo, l’apporto non ricorrente di circa Euro 68,0 milioni connesso alla cessione delle compagnie assicurative del Gruppo (Amissima Assicurazioni e Amissima Vita) perfezionata in data 5 giugno 2015, derivante principalmente dal rigiro a conto economico ai sensi dell’IFRS 10, nell’ambito del deconsolidamento, delle relative riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita. Nonostante le azioni già intraprese nell’ambito del Piano Industriale 2015 - 2019 e/o quelle previste dalla Banca sulla base di quanto previsto dal Piano Strategico 2016 - 2020, l’eventuale protrarsi della crisi economico-finanziaria e, in generale, la persistente situazione di incertezza relativa alla ripresa economica potrebbero comportare un risultato negativo anche negli esercizi successivi, con conseguente indebolimento della struttura patrimoniale della banca e del Gruppo. In particolare, il permanere di una situazione di incertezza in merito ad una stabile ripresa economica dell’Italia potrebbe avere effetti negativi in termini di minori crescite sui volumi intermediati e di minori commissioni legate all’attività bancaria. Si rammenta che anche qualora gli esercizi futuri dovessero chiudere in utile, non è possibile per l’Emittente procedere alla distribuzione di dividendi in quanto con decisione del 10 marzo 2015, confermata in data 27 novembre 2015, BCE ha posto il divieto di procedere alla distribuzione di dividendi fino alla nuova comunicazione derivante dal periodico SREP sull’Emittente. Per maggiori informazioni sul Piano Strategico 2016-2020 e sull’impatto della crisi economico finanziaria si rinvia rispettivamente al Paragrafo 3.1.8 “Rischi connessi al Piano Strategico 2016 – 2020” e al Paragrafo 3.1.16 “Rischio connesso alla crisi economico-finanziaria e all’impatto delle attuali incertezze sull’andamento del contesto macroeconomico” del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla relazione sulla gestione al Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf, alla relazione sulla gestione al Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf e alla relazione sulla gestione nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 3.1.3 Rischi connessi alle verifiche periodiche da parte dell’Autorità di Vigilanza Bancaria Gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali imposti in conseguenza della decisione applicabile sul processo di SREP e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”). La BCE, nell’ambito della propria attività come soggetto unico di vigilanza, conduce inoltre verifiche periodiche con forma e modalità di volta in volta comunicate dalla stessa Autorità. 3.1.3.1 Supervisory Rewiew and Evaluation Process o SREP SREP 2014 Con riferimento alle verifiche svolte nel corso del 2014, in data 10 marzo 2015, la BCE ha comunicato all’Emittente l’esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), nell’ambito del quale ha valutato il Capital Plan presentato dall’Emittente e volto a colmare il deficit patrimoniale emerso dal Comprehensive Assessment e ha chiesto a Banca Carige di detenere - a livello consolidato - un livello minimo di CET 1 Ratio target, da raggiungere entro la fine del mese di luglio 2015, pari all’11,5%. Detto livello è stato raggiunto dalla Banca con il perfezionamento dell’Aumento di Capitale in 35 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Opzione. Inoltre, con al stessa decisione del 10 marzo 2015, la BCE ha comunicato all’Emittente il divieto di distribuire dividendi. SREP 2015 In data 27 novembre 2015 Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della BCE avente ad oggetto gli esiti del processo annuale di SREP svolto dall’Autorità di Vigilanza nel corso del 2015. Con tale decisione BCE ha richiesto alla Banca: (i) il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di CET 1 Ratio su base consolidata pari all’11,25% (in diminuzione rispetto al precedente requisito dell’11,50% comunicato nel marzo 2015); (ii) il mantenimento su base consolidata di un indicatore di liquidità, in termini di Liquidity Coverage Ratio, pari al 90% e (iii) la restrizione al pagamento di dividendi agli azionisti. Con riferimento al CET 1 Ratio richiesto, BCE ha precisato che detto livello è ritenuto idoneo a fronteggiare i rischi specifici della Banca, ivi inclusi i significativi rischi reputazionali e legali connessi alla decisione della Consob di richiedere al Tribunale di Genova l’annullamento della delibera assembleare di approvazione del bilancio di esercizio 2013 e ai procedimenti penali pendenti a carico degli ex vertici di Banca Carige. Peraltro, nella SREP decision del 27 novembre 2015, BCE ha preso atto dell’attuazione da parte della Banca della maggior parte delle misure previste nel Capital Plan (tra cui l’Aumento di Capitale in Opzione) e ha precisato che la sudetta richiesta di mantenimento del requisito patrimoniale minimo in termini di CET 1 Ratio potrà essere oggetto di un’ulteriore revisione al verificarsi di una strutturale riduzione del peso dei crediti deteriorati rispetto alla consistenza degli attivi del Gruppo. SREP 2016 – Riduzione dei NPL (Non Performing Loans) In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – cd. SREP) e contiene la richiesta della BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25%. La BCE precisa che il TSCR dell'11,25% potrebbe essere rivisto - tenendo conto di eventuali evoluzioni future delle condizione economiche e finanziarie dell’ente creditizio su base consolidata - una volta che le esposizioni deteriorate (nonperforming) saranno riportate ad un livello sostenibile. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca, a livello consolidato, di fornire alla BCE informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPL) e di non effettuare distribuzioni ai soci. Con riferimento alla raccomandazione sulle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la BCE si aspetta che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier I del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). La BCE segnala che: “il mancato rispetto delle indicazioni di capitale di secondo pilastro non costituisce di per sé violazione dei requisiti di fondi propri. Tuttavia, qualora il capitale della Banca su base consolidata scendesse, o fosse previsto scendere al di sotto del livello delle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la Banca dovrà avvertire immediatamente la BCE e spiegare nel dettaglio le motivazioni del mancato rispetto delle indicazioni di ‘Pillar 2 capital guidance’. La BCE esaminerà le motivazioni per cui il capitale della Banca è sceso o è previsto scendere e si considererà l’adozione di commisurate ed opportune misure specifiche per l’ente creditizio, compresa, in via esemplificativa e non esaustiva, la richiesta di presentazione di un piano di ripristino patrimoniale (capital restoration plan), sulla base dell’art. 16(2) del regolamento (UE) n. 1024/2013.” 36 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO La seconda bozza prevede che entro il 31 gennaio 2017 la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione degli NPL, valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. I requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: 31-12-2017 31-12-2018 31-12-2019 NPL lordi (miliardi euro) max 5,5 max 4,6 max 3,7 Coverage ratio min 45% min 43% min 42% La Banca ha formulato alla BCE, entro il termine fissato per il 3 novembre, le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. La Banca comunica inoltre di avere comunque già in corso, anche in relazione ai recenti favorevoli sviluppi relativi a cartolarizzazioni di NPL, analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. Nonostante le misure già adottate dall’Emittente e le attività realizzate e in corso di realizzazione da parte della Banca, alla Data del Documento di Registrazione non è possibile escludere che, anche a fronte di fattori esterni ed eventi non prevedibili e/o al di fuori del controllo del Gruppo, pervengano ulteriori rischieste da parte della BCE. Inoltre, non si può altresì escludere che nei prossimi esercizi vengano individuati requisiti patrimoniali superiori a quelli previsti e che, pertanto, la Banca sia chiamata a porre in essere ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale. Si segnala inoltre che il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati nel funding plan e nel Piano Strategico 2016-2020 potrebbe determinare impatti negativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Paragrafo 3.1.10 e il Paragrafo 3.1.11 del presente Capitolo 3, nonchè il Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 del Documento di Registrazione. 3.1.3.2 Funding Plan e Piano Strategico 2016 - 2020 La BCE ha notificato alla Banca, con comunicazione del 19 febbraio 2016 (c.d. draft decision) ai sensi del Regolamento UE 1024/2013, l’intenzione di adottare una decisione relativamente a “The reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements” (“La riduzione dei rischi e la presentazione di un piano in conformità ai requisiti di vigilanza”). La Banca ha riscontrato tale comunicazione fornendo i propri commenti nei termini richiesti e ribadendo l’adeguatezza delle strategie, processi, fondi propri e liquidità atti a fronteggiare i rischi correnti e prospettici della Banca anche nel nuovo deteriorato scenario di riferimento. La draft decision faceva esplicito riferimento alle tensioni, soprattutto dal lato della raccolta, che si sono manifestate nel sistema bancario italiano a partire dalla fine di novembre 2015 e conteneva la richiesta alla Banca di predisporre un nuovo funding plan. Tale piano è stato presentato dalla Banca in data 31 marzo 2016. Inoltre, la draft decision, muovendo dalla constatazione che i risultati economici conseguiti dovevano essere considerati ancora deboli, malgrado alcuni miglioramenti soprattutto nell’area del costo del credito e dei costi operativi, conteneva la richiesta di un nuovo piano industriale adattato al corrente scenario di mercato e di un piano a medio termine che riflettesse nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo, entrambi da presentare alla BCE entro il 31 maggio 2016. Le decisioni contenute nella suddetta draft decision sono state confermate con lettera del 31 marzo 2016 di BCE (c.d. final decision), avverso la quale la Banca, in data 11 aprile 2016, ha presentato ricorso amministrativo presso la Commissione Amministrativa del Riesame (ricorso presentato dalla Banca a seguito dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea dei Soci in data 31 marzo 2016). 37 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Detta Commissione, in data 27 aprile 2016, ha proposto, considerato il rinnovamento di due terzi del Consiglio di Amministrazione della Banca (inclusi il Presidente e l’Amministratore Delegato) verificatosi dopo l’adozione della final decision oggetto di contestazione, la revisione da parte del Consiglio di Vigilanza della BCE dei termini finali per la presentazione del piano industriale e del piano a medio termine. In data 4 maggio 2016, la BCE ha fatto pervenire alla Banca una nuova draft decision, in cui, a parziale modifica delle decisioni contenute nella final decision del 31 marzo 2016, ha chiesto alla Banca di presentare a BCE: − entro il 31 maggio 2016, le linee guida del piano industriale e piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del funding plan presentato il 31 marzo 2016; − entro il 30 giugno 2016, il piano industriale e il piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016. In data 17 maggio 2016, l’Emittente ha ricevuto la final decision di BCE che ha confermato la draft decision ricevuta in data 4 maggio 2016. Alla Data del Documento di Registrazione, Banca Carige ha presentato, nei termini richiesti da BCE, l’aggiornamento del funding plan presentato in data 31 marzo 2016 e il Piano Strategico 2016 – 2020 che include il piano a medio termine. Nell’aggiornamento del funding plan vengono sostanzialmente confermate le linee strategiche già contenute nel funding plan del 31 marzo 2016 finalizzate alla gestione della liquidità ed al mantenimento dell’indicatore di vigilanza LCR (Liquidity Coverage Ratio) al di sopra del 90% (richiesto da BCE nell’ambito dello SREP), calcolato come il minimo regolamentare del 70% incrementato dell’add-on del 20%. L’aggiornamento del funding plan (così come il funding plan presentato il 31 marzo 2016) prevede uno scenario base e uno scenario stressato al fine di testare la robustezza del funding plan 2016 e quindi la capacità del Gruppo Carige di garantire livelli di LCR superiori al livello minimo richiesto dalla BCE (come ricordato, pari al 90%) anche in presenza di shock inattesi. Il Piano Strategico 2016-2020, approvato in data 29 giugno 2016 dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente e che sostituisce integralmente il precedente Piano Industriale 2015 – 2019, si basa su assunzioni macroeconomiche che stimano una crescita economica dell’Italia di dimensione contenuta, il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse e una crescita contenuta nella concessione di nuovo credito; il Piano Strategico 2016-2020 mira a rilanciare l’attività del Gruppo nei prossimi cinque anni, rafforzandone il ruolo di banca commerciale di riferimento del territorio attraverso il rinnovamento dell’offerta alla clientela e del modello di servizio. In particolare, la nuova strategia del Gruppo si basa sui seguenti pilastri: 1) rafforzamento del bilancio; 2) aumento dell’efficienza; 3) rifocalizzazione della Banca; e 4) rinnovata offerta commerciale ai clienti. Tenuto conto che il Piano Strategico 2016-2020 si basa anche su assunzioni macroeconomiche, come tali non prevedibili e/o al di fuori del controllo dell’Emittente, non si può escludere che possano intervenire eventi tali da impedirne, in tutto o in parte, la sua attuazione nei tempi e nelle modalità previste. La mancata realizzazione del Piano Strategico 2016-2020 nella misura e nei tempi prospettati potrebbe, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo, con particolare riferimento alla qualità del credito, alla capacità di erogare nuovi flussi di finanziamento, alla disponibilità di adeguati flussi di raccolta e al relativo costo (cfr.: Capitolo 3, Paragrafo 3.1.8 “Rischi connessi al Piano Strategico 2016-2020” e Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 del Documento di Registrazione). 3.1.3.3 Attività ispettive Ispezioni 2015 A partire da aprile 2015 e fino a luglio 2015 nell’ambito del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP) è stata condotta un’ispezione on site in merito a governo dei rischi e propensione al rischio, che ha riguardato la valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e la valutazione del Risk Appetite Framework dell’Emittente. Gli esiti della verifica tematica sono pervenuti in data 11 febbraio 2016. Le aree individuate che necessitano di miglioramento riguardano il monitoraggio dei processi creditizi, il Risk Appetite Framework, l’informativa al Consiglio di Amministrazione, il ruolo del Risk Management e l’organizzazione della funzione Compliance. In data 30 marzo 2016, Banca Carige ha inviato alla BCE il piano di lavoro con le attività di remediation attualmente in corso di 38 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO implementazione. Al momento, sono state condotte le attività di remediation relative alle aree Risk Appetite Framework, informativa al Consiglio di Amministrazione, ruolo del Risk Management e organizzazione della Compliance. Sono in corso di completamento le attività di remediation relative al miglioramento del monitoraggio dei processi creditizi. Tra il 21 settembre 2015 e il 10 dicembre 2015 si è svolta un’ispezione on site avente ad oggetto il rischio di liquidità e il rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario dell’Emittente. In data 2 giugno 2016, sono pervenuti gli esiti in bozza di tale ispezione, ai quali Banca Carige ha risposto con propri commenti in data 17 giugno 2016. In data 11 luglio 2016 sono pervenuti all’Emittente gli esiti finali di tali ispezione. Le raccomandazioni pervenute da BCE sono relative agli aspetti organizzativi e di processo di entrambi i rischi. In data 9 settembre 2016, Banca Carige ha inviato alla BCE il piano di lavoro con le attività di remediation attualmente in corso di implementazione. Il piano è oggetto di monitoraggio periodico. Le attività di remediation per le quali il completamento è richiesto per la fine del mese di dicembre 2016 sono in corso di svolgimento come da piano. Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività per le quali il completamento è richiesto per la fine del mese di giugno 2017 verrà avviato successivamente. Ispezioni 2016 In data 18 gennaio 2016, la Banca ha informato che la BCE, in linea con le priorità del Meccanismo di Vigilanza Unico fissate per il 2016, ha condotto, nell’ambito dell’ordinario processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), una verifica tematica sulla strategia, la governance, i processi e le metodologie di gestione del portafoglio crediti deteriorati. Alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente è in attesa dei relativi esiti. Dal marzo 2016 fino a luglio 2016, nell’ambito del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP), è stata condotta un’ispezione on site avente ad oggetto il rischio di credito con focalizzazione su garanzie reali, accantonamenti e cartolarizzazioni. Alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente è in attesa degli esiti definitivi, tuttavia, le valutazioni dei crediti effettuate in sede di predisposizione del bilancio consolidato semestrale intermedio, stimate sulla base delle evidenze emergenti a seguito del monitoraggio dell’evoluzione dei rapporti in essere con la clientela affidata e della loro situazione economico finanziaria, hanno tenuto altresì conto delle indicazioni dell’Organo di Vigilanza in sede ispettiva con particolare riferimento alla determinazione delle rettifiche di valore analitiche. Anche alla luce di ulteriori evidenze preliminari attinenti a talune criticità emerse nell’ambito dell’ispezione con riferimento al profilo di rischio ed alle strategie, alla struttura organizzativa ed ai processi di affidamento, monitoraggio, classificazione, gestione delle garanzie ed altre tecniche di mitigazione del rischio, recupero, determinazione delle rettifiche di valore su base statistica, validazione dei dati e controllo ai diversi livelli della Banca, nonché delle connesse indicazioni qualitative e preliminari fornite dall’Organo di Vigilanza, il Gruppo ha avviato alcuni progetti, tuttora in corso, per apportare alcuni affinamenti alle policy, alle procedure ed ai parametri utilizzati nella valutazione degli asset creditizi. Nell’ambito del programma di valutazione prudenziale in data 11 ottobre 2016 è stata avviata un’ispezione da parte di BCE avente per oggetto la valutazione dell’internal governance inclusa la compliance. Sempre nell’ambito del programma di valutazione prudenziale è stata avviata il 28 settembre 2016 un’ispezione in loco da parte di BCE avente per oggetto la valutazione della governance e della gestione dei rischi del Gruppo. *** Non si può escludere che ad esito degli accertamenti di cui sopra pervengano altre richieste di interventi correttivi da parte della BCE o che quest’ultima attivi ulteriori iniziative di vigilanza nei confronti dell’Emittente. 3.1.4 Rischi connessi all’impugnativa dei bilanci 2013 da parte di Consob ai sensi dell’articolo 157 comma 2 TUF. Procedimenti Consob sui bilanci 2012. Il Bilancio Consolidato 2012 ed il bilancio di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012 sono stati sottoposti ad attività istruttoria da parte di Consob che, con nota dell’8 novembre 2013, ha evidenziato talune ipotesi di non conformità ai principi contabili applicabili. In particolare, con riferimento al Bilancio Consolidato 2012, le carenze e le criticità rilevate da Consob riguardavano: (i) l’impairment test relativo alle CGU bancarie e, (ii) la valutazione della partecipazione nella Banca d’Italia. Con riferimento al bilancio di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012 le carenze e criticità rilevate da Consob 39 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO riguardavano, oltre quanto già rilevato per il Bilancio Consolidato 2012, la valutazione delle controllate assicurative (Amissima Vita e Amissima Assicurazioni). A seguito della trasmissione da parte di Banca Carige delle proprie considerazioni in ordine ai fatti ed alle circostanze di cui sopra, in data 10 gennaio 2014, Consob ha assunto la Delibera n. 18758 avente ad oggetto l’accertamento della non conformità del Bilancio Consolidato 2012 e del bilancio di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2012, nonché del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013 di Banca Carige alle norme che ne disciplinano la redazione. Per maggiori informazioni sul procedimento Consob relativo al bilancio consolidato e di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2012 si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione nonché il Bilancio Consolidato 2014 ( http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf - pag 17 e ss. e pag 146 e ss.). *** Ad esito dell’attività istruttoria condotta da Consob nel 2013 e della delibera n. 18758 assunta da Consob in data 10 gennaio 2014, aventi ad oggetto l’accertamento della non conformità del bilancio consolidato e del bilancio di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2012, nonché del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013 di Banca Carige alle norme che ne disciplinano la redazione, come reso noto al mercato con comunicato stampa diffuso il 9 gennaio 2015, Consob, ai sensi dell’articolo 157, comma 2, del TUF, ha convenuto in giudizio la Banca dinanzi al Tribunale di Genova con atto di citazione, notificato in pari data, chiedendo al Tribunale adito la declaratoria di nullità o di annullamento della delibera assembleare del 30 aprile 2014 di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013, per asserita non conformità del predetto bilancio alle norme che ne disciplinano la redazione ed in particolare ai Principi Contabili IAS 1, 8 e 36, nonché l’accertamento della asserita non conformità del bilancio consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2013 ai suddetti Principi Contabili. Per maggiori informazioni sul procedimento Consob relativo al bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013 si rimanda al Bilancio Consolidato 2014 (http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf - pag 17 e ss. e pag 146 e ss.), al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione, nonché al comunicato stampa di Banca Carige del 28 marzo 2014 in riscontro alle richieste informative formulate da Consob, disponibile sul sito internet dell’Emittente. Nell’atto di citazione, in particolare, Consob ha contestato a Banca Carige la non condivisione delle modalità di recepimento delle osservazioni formulate nella propria Delibera 18758, riguardanti la rideterminazione, ai sensi del Principio Contabile Internazionale IAS 8, dei valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Secondo Consob, le violazioni contestate avrebbero conseguentemente comportato anche una violazione del principio generale di competenza economica. La Banca si è costituita in giudizio con comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata presso il Tribunale di Genova - Sezione IX, contestando le deduzioni, pretese e allegazioni avversarie. La prima udienza di comparizione si è tenuta in data 19 maggio 2015. A seguito del deposito delle memorie istruttorie, all’udienza tenutasi in data 5 maggio 2016 entrambe le parti hanno insistito per la fissazione dell’udienza di precisazione delle conclusioni. Con ordinanza emessa fuori udienza, il Giudice, a scioglimento della riserva assunta, ha ritenuto l’opportunità di sentire un Consulente Tecnico in ordine ad alcuni dei rilievi formulati da Consob e ha quindi fissato l’udienza del 6 giugno 2016 per sentire i difensori delle parti sul quesito da formulare al CTU, nonché sull’eventuale individuazione di un CTU (o di una rosa di CTU) di comune fiducia. Nel corso di tale udienza, le parti hanno sottoposto al Giudice una rosa di CTU di comune fiducia, suggerendo altresì che la formulazione del quesito peritale venga discussa e concordata tra il – ovvero, i – Consulente/i Tecnico/i d’Ufficio ed i consulenti di parte. Il Giudice si è riservato di portare al Collegio la proposta e di provvedere quindi in merito con separata ordinanza. A scioglimento della riserva, il Giudice ha nominato quale CTU il prof. Mario Massari (scelto nella predetta rosa di comune fiducia) e ha rinviato l’udienza al 19 luglio 2016 per il conferimento dell’incarico e la formulazione del quesito. . All’udienza del 19 luglio 2016 è stata demandata al CTU prof. Mario Massari, che ha prestato rituale giuramento, la risoluzione del quesito formulato concordemente tra le parti. Il Giudice ha quindi assegnato i termini per lo svolgimento delle operazioni peritali fissando al 16 febbraio 2017 il termine per il deposito della versione definitiva dell'elaborato peritale e rinviando la causa all’udienza del 22 febbraio 2017 per l’esame delle relative risultanze. 40 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Al riguardo, si segnala che, a giudizio dell’Emittente, gli effetti contabili dell’eventuale accoglimento dell’impugnativa promossa da Consob sarebbero di carattere storico-informativo; inoltre, tali eventuali conseguenze sui bilanci di Banca Carige si produrrebbero per effetto di una sentenza che accogliesse le domande formulate dalla Consob nel proprio atto di citazione e al momento del passaggio in giudicato di detta sentenza. In caso di passaggio in giudicato di declaratoria di nullità o di annullamento della delibera di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013 e dell’eventuale accertamento della non conformità del Bilancio Consolidato 2013, infatti, Banca Carige sarebbe tenuta – in linea con l’orientamento prevalente in dottrina e giurisprudenza – ad applicare il Principio Contabile IAS 8 nel bilancio al 31 dicembre 2013 senza approvare un nuovo bilancio in luogo di quello invalidato, bensì provvedendo ad operare le necessarie rettifiche nel bilancio dell’esercizio nel corso del quale si dispiegano gli effetti della pronuncia di invalidità (ossia nel corso dell’esercizio in cui venisse pronunciata la sentenza definitiva). L’eventuale applicazione dello IAS 8 nel bilancio 2013 non produrrebbe alcuna conseguenza sui saldi patrimoniali di Banca Carige, bensì solo sul risultato economico 2013, in quanto la ripartizione in parte all’esercizio 2012 e in parte all’esercizio 2013 delle svalutazioni operate da Banca Carige nel corso dell’esercizio 2013 determinerebbe solamente un miglioramento del risultato economico dell’esercizio 2013 e simmetricamente un peggioramento del risultato economico dell’esercizio 2012. L’eventuale sentenza di accoglimento delle domande formulate dalla Consob produrrebbe, pertanto, conseguenze dal punto di vista contabile di carattere storicoinformativo, atteso che la diversa competenza economica di parte delle svalutazioni non si riverbererebbe sui bilanci successivi a quelli al 31 dicembre 2013. In merito ai profili di rischio tributario correlati all’impugnativa da parte della Consob, si rileva che la stessa non comporta di per sé alcuna modifica della posizione fiscale dell’Emittente, assunta la perdurante validità dei predetti bilanci consolidato e di esercizio 2013 sino alla data di passaggio in giudicato di un’eventuale sentenza declaratoria della nullità dei bilanci stessi; solo a quel punto, infatti, si potrebbero ipotizzare effetti fiscali con riferimento a fattispecie tributarie che richiamano direttamente grandezze di bilancio. Per maggiori informazioni in merito alle eventuali implicazioni fiscali derivanti dall’eventuale accoglimento dell’impugnativa promossa da Consob si rinvia al successivo Paragrafo 3.1.13 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Tenuto conto delle ragioni addotte dalla Banca nel corso delle interlocuzioni con la Consob e dell’informativa tempo per tempo fornita alla stessa e al mercato, la Banca ritiene – anche sulla base delle considerazioni sviluppate da autorevoli professionisti incaricati - non probabile il rischio di soccombenza nel procedimento civile instaurato dalla Consob e non ha, pertanto, provveduto alla rideterminazione dei dati comparativi 2013. Tale valutazione è, altresì, suffragata da ulteriori elementi quali lo stadio preliminare del giudizio, l’assenza – nell’atto di citazione – di qualsiasi indicazione circa l’entità delle rettifiche richieste e la natura delle contestazioni, aventi a oggetto scelte rientranti nella discrezionalità tecnico valutativa dell’estensore del bilancio. Con riferimento alle contestazioni mosse dalla Consob nel proprio atto di citazione in merito alle modalità di recepimento delle proprie osservazioni circa le partecipazioni nelle controllate assicurative (per la cui descrizione si rimanda al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione), si segnala che, a giudizio dell’Emittente, l’eventuale accoglimento dell’impugnativa promossa da Consob non dovrebbe dispiegare effetti negativi sul processo di cessione di Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (concluso nel corso dell’anno 2015) considerato che dette contestazioni, dato l’oggetto delle medesime, rileverebbero a livello della controllante Banca Carige e che, come sopra indicato, eventuali conseguenze sui bilanci di Banca Carige si produrrebbero solo in conseguenza di una sentenza che accogliesse le domande attoree e al momento del passaggio in giudicato di detta sentenza. Alla luce di quanto sopra, la Banca confida che l’Autorità Giudiziaria confermi la correttezza del proprio operato e la conformità dei bilanci alle norme che ne disciplinano la redazione. Tuttavia, alla Data del Documento di Registrazione il procedimento instaurato da Consob è ancora in corso e non si può escludere che Banca Carige possa essere destinataria di ulteriori contestazioni, azioni e/o provvedimenti da parte di Consob e di altri soggetti, ivi incluse le Autorità giudiziarie, con possibili effettti negativi patrimoniali e reputazionali per l’Emittente. Per ulteriori informazioni in merito all’impugnativa del bilancio 2013 da parte di Consob ai sensi dell’articolo 157, comma 2, TUF, si rimanda al Bilancio Consolidato 2015 (disponibile sul sito dell’Emittente al seguente indirizzo: 41 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf , pag. 17 e ss., pag. 27 e ss. e pag. 141 e ss.) nonché al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. Si segnala inoltre che, in data 27 novembre 2015, Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della BCE avente ad oggetto gli esiti del processo di SREP, in cui BCE richiede alla Banca il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio (CET 1 Ratio) su base consolidata pari all’11,25%, livello ritenuto idoneo a fronteggiare i rischi specifici della Banca ivi inclusi i significativi rischi reputazionali e legali connessi a: (i) la decisione della Consob di richiedere al Tribunale di Genova l'annullamento della delibera assembleare di approvazione del bilancio di esercizio 2013 e (ii) i procedimenti penali pendenti a carico degli ex vertici di Banca Carige. Con riferimento alla richiesta di annullamento della delibera assembleare di approvazione del bilancio di esercizio 2013 avanzata da Consob e fermo restando che l’Emittente considera non probabile il rischio di soccombenza, l’eventuale sentenza di accoglimento delle domande formulate da Consob produrrebbe conseguenze contabili di carattere storicoinformativo, atteso che la diversa competenza economica di parte delle svalutazioni non si riverbererebbe sui bilanci successivi a quelli al 31 dicembre 2013. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al Paragrafo 3.1.13 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Si segnala infine che al 31 dicembre 2015 il requisito patrimoniale risulta soddisfatto, essendo il CET 1 Ratio pari al 12,4% in termini phased-in. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al Paragrafo 3.1.3 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 3.1.5 Rischi connessi ad alcuni procedimenti sanzionatori di Banca d’Italia in materia di antiriciclaggio Ad esito dell’accertamento condotto da Banca d’Italia presso Centro Fiduciario dal 19 settembre 2013 al 14 gennaio 2014, con comunicazione notificata in data 31 marzo 2014, l’Unità di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia ha contestato al Direttore di Centro Fiduciario in carica all’epoca dei fatti, nonché a Centro Fiduciario (chiamata a rispondere in solido) la violazione di alcuni obblighi previsti dal Decreto Legislativo Antiriciclaggio in relazione a un mandato fiduciario finalizzato alla gestione di liquidità. In particolare, l’Autorità di Vigilanza ha contestato l’asserita violazione degli adempimenti previsti dal Decreto Legislativo Antiriciclaggio ai fini degli obblighi di segnalazioni sospette, punibile, ai sensi dell’articolo 57, comma 4, del citato Decreto, con una pena pecuniaria dall’1% (Euro 7.000) al 40% (Euro 280.000) del valore dell’operazione (Euro 700.000). Ciascuna delle parti destinatarie del procedimento può presentare al Ministero dell’Economia e delle Finanze scritti difensivi e documentazione a supporto entro il termine di 30 giorni dalla notificazione della violazione. In data 29 aprile 2014, Centro Fiduciario ha trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze la propria memoria difensiva. Alla Data del Documento di Registrazione, detto procedimento è ancora in corso e, ai sensi della normativa vigente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve notificare l’eventuale provvedimento sanzionatorio entro il termine di cinque anni dal momento dell’avvenuta notifica della contestazione agli autori della violazione. Con verbale di contestazione del 23 gennaio 2015, notificato in data 5 febbraio 2015, la Guardia di Finanza ha contestato al direttore di un’agenzia di Banca Carige e alla Banca medesima, in qualità di obbligato solidale, la violazione dell’articolo 41 del Decreto Legislativo Antiriciclaggio per omessa segnalazione di operazioni sospette per un importo complessivo di Euro 502.237,00. Ai sensi dell’articolo 57, comma 4, del Decreto Legislativo Antiriciclaggio la violazione contestata è punibile con una pena pecuniaria dall’1% (ossia Euro 5.022,37) al 40% (ossia Euro 200.894,80) del valore dell’operazione. In data 3 marzo 2015, Banca Carige ha trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze la propria memoria difensiva. Alla Data del Documento di Registrazione, il procedimento è in corso e potrebbe determinare effetti sotto il profilo reputazionale per l’Emittente. Ai sensi della normativa vigente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve notificare l’eventuale provvedimento sanzionatorio entro il termine di cinque anni dal momento dell’avvenuta notifica della contestazione agli autori della violazione. Per maggiori informazioni in merito ai procedimenti sanzionatori avviati da Banca d’Italia si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. 42 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 3.1.6 Rischi connessi ai procedimenti penali Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Documento di Registrazione, la Procura della Repubblica di Genova sta svolgendo indagini in relazione al procedimento penale n. 10688/2013 r.g. n.r., nell’ambito delle quali l’ex presidente dell’Emittente Giovanni Berneschi è indagato per i reati di cui agli articoli 2622, commi 3 e 4 (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), e 2637 (aggiotaggio) del Codice Civile, appropriazione indebita ex articolo 646 del Codice Penale; alla predetta data, l’Emittente è in attesa di conoscere l’esito delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica e, a quanto consta, i fatti oggetto dell’imputazione sarebbero stati in parte desunti dai rilievi di Banca d’Italia e della Consob (per informazioni in merito agli accertamenti ispettivi di Banca d’Italia e ai procedimenti Consob si vedano i Paragrafi 3.1.4 e 3.1.5 del presente Capitolo 3 e il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione). Nel contesto del suddetto procedimento, erano stati altresì contestati altri reati (in particolare i reati di associazione a delinquere aggravato dalla natura transnazionale della associazione medesima, truffa aggravata, appropriazione indebita, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla natura transnazionale del gruppo criminale organizzato), in relazione ai quali, per quanto a conoscenza dell’Emittente, sono state emesse misure cautelari personali e reali, tra l’altro, nei confronti dell’ex Presidente dell’Emittente; per quanto a conoscenza dell’Emittente, tali reati sono stati oggetto di uno stralcio e sono confluiti nel procedimento penale n. 17008/14 sempre avanti il Tribunale di Genova, che alla Data del Documento di Registrazione è nella fase dibattimentale. Nell’ambito del citato procedimento penale r.g.n. 17008/2014 in essere presso il Tribunale di Genova, in data 15 giugno 2015 il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Genova ha disposto il rinvio a giudizio, eccezion fatta per le posizioni di alcuni imputati, per i quali il GUP ha pronunciato, rispettivamente, (i) sentenza di non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato limitatamente ad una delle fattispecie contestate, (ii) sentenza di patteggiamento, con annesso provvedimento di confisca e (iii) provvedimento di stralcio, dichiarando la propria incompetenza territoriale a favore del Tribunale di Milano. A seguito dell’avvenuta sostituzione del Collegio giudicante all’udienza del 5 ottobre 2015, il procedimento ha subito due successivi rinvii per le decisioni sulle questioni preliminari sollevate. Il Giudice, nell’udienza del 19 novembre 2015 si è espresso negativamente in merito alla richiesta di costituzione di parte civile presentata da parte di alcuni azionisti e nell’udienza del 9 dicembre 2015 ha respinto le richieste presentate dai difensori degli imputati. Alla Data del Documento di Registrazione, tale procedimento è nella fase dibattimentale: la Banca si è costituita parte civile e segue l'andamento del processo in attesa della fase finale, nella quale assumerà le proprie conclusioni. Per quanto a conoscenza dell’Emittente, si segnala tuttavia che la Banca non può escludere che lo sviluppo delle indagini possa far emergere ulteriori condotte penalmente rilevanti anche a carico di altri soggetti o che dai fatti oggetto di indagine possano derivare situazioni in cui sia possibile congetturare la richiesta di danni e/o risarcimenti a carico del Gruppo da parte di terzi quali persone offese e/o danneggiate. Tali eventuali azioni risarcitorie costituiscono una mera ipotesi e, pertanto, non ne è in alcun modo valutabile l’eventuale fondatezza: in ogni caso, anche ove esperite, tali azioni difficilmente potrebbero comportare esborsi a carico dell’Emittente prima della definizione dei relativi giudizi, definizione che è ragionevole aspettarsi possa avere luogo in un orizzonte temporale valutabile in termini di anni a decorrere dalla Data del Documento di Registrazione. L’Emittente si riserva di esperire ogni azione a tutela dei propri diritti e interessi danneggiati dalle condotte lesive che sono emerse all’esito delle indagini penali in corso. A seguito di un’eccezione di incompetenza territoriale presentata nell’ambito del predetto procedimento oggetto di stralcio da parte della difesa di uno degli imputati, la posizione di quest’ultimo è stata ulteriormente stralciata e trasferita in un nuovo procedimento penale aperto presso il Tribunale di Milano, attualmente nella fase dibattimentale. Si segnala che, per quanto attiene ai reati costituenti presupposto della responsabilità dell’ente ex Decreto Legislativo 231 ed essendo tali illeciti ascritti ad un soggetto apicale, l’Emittente è stata iscritta nel registro degli indagati per l’illecito amministrativo dipendente da reato ex articolo 25-ter del Decreto Legislativo 231, per i reati di false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori e di aggiotaggio. Le indagini hanno ad oggetto, tra l’altro, anche la regolarità nella concessione di fidi e nella complessiva gestione dei rapporti creditori nonché la conformità dei modelli organizzativi interni inerenti l’affidamento e la gestione dei fidi e la redazione dei bilanci alla normativa di settore. Si precisa che, indipendentemente da qualunque valutazione sulla fondatezza dell’addebito mosso all’Emittente stessa, i rischi conseguenti 43 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO al più grave trattamento sanzionatorio in astratto applicabile all’Emittente stessa per gli illeciti amministrativi contestati sono stimabili in misura non superiore a Euro 2 milioni, mentre per tali illeciti non sono previste sanzioni interdittive. A quanto consta, tale procedimento è stato trasmesso per ragioni di competenza territoriale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma: allo stato il procedimento non risulta ancora assegnato ad alcun magistrato di tale Procura. Si segnala inoltre che, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nell’ambito del procedimento penale r.g. n. 10688/2013, oltre al Centro Fiduciario stesso ai sensi degli articoli 25-ter e 25-octies del Decreto Legislativo 231, sono stati indagati e destinatari di misure cautelari personali e reali anche tre dipendenti distaccati con mansioni direttive presso il Centro Fiduciario per i reati di ostacolo all’esercizio delle funzioni della autorità pubbliche di vigilanza ex articolo 2638 del Codice Civile, di riciclaggio ex articolo 648-bis del Codice Penale e concorso nell’evasione delle imposte sui redditi ex articolo 4 del Decreto Legislativo n. 74/2000 ed è stata disposta la prosecuzione della società suddetta da parte del Commissario Giudiziale di Centro Fiduciario per la durata di sei mesi dal 17 luglio 2014, ex articoli 13, commi 1 e 2, 15 e 45, comma 3, del Decreto Legislativo 231. Al riguardo si segnala che in data 17 gennaio 2015 è cessato il predetto periodo di commissariamento e che il Centro Fiduciario ha ripreso la piena operatività. Nell'udienza preliminare del 23 maggio 2016, il Centro Fiduciario ha presentato istanza per la definizione della propria posizione ai sensi dell'articolo 63 Decreto Legislativo 231 (c.d. patteggiamento) e il Giudice dell’udienza preliminare ha provveduto ad effettuare uno stralcio della posizione del Centro Fiduciario riservandosi di decidere in ordine all’accoglimento dell’istanza all’esito dell’udienza preliminare che prosegue nei confronti degli indagati persone fisiche e la cui prosecuzione è fissata per il 12 ottobre 2018. Qualora l’istanza dovesse essere accolta, i costi complessivi cui il Centro Fiduciario andrebbe incontro per i diversi titoli (sanzioni pecuniarie, risarcimento del danno e profitto da sottoporre a confisca) ammonterebbero a non oltre 650.000,00 Euro a fronte dei quali la controllata ha prudenzialmente accantonato 620.000,00 Euro. Inoltre, risulta all’Emittente l’esistenza di ulteriori procedimenti che attualmente non vedono parte in causa né la Banca né altre società del Gruppo Carige, relativi alla concessione di crediti ad alcune società e/o persone fisiche che sarebbero successivamente risultate non solvibili, nell’ambito dei quali risulterebbero indagati alcuni dirigenti del Gruppo. Poiché l’Emittente non è parte di tali indagini e, quindi, non è a conoscenza degli atti processuali, Banca Carige non è in grado, allo stato, di fornire valutazioni maggiormente analitiche sulla vicenda citata. Alla Data del Documento di Registrazione e con riferimento alle complessive vicende penali che hanno avuto ampio risalto sugli organi di stampa, non è pertanto possibile fornire valutazioni maggiormente analitiche sulle predette vicende processuali, che tuttavia l’Emittente segue con la massima attenzione come persona offesa ovvero danneggiata da reato. Per informazioni sui procedimenti penali sopra descritti si rimanda al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. *** Si segnala infine per completezza che in data 27 novembre 2015 Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della Banca Centrale Europea avente ad oggetto gli esiti dello SREP svolto dall’Autorità di Vigilanza ai sensi della Direttiva Comunitaria 2013/36/UE. Nella SREP decision BCE richiede alla Banca il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio (CET1 Ratio) su base consolidata pari all’11,25%, livello ritenuto idoneo a fronteggiare i rischi specifici della Banca ivi inclusi i significativi rischi reputazionali e legali connessi a: (i) la decisione della Consob di richiedere al Tribunale di Genova l'annullamento della delibera assembleare di approvazione del bilancio di esercizio 2013 e (ii) i procedimenti penali pendenti a carico degli ex vertici di Banca Carige. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia ai precedenti Paragrafi 3.1.3 e 3.1.11 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 3.1.7 Rischi connessi al rating di tipo speculativo assegnato all'Emittente Il rating assegnato all’Emittente da parte delle principali agenzie internazionali rappresenta un’indicazione del merito creditizio dell’Emittente medesimo e l’outlook rappresenta il parametro che indica la tendenza attesa nel prossimo futuro 44 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO circa i rating assegnati all’Emittente. Peraltro, tali indicazioni potrebbero non riflettere tempestivamente le evoluzioni nella situazione di solvibilità dell’Emittente e del Gruppo. Alla Data Documento di Registrazione, alla Banca sono assegnati giudizi di rating da parte delle agenzie internazionali Fitch Ratings e Moody’s, agenzie che, in data 31 ottobre 2011, hanno ottenuto la registrazione a norma del Regolamento n. 1060/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009 relativo alle agenzie di rating del credito. Si fa presente, pertanto, che entrambi i giudizi attribuiti all’Emittente sono “speculativi” ossia particolarmente esposti ad avverse condizioni economiche, finanziari e settoriali. La tabella che segue indica i giudizi di rating rilasciati dalle citate agenzie internazionali alla Data del Documento di Registrazione: Agenzia di Rating Moody’s (1) Fitch (2) Lungo termine Caa1 B- Rating Emittente Breve Outlook termine Not Prime Developing B Stabile Lungo termine B3 - Rating Depositi Breve termine Not Prime - Outlook Ultimo report Developing 5 ottobre 2016 16 maggio 2016 (1) Ai sensi della scala dei giudizi Moody’s Investor Service, il giudizio “Caa1” indica impegni ritenuti di scarsa affidabilità e il rischio di credito è molto elevato. (versione in lingua originale: “Obligations rated Caa are judged to be of poor standing and are subject to very high credit risk.”).Ai sensi della scala dei giudizi Moody’s Investor Service, il giudizio “NP” a breve termine indica emittenti valutati Not Prime e che, quindi, non si trovano in nessuna delle categorie di rating Prime (versione in lingua originale: “Issuers rated Not Prime do not fall within any of the Prime rating categories”). (2) Ai sensi della scala dei giudizi Fitch Ratings, il giudizio “B” indica che un’aspettativa di rischio di default è presente, ma rimane un limitato margine di sicurezza. Permane inoltre una flessibilità che permette di adempiere agli impegni di natura finanziaria, che tuttavia risente del rischio di deterioramento del business e del contesto economico (versione in lingua originale: “‘B’ ratings indicate that material default risk, is present, but a limited margin of safety remains. Financial commitments are currently being met; however, capacity for continued payment is vulnerable to deterioration in the business and economic environment.”). Ai sensi della scala dei giudizi Fitch Ratings, il giudizio “B” a breve termine indica impegni per i quali la capacità intrinseca di rimborso tempestivo è minima, in aggiunta ad un’elevata vulnerabilità nel breve periodo dovuta ad eventuali condizioni economiche e/o finanziarie avverse nel breve periodo (versione in lingua originale: “Minimal capacity for timely payment of financial commitments, plus heightened vulnerability to near term adverse changes in financial and economic conditions”). In data 5 ottobre 2016 Moody’s ha confermato il giudizio attribuito alla Banca l’8 aprile 2014: ‘Caa1’ per il lungo termine e ‘Not prime’ per il breve, mantenendo l’outlook developing assegnato il 25 gennaio 2016. Riguardo al rating a lungo termine dei depositi, il giudizio è stato confermato a ‘B3’, ponendo lo stesso in outlook developing da positivo. Confermato anche lo standalone baseline credit assessment (“BCA”) a ‘caa3’; tale giudizio tiene conto in particolare dei seguenti elementi: asset quality, buffer di capitale rispetto al target SREP, redditività e liquidità. Secondo Moody’s, il piano di ristrutturazione che Carige sta mettendo in atto ne migliorerà il profilo di rischio, grazie alla riduzione dello stock di crediti deteriorati e all’incremento della redditività previsti. Al tempo stesso, secondo l'agenzia, tale piano presenta un rischio di esecuzione molto elevato dati un contesto operativo molto volatile, il rischio di contagio derivante da problematiche di altre banche del settore e la maggiore pressione esercitata dal Single Supervisory Mechanism della BCE. In data 16 maggio 2016 Fitch ha rivisto il rating a lungo termine a ‘B-’ da ‘B’, con outlook stabile. Il downgrade – riflesso dal Viability Rating (VR), rivisto a ‘b-‘ da ‘b’ – è dovuto al deflusso di raccolta avvenuto tra fine 2015 e i primi tre mesi del 2016 a seguito del processo di risoluzione di quattro banche italiane. Nel suo comunicato l’Agenzia rileva altresì che il profilo di liquidità complessivo di Carige è stato mantenuto superiore ai limiti regolamentari e che ad aprile la raccolta ha smesso di diminuire, registrando una piccola crescita netta. Il rating riflette inoltre la scarsa qualità degli attivi con le relative pressioni sul patrimonio della Banca e un modello di business non profittevole, la cui inversione di tendenza rappresenta la sfida cui è chiamato il nuovo management, nominato recentemente. 45 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Di seguito si fornisce uno schema riepilogativo in cui sono riportate le scale di rating utilizzate da Fitch e Moody’s: SCALA RATING EMITTENTE BANCA CARIGE Moody's Categoria speculativa Categoria investimento Lungo termine Breve termine Aaa Aa1 Aa2 Aa3 A1 A2 A3 Baa1 Baa2 Baa3 Ba1 Ba2 Ba3 B1 B2 B3 Caa1 Caa2 Caa3 Ca C P-1 P-1 P-1 P-1 P-1 P-1 P-2 P-2 P-3 P-3 NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) NP (Not prime) Fitch Lungo termine Breve termine AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC+ CCC CCCCC C DDD DD D F-1+ F-1+ F-1+ F-1+ F-1 F-1 F-2 F-2 F-3 F-3 B B B B B B C C C C C D D D Si segnala infine che il 22 settembre 2015, a seguito della revoca dall’incarico ad essa conferito, Standard & Poor's ha ritirato i rating assegnati alla Banca (che, a tale data, erano pari a ‘B-’ per il lungo termine e ‘C’ per il breve, con outlook stabile). Il rating dell’Emittente può essere inoltre condizionato dal rating dello Stato italiano che, alla Data del Documento di Registrazione, è più alto di quello dell’Emittente. Pertanto un ulteriore peggioramento del rating sovrano dell’Italia potrebbe condurre a un ulteriore abbassamento del rating dell’Emittente, con conseguenti effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Al riguardo, si segnala che, in data 14 febbraio 2014 il rating attribuito da Moody’s ai titoli di stato italiani è stato confermato al livello “Baa2”, mentre l’outlook è stato portato a stabile da negativo mentre quello attribuito da Fitch Ratings (“BBB+”) è stato confermato in data 25 ottobre 2015, mantenendo l’outlook a stabile. 3.1.8 Rischi connessi al Piano Strategico 2016 – 2020 In data 29 giugno 2016, anche in considerazione di quanto contenuto nella final decision di BCE ricevuta dall’Emittente in data 17 maggio 2016, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato all’unanimità il Piano Strategico 20162020, che sostituisce integralmente il precedente Piano Industriale 2015 – 2019, contenente gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2016-2020. In pari data, il Piano Strategico 2016-2020 è stato illustrato dall’Emittente alla comunità finanziaria attraverso il documento di presentazione del 29 giugno 2016 denominato “2016 – 2020 Piano Strategico”, disponibile sul sito della Banca all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/wpsgrp/portal/istituzionale/carige-ist-ita/investor-relations/presentazioni, 46 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO cui si rinvia per maggiori informazioni al riguardo unitamente al comunicato stampa diffuso in pari data e anch’esso disponibile sul sito dell’Emittente al seguente indirizzo: http://www.gruppocarige.it/wpsgrp/portal/istituzionale/carige-ist-ita/investor-relations. Il Piano Strategico 2016-2020 si basa su assunzioni macroeconomiche che stimano una crescita economica dell’Italia di dimensione contenuta, il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse e una crescita contenuta nella concessione di nuovo credito; il Piano Strategico 2016-2020 mira a rilanciare l’attività del Gruppo nei prossimi cinque anni rafforzandone il ruolo di banca commerciale di riferimento del territorio attraverso il rinnovamento dell’offerta alla clientela e del modello di servizio. In particolare, il Piano Strategico 2016-2020 si basa sulle seguenti quattro aree di intervento: (i) il rafforzamento del bilancio, con particolare riferimento all’attuazione di una serie di misure, tra cui, in particolare, la dismissione di una parte del portafoglio NPL per circa Euro 1,8 miliardi; (ii) l’aumento dell’efficienza tramite diverse iniziative che interesseranno la rete territoriale, la struttura organizzativa, l’infrastruttura tecnologica e la gestione delle risorse umane, (iii) la rifocalizzazione della Banca a vantaggio delle aree storicamente core del Gruppo quali la Liguria e la Toscana, (iv) la rinnovata offerta commerciale ai clienti. La dismissione di una parte del portafoglio NPL verrà attuata cercando di minimizzare gli impatti a conto economico e massimizzando la riduzione delle RWA in un ottica di significativa riduzione del peso del credito deteriorato sul totale del credito. La cessione di selezionati portafogli avverrà esplorando tutti gli strumenti ad oggi disponibili e sviluppando una modalità di dismissione ricorrente al fine di ridurre l’impatto di nuovi ingressi sullo stock di sofferenze. Il Piano prevede in particolare la dismissione di una tranche di NPL per non meno di Euro 900 milioni entro la fine del 2016 e di ulteriori Euro 900 milioni nel 2017; tali misure verranno attuate cercando di minimizzare gli impatti a conto economico e massimizzando la riduzione delle RWA. Il Piano prevede anche un forte rafforzamento dell’unità dedicata alla gestione degli NPL, che sarà dotata di maggiore autonomia e potenziata con l’incremento di circa 60 risorse, al fine di migliorare le capacità operative. Con particolare riferimento al programmato piano di dismissione di una parte del portafoglio NPL nonché degli ulteriori accantonamenti su crediti previsti nel corso del 2016 è stata ipotizzata, nell’orizzonte di Piano, la riduzione del requisito regolamentare del CET1. Il piano di dismissione di detto portafoglio è previsto determinare un impatto negativo nell’ordine del 10% del valore nominale lordo dei crediti ceduti e un calo dei fondi propri. In particolare, il Piano prevede che l’Emittente, a conclusione dell’operazione straordinaria di dismissione di una parte del portafoglio NPL, si attesti, al 2017, ad un CET1 pari al 10,3% (che si confronta con il requisito patrimoniale minimo richiesto da BCE in termini di CET 1 Ratio su base consolidata pari all’11,25%) con un progressivo miglioramento negli esercizi successivi sino a raggiungere un livello di CET1 pari all’11,5% a fine Piano. Tenuto conto che il Piano Strategico 2016-2020 si basa anche su assunzioni macroeconomiche, come tali non prevedibili e/o al di fuori del controllo dell’Emittente, non si può escludere che possano intervenire eventi tali da impedirne, in tutto o in parte, la sua attuazione nei tempi e nelle modalità previste. In particolare, eventuali effetti negativi potrebbero derivare dall’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario in atto, dall’andamento dell’economia generale, nazionale e dell’intera area Euro (anche a seguito dell’esito del referendum consultivo organizzato dal governo del Regno Unito in merito alla permanenza dello stesso nell’Unione Europea (c.d. “Brexit”)), dalla dinamica dei mercati finanziari e dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia italiana. Il raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico 2016-2020 è inoltre correlato agli esiti dei processi annuali di valutazione condotto dalla BCE (c.d. SREP – Supervisory Review and Evaluation Process) o da eventuali richieste di patrimonializzazione avanzate dall’Autorità di Vigilanza al momento non prevedibili. Al riguardo, in data 27 ottobre 2016, l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni in merito alle quali la Banca ha formulato, entro il termine fissato per il 3 novembre, le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. 47 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Nell’ambito delle suddette bozze di decisione, BCE, pur accogliendo positivamente l’enfasi sulla riduzione dei costi, definisce “sfidante” l’attuazione del nuovo Piano Strategico per le ragioni di seguito sintetizzate: (i) il target annuale di crescita dell’utile ricorrente è ritenuto piuttosto ambizioso; (ii) l’effettiva attuazione delle economie di costo proposte risultano non certe; (iii) il livello-obiettivo degli NPL non è sufficiente per affrontare le questioni inerenti la qualità degli attivi e (iv) le previsioni di perdita connesse alle cessioni di NPL sono valutate da BCE ottimistiche e potrebbero richiedere ulteriori misure patrimoniali. La seconda bozza, inoltre, prevede che entro il 31 gennaio 2017 la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione degli NPL, valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. I requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: NPL lordi (miliardi euro) Coverage ratio 31-12-2017 max 5,5 min 45% 31-12-2018 max 4,6 31-12-2019 max 3,7 min 43% min 42% La Banca comunica inoltre di avere comunque già in corso, anche in relazione ai recenti favorevoli sviluppi relativi a cartolarizzazioni di NPL, analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. La mancata realizzazione del Piano Strategico 2016-2020 nella misura e nei tempi prospettati potrebbe, pertanto, avere effetti negativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici del Gruppo, con particolare riferimento alla qualità del credito, alla capacità di erogare nuovi flussi di finanziamento, alla disponibilità di adeguati flussi di raccolta e al relativo costo. Inoltre, la mancata puntuale attuazione delle iniziative strategiche contenute nel Piano Strategico 2016-2020 e/o la realizzazione delle stesse secondo modalità e termini diversi da quelli previsti potrebbe pertanto determinare impatti negativi nell’andamento dell’Emittente con particolare riferimento al mancato rispetto dei requisiti patrimoniali di vigilanza, al possibile declassamento del rating, con conseguenze sul funding del Gruppo. Per maggiori informazioni si veda il Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 “Fatti importanti nell’evoluzione dell’Emittente” del Documento di Registrazione. 3.1.9 Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale e alle iniziative di patrimonializzazione dell’Emittente La normativa bancaria fissa regole in materia di adeguatezza patrimoniale delle banche al fine di stabilire livelli prudenziali di capitale da detenere, qualificandone la qualità e valutando gli eventuali strumenti di mitigazione dei rischi. Gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare costantemente i requisiti minimi di capitale applicabili (“requisiti di primo pilastro”). A decorrere dal 1° gennaio 2014 (2), tali requisiti si sostanziano in un coefficiente di capitale primario di classe 1 del 4,5% (“Common Equity Tier 1 Ratio”), un coefficiente di capitale di classe 1 del 6% (“Tier 1 Capital Ratio”)(3) e un (2) Precedentemente a tale data, i requisiti patrimoniali risultavano definiti nell’ambito del quadro regolamentare di Basilea 2, introdotto nella normativa di settore attraverso la Circolare 263. Per i gruppi bancari era prevista una soglia minima in termini di Tier 1 Ratio pari al 4% e di Total Capital Ratio pari all’8%, salva la possibilità dell’Autorità di Vigilanza di richiedere il rispetto di specifici e ulteriori requisiti. (3) Per il solo anno 2014 la Banca d'Italia, esercitando una discrezionalità nazionale prevista dal Regolamento (UE) n. 575/2013, ha determinato il coefficiente minimo regolamentare di tale aggregato patrimoniale (capitale di classe 1) nel 5,5% (Circolare 285, Parte Seconda, Capitolo 14, Sezione II). 48 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO coefficiente di capitale totale dell’8% (“Total Capital Ratio”), come disposto dall’articolo 92 del Regolamento (UE) n. 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (c.d. “Regolamento CRR”), nonché nel mantenimento di riserve di conservazione del capitale, di riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, nn. 2 e 3, della Direttiva 2013/36/UE sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento (c.d. “Direttiva CRD IV”), e tutte le altre riserve che sono state fissate dalle autorità nazionali competenti e designate. La Circolare 285 prevede, tra l’altro, che dal 1° gennaio 2014 le banche, in aggiunta ai requisiti patrimoniali sopra indicati, costituiscano la citata riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer) nel suo livello massimo pari al 2,5% dell’esposizione complessiva al rischio. Tale riserva di capitale deve essere costituita da elementi computabili nel Capitale Primario di Classe 1, ovvero con capitale di primaria qualità sotto il profilo della capacità di assorbimento delle perdite (Common Equity Tier 1 Ratio non inferiore al 7%: 4,5% + Capital Conservation Buffer “CCB” pari al 2,5%; Tier 1 Ratio non inferiore all’8,5%: 6% + “CCB” pari al 2,5%; Total Capital Ratio non inferiore all’10,5%: 8% + “CCB” pari al 2,5%). Nella definizione di capitale da utilizzare vengono applicati i margini di flessibilità previsti dal Regolamento CRR per quanto riguarda, in particolare, il regime delle deduzioni e dei filtri prudenziali. Si precisa che la Banca d’Italia ha pubblicato, per il primo trimestre 2016 (in data 30 dicembre 2015) e per il secondo trimestre 2016 (in data 25 marzo 2016), la decisione con cui ha fissato allo zero per cento il coefficiente della Riserva di Capitale Anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) applicabile alle esposizioni verso controparti italiane. L’ammontare totale delle riserve aggiuntive di capitale è denominato Requisito Combinato di Riserva di Capitale ed è fatto obbligo alle banche di far fronte allo stesso con Capitale Primario di Classe 1. Le banche che non soddisfano il Requisito Combinato di Riserva di Capitale, o anche il solo Capital Conservation Buffer, sono sottoposte alle misure di conservazione del capitale previste dalla Circolare 285, che prevedono una limitazione alla distribuzione dei dividendi. E’ inoltre previsto che le banche si debbano dotare di un piano di conservazione del capitale che indichi le misure (fra le quali non si possono escludere ulteriori aumenti di capitale) che la banca intende adottare per ripristinare, entro un congruo termine, il livello di capitale necessario a mantenere le riserve di capitale secondo la misura richiesta. Gli enti creditizi sono altresì obbligati a soddisfare il coefficiente di capitale primario di classe 1, il coefficiente di capitale di classe 1 e il coefficiente di capitale totale pienamente attuati (fully loaded) entro la data applicabile per la completa introduzione progressiva del regime di Basilea 3. Ciò si riferisce all’applicazione completa dei suddetti coefficienti dopo l’applicazione delle disposizioni transitorie, nonché alle riserve anticicliche e sistemiche di cui all’articolo 128, paragrafi 2 e 3, della Direttiva 2013/36/UE, e a tutte le altre riserve che sono state fissate dalle autorità nazionali competenti e designate. Le disposizioni transitorie sono stabilite dal Titolo XI della Direttiva 2013/36/UE e dalla Parte X, Titolo I, del Regolamento CRR. Inoltre, gli enti creditizi sono tenuti a soddisfare in via continuativa tutti i requisiti patrimoniali aggiuntivi imposti dalla BCE sulla base dei poteri previsti all’articolo 16, paragrafo 2, lettera a), del Regolamento (UE) n. 1024/2013 e che vanno al di là dei requisiti di primo pilastro (“requisiti di secondo pilastro”). Con decisione del 10 marzo 2015 la BCE, a seguito della valutazione del Capital Plan nell’ambito della sua attività di revisione e valutazione prudenziale dei requisiti patrimoniali (SREP) relativa al 2014, ha comunicato l’esito di tale attività e ha chiesto a Banca Carige di detenere - a livello consolidato - un livello minimo di CET 1 Ratio target, da raggiungere entro la fine del mese di luglio 2015, pari all’11,5%. Inoltre, la BCE ha comunicato all’Emittente il divieto di distribuire dividendi da rispettare fino alla nuova comunicazione derivante dal periodico processo di revisione e valutazione prudenziale dei requisiti patrimoniali dell’Emittente. In data 27 novembre 2015, Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della BCE avente ad oggetto gli esiti dell’attività di SREP relativa al 2015, svolta dalla medesima Autorità di Vigilanza ai sensi della Direttiva Comunitaria 2013/36/UE. Con tale SREP decision la BCE ha richiesto alla Banca il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio (CET1 Ratio) su base consolidata pari all’11,25%, in diminuzione rispetto al precedente requisito dell’11,50% comunicato nel precedente mese di marzo 2015, che potrà essere oggetto di un’ulteriore revisione al 49 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO verificarsi di una strutturale riduzione del peso dei crediti deteriorati rispetto alla consistenza degli attivi del Gruppo bancario. Oltre al citato requisito patrimoniale minimo, la SREP decision ha previsto: (i) il mantenimento su base consolidata di un indicatore di liquidità pari al 90% in termini di Liquidity Coverage Ratio; (ii) la restrizione al pagamento di dividendi agli azionisti. La BCE ha notificato alla Banca, con comunicazione del 19 febbraio 2016 (c.d. “draft decision”) ai sensi del Regolamento UE 1024/2013, l’intenzione di adottare una decisione relativamente a “The reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements” (“La riduzione dei rischi e la presentazione di un piano in conformità ai requisiti di vigilanza”). La Banca ha riscontrato tale comunicazione fornendo i propri commenti nei termini richiesti e ribadendo l’adeguatezza delle strategie, processi, fondi propri e liquidità atti a fronteggiare i rischi correnti e prospettici della Banca anche nel nuovo deteriorato scenario di riferimento. La draft decision faceva esplicito riferimento alle tensioni, soprattutto dal lato della raccolta, che si sono manifestate nel sistema bancario italiano a partire dalla fine di novembre 2015 e conteneva la richiesta alla Banca di predisporre un nuovo funding plan. Tale piano è stato presentato dalla Banca alla BCE in data 31 marzo 2016. Il funding plan delinea il percorso di mantenimento di un adeguato indicatore, misurato dal Liquidity Coverage Ratio (LCR) su profili convenientemente al di sopra della soglia minima di riferimento, sia nello scenario base delineato nell’esercizio, sia in uno scenario stressato che ipotizza il permanere di condizioni di contesto non favorevoli per un periodo di tempo prolungato. Inoltre, la draft decision, muovendo dalla constatazione che i risultati economici conseguiti devono essere considerati ancora deboli, malgrado alcuni miglioramenti soprattutto nell’area del costo del credito e dei costi operativi, conteneva la richiesta di un nuovo piano industriale adattato al corrente scenario di mercato e di un piano a medio termine che riflettesse nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo, entrambi da presentare alla BCE entro il 31 maggio 2016. Le decisioni contenute nella suddetta draft decision sono state confermate con lettera del 31 marzo 2016 da parte di BCE (c.d. “final decision”), avverso la quale la Banca, in data 11 aprile 2016, ha presentato ricorso amministrativo presso la Commissione Amministrativa del Riesame. Detta Commissione, in data 27 aprile 2016 ha proposto, considerato il rinnovamento di due terzi del Consiglio di Amministrazione della Banca (inclusi il Presidente e l'Amministratore Delegato) verificatosi dopo l’adozione della final decision oggetto di contestazione, la revisione da parte del Consiglio di Vigilanza della BCE dei termini finali per la presentazione del piano industriale e del piano a medio termine. In data 4 maggio 2016, la BCE ha fatto pervenire alla Banca una nuova draft decision in cui, a parziale modifica delle decisioni contenute nella final decision del 31 marzo 2016, ha chiesto alla Banca di presentare a BCE: − entro il 31 maggio 2016, le linee guida del piano industriale e del piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del funding plan presentato il 31 marzo 2016; − entro il 30 giugno 2016, il piano industriale e il piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016. In data 17 maggio 2016, l’Emittente ha ricevuto la final decision di BCE che ha confermato la draft decision ricevuta in data 4 maggio 2016. In riscontro alle richieste di BCE e nei termini dalla stessa richiesti, Banca Carige ha presentato a BCE l’aggiornamento del funding plan presentato in data 31 marzo 2016 e il Piano Strategico 2016 – 2020 che include il piano a medio termine (per maggiori informazioni sul Piano Strategico 2016 – 2020 si veda il precedente Paragrafo 3.1.8 “Rischi connessi al Piano Strategico 2016 – 2020” del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione). In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. 50 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – cd. SREP) e contiene la richiesta della BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25%. La BCE precisa che il TSCR dell'11,25% potrebbe essere rivisto - tenendo conto di eventuali evoluzioni future delle condizione economiche e finanziarie dell’ente creditizio su base consolidata - una volta che le esposizioni deteriorate (nonperforming) saranno riportate ad un livello sostenibile. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca, a livello consolidato, di fornire alla BCE informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loans, NPL) e di non effettuare distribuzioni ai soci. Con riferimento alla raccomandazione sulle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la BCE si aspetta che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier I del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). La BCE segnala che: “il mancato rispetto delle indicazioni di capitale di secondo pilastro non costituisce di per sé violazione dei requisiti di fondi propri. Tuttavia, qualora il capitale della Banca su base consolidata scendesse, o fosse previsto scendere al di sotto del livello delle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la Banca dovrà avvertire immediatamente la BCE e spiegare nel dettaglio le motivazioni del mancato rispetto delle indicazioni di ‘Pillar 2 capital guidance’. La BCE esaminerà le motivazioni per cui il capitale della Banca è sceso o è previsto scendere e si considererà l’adozione di commisurate ed opportune misure specifiche per l’ente creditizio, compresa, in via esemplificativa e non esaustiva, la richiesta di presentazione di un piano di ripristino patrimoniale (capital restoration plan), sulla base dell’art. 16(2) del regolamento (UE) n. 1024/2013.” La seconda bozza prevede che, entro il 31 gennaio 2017, la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione dei crediti deteriorati ((Non Performing Loans – NPL), valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. Per maggiori informazioni si veda il Capitolo 3, Paragrafo 3.1.8 “Rischi connessi al Piano Strategico 2016 – 2020” del Documento di Registrazione. Nonostante le azioni poste in essere dall’Emittente con particolare riferimento al rafforzamento del proprio patrimonio, non si può escludere che, in futuro, a fronte di esiti non positivi di tali verifiche periodiche, al momento non prevedibili, potrebbero manifestarsi ulteriori esigenze di aumentare la dotazione patrimoniale dello stesso. Per maggiori informazioni al riguardo si veda il successivo Paragrafo 3.1.3 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Al 30 giugno 2016 il requisito patrimoniale è soddisfatto, essendo il CET1 Ratio pari al 12,2%. Alla stessa data, la Banca mantiene una solida posizione di liquidità con disponibilità liquide e attività libere stanziabili per circa Euro 2 miliardi e un Liquidity Coverage Ratio pari al 114%, e quindi al di sopra del target minimo richiesto da BCE in ambito SREP (pari al 90%). 