RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure ELEMENTI DI TEORIA DELLE MISURE Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Considerazioni generali RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO CONSIDERAZIONI GENERALI Nella effettuazione di specifiche misure, lo studio degli errori riveste un’importanza fondamentale quando si vuole: • stabilire dei criteri per raggiungere una certa approssimazione • valutare le entità degli errori che si sono commessi • determinare i valori numerici da assegnare alle grandezze misurate Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Considerazioni generali Nelle misure topografiche lo studio degli errori è di notevole interesse in quanto la precisione a volte deve essere spinta a limiti molto elevati e solo una scelta accurata di metodi e strumenti, unita a particolari accorgimenti di osservazione, può consentirne l’ottenimento sicuro La teoria degli errori non è comunque solo applicata alle misure di grande precisione bensì a tutte le misure Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Il problema degli errori nelle misure RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO IL PROBLEMA DEGLI ERRORI NELLE MISURE Sia G una grandezza da misurare. Dicesi misura della grandezza G il numero X, espresso nell’unità di misura u che in maniera univoca viene associato alla grandezza Invero, si constata che, se ripetiamo più volte la misura di una stessa grandezza, i valori ottenuti non sono generalmente univoci Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Il problema degli errori nelle misure Ogni misura è quindi affetta da errori, la cui entità ne definisce l’incertezza. La misura X di una grandezza G può dunque essere rappresentata dall’espressione: ( X± σ x ) u X → misura della grandezza σ x → incertezza della misura u → unità di misura Ma quali sono le cause che generano la variabilità di risultati nella ripetizione della misura Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO ORIGINE DELLA DISPERSIONE DELLE MISURE Per la misura di una grandezza di norma si utilizzano specifici strumenti Le cause della variabilità dei risultati sono da attribuirsi a: • strumento non buono • cattiva taratura e rettifica dello strumento • grandezza non definibile esattamente • grandezza variabile nel tempo • altre cause (dovute ad es. all’operatore) Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure Ogni strumento di misura possiede specifiche caratteristiche, due delle quali rivestono particolare importanza: • la sensibilità • la precisione Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure Sensibilità di uno strumento La sensibilità di uno strumento è la più piccola quantità di grandezza misurabile con esso. Ad esempio: • Per un righello graduato in millimetri è 1 mm • Per una bilancia graduata in grammi è 1 grammo Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure Precisione di uno strumento Si definisce precisione di uno strumento il rapporto tra la sensibilità dello strumento e la massima quantità di grandezza che lo strumento può misurare. Si tratta quindi di un numero adimensionale ; la precisione sarà tanto maggiore quanto minore è il numero che la esprime. • Una righello di un metro con suddivisione in 1 [mm ] millimetri avrà una precisione di = 10 −3 1000 [mm ] • Una bilancia che può pesare al max 5 kg e avente una graduazione in grammi 1 [g ] avrà una precisione di = 2 ⋅10 − 4 5000 [g ] Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure 1 Una delle cause che crea la mancanza di univocità sui valori ottenuti nel ripetere la misura di una stessa quantità di grandezza, risiede nel fatto che noi pretendiamo di aumentare con operazioni di stima la sensibilità, oppure con operazioni ripetitive la precisione dello strumento utilizzato Ad esempio, utilizziamo un righello millimetrato e stimiamo in una grandezza da misurare il decimo di millimetro, oppure misuriamo una lunghezza di alcuni metri riportando più volte la riga da un metro, commettendo anche in questo caso delle imprecisioni Eseguendo le operazioni sopra citate si introducono nelle misure dei fattori soggettivi, cioè dipendenti dal modo con cui l’operatore esegue la misura; questi fattori non si mantengono costanti al ripetersi dell’operazione di misura Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure 2 Un altro fattore che genera mancanza di univocità dei valori numerici ottenuti ripetendo le misure di una stessa quantità di grandezza è dovuta all’influenza dell’ambiente. (temperatura, umidità, pressione atmosferica, ecc..) L’interazione strumento-ambiente è