John Lennon (1940-1990): i Beatles.

di Stefano Rossi
OGGI NON SI PARLA DI MUSICA
_BIS di Stefano Rossi_
Il mese scorso non ho parlato di
musica in questo editoriale. E anche
questo mese si parla di altro. Il
numero di novembre è stato
completato proprio a cavallo delle
elezioni presidenziali americane e
ora non possiamo non parlarne per
fare un parallelo con l'Italia. Ma
cercando di non scadere nel
nazional-popolare.La scelta di
Barack Obama da parte degli
elettori americani, dicono in molti, è
indice di maturità democratica.
S o n o d ' a c c o rd o, m a n o n
dimentichiamo che gran parte della
campagna elettorale a favore del
candidato democratico l'ha fatta
George W. Bush spingendo, con
scelte azzardate e incapaci di
vedere al di là del proprio naso, gli
elettori verso l'avversario di McCain.
Il grande passo avanti del popolo
americano sta nel fatto di aver
ripudiato quasi in blocco le scelte di
un'amministrazione che ha portato
gli Usa a due guerre conclamate, al
disastro economico-finanziario e a
un pauroso crollo della stima
mondiale. Quando all'inizio delle
primarie i Democratici americani
resero note le candidature di Barack
Obama e Hillary Clinton pensai:
sono entrambi “impresentabili” per
la media dei cittadini americani per
la carica di Presidente. Il primo
perché è di colore, la seconda
perché è una donna. I fatti mi hanno
smentito. Succedesse anche in
Italia! Facciamo il parallelo: Obama
ha 47 anni; Silvio Berlusconi (anche
se biologicamente ne ha meno... :-D
) 72 e, se vogliamo, Giorgio
N ap o l i t a n o 8 3 . A l d i l à
dell'abbronzatura che il nostro
presidente del consiglio invidia a
Obama, quest'ultimo non è solo
primo presidente di colore degli
U s a , m a a n c h e i l p ri m o
afroamericano, oltretutto di
seconda generazione, essendo la
madre americana e il padre keniota.
È come se in Italia salisse al governo
un presidente figlio di un
extracomunitario e di un'italiana. A
me e al 99.9% di chi legge andrebbe
benissimo (se ne avesse merito,
naturalmente) ma ad altri...?
Fermiamoci qui, per carità. Con un
augurio a Barack Obama: risollevare
la stima che l'intero pianeta ha
degli Usa. Ma non con le parole, con
i fatti.
LA REDAZIONE DI SOUND
AND VISION AUGURA A
TUTTI BUON NATALE E
FELICE ANNO NUOVO!
SEE U IN 2009 ...
N
O
ine
z
I
S
aga
I
m
V
D
003
2
.
9
N
0
A 2008 03 del 3. Pensavalle
D
N - Dicemdb.reG. N° 8/tore: Daniele
U
SO - N° 58Bassano o Rossi - Eidtzi Studio (iVllaR) e (VI)
5
Van
iudic
fan
a Bl
b.
AnnoAut. Tri sabile: StCeover : Anadnroeva Officineo (VI) - A.I)L-oMGrCury (VI)
on
as
Lag
i (V
a
br
sp
oC
DJD
- L.
Mar
re ReGrafica diver: Osvald becchi (VIs) gow) - G.hoto by Am
o
t
t
P
a
e
o
l
R
C
G
)
(
Dire
n
a
V
Ico I) - Ilari Battista artor (T
ssi (V I) - A.
- L. S
: S. R.oNicolli (VDjDax (VI)
e
n
o
i
z
Redania (VI) - BFedin aka
Du
D.