51 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Per informazioni in merito al rischio di liquidità dell’Emittente si veda il successivo Paragrafo 3.1.10 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. I coefficienti patrimoniali sono stati determinati in base alla nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento CRR e nella Direttiva CRD IV che traspongono nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Si è tenuto conto delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare 285 e la Circolare 286 e relativi aggiornamenti con particolare riferimento all’esercizio delle discrezionalità nazionali. Si precisa altresì che, in seguito alla cessione delle società assicurative avvenuta nel corso del 2015 non vi sono differenze tra il perimetro di consolidamento utilizzato per la redazione del bilancio e perimetro di consolidamento utilizzato ai fini prudenziali. Si segnala, infine, che sulla base dell’articolo 467 paragrafo 2 della CRR, recepito dalla Banca d’Italia nella Circolare 285, il Gruppo Banca Carige ha adottato l’opzione di escludere dai fondi propri i profitti o le perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS). La seguente tabella illustra gli aggregati patrimoniali e i coefficienti di vigilanza del Gruppo Bancario, su base consolidata, alle date del 30 giugno 2016, del 31 dicembre 2015 e del 31 dicembre 2014 riportati rispettivamente nel Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, nel Bilancio Consolidato 2015 e nel Bilancio Consolidato 2014 (Nota Integrativa, Parte F – Informazioni sul Patrimonio Consolidato). (milioni di Euro) Livelli minimi previsti secondo le regole di Basilea 3 30-giu-16 31-dic-15 31-dic-14 Basilea 3 Phase-in Basilea 3 Phase-in Basilea 3 Phase-in 2015 1) 2014 Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier CET1) 2.204,6 2.435,1 1.723,6 Capitale di classe 1 (Tier 1) 2.220,0 2.548,5 1.783,4 Capitale di classe 2 (Tier 2) 358,3 421,7 517,9 2.578,3 2.970,2 2.301,3 17.960,2 19.976,6 20.473,7 15,4 113,38 59,8 Capitale primario di classe 1/Totale attivo ponderato (Common Equity Tier 1 Ratio) (**) 12,3% 12,19% 8,4% non inferiore al 7% non inferiore al 7% Capitale di classe 1/Totale attivo ponderato (Tier 1 Ratio) (***) 12,4% 12,76% 8,7% non inferiore all'8,5% non inferiore all'8% Fondi Propri /Totale attivo ponderato (Total Capital Ratio) (****) 14,4% 14,87% 11,2% non inferiore al 10,5% non inferiore al 10,5% Attività ponderate per il rischio (RWA)/Totale attivo 63,7% 65,93% 53,4% Fondi Propri Totale attivo ponderato (RWA) Additional Tier 1 (**) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di Common Equity T ier 1 Ratio non inferiore al 7% (4,5% + Capital Conservation Buffer: “CCB” pari al 2,5%). La BCE ha richiesto in data 10 marzo 2015 un indice pari almeno all’11,50% e in data 27 novembre 2015, a seguito della SREP Decision, un indice pari almeno all’11,25%. (***) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di T ier 1 Ratio non inferiore all’8% (5,5% + “CCB” pari al 2,5%) per l’anno 2014 e all’8,5% (6% + “CCB” pari al 2,5%) a decorrere dal 2015. (****) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di T otal Capital Ratio non inferiore al 10,5% (8% + “CCB” pari al 2,5%). 1) La BCE ha richiesto, in data 10 marzo 2015, all'Emittente di detenere un livello minimo di CET 1 Ratio pari all’11,50% ridotto in data 27 novembre 2015, a seguito della SREP Decision, all’11,25%. 52 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Il Gruppo presenta – alla data del 30 giugno 2016 - indicatori di Total Capital Ratio phased-in (14,3%), Tier I Ratio phasedin (12,3%) e Common Equity Tier 1 Ratio – CET1R phased-in (12,2%) superiori ai limiti minimi di Vigilanza. Il CET1 Ratio risulta al di sopra dei limiti regolamentari dell’11,25% che la BCE ha richiesto. Il Gruppo presenta, alla data del 31 dicembre 2015, indicatori di Total Capital Ratio phased-in (14,9%), Tier I Ratio phased-in (12,8%) e Common Equity Tier 1 Ratio – CET1R phased-in (12,2%) superiori ai limiti minimi di vigilanza. La dotazione patrimoniale del Gruppo risulta in aumento rispetto a fine 2014 conseguentemente all’Aumento di Capitale Sociale pari a 850 milioni di Euro e al perfezionamento dell’operazione che prevedeva la totale dismissione delle partecipazioni in Amissima Assicurazioni e Amissima Vita. Il CET1R risulta al di sopra dei limiti regolamentari e superiore sia del CET 1 ratio dell’11,25% che la BCE ha richiesto a seguito della SREP decision del 27 novembre 2015 che del CET 1 ratio dell’11,50% che la BCE ha richiesto in data 10 marzo 2015. Si ricorda che il periodo di applicazione del regime transitorio andrà ad esaurirsi con l’anno 2018 (che rappresenta quindi l’ultimo anno di regime transitorio) e che il Grandfathering terminerà di dispiegare i suoi effetti a decorrere dall’anno 2022. Pertanto, l’elaborazione sopra riportata è indicativa di quale sarebbe la posizione patrimoniale del Gruppo al termine del periodo di Phase-in e di Grandfathering graduale. Si evidenzia, inoltre, che l’Emittente, tenuto conto della continua evoluzione del quadro normativo, dal 1° gennaio 2018 dovrà rispettare il coefficiente patrimoniale di “Leverage Ratio” (rappresentato dal rapporto tra capitale primario e totale delle attività, incluse quelle fuori bilancio e, alla Data del Documento di Registrazione, segnalato alle Autorità di Vigilanza nell’ambito di un observation period che si concluderà nel 2016) e tener conto degli eventuali effetti derivanti dall’applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9 - Financial Instruments. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Capitolo 3, Paragrafi 3.1.4 e Paragrafo 3.1.11 del Documento di Registrazione, il Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf,il Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio2015.pdf e infine il Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf . Il Gruppo presenta un indicatore di Leverage Ratio calcolato ai fini gestionali pari a: Leverage Ratio 30-giu-16 31-mar-16 31-dic-15 31-dic-14 INDICATORE DI LEVA FINANZIARIA TRANSITORIO 1) 7,34 8,04 7,72 4,83 INDICATORE DI LEVA FINANZIARIA A REGIME 2) 6,62 7,49 7,09 3,83 1) Regime Phase-In utilizzato per il calcolo del capitale di classe 1. 2) Full compliance secondo il Regolamento UE n. 575/2013 (CRR). 3.1.10 Rischio di liquidità dell’Emittente Il rischio di liquidità si manifesta tipicamente sotto forma di inadempimento rispetto agli impegni di pagamento assunti. La prassi internazionale è solita operare una distinzione fra market liquidity risk e funding liquidity risk. Con market liquidity risk si intende il rischio che la banca non sia in grado di smobilizzare un’attività finanziaria senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di inefficienze nello stesso. Per funding liquidity risk si intende invece il rischio che la banca non sia in grado di far fronte secondo criteri di economicità alle proprie uscite di cassa (sia attese che inattese) e alle esigenze di collateral (garanzie collaterali), senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la situazione finanziaria della banca stessa. 53 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO I fattori che generano rischio di liquidità e danneggiano, quindi, la posizione dell’Emittente e del Gruppo possono essere di natura endogena o esogena. I primi derivano da eventi negativi specifici della Banca e delle rilevanti società del Gruppo che comportano una perdita di fiducia nei confronti delle stesse da parte del mercato e possono tradursi in: riduzione, anche significativa, dell’accesso ai mercati, specie quelli degli unsecured borrowing, riduzione o cancellazione delle linee di credito interbancarie, riduzione dei depositi della clientela ordinaria, incapacità di cedere propri asset o dismettere investimenti. Inoltre, un eventuale deterioramento della qualità del credito potrebbe determinare effetti negativi sulla posizione di liquidità della Banca a seguito della necessità di incrementare i fondi destinati alla copertura dei propri crediti deteriorati, determinando in tal modo una potenziale minore capacità di autofinanziamento da parte dell’Emittente. I fattori di natura esogena invece originano da eventi negativi causati da shock di mercato non direttamente controllabili da parte degli istituti di credito, quali crisi politiche, crisi finanziarie, eventi catastrofici e crisi di mercato. Queste ultime possono comportare, ad esempio, difficoltà di rinnovo dei finanziamenti sul mercato, difficoltà di accesso ad alcuni mercati, prelievi improvvisi da parte di depositanti e di coloro ai quali è stata concessa una linea di credito. Altre fonti di liquidity risk sono invece connesse alla specificità di alcuni prodotti finanziari, quali i contratti derivati nel caso in cui taluni eventi (improvvisi movimenti di mercato, fallimenti o declassamenti nei rating) provochino la richiesta di ulteriore collateral da parte delle controparti; altre fonti di rischio sono riconducibili agli impegni relativi a linee c.d. committed che in casi di crisi potrebbero generare un incremento nella domanda di liquidità da parte della clientela. La crisi dei mercati finanziari che ha interessato l’Area Euro soprattutto a partire dal 2011, ha determinato una riduzione della liquidità a disposizione del sistema bancario con un incremento dei relativi costi, inoltre, le tensioni connesse al debito sovrano di alcuni Paesi e l’incremento dei requisiti patrimoniali e di liquidità richiesti al sistema creditizio hanno determinato la necessità per gli Stati e le banche centrali di assumere articolate iniziative a supporto del sistema creditizio. Tra il 2011 e il 2012 BCE ha lanciato due operazioni di rifinanziamento a lungo termine (c.d. LTRO o Long Term Refinancing Operation) che hanno permesso di immettere liquidità nel sistema bancario a condizioni vantaggiose fino a tre anni, anche se a fronte di garanzie capienti. In seguito, nel corso del 2014, in considerazione dell’incremento dei rischi di un aggravarsi della spirale deflattiva dell’economia, il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato l’avvio delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted - Longer Term Refinancing Operations, T-LTRO) e in settembre quello di un programma di acquisto di ABS emessi in seguito alla cartolarizzazione di crediti bancari a imprese e famiglie (Asset-Backed Securities Purchase Programme, ABSPP) e di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond Purchase Programme, CBPP3), con l’obiettivo di favorire il credito all’economia reale e di stimolare la crescita attraverso un aumento della dimensione del bilancio dell’Eurosistema. Le banche hanno potuto finanziarsi con le prime due aste di T-LTRO (settembre e dicembre 2014) presso la BCE al tasso di riferimento + 10 basis point per un importo complessivo (plafond) pari al 7% dello stock al 30 aprile 2014 di crediti erogati al settore privato non finanziario dell’area dell’Euro, esclusi i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. I collateral necessari per l'accesso ai T-LTRO sono rappresentati dai titoli, crediti ed ogni attività eligible così come previsto dai criteri dell’Eurosistema. Il Gruppo Carige ha partecipato alle prime due aste di T-LTRO per nominali Euro 1.130 milioni (rispettivamente, Euro 700 milioni ed Euro 430 milioni), a fronte di un ammontare massimo richiedibile pari a Euro 1.140 milioni (c.d. initial allowance). Inoltre, il Gruppo ha ottenuto finanziamenti per Euro 160 milioni a giugno 2015, per Euro 710 milioni a settembre 2015 e per Euro 300 milioni a dicembre 2015 per un ammontare dell’esposizione al programma T-LTRO, a fine 2015, pari a Euro 2,3 miliardi. Nel mese di marzo 2016 non è stato chiesto alcun finanziamento a valere sul programma mentre nel corso del mese di giugno 2016 si è proceduto al rimborso anticipato del finanziamento in essere sul programma T-LTRO per 2,3 miliardi, in considerazione della possibilità di partecipare al nuovo programma T-LTRO II di seguito descritto. Stante il perdurare dell’assenza della dinamica inflattiva nell’economia europea, nel mese di aprile 2016, il Consiglio Direttivo della BCE ha deliberato un secondo programma di finanziamento straordinario rivolte alle banche europee, denominato “Second series of targeted longer-term refinancing operations” (c.d. “T-LTRO II”), con la finalità di sostenere il processo di erogazione del credito all’economia reale, con particolare riferimento alle società non finanziarie. Nel mese di 54 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO giugno 2016 la Banca si è avvalsa della facoltà di accedere al programma di finanziamento T-LTRO II per un importo di Euro 2,5 miliardi. Si segnala infine che, nel corso del 2015, il Consiglio Direttivo della BCE, ha ampliato la dimensione del programma di acquisto di titoli per finalità di politica monetaria espansiva, includendovi anche quelli pubblici (Quantitative Easing - QE); alla Data del Documento di Registrazione, il Gruppo Carige non possiede i requisiti per accedere al Quantitative Easing come controparte diretta degli acquisti di Banca Centrale in quanto non rientra nel novero dei primary dealer (intermediari che operano con funzioni di market maker sul mercato telematico all’ingrosso dei titoli di stato), mentre per quanto riguarda i titoli emessi, le emissioni di Covered Bond (aventi un valore di bilancio di Euro 3.780,5 milioni al 30 giugno 2016) possono rientrare tra i titoli acquistabili dal programma di Quantitative Easing. *** In considerazione dell’attuale contesto economico, finanziario e politico, è da ritenere che il rischio di liquidità possa permanere su livelli elevati anche nel prossimo futuro. Il Gruppo Carige si è dotato di adeguati indirizzi operativi e policy di gestione atti a monitorare e gestire tempestivamente le tensioni che potrebbero determinarsi. La Funzione Risk Management garantisce nel continuo la misurazione ed il controllo dell’esposizione del Gruppo al rischio di liquidità, sia operativa (a breve termine) che strutturale. L’obiettivo del governo della liquidità operativa (a breve termine) è quello di garantire che il Gruppo sia nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento previsti e imprevisti, su un orizzonte temporale di riferimento pari a 12 mesi, senza pregiudicare la normale continuità operativa. La misurazione e il monitoraggio della liquidità operativa vengono effettuati con frequenza giornaliera tramite la maturity ladder operativa. La maturity ladder operativa consente una analisi della distribuzione temporale dei flussi di cassa positivi e negativi, degli eventuali gap, nonché delle riserve (counterbalancing capacity) disponibili a fronteggiare tali gap. Il Gruppo effettua inoltre verifiche periodiche di Stress Test con riferimento alla maturity ladder operativa al fine di analizzare l’effetto sulla situazione di liquidità del verificarsi di scenari di crisi eccezionali ma realistici e valutare la congruità delle riserve di liquidità detenute. L’obiettivo del governo della liquidità strutturale è quello di garantire il mantenimento di un adeguato rapporto fra le attività e le passività, ponendo dei vincoli alla possibilità di finanziare attività a medio lungo termine con passività a breve termine e quindi limitando pressioni sull’attività di funding nel breve termine. La misurazione e il monitoraggio della liquidità di medio/lungo termine vengono effettuati tramite la maturity ladder strutturale. La maturity ladder strutturale si fonda su un modello di maturity mismatch e ha un orizzonte temporale che comprende le poste a vista e si estende sino a 20 anni e oltre, e contiene i flussi in conto capitale, certi o modellizzati, originati da tutte le poste di bilancio. In relazione sono stati definiti gli indicatori in termini di gap ratio sulle scadenze oltre l’anno, ed i relativi limiti oggetto di monitoraggio da parte della Funzione Risk Management. Oltre agli indicatori gestionali viene monitorato il Net Stable Funding Ratio (NSFR) che rapporta l’ammontare di provvista disponibile all’ammontare di provvista obbligatoria che dipende dalle caratteristiche di liquidità e dalla vita residua delle varie attività detenute. Le politiche di gestione della liquidità a medio – lungo a livello di Gruppo tengono conto di tali limiti in sede di pianificazione strategica e budget. Il Gruppo adotta infine un Contingency Funding Plan (CFP), che si prefigge la protezione del Gruppo stesso e delle singole società da stati di stress o di crisi di diversa entità, garantendo la continuità operativa a fronte ad improvvise riduzioni della liquidità disponibile. In relazione, vengono monitorati indicatori di allarme (EWI, Early Warning Indicators) che consentono di anticipare l’insorgere di uno stress o di una crisi di liquidità. Per ulteriori informazioni in merito si rinvia al Bilancio Consolidato 2015, Parte E, pag. 333 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. Per maggiori informazioni sul Risk Management si rinvia al successivo Paragrafo 3.1.18 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 55 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Si precisa che il funding gap del sistema bancario nel periodo del 2013-2015, considerando le medie annue su valori trimestrali, ha assunto i seguenti valori: per il 2013: Euro 171,5 miliardi, per il 2014: Euro 143,6 miliardi e per il 2015: Euro 146,2 miliardi (4). Ferma la richiesta di BCE all’Emittente, con le decisioni del 19 febbraio 2016, 31 marzo 2016, 4 maggio 2016 e 17 maggio 2016, di presentare un funding plan e un aggiornamento dello stesso, si sottolinea come alla Banca non sia stato richiesto dalla BCE di implementare specifiche azioni in ordine alle attività ed ai processi relativi al funding, fatta eccezione per un monitoraggio giornaliero condotto da BCE della posizione di liquidità della Banca nei giorni immediatamente successivi alla comunicazione dei risultati del Comprehensive Assessment. Per maggiori informazioni in merito alla richiesta di funding plan si rinvia ai Paragrafi 3.1.3 e 3.1.11 del presente Capitolo 3, nonchè al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 e al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. Le tensioni sul comparto della liquidità bancaria e i rischi derivanti da shock esogeni potrebbero influire negativamente sulla posizione di liquidità prospettica, anche in considerazione dei residui rimborsi previsti nel biennio 2016-2017 ammontanti a Euro 1,8 miliardi, costringendo il Gruppo Carige a mettere in atto azioni, parte delle quali descritte nello scenario di stress del funding plan inviato a BCE nel mese di maggio 2016 per contenere tale rischio, con potenziali negativi impatti di natura economica e patrimoniale per il Gruppo. Fermo restando quanto infra riportato in relazione alle iniziative già portate a conclusione dall’Emittene, le azioni previste nel suddetto scenario di stress del funding plan riguardano in particolare, manovre aggiuntive, in termini di liquidità, avente ad oggetto operazioni di repurchase agreement (REPO) sulle tranche junior emesse nell’ambito delle operazioni di cartolarizzazioni perfezionate nel corso del 2016 e detenute dal Gruppo, cessione di alcune partecipazioni non core e collocamento di un prestito senior unsecured. Sebbene alla Data del Documento di Registrazione non siano prevedibili criticità inerenti al rimborso del T-LTRO, essendo già disponibili riserve di liquidità sufficienti, in via generale, non si può tuttavia escludere che eventuali cambiamenti sfavorevoli nelle politiche di finanziamento stabilite dalla BCE o modifiche dei requisiti di accesso al finanziamento, incluse eventuali modifiche dei criteri di individuazione delle tipologie di attivi ammessi a collateral e/o delle relative valutazioni possano incidere sull’attività con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Nonostante il Gruppo abbia predisposto sistemi di monitoraggio e gestione del proprio rischio di liquidità, il persistere di condizioni avverse di mercato e/o il loro peggioramento, un andamento negativo dello scenario economico nel suo complesso, eventuali ulteriori diminuzioni del merito creditizio della Banca e, più in generale, l’incapacità della Banca di reperire sul mercato le risorse necessarie per far fronte alle proprie esigenze di liquidità e/o a requisiti normativi di volta in volta introdotti in attuazione di Basilea 3, potrebbero, congiuntamente o singolarmente, avere effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Si fa infine presente che, nel corso dell’anno 2016, andranno in scadenza covered bond emessi dall’Emittente per complessivi Euro 1.180 milioni (oltre a Euro 423 milioni di prestiti subordinati LT2 già rimborsati nel mese di giugno 2016). Al riguardo, nell’ambito delle iniziative volte a garantire al Gruppo un adeguato livello di liquidità e collaterale anche nel medio periodo perseguendo una strategia di diversificazione delle proprie fonti di finanziamento, la Banca ha emesso, nel mese di febbraio 2016, due nuovi covered bond retained per complessivi nominali Euro 850 milioni di Euro, nonché perfezionato due nuove operazioni di cartolarizzazione di un portafoglio di leasing e di un portafoglio di prestiti personali e cessione del quinto dello stipendio e della pensione originato dalla controllata Creditis, con un positivo effetto sulla liquidità per oltre Euro 400 milioni. Si ricorda infine che, in data 27 novembre 2015 Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale della Banca Centrale Europea (BCE) avente ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP) svolto dall’Autorità di Vigilanza ai sensi della Direttiva Comunitaria 2013/36/UE (4) Fonti: Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di Banca d’Italia n. 1/2015; Rapporto sulla Stabilità finanziaria di Banca d’Italia n. 1/2016 e Economia Italiana in breve (Banca d’Italia – Dipartimento Economia e statistica) n. 109/2016 56 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO in cui si richiede alla Banca il mantenimento su base consolidata di un indicatore di liquidità pari al 90% in termini di Liquidity Coverage Ratio. Il suddetto limite del 90% è stato confermato anche dalla bozza di decisione avente ad oggetto gli esiti dello SREP ricevuta dall’Emittente nel corso del mese di ottobre 2016. Alla data del 30 giugno 2016 il suddetto indicatore é pari al 114%, quindi superiore al requisito del 90% richiesto da BCE con la citata SREP decision, nonostante il contesto di mercato sfavorevole e la contrazione della raccolta da clientela. 3.1.11 Rischi connessi al richiamo di informativa della Società di Revisione contenuto nella Relazione Finanziaria Semestrale Si richiama l’attenzione sul fatto che la relazione della Società di Revisione sulla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 riporta un richiamo di informativa sulle informazioni fornite dagli Amministratori “nel paragrafo “Politiche contabili – Continuità aziendale” delle note illustrative, nel quale sono illustrati gli elementi utilizzati dagli Amministratori ai fini della valutazione della continuità aziendale, inclusa l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in data 29 giugno 2016, del Piano Strategico 2016 – 2020 in adesione alla richiesta formulata dalla Banca Centrale Europea (“BCE”)”. In tale richiamo di informativa si evidenzia che “Sulla base delle valutazioni effettuate, pur tenendo in considerazione il fatto che non è possibile escludere ulteriori richieste da parte della BCE e le incertezze conseguenti all’attuale contesto, gli Amministratori hanno redatto il bilancio consolidato semestrale abbreviato nel presupposto della continuità aziendale.” Al riguardo di rinvia al Capitolo 2, Paragrafo 2.1 del Documento di Registrazione, nonché per maggiori informazioni sulle valutazioni condotte dagli Amministratori in merito al presupposto della continuità aziendale si rinvia alla pag. 35 della Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 (disponibile sul sito dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf ), a disposizione del pubblico ed inclusa mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. 3.1.12 Rischi connessi a procedimenti giudiziari pendenti e cause passive Nel corso del normale svolgimento delle proprie attività le banche del Gruppo sono parte di alcuni procedimenti giudiziari che, in caso di esito negativo, potrebbero generare passività per l’Emittente e per le medesime. In ragione di potenziali obblighi risarcitori e/o restitutori che potrebbero derivare dalle vertenze giudiziali o da altro contenzioso in corso, a presidio di tali potenziali passività, l’Emittente ha costituito nel proprio bilancio consolidato un apposito fondo per rischi e oneri; detto fondo si basa su stime per loro natura incerte e variabili, anche in ragione dell’eterogeneità delle fattispecie e delle tematiche giuridiche sottostanti, e tiene anche conto delle valutazioni e delle indicazioni dei legali esterni, della stima circa la possibilità/probabilità o natura remota di un esito negativo delle controversie in cui le banche del Gruppo sono parte, nonché della possibilità stimata di addivenire a soluzioni transattive per alcune delle suddette controversie. Alla data del 30 giugno 2016, a fronte di un petitum di Euro 67,1 milioni e n. 470 contenziosi pendenti, il fondo per le controversie legali, ricompreso nei fondi per rischi ed oneri, era pari a Euro 21,5 milioni (Euro 22,5 milioni al 31 dicembre 2015); detto fondo comprende quello appostato a fronte delle controversie in materia di anatocismo. Benché l’Emittente ritenga che il fondo rischi e oneri stanziato nel Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 e nel Bilancio Consolidato 2015 sia congruo e idoneo a coprire il potenziale rischio di soccombenza nelle cause passive in cui una o più banche del Gruppo sono parte, non si può escludere che le medesime possano essere in futuro tenute a far fronte a oneri e obblighi di risarcimento non coperti da detto fondo ovvero che l’importo accantonato possa non essere sufficiente a far fronte interamente agli oneri e alle richieste risarcitorie e restitutorie connesse al contenzioso pendente. Conseguentemente, non si può escludere che un eventuale esito sfavorevole di tali procedimenti possa avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e delle altre società del Gruppo. 57 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Banca Toscana S.p.A. Il contenzioso in oggetto riguarda l’acquisto da parte di Banca Carige del pacchetto azionario di controllo di Cassa di Risparmio di Savona, all’epoca controllata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Savona (alla Data del Documento di Registrazione, Fondazione A. De Mari; la “Fondazione Carisa”) e il tentativo di Banca Toscana S.p.A. (“Banca Toscana”, alla Data del Documento di Registrazione Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.) di impedire tale operazione, in violazione del diritto di prelazione spettante a Banca Carige in forza di apposita clausola statutaria di Cassa di Risparmio di Savona. Al riguardo si segnala che il contratto di compravendita del pacchetto di controllo di Cassa di Risparmio di Savona, stipulato in data 20 maggio 1999, tra la Fondazione Carisa e l’Emittente, prevedeva l’obbligo di quest’ultima di tenere indenne la Fondazione Carisa da qualsiasi danno potesse derivarle dalle pretese azionate da Banca Toscana in relazione al suddetto acquisto. Con atto di citazione dell’8 giugno 1999, Banca Toscana ha convenuto avanti al Tribunale di Savona l’Emittente e la Fondazione Carisa, chiedendo che il Tribunale accertasse: (i) la perdurante esistenza e vincolatività degli accordi stipulati in date 12 novembre 1996 e 29 aprile 1997 tra Banca Toscana e la Fondazione Carisa, aventi ad oggetto l’acquisto da parte di Banca Toscana del controllo di Carisa (rispettivamente, il “Primo Accordo” e il “Secondo Accordo”); (ii) il diritto di acquisto del pacchetto azionario in capo a Banca Toscana, rispetto a Banca Carige, previo accertamento della nullità/inefficacia della clausola statutaria di prelazione; (iii) l’inadempimento della Fondazione Carisa a detti accordi, per avere la stessa venduto il pacchetto azionario a Banca Carige, anziché a Banca Toscana e, per l’effetto, dichiarasse la risoluzione del Primo e del Secondo Accordo e conseguentemente condannasse la Fondazione Carisa, in solido con Banca Carige (quest’ultima a titolo di co-responsabile per concorso e induzione all’inadempimento), al risarcimento dei pretesi danni subiti da Banca Toscana, pari al complessivo importo di oltre Euro 28 milioni. Banca Carige si è costituita in giudizio, contestando le domande attoree e proponendo, in via riconvenzionale, domanda di risarcimento per i danni subiti a causa della violazione da parte di Banca Toscana del diritto di prelazione spettante a Banca Carige in forza della clausola statutaria di Cassa di Risparmio di Savona. Il Tribunale di Savona, con sentenza del 9 maggio 2002: (i) ha accertato la validità e l’efficacia del Secondo Accordo (sostitutivo del Primo Accordo) all’epoca in cui la Fondazione Carisa aveva venduto il pacchetto azionario in questione a Banca Carige; (ii) per l’effetto, ha dichiarato la risoluzione del Secondo Accordo per asserito inadempimento della Fondazione; (iii) ha respinto sia la domanda risarcitoria formulata da Banca Toscana nei confronti della Fondazione e di Banca Carige, sia la domanda riconvenzionale di risarcimento danni proposta dall’Emittente. La Corte d’Appello di Genova, adita da Banca Toscana con atto di citazione del 29 ottobre 2002, con sentenza del 21 dicembre 2004, in parziale riforma della decisione di primo grado, ha dichiarato: (i) la nullità del Secondo Accordo, con conseguente rigetto dell’appello principale di Banca Toscana, teso all’accoglimento della domanda di risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla stessa; (ii) la validità e l’efficacia della clausola di prelazione statutaria (accertamento che, ai sensi del Codice di Procedura Civile doveva ritenersi ormai definitivo, poiché Banca Toscana non impugnato il relativo capo della sentenza di primo grado); (iii) la violazione da parte di Banca Toscana del diritto statutario di prelazione previsto in favore di Carige per aver stipulato il Secondo Accordo, con conseguente condanna di Banca Toscana a risarcire i relativi danni subiti da Banca Carige, da liquidarsi in un separato giudizio. Tale giudizio è stato instaurato avanti al Tribunale di Savona dall’Emittente con atto di citazione dell’11 dicembre 2006, con cui si è chiesta la condanna di Banca Toscana a risarcire i danni patiti da Banca Carige per la violazione del suo diritto di prelazione per un importo pari a oltre Euro 22 milioni. Con successiva ordinanza del 26 maggio 2008, il giudizio è stato sospeso in attesa della definizione del giudizio nel frattempo promosso da Banca Toscana avanti alla Suprema Corte di Cassazione. Su ricorso della Banca Toscana, la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza del 17 marzo 2009, ha cassato parzialmente la sentenza della Corte di Appello di Genova, rinviando la decisione ad altra sezione della medesima Corte. Con tale sentenza la Cassazione (i) escludeva la nullità del Secondo Accordo per il motivo accolto dalla Corte d’Appello; (ii) confermava la definitività dell’accertamento sull’esistenza e validità del diritto di prelazione vantato da Banca Carige e (iii) con riguardo alla domanda riconvenzionale di risarcimento danni proposta da Banca Carige, rilevava che la Corte d’Appello non aveva spiegato i motivi per cui il Secondo Accordo avrebbe inciso sul diritto di prelazione in capo a Carige, né a quale titolo la violazione di detta clausola di prelazione potesse imputarsi anche Banca Toscana (parte acquirente), anziché solo alla Fondazione Carisa (parte alienante). 58 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Con atto di citazione del 5 marzo 2010, Banca Carige ha riassunto il giudizio avanti alla Corte di Appello di Genova (quale giudice del rinvio) riproponendo sia le difese svolte nei precedenti gradi di giudizio avvero la domanda di risarcimento danni di Banca Toscana, sia la domanda riconvenzionale di risarcimento danni nei confronti di Banca Toscana per avere quest’ultima violato il diritto di prelazione. Alla Data del Documento di Registrazione sono in corso trattative tra le parti per la definizione transattiva della vertenza a spese compensate, mediante un accordo che prevede, in particolare, il totale abbandono della pretesa risarcitoria da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (nella quale Banca Toscana è stata fusa per incorporazione) a fronte della contestuale rinuncia da parte di Banca Carige a coltivare la propria domanda riconvenzionale. Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza Si segnala che in data 5 febbraio 2015 è iniziato un accesso mirato ai sensi degli articoli 57, 62 e 66 del D. Lgs. 30 luglio 1999 n. 300, nonché dell’articolo 4, comma 3 del Regolamento di Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, nei confronti di Banca Carige Italia ai fini delle imposte dirette e IVA per i periodi d’imposta 2012 e 2013. L’attività di verifica condotta dall’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria è focalizzata al riscontro degli effetti dell’operazione di conferimento dei rami aziendali alla luce dell’affrancamento dei valori iscritti nella conferitaria Carige Italia, della conseguente iscrizione della fiscalità differita attiva e della successiva trasformazione in credito d’imposta. Si precisa che alla Data del Documento di Registrazione non è stato formulato alcun rilievo. In data 26 febbraio 2016 si è conclusa l’attività di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate iniziata in data 5 febbraio 2015 sulla Banca Carige Italia, ad esito del quale è stato emesso processo verbale di constatazione (PVC) col quale l’Agenzia ha formulato n. 2 rilievi relativi, rispettivamente, alla rideterminazione del credito da trasformazione di imposte differite attive per il periodo di imposta 2013 (Euro 82,4 milioni di credito indebitamente trasformato, a giudizio dell’Agenzia) e all’errata determinazione dell’aiuto alla crescita economica (ACE) (Euro 8 milioni di recupero a tassazione a seguito della riduzione della base ACE effettuata dall’Agenzia). Tali rilievi discendono dalla rideterminazione (impairment test) effettuata dall’Agenzia del valore dell’avviamento iscritto al 31 dicembre 2012 nel bilancio della Società ad esito dell’operazione di conferimento effettuata da Banca Carige. La Società, supportata dai qualificati pareri di autorevoli esperti indipendenti che hanno espresso in più occasioni un giudizio pregiudiziale di correttezza e di conformità ai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS, dai legali incaricati di assistere la controllante Banca Carige nel procedimento giudiziale incardinato da Consob, nonché dal giudizio consequenziale di un primario consulente tributario italiano, non condivide le contestazioni e le conclusioni del PVC e ritiene privi di fondamento i rilievi tributari in esso contenuti. La Società nel formulare ampia riserva per ogni azione, produzione e tutela delle proprie ragioni e diritti nelle sedi competenti per le questioni dedotte nel PVC e/o dipendenti dal suo contenuto e/o dagli effetti di esso, confida che verranno riconosciute le proprie ragioni in sede amministrativa e/o giurisdizionale. Per ulteriori informazioni in merito alle verifiche dell’Agenzia delle Entrate si rinvia al Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. Rischio relativo alla disciplina in materia di anatocismo Alla Data del Documento di Registrazione, il numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Gruppo Carige in materia di anatocismo si mantiene, in termini assoluti, su livelli fisiologici. Il rischio è fronteggiato da puntuali e prudenziali accantonamenti ricompresi nel fondo rischi ed oneri di cui al precedente Paragrafo 3.1.11, pari a Euro 4,0 milioni al 30 giugno 2016 (Euro 4,1 milioni al 31 dicembre 2015 ed Euro 3,4 milioni al 31 dicembre 2014). Tuttavia, alla luce delle pronunce in merito al dies a quo relativo alla decorrenza del termine di prescrizione delle azioni legali per il rimborso degli interessi indebitamente pagati (Sentenza 2372/1999 della Corte di Cassazione e Sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione n. 24428/2010) )fermo restando che l’applicazione dei suddetti principi è circoscritta ai contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 342/99 e delibera CICR del 9 febbraio 2000), nonché in considerazione dell’orientamento del Tribunale di Milano (Sezione Sesta, ordinanza del 25 marzo 59 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 2015 e del 3 aprile 2015), non può escludersi un incremento del contenzioso in materia di anatocismo, avente ad oggetto gli interessi indebitamente pagati successivamente al 1° gennaio 2014, con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo. Per maggiori informazioni relative ai procedimenti in materia di anatocismo, alle sentenze e all’orientamento sopra indicati nonché alla normativa di riferimento si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. 3.1.13 Rischi connessi alle condizioni contrattuali di cessione delle partecipazioni detenute in Amissima Vita (già Carige Vita Nuova) e Amissima Assicurazioni (già Carige Assicurazioni) In data 5 giugno 2015 Banca Carige e una società organizzata e detenuta da fondi di investimento gestiti da società affiliate di Apollo Global Management, LLC (unitamente alle controllate consolidate, “Apollo”) hanno perfezionato la cessione da parte dell’Emittente delle partecipazioni da essa detenute in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (già, rispettivamante, Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni), secondo quanto previsto nell’accordo di cessione sottoscritto dalle medesime parti in data 28 ottobre 2014 (l’“Accordo”). L’Accordo ha determinato la cessione da parte di Banca Carige delle partecipazioni da essa detenute in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni ad un prezzo complessivo di Euro 310 milioni, e la sottoscrizione da parte dell’Emittente, unitamente ad altre banche del Gruppo, di accordi di lungo termine con Apollo per la distribuzione di prodotti assicurativi del ramo vita e danni. Nell’Accordo, l’Emittente ha rilasciato in favore dell’Acquirente dichiarazioni e garanzie, alla data di sottoscrizione dell’Accordo medesimo e alla data del closing; la cui violazione o inesattezza può comportare eventuali obblighi di indennizzo a carico di Banca Carige, prevalentemente riguardanti le riserve sinistri di Amissima Assicurazioni e le cause passive pendenti in capo alle Compagnie, soggetti a determinate limitazioni e, in particolare, a un cap complessivo pari al 32% del prezzo di acquisto, ossia pari a circa Euro 99 milioni. Banca Carige ha inoltre concesso all’acquirente un finanziamento revolving, di tipo senior, della durata di 5 anni, remunerato al tasso fisso del 6% annuo, pari a circa Euro 77,5 milioni, corrispondente al 25% del prezzo di vendita, da utilizzare per il pagamento del prezzo di acquisto di Amissima Assicurazioni e Amissima Vita e garantito da un pegno (collateral) sulle azioni delle compagnie. Banca Carige, in qualità di venditore, ha inoltre rilasciato in favore dell’Acquirente dichiarazioni e garanzie, alla data di firma dell’Accordo e alla data del Closing, assumendo i relativi eventuali obblighi di indennizzo con particolare riferimento alle riserve sinistri di Amissima Assicurazioni e le cause passive di entrambe le Compagnie soggetti, inter alia, alle seguenti limitazioni: (x) una durata di 18 mesi dal perfezionamento della cessione (fermo restando che gli obblighi di indennizzo derivanti dalla violazione di specifiche dichiarazioni e garanzie, quali, tra l’altro, la compliance alla normativa fiscale e i rapporti di lavoro oggetto di cessione, hanno durata fino a 30 giorni lavorativi successivi al decorso del termine di prescrizione legale); e (y) un cap complessivo pari al 32% del prezzo di acquisto (ossia pari a circa Euro 99 milioni). Ai sensi dell’Accordo sono previsti altresì meccanismi di franchigia (pari a complessivi Euro 19,8 milioni circa) al di sotto dei quali non scattano obblighi di indennizzo in capo a Banca Carige e meccanismi di ripartizione degli oneri relativi all’operatività pregressa delle compagnie assicurative eccedenti tale franchigia tra acquirente (20%) e Banca Carige (80%). Come previsto dall’Accordo l’Emittente e le banche del Gruppo (con esclusione della sola Banca Cesare Ponti) e Creditis, in qualità di distributori (i “Distributori”), hanno sottoscritto con le compagnie un accordo distributivo, con durata sino al 31 dicembre 2024, rinnovabile per un uguale periodo, (l’“Accordo Distributivo”), in linea con i termini e condizioni stabilite nell’Accordo medesimo, avente ad oggetto la distribuzione di prodotti assicurativi (ramo vita e ramo danni) delle compagnie secondo quanto previsto nel piano di distribuzione assicurativa (il “Piano di Distribuzione”), a fronte del riconoscimento in favore dei Distributori di commissioni contrattualmente stabilite. L’Accordo Distributivo prevede: (i) quanto al ramo danni, l’impegno dell’Emittente a garantire, per tutta la durata dell’Accordo Distributivo medesimo, che i Distributori collochino nel territorio italiano, i prodotti di Amissima Assicurazioni per un importo non inferiore al 75% (con una soglia di tolleranza sino al 70%) della distribuzione assicurativa generata su base aggregata dai Distributori medesimi (da calcolarsi in termini di premi lordi), e (ii) quanto al 60 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO ramo vita, per tutta la durata dell’Accordo Distributivo medesimo, la distribuzione in esclusiva dei prodotti di Amissima Vita da parte dei Distributori i quali, fatta eccezione per determinati prodotti, non potranno distribuire prodotti assicurativi di terzi oltre il 2% (con una soglia di tolleranza sino al 5%) della distribuzione assicurativa generata su base aggregata dai Distributori stessi (da calcolarsi in termini di premi lordi), e l’impegno dell’Emittente a far sì che non si verifichi il mancato rispetto di determinati target minimi di distribuzione pari al 30% degli obiettivi previsti contrattualmente in ciascun anno per tre anni consecutivi. In caso di violazione dell’impegno di collocamento dei prodotti del ramo danni sub (i) e/o dell’impegno di esclusiva per i prodotti del ramo vita sub (ii) è prevista la possibilità per le Compagnie, di risolvere l’Accordo Distributivo, previa diffida ad adempiere ex articolo 1454 del Codice Civile, a determinate condizioni e fatta salva la possibilità di sanare detti inadempimenti. In caso di risoluzione dell’Accordo Distributivo le Compagnie hanno inoltre la facoltà di richiedere a Banca Carige il pagamento di una somma onnicomprensiva (a titolo di penale e/o risarcimento danni) decrescente nel tempo, in relazione alla durata residua dell’Accordo Distributivo, che, in ogni caso, non potrà eccedere l’importo (a) di Euro 200 milioni relativamente alla distribuzione dei prodotti assicurativi vita e (b) di Euro 10 milioni in relazione alla distribuzione dei prodotti assicurativi ramo danni. Per il ramo vita è previsto, inoltre, nel primo periodo di durata dell’Accordo Distributivo (ossia fino al 31 dicembre 2024), un meccanismo di compensazione annua delle commissioni generate dalla distribuzione dei prodotti assicurativi in applicazione del quale è stabilito che, al di sotto di una franchigia pari al 10% degli obiettivi annui previsti contrattualmente, siano calcolate penali crescenti in proporzione allo scostamento dai medesimi obiettivi sino ad un ammontare massimo su base annua di Euro 20 milioni (Euro 16 milioni per i prodotti tradizionali e Euro 4 milioni per i prodotti unit-linked). Oltre a quanto sopra indicato, l’Accordo e l’Accordo Distributivo non prevedono ulteriori ipotesi di recesso e/o risoluzione. Si evidenzia che, con riferimento ai suddetti obblighi di indennizzo e alle penali, l’importo da corrispondere, a carico dell’Emittente, non potrà eccedere l’ammontare massimo complessivo di Euro 200 milioni. Nonostante l’Emittente abbia assunto i suddetti impegni nel presupposto di rispettare gli stessi per l’intera durata degli accordi sottoscritti, non è possibile escludere a priori che uno o più dei predetti impegni non siano rispettati dall’Emittente e/o dagli altri Distributori, con conseguente risoluzione dell’Accordo Distributivo, e/o che le performance realizzate siano inferiori agli obiettivi stabiliti dal Piano di Distribuzione, con conseguente obbligo per l’Emittente del pagamento di somme a titolo di penali o in forza dell’applicazione del meccanismo di aggiustamento delle commissioni, con conseguenti effettivi negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo. Nel corso del 2015 (primo anno rilevante ai fini dell’Accordo) gli obiettivi degli accordi di distribuzione risultano conseguiti. La Banca alla luce del raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2015, dei dati di mercato e delle valutazioni operate ritiene raggiungibili gli obiettivi di produzione anche per gli esercizi successivi al 2015; non sono, quindi, soddisfatte le condizioni previste dal par. 14 dello IAS 37 per la rilevazione di un accantonamento. Con riferimento alle cause passive di entrambe le compagnie, la Relazione Finanziaria Semestrale contiene accantonamento ai sensi dello IAS 37 a fondi per rischi ed oneri per Euro 1,1 milioni circa. un In relazione alle garanzie prestate dalla Banca sulle riserve sinistri della compagnia danni, relative ai sinistri antecedenti il 2013, si segnala che, in data 27 maggio 2016, Amissima Assicurazioni S.p.A. e Amissima Holdings S.r.l. hanno richiesto un indennizzo di Euro 12,5 milioni. La Banca, effettuate le dovute analisi di merito, non ha ritenuto fondata la richiesta ed ha pertanto rifiutato l’indennizzo. Al riguardo, in relazione alla richiesta contestata dalla Banca, non è stato rilevato alcun accantonamento nel Bilancio intermedio al 30 giugno 2016 in quanto non ricorrono le condizioni richieste dal paragrafo 14 dello IAS37. Con particolare riferimento alla cessione delle partecipazioni di Carige in Amissima Assicurazioni e Amissima Vita si segnala che il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, nella seduta del 17 giugno 2016, ha deliberato di agire in giudizio nei confronti del Dott. Cesare Castelbarco Albani, già Presidente di Banca Carige, del Rag. Piero Montani, già Amministratore Delegato della medesima, e di alcuni soggetti di Apollo per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti 61 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO alla cessione delle partecipazioni di Banca Carige in tali società e ad altri comportamenti successivamente tenuti dai soggetti del suddetto Gruppo. Tale decisione è maturata a seguito di un’approfondita analisi delle cause che, unitamente a quelle di contesto e di sistema, hanno, nel recente passato, negativamente influito sui risultati economici e sulla vita dell’Emittente. Tale analisi è stata svolta nell’ambito delle attività di ricognizione effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito alla situazione di Banca Carige. Per maggiori informazioni al riguardo si veda il Capitolo 12 del Documento di Registrazione ( “Contratti Importanti”) e il Bilancio Consolidato 2015, Nota Integrativa Consolidata Parte A, pag. 143 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf; e la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, pag. 37-38, inclusa mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf 3.1.14 Rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riesposte e/o riclassificate da segnalare Il Documento di Registrazione contiene informazioni finanziarie dell’Emittente, relative ai dati consolidati del Gruppo per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 e per il semestre chiuso al 30 giugno 2016 tratte dal Bilancio Consolidato 2015 e dalla relativa relazione sulla gestione al 31 dicembre 2015, dal Bilancio Consolidato 2014 e dalla relativa relazione sulla gestione al 31 dicembre 2014 e dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 5 agosto 2016, contenenti dati di raffronto riesposti in applicazione di specifici principi contabili. Si segnala che in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2015, la Banca ha provveduto alla riesposizione degli schemi del conto economico, del prospetto della redditività complessiva e del rendiconto finanziario relativi all’esercizio al 31 dicembre 2014 a seguito delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di non considerare tra gli asset in vendita le partecipazioni detenute in Banca Cesare Ponti e Creditis, in precedenza iscritte tra le attività in via di dismissione ai sensi dell’IFRS 5 – Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate (“IFRS 5”), confermando le stesse nell’ambito del perimetro del Gruppo Banca Carige. I saldi economici dell’esercizio 2014 sono stati riesposti nel Bilancio Consolidato 2015, rispetto ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014, per riflettere gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5 (il “Bilancio Consolidato 2014 Riesposto”). Con riferimento ai dati patrimoniali inoltre, pur non essendo prevista dall’IFRS 5 la riesposizione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2014, per consentire un confronto omogeneo, in aggiunta ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 sono stati riportati, esclusivamente nella relazione sull’andamento della gestione al 31 dicembre 2015, anche taluni dati patrimoniali comparativi riesposti. La Banca ha provveduto, nella relazione sull’andamento della gestione, ad illustrare la natura delle riesposizioni ed a presentare i prospetti di raccordo tra i dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 ed i dati riesposti. Si segnala, infine, che i dati comparativi economici dei primi sei mesi del 2015, originariamente presentati nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2015 sono stati riesposti nel Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 per riflettere gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5. Le informazioni relative al primo semestre dell’esercizio 2015 contenute nel Documento di Registrazione sono quelle presentate ai fini comparativi nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016. Il Documento di Registrazione contiene altresì informazioni finanziarie riclassificate. Tali informazioni vengono abitualmente predisposte dall’Emittente per consentire una lettura più immediata dei risultati economici e delle consistenze patrimoniali, ai fini della presentazione nelle relazioni sull’andamento della gestione. 62 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Le informazioni che derivano dalla riclassificazione dei dati in quanto contenute nella relazione sull’andamento della gestione del Gruppo non sono state assoggettate a revisione contabile ma sono state oggetto della verifica di coerenza con il bilancio consolidato. Nella relazione di revisione al Bilancio Consolidato 2015, la Società di Revisione ha espresso, così come previsto dalle norme vigenti, il giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione del bilancio. A tal fine sono state svolte le procedure indicate dal principio di revisione 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob per l’esercizio 2014 e dal principio di revisione (SA Italia) n.7208 per l’esercizio 2015. Il Documento di Registrazione contiene infine alcune informazioni finanziarie non presenti nei Bilanci Consolidati e nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 che derivano dalla contabilità della Banca. Pertanto, in talune circostanze, potrebbero riscontrarsi, all’interno del Documento di Registrazione, diverse rappresentazioni numeriche delle medesime voci di bilancio. Potrebbe, inoltre, risultare difficile confrontare i dati finanziari dei bilanci assoggettati a revisione e quelli riclassificati e riesposti non assoggettati a revisione. Gli investitori sono, pertanto, invitati a prestare particolare attenzione in relazione a tali confronti. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Capitolo 11 del Documento di Registrazione, il Bilancio Consolidato 2014, il Bilancio Consolidato 2015 e la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 incorporati mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibili sul sito dell’emittente ai seguenti indirizzi: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 3.1.15 Rischio relativo all’assenza del Credit Spread dell’Emittente Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che l’Emittente non dispone di un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso Interest Rate Swap di durata corrispondente). Pertanto non è disponibile un indicatore di mercato espressivo del rischio Emittente. 3.1.16 Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e Consob). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Inoltre, in qualità di emittente di strumenti finanziari quotati, l’Emittente è chiamato al rispetto di ulteriori disposizioni emanate dalla Consob. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, le disposizioni prudenziali vigenti prevedono livelli minimi di patrimonializzazione. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2014, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). 63 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che : - per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018; - per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Inoltre, gli accordi di Basilea III prevedono che le banche monitorino il proprio indice di leva finanziaria (Leverage Ratio) calcolato come rapporto fra il capitale di classe 1 (Tier 1) e le esposizioni complessive dell’ente creditizio, secondo quanto previsto dall’art. 429 del Reg. 575/2013. Tale indicatore è oggetto di segnalazione da parte delle banche a partire dal 2015 tuttavia alla Data del Documento di Registrazione non è stata definita la soglia minima e la data di decorrenza dell’indice in questione. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopra indicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, sopra indicate, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al Capitolo 4, Paragrafo 4.5 della Nota Informativa del Prospetto di Base (“Ranking”). Da ultimo si segnala che l’implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto sulla posizione economica e patrimoniale del Gruppo in quanto impone l’obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall’esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. 64 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Al riguardo, si segnala che Banca Carige ha contabilizzato, nel primo semestre 2016, un onere a conto economico di Euro 9,2 milioni con riferimento alla Direttiva 2014/59/UE. Si segnala che all’interno del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è stato costituito in data 26 novembre 2015 lo Schema Volontario di intervento avente la finalità di effettuare interventi a favore di banche ad esso aderenti nei confronti delle quali siano state adottate misure di intervento precoce, ai sensi del Titolo IV, capo I, Sezione 01-I del TUB, ivi incluse le misure di cui agli articoli 53-bis e 67-ter, o sia stato dichiarato lo stato di dissesto o di rischio di dissesto dalla Banca d’Italia (lo “Schema Volontario”). Gli interventi dello Schema Volontario possono consistere in: a) concessione di finanziamenti; b) rilascio di garanzie; c) assunzione di partecipazioni; d) acquisizione di attività, passività, aziende, rami d’azienda, beni e rapporti giuridici individuabili in blocco; e) altre forme tecniche. L’ammontare massimo delle risorse che le banche aderenti allo Schema Volontario si impegnano a fornire per gli interventi e le spese ad essi connesse è, per effetto delle modifiche allo statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi del 17 giugno 2016, di settecento milioni di Euro. Tale dotazione è autonoma e separata rispetto a quella costituita con le contribuzioni obbligatorie dovute dalle banche consorziate al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ai sensi della legge e del Titolo I dello statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e può essere ricostituita con deliberazione dell’Assemblea del Fondo in seduta straordinaria. Le risorse da destinare agli interventi sono messe a disposizione dalle banche aderenti su chiamata, in relazione alle modalità e ai tempi dei singoli interventi. Le Banche del Gruppo Banca Carige hanno aderito allo Schema Volontario di intervento e l’impegno delle stesse, per risorse non ancora richiamate, ammonta complessivamente al 30 giugno 2016 ad Euro 8 milioni e viene rilevato nell’ambito delle garanzie rilasciate, che si aggiungono alle contribuzioni ordinarie al Fondo di Risoluzione delle Crisi Bancarie. Si segnala inoltre che gli oneri sostenuti dal Gruppo nell’anno 2015 per il sistema di garanzia dei depositi bancari e per la risoluzione delle crisi bancarie ammontano a Euro 42,2 milioni, di cui Euro 4,2 milioni versati al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi ed Euro 38,0 milioni versati per il Fondo di Risoluzione delle Crisi Bancarie. Sebbene l’Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. 3.1.17 Rischio connesso alla crisi economico-finanziaria e all’impatto delle attuali incertezze sull’andamento del contesto macroeconomico L’andamento dell’Emittente e delle società appartenenti al Gruppo è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia italiana, paese in cui l’Emittente e il Gruppo operano quasi esclusivamente. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità del Gruppo sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre il Gruppo a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità del Gruppo e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) ai recenti sviluppi connessi al referendum del Regno Unito ad esito del quale quest’ultimo uscirà dall’Unione Europea (c.d. “Brexit”), non risultando prevedibile, allo stato, l’impatto che la fuoriuscita dall’UE potrà produrre sull’economia del Regno Unito, 65 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO sull’economia internazionale nel suo complesso, sui mercati finanziari nonché sulla situazione dello Stato Italiano e dell’Emittente medesimo; (b) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (c) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (d) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari; (e) ai recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica; (f) alle recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente. 3.1.18 Rischi connessi all’andamento del settore immobiliare Il Gruppo Carige è esposto al rischio connesso all’andamento del settore immobiliare in relazione ai finanziamenti erogati a controparti operanti nella costruzione, nella locazione e/o nella compravendita di immobili, la cui solvibilità è pertanto legata alla dinamica del mercato immobiliare, che, riflettendosi sui prezzi di vendita e/o di locazione, condiziona gli equilibri economico-finanziari delle imprese finanziate. Il mercato immobiliare ha registrato negli anni recenti una flessione dei prezzi di mercato e nel numero delle operazioni effettuate; di conseguenza, i soggetti attivi in tale settore hanno sperimentato una diminuzione dei volumi e dei margini delle operazioni, un incremento degli impegni derivanti dagli oneri finanziari, nonché una maggiore difficoltà di rifinanziamento, stante un generalizzato allungamento delle tempistiche necessarie al collocamento delle iniziative realizzate. Sebbene l’erogazione di finanziamenti di questa fattispecie siano usualmente assistiti da garanzie reali e sono state adottate procedure per la valutazione delle garanzie ricevute in sede di concessione ed il loro successivo monitoraggio, il Gruppo resta comunque esposto al rischio derivante dall’andamento dei prezzi del mercato immobiliare. Al fine di una corretta valutazione del grado di copertura dei finanziamenti per la determinazione dei requisiti patrimoniali, il valore degli immobili ipotecati è oggetto di rivalutazione periodica effettuata sulla base delle informazioni statistiche acquisite da primario istituto specializzato in studi sull’economia reale (ultima valutazione eseguita in data 31 gennaio 2016 su informazioni riferite al secondo semestre 2015). Tale processo prevede inoltre una nuova perizia nel caso si verifichi una diminuzione significativa del valore di mercato del cespite, con lo scopo di attuare gli interventi gestionali più opportuni a tutela del credito erogato; analogo processo è operativo sugli immobili oggetto di locazione finanziaria. Ciò nonostante, le difficoltà e le criticità cui sono soggette le controparti nell’operare in condizioni di mercato deteriorate potrebbero ridurre la capacità delle controparti di far fronte alle obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo con conseguente impatto negativo sulla capacità del Gruppo Carige di vedere rimborsate le somme finanziate. Il verificarsi di tali circostanze potrebbe avere effetti negativi sui risultati, sull’attività e sulla situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria del Gruppo. A tale proposito, nella gestione del rischio connesso all’andamento del mercato immobiliare, il Gruppo Carige identifica il comparto immobiliare in base alla classificazione della clientela secondo i codici ATECO; l’aggregato comprende, oltre alle attività propriamente immobiliari e di costruzioni, anche le esposizioni verso controparti operanti nel settore dell’ingegneria civile e nella realizzazione di opere infrastrutturali, nonché verso soggetti attivi nel c.d. “indotto”, che include attività differenti a vario titolo legate al mondo dell’edilizia. 66 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Al 30 giugno 2016, l’esposizione complessiva in bonis per cassa e per firma verso soggetti attivi nel settore immobiliare è pari ad Euro 2,7 miliardi, in flessione di 154 milioni rispetto al 31 dicembre 2015, come illustrato nella seguente tabella(5). Gruppo Bancario (importi in Euro milioni) 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 (*) Δ% 06'16-'15 Δ% '15-'14 Attività immobiliari 1.358 1.436 1.682 -5% -15% Costruzioni 1.297 1.372 1.502 -5% -9% di cui costruzioni di edifici 837 903 1.020 -7% -11% di cui ingegneria civile e infrastrutture 182 193 259 -6% -25% di cui indotto costruzioni 279 276 222 1% 24% Totale comparto immobiliare 2.655 2.809 3.184 -6% -12% Incidenza % su totale crediti a clienti in bonis (cassa e firma) 16,0% 16,1% 18,5% Crediti bonis cassa + firma Gruppo Bancario 17.053 18.490 20.893 al netto PCT 16.555 17.413 17.194 (*) I dati al 31 dicembre 2014 non considerano i gruppi di attività in via di dismissione. Al 30 giugno 2016, in particolare l’esposizione complessiva per cassa e per firma verso soggetti attivi nel settore immobiliare è pari ad Euro 5,7 miliardi, come illustrato nella seguente tabella(6). Si evidenzia una incidenza dei crediti deteriorati pari al 53,4% ed una incidenza delle sofferenze pari al 27,6%. Gruppo Bancario (importi in € milioni) Attività Immobiliari Costruzioni di cui costruzioni di edifici di cui ingegneria civile e infrastrutture di cui indotto costruzioni Totale comparto immobiliare Totale comparto 2.411 3.289 2.584 30/06/2015 In Crediti bonis deteriorati 1.358 1.054 1.297 1.992 837 1.748 Sofferenze 582 990 73 317 182 135 813 388 5.700 279 2.655 109 3.045 104 1.572 I dati sopra illustrati evidenziano una significativa riduzione dell’esposizione a questo specifico rischio settoriale, avvenuta nel biennio 2013–2014, soprattutto per effetto dei consistenti volumi classificati tra i crediti deteriorati a causa dell’emergere di specifiche problematiche su alcune iniziative finanziate. Al 30 giugno 2016 l’aggregato rappresenta il 16% dei crediti lordi a clienti in bonis per cassa e firma (al netto dei pronti contro termine attivi), quota stabile rispetto al 31 dicembre 2015, mentre al 31 dicembre 2014 l’incidenza era del 18,5%. Volendo effettuare un confronto con il benchmark di Sistema – disponibile sulla sola componente per cassa, comprensiva anche della quota deteriorata, relativamente agli operatori economici (società non finanziarie e famiglie produttrici) –, si osserva un disallineamento rispetto al dato medio nazionale (42% per il Gruppo Carige al 31 dicembre 2015 a fronte di un (5) Fonte: Elaborazioni interne. (6) Fonte: Elaborazioni interne. 67 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO dato medio di Sistema del 30%(7)), più accentuato sulle attività immobiliari in senso stretto rispetto alla componente costruzioni. Per completezza di informazione, si segnala che al 31 dicembre 2015 i mutui residenziali a privati ammontano a circa Euro 6 miliardi(8). Detti mutui sono soggetti al rischio di eventuali riduzioni di valore delle relative garanzie prestate a favore del Gruppo, in caso di andamento negativo del mercato immobiliare, e/o al rischio che i rispettivi debitori non siano in grado di rimborsare, o siano in grado di rimborsare solo parzialmente, il proprio debito nei confronti del Gruppo. Al 30 giugno 2016, i mutui residenziali rappresentano circa il 32,2% dei crediti lordi dei clienti in bonis per cassa e firma (circa il 30,9% al 30 Giugno 2015) mentre l’ammontare dei mutui in bonis del Gruppo costituiscono il 61,9% circa dei crediti lordi dei clienti in bonis per cassa e firma. Al 31 dicembre 2015, i mutui residenziali rappresentavano circa il 30,7% dei crediti lordi dei clienti in bonis per cassa e firma (circa il 29,5% al 31 Dicembre 2014) mentre l’ammontare dei mutui in bonis del Gruppo costituiva il 59% circa dei crediti lordi dei clienti in bonis per cassa e firma (circa il 51,6% al 31 dicembre 2014). Per maggiori informazioni sulla distribuzione settoriale dei crediti vantati dall’Emittente si vedano le pagine 39 e seguenti del Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. *** Un’ulteriore riduzione del valore dei beni e delle garanzie ricevute derivante dal riacutizzarsi della crisi economica potrebbe inoltre determinare impatti negativi sui programmi di emissione di Covered Bond dell’Emittente. La riduzione del valore del collateral costituito a garanzia di tali obbligazioni, infatti, potrebbe determinare la necessità, per l’Emittente, di adottare ulteriori iniziative destinate ad incrementarne il valore nonché impatti negativi sulla capacità di perfezionare, in futuro, nuove emissioni di Covered Bond. Per maggiori informazioni sui programmi di emissione di Covered Bond dell’Emittente si veda il Capitolo 5, Paragrafo 5.1.2 del Documento di Registrazione. Infine, una ulteriore contrazione del mercato immobiliare potrebbe rendere più difficoltosa la cessione, prevista nel Piano Strategico 2016-2020, di selezionati asset immobiliari strumentali e non strumentali con conseguenti impatti negativi sui tempi di realizzazione e gli effettivi risultati di tale operazione di dismissione e, quindi, sul raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico 2016-2020. Per maggiori informazioni sul Piano Strategico 2016-2020 si veda il Paragrafo 3.1.8 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 3.1.19 Rischi connessi al modello di organizzazione e gestione ai sensi del Decreto Legislativo 231 L’Emittente ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione (il “Modello”) previsto dal Decreto Legislativo dell’8 giugno 2001, n. 231 (il “Decreto Legislativo 231”), allo scopo di creare un sistema di regole atte a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, o dipendenti, ritenuti rilevanti ai fini dell’applicazione di tale normativa. Ai sensi del citato Decreto, il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello della Banca e di curarne l’aggiornamento, la revisione e/o l’affinamento è affidato ad un Organismo di Vigilanza dell’Emittente, dotato di specifici poteri di iniziativa e di controllo. (7) Fonte: Bollettino Statistico Banca d’Italia n. IV/2015. Dato al 31 dicembre 2015. (8) Aggregato comprensivo anche dei finanziamenti non performing. 68 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Per ulteriori dettagli in merito al Modello adottato dall’Emittente si rimanda al successivo Capitolo 9, Paragrafo 9.1 del Documento di Registrazione. Per quanto riguarda l’applicazione del Decreto Legislativo 231 nell’ambito del Gruppo Carige, si segnala che – in attuazione delle direttive fornite in merito dalla Capogruppo – le banche del Gruppo, Creditis e Centro Fiduciario hanno provveduto ad approvare un proprio Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del Decreto Legislativo 231, nonché all’istituzione di propri Organismi di Vigilanza, sulla base delle indicazioni di carattere generale approvate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nel rispetto dell’autonomia decisionale di ogni società e ferma restando la piena ed assoluta indipendenza operativa degli Organismi di Vigilanza. Tuttavia non esiste alcuna certezza in merito al fatto che il modello adottato dalla Banca possa essere considerato adeguato dall’autorità giudiziaria eventualmente chiamata alla verifica delle fattispecie contemplate nella normativa stessa. Qualora si verificasse tale ipotesi, e non fosse riconosciuto, in caso di illecito, l’esonero dalla responsabilità per la Banca in base alle disposizioni contenute nel decreto stesso, è prevista a carico della Banca, in ogni caso e per tutti gli illeciti commessi, l’applicazione di una sanzione pecuniaria, oltre che, per le ipotesi di maggiore gravità, l’eventuale applicazione di sanzioni interdittive, quali l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni, il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, nonché, infine, il divieto di pubblicizzare beni e servizi, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Il Decreto Legislativo 231 prevede altresì l’eventuale responsabilità della società che esercita direzione o vigilanza sulla società interessata dagli illeciti al ricorrere di determinati presupposti (tra cui, secondo un orientamento giurisprudenziale e dottrinale, il fatto che l’illecito sia stato commesso anche nell’interesse del gruppo societario e con il concorso di un soggetto riconducibile alla controllante). Al riguardo, si segnala che in data 22 maggio 2014 è stata comunicata a Banca Carige l’iscrizione della stessa Banca nel registro delle persone sottoposte ad indagine per illeciti amministrativi conseguenti ai reati ex articoli 2622, commi 3 e 4 (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), e 2637 (aggiotaggio) del Codice Civile, ascritti all’ex Presidente dell’Emittente Dott. Giovanni Berneschi. Si precisa che, indipendentemente da qualunque valutazione sulla fondatezza dell’addebito mosso all’Emittente stessa, i rischi conseguenti al più grave trattamento sanzionatorio in astratto applicabile all’Emittente stessa per gli illeciti amministrativi contestati sono stimabili in misura non superiore a Euro 2 milioni, mentre per tali illeciti non sono previste sanzioni interdittive. L’Emittente confida di poter dimostrare la propria assoluta estraneità ai fatti contestati (al riguardo si veda il Paragrafo 3.1.6 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione). Per quanto di conoscenza dell’Emittente, tale procedimento è stato trasmesso per ragioni di competenza territoriale alla Procura della repubblica presso il Tribunale di Roma: alla Data del Documento di Registrazione, il procedimento non risulta ancora assegnato ad alcun magistrato di tale Procura. 