BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.P.A. ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI DELL’11 GENNAIO 2010 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA BPB S.P.A., AI SENSI DELL’ART. 2441, COMMA 6, DEL CODICE CIVILE DEI SOCI DI EGREGI AZIONISTI, i competenti organi della Capogruppo UBI Banca, subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, hanno deliberato un “Progetto di ottimizzazione territoriale” (il “Progetto”) con l’obiettivo di addivenire ad una razionalizzazione della rete distributiva del Gruppo, volta a focalizzare le Banche Rete nei rispettivi territori di riferimento, ottimizzare la struttura di costo della rete distributiva, nonché a semplificare i processi di sviluppo commerciale e di gestione creditizia. Il Consiglio di Amministrazione della Vostra Banca, condividendo finalità e motivazioni, ha approvato tale Progetto, che viene quindi sottoposto all’odierna Assemblea per le conseguenti determinazioni di competenza; in particolare, i trasferimenti di sportelli fra le Banche Rete del Gruppo, previsti dal Progetto, avverranno mediante conferimenti in natura, a fronte di aumenti di capitale sociale con esclusione del diritto d’opzione - come previsto dall’art. 2441, comma 4, del codice civile -. Al fine di una compiuta valutazione, vengono quindi di seguito illustrati i diversi elementi caratterizzanti il complessivo progetto di razionalizzazione territoriale. Linee guida industriali del Progetto Le preventive analisi di fattibilità del Progetto hanno approfondito in via prioritaria gli aspetti commerciali, organizzativi, societari e fiscali, con l’obiettivo di identificare un possibile scenario di riferimento che permetta di: generare valore economico positivo per il Gruppo ottimizzare il posizionamento territoriale della struttura distributiva delle Banche Rete migliorare l’efficacia e l’efficienza commerciale e creditizia delle Banche Rete. L’ipotesi di riferimento prevede il miglioramento dell’articolazione geografica del Gruppo UBI, attraverso la focalizzazione delle Banche Rete nei territori storici di radicamento. L’obiettivo perseguito consente di razionalizzare l’assetto distributivo del Gruppo attualmente caratterizzato da: • situazioni di sovrapposizione delle Banche rete del Gruppo in tutte le regioni del Nord Italia e conseguente limitata specializzazione territoriale • nell’ambito del Mercato Corporate, numerosità del fenomeno della Banca Pivot. L’ipotesi sviluppata è di ampia portata e prevede il trasferimento infragruppo di circa n. 300 sportelli e di circa n. 2.300 risorse tra Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (“BPB”), Banca Regionale Europea S.p.A. (“BRE”), Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. (“BPCI”), Banco di Brescia S.p.A. (“BBS”) e Banco di San Giorgio S.p.A. (“BSG”), radicando la struttura distributiva delle Banche Rete come di seguito sintetizzato: BPB diventerebbe banca di riferimento, oltre che nella provincia di Bergamo, anche nelle province lombarde di Varese, Como, Lecco e Monza Brianza BRE diventerebbe banca di riferimento per il territorio piemontese BPCI diventerebbe banca di riferimento: o nelle province lombarde di Milano e Pavia o nelle province emiliane di Bologna, Parma, Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Ferrara BBS diventerebbe banca di riferimento, oltre che della provincia di Brescia, anche nelle province lombarde di Lodi, Cremona e Mantova e nelle province del Triveneto BSG diventerebbe banca di riferimento per il territorio ligure. Riflessi tributari dell’operazione Con riguardo alle imposte indirette, l'operazione di conferimento in esame (complesso aziendale esistente in Italia) non è soggetta ad IVA [ex art. 2, comma 3, lett. b), D.P.R. 633/1972] e pertanto, per il principio di alternatività tra IVA ed imposta di registro (artt. 5 e 40, D.P.R. 131/1986), è soggetta a registrazione in termine fisso e con pagamento dell’imposta di registro in misura fissa (attualmente di Euro 168,00). Ancora con riferimento alle imposte indirette, laddove nel complesso conferito vi sia anche la proprietà o altro diritto reale su immobili, le imposte ipotecarie e catastali sono dovute nella misura fissa di Euro 168,00 ai sensi dell’art. 4 della Tariffa allegata al D.Lgs. 347/1990 (“ trascrizione di… atti di conferimento di aziende o di complessi aziendali relativi a singoli rami dell’impresa ”) . Con riguardo alle imposte dirette, il conferimento di aziende esistenti in Italia è neutrale a fini IRES, ai sensi dell’art. 176, comma 1, D.P.R. 917/1986 (c.d. "TUIR"), in forza del quale "il soggetto conferitario subentra nella posizione di quello conferente in ordine agli elementi dell'attivo e del passivo dell'azienda stessa, facendo risultare da apposito prospetto di riconciliazione della dichiarazione dei redditi i dati esposti in bilancio e i valori fiscalmente riconosciuti". Altrimenti detto, il soggetto conferitario assume le attività/passività dell’azienda conferita ai medesimi valori fiscali riconosciuti che avevano presso il conferente. La struttura dell’operazione A seguito dell’esame delle diverse opzioni, alla luce degli approfondimenti effettuati e dei pareri assunti, la modalità tecnica individuata per la realizzazione dei trasferimenti di sportelli infragruppo e del contestuale riassetto delle partecipazioni degli azionisti di minoranza di alcune Banche del Gruppo, prevede la seguente articolazione: i trasferimenti di sportelli avverranno attraverso “conferimenti di rami d’azienda”. Tale soluzione è stata identificata dalla Capogruppo quale modalità tecnica preferibile, sotto il profilo societario/contabile. Si segnala che tale soluzione è stata utilizzata da diversi gruppi bancari italiani nell’ambito di analoghi progetti di razionalizzazione della propria rete territoriale; le Banche conferitarie effettueranno aumenti di capitale al servizio dei conferimenti dei rami d’azienda da parte dalle Banche conferenti; con la finalità di pervenire ad una razionalizzazione degli assetti partecipativi conseguenti alle operazioni sopra delineate, si è previsto che le Banche del Gruppo, conferenti, cederanno le proprie partecipazioni, derivanti dai conferimenti effettuati, alla Capogruppo. Il conferimento a favore di Banca Popolare di Bergamo ha per oggetto: n. 24 sportelli “retail” da parte di Banco di Brescia S.p.A. n. 63 sportelli “retail” da parte di Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. n. 10 sportelli “retail” da parte di Banca Regionale Europea S.p.A. come più esattamente individuati nel dettaglio allegato alla presente relazione, in cui sono altresì precisati i cespiti oggetto di trasferimento. Per la determinazione del prezzo delle azioni ci si è avvalsi del supporto consulenziale del Prof. Mauro Bini, di cui sono state condivise le conclusioni e la metodologia adottata, imperniata sui seguenti principi: • il valore di ogni sportello è stato ottenuto capitalizzando il reddito specifico realizzato nel 2008, considerato rappresentativo della capacità medio normale di generazione di utile da parte di uno sportello - c.d. “reddito medio normale atteso” • dal valore così ottenuto è stato dedotto il valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza a fronte degli impieghi di sportello • poiché gli utili del 2008 sono comprensivi dei redditi rivenienti da prodotti non trasferiti, dal valore di sportello ne è stato dedotto il valore attuale dei redditi generati • il valore di ogni sportello e delle banche è stato inoltre rettificato per considerare le risultanze di quanto accaduto tra il 1 gennaio 2009 ed il 30 settembre 2009 • il valore del ramo è stato poi incrementato del valore di mercato degli immobili trasferiti Di seguito si fornisce una sintesi dei criteri di valutazione e la descrizione delle difficoltà incontrate nella valutazione. Sintesi del criterio di valutazione Tanto per la valutazione delle azioni delle banche rete quanto per la valutazione dell’avviamento degli sportelli (conferiti a masse pareggiate) è stato utilizzato un criterio reddituale. Poiché le fonti informative disponibili sono diverse (in particolare è disponibile una proiezione pluriennale per le banche rete e solo dati di consuntivo per gli sportelli), i criteri reddituali sono stati declinati in forma diversa per le banche rete e per gli sportelli. A seguito di ciò si è svolta comunque una riconciliazione dei valori delle banche rete per somma del valore di tutta la rete di sportelli della banca (calcolata sulla base della stessa metodologia utilizzata per la valutazione dei rami) e le altre attività. Ciò premesso i criteri reddituali utilizzati sono stati così declinati. La stima del valore delle banche rete è avvenuta attualizzando i redditi netti di imposta lungo il periodo 2009 – 2013 e proiettando in perpetuity una configurazione normale di reddito ed allineata ai redditi realizzati dalle banche rete nel corso del 2008. Il saggio di attualizzazione dei redditi così come il saggio di crescita degli stessi oltre il 2013 è allineato a quello utilizzato dagli equity analysts che seguono il titolo UBI alla data del 30.09.2009. La configurazione di reddito utilizzata costituisce una misura di reddito liberamente distribuibile agli azionisti e considera quindi il rispetto dei requisiti minimi di vigilanza. La stima del valore di ogni ramo conferito è avvenuta capitalizzando in perpetuity i redditi netti di imposta stimati per ogni ramo per il 2008 e liberamente distribuibili agli azionisti (il reddito di ogni ramo è stato depurato di una quota di reddito assorbita dal patrimonio di vigilanza necessario per l’operatività dei rami). I redditi sono stati capitalizzati ad un saggio espressivo del differenziale tra il costo opportunità del capitale ed i saggio di crescita g dei redditi, allineato alla mediana al 30.09.2009 dei saggi di capitalizzazione adottati dagli equity analysts per la stima del valore del titolo UBI Banca Scpa. Difficoltà incontrate nella valutazione Le difficoltà incontrate nella valutazione attengono a: a) la scarsa rilevanza ai fini valutativi de i) i redditi realizzati nel corso del 2009 ed ii) i redditi previsti a budget 2009, sia dai rami che dalle banche rete. Il livello particolarmente contenuto dei margini di interesse (dovuto al basso livello dei tassi di interesse osservato per l’esercizio 2009) non può essere assunto come medio rappresentativo della capacità di reddito normale delle masse intermediate e dunque non può essere utilizzato ai fini di una valutazione reddituale; b) la stima del reddito netto dei rami conferiti, che ha richiesto di effettuare una stima dei costi indiretti di pertinenza degli sportelli (personale centrale ed altre spese amministrative) nella prospettiva di un partecipante al mercato (i costi indiretti di ogni ramo sono stati stimati moltiplicando il margine di intermediazione del ramo per il rapporto tra la media dei costi indiretti delle banche rete conferenti e la media dei margine di intermediazione delle banche rete); c) l’assenza di budget / piani pluriennali relativi ai rami, che ha imposto di riconciliare la valutazione delle banche rete che fa uso di stime di reddito lungo il periodo 2009 - 2013 (budget 2009 e redditi estrapolati da budget per il periodo 2010 - 2013) con una valutazione comparabile a quella dei rami e fondata sulla capitalizzazione dei redditi. L’operazione di razionalizzazione prevede n. 14 diversi conferimenti di rami d’azienda effettuati dalle Banche Rete. Ciascuna delle n. 5 Banche conferitarie procederà ad un aumento di capitale al servizio di conferimenti. Di seguito, si fornisce una rappresentazione dell’operazione di aumento del capitale sociale della Banca Popolare di Bergamo con la precisazione che, essendo posta al servizio di operazioni di conferimento che si inseriscono nell’ambito del più ampio progetto complessivo di operazioni “under common control”, l’aumento del capitale non farà emergere un sovrapprezzo, in quanto le azioni - pur in numero rapportato al valore effettivo del ramo conferito - saranno emesse per un prezzo pari al valore nominale. Il numero delle azioni da emettere, come risulta dalla citata relazione di stima redatta dal Prof. Bini, è stato infatti determinato in funzione del valore effettivo attuale del ramo in rapporto al valore per azione della Banca conferitaria (valore come sopra precisato). Banca Popolare di Bergamo: o valore dei rami d’azienda ricevuti: Euro 435.269.844,00 (di cui immobili Euro 13.075 mila circa) o nuove azioni ordinarie emesse: n. 94.214.252 o prezzo per azione dell’Aumento di Capitale: Euro 1,00 o prezzo per azione BPB: Euro 4,620 o controvalore dell’Aumento di Capitale: Euro 94.214.252,00 o assegnazione delle azioni: n. 23.568.210 azioni al Banco di Brescia S.p.A., per un valore complessivo ricevuto di Euro 108.885.130,00, di cui Euro 5.380 mila per immobili; n. 64.168.793 azioni alla Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., per un valore complessivo ricevuto di Euro 296.459.823,00, di cui Euro 755 mila per immobili; n. 6.477.249 azioni alla Banca Regionale Europea S.p.A., per un valore complessivo ricevuto di Euro 29.924.891,00 di cui Euro 6.940 mila per immobili; Conseguentemente al sopra descritto aumento del capitale sociale, Banca Popolare di Bergamo procederà alla modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale, nei termini di cui al testo allegato alla presente relazione, che diverrà efficace contestualmente all’efficacia del conferimento. La struttura societaria di Banca Popolare di Bergamo al termine delle operazioni di conferimento che non modificano la posizione di soggetto controllante, ai sensi dell’art. 93 del TUF, di UBI Banca S.c.p.a. - risulta la seguente: UBI Banca S.c.p.a.: Banco di Brescia S.p.A.: Banca Regionale Europea S.p.A.: Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A.: 93,02% 1,75% 0,48% 4,75% Le operazioni di conferimento non modificano, altresì, la posizione di Banca Popolare di Bergamo quale “società soggetta all’attività di direzione e coordinamento” di UBI Banca S.c.p.a., di cui al Titolo V - Capo IX “Direzione e coordinamento di società” (artt. 2497 e successivi) del codice civile. Come già anticipato, sono state quindi previste successive operazioni di cessione a UBI Banca S.c.p.a. dei sopraccitati pacchetti azionari da parte di BBS, BRE, e BPCI, anche al fine di conseguire una ottimizzazione degli assetti partecipativi derivanti dalle operazioni e per consentire una più efficace razionalizzazione delle compagini societarie delle Banche Rete. L’impatto dell’operazione sui ratios patrimoniali L’insieme delle operazioni delineate produce una serie di impatti sui ratios patrimoniali sia a livello consolidato che a livello di ogni singola Banca Rete ed in particolare, come emerge dalla seguente tabella • emerge un effetto positivo in termini Core Tier 1, Tier 1 e Total Capital Ratio a livello di Gruppo (+ 13 bps); • si evidenzia un favorevole incremento di tutti gli indicatori riferiti a BPB; in particolare, il Total Capital Ratio si attesta al 14,20%. Ratio Patrimoniali Consolidato BP Budget 2009 Budget 2009 POST IMPATTI Delta Core Tier Tier Tot. Capital Ratio 6,84 7,44 11,71 6,96 7,57 11,83% 0,13 0,13 0,13 Core Tier Tier Tot. Capital Ratio 10,24 10,24 12,05 12,38% 12,38% 14,20% 2,14 2,14 2,16 Diritto di recesso Ai sensi degli artt. 2437 e 2497-quater c.c., e dell’art. 34 dello Statuto vigente, non qualificandosi l’operazione fra le fattispecie espressamente previste da tali norme, non spetta al Socio il diritto di recesso. Tempistica Obiettivo del Progetto è pervenire alla stipula degli atti di conferimento entro il prossimo gennaio 2010. Proposta di delibera SIGNORI AZIONISTI, in considerazione di quanto precede, siete chiamati a deliberare: - relativamente alla proposta di aumento del capitale sociale, l’aumento del capitale sociale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. da Euro 1.256.300.000,00 a Euro 1.350.514.252,00 - con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 4, c.c. - mediante emissione di n. 94.214.252 nuove azioni ordinarie con godimento 1.1.2010, da nominali Euro 1,00 ciascuna, senza sovrapprezzo, da riservarsi quanto a n. 23.568.210 nuove azioni a Banco di Brescia S.p.A., a seguito del conferimento in natura, da parte dello stesso, di un proprio ramo aziendale costituito da n. 24 sportelli “retail”; quanto a n. 64.168.793 nuove azioni a Banca Popolare Commercio Industria S.p.A., a seguito del conferimento in natura, da parte della stessa, di un proprio ramo aziendale costituito da n. 63 sportelli “retail”; quanto a n. 6.477.249 nuove azioni a Banca Regionale Europea S.p.A., a seguito del conferimento in natura, da parte della stessa, di un proprio ramo aziendale costituito da n. 10 sportelli “retail”; - relativamente alla proposta di modifica dello Statuto Sociale, conseguentemente a quanto sopra, la proposta di modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale, come meglio precisata nell’allegato prospetto riportante la comparazione fra testo vigente e testo proposto, riferita all’indicazione del nuovo ammontare del capitale sociale. Bergamo, 14 dicembre 2009 Il Consiglio di Amministrazione f.to: Il Presidente - Dott. Emilio Zanetti ALLEGATI: 1) Nota metodologica redatta dal Prof. Mauro Bini: “Gruppo UBI Banca - Stima del valore degli sportelli conferiti e del valore delle azioni delle Banche conferitarie” 2) Aggiornamento valutazioni al 30.9.2009 3) Composizione (elenco degli sportelli) dei rami di azienda conferiti da BBS, BPCI e BRE a Banca Popolare di Bergamo S.p.A. 4) Elenco degli immobili conferiti da BBS, BPCI e BRE a Banca Popolare di Bergamo S.p.A. 5) Progetto di modifica dello Statuto Sociale (art. 5): testi comparati Gruppo UBI Banca STIMA DEL VALORE DEGLI SPORTELLI CONFERITI E DEL VALORE DELLE AZIONI DELLE BANCHE CONFERITARIE Nota metodologica Prof. Mauro Bini 1 Indice 1. Le valutazioni a fini di conferimento 2. L’impostazione della perizia 3. La stima delle banche rete al 31.12.2008 Pag. 3 Pag. 6 Pag. 10 3.1. La stima del valore d’uso delle banche rete 3.2. La stima del saggio di attualizzazione dei redditi 3.3. Il saggio di crescita dei redditi assunto oltre l’orizzonte di previsione esplicita per le banche rete 4. Il criterio valutativo adottato per la valutazione dei Pag. 28 rami d’azienda conferiti 4.1. Metodologia di valutazione dei rami conferiti 4.2. Il reddito del 2008 quale reddito rappresentativo della capacità medio normale di generazione di utile da parte di uno sportello 5 La riconciliazione tra la valorizzazione delle banche rete e la valorizzazione degli sportelli 6. Aggiornamento dei valori al 30.09.2009 6.1. Il saggio di capitalizzazione dei redditi adottato dagli equità analysts e la stima del tasso i natura fondamentale al 30.09.2009 6.2. L’analisi degli scostamenti tra dati a consuntivo al 30.09.2009 e dati progressivi a budget 2009 e l’aggiornamento dei valori 2 Pag. 45 Pag. 48 I LE VALUTAZIONI A FINI DI CONFERIMENTO In linea generale le valutazioni a fini di conferimento presentano problematiche valutative peculiari in relazione al fatto che: a) abbiano per oggetto aziende o piuttosto rami di azienda; b) l’azienda conferitaria sia di nuova costituzione o piuttosto già preesistente; c) le aziende conferente e conferitaria siano soggetti indipendenti o piuttosto parte di uno stesso gruppo. Nel nostro caso i conferimenti hanno per oggetto rami di azienda e riguardano aziende preesistenti, fra loro non indipendenti, in quanto appartenenti allo stesso Gruppo. A queste caratteristiche va poi aggiunto il fatto che, nel caso in esame, si tratta per lo più di conferimenti multipli in quanto vedono coinvolte le aziende al contempo in qualità sia di conferenti sia di conferitarie In questi casi le valutazioni a fini di conferimento devono considerare quattro peculiarità: a) oggetto di conferimento sono rami di azienda e non aziende. Questa circostanza fa sì che non si possa realizzare una perfetta eguaglianza di metodi valutativi fra l’oggetto del conferimento (il ramo d’azienda) e la conferitaria (l’azienda), ma ci si debba limitare ad una omogeneità fra metodi. E’ condiviso in letteratura che le valutazioni di conferimento debbano basarsi sulle condizioni correnti del ramo conferito e dell’azienda conferitaria, proiettate nell’orizzonte economico futuro. Qualora si adotti un criterio reddituale, ci si trova immediatamente di fronte al fatto che con riguardo all’azienda conferitaria sono disponibili piani ante conferimento, mentre con riguardo ai rami non esistono piani e programmi futuri. Ed ancora, mentre nel caso dell’azienda conferitaria il reddito è facilmente individuabile, nel caso di un ramo di azienda i costi ed i ricavi noti sono solo quelli diretti ed è quindi necessario un criterio di allocazione dei costi indiretti. In particolare va poi registrata la ulteriore particolarità secondo cui oggetto di conferimento sono sportelli bancari “a masse pareggiate” ovvero un particolare ramo di azienda, il cui margine di interesse è rappresentato da costi e ricavi che non considerano l’assorbimento di capitale di vigilanza ed il cui valore per gli azionisti è rappresentato esclusivamente dall’avviamento di sportello (oltre agli eventuali immobili trasferiti). Ciò rende in concreto inapplicabile qualunque criterio di valutazione patrimoniale o misto per la valutazione dei rami ed impone 3 l’adozione di criteri di valutazione reddituali puri. Criteri che tuttavia con riguardo ai rami oggetto di conferimento richiedono – in assenza di piani e di una contabilità analitica in grado di ribaltare i costi indiretti a livello di singolo sportello - la individuazione di un reddito medio normale di sportello; con riguardo alla valutazione delle banche conferitarie richiedono l’utilizzo dell’ultimo piano disponibile, ante conferimenti. Di qui la rilevata