dalla terra alla tavola di M ariarosa S chiaffino F erruccio C arassale foto di 1 2 3 Ardente, vigorosa barbaforte Nota anche con il nome comune di cren, Armoracia rusticana è una pianta erbacea della quale si consuma la radice, piccante… fino alle lacrime B arbaforte o cren, come si chiama in Veneto e Friuli, è l’Armoracia rusticana, pianta erbacea poliennale con radice piccantissima, così ardente che nella Bibbia compare come simbolo della durezza della schiavitù in Egitto. Di origine europea, era ritenuta miracolosa per curare tanti malanni, oltre che come afrodisiaco e coadiuvante di bellezza. Spezzandola, la radice sviluppa infatti principi essenziali così acri e forti da far lacrimare, e quindi da purificare e far brillare gli occhi. Nel secolo Sedicesimo entra in cucina e trova i suoi estimatori soprattutto nei Paesi del centro e del nord-est dell’Europa, dove se ne fa una salsa fredda. Spontanea lungo corsi d’acqua e in luoghi ombrosi, forma una rosetta di grandi foglie ruvide, verde intenso, che divelta scopre la radice bianca, cilindrica, lunga anche 35 cm. Per la facilità con cui si propaga, è considerata un’infestante. Caduto nell’oblio con la crisi della civiltà rurale, il cren è stato di recente riscoperto in erboristeria e in cucina. Come il rafano (Raphanus raphanistrum), con il quale è spesso confuso, cresce bene in terreni profondi e freschi, con pH tra 5,5 e 7. In primavera si interrano frazioni di rizoma con unadue gemme, a 30 cm l’una dall’altra, in file distanti 40-50 cm. La raccolta delle radici, che si ingrossano dopo il primo anno, inizia a settembre. Curiosità: cren non è parola veneta o tedesca, ma viene dal russo “kren-cren-crenson”, termine che in Russia identifica la pianta. Ancor più curioso il fatto che in Basilicata abbia una presenza speciale in cucina, che non si trova nelle regioni vicine. A Potenza e provincia, è detto tartufo dei poveri. In questa foto: una pianta di barbaforte o cren (Armoracia rusticana), appena estratta dal terreno; a essere utilizzata, cruda, sotto forma di salsa (3), oppure cotta, è la radice carnosa (2, la preparazione dopo la raccolta). 1. Le grandi foglie. g ardenia 107 ricette per creare la stessa atmosfera Per palati coraggiosi La radice fresca grattugiata assieme a pangrattato, aromi, aceto o zucchero diventa una salsa acuta e fortemente balsamica, che in passato era presente nelle cucine contadine del Nord, venete e friulane, per accompagnare carni e pesce affumicato. Dalla tradizione della Basilicata viene invece la frittata di Carnevale con uova, pecorino, prezzemolo, peperoncino. A Potenza, la radice si grattugia sulla pasta già condita con il ragù, in aggiunta al formaggio. Anche le foglie del cren sono commestibili: in primavera possono dare alle insalate uno sprint del tutto insolito. Alcuni giovani chef sono affascinati dalle possibilità del cren: ecco quattro idee messe a punto con lo chef Carlo del Ristorante 900 all’Isola, Casali Isola Augusta 4, Palazzolo dello Stella (Udine), tel. 0431 586283, www.novecentoall’isola.it Insalatina mista con cren grattugiato ● lattughino ● cicorino valerianella ● radicchio ● cren ● olio extravergine d’oliva ● aceto ● sale Le foglie dolci e tenere della lattuga, quelle amare della cicoria o del radicchio rosso, quelle grasse della valerianella e quelle di molte altre insalate, stanno benissimo con il cren. Mondatele, lavatele e, al momento di servire, grattugiate la radice dosandola a piacere, mescolate e condite. ● Speck con cren grattugiato ● 300 g di speck ● cren L’incontro del cren con i salumi è un classico. Tra tutti quello con lo speck, affumicato prosciutto del Tirolo e dell’Alto Adige, ma eccellente anche quello con il prosciutto cotto nostrano e il cosiddetto prosciutto di Praga. Pulite la radice come una carota e con una grattugia a buchi non troppo piccoli, a mano o elettrica, riducete il cren a scagliette. Distribuitele sulle fette e servite. 108 gard e n ia Cotechino con patate e cren 1 cotechino ● 6 patate ● cren Fate cuocere il cotechino per due o tre ore a fiamma dolcissima, avvolgendolo in un panno in modo che, se durante la cottura dovesse bucarsi, la pasta non fuoriesca dal budello. Lessate le patate, sbucciatele, tagliatele a fette e servitele assieme al cotechino accompagnando il tutto con il cren grattugiato al momento, da dosare a seconda dei gusti. ● Frittatine ardenti 4 uova ● 4 cucchiai di grana grattugiato ● 3 grosse patate ● 2 cucchiai di cren grattugiato ● prezzemolo tritato ● sale ● olio Sbucciate le patate e grattugiatele in maniera grossolana. Fatele rosolare in poco olio mescolando per una decina di minuti. Sbattete le uova con formaggio e prezzemolo, salate, unite alle patate, aggiungete il cren e mescolate. Versate negli stampini e infornate a 220 °C per 10 minuti. Servite caldo o freddo. ●