3.1.20 Rischi connessi agli assetti proprietari della Banca Alla Data del Documento di Registrazione, nessun socio esercita il controllo sull’Emittente ai sensi dell’articolo 93 del TUF e il capitale sociale ordinario dell’Emittente risulta così suddiviso: Dichiarante ovvero soggetto posto al vertice della catena partecipativa Quota % di cui Senza Voto 17,588 0 VOLPI GABRIELE 6,001 0 TOSCAFUND ASSET MANAGEMENT LLP 5,119 0 71,292 0 MALACALZA INVESTIMENTI SRL ALTRI AZIONISTI 69 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO L’attuale assetto proprietario della Banca risulta da numerosi avvenimenti che hanno coinvolto l’Emittente in particolare nel corso degli ultimi due esercizi e sino alla Data del Documento di Registrazione, tra cui (i) il perfezionamento in data 7 e 8 maggio 2015 dell’Aumento di Capitale in Natura, liberato mediante conferimento delle partecipazioni di minoranza detenute dalla Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara rispettivamente nelle banche controllate dall’Emittente Cassa di Risparmio di Savona e Cassa di Risparmio di Carrara; (ii) il perfezionamento dell’acquisizione da parte di Malacalza Investimenti S.r.l. in data 8 maggio 2015 del 10,5% del capitale sociale ordinario del’Emittente detenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia e in data 27 maggio 2015 del 4,662% del capitale sociale dell’Emittente detenuto da BPCE International Et Outre-Mer S.A., (iii) il perfezionamento dell’Aumento di Capitale in Opzione e (iv) l’ingresso significativo nella compagine societaria di The Summer Trust e Tosca Fund Asset Managment LLP tra il 2015 e il 2016. In data 10 febbraio 2016, l’Emittente ha ricevuto dal fondo Apollo Management International LLP (“Apollo”) una lettera, non sollecitata, con la quale tale fondo ha presentato una proposta – non vincolante e confidenziale – a formulare, al verificarsi di determinate condizioni preliminari e sospensive, un’offerta vincolante di acquisto del portafoglio di crediti “in sofferenza” del Gruppo, compensandone gli effetti con un aumento di capitale da Euro 625 milioni (interamente garantito da fondi affiliati ad Apollo), riservato a fondi riferibili ad Apollo per Euro 525 milioni, e offerto in opzione per i restanti Euro 100 milioni agli azionisti della Banca. In data 23 marzo 2016, la Banca ha ricevuto da Apollo una revisione della lettera del 10 febbraio 2016, con la quale Apollo ha confermato la propria proposta – non vincolante e confidenziale – a formulare, al verificarsi di determinate e modificate condizioni preliminari e sospensive, un’offerta vincolante di acquisto del portafoglio di crediti “in sofferenza” del Gruppo, a condizioni riviste (in particolare, la previsione di un aumento di capitale - a compensazione degli effetti della cessione dei suddetti crediti “in sofferenza” – per Euro 550 milioni, interamente garantito da fondi affiliati ad Apollo, e riservato a fondi riferibili ad Apollo per Euro 500 milioni e offerto in opzione per i restanti Euro 50 milioni agli azionisti dell’Emittente). Le suddette lettere di Apollo sono state oggetto di esame del Consiglio di Amministrazione della Banca nel corso di varie sessioni e da ultimo in occasione della riunione del 29 aprile 2016 nella quale detto Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha ritenuto, anche indipendentemente da ogni valutazione del merito della proposta non vincolante di Apollo, non sussistenti le condizioni della sua concreta praticabilità (e ciò, in particolare, a ragione del carattere non vincolante della proposta e della previsione nella stessa della concessione di esclusiva in favore di Apollo). Peraltro la Banca ha manifestato la disponibilità a confrontarsi eventualmente anche con Apollo delle iniziative che assumerà con riguardo alla soluzione delle problematiche connesse ai non performing loan del Gruppo. Non si può quindi escludere che possano verificarsi in futuro eventuali modifiche degli assetti proprietari della Banca e che dette eventuali modifiche (ove realizzatesi) possano influenzare le politiche e le strategie del Gruppo con possibili effetti sulla governance, nonché indirettamente sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo Carige. Per maggiori informazioni in merito alle predette operazioni si vedano il Capitolo 6 e il Capitolo 10 del Documento di Registrazione. 3.1.21 Rischi connessi a verifiche e possibili contenziosi fiscali Il Gruppo ha posto in essere nel corso degli ultimi anni operazioni di carattere straordinario consistenti in acquisizioni, cessioni e conferimenti di rami di azienda, fusioni e scissioni di società. Tali operazioni rappresentano fattispecie sottoposte a un particolare monitoraggio da parte dell’Amministrazione Finanziaria soprattutto quando effettuate dai c.d. “Grandi contribuenti” quale è l’Emittente, tenuto inoltre conto che le stesse possono essere vigilate, oltre che sotto il profilo della conformità alla normativa sostanziale, anche con riferimento alla possibile violazione delle disposizioni antielusive e/o antiabusive. La principale operazione straordinaria si è perfezionata nel dicembre 2012 con il conferimento da parte di Carige – nell’ambito del Progetto di riorganizzazione del Gruppo – a favore della controllata Banca Carige Italia del ramo d’azienda comprendente le attività e gli sportelli della rete Extra Liguria. L’operazione ha determinato l’iscrizione nel bilancio 2012 di Banca Carige Italia di un nuovo avviamento pari a Euro 1.526,4 milioni. In ragione dell’esercizio dell’opzione per l’affrancamento dei maggiori valori iscritti in bilancio e fiscalmente non riconosciuti prevista dall’articolo 15, comma 10, del Decreto Legge n. 185 del 29 novembre 2008 e per effetto del conseguente pagamento (avvenuto nel giugno del 2013) di 70 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO un’imposta sostitutiva pari a Euro 244 milioni, Banca Carige Italia ha iscritto nel bilancio separato 2012 imposte differite attive per Euro 505 milioni (integralmente soggette ai benefici previsti dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011), con correlata iscrizione a conto economico di un provento da imposte pari a Euro 261 milioni (quale differenziale tra l’imposizione Ires e Irap ordinaria, pari complessivamente al 33,07%, e l’imposta sostitutiva versata del 16%). Si precisa, infine, che l’operazione di conferimento sopra descritta è stata ritenuta dall’Agenzia delle Entrate, in risposta a specifico interpello antielusivo presentato, come sorretta da valide ragioni economiche e non di per sé finalizzata ad ottenere vantaggi fiscali indebiti. Per maggiori informazioni in merito all’operazione di conferimento del ramo d’azienda dell’Emittente a Banca Carige Italia si veda il Capitolo 4, Paragrafo 4.1 del Documento di Registrazione. L’avviamento iscritto in Banca Carige Italia – al quale corrispondeva una eguale posta dell’Attivo del bilancio consolidato del Gruppo – è stato oggetto di impairment test al 31 dicembre 2012, al 30 giugno 2013, al 30 settembre 2013 e al 31 dicembre 2013 ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IAS 36. Con riferimento alla data del 30 settembre 2013 tale avviamento è stato integralmente svalutato. Consob ha assunto in data 10 gennaio 2014 la Delibera 18758, che è stata trasmessa in data 13 gennaio 2014 a Banca Carige, avente ad oggetto l’accertamento della non conformità del bilancio consolidato e d’esercizio al 31 dicembre 2012 e del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013 di Banca Carige alle norme che ne disciplinano la redazione e la conseguente richiesta alla medesima di rendere noti, ai sensi dell’articolo 154-ter, comma 7, del TUF, alcuni elementi di informazione. Banca Carige ha fornito al mercato, in data 22 gennaio 2014, gli elementi di informazione richiesti dalla Consob con uno specifico comunicato stampa. Le carenze e criticità rilevate da Consob hanno riguardato, con riferimento al Bilancio Consolidato 2012, alcuni profili tra i quali l’impairment test dell’avviamento relativo alle CGU bancarie Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca. Tale delibera, pur avendo richiesto la pubblicazione da parte di Banca Carige di un comunicato stampa contenente l’informativa relativa alle criticità rilevate, non ha peraltro indicato alcuna rettifica del valore di iscrizione dei predetti avviamenti nei bilanci dell’esercizio 2012, assoggettati a revisione contabile, la cui correttezza, già attestata dal soggetto incaricato della revisione contabile, è stata successivamente confermata anche da esperti indipendenti di riconosciuta autorevolezza. Per maggiori informazioni in merito alla Delibera Consob 18758 e all’informativa resa al riguardo da Banca Carige si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. Come reso noto al mercato con comunicato stampa diffuso il 9 gennaio 2015, la Consob ha citato la Banca ai sensi dell’articolo 157, comma 2, del TUF, con atto di citazione, notificato in pari data, a mezzo del quale è stato instaurato presso il Tribunale di Genova un procedimento civile avente ad oggetto la richiesta di declaratoria di nullità o di annullamento della delibera assembleare del 30 aprile 2014 di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013, per asserita non conformità del predetto bilancio alle norme che ne disciplinano la redazione ed in particolare ai Principi Contabili IAS 1, 8 e 36, nonché l’accertamento della asserita non conformità del Bilancio Consolidato 2013 ai suddetti Principi Contabili. Per maggiori informazioni al riguardo si veda il Paragrafo 3.1.4 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Le motivazioni individuate dalla Consob a fondamento della propria impugnativa sono riconducibili all’asserita erronea applicazione delle disposizioni recate dai principi contabili IAS 1, 8 e 36. Secondo Consob, infatti, l’Emittente nel rielaborare, in sede di bilancio 2013 l’impairment test dell’avviamento e delle partecipazioni iscritte nei bilanci consolidato e separato 2012, avrebbe commesso una serie di violazioni delle prescrizioni del principio contabile IAS 36 che ne disciplina l’effettuazione. Da ciò conseguirebbe la non corretta applicazione del principio contabile internazionale IAS 8, che impone di correggere gli errori dell’esercizio precedente nel primo bilancio approvato dopo la loro scoperta e, quale ripercussione ultima delle precedenti violazioni, il mancato rispetto del principio contabile internazionale IAS 1 laddove afferma il fondamentale principio di attendibilità della presentazione della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari. In merito ai profili di rischio tributario correlati all’impugnativa da parte della Consob, si rileva che la stessa non comporta di per sé alcuna modifica della posizione fiscale dell’Emittente, assunta la perdurante validità dei predetti bilanci consolidato e di esercizio 2013 sino alla data di passaggio in giudicato di un’eventuale sentenza declaratoria della nullità dei bilanci stessi; solo a quel punto, infatti, si potrebbero ipotizzare effetti fiscali con riferimento a fattispecie tributarie che richiamano direttamente grandezze di bilancio, quali ad esempio la determinazione del provento da imposte iscritto nel bilancio 2012 di Banca Carige Italia e nel bilancio consolidato di Banca Carige, costituito dalla differenza tra l’imposizione 71 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Ires e Irap ordinaria (pari complessivamente al 33,07%) e l’imposta sostitutiva versata (pari al 16%) sull’avviamento iscritto ex novo nel bilancio della conferitaria Banca Carige Italia, oggetto di affrancamento ai sensi del D.L. 185/2008, la determinazione dell’agevolazione ACE in capo alla conferitaria Banca Carige Italia (commisurata alla misura dell’utile di esercizio portato a riserva) o la quantificazione della trasformazione di imposte differite attive in crediti di imposta (commisurata all’incidenza di risultati economici negativi sul patrimonio netto).In proposito si precisa che, in data 5 febbraio 2015, nei confronti della controllata Banca Carige Italia, è iniziato un accesso mirato ai sensi degli articoli 57, 62 e 66 del D. Lgs. 30 luglio 1999 n. 300, nonché dell’articolo 4, comma 3, del Regolamento di Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, ai fini delle imposte dirette e IVA per i periodi d’imposta 2012 e 2013. L’attività di verifica condotta dall’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria si è focalizzata sul riscontro degli effetti dell’operazione di conferimento dei rami aziendali alla luce dell’affrancamento dei valori iscritti nella conferitaria Carige Italia, della conseguente iscrizione della fiscalità differita attiva e della successiva trasformazione in credito d’imposta. Con riferimento a tale accesso mirato, si segnala che lo stesso si è concluso in data 26 febbraio 2016 con la consegna del Processo Verbale di Constatazione (PVC) ad esito del quale l’Agenzia ha formulato n. 2 rilievi relativi, rispettivamente, alla rideterminazione del credito da trasformazione di imposte differite attive per il periodo di imposta 2013 (Euro 82,4 milioni di credito indebitamente trasformato, a giudizio dell’Agenzia) e all’errata determinazione dell’aiuto alla crescita economica (ACE) (Euro 8 milioni di recupero a tassazione a seguito della riduzione della base ACE effettuata dall’Agenzia). Tali rilievi discendono dalla rideterminazione (impairment test) effettuata dall’Agenzia del valore dell’avviamento iscritto al 31 dicembre 2012 nel bilancio della Società ad esito dell’operazione di conferimento effettuata da Banca Carige. In particolare secondo l’Agenzia, la Società avrebbe dovuto preliminarmente svalutare parzialmente tale avviamento ed avrebbe, quindi, avuto la facoltà di affrancare fiscalmente (ai sensi dell’articolo 15, comma 10, del D.L. 185/2008) solo il residuo valore del predetto avviamento. Gli effetti contabili e fiscali di tale rideterminazione della misura dell’affrancamento si tradurrebbero in una rettifica netta del risultato 2012 pari a Euro 131 milioni, costituita dalla differenza tra le attività per imposte anticipate (“DTA”)che dovrebbero essere eliminate e la corrispondente parte dell’onere per imposta sostitutiva. Poiché quota parte delle predette DTA è stata oggetto di conversione in credito d’imposta nell’esercizio 2013 (in conformità alle previsioni recate dall’articolo 2, commi da 55 a 58, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225), detto credito d’imposta risulterebbe conseguentemente rettificato, in relazione a detto periodo d’imposta, in diminuzione per un importo di Euro 82,4 milioni. Inoltre, la rettifica del risultato di esercizio 2012 darebbe luogo, sempre secondo i verificatori, a un incremento della base imponibile IRES relativa all’esercizio 2013 per un importo di Euro 8 milioni in dipendenza della rideterminazione delle deduzioni ACE. Queste ultime, infatti, poiché commisurate all’incremento di patrimonio netto derivante dall’accantonamento a riserva dell’utile 2012, dovrebbero essere proporzionalmente ridotte per effetto della svalutazione dell'avviamento e della rettifica di Euro 131 milioni apportata al risultato di tale esercizio. La Società, supportata dai qualificati pareri di autorevoli esperti indipendenti che hanno espresso in più occasioni un giudizio pregiudiziale di correttezza e di conformità ai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS, dei legali incaricati di assistere la controllante Banca Carige nel procedimento giudiziale incardinato da Consob, nonché dal giudizio consequenziale di un primario consulente tributario italiano, non condivide le contestazioni e le conclusioni del PVC e ritiene privi di fondamento i rilievi tributari in esso contenuti. In proposito merita di essere sottolineato che: i) il bilancio al 31 dicembre 2012 di Banca Carige Italia è stato assoggettato a revisione contabile da parte della Società di Revisione EY S.p.A., la quale, in data 26 marzo 2013, ha espresso un giudizio senza rilievi; ii) il bilancio al 31 dicembre 2012 di Banca Carige Italia, di Banca Carige ed il bilancio consolidato del Gruppo non sono stati oggetto di alcuna impugnativa per la quale risultano, peraltro, decorsi i relativi termini; iii) i rilievi formulati dai verificatori, sulla base di rielaborazioni del test di impairment dell’avviamento da essi autonomamente e discrezionalmente eseguite, discendono dal parziale disconoscimento di una posta di natura integralmente valutativa sulla quale, come già evidenziato, autorevoli esperti indipendenti hanno espresso, in più occasioni, un giudizio di correttezza e di conformità ai Principi Contabili Internazionali IAS / IFRS. La Società, nel formulare ampia riserva per ogni azione, produzione e tutela delle proprie ragioni e diritti nelle sedi competenti per le questioni dedotte nel PVC e/o dipendenti dal suo contenuto e/o dagli effetti di esso, confida che verranno riconosciute le proprie ragioni in sede amministrativa e/o giurisdizionale. 72 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Si evidenzia, infine che, alla Data del Documento di Registrazione, il contenzioso fiscale passivo delle società facenti parte del Gruppo ammonta a circa Euro 0,6 milioni in termini di imposta. Tale importo, che non include la stima delle contestazioni potenzialmente derivanti dalle attività di verifica sopra descritte, si riferisce ai procedimenti contenziosi incardinati nei precedenti esercizi, per la maggior parte dei quali sono intervenute sentenze favorevoli al contribuente. Il rischio di soccombenza è stato classificato dai consulenti incaricati della difesa, di grado possibile, ma non probabile. In ragione di tale valutazione, nel Bilancio Consolidato 2015 e nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 non sono stati rilevati accantonamenti a fondi rischi. Nonostante le valutazioni effettuate dalla Banca e dai propri consulenti, non è comunque possibile escludere che un esito sfavorevole dei procedimenti in essere ovvero il sorgere di nuovi procedimenti possano determinare un incremento dei rischi di natura fiscale con la conseguente necessità di eseguire ulteriori accantonamenti o esborsi tali da determinare effetti negativi sulle attività e sulla situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. Per ulteriori informazioni si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 e il Paragrafo 3.1.4 del presente Capitolo 3 del presente Documento di Registrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Bilancio Consolidato 2014, Parte A, pag. 96 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf, il Bilancio Consolidato 2015, Parte A, pag. 92 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. e la Relazione Finanziaria Semestrale inclusa mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf 3.1.22 Rischi connessi all’esposizione al debito sovrano Il Gruppo risulta esposto nei confronti di governi centrali o altri enti pubblici interamente rappresentati da titoli di debito e in particolare, nei confronti dello Stato Italiano. Al 30 giugno 2016 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane (9) del Gruppo è pari a Euro 3.041 milioni. Dalle tabelle sottostanti si evidenzia come il valore nominale di tali esposizioni risultava pari a Euro 2.612 milioni, mentre il fair value risultava essere pari a Euro 3.041 milioni: l’esposizione è costituita da obbligazioni governative emesse o garantite principalmente dallo Stato italiano. (9) Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi/garantiti dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi; sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS (Asset Backed Securities) e le partite fiscali. 73 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani al 30 giugno 2016(10) Valore nominale Esposizione verso Paesi UE ITALIA Totale vs Paesi UE Esposizione verso altri paesi ARGENTINA Totale vs altri paesi Totale Gruppo Carige Dati in migliaia di Euro Valore di bilancio Fair Value 2.612.770 2.612.770 3.041.237 3.041.237 3.041.236 3.041.236 50 50 51 51 51 51 2.612.820 3.041.288 3.041.287 Al 31 dicembre 2015 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane ( 11) del Gruppo è pari a Euro 3.809 milioni. Dalle tabelle sottostanti si evidenzia come il valore nominale di tali esposizioni risultava pari a Euro 3.472 milioni, mentre il fair value risultava essere pari a Euro 3.809 milioni (Euro 6.879 milioni al 31 dicembre 2014 di cui Euro 3.031 milioni relativi al solo gruppo Bancario ed i restanti Euro 3.848 milioni relativi all’insieme delle due compagnie assicurative del Gruppo (Carige Assicurazioni (oggi Amissima Assicurazioni) e Carige Vita Nuova (oggi Amissima Vita) cedute durante il 2015): l’esposizione è costituita da obbligazioni governative emesse o garantite da Stati Sovrani, principalmente dallo Stato italiano. Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani al 31 dicembre 2015 (12) (Dati in Euro migliaia) Valore nominale Valore di bilancio Fair Value Esposizione verso Paesi UE ITALIA 3.471.954 3.808.983 3.808.984 GRECIA 44 0 0 3.471.998 3.808.983 3.808.984 Totale vs Paesi UE Esposizione verso altri paesi ARGENTINA Totale vs altri paesi Totale Gruppo Carige 99 77 77 99 77 77 3.472.097 3.809.061 3.809.061 Alla data del 30 giugno 2016, l’esposizione del Gruppo Bancario in titoli di debito nei confronti dello Stato italiano rappresenta il 10,8% del totale dell’attivo del Gruppo Carige rispetto al 19,4% del 31 dicembre 2015 (il 17,7% al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono per la maggior parte allocati al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. (10) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. (11) Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi/garantiti dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi; sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS (Asset Backed Securities) e le partite fiscali. (12) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 74 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Il Gruppo è pertanto esposto ai movimenti dei titoli governativi in generale e, in modo particolare, dei titoli del debito pubblico italiano. Il persistere di tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Inoltre, un peggioramento del merito creditizio della Repubblica Italiana, unito a una conseguente diminuzione del valore dei titoli, genererebbe un impatto negativo della Riserva AFS. Inoltre, un’ulteriore riduzione della parte a breve dei rendimenti dei titoli di Stato italiano comporterebbe una conseguente riduzione sulla performance economica del Gruppo. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf, nonché il Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf e la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 3.1.23 Risk management Il Gruppo dispone di una struttura organizzativa, di processi aziendali, di risorse umane e di competenze e metodologie/strumenti per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei diversi rischi che ne caratterizzano l’attività (quali in particolare modo, il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio di liquidità, il rischio operativo, il rischio commerciale, il rischio strategico, il rischio reputazionale, il rischio immobiliare, il rischio relativo ad operazioni di cartolarizzazione, il rischio di avviamento ed il rischio riferito ai fondi pensione a prestazioni definite). L’intero processo di gestione e controllo del rischio è coordinato da Banca Carige, nella duplice veste di Capogruppo e di società presso cui sono accentrate funzioni di interesse comune per il Gruppo. Alcune delle metodologie utilizzate per monitorare e gestire tali rischi comportano l’osservazione dell’andamento storico del mercato e l’utilizzo di modelli statistici per l’identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei rischi. Qualora le osservazioni storiche e le suddette metodologie non dovessero rivelarsi adeguate, il Gruppo potrebbe essere esposto a possibili effetti pregiudizievoli sulla propria situazione patrimoniale e finanziaria e sui risultati economici. Anche a tale scopo, il Gruppo si è dotato di un Risk Appetite Framework (RAF) al fine di definire un insieme di obiettivi di rischio/rendimento e contestualmente definirne limiti (trigger, tolerance, capacity) che in caso di superamento determinino l’avvio di procedure di escalation finalizzate ad intraprendere le necessarie azioni gestionali per riportare il Gruppo verso gli obiettivi definiti ex-ante. Nonostante la presenza delle summenzionate procedure interne volte all’identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting dei rischi, il verificarsi di determinati eventi, allo stato non preventivabili, ovvero l’insufficienza di tali procedure a limitare l’esposizione del Gruppo ai suddetti rischi in tutte le condizioni di mercato o nei confronti di tutte le tipologie di rischio potrebbero comportare effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo. 3.1.24 Rischio di mercato Il Gruppo è esposto al rischio di mercato rappresentato dai potenziali effetti negativi sulla situazione economica e/o patrimoniale del Gruppo dovuti a variazioni inattese dei livelli dei tassi di interesse e della relativa volatilità. L’andamento dei tassi di interesse risulta a propria volta influenzato da diversi fattori che non sono sotto il controllo del Gruppo, quali le politiche monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche nei paesi di riferimento. Il Gruppo, per la sua attività, non è soggetto ai rischi di cambio e ai rischi della quotazione delle merci, in quanto opera marginalmente su tali mercati non assumendo posizioni speculative, ma operando attraverso coperture dei medesimi rischi. 75 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Infine il Gruppo è soggetto a rischi marginali con riferimento ai corsi azionari, atteso che gli investimenti in azioni, alla data del 30 giugno 2016 sono pari a Euro 14 milioni (Euro 27 milioni al 31 dicembre 2015), al netto dell’interessenza detenuta in Banca d’Italia e rappresentano lo 0,5% del portafoglio titoli del Gruppo. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. L’attività di gestione del portafoglio di investimento in titoli del Gruppo è svolta secondo un indirizzo sostanzialmente conservativo, nell’ottica di mantenere un equilibrato rapporto rischio/rendimento e rivolgendo particolare attenzione ai profili di liquidità del Gruppo, privilegiando quindi strumenti di natura obbligazionaria in grado di generare una remunerazione superiore a quella del mercato monetario e potenzialmente utilizzabili quali collaterali per ottenere liquidità. L’attività di trading e/o investimento viene svolta sulla base di deleghe operative statuite dal Consiglio di Amministrazione, che definisce altresì gli obiettivi dimensionali, di rendimento e di rischiosità a livello di Gruppo. Le strategie delineate dal Consiglio di Amministrazione sono dunque indirizzate verso un portafoglio titoli mediamente con bassa duration e quindi meno sensibile alla volatilità del mercato. I risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono inoltre dalla gestione dell’esposizione del Gruppo ai tassi di interesse, ossia del rapporto esistente tra le variazioni dei tassi di interesse dei mercati di riferimento e quelle del margine d’interesse. In particolare, l’incremento dei tassi di interesse può comportare un aumento del costo del finanziamento del Gruppo in misura più rapida ed elevata rispetto al rendimento degli attivi a causa, ad esempio, di una mancata corrispondenza tra le scadenze delle attività e delle passività che sono influenzate dalla variazione dei tassi di interesse, oppure di una mancata corrispondenza tra il grado di sensibilità alle variazioni dei tassi tra attività e passività con scadenza simile. Allo stesso modo, il decremento dei tassi di interesse potrebbe comportare una riduzione del rendimento delle attività detenute dal Gruppo a cui potrebbe non corrispondere un equivalente decremento del costo del funding. Tali eventi, nonché il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse ai livelli attuali e una significativa volatilità degli stessi, combinato con la situazione di incertezza sui mercati della raccolta, potrebbero comportare effetti negativi sul margine di interesse nonché effetti negativi sul valore delle attività e delle passività detenute dal Gruppo e di conseguenza sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo Carige. Al 31 dicembre 2015 il VaR dell’intero portafoglio titoli di trading book del Gruppo era pari a Euro 41 mila, in relazione alle componenti di rischio tasso e azionario. Alla stessa data l’esposizione del Gruppo al rischio tasso del banking book, misurato secondo i riferimenti normativi della Circolare 285, mostrava sempre un livello inferiore alla soglia del 20% del Patrimonio di Vigilanza. Al 30 giugno 2016 il VaR dell’intero portafoglio titoli di trading book del Gruppo è pari a Euro 11,9 mila, in relazione alle componenti di rischio tasso e azionario. Alla stessa data l’esposizione del Gruppo al rischio tasso del banking book, misurato secondo i riferimenti normativi della Circolare 285, mostra un livello inferiore alla soglia del 20% del Patrimonio di Vigilanza. L’Emittente analizza sistematicamente l’impatto, in termini di margine di interesse, margine di intermediazione, di utile e di patrimonio netto derivante dalla variazione dei tassi di interesse di mercato. Con riferimento al valore al 31 dicembre 2015, un incremento di 100 basis point dei tassi di interesse di mercato implica in media, sul banking book, un aumento del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 68,59 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 45,91 milioni e una diminuzione del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 7,25 milioni. Una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde in media, sul banking book, a una diminuzione del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 4,8 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 3,21 milioni e un aumento del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 42,6 milioni. 76 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Con riferimento al 30 giugno 2016, un incremento di 100 basis point dei tassi di interesse di mercato implica in media, sul banking book, un aumento del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 45,07 milionie dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 30,17 milioni e una diminuzione del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 21,42 milioni. Una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde in media, sul banking book, a una diminuzione del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 2,96 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 1,98 milioni e un aumento del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 13,77 milioni. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://carige.reportingcenter.it/sites/carige2012.annualreporting.it/files/allegati/relazione_finanziaria_annuale_2014.pdf nonché il Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf e la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 3.1.25 Rischio di tasso di interesse: portafoglio bancario Il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario è il rischio che variazioni dei tassi di interesse di mercato impattino negativamente sul valore economico del patrimonio (rischio in ottica patrimoniale) e sul contributo al margine di interesse (rischio in ottica reddituale) delle attività e passività di bilancio che non sono allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza. L’esposizione a tale tipologia di rischio, con riferimento alle operazioni a tasso di interesse variabile, nasce come diretta conseguenza di strutture di bilancio disallineate in termini sia di scadenze (maturity gap), sia di caratteristiche e tempi di revisione delle condizioni di remunerazione (refixing gap). Con riferimento alle operazioni a tasso di interesse fisso, l’esposizione dipende dal maturity gap. Dal punto di vista patrimoniale l’obiettivo del monitoraggio del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario consiste nel misurare l’impatto di variazioni dei tassi di interesse sul fair value del patrimonio al fine di preservarne la stabilità. La variabilità del valore economico del patrimonio a seguito di uno shock sui tassi di interesse di mercato viene misurata secondo due approcci distinti: - modello standard Vigilanza (duration analysis): la variazione del valore economico del patrimonio è approssimata mediante la metrica della duration applicata ad aggregati di operazioni classificate in un time bucket di riferimento sulla base della data di scadenza o riprezzamento; al 30 giugno 2016 l’indicatore si conferma inferiore alla soglia di attenzione fissata al 20% dei fondi propri; - modello interno (sensitivity analysis): la variazione del valore economico del patrimonio è misurata, a livello di singola operazione, come differenza di fair value prima e dopo lo shock indicato; 30 giugno 2016 l’indicatore si conferma inferiore alla soglia di attenzione fissata al 15% dei fondi propri. Dal punto di vista reddituale l’obiettivo del monitoraggio del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario consiste nel misurare l’impatto di variazioni dei tassi di interesse sul margine di interesse atteso su un orizzonte temporale predefinito (gapping period). La variabilità del margine di interesse a seguito di uno shock sui tassi di interesse di mercato viene misurata secondo un approccio di gap analysis, secondo il quale tale variabilità dipende sia dal reinvestimento (rifinanziamento) a nuove condizioni di mercato non conosciute ex ante dei flussi di cassa in conto capitale in scadenza nel periodo di riferimento, sia dalla variazione dei flussi di cassa in conto interessi (per la operatività a tasso di interesse variabile). 77 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Sono di seguito analizzati gli impatti di bilancio, in termini di margine di interesse, di margine di intermediazione, di utile e patrimonio netto di movimenti paralleli della curva (+100 basis point in aumento e -100 basis point in diminuzione) con riferimento al 30 giugno 2016. La tabella riporta l’impatto complessivo e il dettaglio sul portafoglio bancario al 30 giugno 2016 (i dati sono in milioni di euro): +100 bp Margine di interesse -100 bp 43,1 -3,0 43,0 -3,0 43,1 -3,0 - di cui Banking book 43,0 -3,0 Utile - di cui Banking book 28,8 28,8 -2,0 Patrimonio netto -22,8 13,8 -22,8 13,8 - di cui Banking book Margine di intermediazione - di cui Banking book -2,0 Nonostante il Gruppo monitori i rischi derivanti dall’andamento dei mercati finanziari, non è possibile escludere che la volatilità dei mercati, l’eventuale scarsa liquidità degli stessi, nonché il mutamento delle preferenze degli investitori verso determinate tipologie di prodotti possano avere effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo Carige. Per maggiori informazioni al riguardo si veda il Bilancio Consolidato 2015, Parte E, Sezione F, pag. 311 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. Per maggiori informazioni sul risk management si rinvia al precedente Paragrafo 3.1.22 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 3.1.26 Rischio operativo Il Gruppo Carige è soggetto al rischio operativo che connatura le attività tipiche svolte dal Gruppo stesso; detto rischio consiste, tra l’altro, nel rischio di subire perdite derivanti da frodi interne o esterne, dall’inadeguatezza o dal non corretto funzionamento delle procedure aziendali, da errori o carenze delle risorse umane e dei sistemi interni, interruzioni o malfunzionamenti dei servizi o dei sistemi (compresi quelli di natura informatica), errori o omissioni nella prestazione dei servizi offerti, oppure da eventi esogeni. Il rischio operativo include altresì il rischio legale (ad esempio, reclami della clientela e rischi connessi alla distribuzione dei prodotti non in conformità alle normative a presidio delle prestazione dei servizi bancari, di investimento e assicurativi, e a sanzioni derivanti da violazioni normative nonché al mancato rispetto delle procedure relative all’identificazione al monitoraggio e alla gestione dei rischi stessi), ma non il rischio strategico e reputazionale. Tra le fonti principali del rischio operativo rientrano statisticamente l’instabilità dei processi operativi, la scarsa sicurezza informatica, il crescente ricorso all’automazione, l’outsourcing di funzioni aziendali, l’utilizzo di un numero ridotto di fornitori, i cambiamenti di strategia, le frodi, gli errori, il reclutamento, l’addestramento e la fidelizzazione del personale e, infine, gli impatti sociali e ambientali. Non è possibile identificare una fonte di rischio 78 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO operativo stabilmente prevalente: il rischio operativo si differenzia dai rischi di credito e di mercato perché non viene assunto dalla società del Gruppo sulla base di scelte strategiche, ma è insito nella sua operatività. Il Gruppo Banca Carige con l’intento di rafforzare il presidio su tali rischi, in occasione della revisione della struttura organizzativa della capogruppo, ha istituito, a partire dall’ultimo quadrimestre del 2014, l’ufficio Operational Risk Management collocato all’interno della struttura Risk Management a diretto riporto dell’Amministratore delegato; ha avviato, inoltre, uno specifico progetto con l’obiettivo di implementare un framework di misurazione, gestione e monitoraggio dei rischi operativi allineato alle best practice di sistema. Nel corso del 2015, sono stati effettivamente definiti, strutturati e normati i processi del framework di Operational Risk Management (ORM) che sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nel luglio 2015. Nel corso dei mesi successivi sono stati avviati operativamente i principali processi del framework ORM, consentendo l’assolvimento dei requisiti minimi (art. 320 Regolamento CRR) per l’adozione del metodo standardizzato per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi operativi, tra cui, l’avvio operativo del nuovo processo di Historical Data Collection (HDC) di Risk Self Assessment con l’avvio e conclusione della prima campagna di assessment e di reporting direzionale. Per ciò che attiene al nuovo processo di raccolta delle perdite operative – Historical data collection (HDC) – è stata avviata, nel corso del 2016, una graduale evoluzione dalla modalità di censimento accentrata, utilizzata in precedenza, a favore di una raccolta decentrata come previsto dal framework ORM con il coinvolgimento di tutte le strutture aziendali e, in particolare, delle figure alle quali è stato attribuito un ruolo specifico (es. Referente ORM, Risk Owner). Sotto il profilo quantitativo, si segnala che l’impatto13 in termini di perdite operative nette, alla data del 30 giugno 2016 a livello consolidato risulta pari a Euro 3,34 milioni mentre alla data del 31 dicembre 2015 a livello consolidato era pari a Euro 18,0 milioni. In riferimento ai rischi di cui sopra, nonostante le iniziative intraprese dalla Banca in tema di minimizzazione del rischio operativo e, più in generale, di Risk Management, si segnala che Banca d’Italia ha mosso rilievi e contestazioni all’Emittente con riferimento ai sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi. Per informazioni al riguardo si veda il Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. Si segnala altresì che qualora le politiche e le procedure interne volte all’identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi e adottate dal Gruppo non dovessero rivelarsi adeguate, l’Emittente e il Gruppo potrebbero essere esposti a rischi non preventivati ovvero non correttamente quantificati, con conseguenti possibilità di subire perdite, anche rilevanti, ed effetti potenzialmente pregiudizievoli sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Inoltre, indipendentemente dall’adeguatezza dei sistemi e delle procedure interne di Risk Management, in ragione delle attuali condizioni di mercato, non è possibile escludere il verificarsi, in futuro, di eventi pregiudizievoli derivanti da circostanze imprevedibili e al di fuori del controllo del Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito si rinvia il Bilancio Consolidato 2015, Parte E, pag. 339 e ss., e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf., nonché nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, pag 68 disponibile sul sito dell’Emittente all’indirizzo http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf , inclusi mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione. Per maggiori informazioni in merito al risk management si rinvia al Paragrafo 3.1.22 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. 13 I dati si riferiscono a importi già contabilizzati e al netto dei recuperi avvenuti nel periodo di riferimento 79 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 3.1.27 Rischio di controparte dell’operatività in contratti derivati L’operatività in derivati del Gruppo è essenzialmente legata all’attività di copertura del rischio tasso di interesse di specifiche attività (titoli, mutui, ecc.) e passività (obbligazioni emesse) del Gruppo o a flussi finanziari futuri associati a poste del bilancio o a transazioni future. Più limitata è invece l’operatività in derivati di negoziazione con controparte clientela (in parte retail, in parte corporate) costituita da contratti stipulati da quest’ultima con finalità di copertura. Quanto ai contratti derivati di negoziazione, alla data del 30 giugno 2016, i controvalori positivi ammontano a Euro 8,3 milioni e quelli negativi a Euro 3 milioni (rispettivamente Euro 9,8 milioni e Euro 4,8 milioni al 31 dicembre 2015). I suddetti contratti derivati di negoziazione sono, per la maggior parte, contratti c.d. “plain vanilla” con la clientela, che vengono pareggiati stipulando un contratto analogo di segno contrario con controparti istituzionali. Tali operazioni espongono il Gruppo al rischio che la controparte dei contratti derivati sia inadempiente alle proprie obbligazioni o divenga insolvente prima della scadenza del relativo contratto, quando la Banca, ovvero altra società del Gruppo, vanti ancora un diritto di credito nei confronti di tale controparte. Tale rischio, acuitosi a seguito della volatilità dei mercati finanziari, può manifestarsi anche in presenza di garanzie collaterali, allorquando tali garanzie eventualmente prestate dalla controparte a favore di Banca Carige, o di altra società del Gruppo, a fronte delle esposizioni in strumenti finanziari derivati non vengano realizzate o liquidate a un valore sufficiente a coprire l’esposizione rispetto alla relativa controparte. I rischi di controparte associati all’operatività in derivati sono presidiati dal Gruppo attraverso la definizione di linee guida e policy per la gestione, misurazione e controllo dei rischi. Peraltro, non si può escludere che l’eventuale inadempimento delle controparti alle obbligazioni assunte ai sensi dei contratti derivati stipulati con Banca Carige o altra società del Gruppo, e/o il realizzo o la liquidazione delle relative garanzie collaterali, ove presenti, a valori non sufficienti, possano avere effetti negativi sull’attività, sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Per maggiori informazioni si rinvia al Bilancio Consolidato 2015, Parte E, pag. 273 e ss. e alla Relazione Finanziaria Semestrale 2016 pag 52 e ss. inclusi mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente agli indirizzi: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 3.1.28 Rischi connessi alle attività fiscali differite Conformemente ai Principi Contabili Internazionali, il Gruppo Carige ha proceduto alla rilevazione in bilancio di attività fiscali differite (Deferred Tax Assets – DTA). Si ricorda che la Legge n. 22 dicembre 2011, n. 214 ha previsto la trasformazione in credito d’imposta delle DTA riferite a svalutazioni e/o perdite su crediti e di quelle relative al valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali (c.d. DTA trasformabili) qualora il soggetto rilevi nel proprio bilancio individuale una perdita di esercizio o nella propria dichiarazione dei redditi, per la parte riferita a dette poste, una perdita fiscale. Le attività per imposte anticipate per le quali è prevista a certe condizioni la trasformazione in crediti di imposta, non necessitano, a differenza delle altre, di test per la valutazione della possibilità di recupero e vengono quindi automaticamente iscritte. Questa specifica tipologia di attività per imposte anticipate non rientra tra gli elementi negativi di patrimonio ai fini del riscontro dei requisiti di adeguatezza patrimoniale cui è soggetto il Gruppo ed è inclusa tra i Risk Weighted Asset (RWA) con una ponderazione del 100%. 80 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Eventuali modifiche alla normativa Europea di riferimento potrebbero determinare il venir meno totale o parziale dell’attuale trattamento più favorevole ai fini prudenziali e, conseguentemente, potrebbero manifestarsi effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Alla data del 30 giugno 2016 l’ammontare delle DTA iscritto ammonta a complessivi Euro 1.010 milioni (Euro 959 milioni al 31 dicembre 2015) di cui: Euro 615 milioni che non dipendono dall’esistenza di futuri imponibili fiscali e per le quali è prevista a certe condizioni la trasformazione in crediti d’imposta; tali DTA sono ponderate tra i Risk Weighted Asset (RWA) con un fattore di ponderazione del 100%; Euro 123 milioni che derivano da differenze temporanee e dipendono dall’esistenza di futuri imponibili fiscali; tali DTA sono dedotte dal CET1r con applicazione di franchigia e meccanismi di Phase-In; Euro 272 milioni che non derivano da differenze temporanee e dipendono dall’esistenza di futuri imponibili fiscali; tali DTA sono dedotte dal CET1 Ratio senza applicazione di franchigia, ma con meccanismi di Phase-In. Le DTA convertite in crediti d’imposta ai sensi della disposizione sopra citata e riclassificate pertanto nella voce attività per imposte correnti, ammontano a circa Euro 899,0 milioni residui. Nel corso del 2016 le attività per imposte anticipate convertite in crediti d’imposta risultano Euro 32 milioni (Euro 139,3 milioni nel 2015). Si segnala che in data 3 maggio 2016 è stato pubblicato il Decreto Legge n. 59/2016, convertito dalla Legge n. 119/2016, che prevede, all’articolo 11, disposizioni in materia di Attività per imposte anticipate (“DTA”) in base alle quali le società potranno continuare ad applicare le norme vigenti in materia di conversione di tali attività in crediti, a condizione che esercitino apposita opzione obbligandosi così a versare un canone annuo dell’1,5% sino al 2029. Il Gruppo ha esercitato tale opzione effettuando il versamento, per l’annualità 2015, di un importo di circa Euro 13,9 milioni. Tale onere (deducibile sia ai fini delle imposte sul reddito che dell’Irap) è già stato contabilizzato al 30 giugno 2016 insieme alla quota di competenza per l’annualità 2016. L’onere totale contabilizzato nella semestrale 2016 risulta pertanto di circa Euro 20,8 milioni. 3.1.29 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione degli attivi, alle perdite di valore dell’avviamento (c.d. impairment test) e alla determinazione del fair value su base ricorrente degli strumenti finanziari La predisposizione delle relazioni finanziarie richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime richiede l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per la loro stessa natura, le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è possibile escludere che, già nel prossimo esercizio, gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in misura significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’utilizzo di stime e assunzioni sono la valutazione della congruità del valore dell’avviamento e dei valori iscritti relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita ed ai crediti verso la clientela e la quantificazione dei fondi del personale, dei fondi rischi ed oneri e la valutazione delle poste fiscali. Le rettifiche di valore a fronte dei crediti erogati sono stimate sulla base delle evidenze emergenti a seguito dell’attento e continuo monitoraggio dell’evoluzione dei rapporti in essere con la clientela affidata e della relativa situazione economicofinanziaria. La determinazione delle rettifiche di portafoglio è basata sull’esperienza storica registrata in termini di probabilità di insolvenza e di percentuale di perdita dei crediti deteriorati a fronte di classi di crediti che presentano caratteristiche omogenee rispetto a quelli oggetto di valutazione alla data di redazione del bilancio. Le rettifiche di valore a fronte delle attività finanziarie non valutate al fair value sono stimate sulla base delle evidenze emergenti a seguito dell’attento e continuo monitoraggio della situazione economico finanziaria degli emittenti. A tale proposito si evidenzia che il prolungamento o l’eventuale peggioramento dell’attuale crisi economico-finanziaria potrebbe comportare un ulteriore deterioramento delle condizioni finanziarie della clientela debitrice e delle controparti emittenti che potrebbe trovare manifestazione in perdite a fronte dei crediti erogati o delle attività finanziarie acquistate superiori a quelle attualmente 81 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO stimabili e conseguentemente considerate in sede di redazione del bilancio. Anche la storica fase di cambiamento che il sistema bancario si trova ad affrontare in relazione all’avvio del Single Supervisory Mechanism e anche a seguito del Comprehensive Assessment Exercise del sistema bancario europeo, comporta modifiche dei processi di valutazione utilizzati. Con riferimento alle fattispecie sopra indicate e in considerazione dell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica, nel Bilancio Consolidato 2015 viene fornita adeguata informativa in ordine alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell’applicazione dei principi contabili internazionali nelle suddette relazioni finanziarie. Con riferimento alle attività immateriali della Capogruppo, al 31 dicembre 2015, era iscritto un avviamento per un valore pari, ante impairment, a circa Euro 57 milioni, in precedenza iscritto solo nel bilancio consolidato con riferimento alla Cassa di Risparmio di Savona, rilevato nel bilancio individuale a seguito dell’operazione di fusione di Cassa di Risparmio di Savona nella Capogruppo, sulla base delle indicazioni dell’OPI 2 “Trattamento contabile delle fusioni nel bilancio d’esercizio”. Sulla base di quanto richiesto dallo IAS 36 è stato effettuato un impairment per testare la tenuta di tale avviamento. Nel corso dell’anno 2015 gli avviamenti sono stati sottoposti ad impairment test, secondo quanto previsto dallo IAS 36 e in osservanza delle indicazioni contenute nel documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010 e della Comunicazione Consob del 19 gennaio 2015. I risultati degli impairment test riferiti al 31 dicembre 2015 hanno evidenziato la necessità di operare rettifiche di valore per Euro 57,1 milioni che hanno interessato la CGU Banca Carige, comportando l’azzeramento dell’avviamento ad essa allocato. Alla data del 31 dicembre 2015 le attività immateriali del Gruppo sono pari a circa Euro 78,1 milioni (di cui Euro 19,9 milioni relativi all’avviamento allocato alla CGU Banca Cesare Ponti) e rappresentano il 3,2% del patrimonio netto consolidato di Gruppo mentre alla data del 31 dicembre 2014 le stesse, escludendo il contributo dei gruppi di attività in via di dismissione, risultavano pari a circa Euro 116,1 (di cui Euro 57,1 relativi ad avviamenti) e rappresentavano il 6,6% del patrimonio netto consolidato di Gruppo. Con riferimento alla CGU Banca Cesare Ponti, l’Emittente, alla data del 30 giugno 2016, pur ribadendo la volontà di rafforzare e sviluppare il Wealth Management mediante il rinnovamento dell’attenzione ai portafogli del segmento private, l’ampliamento della gamma prodotti offerta e la rifocalizzazione dei gestori sui clienti ad alto valore, ha effettuato un’analisi su possibili indicatori di impairment che ha individuato nel semestre un peggioramento significativo nelle condizioni macroeconomiche generali, nel recente andamento del mercato bancario, che ha tra l’altro condizionato negativamente il previsto trasferimento in Banca Cesare Ponti di masse intermediate delle altre banche del Gruppo, e nell’andamento della performance finanziaria ed economica della Banca. Il risultato di tale test, in conseguenza dell’attuale persistente crisi economica, ha evidenziato la necessità di operare delle significative rettifiche di valore che, in linea con le disposizioni dello IAS 36, sono state imputate integralmente al valore dell’avviamento di Banca Cesare Ponti con la completa svalutazione dell’avviamento per la CGU Banca Cesare Ponti (Euro 19,9 milioni). La metodologia utilizzata per l’impairment test si è basato sul modello del Dividend Discount Model (DDM), nella versione Excess Capital. In tale modello, il valore recuperabile è pari al valore attuale dei flussi di cassa distribuibili da ogni CGU, vale a dire all’ammontare massimo di dividendi che possono essere teoricamente distribuiti, rispettando determinati requisiti di capitalizzazione (Common equity ratio). Alla data del 30 giugno 2016, pertanto, le attività immateriali del Gruppo sono pari a Euro 54,4 milioni e rappresentano il 2,4% del patrimonio netto consolidato del Gruppo. Con riferimento alla valutazione al fair value di attività e passività finanziarie del Gruppo Carige, si segnala che, ai fini della predisposizione della Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, le seguenti voci sono influenzate dalla stima del valore del fair value: (i) attività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 9,7 milioni); (ii) attività finanziarie disponibili per la vendita (pari a Euro 3.017,6 milioni); (iii) attività finanziarie relative a derivati di copertura (pari a Euro 52,6 milioni); (iv) passività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 3,0 milioni); (v) passività 82 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO finanziarie valutate al fair value (pari a Euro 495,8 milioni); e (vi) passività relative a derivati di copertura (pari a Euro 244,9 milioni). La ripartizione al 30 giugno 2016 per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia: - attività classificate come “Livello 1” per Euro 2.674,7 milioni, come “Livello 2” per Euro 60,9 milioni e come “Livello 3” per Euro 344,2 milioni; e - passività classificate come “Livello 1” per Euro 495,8 milioni, come “Livello 2” per Euro 247,9 milioni e come “Livello 3” per Euro 0 milioni. Con riferimento, infine, alla valutazione al fair value di attività e passività finanziarie del Gruppo Carige, si segnala che, ai fini della predisposizione del Bilancio Consolidato 2015, le seguenti voci sono influenzate dalla stima del valore del fair value: (i) attività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 15,1 milioni); (ii) attività finanziarie disponibili per la vendita (pari a Euro 3.803,8 milioni); (iii) attività finanziarie relative a derivati di copertura (pari a Euro 54,7 milioni); (iv) passività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 4,8 milioni); (v) passività finanziarie valutate al fair value (pari a Euro 557,8 milioni); e (vi) passività relative a derivati di copertura (pari a Euro 220,6 milioni). La ripartizione al 31 dicembre 2015 per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia: - attività classificate come “Livello 1” per Euro 3.470,8 milioni, come “Livello 2” per Euro 64,6 milioni e come “Livello 3” per Euro 338,2 milioni; e - passività classificate come “Livello 1” per Euro 557,8 milioni, come “Livello 2” per Euro 225,5 milioni e come “Livello 3” per Euro 0 milioni. Con riferimento, infine, alla valutazione al fair value di attività e passività finanziarie del Gruppo Carige, si segnala che, ai fini della predisposizione del Bilancio Consolidato 2014, le seguenti voci sono influenzate dalla stima del valore del fair value: (i) attività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 67,8 milioni); (ii) attività finanziarie disponibili per la vendita (pari a Euro 3.037,4 milioni); (iii) attività finanziarie relative a derivati di copertura (pari a Euro 201,5 milioni); (iv) passività finanziarie detenute per la negoziazione (pari a Euro 11,7 milioni); (v) passività finanziarie valutate al fair value (pari a Euro 964,7 milioni); e (vi) passività relative a derivati di copertura (pari a Euro 515,3 milioni). La ripartizione al 31 dicembre 2014 per livelli di fair value di tali esposizioni evidenzia: - attività classificate come “Livello 1” per Euro 2.675,8 milioni, come “Livello 2” per Euro 293,3 milioni e come “Livello 3” per Euro 337,6 milioni; e - passività classificate come “Livello 1” per Euro 949,7 milioni, come “Livello 2” per Euro 542,0 milioni e come “Livello 3” per Euro 0 milioni. Non può escludersi che (i) future variazioni del fair value degli strumenti finanziari e/o della loro classificazione; (ii) la necessità di liquidare prima della scadenza attività non valutate al fair value; e, più in generale (iii) l’emergere di circostanze o eventi che possano rendere le stime e le valutazioni effettuate non più attuali rispetto al periodo cui le stesse si riferiscono, potrebbero comportare effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Per maggiori informazioni sui criteri di valutazione adottati e sulle relative politiche contabili si rinvia al Bilancio Conslidato 2015, “Parte A – Politiche contabili”, pag. 92 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf. nonchè alla Relazione Finanziaria Semestrale 2016 pag 38 e ss. inclusi mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 83 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 3.1.30 Rischi connessi all’operatività svolta attraverso titoli strutturati di credito Il Gruppo opera sul mercato dei titoli strutturati di credito, rispetto ai quali ricopre il ruolo di originator (cedente) e investitore. Al fine della valutazione dei portafogli di titoli strutturati di credito, il Gruppo Carige opera un monitoraggio periodico del fair value di tali titoli (il cui livello di fair value è 3). Nonostante tale attività di monitoraggio non si può tuttavia escludere che possa essere effettuata un’eventuale dismissione di tali posizioni sulla base di una valorizzazione economica inferiore a quella contabile, ovvero – con riferimento agli strumenti appartenenti al portafoglio bancario – che il Gruppo sia tenuto a operare una svalutazione di tali titoli al verificarsi delle condizioni previste dai Principi Contabili Internazionali o nel caso in cui il valore economico dovesse risultare inferiore rispetto a quello contabile. In tali situazioni si potrebbero determinare effetti negativi rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo, tanto più significativa quanto più ampio sia il divario tra il valore contabile e il valore di mercato/valore economico. Cartolarizzazioni originate dal Gruppo Il Gruppo riveste il ruolo di originator (cedente) di un’operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis realizzata nel 2004, tramite il veicolo Argo Mortgage 2 S.r.l. L’operazione ha riguardato la cessione pro soluto alla società veicolo Argo Mortgage 2 S.r.l. (attualmente partecipata direttamente da Banca Carige per una quota del 60%) di n. 13.272 mutui ipotecari per un valore complessivo al 30 giugno 2004 di Euro 864,5 milioni al prezzo di Euro 925,6 milioni (di cui Euro 61,1 milioni pari al prezzo differito determinato mediante un meccanismo di “profit extraction” che ha tenuto conto in particolare dell’excess spread al netto dei costi dell’operazione ad ogni data di pagamento, della rischiosità dei crediti ceduti e delle possibili estinzioni anticipate). L’operazione di cartolarizzazione Argo Mortgage 2 S.r.l., non riflettendo appieno le condizioni del sostanziale trasferimento a terzi dei rischi e benefici connessi, è stata riscritta nella situazione patrimoniale a partire dall’1 gennaio 2005; i crediti ceduti non sono stati, pertanto, cancellati dal bilancio consolidato. Di conseguenza, il rischio relativo a tale operazione è rappresentato in bilancio per effetto del mantenimento tra le attività dello stato patrimoniale dei crediti oggetto di cessione, che continuano ad essere oggetto di valutazione nella loro interezza. Alla data del 30 giugno 2016, l’esposizione netta per cassa derivante dalle operazioni di cartolarizzazione di proprie attività è pari a Euro 49,9 milioni ed è così ripartita per grado di subordinazione: titoli junior per Euro 40,6 milioni (Euro 42,0 milioni al 31 dicembre 2015); titoli mezzanine per Euro 3,8 milioni (Euro 3,8 milioni al 31 dicembre 2015); e titoli senior per residui Euro 4,7 (Euro 6,1 milioni al 31 dicembre 2015). Nel mese di ottobre 2015 è stata posta in essere un’altra operazione di cartolarizzazione di finanziamenti ipotecari e chirografari “non deteriorati” per complessivi Euro 716,8 milioni, originati dalle banche del Gruppo, denominata Lanterna Finance S.r.l.; tale operazione si qualifica come “auto-cartolarizzazione” in quanto le banche originators hanno sottoscritto, al momento della loro emissione, la totalità dei titoli ABS emessi dalla società veicolo in proporzione agli attivi ceduti come evidenziato nella tabella sottostante: Dati in milioni di Euro Titolo Categoria Banca Carige Banca Carige Italia Banca del Monte di Lucca Importi €/mil Rating atteso Moody’s /DBRS Scadenza legale Margine su Euribor interpolated 3/6 mesi CLASSE A Senior 226,30 127,80 30,90 385,00 Aa2/AA Ottobre 2065 Bps 120 CLASSE B Junior 194,90 110,10 26,80 331,80 = Ottobre 2065 Bps 220 421,20 237,90 57,70 716,80 Totale 84 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Nel corso del primo semestre del 2016, anche al fine di garantire al Gruppo un adeguato livello di liquidità e collaterale anche nel medio periodo perseguendo una strategia di diversificazione delle fonti di finanziamento del Gruppo, ha realizzato due ulteriori operazioni di cartolarizzazione. La prima operazione è stata perfezionata dalla controllata Creditis che ha ceduto un portafoglio costituito da prestiti personali e da cessioni del quinto dello stipendio e delle pensioni “non deteriorati” per complessivi Euro 434,6 milioni ad una società veicolo costituita ai sensi della Legge 130/99 denominata Lanterna Consumer S.r.l. che ha emesso titoli ABS come da tabella sottostante. Titolo Categoria Importi €/mil Scadenza legale Margine su Euribor interpolated 3/6 mesi CLASSE A1 Senior 158,4 Gennaio 2041 Bps 90 CLASSE A2 Senior 158,4 Gennaio 2041 Bps 90 CLASSE Z Junior 117,9 Gennaio 2041 - Totale 434,7 Le due tranche di titoli di Classe Senior sono stati collocati presso investitori istituzionali non appartenenti al Gruppo mentre i titoli di Classe Junior sono stati sottoscritti dalla controllata Creditis. La seconda operazione ha riguardato la cessione di un portafoglio di contratti di locazione finanziaria (leasing) “non deteriorati” per complessivi Euro 277 milioni, originati da Banca Carige, ad una società veicolo costituita ai sensi della Legge 130/99 denominata Lanterna Lease S.r.l. che ha emesso titoli ABS come da tabella sottostante. Titolo Categoria Importi €/mil Scadenza legale Margine su Euribor interpolated 3/6 mesi CLASSE A Senior 120,0 Gennaio 2051 Bps 105 CLASSE Z Junior 157,0 Gennaio 2051 - Totale 277,0 I titoli di Classe Senior sono stati collocati presso investitori istituzionali non appartenenti al Gruppo mentre i titoli di Classe Junior sono stati sottoscritti da Banca Carige. Sulla base delle caratteristiche delle due operazioni di cartolarizzazione, i crediti oggetto delle due cessioni non sono stati cancellati in quanto sia Banca Carige sia Creditis hanno mantenuto sostanzialmente tutti i rischi e i benefici delle attività cedute, ai sensi dello IAS 39. Altri prodotti strutturati di credito in cui il Gruppo agisce come investitore Alla data del 30 giugno 2016, il Gruppo non presenta esposizioni derivanti da strumenti strutturati di credito di terzi. Per maggiori informazioni al riguardo si vedano il Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf e la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. 85 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO 3.1.31 Rischi connessi all’evoluzione e interpretazione della normativa fiscale L’attività esercitata dalle diverse società del Gruppo le rende soggette a diverse imposte e tasse, tra cui l’Ires, l’Irap, l’imposta sulle rendite finanziarie, la tassa sulle transazioni finanziarie, l’imposta di bollo, le imposte sostitutive sui proventi finanziari. I livelli di tassazione a cui è soggetta l’attività del Gruppo potrebbero essere incrementati in futuro. Eventuali modifiche, anche retroattive, alle normative fiscali o di altro genere potrebbero avere effetti negativi sui modelli di business attualmente adottati dall’Emittente e dalle società del Gruppo. Tale eventuale aumento del livello di tassazione o l’introduzione di nuove imposte a cui l’attività del Gruppo potrebbe essere soggetta potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo. In aggiunta a ciò, si segnala che le normative fiscali sono complesse e spesso ci si trova obbligati ad effettuare valutazioni e scelte interpretative soggettive. Il Gruppo è periodicamente soggetto a indagini da parte delle autorità fiscali, tra cui verifiche relative all’applicazione delle imposte dirette ed indirette e sugli adempimenti posti in essere in qualità di sostituto d’imposta. Le autorità fiscali potrebbero non concordare riguardo alle valutazioni o posizioni assunte o che il Gruppo intende assumere riguardo a specifiche operazioni di carattere straordinario ovvero all’operatività ordinaria. Il Gruppo potrebbe altresì, inavvertitamente o per ragioni al di fuori dal suo controllo, non aver adempiuto o non adempiere a tutte le normative e regolamentazioni relative al trattamento fiscale di svariate transazioni o accordi finanziari, che potrebbero generare conseguenze fiscali sfavorevoli ed eventualmente far emergere rilevanti sanzioni. Eventuali contestazioni potrebbero originare inoltre lunghe dispute legali e, in ultima analisi, il pagamento di un rilevante ammontare per imposte, sanzioni e interessi, che potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società o del Gruppo. Da ultimo si segnala che le società del Gruppo che svolgono attività bancaria hanno istituito un presidio specialistico cui sono affidate le verifiche di conformità in ambito fiscale. Tale presidio è in corso di adeguamento per il pieno rispetto delle previsioni dalla Circolare 263 (15° aggiornamento del 2 luglio 2013), Il processo di gestione del rischio comporta la definizione di procedure volte a prevenire violazioni o elusioni della normativa fiscale, nonché la pianificazione di verifiche periodiche circa l’adeguatezza delle stesse procedure e la loro idoneità alla prevenzione del rischio di non conformità. 3.1.32 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario La Banca e le società del Gruppo operano all’interno di un mercato altamente concorrenziale e sono pertanto esposte ai rischi derivanti dalla concorrenza propria del mercato bancario nella realtà italiana. Il settore bancario in Italia è caratterizzato da un’elevata competitività dovuta ai seguenti fattori: (i) il recepimento delle direttive comunitarie tese a liberalizzare il settore bancario dell’Unione europea; (ii) la deregolamentazione del settore bancario in tutta l’Unione europea, e in modo particolare in Italia, che ha incentivato la concorrenza nel comparto tradizionale bancario con l’effetto di ridurre progressivamente il differenziale tra i tassi attivi e passivi; (iii) il focus del settore bancario italiano sui ricavi da commissione, che induce ad una maggiore concorrenza nel campo del risparmio gestito e nelle attività di corporate banking e di investment banking; (iv) la modifica della normativa fiscale e bancaria; e (v) l’evoluzione di servizi aventi una forte componente di innovazione tecnologica, quali internet banking, phone banking e mobile banking. Il quadro è reso più complesso dall’ingresso sul mercato di operatori, anche stranieri, specializzati in alcuni servizi e prodotti che, avvalendosi di piattaforme tecnologiche evolute e di filiere produttive e distributive più leggere, risultano altamente competitivi, grazie a strutture di costo più efficienti e flessibili. Inoltre, tale pressione competitiva potrebbe aumentare per effetto degli interventi regolamentari, del comportamento dei concorrenti, della domanda dei consumatori, dei cambiamenti tecnologici, di eventuali processi di aggregazione che coinvolgono operatori finanziari, dell’entrata di nuovi concorrenti e del concorso di altri fattori non necessariamente sotto il controllo del Gruppo. Peraltro, il peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe comportare un ulteriore incremento della pressione competitiva per effetto, ad esempio, dell’incremento della pressione sui prezzi e dei minori volumi di attività. 86 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO Inoltre, il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito in data 24 marzo 2015, in base al quale le 10 maggiori banche popolari italiane dovranno convertirsi, entro 18 mesi, in Società per azioni potrebbe migliorare gli standard competitivi delle banche coinvolte oppure comportare cambiamenti nel panorama competitivo del sistema bancario italiano anche a seguito di eventuali aggregazioni tra banche popolari (o ex-popolari) ovvero tra tali banche e altri istituti di credito, con conseguente rafforzamento della posizione competitiva degli istituti risultanti da tali aggregazioni. Il verificarsi di tale ipotesi potrebbe aumentare ulteriormente la pressione competitiva nel mercato, già altamente concorrenziale, in cui opera il Gruppo. Infine, un peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe comportare un aumento della pressione competitiva quale effetto, tra gli altri, della pressione sui prezzi e dei minori volumi di attività. Nel caso in cui il Gruppo non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva mediante, tra le altre cose, l’offerta di prodotti e servizi innovativi e remunerativi capaci di soddisfare le esigenze della clientela, potrebbe perdere quote di mercato in diversi settori di attività con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. 3.1.33 Rischi connessi al deterioramento della situazione economica-patrimoniale del Gruppo al 30 settembre 2016 Il conto economico dei primi nove mesi del 2016 chiude con un risultato netto negativo per 244,9 milioni (sul quale incidono le importanti svalutazioni su crediti e l’azzeramento dell’avviamento di Banca Cesare Ponti, registrati nel primo semestre) a fronte di un risultato negativo per 0,4 milioni del settembre 2015 che, tuttavia, includeva una componente oneoff positiva per 68,1 milioni connessa alla cessione delle Compagnie Assicurative. La raccolta diretta da clientela si attesta a 21,1 miliardi (-2,3 miliardi rispetto a dicembre 2015); il deflusso è riconducibile prevalentemente al primo trimestre dell’anno, caratterizzato da forti tensioni di mercato, innescate dal recepimento della normativa Bank Recovery and Resolution Directive. Gli impieghi a privati e imprese registrano una contrazione di Euro 0,6 miliardi (-2,4%) su giugno 2016: il credito alle imprese diminuisce nella componente a breve (conti correnti), mentre il credito a privati si contrae per effetto delle normali scadenze dei mutui, i quali registrano un andamento positivo in relazione alle nuove erogazioni (Euro 334 milioni nei nove mesi, di cui Euro 118 milioni nel terzo trimestre). Gli indicatori di solidità patrimoniale si mantengono al di sopra della media di Sistema, compensando l’aumento del coverage con la riduzione delle attività ponderate per il rischio: il CET1 Ratio Phased-in è stabile rispetto a dicembre 2015, al 12,3% ; Leverage Ratio al 7,4%14. Il profilo di liquidità risulta in miglioramento rispetto a giugno 2016, nonostante l’incerto contesto di mercato: il Liquidity Coverage Ratio (LCR) si colloca al 137% - superiore al target SREP richiesto da BCE del 90% - con la cassa e le attività libere stanziabili presso la BCE che ammontano a 2,3 miliardi (dopo il rimborso di due titoli subordinati Lower Tier2 avvenuto in giugno per complessivi 423,0 milioni). Nel corso del terzo trimestre, il Gruppo ha attivamente perseguito la realizzazione del Piano Strategico approvato e presentato in data 29 giugno 2016, focalizzandosi, in particolare, su iniziative funzionali alla riduzione dei costi operativi e sulla cessione di un primo portafoglio di crediti deteriorati. In particolare, l’attuazione del Piano Strategico si è incentrata sulle seguenti iniziative: a) la stipula di accordi di facility management dell’ICT (Information and Communications Technology), b) la conclusione delle trattative sindacali per la 14 In attesa della segnalazione ufficiale dell’11 novembre 2016 gli indicatori patrimoniali al 30 settembre 2016 sono calcolati sulla base di stime gestionali 87 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione FATTORI DI RISCHIO revisione del contratto integrativo, c) la fusione per incorporazione di Banca Carige Italia in Banca Carige nel prossimo mese di dicembre 2016 e d) la chiusura di circa 40 sportelli entro l’anno 2016. Il portafoglio crediti deteriorati si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi a 7,1 miliardi lordi, con il coverage in aumento di 3,5 punti percentuali sul dato di dicembre 2015, al 45,9%, al di sopra della media di Sistema 15 (45,4%), e ulteriormente rafforzato rispetto a giugno 2016 (+30 bps). Il rafforzamento del presidio del credito problematico recepisce le risultanze della verifica condotta da BCE nel corso del primo semestre, che ha interessato oltre un quarto del portafoglio crediti. Per maggiori informazioni sui risultati del trimestre si veda il Paragrafo 3.2 “Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente”e il Capitolo 11 del Documento di Registrazione. 