omogeneità fra metodi valutativi (sia per gli sportelli, sia per le banche conferitarie si adotta un criterio reddituale e gli stessi tassi di capitalizzazione), che non significa tuttavia identità di criteri (in quanto per gli sportelli la valutazione ha fatto riferimento alla capitalizzazione di un flusso di reddito medio normale, mentre nel caso delle banche conferitarie ha fatto riferimento all’ultima previsione disponibile pre-conferimenti). b) il conferimento interessa soggetti non indipendenti e quindi non è oggetto di contrattazione fra parti indipendenti accordatesi per un prezzo, ma è regolato a condizioni eque (ovvero alle stesse condizioni cui potrebbe essere regolata la cessione di sportelli e l’aumento di capitale con rinuncia del diritto di opzione fra soggetti indipendenti ed informati, senza obbligo a negoziare in condizioni ordinate di mercato). Ciò comporta che i criteri di stima dei valori di riferimento dell’azienda conferitaria e del ramo conferito trovino conforto in un supporto in una valutazione di natura fondamentale in grado di esprimerne il fair market value. Questa circostanza è resa di difficile attuazione nell’attuale situazione di crisi, non solo per l’assenza di transazioni comparabili che consentano di fare riferimento a prezzi fatti di mercato, ma anche per l’assenza di condizioni operative rappresentative di capacità di reddito medio normali delle aziende conferitarie e dei rami oggetto di conferimento. Per questa ragione è stato necessario stimare un prezzo fattibile adottando la prospettiva di un generico partecipante al mercato che dovendo negoziare un prezzo di scambio non potrebbe che riferirsi ai riscontri più recenti ed affidabili in merito alla capacità di reddito delle aziende e dei rami. Tali riscontri sono stati identificati ne: I. il reddito registrato dagli sportelli nel 2008; II. i flussi di risultato prospettici delle banche conferitarie utilizzati ai fini di impairment test al 31.12.2008; III. l’evidenza che lo scenario di estrapolazione assunto a base dell’impairment test al 31.12.2008, nel 2013 (ultimo anno di piano e quindi battente di riferimento per la stima del valore terminale) prevede una struttura dei tassi di interesse pressoché allineata a quella del 2007 e del 20081; La media giornaliera del tasso Euribor ad 1 mese per il 2007, pari al 4,080%, è allineata alla media dello stesso tasso osservata per il 2008 (media giornaliera 2008 = 4,282%) 1 4 IV. le condizioni operative del 2008 (in termini di struttura dei tassi di interesse, di mark-up e di mark-down) sono rappresentative di condizioni medio normali dell’ultimo decennio, fatte salve le rettifiche su crediti, relativamente alle quali sono state assunte le rettifiche su crediti da budget 2009. Sempre con riguardo alla prospettiva del generico partecipante al mercato nella stima del reddito di sportello sono stati ribaltati costi indiretti, rappresentativi di condizioni operative medie e non invece quelle delle specifiche banche conferenti. Ciò in quanto le specifiche condizioni di efficienza o inefficienza della banca conferente rispetto a condizioni operative medie non concorrerebbero a formare il prezzo fattibile degli sportelli per un generico partecipante al mercato, per la semplice ragione, che i costi indiretti fanno riferimento a strutture necessarie al funzionamento degli sportelli, ma che non sono oggetto di trasferimento (non rientrano nel perimetro di conferimento). Allo stesso modo poiché il perimetro di conferimento non prevede il trasferimento del brand della banca conferente, di esso non si deve tenere conto in sede di valutazione. Questa circostanza per altro non richiede che il reddito di sportello venga rettificato in riduzione di un eventuale royalty rate, in quanto nel mercato degli sportelli bancari, i partecipanti al mercato sono di necessità altri istituti di credito (strategic buyer) ciascuno già dotato di un proprio brand estendibile agli sportelli oggetto di cessione senza costi aggiuntivi. c) il valore del conferimento deve garantire i terzi (i creditori sociali ed i soci futuri) in merito alla consistenza dell’aumento di capitale della conferitaria. Nel nostro caso, tuttavia, essendo il conferimento fra parti “under common control” è contabilizzato a valore nominale senza sovrapprezzo; valore che rappresenta una frazione del valore effettivo del ramo conferito; d) la presenza di conferimenti multipli non comporta un approccio valutativo diverso da quello seguito nei conferimenti singoli, ma solo una maggiore attenzione ai valori assoluti. La dottrina è concorde nel ritenere che nelle valutazioni a fini di conferimento i valori da stimare (del ramo conferito da un lato e dell’azienda conferitaria dall’altro) debbono esprimere la ricchezza (ovvero il valore attuale dei guadagni) che le parti sacrificano con il conferimento in luogo della ricchezza che concorrono a generare. Ciò richiede che nelle valutazioni dei rami conferiti e delle aziende conferitarie si adotti la prospettiva ante conferimenti (c.d. stand alone). Il criterio valutativo deve basarsi sulle condizioni correnti del ramo conferito e dell’azienda conferitaria. L’unica particolare attenzione che è necessario adottare nel caso dei conferimenti multipli riguarda il fatto che la valutazione deve il più possibile esprimere i valori assoluti del ramo conferito e dell’azienda conferitaria (stand alone). 5 II L’IMPOSTAZIONE DELLA PERIZIA Sulla base delle considerazioni sin qui svolte, tenuto conto della particolarità dei conferimenti e la particolarità delle condizioni di ambiente (che non permettono di assumere il reddito 2009 come una misura rappresentativa medio normale della capacità di reddito né delle banche conferitarie né degli sportelli) è stata adottata una impostazione della perizia in tre stadi. Primo Stadio Ad un primo stadio si è proceduto a valutare i rami conferiti e le banche conferitarie sulla base rispettivamente dei redditi 2008 e delle previsioni 20092013 adottate ai fini di impairment test. In particolare la stima dei valori dei rami conferiti e delle banche conferitarie si è fondata su: a) la valutazione degli sportelli, sulla base della capitalizzazione dei redditi normalizzati 2008 a masse pareggiate, stimati facendo riferimento: 1. con riguardo ai costi indiretti: a. ai costi indiretti medi relativizzati al margine di intermediazione del totale degli sportelli di tutte le banche conferenti del Gruppo; b. al ribaltamento dei costi indiretti sul reddito dei rami conferiti in proporzione al margine di sportello; 2. con riguardo al perimetro di conferimento: a. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui dei crediti cartolarizzati da Banca Regionale Europea e dal Banco di Brescia e non oggetto di trasferimento; b. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui degli impieghi divenuti sofferenza nel corso del 2009 e non trasferiti alle banche conferitarie; c. l’esclusione dal reddito di sportello dei margini residui da carte prepagate non trasferite nell’ambito dei conferimenti; d. l’esclusione dei redditi di sportello dei margini rivenienti da obbligazioni della banche conferenti; i benefici derivanti dalla sottoscrizione di obbligazioni delle banche conferenti da parte della clientela del ramo (tali benefici sono rappresentati dal riconoscimento di un interesse su tali obbligazioni inferiore all’interesse riconoscibile a terzi finanziatori) non vengono 6 e. f. g. h. infatti trasferiti, ancorché le obbligazioni vengano trasferite alle banche conferitarie sotto forma di raccolta indiretta; la riduzione del reddito di sportello per la remunerazione del capitale di vigilanza (costo opportunità) necessario alla operatività dello sportello stesso. Ciò in quanto lo sportello richiede per il suo funzionamento di capitale di vigilanza che non è oggetto di conferimento. Il capitale di vigilanza è stato stimato sulla base dei Risk Weighted Asset (RWA) di sportello e di un coefficiente minimo pari al 6,5%. Il costo opportunità è stato calcolato sulla base dello spread fra il costo dei mezzi propri (=cost of equity) ed il rendimento che i mezzi propri potrebbero avere sul mercato finanziario se investito in attività che non generano assorbimento di capitale regolamentare (investimenti privi di rischio). La circostanza per cui anziché del solo cost of equity si è tenuto conto del differenziale fra il cost of equity ed il saggio free risk (defiscalizzato) va ricercata nel fatto che il conferimento riguarda sportelli a masse pareggiate e che quindi il capitale di vigilanza necessario al funzionamento di sportello finisce con l’accrescere il capitale investito di sportello così come definito dal perimetro di conferimento; la non considerazione del costo opportunità dell’uso del brand (che la banca conferente non trasferisce) per via del fatto che la transazione di sportelli riguarda sempre partecipanti al mercato strategici in grado di re-brandizzare gli sportelli senza oneri aggiuntivi; la depurazione dal reddito di sportello dell’eventuale beneficio dell’uso di immobili di proprietà. I redditi di tutti gli sportelli sono pertanto al netto di affitti figurativi; la stima separata del reddito delle attività di pegno sulla base del margine di intermediazione (= ricavi netti = ricavi da attività di pegno – costo della provvista) e dei soli costi diretti (operativi e del personale). Pertanto non sono ribaltati sulle attività di pegno costi indiretti, in quanto non ritenuti significativi, essendo l’attività di pegno una attività accessoria. 3. con riguardo alla fiscalità: all’aliquota fiscale specifica di ciascuna banca conferente relativa al reddito di banca (esclusi i dividendi da partecipazioni tassati in regime PEX); 4. con riguardo alle rettifiche su crediti: alle rettifiche su crediti previste per gli specifici sportelli nel budget 2009. 7 Al valore degli sportelli ottenuto per capitalizzazione del reddito 2008 normalizzato nel senso qui descritto è stato sommato il fair value degli immobili e delle opere d’arte oggetto di conferimento, la cui stima è stata direttamente svolta dal Gruppo. b) la valutazione delle banche conferitarie si è fondata sulla stima del valore in uso utilizzata a fini di impairment test al 31.12.2008. Tale stima si è fondata sul budget 2009 e sulla estrapolazione dei redditi 2010 - 2013 sulla base di alcune ipotesi stringenti, che effettivamente esprimono le prospettive di reddito delle banche ante conferimento degli sportelli (ovvero nelle loro condizioni correnti): 1. dinamica dei tassi di interesse implicita nella curva dei rendimenti; 2. costanza di impieghi economici; 3. progressiva normalizzazione del mix fra raccolta diretta e raccolta indiretta, con riassorbimento dello sviluppo ipertrofico dei pronti contro termine; 4. progressiva normalizzazione del mix di raccolta indiretta; 5. costi operativi e rettifiche su crediti pari a quelle stimate a budget 2009. Secondo stadio Obiettivo di questo stadio è disporre di una verifica di conforto in merito al fatto che utilizzando criteri di valutazione incentrati sui redditi 2008 oltre che per gli sportelli anche per le banche conferitarie, si sarebbe giunti a valori non dissimili da quelli ottenuti muovendo dai flussi di risultato attesi 2009-2013. Al riguardo si è dovuto utilizzare un criterio misto, per la semplice ragione che le banche conferitarie al contrario degli sportelli non operano a masse pareggiate ma anzi dispongono di capitale eccedente rispetto al requisito minimo di vigilanza. Considerando la distribuibilità piena dell’excess capital e normalizzando i costi indiretti nella prospettiva dei partecipanti al mercato, così come effettuato nella valutazione reddituale degli sportelli, si giunge a valutazioni delle banche conferitarie solo marginalmente diversi (tutti gli scostamenti sono compresi entro il +/- 7,5%) da quelli ottenuti sulla base della previsione analitica dei flussi di risultato. Terzo stadio Obiettivo del terzo stadio è quello di predisporre un aggiornamento delle valutazioni dei rami e delle banche rete al 30.09.2009. A tal fine si è in primo luogo verificato che la stima al 30.09.2009 del saggio di attualizzazione dei redditi (cost of equity) ed il saggio di capitalizzazione dei redditi (cost of equity g) fosse allineata a quella utilizzata al 31.12.2008; una volta verificata la 8 sostanziale invarianza dei tassi si è proceduto ad effettuare una analisi degli scostamenti intervenuti in termini di margine di intermediazione e di costi sia a livello di ramo che di banche rete conferitarie (l’analisi per scostamenti ha posto a confronto i dati di consuntivo al 30.09.2009 vs budget progressivo al 30.09.2009). L’analisi è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da compiere ai valori dei rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni al 30.09.2009; al riguardo va ribadito come la stima di valore tanto dei rami quanto delle banche rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa essere considerato come rappresentativo di una capacità di reddito medio normale di lungo periodo. Per questa ragione la valorizzazione delle banche si è fondata sul budget 2009 estrapolato per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione degli sportelli, per i quali non si disponeva di analoga informazione, sulla capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle rettifiche su crediti da budget 2009). La metodologia di analisi ha individuato due tipologie di scostamenti: a) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura (recurring e non recurring); b) scostamenti non rilevanti (o normali). Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti vengono semplicemente detratti dal valore in precedenza stimato al 31.12.2008 (in quanto si tratta di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella valutazione). Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati al costo opportunità del capitale e detratti dal valore. 9 III LA STIMA DEL VALORE DELLE BANCHE RETE AL 31.12.2008 Il criterio di valutazione delle banche rete è il medesimo utilizzato dal Gruppo UBI ai fini dell’assolvimento dell’ impairment test al 31.12.2008 del goodwill e degli intangibili specifici nel bilancio consolidato di UBI Banca e delle partecipazioni nel bilancio separato di UBI Banca Scpa. Ai fini della stima del valore recuperabile delle banche rete si è optato in sede di impairment test per la stima sia del valore d’uso sia del fair value less costs to sell (quest’ultimo criterio non è stato utilizzato ai fini della determinazione del prezzo per azione di ogni banca). Di seguito si illustra il criterio utilizzato ai fini della stima del core value in use di ogni banca rete ossia del valore d’uso di ogni banca rete che esclude il valore delle partecipazioni detenute dalle banche rete. Ai fini della stima del valore complessivo di ogni banca rete e quindi del prezzo per azione (necessario per determinare il numero di azioni da emettere), al core value in use è stato sommato il valore di carico delle partecipazioni, fatta eccezione per la partecipazione detenuta da Banca Regionale Europea nel Banco di San Giorgio (valorizzata pro-quota al valore in uso del Banco di San Giorgio) e per la partecipazione detenuta dal Banco di Brescia in Banca di Valle Camonica (anch’essa valorizzata al value in use). Il valore per azione stimato per ogni banca rete esclude il valore del dividendo distribuito nel corso del 2009. La formule generali di stima del valore delle banche rete si fondano sulla attualizzazione dei flussi di risultato (criterio reddituale puro). Il criterio prevede la integrale distribuzione dell’excess capital di cui dispone la specifica banca al 31.12.2008 (l’eccesso di capitale è già calcolato al netto del monte di dividendi da distribuire nel corso del 2009) e di tutti gli utili generati nel periodo di previsione. L’excess capital corrisponde alla quota di capitale proprio in eccesso (tier 1) rispetto al requisito minimo di vigilanza pari all’8%. Questa scelta è stata dettata dalla esigenza di coerenza fra il metodo valutativo adottato ed i flussi estrapolati, i quali (implicitamente) presuppongono l’integrale distribuzione dell’utile di esercizio (in quanto le proiezioni sono effettuate a masse costanti). La formula generale di valutazione è la seguente: RnTV 5 Rnbudget 2009 Rnt (coe N − g ) Vinuso = +∑ N + + Excapital 2008 (1 + coe1 ) t =2 ∏ (1 + coei ) ∏ N (1 + coei ) i =1 i =1 dove: 10 Rn = reddito netto di budget, di piano o di estrapolazione rettificato in riduzione in coerenza con l’ipotesi di integrale distribuzione dell’excess capital; coei = cost of equity calcolato sulla base del CAPM e differenziato di anno in anno in relazione alla struttura dei saggi risk free impliciti nella curva forward; g = saggio di crescita oltrer l’orizzonte di piano degli utili netti. In coerenza con la ipotesi di stabilità delle masse e di non reinvestimento degl utili il fattore g esprime una misura della capacità della banca di recuperare efficienza nei costi nel lungo termine; coeN – g = mediana del saggio di capitalizzazione utilizzato dagli analisti che seguono il titolo UBI Banca; Excapital2008 = capitale eccedente la dotazione minima di capitale necessario a garantire un Tier 1 Ratio pari all’8%. 3.1 La stima del valore d’uso core delle banche rete A causa della incertezza di scenario, il Gruppo UBI Banca alla data di redazione del bilancio per l’esercizio 2008 non ha approvato un piano pluriennale. Ciò per via dell’esigenza di disporre di tempi più lunghi per individuare le leve gestionali più appropriate per contrastare le minacce della crisi stessa. A causa di ciò e di fronte all’esigenza di assolvere alla scadenza annuale dell’impairment test del goodwill, si è ritenuto opportuno fare riferimento al dettato dello IAS 36.33 lettera c) il quale espressamente consente di effettuare delle estrapolazioni dei dati dell’ultimo budget approvato dalla direzione aziendale al fine di disporre degli input necessari alla stima del valore recuperabile delle CGU o dei singoli assets assoggettati ad impairment test. Naturalmente la estrapolazione non può considerare un saggio di crescita eccedente il saggio di crescita “a lungo termine della produzione, dei settori industriali, del paese o dei Paesi in cui l’entità opera, (…) salvo che un tasso superiore possa esere giustificato”. Ciò ha richiesto nel nostro caso l’utilizzo di ipotesi prudenti, ragionevoli e documentabili. Infatti si è scelto: (a) per motivi di prudenza di assumere un volume di masse intermediate costante e pari a quelle medie del 2009; (b) per motivi di ragionevolezza assumere una progressiva ricomposizione dei mix di raccolta diretta (ripartizione fra raccolta a vista e Pronti contro termine) e di raccolta indiretta2 (ripartizione fra risparmio gestito ed amministrato) fino al ristabilimento nell’ultimo anno di previsione dello stesso mix registrato da ciascuna banca rete nel 2007 (assunto come anno di riferimento di una condizione pre-crisi finanziaria). Quanto agli impieghi, invece, si è mantenuta una ripartizione costante allineata al budget 2009; (c) per motivi di documentabilità della proiezione fondare le estrapolazioni sulla base: (i) di un modello desunto dalla storia più recente di ciascuna 2 Escluse le polizze vita. 11 banca rete (dinamica mensile dei mark-up e dei mark-down dal 31.12.2006 e delle commissioni nette) e calibrato sulla base delle previsioni di budget 2009 per la stima dei mark-up e dei mark-down; (ii) del rendimento normale atteso di mercato azionario per la stima della redditività prospettica della raccolta indiretta sulla base dei coefficienti della regressione; (iii) della curva dei tassi forward relativamente alla dinamica dell’euribor nel periodo 2010-2013 per la stima dei mark-up e dei markdown nel periodo di previsione; (iv) della crescita della raccolta indiretta (per via del solo effetto mercato) sulla base del tasso euribor atteso. In sintesi l’estrapolazione considera solo i seguenti effetti: • progressiva normalizzazione del mark-down e del mark-up sulla base della struttura dei tassi implicita nella curva dei rendimenti a scadenza e del rendimento della raccolta indiretta in condizioni di mercato normali; a tal fine si è considerato un rendimento di mercato azionario pari al rendimento normale del portafoglio di mercato (cost of equity = rendimento atteso di un portafoglio a beta unitario); • progressiva normalizzazione del mix di raccolta diretta a favore di forme di raccolta caratterizzate da un maggiore mark-down (raccolta a vista vs. pronti contro termine); • progressiva normalizzazione del mix di raccolta indiretta a favore di forme di raccolta caratterizzate da una maggiore redditività (risparmio gestito ex polizze vite vs. risparmio amministrato) L’estrapolazione non considera invece: a) Alcun aumento delle masse intermediate e ciò equivale - a fronte di una crescita attesa a livello di sistema di depositi e di impieghi - ad ipotizzare una perdita di quota di mercato di UBI Banca; ipotesi coerente con un riequilibrio dei mix di raccolta diretta ed indiretta a favore delle componenti a maggiore redditività; b) Nessuna nuova iniziativa strategica da parte del Gruppo o delle banche Rete né in termini di proposta commerciale né di efficientamento né di razionalizzazione. In questo senso le estrapolazioni considerano la struttura di Gruppo “as is” come rappresentata nel budget 2009. Coerentemente con questa scelte la estrapolazione si fonda su regressioni fondate sulla storia più recente di ciascuna banca rete ed aventi per oggetto sia il margine di interesse sia le commissioni (nette) sul risparmio gestito e amministrato. In particolare di seguito si illustrano i criteri che hanno presidiato la logica delle regressioni compiute ai fini della stima degli utili futuri ed i principali risultati: 12 1) margine di interesse. Ai fini della stima del margine di interesse UBI Banca ha fornito allo scrivente la dinamica su base mensile del mark down e del mark up riferito a ciascuna Banca Rete dal 31.12.2006 (e per ciascun mese di budget sino al 31.12.2009) Sulla base di questi dati è stato possibile costruire una relazione statisticamente significativa fra il mark-up ed il mark-down relativamente ai seguenti aggregati principali: • impieghi a medio e lungo termine; • impieghi a breve termine; • impieghi in divisa estera; • raccolta a breve termine (comprende raccolta a vista, Pronti C/Termine e certificati di deposito); • prestiti obbligazionari Le regressioni nel caso degli impieghi (a medio e lungo termine, a breve termine e in divisa estera) assumono la seguente forma: Mark − up impieghi = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m−1 + β × Euribor1m−2 + β × Euribor1m−3 dove: Euribor 1m = esprime il tasso euribor a quattro diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice 0, il mese precedente, pedice – 1, due mesi precedenti, pedice – 2, e tre mesi precedenti, pedice 3). Come si nota la regressione è costruita per catturare la vischiosità del mark-up degli impieghi alla fluttuazione mensile dell’euribor. La regressione nel caso della raccolta a breve termine oltre alla vischiosità del mark-down alle variazioni dell’euribor ad un mese considera anche la composizione della raccolta (componente a vista vs. pronti c/termine), infatti l’equazione di regressione è la seguente: Mark − down raccolta = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m −1 + β × Euribor1m − 2 + β × Euribor1m −3 + β × raccolta vista raccolta a BreveTer min e dove: Euribor 1m = esprime il tasso euribor a quattro diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice 0, il mese precedente, pedice – 1, due mesi precedenti, pedice – 2, e tre mesi precedenti, pedice 3); raccoltavista/raccolta a breve termine = rapporto che esprime la composizione della raccolta (a numeratore il controvalore della raccolta a vista e a denominatore il totale della raccolta a breve termine rappresentata dalla raccolta a vista, i certificati doi deposito ed i pronti contro termine) 13 La regressione nel caso della raccolta obbligazionaria assume infine la seguente forma: Mark − downraccolta = α + β × Euribor1m0 + β × Euribor1m−1 dove: Euribor 1m = esprime il tasso euribor a due diverse scadenze (il mese di riferimento , pedice 0, il mese precedente). 