SAD XMAS 2008
di DjD
Dicono che il sistema bancario in Italia è solido, mentono, in realtà è in crisi. Dicono che l’Italia non è in
recessione mentono, l’Italia è già in recessione pesante. Quando dicono che siamo a crescita economica zero,
mentono siamo già in perdita. Quando dicono che il paese avrebbe subito un calo dei consumi, mentivano lo
stava già subendo da mesi. Quando dicono che il pil nel 2009 sarà del -1% mentono sarà molto più basso ed
andrà molto oltre il 2009. Quando dicono che il paese è in recessione tecnica, nuovo termine coniato per
l’economia italiana, mentono vuol dire che dell’economia italiana non è rimasto più nulla da salvare. E una
voragine il cui buco delle uscite e spaventosamente più grande di quello delle entrate. Quando diranno che
l’economia italiana è in ginocchio mentiranno, vorrà dire che il paese è già fallito. Ormai hanno perso il
controllo della situazione, lo ha perso questo governo e lo aveva perso il precedente. Quando dicono che è la
più grande recessione dal dopoguerra, mentono è il più grande fallimento economico della storia
dell’umanità. Ed il più grande furto di pochi ai danni della popolazione mondiale. Quando dicevano che la
globalizzazione avrebbe ridotto la povertà, mentivano, è aumentata ed i danni si contano di paese in paese.
Una piccola economia senza globalizzazione poteva sopravvivere più facilmente. Tutto questo in nome dei soldi
e di un tenore di vita che le televisioni continuano a cercare di farci mantenere.
Comprate, Comprate, Comprate .... Cu-Cù.
di Marco Discovery
GRUPPI SOTTO L’ALBERO
Dopo un po' di pausa ecco tornare questa rubrica superflua e approssimativa.
Che tenta però di dare spazio alle "next big thing" (termine tanto amato, e
abusato, dagli inglesi, che ne creano 30-35 nuove al giorno) nostrane.
HARRISON ARSON - MYSPACE.COM/HARRISONARSON
Hanno un nome curioso. Ispirato al personaggio interpretato da Kurt Russel che
rappresenta una sorta di anti-eroe dell'era post-moderna in “Grosso guaio a China
Town” di John Carpenter. Pezzi semplici ed immediati dove spuntano vari generi
più che vanno dagli anni '60 agli '80. Nella loro musica troviamo, in dosi variabili:
post-punk, grunge, country and western, metal, The Beatles, The Doors, The
Police, The Clash, David Bowie (nel periodo Ziggy…), Nick Cave, e Frank Zappa. Ma è
nel live che il gruppo da il meglio di se dimostrando delle grandi potenzialità.
The Souls - myspace.com/thesoulsofficial
The Souls - myspace.com/thesoulsofficial - Ascoltandoli non puoi fare altro che
associarli ad un rock (o indie-rock) molto brit, ma il loro più che un demo sembra
una mini-raccolta di singoli. I lori riff sono veloci e taglienti, fin da subito i pezzi
non possono non stamparsi in testa. Fin dai primi concerti dimostrano di avere
ottime potenzialità, a distanza di 6 mesi dal primo concerto la loro attività live è
stata piuttosto intensa, ad oggi hanno un' ottimo show energico e di grande
impatto sonoro.
DOGS IN A FLAT - MYSPACE.COM/DOGSINAFLAT
Rispetto alle mode che stanno spopolando negli ultimi anni, un gruppo davvero
unico nel suo genere. Attingono a piene mani nella migliore tradizione countryrock, e hanno sicuramente imparato molto bene la lezione impartita dai Calexico
dei primi dischi. Il risultato è un sound che cambia spesso e non annoia mai, infatti
il primo lavoro è un bel disco di 13 tracce! Sono le chitarre a richiamare spesso il
sound messicano, mescolato all'uso di due voci (una maschile e una femminile)
creano ad effetto molto particolare, soprattutto quando usate all'unisono
arrivando quasi a crearne una terza, canzoni semplici ed efficaci, arrangiate bene
e ricche di sfumature. Molto, molto curata anche la grafica e la "presentazione"
del cd e del gruppo nel loro space dove sono pubblicati anche diversi video creati
sulle loro canzoni.
di Ilaria Rebecchi
Storia dei miti del Rock
John Lennon (1940-1990): i Beatles.