15 Fonte: Banca d’Italia, Relazione annuale 2015 88 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 3.2 Dati finanziari e patrimoniali selezionati riferiti all’Emittente Le informazioni di seguito riportate fanno riferimento ai dati relativi alla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, nonchè al Bilancio Consolidato 2015 ed al Bilancio Consolidato 2014 (i “Bilanci Consolidati”) che sono incorporati mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e sono messi a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente ai seguenti indirizzi: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf, , http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf, http://carige.reportingcenter.it/sites/carige2012.annualreporting.it/files/allegati/relazione_finanziaria_annuale_2014.pdf. I Bilanci Consolidati, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, sono stati redatti secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ed in vigore alla data di chiusura dei rispettivi bilanci, nonché alle connesse interpretazioni (SIC/IFRIC), come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Il Bilancio Consolidato 2015 e il Bilancio Consolidato 2014, sono stati entrambi assoggettati a revisione contabile completa. La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 è stata sottoposta a revisione contabile limitata. I Bilanci Consolidati presentano dati di raffronto riesposti in applicazione di specifici principi contabili. Si segnala che in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2015, la Banca ha provveduto alla riesposizione degli schemi del conto economico, del prospetto della redditività complessiva e del rendiconto finanziario relativi all’esercizio al 31 dicembre 2014 a seguito delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di non considerare tra gli asset in vendita le partecipazioni detenute in Banca Cesare Ponti e Creditis, in precedenza iscritte tra le attività in via di dismissione ai sensi dell’IFRS 5 – Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate (“IFRS 5”), confermando le stesse nell’ambito del perimetro del Gruppo Banca Carige. I saldi economici dell’esercizio 2014 sono stati riesposti nel Bilancio Consolidato 2015, rispetto ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014, per riflettere gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5 (il “Bilancio Consolidato 2014 Riesposto”). Con riferimento ai dati patrimoniali inoltre, pur non essendo prevista dall’IFRS 5 la riesposizione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2014, per consentire un confronto omogeneo, in aggiunta ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 sono stati riportati, esclusivamente nella relazione sull’andamento della gestione al 31 dicembre 2015, anche taluni dati patrimoniali comparativi riesposti. La Banca ha provveduto, nella relazione sull’andamento della gestione, ad illustrare la natura delle riesposizioni ed a presentare i prospetti di raccordo tra i dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 ed i dati riesposti. Le informazioni che derivano dalla riclassificazione dei dati in quanto contenute nella relazione sull’andamento della gestione del Gruppo non sono state assoggettate a revisione contabile ma sono state oggetto della verifica di coerenza con il bilancio consolidato. Nella relativa relazione di revisione, la Società di Revisione ha espresso, così come previsto dalle norme vigenti, il giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione del bilancio. A tal fine sono state svolte le procedure indicate dal principio di revisione 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob per l’esercizio 2014 e dal principio di revisione (SA Italia) n.7208 per l’esercizio 2015. Pertanto, in talune circostanze, potrebbero riscontrarsi, all’interno del Documento di Registrazione, diverse rappresentazioni numeriche delle medesime voci di bilancio. Potrebbe, inoltre, risultare difficile confrontare i dati finanziari dei bilanci assoggettati a revisione e quelli riclassificati e riesposti non assoggettati a revisione. Gli investitori sono, pertanto, invitati a prestare particolare attenzione in relazione a tali confronti. 89 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 1: Patrimonio di Vigilanza e coefficienti patrimoniali consolidati (milioni di Euro) Livelli minimi previsti secondo le regole di Basilea 3 30-giu-16 31-dic-15 31-dic-14 Basilea 3 Phase-in Basilea 3 Phase-in Basilea 3 Phase-in 2015 1) 2014 Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier CET1) 2.204,6 2.435,1 1.723,6 Capitale di classe 1 (Tier 1) 2.220,0 2.548,5 1.783,4 Capitale di classe 2 (Tier 2) 358,3 421,7 517,9 2.578,3 2.970,2 2.301,3 17.960,2 19.976,6 20.473,7 15,4 113,4 59,8 Capitale primario di classe 1/Totale attivo ponderato (Common Equity Tier 1 Ratio) (**) 12,3% 12,2% 8,4% non inferiore al 7% non inferiore al 7% Capitale di classe 1/Totale attivo ponderato (Tier 1 Ratio) (***) 12,4% 12,8% 8,7% non inferiore all'8,5% non inferiore all'8% Fondi Propri /Totale attivo ponderato (Total Capital Ratio) (****) 14,4% 14,9% 11,2% non inferiore al 10,5% non inferiore al 10,5% Attività ponderate per il rischio (RWA)/Totale attivo 63,7% 65,9% 53,4% Fondi Propri Totale attivo ponderato (RWA) Additional Tier 1 (**) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di Common Equity T ier 1 Ratio non inferiore al 7% (4,5% + Capital Conservation Buffer: “CCB” pari al 2,5%). La BCE ha richiesto in data 10 marzo 2015 un indice pari almeno all’11,50% e in data 27 novembre 2015, a seguito della SREP Decision, un indice pari almeno all’11,25%. (***) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di T ier 1 Ratio non inferiore all’8% (5,5% + “CCB” pari al 2,5%) per l’anno 2014 e all’8,5% (6% + “CCB” pari al 2,5%) a decorrere dal 2015. (****) Le regole di Basilea 3 prevedono un livello minimo di T otal Capital Ratio non inferiore al 10,5% (8% + “CCB” pari al 2,5%). 1) La BCE ha richiesto, in data 10 marzo 2015, all'Emittente di detenere un livello minimo di CET 1 Ratio pari all’11,50% ridotto in data 27 novembre 2015, a seguito della SREP Decision, all’11,25%. La Tabella 1 illustra gli aggregati patrimoniali e i coefficienti di vigilanza del Gruppo Bancario, su base consolidata, alle date del 31 dicembre 2015 e del 31 dicembre 2014, riportati rispettivamente nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, nel Bilancio Consolidato 2015 e nel Bilancio Consolidato 2014 (Nota Integrativa, Parte F – Informazioni sul Patrimonio Consolidato). Il Gruppo presenta – alla data del 30 giugno 2016 – indicatori di Total Capital Ratio phased-in (14,4%), Tier I Ratio phased-in (12,4%) e Common Equity Tier 1 Ratio – CET1R phased-in (12,3%) superiori ai limiti minimi di Vigilanza. Il CET1R risulta al di sopra dei limiti regolamentari dell’11,25% che la BCE ha richiesto. Al 31 dicembre 2015 il Gruppo presentava indicatori superiori ai limiti minimi di vigilanza: il Total Capital Ratio phased-in era pari a 14,9%, il Tier I Ratio phased-in era pari al 12,8% e il Common Equity Tier 1 Ratio – CET1R phased-in era pari al 12,2%. La dotazione patrimoniale del Gruppo risulta in aumento rispetto a fine 2014 principalmente a seguito dell’Aumento di Capitale in Opzione e alla dismissione delle partecipazioni detenute dall’Emittente in Carige Assicurazioni (ora Amissima Assicurazioni) e Carige Vita Nuova (ora Amissima Vita). Il CET1R risulta al di sopra dei limiti regolamentari e superiore sia del CET1 Ratio dell’11,25%, che la BCE ha richiesto a seguito della SREP Decision del 27 novembre 2015, sia del CET1 Ratio dell’11,50%, che la BCE ha richiesto in data 10 marzo 2015. L’Emittente, nell'elaborare le proiezioni utilizzate per la stima del valore d'uso, per il calcolo degli RWA ha applicato il proprio modello Standard in quanto, alla luce delle rilevanti novità introdotte dalla normativa CRR e del passaggio del 90 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Gruppo Banca Carige sotto la vigilanza della BCE (c.d. Single Supervisory Mechanism - SSM) non è – ad oggi – determinabile il periodo in cui potrà essere ufficialmente validato il modello AIRB. I coefficienti patrimoniali sono stati determinati in base alla nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento CRR e nella Direttiva CRD IV che traspongono nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Si è tenuto conto delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare 285 e la Circolare 286 e relativi aggiornamenti con particolare riferimento all’esercizio delle discrezionalità nazionali. Si precisa altresì che, in seguito alla cessione delle società assicurative avvenuta nel corso del 2015 non vi sono differenze tra il perimetro di consolidamento utilizzato per la redazione del bilancio e perimetro di consolidamento utilizzato ai fini prudenziali. Si segnala, infine, che sulla base dell’articolo 467 paragrafo 2 della CRR, recepito dalla Banca d’Italia nella Circolare 285, il Gruppo Banca Carige ha adottato l’opzione di escludere dai fondi propri i profitti o le perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (AFS). A partire dal 1° gennaio 2014 sono operative le disposizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari, finalizzate ad adeguare la normativa nazionale alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale con particolare riguardo al nuovo assetto normativo e istituzionale della vigilanza bancaria dell’Unione europea. Il nuovo assetto normativo è funzionale a rafforzare la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, a rafforzare la trasparenza e l'informativa delle banche, tenendo conto degli insegnamenti della crisi finanziaria. Le riforme sono di due ordini: microprudenziali, ossia concernenti la regolamentazione a livello di singole banche; macroprudenziali, cioè riguardanti i rischi a livello di sistema, amplificati dall’interconnessione tra istituzioni. E’ stato mantenuto l’approccio basato su tre pilastri anche alla base del precedente accordo sul capitale noto come “Basilea 2”, accordo che è stato integrato e rafforzato con misure che accrescono la quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, introducono strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria. In particolare, il Primo Pilastro è stato rafforzato attraverso una definizione maggiormente armonizzata del capitale e più elevati requisiti di patrimonio. A fronte di requisiti patrimoniali generalmente più rigidi per riflettere in modo più accurato la potenziale rischiosità di talune attività (ad esempio, cartolarizzazioni e trading book), come detto si aggiunge dal lato delle risorse proprie una definizione di patrimonio di qualità più elevata essenzialmente incentrata sul common equity; a cui si aggiungono riserve patrimoniali che ricoprono la funzione di conservazione del capitale primario, la funzione di riserva anticiclica ed in fine la funzione di copertura delle maggiori perdite per le istituzioni a rilevanza sistemica. Tali riserve saranno previste a discrezione delle Autorità di Supervisione, al netto della riserva per la conservazione del capitale che dovrà essere sempre presente e pari al 2,5%. In aggiunta al sistema dei requisiti patrimoniali volti a fronteggiare i rischi di credito, controparte, mercato e operativo, è ora prevista l’introduzione di un limite alla leva finanziaria (incluse le esposizioni fuori bilancio) con funzione di backstop del requisito patrimoniale basato sul rischio e per contenere la crescita della leva a livello di sistema. “Basilea 3” introduce, altresì, nuovi requisiti e sistemi di supervisione del rischio di liquidità, incentrati su un requisito di liquidità a breve termine (Liquidity Coverage Ratio - LCR) e su una regola di equilibrio strutturale a più lungo termine (Net Stable Funding Ratio - NSFR), oltre che su principi per la gestione e supervisione del rischio di liquidità a livello di singola istituzione e di sistema. Il Secondo Pilastro richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo all’autorità di vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive. Crescente importanza è attribuita agli assetti di governo societario e al sistema dei controlli interni degli intermediari come fattore determinante per la stabilità delle singole istituzioni e del sistema finanziario nel suo insieme. In quest’area sono stati rafforzati i requisiti regolamentari concernenti il ruolo, la qualificazione e la composizione degli organi di vertice; la consapevolezza da parte di tali organi e dell’alta direzione circa l’assetto organizzativo e i rischi della banca e del gruppo bancario; le funzioni aziendali di controllo, con particolare riferimento all’indipendenza dei responsabili della funzione, alla rilevazione dei rischi 91 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione delle attività fuori bilancio e delle cartolarizzazioni, alla valutazione delle attività e alle prove di stress; i sistemi di remunerazione e di incentivazione. Il Terzo Pilastro – riguardante gli obblighi di informativa al pubblico sull’adeguatezza patrimoniale, sull’esposizione ai rischi e sulle caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo, al fine di favorire la disciplina di mercato – è stato rivisto per introdurre, fra l’altro, requisiti di trasparenza concernenti le esposizioni verso cartolarizzazioni, maggiori informazioni sulla composizione del capitale regolamentare e sulle modalità con cui la banca calcola i ratios patrimoniali. L’introduzione delle regole di Basilea 3 è soggetta ad un regime transitorio che proietterà l’ingresso delle regole a regime (fully application) al 2019 (2022 per il phase-out di taluni strumenti patrimoniali) e durante il quale le nuove regole saranno applicate in proporzione crescente. Il patrimonio di vigilanza, elemento del Pillar 1, è pertanto calcolato secondo le regole di Basilea 3 recepite in Europa attraverso un’articolata normativa rappresentata dalla Capital Requirements Regulation (CRR), Regolamento europeo n. 575/2013, dai relativi supplementi, dalla Capital Requirements Directive (CRD IV), dai Regulatory Technical Standards e dagli Implementing Technical Standards emanati dall’EBA e dalle istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia (in particolare le Circolari 285 e 286). Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia Principali Indicatori di rischiosità creditizia Sofferenze Lorde su Impieghi Lordi per Cassa V/Clientela Sofferenze Nette su Impieghi Netti per Cassa V/Clientela Rettifiche di Valore sofferenze / sofferenze lorde (Coverage) Rettifiche di Valore Deteriorati / Deteriorati lordi (Coverage) Crediti deteriorati lordi su Impieghi Lordi per cassa vs clientela Crediti deteriorati nette su Impieghi Netti per cassa vs clientela 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 (1) Banche Grandi 31/12/2015 (2) Banche Grandi 31/12/2014 (3) 15,6% 14,3% 11,5% 9,5% 8,3% 7,2% 6,5% 5,3% 4,8% 60,7% 60,4% 58,6% 58,6% 56,9% 45,6% 42,4% 40,1% 43,4% 40,8% 30,0% 27,8% 24,0% 17,7% 15,8% 19,0% 18,3% 16,1% 10,8% "(4) "(4) 4,5% 10,8% "(5) "(5) (1) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto (2) Fonte: Bankit - Rapporto sulla stabilità finanziaria Aprile 2016 (tavola 4.1); il dato sulle partite anomale comprende le sofferenze, gli incagli, le esposizioni ristrutturate, scadute e/o sconfinanti; (3) Fonte: Bankit - Rapporto sulla stabilità finanziaria Aprile 2015 (tavola 3.1); il dato sulle partite anomale comprende le sofferenze, gli incagli, le esposizioni ristrutturate, scadute e/o sconfinanti; (4) Fonte: Relazione annuale Banca d'Italia 2015 - Appendice statistica - Tabella A.13.13 (si segnala che i dati si riferiscono al totale del sistema bancario) (5) Fonte: Relazione annuale Banca d'Italia 2014 - Appendice statistica - Tabella A.13.14 (si segnala che i dati si riferiscono al totale del sistema bancario) Si evidenzia in particolare un peggioramento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti nonché delle sofferenze lorde e nette sul totale degli impieghi, rispettivamente lordi e netti, sia rispetto all’anno precedente che ai dati medi di sistema; e tali indici risultano quindi superiori rispetto al corrispondente dato settoriale; i rapporti di copertura di sofferenze e crediti deteriorati risultano peraltro in linea con quelli del sistema. 92 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 3: Valori relativi all’indice “Sofferenze nette su Patrimonio Netto” 30/06/2016 Importi in milioni di euro 31/12/2015 31/12/2014 (1) Sofferenze Nette 1.438 1.390 1.287 Patrimonio netto 2.253 2.456 1.765 Sofferenze nette / Patrimonio netto 63,8% 56,6% 72,9% (1) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto Tabella 4: Dettaglio crediti verso clientela al 30 giugno 2016 Q ualità del credito: Gruppo Bancario (*) crediti per cassa verso clienti (30 giugno 2016) (1) importo in migliaia di Euro CREDIT O LORDO incidenza al lordo delle RET T IFICHE rettifiche CREDIT O NET T O incidenza al netto delle rettifiche Coverage Ratio Totale crediti deteriorati 7.010.931 30,0% 3.195.335 3.815.596 19,0% 45,6% Sofferenze 3.658.166 15,6% 2.220.007 1.438.159 7,2% 60,7% Inadempienze probabili 3.121.698 13,3% 939.119 2.182.579 10,2% 30,1% 231.067 1,0% 36.209 194.858 0,9% 15,7% Esposizioni scadute Crediti in bonis 16.378.070 70,0% 136.126 16.241.944 81,0% 0,8% Totale crediti a clientela 23.389.001 100,0% 3.331.461 20.057.540 100,0% 14,2% (*) Informazioni presentate nel Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016. (1) Al netto dei titoli di debito classificati L&R, pari rispettivamente al 30 giugno 2016 ad Euro 567 migliaia. Le precedenti tabelle riportano le principali informazioni sulla qualità del credito del Gruppo Bancario alla data del 30 giugno 2016 (i corrispondenti dati di settore non sono disponibili a tale data). Si segnala che, per effetto degli arrotondamenti, la somma di alcuni importi di dettaglio potrebbe non quadrare con il relativo aggregato; la variazione percentuale è calcolata sui dati non arrotondati. 93 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 5: Dettaglio crediti verso clientela al 31 dicembre 2015 Q ualità de l cre dito: Gruppo Bancario cre diti pe r cassa ve rso clie nti (31 dice mbre 2015) (1) importo in migliaia di Euro CREDIT O LORDO incidenza al lordo delle RET T IFICHE rettifiche CREDIT O NET T O incidenza al netto delle rettifiche Coverage Ratio Incidenza percentuale Sistema 31/12/2015 (**) Incidenza percentuale Coverage Banche Sistema Grandi 31/12/2015 (**) 31/12/2015 Coverage Banche Grandi 31/12/2015 (*) (**) (*) (**) Totale cre diti de te riorati 6.823.590 27,8% 2.895.721 3.927.869 18,3% 42,4% - di cui Forborne 1.825.848 7,4% 400.872 1.424.976 6,6% 22,0% Sofferenze 3.510.846 14,3% 2.120.375 1.390.471 6,5% 60,4% Inadempienze probabili 3.034.622 12,4% 734.041 2.300.581 10,7% 24,2% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Esposizioni scadute Cre diti in bonis - di cui Forborne Totale cre diti a clie nte la 278.122 1,1% 41.305 236.817 1,1% 14,9% 17.690.306 72,2% 146.188 17.544.118 81,7% 0,8% 592.334 2,4% 11.801 580.533 2,7% 2,0% 24.513.896 100,0% 3.041.909 21.471.987 100,0% 12,4% 18,1% n.d. 10,6% 81,9% 17,7% n.d. 45,4% n.d. 9,5% 82,3% n.d. n.d. 100,0% 100,0% 43,4% n.d. 58,7% 58,6% 0,6% n.d. 0,7% n.d. 8,8% 8,2% (*) “Banche grandi”, indica banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati superiori a Euro 21,5 miliardi e che costituiscono insieme ai “Primi 5 Gruppi” il gruppo delle 15 banche soggette al Comprehensive Assessment. (**) Fonte: Banca d'Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, 1/2016, pag.34. (1) Al netto dei titoli di debito classificati L&R, pari rispettivamente al 31 dicembre ad Euro 629 migliaia. Tabella 6: Dettaglio crediti verso clientela al 31 dicembre 2014 Q ualità del credito: Gruppo Bancario Crediti per cassa verso clienti (31 dicembre 2014) (1) (2) importo in migliaia di Euro CREDIT O LORDO incidenza al lordo delle RET T IFICHE rettifiche CREDIT O NET T O incidenza al netto delle rettifiche Coverage Ratio Incidenza Incidenza Coverage percentuale Coverage percentuale Banche Banche Sistema Sistema Grandi Grandi 31/12/2014 31/12/2014 31/12/2014 31/12/2014 (**) (**) (*)(**) (*)(**) Totale crediti deteriorati 6.512.886 24,0% 2.608.806 3.904.080 16,1% 40,1% - di cui Forborne 1.247.729 4,6% 225.999 1.021.730 4,2% 18,1% Sofferenze 3.108.610 11,5% 1.822.078 1.286.532 5,3% 58,6% Inadempienze probabili 3.230.392 11,9% 761.567 2.468.825 10,2% 23,6% n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Esposizioni scadute Crediti in bonis - di cui Forborne Totale crediti a clientela 173.884 0,6% 25.161 148.723 0,6% 14,5% 20.606.200 76,0% 211.120 20.395.080 83,9% 1,0% 958.429 3,5% 30.457 927.972 3,8% 3,2% 27.119.086 100,0% 2.819.926 24.299.160 100,0% 10,4% 17,7% n.d. 10,0% 82,3% 15,8% n.d. 8,3% 84,2% n.d. n.d. 100,0% 100,0% 44,4% n.d. 58,7% 0,7% n.d. 8,4% 40,8% n.d. 56,9% 0,6% n.d. 6,9% (*)“Banche grandi”, indica banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati superiori a Euro 21,5 miliardi e che costituiscono insieme ai “Primi 5 Gruppi” il gruppo delle 15 banche soggette al Comprehensive Assessment. (**) Fonte: Banca d'Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, 1/2015, pag.21. (1) Analisi predisposte dall'Emittente sulla base delle risultanze contabili che fanno riferimento a dati riesposti e presentate nella Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2015. (2) Al netto dei titoli di debito classificati L&R, pari al 31/12/2014 riesposto ad Euro 3.228 migliaia. Le precedenti tabelle riportano le principali informazioni sulla qualità del credito del Gruppo Bancario alla data del 31 dicembre 2015, raffrontate con i corrispondenti dati di settore e le analoghe informazioni alla data del 31 dicembre 2014. Si segnala che, per effetto degli arrotondamenti, la somma di alcuni importi di dettaglio potrebbe non quadrare con il relativo aggregato; la variazione percentuale è calcolata sui dati non arrotondati. Con riferimento ai Crediti Deteriorati, inoltre, si segnala che a partire dal trimestre chiuso al 31 marzo 2015, trova applicazione la nuova nozione di Crediti Deteriorati che recepisce le nuove definizioni di Non Performing Exposures (NPE) introdotte dalle norme tecniche di attuazione relative alle segnalazioni statistiche di vigilanza consolidate armonizzate definite dall’EBA e approvate dalla Commissione Europea in data 9 gennaio 2015. 94 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Pertanto, i Crediti Deteriorati vengono ora ripartiti nelle seguenti categorie: a) sofferenze; b) inadempienze probabili e c) esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. L’EBA ha anche fornito la definizione di una ulteriore categoria di crediti sotto osservazione, i così detti “forborne” (legati alla definizione di “forbearance”) per la cui definizione si rimanda al Glossario del presente Documento di Registrazione. Il Gruppo Carige ha recepito tale nuova categoria nel proprio processo di gestione delle posizioni e prevedendo altresì l’impiego di un rating minimo per tutte le controparti appartenenti a tale comparto, con un conseguente aumento del coverage ratio. L’introduzione della nuova categoria ha determinato significativi effetti sulle procedure e sui sistemi informativi dell’Emittente. Tuttavia, alla Data del Documento di Registrazione non è possibile escludere che, sulla base della definizione della specifica normativa, degli orientamenti dei regulator e delle prassi che si consolideranno nel sistema bancario europeo, saranno necessari ulteriori affinamenti a livello di sistemi e procedure interne per una sempre più efficace rilevazione e gestione di tali tipologie di credito. Al 30 giugno 2016 l’esposizione lorda dei crediti forborne deteriorati ammontava a Euro 1.842,4 milioni (Euro 1.825,8 milioni al 31 dicembre 2015). Al 30 giugno 2016 l’esposizione lorda dei crediti forborne in bonis ammontava a Euro 507,2 milioni (Euro 592,3 milioni al 31 dicembre 2015). Tabella 7: Grandi rischi Importi in Euro migliaia 30-giu-16 31 dicembre 2015 (*) 31-dic-14 Grandi esposizioni / Grandi rischi (ammontare nominale) 8.898.966 9.604.345 14.300.054 Grandi esposizioni/ Grandi rischi (ammontare ponderato) (**) 1.615.326 1.643.527 1.883.370 7 7 8 Numero delle grandi esposizioni / Grandi rischi (*) Fonte: segnalazione di vigilanza Base 1 – Grandi esposizioni al 31 dicembre 2015 (**) Le esposizioni sono ponderate al fine di tener conto della rischiosità connessa con la natura della controparte debitrice e dell’eventuale esistenza di determinate forme di protezione del credito come previsto dal regolamento CRR. Si applicano inoltre i fattori percentuali di ponderazione agevolati previsti dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale (Circolare 285, Parte II, Capitolo 10, Sezione V). Nella Tabella 7 si riporta l’informativa sulle “grandi esposizioni” (in precedenza denominate “grandi rischi”) come disciplinate dal Regolamento CRR; in particolare, l’articolo 392 del Regolamento CRR fornisce la seguente definizione “L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10 % del capitale ammissibile dell'ente”. L’ammontare nominale delle grandi esposizioni include quanto indicato all’articolo 389 e segg. del Regolamento CRR. Si segnala che al 30 giugno 2016 e al 31 dicembre 2015 non erano in essere “grandi esposizioni” il cui valore ponderato risultava superiore al limite di incidenza del 25% sul Patrimonio di Vigilanza. 95 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 8: Incidenza rettifiche nette (Dati in Euro migliaia) Rettifiche di valore nette dei crediti verso clientela Crediti verso clientela esposizioni nette Rettifiche clientela nette/Crediti netti verso 3 0 / 0 6 / 2 0 16 ( *) 3 1- d ic - 15 3 1- d ic - 14 344.534 286.718 651.799 (**) 20.057.540 21.471.987 24.299.160 (***) 1,7(1) 1,3% 2,7% (1) Dato di bilancio, il dato gestionale annualizzato è pari al 3,2%. Elaborazioni interne dell'Emittente (*) Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016. (**) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto (***) Informazioni presentate nella Relazione sulla gestione 2015 La Tabella 8 indica infine il costo del rischio, espresso dal rapporto tra le rettifiche su crediti verso la clientela e l’ammontare dei crediti netti verso la clientela. I dati sono riferiti al Gruppo. In particolare le rettifiche di valore per crediti per cassa sono pari a Euro 344,5 milioni, per effetto di svalutazioni su alcune posizioni rilevanti, rispetto ad un valore di Euro 286,7 milioni del 2015 che in rapporto ai crediti netti verso clientela portano, a giugno, ad un indice di costo del credito annualizzato pari a 3,2% rispetto al dato relativo al 2015 pari a 1,3%. Nonostante l’Emittente presidi il rischio di credito mediante procedure volte a gestire e monitorare il medesimo, non si può escludere che un peggioramento della situazione economico-finanziaria, in particolare dell’Italia, con conseguente ulteriore peggioramento della qualità del credito, possa comportare la necessità di incrementare ulteriormente i suddetti fondi a copertura del credito deteriorato, con conseguente impatto negativo sulla situazione economico-patrimoniale dell’Emittente e potenzialmente risultante in una minore capacità di autofinanziamento del Gruppo Carige, in generale. Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione inteso come esposizione verso controparti o gruppi di controparti tra loro connesse che appartengono al medesimo settore economico, esercitano medesime attività o provengono dalla medesima area geografica. Al riguardo, si segnala che le esposizioni in bonis verso i primi cento gruppi di clienti, alla data del 30 giugno 2016, ammontano complessivamente a circa Euro 3,76 miliardi, pari al 23 % circa dei crediti in bonis a clientela per cassa e per firma (Euro 3,6 miliardi al 31 dicembre 2015). Il Gruppo Carige presenta, rispetto al resto del Sistema, una struttura degli impieghi in bonis maggiormente orientata verso il settore immobiliare e il comparto dei trasporti, in parte riferibile al mondo dello shipping (16) e alle attività ad esso correlate: questi ultimi, comunque, costituiscono una quota residuale degli assets creditizi del Gruppo (inferiore al 4%). Con specifico riferimento alla concentrazione del portafoglio crediti verso il settore immobiliare si veda il Paragrafo 3.1.17 del presente Capitolo 3 del Documento di Registrazione. Con riferimento ai profili di concentrazione nominativa, si segnala che le esposizioni per cassa e per firma verso gruppi di clienti (ove per gruppo si intende un insieme di soggetti tra loro collegati all’interno di articolazioni proprietarie e organizzative), esposti per oltre Euro 100 milioni costituiscono, alla data del 30 giugno 2016, il 7,3% circa degli impieghi in bonis (8,7% al 31 dicembre 2015); tale quota, in buona parte riconducibile a soggetti di matrice pubblica, risulta in progressiva flessione nel corso dell’ultimo triennio. (16) 96 Attività armatoriale ed altre attività ad essa correlate. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Circa la distribuzione territoriale al 30 giugno 2016, la Liguria assorbe il 51,6% dei crediti verso clientela rispetto al 52,6% del dato a dicembre 2015. La Toscana è la seconda regione con una quota del 10,3% allineato al dato di dicembre 2015, la Lombardia è la terza con una quota del 10,0% (9,9% il valore a dicembre 2015). Le altre regioni presentano quote inferiori al 7%. Da un punto di vista economico patrimoniale, il deterioramento del quadro macroeconomico e finanziario degli ultimi anni e l’esigenza di ridurre il profilo di rischio del Gruppo hanno reso necessario adeguare il valore degli attivi iscritti a bilancio al nuovo contesto, determinando la contabilizzazione nel conto economico, in particolare nell’esercizio 2014, di rilevanti poste rettificative non ricorrenti e principalmente inerenti ai crediti deteriorati. Ai fini della valutazione della solidità/solvibilità dell’Emittente, l’investitore deve tener presente che il conto economico del primo semestre 2016 si è chiuso con un risultato netto negativo di Euro 206,1 milioni, scontando rettifiche di valore nette su crediti per Euro 344,5 milioni su posizioni creditizie già in essere a fine 2015, a fronte di un risultato positivo di Euro 16,4 milioni a giugno 2015, che includeva una componente positiva non ricorrente per Euro 68,1 milioni connessa alla cessione delle Compagnie Assicurative, e un esercizio 2015 chiuso con una perdita netta di Euro 101,7 a livello consolidato(perdita di Euro 543,6 milioni nell’esercizio 2014). Tabella 9: Principali dati di conto economico consolidato I semestre 2016 e 2015 Importi in Euro migliaia I sem. 2015 (*) I sem. 2016 Variazione assoluta 2016/2015 Variazione % 2016/2015 MARGINE DI INTERESSE 161.747 170.735 (8.988) (5,3) COMMISSIONI NETTE 125.603 130.217 (4.614) (3,5) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 332.009 323.587 8.422 2,6 (213.895) … (339.599) (125.704) (7.590) 197.883 (205.473) … (269.135) (282.108) 12.973 (4,6) (294.372) (80.089) (214.283) … (208.406) (55.746) (152.660) … - 72.271 (72.271) (100,0) (206.056) 16.397 (222.453) … RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE: RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLE ATTIVITA' NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DI IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO (*) Conto Economico Consolidato per il periodo chiuso al 30 giugno 2015 Riesposto Nella Tabella 9 sono riportati i principali indicatori economici per i semestri chiusi al 30 giugno 2016 e al 30 giugno 2015. Il risultato netto di periodo di pertinenza della Capogruppo è negativo per Euro 206,1 milioni (positivo di Euro 16,4 milioni a giugno 2015) ed è stato influenzato dal protrarsi di una pressione sistemica su margine di interesse e commissioni da servizi nonché da rettifiche di valore per quasi Euro 340 milioni che consentono d’altro canto di rafforzare in modo significativo il presidio sui crediti problematici, con il coverage dei crediti deteriorati per cassa portato al 45,6%, contro il 42,4% di inizio anno. Si evidenzia inoltre che sul risultato incidono Euro 19,9 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento dalla controllata Banca Cesare Ponti ad esito del test di impairment che ne ha comportato l’integrale svalutazione. 97 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Per maggiori informazioni in merito ai rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte e relative ai dati comparativi si vedano il Paragrafo 3.1.11 del presente Capitolo 3 e il Capitolo 11 del Documento di Registrazione. Nel corso del primo semestre del 2016 l’attività del Gruppo è stata caratterizzata da una prima parte, fino a marzo 2016, nella quale si sono manifestate evidenti tensioni dal lato della liquidità e dal secondo trimestre nel quale il Gruppo ha operato al fine di rimuovere tali criticità, emerse a partire da dicembre 2015, nel mentre le strutture interessate operavano alla predisposizione del Piano Industriale 2016-2020, approvato in data 29 giugno 2016. Nella valutazione dei risultati del primo semestre 2016 occorre anche considerare che il Gruppo ha operato in un contesto di mercato che, specie nei primi mesi dell’anno, ha evidenziato tensioni sul fronte della raccolta, gradualmente rientrate alla fine del primo trimestre, invertendo il trend ad aprile e maggio; al progressivo rientro alla normalità del fenomeno hanno contribuito anche una serie di misure straordinarie introdotte dalle Autorità quali la garanzia statale sulle tranche senior delle cartolarizzazioni di sofferenze (GACS) e l’iniziativa privata che ha portato alla creazione del fondo Atlante, prevalentemente finalizzato a supportare gli aumenti di capitale delle banche popolari in quotazione. Le commissioni nette sono pari a Euro 125,6 milioni e risultano inferiori al valore registrato nel primo semestre del 2015 (Euro 130,2 milioni, -3,5%) principalmente a causa della riduzione delle masse intermediate con la clientela, sia di impiego che di raccolta. La componente finanza contribuisce con un utile di Euro 44,7 milioni (Euro 22,6 milioni nel primo semestre 2015) in larga parte riconducibile alla negoziazione titoli. Il margine di intermediazione è, pertanto, superiore rispetto al precedente esercizio del 2,6%. Per quanto riguarda le rettifiche di valore su crediti ed altre attività ed operazioni finanziarie, nel primo semestre 2016 si evidenziano accantonamenti netti per complessivi Euro 339,6 milioni, che si comparano con Euro 125,7 milioni del primo semestre del 2015. Nel semestre sono state contabilizzate significative rettifiche che hanno comportato l’aumento del coverage del credito deteriorato adeguando il valore degli attivi iscritti a bilancio, riducendo il profilo di rischio. Queste risultanze sono in linea con le indicazioni dell’Organo di Vigilanza che recentemente ha svolto una visita ispettiva. I costi operativi sono pari a Euro 269,1 milioni e risultano in calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, pur scontando la contabilizzazione di fattori non ricorrenti quali: Euro 9,2 milioni di contributi annuali al Fondo Nazionale di Risoluzione, Euro 20,8 milioni relativi ai canoni per imposte anticipate (DTA) e Euro 22,3 milioni di risparmi sulle spese del personale, al netto dei quali la diminuzione sarebbe del 7,3%, con un cost/income che scende all’80,4% dall’87,2% dal primo semestre 2015. Infine, il margine di interesse a giugno 2016 (Euro 161,7 milioni), in un contesto di tassi di sistema ai minimi storici, mostra una flessione annua del 5,3% causata da un effetto tasso negativo sugli impieghi a clientela solo parzialmente compensato dal calo dei volumi di raccolta e da un effetto tasso positivo dovuto a meno onerose forme di raccolta a breve come rappresentato nella tabella seguente che confronta i dati al 30 giugno 2016 con quelli al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014. La seguente tabella riporta i principali dati economici per il terzo trimestre 2016 e 2015. 98 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 10: Principali dati di conto economico consolidato al 30 settembre 2016 e 2015 Importi in Euro migliaia 1.1.2016 30.9.2016 1.1.2015 30.9.2015 * Variazione assoluta 2016/2015 Variazione % 2016/2015 MARGINE DI INTERESSE 233.163 246.016 (12.853) (5,2) COMMISSIONI NETTE 184.640 196.446 (11.806) (6,0) MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 479.235 478.494 741 0,2 (413.325) (191.127) (222.198) … RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE: RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI RETTIFICHE DI VALORE DELL'AVVIAMENTO 65.910 287.367 (221.457) (77,1) (408.669) (414.293) 5.624 (1,4) (19.942) - (19.942) … (120.081) (235.986) … (72.951) (174.930) … 72.271 (72.271) (100,0) (370) (244.561) … UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO (356.067) DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL NETTO (247.881) DELLE IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DELLE ATTIVITA' NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DI IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA (244.931) CAPOGRUPPO (*) Conto Economico Consolidato per il periodo chiuso al 30 Settembre 2015 Riesposto Il conto economico dei primi nove mesi del 2016 chiude con un risultato netto negativo per Euro 244,9 milioni (sul quale incidono le importanti svalutazioni su crediti e l’azzeramento dell’avviamento di Banca Cesare Ponti, registrati nel primo semestre) a fronte di un risultato negativo per Euro 0,4 milioni del settembre 2015 che includeva una componente one-off positiva per Euro 68,1 milioni connessa alla cessione delle Compagnie Assicurative. Nel dettaglio, il margine di interesse (Euro 233,2 milioni) mostra una flessione del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2015, influenzato dal persistente contesto di tassi di mercato in continuo calo e dalla contrazione dei volumi intermediati, solo parzialmente compensati dalla diminuzione del costo medio della raccolta. Le commissioni nette (Euro 184,6 milioni) si attestano su valori inferiori rispetto ai primi nove mesi 2015 (-6,0%), per effetto della contrazione delle masse intermediate da clientela e del contesto di mercato. Nel terzo trimestre si evidenzia un andamento positivo delle commissioni rivenienti dall’attività bancaria commerciale. La finanza contribuisce con un utile di Euro 61,4 milioni (+70,4% rispetto ai primi nove mesi del 2015), di cui Euro 16,8 milioni riconducibili al terzo trimestre, grazie all’attività di negoziazione titoli. Il risultato include componenti non ricorrenti per Euro 6,6 milioni (cessioni CartaSì nel primo trimestre e Visa Europe nel secondo trimestre). Nonostante il perdurare di condizioni di contesto macroeconomiche e del settore di riferimento non favorevoli, il margine di intermediazione mostra una buona tenuta attestandosi a Euro 479,2 milioni, in crescita dello 0,2% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente. Le rettifiche su crediti per cassa a clientela dei primi nove mesi del 2016 sono pari a Euro 417,2 milioni (Euro 198,5 milioni nei nove mesi del 2015) per effetto delle importanti svalutazioni, effettuate in larga parte nel secondo trimestre, anche a seguito di una ampia verifica condotta da BCE nel primo semestre, che hanno comportato l’aumento del coverage del credito deteriorato. Il costo del rischio di credito annualizzato è pari a 291 bps (121 bps nei primi nove mesi del 2015). Le azioni di contenimento dei costi si sono tradotte in una riduzione del 7,0% rispetto ai nove mesi 2015, al netto di componenti reddituali derivanti da modifiche normative e oneri di sistema (costi pari a Euro 9,2 milioni di contributi annuali al Fondo Nazionale di Risoluzione, Euro 9,1 milioni per contributo al Sistema di Garanzia dei Depositi e Euro 24,3 milioni relativi ai canoni per imposte anticipate (DTA) nonché componenti positive una tantum sulle spese del personale per Euro 19,4 milioni). Il rapporto cost/income normalizzato scende all’81,5% dall’86,6% dello stesso periodo dell’esercizio precedente. 99 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Le spese del personale sono pari a Euro 226,1 milioni, in calo del 13,0% rispetto ai nove mesi 2015 anche per la contabilizzazione di componenti non ricorrenti, al netto delle quali la riduzione è comunque del 5,5%. Nel terzo trimestre sono stati contabilizzati gli impatti del nuovo accordo sindacale per Euro 2,9 milioni, mentre nel secondo trimestre erano state contabilizzate poste positive per Euro 22,3 milioni collegate alla definizione degli accordi sul Fondo Integrativo Pensionistico aziendale. Le altre spese amministrative ammontano a Euro 211,2 milioni, in riduzione dell’11,4% rispetto a dati omogenei; risultano in crescita dell’11,0% rispetto ai nove mesi 2015, includendo Euro 42,6 milioni di oneri derivanti da modifiche normative e oneri di sistema. Il risultato lordo si attesta a Euro -356,1 milioni (Euro -120,1 milioni al 30 settembre 2015); al netto di recuperi di imposte sul reddito per Euro 108,2 milioni e del risultato di pertinenza di terzi (Euro -3,0 milioni), il risultato netto di periodo di pertinenza della Capogruppo è negativo per Euro 244,9 milioni (Euro -0,4 milioni a settembre 2015 che incorporava il risultato netto delle attività non ricorrenti in via di dismissione). Tabella 11: Dettaglio andamento margine d'interesse (Importi in Euro migliaia) 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 T asso medio crediti vs. clientela (1) 2,84% 3,05% 3,42% Costo medio della raccolta (1) 0,84% 1,05% 1,54% - Impieghi (1) -3,60% -1,40% -12,00% - Raccolta (1) -9,10% -7,10% -5,00% Variazione volumi intermediati (1) Dati gestionali;il tasso medio degli impieghi e il costo medio della raccolta è stato ottenuto quale rapporto tra le competenze dei singoli periodi analizzati e la giacenza media corrispondente rispettivamente degli impieghi con clientela e raccolta con clientela 100 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 12: Principali dati di conto economico consolidato 2015 e 2014 Importi in Euro migliaia 2015 2014 (*) Variazione assoluta 2015/2014 Variazione % 2015/2014 MARGINE DI INTERESSE 334.432 397.645 (63.213) (15,9) COMMISSIONI NETTE 263.845 255.021 8.824 3,5 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 685.803 769.360 (83.557) (10,9) (271.672) (674.383) 402.711 414.131 94.977 319.154 … (621.410) (631.036) 9.626 (1,5) (57.145) (15.919) (41.226) … UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (257.755) (547.217) 289.462 (52,9) UTILE ( PERDITA) DELLA OPERATIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (175.500) (384.119) 208.619 (54,3) 71.216 (162.823) 234.039 … (101.741) (543.591) 441.850 (81,3) RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE: RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA COSTI OPERATIVI RETTIFICHE DI VALORE DELL'AVVIAMENTO UTILE ( PERDITA) DELLE ATTIVITA' NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DI IMPOSTE UTILE ( PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO (59,7) (*) Bilancio Consolidato 2014 riesposto Nella precedente tabella si riportano i principali indicatori economici per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2015 e il 31 dicembre 2014. Per maggiori informazioni in merito ai rischi connessi all’utilizzo di informazioni finanziarie riclassificate e/o riesposte e relative ai dati comparativi si vedano il Paragrafo 3.1.11 del presente Capitolo 3 e il Capitolo 11 del Documento di Registrazione. Nel 2015 il Gruppo Carige presenta un risultato netto negativo di pertinenza della Capogruppo pari a Euro 101,7 milioni, rispetto alla perdita di Euro 543,6 milioni del 2014. Il risultato netto negativo 2015 è in gran parte determinato dall’andamento negativo del margine d’interesse, che risente ancora di tassi di sistema ai minimi storici ed include l’integrale svalutazione dell’avviamento residuo iscritto in Banca Carige pari a Euro 57,1 milioni. Rispetto all’esercizio 2014 si evidenzia un minor costo del rischio di credito, frutto del percorso di normalizzazione intrapreso su questo comparto, commissioni nette in crescita ed emergono anche i risultati delle azioni di contenimento dei costi. Il risultato dell’operatività corrente evidenzia ancora valori negativi seppur in progressivo miglioramento. Nel dettaglio il margine d’interesse è pari a Euro 334,4 milioni inferiore del 15,9% rispetto allo scorso esercizio, prevalentemente per un minore apporto del portafoglio titoli (strutturalmente differente da un punto di vista della dimensione e della duration), per la presenza di maggiori sofferenze in termini medi sull’esercizio e per gli effetti di accordi di ristrutturazione dei crediti. Le commissione nette crescono del 3,5% a Euro 263.8 milioni, riflettendo l’incremento registrato nel comparto servizi di gestione, intermediazione e consulenza, compensato, in parte, da minori recuperi spese su conti correnti e da minori commissioni su incasso e pagamento. La gestione delle poste finanziarie fornisce un contributo positivo per Euro 87,6 milioni, inclusivo di una componente non ricorrente di Euro 29,4 milioni relativa alla cessione del 2,2% del capitale sociale di ICBPI (Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane) che si confronta con un valore di Euro 114,1 milioni di fine 2014. 101 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Le rettifiche di valore su crediti e altre attività finanziarie sono pari a 271,7 milioni, in riduzione di circa il 60% sul dato del 2014, dove aveva inciso sia l’integrale recepimento dell’esito dell’esercizio AQR, sia gli effetti derivanti dall’affinamento dei processi, delle metodologie e dei parametri applicativi per la classificazione e valutazione dei crediti anche conseguenti alle osservazioni formulate dalla BCE a seguito dello svolgimento dell’AQR. I costi operativi ammontano a Euro 621,4 milioni e si comparano con Euro 631 milioni a dicembre 2014 (-1,5%) riflettendo gli effetti delle azioni di contenimento messe in atto nel periodo trascorso. In dettaglio, le spese di personale ammontano a Euro 354,2 milioni e sono in riduzione di Euro 65,3 milioni rispetto a dicembre 2014. Tali spese scontano, sia nel 2014 che nel 2015 l’inclusione di oneri non ricorrenti pari, rispettivamente a Euro 63,2 milioni nel 2014 e a Euro 21,3 milioni nel 2015 prevalentemente riconducibili ad incentivazioni all’esodo per il personale dipendente. Le altre spese amministrative sono pari a Euro 306,4 milioni e includono Euro 42,2 milioni di contributi ordinari e straordinari versati al Fondo Nazionale di Risoluzione e al Sistema di Garanzia dei Depositi. Il risultato netto include, da ultimo, l’apporto non ricorrente di circa Euro 68,0 milioni connesso alla cessione delle compagnie assicurative del Gruppo (Amissima Assicurazioni e Amissima Vita) perfezionata in data 5 giugno 2015, derivante principalmente dal rigiro a conto economico ai sensi dell’IFRS 10, nell’ambito del deconsolidamento, delle relative riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita. 102 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 13: Principali dati di stato patrimoniale consolidato STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO Importi in Euro migliaia ATTIVO 10 - CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE PER LA 20 - NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA 40 - VENDITA 60 - CREDITI VERSO BANCHE 70 - CREDITI VERSO CLIENTELA 80 - DERIVATI DI COPERTURA 100 - PARTECIPAZIONI 120 - ATTIVITA' MATERIALI 130 - ATTIVITA' IMMATERIALI di cui: - avviamento 140 - ATTIVITA' FISCALI a) correnti b) anticipate - di cui alla Legge 214/2011 ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI DI 150 - ATTIVITA' IN VIA DI DISMISSIONE 160 - ALTRE ATTIVITA' TOTALE DELL'ATTIVO PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 10 - DEBITI VERSO BANCHE 20 - DEBITI VERSO CLIENTELA 30 - TITOLI IN CIRCOLAZIONE 40 - PASSIVITA' FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE PASSIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR 50 - VALUE 60 - DERIVATI DI COPERTURA 80 - PASSIVITA' FISCALI (a) correnti (b) differite PASSIVITA' ASSOCIATE A GRUPPI DI ATTIVITA' 90 - IN VIA DI DISMISSIONE 100 - ALTRE PASSIVITA' TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL 110 - PERSONALE 120 - FONDI PER RISCHI ED ONERI: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi 140 - RISERVE DA VALUTAZIONE 170 - RISERVE 180 - SOVRAPPREZZI DI EMISSIONE 190 - CAPITALE 200 - AZIONI PROPRIE (-) 210 - PATRIMONIO DI PERTINENZA DI TERZI (+/-) 220 - UTILE ( PERDITA) D'ESERCIZIO (+/-) TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (1) Relazione semestrale al 30 giugno 2016 (2) Bilancio Consolidato 2015 (3) Bilancio Consolidato 2014 Riesposto 103 30/06/2016 (1) 31/12/2015 (2) 31/12/2014 (3) Variazione % 2016/ 2015 Variazione % 2015/ 2014 300.847 324.395 331.506 (7,3) (2,1) 9.658 15.065 67.836 (35,9) (77,8) 3.017.553 1.305.035 20.058.107 52.635 91.572 775.120 54.540 3.803.770 1.220.489 21.472.616 54.730 92.536 783.816 78.062 3.078.017 756.561 24.302.388 201.525 92.482 779.072 137.525 (20,7) 6,9 (6,6) (3,8) (1,0) (1,1) (30,1) 23,6 61,3 (11,6) (72,8) 0,1 0,6 (43,2) 0 2.181.701 1.171.791 1.009.910 615.164 19.942 2.145.389 1.186.602 958.787 647.443 77.087 2.060.004 1.047.247 1.012.757 762.985 … 1,7 (1,2) 5,3 (5,0) (74,1) 4,1 13,3 (5,3) (15,1) 327.310 28.174.078 307.988 30.298.856 6.121.877 380.767 38.309.560 … 6,3 (7,0) (100,0) (19,1) (20,9) 30/06/2016 (1) 31/12/2015 (2) 31/12/2014 (3) Variazione % 2016/ 2015 2.975.772 14.375.126 6.888.209 3.024 2.824.957 15.536.566 7.327.427 4.824 1.877.100 17.697.378 8.121.888 11.667 5,3 (7,5) (6,0) (37,3) Variazione % 2015/ 2014 50,5 (12,2) (9,8) (58,7) 495.806 244.855 62.363 50.330 12.033 557.795 220.628 18.303 6.735 11.568 964.726 515.252 24.887 13.004 11.883 (11,1) 11,0 … … 4,0 (42,2) (57,2) (26,5) (48,2) (2,7) 0 676.613 0 922.239 6.099.679 649.390 … (26,6) (100,0) 42,0 70.882 97.152 42.437 54.715 (149.743) (342.745) 175.954 2.791.422 (15.572) 31.016 (206.056) 28.174.078 72.235 324.830 244.932 79.898 (198.017) (832.387) 811.949 2.791.422 (15.572) 33.398 (101.741) 30.298.856 83.435 446.615 393.563 53.052 (190.025) (426.348) 368.856 2.576.863 (20.283) 52.071 (543.591) 38.309.560 (1,9) (70,1) (82,7) (31,5) (24,4) (58,8) (78,3) … … (7,1) … (7,0) (13,4) (27,3) (37,8) 50,6 4,2 95,2 … 8,3 (23,2) (35,9) (81,3) (20,9) Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Si evidenzia in particolare che, con riferimento alle “Attività immateriali” è stata effettuata l’integrale svalutazione dell’avviamento della controllata Banca Cesare Ponti pari, a Euro 19,9 milioni ad esito del test di impairment. L’intermediazione registra una contrazione delle Attività Finanziarie Intermediate (AFI), pari a giugno 2016 a circa Euro 43 miliardi con una diminuzione, rispetto a fine anno, per Euro 2,3 miliardi, diminuzione prevalentemente ascrivibile al primo trimestre dell’anno. Tale diminuzione delle AFI è imputabile per oltre l’80% alla raccolta diretta (- Euro 1,6 miliardi, di cui Euro 0,7 miliardi relativi alla raccolta diretta a medio-lungo termine). Gli impieghi risultano in diminuzione di circa Euro 1,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015. 104 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 14: Principali dati di stato patrimoniale consolidato al 30 settembre 2016 STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO Importi in Euro migliaia ATTIVO 10 - CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE PER LA 20 - NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA 40 - VENDITA 60 - CREDITI VERSO BANCHE 70 - CREDITI VERSO CLIENTELA 80 - DERIVATI DI COPERTURA 100 - PARTECIPAZIONI 120 - ATTIVITA' MATERIALI 130 - ATTIVITA' IMMATERIALI di cui: - avviamento 140 - ATTIVITA' FISCALI a) correnti b) anticipate - di cui alla Legge 214/2011 ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI DI 150 - ATTIVITA' IN VIA DI DISMISSIONE 160 - ALTRE ATTIVITA' TOTALE DELL'ATTIVO 30/09/2016 PASSIVO E PATRIMONIO NETTO DEBITI VERSO BANCHE DEBITI VERSO CLIENTELA TITOLI IN CIRCOLAZIONE PASSIVITA' FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE PASSIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR 50 - VALUE 60 - DERIVATI DI COPERTURA 80 - PASSIVITA' FISCALI (a) correnti (b) differite PASSIVITA' ASSOCIATE A GRUPPI DI ATTIVITA' 90 - IN VIA DI DISMISSIONE 100 - ALTRE PASSIVITA' TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL 110 - PERSONALE 120 - FONDI PER RISCHI ED ONERI: a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi 140 - RISERVE DA VALUTAZIONE 170 - RISERVE 180 - SOVRAPPREZZI DI EMISSIONE 190 - CAPITALE 200 - AZIONI PROPRIE (-) 210 - PATRIMONIO DI PERTINENZA DI TERZI (+/-) 220 - UTILE ( PERDITA) D'ESERCIZIO (+/-) TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO (1) Bilancio Consolidato 2015 105 Variazione assoluta 2016/ 2015 Variazione % 2016/ 2015 284.714 324.395 39.681 (12,2) 8.111 15.065 6.954 (46,2) 2.048.420 2.612.174 19.113.363 49.318 94.236 771.278 53.463 3.803.770 1.220.489 21.472.616 54.730 92.536 783.816 78.062 1.755.350 (1.391.685) 2.359.253 5.412 (1.700) 12.538 24.599 (46,1) … (11,0) (9,9) 1,8 (1,6) (31,5) 0 2.132.744 1.100.302 1.032.442 615.112 19.942 2.145.389 1.186.602 958.787 647.443 19.942 12.645 86.300 (73.655) 32.331 … (0,6) 7,3 7,7 (5,0) 337.117 27.504.938 307.988 30.298.856 (29.129) 2.793.918 … 9,5 (9,2) 30/09/2016 10 20 30 40 - 31/12/2015 (1) 31/12/2015 (1) Variazione Variazione % assoluta 2016/ 2015 2016/ 2015 (175.327) 6,2 1.697.806 (10,9) 523.885 7,1 2.747 (56,9) 3.000.284 13.838.760 6.803.542 2.077 2.824.957 15.536.566 7.327.427 4.824 488.209 249.195 66.244 52.147 14.097 557.795 220.628 18.303 6.735 11.568 69.586 (28.567) (47.941) (45.412) (2.529) (12,5) 12,9 … … 21,9 0 643.776 0 922.239 0 278.463 … (30,2) 68.013 95.914 40.788 55.126 (145.620) (342.745) 175.954 2.791.422 (15.572) 30.416 (244.931) 27.504.938 72.235 324.830 244.932 79.898 (198.017) (832.387) 811.949 2.791.422 (15.572) 33.398 (101.741) 30.298.856 4.222 228.916 204.144 24.772 (52.397) (489.642) 635.995 0 0 2.982 143.190 2.793.918 (5,8) (70,5) (83,3) (31,0) (26,5) (58,8) (78,3) 0,0 0,0 (8,9) … (9,2) Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La raccolta diretta da clientela si attesta a Euro 21,1 miliardi (- Euro 2,3 miliardi rispetto a dicembre 2015); il deflusso è riconducibile prevalentemente al primo trimestre dell’anno, caratterizzato da forti tensioni di mercato, innescate dal recepimento della normativa Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD). Rispetto al semestre, si è registrata una contrazione per Euro 0,7 miliardi, che ha coinvolto soprattutto la componente institutional (-9,0%) e in minima parte la componente retail (-0,9%), quest’ultima in ripresa da ottobre. La dinamica della componente institutional è legata alla riduzione dei PCT passivi, finalizzata al contenimento del costo del funding. La raccolta indiretta nel terzo trimestre è rimasta stabile a Euro 21,2 miliardi (-2,9% su dicembre 2015 e +0,2% su giugno 2016). Il risparmio gestito (+0,4% rispetto a giugno 2016) registra variazioni positive sia per i prodotti bancassurance (+0,8%) sia per le gestioni patrimoniali (+2,6%), mentre è in lieve contrazione la dinamica dei fondi comuni (-0,3%). Gli impieghi a privati e imprese registrano una contrazione di Euro 0,6 miliardi (-2,4%) su giugno 2016: il credito alle imprese diminuisce nella componente a breve (conti correnti), mentre il credito a privati si contrae per effetto delle normali scadenze dei mutui, i quali registrano un andamento positivo in relazione alle nuove erogazioni (Euro 334 milioni nei nove mesi, di cui Euro118 milioni nel terzo trimestre). Il portafoglio titoli governativi mantiene un basso profilo di rischio sia in termini di dimensione (67,4% dei fondi propri contro una media di Sistema del 176,6%) che di duration (2,2 anni). Escludendo la partecipazione detenuta in Banca d’Italia, il 97% circa del portafoglio è costituito da titoli governativi italiani. Gli indicatori di solidità patrimoniale si mantengono al di sopra della media di Sistema, compensando l’aumento del coverage con la riduzione delle attività ponderate per il rischio: il CET1 Ratio Phased-in è stabile rispetto a dicembre 2015, al 12,3%; Leverage Ratio Phased-in al 7,4%. Il profilo di liquidità risulta in miglioramento rispetto a giugno 2016, nonostante l’incerto contesto di mercato: il Liquidity Coverage Ratio (LCR) si colloca al 137% - superiore al target SREP richiesto da BCE del 90% - con la cassa e le attività libere stanziabili presso la BCE che ammontano a Euro 2,3 miliardi (dopo il rimborso di due titoli subordinati Lower Tier 2 avvenuto in giugno per complessivi Euro 423,0 milioni). Il portafoglio crediti deteriorati si mantiene sostanzialmente stabile, attestandosi a Euro 7,1 miliardi lordi, con il coverage in aumento di 3,5 punti percentuali sul dato di dicembre 2015, al 45,9%, al di sopra della media di Sistema (45,4%), e ulteriormente rafforzato rispetto a giugno 2016 (+30 bps). Nello spaccato, il portafoglio sofferenze è stabile a Euro 3,7 miliardi lordi (Euro 1,4 miliardi netti) e registra un elevato coverage al 61,1% (60,4% a dicembre 2015, 58,7% la media di Sistema), le inadempienze probabili ammontano a 3,3 miliardi lordi (2,3 miliardi netti) con un coverage al 30,0% stabile rispetto a giugno 2016 (24,2% a dicembre 2015, 27,5% la media di Sistema). 106 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 15: Raccolta diretta Gruppo Carige (1) – dinamica Variazione 2014 dicembre CONTI CORRENTI DEPOSITI A RISPARMIO 2015 Giugno dicembre 2016 Giugno annua ass. % da inizio anno ass. % 12.238.457 12.874.513 12.519.180 11.607.592 -1.266.921 -9,8 -911.587 -7,3 2.733.969 2.575.346 2.198.815 2.013.906 -561.440 -21,8 640.121 368.083 444.001 727.996 359.913 97,8 -184.909 283.995 64,0 - di cui partite vincolate breve t. C/EURO ESTERO -8,4 8.782 4.751 7.109 3.981 -770 -16,2 -3.128 -44,0 135.520 137.346 131.823 92.820 -44.527 -32,4 -39.003 -29,6 OBBLIGAZIONI 7.904.488 6.719.668 6.709.684 6.637.767 -81.901 -1,2 -71.917 -1,1 PRESTITI SUBORDINATI PCT 1.149.064 2.400.028 1.160.231 707.627 1.147.397 527.683 733.893 491.664 -426.338 -215.963 -36,7 -30,5 -413.504 -36.019 -36,0 -6,8 DEPOSITI IN VALUTA ASSEGNI CIRCOLARI TOTALE RACCOLTA DA CLIENTELA 87.086 82.396 76.766 66.477 -15.919 -19,3 -10.288 -13,4 26.657.394 24.261.878 23.318.457 21.648.100 -2.613.778 -10,8 -1.670.356 -7,2 MUTUI PASSIVI DA ORGANI COMUNITARI ALTRA RACCOLTA 7.699 7.266 5.894 5.915 -1.351 -18,6 21 0,4 118.899 133.680 97.437 105.126 -28.554 -21,4 7.688 7,9 TOTALE RACCOLTA DIRETTA 26.783.992 24.402.824 23.421.788 21.759.141 -2.643.683 -10,8 -1.662.647 -7,1 di cui: - a breve termine - a medio/lungo termine 16.456.148 10.327.844 15.244.204 9.158.620 14.560.305 8.861.483 13.616.239 8.142.902 -1.627.964 -1.015.719- -10,7 -11,1 … -944.066 -718.581- -6,5 -8,1 … 26.643.621 140.371 24.265.478 137.346 23.289.965 131.823 21.666.321 92.820 -2.599.156 -44.527 -10,7 -32,4 -1.623.644 -39.003 -7,0 -29,6 7.263.435 19.520.557 5.118.484 19.284.340 5.310.193 18.111.595 5.274.618 16.484.523 156.134 -2.799.817 3,1 -14,5 -35.575 -1.627.072 -0,7 -9,0 * in euro * in valuta Raccolta institutional Raccolta retail (1) Comprende le voci di bilancio "Debiti verso clientela", "Debiti rappresentati da titoli" e "Passività finanziarie valutate al fair value". Fonte: Dati gestionali Contabilità Direzionale e Generale. Importi in migliaia di euro. La riduzione della raccolta diretta (-7,1% rispetto al 31 dicembre 2015) è ascrivibile quasi esclusivamente alla raccolta retail, che ha visto una significativa contrazione della componente dei conti correnti che diminuisce di oltre Euro 900 milioni (-7,3%); tale riduzione è solo parzialmente compensata dall’andamento delle partite vincolate (+64% e pari a Euro 0,7 miliardi). La raccolta a medio/lungo termine retail ammonta a Euro 3.359,9 milioni e diminuisce del 17,6% (Euro 0,7 miliardi) a causa principalmente della diminuzione dei prestiti subordinati (- 36% rispetto al 31 dicembre 2015). Tabella 16: Attivita' finanziarie intermediate per prodotto Variazioni da inizio anno ass. % Giugno dicembre 2016 Giugno RACCOLTA DIRETTA (a) 26.783.992 24.402.824 23.421.788 21.759.141 -2.643.683 -10,8 -1.662.647 -7,1 RACCOLTA INDIRETTA (b) 22.859.259 22.650.925 21.854.703 21.172.596 -1.478.329 -6,5 -682.106 -3,1 RISPARMIO GESTITO 11.353.550 11.623.218 11.044.575 10.682.389 -940.829 -8,1 -362.186 -3,3 GESTIONI PATRIMONIALI 2015 Variazione annua ass. 2014 dicembre % 752.068 667.078 510.266 517.783 -149.294 -22,4 7.517 1,5 FONDI COMUNI E SICAV 6.046.451 6.097.570 5.406.760 4.833.122 -1.264.448 -20,7 -573.639 -10,6 PRODOTTI BANCARIO - ASSICURATIVI 4.555.031 4.858.571 5.127.549 5.331.484 472.913 9,7 203.935 4,0 RISPARMIO AMMINISTRATO 11.505.709 11.027.707 10.810.127 10.490.207 -537.499 -4,9 -319.920 -3,0 TOTALE AFI (a+b) 49.643.251 47.053.749 45.276.491 42.931.737 -4.122.012 -8,8 -2.344.753 -5,2 Fonte: Dati gestionali Contabilità Direzionale e Generale. Importi in migliaia di euro. 107 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La raccolta indiretta è in contrazione del 6,5% rispetto a giugno 2015 e del 3,1% da inizio anno sia nel risparmio amministrato, sia nel gestito. In particolare, nel risparmio gestito i fondi comuni ammontano a Euro 4,8 miliardi e sono in calo da inizio anno di Euro 0,6 miliardi, i prodotti bancario assicurativi sono pari a Euro 5,3 miliardi, in crescita di Euro 0,2 miliardi e le gestioni patrimoniali si attestano a Euro 0,5 miliardi (+1,5% da dicembre 2015). Il risparmio amministrato, che include i rapporti con Amissima (circa Euro 5,5 miliardi), diminuisce nel semestre del 3%. Tabella 17: Gruppo Carige - Impieghi a clientela per prodotto – Dinamica Variazione 2014 dicembre CREDITO AI PRIVATI di cui conti correnti attivi di cui prestiti di cui mutui a clientela CREDITO ALLE IMPRESE ass. % da inizio anno ass. % 7.177.063 7.044.612 6.965.972 6.685.409 -359.203 -5,1 -280.563 -4,0 140.154 740.991 136.819 737.098 121.560 724.254 121.635 720.408 -15.184 -16.690 -11,1 -2,3 75 -3.846 0,1 -0,5 6.170.695 6.120.159 5.843.367 -327.329 -5,3 -276.792 -4,5 11.919.724 11.834.342 11.415.851 -503.873 -4,2 -418.491 -3,5 5.462.525 5.626.780 5.588.447 5.521.100 -105.679 -1,9 -67.346 -1,2 4.941.148 3.052.359 2.202.735 1.629.575 -1.422.784 -46,6 -573.160 -26,0 24.010.476 22.016.695 21.003.049 19.730.835 -2.285.860 -10,4 -1.272.214 -6,1 3.108.610 3.287.980 3.510.847 3.658.166 370.186 11,3 147.319 4,2 27.119.086 25.304.676 24.513.896 23.389.001 -1.915.675 -7,6 -1.124.895 -4,6 SOFFERENZE Impieghi institutional Impieghi retail dicembre annua 6.295.918 di cui mutui a impresa TOTALE IMPIEGHI Giugno 2016 Giugno 11.892.265 ALTRI CREDITI TOTALE IMPIEGHI A CLIENTELA (ESCL. SOFF.) 2015 4.439.936 2.491.682 1.701.253 1.130.715 -1.360.967 -54,6 -570.538 -33,5 22.679.150 22.812.994 22.812.643 22.258.286 -554.707 -2,4 -554.357 -2,4 Fonte: Dati gestionali Contabilità direzionale. Importi in migliaia di euro. Al 30 giugno 2016 gli impieghi a clientela sono in contrazione (Euro -2,3 miliardi nell’anno, Euro -1,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015), mentre la riduzione degli impieghi totali (-7,6% nell’anno e -4,6% rispetto al 31 dicembre 2015) è principalmente spiegata dalla componente institutional (Euro -1,4 miliardi nell’anno e Euro -0,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2015). Il credito a privati diminuisce da inizio anno del 4% (Euro -281 milioni) mentre quello alle imprese diminuisce del 3,5% (Euro -418,5 milioni); in particolare nell’ambito dei crediti ai privati diminuiscono i mutui (-4,5%; Euro -276,8 milioni) i prestiti (-0,5%, Euro -3,8 milioni) ed i conti correnti (-0,1%; Euro -75 milioni). Tabella 18: Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani al 30 giugno 2016 (17) Valore nominale Esposizione verso Paesi UE ITALIA Totale vs Paesi UE Esposizione verso altri paesi ARGENTINA Totale vs altri paesi Totale Gruppo Carige Dati in migliaia di Euro Valore di bilancio Fair Value 2.612.770 2.612.770 3.041.237 3.041.237 3.041.236 3.041.236 50 50 51 51 51 51 2.612.820 3.041.288 3.041.287 Il Gruppo risulta esposto nei confronti di governi centrali o altri enti pubblici interamente rappresentati da titoli di debito ed in particolare, nei confronti dello Stato italiano. (17) Elaborazioni interne dell’Emittente 108 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Al 30 giugno 2016 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane ( 18) del Gruppo è pari a Euro 3.041 milioni. Dalle tabelle sottostanti si evidenzia come il valore nominale di tali esposizioni risultava pari a Euro 2.613 milioni, mentre il fair value risultava essere pari a Euro 3.041 milioni: l’esposizione è costituita da obbligazioni governative emesse o garantite principalmente dallo Stato italiano. Tabella 19: Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani al 31 dicembre 2015(19) Valore nominale Valore di bilancio Fair Value Esposizione verso Paesi UE ITALIA 3.471.954 GRECIA Totale vs Paesi UE 3.808.983 3.808.984 44 0 0 3.471.998 3.808.983 3.808.984 Esposizione verso altri paesi ARGENTINA Totale vs altri paesi Totale Gruppo Carige 99 77 77 99 77 77 3.472.097 3.809.061 3.809.061 Dati in migliaia di Euro Al 31 dicembre 2015 il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane ( 20) del Gruppo è pari a Euro 3.809 milioni. Dalla Tabella 17 si evidenzia come il valore nominale di tali esposizioni risultava pari a Euro 3.472 milioni, mentre il fair value risultava essere pari a Euro 3.809 milioni (Euro 6.879 milioni al 31 dicembre 2014, di cui Euro 3.031 milioni relativi al solo Gruppo Bancario ed i restanti Euro 3.848 milioni relativi all’insieme delle due compagnie assicurative del Gruppo (Amissima Assicurazioni e Amissima Vita) cedute durante il 2015): l’esposizione è costituita da obbligazioni governative emesse o garantite da Stati Sovrani, principalmente dallo Stato italiano. (18) Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi/garantiti dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi; sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS (Asset Backed Securities) e le partite fiscali. (19) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. (20) Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi/garantiti dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi; sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS (Asset Backed Securities) e le partite fiscali. 109 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 20: Esposizione totale nei confronti degli Stati Sovrani al 31 dicembre 2014 (21) (Dati in Euro migliaia) V a l o r e n o m in a l e V a lo r e d i b ila n c io F a ir V a lu e IT A L IA 6 .2 1 3 .7 3 6 6 .8 7 9 .3 2 7 6 .8 8 1 .3 6 8 G R E C IA 44 0 0 T o ta le v s p a e s i U E 6 .2 1 3 .7 8 0 6 .8 7 9 .3 2 7 6 .8 8 1 .3 6 8 A R G E N T IN A 99 63 63 T o ta le v s a ltr i p a e s i 99 63 63 T o ta le G r u p p o C a r ig e 6 .2 1 3 .8 7 9 6 .8 7 9 .3 9 0 6 .8 8 1 .4 3 1 E s p o s iz io n e v e r s o p a e s i U E E s p o s iz io n e v e r s o a ltr i p a e s i Tabella 21: Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani al 30 giugno 2016 (22) (Dati in Euro migliaia) HFT Esposizione vs Paesi UE ITALIA Totale vs Paesi UE Esposizione vs altri paesi : ARGENTINA Totale vs altri paesi Totale Gruppo Carige (21) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. (22) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 110 AFS Totale Valore di Bilancio L&R 111 2.657.536 383.589 3.041.237 111 2.657.536 383.589 3.041.237 51 51 0 0 0 0 51 51 162 2.657.536 383.589 3.041.288 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 22: Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani al 31 dicembre 2015 (23) HFT AFS Totale Valore di Bilancio L&R Esposizione vs Paesi UE ITALIA 3.893,1 3.431.551,0 373.539,3 3.808.983,4 GRECIA 0,1 0,0 0,0 0,0 3.893 3.431.551 373.539 3.808.983 77 0 0 77,2 Totale vs altri paesi 77 0 0 77 Totale Gruppo Carige 3.970 3.431.551 373.539 3.809.061 Totale vs Paesi UE Esposizione vs altri paesi : ARGENTINA Valori di bilancio in migliaia di Euro Tabella 23: Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani al 31 dicembre 2014 (24) HFT AFS Totale Valore di Bilancio L&R Esposizione vs Paesi UE ITALIA 3.305 6.496.886 379.137 6.879.327 GRECIA 0 0 0 0 3.305 6.496.886 379.137 6.879.327 63 0 0 63,0 Totale vs altri paesi 63 0 0 63 Totale Gruppo Carige 3.368 6.496.886 379.137 6.879.390 Totale vs Paesi UE Esposizione vs altri paesi : ARGENTINA (Valori di bilancio in Euro migliaia) (23) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. (24) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 111 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Nelle tabelle precedenti si riepilogano i valori al 30 giugno 2016, al 31 dicembre 2015 e al 31 dicembre 2014 delle esposizioni verso il debito sovrano del Gruppo – rappresentate esclusivamente da titoli di debito – suddivise per portafoglio contabile e per paese. Tabella 24: Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani suddivisi per durata residua (al 30 giugno 2016) (25) Valore Nominale Valore di Bilancio Valore al Fair Value ITALIA - entro 1 anno - tra 1 e 5 anni - tra 5 e 10 anni - oltre i 10 anni 2.612.770 1.236.100 540.569 586.004 250.098 3.041.237 1.237.969 549.515 866.666 387.087 3.041.236 1.237.969 549.514 866.666 387.087 ARGENTINA - tra 1 e 5 anni - oltre i 10 anni 50 0 50 51 0 51 51 0 51 2.612.820 1.236.100 540.569 586.004 250.148 3.041.288 1.237.969 549.515 866.666 387.138 3.041.287 1.237.969 549.514 866.666 387.138 TOTALE GRUPPO CARIGE: di cui: entro 1 anno di cui: tra 1 e 5 anni di cui: tra 5 e 10 anni di cui: oltre i 10 anni Dati in migliaia di Euro (25) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 112 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Tabella 25: Esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati Sovrani suddivisi per durata residua (al 31 dicembre 2015) (26) Valore Nominale ITALIA Valore di Bilancio Valore al Fair Value 3.471.954 3.808.986 3.808.984 - entro 1 anno 2.091.658 2.096.665 2.096.662 - tra 1 e 5 anni 491.632 499.966 499.967 - tra 5 e 10 anni 165.064 185.711 185.711 - oltre i 10 anni 723.600 1.026.645 1.026.645 GRECIA 44 0 0 - tra 1 e 5 anni 44 0 0 ARGENTINA 99 77 77 - tra 1 e 5 anni 84 67 67 - tra 5 e 10 anni 0 0 0 - oltre i 10 anni 16 10 10 3.472.097 3.809.064 3.809.061 TOTALE GRUPPO CARIGE: di cui: entro 1 anno 2.091.658 2.096.665 2.096.662 di cui: tra 1 e 5 anni 491.760 500.033 500.034 di cui: tra 5 e 10 anni 165.064 185.711 185.711 di cui: oltre i 10 anni 723.615 1.026.655 1.026.655 Le Tabelle 22 e 23 espongono la ridistribuzione delle esposizioni per scadenze al 30 giugno 2016 ed al 31 dicembre 2015. Al 30 giugno 2016 il valore di bilancio delle esposizioni del Gruppo Bancario in titoli di Stato con durata residua inferiore a 5 anni ammonta ad Euro 1.787 milioni pari al 58,77% dell’esposizione verso i titoli del debito sovrano. Alla stessa data le esposizioni in titoli di Stato con durata residua compresa fra i 5 e i 10 anni ammontano ad Euro 867 milioni pari al 28,5% del totale; la rimanente parte, con durata residua oltre i 10 anni, presenta un ammontare pari a Euro 387 milioni pari al 12,73%. Al 31 dicembre 2015 invece il valore di bilancio delle esposizioni del Gruppo Bancario in titoli di Stato con durata residua inferiore a 5 anni ammontava ad Euro 2.597 milioni (Euro 3.986 milioni al 31 dicembre 2014), pari al 68,2% del totale dell’esposizione verso i titoli del debito sovrano. Alla stessa data le esposizioni in titoli di Stato con durata residua compresa fra i 5 e i 10 anni ammontavano ad Euro 186 milioni (Euro 1.901 milioni al 31 dicembre 2014), pari al 4,9% del totale; la rimanente parte, con durata residua oltre i 10 anni, presentava un ammontare pari a Euro 1.027 milioni (Euro 992,7 milioni al 31 dicembre 2014), 26,9% del totale. (26) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 113 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione L’esposizione del Gruppo Bancario in titoli di debito nei confronti dello Stato italiano, alla data del 30 giugno 2016, rappresenta il 10,8% del totale dell’attivo del Gruppo Carige rispetto al 19,4% del dicembre 2015 (il 17,7% al 31 dicembre 2014). Tali titoli sono per la maggior parte allocati al portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. I titoli detenuti in portafoglio del Gruppo Bancario emessi dallo Stato italiano sono unicamente obbligazioni plain vanilla (27). Tabella 26: Confronto rating per gli Stati Sovrani ITALIA GRECIA ARGENTINA MOODY'S STANDARD & POOR’S FITCH Baa2 BBB- BBB+ Outlook: STABILE Outlook: STABILE Outlook: STABILE Caa3 B- Outlook: STABILE Outlook: STABILE CCC Outlook: N.D. Caa1 B- WD Outlook: POSITIVO Outlook: STABILE Outlook: STABILE Nella tabella precedente viene fornito un confronto sintetico dei rating, alla data del 30 giugno 2016 assegnati dalle agenzie di rating Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s per gli Stati Sovrani in relazione ai quali il Gruppo era esposto al 31 dicembre 2015. Il Gruppo è pertanto esposto ai movimenti dei titoli governativi in generale e, in modo particolare, dei titoli del debito pubblico italiano. Il persistere di tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi, anche rilevanti, sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca e/o del Gruppo. Inoltre, un peggioramento del merito creditizio della Repubblica Italiana, unito a una conseguente diminuzione del valore dei titoli, genererebbe un impatto negativo della Riserva AFS. Inoltre, un’ulteriore riduzione della parte a breve dei rendimenti dei titoli di Stato italiano comporterebbe una conseguente riduzione sulla performance economia del Gruppo. Tabella 27: Principali indicatori di liquidità 30/06/2016 31/12/2015 31/12/2014 Liquidity Coverage Ratio (ITS) 114% 140% 157% Net Stable Funding Ratio (Basilea 3) 104% 110% 107% 135% 126% 116% Loan To Deposit Ratio (*) (*) Iindicatore gestionale: Impieghi commerciali / raccolta commerciale La dinamica del Loan To Deposit Ratio è influenzata in particolare dalla maggiore riduzione della raccolta diretta rispetto alla contrazione degli impieghi rilevata nei periodi considerati. (27) Fonte: elaborazioni interne dell’Emittente. 