2) commissioni nette sul risparmio gestito e amministrato. Ai fini della stima delle commissioni nette UBI Banca ha fornito la dinamica delle commissioni da raccolta indiretta su base mensile riferita a ciascuna Banca Rete dal 31.12.2006 (e per ciascun mese di budget sino al 31.12.2009). Sulla base di questi dati è stato possibile costruire una relazione statisticamente significativa di rendimento per il risparmio gestito e amministrato. Si è ritenuto invece opportuno mantenere stabili le commissioni da polizze assicurative (che pertante sono proiettate costanti per tutto il quadriennio successivo all’anno di budget). La regressione alla base della stima delel commissioni nette assume la seguente forma: risp gestito Rracc.indiretta = α + β × RDJEurostoxx −3m + β × (risp gestito + risp am min istrato ) dove: RDJEurostoxx-3m = esprime il rendimento storico cumulato nell’ultimo trimestre dell’indice Dow jones Eurostoxx Rispgestito /(rispgestito+rispamministrato) = incidenza del risparmio gestito sul totale del risparmio gestito + risparmio amministrato. Come si nota la regressione considera, oltre alla composizione della raccolta indiretta, anche il rendimento dell’indice azionario. In sede di applicazione dei coefficienti della regressione ai fini di impairment si è considerato un rendimento atteso prospettico dell’indice azionario pari al rendimento normale del portafoglio azionario (costo del capitale con beta unitario). Ai fini della estrapolazione dei risultati attesi per gli esercizi 2011-2013 si è ritenuto opportuno effettuare una calibrazione del modello di previsione fondato sulle regressioni. Ciò per considerare la modificata elasticità dei coefficienti di mark-up e di mark-down rispetto alla dinamica dell’euribor, in conseguenza della crisi finanziaria in atto. A questi fini è stata effetuata una calibrazione del modello sulla base dell’errore di stima compiuto dal modello stesso relativamente ai margini di mark-up e di mark-down come stimati dal management nell’ambito del budget 2009. L’errore di misurazione del modello è stato interpretato come uno shifting strutturale dell’elasticità dei margini al livello dell’euribor in un contesto post crisi. Di conseguenza si è corretto il modello sulla base dell’errore di misurazione implicito nella proiezione simulata del budget 2009 rispetto a quella effettiva. 14 In formula l’analisi compiuta e l’effetto della calibrazione sono i seguenti (prendendo a riferimento a solo titolo esemplificativo il mark up sugli impieghi relativamente ad un solo anno: 2010): Mark − upimpieghi 2010 = α + β × Euribor1m0 , 2010 + β × Euribor1m −1 , 2010 + β × Euribor1m − 2, 2010 + β × Euribor1m −3, 2010 + ε d ove: ε = errore di misurazione = effetto di calibrazione del modellio = mark-up da budget 2009 – mark-up stimato da regressione 2009 e dove: Mark − upimpieghi , stimatodaregressione 2009 = α + β × Euribor1m0, 2009 + β × Euribor1m−1, 2009 + β × Euribor1m− 2, 2009 + + β × Euribor1m− 3, 2009 Effettuata la calibrazione del modello, sono stati ricavati i tassi euribor impliciti nella curva dei rendimenti. A tal fine è stata utilizzata la curva dei rendimenti dei titoli di stato italiani al 31.12.2008. Dai tassi impliciti della curva spot (di fonte Datastream) sono stati ricavati i tassi euribor sulla base dell’evidenza che il differenziale storico (da quando esiste il tasso Euribor, ossia dal 01.01.1998) di rendimento a scadenza tra il tasso ad 1 anno sui titoli di stato italiani ed il tasso Euribor ad 1 mese è stato nullo. La figura 1 riporta la curva dei rendimenti ed i tassi impliciti, mentre la figura 2 riporta la dinamica dei rendimenti a scadenza del tasso Euribor ad 1 mese ed i tassi ad 1 anno. Lo sviluppo previsto dei tassi euribor ad un mese forward (medi annui) nel periodo di estrapolazione è riportata nella tabella 1 (3.1.) Sulla base di questi elementi (i tassi forward) e dei coefficienti di regressione corretti a seguito della calibrazione del modello è stato stimato il margine di interesse core di ciascun anno di estrapolazione sulla base della logica rappresentata nella tabella 2. Tabella 3.1: Rendimenti a Scadenza e Stima Rendimenti Forward Euribor 1 m Anno 1 2 3 4 5 6 Rendimento a Scadenza 2.28% 2.75% 3.13% 3.43% 3.65% 3.79% Rendimento Forward ad 1 Anno 2.28% 2.98% 3.71% 4.19% 4.42% 4.40% 15 Figura 3.1: La curva dei tassi a pronti e a termine al 31.12.2008 5.00% Tassi ad 1 Anno a Termine 4.50% 4.00% Rendimento 3.50% 3.00% 2.50% 2.00% 1.50% 1.00% Curva dei Tassi a Pronti RScadenza = 2,02% + 0,0055 x Scadenza - 0,0004 x Scadenza2 0.50% 0.00% 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Anno Figura 3.2.: tasso Euribor ad 1 mese e titoli di stato italiani ad 1 anno a confronto 6.0 Media Differenziale di Rendimento Storico = 0,06% Rendimento Annuo a Scadenza (%) 5.0 4.0 3.0 2.0 1.0 Benchmark Italia 1 Y Tasso Euribor 1 M 31 /1 30 2/1 /0 99 8 31 4/1 /0 99 9 8 / 31 /1 199 9 2 30 /1 /0 99 9 4 31 /2 /0 00 0 8 31 /2 /1 00 0 2 30 /2 /0 00 0 31 4/2 /0 00 1 31 8/2 /1 00 1 2 / 30 /0 200 1 31 4/2 /0 00 2 8 31 /2 /1 00 2 2 30 /2 /0 00 2 4 31 /2 /0 00 3 31 8/2 /1 00 3 30 2/2 /0 00 3 31 4/2 /0 00 4 8 / 31 /1 200 4 2 30 /2 /0 00 4 4 31 /2 /0 00 5 8 31 /2 /1 00 5 2 30 /2 /0 00 5 31 4/2 /0 00 6 31 8/2 /1 00 6 30 2/2 /0 00 6 4 / 31 /0 200 7 8 31 /2 /1 00 7 2 30 /2 /0 00 7 31 4/2 /0 00 8 8 31 /2 /1 00 2/ 8 20 08 - 16 Tabella 3.2: Logica estrapolativa del margine di interesse core Proventi Operativi = Margine di Interesse + Commissioni Nette Margine di Interesse = Margine di Interesse Core + Commissioni di Massimo Scoperto + Altri Interessi Margine di Interesse Core = Impieghi × (Euribor1M + Markup ) - Raccolta × (Euribor1 M - Markdown ) + + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli) × (Euribor1 M + Spread Netto) Margine di Interesse Core = Impieghi × (Euribor1M ) + Impieghi × (Markup ) - Raccolta × (Euribor1 M ) - Raccolta × (- Markdown ) + + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli) × (Euribor1 M ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) + + (Impieghi - Raccolta + Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Euribor1 M ) Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) + + (Free Capital) × (Euribor1 M ) Estrapolato sulla base dell’Euribor Estrapolato sulla base dell’Euribor e della Ripartizione della Raccolta Margine di Interesse Core = Impieghi × (Markup) + Raccolta × (Markdown ) + (Raccolta Netta Interbancaria + Titoli)× (Spread Netto) + + (Free Capital) × (Euribor1 M ) Costante nel periodo 2009 - 2013 Free Capital Costante nel Periodo 2009 – 2013 Euribor 1M: Curva Tassi a Termine Ai fini della previsione per gli esercizi 2010-2013 sono stati considerati solo i flussi di redditi addizionali rivenienti da tre principali componenti: a) il delta margine di interesse legato alle variazioni di mark-up e di mark-down coerenti con la dinamica dell’euribor implicita nella curva dei rendimenti e per quanto riguarda il mark down con la progressiva ricomposizione della raccorda diretta a favore della raccolta a vista ; b) il delta di remunerazione del free capital coerente con l’incremento dell’euribor implicito nella curva dei rendimenti c) il delta di commissioni di intermediazione (come da estrapolazione per regressione che considera un rendimento normale di mercato azionario e da progressiva ricomposizione del mix di raccolta indiretta a favore del risparmio gestito ). Questi flussi lordi addizionali sono stati defiscalizzati ad aliquota marginale piena (ires + irap = 32,4%) e sommati all’utile netto da budget 2009 di ciascuna Banca Rete espresso al netto degli oneri netti di integrazione previsti nel 2009 e non ripetibili nei successivi esercizi. Di qui sono stati ottenuti i redditi netti per gli esercizi 2010-2013 e per il valore terminale (2014) per ciascuna Banca Rete. Lo schema logico seguito è riprodotto nella tab. 3. 17 Tabella 3.3: Lo schema logico di stima degli utili netti negli anni di estrapolazione • • • • Utile netto 2010 = Utile netto da budget 2009 + ∆+ margine di interesse (per gli aggregati estrapolati tramite regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) + Free Capital 2009 x (Euribor1M 2010 – Euribor1M 2009) x (1 – Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di intermediazione (come da estrapolazione per regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) + Oneri Netti di Integrazione Sostenuti nel 2009 Utile netto 2011 =Utile netto da budget 2010 + ∆+ margine di interesse (per gli aggregati estrapolati tramite regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) + Free Capital 2009 x (Euribor1M 2011 – Euribor1M 2009) x (1 – Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di intermediazione (come da estrapolazione per regressione) x (1 – Marginal Tax Rate) Etc. Utile netto TV = Utile Netto da budget 2013 + ∆+ margine di interesse (per gli aggregati estrapolati tramite regressione relativi alla curva dei tassi al 2014) x (1 – Marginal Tax Rate) + Free Capital 2009 x (Euribor1M 2014 – Euribor1M 2009) x (1 – Marginal Tax Rate) + ∆+ commissioni di intermediazione (come da estrapolazione per regressione) x (1 – Marginal Tax Rate). Dove: Marginal Tax Rate: IRES + IRAP = 32,4% A questo punto è possibile riproporre la formula generale di valutazione identificando la fonte di stima di ciascun addendo. La figura 3 riproduce la suddivisione per addendi della formula generale di valutazione. Figura 3.3: Gli addendi della formula generale di valutazione e le loro fonti. +∑ t =2 ∏ Rnt N (1 + coei ) i =1 + RnTV (coeN − g ) ∏ N (1 + coei ) i =1 18 [4] + Excapital2008 Excess capital al 31.12.2008 5 [3] Utile da budget corretto del contributo del rialzo dei tassi e della normalizzazione del Mix di raccolta diretta ed indiretta (1 + coe1 ) Utile da budget al netto della remunerazione dell’excess capital e dei dividendi da partecipazioni Vinuso = Rnbudget 2009 [2] Utile coerente con la curva dei tassi, un mix di raccolta diretta ed indiretta pari al 2007; volumi di raccolta ed impieghi costanti [1] 3.2 La stima del saggio di attualizzazione dei redditi La stima del value in use delle banche rete richiede di stimare il costo opportunità del capitale ed il saggio di crescita g dei redditi oltre il periodo di previsione esplicita. La stima del costo opportunità del capitale (coe, cost of equity) delle banche rete è stata effettuata sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM): coe = rf + β x ERP dove: coe = costo opportunità del capitale; rf = tasso risk-free; rendimento a scadenza specifico per ogni anno di estrapolazione; nel terminal value è posto pari al rendimento a scadenza dei titoli governativi decennali al 31.12.2008 (benchmark di fonte Datastream). β = coefficiente beta che esprime il grado di rischio sistematico che la società analizzata apporta ad un portafoglio ben diversificato, assunto come rappresentativo del portafoglio detenuto dal generico investitore-azionista. Ai fini della stima del beta delle banche rete si è prudentemente utilizzato il coefficiente beta di UBI Banca. Questa scelta è legata al fatto ERP = premio per il rischio azionario (equity risk premium) relativo al mercato di riferimento, corrispondente al rendimento eccedente del complessivo indice di mercato rispetto al tasso risk-free. L’Equity Risk Premium assunto è pari al 5% e corrisponde alla mediana dei premi per il rischio assunta dagli equity analysts. L’approccio del Capital Asset Pricing Model, richiede di stimare il beta specifico della società oggetto di valutazione. In genere il beta viene stimato sulla base de i) il rapporto tra la volatilità storica dei rendimenti di un titolo (σi) e la volatilità storica dell’indice di mercato (σmkt), moltiplicato per ii) il coefficiente di correlazione tra i rendimenti storici del titolo ed i rendimenti del mercato (ρi,mkt): Beta = σi × ρ i, mkt σ mkt I beta che emergono dai calcoli di cui sopra (c.d beta raw o beta grezzi), sono fondati su dati storici. Per questo motivo vengono in genere rettificati (c.d. beta adjusted) secondo differenti formule per ottenerne misure di rischio prospettiche. La formula in genere utilizzata per ottenere una misura di rischio prospettica è quella di Blume, che si fonda sull’evidenza secondo cui tutti i coefficienti beta mostrano una tendenza a convergere verso la media del mercato nel corso del tempo. Il beta aggiustato secondo tale tecnica è pari alla 19 ponderazione tra il beta storico ed il beta prospettico (pari al beta di mercato, ossia pari all’unità) con fattori di ponderazione pari ad 1/3 e 2/3. Ai fini della presente perizia lo scrivente in luogo dell’utilizzo di beta prospettici fondati su stime di beta storici, ha preferito l’utilizzo di un approccio forward looking, che considera cioè le aspettative di rischio ex ante attese sul titolo UBI ed implicite nel pricing delle opzioni At The Money trattate sul mercato di Borsa Italiana di UBI Banca. In ipotesi di mercati efficienti, il prezzo delle opzioni è sinteticamente ricostruibile mediante la formula di Black & Scholes, per la quale il prezzo di una opzione call dipende da 1) la scadenza dell’opzione, 2) il valore dell’attività sottostante l’opzione (il prezzo di UBI Banca in questo caso), 3) lo strike price dell’opzione, 4) il dividendo atteso sull’attività sottostante (disponibile mediante le stime degli equity analysts), 5) il tasso di interesse annuale dei titoli privi di rischio ed infine 6) la volatilità attesa sui titoli. Potendo disporre del prezzo delle opzioni iscritte sul titolo UBI e trattate su mercato di Borsa Italiana e dei primi 5 parametri testè elencati, è possibile ricavare la volatilità attesa sui titoli UBI. Per ricavare il beta atteso sul titolo è necessario tuttavia poter disporre della volatilità del mercato (σmkt) e del coefficiente di correlazione tra il titolo UBI ed il mercato (ρi,mkt). La volatilità del mercato è stata anch’essa desunta dal pricing di opzioni Call At The Money iscritte sull’indice S&P MIB (proxy dell’indice di mercato) e trattate sul mercato di Borsa Italiana. Il coefficiente di correlazione tra il titolo UBI ed il mercato è stato ricavato invece dai rendimenti storici giornalieri a tre mesi del titolo UBI e dell’indice di mercato Mibtel. In ogni momento t, il beta di UBI Banca è quindi così stimabile: σ UBI,t Beta t = × ρ UBI,Mibtel, t σ S&P MIB,t dove: σUBI = volatilità annua implicita in opzioni At The Money con attività sottostante azioni di UBI Banca e trattate sul mercato di Borsa Italiana al tempo t (di fonte Datastream); σmkt = volatilità annua implicita in opzioni At The Money con attività sottostante l’indice di mercato S&P MIB e trattate sul mercato di Borsa Italiana al tempo t (di fonte Datastream); ρUBI, Mibtel = coefficiente di correlazione calcolato tra i rendimenti storici giornalieri a 3 mesi del titolo UBI e dell’indice di mercato Mibtel. Ai fini della stima del beta di UBI in luogo del dato puntuale al 31.12.2008 (t = 31.12.2008) si è preferito utilizzare la media dei beta giornalieri calcolati secondo la formula sopra riportata lungo il periodo 30.09.2008 – 31.12.2008. Tale 20 Grafico 3.5. Dinamica rapporto di volatilità tra banche italiane e volatilità del mercato 5,50x Unicredit (Media σi/σmkt = 1,671x) 5,00x Banca Intesa (Media σi/σmkt = 1,382x) 4,50x Banco Popolare (Media σi/σmkt = 1,229x) 4,00x BPM 3,50x (Media σi/σmkt = 1,149x) MPS 3,00x (Media σi/σmkt = 1,022x) σi / σmkt UBI Banca 2,50x (Media σi/σmkt = 0,928x) 2,00x 1,50x 1,00x 12 / 08 08 30 / 12 / 23 / 12 / 08 08 16 / 12 / 09 / 12 / 08 08 02 / 11 / 25 / 18 / 11 / 08 08 11 / 11 / 11 / 08 08 04 / 10 / 08 28 / 10 / 21 / 10 / 08 08 14 / 10 / 07 / 30 / 09 / 08 0,50x media è risultata essere pari a 0,73x. Questo valore si confronta con un beta storico del titolo al 31.12.2008 pari a 0,68x, calcolato sulla base dei rendimenti storici mensili del titolo e dell’indice Mibtel a 5 anni (ossia dal 31.12.2003 al 31.12.2008). Il basso beta che caratterizza il titolo UBI è apprezzabile osservando anche la dinamica del rapporto tra le volatilità implicite sui principali titoli bancari quotati in Italia e le volatilità implicite del mercato (figura 5). La media di tale rapporto giornaliero per il titolo UBI Banca lungo il periodo 30.09.2008 – 31.12.2008, è la più bassa tra le banche italiane ed è l’unica ad essere inferiore all’unità. L’Equity Risk Premium assunto è pari al 5% e corrisponde alla mediana dei premi per il rischio assunta dagli equity analysts (tabella 5). Sulla base di un beta pari a 0,73x, un equity risk premium pari al 5% ed il saggio risk free implicito nella curva dei tassi spot di titoli governativi italiani, il costo opportunità dei mezzi propri è stimabile nel range 5,96% (coe anno 2009) – 8,00% (coe da utilizzare oltre il periodo di previsione esplicita, cfr. tabella 6). 