In una sola frase è conservata
l'essenza del rock contemporaneo,
l'ideologia pacifista, la psichedelica
'60s e '70s, la pop-rock music, lo
sperimentalismo folle, il divismo
sconfinante nel fanatismo, l'arte in
note, il songwriting più completo. La
band più importante del mondo, le cui
canzoni hanno un tale potere da
risultare familiari, pure e memorabili
ancora oggi, a decenni dalla loro uscita,
tracciò un segno indelebile nel
firmamento mondiale della musica,
solcando orizzonti sonori, poetici,
popolari e commerciali fino ad allora
inesplorati, tra innovazione e
semplicità essenziale. Nella Liverpool
del secondo dopoguerra, dal divorzio
dei genitori alla perdita prematura
della madre Julia, alla scuola cittadina
agli skiffle Quarrymen prima band di
John in occasione di un cui concerto
incontrò Paul, ancora minorenni e già
entrambi leaders incontrastati,
dall'amore per il blues e la musica nera
al turning point verso il rock. Questo
l'inizio dell'avventura Beatles, che si
ritrovavano nei primi tempi nella mitica
residenza di John, Mendips, al 251 di
Menlove Avenue, dove nacquero le
prime storiche canzoni della band, il
cui stesso nome venne in mente a
Lennon in sogno, al fianco di George
Harrison alla chitarra e Stuart Sutcliffe
al basso, poi rimpiazzato dallo stesso
Paul McCartney. Poi le immancabili
frangette, le giacche di pelle, gli
stivaletti, gli spettacoli quotidiani al
Cavern Club di Liverpool, il rifiuto della
Decca Records (che dopo due anni e
su suggerimento di Harrison assoldò
gli eterni rivali ipotetici Rolling
Stones), e il primo contratto
discografico per la EMI nel 1962 con un
ep comprendente Love Me Do.
Parallelamente per Lennon questo
anno coincise con il matrimonio con
Cynthia Powell e il seguente con la
nascita del primogenito Julian (da
sempre in rapporto freddo col padre e
molto più attaccato a Paul che gli
dedicò la celeberrima Hey Jude). Dalla
sostituzione di Pete Best con Ringo
Starr alla batteria, al primo posto nelle
hit con “Please, Please Me” (1963) di
immediato successo giovanile per la
facilità fruibile, al primo lp con,
sorprendentemente per l'epoca, ben 8
su 14 brani inediti, dalle apparizioni
televisive, alla cura per l'immagine, la
pettinatura e i vestiti, fino alla vera
beatlesmania. Dal secondo album
“With The Beatles” ('63), ai primi tour
mondiali di stupefacente successo, dal
successo come attore in “A Hard Day's
Night” e scrittore in “In His Own
Write”, ai primi album che videro
Lennon (co-autore con McCartney in
primis, oltre a qualche meravigliosa
perla donataci da Harrison) alle prese
con brani socio-filosofici, al pubblico di
55.000 persone allo Shea Stadium di
New York, fino alla nomina in patria a
Membri dell'Ordine dell'Impero
Britannico da parte della Regina
Elisabetta II, già spesso criticata dal
ribelle John per lo sfarzo della famiglia
reale, al punto di arrivare a dichiarare
durante il concerto natalizio davanti a
Sua Maestà che “I Beatles sono più
famosi di Gesù”. Poi i primi successi
personali dei progetti paralleli di
Lennon nei tre album di musica
elettronica sperimentale. Lo scossone
mediatico mai così enorme che riuscì
persino ad incrementare il commercio
del made in England all'estero per
merito dei Fab Four, proprio in quella
Gran Bretagna considerata fino ad
allora seconda all'America per la
musica leggera e all'Italia per il bel
canto, allora senza rivali. Dal meno
fortunato album “Beatles For Sale” del
1964, alla seconda opera musicalcinematografica “Help!” dell'anno
successivo, al raffinato e stupefacente
“Rubber Soul”, con la svolta
impegnata e meno frivola, sia nella