114 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La nuova normativa armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento UE n. 573/2013 ha introdotto i seguenti nuovi indicatori di liquidità: - Liquidity Coverage Ratio (LCR): indicatore di copertura della liquidità a breve termine, ha l’obiettivo di vincolare le banche a detenere sufficienti attività facilmente liquidabili e di elevata qualità, al fine di fronteggiare uno scenario di forte stress nella raccolta su un arco temporale di trenta giorni. L’indicatore è vincolante a partire dal 1° ottobre 2015 con soglia minima al 60% per l’anno 2015, 70% per l’anno 2016, 80% per l’anno 2017 fino a raggiungere il 100% a gennaio 2018 (entrata in vigore a regime); - Net Stable Funding Ratio (NSFR): indicatore di tipo strutturale di lungo periodo, è rilevato con l’intento di segnalare l’esistenza di eventuali squilibri tra attività e passività liquide aziendali. L’indicatore di liquidità stabile entrerà in vigore nel 2018 con soglia minima al 100%. Alla data del 30 giugno 2016, la Banca mantiene una solida posizione di liquidità con disponibilità liquide e attività libere stanziabili per circa Euro 2 miliardi di Euro e un Liquidity Coverage Ratio pari al 114%, e quindi al di sopra del target minimo SREP richiesto da BCE (pari al 90%). A fronte del deflusso di raccolta diretta da clientela ordinaria per 1,7 miliardi verificatosi nel primo semestre del 2016, Banca Carige ha approntato numerose misure per alimentare le riserve di liquidità, che hanno generato nel loro insieme riserve di liquidità per circa Euro 1,8 miliardi. Le principali azioni perfezionate nel corso del 2016 sono rappresentate da due operazioni di cartolarizzazioni di crediti con un beneficio in termini di liquidità pari a circa Euro 400 milioni ed emissioni nell’ambito dei programmi OBG dell’Emittente per Euro 850 milioni. Si fa inoltre presente che il Gruppo Carige ha partecipato alle prime due aste di T-LTRO per nominali Euro 1.130 milioni (rispettivamente, Euro 700 milioni ed Euro 430 milioni), a fronte di un ammontare massimo richiedibile pari a Euro 1.140 milioni (c.d. initial allowance). Inoltre, il Gruppo ha ottenuto finanziamenti per Euro 160 milioni a giugno 2015, per Euro 710 milioni a settembre 2015 e per Euro 300 milioni a dicembre 2015 per un ammontare dell’esposizione al programma TLTRO, a fine 2015, pari a Euro 2,3 miliardi. Nel mese di marzo 2016 non è stato chiesto alcun finanziamento a valere sul programma mentre nel corso del mese di giugno 2016 si è proceduto al rimborso anticipato del finanziamento in essere sul programma T-LTRO per Euro 2,3 miliardi, in considerazione della possibilità di partecipare al nuovo programma T-LTRO II di seguito descritto. Stante il perdurare dell’assenza della dinamica inflattiva nell’economia europea, nel mese di aprile 2016, il Consiglio Direttivo della BCE ha deliberato un secondo programma di finanziamento straordinario rivolte alle banche europee, denominato “Second series of targeted longer-term refinancing operations” (c.d. “T-LTRO II”), con la finalità di sostenere il processo di erogazione del credito all’economia reale, con particolare riferimento alle società non finanziarie. Nel mese di giugno 2016 la Banca si è avvalsa della facoltà di accedere al programma di finanziamento T-LTRO II per un importo di Euro 2,5 miliardi (scadenza prevista 2020). Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al Capitolo 5, Paragrafo 5.1.2 ed al Paragrafo 3.1.10 “Rischio di liquidità dell’Emittente”del Documento di Registrazione. Esposizione del portafoglio di Gruppo ai rischi di mercato Il Gruppo è esposto al rischio di mercato rappresentato dai potenziali effetti negativi sulla situazione economica e/o patrimoniale del Gruppo dovuti a variazioni inattese dei livelli dei tassi di interesse e della relativa volatilità. L’andamento dei tassi di interesse risulta a propria volta influenzato da diversi fattori che non sono sotto il controllo del Gruppo, quali le politiche monetarie, l’andamento macro-economico e le condizioni politiche nei paesi di riferimento. Il Gruppo, per la sua attività, non è soggetto ai rischi di cambio e ai rischi della quotazione delle merci, in quanto opera marginalmente su tali mercati non assumendo posizioni speculative, ma operando attraverso coperture dei medesimi rischi. Infine il Gruppo è soggetto a rischi marginali con riferimento ai corsi azionari, atteso che gli investimenti in azioni, alla data del 30 giugno 2016 sono pari a Euro 14 milioni (Euro 27 milioni al 31 dicembre 2015), al netto dell’interessenza detenuta in Banca d’Italia e rappresentano lo 0,5% del portafoglio titoli del Gruppo. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. 115 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione L’attività di gestione del portafoglio di investimento in titoli del Gruppo è svolta secondo un indirizzo sostanzialmente conservativo, nell’ottica di mantenere un equilibrato rapporto rischio/rendimento e rivolgendo particolare attenzione ai profili di liquidità del Gruppo, privilegiando quindi strumenti di natura obbligazionaria in grado di generare una remunerazione superiore a quella del mercato monetario e potenzialmente utilizzabili quali collaterali per ottenere liquidità. L’attività di trading e/o investimento viene svolta sulla base di deleghe operative statuite dal Consiglio di Amministrazione, che definisce altresì gli obiettivi dimensionali, di rendimento e di rischiosità a livello di Gruppo. Le strategie delineate dal Consiglio di Amministrazione sono dunque indirizzate verso un portafoglio titoli mediamente con bassa duration e quindi meno sensibile alla volatilità del mercato. A fini gestionali, il rischio di mercato viene monitorato utilizzando una misura di Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita massima realizzabile in un determinato orizzonte temporale in un intervallo di confidenza specificato. Al 31 dicembre 2015 il VaR dell’intero portafoglio titoli di trading book del Gruppo era pari a Euro 41 mila, in relazione alle componenti di rischio tasso e azionario. Alla stessa data l’esposizione del Gruppo al rischio tasso del banking book, misurato secondo i riferimenti normativi della Circolare 285, mostrava sempre un livello inferiore alla soglia del 20% del Patrimonio di Vigilanza. Al 30 giugno 2016 il VaR dell’intero portafoglio titoli di trading book del Gruppo è pari a Euro 11,9 mila, in relazione alle componenti di rischio tasso e azionario. Alla stessa data l’esposizione del Gruppo al rischio tasso del banking book, misurato secondo i riferimenti normativi della Circolare 285, mostra un livello inferiore alla soglia del 20% del Patrimonio di Vigilanza. L’Emittente analizza sistematicamente l’impatto, in termini di margine di interesse, margine di intermediazione, di utile e di patrimonio netto derivante dalla variazione dei tassi di interesse di mercato. Con riferimento al valore al 31 dicembre 2015, un incremento di 100 basis point dei tassi di interesse di mercato implica in media, sul banking book, un aumento del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 68,59 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 45,91 milioni e una diminuzione del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 7,25 milioni. Una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde in media, sul banking book, a una diminuzione del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 4,8 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 3,21 milioni e un aumento del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 42,6 milioni. Con riferimento al 30 giugno 2016, un incremento di 100 basis point dei tassi di interesse di mercato implica in media, sul banking book, un aumento del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 45,07 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 30,17 milioni e una diminuzione del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 21,42 milioni. Una diminuzione di 100 punti base dei tassi di interesse di mercato corrisponde in media, sul banking book, a una diminuzione del margine di interesse annuo del Gruppo di circa Euro 2,96 milioni e dell’utile annuo del Gruppo di circa Euro 1,98 milioni e un aumento del patrimonio netto del Gruppo di circa Euro 13,77 milioni. 116 Banca CARIGE S.p.A. 4. 4.1 Documento di Registrazione INFORMAZIONI SULL'EMITTENTE Storia ed evoluzione dell'Emittente A partire dall’inizio degli anni novanta Carige ha vissuto un profondo cambiamento, evolvendo da Cassa di Risparmio di dimensione interprovinciale a gruppo bancario privato nazionale. Nel dicembre 1991, infatti, la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia è stata tra le prime banche pubbliche a sfruttare le opportunità della Legge n. 218 del 1990 (c.d. legge Amato – Carli) attraverso il conferimento dell’azienda bancaria in una società per azioni di nuova costituzione (Banca Carige), e la ridefinizione dell’oggetto sociale e dell’organizzazione dell’ente conferente Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Per finanziare il processo di crescita nel pieno rispetto degli equilibri patrimoniali, Carige, in data 17 gennaio 1995, ha realizzato la quotazione in borsa e ha avviato un processo di rafforzamento patrimoniale attraverso aumenti di capitale – realizzati in più tranche, a titolo gratuito e a pagamento – nonché l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili e subordinati, con cui ha perseguito l’obiettivo prioritario dell’espansione e della diversificazione territoriale e produttiva, allo scopo di trasformare Carige da banca a connotazione locale a intermediario di rilevanza nazionale attraverso una politica di nuove aperture e acquisizioni di banche e reti di sportelli nelle aree fuori Liguria (da 136 sportelli a fine esercizio 1990 a 678 a fine esercizio 2013). Al rafforzamento patrimoniale si è accompagnata un’evoluzione della struttura societaria, che ha visto la riduzione progressiva del peso della Fondazione nel capitale della Banca e l’ingresso nella compagine azionaria di un nucleo stabile di azionisti, italiani ed esteri, oltre ad un elevato numero (oltre 50.000) di azionisti privati. Il 21 maggio 2012 il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato il progetto di riorganizzazione del Gruppo, al fine di valorizzare le potenzialità della rete c.d. Extra Liguria (il “Progetto di Riorganizzazione”). In attuazione di quanto previsto dal Progetto di Riorganizzazione, in data 23 maggio 2012 è stata costituita dall’Emittente la società Banca Carige Italia con un capitale sociale di Euro 7.000.000, interamente versato da Banca Carige. Con provvedimento di Banca d’Italia protocollo n. 1076495/12 del 18 dicembre 2012 Banca Carige Italia è stata autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria. Conseguentemente, in data 21 dicembre 2012 è stato stipulato l’atto di conferimento dal socio unico Banca Carige a Carige Italia del ramo di azienda costituito da n. 353 sportelli nazionali della rete Extra Liguria di Carige, con effetto dalle ore 23:59 del 31 dicembre 2012. Per effetto di tale conferimento, Carige Italia ha aumentato il proprio capitale sociale dagli iniziali Euro 7 milioni a Euro 700 milioni. Dal 1° gennaio 2013 Banca Carige Italia opera pertanto come “banca rete”, al pari delle altre banche del Gruppo. Nell’ambito delle iniziative previste previste dal Piano Strategico 2016 – 2020, in data 5 agosto 2016, i Consigli di Amministrazione di Banca Carige e della controllata Banca Carige Italia hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Banca Carige Italia nell’Emittente. Tale fusione costituisce una operazione straordinaria finalizzata ad ottenere un incremento di efficienza mediante la semplificazione della struttura organizzativa del Gruppo. 4.1.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente La denominazione dell’Emittente è “Banca Carige S.p.A. – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia” o, in forma abbreviata, “Carige S.p.A.”. 4.1.2 Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione L’Emittente è registrato presso l’Albo delle Banche e presso l’Albo dei Gruppi Bancari in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario Banca Carige al numero 6175.4. L’Emittente è registrato presso il Registro delle Imprese di Genova, P. IVA e codice fiscale n. 03285880104. 117 Banca CARIGE S.p.A. 4.1.3 Documento di Registrazione Data di costituzione e durata dell’Emittente Banca Carige è stata costituita nella forma di società per azioni a seguito del conferimento dell’azienda bancaria effettuato (ai sensi della Legge del 30 luglio 1990, n. 218 e del Decreto Legislativo 20 novembre 1990, n. 356) da parte della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia ed approvato con Decreto del Ministro del Tesoro del 10 ottobre 1991, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 254 del 29 ottobre 1991. Essa trova quindi le proprie radici storiche nella predetta Cassa di Risparmio, fondata il 18 marzo 1846 dal Monte di Pietà di Genova, a sua volta istituito dal Doge della Repubblica di Genova con Decreto del 10 marzo 1483. La durata della Società è fissata, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto, sino al 31 dicembre 2050 e può essere prorogata con deliberazione dell’Assemblea Straordinaria. 4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale Banca Carige è stata costituita in Italia in forma di società per azioni e opera in base alla normativa italiana. Banca Carige ha sede legale in Genova, Via Cassa di Risparmio 15, telefono 010.5791, sito internet www.gruppocarige.it.. 4.1.5 Fatti importanti nell’evoluzione dell’emittente Di seguito sono descritti i fatti più recenti verificatesi nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. A) Aumento di capitale 2014 In data 4 luglio 2014 si è conclusa l’offerta in opzione delle massime n. 7.992.888.534 Azioni Carige di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale in opzione deliberato dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 27 marzo 2014 e del 12 giugno 2014. Ad esito dell’offerta in opzione e della successiva offerta in borsa, sono state sottoscritte n. 7.981.703.982 Azioni (pari al 99,9% del totale delle Azioni offerte) per un controvalore complessivo di Euro 798.170.398,20. Comprehensive Assessment 2014 e misure assunte dall’Emittente a seguito dei risultati del Comprehensive Assessment B) In data 26 ottobre 2014 il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha esaminato e preso atto dei risultati del Comprehensive Assessment pubblicati in pari data dalla Banca Centrale Europea, all’esito di un’attività istruttoria che è stata effettuata di concerto con l’Autorità Bancaria Europea e Banca d’Italia, da cui è emerso: 118 - un CET 1 Ratio pari a 8,1% (sui dati al 31 dicembre 2013) considerando le misure di patrimonializzazione già realizzate, pari a complessivi Euro 1.021,2 milioni (aumento di capitale concluso a luglio 2014 per Euro 800 milioni, plusvalenza di circa Euro 222 milioni derivante dalla contabilizzazione delle nuove quote di partecipazione in Banca d’Italia); - l’esigenza, evidenziata dall’esercizio di Stress Test, di una supplementare dotazione di capitale (“shortfall”) per un ammontare di Euro 813,4 milioni (nello scenario avverso in cui è stata valutata la capacità delle banche di far fronte a condizioni estreme, particolarmente sfavorevoli). L’esito del Comprehensive Assessment ha determinato un coefficiente patrimoniale CET 1 Ratio del Gruppo Carige pari al 3,88% a seguito dell’Asset Quality Review, con un fabbisogno di capitale (“shortfall”) pari a Euro 951,6 milioni, rispetto al requisito minimo dell’8,00%, e pari al 2,34% e a -2,36%, rispettivamente, nello Scenario base e nello Scenario avverso dello Stress Test, corrispondenti a uno shortfall rispettivamente pari a Euro 1.321,1 ed Euro 1.834,6 milioni. Includendo nei risultati l’importo di Euro 1.021,2 milioni afferenti le principali misure sul capitale già realizzate nei primi 9 mesi del 2014 (in particolare: (i) l'aumento di capitale concluso a luglio 2014 per circa Euro 800 milioni e (ii) una plusvalenza di circa Euro 222 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione milioni da contabilizzazione delle nuove quote di partecipazione in Banca d’Italia), emerge un’eccedenza di capitale rispetto ai requisiti richiesti all’esito dell’AQR di Euro 69,6 milioni, mentre il fabbisogno di capitale ammonta, nello “Scenario base” e nello “Scenario avverso” dello Stress Test, rispettivamente, a Euro 299,9 milioni e a Euro 813,4 milioni. Al fine di far fronte a detto shortfall, il Consiglio di Amministrazione della Banca, nella predetta seduta del 26 ottobre 2014, ha deliberato all’unanimità di porre in essere una serie di iniziative previste nel Capital Plan e, più precisamente: un aumento di capitale sociale a pagamento per un importo non inferiore a Euro 500 milioni, da offrirsi in opzione agli azionisti, e successivamente incrementato a Euro 850 milioni; la dismissione delle attività del Gruppo operanti nel comparto assicurativo (Amissima Vita e Amissima Assicurazioni) e nei settori del private banking e del credito al consumo (Banca Cesare Ponti e Creditis); l’acquisto delle minorities delle banche controllate. In data 5 novembre 2014 Banca Carige ha presentato il Capital Plan per la relativa approvazione della BCE, la quale, nell’ambito della sua attività di revisione e valutazione prudenziale dei requisiti patrimoniali (“Supervisory Review and Evaluation Process” o “SREP”) con decisione del 10 marzo 2015 ha richiesto all’Emittente di detenere - a livello consolidato - un livello minimo di CET 1 Ratio target, da raggiungere entro la fine del mese di luglio 2015, pari all’11,5%. Inoltre la BCE ha comunicato all’Emittente il divieto di distribuire dividendi (da rispettare fino alla nuova comunicazione derivante dal periodico processo di SREP). A seguito dell’approvazione del Capital Plan da parte di BCE, l’Emittente ha posto in essere gli adempimenti necessari per dare esecuzione al programmato aumento di capitale e alle altre misure di patrimonializzazione entro il termine richiesto dall’Autorità (ossia entro nove mesi dalla data di pubblicazione dei risultati del Comprehensive Assessment che, come sopra ricordato, è avvenuta il 26 ottobre 2014). Vengono di seguito illustrate le misure assunte dall’Emittente a seguito dei risultati del Comprehensive Assessment comunicati dalla Banca Centrale Europea. Si segnala infine che da aprile 2015 fino a luglio 2015, nell’ambito del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP) è stata condotta un’ispezione on site in merito a governo dei rischi e propensione al rischio, che ha riguardato la valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e la valutazione del Risk Appetite Framework dell’Emittente. Gli esiti della verifica tematica sono pervenuti in data 11 febbraio 2016. Le aree individuate che necessitano di miglioramento riguardano il monitoraggio dei processi creditizi, il Risk Appetite Framework, l’informativa al Consiglio di Amministrazione, il ruolo del Risk Management e l’organizzazione della funzione Compliance. In data 30 marzo 2016, Banca Carige ha inviato alla BCE il piano di lavoro con le attività di remediation attualmente in corso di implementazione. Sono state condotte le attività di remediation relative alle aree Risk Appetite Framework, informativa al Consiglio di Amministrazione, ruolo del Risk Management e organizzazione della Compliance. Sono in corso di completamento le attività di remediation relative al miglioramento del monitoraggio dei processi creditizi. Piano Industriale 2015-2019 Nella seduta del 19 marzo 2015, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato il Piano Industriale 2015-2019 che, coerentemente con il Capital Plan, prevedeva, fra l’altro, il rafforzamento della base patrimoniale della Banca, da realizzarsi attraverso (i) l’Aumento di Capitale in Opzione e l’Aumento di Capitale in Natura, che sono stati eseguiti nel corso del 2015, nonché (ii) la dismissione delle controllate Creditis e Banca Cesare Ponti. Nella medesima riunione del 19 marzo 2015, il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha deliberato, inter alia, di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria del 23 aprile 2015, le proposte di: - 119 aumento di capitale sociale, a pagamento e in denaro, per un importo massimo complessivo di Euro 850 milioni, mediante emissione di nuove azioni ordinarie da offrire in opzione ai titolari di azioni ordinarie e di risparmio, ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile (l’“Aumento di Capitale in Opzione”). Detto Aumento di Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Capitale in Opzione è stato deliberato dall’Assemblea Straordinaria della Banca del 23 aprile 2015 e si è perfezionato in data 2 luglio 2015 con la sottoscrizione di numero 726.216.456 nuove azioni per un controvalore di Euro 849.673.253,52 senza l’intervento del consorzio di garanzia all’uopo costituito; - raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria ogni n. 100 azioni ordinarie esistenti e di n. 1 nuova azione di risparmio ogni n. 100 azioni di risparmio esistenti (il “Raggruppamento”). Detto Raggruppamento, deliberato dall’Assemblea Straordinaria della Banca del 23 aprile 2015, è stato eseguito in data 18 maggio 2015 mediante raggruppamento delle n. 10.393.917.760 azioni ordinarie (esistenti a detta data) in n. 103.939.177 nuove azioni ordinarie, previo annullamento di n. 60 azioni ordinarie detenute da Banca Carige; e delle n. 2.554.218 azioni di risparmio (esistenti a detta data) in n. 25.542 nuove azioni di risparmio, previo annullamento di n. 18 azioni di risparmio sulla base della rinuncia manifestata da Equita SIM S.p.A., intermediario incaricato da Banca Carige di effettuare un servizio di quadratura; e - aumento di capitale sociale a pagamento per un importo massimo di Euro 15.822.885,75, con esclusione del diritto di opzione, ai sensi dell’articolo 2441, comma 4, primo periodo, del Codice Civile, mediante emissione di nuove azioni ordinarie da liberare mediante conferimento delle partecipazioni di minoranza detenute dalla Fondazione A. De Mari Cassa di Risparmio di Savona e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, rispettivamente, nelle partecipate Cassa di Risparmio di Savona e Cassa di Risparmio di Carrara (l’“Aumento di Capitale in Natura”). Detto Aumento di Capitale in Natura, deliberato dall’Assemblea Straordinaria della Banca del 23 aprile 2015, è stato integralmente eseguito per un importo complessivo di Euro 15.822.885,75 di cui Euro 3.955.721,43 da imputare a capitale ed Euro 11.867.164,32 quale sovrapprezzo, con emissione di complessive n. 226.364.603 nuove azioni ordinarie di Banca Carige, a un prezzo di sottoscrizione pari a Euro 0,0699 (comprensivo del sovrapprezzo), liberate: (a) per n. 136.744.506 azioni ordinarie, mediante conferimento in data 7 maggio 2015, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, della partecipazione dalla stessa detenuta nella Cassa di Risparmio di Carrara, pari a n. 10.230 azioni ordinarie corrispondenti al 10% del capitale sociale; e (b) per n. 89.620.097 azioni ordinarie, mediante conferimento in data 8 maggio 2015, da parte della Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona, della partecipazione dalla stessa detenuta nella Cassa di Risparmio di Savona, pari a n. 8.760.929 azioni ordinarie corrispondenti al 4,1% del capitale sociale. Con riferimento alla dismissione della controllata Creditis si segnala che, nel corso del 2015, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha avviato trattative che hanno condotto alla concessione di una esclusiva in favore di Apollo per la cessione della partecipazione totalitaria detenuta dall’Emittente in Creditis. Successivamente, anche a seguito dell’interruzione delle trattative con Apollo per la cessione di Creditis, il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha deliberato, in data 3 dicembre 2015, di reinserire Creditis nel perimetro degli asset strategici del Gruppo Carige, con la conseguente esposizione e valutazione nel bilancio al 31 dicembre 2015. Quanto alla cessione di Banca Cesare Ponti, anch’essa prevista dal Piano Industriale 2015 - 2019, dopo una fase di trattative, in data 30 giugno 2015 il Consiglio di Amministrazione di Carige - valutata anche l’importanza di valorizzare adeguatamente l’attività nel private banking usufruendo del marchio Banca Cesare Ponti - ha deliberato di non accettare l’offerta presentata da Banca Finnat S.p.A. per l’acquisizione del 100% del capitale sociale della stessa Banca Cesare Ponti. Il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ha quindi deliberato di non considerare più Banca Cesare Ponti tra gli asset in vendita, confermando la stessa nell’ambito del perimetro del Gruppo Banca Carige, con l’obiettivo di meglio definire lo sviluppo di un suo ruolo quale banca private del Gruppo. In data 13 ottobre 2015 ed in data 16 ottobre 2015, rispettivamente, il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente ed il Consiglio di Amministrazione della Banca Cesare Ponti hanno approvato le linee guida del nuovo piano industriale 2016-2020 della controllata Banca Cesare Ponti, finalizzato a valorizzare al meglio il brand di player specialistico “stand alone”, andando a focalizzare le proprie attività sulla gestione degli investimenti. Cessione di Amissima Vita e Amissima Assicurazioni In data 5 giugno 2015. Banca Carige e una società organizzata e detenuta da fondi di investimento gestiti da società affiliate di Apollo Global Management, LLC (unitamente alle controllate consolidate, “Apollo”) hanno perfezionato la cessione da parte dell’Emittente delle partecipazioni da essa detenute in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni, secondo quanto previsto nell’accordo di cessione sottoscritto dalle medesime parti in data 28 ottobre 2014. 120 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione L’accordo ha determinato la cessione da parte di Banca Carige delle partecipazioni da essa detenute in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni ad un prezzo complessivo di Euro 310 milioni, e la sottoscrizione da parte dell’Emittente, unitamente ad altre banche del Gruppo, di accordi di lungo termine con Apollo per la distribuzione di prodotti assicurativi del ramo vita e danni. Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, nella seduta del 17 giugno 2016, ha deliberato di agire in giudizio nei confronti del Dott. Cesare Castelbarco Albani, già Presidente di Banca Carige, del Rag. Piero Montani, già Amministratore Delegato della medesima, e di alcuni soggetti di Apollo per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti alla cessione delle partecipazioni di Banca Carige in tali società e ad altri comportamenti successivamente tenuti dai soggetti del suddetto Gruppo. Tale decisione è maturata a seguito di un’approfondita analisi delle cause che, unitamente a quelle di contesto e di sistema, hanno, nel recente passato, negativamente influito sui risultati economici e sulla vita dell’Emittente. Tale analisi è stata svolta nell’ambito delle attività di ricognizione effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito alla situazione di Banca Carige. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al Capitolo 12 del Documento di Registrazione. Fusioni per incorporazione di Cassa di Risparmio di Savona, Cassa di Risparmio di Carrara, Columbus Carige Immobiliare e Immobiliare Carisa in Banca Carige In linea con quanto previsto dal Piano Industriale 2015 - 2019, in data 16 novembre 2015 è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione delle società Cassa di Risparmio di Savona, Cassa di Risparmio di Carrara e Columbus Carige Immobiliare nell’Emittente: gli effetti civilistici della fusione per incorporazione decorrono dal 23 novembre 2015 per la Cassa di Risparmio di Savona, dal 14 dicembre 2015 per la Cassa di Risparmio di Carrara e dal 31 dicembre 2015 per la Columbus Carige Immobiliare, mentre gli effetti contabili e fiscali decorrono per tutte le predette società dal 1° gennaio 2015. Inoltre, in data 2 dicembre 2015 a seguito del prodursi degli effetti civilistici dell’atto di fusione di Cassa di Risparmio di Savona in Banca Carige, è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Immobiliare Carisa in Banca Carige. Cessione della partecipazione detenuta in Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane In data 18 dicembre 2015, a seguito delle autorizzazioni ricevute dalle autorità di vigilanza competenti, è stata perfezionata la cessione a Mercury Italy S.r.l. del 2,204% del capitale sociale di Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A. (“ICBPI”) detenuto da Banca Carige ad un prezzo di Euro 47,6 milioni; detta cessione è avvenuta in conformità e in esecuzione di quanto previsto dal contratto preliminare di compravendita stipulato in data 19 giugno 2015 tra Mercury Italy S.r.l. (veicolo indirettamente partecipato dai fondi Bain Capital, Advent International e Clessidra Sgr) e alcune banche tra cui Banca Carige, avente ad oggetto l’85,29% del capitale sociale complessivamente detenuto in ICBPI dalle stesse banche. Per effetto di detta cessione la Banca ha registrato una plusvalenza lorda di Euro 29,7 milioni. Cessione della partecipazione detenuta in CartaSi In data 18 gennaio 2016 l’Emittente ha perfezionato con Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A. la cessione dell’intera partecipazione azionaria detenuta in CartaSi S.p.A. pari allo 0,237% del capitale sociale, per il prezzo complessivo di Euro 2.999.250, pari ad un corrispettivo unitario di Euro 13,33 per azione, con conseguimento di una plusvalenza lorda pari ad Euro 2.370.950. C) Supervisory Review and Evaluation Process – SREP 2015 In data 27 novembre 2015, Banca Carige ha comunicato di aver ricevuto la decisione finale di BCE avente ad oggetto gli esiti del processo annuale di SREP svolto dall’Autorità di Vigilanza ai sensi della Direttiva Comunitaria 2013/36/UE. Nella SREP decision, BCE ha richiesto alla Banca il mantenimento di un requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio (CET1 Ratio) su base consolidata pari all’11,25%, in diminuzione rispetto al precedente requisito dell’11,50% comunicato nel mese di marzo 2015, che potrà essere oggetto di un’ulteriore revisione al verificarsi di una strutturale riduzione del peso dei crediti deteriorati rispetto alla consistenza degli attivi del Gruppo bancario. 121 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Oltre al citato requisito patrimoniale minimo, la SREP decision ha previsto: (i) il mantenimento su base consolidata di un indicatore di liquidità pari al 90% in termini di Liquidity Coverage Ratio; (ii) la restrizione al pagamento di dividendi agli azionisti. Al riguardo, si segnala che, al 31 dicembre 2015, entrambi i requisiti patrimoniali e di liquidità risultavano soddisfatti in quanto il CET1 Ratio era pari al 12,19% in termini phased-in e al 11,71% in termini fully loaded, e il Liquidity Coverage Ratio era pari al 140%, mentre al 30 giugno 2016 il CET1 Ratio è pari al 12,2% in termini phased-in e all’11,12% in termini fully loaded mentre il Liquidity Coverage Ratio si attesta al 114%. In data 19 febbraio 2016, è pervenuta a Banca Carige la c.d. draft decision di BCE con la quale detta Autorità ha comunicato l’intenzione di adottare una decisione relativamente a “The reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements” (“La riduzione dei rischi e la presentazione di un piano in conformità ai requisiti di vigilanza”). Pur a fronte delle azioni che Banca Carige ha posto in essere, e riconosciute dalla medesima BCE, al fine, in particolare, del rafforzamento del patrimonio, del miglioramento della governance e dei controlli e della maggiore efficienza della gestione, nella draft decision BCE ha richiesto all’Emittente di predisporre: - un nuovo funding plan, entro il 31 marzo 2016; - un nuovo piano industriale che tenesse conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni, entro il 31 maggio 2016; - un piano che riflettesse nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo, sempre entro il termine del 31 maggio 2016. La draft decision fa esplicito riferimento alle tensioni, soprattutto dal lato della raccolta, che si sono manifestate nel sistema bancario italiano a partire dalla fine di novembre 2015 e contiene la richiesta alla Banca di predisporre un nuovo funding plan. Tale documento delinea il percorso di mantenimento di un adeguato indicatore, misurato dal Liquidity Coverage Ratio (LCR) su profili convenientemente al di sopra della soglia minima di riferimento, sia nello scenario base delineato nell’esercizio che in uno scenario stressato che ipotizza il permanere di condizioni di contesto non favorevoli per un periodo di tempo prolungato. Inoltre, la draft decision, muovendo dalla constatazione che i risultati economici conseguiti devono essere considerati ancora deboli, malgrado alcuni miglioramenti soprattutto nell’area del costo del credito e dei costi operativi, conteneva la richiesta alla Banca di un nuovo piano industriale adattato al corrente scenario di mercato e di un piano a medio termine che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo, entrambi i piani da presentarsi alla BCE entro il 31 maggio 2016. Banca Carige ha provveduto, entro i termini richiesti dalla BCE, all’inoltro del funding plan in data 31 marzo 2016. In data 31 marzo 2016, inoltre, è pervenuta all’Emittente, da parte di BCE, la c.d. final decision e, avverso tale final decision, la Banca ha presentato ricorso amministrativo presso la Commissione Amministrativa del Riesame in data 11 aprile 2016. In data 27 aprile 2016, la Commissione Amministrativa del Riesame ha proposto che, considerato il rinnovamento di due terzi del Consiglio di Amministrazione della Banca, inclusi il Presidente e l’Amministratore Delegato, verificatosi dopo l'adozione della final decision contestata, il Consiglio di Vigilanza della BCE rivedesse i termini finali per la presentazione del piano industriale e del piano a medio termine. In data 4 maggio 2016, la BCE ha fatto pervenire alla Banca una nuova draft decision che ha modificato parzialmente le decisioni contenute nella final decision. In particolare, tale nuova decisione specificava che la Banca era tenuta a presentare a BCE: − entro il 31 maggio 2016, le linee guida dei suddetti piano industriale e piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del funding plan presentato il 31 marzo 2016; − entro il 30 giugno 2016, il piano industriale e il piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016. 122 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione In data 17 maggio 2016, l’Emittente ha ricevuto la final decision di BCE che ha confermato la draft decision ricevuta in data 4 maggio 2016. D) Funding plan e Piano Strategico 2016-2020 In riscontro alle richieste di BCE e nei termini dalla stessa richiesti (di cui al precedente paragrafo C), Banca Carige ha presentato a BCE l’aggiornamento del funding plan presentato in data 31 marzo 2016 e il Piano Strategico 2016 – 2020 che include il piano a medio termine. Nell’aggiornamento del funding plan vengono sostanzialmente confermate le linee strategiche già contenute nel funding plan del 31 marzo 2016 finalizzate alla gestione della liquidità ed al mantenimento dell’indicatore di vigilanza LCR (Liquidity Coverage Ratio) al di sopra del 90% (richiesto da BCE nell’ambito dello SREP), calcolato come il minimo regolamentare del 70% incrementato dell’add-on del 20%. L’aggiornamento del funding plan (così come il funding plan presentato il 31 marzo 2016) prevede uno scenario base e uno scenario stressato al fine di testare la robustezza del funding plan 2016 e quindi la capacità del Gruppo Carige di garantire livelli di LCR superiori al livello minimo richiesto dalla BCE (come ricordato, pari al 90%) anche in presenza di shock inattesi. In data 29 giugno 2016, anche in considerazione di quanto contenuto nella final decision di BCE ricevuta dall’Emittente in data 17 maggio 2016, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato all’unanimità il Piano Strategico 20162020, illustrato in pari data dall’Emittente alla comunità finanziaria, che sostituisce integralmente il precedente Piano Industriale 2015 – 2019, contenente gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2016-2020.Il Piano Strategico 2016-2020 si basa su assunzioni macroeconomiche che stimano una crescita economica dell’Italia di dimensione contenuta, il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse e una crescita contenuta nella concessione di nuovo credito; il Piano Strategico 2016-2020 mira a rilanciare l’attività del Gruppo nei prossimi cinque anni rafforzandone il ruolo di banca commerciale di riferimento del territorio attraverso il rinnovamento dell’offerta alla clientela e del modello di servizio. Il nuovo Piano si basa su assunzioni macroeconomiche conservative che stimano una crescita contenuta (PIL italiano +0,9% nel 2020), il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse (Euribor 3 mesi negativo fino al 2019 e 0,7% nel 2020), un tasso di inflazione che, in orizzonte di piano, è previsto in crescita fino all’1,9% e la contenuta crescita nella concessione di nuovo credito (+2,9% al 2020) e della raccolta diretta. In particolare, il Piano Strategico 2016-2020 si basa sulle seguenti quattro aree di intervento: (i) il rafforzamento del bilancio, con particolare riferimento all’attuazione di una serie di misure, tra cui, in particolare, la dismissione di una parte del portafoglio NPL per circa Euro 1,8 miliardi; (ii) l’aumento dell’efficienza tramite diverse iniziative che interesseranno la rete territoriale, la struttura organizzativa, l’infrastruttura tecnologica e la gestione delle risorse umane, (iii) la rifocalizzazione della Banca a vantaggio delle aree storicamente core del Gruppo quali la Liguria e la Toscana, (iv) la rinnovata offerta commerciale ai clienti. La dismissione di una parte del portafoglio NPL verrà attuata cercando di minimizzare gli impatti a conto economico e massimizzando la riduzione delle RWA in un ottica di significativa riduzione del peso del credito deteriorato sul totale del credito. La cessione di selezionati portafogli avverrà esplorando tutti gli strumenti ad oggi disponibili e sviluppando una modalità di dismissione ricorrente al fine di ridurre l’impatto di nuovi ingressi sullo stock di sofferenze. Il Piano prevede in particolare la dismissione di una tranche di NPL per non meno di Euro 900 milioni entro la fine del 2016 e di ulteriori Euro 900 milioni nel 2017; tali misure verranno attuate cercando di minimizzare gli impatti a conto economico e massimizzando la riduzione delle RWA. Il Piano prevede anche un forte rafforzamento dell’unità dedicata alla gestione degli NPL, che sarà dotata di maggiore autonomia e potenziata con l’incremento di circa 60 risorse, al fine di migliorare le capacità operative. Con particolare riferimento al programmato piano di dismissione di una parte del portafoglio NPL nonché degli ulteriori accantonamenti su crediti previsti nel corso del 2016 è stata ipotizzata, nell’orizzonte di Piano, la riduzione del requisito regolamentare del CET1. Il piano di dismissione di detto portafoglio è previsto determinare un impatto negativo nell’ordine del 10% del valore nominale lordo dei crediti ceduti e un calo dei fondi propri. In particolare, il Piano prevede che l’Emittente, a conclusione dell’operazione straordinaria di dismissione di una parte del portafoglio NPL, si attesti, al 2017, 123 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione ad un CET1 pari al 10,3% (che si confronta con il requisito patrimoniale minimo richiesto da BCE in termini di CET 1 Ratio su base consolidata pari all’11,25%) con un progressivo miglioramento negli esercizi successivi sino a raggiungere un livello di CET1 pari all’11,5% a fine Piano. Il rafforzamento del bilancio passerà anche attraverso il miglioramento del mix delle fonti di finanziamento, che contribuiranno a diminuire il costo medio del funding. È prevista inoltre la partecipazione al programma T-LTRO2 fino a circa Euro 3,4 miliardi e l’incremento delle emissioni di strumenti di debito wholesale. Infine, il Piano prevede che ulteriori operazioni di rafforzamento patrimoniale verranno proposte solo se ritenute necessarie per il conseguimento degli obiettivi in esso previsti. Per quanto riguarda le iniziative di miglioramento dell’efficienza, le principali iniziative saranno orientate a: - ottimizzazione della rete distributiva con la chiusura di 106 filiali che porterà il Gruppo ad allinearsi alla media di mercato in termini di intermediato e numero di addetti per filiale; - evoluzione del modello distributivo basata su una maggiore automazione e digitalizzazione dei processi che libereranno risorse da dedicare alla clientela e all’attività commerciale; - parziale outsourcing delle attività di ICT e relativi nuovi investimenti nell’orizzonte del piano a supporto della revisione dei sistemi multicanale e del miglioramento dei sistemi di risk management. - interventi organizzativi riferiti a circa 700 risorse ed iniziative finalizzate al ricambio generazionale, con l’ingresso di circa 270 risorse che apporteranno nuove professionalità utili alla realizzazione del Piano. In relazione alla rifocalizzazione del Gruppo, si segnala che la stessa avrà carattere innanzitutto geografico, a vantaggio delle aree storicamente core del Gruppo come Liguria e Toscana, con la rivisitazione della presenza nelle regioni meno strategiche quali quelle con una minor market-share o con minori economie di scala e con la focalizzazione dell’attività di sviluppo della clientela sul segmento retail, attraverso un modello di servizio dedicato, e la riduzione dell’esposizione al segmento large corporate. Infine, l’attività commerciale verrà rivista ricercando una migliore copertura dei segmenti mass market e small business supportata da un’offerta multiservizio digitale che consentirà l’incremento del cross- selling e lo sviluppo delle commissioni nette. La rivisitazione della gestione del segmento private avverrà attraverso l’incremento dell’offerta di servizi di wealth management dedicati, con focus sui clienti a maggior valore aggiunto. Una maggiore spinta commerciale sui prodotti del credito al consumo verrà perseguita anche attraverso l’ampliamento del servizio a nuove fasce di clientela. In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. Nell’ambito delle suddette bozze di decisione, BCE, pur accogliendo positivamente l’enfasi sulla riduzione dei costi, definisce “sfidante” l’attuazione del nuovo Piano Strategico per le ragioni di seguito sintetizzate: (i) il target annuale di crescita dell’utile ricorrente è ritenuto piuttosto ambizioso; (ii) l’effettiva attuazione delle economie di costo proposte risultano non certe; (iii) il livello-obiettivo degli NPL non è sufficiente per affrontare le questioni inerenti la qualità degli attivi e (iv) le previsioni di perdita connesse alle cessioni di NPL sono valutate da BCE ottimistiche e potrebbero richiedere ulteriori misure patrimoniali. La seconda bozza prevede che entro il 31 gennaio 2017 la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione degli NPL, valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. I requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: NPL lordi (miliardi euro) Coverage ratio 31-12-2017 max 5,5 min 45% 31-12-2018 max 4,6 min 43% 31-12-2019 max 3,7 min 42% La Banca ha formulato , entro il termine fissato per il 3 novembre, alla BCE le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. 124 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La Banca comunica inoltre di avere comunque già in corso, anche in relazione ai recenti favorevoli sviluppi relativi a cartolarizzazioni di NPL, analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. Per maggiori informazioni si veda il comunicato stampa pubblicato in data 29 giugno 2016 e il documento di presentazione denominato “2016-2020 Piano Strategico”, entrambi disponibili sul sito internet dell’Emittente: http://www.gruppocarige.it/wpsgrp/portal/istituzionale/carige-ist-ita/investor-relations. E) Impugnativa dei bilanci 2013 Come reso noto al mercato con comunicato stampa diffuso il 9 gennaio 2015, Consob ha citato la Banca ai sensi dell’articolo 157, comma 2, del TUF, con atto di citazione, notificato in pari data, a mezzo del quale è stato instaurato presso il Tribunale di Genova un procedimento civile avente ad oggetto la richiesta di declaratoria di nullità o di annullamento della delibera assembleare del 30 aprile 2014 di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 di Banca Carige, per asserita non conformità del predetto bilancio alle norme che ne disciplinano la redazione ed in particolare ai Principi Contabili IAS 1, 8 e 36, nonché l’accertamento della non conformità del bilancio consolidato di Banca Carige al 31 dicembre 2013, ai suddetti Principi Contabili. Nell’atto di citazione, in particolare, Consob ha contestato a Banca Carige le modalità di recepimento delle osservazioni formulate nella propria Delibera n. 18758 del 10 gennaio 2014, riguardanti la rideterminazione, ai sensi del Principio Contabile Internazionale IAS 8, dei valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Secondo Consob, le violazioni contestate avrebbero conseguentemente comportato anche una violazione del principio generale di competenza economica. La Banca si è costituita in giudizio con comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata presso il Tribunale di Genova - Sezione IX, contestando le deduzioni, pretese e allegazioni avversarie. La prima udienza di comparizione si è tenuta in data 19 maggio 2015. All’udienza del 19 maggio 2015, un azionista della Banca fino al 16 aprile 2014, ha depositato una comparsa di intervento volontario ai sensi dell’articolo 105, comma 2, del codice di procedura civile. Il Collegio, al quale la causa è stata rimessa per la decisione dal Giudice Istruttore, dopo aver accertato, con sentenza n. 3772 del 22 dicembre 2015, la carenza di interesse ad intervenire nella causa dell’azionista, ha dichiarato l’inammissibilità dell’intervento ed ha rimesso la causa in istruttoria, fissando l’udienza di trattazione per il 22 gennaio 2016. Nel corso di tale ultima udienza il Giudice, su concorde richiesta delle parti, ha concesso loro i termini di cui all’articolo 183, comma 6, del codice di procedura civile, fissando l’udienza del 5 maggio 2016 per l’eventuale assunzione dei mezzi di prova. Nel corso di detta udienza il Giudice, su concorde richiesta delle parti, ha concesso i termini di cui all’articolo 183, comma 6, del codice di procedura civile. A seguito del deposito delle memorie istruttorie, all’udienza tenutasi in data 5 maggio 2016 entrambe le parti hanno insistito per la fissazione dell’udienza di precisazione delle conclusioni. Con ordinanza emessa fuori udienza, il Giudice, a scioglimento della riserva assunta, ha ritenuto l’opportunità di sentire un Consulente Tecnico in ordine ad alcuni dei rilievi formulati da Consob e ha quindi fissato l’udienza del 6 giugno 2016 per sentire i difensori delle parti sul quesito da formulare al CTU nonché sull’eventuale individuazione di un CTU (o di una rosa di CTU) di comune fiducia. Nel corso di tale udienza, le parti hanno sottoposto al Giudice una rosa di CTU di comune fiducia, suggerendo altresì che la formulazione del quesito peritale venga discussa e concordata tra il – ovvero, i – Consulente/i Tecnico/i d’Ufficio ed i consulenti di parte. Il Giudice si è riservato di portare al Collegio la proposta e di provvedere quindi in merito con separata ordinanza. A scioglimento della riserva, il Giudice ha nominato quale CTU il prof. Mario Massari (scelto nella predetta rosa di comune fiducia) e ha rinviato l’udienza al 19 luglio 2016 per il conferimento dell’incarico e la formulazione del quesito. All’udienza del 19 luglio 2016 è stata demandata al CTU prof. Mario Massari, che ha prestato rituale giuramento, la risoluzione del quesito formulato concordemente tra le parti. Il Giudice ha quindi assegnato i termini per lo svolgimento delle operazioni peritali fissando al 16 febbraio 2017 il termine per il deposito della versione definitiva dell'elaborato peritale e rinviando la causa all’udienza del 22 febbraio 2017 per l’esame delle relative risultanze. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al successivo Capitolo 11, Paragrafo 11.6 del Documento di Registrazione. 125 Banca CARIGE S.p.A. F) Documento di Registrazione Assemblea degli azionisti del 31 marzo 2016 In data 31 marzo si è tenuta l’Assemblea degli azionisti dell’Emittente che, in sede ordinaria, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da 15 membri, nonché il suo Presidente ed il Vice Presidente per il triennio 2016 2018, con scadenza alla data dell’Assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018, sulla base di cinque liste presentate dai soci ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto e in conformità a quanto previsto dal medesimo articolo in merito al rispetto dell’equilibrio tra i generi. Per maggiori informazioni sulla composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente si veda il Capitolo 9, Paragrafo 9.1 del Documento di Registrazione. Sempre in sede ordinaria l’Assemblea: • ha approvato il bilancio d’esercizio 2015 di Banca Carige deliberando di portare a nuovo la perdita netta pari a Euro 164.936.618,65 (Euro 101.741.079 la perdita netta 2015 consolidata) e ha deliberato di coprire la perdita d’esercizio 2014, portata a nuovo per Euro 657.786.161,92 mediante utilizzo dei sovrapprezzi di emissione (per Euro 635.964.554,93) e di riserve da fusione (per Euro 21.821.606,99); • ha approvato la politica retributiva del Gruppo Banca Carige per l’esercizio 2016, i piani di compensi basati su strumenti finanziari e i criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica. L’Assemblea ha inoltre preso atto dell’informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione vigenti nel corso dell’esercizio 2015; • ha integrato, ai sensi dell’articolo 2401 del Codice Civile e in conformità a quanto previsto dall’articolo 26 dello Statuto, il Collegio Sindacale nominando quale Sindaco supplente Remo Dominici, con scadenza della carica unitamente agli altri membri del Collegio Sindacale, in occasione dell’Assemblea che verrà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Per maggiori informazioni sulla composizione del Collegio Sindacale si veda il Capitolo 9, Paragrafo 9.1, del Documento di Registrazione. In sede straordinaria l’Assemblea ha approvato le proposte di modifica al testo dello Statuto sociale, volte all’adeguamento del testo statutario alle vigenti disposizioni di vigilanza sul governo societario per le società bancarie. Dette modifiche integrano le modifiche statutarie approvate dall’Assemblea del 23 aprile 2015 (per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla pag. 18 della relazione sulla gestione al Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: "http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf" G) Apollo Management International LLP In data 10 febbraio 2016, l’Emittente ha ricevuto dal fondo Apollo Management International LLP (“Apollo”) una lettera, non sollecitata, con la quale tale fondo ha presentato una proposta – non vincolante e confidenziale – a formulare, al verificarsi di determinate condizioni preliminari e sospensive, un’offerta vincolante di acquisto del portafoglio di crediti “in sofferenza” del Gruppo, compensandone gli effetti con un aumento di capitale da Euro 625 milioni (interamente garantito da fondi affiliati ad Apollo), riservato a fondi riferibili ad Apollo per Euro 525 milioni, e offerto in opzione per i restanti Euro 100 milioni agli attuali Azionisti. In data 23 marzo 2016, l’Emittente ha ricevuto da Apollo una revisione della lettera del 10 febbraio 2016, con la quale Apollo ha confermato la propria proposta – non vincolante e confidenziale – a formulare, al verificarsi di determinate e modificate condizioni preliminari e sospensive, un’offerta vincolante di acquisto del portafoglio di crediti “in sofferenza” del Gruppo, a condizioni riviste (in particolare, la previsione di un aumento di capitale – a compensazione degli effetti della cessione dei suddetti crediti “in sofferenza” – per Euro 550 milioni interamente garantito da fondi affiliati ad Apollo, riservato a fondi riferibili ad Apollo per Euro 500 milioni e offerto in opzione per i restanti Euro 50 milioni agli attuali Azionisti dell’Emittente. Le suddette lettere di Apollo sono state oggetto di esame del Consiglio di Amministrazione della Banca nel corso di varie sessioni e, da ultimo, in occasione della riunione del 29 aprile 2016, nella quale il Consiglio di Amministrazione medesimo ha ritenuto, anche indipendentemente da ogni valutazione del merito della proposta non vincolante di Apollo, non 126 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione sussistenti le condizioni della sua concreta praticabilità (e ciò, in particolare, a ragione del carattere non vincolante della proposta e della previsione nella stessa della concessione di esclusiva in favore di Apollo). Peraltro, la Banca ha manifestato la disponibilità a confrontarsi eventualmente anche con Apollo delle iniziative che assumerà con riguardo alla soluzione delle problematiche connesse ai non performing loans del Gruppo. H) Sottoscrizione delle quote del Fondo “Atlante” In data 15 aprile 2016, il Comitato Esecutivo dell’Emittente, valutate positivamente le iniziative programmatiche del Fondo “Atlante” finalizzate a fornire supporto ad operazioni di ricapitalizzazione di alcune banche italiane e alla gestione dei crediti in sofferenza, ha deliberato l’impegno vincolante della Banca alla sottoscrizione di quote del Fondo stesso per l’importo di 20 milioni di Euro. Detto Fondo è un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso denominato “Atlante”, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A. In data 29 aprile 2016, con riferimento alla prima operazione di investimento avente ad oggetto la sottoscrizione, da parte di Fondo Atlante, di azioni di nuova emissione di Banca Popolare di Vicenza S.p.A., l’Emittente ha eseguito un primo versamento a valere sull’impegno vincolante alla sottoscrizione sopra indicato per complessivi Euro 7,895 milioni. Nel corso del mese di giugno 2016, infine, con riferimento alla sottoscrizione, da parte di Fondo Atlante, di azioni di nuova emissione di Veneto Banca S.p.A., l’Emittente ha eseguito un ulteriore versamento a valere sull’impegno vincolante alla sottoscrizione sopra indicato per complessivi Euro 4,024 milioni. I) Supervisory Review and Evaluation Process – SREP 2016 In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – cd. SREP) e contiene la richiesta della BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25%. La BCE precisa che il TSCR dell'11,25% potrebbe essere rivisto - tenendo conto di eventuali evoluzioni future delle condizione economiche e finanziarie dell’ente creditizio su base consolidata - una volta che le esposizioni deteriorate (nonperforming) saranno riportate ad un livello sostenibile. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca, a livello consolidato, di fornire alla BCE informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loan, NPL) e di non effettuare distribuzioni ai soci. Con riferimento alla raccomandazione sulle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la BCE si aspetta che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier I del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). La BCE segnala che: “il mancato rispetto delle indicazioni di capitale di secondo pilastro non costituisce di per sé violazione dei requisiti di fondi propri. Tuttavia, qualora il capitale della Banca su base consolidata scendesse, o fosse previsto scendere al di sotto del livello delle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la Banca dovrà avvertire immediatamente la BCE e spiegare nel dettaglio le motivazioni del mancato rispetto delle indicazioni di ‘Pillar 2 capital guidance’. La BCE esaminerà le motivazioni per cui il capitale della Banca è sceso o è previsto scendere e si considererà l’adozione di commisurate ed opportune misure specifiche per l’ente creditizio, compresa, in via esemplificativa e non esaustiva, la richiesta di presentazione di un piano di ripristino patrimoniale (capital restoration plan), sulla base dell’art. 16(2) del regolamento (UE) n. 1024/2013.” 127 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione PANORAMICA DELLE ATTIVITA' 4.2 Principali attività 4.2.1 Breve descrizione delle principali attività dell’emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati Il Gruppo Carige è uno dei principali poli bancari e creditizi del panorama finanziario italiano, il cui settore prevalente è l’attività bancaria, che opera principalmente nei seguenti ambiti: – – – – attività bancaria, che comprende le attività di erogazione del credito, di raccolta e amministrazione del risparmio, di raccolta ordini su titoli e valute; distribuzione da parte degli sportelli bancari di prodotti di risparmio gestito, assicurativi e previdenziali; servizi finanziari, quali leasing, factoring e credito al consumo; gestione della tesoreria e del portafoglio di proprietà, nonché delle negoziazioni sui mercati mobiliari e valutari. Banca Carige svolge il ruolo di capogruppo e ha accentrato presso di sé le funzioni di coordinamento e controllo quali la pianificazione, il marketing, i controlli gestionali, amministrativi e sui rischi finanziari e creditizi relativamente alle società bancarie e strumentali. Banca Carige gestisce inoltre la tesoreria e il portafoglio titoli delle banche del Gruppo. L’attività bancaria è svolta dalle banche del Gruppo – Banca Carige, Banca Carige Italia, Banca del Monte di Lucca e Banca Ponti – caratterizzate da un forte radicamento territoriale in Liguria (Banca Carige), Toscana (Banca Carige e Banca del Monte di Lucca) e Lombardia (Banca Ponti). Per maggiori informazioni in merito a Banca Carige Italia si veda il Capitolo 4, Paragrafo 1 del Documento di Registrazione. Alla Data del Documento di Registrazione, il Gruppo opera, tramite accordo di lungo termine, anche nel settore assicurativo, previdenziale e della Bancassicurazione attraverso Amissima Vita, che esercita il ramo vita, e Amissima Assicurazioni, che esercita il ramo danni. Per maggiori informazioni in merito a tale accordo di distribuzione con Apollo si veda il successivo Capitolo 12 del Documento di Registrazione. Il Gruppo esercita altresì l’attività finanziaria nel settore del credito al consumo attraverso la società Creditis e nel risparmio gestito tramite la collaborazione commerciale con Arca SGR S.p.A., società che a fine dell’esercizio 2013 ha acquisito dall’Emittente la società interamente controllata Carige AM SGR. Il Gruppo è inoltre presente nell’attività fiduciaria tramite la società Centro Fiduciario. Completano il Gruppo le società veicolo per i Programmi di Emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Carige Covered Bond S.r.l. e Carige Covered Bond 2 S.r.l.) e le società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione Argo Mortgage 2 S.r.l., Lanterna Finance S.r.l., Lanterna Consumer S.r.l. e Lanterna Lease S.r.l.. Al 30 giugno 2016, le filiali tradizionali del Gruppo sono 624 (n. 258 di Banca Carige, n. 335 di Banca Carige Italia, n. 24 di Banca del Monte di Lucca e n. 7 di Banca Cesare Ponti). Il servizio di consulenza finanziaria personale dedicata alla clientela di più alto profilo conta su un totale di 107 consulenti private e su 482 consulenti affluent mentre quello dedicato alle imprese conta su 179 consulenti corporate (di cui 6 large corporate, 173 mid corporate) e 333 consulenti small business. Gli sportelli ATM-Bancomat operativi a fine giugno 2016 sono 735, mentre il numero di sportelli Bancacontinua è rimasto invariato a 19, al fine di diminuire il carico di lavoro delle filiali e velocizzare le operazioni dei correntisti allo sportello il Gruppo può contare su 168 cash in predisposti al versamento contanti/assegni distribuiti in 166 filiali. Nelle filiali coinvolte, nel primo semestre 2016, la percentuale di trasferimento di versamenti migrabili è stata pari al 36,2%. 128 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione L’offerta dei prodotti alla clientela L’offerta dei prodotti del Gruppo Carige è sviluppata dalle Strutture “Finanza”, “Retail”, “Private”, “Corporate” e “Multicanalità integrata” ed è in grado di coprire le esigenze finanziarie e previdenziali di privati e imprese, con una particolare attenzione per la clientela retail e per le piccole e medie imprese. La Struttura Finanza sviluppa l’offerta dei prodotti dedicati alla gestione attiva del risparmio della clientela, quali obbligazioni, fondi comuni, gestioni patrimoniali, prodotti bancario-assicurativi e previdenziali, pronti contro termine. Completano l’offerta i servizi di intermediazione mobiliare, di custodia valori e di cambio valuta. La Struttura Retail cura l’offerta ai segmenti privati e piccole imprese (Small business e Piccoli Operatori economici) sia dei prodotti di tesoreria (principalmente, il conto corrente, sia dei mutui ipotecari finalizzati all’acquisizione e alla ristrutturazione di immobili. Inoltre gestisce anche il comparto dei servizi di pagamento, tradizionali ed elettronici, che sviluppa sia internamente al perimetro del Gruppo, sia esternamente, in collaborazione con le principali società italiane ed internazionali nella gestione dei circuiti elettronici (principalmente Cartasì, VISA, Mastercard, American Express, Diners). La Struttura Private banking definisce la strategia per la clientela private, sovraintende la struttura rete di private bankers e si avvale di un’ampia gamma di offerta che prevede l’utilizzo dell’architettura aperta. La Struttura Corporate si occupa dell’offerta di finanziamenti a breve e medio-lungo termine, sia ipotecari che chirografari alle piccole/medie imprese (Mid e large corporate). L’offerta copre anche la gamma dei finanziamenti agevolati, il credito agrario, i mutui edilizi, il leasing ed il factoring, unitamente alla componente di tutti i servizi alle imprese focalizzata su estero, coperture finanziarie e assicurative e canali telematici. La Struttura Multicanalità integrata cura l’offerta legata al mondo del remote banking, costituita dal Contact center, dall’Internet banking, dal Mobile banking e dai servizi automatici tramite ATM. Il Gruppo completa la propria offerta con la concessione di prestiti personali chirografari e di prodotti di credito al consumo, realizzata tramite la controllata Creditis, e con il collocamento di prodotti assicurativi delle compagnie Amissima Assicurazioni e Amissima Vita. Informativa per settori operativi Il modello di business del Gruppo Carige viene sviluppato ed analizzato secondo la dimensione territoriale che rispecchia la configurazione societaria del Gruppo, suddivisa in Banche reti territoriali relative alla Liguria ed all’Extra Liguria. Coerentemente a quanto previsto dal “management approach” definito dall’IFRS 8, si è scelto, pertanto, di adottare quale modello di riferimento per l’esposizione dell’informativa di settore la logica “territoriale”. La logica territoriale, adeguata alla struttura civilistica, scompone i risultati e le attività tra i seguenti settori operativi: - “Liguria”: clientela operativa presso gli sportelli della Capogruppo, localizzata prevalentemente in tale regione. Viene incluso in questo settore operativo anche il Centro Fiduciario; - “Extra Liguria”: comprende al proprio interno Banca Carige Italia unitamente ai risultati delle banche controllate localizzate nelle aree geografiche fuori Liguria (Banca del Monte di Lucca e Banca Cesare Ponti); - “Altri settori operativi”: include le altre società del Gruppo che svolgono attività finanziaria e strumentale; - “Elisioni”: settore residuale previsto esplicitamente dalla normativa per dare evidenza delle eli-sioni infra-gruppo. I settori operativi territoriali conseguono, al 30 giugno 2016, i seguenti risultati: - 129 la rete Liguria presenta un margine di intermediazione pari a Euro 184 milioni (55,4% del totale di Gruppo), il risultato della gestione finanziaria ed assicurativa è pari a Euro -88,6 milioni ed i costi operativi ammontano a Euro 142,4 milioni (52,9% del totale di Gruppo). Questi valori si rispecchiano in una perdita dell’operatività corrente di Euro 231 milioni e in un cost income del 77,4% (81,1% per il Gruppo Carige). Con riferimento ai volumi, i crediti verso clientela ammontano a Euro 11.636 milioni (58% del totale di Gruppo), i debiti verso clientela ammontano a Euro 8.003 milioni (55,7% del totale di Gruppo) ed i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value si Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione attestano a Euro 5.790 milioni; la raccolta indiretta è pari a Euro 13.777 milioni. Complessivamente, le Attività Finanziarie Intermediate sono pari a Euro 27.571 milioni e rappresentano il 64,2% del totale di Gruppo. - 130 la rete Extra - Liguria consegue un margine di intermediazione di Euro 167,7 milioni (50,5% del totale di Gruppo), un risultato della gestione finanziaria ed assicurativa pari a Euro 55,7 milioni e costi operativi per Euro 129,92 milioni (48,3% del totale di Gruppo): tali valori conducono ad una perdita dell’operatività corrente di Euro 74,1 milioni. Il cost income è pari a 77,5% (81,1% per il Gruppo Carige). Per quanto riguarda l’andamento delle quantità patrimoniali, i crediti verso clientela sono pari a Euro 8.524 milioni, i debiti verso clientela ammontano a Euro 6.092 milioni, i titoli in circolazione si attestano a Euro 3.659 milioni, la raccolta indiretta ammonta a Euro 8.398 milioni (39,7% del totale di Gruppo). Complessivamente le Attività Finanziarie Intermediate sono pari a Euro 18.149 milioni e rappresentano il 42,3% del totale di Gruppo. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Aree geografiche di attività (Importi in migliaia di euro) Liguria Extra Liguria Altri settori operativi Elisioni TOTALE Margine di intermediazione 1^ sem 2016 1^ sem 2015 (1) Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa (2) 1^ sem 2016 183.984 167.675 4 -19.654 332.009 172.944 175.400 -62 -24.695 323.587 -88.641 55.764 4 7.636 -25.237 87.187 135.081 -62 -20.188 202.019 -142.385 -129.874 -65 3.190 -269.135 -158.644 -126.250 -19 2.805 -282.108 -231.026 -74.110 -61 10.826 -294.372 -71.457 8.832 -81 -17.383 -80.089 77,4 77,5 1.492,6 81,1 91,7 72,0 -30,0 87,2 30/06/2016 11.636.491 8.524.043 497.788 -600.214 20.058.107 31/12/2015 12.554.331 8.695.592 1.077.384 -854.691 21.472.616 30/06/2016 8.003.824 6.092.360 491.664 -212.722 14.375.126 31/12/2015 8.619.789 6.505.904 527.683 -116.810 15.536.566 Titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value (b) 30/06/2016 5.790.199 3.659.137 405.732 -2.471.053 7.384.015 31/12/2015 6.643.950 3.579.923 98.366 -2.437.017 7.885.222 30/06/2016 13.777.116 8.398.095 0 -1.002.615 21.172.596 31/12/2015 14.575.236 8.431.588 0 -1.152.121 21.854.703 27.571.140 18.149.592 897.396 -3.686.390 42.931.737 29.838.975 18.517.415 626.049 -3.705.949 45.276.491 1^ sem 2015 (1) Costi operativi 1^ sem 2016 1^ sem 2015 (1) Utile (perdita) della operatività corrente 1^ sem 2016 1^ sem 2015 (1) Cost income (%) 1^ sem 2016 1^ sem 2015 (1) Crediti verso clientela Debiti verso clientela (a) Altre Attività Finanziarie (c) Attività Finanziarie (d= a+b+c) 30/06/2016 31/12/2015 Intermediate (AFI) (l) I saldi comparativi riflettono, rispetto a quelli pubblicati, gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5 (“Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate” e da una migliore definizione dei settori operativi. (2) Inclusi gli utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione degli investimenti e le rettifiche di valore sugli avviamenti. 131 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Aree geografiche di attività (Importi in migliaia di euro) Liguria Extra Liguria Altri settori operativi Elisioni TOTALE Margine di intermediazione 12 mesi 2015 12 mesi 2014 (1) Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa (2) 12 mesi 2015 366.101 348.471 -75 -28.693 685.803 384.214 411.536 452 -26.842 769.360 135.636 227.939 -75 156 363.655 -441.963 201.645 452 323.685 83.819 -364.728 -262.317 -73 5.707 -621.410 -365.334 -273.420 -52 7.770 -631.036 -229.092 -34.378 -148 5.863 -257.755 -807.298 -71.774 400 331.455 -547.217 99,6 75,3 -96,7 90,6 95,1 66,4 11,5 82,0 31/12/2015 12.554.331 8.695.592 1.077.384 -854.691 21.472.616 31/12/2014 11.606.297 8.921.888 3.699.294 -544.648 23.682.831 31/12/2015 8.619.789 6.505.904 527.683 -116.810 15.536.566 31/12/2014 8.213.311 7.104.619 2.395.867 -380.811 17.332.987 Titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value (b) 31/12/2015 2.014.545 3.569.922 4.737.772 -2.437.017 7.885.222 31/12/2014 3.137.744 4.876.634 4.867.144 -3.794.909 9.086.614 31/12/2015 14.575.236 8.431.588 0 -1.152.121 21.854.703 31/12/2014 14.201.794 8.722.566 0 -2.006.219 20.918.141 25.209.571 18.507.413 5.265.455 -3.705.949 45.276.491 25.552.850 20.703.820 7.263.012 -6.181.939 47.337.742 12 mesi 2014 (1) Costi operativi 12 mesi 2015 12 mesi 2014 (1) Utile (perdita) della operatività corrente 12 mesi 2015 12 mesi 2014 (1) Cost income (%) 12 mesi 2015 12 mesi 2014 (1) Crediti verso clientela Debiti verso clientela (a) Altre Attività Finanziarie (c) Attività Finanziarie (d= a+b+c) 31/12/2015 31/12/2014 Intermediate (AFI) (l) I saldi comparativi riflettono, rispetto a quelli pubblicati, gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5 (“Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate” e da una migliore definiizone dei settori operativi. Le informazioni sui crediti e i debiti verso la clientela non comprendono gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5. (2) Inclusi gli utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione degli investimenti e le rettifiche di valore sugli avviamenti. I settori operativi territoriali conseguono, nell’anno 2015, i seguenti risultati: 132 la rete Liguria presenta un margine di intermediazione pari a Euro 366,1 milioni (53,4% del totale di Gruppo), il Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione risultato della gestione finanziaria ed assicurativa è pari a Euro 135,6 milioni di Euro (37,3% del totale di Gruppo) ed i costi operativi ammontano a Euro 364,7 milioni (58,7% del totale di Gruppo). Questi valori si rispecchiano in una perdita dell’operatività corrente di Euro 229,1 milioni e in un cost income del 99,6% (90,6% per il Gruppo Carige). Con riferimento ai volumi, i crediti verso clientela ammontano a Euro 12.554 milioni (58,5% del totale di Gruppo), i debiti verso clientela ammontano a Euro 8.620 milioni (55,5% del totale di Gruppo) ed i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value si attestano a Euro 2.015 milioni; la raccolta indiretta è pari a Euro 14.575 milioni. Complessivamente, le Attività Finanziarie Intermediate sono pari a Euro 25.210 milioni e rappresentano il 55,7% del totale di Gruppo. 4.2.2 la rete Extra - Liguria consegue un margine di intermediazione di Euro 348,5 milioni (50,8% del totale di Gruppo), un risultato della gestione finanziaria ed assicurativa pari a Euro 227,9 milioni e costi operativi per Euro 262,3 milioni (42,2% del totale di Gruppo): tali valori conducono ad una perdita dell’operatività corrente di Euro 34,4 milioni. Il cost income è pari a 75,3% (90,6% per il Gruppo Carige). Per quanto riguarda l’andamento delle quantità patrimoniali, i crediti verso clientela sono pari a Euro 8.696 milioni, i debiti verso clientela ammontano a Euro 6.506 milioni, i titoli in circolazione si attestano a Euro 3.570 milioni, la raccolta indiretta ammonta a Euro 8.432 milioni (38,6% del totale di Gruppo). Complessivamente le Attività Finanziarie Intermediate sono pari a Euro 18.507 milioni e rappresentano il 40,9% del totale di Gruppo. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi. Il Gruppo Carige, nel corso del 2016, ha ulteriormente rafforzato il processo di conversione del comportamento di versamento della clientela verso i canali automatici. La rete di ATM dedicati al versamento è cresciuta grazie all’installazione di nuove macchine ed il Gruppo conta 168 ATM Cash In distribuiti su 166 filiali, raggiungendo una diffusione territoriale di oltre 1 filiale su 4 dotata di ATM Cash In. In queste filiali, grazie ad iniziative commerciali mirate, la percentuale di trasferimento dei versamenti su ATM Cash In nel 2015 ha raggiunto quota 35%. Sul fronte internet, la piattaforma a disposizione dei privati per accedere ai servizi del Gruppo via web (Carige on line) e smartphone (Carige mobile) è stata progressivamente unificata e implementata. La penetrazione dei servizi online è in continua crescita. A partire dal 2015 il Gruppo ha lanciato sul mercato una soluzione di pagamenti istantanei che consente il trasferimento di denaro, da persona a persona in tempo reale, tramite il semplice utilizzo del numero di telefono. L’obiettivo di sviluppare la multicanalità ha interessato profondamente anche il segmento imprese: nel 2014 è stata implementata l’offerta e migliorata la fruibilità della nuova piattaforma di internet banking denominata Carige OnDemand, il collegamento telematico per accedere contemporaneamente alla banca online e al Corporate Banking Interbancario, per soddisfare via web esigenze informative e operative. A fine 2015 le imprese con Carige OnDemand hanno superato le 80.000 unità. È continuata l’attività di sviluppo del private banking, sotto l’aspetto sia dell’acquisizione di nuovi clienti, sia dell’offerta dedicata alla clientela esistente non ancora private. In ottica di multicanalità è attivo il servizio Io Ponti, primo progetto di consulenza live a distanza nel private banking che coniuga la tecnologia con la relazione; si tratta di un servizio esclusivo e innovativo nel panorama nazionale che consente la comunicazione a distanza tra il cliente e il private banker grazie ad un sistema Cisco riservato e criptato che garantisce i migliori standard di sicurezza e riservatezza. Nel private banking è proseguita l’attività di integrazione della gamma degli strumenti finanziari offerti in architettura aperta su piattaforma AllFunds, mediante la selezione di prodotti di eccellenza di primarie case internazionali. Con specifico riferimento a questo segmento di clientela è proseguito il collocamento delle gestioni di portafoglio individuale articolate su 10 linee. Nell’ambito dei prodotti di bancassicurazione ramo danni, è proseguito il collocamento dei prodotti di Amissima Assicurazioni. In particolare, nell’ambito del comparto RC Auto, è proseguita per i clienti di tutte le dipendenze la possibilità di acquistare la polizza con convenzione GPS (Guido Più Sereno) che prevede l’installazione, a bordo del veicolo assicurato, di un meccanismo elettronico per la rilevazione di informazioni utili a consentire l’assistenza tempestiva alle persone ed al veicolo oltre alla ricostruzione della dinamica di eventuali incidenti. Per i prodotti di bancassicurazione ramo vita, è proseguito il collocamento dei prodotti di Amissima Vita: per la parte di ramo I sono collocabili le polizze Carige Soluzione Rendimento, Carige Soluzione Assicurata e Carige per 5, e, per il ramo 3, è continuato il collocamento della polizza Unit Linked Carige UnitPiù. Il catalogo di offerta è stato inoltre ampliato con l’introduzione delle polizze multiramo Carige Multisoluzione e Multisoluzione Più. 133 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Nel 2015 è stato realizzato il Progetto Consulenza, che consente al Gruppo di allineare l’erogazione della consulenza in materia di investimenti alle best practices di mercato anche in vista della prossima entrata in vigore della Direttiva Mifid 2. Il servizio prevede un nuovo modello di tutela, basato su un cosiddetto approccio “multivariato di portafoglio” articolato sul duplice confronto tra più indicatori relativi ai prodotti finanziari/portafoglio del cliente, da un lato, e le diverse caratteristiche ed esigenze del cliente stesso, dall’altro. Tramite la piattaforma di consulenza, i consulenti che gestiscono il rapporto di clientela sono supportati nella costruzione dei portafogli dall’attività delle strutture centrali di Advisory, che predispongono e propongono portafogli modello e bouquets di prodotti selezionati coerenti ed adeguati ai differenti profili di rischio. In tema di risparmio gestito è proseguita la collaborazione commerciale con Arca SGR, fund house di riferimento del Gruppo dal 2014, con accesso ad un catalogo di prodotti completo e diversificato che comprende fondi aperti e fondi a cedola con periodo di collocamento definito. In seguito, la gamma dei fondi aperti è stata ulteriormente ampliata con l’introduzione del fondo azionario Arca Economia Reale Equity Italia e dei fondi bilanciati Arca Multiasset Balanced e Arca Multiasset Aggressive. Inoltre sono stati effettuati alcuni interventi sulla gamma: le fusioni del fondo Arca Cash Plus in Arca Strategia Globale Crescita e del fondo Arca MM Euro Short Term in Arca RR Diversified Bond Euro e la trasformazione del fondo Arca RR Bond Euro in Arca RR Diversified Bond Euro. Ad inizio 2016 è stato inoltre introdotto il fondo Arca Risparmio, fondo obbligazionario che investe in titoli governativi e corporate con vita residua massima di 3 anni, senza rischio cambio, tale fondo è stato introdotto per soddisfare le esigenze dei clienti di gestione della liquidità in un momento di forte volatilità dei mercati finanziari. Nell’ambito della gamma dei fondi a cedola è proseguita la distribuzione “a finestra” del fondo del fondo bilanciato flessibile Arca Reddito Multivalore, e, per i fondi obbligazionari, sono stati introdotti i fondi Arca Cedola Plus e Arca Reddito Valore Globale. Relativamente alla previdenza complementare è proseguito il collocamento del Fondo Pensione Aperto Arca Previdenza, la cui gamma è stata razionalizzata con la fusione del comparto Garanzia nella linea Obiettivo TFR. Nell'ambito dei prodotti di raccolta diretta, il Gruppo Carige ha iniziato un percorso di revisione della propria gamma di depositi vincolati attraverso la rivisitazione del prodotto Carige RendiOltre, partite di liquidità vincolata in conto corrente, non rientranti nel perimetro rilevante ai fini del cosiddetto “bail-in”. Nell'ambito dei mutui a privati, il Gruppo ha mantenuto costante il presidio del posizionamento competitivo della gamma, che si è concretizzato con due repricing a maggio e dicembre 2015. Al prodotto di punta denominato Mutuo Miglior Casa, destinato a finanziare acquisti o ristrutturazioni con rapporto LTV fino al 50%, si sono affiancati Carige Mutuo 70, per finanziamenti con LTV fino al 70%, e Mutuo Carige RistrutturaFacile, finanziamento a tasso misto specifico per gli interventi di ristrutturazione. Programmi di emissione di Covered Bond L’Emittente ha in essere due Programmi di Emissione di Covered Bond. Nell’ambito del primo programma avviato nel corso del 2008 e successivamente rinnovato (ultimo rinnovo effettuato nel luglio del 2015), Banca Carige, Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca hanno ceduto alla società veicolo Carige Covered Bond S.r.l. (società controllata da Carige con una partecipazione pari al 60% del capitale sociale), anche ai sensi degli articoli 7-bis e 7-ter della Legge 130, un portafoglio di mutui ipotecari residenziali e commerciali per un ammontare di Euro 8,1 miliardi. A fronte di questi crediti, alla Data del Documento di Registrazione risultano emesse Obbligazioni Bancarie Garantite per complessivi Euro 5,8 miliardi, di cui Euro 3,4 miliardi non ancora rimborsate, quotate alla Borsa del Lussemburgo e sulle quali le agenzie di rating Fitch Ratings, Moody’s e DBRS esprimono la propria valutazione del merito di credito. Nell’ambito del secondo programma, avviato nel corso del 2011, Banca Carige e le altre banche del Gruppo hanno ceduto alla società veicolo Carige Covered Bond 2 S.r.l. un portafoglio di mutui ipotecari commerciali per un ammontare di Euro 1,3 miliardi. A fronte di questi crediti, alla data del Documento di Registrazione risultano emesse Obbligazioni Bancarie Garantite per complessivi Euro 1,15 miliardi, di cui Euro 0,35 miliardi non ancora rimborsate (scadenza prevista febbraio 2021), quotate alla Borsa del Lussemburgo, sulle quali l’agenzia di rating Moody’s esprime la propria valutazione del merito di credito e utilizzate dalla Capogruppo per operazioni di rifinanziamento a medio e lungo termine presso la Banca Centrale Europea. 134 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Al riguardo, si fa presente che, nel corso dell’anno 2016, andranno in scadenza covered bond emessi dall’Emittente nell’ambito del primo programma per complessivi Euro 1.180 milioni e che il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, nella seduta dell’11 febbraio 2016, al fine di garantire al Gruppo un adeguato livello di liquidità e collaterale anche nel medio periodo perseguendo una strategia di diversificazione delle proprie fonti di finanziamento, ha deliberato la realizzazione di un’operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99, mediante la cessione di un portafoglio di contratti di locazione finanziaria nonché di esprimere parere favorevole in ordine alla realizzazione da parte della controllata Creditis di un’operazione di cartolarizzazione mediante la cessione di un portafoglio costituito da prestiti personali e cessioni del quinto dello stipendio e della pensione.Inoltre, nel mese di febbraio 2016, Banca Carige ha emesso due nuovi covered bond retained per complessivi nominali Euro 850 milioni di Euro. 4.2.3 Principali mercati Alla data del 30 giugno 2016 (ultima data disponibile) Banca Carige detiene in Liguria, a livello di Gruppo, una posizione leader con una quota di mercato pari al 19,1% del totale dei depositi, 24,3% del totale degli impieghi e 26,5% del totale della rete di sportelli(28). A livello nazionale il Gruppo detiene una quota di mercato pari allo 0,9% del totale dei depositi, 1,2% del totale degli impieghi e 2,1% del totale della rete di sportelli(29). 4.2.4 Posizione concorrenziale dell’Emittente Le dichiarazioni sulla posizione concorrenziale dell’Emittente contenute nel presente Documento di Registrazione sono state formulate dall’Emittente sulla base di elaborazioni interne, secondo quanto comunicato a Banca d’Italia, ove richiesto in ottemperanza agli obblighi di segnalazione periodica previsti dalla vigente normativa in materia di vigilanza prudenziale, nonché sulla scorta delle fonti citate. (28) Fonte: Banca d’Italia, matrice dei conti BASTRA 1, giugno 2016. (Dati per residenza clientela). (29) Fonte: Banca d’Italia, matrice dei conti BASTRA 1, giugno 2016. (Dati per residenza clientela). 135 Banca CARIGE S.p.A. 5. Documento di Registrazione STRUTTURA ORGANIZZATIVA Banca Carige, non facente capo ad alcun gruppo di riferimento, è la società capogruppo del Gruppo Carige e svolge, oltre all’attività bancaria, le funzioni di indirizzo, governo e controllo unitario sulle società finanziarie e strumentali controllate. Banca Carige, quale banca che esercita l’attività di direzione e coordinamento del Gruppo Carige, ai sensi dell'articolo 61, quarto comma, del TUB, emana, nell’esercizio dell’attività di direzione e di coordinamento, disposizioni alle componenti del Gruppo, e ciò anche per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalle autorità di vigilanza e nell’interesse della stabilità del Gruppo. L’Emittente è capogruppo del Gruppo Banca Carige, iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari, tenuto da Banca d’Italia, al n. 6175.4. Il seguente grafico illustra la struttura del Gruppo alla Data del Documento di Registrazione. Si ricorda che nell’ambito delle iniziative previste dal Piano Strategico 2016 – 2020, in data 5 agosto 2016, i Consigli di Amministrazione di Banca Carige e della controllata Banca Carige Italia hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Banca Carige Italia nell’Emittente. L’operazione, che potrà essere definitivamente deliberata una volta conclusa la prevista procedura autorizzativa nei confronti dell’Autorità di Vigilanza, avverrà nelle forme semplificate previste dalla vigente normativa per le società interamente controllate e non darà luogo ad alcun concambio Per informazioni in merito alle operazioni straordinarie che hanno di recente interessato il Gruppo Carige (tra cui le cessioni delle controllate assicurative Amissima Vita e Amissima Assiucurazioni e la fusione per incoporazione in Banca Carige di Cassa di Risparmio di Savona, Cassa di Risparmio di Carrara, Columbus Carige Immobiliare e Immobiliare Carisa) che hanno portato il Gruppo ad assumere la struttura sopra descritta, si rinvia al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 del Documento di Registrazione. 136 Banca CARIGE S.p.A. 6. Documento di Registrazione INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 7.1 Cambiamenti negativi nelle prospettive dell’Emittente Il 2015 si è svolto in un quadro macroeconomico non favorevole, ma in leggero miglioramento, indotto soprattutto dalle politiche monetaria e fiscale espansive, dal deprezzamento dell’Euro e dalla riduzione del prezzo del petrolio. Lo scenario finanziario di riferimento ha scontato tuttavia la presenza di tassi d’interesse ai minimi storici e una rischiosità del credito ancora elevata, ancorché in diminuzione. In questo contesto il Gruppo ha evidenziato una perdita netta di competenza della Capogruppo di Euro 101,7 milioni. Anche se la ripresa dell’economia italiana, avviatasi all’inizio del 2015, appare ancora debole ed incerta, nel corso del 2016 è prevista una crescita del PIL italiano superiore a quella del 2015, principalmente per il contributo della domanda interna, che beneficia delle politiche fiscali e monetarie e del miglioramento del mercato del lavoro, a fronte di un saldo estero lievemente negativo, che sconta la flessione dell’export verso i Paesi Extra-Ue. In particolare, dal miglioramento degli investimenti produttivi ci si attende un impatto positivo in termini di redditività, qualità e volumi intermediati dal Sistema bancario. Con riferimento ai primi nove mesi del 2016, la gestione del Gruppo ha evidenziato un risultato netto negativo di Euro 244,9 milioni, a fronte di un risultato negativo di Euro 0,4 milioni del settembre 2015. In particolare, il conto economico dei primi 9 mesi evidenzia un margine d’intermediazione, pari a Euro 479,2 milioni, in crescita dello 0,2% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente, nonostante il perdurare di condizioni di contesto macroeconomiche e del settore di riferimento non favorevoli, un livello di rettifiche di valore nette ancora elevato (Euro 417,2 milioni contro Euro 198,5 milioni nei primi nove mesi del 2015) e costi operativi in diminuzione (da Euro 414,3 milioni a Euro 408,7 milioni). Fermo restando quanto sopra riportato l’Emittente dichiara che, in base alle informazioni allo stato disponibili, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle proprie prospettive dalla data dell’ultimo bilancio pubblicato sottoposto a revisione. 7.2 Informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno sull’esercizio in corso Fermo restando quanto indicato nel Capitolo 3 del Documento di Registrazione, si evidenzia che in data 31 marzo 2016 l’Emittente ha ricevuto la “Decision on the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements” (“La riduzione dei rischi e la presentazione di un piano in conformità ai requisiti di vigilanza”) di BCE con la quale tale Autorità di Vigilanza ha richiesto, come già indicato nella draft decision della BCE del 19 febbraio 2016: (a) (b) (c) un nuovo piano di finanziamento (funding plan) per affrontare i propri problemi di finanziamento e liquidità, da sottoporre alla BCE entro e non oltre cinque giorni lavorativi dalla data di ricezione della comunicazione; un nuovo piano industriale, che prevedesse una valutazione maggiormente realistica della sostenibilità del proprio business, adeguata alle attuali circostanze di mercato e che rifletta le deviazioni già registrate rispetto alle stime del Piano Industriale 2015-2019, da sottoporre all’Autorità di Vigilanza Europea entro e non oltre il 31 maggio 2016; e un piano a medio termine contenente una rivalutazione delle opzioni strategiche di Banca Carige. Secondo la richiesta di BCE, detto piano, da sottoporre all’Autorità di Vigilanza Europea entro e non oltre il 31 maggio 2016, avrebbe dovuto includere le spiegazioni necessarie ad agevolare la comprensione del processo seguìto e le principali conclusioni raggiunte. A seguito di ricorso presentato dalla Banca avverso tale final decision di BCE, ricorso presentato dalla Banca a seguito dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea dei Soci in data 31 marzo 2016, in 137 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione data 4 maggio 2016 è pervenuta all’Emittente una nuova draft decision dell’Autorità di Vigilanza Europea in cui, a parziale modifica delle decisioni contenute nella final decision del 31 marzo 2016, BCE ha chiesto alla Banca di presentare: − entro il 31 maggio 2016, le linee guida del piano industriale e del piano a medio termine, oltre ad un aggiornamento del funding plan presentato il 31 marzo 2016; e − entro il 30 giugno 2016, il piano industriale e il piano a medio termine dettagliati, a valere sulle linee guida presentate il 31 maggio 2016. In data 17 maggio 2016, l’Emittente ha ricevuto la final decision di BCE che ha confermato la draft decision ricevuta in data 4 maggio 2016. Alla Data del Documento di Registrazione, Banca Carige ha presentato alla BCE, nei termini dalla stessa richiesti, l’aggiornamento del funding plan presentato in data 31 marzo 2016 e il Piano Strategico 2016 – 2020 che include il piano a medio termine. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia al Capitolo 4, Paragrafo 4.1.5 del Documento di Registrazione. In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. Nell’ambito delle suddette bozze di decisione, BCE, pur accogliendo positivamente l’enfasi sulla riduzione dei costi, definisce “sfidante” l’attuazione del nuovo Piano Strategico per le ragioni di seguito sintetizzate: (i) il target annuale di crescita dell’utile ricorrente è ritenuto piuttosto ambizioso; (ii) l’effettiva attuazione delle economie di costo proposte risultano non certe; (iii) il livello-obiettivo degli NPL non è sufficiente per affrontare le questioni inerenti la qualità degli attivi e (iv) le previsioni di perdita connesse alle cessioni di NPL sono valutate da BCE ottimistiche e potrebbero richiedere ulteriori misure patrimoniali. La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – cd. SREP) e contiene la richiesta della BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25%. La BCE precisa che il TSCR dell'11,25% potrebbe essere rivisto - tenendo conto di eventuali evoluzioni future delle condizione economiche e finanziarie dell’ente creditizio su base consolidata - una volta che le esposizioni deteriorate (nonperforming) saranno riportate ad un livello sostenibile. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca, a livello consolidato, di fornire alla BCE informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loan, NPL) e di non effettuare distribuzioni ai soci. Con riferimento alla raccomandazione sulle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la BCE si aspetta che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier I del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). La BCE segnala che: “il mancato rispetto delle indicazioni di capitale di secondo pilastro non costituisce di per sé violazione dei requisiti di fondi propri. Tuttavia, qualora il capitale della Banca su base consolidata scendesse, o fosse previsto scendere al di sotto del livello delle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la Banca dovrà avvertire immediatamente la BCE e spiegare nel dettaglio le motivazioni del mancato rispetto delle indicazioni di ‘Pillar 2 capital guidance’. La BCE esaminerà le motivazioni per cui il capitale della Banca è sceso o è previsto scendere e si considererà l’adozione di commisurate ed opportune misure specifiche per l’ente creditizio, compresa, in via esemplificativa e non esaustiva, la richiesta di presentazione di un piano di ripristino patrimoniale (capital restoration plan), sulla base dell’art. 16(2) del regolamento (UE) n. 1024/2013.” 138 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La seconda bozza prevede che entro il 31 gennaio 2017 la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione degli NPL, valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. I requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: 31-12-2017 31-12-2018 31-12-2019 NPL lordi (miliardi euro) max 5,5 max 4,6 max 3,7 Coverage ratio min 45% min 43% min 42% La Banca ha formulato , entro il termine fissato per il 3 novembre, alla BCE le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. La Banca comunica inoltre di avere comunque già in corso, anche in relazione ai recenti favorevoli sviluppi relativi a cartolarizzazioni di NPL, analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. Sulla base dei più recenti dati a disposizione, l’Emittente dichiara che, per quanto a sua conoscenza, non risultano tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle sue prospettive almeno per l’esercizio in corso. 139 Banca CARIGE S.p.A. 7. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI Il presente Documento di Registrazione non contiene previsioni o stime di utili. 140 Documento di Registrazione Banca CARIGE S.p.A. 8. Documento di Registrazione ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA 9.1. Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, Comitato Esecutivo, Direttore Generale e Collegio Sindacale Ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, la Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di sette ad un massimo di quindici membri, secondo quanto stabilito dall’Assemblea degli azionisti dell’Emittente. Il Consiglio di Amministrazione in carica è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 31 marzo 2016, la quale ha determinato in quindici il numero dei Consiglieri componenti il Consiglio di Amministrazione, con scadenza del mandato alla data dell’Assemblea che verrà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018. In data 1° agosto 2016, il Dott. Beniamino Anselmi ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere e di Presidente del Comitato Esecutivo in relazione a nuove scelte professionali. Nella seduta dell’11 ottobre 2016, Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige, in relazione alle dimissioni rassegnate dal Dott. Beniamino Anselmi, ha cooptato quale Consigliere di Amministrazione della Banca, ai sensi dell’art. 2386 del Codice Civile, il Prof. Avv. Giuseppe Pericu. Nel contempo il Consiglio di Amministrazione ha altresì nominato il Prof. Avv. Pericu quale membro del Comitato Nomine, con indicazione ad assumerne la presidenza. Infine in in data 21 ottobre 2016 il Dott. Giampaolo Provaggi ha rassegnato le dimissioni con decorrenza immediata dalla carica di Consigliere di Amministrazione e componente del Comitato Esecutivo. I componenti del Consiglio di Amministrazione sono indicati nella tabella che segue. Carica Nome e Cognome Luogo e data di nascita Presidente Prof. Avv. Giuseppe Tesauro (1) Napoli – 15 novembre 1942 Vice Presidente Ing. Vittorio Malacalza (1) Bobbio (PC) – 17 settembre 1937 Amm. Delegato Dott. Guido Bastianini (*) Gavorrano (GR) – 10 aprile 1958 Consigliere Avv. Sara Armella Savona – 20 novembre 1969 Consigliere Dott. Claudio Calabi Torino – 20 aprile 1948 Consigliere Rag. Remo Angelo Checconi Genova – 25 marzo 1932 Consigliere Dott. Giulio Gallazzi (1) (2) Bologna – 8 gennaio 1964 Consigliere Prof.ssa Paola Girdinio (1) (2) Genova – 11 aprile 1956 Consigliere Dott. Alberto Mocchi (1) (2) Milano – 2 luglio 1954 Consigliere Dott. Luciano Pasquale San Sebastiano Curone (AL) - 22 febbraio 1950 Consigliere Prof. Avv. Giuseppe Pericu (3) Genova, 20 ottobre 1937 Consigliere Avv. Elisabetta Rubini (1) (2) Milano – 22 ottobre 1956 Consigliere Dott.ssa Maurizia Squinzi (1) (2) Pero (MI), 23 maggio 1950 Consigliere Avv. Lucia Venuti (1) (2) Carrara (MS) – 7 marzo 1964 (*) (1) (2) (3) 141 Svolge le funzioni di Direttore Generale, anche ai sensi dell’art. 27 dello Statuto Amministratore non esecutivo. Amministratore indipendente ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto (che declina gli inerenti requisiti, mutuati sia dalle previsioni di cui all’articolo 148, comma 3, del TUF, sia dal Codice di Autodisciplina delle società quotate, il tutto ai sensi dell’articolo 147-ter, comma 4, del TUF) come verificato dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 2016. Amministratore nominato per cooptazione dal Consiglio di Amministrazione dell’11 ottobre 2016 in sostituzione del Consigliere dimissionario Dott. Beniamino Anselmi. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione I membri del Consiglio di Amministrazione sono tutti domiciliati per la carica presso la sede sociale della Banca in Genova, Via Cassa di Risparmio 15. Viene di seguito riportato un breve curriculum vitae di ogni Amministratore, dal quale emergono la competenza e l’esperienza maturate in materia di gestione aziendale. – Giuseppe TESAURO (Presidente dell’Emittente), laureato in Giurisprudenza, è stato Professore di diritto internazionale e di diritto delle Comunità Europee presso varie Università italiane; ha ricoperto gli incarichi di Presidente della Corte Costituzionale, Presidente dell’Autorità Antitrust ed Avvocato Generale della Corte di Giustizia delle Comunità Europee. Attualmente è Presidente di Banca Carige Italia e membro del Consiglio di Amministrazione della Piaggio S.p.A., membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro San Carlo di Napoli e Garante del Codice Etico dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il sistema idrico. – Vittorio MALACALZA (Vice Presidente dell’Emittente), laureato in Ingegneria Civile, opera nelle diverse realtà industriali delle aziende di famiglia con oltre quarant’anni di esperienza imprenditoriale e ha ricoperto incarichi di Amministrazione in varie società tra le quali Camfin S.p.A., Pirelli & C. S.p.A., Cassa di Risparmio della Spezia, RCS Mediagroup S.p.A.; attualmente è, tra l’altro, Presidente di Malacalza Investimenti S.r.l., Hofima S.p.A., Stuarta Immobiliare S.p.A. e Consigliere di Columbus Superconductors S.r.l., ASG Superconductors S.p.A. e Sima & Tectubi S.p.A. – Guido BASTIANINI (Amministratore Delegato dell’Emittente), laureato in Economia e Commercio, iscritto nel Registro dei Revisori legali, ha iniziato la propria carriera professionale presso l’Ufficio Studi e Pianificazione di Banca Nazionale dell’Agricoltura S.p.A., ricoprendo in seguito, incarichi di crescente responsabilità nel settore del Controllo di Gestione e della Pianificazione Strategica presso Banco di Santo Spirito S.p.A., Banco di Roma, Capitalia ed Unicredit; tra i numerosi incarichi ricoperti in società bancarie e finanziarie, è stato Vice Direttore Generale e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Capitalia S.p.A., Vice Presidente di Banco di Sicilia e Bipop-Carire, Consigliere di Capitalia Solutions, Capitalia Partecipazioni, Sator S.p.A., Sator Immobiliare SGR S.p.A., Arepo BP S.p.A., Direttore Generale di Sator S.p.A. , Presidente di Banca Profilo S.p.A. e Consigliere del Centro Europa Ricerche S.r.l.; è stato inoltre Presidente del Collegio Sindacale di Rusky S.p.A. Attualmente ricopre gli incarichi di Consigliere di Banca Carige Italia, Consigliere di Banca Cesare Ponti, e di Sindaco Effettivo di Edil Tre Costruzioni S.p.A. e di Mondo Convenienza Holding S.p.A. – Sara ARMELLA, laureata in Giurisprudenza, iscritta all’Albo degli Avvocati e all’Albo dei Cassazionisti, svolge l’attività professionale presso lo Studio legale da lei fondato occupandosi di consulenza e assistenza nei settori della fiscalità internazionale e nazionale, del diritto doganale, del diritto delle società e dei gruppi. Svolge attività didattica presso l’Università degli Studi di Genova e l’Università Bocconi di Milano. Ha ricoperto l’incarico di Presidente di Società per il Patrimonio Immobiliare - S.P.IM. S.p.A., San Bartolomeo S.r.l., Fiera di Genova S.p.A., Marina Fiera S.p.A. e Consigliere di Marina Fiera di Genova S.p.A. – Claudio CALABI, laureato in Economia e Commercio, ha ricoperto l’incarico di Amministratore Delegato e/o Direttore Generale in varie società, tra le quali RCS Editori S.p.A., Camuzzi Gazometri S.p.A., Camuzzi International S.p.A., I Viaggi del Ventaglio S.p.A., Livingston Aviation Group S.p.A., Lauda Air S.p.A. e Il Sole 24 Ore S.p.A.; è stato inoltre Vice Presidente dell’Agenzia giornalistica ANSA. Attualmente ricopre, tra gli altri, gli incarichi di Presidente con deleghe di Risanamento S.p.A., di cui è stato Amministratore Delegato; è inoltre Presidente di Milano Santa Giulia S.p.A., Pandette S.r.l., Eurocotec S.r.l., Vice Presidente di Banca Cesare Ponti e Consigliere di Ospedale San Raffaele S.r.l. e CISFI S.p.A. – Remo Angelo CHECCONI, ha ricoperto, tra le altre, la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di BANEC – Banca dell’Economia Cooperativa S.p.A. (Unipolbanca S.p.A.), di Ligur Part S.p.A. e di UNICARD S.p.A., Vice Presidente di Amissima Assicurazioni e Consigliere di Amissima Vita nonché Consigliere di Banca Carige Italia; già Presidente e Legale Rappresentante di Coop Liguria Società Cooperativa di Consumo a r.l., ne ricopre oggi la carica di Presidente Onorario e Consigliere. – Giulio GALLAZZI, laureato in Economia Aziendale, già senior consultant di un importante gruppo statunitense di Management Consulting, è stato partner, azionista e Consigliere di Valdani & Vicari Associati; ha fondato SRI S.p.A., 142 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione trasformatasi successivamente in SRI Group, di cui è Presidente e Amministratore Delegato. Attualmente è Consigliere di Ansaldo STS S.p.A. e della Fondazione Benedetto XVI Pro Matrimonio et Familia, svolge inoltre attività di docenza presso autorevoli business school europee sui temi della strategia dello sviluppo internazionale del business, dell’organizzazione dei gruppi complessi e della finanza sostenibile. – Paola GIRDINIO, laureata in Scienze Fisiche, ha ricoperto diversi incarichi professionali presso l’Università degli Studi di Genova, divenendo quindi Professore ordinario di “Elettrotecnica” presso la Facoltà di Ingegneria, di cui è stata anche Preside, ove è attualmente inquadrata. Ha ricoperto l’incarico di Consigliere di RINA Check S.r.l., Ansaldo STS S.p.A., Ansaldo Energia S.p.A. e Università degli Studi di Genova; attualmente è Consigliere di Enel S.p.A., D’Appolonia S.p.A. e Fondazione Costa Crociere. – Alberto MOCCHI, laureato in Scienze Economiche e Bancarie, tra i numerosi incarichi ricoperti in società bancarie e finanziarie, è stato Direttore Risorse di Banca Regionale Europea, Direttore Generale (già Direttore Risorse e Vice Direttore Generale) di Banco di Desio e della Brianza S.p.A., Vice Presidente di Fides S.p.A., Consigliere di Chiara Assicurazioni S.p.A., Anima SGR e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Amministratore Delegato di Credito Industriale Sammarinese e Direttore Generale di Cassa di Risparmio di Rimini. Attualmente è Consigliere di Banca Cesare Ponti e Amministratore Unico della S&A Partner S.r.l. – Luciano PASQUALE, laureato in Scienze Politiche, Cavaliere al merito della Repubblica, è stato Direttore dell’Unione Industriali della Provincia di Savona, Presidente di Cassa di Risparmio di Savona S.p.A., Fondazione De Mari Cassa di Risparmio di Savona e Unioncamere Liguria, Consigliere dell’Università degli Studi di Genova; attualmente ricopre, tra gli altri, gli incarichi di Presidente di Camera di Commercio Riviere di Liguria - Imperia La Spezia Savona, Fondazione Istituto G. Tagliacarne, Savona Terminals S.p.A. e Finutenti del Porto di Savona Vado S.r.l., Consigliere di Autostrada dei Fiori S.p.A., componente del Comitato portuale dell’Autorità portuale di Savona-Vado e Amministratore Unico di Labcam S.r.l. – Giuseppe PERICU: laureato in Giurispredenza e titolare della Cattedra di Diritto Amministrativo presso le facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Genova e di Milano. E’ professore emerito di Diritto Amministrativo. Deputato del Parlamento della Repubblica Italiano nel periodo 1994 – 1996 e ha ricoperto l’incarico di Sindaco del comune di Genova nel periodo 1997-2007. E’ stato membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti dal 2008 al 2013. Attualmente è Presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e del Conservatorio Niccolò Paganini. E’ membro del Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Consigliere della Fondazione Teatro Carlo Felice. – Elisabetta RUBINI, laureata in Giurisprudenza, iscritta all’Albo degli Avvocati e all’Albo dei Cassazionisti, svolge l’attività professionale presso lo Studio legale da lei fondato occupandosi, tra l’altro di diritto civile, commerciale, societario, diritto della concorrenza, responsabilità civile. Attualmente è Consigliere di Banca Cesare Ponti, Consigliere di Metro5 S.p.A., Presidente dell’Organismo di Vigilanza di Barclays Italia, A.T.M. - Azienda Trasporti Milanesi S.p.A. e ricopre l’incarico di Organismo di Vigilanza monocratico di ATM Servizi S.p.A.; è inoltre Consigliere della Onlus TOG-TogetherToGo e membro del consiglio direttivo di AODV231-Associazione degli Organismi di Vigilanza. – Maurizia SQUINZI, laureata in Economia e Commercio, ha svolto ruoli di manager apicale in varie imprese, ricoprendo, tra l’altro, gli incarichi di Responsabile Pianificazione e Controllo del Gruppo Montedison, Chief Financial Officer di Gruppo Latina, Poste Italiane S.p.A., RCS Mediagroup S.p.A., Seat Pagine Gialle S.p.A., Aedes Group, Direttore Generale per l’area del CFO di Kerself Group, Direttore Risorse della Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor, Direttore Generale della Mittel S.p.A.; ha ricoperto inoltre incarichi di amministrazione presso varie società, tra i quali, Consigliere di La Previdente Assicurazioni, Previdente Vita S.p.A., Milano Assicurazioni, La Fondiaria Assicurazioni, Postecom, SDA Express Courier, Thomson Ltd, Castello SGR S.p.A., Sorin Group S.p.A., Presidente di NovaRè S.p.A., Presidente ed Amministratore Delegato di Earchimede S.p.A. e di Fashion District Group S.r.l.; attualmente è Consigliere di Maire Tecnimont S.p.A. – Lucia VENUTI, laureata in Giurisprudenza, ha conseguito un Master in Bilancio e Amministrazione aziendale e l’abilitazione all’esercizio della professione forense; attualmente è Direttore Generale di AMIA S.p.A., di cui è stata Capo servizio affari generali e personale; inoltre è Consulente di Direzione di Cermec S.p.A. - Consorzio Ecologia e 143 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Risorse Massa e Carrara e Liquidatore di AMIATEL S.r.l. Nessuno dei membri del Consiglio di Amministrazione ha rapporti di parentela con gli altri membri del Consiglio di Amministrazione, con i componenti del Collegio Sindacale, con il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e con i principali Dirigenti. La seguente tabella indica, alla Data del Documento di Registrazione, le principali società di capitali o di persone in cui i membri del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente siano membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza. I membri del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente non indicati nella seguente tabella non sono membri, alla Data del Documento di Registrazione, di organi di amministrazione, direzione o vigilanza di altre società di capitali o di persone. Nome e Cognome Cariche ricoperte Giuseppe Tesauro Presidente Banca Carige Italia S.p.A. Consigliere Piaggio & C. S.p.A. Consigliere Fondazione Teatro di San Carlo in Napoli Presidente e Socio Malacalza Investimenti S.r.l. Presidente Hofima S.p.A. Presidente Hofima Real Estate S.r.l. Presidente e Socio Stuarta Immobiliare S.p.A. Consigliere Columbus Superconductors S.r.l. Consigliere ASG Superconductors S.p.A. Consigliere Sima & Tectubi S.p.A. Amministratore Unico e Socio Stuarta Finance S.r.l. Socio AVM Private Equity 1 S.p.A. in liquidazione Consigliere Banca Carige Italia S.p.A. Consigliere Banca Cesare Ponti S.p.A. Sindaco Edil Tre Costruzioni S.p.A. Sindaco Mondo Convenienza Holding S.p.A. Vice Presidente Banca Cesare Ponti S.p.A. Presidente Eurocotec S.r.l. Presidente Milano Santa Giulia S.p.A. Presidente Pandette S.r.l. Presidente Risanamento Europa S.r.l. Presidente Risanamento S.p.A. Vice Presidente Banca Cesare Ponti S.p.A. Amministratore Unico Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. Amministratore Unico MSG Comparto Primo S.r.l. Vittorio Malacalza Guido Bastianini Claudio Calabi 144 Banca CARIGE S.p.A. Amministratore Unico MSG Comparto Secondo S.r.l. Amministratore Unico Ri.Estate S.r.l. Amministratore Unico Ri.Progetti S.r.l. Consigliere Ospedale San Raffaele S.r.l. Consigliere CISFI S.p.A. Liquidatore Camuzzi S.p.A. Liquidatore Sinergia Holding di partecipazioni S.p.A. Socio Tucla S.s. Remo Angelo Checconi Presidente Onorario e Consigliere Coop Liguria Società Cooperativa di Consumo a r.l. Giulio Gallazzi Consigliere Ansaldo STS S.p.A. Amministratore Unico Incitatus S.r.l. Amministratore Unico Social Housing Italia S.r.l. Presidente e Amministratore Delegato SRI Group - NPV Europe S.r.l. Presidente SRI Group Italia S.r.l. Amministratore Unico SRI Real Estate S.r.l. Socio e Liquidatore Headquarter S.r.l. in liquidazione Consigliere D’Appolonia S.p.A. Consigliere Enel S.p.A. Consigliere Banca Cesare Ponti S.p.A. Amministratore Unico e Socio S&A Partner S.r.l. Consigliere Autostrada dei Fiori S.p.A. Presidente Finutenti del Porto di Savona-Vado S.r.l. Presidente Istituto Guglielmo Tagliacarne Amministratore Unico Labcam S.r.l. Presidente Savona Terminals S.p.A. Presidente Accademia Ligustica di Belle Arti Presidente Conservatorio Niccolò Paganini Membro Comitato Esecutivo Consigliere Istituto Italiano di Tecnologia Fondazione Teatro Carlo Felice Consigliere Banca Cesare Ponti S.p.A. Consigliere Metro 5 S.p.A. Maurizia Squinzi Consigliere Maire Tecnimont S.p.A. Lucia Venuti Direttore Generale AMIA S.p.A. Paola Girdinio Alberto Mocchi Luciano Pasquale Giuseppe Pericu Elisabetta Rubini 145 Documento di Registrazione Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Comitato Esecutivo Ai sensi dell’articolo 25 dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione, in casi di motivate esigenze dimensionali o complessità operative, può nominare un Comitato Esecutivo, determinandone il numero dei membri, la durata in carica e le attribuzioni, nel rispetto della normativa di legge e regolamentare tempo per tempo vigente e tenuto conto dell’eventuale nomina dell’Amministratore Delegato. Il Comitato Esecutivo è composto dall’Amministratore Delegato, ove nominato, quale membro di diritto, nonché da un numero di altri membri variabile da due a quattro. Nella seduta del 4 aprile 2016, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di determinare in 4 (oltre all’Amministratore Delegato Guido Bastianini, membro di diritto) il numero dei membri elettivi del Comitato Esecutivo, fissando la durata della relativa carica fino all’Assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018. A seguito delle dimissioni rassegnate in data 1° agosto 2016 da Beniamino Anselmi dalla carica di Consigliere e di Presidente del Comitato Esecutivo, nella seduta del 5 agosto 2016, il Consiglio di Amministrazione ha integrato la composizione del Comitato medesimo nominando il Consigliere Claudio Calabi quale Membro effettivo, con indicazione ad assumere la carica di Presidente dell’Organo. In forza delle citate delibere consiliari, l’attuale composizione del Comitato Esecutivo della Banca risulta essere la seguente: - Claudio Calabi – Presidente del Comitato - Guido Bastianini - Sara Armella - Remo Angelo Checconi Comitato Crediti Nella seduta del 20 febbraio 2014, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di costituire, con decorrenza 3 marzo 2014, il Comitato Crediti composto da uno o due membri del Consiglio di Amministrazione e da membri del management aziendale con facoltà deliberative delegate in materia di affidamenti e compiti di supporto agli Organi aziendali nella gestione del rischio di credito, al quale sono esposte le singole componenti del Gruppo e il Gruppo nel suo insieme, in termini di definizione della politica creditizia, assunzione del rischio di credito e controllo del rischio di credito, attraverso lo svolgimento di specifiche attività propositive, di verifica, di intervento, deliberative e informative. Alla Data del Documento di Registrazione, il Comitato Crediti è composto oltre che dal Consigliere Luciano Pasquale, nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 4 aprile 2016, da membri del management aziendale. Comitati con funzioni consultive costituiti all’interno del Consiglio di Amministrazione In conformità alle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche e al Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha istituito al proprio interno il Comitato Rischi, il Comitato Remunerazione e il Comitato Nomine, adottando i rispettivi regolamenti organizzativi. Si riporta di seguito la descrizione della composizione e delle attribuzioni dei predetti Comitati endoconsiliari. Comitato Rischi Il Comitato Rischi è stato costituito all’interno del Consiglio di Amministrazione con finalità di supporto al Consiglio stesso in materia di controllo e rischi. Al Comitato Rischi sono inoltre attribuite le competenze che il “Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate” adottato dalla Consob e la normativa di Vigilanza emanata dalla Banca d’Italia in tema di “Attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati” e di “Partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari” prevedono in capo agli Amministratori indipendenti. Il Comitato Rischi è costituito da Amministratori non esecutivi ed in maggioranza indipendenti, includendo i componenti eletti dalle minoranze, il cui numero (da un minimo di tre ad un massimo di cinque) è definito dal Consiglio di 146 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Amministrazione in sede di nomina in maniera coerente alla complessità del mandato conferito dallo stesso Consiglio al Comitato. I membri del Comitato devono possedere le professionalità richieste per svolgere il proprio ruolo. In particolare, i citati membri devono possedere le conoscenze in materia di governo e gestione dei rischi al fine di esaminare e monitorare gli orientamenti e le strategie al riguardo definite dagli Organi competenti. Il Comitato Rischi nomina tra i componenti indipendenti il proprio Presidente, che ne coordina i lavori. In relazione agli specifici compiti attribuitigli in tema di operazioni con parti correlate e soggetti collegati e di partecipazioni, il Comitato Rischi adotta peraltro una composizione “variabile”, componendosi alternativamente: – dei soli membri indipendenti (per l’approvazione o la modifica delle procedure in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati o delle inerenti proposte di modifiche statutarie da sottoporre all’Assemblea, nonché per il ruolo di valutazione, supporto e proposta in materia di organizzazione e svolgimento dei controlli interni sulla complessiva attività di assunzione e gestione di partecipazioni e per la generale verifica di coerenza dell’attività svolta nel comparto partecipazioni con gli indirizzi strategici e gestionali); – dei soli membri non correlati, in maggioranza indipendenti (per esprimere un motivato parere non vincolante sull’interesse della società al compimento di un’operazione con parti correlate o soggetti collegati di “minore rilevanza”, nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle relative condizioni); – dei soli membri indipendenti non correlati (per partecipare alla fase delle trattative ed alla fase istruttoria di un’operazione con parti correlate o soggetti collegati di “maggiore rilevanza” e per esprimere un parere sull’interesse della società al compimento dell’operazione, nonché sulla convenienza e sulla correttezza sostanziale delle relative condizioni), nel numero minimo di tre componenti, intendendosi “correlato” l’Amministratore che sia la controparte di una determinata operazione o una delle sue parti correlate o dei suoi soggetti collegati o che comunque abbia interessi nell’operazione ai sensi dell’articolo 2391 del Codice Civile. Gli attuali membri del Comitato Rischi sono Consiglieri tutti non esecutivi e indipendenti e risultano in possesso di un’adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi. Nella tabella seguente si riporta la composizione del Comitato Rischi alla Data del Documento di Registrazione come deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 4 aprile 2016. Carica Nome e Cognome Componente Maurizia Squinzi – Presidente del Comitato Componente Alberto Mocchi Componente Elisabetta Rubini Ai lavori del Comitato Rischi partecipa almeno uno dei componenti del Collegio Sindacale. Il Presidente ha facoltà di invitare alle riunioni del Comitato Rischi altri esponenti e responsabili delle funzioni aziendali nonché consulenti esterni. Il Comitato Rischi - anche sulla base dei flussi informativi trasmessi dall’Amministratore Delegato, dal Collegio Sindacale, dagli altri Comitati consiliari e direzionali, dall’Organismo di Vigilanza 231/2001 nonché dalle funzioni aziendali e, in particolare, dalle competenti funzioni di controllo - supporta il Consiglio di Amministrazione: – nella definizione dei principi da adottare nella predisposizione del sistema dei controlli interni ovvero dell’organizzazione aziendale; – nella definizione della propensione ai singoli rischi aziendali e dei relativi limiti (risk appetite, risk tolerance, risk capacity, risk limits); – nella verifica del rispetto dei predetti limiti, previo accertamento della corretta misurazione/valutazione dei rischi ai quali fanno riferimento gli stessi limiti; 147 Banca CARIGE S.p.A. – Documento di Registrazione nella verifica circa l’adeguatezza del capitale a coprire i complessivi rischi aziendali in termini attuali, prospettici ed in ipotesi di stress (ICAAP). Il Comitato Rischi propone al Consiglio di Amministrazione: – i principi generali per la definizione del sistema dei controlli interni e dell’organizzazione aziendale ed in particolare per la definizione dei requisiti che devono possedere le funzioni aziendali di controllo; – avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare nonché i requisiti (esperienza e professionalità) che gli stessi responsabili devono possedere; – il documento per il coordinamento delle funzioni di controllo (Organi, Comitati, funzioni di controllo, Organismo di Vigilanza 231/2001); – la politica aziendale in materia di esternalizzazione di funzioni operative importanti e/o di funzioni di controllo nonché in materia di valutazione delle attività aziendali; – gli indirizzi strategici e le politiche di governo dei rischi al fine di consentire la definizione della propensione ai singoli rischi aziendali (RAF), coerentemente al piano strategico ed al modello di business. Inoltre, propone: a) il massimo rischio che può essere assunto (risk capacity) con riferimento alle capacità tecniche aziendali rispettando i requisiti regolamentari e gli altri provvedimenti assunti al riguardo dagli azionisti e/o dalle Autorità di Vigilanza; b) il rischio complessivo e per singola tipologia di rischio che può essere assunto per il conseguimento degli obiettivi fissati nel citato piano (obiettivo di rischio o propensione al rischio); c) il debordo massimo (devianza massima) dal rischio obiettivo che può essere tollerato (risk tolerance) per operare anche in condizioni di stress entro il limite massimo di rischio che può essere assunto; – i limiti operativi di rischio (risk limits) tenendo conto degli obiettivi di rischio (risk appetite) i quali possono essere stabiliti per tipologia di rischio, per unità e/o per linea di business, per linea di prodotti e per tipologie di clienti; – gli interventi da assumere, tenendo conto anche delle proposte formulate dall’Amministratore Delegato, che condivide con il Consiglio di Amministrazione lo svolgimento della funzione di gestione, al fine di rimuovere eventuali criticità emerse in merito al mancato rispetto dei principi assunti per la definizione del sistema dei controlli interni e in merito ai requisiti delle funzioni di controllo; – le informazioni (flussi informativi) da fornire dalle funzioni competenti e dalle funzioni di controllo allo stesso Comitato in materia dei rischi (oggetto, formato, frequenza, ecc.). Il Comitato Rischi verifica: – almeno semestralmente, la conformità normativa e la conformità operativa del processo svolto dallo stesso Comitato rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e di vigilanza recepite nel presente regolamento e, per tale via, accerta l’adeguatezza dei singoli componenti a svolgere il proprio ruolo, anche sotto il profilo del permanere nel complesso delle professionalità e delle conoscenze richieste; – almeno semestralmente, il grado di aderenza dei principi assunti per la definizione del sistema dei controlli interni e dell’organizzazione rispetto a quelli al riguardo stabiliti dalle disposizioni di legge e di vigilanza; – almeno semestralmente, il grado di aderenza dei requisiti da possedere da parte delle funzioni di controllo rispetto a quelli stabiliti dalle disposizioni di legge e di vigilanza e dal Consiglio di Amministrazione; – almeno annualmente, verifica i programmi di attività e le relazioni predisposti dalle funzioni aziendali di controllo, prima che gli stessi vengano sottoposti all’approvazione del Consiglio. In tale contesto, il Comitato può richiedere alle funzioni di controllo per quanto di loro competenza di porre in essere verifiche di specifiche aree operative; – almeno trimestralmente, la corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo e gestione dei rischi e del RAF; – nel continuo, che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie di gestione dei rischi della banca; 148 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione – almeno annualmente, fermo restando le competenze del Comitato Remunerazione, che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione ed incentivazione della banca siano coerenti con il risk appetite framework (RAF); – la corretta applicazione dei criteri per la misurazione/valutazione di rischi ed il resoconto ICAAP, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione, al fine di accertare l’adeguatezza dello stesso rispetto alle linee generali fissate dal medesimo Consiglio, prima che il citato resoconto venga inviato alla Banca d’Italia; – coordinandosi con il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e con il Collegio Sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato. Infine il Comitato Rischi svolge le funzioni previste del Regolamento Consob in materia di operazioni con parti correlate, dalla normativa di Vigilanza emanata dalla Banca d’Italia in tema di “Attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati” e di “Partecipazioni detenibili dalle banche e dai gruppi bancari”, nonché dal Regolamento aziendale in tema di operazioni con parti correlate e soggetti collegati. Comitato Remunerazione Il Comitato Remunerazione è stato costituito all’interno del Consiglio di Amministrazione con finalità di supporto al Consiglio stesso in materia di politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione del Personale. Il Comitato è costituito da Amministratori non esecutivi ed in maggioranza indipendenti, includendo i componenti eletti dalle minoranze, il cui numero (da un minimo di tre ad un massimo di cinque) è definito dal Consiglio di Amministrazione in sede di nomina in maniera coerente alla complessità del mandato conferito dallo stesso Consiglio al Comitato. I membri del Comitato devono possedere le professionalità richieste per svolgere il proprio ruolo. Almeno uno dei componenti del Comitato - da valutarsi da parte del predetto Organo al momento della nomina - deve possedere un’adeguata conoscenza in materia di politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione ed, in particolare, in tema di gestione del rischio, capitale e liquidità affinché gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione siano coerenti con la gestione aziendale di tali profili. Alle riunioni del Comitato possono partecipare i componenti del Collegio Sindacale. Il Comitato Remunerazione nomina tra i propri componenti indipendenti il proprio Presidente, che ne coordina i lavori. Il Presidente ha facoltà di invitare alle riunioni del Comitato altri esponenti e responsabili delle funzioni aziendali nonché consulenti esterni purché non in conflitto con gli argomenti posti all’ordine del giorno concernenti le politiche di remunerazione. Gli attuali membri del Comitato Remunerazione sono Consiglieri non esecutivi e indipendenti e risultano in possesso di un’adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria o di politiche retributive. Nella tabella seguente si riporta la composizione del Comitato Remunerazione alla Data del Documento di Registrazione come deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 4 aprile 2016 Carica Nome e Cognome Componente Elisabetta Rubini – Presidente del Comitato Componente Maurizia Squinzi Componente Giulio Gallazzi Il Comitato Remunerazione - anche sulla base dei flussi informativi trasmessi dall’Amministratore Delegato, dal Collegio Sindacale, dai Comitati consiliari e direzionali e dalle funzioni aziendali ed in particolare dalle competenti funzioni di controllo - supporta il Consiglio di Amministrazione in occasione della definizione delle politiche di remunerazione e incentivazione del Personale del Gruppo, assicurando la coerenza di tali politiche con gli obiettivi di lungo periodo nonché con il complessivo assetto di governo societario e dei controlli interni. Il Comitato Remunerazione fornisce raccomandazioni e pareri al Consiglio di Amministrazione in materia di remunerazione. In particolare, il Comitato: – 149 propone gli ulteriori compensi, rispetto a quelli fissati dall’Assemblea dei soci, per il Presidente, il Vice Presidente, l’Amministratore Delegato, i componenti del Comitato Esecutivo e dei Comitati interni al Consiglio di Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Amministrazione; – propone i compensi dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo della Capogruppo; – propone i criteri da seguire per la determinazione delle politiche di remunerazione del Personale del Gruppo nonché dei collaboratori esterni non legati da rapporti di lavoro subordinato, con compiti consultivi in materia di determinazione dei relativi criteri; – propone i criteri da seguire per la determinazione, per ciascuna delle categorie di Personale della Capogruppo, dell'importo del “bonus annuale” spettante ai singoli beneficiari appartenenti a tali categorie; – propone i criteri da seguire per la determinazione, con riferimento al Personale della Capogruppo, delle erogazioni attribuite in via eccezionale ai neo-assunti solamente per il primo anno di impiego (“welcome bonus”) e dei compensi riconosciuti nel caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro; – formula raccomandazioni in ordine all’utilizzo degli altri sistemi di incentivazione del personale basati su strumenti finanziari (es. stock option). Nello specifico, il Comitato Remunerazione formula proposte in merito al sistema di incentivazione ritenuto maggiormente opportuno, monitorandone l’evoluzione e l’applicazione nel corso del tempo; – formula proposte circa la remunerazione degli Amministratori investiti di particolari cariche nonché del Direttore Generale e dei Dirigenti con responsabilità strategiche delle altre componenti del Gruppo. Il Comitato Remunerazione verifica: – almeno semestralmente, la conformità normativa e la conformità operativa del processo svolto dallo stesso Comitato rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e di vigilanza recepite nel presente Regolamento e, per tale via, accerta l’adeguatezza dei singoli componenti a svolgere il proprio ruolo; – la corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione degli Esponenti aziendali e dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo, in stretto raccordo con il Collegio Sindacale e con le stesse funzioni di controllo; – la sussistenza delle condizioni di accesso al bonus annuale per ciascuna categoria di Personale della Capogruppo. Comitato Nomine Il Comitato Nomine è stato costituito all’interno del Consiglio di Amministrazione con finalità di supporto al Consiglio stesso in materia di nomine. Il Comitato è costituito da Amministratori non esecutivi ed in maggioranza indipendenti. I componenti del Comitato includono quelli eletti dalle minoranze, il cui numero (da un minimo di tre ad un massimo di cinque) è definito dal Consiglio di Amministrazione in sede di nomina in maniera coerente alla complessità del mandato conferito dallo stesso Consiglio al Comitato. I membri del Comitato devono possedere le professionalità richieste per svolgere il proprio ruolo. Alle riunioni del Comitato possono partecipare i componenti del Collegio Sindacale. Il Comitato nomina tra i propri componenti indipendenti il proprio Presidente, che ne coordina i lavori. La composizione del Comitato Nomine è stata deliberata al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 4 aprile 2016, con la nomina di Consiglieri tutti non esecutivi ed indipendenti. Risultando Consigliere esecutivo e non indipendente ai sensi di Statuto a seguito della propria nomina, in data 5 agosto 2016, quale membro del Comitato Esecutivo, il Presidente del Comitato Nomine Claudio Calabi ha lasciato il proprio incarico nel Comitato stesso. In data 11 ottobre 2016 il Consiglio di Amministrazione ha cooptato quale Consigliere di Amministrazione, ai sensi dell’art. 2386 del Codice Civile, il Prof. Avv. Giuseppe Pericu. Nel contempo, il Consiglio di Amministrazione nominato il Prof. Avv. Giuseppe Pericu quale membro del Comitato Nomine, con indicazione ad assumerne la presidenza. Nella tabella seguente si riporta la composizione del Comitato Nomine alla Data del Documento di Registrazione 150 Carica Nome e Cognome Componente Giuseppe Pericu – Presidente del Comitato Componente Paola Girdinio Componente Lucia Venuti Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Il Comitato Nomine supporta - anche sulla base dei flussi informativi trasmessi dall’Amministratore Delegato, dal Collegio Sindacale, dai Comitati consiliari e direzionali e dalle funzioni aziendali ed in particolare dalle competenti funzioni di controllo - il Consiglio di Amministrazione in occasione della nomina o della cooptazione dei componenti del predetto Consiglio. Per lo svolgimento delle proprie attribuzioni, il Comitato può avere libero accesso a tutte le informazioni aziendali fornite dalle funzioni aziendali competenti, coinvolgendole di fatto nei processi che riguardano le proprie decisioni. Il Comitato Nomine effettua proposte al Consiglio di Amministrazione in merito: 1. alla nomina o alla cooptazione dei Consiglieri di Amministrazione. Al riguardo il Comitato propone il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, tenendo conto dei limiti previsti nello Statuto, delle dimensioni operative del Gruppo e della complessità dell’assetto organizzativo della Capogruppo. A tal fine, il Comitato considera: - le caratteristiche gestionali ed operative delle singole società che compongono il Gruppo, assicurando la presenza, per ciascuna di queste, di Amministratori professionalmente adeguati alle predette caratteristiche; - il numero degli Amministratori non esecutivi, stabilito in relazione alla presenza di eventuali Comitati interni al Consiglio di Amministrazione ed agli incarichi agli stessi attribuiti e tale da controbilanciare il numero di Amministratori esecutivi e di manager eventualmente presenti all’interno del Consiglio di Amministrazione al fine di favorire la dialettica interna al medesimo Consiglio; - il numero minimo di Amministratori indipendenti previsti dalle disposizioni di legge e di vigilanza, stabilito in relazione alla presenza degli eventuali Comitati interni al Consiglio di Amministrazione, al fine di agevolarne l’attività deliberativa e contenere il rischio degli eventuali conflitti di interesse; - il numero di componenti necessario ad assicurare la rappresentanza, all’interno del Consiglio di Amministrazione, delle diverse compagini sociali (investitori istituzionali e minoranze qualificate; fissazione del target di quota di genere meno rappresentate); - un adeguato grado di diversificazione in termini di età, genere, provenienza geografica, esperienze professionali dei Consiglieri di Amministrazione al fine di assicurare una pluralità di approcci e di analisi delle problematiche poste all’ordine del giorno e, per tale via, garantire un governo efficace dei rischi in tutte le aree della banca. Il numero complessivo dei Consiglieri di Amministrazione proposto deve, quindi, garantire agli stessi di svolgere i propri compiti in maniera efficace ed efficiente, anche relativamente alle prassi operative da eseguire (procedure di convocazione, periodicità delle riunioni, partecipazione alle sedute); 2. al numero delle cariche che possono essere assunte dai Consiglieri di Amministrazione in società non concorrenti, secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge e di vigilanza e tenendo conto del grado di coinvolgimento richiesto agli stessi nell’ambito dell’ordinaria attività del Gruppo ed in quella delle società non concorrenti; 3. al profilo teorico professionale che devono possedere i candidati alla carica di Consiglieri di Amministrazione. A tal fine, il Comitato, dopo un esame approfondito e formalizzato, deve: 151 - esprimersi ex ante sulle competenze giuridiche, tecniche, amministrative ed economiche che i candidati devono possedere ai fini del corretto svolgimento delle mansioni cui sono proposti; - definire ex ante lo schema del questionario da sottoporre a ciascun candidato per la relativa compilazione. Tale schema dovrà contenere i campi relativi agli aspetti qualitativi che si richiedono per la mansione, il grado di conoscenza e le esperienze lavorative maturate (ciò a prescindere ed in aggiunta ai requisiti di professionalità previsti, ai fini della carica, dalle vigenti disposizioni); - assistere il Consiglio di Amministrazione nell’analisi ex post dei profili teorici e dei questionari compilati dai candidati, ai fini della verifica di adeguatezza della composizione qualitativa come innanzi individuata nonché ai fini di individuare i candidati da eleggere; Banca CARIGE S.p.A. - Documento di Registrazione esprimere un parere sull’idoneità dei candidati da eleggere individuati dal Consiglio di Amministrazione. I risultati delle predette analisi svolte dal Comitato a supporto del Consiglio di Amministrazione, essendo la nomina dei Consiglieri di competenza dell’Assemblea, devono essere portati a conoscenza dei soci al fine di consentire agli stessi di scegliere i candidati a consigliere tenendo conto delle professionalità che devono possedere i medesimi candidati. La proposta dei candidati formulata dai soci o dal Consiglio di Amministrazione deve essere accompagnata da un curriculum necessario per individuare il profilo teorico adeguato a ciascun candidato e per consentire al Comitato Nomine di formulare il proprio parere. I soci possono svolgere proprie valutazioni e, quindi, definire la composizione ottimale del Consiglio di Amministrazione presentando candidature coerenti con le suddette valutazioni. I risultati delle analisi svolte, unitamente ai pareri del Comitato Nomine, sono trasmessi alla Banca d’Italia. Infine, in caso di cooptazione degli amministratori, il procedimento svolto dal Consiglio per individuare preventivamente il profilo teorico degli amministratori da cooptare e quello successivo per verificare la rispondenza qualitativa del Consiglio devono essere portati a conoscenza, unitamente al parere del Comitato Nomine, alla Assemblea nella prima seduta utile dopo la cooptazione; 4. alla nomina ed alla revoca dell’Amministratore Delegato; 5. alla designazione degli Esponenti aziendali (Amministratori e Sindaci) nelle società del Gruppo; 6. alla nomina dei soggetti cui affidare i ruoli e le responsabilità di Dirigente e di funzioni aziendali (comprese quelle di controllo), secondo quanto al riguardo previsto dalle disposizioni di legge e di vigilanza nelle diverse materie aziendali; 7. alle eventuali sostituzioni dei componenti del Comitato Esecutivo e dei Comitati istituiti nell’ambito del Consiglio di Amministrazione, che si rendano necessarie durante la permanenza in carica del Comitato; 8. al piano da redigere in materia di formazione dei componenti del Comitato e del Consiglio di Amministrazione nel suo insieme proponendo al riguardo specifici piani; 9. al piano da definire per la successione dei Vertici dell’Esecutivo prevedendo al riguardo il procedimento da seguire. In tale contesto, il Comitato Nomine effettua attività istruttoria nel caso in cui il Consiglio di Amministrazione decidesse di adottare i piani di successione dei Vertici dell’Esecutivo (Amministratore Delegato e Dirigenti) ed in caso di loro cessazione per scadenza di mandato o per qualsiasi altra causa al fine di garantire la continuità aziendale ed evitare ricadute economiche e di reputazione. Il Comitato Nomine supporta gli Organi aziendali nell’autovalutazione dei processi di pertinenza degli stessi e verifica: - almeno semestralmente, la conformità normativa e la conformità operativa del processo svolto dallo stesso Comitato rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e di vigilanza recepite nel presente regolamento e, per tale via, accerta l’adeguatezza dei singoli componenti a svolgere il proprio ruolo; - la presenza in capo ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale dei requisiti richiesti dalle disposizioni di legge e di Vigilanza, prima e dopo la loro nomina; - la sussistenza, in capo ai candidati alla carica di Consigliere di Amministrazione, del profilo teorico (professionalità, conoscenze ed esperienze) ritenuto ottimale per coprire le predette cariche. Modello di organizzazione e gestione ex Decreto Legislativo 231 e Organismo di Vigilanza Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato il documento “Modelli di organizzazione e gestione della Banca Carige S.p.A.Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, ai sensi del D. Lgs. 231/2001”, (il “Modello”) nel quale viene descritta l’articolazione dei modelli di organizzazione e gestione della Banca (poteri delegati, regolamento dei servizi, codici di comportamento, ecc.) e vengono esaminate nel dettaglio le diverse fattispecie di reato, individuando per ciascuna (o gruppo di fattispecie analoghe) le aree a rischio e le specifiche misure di prevenzione previste dai modelli suddetti. 152 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Il Modello è volto a prevenire il compimento, nell’interesse o a vantaggio della Banca, sia da parte di soggetti apicali sia da parte di dipendenti, delle fattispecie di reato ritenute rilevanti ai sensi della normativa di riferimento e viene tempo per tempo aggiornato in virtù di eventuali modifiche intervenute alla legislazione applicabile in materia. Il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei Modelli di organizzazione e gestione della Banca e di curarne l’aggiornamento, la revisione e/o l’affinamento è affidato all’Organismo di Vigilanza dell’Emittente, costituito ai sensi del Decreto Legislativo 231. Nello svolgimento dei propri compiti, attribuitigli in via esclusiva al fine di garantire una maggiore obiettività ed imparzialità di giudizio e valutazione, l’Organismo di Vigilanza dispone di specifici poteri di iniziativa e di controllo. Attraverso la propria continuità di azione l'Organismo, quale struttura dedicata all’attività di vigilanza sul Modello, deve garantire il monitoraggio costante sulla concreta attuazione dello stesso. L’Organismo di Vigilanza è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 maggio 2016, con durata coincidente a quella del Consiglio stesso (e quindi fino alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2015) e comunque fino alla nomina di un nuovo Organismo di Vigilanza. Alla Data del Documento di Registrazione, l’Organismo di Vigilanza è composto da due esperti in materia di diritto civile e/o penale e/o in materia bancaria, finanziaria e assicurativa (Prof. Adalberto Alberici, che riveste il ruolo di Presidente e Avv. Massimo Leandro Boggio), nonché dal Responsabile pro tempore della Funzione di Internal Audit della Banca. L’Organismo di Vigilanza ha inoltre il compito di presiedere all'aggiornamento, alla revisione e/o all'affinamento dei Modelli di organizzazione e gestione, anche effettuando, se necessario, specifiche segnalazioni al Consiglio di Amministrazione. L'Organismo di Vigilanza dovrà inoltre proporre e verificare le iniziative più idonee a diffondere presso gli Organi di Banca Carige, tra il personale e i fornitori di beni e servizi della stessa società, la conoscenza ed il rispetto del Codice Etico aziendale e dei Modelli di organizzazione e gestione. L'Organismo di Vigilanza dispone di autonomi poteri di iniziativa e di controllo da esercitare secondo il principio dell’indipendenza. Per quanto riguarda, in particolare, i poteri di iniziativa, l’Organismo di Vigilanza si avvale della Funzione di Internal Audit anche attribuendole, se valutato utile o necessario, mandati generali o specifici di verifica per proprio conto. Per l’autonomia e l’indipendenza che caratterizzano il suo mandato, l’Organismo di Vigilanza di Banca Carige risponde esclusivamente al Consiglio di Amministrazione della Società, risultando quindi collocato come unità di staff allo stesso in una posizione assolutamente svincolata da altre linee di riporto gerarchico. Ciascun dipendente o collaboratore è tenuto a segnalare all’Organismo di Vigilanza per iscritto e in forma non anonima ogni ritenuta violazione del Codice Etico, nonché dei Modelli di organizzazione e gestione di Banca Carige. Devono essere assicurati la riservatezza della procedura ed il diritto degli interessati che devono essere ascoltati dall'Organismo in merito alla segnalazione, prima che vengano assunte specifiche determinazioni contro di essi. All’Organismo di Vigilanza spetta anche il compito di segnalare al Consiglio di Amministrazione l'opportunità di procedere a revisioni o affinamenti del Codice Etico. Delle violazioni del Codice Etico e/o dei modelli di organizzazione e gestione emerse a seguito della sua attività di monitoraggio, ovvero a motivo delle segnalazioni pervenute, l’Organismo di Vigilanza informa con tempestività i competenti Organi o Funzioni Aziendali nonché, ove del caso, il Consiglio di Amministrazione, ciò anche in vista dell’adozione di eventuali provvedimenti sanzionatori sollecitati alla Banca e che essa potrà eventualmente assumere secondo le modalità previste dalla legge e/o dal contratto. L'Organismo di Vigilanza riferisce direttamente del proprio operato al Consiglio di Amministrazione al quale rassegna Relazioni semestrali, indicativamente in previsione delle sedute del Consiglio di Amministrazione di gennaio e di luglio di ogni anno. La mancata redazione di una relazione semestrale determina ipso facto la decadenza dell’Organismo. L'Organismo di Vigilanza, a mezzo del suo Presidente, potrà comunque riferire anche verbalmente, eventualmente anche tramite un suo delegato membro dell’Organismo di Vigilanza, al Consiglio di Amministrazione ed eventualmente al Collegio Sindacale ove valutato necessario e ogniqualvolta ritenuto utile. 