21 Tabella 3.5: L’Equity Risk Premium di Consenso Reports dal 01.07.2008 al 31.12.2008 (IIH08) Equity Risk Data Emittente Premium del Report Mediobanca 4,00% 16/12/2008 Sal. Oppeneheim 5,00% 04/12/2008 Banca IMI 5,50% 03/12/2008 Unicredit 4,50% 02/12/2008 UBS 5,00% 19/11/2008 Cheuvreux 4,00% 18/11/2008 Merrill Lynch 8,00% 14/11/2008 Abax Bank 4,00% 14/11/2008 Deutsche Bank 5,00% 13/11/2008 Twice 4,50% 13/11/2008 ABN Amro 4,00% 21/10/2008 Banca Finnat 5,00% 20/10/2008 B.ca Intermobiliare 5,00% 14/10/2008 Kepler 4,50% 10/10/2008 Interbanca 5,00% 06/10/2008 Citigroup 6,50% 02/10/2008 Intermonte 5,00% 26/09/2008 HSBC 4,50% 15/09/2008 Banca Akros 4,00% 01/09/2008 JP Morgan 5,14% 12/08/2008 Credit Suisse 5,00% 12/08/2008 Axia 4,50% 09/07/2008 Dresdner Kleinwort 4,70% 01/07/2008 4,88% Media 5,00% Mediana 23 # Stime Società Oggetto del Report Branded Goods Telecom Italia Telecom Italia Damiani Mariella Burani Finmeccanica Finmeccanica Sabaf Mondadori Caleffi Snam Rete Gas Davide Campari Acque Potabili UBI Banca Mirato Atlantia Reno De Medici Telecom Italia Negri Bossi Buzzi Unicem Telecom Italia Borgosesia Acea Tabella 3.6.il cost of equity assunto per la stima del valore d’uso delle banche rete Anno A) Tasso Risk Free (Rendimento a Scadenza Benchmark Titoli di Stato Italia – Fonte Datastream) B) Beta C) Equity Risk Premium D) cost of equity = A + B x C 1 2 3 4 2,28% 2,75% 3,13% 3,43% 3,65% 4,36% 0,73x 5,00% 5,96% 0,73x 5,00% 6,42% 0,73x 5,00% 6,80% 0,73x 0,73x 0,73x 5,00% 5,00% 5,00% 7,10% 7,32% 8,00% 22 5 TV 3.3 Il saggio di crescita dei redditi assunto oltre l’orizzonte di previsione esplicita per le banche rete Ai fini della stima del valore terminale delle banche rete è stata assunta una configurazione di valore in costanza di masse; ciò implica assumere che: i) nessun utile venga reinvestito all’interno di ogni specifica banca, ii) stabilità del mix di raccolta diretta ed indiretta, iii) le poste di stato patrimoniale (raccolta diretta, impieghi e free capital) rimangano invariate così come assunto lungo il periodo di previsione esplicita (il periodo 2009 – 2013) e iv) il capitale di vigilanza (in particolare la componente tier 1 ratio) sia in equilibrio e non vi sia alcun fabbisogno addizionale di capitale: ciò per effetto dell’assenza di nuovi investimenti (che richiederebbero capitale di vigilanza e reinvestimento di utile) e per l’ipotesi valutativa di distribuzione dell’excess capital all’inizio del periodo di previsione esplicita. L’assenza di reinvestimento di utili non implica tuttavia l’assenza di crescita degli utili. L’utile netto è stato ipotizzato in crescita nel terminal value per effetto combinato de: a) riduzione dei costi operativi del 2% annuo (assumption coerente a quella effettuata in sede di stima del fair value less cost to sell delle banche rete, in cui i costi corporate sono proiettati in perpetuity ad un saggio di crescita pari a -2%); b) una crescita delle raccolta indiretta per effetto della sola rivalutazione delle masse attribuibile alla crescita del mercato (nel periodo di piano la crescita era stata prudentemente posta pari all’Euribor). L’effetto combinato di queste scelte si è tradotto prudentemente in un saggio di crescita nel terminal value pari all’1,5%. Tale saggio garantisce un saggio di capitalizzazione dei redditi nel terminal value (coe –g) pari al 6,5% ed allineato al saggio di capitalizzazione adottato dagli equity analysts. Con riguardo all’effetto esercitato dalla riduzione dei costi operativi sulla crescita degli utili netti può essere utile far riferimento ad una forma di conto economico semplificato così costruito: + Proventi Operativi - Costi Operativi = Utile Lordo - Imposte su utile Lordo = Utile Netto 23 Che si traduce in formule: Utile Netto = Proventi Operativi x (1 – Cost Income Ratio) x (1 – Tax Rate) dove: Costi Operativi = Proventi Operativi x Cost Income Ratio Imposte su Utile Lordo = Utile Lordo x Tax Rate L’elasticità dell’utile netto agli efficientamenti di costi operativi (a parità di proventi operativi) è funzione del cost income ratio ed è rappresentabile sulla base del seguente ratio: UtileNetto t =1 (Proventi Operativi t =1 ) × (1 - Cost Income Ratio t =1 ) × (1 - Tax Rate) −1 −1 = UtileNetto t =0 (Proventi Operativi t = 0 ) × (1 - Cost Income Ratio t =0 ) × (1 - Tax Rate) [1] poichè : Cost Income Ratio t =1 = Cost Income Ratio t =0 × (1 + Crescita % Cost Income Ratio) Proventi Operativi t =1 = Proventi Operativi t =0 sostituendo nella [1] e semplificando si ottiene : UtileNetto t =1 [1 - Cost Income Ratio t =0 − Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0 )] − 1 = −1 = UtileNetto t =0 (1 - Cost Income Ratio t =0 ) = (1 - Cost Income Ratio t =0 ) - Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t = 0 + −1 = (1 - Cost Income Ratio t =0 ) (1 - Cost Income Ratio t =0 ) = 1+ = - Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0 −1 = (1 - Cost Income Ratio t =0 ) - Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t =0 (1 - Cost Income Ratio t = 0 ) [2] Dalla formula [2], si ricava come l’elasticità del reddito agli efficientamenti di costo, sia inferiore all’unità quando il cost income ratio è inferiore al 50% e sia superiore all’unità negli altri casi. Così ad esempio con un cost income ratio pari al 45% ed un saggio di crescita negativo dei costi pari al -2%, il saggio di crescita degli utili sarebbe pari all’1,60%: UtileNetto t =1 - Crescita % Cost Income Ratio × Cost Income Ratio t = 0 − (−2%) × 45% −1= = = 1,60% , UtileNetto t = 0 (1 - Cost Income Ratio t =0 ) 55% mentre con un cost income ratio pari al 50%, il saggio di crescita degli utili sarebbe pari al 2%. Di seguito viene fornita (tabella 7) una esemplificazione del saggio di crescita degli utili delle banche rete ex Banca Lombarda e Piemontese in ipotesi di stabilità dei proventi operativi di una banca e di decrescita dei costi operativi 24 del 2% all’anno. La simulazione esclude quindi i benefici derivanti da una rivalutazione delle masse attribuibile alla sola crescita del mercato. I cost income ratio assunti nella simulazione sono pari ai cost income ratio assunti nel Terminal Value per le banche rete ex Banca Lombarda e Piemontese (Banco di Brescia, BRE, Banco di San Giorgio e Banca di Valle Camonica). Dalla tabella si può cogliere come il saggio di crescita degli utili sia pari all’1,55% in ipotesi di cost income ratio pari al 43,66% (dato relativo al Banco di Brescia) e pari al 2,13% per cost income ratio pari al 51,63% (dato relativo a Banca Regionale Europea). Tabella 3.7: Riduzione costi operativi vs incremento utile netto banche rete ex BL&P Banco di Brescia Valle Camonica San Giorgio BRE Cost Income Ratio Terminal Value 43.66% 45.67% 49.15% 51.63% Saggio di Crescita Costi Operativi -2.0% -2.0% -2.0% -2.0% Saggio di Crescita dell'Utile* 1.55% 1.68% 1.93% 2.13% *Saggio di Crescita dell’utile = [Cost Income Ratio x (- Crescita % Costi)] / (1 – Cost Income Ratio) Esemplificazione Banco di Brescia Proventi Operativi Costi Operativi Utile Lordo Taxes @ 32.4% Utile Netto Anno 1 100.0 43.7 56.3 18.3 38.1 Anno 2 100.0 42.8 57.2 18.5 38.7 Variazione % 0.00% -2.00% 1.55% 1.55% 1.55% Una riduzione del cost income ratio del 2% annuo si giustifica sulla base de: a) l’evidenza che le banche appartenenti al 31.12.2008 all’indice settoriale Dow Jones Stoxx Bank hanno subito in mediana nel periodo 1998 – 2007 una riduzione dei costi operativi3 (scalati per il totale degli attivi) medio annua del 2,78% (tabella 8); b) nel settore dei servizi il 2% rappresenta una normale misura di cost efficiency; in Italia in settori regolamentati sotto il profilo tariffario le authorities richiedono una riduzione nominale annua dei costi operativi in media pari al 2%. 3 Corrispondente alla voce non interest expenses di fonte Factset 25 Tabella 3.8.: Riduzione dei costi operativi banche europee (1998 – 2007) Expense NonInterest (FF) 1998 ExpenseAssets Non Total Interest / (FF) Total 1998 Asset 1998 ExpenseExpense Assets - Non CAGR ' NonTotal (FF) Interest / 1998 Interest 2007 Total 2007 (FF) 2007 Asset 2007 Allied Irish Banks 1,506 53,663 2.81% 2,710 177,608 1.53% -6.55% Alpha Bank 367 13,366 2.75% 1,088 54,514 2.00% -3.48% Banca Carige 322 9,904 3.26% 1,376 27,288 5.04% 4.98% Banca MPS 2,260 81,452 2.77% 3,807 161,462 2.36% -1.79% Banca Pop. Milano 704 23,543 2.99% 1,167 43,395 2.69% -1.16% B.co Com.Portugues 962 28,917 3.33% 2,108 87,516 2.41% -3.52% Banco de Valencia 98 3,517 2.78% 189 19,544 0.97% -11.06% B.co Espirito Santo 553 25,221 2.19% 1,122 68,331 1.64% -3.16% Banco Popolare n.d. 23,015 n.d. 2,462 127,331 1.93% n.d. B.co Pop. Espanol 827 23,954 3.45% 1,759 106,665 1.65% -7.88% B.co Portugues 404 15,580 2.59% 1,355 40,410 3.35% 2.90% Banco Sabadell 456 14,684 3.11% 2,728 76,069 3.59% 1.60% Banco Santander SA 5,460 154,160 3.54% 21,748 902,062 2.41% -4.18% Bank Of Greece n.d. 34,230 n.d. 437 42,661 1.02% n.d. Bank Of Ireland 1,110 54,314 2.04% 3,105 197,289 1.57% -2.86% Bank Of Piraeus 158 3,798 4.17% 823 46,283 1.78% -9.05% Bankinter SA 264 14,614 1.80% 698 49,452 1.41% -2.69% Barclays 7,369 310,927 2.37% 20,552 1,669,076 1.23% -7.02% BBVA 4,854 132,274 3.67% 12,394 497,679 2.49% -4.22% BNP Paribas 5,497 324,393 1.69% 37,706 1,692,786 2.23% 3.08% Commerzbank 4,151 320,865 1.29% 6,028 611,020 0.99% -2.97% Credit Agricole 10,223 389,801 2.62% 33,677 1,411,836 2.39% -1.05% Credit Suisse 28,831 402,813 7.16% 15,547 818,527 1.90% -13.70% Cred. Valtellinese 217 5,969 3.64% 434 17,174 2.53% -3.98% Danske Bank 1,095 79,290 1.38% 6,537 449,122 1.46% 0.58% Deutsche Bank 16,672 621,143 2.68% 18,000 2,015,577 0.89% -11.51% Deutsche Postbank n.d. n.d. n.d. 3,403 202,508 1.68% n.d. Dexia 1,480 105,406 1.40% 9,483 603,474 1.57% 1.26% DnB NOR ASA 610 27,381 2.23% 5,521 185,645 2.97% 3.26% 4,386 n.d. 1,500 68,303 2.20% n.d. EFG Eurobank Erg. EFG International n.d. n.d. n.d. 410 10,890 3.77% n.d. Erste Bank 963 51,850 1.86% 5,960 200,073 2.98% 5.39% 26 Segue Tabella 8 Fortis n.d. 337,978 n.d. 29,162 868,679 3.36% n.d. Hsbc Holdings 10,651 412,597 2.58% 33,308 1,611,877 2.07% -2.44% Intesa Sanpaolo 4,182 152,633 2.74% 14,570 571,219 2.55% -0.79% Jyske Bank 241 10,275 2.34% 453 28,734 1.58% -4.31% KBC Ancora n.d. n.d. n.d. 3,441 n.d. n.d. KBC Groupe 4,579 147,725 3.10% 9,870 354,816 2.78% -1.19% Lloyds Group 5,415 237,995 2.28% 19,208 481,085 3.99% 6.45% Mediobanca SpA 268 23,682 1.13% 516 57,696 0.90% -2.58% NBG 892 38,602 2.31% 3,033 90,097 3.37% 4.27% Natixis n.d. n.d. n.d. 13,102 519,066 2.52% n.d. Nordea Bank 1,829 95,922 1.91% 4,508 388,383 1.16% -5.37% Pohjola Bank 153 8,936 1.71% 1,042 25,912 4.02% 9.97% Raiffeisen Int. Bank n.d. n.d. n.d. 2,644 72,673 3.64% n.d. RBS 3,591 115,308 3.11% 29,541 2,583,573 1.14% -10.53% S E Banken 3,268 72,453 4.51% 3,604 248,014 1.45% -11.82% Societe Generale 7,710 383,533 2.01% 36,165 1,068,630 3.38% 5.96% St. Chartered 1,880 67,807 2.77% 4,572 225,517 2.03% -3.42% Svenska Hand. 996 97,330 1.02% 1,439 196,749 0.73% -3.66% Swedbank 1,377 75,636 1.82% 2,968 170,164 1.74% -0.48% Sydbank 186 6,366 2.91% 310 17,743 1.75% -5.53% UBI Banca n.d. n.d. n.d. 3,319 121,014 2.74% n.d. UBS 11,959 584,605 2.05% 23,987 1,371,112 1.75% -1.72% Unicredit 3,848 146,472 2.63% 18,381 1,014,318 1.81% -4.04% Valiant Holding 83 5,825 1.42% 143 10,809 1.33% -0.75% Media -2.41% Mediana -2.78% Dati in € mln; fonte; Factset Fundamentals 27 IV IL CRITERIO VALUTATIVO ADOTTATO PER LA VALUTAZIONE DEI RAMI D’AZIENDA CONFERITI 4.1 Metodologia di valutazione dei rami conferiti La valutazione di ogni ramo è avvenuta valutando separatamente le differenti attività trasferite. Si tratta della valutazione de: a) gli sportelli trasferiti e costituiti dalla sola clientela retail, corporate e private (nel seguito si parlerà di sportelli facendo riferimento al solo perimetro costituito da clientela private, corporate e retail); b) i benefici derivanti dalla gestione della clientela istituzionale ed altri clienti; poiché l’attività di gestione della clientela istituzionale ed altri clienti, richiede pressoché l’impiego nullo di risorse (materiali e di personale), tale attività è stata valutata separatamente dalla valutazione degli sportelli (va rilevato anche che tale tipologia di attività produce margini esigui4). I margini di sportello considerati nella valutazione degli sportelli escludono quindi i margini rivenienti dalla gestione del rapporto con clientela istituzionale ed altri clienti; c) l’insieme delle attività necessarie allo svolgimento dell’attività di pegno; d) gli immobili e le opere d’arte conferite (valutate da UBI Banca). Il criterio valutativo adottato per la valutazione dell’insieme di sportelli afferenti un ramo, è un criterio di natura reddituale che capitalizza i redditi degli sportelli ad un tasso espressivo del differenziale tra il costo opportunità del capitale (cost of equity) degli sportelli ed il saggio di crescita sostenibile in perpetuity dei redditi. Poiché ai fini dell’operatività del ramo conferito (dato dall’insieme di sportelli) è necessario che la banca conferitaria apporti mezzi propri (finalizzati al rispetto dei requisiti minimi di vigilanza) dal valore del ramo di sportelli ottenuto capitalizzando i redditi degli stessi è stato dedotto il valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza necessario all’operatività di sportello. Il valore degli sportelli afferenti uno specifico ramo d’azienda conferito è stato ottenuto quindi capitalizzando i redditi specifici degli sportelli (esclusi i margini da clientela istituzionale ed altri clienti) afferenti al ramo e realizzati nel corso del 2008 (rappresentativi della capacità medio normale di generazione di 4 In riferimento al perimetro di conferimento al 30.09.2009 il margine di intermediazione relativo clientela istituzionale ed altri clienti era pari ad € 0,68 mln, pari allo 0,21% del margine di intermediazione complessivo (pari ad € 325,69 mln) 28 utile da parte di uno sportello – c.d. reddito medio normale atteso di sportello -) ad un saggio del 6,5% pari alla mediana dei saggi di capitalizzazione adottati dagli equity analysts che seguono il titolo UBI ed espressivo del differenziale tra un costo opportunità del capitale (coe) pari all’8% (il costo opportunità dei mezzi propri utilizzato per la valutazione delle banche rete appartenenti al Gruppo UBI al 31.12.2008 ai fini di impairment test) ed un saggio di crescita in perpetuo dei redditi pari all’1,5%. Dal valore così ottenuto è stato dedotto il valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza a fronte degli impieghi di sportello. Poiché poi gli utili del 2008 sono comprensivi dei redditi rivenienti da: • crediti cartolarizzati che non verranno trasferiti; • carte prepagate che non verranno trasferiti; • obbligazioni della banca conferente i cui benefici non verranno trasferiti alla banca conferitaria poiché le obbligazioni verranno trasferite sotto forma di raccolta indiretta; • impieghi in bonis divenuti sofferenza nel corso del 2009 che non verranno trasferiti, dal valore lordo di sportello è stato dedotto: a) il valore attuale degli utili rivenienti da cartolarizzazioni lungo la sola vita residua degli stessi crediti cartolarizzati. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale dei crediti cartolarizzati lo sportello sia in grado di rigenerare impieghi per un importo pari al valore dei crediti cartolarizzati; b) il valore attuale degli utili rivenienti da carte prepagate; c) il valore attuale degli utili rivenienti da obbligazioni lungo la sola vita residua delle stesse. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale delle obbligazioni lo sportello sia in grado di rigenerare obbligazioni per un importo in precedenza sottoscritto; d) il valore attuale degli utili rivenienti dagli impieghi in bonis divenuti sofferenza nel corso del 2009. I margini qui considerati sono comprensivi dei margini da finanziamenti agevolati non trasferiti. L’importo dei crediti agevolati non trasferiti è esiguo così come i margini da esso generati; questi ultimi riescono solo a coprire marginalmente i costi da esso generati (i costi indiretti indiretti, le rettifiche, le imposte e la quota di utile assorbita dal patrimonio di vigilanza individuabili secondo la metodologia di seguito descritta); complessivamente la quota di utile allocabile a questa tipologia di prodotto non trasferita è irrilevante. Pertanto lo scrivente non ha dedotto (sommato poiché trattasi di attività che generano 29 complessivamente perdite) dal valore complessivo degli sportelli il valore apportato da questa attività. La formula valutativa adottata è dunque la seguente: ValoreSportello i = + − Utile i 2008 coe − g Risk Weighted Asset i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) ) coe − Valore Crediti Cartolarizzati di Sportello − Valore Carte Prepagate di Sportello − Valore Obbligazioni della Banca Conferente Trasferite − Valore Attuale Utili da Impieghi in Bonis divenuti Sofferenza nel 2009 RWAi = Attivi Ponderati per il Rischio (Risk Weighted Assets) relativi allo sportello iesimo oggetto di conferimento (pari al rapporto tra gli attivi ponderati per il rischio della banca conferente ed i suoi impieghi per il 2008 moltiplicato per gli impieghi specifici di sportello); Utilei 2008 = Utile dello sportello i-esimo comprensivo degli utili rivenienti da crediti cartolarizzati(proventi da crediti cartolarizzati = markup crediti cartolarizzati x crediti cartolarizzati) Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il rischio (pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts). g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5% Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5% coe – g = 6,5% = saggio di capitalizzazione dei redditi di sportello allineato al saggio di capitalizzazione adottato da equity analyst che seguono il titolo UBI Banca ed allineato al saggio di capitalizzazione utilizzato per valutare le banche rete ai fini di impairment test Ratio Minimo di Vigilanza = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di Tier 1 ratio (=6,5%) Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%) Le principali criticità del criterio valutativo utilizzato fanno riferimento a: a) la scelta della formula valutativa che deve capitalizzare dei redditi la cui configurazione esprime dei proventi netti “liberamente distribuibili agli azionisti”; a questi fini è necessario tener conto del patrimonio di vigilanza assorbito dagli impieghi di sportello; 30 + b) la stima dei redditi di sportello, comprensiva di una quota di costi indiretti sostenuti dalla banca e di pertinenza degli stessi sportelli; c) il trattamento delle attività/passività non trasferite. A) Con riguardo alla prima criticità, la contabilità di sportello prevede che lo stesso operi in un contesto contabile a “masse pareggiate” per il quale tutti i flussi in entrata generati alle unità operative (gli sportelli) vengono fatti figurativamente confluire verso la tesoreria, la quale è obbligata a remunerare le risorse ricevute (ad un tasso interno di trasferimento, c.d. TiT), e tutti i flussi di cassa in uscita vengono figurativamente erogati dalla tesoreria, la quale ottiene una remunerazione per l’erogazione effettuata (al tasso interno di trasferimento). Con un sistema di questo tipo, lo stato patrimoniale di ogni unità operativa risulta perfettamente pareggiato per scadenze. Solo il centro di gestione a cui sono stati trasferiti i fondi (la tesoreria) si trova ad avere uno stato patrimoniale caratterizzato da trasformazione di scadenze. Sotto l’ipotesi semplificatrice che assuma l’esistenza di un unico tasso interno di trasferimento per la remunerazione della raccolta ed il finanziamento degli impieghi5, l’operatività a “masse pareggiate” si traduce nel trasferimento da parte delle unità operative alla tesoreria unicamente dello sbilancio tra raccolta (flussi in entrata) ed impieghi (flussi in uscita). Lo sportello si viene a trovare così ad operare in un contesto caratterizzato da uguali impieghi ed uguale raccolta (diretta). La continua copertura dei differenziali tra impieghi e raccolta è garantita in genere dal servizio di tesoreria, il quale provvede figurativamente ad iniettare liquidità allo sportello nel caso di eccesso di impieghi rispetto alla raccolta e ad impiegare l’eccesso di raccolta di sportello. La remunerazione (o l’onere) del differenziale tra impieghi e raccolta è garantita dalla contabilità di sportello che prevede un margine di interesse pari a: Margine di Interesse di Sportello = = (Markup) x Impieghi + (Markdown) x Raccolta Questa formula prevede implicitamente la remunerazione del differenziale tra impieghi e raccolta ad un tasso interno di trasferimento (TiT, in genere pari al tasso interbancario – l’Euribor – corretto per la scadenza degli impieghi o della raccolta). Ponendo infatti: Markup = Ra– TiT Markdown = TiT - Rb 5 Tale ipotesi definiscono un sistema di tassi interni di trasferimento netti (in contrasto con un sistema di tassi interni di trasferimento lordi). Cfr. A. Resti, A. Sironi, “Risk management and shareholders’ value in banking”. Cap. 4, §3 “Single and multiple Internal Interest Transfer Rates”. 31 dove: Ra = Tasso di interesse corrente sugli impieghi Rb = Tasso di interesse corrente sulla raccolta Assumendo che il tasso interno di trasferimento per gli impieghi e per la raccolta (assumendo cioè pari duration di attività e passività) e sostituendo le due formule nella formula del margine di interesse si ottiene: Margine di Interesse di Sportello = = (Ra– TiT) x Impieghi + (TiT - Rb) x Raccolta= = Ra x Impieghi - TiT x Impieghi + TiT x Raccolta – Rb x Raccolta Raccogliendo TiT si ottiene: Margine di Interesse = = Ra x Impieghi – Rb x Raccolta – TiT x (Impieghi - Raccolta) Questa rappresentazione garantisce quindi in caso di sportelli in eccedenza di raccolta che questa venga remunerata dal servizio di tesoreria al tasso interbancario (caso A, figura 1) ed in caso di carenza di raccolta che a questa venga imputato un onere figurativo pari alla carenza di raccolta moltiplicato per il tasso interbancario (caso B, figura 1). Ai fini di una piena operatività di sportello è necessario tuttavia che la banca di cui gli sportelli fanno parte provveda a dotare “figurativamente” gli sportelli dei mezzi propri necessari a garantire il rispetto dei requisiti di vigilanza (pari agli attivi ponderati per il rischio moltiplicati per il ratio minimo di vigilanza a livello di tier 1, pari al 6,5%6). L’utile di sportello è stato quindi rettificato immaginando che il servizio di tesoreria provveda ad iniettare mezzi propri negli sportelli ad un costo pari al costo opportunità del capitale (c.d. coe). Lo sportello, in seguito alla ricezione di mezzi propri, investe i mezzi propri al tasso interbancario (il tasso interno di trasferimento). La figura 2 visualizza la rettifica fatta all’utile di sportello (con riferimento al caso A evidenziato in figura 1). Per effetto di questa rettifica l’utile (figurativo) di sportello diviene: Utile Figurativo di Sportello = L’assorbimento di capitale di vigilanza per sportello è determinato ipotizzando un coefficiente minimo di vigilanza pari al 6,50% dei Risk Weighted Assets ossia pari al requisito minimo in termini di Tier 1 Ratio richiesto da Banca d’Italia. 6 32 = Utile di Sportello + RWA x Tier 1 Ratio x TiT x (1 – Tax Rate) - RWA x Tier 1 Ratio x coe = Utile di Sportello - RWA x Tier 1 Ratio x [coe – TiT x (1 – Tax Rate)] Figura 4.1: Contabilità di Sportello “a masse pareggiate” Caso A Conto Economico di Sportello Stato Patrimoniale di Sportello + Interessi Attivi su Impieghi Impieghi - Interessi Passivi su Raccolta + Interessi Attivi su Eccedenza di Raccolta (Remunerazione Eccedenza di Raccolta) Raccolta Eccedenza Raccolta = Margine di Interesse a Masse Pareggiate = Markup x Impieghi + Raccolta x Markdown Segue figura 4.1 Caso B Conto Economico di Sportello Stato Patrimoniale di Sportello + Interessi Attivi su Impieghi Raccolta - Interessi Passivi su Raccolta + Interessi Passivi su Eccedenza di Impieghi (Oneri su Eccedenza di Impieghi) = Margine di Interesse a Masse Pareggiate = Markup x Impieghi + Raccolta x Markdown 33 Impieghi Eccedenza Impieghi Figura 4.2: Rettifiche alla contabilità di sportello “a masse pareggiate” finalizzate alla necessità di considerare l’assorbimento di patrimonio di vigilanza Caso A Conto Economico di Sportello Stato Patrimoniale di Sportello + Interessi Attivi su Impieghi - Interessi Passivi su Raccolta + Interessi Attivi su Eccedenza di Raccolta (Remunerazione Eccedenza di Raccolta) Impieghi Raccolta Eccedenza Raccolta = Margine di Interesse a Masse Pareggiate Patrimonio Minimo di Vigilanza ± Altri Ricavi / Altri Costi = Risk Weighted Assets di Sportello x Ratio Minimo di Vigilanza - Imposte = Utile di Sportello Lordo dell'Assorbimento di Capitale - Costo Figurativo Patrimonio Minimo di Vigilanza di Sportello = Coe x RWA x Ratio Minimo di Vigilanza + Remunerazione Figurativa Patrimonio di Vigilanza = Rf x (1-Tax Rate) x RWA x Ratio Minimo di Vigilanza = Utile di Sportello Netto del Costo Figurativo del Patrimonio Minimo di Vigilanza di Sportello Si noti come tale configurazione di reddito per effetto delle rettifiche effettuate esprima: a) l’utile liberamente distribuibile agli azionisti sotto forma di dividendo una volta rispettati i requisiti di vigilanza; b) l’extrareddito generato dallo sportello (utile contabile – utile economico7). Similmente a quanto effettuato in sede di impairment test per la valutazione delle banche rete, ai fini valutativi si è assunto l’operatività degli sportelli in un regime a masse costanti: con ciò assumendo che la crescita dei redditi (pari all’1,5%) derivi dal miglioramento del mix di raccolta (maggiore raccolta da conti correnti ed inferiore raccolta da pronti contro termine) e da efficientamenti dei costi operativi. Ai fini valutativi dunque gli utili di sportello sono capitalizzati ad tasso espressivo del differenziale tra costo opportunità del capitale e saggio di crescita dei redditi, mentre la quota figurativa di utile assorbita dal capitale di vigilanza, poiché è ipotizzato un regime di impieghi costante, è stata capitalizzata ad un tasso pari al cost of equity: ValoreSportello i = + Utile i 2008 coe − g − Risk Weighted Asset i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) ) coe B) Con riguardo alla stima dell’utile di sportello, le principali criticità attengono alla stima dei costi indiretti di sportello ed alla normalizzazione dei redditi, in Il reddito economico è pari al patrimonio figurativo di sportello (= ratio minimo di vigilanza x Risk Weighted Assets di Sportello) moltiplicato per il costo opportunità del capitale. 7 34 maniera tale da rappresentare una configurazione prudente di reddito proiettabile in perpeuity. La contabilità analitica di sportello prevede la determinazione di un margine di interesse (“a masse pareggiate”, così come prima espresso), costi diretti di sportello (personale dipendente di sportello ed affitti figurativi degli immobili adibiti all’operatività di sportello) e rettifiche su crediti. La contabilità analitica di sportello esclude i costi indiretti di sportello, rappresentati da spese amministrative e spese per il personale non impiegato negli sportelli ma coinvolto nella loro gestione. Tali costi sono stati stimati sulla base dei costi indiretti della banca rete conferente sportelli e ribaltati sugli sportelli sulla base del margine di intermediazione di sportello. La figura 3 visualizza le differenti macrocategorie di voci di conto economico di sportello di cui si è dovuto effettuare una stima (evidenziata in rosso). La figura evidenzia come le spese amministrative e del personale di sportello si suddividano in costi diretti e costi indiretti. Figura 4.3: Voci di conto economico di sportello non determinante analiticamente dalla contabilità di sportello + Margine di Intermediazione di Sportello (1) - Spese Amministrative di Sportello - Costi Diretti di Sportello (2) - Costi Indiretti di Sportello (3) (4) - Rettifiche su Crediti di Sportello = Utile Lordo di Sportello - Imposte @ Tax Rate Normale di Banca Rete Conferente = Utile di Sportello (5) (1) - (2) - (3) - (4) - (5) 35 Figura 4.4: Spese amministrative e del personale di sportello A loro volta i costi diretti di sportello si suddividono (figura 4) in costi del personale ed affitti figurativi di sportello (si tratta di affitti figurativi di immobili attrezzati per l’operatività di sportello), mentre i costi indiretti si suddividono in altre spese del personale sostenute dalla banca rete e non ribaltate su sportelli ed altre spese amministrative sostenute dalla banca rete e non ribaltate sugli sportelli. L’operatività degli sportelli è garantita oltre che dal personale di sportello, dal personale di banca rete (f.ni centrali, poli di delibera). Tali costi (c.d. altre spese del personale) sono stati allocati sugli sportelli (figura 5) sulla base del margine di intermediazione specifico di sportello. Le altre spese del personale sono state calcolate detraendo dal totale delle spese per il personale adjusted (per componenti straordinarie prevalentemente costituite da oneri di integrazione) di banca rete il (a) totale delle spese per il personale di sportello ed il (b) totale delle spese per amministratori (queste non verrebbero “ribaltate” dalla banca rete una volta trasferiti gli sportelli). Il totale delle “altre spese per il personale” è stato relativizzato al totale dei margini di intermediazione degli sportelli di ogni specifica banca rete e l’allocazione di questi costi è quindi avvenuta moltiplicando il rapporto ottenuto per il margine di intermediazione specifico di sportello (si fa sempre riferimento al solo perimetro di sportello costituito da clientela retail, corporate e private). Con ciò si assume implicitamente che tutti i costi del personale di banca rete, fatta eccezione per il costo degli amministratori, gravino sulla gli sportelli costituiti dalla sola clientela retail, corporate e private. 36 Figura 4.5: Criterio di allocazione agli sportelli delle altre spese per il personale di banca rete (diverse dalle spese per il personale di sportello) Altre Spese Personale Banca Rete Ribaltate su Sportelli + Spese Personale AdjustedBanca Rete j Totale Margine di SportelloBanca Rete j - Totale Spese Personale di SportelloBanca Rete j - Spese per AmministratoriBanca Rete j Spese per Funzioni Centrali, Poli di DeliberaBanca Rete j = Margine da SportelliBanca x Margine di Sportelloi x Margine di Sportelloi A B Spese per il Personale Adjusted (da Bilancio) Dati in '000 € Banca Regionale Europea Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Popolare di Bergamo Spese per il Personale da Bilancio Spese Personale (Oneri di Integrazione) - da Bilancio Totale Spese per il Personale di Sportello 146.249 179.612 152.542 285.835 148.543 182.954 155.711 288.082 2.294 3.342 3.169 2.247 102.057 131.580 112.556 215.609 Banca Regionale Europea Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Popolare di Bergamo C Spese per Amministratori (da Bilancio) 1.591 1.687 1.336 1.299 D=A-B-C Spese per il Personale (F.ni Centrali) 42.600 46.345 38.651 68.927 E Totale Margine di Intermediazione da Sportelli 396.952 641.092 468.060 1.003.053 F=D/E Altre Spese del Personale / Totale Margine 10,7% 7,2% 8,3% 6,9% Fonte Input Spese: Bilanci Societari al 31.12.2008; Fonte Margine di Intermediazione da Sportelli: Controllo di Gestione UBI Banca Le “altre spese amministrative” allocabili ai differenti sportelli (figura 6) di ciascuna banca rete sono state stimate muovendo dagli agli oneri operativi di ogni banca rete (adjusted per componenti straordinarie quali oneri imputabili all’integrazione tra il Gruppo ex BPU ed il Gruppo ex Banca Lombarda & Piemontese) cui sono state dedotte le spese per il personale di banca rete e le spese effettivamente sostenute per affitti (già considerate negli affitti figurativi). Le “altre spese amministrative” di ogni banca rete sono state ridotte di una quota di spese attribuibili all’headquarter della banca rete (ossia quelle spese che rimarrebbero comunque in capo alla banca rete anche cedendo tutti gli sportelli), qui stimata pari al 5%. L’allocazione delle “altre spese amministrative” è avvenuta sulla base della media dei rapporti tra “altre spese amministrative” delle banche rete oggetto dei conferimenti ed il totale dei margini di intermediazione di sportello (pari al 21,2%). 37 Figura 4.6: Criterio di allocazione agli sportelli delle “altre spese amministrative” per il personale di banca rete (diverse dalle spese per il personale di sportello) Altre Spese Amministrative di Banca Rete Ribabaltate su Sportelli + Oneri Operativi AdjustedBanca Retej Media - Spese Personale Adjusted Banca Retej Totale Margine da Sportelli Banca Rete j - Spese per Affitti Banca Retej x 1- Costi Headquarter Costi TotaliUBI Banca x Margine di Sportelloi (Altre Spese Margine di Amministrative Adjusted Other Costs / Income Intermediazione + Rettifiche Imm. Mat. ed Ratio di Sportello Imm. - Affitti) x 0,95 BRE BBS BPCI BPB 98.654 138.457 102.302 167.391 A=B+C Spese Amministrative Adjusted BRE BBS BPCI BPB 101.883 146.060 123.083 201.497 Other Costs / Income Ratio Normalizzati 396.952 641.092 468.060 1.003.053 24,9% 21,6% 21,9% 16,7% 21,2% 21,2% 21,2% 21,2% Media 21,2% 21,2% B Altri Costi Normalizzati Impliciti Ribaltati su Sportelli 84.347 136.223 99.456 213.135 C Spese Amministrative Recupero Imposte di Bollo + Spese Aggregazione 122.675 176.774 143.898 255.513 20.792 30.714 20.815 54.016 Rettifiche Materiali + Spese per Affitti Immateriali 8.670 11.455 3.507 3.729 6.707 11.772 18.904 29.025 Figura 4.7: Stima dell’aliquota fiscale gravante sui redditi di sportello Imposte su Dividendi (in regime di PEX) Imposte 08 − (5% × 27,5%) × Dividendi e proventi simili 08 Tax RateBanca Rete = * Reddito ante imposte 08 − Dividendi e proventi simili 08 * * Importi al netto degli oneri di integrazione Banca Regionale Europea Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Popolare di Bergamo Tax Rate Normalizzato 39,05% 37,24% 43,94% 35,85% *Al Netto di Componenti Straordinarie (Oneri di integrazione) Fonte: Bilanci Societari 2008 38 =(59786-6730*(0,05*0,275))/(159594-6730) =(118114-3838*(0,05*0,275))/(320850-3838) =(59014-5*(0,05*0,275))/(134306-5) =(209351-0*(0,05*0,275))/(583892-0) Ai fini della proiezione in perpetuity di una prudente configurazione di reddito, similmente a quanto fatto in sede di impairment test, sono state utilizzate le rettifiche su crediti previste nel budget 2009 in luogo delle rettifiche su crediti realizzate nel corso del 2008. Le rettifiche su crediti assunte per l’ i-esimo sportello sono quindi le rettifiche su crediti da budget 2009 specifiche per sportello (stimate dal controllo di gestione UBI). Ai fini della determinazione delle imposte gravanti sull’utile lordo di sportello è stato fatto uso di una aliquota fiscale pari a quella gravante sui redditi al netto di componenti straordinarie realizzati nel corso del 2008. L’aliquota (figura 7) è stata determinata sulla base delle imposte e dei redditi lordi di imposta al netto delle componenti straordinarie escludendo i dividendi da partecipate e le imposte su dividendi da partecipate (in regime di participation exemption). C) Gli utili di sportello così stimati sono comprensivi dei redditi rivenienti da crediti cartolarizzati8 che non verranno trasferiti. Se tuttavia conferendo lo sportello non viene trasferito il reddito relativo al credito cartolarizzato, la capacità di generare redditi da crediti viene trasferita con il conferimento (il personale di sportello che ha contribuito alla formazione del credito poi cartolarizzato viene infatti trasferito). A livello valutativo la problematica relativa ai crediti cartolarizzati di sportello non trasferiti, si è tradotto nel dedurre dal valore di sportello (cum utili rivenienti da crediti cartolarizzati), il valore attuale dei crediti cartolarizzati lungo la loro vita residua ed al netto di una quota di costi indiretti, di rettifiche su crediti ed imposte ad essi allocabili. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale dei crediti cartolarizzati lo sportello sia in grado di rigenerare impieghi per un importo pari al valore dei crediti cartolarizzati. La formula valutativa adottata per la valorizzazione dei crediti cartolarizzati è la seguente: Valore Crediti Cartolarizzati Sportelloi = Margine da Crediti Cartolarizzati Sportelloi - Impieghi Cartolarizzati Sportello × Cost of Risk da Cartolarizzazione i × (1 − Tax Rate ) × a ¬ n coe - Costi Indiretti Allocabili su Impieghi da Cartolarizzazioni Sportelloi − Impieghi Cartolarizzati Sportelloi × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk free) Margine da Crediti Cartolarizzati = markup da cartolarizzazioni x impieghi cartolarizzati + margine da servizi su crediti cartolarizzati (stimato nello specifico da UBI Banca Scpa). 8 Si tratta delle cartolarizzazioni di crediti del Banco di Brescia realizzata nel corso del 2008 mediante il veicolo UBI Finance e la cartolarizzazione di crediti del Banco di Brescia e di Banca Regionale Europea realizzata agli inizi del 2009 mediante il veicolo UBI Finance 2 srl. 39 Cost of Risk Cartolarizzazioni = (Rettifiche su crediti dello sportello i-esimo / impieghi di sportello i-esimo) x Impieghi Cartolarizzati Sportelloi Tax rate = tax rate specifico per provenienza del credito cartolarizzato (Banca Regionale Europea o Banco di Brescia) n = vita media residua crediti cartolarizzati = 17,9 anni (Crediti Cartolarizzati BRE) ; 11,63 anni (Crediti Cartolarizzati BBS) coe = cost of equity = 8% an¬coe = fattore di una rendita a n anni al tasso pari al cost of equity. Pari a 7,39 per i crediti cartolarizzati del Banco di Brescia e pari a 9,35 per i crediti cartolarizzati di Banca Regionale Europea Costi Indiretti = altri costi del personale ed altre spese amministrative allocati sulla base del margine di intermediazione riveniente da cartolarizzazioni D) Gli utili di sportello così stimati sono comprensivi dei margini rivenienti da carte prepagate che non verranno trasferiti. Il contributo al valore di sportello dato da questa attività è stato stimato capitalizzando al saggio coe – g l’utile netto (margine – costi indiretti allocabili – imposte) stimato per queste attività: Valore Contributo Carte Prepagate Sportello i = + Margine da Carte Prepagate Sportello i 2008 × (1 - Costi % Indiretti) × (1 − Tax Rate Banca Rete Conferente) coe − g E) Il valore degli sportelli stimato è comprensivo del valore apportato dai margini rivenienti da prestiti da prestiti obbligazionari emessi dalle banche conferenti i cui benefici (dati dal markdown moltiplicato per l’importo dell’obbligazione sottoscritto dagli specifici clienti dello sportello i-esimo) non verranno trasferiti (il prestito obbligazionario verrà conferito sotto forma di raccolta indiretta). Se tuttavia conferendo lo sportello non viene trasferito il reddito riveniente dal prestito obbligazionario, la capacità di generare redditi da obbligazioni viene trasferita con il conferimento (poiché è trasferito il rapporto di clientela titolare dell’obbligazione sottoscritta). A livello valutativo la problematica relativa ai prestiti obbligazionari emessi dalle banche conferenti, si è tradotto nel dedurre dal valore di sportello (cum utili rivenienti da obbligazioni), il valore attuale dei redditi da prestiti obbligazionari lungo la loro vita residua ed al netto di una quota di costi indiretti ed imposte ad essi allocabili. Con ciò assumendo che alla scadenza naturale dei prestiti obbligazionari lo sportello sia in grado di rigenerare prestiti per un importo pari al valore dei prestiti in precedenza sottoscritte dalla stessa clientela. La formula valutativa adottata per la valorizzazione dei prestiti obbligazionari emessi dalle banche conferenti è la seguente: 40 Valore dei Redditi Sportelloi da Prestiti Obbligazionari Emessi da Banca Conferente = Margine da Obbligazioni Sportelloi - Costi Indiretti Allocabili su Obbligazioni Sportello × (1 − Tax Rate ) × a n¬coe i Margine da Obbligazioni = markdown da obbligazioni x importo delle obbligazioni. Tax rate = tax rate specifico per provenienza del prestito obbligazionario n = vita media residua dei prestiti obbligazionari; tale vita è stata fatta coincidere con la duration stimata dei complessivi prestiti al 30.10.2009 maggiorata del tempo intercorso tra il 31.12.2008 (data della valutazione ed il 30.10.2009 (data di stima della duration) Costi Indiretti = altri costi del personale ed altre spese amministrative allocati sulla base del margine di intermediazione riveniente da cartolarizzazioni F) I redditi realizzati nel corso del 2008 sono comprensivi dei redditi generati dagli impieghi divenuti sofferenza nel corso del 2009 e non oggetto di trasferimento. Dai valori stimati è stato quindi dedotto il valore attuale del margine relativo ad impieghi trasformatisi in sofferenza nel corso del 2009 (il margine9 da sofferenze è stato considerato al netto di imposte ed al netto di una remunerazione della componente figurativa del patrimonio assorbito dagli impieghi trasformatisi in sofferenza). Prudentemente i costi indiretti e le rettifiche su crediti a budget 2009 sono stati mantenuti costanti10. La formula valutativa adottata è la seguente: Valore Dedotto dal Ramo i relativo ad Impieghi divenuti sofferenza nel 2009 = + − Margine da Impieghi Divenuti Sofferenza Ramo i 2008 × (1 − Tax Rate Banca Retei ) coe − g RWA Impieghi Divenuti Sofferenza i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate Marginale)) coe Poiché non si disponeva alla data della valutazione del margine generato nel 2008 dagli impieghi divenuti sofferenza, esso è stato stimato pari al markup degli impieghi specifici del ramo ove si è generata la sofferenza moltiplicato per il saldo contabile delgi impieghi passati a sofferenza al 31.12.2008. 10 Le rettifiche su crediti utilizzate per la valutazione (rettifiche su crediti a budget) sono quindi attribuite interamente al perimetro trasferito (e non anche agli impieghi divenuti sofferenza nel corso del 2009). Tale prudenza è compensata dal fatto che nell’analisi per scostamenti, utile all’aggiornamento delle valutazioni al 30.09.2009 ed effettuata a livello di ramo, le rettifiche su crediti a budget (che comprendono gli impieghi divenuti sofferenza) vengono poste a confronto con le rettifiche riportate a consuntivo che escludono le rettifiche su sofferenze. 9 41 RWAi Impieghi Divenuti Sofferenza = Stima Attivi Ponderati per il Rischio (Risk Weighted Assets) relativi agli impieghi divenuti sofferenza appartenenti al ramo sportello i-esimo oggetto di conferimento = RWA Banca Rete / Impieghi Banca Rete x Impieghi Divenuti Sofferenza Margine da Impieghi Divenuti Sofferenzai 2008 = Margine da Impieghii,2008 / Totale Impieghi Ramoi,31.122008 x Impieghi Divenuti Sofferenzai,31,12.2008 = Markup Impieghi Ramoi x Impieghi Divenuti Sofferenza Ramoi Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il rischio (pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts). g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5% Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5% Patrimonio Assorbito = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di Tier 1 ratio (=6,5%) Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%) *** Ai fini della stima del valore del ramo è necessario sommare: a) il valore degli immobili e delle opere d’arte conferite (il cui valore è stato stimato da UBI Banca Scpa); b) per quanto concerne le attività conferite da Banca Regionale Europea a Banca Popolare Commercio & Industria è stato sommato il valore delle attività di pegno; c) il valore della clientela istituzionale conferita unitamente al conferimento degli sportelli. Con riguardo all’attività di pegno, poiché essa non richiede capitale, il suo valore è stato ottenuto capitalizzando ad un saggio del 6,5% i redditi rivenienti dall’attività di pegno. I redditi da attività di pegno sono stati forniti dal controllo di gestione di UBI Banca e sono stati misurati deducendo dal margine di intermediazione i costi diretti e le imposte, calcolate sulla base di una aliquota fiscale pari a quella di Banca Regionale Europea. La tabella che segue illustra la valorizzazione dell’attività di pegno conferita da banca Regionale Europea a Banca Popolare Commercio & Industria. Il valore invece della clientela istituzionale e degli altri clienti conferiti nel’iesimo ramo è stato stimato mediante la seguente formula: 42 Valore Clientela Istituzion ale ed Altri Clienti Ramoi = + − Margine da Clientela Ramoi 2008 × (1 − Tax Rate Banca Retei ) coe − g RWA Impieghi da Clientela Istituzion ale e ALtri Clienti i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate) ) coe La formula evidenzia come per valutazione delle clientela istituzionale e di altri clienti siano stati assunti costi marginali (diretti ed indiretti) nulli (i costi infatti sono stati interamente allocati sul perimetro di clientela retail,corporate e private). 4.3 Il reddito del 2008 quale reddito rappresentativo della capacità medio normale di generazione di utile da parte di uno sportello Il criterio valutativo adottato ha capitalizzato i redditi realizzati dagli sportelli nel corso del 2008. Con ciò assumendo che i redditi del 2008 rappresentino fatta eccezione per le rettifiche su crediti - al meglio la capacità medio normale prospettica di generazione di redditi da parte degli sportelli. La proiettabilità del margine di interesse realizzato nel corso del 2008 in perpetuity si giustifica sulla base del fatto che i markup ed i markdown realizzati nel corso del 2008 dalle differenti banche rete siano simultaneamente: a) allineati ai markup ed ai markdown realizzati del sistema bancario italiano nel corso del 2008; la tabella 5 mostra come il markdown realizzato dal sistema bancario italiano nel 2008 sia stato pari all’ 1,79%, allineato al markdown medio delle banche reti conferenti (pari all’1,74%); il markup invece lucrato dal sistema bancario italiano nel 2008 (pari al 2,34%) è superiore alla media dei markup realizzati dalle banche rete conferenti sportelli (media markup = 1,61%); ciò tuttavia per la differente politica di prestito del Gruppo UBI, orientata rispetto al sistema bancario italiano a concedere prestiti di natura meno rischiosa; il differenziale di redditività dunque si giustifica sulla base del fatto che il costo del rischio mediamente sostenuto dal sistema bancario italiano (che esprime la rischiosità dei prestiti concessi) è superiore al costo del rischio sostenuto dalle banche rete del gruppo UBI. E’ sufficiente ad esempio osservare che l’intero sistema italiano ha sostenuto per il 2008 un costo del rischio pari allo 0,62%11 rispetto ad un costo del rischio per Banca Regionale Europea o del Banco di Brescia pari allo 0,39% (cfr. assumption costo del rischio per cartolarizzazioni); 11 Costi del rischio sistema Italia = Rettifiche su Crediti Sostenute dalle banche italiane = Totale Esposizioni verso clientela banche italiane = € 12.629 mln / € 2.054.747 mln = 0,62%. Fonte rettifiche su crediti sistema Italia: relazione annua 2008 Banca d’Italia, tavola 16.4. Fonte esposizione verso clientela sistema Italia: relazione annua 2008 Banca d’Italia, tavola 16.3. 