ricerca lirica che sonora, attraverso
l'uso di strumenti svariati, in primis la
sitar, all'esaltazione a star mondiali
profetiche e generazionali, capaci di
parlare persino di LSD attraverso
motivi facili e complessi al contempo,
penetrando nella coscienza comune,
sollevandola e svelando la realtà
giovanile dell'epoca. Dalle canzoni
immortali quali Norwegian Wood,
Nowhere Man e Michelle, Girl e In My
Life, al successivo album “Revolver”
('66), più articolato e tecnologico, fino
al più importante disco della storia del
rock mondiale: “Sgt. Peppers Lonely
Hearts Club Band” uscito nel 1967, tra
Lucy In The Sky With Diamonds e
Strawberry Fields Forever, tra l'epica e
conclusiva A Day In A Life e la
celeberrima copertina, il tutto a
testimonianza palese che il pop era
ormai da considerarsi arte, musicale,
visiva, ascetica, mediatica, sociale,
amorosa, di denuncia, commercio e
provocazione. Poi, alla fine del 1967
l'uscita di “Magical Mistery Tour” e il
viaggio spirituale nell'India del
Maharashimi Mahesh Yogi, e i
successivo “The Beatles” (meglio
conosciuto come il “White Album”) ed
“Yellow Submarine” del 1969, fino ai
primi dissapori tra la lennoniana Yoko
Ono e il successo calante, l'ultimo
immortale concerto sulla terrazza del
loro quartier generale londinese, la
Apple di Savile Road, ed infine il mitico
album “Abbey Road” (1969), e ancora
“Let It Be”, che inizialmente doveva
chiamarsi “Get Back” e con cui
McCartney annunciò l'abbandono dal
gruppo. Le canzoni dei Beatles sono da
considerarsi patrimonio artistico al
chiamano a vicenda, e Amsterdam, tra
la quasi mezzora di gemiti di Yoko.
Dopo lo sperimentalismo iniziale,
Lennon tornò sul palco con la Plastic
Ono Band, con Yoko, Eric Clapton alla
chitarra, Klaus Voormann al basso e
Alan White alla batteria. E' il momento
i n c u i L e n n o n re s t i t u i s c e
improvvisamente il titolo di baronetto
alla Regina per sposare la causa antimilitarista, sancito dal brano War Is
Over!(If You Want It). Nel 1970 scala le
classifiche con Instant Karma (We All
Shine On) inno para-buddhista
registrato con Harrison, e replica
all'annuncio dello scioglimento dei
Beatles da parte di McCartney con il
primo vero album da solista “John
Lennon/Plastic Ono Band”, tra testi
diretti e disagio doloroso, inquietudine,
psicanalisi di coppia, l'epitaffio della
scomparsa madre Julia, la ballata
amorosa Love e l'indole verso il più
feroce socialismo pacifista. Ecco
nascere Working Class Hero e Power
To The People, che ben presto divenne
l'inno corale dei manifestanti
americani contro la guerra in Vietnam,
pari di composizioni sinfoniche di
secoli fa, per l'evoluzione artistica dal
rock'n'roll al pop-rock, ad oggi il più
vasto genere musicale su scala
mondiale, per la soave leggerezza
abbinata al magnetismo psichedelico
ed incessante di ritmi orecchiabili ma
complessi e testi di straordinaria
efficacia, o per potenza poetica o per
facilità penetrante. John Lennon regalò
perle di misticismo ed impegno socioculturale ai suoi Fab Four. Persino
chiusa la meravigliosa avventura con i
Beatles, alle prese con molteplici
incarnazioni musicali, dall'avanguardia
dei Plastic Ono Band al pop d'autore
degli ultimi album. Palese il continuo
confronto tra Lennon e McCartney in
quanto a genialità lirica e musicale,
che però ha visto trionfare il primo per
le innumerevoli perle quali Imagine,
Woman e Jealous Guy. Nei progetti
solisti John però non fu mai realmente
d e t e rm i n at o e c o n t i nu at ivo,
discontinuo anche nella turbolenta
vita privata al fianco della compagna
Yoko Ono. Un amore nato in una