definibile mediante la funzione di perturbazione; il numero X che rappresenta la misura eseguita può essere considerato come valore di una funzione di parametri che dipendono dall’ambiente oltre che della quantità di grandezza da misurare G e dall’unità di misura u adottata X = f (G / u , v, w.........t ) Quale potrebbe essere quindi la misura vera di X da assumere? E’ conveniente assumere quel valore X che si avrebbe quando tutti i parametri ambientali assumono il loro valore medio X = f (G / u , vm , wm .........t m ) Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Origine della dispersione delle misure Errore di una generica misura Si definisce come errore ε di una generica misura la differenza tra il valore X che corrisponde a quella misura ed il valore vero X ε = X − X = f (G / U , u , v, w.........t ) − f (G / U , u m , vm , wm .........t m ) Utilizzando à si può arrivare a Utilizzando elementi di calcolo delle probabilit probabilità dimostrare dimostrare che che gli gli errori errori di di misura misura hanno hanno un un comportamento comportamento ben ben definito definito e quindi è possibile determinare formule che ci riconducono ad à di grandezza ad un un valore valore univoco univoco da da attribuire attribuire alla alla quantit quantità misurata ’accuratezza misurata ee al al modo modo di di valutarne valutarne ll’accuratezza Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Misura di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO MISURA DI UNA GRANDEZZA CLASSIFICAZIONE DELLE MISURE 1 MISURA DIRETTA 2 MISURA INDIRETTA 3 MISURA DIRETTA CONDIZIONATA Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Misura di una grandezza MISURA DIRETTA La misura diretta di una grandezza è definibile nel modo seguente : a) si materializzano in numero sufficiente delle quantit à quantità uguali ovvero si definiscono delle unit à campione unità b) si sommano opportunamente le unit à in modo da unità avere una quantit à uguale a quella da misurare quantità c) si conta il numero di à campione di unit unità campione contenute nella quantit à costruita: tale numero si chiama misura quantità diretta della grandezza Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Misura di una grandezza MISURA INDIRETTA La misura indiretta di una grandezza è definita da un legame funzionale che lega tale grandezza ad altre grandezze direttamente misurabili: le misure dirette di queste ultime determinano, attraverso il legame funzionale la misura indiretta della prima. Es : Misura indiretta della distanza D fra due punti D = k ⋅ S ⋅ sin 2 ϕ Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Misura di una grandezza MISURA DIRETTA CONDIZIONATA A volte, le misure dirette che si eseguono sono soggette a condizioni geometriche; ad esempio la somma degli angoli interni di un poligono chiuso di n lati deve essere uguale a (n -2)∗π (n-2)∗π Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Misura di una grandezza B Si misuri la distanza AB e se ne ottenga il valore A Ad esempio: AB = 215,45 m Il valore è esatto Conosciamo la risposta: NO Ogni grandezza misurata è affetta da un ERRORE Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Errori nella misura di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO ERRORI NELLA MISURA DI UNA GRANDEZZA L’INSIEME DEI CAUSE PERTURBATRICI INTRODUCONO QUINDI DEGLI ERRORI NELLE MISURE CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI • ERRORI GROSSOLANI • ERRORI SISTEMATICI • ERRORI ACCIDENTALI Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Errori nella misura di una grandezza ERRORI GROSSOLANI Nell'eseguire una misura si può commettere un errore grossolano grossolano;; ad esempio, nel misurare una lunghezza, riportando un'asta graduata può capitare di sbagliare il numero delle volte che è stata riportata. Tali errori sono da addebitare all ’operatore e sono all’operatore generalmente di entit à tale da potersi palesare nel complesso entità delle misure effettuate. Tenuto presente che nelle operazioni di rilievo sul terreno le misure eseguite in un giorno possono essere centinaia, si comprende come un errore grossolano possa verificarsi spesso. In ogni caso, le misure da sottoporre a trattamento devono esser e essere prive di questa tipologia di errori. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Errori nella misura di una grandezza ERRORI SISTEMATICI (O REGOLARI) Un errore sistematico tipico è quello che deriva da una imperfetta taratura dello strumento di misura; se ad esempio un ’asta un’asta nominalmente lunga un metro è in realt à lunga un metro pi ù un realtà più millimetro, misurando una lunghezza con tale asta si commette un errore di tanti millimetri quante sono le volte che è stata riportata. Un errore sistematico può anche essere imputato all ’operatore (ad all’operatore esempio, difetto di vista non corretto adeguatamente) o ad una situazione climatica, ecc. Gli errori sistematici presentano una caratteristica caratteristica:: • Ripetendo la misura nelle stesse condizioni il risultato non ccambia ambia Un tipo di errore sistematico è quindi quello conserva, al ripetere della misura, valore e segno costanti. Prof. C. R. Fichera che RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Errori nella misura di una grandezza ERRORI ACCIDENTALI (O CASUALI) Ripetendo ù volte la misura di una Ripetendo pi più una grandezza grandezza si si può può constatare: constatare: a) a) b) b) c) c) Gli Gli che ti che ii risultati risultati cambiano cambiano ad ad ogni ogni ripetizione ripetizione ee sono sono caratterizza caratterizzati da à casuale, in maniera cio è che si potrebbe da una variabilit variabilità cioè definire definire accidentale; accidentale; che che gli gli scarti scarti fra fra un un risultato risultato ee l'altro l'altro sono sono piccoli piccoli ee che che lo lo scarto massimo ù massimo è in genere inferiore ad un certo certo limite, limite, tanto tanto pi più piccolo, ù la misura piccolo, quanto quanto pi più misura è precisa; che che ripetendo ripetendo numerose numerose determinazioni, determinazioni, ii valori valori ottenuti ottenuti tendono à statistica. tendono ad ad assumere assumere una una stabilit stabilità errori e ee errori accidentali accidentali sono sono dovuti dovuti alla alla somma somma di di molteplici molteplici caus cause non non si si possono possono eliminare, eliminare, ma ma se se ne ne può può limitare limitare gli gli effetti. effetti. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Errori nella misura di una grandezza Nel seguito della trattazione si supporr à: supporrà: a) che gli errori grossolani siano stati eliminati; b) che le cause dei possibili errori sistematici siano note e quindi sia possibile limitarne gli effetti. Pertanto, assumeremo come ipotesi fondamentale che le misure siano affette solo da errori accidentali, che verranno trattati mediante la teoria degli errori. quesito quesito Occorre Occorre ricercare ricercare un un modello modello probabilistico probabilistico che che descriva descriva ilil comportamento comportamento degli degli errori errori accidentali accidentali Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza TRATTAMENTO STATISTICO DELLE MISURE DI UNA GRANDEZZA VARIABILE STATISTICA • Consideriamo una popolazione composta da N individui. Attraverso la statistica siamo in grado di classificare questa popolazione in relazione ad un suo unico attributo, quello che interessa l'inda gine. l'indagine. • Assumendo ad esempio gli studenti frequentanti il corso di ““Rilievo Rilievo e rappresentazione del territorio ”, pensiamo di classificarli in funzione territorio”, della statura. • Classificare la popolazione vuole dire determinare la forma e il valore Xi (valore argomentale) che l'attributo considerato assume per ognuno degli N individui che la compongono. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Dopo Dopo avere avere censito censito la la popolazione popolazione si si procede procede al al raggruppamento raggruppamento degli è: degli individui individui in in classi classi cio cioè: a) ù alto e a) suddividiamo la differenza fra valore argomentale pi più pi ù basso in più in rr intervalli, intervalli, b) b) attribuiamo ad ogni intervallo un valore argomentale Xii scelto scelto tra tra quelli quelli compresi compresi nell'intervallo nell'intervallo stesso; stesso; c) c) attribuiamo attribuiamo aa tutti tutti gli gli individui individui compresi compresi nell'intervallo nell'intervallo ilil valore valore argomentale argomentale definito definito per per l'intervallo l'intervallo stesso; stesso; d) (frequenza assoluta) assoluta) compresi compresi d) contiamo contiamo il numero di individui Fii (frequenza nell'intervallo, nell'intervallo, ovvero il rapporto fii == F Fii/N /N (frequenza (frequenza relativa). relativa). Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Si ottiene così la variabile statistica ad una dimensione, come di seguito definita: ⎧ X1 , X 2 , X 3 ,... X i ,... X r ⎫ X⎨ ⎬ con ⎩ F1 , F2 , F3 ,... Fi , ... Fr ⎭ o anche ⎧ X1 , X 2 , X 3 ,... X i ,... X r ⎫ X⎨ ⎬ con ⎩ f1 , f2 , f3 ,... fi , ... fr ⎭ Prof. C. R. Fichera r ∑F = N i i =1 r ∑f i =1 i =1 RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Si Si possono possono calcolare calcolare dei dei parametri parametri che, che, pur pur non non rappresentando rappresentando compiutamente compiutamente la la variabile, variabile, danno danno delle delle informazioni informazioni globali globali sulle sulle caratteristiche caratteristiche della della distribuzione: distribuzione: questi questi parametri parametri sono sono ii momenti. momenti. r M k ( X ) = ∑ X ik f i i =1 Il momento di primo ordine r M 1 (X ) = ∑ X i fi i =1 prende il nome di valore medio o media ed è indicato con M Il momento di secondo ordine r M 2 ( X ) = ∑ X i2 f i i =1 prende il nome di valore quadratico medio Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Consideriamo scarto“; questa Consideriamo ora la variabile statistica statistica ""scarto“; questa variabile variabile si si ottiene ottiene sottraendo sottraendo ad ad ogni ogni argomento argomento della della variabile variabile statistica statistica ilil valore è: valore della della media; si ha cio cioè: vi = X i − M ( X ) Il momento di secondo ordine della variabile statistica "scarto" assume il nome di varianza ed è indicato con σ2 Alla radice quadrata della varianza σ2 si dà il nome di scarto quadratico medio (σ o s.q.m.) σ r 2 (X ) = ∑ν i =1 σ =± r r 2 i fi =∑ ( X i − M )2 fi 2 ν ∑ i fi = ± i =1 Prof. C. R. Fichera i =1 r 2 ( X − M ) fi ∑ i i =1 RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Le notizie globali valide sulla popolazione si hanno considerando insieme il valore della media ed il valore della varianza attribuendo a quest'ultima la possibilit à di indicare la possibilità maggiore o minore dispersione dei valori argomentali intorno alla media. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Graficamente una variabile statistica può essere rappresentata tramite un ISTOGRAMMA Fi fi Xi Xr Nel grafico a barre, le misure della variabile statistica sono riportate sull’asse orizzontale mentre sull’asse verticale sono indicate la frequenza assoluta oppure la frequenza relativa con cui compaiono i valori di ogni classe. L’istogramma è una rappresentazione areale, tale che le superfici dei rettangoli risultano proporzionali alle frequenze corrispondenti Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza VARIABILE CASUALE DISCONTINUA Consideriamo una popolazione di n individui e consideriamo altresì che di essi se ne possa esaminare solo uno alla volta. Ogni individuo di volta in volta deve popolazione in base ad una estrazione a che non ha alcun criterio di scelta. essere enucleato dalla caso, un’operazione cioè Ogni individuo, dopo essere stato esaminato, viene reinserito nella popolazione prima di procedere ad una nuova estrazione. Esempio: In un’urna ci sono delle sfere contrassegnate da un numero; si estrae una sfera, se ne esamina il numero e la si reinserisce nell’urna prima di procedere ad una nuova estrazione. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza Questo tipo di operazione sulla popolazione fa sì che ad essa possa considerarsi associata una variabile casuale, costituita da una doppia serie di numeri : i valori argomentali e le probabilità ad essi associate ⎧ X 1 , X 2 , X 3 ,.................. X r X⎨ ⎩ p1 , p2 , p3 ,..................... pr con ∑ pi = 1 La probabilità pi che si presenti un valore è data dal rapporto tra: pi = Numero casi favorevoli Numero casi possibili Anche in questo caso si possono definire la media e lo scarto quadratico medio che varranno: M = ∑ X i pi s.q.m. = ± Prof. C. R. Fichera 2 ( ) X − M pi ∑ i RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza VARIABILE CASUALE CONTINUA Una variabile casuale anziché essere composta da una serie di valori argomentali e dalle rispettive probabilità può essere definita con continuità in un intervallo a-b aa bb Esempio: Una sfera che si muove con continuità su una superficie tra due punti aeb In questo caso in tutto l’intervallo a-b esisterà una funzione f(x) (funzione di “densità di probabilità”) in grado di definire la probabilità che un’estrazione a caso porti ad un valore compreso in un intervallo interno ad a-b Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Trattamento statistico delle misure di una grandezza VARIABILE CASUALE CONTINUA Per Per una una variabile variabile continua continua si si avrà: avrà: b pa ,b = ∫ f ( x)dx = 1 f ( x) = p a b M = ∫ x ⋅ f ( x)dx a b s.q.m. = ± ∫ (x − M ) 2 a f ( x)dx a Prof. C. R. Fichera x x + dx b x RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza DETERMINAZIONE DELLA MISURA DIRETTA DI UNA GRANDEZZA Per ogni grandezza esiste un unico numero che ne esprime la