43 b) allineati ai markup ed i markdown di lungo termine del sistema bancario italiano. A livello di sistema bancario italiano i markup ed i markdown complessivamente lucrati dalle banche italiane nel corso del 2008 (markup = 2,34%; markdown = 1,79%) sono perfettamente allineati alla media di lungo periodo (da quando è stato adottato l’euro) dei markup e dei markdown complessivi delle banche (tabella 1). Tabella 4.1: Markup e markdown di lunog termine del sistema bancario italiano Markup Markdown 1999 2,28% 1,70% 2000 2,27% 2,16% 2001 2,04% 2,53% 2002 2,28% 2,06% 2003 2,79% 1,58% 2004 2,77% 1,23% 2005 2,53% 1,25% 2006 2,22% 1,63% 2007 1,96% 2,06% 2008 2,34% 1,79% Media 1998 - 2008 2,35% 1,80% Fonte: ABI Monthly outlook (“Evoluzione dei mercati finanziari e creditizi”); maggio 2009; figura pag. 20 44 V LA RICONCILIAZIONE TRA LA VALORIZZAZIONE DELLE BANCHE RETE E LA VALORIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI La valorizzazione delle banche rete è stata effettuata facendo uso delle proiezioni di reddito (non stimabili con accuratezza per gli sportelli) delle stesse lungo il periodo 2009 – 2013. Il valore degli sportelli è stato invece stimato capitalizzando il reddito di sportello (normalizzato) realizzato nel corso del 2008 al netto di una remunerazione normale del patrimonio di base minimo necessario all’operatività di sportello. Questa configurazione di reddito esprime sia una misura dell’utile liberamente distribuibile agli azionisti (una volta rispettati i requisiti di vigilanza) sia una misura di extrareddito di sportello. Di seguito si illustra come se, ai fini della valorizzazione delle banche rete fosse stato utilizzato il medesimo criterio per la valorizzazione degli sportelli (clientela retail, corporate e private), si sarebbe pervenuti ad un risultato simile a quello ottenuto in sede di impairment test, a significare di come il reddito realizzato nel corso del 2008 rappresenti una buona proxy dei redditi futuri realizzabili. La riconciliazione viene effettuata con riguardo ai c.d. core value in use, ossia al valore in uso delle differenti banche rete conferenti escluso il valore delle proprie partecipate (ad esempio il core value in use di Banca Regionale Europea esclude il valore della partecipazione detenuta nel Banco di San Giorgio). Ai fini della riconciliazione tra i valori da impairment test ed i valori utilizzati ai fini dei trasferimenti dei rami d’azienda si è fatto riferimento ad una valutazione secondo il criterio patrimoniale misto per somma di parti: il core business della banca, costituito dagli sportelli, e le altre attività (il trading, la gestione dei grandi clienti, ecc.). Il criterio valutativo ha considerato così come effettuato ai fini di impairment test separatamente l’excess capital. Secondo questo criterio il valore di ogni banca rete è stimabile come sommatoria tra il patrimonio netto (al netto di intangibili, partecipazioni e dividendi12), il valore attuale degli extraredditi rivenienti dall’attività di sportello (ossia il valore 12 Gli intangibili sono dedotti perché implicitamente stimati come valore attuale degli extraredditi, i dividendi e le partecipazioni perché il confronto viene effettuato con i core value in use da impairment test, che escludono il valore delle partecipazioni e già considerano distribuiti i dividendi a valere sull’utile realizzato nel corso del 2008. 45 stimato degli sportelli13) ed il valore attuale degli extraredditi rivenienti dalle altre attività. Equity Value = Patrimonio Netto Allocato a Core Business + Valore Attuale Extraredditi Core Business + + Patrimonio Netto Allocato ad Altre Attività di Banca + Valore Attuale Extraredditi Altre Attività + Patrimonio Eccedente Equity Value = Risk Weighted Assets Core Business × Tier 1 Ratio Minimo + Valore Attuale Extraredditi Core Business + + Risk Weigh ted Assets Altre Attività × Tier 1 Ratio Minimo + Valore Attuale Extraredditi Altre Attività + Patrimonio Eccedente Valore Attuale Extraredditi Core Business = Valore degli Sportelli Extraredditi da Altre Attività = Utile Netto da Altre Attività - (Tier 1 Ratio Minimo × Risk Weighted Assets Altre Attività) × coe dove coe = cost of equity in ipotesi di costanza di impieghi (crescita impieghi e risk weighted assets = 0%) il valore attuale degli extraredditi da altre attività è così esprimibile : Utile Netto da Altre Attività (Tier 1 Ratio Minimo × Risk Weighted Assets Altre Attività) × coe − coe - g coe Ai fini della riconciliazione tra i valori si è: 1) ricostruito l’utile del 2008 di ogni banca rete (tabella 1) qui considerata seguendo la medesima logica adottata per la costruzione degli utili di sportello; a questi fini l’utile al netto delle componenti straordinarie e dei dividendi da partecipate (che definisce l’utile core) di ogni banca rete è stato: a) depurato delle rettifiche su crediti effettivamente realizzate nel corso del 2008; in luogo delle rettifiche su crediti realizzate nel corso del 2008 sono state imputate le rettifiche su crediti previste nel budget del 2009; b) depurato dei costi indiretti specifici di banca rete; in luogo dei costi indiretti specifici di banca rete sono stati considerati i costi indiretti impliciti nella valutazione degli sportelli. 2) Spaccato il patrimonio netto (al netto di dividendi, intangibili e partecipazioni) in patrimonio minimo investito in sportelli (utilizzato ai fini della valutazione degli sportelli), excess capital e patrimonio minimo di base investito in altre attività (ricavato per differenza; cfr tabella 2). 3) Spaccato l’utile normalizzato core del 2008 in utile da sportelli (dato dalla sommatoria degli utili da sportelli), utile da excess capital (pari all’excess capital al netto di dividendi al 31.12.2008 moltiplicato per il tasso interno di trasferimento medio annuo degli impieghi – pari al 4,5% - defiscalizzato all’aliquota fiscale marginale del 32,4%) ed utile da altre attività. L’utile da altre attività è ricavato deducendo dall’utile normalizzato core l’utile da sportelli e l’utile da excess capital: Utile da Altre Attività: Utile Core Normalizzato 2008 – (Excess Capital31.12.2008 x Tit Impieghi x (1 – Marginal Tax Rate)) – Utile da Sportelli Già si è detto infatti in precedenza come l’utile di sportello al netto della remunerazione del patrimonio minimo di vigilanza necessario all’operatività di sportello rappresenti una misura degli extraredditi di sportello. 13 46 Potendo disporre dell’utile riveniente da altre attività e del patrimonio netto ad esso allocato è possibile stimare il valore attuale degli extraredditi da altre attività Il valore che si ottiene di ogni banca rete, pari alla somma tra patrimonio netto al netto di dividendi, partecipazioni ed intangibili (pari alla sommatoria tra il patrimonio minimo allocato a sportelli, il patrimonio minimo allocato ad altre attività e l’excess capital), valore degli sportelli e valore attuale degli extraredditi rivenienti da altre attività mostra scostamenti contenuti rispetto al valore da impairment test (scostamento compreso fra il - 7,5% ed il il 6,2% 47 VI AGGIORNAMENTO DEI VALORI AL 30.09.2009 Una volta stabilito che l’utilizzo dei redditi normalizzati del 2008 conduce a risultati prossimi a quelli ottenibili attualizzando i redditi 2009 – 2013 da estrapolazione, ai fini dell’aggiornamento dei valori delle banche rete e dei rami al 30.09.2009 (rispetto ai valori al 31.12.2008) si è in primo luogo verificato che lo scostamento in termini di tasso al 30.09.2009 non fosse rilevante (il denominatore della formula di valutazione). Va tuttavia rilevato come un rialzo o un ribasso del costo opportunità del capitale / saggio di crescita dei redditi in perpetuity, modifichi sia il valore delle banche rete che il valore dei rami conferiti. Ipotizzando uguali variazioni (in termini %) dei valori di tutte le banche rete e dei rami conferiti, il numero di azioni da emettere da parte delle banche rete non muterebbe in relazione al cambiamento del saggio di attualizzazione / crescita dei redditi. Ciò che rileva quindi è la sensibilità relativa del rapporto tra valore del ramo conferito e valore per azione della banca conferitaria a variazioni di tasso. 6.1 Il saggio di capitalizzazione dei redditi adottato dagli equity analysts e la stima del tasso di natura fondamentale al 30.09.2009 Per controllare la congruità del saggio di capitalizzazione dei redditi (= coe – g = (8% - 1,5% = 6,5%) utilizzato per la stima del valore delle banche rete al 31.12.2008, lo scrivente aveva verificato l’allineamento del proprio saggio di capitalizzazione dei redditi con quello utilizzato dagli equity analysts che seguono il titolo UBI (tabella 1). Il Gruppo UBI ha fatto pervenire alla data del 08/10/2009 un prospetto di sintesi dei costi opportunità del capitale e saggi di crescita dei redditi nel lungo termine adottati dagli equity analysts. Poiché non vi è disponibilità pubblica di report emessi sul titolo UBI sul sito di Borsa Italiana, la funzione investor relations del Gruppo UBI ha fatto richiesta delle assumptions adottata per la valutazione della banca. La tabella 2 mostra come il saggio di capitalizzazione dei redditi sia rimasto sostanzialmente allineato al valore del 6,5%, per effetto di un allineamento sia del costo opportunità del capitale che del saggio di crescita dei redditi. Con riguardo infine all’aggiornamento della stima del tasso seguendo la medesima metodologia utilizzata in sede di impairment test, la figura che segue mostra la dinamica del beta, calcolato seguendo la metodologia descritta al § 4.2. La figura evidenzia come il beta calcolato seguendo la medesima metodologia sia pari a 0,75x: si tratta di un valore sostanzialmente allineato a quello al 31.12.2008 pari a 0,73x. 48 Tabella 6.1: I costi opportunità del capitale adottati dagli equity analysts (impairment test al 31.12.2008) UBI Banca / UBI Banca / Emittente Data Banking Banking Activity Activity Banca IMI 15/12/2008 10.25% n.d. Banca Leonardo 02/02/2009 8.60% n.d. Credit Suisse 05/02/2009 9.00% 2.00% Deutsche Bank Equita Exane Execution Fox Pitt Kelton HSBC JP Morgan Kepler Capital Markets 13/01/2009 03/02/2009 14/01/2009 02/12/2008 24/11/2008 01/12/2008 27/11/2008 23/01/2009 Mediana 9.70% 8.30% 9.00% 10.50% 8.50% 8.80% 10.00% 10.10% 9.00% 2.50% n.d. n.d. n.d. 3.00% n.d. n.d. n.d. 2.50% Tabella 6.2: I Saggi di capitalizzazione dei redditi adottati dagli equity analysts Emittente cost of equity Crescita di Lungo Termine Fox Pitt Kelton 9,00% 5,00% HSBC 9,00% 3,00% Deutsche Bank 9,20% 2,50% Keefe Bruyette & Woods 9,30% 5,80% Autonomous Research 8,98% 3,00% 10,00% 2,00% Credit Suisse 9,00% 2,00% Unicredit 9,50% 6,50% Exane BNP 8,50% 2,50% Natixis 9,00% 2,00% Equita 9,20% 2,90% Goldman Sachs 8,50% 0,00% Mediobanca 8,60% 0,70% 10,10% 2,00% 8,00% 2,00% 9,00% 2,50% UBS Intesa Centrosim Mediana 49 Figura 6.1: Dinamica del beta di UBI Banca dal 31.12.2008 al 30.09.2009 1,10x 1,00x Beta 0,90x 0,80x = 0,75x = 0,73x 0,70x 0,60x 0,50x 31-dic-08 31-gen-09 28-feb-09 31-mar-09 30-apr-09 31-mag-09 30-giu-09 31-lug-09 31-ago-09 30-set-09 Poiché al 30.09.2009 l’equity risk premium (ERP) non è variato (cfr. tabella 3) e pari al 5% ed il tasso risk free decennale dei titoli di stato italiani era stimabile al 30.09.2009 nel 4,19% (media daily dal 30.06.2009), sulla base di un beta pari a 0,75x il costo opportunità dei mezzi propri del Gruppo UBI è stimabile nella misura del 7,94%, sostanzialmente allineato al costo dei mezzi propri adottato in sede di impairment test al 31.12.2008: coe UBI = Risk Free + Beta UBI x ERP = 4,19% + 0,75 x 5% = 7,94% Tabella 6.3: L’equity risk premium di consenso Equity Reports dal 09.07.2009 al 01.10.2009 Emittente Equity Risk Premium Data del Report Società Oggetto del Report 6,00% 01/10/2009 Marr Banca IMI 4,00% 30/09/2009 Enervit Banca Akros 5,00% 18/09/2009 Telecom Italia UBS 5,50% 15/09/2009 Caleffi Abax Bank 4,50% 11/09/2009 Elica Twice 5,00% 11/09/2009 Eurotech Intermonte 4,50% 21/08/2009 Replay Unicredit 7,50% 31/07/2009 Italcementi Merrill Lynch 4,00% 30/07/2009 Geox Cheuvreux 4,50% 22/07/2009 Telecom Italia Deutsche Bank 4,50% 09/07/2009 Banca MPS Kepler Media 5,00% # Stime 11 50 6.2 L’analisi degli scostamenti tra dati a consuntivo al 30.09.2009 e dati progressivi a budget 2009 e l’aggiornamento dei valori L’analisi degli scostamenti è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da compiere in aggiunta a quelle di perimetro (catturate in precedenza) ai valori dei rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni al 30.09.2009. Al riguardo va considerato che la stima di valore tanto dei rami quanto delle banche rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa essere considerato come rappresentativo di una capacità di reddito medio normale di lungo periodo. Per questa ragione la valorizzazione delle banche si è fondata sul budget 2009 estrapolato per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione degli sportelli, per i quali non si disponeva di analoga informazione, sulla capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle rettifiche su crediti da budget 2009). La valutazione delle banche è stata poi riconciliata con quella degli sportelli. L’analisi degli scostamenti per ramo mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i consuntivi al 30.09 (facendo riferimento al solo perimetro di sportelli costituito da clientela retail, corporate e private). Entrambi espressi senza l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto non si dispone di un budget dei rami con effetto giorni valuta (l’effetto giorni valuta è tuttavia trascurabile a livello di Gruppo UBI al 30.09.09 ed è pari a 23 mln di euro). L’analisi degli scostamenti è compiuta a livello di margine di intermediazione e rettifiche su crediti. Non si dispone del dettaglio dei costi (che tuttavia a livello di singole banche rete non mostrano scostamenti rilevanti). L’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dal portafoglio crediti in bonis ed incagli al 31.12.2008 al netto dei crediti passati a sofferenza nel corso del 2009 e stornati nella valutazione al 31.12.2008. In particolare il dato di consuntivo di rettifiche su crediti esclude le rettifiche su crediti in bonis ed incagli passati a sofferenza nel corso del 2009. L’effetto degli scostamenti delle rettifiche su crediti, quando rilevante è approfondito dal risk management di Gruppo che proietta il costo del rischio atteso negli anni di nuovo piano. Per quanto concerne le banche rete l’analisi degli scostamenti mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i consuntivi al 30.09. Entrambi espressi con l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto il budget 2009 delle banche cattura l’effetto valuta; l’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dall’intero portafoglio crediti. Gli scostamenti di utile rilevati possono essere divisi in due categorie diverse: A) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura (recurring e non recurring); 51 B) scostamenti non rilevanti (o normali). Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti vengono semplicemente detratti dal valore già in precedenza stimato (in quanto si tratta di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella valutazione) Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati e detratti dal valore. La soglia di rilevanza degli scostamenti di reddito deve essere coerente con la valutazione. La valutazione reddituale si fonda sulla attualizzazione di flussi rischiosi (i redditi attesi) ad un tasso che considera un premio per il rischio (sistematico). La valutazione quindi già considera implicitamente che i redditi possano subire scostamenti (in quanto rischiosi) e già considera il “costo” di quegli scostamenti nel premio per il rischio. La misura “normale” degli scostamenti impliciti nel saggio di capitalizzazione può essere ricavata da: – il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai fini di valutazione (pari all’8%); – un livello di confidenza giudicato accettabile ed assunto pari al 95%. La misura di rischio sistematico medio normale può essere ricavata sulla base della volatilità normale del mercato e dal coefficiente beta (figura 1). Figura 6.1: Identificazione del rischio sistematico Se: βj = rj × σ j σm Allora: σ m × β j = rj × σ j Rischio sistematico Deviazione standard del portafoglio di mercato Coefficiente beta usato per la stima del del costo del capitale nella valutazione di banche e rami 52 Tabella 6.4: Determinazione del massimo scostamento tollerabile Assumptions: deviazione standard normale di mercato = 20% livello di confidenza = 95% Cost of Equity (Rendimento Normale Annuo) Deviazione standard di Mercato Annua Rendimento Normale (a nove mesi) Deviazione standard a Nove Mesi Livello di Confidenza Multiplo Zk Scostamento Massimo Accettabile al Ribasso Scostamento Massimo Accetabile al Rialzo 8,00% 20,00% 5,94% 12,12% 95% 1,64485 -14,00% 25,88% Costo del capitale Utilizzato nella valutazione 9/12 = (1+8%) -1 = 20% x Beta UBI x √9/12 0,7 = 5,94% - 1,64 x 12,12% = 5,94% + 1,64 x 12,12% Scostamento negativo massimo normale = - 14% Figura 6.2: Razionale per la determinazione del massimo scostamento tollerabile Distribuzione dei rendimenti medi attesi Lo scostamento % così rilevato è espresso in termini di valore (W): ∆W = WEffettivo / WAtteso Budget -1 e poiché: WEffettivo= UtileEffettivo / coe WPrevisto= UtileAtteso Budget / coe ∆W = UtileEffettivo / UtileAtteso Budget -1 Lo scostamento % rilevato si traduce nello scostamento % tra UtileEffettivo ed UtileAtteso a Budget Rendimento medio atteso = coe Confidenza al 95% Soglia di scostamento negativo = coe – 1,64 X σ 53 Se gli scostamenti si distribuiscono come una normale una misura dello scostamento annuo massimo tollerabile, con un livello di confidenza del 95%, una deviazione standard di mercato di lungo termine del 20% ed un costo opportunità del capitale dell’8% (ed un beta pari a 0,73x) è definibile dalla seguente formula: Massimo scostamento annuo tollerabile = = coe – Deviazione Standard di Mercato annua x BetaUBI x Zk Massimo scostamento a nove mesi tollerabile = = ((1+coe)^9/12 -1) – (Deviazione Standard di Mercato annua) x √9/12 x BetaUBI x Zk ove Zk (valore assunto da una variabile normale standardizzata a media nulla e varianza unitaria) rappresenta il multiplo da applicare alla deviazione standard di mercato idoneo ad identificare il valore critico ricercato (figura 2). Per un livello di confidenza del 95% Zk assume un valore pari ad 1,64. La tabella 4 evidenzia i calcoli per determinare lo scostamento massimo tollerabile a nove mesi (in positivo ed in negativo), mentre la figura 2 visualizza il razionale dello scostamento massimo tollerabile. Sulla base della soglia individuata (-14%), gli scostamenti sono divisi in due categorie: • Scostamenti non rilevanti (che hanno impatto sul reddito inferiore al 14%); • Scostamenti rilevanti che hanno impatto sul reddito superiore al 14%) Gli scostamenti rilevanti sono a loro volta riconducibili a due categorie: • Scostamenti one-off • Scostamenti ricorrenti La suddivisione nelle due categorie è ottenuta sulla base delle analisi compiute dal Gruppo relativamente alla proiettabilità o meno degli scostamenti negativi sul piano. 54 Il valore aggiornato dei rami e delle banche rete è ottenuto sulla base del seguente algoritmo: W30.09.2009 = W31.12.2008 − ∆Rnonrilevanti − ∆Rrilevanti one−off − Delta in valore assoluto come rilevati al 30.09 ∆ rilevantiricorrenti coe Delta annualizzati (considerati solo per la parte ricorrente) capitalizzati Con riguardo alle banche rete la tabella 5 evidenzia come gli scostamenti intervenuti tra utile riportato a consuntivo al 30.09.2009 e budget progressivo al 30.09.2009 siano principalmente attribuibili alle rettifiche di valore su impieghi. Le restanti voci di conto economico non presentano infatti significativi scostamenti, per effetto di proventi operativi al di sotto delle attese e oneri operativi inferiori alle attese. I proventi operativi sono stati inferiori alle attese principalmente per effetto di tassi di interesse inferiori a quanto preventivato a budget: UBI Banca prevedeva infatti un livello del tasso Euribor ad 1 mese al 2% per il 2009, mentre la media dei tassi giornalieri ad 1 mese calcolata tra il 01.01.2009 ed il 08.12.2009 si è attestata allo 0,92%. Lo scostamento a livello di tasso di interesse ha portato lo scrivente a verificare se i tassi attesi nel lungo termine fossero ancora allineati ai tassi impliciti nel budget 2009 e le estrapolazioni dei redditi lungo il periodo 2010 – 2013 (con l’anno assunto come normale per la costruzione del terminal value è rappresentato dal 2014). 