Semproniano Territorio di Semproniano (Carta IGM 1:25.000). Si

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Semproniano
Territorio di Semproniano (Carta IGM 1:25.000).
Si suppone che l'origine del toponimo risalga al gentilizio della gens Sempronia oppure
che derivi da Pagus Sempronianus che corrotto in Casale Simproniani è presente in un
documento dell'Abbazia Amiatina dell'849 d.C.(MINTO 1925, p. 616).
Sul territorio sono documentati alcuni rinvenimenti di antichità avvenuti in passato e in
tempi più recenti, alcuni sporadici ed uno più sistematico. Al Neolitico risale un'ascia
litica ed alcuni manufatti in corno di cervo scoperti nel 1908 all'interno di un antico
pozzo in una miniera di cinabro in località “Cortevecchia” (MONCHI 1915, p. 10;
MENICHETTI 1992, p. 524 n. 119).
Alla prima età del Ferro invece risale un ripostiglio di oggetti in bronzo originariamente
posti entro tre vasi fittili trovati in frammenti rinvenuti in località “Poggio Casaccia”
alla fine dell'Ottocento (BARBINI 1885, p. 135; MENICHETTI 1992, p. 525 n. 124).
Resti di una fattoria etrusca sono stati scoperti negli anni Ottanta da Perkins e Attolini
in località “Podere Tartuchino” che vi eseguirono anche uno scavo archeologico. La
struttura risultò avere diverse fasi di utilizzo. La prima risaliva al Tardo VI secolo a.C.
quando la fattoria comprendeva solo un ambiente rettangolare ed un stretto portico.
Poco dopo vi fu un ampliamento con l'aggiunta di tre piccoli ambienti e di un muro che
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cingeva il cortile mentre il rinvenimento di centinaia di vinaccioli testimoniano la
pratica della viticultura. All'inizio del IV secolo un incendio distrusse la fattoria che
venne abbandonata definitivamente (PERKINS, ATTOLINO 1992, p. ; FIRMATI 2007, p.
222).
All'età romana risalgono altri due rinvenienti: in località “Poggio Cavallino” si
rinvennero resti di tombe romane databili al I secolo a.C. (MENICHETTI 1992, p. 525 n.
128) mentre all'inizio del Novecento si scoprirono grandi fibule ad arco, di tipo romano
(MENICHETTI 1992, p. 524 n. 122).
Dopo il X secolo d.C è documentato un insediamento medievale sparso introno alla
collina di Semproniano che fu in seguito dotato di una torre, forse parte del castello
posto sulla sommità (FENTRESS,WICHHAM 2002, p. 69).
La Rocca di Semproniano, posta sulla sommità del colle dove ha sede il borgo
medievale, era originariamente un possedimento della famiglia Aldobrandeschi. Venne
distrutta dagli spagnoli che la espugnarono nel 1536. Oggi si presenta sotto forma di
ruderi, dove sono ravvisabili alcuni tratti delle mura perimetrali in “filarotto” e la base
quadrangolare dell'antica rocca (GUERRINI 1999, p. 156).
Altra rocca medievale è “Rocchette di Semproniano” posta a 2 chilometri a Ovest di
Semproniano. La rocca, ormai in ruderi, presenta una base rettangolare, nel cui recinto
si trova un ambiente ipogeo. Vi è anche una porta ad arco e una torre con finestra
(GUERRINI 1999, p. 157).
Nella località detta “Fattoria di Catabbiaccio” si vedono altri resti medievali attribuiti ad
un altro castello aldobrandesco (GUERRINI 1999, p. 158) mentre a “Grossetello”, Poggio
Samprugnano, Poggio Torrione si notano pochi e sparuti lacerti murari appartenenti a
fortificazioni o torri medievali (GUERRINI 1999, p. 158).
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I siti individuati durante la ricognizione della British School of Archaeology (Perkins Attolini 1992).
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Gli ambienti della fattoria etrusca (Perkins Attolini 1992).
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Roccalbenga
Territorio di Roccalbegna (Carta IGM 1:25.000).
Nel territorio comunale sono note alcune sporadiche scoperte di antichità avvenute
nell'Ottocento e nella seconda metà del Novecento.
Alcuni reperti risalgono all'età del bronzo o alla prima età del Ferro. In località “Villa
Adriana” si rinvenne un'ascia bronzea dell'età del Ferro con taglio rettangolare e “alette
meno piegate” (PELLEGRINI 1902 p. 218-219, MENICHETTI 1992, p. 524 n.112).
Ascia di bronzo proveniente da “Villa Adriana”
In località “Triana” si rinvennero in due occasioni differenti, cinque punte di freccia
(PELLEGRINI 1902 p. 218; MENICHETTI 1992, p. 524 n. 113) e una corniola con soggetto
egittizzante (15 x 10 mm) su cui sono rappresentati Iside, Horus e due figure maschili,
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una delle quali con le braccia alzate in atto di adorazione, l'altra con la sinistra alzata ed
un vaso nella destra (PELLEGRINO 1905 p. 316 n. 445; MENICHETTI 1992,p. 524 n.
113,2).
Durante i lavori dell'Ente Maremma effettuati nella seconda metà del Novecento si
rinvenne in località “Usi” una necropoli romana con tombe a cappuccina e “poveri
corredi funebri” (Talocchini 1954, p. 340; MENICHETTI 1992, p. 525 n. 123 ) mentre nel
“Podere Montecchio” vennero scoperte due tombe a fossa rivestite e coperte da lastre di
travertino; all'intorno frammenti di laterizi (MENICHETTI 1992, p. 530).
All'età medievale risale il centro storico abitato di Roccalbegna, borgo fortificato a
impianto urbanistico regolare. Sui due rilievi rocciosi dominanti il paese si vedono i
resti delle cortine murarie, del cassero e della rocca. Di particolare pregio sono anche il
Palazzo marchionale bugnato con arme Bichi-Ruspoli, la chiesa romanica e la porta
d'accesso ad arco rotondo (GUERRINI 1999, p. 150).
Altro insediamento fortificato si trova sulla collina che ospita la rocca in località
“Cana”. Restano alcuni tratti della cortina muraria che si sviluppano concentricamente
intorno al piccolo nucleo abitato. Nella piazza sottostante si trova il pozzo mediceo in
laterizio, con tracce murarie duecentesche e tratti a filarotti (GUERRINI 1999, p. 151).
Nel territorio comunale, in località Castagnolo, sopravvive anche un podere fortificato
di età medievale. Il piccolo insediamento rurale, costituito da una schiera di piccoli e
bassi fabbricati rustici, è articolato intorno a un massiccio edificio quadrangolare in
pietra e mattoni, che nella facciata di Nord- Est ha ancora visibile un loggiato con
doppio ordine di archi. La base è a scarpa su due lati, ma il tutto appare rimaneggiato e
poco leggibile (GUERRINI 1999, p. 152).
A tre-quattro chilometri dall'abitato di Roccalbenga si trova il Castello di Triana. Un
insediamento rurale, già attivo nel 760 d.C., trasformato in castello medievale e poi in
signoria rurale. Consiste in un piccolo aggregato di forma ovoidale dotato di un'unica
porta d'ingresso. Si notano un torrione ottagonale, residenza signorile, e una seconda
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torre con cappella gentilizia. Vi sono altri due fabbricati, di cui uno con porticato,
realizzati sul circuito delle antiche mura (GUERRINI 1999, p. 153).
Il territorio di Saturnia nella Carta dell’istituto Geografico Militare del 1899.
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Bibliografia
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