Capitolo 6 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS 6.1 Circuito generale di polarizzazione del transistore Il circuito generale per la determinazione della polarizzazione del transistore MOSFET è il seguente: VDD R2 RD M1 R1 RS VSS Fig. 6.1 Circuito generale di polarizzazione Tale circuito va bene per una realizzazione a componenti discreti. Comunemente però il transistore MOS si utilizza in tecnologia integrata. Ciò dipende dal fatto che i vantaggi offerti dal MOSFET andrebbero persi in tale circuito a componenti discreti. Ad esempio, l’impedenza di ingresso intrinseca infinita del transistore non viene sfruttata perché per lo stadio considerato rimane limitata dal parallelo tra R1 ed R2 . Nel caso bipolare questo non deteriora notevolmente il valore dell’impedenza intrinseca, già vincolata dalla presenza di un rπ . Con riferimento alla fig. 6.1, nell’ipotesi di funzionamento in zona di saturazione, la polarizzazione risulta regolata dalle seguenti equazioni: R1 R2 V DD + V SS R1 + R2 R1 + R2 W 2 I D = K (VGS − VT ) L VG = (6.1) (6.2) Il MOSFET risulta poco maneggevole per la presenza tra Gate e Source di una capacità isolata C gs dell’ordine di 0.1÷0.5 pF che fa sì che anche una piccola carica elettrostatica possa determinare un’alta tensione ai suoi capi che può causare la perforazione dell’ossido con conseguente distruzione del dispositivo. Ciò nonostante i MOSFET vengono utilizzati talvolta come componenti discreti. In tal caso essi vengono forniti con un circuito di protezione come quello indicato in fig. 6.2. VI - 1 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS VDD VD D1 VG M1 D2 VSS Fig. 6.2 VS Circuito di protezione per dispositivi MOS 6.2 Configurazione a source comune Lo schema di un source comune si ottiene dal circuito di fig. 6.1 con l’introduzione delle capacità C G e C S : VDD R2 vi RD vo CG M1 R1 RS CS VSS Fig. 6.3 Amplificatore a source comune 6.2.1 Risposta a bassa frequenza per lo stadio a source comune Alle basse frequenze il comportamento è influenzato dalla presenza di C G e C S . E’ presente uno zero in continua, a causa della capacità C G , un altro zero dovuto a C S e due poli. Calcolando le resistenze equivalenti rG ed rS viste rispettivamente da C G e da C S si scopre che il polo a frequenza più bassa sarà quello dovuto a C G poiché la rG è notevolmente più grande rispetto alla rS . rG = R1 || R2 rS = RS || (6.3a) 1 1 ≅ gm gm (6.3b) Il guadagno alla frequenza del primo polo si calcola allora considerando C G già cortocircuitata e C S ancora un circuito aperto. Si ottiene: AV = RD RS (6.4) Per trovare la frequenza dello zero bisogna vedere quando si annulla l’uscita. L’espressione di vo è: VI - 2 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS vi ZS (6.5) RS 1 + sC S R S (6.6) vo = −i d R D = − R D dove: Z S = R S || C S = Imponendo quindi vo = 0 : vo = − RD (1 + sC S RS )vi = 0 RS (6.7) si ha: s=− 1 C S RS (6.8) Il guadagno massimo si ottiene appena si cortocircuita anche la C S : A Max = g m R D (6.9) Il segnale v s in ingresso dovrà quindi avere una frequenza minima: f min = 1 gm 2π C S (6.10) La risposta a bassa frequenza di questo stadio è rappresentata in fig. 6.4. vo vi (dB) g m RS RD RS 1 ( R1 || R2 )C G Fig. 6.4 1 RS C S gm CS Risposta a bassa frequenza dello stadio a source comune 6.2.2 Risposta a media frequenza per lo stadio a source comune VI - 3 log ω Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS Utilizzando il modello per piccolo segnale di fig. 6.5, si calcolano le resistenze d’ingresso, d’uscita e il guadagno: ri = ∞ (6.11) ro = rd (6.12) AV = vo = − g m (R D || rd ) ≅ − g m R D vi (6.13) RD Vo vi M1 ro ri Fig. 6.5 Modello equivalente a media frequenza 6.3 Configurazione