55 Aggiornamento valutazione conferimenti sportelli Banca Popolare Bergamo Nota metodologica ed Aggiornamento dei Valori al 30.09.2009 Professor Mauro Bini, Milano, 10/12/2009 Nota metodologica I problemi e lo schema logico adottato 1) 2) 3) Variazioni di perimetro (i rami valutati in precedenza – c.d. perimetro teorico – sono diversi dai rami oggetto di effettivo conferimento – c.d. perimetro effettivo) Analisi degli scostamenti fra risultati di budget 2009 e di consuntivo 2009; Stima degli impatti sulle valutazioni dei rami e delle banche rete degli scostamenti dei risultati Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 3 Schema logico aggiornamento valori: effetto perimetro sui rami + effetto scostamenti su rami e banche Fase 1 Fase 2 Effetto Perimetro (riguarda solo i rami) Analisi degli scostamenti Fase 3 Individuazione della soglia di rilevanza degli scostamenti e della loro natura Fase 4 Aggiornamento dei Valori (recurring o no) Delta redditi Non rilevanti Effetto perimetro Rilevanti One-off Valore RAMI Valore RAMI Delta redditi Redditi Budget Redditi 2009 Actual 2009 Vecchio perimetro c.d. perimetro teorico Nuovo Perimetro c.d. perimetro effettivo Scostamenti al 30.09 Delta rilevanti Delta non rilevanti Ripartizione degli Scostamenti in categorie Delta Rilevanti One-off Delta Rilevanti recurring Analisi della Cause One-off o recurring Valore RAMI Effettivi e Banche Rilevanti Recurring capitalizzati In valore assoluto Capitalizzati Valore RAMI Effettivi e Banche aggiornato Aggiornamento valori Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 4 1. Variazioni di perimetro • • • • Le variazioni di perimetro comportano che si ri-aggiorni la valutazione dei rami sulla base del medesimo criterio utilizzato in precedenza (risultati 2008 al netto delle rettifiche da budget 2009, capitalizzati) Le variazioni di perimetro hanno rilievo con riguardo a grandi clienti, clienti istituzionali, dipendenti, sportelli minori e sofferenze La valutazione ha una diversa granularità (i dati forniti consentono una valutazione per rami oggetto di conferimento e non per singoli sportelli) La valutazione usa gli stessi input (margine e costi diretti di sportello 2008, allocazione di costi indiretti sulla base del margine di intermediazione, identificazione dei costi indiretti normali nella prospettiva del partecipante al mercato, rettifiche su crediti da budget 2009 e ripartite sulle unità contabili che compongono PBU e CBU sulla base della consistenza degli impieghi al 31.12.2008). Per quanto attiene agli impieghi passati a sofferenza nel corso del 2009, si è proceduto a rettificare il margine di sportello al 31.12.2008 per il margine stimato per gli impieghi passati a sofferenza (= markup del ramo x Impieghi a sofferenza). Prudentemente i costi indiretti e le rettifiche su crediti a budget 2009 sono stati mantenuti costanti. Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 5 2. Analisi degli scostamenti • L’analisi degli scostamenti è finalizzata ad individuare le rettifiche di valore da compiere in aggiunta a quelle di perimetro (catturate in precedenza) ai valori dei rami e/o delle banche rete, per aggiornare le valutazioni al 30.09.2009; • Al riguardo va considerato che la stima di valore tanto dei rami quanto delle banche rete assume che il risultato dell’esercizio 2009 non possa essere considerato come rappresentativo di una capacità di reddito medio normale di lungo periodo. Per questa ragione la valorizzazione delle banche si è fondata sul budget 2009 estrapolato per gli anni 2010 - 2013 e la valorizzazione degli sportelli, per i quali non si disponeva di analoga informazione, sulla capitalizzazione del reddito 2008 (al netto delle rettifiche su crediti da budget 2009). La valutazione delle banche è stata poi riconciliata con quella degli sportelli sulla base di una capitalizzazione dei redditi 2008. Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 6 segue • • • L’analisi degli scostamenti mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i consuntivi al 30.09. Entrambi espressi senza l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto non si dispone di un budget dei rami con effetto giorni valuta (l’effetto giorni valuta è tuttavia trascurabile a livello di Gruppo UBI al 30.09.09 è pari a 23mln. di euro) L’analisi degli scostamenti è compiuta a livello di margine di intermediazione e rettifiche su crediti. Non si dispone del dettaglio dei costi (che tuttavia a livello di singole banche rete non mostrano scostamenti rilevanti, vedi slide successiva) L’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dal portafoglio crediti in bonis ed incagli al 31.12.2008 al netto dei crediti passati a sofferenza nel corso del 2009 e stornati nella valutazione al 31.12.2008. In particolare il dato di consuntivo di rettifiche su crediti esclude le rettifiche su crediti in bonis ed incagli passati a sofferenza nel corso del 2009. L’effetto degli scostamenti delle rettifiche su crediti, quando rilevante è approfondito dal risk management di Gruppo che proietta il costo del rischio atteso negli anni di nuovo piano. Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 7 Scostamenti di oneri operativi a livello di banche rete Oneri operativi Consuntivo Budget ∆% Banca Popolare Commercio & Industria (198.414) (200.874) -1,22% Banca Regionale Europea (177.934) (181.981) -2,22% Banco di San Giorgio (33.644) (33.617) 0,08% Banca Popolare di Bergamo (370.318) (372.168) -0,50% Banco di Brescia (240.378) (248.922) -3,43% Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 8 Banche • • L’analisi degli scostamenti mette a confronto i risultati di budget 2009 (al 30.09) con i consuntivi al 30.09. Entrambi espressi con l’effetto c.d. dei giorni valuta. Ciò in quanto il budget 2009 delle banche cattura l’effetto valuta; L’analisi degli scostamenti considera le perdite su crediti generate dall’intero portafoglio crediti. Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 9 3. Individuazione della soglia di rilevanza degli scostamenti e loro natura • Gli scostamenti di utile rilevati possono essere divisi in due categorie diverse: – A) scostamenti rilevanti, dei quali è necessario comprendere la natura (recurring e non recurring) – B) scostamenti non rilevanti (o normali) • Gli scostamenti rilevanti non ricorrenti e gli scostamenti non rilevanti vengono semplicemente detratti dal valore già in precedenza stimato (in quanto si tratta di utile non realizzato, ma implicitamente considerato nella valutazione) • Gli scostamenti rilevanti ricorrenti debbono essere capitalizzati e detratti dal valore Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 10 • La soglia di rilevanza degli scostamenti di reddito deve essere coerente con la valutazione. La valutazione reddituale si fonda sulla attualizzazione di flussi rischiosi (i redditi attesi) ad un tasso che considera un premio per il rischio (sistematico). La valutazione quindi già considera implicitamente che i redditi possano subire scostamenti (in quanto rischiosi) e già considera il “costo” di quegli scostamenti nel premio per il rischio. • La misura “normale” degli scostamenti impliciti nel saggio di capitalizzazione può essere ricavata da: – Il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai fini di valutazione – Un livello di confidenza giudicato accettabile Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 11 Il rischio sistematico implicito nel costo del capitale utilizzato ai fini di valutazione • La misura di rischio sistematico medio normale può essere ricavata sulla base della volatilità normale del mercato e dal coefficiente beta.Infatti: Allora: Se: βj = rj × σ j σm σ m × β j = rj × σ j Rischio sistematico Deviazione standard del portafoglio di mercato Coefficiente beta usato per la stima del del costo del capitale nella valutazione di banche e rami Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 12 Calcolo della soglia di scostamento normale Assumptions: deviazione standard normale di mercato = 20% livello di confidenza = 95% Cost of Equity (Rendimento Normale Annuo) Deviazione standard di Mercato Annua Rendimento Normale (a nove mesi) Deviazione standard a Nove Mesi Livello di Confidenza Multiplo Zk Scostamento Massimo Accettabile al Ribasso Scostamento Massimo Accetabile al Rialzo 8,00% 20,00% 5,94% 12,12% 95% 1,64485 -14,00% 25,88% Costo del capitale Utilizzato nella valutazione = (1+8%) 9/12 -1 = 20% x Beta UBI x √9/12 0,7 = 5,94% - 1,64 x 12,12% = 5,94% + 1,64 x 12,12% Scostamento negativo massimo normale = - 14% Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 13 Distribuzione dei rendimenti medi attesi Lo scostamento % così rilevato è espresso in termini di valore (W): ∆W = WEffettivo / WAtteso Budget -1 e poiché: WEffettivo= UtileEffettivo / coe WPrevisto= UtileAtteso Budget / coe ∆W = UtileEffettivo / UtileAtteso Budget -1 Lo scostamento % rilevato si traduce nello scostamento % tra UtileEffettivo ed UtileAtteso a Budget Rendimento medio atteso = coe Confidenza al 95% Soglia di scostamento negativo = coe – 1,64 X σ Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 14 • Sulla base della soglia individuata (-14%), gli scostamenti sono divisi in due categorie: – Scostamenti non rilevanti (che hanno impatto sul reddito inferiore al 14%) – Scostamenti rilevanti che hanno impatto sul reddito superiore al 14%) • Gli scostamenti rilevanti sono a loro volta riconducibili a due categorie: – Scostamenti one-off – Scostamenti ricorrenti La suddivisione nelle due categorie è ottenuta sulla base delle analisi compiute dal Gruppo relativamente alla proiettabilità o meno degli scostamenti negativi sul piano Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 15 Esempio di scostamento rilevante • • • BPCI evidenzia a settembre 2009 un rischio credito (rettifiche di valore) significativamente superiore a quello previsto di budget (0,80% vs. 1,20% annualizzato). E’ stato chiesto al Risk Management (Gruppo UBI) di compiere una analisi sulla dinamica del rischio credito attesa per gli esercizi futuri:l’analisi sintetizzata nella tabella di pagina seguente evidenzia che il rischio credito è destinato a ri-normalizzarsi già nel 2010 Lo scostamento pur rilevante è stato ritenuto one-off Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 16 Analisi dello scostamento rilevante NOTA METODOLOGICA SULLA STIMA DEL COSTO DEL CREDITO DI BANCA POPOLARE COMMERCIO & INDUSTRIA NELL’ORIZZONTE TEMPORALE 2010 - 2013 Premessa La stima dell’evoluzione del costo del credito di Banca Popolare Commercio & Industria (di seguito BPCI) è stata eseguita considerando l’attuale rischiosità del portafoglio, espressa dalle valutazioni del modello interno di rating, proiettata nell’orizzonte temporale di riferimento in funzione dello scenario macroeconomico ipotizzato. Gli elementi che caratterizzano l’approccio sono: • • • Dati di partenza ed assunzioni; Scenario macroeconomico; Componenti del costo del credito. Dati di partenza ed assunzioni L’elaborazione è stata effettuata utilizzando i dati di rischiosità e composizione del portafoglio crediti di BPCI aggiornati a giugno 2009. La composizione del portafoglio crediti verso clientela ordinaria, in termini di forme tecniche e distribuzione geo-settoriale, è stata mantenuta costante per l’intero arco di tempo considerato. La proiezione è fatta sia considerando l’attuale perimetro sportelli, sia la situazione a tendere derivante dall’ottimizzazione territoriale e non include i coefficienti di riproporzionamento utilizzati per le svalutazioni collettive del mese di giugno 2009. Scenario macroeconomico La relazione generale tra la rischiosità delle controparti e il quadro macroeconomico è stata stimata analizzando la relazione storica tra i tassi di decadimento, suddivisi per area geografica e settore economico, e le variabili macroeconomiche esplicative individuate (in allegato). Sulla base delle relazioni individuate è stata stimata l’evoluzione della rischiosità delle controparti, nell’arco temporale considerato (2010-2013) suddiviso in sottoperiodi annuali, del portafoglio crediti di BPCI considerando lo scenario macroeconomico definito nell’ambito del piano industriale. Le proiezioni considerano congiuntamente l’effetto di due fenomeni indotti dallo scenario macroeconomico: • • la variazione di classe di rating delle controparti, incluso anche il passaggio nello stato di default; la variazione delle probabilità di default, a parità di classe di rating, per effetto dell’aggiornamento di tali dati in seguito ad una variazione dei tassi di decadimento osservati. Componenti del costo del credito Il costo del credito è stato stimato considerando due elementi: • • le rettifiche analitiche, stimate sulla base della perdita attesa di inizio periodo; la variazione delle rettifiche collettive, stimate sulla base della variazione della perdita attesa tra l’inizio e la fine di ciascun sottoperiodo considerato nell’orizzonte temporale dell’analisi. Tale differenza è stata riparametrata considerando il differenziale implicito tra perdita attesa, così come calcolata in base ai modelli interni allineati ai requisiti definiti dalla normativa di vigilanza prudenziale (circ. 263/06), e gli accantonamenti effettuati a fini di bilancio. Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 17 segue Anno Ottimizzazione Territoriale Perimetro "as-is" 2010 0.718% 0.766% 2011 0.617% 0.674% 2012 0.485% 0.536% 2013 0.451% 0.501% Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 18 4. Aggiornamento dei valori Il valore aggiornato dei rami e delle banche rete è ottenuto sulla base del seguente algoritmo: Wnew = Wold nuovoperimetro − ∆Rnonrilevanti − ∆Rrilevanti one−off − Delta in valore assoluto come rilevati al 30.09 ∆ rilevantiricorrenti coe Delta annualizzati (considerati solo per la parte ricorrente) capitalizzati Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 19 Aggiornamento delle Valutazioni 1) 2) 3) 4) 5) Le formule valutative adottate per l’aggiornamento delle valutazioni Sintesi dei Valori dei Rami ed Aumenti di Capitale al Servizio dei Conferimenti Confronto tra valutazioni su nuovo vs vecchio perimetro Analisi degli scostamenti a livello di banca rete Analisi degli scostamenti a livello di ramo Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 21 Le formule valutative adottate Le formule valutative adottate sono le medesime rispetto a quelle adottate in precedenza, fatta eccezione per: a) Il margine da crediti cartolarizzati di ogni ramo è stato calcolato dal controllo di gestione analiticamente (in precedenza il margine di ogni ramo relativo a crediti cartolarizzati veniva stimato moltiplicando il markup complessivo delle cartolarizzazione per gli impieghi cartolarizzati specifici del ramo); b) dal perimetro sono esclusi i margini relativi a carte prepagate (in precedenza inclusi); c) dal valore complessivo di ogni ramo è stato escluso il valore attuale del margine da obbligazioni specifiche di banca rete per la vita residua stimata al 31.12.2008 (le duration residue medie al 30.10.2009 delle obbligazioni bancarie sono comprese tra 0,89 ed 1,54 anni). Con ciò assumendo che lo sportello afferente ad uno specifico ramo sarà in grado di rigenerare il margine da obbligazioni una volta scadute le obbligazioni stesse; Le formule allocative dei costi di sportello adottate sono le medesime rispetto a quelle adottate in precedenza. Con riguardo alla variazione di perimetro intervenuta si è assunto che i costi di personale diretto di filiale (retail), corporate banking e private banking unit non varino in relazione all’esclusione di masse specifiche di clientela: si assume quindi l’invarianza dei costi di personale al variare di perimetro. Tutti i costi del personale ed i costi indiretti di banca rete sono stati allocati su clientela retail, corporate e private. Con riguardo alla valutazione delle clientela istituzionale e di altri clienti sono stati assunti costi marginali (diretti ed indiretti) nulli. Il margine di intermediazione da prestiti obbligazionari è stato escluso dalla valutazione (il margine da obbligazioni complessivamente trasferito è pari allo 0,4% del margine di intermediazione complessivamente trasferito ed è quindi irrilevante). Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 22 segue Dai valori stimati per ogni ramo, è stato dedotto il valore attuale del margine relativo ad impieghi trasformatisi in sofferenza nel corso del 2009 (le sofferenze non vengono infatti trasferite; il margine da sofferenze è stato considerato al netto di imposte ed al netto di una remunerazione della componente figurativa del patrimonio assorbito dagli impieghi trasformatisi in sofferenza). La formula valutativa adottata è la seguente: Valore Dedotto dal Ramo i relativo ad Impieghi divenuti sofferenza nel 2009 = + − Margine da Impieghi Divenuti Sofferenza Ramo i 2008 × (1 − Tax Rate Banca Rete i ) coe − g RWA Impieghi Divenuti Sofferenza i × Ratio Minimo di Vigilanza × (coe - Risk Free Impieghi × (1 - Tax Rate Marginale) ) Dove: coe RWAi Impieghi Divenuti Sofferenza = Stima Attivi Ponderati per il Rischio (Risk Weighted Assets) relativi agli impieghi divenuti sofferenza appartenenti al ramo sportello i-esimo oggetto di conferimento = RWA Banca Rete / Impieghi Banca Rete x Impieghi Divenuti Sofferenza Margine da Impieghi Divenuti Sofferenzai 2008 = Margine da Impieghii,2008 / Totale Impieghi Ramoi,31.122008 x Impieghi Divenuti Sofferenzai,31,12.2008 = Markup Impieghi Ramoi x Impieghi Divenuti Sofferenza Ramoi Coe = cost of equity = 8%, pari al saggio risk free decennale (4.36%) cui viene sommato il beta da impairment test di UBI Banca (0,73x) moltiplicato per il premio per il rischio (pari al 5% e corrispondente alla stima di consenso degli equity analysts). g = saggio di crescita in perpetuo dei redditi di sportello = 1,5% Risk FreeImpieghi = TiT Impieghi2008 UBI Banca = 4,5% Patrimonio Assorbito = requisito minimo richiesto da Banca d’Italia in termini di Tier 1 ratio (=6,5%) Tax Rate = Aliquota Fiscale Marginale (IRES + IRAP = 32,4%) Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 23 Sintesi Valorizzazione Rami Ricevuti in Conferimento ed Aumenti di Capitale a Servizio dei Conferimenti Dati in € Banca Pop. Bergamo A) Valore Core da Impairment Test 5.806.436.612 B) Valore Partecipazioni da Impairment Test* C) Value in Use 31.12.2008 = A + B 5.065.184 5.811.501.796 D) Scostamento Utile (Effettivo vs Budget) al 30.09.2009 = (Utile Effettivo30.09.2009 - Utile Previsto a Budget30.09.2009) -6.993.415 E) Value in Use 31.12.2008 Corretto per Scostamento = C + D F) n° Azioni al 31.12.2008 G) Valore per Azione = E / F (arrotondato al 3° Decimale) H) Totale Valore Sportelli Ricevuti in Conferimento da Banco di Brescia da Banca Popolare Commercio & Industria da Banca Regionale Europea I) Totale Valore Clientela Istituzionale Ricevuta in Conferimento da Banco di Brescia da Banca Popolare Commercio & Industria da Banca Regionale Europea 5.804.508.381 1.256.300.000 4,620 418.967.225 103.463.392 292.778.096 22.725.737 3.226.775 41.738 2.925.883 259.155 Dati in € J) Totale Valore Immobili, Opere d'Arte ed Attività di Pegno Ricevute in Conferimento Immobili Ricevuti da Banco di Brescia Immobili Ricevuti da Banca Popolare Commercio & Industria Immobili Ricevuti da Banca Regionale Europea K) Totale Valore Rami Ricevuti in Conferimento = H + I + J da Banco di Brescia da Banca Popolare Commercio & Industria da Banca Regionale Europea I) Azioni Emesse al Servizio del Conferimento di Rami = K / G a Beneficio di Banco di Brescia a Beneficio di Banca Popolare Commercio & Industria a Beneficio di Banca Regionale Europea Banca Pop. Bergamo 13.075.844 5.380.000 755.844 6.940.000 435.269.844 108.885.130 296.459.823 29.924.891 94.214.252 23.568.210 64.168.793 6.477.249 * Le partecipazioni sono valorizzate al loro valore di carico vs n° Azioni da emettere sulla base della precedente valutazione = 93.121.488 (∆% = +1,17%) Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 24 Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti ed Aumenti di Capitale a Servizio dei Conferimenti Dati in € Banco di Brescia B.ca Pop. Comm. & Industria B.ca Regionale Banco San Europea Giorgio A) Valore Core da Impairment Test B) Valore Partecipazioni da Impairment Test* C) Value in Use 31.12.2008 = A + B 3.382.944.526 1.737.320.802 1.774.571.259 38.735.216 1.563.346 145.158.367 3.421.679.742 1.738.884.148 1.919.729.626 330.237.095*** 885.771 331.122.866 D) Scostamento Utile (Effettivo vs Budget) al 30.09.2009 = (Utile Effettivo30.09.2009 - Utile Previsto a Budget30.09.2009) 3.255.273 91.420 E) Value in Use 31.12.2008 Corretto per Scostamento = C + D F) n° Azioni al 31.12.2008 G) Valore per Azione = E / F (arrotondato al 3° Decimale) H) Totale Valore Sportelli Ricevuti in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo I) Totale Valore Clientela Istituzionale Ricevuta in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo J) Totale Valore Immobili, Opere d'Arte ed Attività di Pegno Ricevute in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo -14.414.355 8.546.001 3.424.935.015 1.724.469.793 1.928.275.628 872.500.000 650.000.000 865.218.115** 3,925 2,653 2,229 78.467.163 46.267.595 176.750.830 5.552.551 1.413.952 205.018 331.214.286 58.560.833 5,656 23.385.629 56.405 0 46.472.614 K) Totale Valore Rami Ricevuti in Conferimento da Banca Popolare di Bergamo = H + I + J 11.840.156 I) Azioni Emesse al Servizio del Conferimento di Rami a Beneficio di Banca Popolare di Bergamo= K / G 0 0 0 182.303.381 68.715.937 79.881.115 35.837.198 23.442.033 4.144.631 * Le partecipazioni in B.co San Giorgio ed in B.ca di Valle Camonica detenute rispettivamente da BRE e dal Banco di Brescia sono valorizzate al value in use da impairment test Le altre partecipazioni sono valorizzate al loro valore di carico ** Azioni Ordinarie Equivalenti *** Value in Use cum Aumento di Capitale pari ad € 75 mln (azioni emesse pari a 13,94 mln) Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 25 Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti da Banca Popolare di Bergamo (clientela corporate, private e retail) Dati