misura. Ma, dati gli errori accidentali, non è possibile acquisire tale valore con certezza. Poiché di una grandezza effettuiamo più osservazioni occorre stabilire come combinare questi risultati in modo da ricavare una misura quanto più possibile prossima alla misura vera Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza Supponiamo di ripetere la misura di una certa di grandezze (ad esempio un angolo azimutale) per un numero elevato di volte. Siano: • n il numero di misure effettuate • X1,X2…….Xr i valori numerici ottenuti • M la media aritmetica • a-b l’intervallo di dispersione delle misure Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Facciamo Facciamo variare variare le le grandezze grandezze ee per per ciascuna ciascuna di di esse esse ripetiamo ripetiamo la la misura misura più più volte volte ricavandone ricavandone la la media media M M ee l’intervallo l’intervallo di di dispersione dispersione Le Le misure misure di di ognuna ognuna delle delle grandezze grandezze possono possono essere essere considerate considerate come come una una variabile variabile statistica, statistica, della della quale quale si si può può costruire costruire l’istogramma l’istogramma a1 b1 a2 b2 Prof. C. R. Fichera a3 b3 RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza Se Se per per ogni ogni grandezza grandezza ripetiamo ripetiamo diverse diverse serie serie di di nn misure misure si si constaterà constaterà che: che: a Quanto Quanto èè maggiore maggiore l’intervallo l’intervallo a-b a-b di di dispersione dispersione delle delle misure misure tanto tanto più più schiacciato schiacciato risulta risulta l’istogramma; l’istogramma; viceversa, viceversa, tanto tanto più più si si stringe stringe l’intervallo l’intervallo tanto tanto più più ripido ripido risulta risulta l’istogramma l’istogramma b L’andamento L’andamento dei dei diversi diversi istogrammi istogrammi èè sempre sempre dello dello stesso stesso tipo tipo Prof. C. R. Fichera Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza 1 2 RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO 3 a1 b1 a2 Prof. C. R. Fichera b2 a3 b3 RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza Dall’esame degli andamenti degli istogrammi si possono dedurre alcune considerazioni II risultati risultati delle delle misure misure possono possono essere essere considerati considerati come come estrazione estrazione a caso caso da da una una popolazione popolazione di di misure misure possibili, possibili, rappresentabili rappresentabili come come una una variabile variabile casuale. casuale. Più Più si si aumenta aumenta ilil numero numero delle delle misure misure più più aumentano aumentano ii valori valori argomentali argomentali che che si si verificano; verificano; ciò ciò rende rende lecito lecito introdurre introdurre l’ipotesi l’ipotesi che che la la variabile variabile casuale casuale che che costituisce costituisce la la popolazione popolazione sia sia di di tipo tipo continuo. continuo. L’andamento L’andamento dell’istogramma dell’istogramma rimane rimane lo lo stesso; stesso; vi vi èè quindi quindi una una costante costante di di comportamento comportamento nella nella popolazione popolazione delle delle misure misure possibili possibili che che ci ci permette permette di di affermare affermare che che tutte tutte le le popolazioni popolazioni di di misure misure possibili possibili sono sono pensabili pensabili come come variabili variabili casuali, casuali, in in cui cui la la distribuzione distribuzione delle delle probabilità probabilità èè definita definita da da un un unico unico tipo tipo di di funzione. funzione. Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza LA POPOLAZIONE DI MISURE POSSIBILI COME VARIABILI CASUALI ““NORMALI” NORMALI” Ricerchiamo un tipo funzione f(x) di distribuzione di probabilità che interpoli bene gli istogrammi e che possa essere considerata come la funzione della distribuzione delle probabilità della variabile casuale di media e varianza associabile ad una qualsiasi popolazione di misure possibili. La La funzione funzione di di distribuzione distribuzione di di probabilità probabilità che che risulta risulta più più idonea idonea èè la la curva curva di di Gauss Gauss (di (di distribuzione distribuzione “normale”), “normale”), la la quale quale ha ha la la seguente seguente espressione: espressione: f ( x) = 1 e σ 2π 1 ⎛ x− X − ⎜⎜ 2⎝ σ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ 2 Dove sono rispettivamente rispettivamente la la media media ee la la varianza varianza della della variabile variabile Dove X X ee σσ sono casuale. casuale. La La funzione funzione rappresenta rappresenta una una curva curva avente avente la la forma forma di di una una campana campana più più oo meno meno schiacciata schiacciata nell’intervallo nell’intervallo ± ∞ Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza Funzione di distribuzione di probabilità di Gauss f (x) −∞ X Prof. C. R. Fichera x +∞ Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Si dimostra che: f (x) 68% −∞ -σ X +σ x +∞ x +∞ f (x) 95,4% −∞ -2σ X +2σ f (x) 99,7% −∞ -3σ X Prof. C. R. Fichera +3σ x +∞ RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza DETERMINAZIONE DELLA MEDIA E DELLA VARIANZA IN UNA POPOLAZIONE DI MISURE POSSIBILI Quando eseguiamo un’operazione di misura su una certa quantità di grandezza non ci troviamo di fronte ad un unico risultato possibile, ma davanti ad una popolazione di misure possibili; tale popolazione si distribuisce attorno ad un valore X in un intervallo di ampiezza compreso sostanzialmente tra -3σ e +3σ Si è quindi adottato come valore significativo il valore centrale dell’intervallo di dispersione. Ma il valore della media X non può essere noto perché non si conosce la popolazione di misure possibili Non essendo possibile eseguire un infinito numero di misure per poter calcolare con esattezza il valore di X si utilizza la media M (media empirica semplice) essendo dimostrato che M rappresenta il valore che maggiormente si avvicina al valore centrale X Prof. C. R. Fichera n M= ∑x i =1 n i Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO n M= ∑x i =1 Media empirica semplice come stima della media teorica X i n Abbiamo calcolato in questo modo un valore approssimato di X; ora vogliamo vedere come si può stimare il grado di approssimazione conseguito da M Diremo allora che così come la media M dà una stima di X, si dimostra che è possibile ottenere uno s.q.m. σM di M che presenta una variabilità più ridotta della variabile X in ragione di n . Quindi: n σM = σx n =± 2 ( x − M ) ∑ i i =1 (n − 1)n Il risultato finale della misura è dato da: Prof. C. R. Fichera ( M ± σ M )u Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO UN ESEMPIO Per calcolare la distanza topografica tra due punti sono state effettuate n.6 rilevazioni. Il valore della media stimata M risulta essere: M= x1 + x2 + x3 + x4 + x5 + x6 6 M = (124,55 + 124,59+ 124,61+124,56+124,63+124,57)/6 = 124,585 6 Valore della varianza della media ν1 = x1 - M = - 0,035 ν2 = x2 - M = + 0,005 ν3 = x3 - M = + 0,025 ν4 = x4 - M = - 0,025 ν5 = x5 - M = + 0,045 ν6 = x6 - M = - 0,015 σ 2M = ∑ (x − M ) i =1 6 2 i (n − 1) n v12 = 0,001225 v22 = 0,000025 v32 = 0,000625 v42 = 0,000625 v52 = 0,002025 v62 = 0,000225 = ∑ν i =1 2 i (n − 1)n (n-1) n = 6 x 5 = 30 Σν2 = 0,004750 σ2M = 0,000158 σM = √ 0,000158 σM = 0,012583 La distanza viene assunta pari a Dm= 124,585±0,013 Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza DIFFERENZA TRA SCARTO QUADRATICO MEDIO E TOLLERANZA Quando si esegue un rilievo molte volte vengono fissati dei limiti di precisione che devono essere rispettati La precisione con la quale deve essere eseguito il rilievo è fissata dallo scarto quadratico medio, oppure assegnando un limite massimo di errore che non deve essere superato e che viene indicato con il nome di TOLLERANZA Quale è il rapporto tra TOLLERANZA e s.q.m.? Ricordiamo che per errore di stima si intende lo spostamento tra la misura dal valore della media, che è il valore centrale dell’intervallo di dispersione delle misure Prof. C. R. Fichera RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO Elementi di teoria delle misure - Determinazione della misura diretta di una grandezza Fissando una tolleranza si fissa la massima quantità in cui la misura può discostarsi dal valore della media; in pratica si fissa l’ampiezza dell’intervallo di dispersione delle misure. Se pertanto viene richiesto di determinare la quota di un punto con la tolleranza di ± 2 cm significa che si dovrà operare con una metodologia tale per cui la popolazione di misure possibili sia tutta contenuta entro un intervallo che va da +2 cm a –2 cm nell’intorno del valore di M, che possiamo chiamare quota esatta del punto in questione. Ma per ottenere questo risultato si dovranno effettuare delle operazioni che ci portano ad avere degli errori che stiano al di sotto di un terzo di 2 cm. Generalmente nelle operazioni di misura si assegna uno scarto quadratico medio a priori. Ad esempio si dice che un teodolite ha una precisione di ± 2’’, intendendo con questo che si può sbagliare nella determinazione dell’angolo anche di 6’’. Prof. C. R. Fichera