galleria d'arte londinese nel 1966, e
che vide Yoko spesso manovratrice del
futuro marito John, e per alcuni
persino considerata la reale
responsabile della fine della band di
Liverpool. I Beatles si separarono
ufficialmente nel 1970, ma Lennon, in
coppia con la compagna già dal 1968,
negli anni precedenti si propose con
“Unfinished Music, No.1: Two Virgins”,
rumoroso e conversato, nella cui
copertina celeberrima erano entrambi
scandalosamente raffigurati nudi, e già
allora John era detto passare tutto il
p ro p ri o t e m p o c o n l ' a m at a
screditando così la sua immagine di
Beatle. Sposati nel '69 a Gibilterra, per
la luna di miele si destreggiarono in
performance pacifiste, i Bed In For
Peace, interviste collettive sotto le
lenzuola all'Hilton Hotel di
Amsterdam. durante una di queste
sessioni nacque uno dei più grandi inni
pacifisti, Give Peace A Chance. Poi
“Unfinished Music, No. 2: Life With The
Lions” e “The Wedding Album”, il
primo bizzarro tra chitarra elettrica e
vocalizzi urlati, il secondo tra John e
Yoko in cui per 22 minuti i due si
e poi God (in cui rinnega Dio e
Buddha, Presley, Dylan e persino i
Beatles). Dopo essersi trasferito a
New York, nel 1971 pubblica “Imagine”,
forte della ballata utopistica
omonima, testamento immortale
spirituale e sognante dell'artista, della
commovente Oh My Love, e del blues
forte di I Don't Wanna Be A Soldier
Mana. Due anni dopo la Plastic Ono
Band si esibì con Frank Zappa e
successivamente uscì “Sometime In
New York City”, album femminista e
pacifista forte di collaborazioni con
Eric Clapton, Geroge Harrison, Billy
Preston e Jim Gordon, e lo stesso
Natale fu pubblicato il singolo Happy
Xmas (War Is Over). “Mind Games”
svelò la crisi tra John e Yoko, che durò
ben 8 mesi di separazione nei quali
Lennon cadde nel vortice di alcolici,
sesso facile e droghe. Nel 174 pubblicò
il bellissimo “Walls And Bridges”, alla
cui realizzazione collaborò anche
l'amico Elton John, e la seguente
apparizione in pubblico (l'ultima
dell'artista) proprio in coppia con Elton
al Medison Square Garden di NY. Nel
'75 torna a vivere con Yoko Ono ed
esce “Rock'n'Roll”, raccolta di vecchi
successi per un ritorno alle radici di
Lennon. Lennon poi collaborerà con
David Bowie scrivendo l'hit Fame, e
dopo 5 anni di silenzio con la ritrovata
Yoko e il neonato Sean, torna in studio
per la registrazione di “Double
Fantasy”, album di successi ritrovati
grazie alle ballate struggenti Woman e
Just Like Starting Over. Poi la tragedia:
John Lennon viene assassinato la sera
dell'8 Dicembre 1980 davanti al Dakota
Buiding per mano di un giovane fan
squilibrato, Mark Chapman. La
leggenda di Lennon rimane viva però
in ogni sua opera di indiscussa
meraviglia, tra elevazione e paura per
quella stessa fama che tanto lo elevò il
venti anni di carriera quanto si
trasformò in fanatismo viscerale ed
infausto, fino alla morte. Da allora,
vittima illustre del rock, Lennon fu
vittima anche di speculazioni
discografiche che videro coinvolta in
primis proprio la stessa Yoko, che volle
gestire il patrimonio dell'ex Beatle
celebrandone vita e miracoli musicali
anche dopo al sua scomparsa. Ma
questa è un'altra storia. John Lennon
fu il sogno di intere generazioni, la
potenza del rock, la materia sottile ed
impalpabile delle parole, l'armonia
coerente dell'amore, la follia, la
gioventù spensierata evoluta in
appassionata ricerca e
sperimentalismo azzardato, gli ideali
più puri, le nobili cause, gli
ineguagliabili Fab Four, la potenza della
musica. John Lennon e i Beatles
furono, sono e saranno tutto questo e
molto altro ancora. Musica.