in ‘000 € (A) (B) (C) Banca Conferitaria Totale Margine di Intermediazione Totale Costi Personale Totale Affitti Figurativi BBS BPCI BRE BSG Totale complessivo 27.247 72.244 41.876 9.931 7.931 18.927 13.208 2.936 683 2.478 1.380 357 (D) Totale Altri Costi del Personale (Spese Personale F.ni Centrali) 1.872 4.964 2.878 682 151.298 43.002 4.898 10.397 (E) (F) (G) = A - (B + C + D + E + F) (H) = G x (1 - Tax Rate Banca Conferente) Totale Altre Spese Banca Conferitaria Amministrative Totale Rettifiche su Crediti Totale Utile Lordo Allocate BBS 5.790 3.901 BPCI 15.351 7.388 BRE 8.898 4.464 BSG 2.110 900 7.070 23.135 11.049 2.945 4.535 14.840 7.087 1.889 Totale complessivo 44.198 28.351 32.149 (I) = H / (coe - g) = H / (8% - 1,5%) Banca Conferitaria BBS BPCI BRE BSG (J) = SML Impieghi 2008 x RWA Banca (K) = J x [coe - Tit Conferente 436.174 (M) BBS BPCI BRE BSG 16.654 x 6,5% Impieghi 164.524 (N) 2.972 4.438 (L) = J - K 21.864 45.585 29.044 5.471 Totale Valore Netto di Sportello cum Eccezioni 47.909 182.722 79.990 23.589 101.964 334.210 (O) Totale Valorizzazione Totale Valorizzazione Impieghi Totale Scostamenti Attività non Trasferite 31.12.2008 Divenuti Sofferenza 809 738 1.169 2.517 806 944 188 239 Totale complessivo x (1 - Tax Rate Marginal )] / coe Totale Valorizzazione Totale Valorizzazione Totale Patrimonio Assorbito Lorda di Sportello Patrimonio Assorbito 69.773 35.279 228.307 73.555 109.034 46.864 29.060 8.827 Totale complessivo Banca Conferitaria Totale Utile Netto (P) = L - (M + N) + O -95 -2.285 228 224 Totale Valore Netto di Sportello Post Scostamenti 46.268 176.751 78.467 23.386 -1.929 324.871 Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 26 Sintesi Valorizzazione Rami Conferiti a Banca Popolare di Bergamo (clientela corporate, private e retail) Dati in ‘000 € Banca Conferente BBS BPCI BRE (A) (B) (C) (D) Totale Margine di Totale Altri Costi del Personale Totale Costi Personale Totale Affitti Figurativi Intermediazione (Spese Personale F.ni Centrali) 36.559 7.853 856 2.643 149.263 35.250 3.227 12.326 13.126 3.646 426 1.409 Totale complessivo 198.947 (E) Banca Conferente BBS BPCI BRE 46.749 (F) (G) = A - (B + C + D + E + F) Totale Altre Spese Totale Rettifiche su Crediti Totale Utile Lordo Amministrative Allocate 7.768 3.874 31.716 24.482 2.789 1.608 Totale complessivo 42.274 BBS BPCI BRE (H) = G x (1 - Tax Rate Banca Conferente) Impieghi 13.564 42.261 3.248 8.513 23.691 1.980 59.074 34.184 x (1 - Tax Rate Marginal )] / coe (L) = J - K Totale Totale Valorizzazione Totale Valore Netto di Sportello Valorizzazione Lorda Totale Patrimonio Assorbito Patrimonio Assorbito cum Eccezioni di Sportello 130.964 37.670 23.346 107.618 364.478 113.507 70.346 294.132 30.460 12.044 7.464 22.996 Totale complessivo Banca Conferente (K) = J x [coe - Tit 16.377 Totale Utile Netto 29.964 (I) = H / (coe - g) = H / (J) = SML Impieghi 2008 x (8% - 1,5%) RWA Banca Conferente x 6,5% Banca Conferente 4.510 525.902 163.221 101.156 (M) (N) (O) Totale Valorizzazione Attività non Trasferite Totale Valorizzazione Impieghi 31.12.2008 Divenuti Totale Scostamenti Sofferenza 424.746 (P) = L - (M + N) + O Totale Valore Netto di Sportello Post Scostamenti BBS BPCI BRE 1.684 2.949 86 1.181 4.123 321 -1.289 5.718 136 103.463 292.778 22.726 Totale complessivo 4.719 5.625 4.565 418.967 Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 27 La stima del valore dei rami (esclusi immobili, opere d’arte, attività di pegno, clientela istituzionali ed altri clienti) ante recepimento scostamento budget vs consuntivo e ante effetto sofferenze 2009 - Nuovo vs Precedente Perimetro Il valore stimato complessivo degli sportelli (clientela retail, corporate e private) conferiti a e da Banca Popolare di Bergamo e fondato sul nuovo perimetro, non si discosta significativamente rispetto al precedente valore stimato. Valorizzazione Netto Rami (Perimetro Nuovo, Clientela Retail, Private, Corporate) Banca Conferitaria Banca Conferente Dati in '000 € BBS BBS BPB BPB 105.934 47.100 BPCI BRE BPCI BRE BSG 181.553 79.183 23.401 291.183 22.910 Valorizzazione Netto Rami (Perimetro Vecchio, Clientela Retail, Private, Corporate) Banca Conferitaria Banca Conferente Dati in '000 € BBS BBS BPB BPCI BRE BPB 102.666 49.833 BPCI BRE BSG 179.306 81.188 21.334 Nuovo Perimetro Lordo vs Precedente Perimetro 289.656 21.486 Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 28 segue Gli scostamenti sono contenuti e compresi nel range -5,48% / + 9,69%. Gli scostamenti sono spiegabili sulla base delle seguenti determinanti: a) Il conferimento di masse che si caratterizzano per un maggiore / inferiore margine di intermediazione b) Eventuale presenza di maggiori (minori) impieghi (anche a parità di margine di intermediazione) che determinano un maggiore (minore) assorbimento di patrimonio; c) Presenza di significativi margini da obbligazioni e da carte prepagate (prima compresi nella valutazione ed ora esclusi). Scostamento Assoluto (Nuovo vs Precedente) Banca Conferitaria Banca Conferente Dati in '000 € BBS BBS BPB BPB 3.267 -2.733 BPCI BRE BPCI 2.247 BRE -2.005 BSG 2.066 1.527 1.424 Scostamento % Banca Conferitaria Banca Conferente Dati in '000 € BBS BBS BPB BPCI BRE BPB 3,18% -5,48% BPCI 1,25% 0,53% 6,63% BRE -2,47% Nuovo Perimetro Lordo vs Precedente Perimetro BSG 9,69% Lo scostamento di valore intervenuto per il ramo conferito al Banco di San Giorgio è imputabile ai minori impieghi trasferiti (SML 2008 Impieghi Vecchio Perimetro = € 275,48 mln; SML Impieghi 2008 Trasferiti Nuovo Perimetro = € 200,82 mln) che ha determinato un minore assorbimento di patrimonio di vigilanza. A livello di margine di intermediazione non si osservano significativi scostamenti tra vecchio perimetro e nuovo perimetro (MINTER Vecchio Perimetro = € 10,31 mln; MINTER Nuovo Perimetro cum Eccezioni = 9,93 mln; ∆ % = -3,7%). Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 29 Dinamica degli Scostamenti a Livello di Banca Rete (Budget vs Consuntivo al 30.09.2009) Margine di Interesse Consuntivo 30.09.2009 Banca Popolare Commercio & Industria Banca Regionale Europea Banco di San Giorgio Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Banca Popolare Commercio & Industria Banca Regionale Europea Banco di San Giorgio Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Budget 30.09.2009 Altri Proventi ∆% -0,55% -7,69% 5,66% 1,35% -4,25% Consuntivo 30.09.2009 Risultato Gestione Operativa Consuntivo Budget ∆% 30.09.2009 125.470 30.09.2009 -9,41% 113.660 Rettifiche su Crediti Consuntivo Budget ∆% 30.09.2009 -59.716 30.09.2009 25,93% -75.200 -177.934 -33.644 -370.318 -240.378 -181.981 -33.617 -372.168 -248.922 98.516 16.361 314.325 209.263 -23.121 -8.116 -82.218 -45.408 Utile al Lordo delle Imposte Banca Popolare Commercio & Industria Banca Regionale Europea Banco di San Giorgio Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia 39.154 74.706 8.108 230.513 159.996 Budget 30.09.2009 61.254 69.841 9.112 245.073 160.089 ∆% -36,08% 6,97% -11,01% -5,94% -0,06% Imposte su Operatività Corrente Consuntivo 30.09.2009 -20.430 -22.866 -3.353 -86.191 -57.728 Budget 30.09.2009 -28.700 -25.842 -4.304 -92.489 -60.153 ∆% -28,82% -11,52% -22,11% -6,81% -4,03% 326.345 275.699 47.776 686.303 451.623 ∆% Oneri operativi Budget ∆% 30.09.2009 -1,22% -200.874 5,12% 15,55% 0,06% 3,24% 312.074 276.450 50.005 684.643 449.641 Budget 30.09.2009 Consuntivo 30.09.2009 -198.414 93.718 14.159 314.135 202.702 -10,75% 11,04% 2,92% -2,86% 6,03% Consuntivo 30.09.2009 203.987 158.513 30.441 426.984 284.115 Consuntivo 30.09.2009 122.358 117.186 17.335 259.319 167.508 ∆% 202.868 146.331 32.164 432.740 272.029 -2,22% 0,08% -0,50% -3,43% 109.206 130.119 17.841 251.903 177.612 Budget 30.09.2009 Proventi Operativi -22.446 -4.786 -63.941 -41.128 -4,37% 0,27% 4,66% -0,24% -0,44% 3,01% 69,57% 28,58% 10,41% Risultato Netto Gestione Ordinaria Consuntivo 30.09.2009 18.724 51.840 4.756 144.322 102.269 Budget 30.09.2009 32.554 43.999 4.808 152.584 99.936 ∆% -42,48% 17,82% -1,08% -5,41% 2,33% Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 30 segue Il valore dello scostamento tra utile netto riportato a consuntivo al 30.09.2009 e l’utile netto previsto a budget al 30.09.2009 di ogni banca rete è stato recepito nella valutazione delle banche rete Utile Netto Dati in '000 € Banca Popolare Commercio & Industria Banca Regionale Europea Banco di San Giorgio Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Consuntivo 30.09.2009 20.161 50.639 4.745 143.073 101.643 Budget 30.09.2009 34.576 42.093 4.654 150.066 98.388 ∆% -41,69% 20,30% 1,96% -4,66% 3,31% ∆ Assoluto -14.414 8.546 91 -6.993 3.255 Scostamenti non Recurring Lo scostamento per Banca Popolare Commercio & Industria pari ad € 14,4 mln a livello di utile netto diviene non recurring (ossia si riassorbe) nella misura in cui si considerino rettifiche su crediti calcolate muovendo dal costo del rischio stimato dalla banca per il 2010, pari allo 0,766% ed allineate a quelle di budget 2009 (che faceva uso di un costo del rischio pari allo 0,80%). Lo scostamento intervenuto a livello di rettifiche su crediti è infatti pari ad € 15,8 mln (= Rettifiche su Crediti a Consuntivo – Rettifiche su Crediti a Budget) ed è allineato allo scostamento di utile (€ 14,4 mln). Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 31 Dinamica degli Scostamenti a Livello di Rami Trasferiti (Marg. Intermediazione e Rettifiche su Crediti a Consuntivo vs Budget al 30.09.2009 - Clientela Corporate, Private e Retail) Gli scostamenti a livello di margine di intermediazione (consuntivo vs budget) sono esigui ed allineati alla dinamica osservata a livello di banca rete. Rettifiche su Crediti a Consuntivo 30.09.2009 Rami Conferiti Margine di Intermediazione Consuntivo 30.09.2009 Rami Conferiti Banca Conferitaria Banca Conferitaria BBS BBS BPB BPB 21.334 17.728 BPCI BRE BPCI BRE 43.351 26.365 Dati in '000 € BSG 5.766 84.705 7.637 Banca Conferente Banca Conferente Dati in '000 € BPB BPB BPCI BRE 18.257 BPCI 45.972 89.427 8.314 BPCI BRE -6.641 -2.887 BSG -217 -1.667 -155 Banca Conferitaria BRE 26.556 BSG 5.854 Dati in '000 € Banca Conferente Banca Conferente BBS BPB 23.653 -2.537 BPCI BRE Banca Conferitaria BBS BPB -1.648 Rettifiche su Crediti a Budget 30.09.2009 Rami Conferiti Margine di Intermediazione Budget 30.09.2009 Rami Conferiti Dati in '000 € BBS BBS BBS BBS BPB BPCI BRE BPB -1.950 -2.915 BPCI -5.612 BRE -3.442 BSG -663 -18.346 -1.029 Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 32 segue Margine - Rettifiche Consuntivo Margine - Rettifiche Delta Banca Conferitaria BBS BPB BPB 19.686 15.191 BPCI BRE BPCI Banca Conferitaria BRE 36.710 23.478 BSG 5.549 83.038 7.482 BBS Banca Conferente Banca Conferente BBS Margine - Rettifiche Budget BPB 15.343 BPCI BRE BPCI BRE BPB -152 BPCI BRE -3.650 363 BSG 358 11.957 197 BBS 40.360 BRE BSG 23.114 BPB BPCI BRE BSG 5.191 71.081 7.286 Banca Conferente Banca Conferente BBS BPB 21.703 BBS BPCI Margine - Rettifiche Delta (Defiscalizzato) Banca Conferitaria Banca Conferitaria BBS BPB -2.017 Margine - Rettifiche Delta % BBS BPB BPCI BRE -1.289 -95 -2.285 228 224 5.718 136 Banca Conferitaria Banca Conferente BBS BBS BPB BPB -9,29% -0,99% BPCI BRE BPCI -9,04% 16,82% 2,70% BRE 1,57% BSG 6,89% Tax Rate da Gestione Ordinaria a Consuntivo 30.09.2009 (utilizzato per la defiscalizzazione dello scostamento): BBS: 36,08% BPB: 37,39% BPCI: 52,18% BRE: 30,61% Prof. Mauro Bini Ordinario di Finanza Aziendale nell’Università Bocconi 33 Ramo conferito da BBS a BPB - Unità Contabili Banca Originaria Tipologia Codice ABI CAB Regione Provincia Comune Indirizzo Banca Destinataria 1 BBS Filiale (senza Minisportello) 10112 3500 10900 LOMBARDIA Como COMO VIA GALLIO ANGOLO VIA BOSSI BPB 2 BBS Filiale (senza Minisportello) 10114 3500 51620 LOMBARDIA Como OLGIATE COMASCO VIA ROMA 75 BPB 3 BBS Filiale (senza Minisportello) 10116 3500 51060 LOMBARDIA Como CANTU' LARGO ADUA N. 11 BPB 4 BBS Filiale (senza Minisportello) 10117 3500 51460 LOMBARDIA Como LOMAZZO VIA MONTE GENEROSO 11 BPB 5 BBS Filiale (senza Minisportello) 10126 3500 10802 LOMBARDIA Varese VARESE VIA SANVITO SILVESTRO 60 BPB 6 BBS Filiale (senza Minisportello) 10127 3500 22800 LOMBARDIA Varese BUSTO ARSIZIO CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI BPB 7 BBS Filiale (senza Minisportello) 10128 3500 50520 LOMBARDIA Varese SARONNO VIA GARIBALDI 5 BPB 8 BBS Filiale (senza Minisportello) 10129 3500 10801 LOMBARDIA Varese VARESE VIA B. LUINI 3 BPB 9 BBS Filiale (senza Minisportello) 10131 3500 50600 LOMBARDIA Varese UBOLDO VIA ITALIA 2 BPB 10 BBS Filiale (senza Minisportello) 10136 3500 50241 LOMBARDIA Varese GALLARATE VIA TORINO 28 BPB 11 BBS Filiale (senza Minisportello) 10171 3500 10800 LOMBARDIA Varese VARESE Via Veratti 10 BPB 12 BBS Filiale (senza Minisportello) 10172 3500 50270 LOMBARDIA Varese GEMONIO Via Verdi 24 BPB 13 BBS Filiale (senza Minisportello) 10173 3500 50580 LOMBARDIA Varese TRADATE Via A. Cantore 1 BPB 14 BBS Filiale (senza Minisportello) 10174 3500 50640 LOMBARDIA Varese VENEGONO SUPERIORE Piazza Monte Grappa 8 BPB 15 BBS Filiale (senza Minisportello) 10175 3500 50690 LOMBARDIA Varese SUMIRAGO Via Brioschi 2 BPB 16 BBS Filiale (senza Minisportello) 10176 3500 50240 LOMBARDIA Varese GALLARATE Via Raffaello Sanzio 2 BPB 1 di 2 Ramo conferito da BBS a BPB - Unità Contabili Banca Originaria Tipologia Codice ABI CAB Regione Provincia Comune Indirizzo Banca Destinataria 17 BBS Filiale (senza Minisportello) 10184 3500 32390 LOMBARDIA Monza e Brianza AGRATE BRIANZA Via Marco d'Agrate 61 BPB 18 BBS Filiale (senza Minisportello) 10188 3500 20400 LOMBARDIA Monza e Brianza MONZA Via Cavallotti 27 BPB 19 BBS Filiale (senza Minisportello) 10194 3500 32540 LOMBARDIA Monza e Brianza BIASSONO VIA CESANA E VILLA 104 BPB 20 BBS Filiale (senza Minisportello) 10196 3500 20401 LOMBARDIA Monza e Brianza MONZA VIA CAVALLOTTI 136 BPB 21 BBS Filiale (senza Minisportello) 10199 3500 34070 LOMBARDIA Monza e Brianza VIMERCATE VIA MAZZINI 72 BPB 22 BBS Filiale (senza Minisportello) 10347 3500 22900 LOMBARDIA Lecco LECCO PIAZZA MANZONI 16 BPB 23 BBS Filiale (senza Minisportello) 10354 3500 51500 LOMBARDIA Como MARIANO COMENSE MARIANO COMENSE BPB 24 BBS Filiale (senza Minisportello) 10357 3500 51530 LOMBARDIA Lecco MERATE Via Manzoni 56 BPB 2 di 2 ! " ! ' " & ( ! ** ) ( ! ( ),, % ! &, % !& % ! " ) $& $$ %& # & # $$ & # ! % ! # !& )( -- . # # & ! ! # # ! # ),$ ! # , % $& !1 !! # ! ,& &(% # ( , $ ( & %% / ! % & %# - %& ! ,& &(% / ! # 0 ! % $& !1 !! % ( .# 0 ! ,, %& # / ! $& # + -- &! $& & &, % # # + - %& %- % &,& ! # # # ,- % % # %- %)& & # % #& %- ( . # # ! 0 # #& ! ,2 & ,2 3 4 + + 0 ! 0 %#&! % ! ! # ! / / " ! 6 " + /0 / / 0 0 0 " $ ( !& % $& -- & &% $& )(5& ! * # # # # ,% $& % & % $& )% $ # $ # ( & ) # ) $$& $$ # ! # ! # %(& # ! # &, -- # 77# ! # ,), 5 # (2 ! # # )2 ! # ! # ! # $$ ( ! # & ! # ! # %$& %! )% # & 0 !& 2( & & -- % , $) %% % 8 9 # # #&% . & 5 -- # ! +/ +/ ,2, !& ( # # ,- + !& ( , & ! ),$ 0 # )# ( # ) %&,& + # &% 0 ! / ! * 6 " # + 0 / )#&( " # (& ! # ! # ,, % (% ( &(( )% ! # %# ! " ! " (% ( ! # ! # ! # ! # ! # ! # ! # ! # # & 4/ & % (2 -- % # & $$& $$ / # 5 , # #&% %$& $ &, $ #&! % . % $& ( &%!& / 3 , # % #& & 2( , # -- & &) # # % & &-- &%! -- $& ! % ! % % , (2 $& & -- ( $& , ,&,$ /+ ! # ( # $% -- 77 ,&$$& & ** ! ,2 & 2 ,& &(% ! 0 $$ ( # ! ! / # # 2( , % 5&$$ -- 0 ! # / ! # # &,& 0 ! # # &,& / ! # # &,& / ! # /0 ! # ,$ %% # 0 ! # $ & &, # 0/ ! # ! # ,$& ! # $ . 9 8 9 232 232 ! . 9 8 9 232 232 ! (% ,$ ( # %& %! $& )(( 1 &(( ! & / , #&,$ -- %% & % &( # % , # # $$ ,$& 2 # , %# $ $$ ,$ ,2 ( ),& -- , , !% & % 232 232 & + ) 5 Ramo conferito da BRE a BPB - Unità da Bilancio Banca Originaria Tipologia Codice ABI CAB Regione Provincia Comune Indirizzo Banca Destinataria BRE Filiale (senza Minisportello) 70045 6906 22900 LOMBARDIA Lecco LECCO Via Resinelli 2 BPB BRE Filiale (con Minisportello) 70121 6906 20400 LOMBARDIA Monza e Brianza MONZA Piazza Duomo 5 BPB BRE BRE BRE Filiale (con Minisportello) Filiale (con Minisportello) Minisportello 70127 70128 70128/1 6906 6906 6906 10900 10800 10800 LOMBARDIA LOMBARDIA LOMBARDIA Como Varese Varese COMO VARESE VARESE Viale Giulio Cesare 26/28 Via Magenta 3 Via Luigi Borri 146 BPB BPB BPB BRE Filiale (senza Minisportello) 70134 6906 33920 LOMBARDIA Milano TREZZO SULL'ADDA Piazza Libertà 1 BPB BRE Filiale (senza Minisportello) 70135 6906 50330 LOMBARDIA Varese INDUNO OLONA Via Porro 28 BPB BRE Filiale (con Minisportello) 70140 6906 11101 LOMBARDIA Bergamo BERGAMO Via Brigata Lupi 2 BPB BRE Filiale (senza Minisportello) 70249 6906 50370 LOMBARDIA Varese LAVENO-MOMBELLO Via Labiena 89 BPB BRE Filiale (senza Minisportello) 70312 6906 11100 LOMBARDIA Bergamo BERGAMO Piazza Pontida 3 BPB 1 di 1 Immobili Conferiti da BBS a BPB Codice Banca Banca Filiale originaria destinataria BBS127 BBS127 BBS BBS BBS127 BBS176 BBS176 Comune Provincia Indirizzo della Filiale Indirizzo delle Stabile Società Proprietaria Categoria BPB BPB BUSTO ARSIZIO BUSTO ARSIZIO Varese Varese CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI PIAZZA VENZAGHI, 2 PIAZZA VENZAGHI, 2 BBS BBS FILIALE BOX BBS BBS BBS BPB BPB BPB BUSTO ARSIZIO GALLARATE GALLARATE Varese Varese Varese CORSO EUROPA - ANGOLO PIAZZA VENZAGHI Via Raffaello Sanzio 2 Via Raffaello Sanzio 2 PIAZZA VENZAGHI, 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 BBS BBS BBS BOX FILIALE BOX BBS176 BBS BPB GALLARATE Varese Via Raffaello Sanzio 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 BBS BOX BBS176 BBS BPB GALLARATE Varese Via Raffaello Sanzio 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 BBS BOX BBS176 BBS BPB GALLARATE Varese Via Raffaello Sanzio 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 BBS BOX BBS176 BBS BPB GALLARATE Varese Via Raffaello Sanzio 2 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 BBS BOX BBS176 BBS172 BBS172 BBS BBS BBS BPB BPB BPB GALLARATE GEMONIO GEMONIO Varese Varese Varese Via Raffaello Sanzio 2 Via Verdi 24 Via Verdi 24 VIA RAFFAELLO SANZIO, 2 VIA GIUSEPPE VERDI, 24 VIA GIUSEPPE VERDI, 24 BBS BBS BBS BOX FILIALE POSTO AUTO BBS172 BBS BPB GEMONIO Varese Via Verdi 24 VIA GIUSEPPE VERDI, 24 BBS POSTO AUTO BBS172 BBS357 BBS175 BBS BBS BBS BPB BPB BPB GEMONIO MERATE SUMIRAGO Varese Lecco Varese Via Verdi 24 Via Manzoni 56 Via Brioschi 2 VIA GIUSEPPE VERDI, 24 VIA ALESSANDRO MANZONI, 56 VIA BRIOSCHI, 2 BBS BBS BBS MAGAZZINO FILIALE FILIALE BBS171 BBS BPB VARESE Varese Via Veratti 10 VIA VERATTI, 10 BBS FILIALE BBS171 BBS BPB VARESE Varese Via Veratti 10 VIA VERATTI, 10 BBS UFFICIO BBS171 BBS BPB VARESE Varese Via Veratti 10 VIA VERATTI, 10 BBS UFFICIO BBS174 BBS BPB VENEGONO SUPERIORE Varese Piazza Monte Grappa 8 PIAZZA MONTE GRAPPA, 8 BBS FILIALE BBS174 BBS BPB VENEGONO SUPERIORE Varese Piazza Monte Grappa 8 PIAZZA MONTE GRAPPA, 8 BBS BOX BBS174 BBS BPB VENEGONO SUPERIORE Varese Piazza Monte Grappa 8 PIAZZA MONTE GRAPPA, 8 BBS BOX BBS174 BBS BPB VENEGONO SUPERIORE Varese Piazza Monte Grappa 8 PIAZZA MONTE GRAPPA, 8 BBS BOX VALORI DI MERCATO DEFINITIVO 870.000 750.000 850.000 720.000 240.000 1.350.000 600.000 Immobili Conferiti da BPCI a BPB Codice Banca Banca Filiale originaria destinataria BPCI2235 BPCI BPB Comune Provincia Indirizzo della Filiale Indirizzo delle Stabile Società Proprietaria Categoria MARCHIROLO Varese Strada Statale 233 Strada Statale 233 BPCI FILIALE VALORI DI MERCATO DEFINITIVO 755.844 Immobili Conferiti da BRE a BPB Codice Banca Banca Filiale originaria destinataria BRE127 BRE BPB BRE135 BRE BPB BRE249 BRE BPB BRE121 BRE BRE134 BRE Comune Società Proprietaria Categoria VALORI DI MERCATO Provincia Indirizzo della Filiale Indirizzo delle Stabile COMO Como Viale Giulio Cesare 26/28 VIALE GIULIO CESARE, 26/28 BRE BOX INDUNO OLONA Varese Via Porro 28 VIA PORRO, 28 BRE FILIALE LAVENO-MOMBELLO Varese Via Labiena 89 VIA LABIENA, 89 BRE FILIALE 580.000 BPB MONZA Milano Piazza Duomo 5 PIAZZA DUOMO, 5 BRE FILIALE 3.190.000 BPB TREZZO SULL'ADDA Milano Piazza Libertà 1 PIAZZA LIBERTA, 1 BRE FILIALE 920.000 DEFINITIVO 1.960.000 290.000 BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.p.A. - Assemblea Straordinaria dell’11 gennaio 2010 Progetto di modifica dello Statuto Sociale - Testo raffrontato e commentato STATUTO - TESTO VIGENTE (ed. 06/2009) STATUTO - TESTO PROPOSTO - testo integrale - soli commi interessati da modifica, fermo il resto (… omissis …) (… omissis …) Natura dell’adeguamento / commento TITOLO II - Capitale sociale - Azioni Art. 5 Il capitale sociale è di Euro 1.256.300.000,00 (un miliardoduecentocinquantaseimilionitrecentomila/00), interamente sottoscritto e versato, ed è ripartito in n. 1.256.300.000 (unmiliardoduecentocinquantaseimilioni trecentomila) azioni ordinarie del valore nominale di un Euro ciascuna. articolo modificato Il capitale sociale è di Euro 1.350.514.252,00 (unmiliardotrecentocinquantamilionicinquecento quattordicimiladuecentocinquantadue/00) 1.256.300.000,00 (unmiliardoduecentocinquantasei milionitrecentomila/00), interamente sottoscritto e versato, ed è ripartito in n. 1.350.514.252 (unmiliardo trecentocinquantamilionicinquecentoquattordicimi laduecentocinquantadue) 1.256.300.000 (unmiliardo duecentocinquantaseimilionitrecentomila) azioni ordinarie del valore nominale di un Euro ciascuna. Il capitale sociale può essere aumentato anche con conferimenti di beni in natura e complessi aziendali. Le azioni sono nominative ed indivisibili. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto. Oltre alle azioni ordinarie potranno essere emesse anche azioni fornite di diritti diversi. La partecipazione al capitale sociale è regolata dalle norme vigenti. (… omissis …) (… omissis …) 1 Viene aggiornato l’ammontare del capitale sociale ed il numero di azioni in cui esso è ripartito, a seguito dell’aumento deliberato dall’Assemblea Straordinaria al servizio dei conferimenti di rami d’azienda da parte di altre Banche del Gruppo.