a drain comune Lo stadio a drain comune è mostrato in fig. 6.6. VDD R2 vi RD CG CD M1 vo R1 RS VSS Fig. 6.6 Amplificatore a drain comune 6.3.1 Risposta a bassa frequenza per lo stadio a drain comune Il comportamento a basse frequenze è dovuto alla presenza di C G e C D . In continua è presente uno zero dovuto a C G che determina anche un polo con la resistenza equivalente rG : rG = R1 || R2 (6.14) Il blocco costituito da R D e C D è praticamente ininfluente perché dà un polo ed uno zero che si compensano essendo a frequenze molto vicine. Il grafico della risposta a bassa frequenza è nella fig. 6.7. VI - 4 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS vo (dB) vi log ω 1 ( R1 || R 2 )C G Fig. 6.7 Risposta a bassa frequenza dello stadio a drain comune 6.3.2 Risposta a media frequenza per lo stadio a drain comune Si analizza ora il circuito per piccolo segnale calcolando resistenza d’ingresso, resistenza d’uscita e guadagno tramite il modello equivalente di fig. 6.8. vi M1 Vo ri RS ro Fig. 6.8 Modello equivalente a media frequenza Anche adesso è immediato determinare: ri = ∞ (6.15) 1 1 ≅ gm gm v g m (R S || rd ) AV = o = vi 1 + g m ( R S || rd ) ro = R S ||rd || (6.16) (6.17) 6.4 Configurazione a gate comune VDD R2 RD vo M1 CG R1 RS VSS Fig. 6.9 Amplificatore a gate comune VI - 5 ii Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS 6.4.1 Risposta a media frequenza per lo stadio a gate comune Le resistenze d’ingresso e d’uscita del circuito di fig. 6.10 sono: rd + R D 1 + g m rd ro = rd + R S + g m rd R S ≅ g m rd R S ri = (6.18) (6.19) Si calcola il guadagno utilizzando il modello equivalente di Norton (fig. 6.11), con la corrente iocc di cortocircuito e la resistenza equivalente ro , date rispettivamente dalla (6.20) e (6.19): iocc = i s = RS ii R S + ri (6.20) Risulta: vo = ro || R D ≅ R D iocc (6.21) e quindi: vo RS = RD io RS + ri (6.22) RD Vo M1 ro iocc RS Fig. 6.10 ro RS vo ri ii Modello equivalente a media frequenza Fig. 6.11 Modello equivalente di Norton per il calcolo del guadagno 6.5 Amplificatore Cascode La cascata tra uno stadio a source comune ed uno a gate comune viene utilizzato per ottenere prestazioni simili ad un source comune ma in un intervallo di frequenze più ampio. Per la polarizzazione si utilizza una rete a tre resistenze (fig. 6.12); la capacità C G1 ha lo scopo di disaccoppiare in continua vi dal resto del circuito, mentre C S 1 è una capacità di bypass che pone il source di M1 a massa per piccolo segnale. Infine C G 2 pone il gate di M2 a massa per piccolo segnale. La polarizzazione, nell’ipotesi di funzionamento in regione di saturazione, è retta dalle seguenti equazioni: I S 1 = I D1 = I D 2 (6.23) VI - 6 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS VGS1 = VT + VGS 2 = VT + I D1 W K L 1 (6.24) I D1 W K L 2 (6.25) VG 2 min = V S1 + V DSsat1 + VGS 2 (6.26) VG 2 max = V D 2 − V DSsat 2 + VGS 2 (6.27) VDD R3 RD vo CG2 M2 R2 CG1 M1 vi R1 RS1 CS1 VSS Fig. 6.12 Amplificatore Cascode 6.5.1 Risposta a media frequenza per l’amplificatore Cascode Si considera ora il comportamento a centro banda e quindi si calcola il guadagno e le resistenze d’ingresso e d’uscita tramite il modello semplificato mostrato in fig. 6.13. RD vo M2 ro rS2 M1 vi Fig. 6.13 Modello equivalente a media frequenza VI - 7 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS Le correnti sono: i d 1 = g m1 vi (6.28) rd 1 id 1 rd 1 + rs 2 = is 2 is2 = (6.29) id 2 (6.30) Risulta: vo = − R D i d 2 (6.31) quindi: vo rd 1 = − g m1 RD vi rd 1 + rs 2 (6.32) dove: rs 2 = rd 2 + R D g m 2 rd 2 (6.33) Se si fa l’ipotesi che rd 1 >> R D , essendo rs 2 ≅ 1 g m 2 e rd 1 >> 1 g m1 , il guadagno avrà la seguente espressione: vo ≅ − g m1 R D io (6.34) La