153 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Collegio Sindacale Ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto, il Collegio Sindacale è composto da tre Sindaci effettivi e due supplenti nominati dall’Assemblea. Tutti i componenti del Collegio Sindacale sono in possesso dei requisiti di indipendenza, onorabilità e professionalità richiesti dalla disciplina applicabile. Il Collegio Sindacale ha verificato con esito positivo il possesso dei requisiti di onorabilità professionalità e indipendenza in capo ai propri membri in conformità a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina. Il Collegio Sindacale in carica è stato nominato dall’Assemblea ordinaria del 30 aprile 2014, fatto salvo per il Sindaco effettivo Remo Dominici, nominato dall’Assemblea ordinaria del 31 marzo 2016. Il mandato di tutti i membri del Collegio Sindacale scadrà alla data dell’Assemblea che verrà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016. In data 15 maggio 2014 il Dott. Vittorio Rocchetti, nominato Sindaco supplente dall’Assemblea del 30 aprile 2014, è subentrato nella qualifica di Sindaco effettivo al Dott. Diego Maggio, dichiarato decaduto dalla carica, ai sensi dell’articolo 148 del TUF, dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014. L’Assemblea ordinaria del 23 aprile 2015 ha quindi deliberato la necessaria integrazione del Collegio Sindacale, ai sensi dell’articolo 2401 del Codice Civile e in conformità a quanto previsto dall’articolo 26 dello Statuto, nominando quale Sindaco effettivo il Dott. Vittorio Rocchetti e quale Sindaco supplente il Dott. Diego Maggio (per il quale era nel frattempo venuta meno la causa di decadenza a suo tempo accertata dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014), il quale ha rassegnato le dimissioni dalla carica in data 18 settembre 2015. L’Assemblea ordinaria dei soci del 31 marzo 2016 ha da ultimo deliberato la necessaria integrazione del Collegio Sindacale ai sensi dell’art. 2401 del Codice Civile, nominando quale Sindaco supplente l’Avv. Remo Dominici. In data 22 aprile 2016 l’Avv. Remo Dominici è subentrato nella qualifica di Sindaco effettivo al Dott. Vittorio Rocchetti, che ha rassegnato le dimissioni dalla carica in data 22 aprile 2016. I componenti del Collegio Sindacale sono indicati nella tabella che segue. Carica Nome e Cognome Luogo e data di nascita Presidente Dott. Stefano Lunardi Genova – 23 dicembre 1971 Sindaco effettivo Dott.ssa Maddalena Costa Genova – 15 ottobre 1964 Sindaco effettivo Avv. Remo Dominici Palermo – 27 aprile 1957 Sindaco supplente Dott. Francesco Isoppi Carrara (MS) – 7 giugno 1968 I membri del Collegio Sindacale sono tutti domiciliati per la carica presso la sede sociale della Banca in Genova, Via Cassa di Risparmio 15. Viene di seguito riportato un breve curriculum vitae di ogni Sindaco, dal quale emergono la competenza e l’esperienza maturate in materia di gestione aziendale. – Stefano Lunardi, laureato in Economia e Commercio, iscritto all’albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e al registro dei Revisori Contabili, ricopre incarichi di amministrazione e controllo in numerose società: attualmente è, tra l’altro, Presidente del Collegio Sindacale di Banca Carige Italia S.p.A., di Banca Cesare Ponti S.p.A., di Creditis Servizi Finanziari S.p.A., di Italiana Editrice S.p.A. (La Stampa - Il Secolo XIX), di Nexta S.r.l., di PubliKompass S.p.A. e di Casasco & Nardi S.p.A., Sindaco effettivo di diverse società del Gruppo ERG (Erg Power S.r.l., Erg Renew Operations & Maintenance S.r.l., diverse società-veicolo attive nella produzione di energia da fonte rinnovabile), di ulteriori società del Gruppo Banca Carige (Carige Covered Bond s.r.l., Centro Fiduciario C.F. S.p.A.), di Bombardier Transportation Italy S.p.A., di Bombardier Transportation (Holdings) Italy S.p.A., di CIFA S.p.A., Beintoo S.p.A., SedApta s.r.l. e Centro S.p.A. partecipate da fondi di investimento, di Ga.Ma. S.p.A. e Il Quadrifoglio S.p.A., di Infinity Technology Solutions S.p.A. E' inoltre stato amministratore indipendente in società quotate, in società di revisione, e amministratore in procedure ai sensi dell’art. 2409 del Cod. Civ. – Maddalena Costa, laureata in Scienze Politiche, indirizzo Politico-Economico, iscritta all’albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e al registro dei Revisori Contabili, attualmente è Partner dello Studio Tributario e 154 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Societario associato al network internazionale Deloitte e ricopre incarichi di controllo in numerose società. In particolare è Sindaco effettivo di Banca Carige Italia, di Creditis Servizi Finanziari S.p.A., del Centro Fiduciario CF S.p.A., di Carige Covered Bond S.r.l. nonché in altre primarie società appartenenti a gruppi nazionali e internazionali, tra le quali Costa Crociere S.p.A., D’Appolonia S.p.A., Galleria Cinisello S.r.l., Politeama S.p.A., Premuda S.p.A., Rina Services S.p.A. e Soa Rina Organismo di Attestazione S.p.A., nonché Presidente del Collegio Sindacale di società tra le quali Interporto Rivalta Scrivia S.p.A., Rivalta Terminal Europa S.p.A. e Francesco Panarello – Biscotti e Panettoni S.p.A. – Remo Dominici, laureato in giurisprudenza, avvocato iscritto all’Albo degli avvocati e procuratori legali di Palermo e successivamente di Genova, ha esercitato la professione legale presso primario studio italiano specializzato in diritto fiscale e tributario ed è stato titolare di diversi incarichi di docenza di diritto finanziario e tributario presso Università italiane e nell’ambito di master di specializzazione: attualmente è Membro del Consiglio di Amministrazione della Viglienzone Adriatica S.p.A.. Attualmente è Sindaco effettivo di Banca Carige Italia S.p.A., di Banca Cesare Ponti S.p.A. e di Creditis Servizi Finanziari S.p.A.. – Francesco Isoppi, laureato in Economia aziendale, iscritto all’albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e al registro dei Revisori Contabili, ricopre incarichi di amministrazione e controllo in diverse società: attualmente è, tra l’altro, Presidente del Collegio Sindacale di Carige Covered Bond S.r.l., Sindaco effettivo della Argo Mortgage 2 S.r.l., della R.E.D. Graniti S.p.A. e della Marmi Carrara S.r.l., Presidente del Collegio Sindacale della D.Wire S.r.l. Nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha rapporti di parentela con gli altri componenti del Collegio Sindacale, con i membri del Consiglio di Amministrazione, con il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e con i principali Dirigenti dell’Emittente. La seguente tabella indica, alla Data del Documento di Registrazione, le principali società di capitali o di persone in cui i membri del Collegio Sindacale dell’Emittente siano stati membri degli organi di amministrazione, direzione o vigilanza, ovvero soci, negli ultimi cinque anni, con l’indicazione circa la permanenza nella carica stessa e della partecipazione alla Data del Documento di Registrazione. 155 Nome e Cognome Cariche ricoperte Stefano Lunardi Presidente C.S. Banca Carige Italia S.p.A. Presidente C.S. Banca Cesare Ponti S.p.A. Presidente C.S. Creditis Servizi Finanziari S.p.A. Presidente C.S. BMI S.r.l. Presidente C.S. Casasco e Nardi S.p.A. Presidente C.S. Italiana Editrice S.p.A. Presidente C.S. Nexta S.r.l. Presidente C.S. PubliKompass S.p.A. Presidente C.S. Radio 19 S.r.l. Sindaco effettivo Centro Fiduciario C.F. S.p.A. Sindaco effettivo BEINTOO S.p.A. Sindaco effettivo Bombardier Transportation Italy S.p.A. Sindaco effettivo Bombardier Transportation (Holdings) Italy S.p.A. Sindaco effettivo Centro S.p.A. Sindaco effettivo C.I.F.A. S.p.A. Banca CARIGE S.p.A. Nome e Cognome Maddalena Costa 156 Documento di Registrazione Cariche ricoperte Sindaco effettivo ERG Eolica Adriatica S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Amaroni S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Basilicata S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Campania S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Faeto S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Fossa del Lupo S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica Ginestra S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica San Cireo S.r.l. Sindaco effettivo ERG Eolica San Vincenzo S.r.l. Sindaco effettivo ERG Power S.r.l. Sindaco effettivo ERG Renew Operations & Maintenance S.r.l. Sindaco effettivo GA.MA S.p.A. Sindaco effettivo Green Vicari S.r.l. Sindaco effettivo Il Quadrifoglio S.p.A. Sindaco effettivo Infinity Technology Solutions S.p.A. Sindaco effettivo Sedapta S.r.l. Amm. Unico Immobiliare Genuensis S.r.l. Presidente e Socio Closing Selesta S.r.l. Amministratore e Socio Immobiliare Macaggi S.r.l. Presidente C.S. Francesco Panarello - Biscotti e Panettoni - S.p.A. Presidente C.S. Fuorimuro Servizi Portuali e Ferroviari S.r.l. Presidente C.S. Interporto Rivalta Scrivia S.p.A. Presidente C.S. Rivalta Terminal Europa S.p.A. Sindaco effettivo Banca Carige Italia S.p.A. Sindaco effettivo Creditis Servizi Finanziari S.p.A. Sindaco effettivo Carige Covered Bond S.r.l. Sindaco effettivo Centro Fiduciario CF S.p.A. Sindaco effettivo Blufin S.p.A. Sindaco effettivo Costa Crociere S.p.A. Sindaco effettivo D’Appolonia S.p.A. Sindaco effettivo Ecocat Italia S.r.l. Sindaco effettivo Galleria Cinisello S.r.l. Banca CARIGE S.p.A. Nome e Cognome Remo Dominici Francesco Isoppi Documento di Registrazione Cariche ricoperte Sindaco effettivo Halley Partecipazioni S.p.A. Sindaco effettivo Marsupio S.p.A. Sindaco effettivo Patrimonio Real Estate S.p.A. Sindaco effettivo Politeama S.p.A. Sindaco effettivo Premuda S.p.A. Sindaco effettivo Rina Services S.p.A. Sindaco effettivo S. Andrea S.p.A. Sindaco effettivo S.I.L.T. - S.r.l. - Sistemi Integrati di Logistica e Trasporto Sindaco effettivo Soa Rina Organismo di Attestazione S.p.A. Sindaco effettivo GEO S.p.A. Sindaco effettivo Banca Cesare Ponti S.p.A. Sindaco effettivo Banca Carige Italia S.p.A. Sindaco Effettivo Creditis Servizi Finanziari S.p.A. Consigliere Viglienzone Adriatica S.p.A. Amministratore e Socio I.De.A. S.r.l. Consigliere Società Apuana Marmi - S.A.M. S.r.l. Presidente C.S. D.Wire S.r.l. Presidente C.S. Carige Covered Bond S.r.l. Sindaco effettivo Argo Mortgage 2 S.r.l. Sindaco effettivo Marmi Carrara S.r.l. Sindaco effettivo Massarosa Golf S.r.l. in liq. Sindaco effettivo RED Graniti S.p.A. Sindaco effettivo S.T.A. S.r.l. I principali Dirigenti La seguente tabella riporta le informazioni concernenti i principali Dirigenti dell’Emittente alla Data del Documento di Registrazione. 157 Nome e Cognome Luogo e data di nascita Anzianità di servizio Rag. Gabriele Delmonte (Chief Lending Officer) Dott. Claudio Gargiullo (Chief Commercial Officer) Dott.ssa Sofia Maranini (Chief Operating Officer) Parma – 18 maggio 1961 11 maggio 1993 Roma – 17 novembre 1954 1° ottobre 2014 Genova – 17 agosto 1963 3 giugno 1986 Banca CARIGE S.p.A. Dott. Mauro Mangani (Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari) Documento di Registrazione Genova – 27 marzo 1974 5 marzo 2016 Detti Dirigenti sono domiciliati per la carica presso la sede sociale di Banca Carige in Genova, Via Cassa di Risparmio 15. 9.2 “Conflitti di interesse” Si segnala che, alla data del 30 aprile 2016, alcuni membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché dei principali Dirigenti dell’Emittente detengono, direttamente o indirettamente, Azioni ordinarie della Società e/o ricoprono cariche sociali in società che detengono una partecipazione nell’Emittente. In particolare: (i) il Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, Vittorio Malacalza, detiene direttamente, n. 1.250.000 azioni ordinarie dell’Emittente 30; (ii) il Consigliere Remo Angelo Checconi detiene direttamente n. 2.208 azioni ordinarie dell’Emittente; (iii) il Consigliere Alberto Mocchi detiene direttamente n. 500 azioni ordinarie dell’Emittente; (iv) il Consigliere Luciano Pasquale detiene direttamente n. 50.000 azioni ordinarie dell’Emittente; (v) il Consigliere Lucia Venuti detiene direttamente n. 8.000 azioni ordinarie dell’Emittente; (vi) il Presidente del Collegio Sindacale, Stefano Lunardi, detiene direttamente n. 5.030 azioni ordinarie dell’Emittente. Fatto salvo quanto indicato, alla Data del Documento di Registrazione, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nessun membro del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, né alcuno dei principali Dirigenti è portatore di interessi in potenziale conflitto con gli obblighi derivanti dalla carica o dalla qualifica ricoperta all’interno dell’Emittente o del Gruppo. Al riguardo si evidenzia che i soggetti sopra indicati, nei casi di deliberazione e/o esecuzione di operazioni in potenziale conflitto di interessi e/o con parti correlate o soggetti collegati, sono tenuti all’osservanza sia delle disposizioni normative applicabili, sia dei regolamenti interni emanati ai sensi della disciplina di settore e del Codice di Autodisciplina delle società quotate. In particolare: 30 ai sensi dell’articolo 2391 del Codice Civile e dell’articolo 53, comma 4, del TUB, ogni Amministratore deve dare notizia agli altri Amministratori e al Collegio Sindacale di ogni interesse che, per conto proprio o di terzi, abbia in una determinata operazione della Società, precisandone la natura, i termini, l’origine e la portata; la deliberazione del Consiglio di Amministrazione deve adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza per la Società dell’operazione; ai sensi dell’articolo 2391-bis del Codice Civile, del Regolamento Parti Correlate e della normativa Banca d’Italia sui soggetti collegati, la Società si è dotata di un Regolamento aziendale del processo parti correlate e soggetti collegati, da ultimo aggiornato nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 3 marzo 2015. Il predetto regolamento individua: (i) procedure che assicurano la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate, ai sensi di quanto previsto dal “Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate” adottato dalla Consob e (ii) procedure da applicarsi da parte delle banche del Gruppo dirette a preservare l’integrità dei processi decisionali nelle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della normativa in materia di “Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati” emanata dalla Banca d’Italia; la Banca ha inoltre approvato, ai sensi della normativa Banca d’Italia sui soggetti collegati, il documento “Politiche interne in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati”, che individua: (i) in relazione alle caratteristiche operative e alle strategie della Banca e del Gruppo, i settori di Come da comunicazione al mercato del 27 settembre 2016, in data 23 settembre il Vice Presidente Vittorio Malacalza ha acquistato ulteriori n. 50.000 azioni ordinarie dell’Emittente ad un prezzo di Euro 0,286. 158 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione attività e le tipologie di rapporti di natura economica, anche diversi da quelli comportanti assunzione di attività di rischio, in relazione ai quali possono determinarsi conflitti d’interesse; (ii) livelli di propensione al rischio coerenti con il profilo strategico e le caratteristiche organizzative della Banca o del Gruppo Bancario Banca Carige; (iii) processi organizzativi atti a identificare e censire in modo completo i soggetti collegati e a individuare e quantificare le relative transazioni in ogni fase del rapporto; (iv) processi di controllo atti a garantire la corretta misurazione e gestione dei rischi assunti verso soggetti collegati e a verificare il corretto disegno e l’effettiva applicazione delle politiche interne; Banca Carige ha definito, ai sensi della normativa stabilita dall’articolo 136 del TUB, una specifica procedura per l’approvazione di operazioni che comportino obbligazioni di esponenti aziendali: la procedura è attualmente applicata dalle banche del Gruppo per la deliberazione delle pratiche concernenti i rispettivi esponenti (Amministratore, Sindaco o Direttore Generale), che configurino una obbligazione di qualsiasi natura, diretta o indiretta, degli esponenti medesimi nei confronti della banca di appartenenza. Al 30 giugno 2016 risultavano in essere crediti per cassa e garanzie rilasciate in favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei principali Dirigenti da parte di Banca Carige e dalle società da essa controllate, ripartite come indicato nella seguente tabella. (dati in Euro migliaia) 30/06/2016 Amministratori crediti per cassa garanzie 1.690 Sindaci crediti per cassa garanzie 621 Principali Dirigenti crediti per cassa garanzie 199 - Si riporta di seguito un dettaglio della tipologia di operazioni alla medesima data, riportate complessivamente nella tabella precedente con la dicitura “crediti per cassa”. (dati Euro migliaia) Conti correnti (senza garanzie) Smobilizzo di crediti Leasing Mutui chirografari Mutui e conti correnti ipotecari Amministratori Sindaci Principali Dirigenti - - - - - 56 Totale crediti per cassa Incidenza sul corrispondente aggregato di bilancio consolidato 1.690 1.690 621 621 n.s. 143 199 n.s. Per completezza informativa in merito alle alle operazioni con parti correlate, si rinvia alla nota integrativa consolidata parte H pag. 395 e ss del Bilancio Consolidato 2014, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2014/bilancio-2014.pdf, e alla nota integrativa consolidata parte H pag. 362 e ss del Bilancio Consolidato 2015, incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf 159 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 10. PRINCIPALI AZIONISTI 10.1 “Informazioni relative agli assetti proprietari” Alla Data del Documento di Registrazione, il capitale sociale interamente sottoscritto e versato dell’Emittente è pari a Euro 2.791.421.761,37, suddiviso in n. 830.181.175 azioni prive dell’indicazione del valore nominale, di cui n. 830.155.633 Azioni Ordinarie e n. 25.542 Azioni di Risparmio convertibili in Azioni Ordinarie. Sulla base delle risultanze del libro soci, delle comunicazioni ricevute ai sensi della normativa applicabile e delle altre informazioni a disposizione della Società, gli azionisti che, direttamente o indirettamente, detengono partecipazioni superiori al 3% del capitale sociale ordinario sono i seguenti: Dichiarante ovvero soggetto posto al vertice della catena partecipativa Quota % di cui Senza Voto 17,588 0 VOLPI GABRIELE 6,001 0 TOSCAFUND ASSET MANAGEMENT LLP 5,119 0 71,292 0 MALACALZA INVESTIMENTI SRL ALTRI AZIONISTI Gli aggiornamenti relativi alle informazioni sui principali azionisti sono pubblicati sul sito internet dell’Emittente http://www.gruppocarige.it/wpsgrp/portal/istituzionale/carige-ist-ita/investor-relations/azionariato. 10.2 Eventuali accordi dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell'assetto di controllo dell'emittente Fatto salvo quanto di seguito indicato con riferimento al Patto Parasociale (come infra definto), alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente non è a conoscenza della presenza di accordi o altri patti parasociali tra gli azionisti che abbiano ad oggetto le azioni dell’Emittente dalla cui attuazione possa scaturire in futuro una variazione dell’assetto di controllo della stessa, che pongano limiti al trasferimento delle azioni, che prevedano l’acquisto delle azioni o di strumenti finanziari che attribuiscano diritti di acquisto o di sottoscrizione delle stesse o che, comunque, abbiano per oggetto o per effetto l’esercizio, anche congiunto, di un’influenza dominante sull’Emittente. Per quanto a conoscenza dell’Emittente (i) in data 8 maggio 2015 la Fondazione Carige e Malacalza Investimenti S.r.l. (“Malacalza Investimenti”), società interamente posseduta dalla famiglia Malacalza, hanno sottoscritto un contratto avente ad oggetto il trasferimento in favore di Malacalza Investimenti di n. 1.067.593.081 Azioni Carige (31) detenute dalla 32 Fondazione rappresentative di circa il 10,5% ( ) del capitale sociale ordinario dell’Emittente, a favore di Malacalza Investimenti, e hanno contestualmente sottoscritto un patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122, commi 1 e 5, lettera a) del TUF (il “Patto Parasociale”). Il prezzo di vendita della suddetta partecipazione è stato fissato in complessivi Euro 66.190.771,022 (pari a Euro 0,062 per azione) e non è soggetto a revisioni o aggiustamenti di sorta. Alla Data del Documento di Registrazione sono conferite al Patto Parasociale, complessivamente, n. 162.272.704 Azioni Carige, pari a circa il 19,547% del capitale sociale ordinario con diritto di voto dell’Emittente, di cui: (i) n. 16.268.080 (31) Si segnala che il numero di azioni sopra riportato, oggetto del contratto dell’8 maggio 2015 tra la Fondazione e Malacalza Investimenti, non tiene conto del Raggruppamento eseguito, successivamente alla stipula di detto contratto, in data 18 maggio 2015. (32) Le Azioni Carige cedute a Malacalza Investimenti a seguito del perfezionamento dell’aumento di capitale in natura corrispondono al 10,3% del capitale sociale ordinario dell’Emittente. 160 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione azioni ordinarie di titolarità della Fondazione Carige, pari a circa l’1,96% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente e (ii) n. 146.004.624 azioni ordinarie di titolarità di Malacalza Investimenti, pari a circa il 17,588% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente. Il Patto Parasociale ha ad oggetto la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente e obblighi di consultazione tra i paciscenti e prevede, in particolare: (a) l’impegno di Malacalza Investimenti a presentare e votare una lista nella quale sarà indicato, nella terza posizione, il nominativo di un candidato consigliere designato dalla Fondazione, a condizione che la Fondazione medesima detenga, al momento della presentazione della lista, una partecipazione in Banca Carige superiore allo 0,30% del capitale sociale; nonché l’impegno della Fondazione a votare detta lista. La persona designata al suddetto fine dalla Fondazione dovrà possedere caratteristiche di adeguata onorabilità, competenza e professionalità e dovrà ricevere il gradimento di Malacalza Investimenti, gradimento che potrà essere negato solo per comprovate circostanze che evidenzino l’assenza di una o più delle caratteristiche sopra indicate. Al riguardo si segnala che la nomina del Consiglio di Amministrazione da parte dell’Assemblea Ordinarie della Banca tenutasi lo scorso 31 marzo 2016 è avvenuta in conformità a quanto previsto dal Patto Parasociale (per maggiori informazioni al riguardo si veda il precedente Capitolo IX, Paragrafo 9.1 del Documento di Registrazione). (b) l’impegno dei paciscenti a consultarsi preventivamente con riguardo alle seguenti materie oggetto di delibera, rispettivamente, dell’Assemblea o del Consiglio di Amministrazione di Banca Carige: (i) linee strategiche e piani industriali; (ii) fusione o scissione; (iii) trasferimento di partecipazioni in società controllate; (iv) cessione di rami d’azienda; (v) modifiche statutarie; (vi) aumenti del capitale sociale; (vii) nomina dell’Amministratore Delegato. Il Patto Parasociale avrà una durata pari a tre anni dalla data di sottoscrizione dello stesso e sarà automaticamente etacitamente rinnovato alla scadenza per ulteriori periodi di tre anni, salva la facoltà di disdetta di ciascuno dei paciscenti, da esercitarsi con almeno sei mesi di preavviso rispetto alla scadenza. Si segnala che, ai sensi del Patto Parasociale, qualora una delle parti raggiunga accordi o intese, di qualsiasi natura, con soggetti terzi tali da determinare l’insorgere di un obbligo solidale delle parti medesime di promuovere l’offerta pubblica d’acquisto totalitaria sulle Azioni Carige ai sensi della normativa di volta in volta vigente, le disposizioni del Patto Parasociale cesseranno automaticamente di ogni efficacia. Per maggiori informazioni in merito al Patto Parasociale si rimanda all’estratto e alle informazioni essenziali aggiornate, disponibili sul sito internet di Consob www.consob.it, nonché sul sito internet dell’Emittente www.gruppocarige.it, sezione Governance/Azionariato. *** Per completezza si segnala che, per quanto a conoscenza dell’Emittente: (i) in data 7 luglio 2015 Coop Liguria S.c.c., Talea Società di Gestione Immobiliare S.p.A., Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara hanno sottoscritto un patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122, commi 1 e 5, lettera b) del TUF. Alla Data del Documento di Registrazione sono conferite a detto patto parasociale, complessivamente, n. 34.578.539 Azioni Carige, pari a circa il 4,17% del capitale sociale ordinario dell’Emittente, di cui: (i) n. 3.281.800 Azioni Ordinarie di titolarità di Coop Liguria S.c.c., pari a circa lo 0,40% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente; (ii) n. 11.016.912 Azioni Ordinarie di titolarità di Talea Società di Gestione Immobiliare S.p.A., pari a circa l’1,33% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente; (iii) n. 10.542.979 Azioni Ordinarie di titolarità di Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona, pari a circa l’1,27% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente e (iv) n. 9.736.848 Azioni Ordinarie di titolarità di Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, pari a circa l’1,17% del capitale sociale con diritto di voto dell’Emittente. Nessuno tra i paciscenti è titolare di Azioni Carige non apportate al patto parasociale. Il predetto patto parasociale ha ad oggetto l’impegno dei paciscenti a: (i) presentare una lista per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione in cui indicare un numero di candidati compreso tra 2 (due) e 4 (quattro), designati di comune accordo tra i paciscenti, (ii) presentare una lista per il rinnovo del Collegio Sindacale in cui indicare un 161 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione candidato alla carica di Sindaco effettivo e un candidato alla carica di Sindaco supplente, su cui dovrà esservi il comune accordo dei paciscenti, (iii) votare a favore delle liste di candidati presentate in conformità a quanto indicato sub (i) e (ii). Il patto prevede, inoltre, un reciproco diritto di prelazione dei paciscenti in caso di alienazione delle Azioni Carige detenute. Il patto avrà una durata pari a tre anni dalla data di sottoscrizione dello stesso e sarà tacitamente rinnovato alla scadenza per un ulteriore periodo di tre anni, salva la facoltà di disdetta da esercitarsi con almeno tre mesi di preavviso rispetto alla scadenza: il patto non potrà più essere rinnovato tacitamente decorso il secondo triennio. Per maggiori informazioni in merito al predetto patto parasociale si rimanda all’estratto e alle informazioni essenziali disponibili sul sito internet di Consob www.consob.it, nonché sul sito internet dell’Emittente www.gruppocarige.it, sezione Governance/Azionariato. Al riguardo si segnala che, in occasione dell’Assemblea Ordinaria della Banca tenutasi in data 31 marzo 2016 e convocata, tra l’altro, per la nomina degli organi sociali, risulta essere stata presentata una lista in conformità a detto patto, dalla quale è stato nominato il Consigliere Remo Angelo Checconi. Per maggiori informazioni in merito al Consiglio di Amministrazione si rinvia al precedente Capitolo 9, Paragrafo 9.1. del Documento di Registrazione; (ii) in data 3 marzo 2016, Compania Financiera Lonestar SA, Spininvest S.r.l., Aldo Spinelli, Leila Cardellini e Roberto Spinelli hanno sottoscritto un patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122, comma 1, del TUF, avente efficacia fino al 31 marzo 2016 e ad oggetto l’impegno a presentare una lista congiunta per la nomina del Consiglio di Amministrazione di Banca Carige e a votare tale lista nell’Assemblea dei soci del 31 marzo 2016. Al patto risultano conferite complessivamente n. 62.867.520 Azioni Carige, pari al 7,5727% circa del capitale sociale ordinario dell’Emittente, così suddivise: (i) n. 49.817.520 Azioni detenute da Lonestar, pari al 6,0008% circa del capitale sociale; (ii) n. 4.400.000 Azioni detenute da Spininvest, pari allo 0,5300% circa del capitale sociale; (iii) n. 4.000.000 Azioni detenute da Aldo Spinelli, pari allo 0,4818% circa del capitale sociale; (iv) n. 4.300.000 Azioni detenute da Leila Cardellini, pari allo 0,5179% circa del capitale sociale; (v) n. 350.000 Azioni detenute da Roberto Spinelli, pari allo 0,0421% circa del capitale sociale. Al riguardo si segnala che, in occasione dell’Assemblea Ordinaria della Banca tenutasi in data 31 marzo 2016 e convocata, tra l’altro, per la nomina degli organi sociali, risulta essere stata presentata una lista in conformità a detto patto, dalla quale sono stati nominati i Consiglieri Claudio Calabi, Alberto Mocchi e Sara Armella. Per maggiori informazioni il merito al Consiglio di Amministrazione si rinvia al precedente Capitolo 9, Paragrafo 9.1. del Documento di Registrazione. Per maggiori informazioni in merito al predetto patto parasociale si rimanda all’estratto e alle informazioni essenziali disponibili sul sito internet di Consob www.consob.it, nonché sul sito internet dell’Emittente www.gruppocarige.it, sezione Governance/Azionariato. 162 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 11. INFORMAZIONI FINANZIARIE 11.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati Il Bilancio Consolidato 2015 e il Bilancio Consolidato 2014 sono incorporati mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e sono messi a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente agli indirizzi: http://carige.reportingcenter.it/sites/carige2012.annualreporting.it/files/allegati/relazione_finanziaria_annuale_2014.pdf, http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf, come indicato nel successivo Capitolo 14 "Documentazione a disposizione del pubblico", cui si fa rinvio. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento dei documenti sopra indicati ai sensi dell’articolo 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’articolo 28 del Regolamento (CE) n. 809/2004 nonché dell’articolo 7, comma 5, del Regolamento Emittenti. I Bilanci Consolidati, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005 n. 38, sono stati redatti secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ed in vigore alla data di chiusura dei rispettivi bilanci, nonché alle connesse interpretazioni (SIC/IFRIC), come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. I Bilanci Consolidati presentano dati di raffronto riesposti in applicazione di specifici principi contabili. Si segnala che in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2015, la Banca ha provveduto alla riesposizione degli schemi del conto economico, del prospetto della redditività complessiva e del rendiconto finanziario relativi all’esercizio al 31 dicembre 2014 a seguito delle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di non considerare tra gli asset in vendita le partecipazioni detenute in Banca Cesare Ponti e Creditis, in precedenza iscritte tra le attività in via di dismissione ai sensi dell’IFRS 5 – Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate (“IFRS 5”), confermando le stesse nell’ambito del perimetro del Gruppo Banca Carige. I saldi economici dell’esercizio 2014 sono stati riesposti nel Bilancio Consolidato 2015, rispetto ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014, per riflettere gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 5 (il “Bilancio Consolidato 2014 Riesposto”). Con riferimento ai dati patrimoniali inoltre, pur non essendo prevista dall’IFRS 5 la riesposizione dei saldi comparativi al 31 dicembre 2014, per consentire un confronto omogeneo, in aggiunta ai dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 sono stati riportati, esclusivamente nella relazione sull’andamento della gestione al 31 dicembre 2015, anche taluni dati patrimoniali comparativi riesposti. La Banca ha provveduto, nella relazione sull’andamento della gestione, ad illustrare la natura delle riesposizioni ed a presentare i prospetti di raccordo tra i dati storici pubblicati nel Bilancio Consolidato 2014 ed i dati riesposti. Le informazioni che derivano dalla riclassificazione dei dati in quanto contenute nella relazione sull’andamento della gestione del Gruppo non sono state assoggettate a revisione contabile ma sono state oggetto della verifica di coerenza con il bilancio consolidato. Nella relativa relazione di revisione, la Società di Revisione ha espresso, così come previsto dalle norme vigenti, il giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione del bilancio. A tal fine sono state svolte le procedure indicate dal principio di revisione 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob per l’esercizio 2014 e dal principio di revisione (SA Italia) n.7208 per l’esercizio 2015. Pertanto, in talune circostanze, potrebbero riscontrarsi, all’interno del Documento di Registrazione, diverse rappresentazioni numeriche delle medesime voci di bilancio. Potrebbe, inoltre, risultare difficile confrontare i dati finanziari dei bilanci assoggettati a revisione e quelli riclassificati e riesposti non assoggettati a revisione. Gli investitori sono, pertanto, invitati a prestare particolare attenzione in relazione a tali confronti. 11.2 Bilanci La presente sezione riporta ed incorpora mediante riferimento i dati del conto economico, dello stato patrimoniale e del rendiconto finanziario contenuti nel Bilancio Consolidato 2015 e Bilancio Consolidato 2014. 163 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Ulteriori informazioni sono fornite nei documenti finanziari messi a disposizione del pubblico secondo le modalità indicate nel successivo Capitolo 14 "Documenti a disposizione del pubblico". Per comodità di consultazione dei Bilanci Consolidati e delle relative relazioni sulla gestione inclusi per riferimento nel Documento di Registrazione, si riporta di seguito una tabella contenente indicazione delle pagine delle principali sezioni degli stessi. Bilancio Consolidato 2015 Relazione sulla gestione Stato patrimoniale consolidato Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato Rendiconto finanziario consolidato Politiche contabili Nota integrativa consolidata Relazione della Società di Revisione N. di pagina 12-75 78-79 80 81 82-83 84-85 92 93-374 378-380 Bilancio Consolidato 2014 Relazione sulla gestione Stato patrimoniale consolidato Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato Rendiconto finanziario consolidato Politiche contabili Nota integrativa consolidata Relazione della Società di Revisione N. di pagina 12-79 82-83 84 85 86-87 88-89 92 93-407 410-413 L’Emittente redige il bilancio individuale e il bilancio consolidato. I dati richiamati nel presente Capitolo del Documento di Registrazione, così come i dati contenuti negli altri Capitoli, sono quelli del bilancio consolidato in quanto i dati individuali della Banca non forniscono alcuna informazione aggiuntiva rispetto a quelli consolidati. 11.3 Revisione delle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati 11.3.1. Revisioni delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati Il Bilancio Consolidato 2015, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente del 3 marzo 2016, è stato assoggettato a revisione contabile da EY S.p.A., la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 8 marzo 2016. In tale relazione della Società di Revisione relativa al Bilancio Consolidato 2015 è presente il seguente richiamo d’informativa: “Si richiama l’attenzione su quanto indicato nella nota integrativa in merito alle iniziative di rafforzamento patrimoniale attuate al fine di rispettare i requisiti prudenziali fissati dalla Banca Centrale Europea (“BCE”) e ricomprese nell’ambito del Capital Plan sottoposta alla BCE ad esito del Comprehensive Assessment. Come descritto in nota integrativa, inoltre, la BCE in data 19 febbraio 2016 ha comunicato alla Banca, nella forma di draft decision, l’intenzione di adottare una decisione contenente la richiesta ai sensi del Regolamento UE 1024/2013 di predisporre un nuovo funding plan per far fronte alle esigenze di liquidità, un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni nonché un piano a medio termine che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del Gruppo. Sulla base delle valutazioni effettuate, pur tenendo in considerazione il contenuto della citata draft decision, gli amministratori hanno redatto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. Il nostro giudizio non contiene rilievi con riferimento a tali aspetti.” Il Bilancio Consolidato 2014, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente del 3 marzo 2015, è stato assoggettato a revisione contabile da EY S.p.A. la quale ha emesso la propria relazione senza rilievi in data 26 marzo 2015. In tale relazione della Società di Revisione relativa al Bilancio Consolidato 2014 è indicato quanto segue: “Il bilancio consolidato presenta ai fini comparativi i dati dell’esercizio precedente. Come illustrato nella nota integrativa, gli Amministratori hanno riesposto alcuni dati comparativi rispetto ai dati presentati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 da noi assoggettato a revisione contabile e sul quale avevamo emesso la relazione di revisione in data 3 aprile 2014. Le modalità di rideterminazione dei dati comparativi e la relativa informativa presentata nella nota integrativa sono state da noi esaminate ai fini dell’espressione del giudizio sul bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2014”. Nella medesima relazione della Società di Revisione è presente il seguente richiamo d’informativa “Gli Amministratori descrivono nella relazione sulla gestione ed in nota integrativa le iniziative di rafforzamento patrimoniale del Gruppo, che 164 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione includono la proposta di aumento di capitale a pagamento da offrire in opzione agli Azionisti per un importo massimo di Euro 850 milioni, volte a rispettare gli specifici obblighi in materia di fondi propri aggiuntivi imposti dalla Banca Centrale Europea”. Nella relazione della Società di Revisione relativa alla Relazione Finanziaria Semestrale è presente il seguente richiamo di informativa: “Si richiama l’attenzione sull’informativa fornita nel paragrafo “Politiche contabili – Continuità aziendale”delle note illustrative, nel quale sono illustrati gli elementi utilizzati dagli Amministratori ai fini della valutazione della continuità aziendale, inclusa l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in data 29 giugno 2016, del Piano Strategico 2016 – 2020 in adesione alla richiesta formulata dalla Banca Centrale Europea (“BCE”). Sulla base delle valutazioni effettuate, pur tenendo in considerazione il fatto che non è possibile escludere ulteriori richieste da parte della BCE e le incertezze conseguenti all’attuale contesto, gli Amministratori hanno redatto il bilancio consolidato semestrale abbreviato nel presupposto della continuità aziendale.” Le relazioni sopra richiamate sono inserite all’interno del Bilanci Consolidati dei relativi esercizi e della Relazione Finanziaria Semestrale ed incorporate mediante riferimento al presente Documento di Registrazione. 11.3.2 Altre informazioni finanziarie contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti Nel Documento di Registrazione non vi sono altre informazioni che siano state sottoposte a revisione legale dei conti da società incaricate da Banca Carige, ulteriori rispetto al Bilancio Consolidato 2015 e al Bilancio Consolidato 2014 riportati nel precedente Paragrafo 11.2 del presente Capitolo 11, cui si rinvia. La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 10 maggio 2016, è stata sottoposta a revisione contabile limitata. 11.3.3 Indicazioni di informazioni finanziarie contenute nel Documento di Registrazione non estratte dai bilanci dell’Emittente sottoposti a revisione Il Documento di Registrazione contiene informazioni estratte dal Bilancio Consolidato 2015 e dal Bilancio Consolidato 2014, entrambi assoggettati a revisione contabile, e della Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, la quale è stata sottoposta a revisione contabile limitata. Inoltre il Documento di Registrazione include altre informazioni finanziarie riclassificate e riesposte, nonché informazioni derivanti dalla contabilità della Banca, elaborate dall’Emittente e non sottoposte a revisione. 11.4 Data delle ultime informazioni finanziarie Le informazioni finanziarie più recenti riportate nel presente documento sono state tratte dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, sottoposta a revisione contabile limitata. Tale documentazione è incorporata mediante riferimento al presente Documento di Registrazione e messa a disposizione del pubblico. 11.5 Informazioni finanziarie infrannuali Le informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente, relative ai dati consolidati del Gruppo per il semestre chiuso al 30 giugno 2016 sono ricavabili dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016. La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 10 maggio 2016, incorporato mediante riferimento nel Documento di Registrazione, è disponibile sul sito internet di Banca Carige all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf. L’Emittente si avvale del regime di inclusione mediante riferimento del documento sopra indicato ai sensi dell’articolo 11 della Direttiva 2003/71/CE e dell’articolo 28 del Regolamento (CE) n. 809/2004 nonché dell’articolo 7, comma 5 del Regolamento Emittenti. 165 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Per comodità di consultazione della Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016, incluso per riferimento nel Documento di Registrazione, si riporta di seguito una tabella contenente indicazione delle pagine delle principali sezioni. Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 Relazione sulla gestione N. di pagina 8-20 Stato patrimoniale consolidato 23 Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni di patrimonio netto consolidato 24 Rendiconto finanziario consolidato 28 Politiche contabili 30 Nota integrativa consolidata Relazione della Società di Revisione 25 26 -98 La Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 presenta dati di raffronto riesposti in applicazione di specifici principi contabili. Si segnala, infine, che nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 si è provveduto a riesporre i dati di conto economico, della redditività complessiva e del rendiconto finanziario relativi al primo semestre 2015, a seguito della delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione in data 3 dicembre 2015 di non considerare tra gli asset in vendita la partecipazione detenuta in Creditis al 30 giugno 2015 iscritta in bilancio quale gruppo di attività in via di dismissione ai sensi dell’IFRS 5. In data 8 novembre 2016, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato il Resoconto intermedio di Gestione al 30 settembre 2016. Le informazioni finanziarie riguardanti le attività e le passività, la situazione finanziaria e i profitti e le perdite dell’Emittente, relative ai dati consolidati del Gruppo per il trimestre chiuso al 30 settembre 2016 sono disponibili sul Comunicato Stampa emesso dall’Emittente in pari data e disponibile sul sito internet di Banca Carige all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/comunicatistampa/2016/11_08 11.6. Procedimenti giudiziari e arbitrali L’Emittente ha costituito nel proprio bilancio consolidato un fondo per contenziosi legali destinato a coprire, tra l’altro, le passività che potrebbero derivare, secondo le indicazioni dei legali interni ed esterni, dalle vertenze giudiziali e da altro contenzioso in cui le banche del Gruppo sono parte (escluse le controversie di competenza dei gruppi di attività dismessi). Alla data del 30 giugno 2016, a fronte di un petitum di Euro 67,1 milioni e n. 470 contenziosi pendenti, il fondo per le controversie legali, ricompreso nei fondi per rischi ed oneri, era pari a Euro 21,5 milioni (Euro 22,5 milioni al 31 dicembre 2015, Euro 19,7 milioni al 31 dicembre 2014); detto fondo comprende quello appostato a fronte delle controversie in materia di anatocismo. Benché l’Emittente ritenga che il fondo rischi e oneri stanziato nel Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 e nel Bilancio Consolidato 2015 sia congruo e idoneo a coprire il potenziale rischio di soccombenza nelle cause passive in cui una o più banche del Gruppo sono parte, non si può escludere che le medesime possano essere in futuro tenute a far fronte a oneri e obblighi di risarcimento non coperti da detto fondo ovvero che l’importo accantonato possa non essere sufficiente a far fronte interamente agli oneri e alle richieste risarcitorie e restitutorie connesse al contenzioso pendente.In ogni caso, 166 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione l’Emittente non ritiene che le eventuali passività correlate all’esito delle vertenze in corso alla Data del Documento di Registrazione possano avere un impatto rilevante sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria del Gruppo. Di seguito si fornisce una sintetica descrizione dei procedimenti più significativi. Accertamenti ispettivi e procedimenti sanzionatori da parte di Banca d’Italia Nel 2012 la Banca d’Italia ha avviato un programma di ispezioni su gruppi bancari italiani di medie e grandi dimensioni, tra cui il Gruppo Carige, finalizzate alla valutazione delle politiche messe in atto dagli intermediari a fronte dell’aumento dei prestiti deteriorati, delle procedure interne per la determinazione delle rettifiche di valore su tali prestiti e dell’adeguatezza delle rettifiche stesse. In particolare l’accertamento nei confronti di Banca Carige è stato condotto dalla predetta Autorità di Vigilanza nel periodo dal 3 dicembre 2012 al 13 marzo 2013. In data 11 giugno 2013 Banca d’Italia ha consegnato al Consiglio di Amministrazione dell’Emittente il rapporto ispettivo contenente le risultanze dell’accertamento in cui venivano evidenziate per l’Emittente, in particolare, “risultanze parzialmente sfavorevoli, da iscrivere nel quadro del periodico processo di revisione prudenziale, riconducibili in sintesi a debolezze nella regolamentazione, nei presidi, nelle prassi in uso nonché all’esigenza di maggiori accantonamenti” a presidio del rischio di credito. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, esaminati gli interventi correttivi adottati o in corso di adozione relativamente ai vari profili oggetto delle risultanze ispettive, ha formulato, nei termini, le proprie considerazioni a Banca d’Italia con comunicazione dell’11 luglio 2013. Al riguardo si segnala che i maggiori accantonamenti richiesti, pari a Euro 238,1 milioni, erano stati integralmente recepiti nel Bilancio Consolidato 2012; di conseguenza la copertura dei fondi svalutativi dei crediti del Gruppo risultava pertanto significativamente irrobustita. Completato tale accertamento mirato al credito deteriorato, Banca d’Italia ha sottoposto l’Emittente e l’intero Gruppo Carige, dal 14 marzo 2013 al 26 luglio 2013, a una visita ispettiva ad ampio spettro rientrante nelle forme di controllo esercitate in base alle vigenti norme di legge in materia di vigilanza sulle banche. *** In data 2 settembre 2013 la Banca d’Italia ha consegnato al Consiglio di Amministrazione di Banca Carige il verbale della suddetta visita ispettiva che ha fatto emergere “risultanze in prevalenza sfavorevoli”, relative, in sintesi, ai seguenti profili di conformità: – – – – – – – 167 governo aziendale e in particolare: (i) funzionalità del Consiglio di Amministrazione; (ii) valutazione degli avviamenti delle controllate bancarie e di strumenti finanziari c.d. “available for sale”; (iii) processo di valutazione delle partecipazioni nelle compagnie controllate ai fini dell’impairment test nel bilancio individuale 2012 della Banca anche con riguardo al soggetto a cui è stato conferito l’incarico di valutazione delle compagnie; (iv) politiche di distribuzione dei dividendi; organizzazione e controlli interni e in particolare: (i) carenze nella gestione del rischio di non conformità, nelle funzioni di audit interno e Risk Management; (ii) carenze nella gestione e monitoraggio dei rischi insiti nel settore assicurativo; (iii) aspetti relativi alle verifiche svolte dal Collegio Sindacale; rischio di credito e in particolare: (i) carenze nelle procedure di assunzione, gestione e monitoraggio del rischio creditizio; (ii) eccessivo sostegno assicurato a un ristretto novero di posizioni; (iii) maggiori sofferenze e incagli, con conseguenti maggiori svalutazioni richieste per Euro 197 milioni; (iv) politiche di concessione del credito poco selettive e con eccessivo supporto a grandi prenditori, tra cui soci e altre parti correlate dell’Emittente; rischi finanziari e di liquidità e, in particolare, debolezze nei processi di governo e gestione di tali rischi; elevata esposizione ai rischi strategici, creditizi, reputazionali e legali; inadeguatezza della dotazione patrimoniale della Banca rispetto alle nuove regole sul capitale delle banche; antiriciclaggio e in particolare carenze: (i) nei processi aziendali in materia di antiriciclaggio; (ii) nella supervisione della controllata Centro Fiduciario; (iii) nell’assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela e di registrazione nell’Archivio Unico Informatico e (iv) assenza di forme di coordinamento idonee a garantire la condivisione del patrimonio informativo e di omogeneità dei criteri valutativi. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Alla luce delle risultanze del verbale ispettivo, la Banca d’Italia ha richiesto a Banca Carige di porre in essere in tempi rapidi una serie di azioni volte, in sintesi, a: – – – – – attuare, in occasione del prossimo rinnovo degli organi sociali, una netta discontinuità nella governance aziendale, in particolare, attraverso l’individuazione di nuovi Presidenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, un ampio ricambio degli amministratori, valorizzando il ruolo di garanzia degli amministratori indipendenti, e dei sindaci nonché un rafforzamento dell’esecutivo tramite la nomina di un amministratore delegato che sovraintenda alla gestione aziendale nel quadro degli indirizzi strategici formulati dal Consiglio e di una sana dialettica con il nuovo Presidente; dare corso tempestivamente a tutte le iniziative di Capital Management necessarie per adempiere, al rafforzamento patrimoniale di complessivi Euro 800 milioni richiesto dalla Banca d’Italia, approvato dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 25 febbraio e 19 marzo 2013 e deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 29 aprile 2013; approvare entro il 31 ottobre 2013 un nuovo piano industriale nell’ambito del quale dovrà essere attentamente valutata la presenza in ambiti operativi diversi da quello del core business della Banca e, in particolare, procedere all’uscita dal settore assicurativo attraverso la cessione delle partecipazioni di controllo in Amissima Assicurazioni e Amissima Vita, nonché migliorare l’efficienza della struttura operativa, preservando un livello di investimenti adeguato ad assicurare la revisione del sistema dei controlli; rivedere e rafforzare l’assetto organizzativo del processo di concessione del credito, valutazione e monitoraggio del merito creditizio, in particolare attraverso l’introduzione di nuovi limiti di concentrazione dei rischi, la revisione del sistema di rating interni, la revisione del sistema delle deleghe e il rafforzamento delle procedure di monitoraggio e gestione delle operazioni con parti correlate; rafforzare il sistema dei controlli interni funzioni Internal Audit, Risk Management e Compliance – in relazione alla complessità raggiunta dal Gruppo. Banca Carige ha predisposto le proprie considerazioni e controdeduzioni alle risultanze del verbale ispettivo, che sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione in data 26 settembre 2013 e trasmesse il giorno seguente a Banca d’Italia. L’Emittente, in riscontro ai rilievi e alle richieste di Banca d’Italia, ha avviato le misure che ha ritenuto idonee e opportune a tal fine. In particolare, con riferimento alla registrazione delle operazioni nell’Archivio Unico Informatico, il Gruppo, anche a seguito di specifica richiesta di chiarimento dell’UIF, ha proseguito nella realizzazione di attività, in parte tuttora in corso, finalizzate a migliorare i presidi in materia di antiriciclaggio; in merito a tale fattispecie non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi ed oneri non ricorrendo i requisiti previsti dallo IAS 37. In particolare, in ottemperanza a quanto richiesto da Banca d’Italia in relazione alla governance, in data 30 settembre 2013 l’Assemblea Ordinaria degli azionisti ha provveduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente per il triennio 2013-2015. Successivamente alla chiusura dell’Assemblea, il Presidente del Collegio Sindacale ed un Sindaco effettivo hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla carica, con conseguente subentro dei Sindaci supplenti. Inoltre, nella seduta del 7 ottobre 2013, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di approvare le linee di indirizzo aventi ad oggetto la situazione aziendale del Gruppo Carige in conformità a quanto indicato da Banca d’Italia nella nota del 28 agosto 2013. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha assunto l’impegno di attuare gli interventi necessari al fine di adeguarsi alle suddette linee di indirizzo riguardanti: – – – – – 168 il rafforzamento patrimoniale dell’esecutivo tramite la nomina di un Amministratore Delegato; l’avvio tempestivo delle iniziative di Capital Management necessarie ad adempiere al rafforzamento patrimoniale del Gruppo per l’importo di Euro 800 milioni; l’approvazione di un nuovo piano industriale che definisca la mission del Gruppo; la revisione dell’assetto organizzativo del processo relativo alla gestione dei rischi creditizi; il significativo rafforzamento del sistema dei controlli interni. Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione In conformità a dette linee di indirizzo, nella seduta del 29 ottobre 2013, il Consiglio di Amministrazione ha cooptato il Rag. Piero Luigi Montani, con consolidate esperienze professionali in posizioni apicali presso intermediari di adeguate dimensioni, nominandolo Amministratore Delegato con decorrenza dal 5 novembre 2013, in adeguamento alle indicazioni fornite a Banca d’Italia (per maggiori informazioni in merito all’attuale composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale si veda il Capitolo 9, Paragrafo 9.1 del Documento di Registrazione). In data 31 ottobre 2013 Banca Carige ha pertanto trasmesso a Banca d’Italia un’integrazione delle proprie controdeduzioni al verbale ispettivo del 2 settembre 2013, portando all’attenzione della Banca d’Italia il contenuto delle ulteriori determinazioni assunte dal nuovo Consiglio di Amministrazione nella suddetta seduta del 29 ottobre 2013 (ossia la realizzazione di una netta discontinuità nella governance aziendale, la nomina dell’Amministratore Delegato e la definizione più puntuale delle linee dell’azione di riordino aziendale). Con riferimento alle iniziative di Capital Management richieste da Banca d’Italia, si segnala in particolare che il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente nella seduta del 27 marzo 2014, in esecuzione delega ad esso conferita dall’Assemblea straordinaria del 29 aprile 2013, ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento, anche in via scindibile, per Euro 800 milioni, comprensivi dell’eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione a titolari di azioni ordinarie e di risparmio, in proporzione al numero di azioni ordinarie e di risparmio possedute. Quanto alla richiesta di Banca d’Italia di approvazione da parte dell’Emittente di un nuovo piano industriale il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 27 marzo 2014 ha approvato il piano industriale 2014-2018 che traccia le linee del profilo evolutivo del Gruppo Bancario Banca Carige con l’obiettivo di riconfermare la sua storica vocazione di “banca commerciale”, posizionandosi come banca solida di riferimento per il territorio, le famiglie e le piccole-medie imprese. In particolare si segnala che detto piano industriale 2014-2018, quanto alla gestione del credito e dell’assetto organizzativo a esso connesso, prevedeva principalmente interventi nei seguenti ambiti da realizzarsi progressivamente nell’arco di detto piano: governance: definizione del Risk Appetite Framework (RAF) con integrazione nei processi di pianificazione e revisione dei sistemi dei controlli interni e dei meccanismi di governance creditizi attraverso l’introduzione del Comitato Crediti e del nuovo sistema delle deleghe; gestione del portafoglio non performing: riorganizzazione dell’attività di recupero mediante un’attività di segmentazione del portafoglio e la revisione dei sistemi incentivanti; focalizzazione su un numero contenuto di posizioni a incaglio e infine, eventuale considerazione di iniziative strategiche tese alla cessione del portafoglio crediti non performing di piccolo importo; gestione del portafoglio in bonis: in primis tramite le direttrici delle risorse umane (rafforzamento delle competenze interne dedicate alla gestione del credito), e quelle organizzative (ridisegno delle politiche del credito, accentramento del processo creditizio e del monitoraggio del credito), nonché focalizzazione sull’erogazione dei crediti alle PMI con il graduale passaggio dal segmento Large Corporate ai segmenti Small Business e Mid Corporate e l’introduzione di meccanismi “risk-adjusted” per cliente/prodotto. Eventuale valutazione di cessioni di selezionati portafogli in bonis. In relazione al processo di concessione del credito, nonché di valutazione e monitoraggio del merito creditizio, si segnala che con delibera del Consiglio di Amministrazione del 20 febbraio 2014 (e decorrenza 3 marzo 2014) è stato costituito il Comitato Crediti con poteri deliberativi delegati in materia di affidamenti e compiti di supporto agli organi aziendali nella gestione del rischio di credito al quale sono esposte le singole componenti del Gruppo ed il Gruppo nel suo insieme in termini di definizione della politica creditizia, assunzione del rischio di credito e controllo del rischio di credito. A ulteriore rafforzamento del presidio nella gestione delle posizioni che denotano i primi segnali di anomalia (c.d. credito preproblematico) è stato attivato un nuovo processo di monitoraggio del credito al fine della che la qualificazione delle posizioni che denotano perduranti segnali di anomalia. Sono stati inoltre definiti presidi organizzativi delle posizioni problematiche, nonché è stata prevista l’integrazione delle linee guida di politica creditizia con l’individuazione di limiti operativi, che discenderanno dalla definizione del Risk Appetite Framework e ne costituiranno la declinazione operativa. Quanto al rafforzamento del sistema dei controlli interni, Carige ha effettuato un’autovalutazione, sia a livello di Capogruppo che di Gruppo, rispetto alle recenti disposizioni al riguardo contenute nella Circolare 263 i cui risultati sono stati illustrati a Banca d’Italia con relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 14 gennaio 2014 nella quale sono state altresì indicate le misure che saranno adottate e la relativa tempistica per assicurare il pieno rispetto delle nuove disposizioni di vigilanza entro i termini di adeguamento fissati dalle stesse. 169 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Inoltre, il sistema dei controlli interni dell’Emittente è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione all’evoluzione dell’operatività aziendale e al contesto di riferimento, ed è incentrato su un insieme di regole, procedure e strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e l’equilibrio gestionale. Nel corso del 2015 sono proseguiti gli interventi di potenziamento quali-quantitativo delle funzioni di Internal Auditing, Compliance e Risk management e le attività finalizzate al rafforzamento del sistema informativo a supporto. Procedimenti sanzionatori di Banca d’Italia Si segnala che Banca d’Italia, valutate unitariamente le risultanze degli accertamenti ispettivi condotti presso Banca Carige dal 3 dicembre 2012 al 13 marzo 2013 e dal 14 marzo 2013 al 26 luglio 2013, con protocollo n. 0798659 del 30 agosto 2013 notificato, tra gli altri, all’Emittente in data 2 settembre 2013, ha avviato un procedimento sanzionatorio amministrativo, ai sensi dell’articolo 144 del TUB, a carico degli Amministratori, dei Sindaci e del Direttore Generale della Banca in carica al momento dei fatti oggetto dei rilievi e delle osservazioni formulati. In particolare, Banca d’Italia ha contestato: (i) la violazione delle disposizioni di vigilanza del 4 marzo 2008 in materia di organizzazione e governo societario delle banche; (ii) violazione delle disposizioni di Banca d’Italia in materia di contenimento del rischio, nonché governo societario, organizzazione amministrativa e contabile, controlli interni e sistemi di remunerazione e di incentivazione (articolo 53, comma 1, lettere b) e d), del TUB e relative disposizioni attuative), e (iii) la violazione delle disposizioni in materia di vigilanza regolamentare della capogruppo (articolo 67 del TUB). A fondamento di tali presunte violazioni l’Autorità di Vigilanza avrebbe rilevato, tra l’altro, l’esercizio da parte del Presidente (in carica nel periodo delle ispezioni di Banca d’Italia) di un ruolo egemonico in assenza di specifiche deleghe e adeguati contrappesi, un inefficace reporting al plenum consiliare e ritardi nell’informativa ai consiglieri, nonché l’assenza di un robusto e indipendente assetto dei controlli interni e di gruppo (con particolare riferimento al Risk Management, alle controllate assicurative, alla gestione delle relazioni creditorie con parti correlate e soggetti collegati, ecc.). In caso di accertata violazione delle suddette norme, l’articolo 144 del TUB prevede una sanzione amministrativa pecuniaria (da Euro 2.580 a Euro 129.110). Inoltre, Banca d’Italia, tenuto conto delle risultanze delle suddette ispezioni da essa condotte, limitatamente ai rilievi e alle osservazioni relativi agli aspetti antiriciclaggio, con protocollo n. 0797721 del 30 agosto 2013 notificato alla Banca in data 2 settembre 2013, ha avviato un procedimento amministrativo sanzionatorio nei confronti dell’Emittente per violazione delle previsioni di cui al Decreto Legislativo Antiriciclaggio (articoli 7, comma 2 e 37, comma 7). I rilievi dell’Autorità di Vigilanza che hanno determinato l’avvio di detto procedimento da parte di Banca d’Italia attengono, in particolare, all’assenza di forme di coordinamento all’interno del Gruppo idonee a garantire la condivisione del patrimonio informativo e l’omogeneità dei criteri valutativi, assenza di idonei scambi informativi con le unità che intrattengono rapporti con l’Autorità Giudiziaria e insufficiente supervisione sull’operato della controllata Centro Fiduciario, nonché carenze nell’assolvimento degli obblighi di adeguata verifica e registrazione nell’Archivio Unico Informatico (quali l’obbligo di identificazione del titolare effettivo). Banca Carige ha presentato a Banca d’Italia proprie considerazioni e controdeduzioni alle contestazioni sollevate dall’Autorità di Vigilanza con comunicazione del 26 settembre 2013. Il procedimento sanzionatorio si è concluso con l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie, ai sensi dell’articolo 144 del TUB, notificate a Banca Carige in data 7 agosto 2014. In particolare, Banca d’Italia ha accertato le irregolarità di seguito indicate: 1. violazione delle disposizioni sulla governance da parte del Presidente del Consiglio di Amministrazione in carica al momento dei fatti oggetto dei rilievi, di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale allora in carica; 2. carenze nell'organizzazione e nei controlli interni da parte del Presidente del Consiglio di Amministrazione in carica al momento dei fatti oggetto dei rilievi, di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale allora in carica; 3. carenze nella gestione e nel controllo del credito da parte del Presidente del Consiglio di Amministrazione in carica al momento dei fatti oggetto dei rilievi, di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e del Direttore Generale allora in carica; 4. carenze nei controlli da parte dei componenti il Collegio Sindacale in carica al momento dei fatti oggetto dei rilievi. 170 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Per le irregolarità di cui sub (1), (2) e (3), sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie di importo compreso tra Euro 117.000,00 ed Euro 387.330,00 ad alcuni Consiglieri di Amministrazione e al Direttore Generale in carica al momento dei fatti. Per le irregolarità di cui sub (1) e (2) sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie di importo compreso tra Euro 78.000,00 ed Euro 121.000,00 ad alcuni Consiglieri di Amministrazione in carica al momento dei fatti. Per le irregolarità di cui sub (4), sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie di importo compreso tra Euro 52.000,00 ed Euro 129.110,00 ai componenti il Collegio Sindacale in carica al momento dei fatti: Banca Carige è obbligata in solido al pagamento delle sanzioni ed è tenuta a esercitare il regresso verso i responsabili. Tenuto conto che alcuni dei soggetti sanzionati hanno manifestato l’intenzione di impugnare il provvedimento e di non pagare la sanzione e che l’eventuale impugnazione del provvedimento non ne sospende l’esecuzione, Banca Carige ha provveduto al pagamento delle sanzioni entro i termini, onde evitare l’applicazione degli interessi per ritardato pagamento. In particolare, Banca Carige ha pagato sanzioni per complessivi Euro 1.105.330 e ha esercitato il proprio diritto di regresso, inviando ai soggetti interessati lettere di intimazione alla restituzione delle somme versate da Carige in qualità di coobbligata in solido. Il procedimento sanzionatorio in materia di antiriciclaggio si è concluso con l’irrogazione di una sanzione direttamente a carico della Banca di Euro 113.500, ai sensi dell’articolo 56 del Decreto Legislativo Antiriciclaggio, notificata all’Emittente in data 7 agosto 2014. Tra il 21 settembre 2015 e il 10 dicembre 2015 si è svolta un’ispezione on site avente ad oggetto il rischio di liquidità e di tasso di interesse del portafoglio bancario dell’Emittente. In data 2 giugno 2016, sono pervenuti gli esiti in bozza di tale ispezione, ai quali Banca Carige ha risposto con propri commenti in data 17 giugno 2016. In data 11 luglio 2016 sono pervenuti all’Emittente gli esiti finali di tali ispezione. Le raccomandazioni pervenute da BCE sono relative agli aspetti organizzativi e di processo di entrambi i rischi. In data 9 settembre 2016, Banca Carige ha inviato alla BCE il piano di lavoro con le attività di remediation attualmente in corso di implementazione. Il piano è oggetto di monitoraggio periodico. Le attività di remediation per le quali il completamento è richiesto perla fine del mese di dicembre 2016 sono in corso di svolgimento come da piano. Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività per le quali il completamento è richiesto per la fine del mese di giugno 2017 verrà avviato successivamente “ Dal marzo 2016 fino a luglio 2016, nell’ambito del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP), è stata condotta un’ispezione on site avente ad oggetto il rischio di credito con focalizzazione su garanzie reali, accantonamenti e cartolarizzazioni. Alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente è in attesa degli esiti definitivi, tuttavia, le valutazioni dei crediti effettuate in sede di predisposizione del bilancio consolidato semestrale intermedio, stimate sulla base delle evidenze emergenti a seguito del monitoraggio dell’evoluzione dei rapporti in essere con la clientela affidata e della loro situazione economico finanziaria, hanno tenuto altresì conto delle indicazioni dell’Organo di Vigilanza in sede ispettiva con particolare riferimento alla determinazione delle rettifiche di valore analitiche. Anche alla luce di ulteriori evidenze preliminari attinenti a talune criticità emerse nell’ambito dell’ispezione con riferimento al profilo di rischio ed alle strategie, alla struttura organizzativa ed ai processi di affidamento, monitoraggio, classificazione, gestione delle garanzie ed altre tecniche di mitigazione del rischio, recupero, determinazione delle rettifiche di valore su base statistica, validazione dei dati e controllo ai diversi livelli della Banca, nonché delle connesse indicazioni qualitative e preliminari fornite dall’Organo di Vigilanza, il Gruppo ha avviato alcuni progetti, tuttora in corso, per apportare alcuni affinamenti alle policy, alle procedure ed ai parametri utilizzati nella valutazione degli asset creditizi. Sempre nell’ambito del programma di valutazione prudenziale è stata avviata il 28 settembre 2016 un’ispezione in loco da parte di BCE avente per oggetto la valutazione della governance e della gestione dei rischi del Gruppo. Nell’ambito del programma di valutazione prudenziale in data 11 ottobre 2016 è stata inoltre avviata un’ispezione da parte di BCE avente per oggetto la valutazione dell’internal governance inclusa la compliance. In data 27 ottobre 2016 l’Emittente ha comunicato di avere ricevuto da BCE una lettera di trasmissione di due “bozze” di decisioni, l’adozione delle quali potrebbe seguire in esito alle osservazioni della Banca da sottoporsi alla BCE entro il 3 novembre 2016. 