resistenza d’ingresso, ovviamente è infinita, quella d’uscita è invece data da: ro = rd 2 + rd 1 + g m 2 rd 2 rd 1 ≅ g m 2 rd 2 rd 1 (6.35) 6.3 Resistenze d’ingresso e uscita di più transistori in cascata Nelle figure che seguono sono mostrate le resistenze viste dai terminali di più dispositivi (MOS e BJT) in cascata. β3rc3=β2rc2 gm3rd3gm2rd1rd2 Q3 M3 M3 β2rc2 gm2rd1rd2 Q2 M2 rd1 rc1 Q1 M1 Fig. 6.14 Resistenze viste dai drain e dai collettori VI - 8 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS Q3 Q2 Q1 Q1 rc3 Q2 rc2 β2rc2 Q1 1/gm 2/gm1 rπ/2 Fig. 6.15 Resistenze viste dall’emettitore di un base comune Nel primo caso la resistenza d’ingresso sarà: re = rπ || rc 1 ≅ 1 + g m rc g m (6.36) essendo nulla la RC . Nel secondo caso: re = rπ || rc 2 + rc 2 ≅ 1 + g m rc g m (6.37) essendo RC la resistenza d’uscita di un base comune PNP senza resistenza di emettitore. Nel terzo caso, infine, la resistenza d’ingresso sarà: re = rπ || βrc + rc βr r ≅ rπ || c = π 1 + g m rc g m rc 2 (6.38) essendo RC la resistenza d’uscita di due base comune PNP in cascata. In modo analogo si calcolano le resistenze viste dal source di un gate comune: M3 M2 M1 M1 rd3 rd2 M2 M1 1/gm rd2rd3gm2 2/gm1 rd2rd3gm2 rd1gm1 Fig. 6.16 Resistenze viste dal source di un gate comune 6.4 Stadio differenziale Lo stadio differenziale MOS (fig. 6.17) si presenta in modo del tutto simile a quello del BJT, anche in questo caso si fa dunque l’ipotesi che la struttura sia perfettamente simmetrica, in particolare che i due transistori M1 ed M2 abbiano gli stessi fattori di forma, si suppone cioè: (W L )1 = (W L )2 e R D1 = R D 2 . VI - 9 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS VDD RD1 RD1 vo1 vi1 vo2 M1 M2 vi2 ISS VSS Fig. 6.17 Stadio differenziale MOS In polarizzazione i gate dei due transistori sono alla stessa tensione VG , che deve essere almeno pari alla tensione di soglia VT per mantenere M1 ed M2 in saturazione. Dall’equazione alla maglia d’ingresso si ottiene: VGS1 = VGS 2 (6.39) Questo comporta che le due correnti di drain sono uguali: I D1 = I D 2 (6.40) ed essendo: I SS = I D1 + I D 2 (6.41) risulta: I D1 = I D 2 = I SS 2 (6.42) Quindi: VO1 = VO 2 = V DD − R D I SS 2 (6.43) 6.4.1 Analisi di piccolo segnale Sia la resistenza d’ingresso di modo comune che quella di modo differenziale sono infinite in quanto i gates sono isolati dall’ossido. Si calcola il guadagno di modo differenziale, utilizzando il modello di fig. 6.18. Risulta: vi1 = vi 2 vi 2 = − (6.44a) vi 2 v o1 = − g m1 (R D1 || rd 1 ) (6.44b) vi 2 (6.45a) VI - 10 Configurazioni elementari di amplificatori in tecnologia CMOS vo 2 = g m 2 (R D 2 || rd 2 ) vi 2 (6.45b) Essendo: vo = v o 2 − v o1 (6.46) si ha: Ad = 1 (g m1 R D1 + g m 2 R D 2 ) = g m1, 2 RD 2 RD1 M1 RD1 RD2 vo2 vo1 vi /2 (6.47) M2 vo2 vo1 vi - vi /2 M1 2RSS Fig. 6.18 RD2 M2 vi 2RSS Modello equivalente per il calcolo del guadagno di Fig. 6.19 Modello equivalente per il calcolo del guadagno di modo modo differenziale comune Per il calcolo del guadagno di modo comune si utilizza il modello di fig. 6.19 costituito da due source comune con resistenza di source 2 R SS , dove RSS è la resistenza equivalente del generatore di corrente. Si può notare come il guadagno di modo comune sarebbe nullo se la struttura fosse perfettamente simmetrica, difatti si ha: vi 2 R SS v = − RD 2 i 2 RSS v o1 = − R D1 (6.48a) vo 2 (6.48b) Ed essendo: vo = v o1 − v o 2 (6.49) si ottiene: Ac = R D1 − R D 2 2 RSS (6.50) Rimane da calcolare il rapporto tra il guadagno di modo differenziale e quello di modo comune: CMRR = g m1, 2 RD 2 RSS RD1 − RD 2 (6.51) Nel caso ideale questo rapporto avrà valore infinito e lo stadio differenziale amplificherà solo ingressi differenziali. VI - 11