171 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione La prima bozza ha ad oggetto gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – cd. SREP) e contiene la richiesta della BCE alla Banca di mantenere, su base consolidata, un requisito patrimoniale complessivo (Total SREP Capital Requirement, TSCR) dell'11,25%, che include il requisito minimo di fondi propri dell'8% ed un requisito aggiuntivo di fondi propri del 3,25%. La BCE precisa che il TSCR dell'11,25% potrebbe essere rivisto - tenendo conto di eventuali evoluzioni future delle condizione economiche e finanziarie dell’ente creditizio su base consolidata - una volta che le esposizioni deteriorate (nonperforming) saranno riportate ad un livello sostenibile. La Banca è altresì soggetta al requisito patrimoniale complessivo (Overall Capital Requirement, OCR), che prevede, oltre al TSCR, il requisito combinato di riserva di capitale fissato dalla Banca d’Italia all’1,25% per il 2017. La BCE richiede inoltre alla Banca di mantenere in qualsiasi momento, a livello consolidato, un requisito di liquidità pari al 90% in termini di coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio). La BCE richiede poi alla Banca, a livello consolidato, di fornire alla BCE informazioni integrative in merito ai crediti deteriorati (Non-Performing Loan, NPL) e di non effettuare distribuzioni ai soci. Con riferimento alla raccomandazione sulle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la BCE si aspetta che la Banca, a livello consolidato, si attenga alle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance) del 2,25%, da detenere in aggiunta al requisito del Common Equity Tier I del 9% (composto da coefficiente minimo del 4,5%, requisito di fondi propri aggiuntivi del 3,25% e requisito combinato di riserva di capitale dell’1,25%). La BCE segnala che: “il mancato rispetto delle indicazioni di capitale di secondo pilastro non costituisce di per sé violazione dei requisiti di fondi propri. Tuttavia, qualora il capitale della Banca su base consolidata scendesse, o fosse previsto scendere al di sotto del livello delle indicazioni di capitale di secondo pilastro (Pillar 2 capital guidance), la Banca dovrà avvertire immediatamente la BCE e spiegare nel dettaglio le motivazioni del mancato rispetto delle indicazioni di ‘Pillar 2 capital guidance’. La BCE esaminerà le motivazioni per cui il capitale della Banca è sceso o è previsto scendere e si considererà l’adozione di commisurate ed opportune misure specifiche per l’ente creditizio, compresa, in via esemplificativa e non esaustiva, la richiesta di presentazione di un piano di ripristino patrimoniale (capital restoration plan), sulla base dell’art. 16(2) del regolamento (UE) n. 1024/2013.” La seconda bozza prevede che entro il 31 gennaio 2017 la Banca proceda a sottoporre alla stessa BCE, come intervento precoce, un piano strategico e operativo in merito alla riduzione degli NPL, valutandone anche gli impatti in termini di adeguatezza patrimoniale. I requisiti relativi alla riduzione quantitativa dei crediti problematici sono rappresentati, senza differenziazione tra le diverse classi di crediti, come segue: 31-12-2017 31-12-2018 31-12-2019 NPL lordi (miliardi euro) max 5,5 max 4,6 max 3,7 Coverage ratio min 45% min 43% min 42% La Banca ha formulato , entro il termine fissato per il 3 novembre, alla BCE le proprie osservazioni concernenti sia il merito dei contenuti delle bozze che il quadro normativo al quale esse si riferiscono. La Banca comunica inoltre di avere comunque già in corso, anche in relazione ai recenti favorevoli sviluppi relativi a cartolarizzazioni di NPL, analisi volte alla definizione, nei più brevi tempi possibili, di più incisive opzioni, rispetto a quelle individuate nel piano industriale 2016-2020 approvato lo scorso giugno ed attualmente in fase di implementazione, per conseguire una rilevante riduzione dell’incidenza degli NPL sul bilancio. Ulteriori iniziative di vigilanza Consob in merito alla concentrazione di titoli emessi dall’Emittente nei portafogli detenuti dalla propria clientela al dettaglio In data 1° luglio 2016, in relazione alle complessive evidenze di vigilanza in merito alla prestazione dei servizi di investimento da parte della Banca scrivente, Consob ha richiesto, ai sensi dell’articolo 8 comma 1° del D. Lgs. n. 58/1998, di fornire i seguenti chiarimenti: 172 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione in relazione al previsto controllo di concentrazione nell’ambito della valutazione di adeguatezza degli investimenti della clientela, eventuale conferma che il medesimo, allo stato, risulta operativo per i titoli di debito, illustrazione delle motivazioni alla base di tale scelta ed indicazione dei prossimi passaggi evolutivi tesi alla valorizzazione complessiva del rischio emittente; conferma che le modalità di calcolo del rischio di credito adottate dalla Banca consentono di cogliere le correlazioni fra i diversi strumenti nel portafoglio del cliente, integrando di fatto il controllo di concentrazione; numero dei clienti che risultano possessori di prodotti finanziari emessi dalla banca e relativo controvalore, opportunamente ripartiti per classi di concentrazione in detti prodotti, per fasce di patrimonio riferibili ai menzionati clienti e per profilo assegnato agli stessi ai fini delle valutazioni di adeguatezza/appropriatezza con separata evidenza di tali dati per le obbligazioni subordinate. Con nota del 29 luglio 2016, l’Emittente ha fornito le informazioni richieste segnalando, inoltre, che è in corso l’aggiornamento della propria policy volto all’introduzione del controllo di concentrazione sugli strumenti finanziari ad elevata complessità. Procedimenti penali Per quanto a conoscenza dell’Emittente, alla Data del Documento di Registrazione, la Procura della Repubblica di Genova, sta svolgendo indagini in relazione al procedimento penale n. 10688/2013 r.g. n.r., nell’ambito delle quali l’ex Presidente dell’Emittente Giovanni Berneschi è indagato per i reati di cui agli articoli 2622, commi 3 e 4 (false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori), e 2637 (aggiotaggio) del Codice Civile, appropriazione indebita ex articolo 646 del Codice Penale; alla Data del Documento di Registrazione, l’Emittente è in attesa di conoscere l’esito delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica. A quanto consta, i fatti oggetto dell’imputazione sarebbero stati in parte desunti dai rilievi di Banca d’Italia e della Consob. A quanto consta, tale procedimento è stato trasmesso per ragioni di competenza territoriale alla Procura della repubblica presso il Tribunale di Roma: allo stato il procedimento non risulta ancora assegnato ad alcun magistrato di tale Procura. Nel contesto del ricordato procedimento penale n. 10688/13, erano stati altresì contestati altri reati, in particolare i reati di associazione a delinquere aggravato dalla natura transnazionale della associazione medesima (ex articolo 416 del Codice Penale e articolo 4 della legge 146/06), truffa aggravata (ex articoli 640 e 61 n. 11 del Codice Penale), appropriazione indebita (ex articolo 646 del Codice Penale), riciclaggio (ex articolo 648-bis del Codice Penale), trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla natura transnazionale del gruppo criminale organizzato (ex articolo 12-quinquies della legge 356/1992 e articolo 4 della legge 146/2006), in relazione ai quali, per quanto a conoscenza dell’Emittente, sono state emesse misure cautelari personali e reali, tra l’altro, nei confronti dell’ex Presidente dell’Emittente: tutti questi reati sono stati oggetto di uno stralcio e sono confluiti nel procedimento penale n. 17008/14 che, alla Data del Documento di Registrazione, è nella fase dibattimentale. Per quanto attiene ai reati costituenti presupposto della responsabilità dell’ente ex Decreto Legislativo 231 ed essendo tali illeciti ascritti ad un soggetto apicale, l’Emittente è stata iscritta nel registro degli indagati per l’illecito amministrativo dipendente da reato ex articolo 25-ter del Decreto Legislativo 231, per i reati di false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (articolo 2622 del Codice Civile) e di aggiotaggio (articolo 2637 del Codice Civile). Le indagini hanno ad oggetto, tra l’altro, anche la regolarità nella concessione di fidi e nella complessiva gestione dei rapporti creditori nonché la conformità dei modelli organizzativi interni inerenti l’affidamento e la gestione dei fidi e la redazione dei bilanci alla normativa di settore. Si precisa che, indipendentemente da qualunque valutazione sulla fondatezza dell’addebito mosso all’Emittente stessa, i rischi conseguenti al più grave trattamento sanzionatorio in astratto applicabile all’Emittente stessa per gli illeciti amministrativi contestati sono stimabili in misura non superiore a Euro 2 milioni, mentre per tali illeciti non sono previste sanzioni interdittive. L’Emittente confida di poter dimostrare la propria assoluta estraneità ai fatti contestati. Si segnala inoltre che, per quanto a conoscenza dell’Emittente, nell’ambito del procedimento penale r.g. n. 10688/2013, oltre al Centro Fiduciario stesso ai sensi degli articoli 25-ter e 25-octies del Decreto Legislativo 231, sono stati indagati e destinatari di misure cautelari personali e reali anche tre dipendenti distaccati con mansioni direttive presso il Centro Fiduciario per i reati di ostacolo all’esercizio delle funzioni della autorità pubbliche di vigilanza ex articolo 2638 del Codice Civile, di riciclaggio ex articolo 648-bis del Codice Penale e concorso nell’evasione delle imposte sui redditi ex articolo 4 del Decreto Legislativo n. 74/2000 ed è stata disposta la prosecuzione della società suddetta da parte del Commissario 173 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Giudiziale di Centro Fiduciario per la durata di sei mesi dal 17 luglio 2014, ex articoli 13, commi 1 e 2, 15 e 45, comma 3, del Decreto Legislativo 231. Al riguardo si segnala che in data 17 gennaio 2015 è cessato il predetto periodo di commissariamento e che il Centro Fiduciario ha ripreso la piena operatività. Nell'udienza preliminare del 23 maggio 2016, il Centro Fiduciario ha presentato istanza per la definizione della propria posizione ai sensi dell'articolo 63 Decreto Legislativo 231 (c.d. patteggiamento) e il Giudice dell’udienza preliminare ha provveduto ad effettuare uno stralcio della posizione del Centro Fiduciario riservandosi di decidere in ordine all’accoglimento dell’istanza all’esito dell’udienza preliminare che prosegue nei confronti degli indagati persone fisiche e la cui prosecuzione è fissata per il 12 ottobre 2018. Qualora l’istanza dovesse essere accolta, i costi complessivi cui il Centro Fiduciario andrebbe incontro per i diversi titoli (sanzioni pecuniarie, risarcimento del danno e profitto da sottoporre a confisca) ammonterebbero a non oltre 650.000,00 Euro a fronte dei quali la controllata ha prudenzialmente accantonato 620.000,00 Euro. Per quanto a conoscenza dell’Emittente, si segnala tuttavia che la Banca non può escludere che lo sviluppo delle indagini possa far emergere ulteriori condotte penalmente rilevanti anche a carico di altri soggetti o che dai fatti oggetto di indagine possano derivare situazioni in cui sia possibile congetturare la richiesta di danni e/o risarcimenti a carico del Gruppo da parte di terzi quali persone offese e/o danneggiate. Tali eventuali azioni risarcitorie costituiscono una mera ipotesi e, pertanto, non ne è in alcun modo valutabile l’eventuale fondatezza: in ogni caso, anche ove esperite, tali azioni difficilmente potrebbero comportare esborsi a carico dell’Emittente prima della definizione dei relativi giudizi, definizione che è ragionevole aspettarsi possa avere luogo in un orizzonte temporale valutabile in termini di anni a decorrere dalla Data del Documento di Registrazione. L’Emittente si riserva di esperire ogni azione a tutela dei propri diritti e interessi danneggiati dalle condotte lesive che sono emerse all’esito delle indagini penali in corso. Si segnala che nell’ambito del procedimento penale r.g.n. 17008/2014 in essere presso il Tribunale di Genova, in data 15 giugno 2015 il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Genova ha disposto il rinvio a giudizio, eccezion fatta per le posizioni di alcuni imputati, per i quali il GUP ha pronunciato, rispettivamente, (i) sentenza di non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato limitatamente ad una delle fattispecie contestate, (ii) sentenza di patteggiamento, con annesso provvedimento di confisca e (iii) provvedimento di stralcio, dichiarando la propria incompetenza territoriale a favore del Tribunale di Milano. A seguito dell’avvenuta sostituzione del Collegio giudicante all’udienza del 5 ottobre 2015, il procedimento ha subito due successivi rinvii per le decisioni sulle questioni preliminari sollevate. Il Giudice, nell’udienza del 19 novembre 2015 si è espresso negativamente in merito alla richiesta di costituzione di parte civile presentata da parte di alcuni azionisti e nell’udienza del 9 dicembre 2015 ha respinto le richieste presentate dai difensori degli imputati. Alla Data del Documento di Registrazione, tale procedimento è nella fase dibattimentale: la Banca si è costituita parte civile e segue l'andamento del processo in attesa della fase finale, nella quale assumerà le proprie conclusioni. A seguito di un’eccezione di incompetenza territoriale presentata nell’ambito del predetto procedimento oggetto di stralcio da parte della difesa di uno degli imputati, la posizione di quest’ultimo è stata ulteriormente stralciata e trasferita in un nuovo procedimento penale aperto presso il Tribunale di Milano, attualmente nella fase dibattimentale. Inoltre, risulta all’Emittente l’esistenza di ulteriori procedimenti che attualmente non vedono parte in causa né la Banca né altre società del Gruppo Carige, relativi alla concessione di crediti ad alcune società e/o persone fisiche che sarebbero successivamente risultate non solvibili, nell’ambito dei quali risulterebbero indagati alcuni dirigenti del Gruppo. Poiché l’Emittente non è parte di tali indagini e, quindi, non è a conoscenza degli atti processuali, Banca Carige non è in grado, allo stato, di fornire valutazioni maggiormente analitiche sulla vicenda citata. Alla Data del Documento di Registrazione e con riferimento alle complessive vicende penali che hanno avuto ampio risalto sugli organi di stampa, non è pertanto possibile fornire valutazioni maggiormente analitiche sulle predette vicende processuali, che tuttavia l’Emittente segue con la massima attenzione come persona offesa ovvero danneggiata da reato. Accertamenti ispettivi in materia di antiriciclaggio Centro Fiduciario Si segnala che dal 19 settembre 2013 al 14 gennaio 2014 è stato condotto presso la controllata Centro Fiduciario un accertamento ispettivo da parte di Banca d’Italia – Unità di Informazione Finanziaria, ai sensi dell’articolo 47, comma 1, del Decreto Legislativo Antiriciclaggio. 174 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Ad esito di detti accertamenti, con comunicazione del 25 marzo 2014 notificata in data 31 marzo 2014, l’Unità di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia, ha contestato al Direttore di Centro Fiduciario all’epoca dei fatti contestati, nonché a Centro Fiduciario (chiamata a rispondere in solido) l’asserita violazione degli obblighi di segnalazioni sospette (ai sensi della disciplina in materia di antiriciclaggio), in relazione a un mandato fiduciario finalizzato alla gestione di liquidità per complessivi Euro 700.000, acceso il 22 dicembre 2011. In particolare, secondo l’Autorità di Vigilanza dall’analisi della documentazione presso il Centro Fiduciario, sarebbe emerso come il rapporto fiduciario, dopo l’accensione, non sia stato oggetto di valutazione, né monitoraggio da parte della società. Ai sensi dell’articolo 57, comma 4, del citato Decreto Legislativo Antiriciclaggio la violazione contestata è punibile con una pena pecuniaria dall’1% (ossia Euro 7.000) al 40% (ossia Euro 280.000) del valore dell’operazione (ossia Euro 700.000). Ciascuna delle parti destinatarie del procedimento può presentare al Ministero dell’Economia e delle Finanze scritti difensivi e documentazione a supporto entro il termine di 30 giorni dalla notificazione della violazione. In data 29 aprile 2014 Centro Fiduciario ha trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze la propria memoria difensiva. Alla Data del Documento di Registrazione detto procedimento è ancora in corso e, ai sensi della normativa vigente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve notificare l’eventuale provvedimento sanzionatorio entro il termine di cinque anni dal momento dell’avvenuta notifica della contestazione agli autori della violazione. In data 27 gennaio 2016 il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in relazione alla predetta contestazione, preso atto che Centro Fiduciario potrebbe non disporre di riserve finanziarie e riserve patrimoniali sufficienti per coprire l’onere derivante dal provvedimento in argomento, ha deliberato l’impegno di accollarsi - nei limiti della propria quota di partecipazione al capitale - il futuro obbligo di pagamento dell’eventuale sanzione amministrativa, con presa d’atto che: - la concreta attivazione degli obblighi di copertura degli oneri derivanti dall’eventuale sanzione, oltre a lasciare impregiudicati i doveri del Centro Fiduciario di agire in via di regresso nei confronti di coloro che fossero individuati quali autori delle violazioni, rimane soggetta alla previa valutazione, da parte delle Funzioni aziendali competenti, dei profili di rischio, anche rilevanti ai fini del Decreto Legislativo 231, della situazione economico-patrimoniale e delle prospettive della Controllata; - posto che, alla Data del Documento di Registrazione, la partecipazione di Banca Carige in Centro Fiduciario è pari al 96,95% del capitale sociale e che la sanzione massima ipotizzabile (pari al 40% del valore dell’operazione sospetta non segnalata) è pari ad Euro 4.986.169,34, l’impegno assunto da Banca Carige deve intendersi limitato all’importo massimo di Euro 4.834.091,18. Banca Carige Si segnala che con verbale di contestazione del 23 gennaio 2015, notificato in data 5 febbraio 2015, la Guardia di Finanza ha contestato al direttore di un’agenzia di Banca Carige e alla Banca medesima, in qualità di obbligato solidale, la violazione dell’articolo 41 del Decreto Legislativo Antiriciclaggio per omessa segnalazione di operazioni sospette per un importo complessivo di Euro 502.237,00. Ai sensi dell’articolo 57, comma 4, del Decreto Legislativo Antiriciclaggio la violazione contestata è punibile con una pena pecuniaria dall’1% (ossia Euro 5.022,37) al 40% (ossia Euro 200.894,80) del valore dell’operazione. Ciascuna delle parti destinatarie del procedimento può presentare al Ministero dell’Economia e delle Finanze scritti difensivi e documentazione a supporto entro il termine di 30 giorni dalla notificazione della violazione. In data 3 marzo 2015, Banca Carige ha trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze la propria memoria difensiva. Alla Data del Documento di Registrazione il procedimento è in corso e, ai sensi della normativa vigente, il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve notificare l’eventuale provvedimento sanzionatorio entro il termine di cinque anni dal momento dell’avvenuta notifica della contestazione agli autori della violazione. *** Procedimenti Consob ex articoli 157, comma 2, e 154-ter del TUF Procedimento Consob ex articolo 154-ter del TUF 175 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Con nota dell’8 novembre 2013 Consob ha comunicato a Banca Carige, in esito all’attività istruttoria svolta di aver riscontrato talune ipotesi di non conformità ai principi contabili applicabili del Bilancio Consolidato 2012 e del bilancio di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012 nonché del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013, con specifico riguardo alla modalità di valutazione delle seguenti poste di bilancio; (i) gli avviamenti attribuiti alle Cash Generating Unit bancarie (di seguito le “CGU bancarie”), (ii) le partecipazioni nelle società bancarie controllate, (iii) le partecipazioni detenute dall’Emittente nelle compagnie assicurative (Amissima Vita e Amissima Assicurazioni), e (iv) la partecipazione detenuta da Banca Carige in Banca d’Italia. Nello specifico, le carenze e criticità rilevate da Consob riguardavano: – con riferimento al Bilancio Consolidato 2012: (i) (ii) – – l’impairment test relativo alle CGU bancarie e, in particolare: (a) l’utilizzo di un arco temporale di 10 anni per la valutazione della redditività delle CGU Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca, che non sarebbe conforme al principio contabile IAS 36 perché non sarebbe dimostrata la capacità dell’Emittente, fondata sulle passate esperienze, di prevedere accuratamente flussi finanziari per un periodo superiore a 5 anni; (b) le ipotesi di crescita delle quantità patrimoniali ed economiche e dei tassi contenute nelle previsioni, le quali non troverebbero fondamento in presupposti affidabili e verificabili e non troverebbero riscontro in fonti esterne; (c) l’adozione del modello Advanced Internal Rating Based (AIRB) per la stima degli attivi ponderati per il rischio, che costituirebbe un’ipotesi non ragionevole e non dimostrabile; essa inoltre non sarebbe ammissibile perché rappresenterebbe un’ottimizzazione o miglioramento dei flussi di cassa attesi; la valutazione della partecipazione nella Banca d’Italia che avrebbe dovuto essere iscritta al costo e pro-quota del patrimonio netto, in quanto non ritenuto espressivo del fair value; non con riferimento al bilancio di esercizio della Banca al 31 dicembre 2012: (a) le medesime criticità evidenziate per il bilancio consolidato in relazione al valore di iscrizione delle partecipazioni nelle banche; (b) la valutazione delle controllate assicurative (Amissima Vita e Amissima Assicurazioni), la quale sarebbe stata effettuata applicando tassi di attualizzazione che non considererebbero adeguatamente i rischi specifici associati ai flussi finanziari stimati; (c) la valutazione della partecipazione nella Banca d’Italia che avrebbe dovuto essere iscritta al costo e non pro quota del patrimonio netto in quanto non ritenuto espressivo del fair value; con riferimento al bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013, i medesimi rilievi e criticità formulati per il Bilancio Consolidato 2012. Banca Carige, avvalendosi del supporto di autorevoli esperti, ha trasmesso a Consob con nota del 2 dicembre 2013 le proprie considerazioni in ordine ai fatti ed alle circostanze di cui sopra, evidenziando la non condivisione dei rilievi di Consob, integrando altresì la predetta nota con documentazione trasmessa il 13 e il 20 dicembre 2013. Successivamente, in data 10 gennaio 2014, Consob ha assunto la Delibera n. 18758 (Delibera 18758) avente ad oggetto l’accertamento della non conformità del Bilancio Consolidato 2012 e del bilancio di esercizio dell’Emittente al 31 dicembre 2012, nonché del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2013 di Banca Carige alle norme che ne disciplinano la redazione. Tale delibera, pur avendo richiesto la pubblicazione da parte di Banca Carige di un comunicato 176 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione stampa contenente l’informativa relativa alle criticità rilevate, non ha peraltro indicato alcuna rettifica del valore di iscrizione dei predetti avviamenti nei bilanci dell’esercizio 2012, assoggettati a revisione contabile, la cui correttezza, già attestata dal soggetto incaricato della revisione contabile, è stata successivamente confermata anche da esperti indipendenti di riconosciuta autorevolezza. In tale delibera Consob ha inoltre richiesto alla Banca di rendere noti, ai sensi dell’articolo 154-ter, comma settimo, del TUF, i seguenti elementi di informazione: – le carenze e criticità rilevate dalla Consob in ordine alla correttezza contabile dei bilanci di cui sopra; – i principi contabili internazionali applicabili e le violazioni riscontrate al riguardo; – l’illustrazione in un’apposita situazione economico-patrimoniale consolidata pro-forma – corredata dei dati comparativi – degli effetti che una contabilizzazione conforme alle regole avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale, sul conto economico e sul patrimonio netto dell’esercizio 2012 e del primo semestre 2013, per i quali sarebbe stata fornita un’informativa errata. Banca Carige ha fornito al mercato gli elementi di informazione richiesti dalla Consob con uno specifico comunicato stampa diffuso in data 22 gennaio 2014. In detto comunicato Banca Carige ha espresso la propria non condivisione del giudizio di non conformità reso da Consob, ricordando di aver già proceduto alla svalutazione integrale dell’avviamento delle due CGU Bancarie in occasione del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2013, con conseguente recepimento nelle scritture contabili e sottolineando che le ipotesi di non conformità sono essenzialmente relative a poste di bilancio di natura interamente valutativa, la cui eventuale rettifica non produrrebbe alcun effetto monetario né inciderebbe sul patrimonio di vigilanza della Banca e del Gruppo. Al fine, peraltro, di prevenire l'insorgere di eventuali divergenze con Consob in ordine all'interpretazione e applicazione dei principi contabili, tenuto conto della rilevanza della Banca sui mercati dei capitali e in segno di continua cooperazione con le Autorità, Banca Carige ha ritenuto di applicare nel bilancio consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2013 il principio contabile IAS 8, con riferimento a: (a) la valutazione della partecipazione nella Banca d’Italia, iscrivendo la medesima al costo nel bilancio al 31 dicembre 2012 e precedenti e non al valore pro-quota del patrimonio netto (in quanto ritenuto dalla Consob - nella delibera del 10 gennaio 2014 - non espressivo del fair value); (b) l’informativa fornita nella nota integrativa al Bilancio Consolidato 2012, con riferimento all’impairment test dell’avviamento relativo alle CGU Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca. Con comunicazione del 4 marzo 2014 Consob ha ipotizzato l’esistenza di ulteriori profili di non conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS dei bilanci d’esercizio e consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2012, rispetto a quelli già indicati nella Delibera 18758, attinenti alle integrazioni delle riserve contabilizzate da Amissima Assicurazioni nel bilancio 2012. In particolare la mancata rivalutazione delle riserve tecniche del bilancio 2011 di Amissima Assicurazioni, ad avviso della Consob, ricadrebbe nell’applicazione del principio contabile IAS 8 e, pertanto, la stessa compagnia avrebbe dovuto procedere ad una correzione di quello che secondo la Consob configurerebbe un “errore” ai sensi del predetto principio contabile. Conseguentemente, sia il bilancio consolidato di Banca Carige al 31 dicembre 2012, sia il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012 di Banca Carige rifletterebbero erroneamente la circostanza che la Amissima Assicurazioni “ha imputato la rivalutazione delle riserve tecniche (..) al conto economico dell’esercizio piuttosto che procedere ad una rettifica retroattiva delle poste interessate”, come invece richiederebbe lo IAS 8. Con comunicazione del 18 marzo 2014 Banca Carige ha inviato alla Consob proprie deduzioni a detta contestazione rilevando, in particolare, come essa, per sua natura, non inciderebbe sulla consistenza patrimoniale di Amissima Assicurazioni alla data di chiusura dell’esercizio 2012 ma solo sui tempi della sua formazione in quanto, secondo l’impostazione seguita dalla Consob avrebbero dovuto essere rilevati nel bilancio relativi all’esercizio 2011 e non in quello relativo al 2012. Peraltro, in tale comunicazione, tenendo conto della Delibera 18758 e della comunicazione Consob del 4 marzo 2014, la Banca anticipava alla Commissione che in sede di redazione del bilancio relativo all’esercizio 2013, avrebbe proceduto ai sensi dello IAS 8 alla rideterminazione dei relativi saldi. Successivamente, con comunicazione del 26 marzo 2014, Consob ha richiesto all’Emittente di fornire informazioni, nel bilancio consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2013 e nel comunicato stampa con cui vengono diffusi i relativi risultati, in relazione, tra l’altro, a: 177 Banca CARIGE S.p.A. a) Documento di Registrazione le circostanze alla base della rideterminazione retroattiva dei valori di bilancio con riferimento all’insufficienza della riserva sinistri dei rami RCA ed alle modalità con cui sono stati determinati gli effetti dei suddetti errori; b) le circostanze per cui la rideterminazione retroattiva dei valori di bilancio con riferimento all’insufficienza della riserva sinistri del ramo RCG non risulta fattibile, evidenziando in particolare quanto rilevato dall’IVASS nella nota di contestazione del 3 agosto 2012 relativamente ai criteri adottati per la determinazione della riserva a “costo ultimo” iscritta al passivo del bilancio 2011; c) gli esiti delle verifiche ispettive recentemente svolte dall’IVASS su Amissima Vita e Amissima Assicurazioni, indicando altresì i riflessi contabili dei rilievi formulati dalla predetta autorità sul bilancio consolidato del Gruppo, nonché sul ripristino e mantenimento delle condizioni di esercizio dell’attività assicurativa delle predette compagnie assicurative. In riscontro alle richieste della Consob Banca Carige nel comunicato stampa del 28 marzo 2014 ha fornito informazioni in merito a: a) la rideterminazione retroattiva dei valori di bilancio con riferimento all’insufficienza della riserva sinistri dei rami RCA; b) l’impossibilità di rideterminazione retroattiva dei valori di bilancio con riferimento all’insufficienza della riserva sinistri del ramo RCG; c) gli esiti delle verifiche ispettive svolte dall’IVASS su Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (per ulteriori informazioni in relazione alle verifiche ispettive dell’IVASS, si vedano il comunicato stampa del 28 marzo 2014). Come anche precisato nel documento di registrazione relativo all’Emittente pubblicato in data 13 giugno 2014, nel contesto dell’operazione di aumento di capitale sociale di Banca Carige realizzata nel mesi di giugno-luglio 2014, i bilanci di esercizio e consolidato del Gruppo Carige relativi all’esercizio 2013 erano oggetto di approfondimenti da parte della Consob finalizzati a verificare la correttezza contabile degli stessi. In particolare, i principali temi oggetto di esame riguardavano i seguenti aspetti: a) le modalità con cui l’Emittente ha inteso recepire le censure avanzate dalla Consob con delibera n. 18758 del 10 gennaio 2014; b) la correzione di errore relativo all’insufficienza delle riserve sinistri di Amissima Assicurazioni, effettuata a seguito dei rilievi formulati dalla Consob con nota di avvio procedimento ex articolo 154-ter del D.Lgs. 58/1998 datata 4 marzo 2014; c) gli impatti sui conti derivanti dalle vicende penali di cui si riferisce nel precedente Capitolo 3, Paragrafo 3.1.6 cui si rinvia per maggiori informazioni. In proposito la Società, dando conto dell’esame complessivo in corso da parte di Consob osservava che, per quanto concerne gli effetti sui bilanci 2013 derivanti dai temi sopra indicati: (i) con riferimento a quanto indicato alla lettera a), la perdita del conto economico dei bilanci d’esercizio e consolidato 2013 risulterebbe minore, se le rettifiche di valore rilevate a seguito degli impairment test, rispettivamente, delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative e degli avviamenti relativi alle CGU bancarie, effettuati nel 2013, venissero considerate (in tutto o in parte) di competenza dei bilanci d’esercizio e consolidato 2012. In ogni caso, le suddette eventuali rettifiche non comporterebbero alcuna modifica dei saldi patrimoniali al 31 dicembre 2013; (ii) con riferimento a quanto indicato alla lettera b), l’eventuale rideterminazione dell’insufficienza delle riserve sinistri di Amissima Assicurazioni imputata agli esercizi precedenti il 2012 e che ha comportato la riesposizione dei bilanci d’esercizio e consolidato 2012 del Gruppo Carige, determinerebbe un risultato 2012 diverso rispetto a quello esposto a fini comparativi nei bilanci di esercizio e consolidato 2013 del Gruppo Carige, senza alcun effetto sui medesimi bilanci 2013; (iii) con riferimento a quanto indicato alla lettera c), allo stato delle peraltro limitate e preliminari informazioni a disposizione della Società, non si aveva evidenza di possibili significativi impatti a livello economico e patrimoniale sui bilanci 2013. In relazione agli approfondimenti di cui sopra, non era possibile escludere l’avvio da parte di Consob di un’istruttoria finalizzata all’accertamento della non conformità dei bilanci di esercizio e consolidato 2013 del Gruppo Carige alle norme 178 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione che ne disciplinano la redazione con riferimento peraltro, all’applicazione dei criteri valutativi relativi alle poste sopra richiamate. Al riguardo si segnala che i rilievi formulati nella Delibera 18758 sono stati oggetti di informativa al pubblico da parte dell’Emittente in occasione, tra l’altro, della relazione finanziaria semestrale di Banca Carige al 30 giugno 2014 nella quale sono indicate e illustrate le rettifiche ai saldi e all’informativa relativi al primo semestre 2013 che l’Emittente Carige ha ritenuto di apportare, in applicazione delle disposizioni dello IAS 8, allo scopo di tener conto di quanto prospettato dalla Consob nella predetta Delibera 18758. Si ricorda, inoltre, che i rilevi formulati dalla Consob nella predetta Delibera n. 18758 del 10 gennaio 2014 sono stati oggetto di ampia ed approfondita informativa al pubblico da parte dell’Emittente, oltre che nelle occasioni richiamate, anche nella relazione finanziaria semestrale di Banca Carige al 30 giugno 2014, nei comunicati stampa diffusi dalla Banca in data 28 aprile 2014 e 1° agosto 2014, nonché nel documento di registrazione relativo all’aumento del capitale sociale della Banca realizzato nel corso del 2014, pubblicato in data 13 giugno 2014. Procedimento Consob ex articolo 157, comma 2, TUF Come reso noto al mercato con comunicato stampa diffuso il 9 gennaio 2015, Consob, ai sensi dell’articolo 157, comma 2, del TUF, ha convenuto in giudizio la Banca avanti il Tribunale di Genova con atto di citazione, notificato in pari data, chiedendo al Tribunale adito la declaratoria di nullità o di annullamento della delibera assembleare del 30 aprile 2014 di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013, per asserita non conformità del predetto bilancio alle norme che ne disciplinano la redazione ed in particolare ai Principi Contabili IAS 1, 8 e 36, nonché l’accertamento della asserita non conformità del bilancio consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2013 ai suddetti Principi Contabili. Nell’atto di citazione, in particolare, Consob ha contestato a Banca Carige la non condivisione delle modalità di recepimento delle osservazioni formulate nella propria Delibera 18758, riguardanti la rideterminazione, ai sensi del Principio Contabile Internazionale IAS 8, dei valori degli avviamenti e delle partecipazioni nelle controllate bancarie e assicurative per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Secondo Consob, le violazioni contestate avrebbero conseguentemente comportato anche una violazione del principio generale di competenza economica. La Banca si è costituita in giudizio con comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata presso il Tribunale di Genova - Sezione IX, contestando le deduzioni, pretese e allegazioni avversarie. La prima udienza di comparizione si è tenuta in data 19 maggio 2015. All’udienza del 19 maggio 2015, un azionista della Banca fino al 16 aprile 2014, ha depositato una comparsa di intervento volontario ai sensi dell’articolo 105, comma 2, del codice di procedura civile. Il Collegio, al quale la causa è stata rimessa per la decisione dal Giudice Istruttore, dopo aver accertato, con sentenza n. 3772 del 22 dicembre 2015, la carenza di interesse ad intervenire nella causa dell’azionista, ha dichiarato l’inammissibilità dell’intervento ed ha rimesso la causa in istruttoria, fissando l’udienza di trattazione per il 22 gennaio 2016. Nel corso di tale ultima udienza il Giudice, su concorde richiesta delle parti, ha concesso loro i termini di cui all’articolo 183, comma 6, del codice di procedura civile , fissando l’udienza del 5 maggio 2016 per l’eventuale assunzione dei mezzi di prova. Nel corso di detta udienza il Giudice, su concorde richiesta delle parti, ha concesso i termini di cui all’articolo 183, comma 6, del codice di procedura civile. A seguito del deposito delle memorie istruttorie, all’udienza tenutasi in data 5 maggio 2016 entrambe le parti hanno insistito per la fissazione dell’udienza di precisazione delle conclusioni. Con ordinanza emessa fuori udienza, il Giudice, a scioglimento della riserva assunta, ha ritenuto l’opportunità di sentire un Consulente Tecnico in ordine ad alcuni dei rilievi formulati da Consob e ha quindi fissato l’udienza del 6 giugno 2016 per sentire i difensori delle parti sul quesito da formulare al CTU nonché sull’eventuale individuazione di un CTU (o di una rosa di CTU) di comune fiducia. Nel corso di tale udienza, le parti hanno sottoposto al Giudice una rosa di CTU di comune fiducia, suggerendo altresì che la formulazione del quesito peritale venga discussa e concordata tra il – ovvero, i – Consulente/i Tecnico/i d’Ufficio ed i consulenti di parte. Il Giudice si è riservato di portare al Collegio la proposta e di provvedere quindi in merito con separata ordinanza. A scioglimento della riserva, il Giudice ha nominato quale CTU il prof. Mario Massari (scelto nella predetta rosa di comune fiducia) e ha rinviato l’udienza al 19 luglio 2016 per il conferimento dell’incarico e la formulazione del quesito. All’udienza del 19 luglio 2016 è stata demandata al CTU prof. Mario Massari, che ha prestato rituale giuramento, la risoluzione del quesito formulato concordemente tra le parti. Il Giudice ha quindi assegnato i termini per lo svolgimento 179 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione delle operazioni peritali fissando al 16 febbraio 2017 il termine per il deposito della versione definitiva dell'elaborato peritale e rinviando la causa all’udienza del 22 febbraio 2017 per l’esame delle relative risultanze. Al riguardo, si segnala che, a giudizio dell’Emittente, gli effetti contabili dell’eventuale accoglimento dell’impugnativa promossa da Consob sarebbero di carattere storico-informativo; inoltre, tali eventuali conseguenze sui bilanci di Banca Carige si produrrebbero solo per effetto di una sentenza che accogliesse le domande formulate dalla Consob nel proprio atto di citazione e al momento del passaggio in giudicato di detta sentenza. In caso di passaggio in giudicato della declaratoria di nullità o di annullamento della delibera di approvazione del bilancio di esercizio di Banca Carige al 31 dicembre 2013 e dell’eventuale accertamento della non conformità del bilancio consolidato dell’Emittente al 31 dicembre 2013, infatti, Banca Carige sarebbe tenuta – in linea con l’orientamento prevalente in dottrina e giurisprudenza – ad applicare il Principio Contabile IAS 8 nel bilancio al 31 dicembre 2013 senza approvare un nuovo bilancio in luogo di quello invalidato, bensì provvedendo ad operare le necessarie rettifiche nel bilancio dell’esercizio nel corso del quale si dispiegano gli effetti della pronuncia di invalidità (ossia nel corso dell’esercizio in cui venisse pronunciata la sentenza definitiva). L’eventuale applicazione dello IAS 8 nel bilancio 2013 non produrrebbe alcuna conseguenza sui saldi patrimoniali di Banca Carige, bensì solo sul risultato economico 2013, in quanto la ripartizione in parte all’esercizio 2012 e in parte all’esercizio 2013 delle svalutazioni operate da Banca Carige nel corso dell’esercizio 2013 determinerebbe solamente un miglioramento del risultato economico dell’esercizio 2013 e simmetricamente un peggioramento del risultato economico dell’esercizio 2012. L’eventuale sentenza di accoglimento delle domande formulate dalla Consob produrrebbe, pertanto, conseguenze dal punto di vista contabile di carattere storico-informativo, atteso che la diversa competenza economica di parte delle svalutazioni non si riverbererebbe sui bilanci successivi a quelli al 31 dicembre 2013. Tenuto conto delle ragioni addotte dalla Banca nel corso delle interlocuzioni con la Consob e dell’informativa tempo per tempo fornita alla stessa e al mercato, la Banca ritiene – anche sulla base delle considerazioni sviluppate da autorevoli professionisti incaricati - non probabile il rischio di soccombenza nel procedimento civile instaurato dalla Consob e non ha, pertanto, provveduto alla rideterminazione dei dati comparativi 2013. Tale valutazione è, altresì, suffragata da ulteriori elementi quali lo stadio preliminare del giudizio, l’assenza – nell’atto di citazione – di qualsiasi indicazione circa l’entità delle rettifiche richieste e la natura delle contestazioni, aventi a oggetto scelte rientranti nella discrezionalità tecnico valutativa dell’estensore del bilancio. Alla luce di quanto sopra, la Banca confida che l’Autorità Giudiziaria confermi la correttezza del proprio operato e la conformità dei bilanci alle norme che ne disciplinano la redazione. Contestazione Consob ex articoli 115, 193 e 195 TUF Consob, ai sensi dell’articolo 115, comma 1, del TUF, ha richiesto informazioni e documentazione a Amissima Assicurazioni (in data 8 novembre 2013, 3 e 10 dicembre 2013), a Banca Carige (in data 8 novembre 2013 e 17 gennaio 2014), nonché al Collegio Sindacale dell’Emittente (in data 23 dicembre 2013 e 28 marzo 2014) in relazione all’azione sociale di responsabilità deliberata dall’Assemblea di Amissima Assicurazioni nei confronti di due precedenti amministratori delegati della compagnia. Con comunicazione del 28 marzo 2014, notificata in pari data, Consob ha contestato a Amissima Assicurazioni la violazione dell’articolo 115, comma 1, del TUF per non aver fornito un compiuto riscontro alle suddette richieste documentali e informative dalla essa formulate. Ai sensi dell’articolo 193 del TUF, la suddetta violazione, ove accertata, è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria (da Euro 5.000 a Euro 500.000). In data 24 aprile 2014 Amissima Assicurazioni ha trasmesso a Consob le proprie deduzioni scritte avverso l’atto di contestazione di Consob del 28 marzo 2014. In particolare Amissima Assicurazioni ha rappresentato alla Consob come, in ragione della complessità e delicatezza della vicenda oggetto delle richieste informative e documentali dell’Autorità di Vigilanza, che potrebbe avere anche risvolti di natura penalistica, abbia ritenuto opportuno vagliare con il massimo rigore (anche attraverso l’ausilio di esperti in diritto civile, diritto penale e diritto del lavoro) la documentazione a propria disposizione prima dell’invio della stessa alla Consob, al fine di fornire “la più compiuta, corretta ed esauriente informativa”. Nelle proprie deduzioni, Amissima Assicurazioni ha inoltre rilevato come, in ogni caso, la stessa Compagnia aveva fornito a Banca Carige, in qualità di capogruppo, ogni elemento utile al fine di dare riscontro alle richieste informative della Consob indirizzate alla stessa Banca Carige, nella piena convinzione di adempiere, attraverso l’invio effettuato dalla controllante Banca Carige, al disposto dell’articolo 115, comma 1, TUF. La documentazione di cui Consob contesta il mancato invio a Amissima Assicurazioni è stata, difatti, trasmessa all’Autorità di Vigilanza da Banca Carige in 180 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione data 28 gennaio 2014, in riscontro a richieste formulate dalla Consob all’Emittente, in qualità di soggetto controllante la compagnia, ai sensi del citato articolo 115 del TUF. In ragione delle argomentazioni suesposte, Amissima Assicurazioni ha, pertanto, chiesto all’Autorità di Vigilanza di disporre l’archiviazione del procedimento. Con delibera n. 19015 del 27 agosto 2014, la Consob, riscontrando “la lievità della condotta illecita accertata, sotto il profilo sia oggettivo che soggettivo” e tenuto conto della circostanza che le informazioni richieste sono state comunque portate a sua conoscenza da parte della Capogruppo, ha applicato la sanzione amministrativa pecuniaria nell'importo minimo, pari a Euro 5.000,00. Con lettera del 18 settembre 2014, Amissima Assicurazioni, a conclusione del procedimento, ha trasmesso a Consob la ricevuta di avvenuto pagamento della sanzione. Procedimenti civili Banca Toscana S.p.A. Il contenzioso in oggetto riguarda l’acquisto da parte di Banca Carige del pacchetto azionario di controllo di Cassa di Risparmio di Savona, all’epoca controllata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Savona (alla Data del Documento di Registrazione Fondazione A. De Mari; la “Fondazione Carisa”) e il tentativo di Banca Toscana S.p.A. (“Banca Toscana”), alla Data del Documento di Registrazione Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.) di impedire tale operazione, in violazione del diritto di prelazione spettante a Banca Carige in forza di apposita clausola statutaria di Cassa di Risparmio di Savona. Al riguardo si segnala che il contratto di compravendita del pacchetto di controllo di Cassa di Risparmio di Savona, stipulato in data 20 maggio 1999, tra la Fondazione Carisa e l’Emittente, prevedeva l’obbligo di quest’ultima di tenere indenne la Fondazione Carisa da qualsiasi danno potesse derivarle dalle pretese azionate da Banca Toscana in relazione al suddetto acquisto. Con atto di citazione dell’8 giugno 1999, Banca Toscana ha convenuto avanti al Tribunale di Savona l’Emittente e la Fondazione Carisa, chiedendo che il Tribunale accertasse: (i) la perdurante esistenza e vincolatività degli accordi stipulati in date 12 novembre 1996 e 29 aprile 1997 tra Banca Toscana e la Fondazione Carisa, aventi ad oggetto l’acquisto da parte di Banca Toscana del controllo di Carisa (rispettivamente, il “Primo Accordo” e il “Secondo Accordo”); (ii) il diritto di acquisto del pacchetto azionario in capo a Banca Toscana, rispetto a Banca Carige, previo accertamento della nullità/inefficacia della clausola statutaria di prelazione; (iii) l’inadempimento della Fondazione Carisa a detti accordi, per avere la stessa venduto il pacchetto azionario a Banca Carige, anziché a Banca Toscana e, per l’effetto, dichiarasse la risoluzione del Primo e del Secondo Accordo e conseguentemente condannasse la Fondazione Carisa, in solido con Banca Carige (quest’ultima a titolo di co-responsabile per concorso e induzione all’inadempimento), al risarcimento dei pretesi danni subiti da Banca Toscana, pari al complessivo importo di oltre Euro 28 milioni. Banca Carige si è costituita in giudizio, contestando le domande attoree e proponendo, in via riconvenzionale, domanda di risarcimento per i danni subiti a causa della violazione da parte di Banca Toscana del diritto di prelazione spettante a Banca Carige in forza della clausola statutaria di Cassa di Risparmio di Savona. Il Tribunale di Savona, con sentenza del 9 maggio 2002: (i) ha accertato la validità e l’efficacia del Secondo Accordo (sostitutivo del Primo Accordo) all’epoca in cui la Fondazione Carisa aveva venduto il pacchetto azionario in questione a Banca Carige; (ii) per l’effetto, ha dichiarato la risoluzione del Secondo Accordo per asserito inadempimento della Fondazione; (iii) ha respinto sia la domanda risarcitoria formulata da Banca Toscana nei confronti della Fondazione e di Banca Carige, sia la domanda riconvenzionale di risarcimento danni proposta dall’Emittente. La Corte d’Appello di Genova, adita da Banca Toscana con atto di citazione del 29 ottobre 2002, con sentenza del 21 dicembre 2004, in parziale riforma della decisione di primo grado, ha dichiarato: (i) la nullità del Secondo Accordo, con conseguente rigetto dell’appello principale di Banca Toscana, teso all’accoglimento della domanda di risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla stessa; (ii) la validità e l’efficacia della clausola di prelazione statutaria (accertamento che, ai sensi del Codice di Procedura Civile doveva ritenersi ormai definitivo, poiché Banca Toscana non impugnato il relativo capo della sentenza di primo grado); (iii) la violazione da parte di Banca Toscana del diritto statutario di prelazione previsto in favore di Carige per aver stipulato il Secondo Accordo, con conseguente condanna di Banca Toscana a risarcire i relativi danni subiti da Banca Carige, da liquidarsi in un separato giudizio. Tale giudizio è stato instaurato avanti al Tribunale di Savona dall’Emittente con atto di citazione dell’11 dicembre 2006, con cui si è chiesta la condanna di Banca Toscana a 181 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione risarcire i danni patiti da Banca Carige per la violazione del suo diritto di prelazione per un importo pari a oltre Euro 22 milioni. Con successiva ordinanza del 26 maggio 2008, il giudizio è stato sospeso in attesa della definizione del giudizio nel frattempo promosso da Banca Toscana avanti alla Suprema Corte di Cassazione. Su ricorso della Banca Toscana, la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza del 17 marzo 2009, ha cassato parzialmente la sentenza della Corte di Appello di Genova, rinviando la decisione ad altra sezione della medesima Corte. Con tale sentenza la Cassazione (i) escludeva la nullità del Secondo Accordo per il motivo accolto dalla Corte d’Appello; (ii) confermava la definitività dell’accertamento sull’esistenza e validità del diritto di prelazione vantato da Banca Carige e (iii) con riguardo alla domanda riconvenzionale di risarcimento danni proposta da Banca Carige, rilevava che la Corte d’Appello non aveva spiegato i motivi per cui il Secondo Accordo avrebbe inciso sul diritto di prelazione in capo a Carige, né a quale titolo la violazione di detta clausola di prelazione potesse imputarsi anche Banca Toscana (parte acquirente), anziché solo alla Fondazione Carisa (parte alienante). Con atto di citazione del 5 marzo 2010, Banca Carige ha riassunto il giudizio avanti alla Corte di Appello di Genova (quale giudice del rinvio) riproponendo sia le difese svolte nei precedenti gradi di giudizio avvero la domanda di risarcimento danni di Banca Toscana, sia la domanda riconvenzionale di risarcimento danni nei confronti di Banca Toscana per avere quest’ultima violato il diritto di prelazione. Alla Data del Documento di Registrazione sono in corso trattative tra le parti per la definizione transattiva della vertenza a spese compensate, mediante un accordo che prevede, in particolare, il totale abbandono della pretesa risarcitoria da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (nella quale Banca Toscana è stata fusa per incorporazione) a fronte della contestuale rinuncia da parte di Banca Carige a coltivare la propria domanda riconvenzionale. Comitato “Tutela del Risparmio – Banca Carige” Con atto di citazione notificato in data 4 aprile 2013, il Comitato “Tutela del Risparmio – Banca Carige” (il “Comitato”), costituito da piccoli azionisti della Banca, ha promosso avanti al Tribunale di Genova un’azione di classe nei confronti di Carige, ai sensi dell’articolo 140-bis del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (c.d. Codice del consumo, il “Cod. Cons.”). Il Comitato lamenta che i suoi componenti avrebbero subito danni in conseguenza di asserite pratiche commerciali scorrette della Banca che avrebbe fornito loro pretese inesatte e/o false informazioni sull’investimento azionario dagli stessi effettuato. L’attore non ha quantificato l’ammontare dei danni asseritamente subiti, chiedendone la determinazione nella misura che risulterà dovuta in corso di causa, ovvero in quella ritenuta equa e che, comunque, dipenderà innanzitutto dal numero di soggetti che eventualmente aderiranno all’azione promossa, ove dichiarata ammissibile, ai sensi dell’articolo 140-bis, comma 3, Cod. Cons. La Banca si è ritualmente costituita in giudizio con comparsa di costituzione e risposta in data 13 maggio 2014, nella quale, in primo luogo, ha eccepito l’inammissibilità di detta azione di classe per la mancanza di tutti i requisiti di esperibilità individuati dall’articolo 140-bis, comma 6, Cod. Cons., in primis per carenza di legittimazione ad agire, manifesta infondatezza e non omogeneità dei diritti azionati, considerato, tra l’altro, che né dall’atto di citazione, né dai documenti ad esso allegati, è possibile individuare i componenti del Comitato; in secondo luogo, Carige ha eccepito l’infondatezza nel merito delle pretese avversarie. Alla prima udienza di comparizione del 26 maggio 2014, le parti non hanno discusso il merito della causa in quanto il Collegio ha sollevato un tema preliminare, concernente la correttezza dell'assegnazione della causa alla sesta Sezione del Tribunale. Il Collegio si è quindi riservato di decidere al riguardo. Una volta assegnata la causa alla sezione competente, verrà fissata una nuova udienza di comparizione delle parti. La causa è stata successivamente assegnata alla nona Sezione del Tribunale di Genova. Infine il Collegio, a scioglimento della riserva assunta all’udienza dell’11 giugno 2014, con ordinanza del 13 giugno 2014, n. 4829/2014 R.G., a conclusione del procedimento, ha dichiarato inammissibile l’azione per difetto di legittimazione ad agire del Comitato. Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza 182 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione In data 28 gennaio 2015 è inoltre iniziata un’attività di verifica su Banca Carige ai fini delle imposte sui redditi per l’anno 2012 ai sensi e per gli effetti degli articoli 2 del D. Lgs. 68/2001, 32 e 33 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, nonché dell’articolo 35 della Legge n. 4/1929 da parte della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Genova. In esito all’attività di verifica in corso alla data di predisposizone del presente Documento di Registrazione, i processi verbali giornalieri predisposti dai verificatori evidenziano taluni rilievi, prevalentemente correlati alla deduzione di oneri asseritamente non imputabili al periodo d’imposta oggetto della verifica. Le maggiori imposte e sanzioni potenzialmente derivanti dai suddetti rilievi risultano essere di ammontare non significativo. In data 23 luglio 2015 la Guardia di Finanza ha notificato a Banca Carige il Processo verbale di Constatazione, dal quale sono emersi rilievi per circa complessivi Euro 1.000.000 di reddito imponibile (rilevanti sia ai fini IRES sia IRAP). Al fine di minimizzare l'onere complessivo per la Banca, in data 4 agosto 2015 il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha deliberato il pagamento di quanto dovuto sulla base del Processo Verbale di Constatazione. In data 22 settembre 2015, l'Agenzia delle Entrate ha, in risposta alla richiesta di definizione della Banca, liquidato le somme dovute per un importo, tenuto conto dei benefici di legge, di 365.000 per imposte e 61.000 per sanzioni e 29.000 per interessi (455.000 in totale) che la Banca ha provveduto a versare in data 5 ottobre 2015. Si segnala, inoltre, che in data 5 febbraio 2015 è iniziato un accesso mirato ai sensi degli articoli 57, 62 e 66 del D. Lgs. 30 luglio 1999 n. 300, nonché dell’articolo 4, comma 3 del Regolamento di Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, nei confronti di Banca Carige Italia ai fini delle imposte dirette e IVA per i periodi d’imposta 2012 e 2013. L’attività di verifica condotta dall’Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria è focalizzata al riscontro degli effetti dell’operazione di conferimento dei rami aziendali alla luce dell’affrancamento dei valori iscritti nella conferitaria Carige Italia, della conseguente iscrizione della fiscalità differita attiva e della successiva trasformazione in credito d’imposta. Si precisa che alla Data del Documento di Registrazione non è stato formulato alcun rilievo. In data 26 febbraio 2016 si è conclusa l’attività di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, relativa ai periodi d’imposta 2012-2013, iniziata in data 5 febbraio 2015 sulla Banca Carige Italia, ad esito del quale è stato emesso processo verbale di constatazione (PVC) col quale l’Agenzia ha formulato n. 2 rilievi relativi, rispettivamente, alla rideterminazione del credito da trasformazione di imposte differite attive per il periodo di imposta 2013 (Euro 82,4 milioni di credito indebitamente trasformato, a giudizio dell’Agenzia) e all’errata determinazione dell’aiuto alla crescita economica (ACE) (Euro 8 milioni di recupero a tassazione a seguito della riduzione della base ACE effettuata dall’Agenzia). Tali rilievi discendono dalla rideterminazione (impairment test) effettuata dall’Agenzia delle Entrate del valore dell’avviamento iscritto al 31 dicembre 2012 nel bilancio della Società ad esito dell’operazione di conferimento effettuata da Banca Carige. In particolare, secondo l’Agenzia delle Entrate, Banca Carige Italia avrebbe dovuto preliminarmente svalutare parzialmente tale avviamento ed avrebbe, quindi, avuto la facoltà di affrancare fiscalmente (ai sensi dell’art. 15, comma 10, del DL. 185/2008) solo il residuo valore del predetto avviamento. La Società, supportata dai qualificati pareri di autorevoli esperti indipendenti che hanno espresso in più occasioni un giudizio pregiudiziale di correttezza e di conformità ai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS, dai legali incaricati di assistere la controllante Banca Carige nel procedimento giudiziale incardinato da Consob, nonché dal giudizio consequenziale di un primario consulente tributario italiano, non condivide le contestazioni e le conclusioni del PVC e ritiene privi di fondamento i rilievi tributari in esso contenuti. La Società nel formulare ampia riserva per ogni azione, produzione e tutela delle proprie ragioni e diritti nelle sedi competenti per le questioni dedotte nel PVC e/o dipendenti dal suo contenuto e/o dagli effetti di esso, confida che verranno riconosciute le proprie ragioni in sede amministrativa e/o giurisdizionale. Disciplina in materia di anatocismo Con la sentenza n. 2374 del 1999, la Corte di Cassazione, mutando il proprio precedente indirizzo, ha ritenuto che l’uso bancario che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a carico del cliente abbia natura negoziale e non normativa: pertanto, considerato che il divieto dell’anatocismo di cui all’articolo 1283 del Codice Civile è derogabile solo da un uso normativo, sono nulle le clausole contrattuali che prevedono la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi a debito del correntista, stipulate anteriormente all’entrata in vigore del Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 342 (il “D.Lgs. 342/1999”) e della delibera attuativa CICR del 9 febbraio 2000 (ossia del 22 aprile 2000), il quale Decreto 183 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione Legislativo, nel ridisciplinare la materia, ha consentito la capitalizzazione infra-annuale degli interessi nei conti correnti bancari, purché siano conteggiati con pari periodicità gli interessi passivi e quelli attivi. Il contenzioso sorto in seguito a tale pronuncia giurisprudenziale riguarda quindi principalmente i contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 342/1999 e della delibera CICR del 9 febbraio 2000. Le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 24418 del 2 dicembre 2010, hanno riconosciuto, tra l’altro, che il termine di prescrizione decennale dell’azione di ripetizione di quanto indebitamente pagato dal correntista alla banca per anatocismo decorresse dalla data di estinzione del conto corrente. L’articolo 2, comma 61, del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. “Mille proroghe”), convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10, in materia di anatocismo bancario, aveva introdotto una norma di interpretazione autentica dell’articolo 2935 del Codice Civile che, per quanto riguarda la prescrizione delle azioni legali relative al rimborso degli interessi indebitamente pagati, faceva decorrere il termine decennale di prescrizione dal momento dell’annotazione della relativa operazione sul conto corrente, anziché dal giorno della chiusura del conto stesso. Tale articolo è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale, con sentenza n. 78 del 5 aprile 2012, con la quale è stato anche ribadito il principio affermato dalle citate Sezioni Unite, con la sentenza n. 24418 del 2010, in punto di decorrenza della prescrizione in tema di anatocismo dalla data di chiusura del conto corrente: tale pronuncia ha quindi dato nuovo impulso al contenzioso in materia di anatocismo. Si segnala, inoltre, che il Tribunale di Milano, Sezione VI, in due recenti ordinanze rispettivamente del 25 marzo 2015 e del 3 aprile 2015, ha ritenuto che l’articolo 120, comma 2, del TUB (così come modificato dall’articolo 1, comma 629, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, entrata in vigore il 1° gennaio 2014) sancisca un divieto assoluto di anatocismo nei rapporti bancari e che detta disposizione sia operante a partire dal 1° gennaio 2014, a prescindere da un intervento di normazione secondaria da parte del CICR. Pertanto, il Tribunale ha riconosciuto che, in relazione ai contratti di conto corrente oggetto del ricorso, fosse vietata qualsiasi forma di anatocismo a partire dal 1° gennaio 2014 e, in accoglimento del reclamo presentato dalle associazioni di consumatori, ha inibito alle banche resistenti di dare corso a qualsiasi ulteriore forma di anatocismo degli interessi passivi con riferimento ai contratti oggetto di ricorso e ha ordinato alle banche di pubblicare a proprie spese il dispositivo dell’ordinanza su quotidiani a diffusione nazionale e sul “homepage” del sito, e di comunicare a ciascun correntista consumatore il contenuto del dispositivo dell’ordinanza. Alla Data del Documento di Registrazione, il numero complessivo delle cause pendenti nei confronti del Gruppo Carige in materia di anatocismo si mantiene, in termini assoluti, su livelli fisiologici. Tuttavia, alla luce delle pronunce in merito al dies a quo relativo alla decorrenza del termine di prescrizione delle azioni legali per il rimborso degli interessi indebitamente pagati (fermo restando che l’applicazione dei suddetti principi è circoscritta ai contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore dei menzionati Decreto Legislativo n. 342/99 e delibera CICR del 9 febbraio 2000), nonché in considerazione del recente orientamento del Tribunale di Milano sopra menzionato, non può escludersi un ulteriore incremento del contenzioso in materia di anatocismo, avente ad oggetto gli interessi indebitamente pagati successivamente al 1° gennaio 2014. 11.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente Successivamente al 30 settembre 2016, data della più recente informativa consolidata pubblicata, non si sono verificati ulteriori cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente. 184 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 12. CONTRATTI IMPORTANTI Cessione delle partecipazioni detenute in Amissima Vita (già Carige Vita Nuova) e Amissima Assicurazioni (già Carige Assicurazioni) In data 5 giugno 2015 Banca Carige e Primavera Holdings s.r.l., una società controllata da fondi affiliati a Apollo Global Management, LLC (di seguito, unitamente alle proprie società controllate, “Apollo”), hanno perfezionato la cessione della totalità del capitale sociale detenuto da Banca Carige in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (già, rispettivamente, Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni), secondo quanto previsto nell’accordo di cessione sottoscritto dalle medesime parti in data 28 ottobre 2014 (“l’Accordo”). L’Accordo ha determinato la cessione da parte di Banca Carige delle partecipazioni da essa detenute in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni (le “Compagnie Assicurative” o le “Compagnie”) ad un prezzo complessivo di Euro 310 milioni, e la sottoscrizione da parte dell’Emittente, unitamente ad altre banche del Gruppo, di accordi di lungo termine con Apollo per la distribuzione di prodotti assicurativi del ramo vita e danni. Nell’Accordo, l’Emittente ha rilasciato in favore dell’Acquirente dichiarazioni e garanzie, alla data di sottoscrizione dell’Accordo medesimo e alla data del closing; la cui violazione o inesattezza può comportare eventuali obblighi di indennizzo a carico di Banca Carige, prevalentemente riguardanti le riserve sinistri di Amissima Assicurazioni e le cause passive pendenti in capo alle Compagnie, soggetti a determinate limitazioni e, in particolare, a un cap complessivo pari al 32% del prezzo di acquisto, ossia pari a circa Euro 99 milioni. Nell’ambito di tale operazione sono stati sottoscritti accordi di lungo termine (l’“Accordo Distributivo”) per la distribuzione di prodotti assicurativi del ramo vita e danni da parte delle banche del Gruppo Banca Carige. L’Accordo Distributivo prevede: (i) quanto al ramo danni, l’impegno dell’Emittente a garantire, per tutta la durata dell’Accordo Distributivo medesimo, che i Distributori collochino nel territorio italiano, i prodotti di Amissima Assicurazioni per un importo non inferiore al 75% (con una soglia di tolleranza sino al 70%) della distribuzione assicurativa generata su base aggregata dai Distributori medesimi (da calcolarsi in termini di premi lordi), e (ii) quanto al ramo vita, per tutta la durata dell’Accordo Distributivo medesimo, la distribuzione in esclusiva dei prodotti di Amissima Vita da parte dei Distributori i quali, fatta eccezione per determinati prodotti, non potranno distribuire prodotti assicurativi di terzi oltre il 2% (con una soglia di tolleranza sino al 5%) della distribuzione assicurativa generata su base aggregata dai Distributori stessi (da calcolarsi in termini di premi lordi), e l’impegno dell’Emittente a far sì che non si verifichi il mancato rispetto di determinati target minimi di distribuzione pari al 30% degli obiettivi previsti contrattualmente in ciascun anno per tre anni consecutivi. In caso di violazione dell’impegno di collocamento dei prodotti del ramo danni sub (i) e/o dell’impegno di esclusiva per i prodotti del ramo vita sub (ii), è prevista la possibilità per le Compagnie di risolvere l’Accordo Distributivo, previa diffida ad adempiere ex articolo 1454 del Codice Civile, a determinate condizioni e fatta salva la possibilità di sanare detti inadempimenti. In caso di risoluzione dell’Accordo Distributivo, le Compagnie hanno inoltre la facoltà di richiedere a Banca Carige il pagamento di una somma onnicomprensiva (a titolo di penale e/o risarcimento danni) decrescente nel tempo, in relazione alla durata residua dell’Accordo Distributivo, che, in ogni caso, non potrà eccedere l’importo (x) di Euro 200 milioni relativamente alla distribuzione dei prodotti assicurativi del ramo vita e (y) di Euro 10 milioni in relazione alla distribuzione dei prodotti assicurativi del ramo danni. Per il ramo vita è previsto, inoltre, nel primo periodo di durata dell’Accordo Distributivo (ossia fino al 31 dicembre 2024), un meccanismo di compensazione annua delle commissioni generate dalla distribuzione dei prodotti assicurativi in applicazione del quale è stabilito che, al di sotto di una franchigia pari al 10% degli obiettivi annui previsti contrattualmente, siano calcolate penali crescenti in proporzione allo scostamento dai medesimi obiettivi sino ad un ammontare massimo su base annua di Euro 20 milioni (Euro 16 milioni per i prodotti tradizionali e Euro 4 milioni per i prodotti unit-linked). Si evidenzia che, con riferimento ai suddetti obblighi di indennizzo e alle penali l’importo da corrispondere a carico dell’Emittente non potrà eccedere complessivamente Euro 200 milioni. Infine, nell’ambito dell’Accordo, Banca Carige ha concesso all’acquirente un finanziamento “revolving”, di tipo senior, (c.d. vendor loan) della durata di 5 anni e dell’importo di Euro 77.523.935,00, garantito da un pegno (collateral) sulle azioni 185 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione delle Compagnie, da utilizzare per il pagamento del prezzo di acquisto delle Compagnie e con corresponsione degli interessi con cadenza annuale e rimborso del capitale al quinto anniversario dalla data di stipula del contratto di cessione. Oltre a quanto sopra indicato, l’Accordo e l’Accordo Distributivo non prevedono ulteriori ipotesi di recesso e/o risoluzione. Nonostante l’Emittente abbia assunto i suddetti impegni nel presupposto di rispettare gli stessi per l’intera durata degli accordi sottoscritti, non è possibile escludere a priori che uno o più dei predetti impegni non siano rispettati dall’Emittente e/o dagli altri Distributori, con conseguente risoluzione dell’Accordo Distributivo, e/o che le performance realizzate siano inferiori agli obiettivi stabiliti dal Piano di Distribuzione, con conseguente obbligo per l’Emittente del pagamento di somme a titolo di penali o in forza dell’applicazione del meccanismo di aggiustamento delle commissioni, con conseguenti effettivi negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo. Nel corso del 2015 (primo anno rilevante ai fini dell’Accordo) gli obiettivi degli accordi di distribuzione risultano conseguiti. La Banca, alla luce del raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2015, dei dati di mercato e delle valutazioni operate ritiene raggiungibili gli obiettivi di produzione anche per gli esercizi successivi al 2015; non sono, quindi, soddisfatte le condizioni previste dal par. 14 dello IAS 37 per la rilevazione di un accantonamento. Con riferimento alle cause passive di entrambe le compagnie, la Relazione Finanziaria Semestrale contiene un accantonamento ai sensi dello IAS 37 a fondi per rischi ed oneri per Euro 1,1 milioni circa. In relazione alle garanzie prestate dalla Banca sulle riserve sinistri della compagnia danni, relative ai sinistri antecedenti il 2013, si segnala che, in data 27 maggio 2016, Amissima Assicurazioni S.p.A. e Amissima Holdings S.r.l. hanno richiesto un indennizzo di Euro 12,5 milioni. La Banca, effettuate le dovute analisi di merito, non ha ritenuto fondata la richiesta ed ha pertanto rifiutato l’indennizzo. Al riguardo, in relazione alla richiesta contestata dalla Banca, non è stato rilevato alcun accantonamento nel Bilancio intermedio al 30 giugno 2016 in quanto non ricorrono le condizioni richieste dal paragrafo 14 dello IAS37. Con particolare riferimento alla cessione delle partecipazioni di Carige in Amissima Assicurazioni e Amissima Vita si segnala che il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, nella seduta del 17 giugno 2016, ha deliberato di agire in giudizio nei confronti del Dott. Cesare Castelbarco Albani, già Presidente di Banca Carige, del Rag. Piero Montani, già Amministratore Delegato della medesima, e di alcuni soggetti di Apollo per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti alla cessione delle partecipazioni di Banca Carige in tali società e ad altri comportamenti successivamente tenuti dai soggetti del suddetto Gruppo. Tale decisione è maturata a seguito di un’approfondita analisi delle cause che, unitamente a quelle di contesto e di sistema, hanno di recente influito negativamente sui risultati economici e sulla vita dell’Emittente. Tale analisi è stata svolta nell’ambito delle attività di ricognizione effettuate dal Consiglio di Amministrazione in merito alla situazione di Banca Carige. Per maggiori informazioni in merito ai rischi connessi alla cessione delle partecipazioni detenute dall’Emittente in Amissima Vita e Amissima Assicurazioni si veda il Bilancio Consolidato 2015, Nota Integrativa Consolidata Parte A, pag. 143 e ss., incluso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo:http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/bilancio_2015/bilancio-2015.pdf nonché alla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 pag 37-38 incluso anch’esso mediante riferimento nel Documento di Registrazione e disponibile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo: http://www.gruppocarige.it/gruppo/html/ita/investor_relations/pdf/semestre_2016/semestre-2016.pdf * * * Oltre a quanto sopra esposto e al di fuori del normale svolgimento dell'attività, Carige non ha concluso alcun contratto importante che possa comportare per i membri del Gruppo un'obbligazione o un diritto tale da influire in misura rilevante sulla capacità dell'Emittente di adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti dei possessori degli Strumenti Finanziari che intende emettere. 186 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI 13.1 Relazioni e pareri di esperti Ai fini della redazione del presente Documento di Registrazione non è stato rilasciato alcun parere o relazione di esperti, ad eccezione delle relazioni delle Società di Revisione che hanno effettuato la revisione contabile del bilancio di esercizio e consolidato per l’anno 2015, del bilancio di esercizio e consolidato per l’anno 2014 e della relazione a seguito di revisione contabile limitata alla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016. Per maggiori dettagli si rinvia al Capitolo 11 del Documento di Registrazione. Le relazioni delle società di revisione sono messe a disposizione del pubblico come indicato al successivo Capitolo 14 del Documento di Registrazione. 13.2 Informazioni provenienti da terzi Il presente Documento di Registrazione non contiene informazioni provenienti da terzi, ad eccezione di quelle relative alle quote di mercato, al posizionamento competitivo del Gruppo Carige, ai dati di sistema nonché a quelle relative al rating dell’Emittente riportate nel Capitolo 3, Paragrafo 3.1.7 del Documento di Registrazione. 187 Banca CARIGE S.p.A. Documento di Registrazione 14. DOCUMENTI A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO Per l'intera validità del Documento di Registrazione, l'Emittente si impegna a mettere a disposizione del pubblico per la consultazione presso la propria sede in Via Cassa di Risparmio, n. 15, 16100 Genova, la seguente documentazione: − − − − − − − − − − − − 188 atto costitutivo e statuto della Banca; Bilancio Consolidato 2015, comprensivo della relazione della società di revisione; Bilancio individuale dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, comprensivo della relazione della società di revisione; Bilancio Consolidato 2014, comprensivo della relazione della società di revisione; Bilancio individuale dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2014, comprensivo della relazione della società di revisione; Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2016 comprensiva della relazione della società di revisione a seguito della revisione contabile limitata; verbale dell’Assemblea degli azionisti dell’Emittente tenutasi in data 31 marzo 2016; presentazione del Piano Industriale 2015-2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 19 marzo 2015; presentazione del Piano Strategico 2016-2020 approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in data 29 giugno 2016; comunicati stampa dell’Emittente; comunicato stampa dell’Emittente del 22 gennaio 2014 comunicato stampa dell’Emittente del 27 marzo 2014 comunicato stampa dell’Emittente del 6 luglio 2015 comunicato stampa dell’Emittente del 27 novembre 2015 comunicato stampa dell’Emittente del 18 gennaio 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 26 gennaio 2016 comunicato stampa dell’Emittente dell’11 febbraio 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 3 marzo 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 29 marzo 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 31 marzo 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 4 aprile 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 15 aprile 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 22 aprile 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 29 aprile 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 10 maggio 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 30 maggio 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 17 giugno 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 29 giugno 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 5 agosto 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 11 ottobre 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 21 ottobre 2016 comunicato stampa dell’Emittente del 27 ottobre 2016 comunicato stampa dell’Emittente dell’8 novembre 2016 estratto ed informazioni essenziali aggiornate sul patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122 del TUF, stipulato da Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia e Malacalza Investimenti in data 8 maggio 2015; estratto ed informazioni essenziali sul patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122 del TUF, stipulato da Coop Liguria S.c.c., Talea Società di Gestione Immobiliare S.p.A., Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona e Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara in data 7 luglio 2015; Banca CARIGE S.p.A. − − Documento di Registrazione estratto ed informazioni essenziali sul patto parasociale rilevante ai sensi dell’articolo 122 del TUF, stipulato da Compania Financiera Lonestar SA, Spininvest S.r.l., Aldo Spinelli, Leila Cardellini e Roberto Spinelli in data 3 marzo 2016; una copia del presente Documento di Registrazione. Tali documenti possono altresì essere consultati sul sito internet dell'Emittente “www.gruppocarige.it” ad eccezione dell'atto costitutivo che sarà disponibile, su richiesta, presso la Segreteria Generale dell'Emittente. L’Emittente, inoltre, renderà disponibile al pubblico, con le medesime modalità di cui sopra, ogni altro documento che dovrà rendere noto in ottemperanza alle disposizioni sull’informativa relativa alle società quotate. Si invitano i potenziali investitori a leggere la documentazione a disposizione del pubblico e quella inclusa mediante riferimento nel Documento di Registrazione al fine di ottenere maggiori informazioni in merito alle condizioni economicofinanziarie e all’attività dell’Emittente. 189