JOHN LENNON
“PLASTIC ONO
BAND”
Apple/Emi 1970
1970. John Lennon, quattro accordi, un paio
di amici e tanto dolore da raccontare. Con
gli occhi velati dalle lacrime causate dalla
sofferenza interna, John ci racconta il suo
mondo. Un mondo freddo, superficiale,
dannatamente patetico, in cui “God is a
concept by which we measure our pain”- da
“God”. Lo spettro dell'inutilità esistenziale
di un uomo chino sui propri tormenti si
riflette nell'evocazione del dolore
adolescenziale che appare in quasi tutte le
undici tracce del disco. John è un uomo solo,
al confine tra l'abbandono e la disperazione,
che trova pochi e fugaci attimi di sollievo in
Yoko (che nel frattempo produce il disco
speculare "Yoko Ono -Plastic Ono Band"),
nella quale vede il completamento del suo
animo. John è un sognatore distrutto dalla
sua stessa sensibilità, è un anima peregrina
che, priva di adeguati calzari si scopre a
vagare sui campi arsi dalla desolante
solitudine rinchiusa nelle sue parole. John
Lennon è stato il più grande filosofo del
ventesimo secolo. Nessuno come lui ha
sviscerato così profondamente la tristezza
del borghese (“keep you doped with religion
and sex and TV and you think you're so
cleaver and classeless and free” da “Workin
Class Hero”), nessuno più di lui ha
smascherato con parole così amaramente
efficaci lo stato di isolamento dell'individuo
che si ostina a definirsi “moderno”. John è
un uomo che dalla sua disperazione trae la
capacità di sussurrarti all'orecchio dolci
parole d'amore (“Love is touch, touch is love,
love is reaching, reaching love, love is asking
to be loved” da “Love”) ma che dalla stessa
disperzione si lascia a volte sopraffare (“I
don't expect you to understand after you
caused so much pain, but then again you're
not the blame, you're just a human, a victim
of the insane” – “Isolation”). La scelta
mirata di pochi accordi di pianoforte, di un
batterista dal tocco grossolano come Ringo
Starr, di elementari linee del basso di Klaus
Voormann e di piccoli ricami di chitarra
adeguatamente saturata hanno in questo
disco (che io ho ribattezzato “The Modern
Gospel according to St. John”) la stessa
funzione di quelle linee volutamente
indecise e quei colori tra il grigio acciaio e
l'azzurro spento che non possano che
incupire l'indifferenza dello sguardo dei tre
uomini girati di schiena in “Le Pont de
l'Europe” di Gustave Caillebotte (1877): nel
quadro in questione il movimento e la
posizione di quei tre uomini, posti a margine
di un contesto così desolante per la natura
umana qual è la rivoluzione industriale, non
ci permettono di vederne l'espressione ma
solo di intuirne la triste indifferenza nello
sguardo. Il movimento e la posizione degli
accordi e delle linee di “God”, “Remember”,
“I Found Out”, “Mother” e “My Mummy is
Dead” assolvono alla stessa funzione:
precipitano l'ascoltatore nell'angoscia del
presente lasciandogli immaginare l'ordine di
grandezza del dolore che governa Lennon
senza vederne perfettamente l'unità di
misura. L'unico momento in cui sembra che
la luce del sole riesca a trapassare le spessa
coltre di nubi che ottenebra il cielo
dell'Autore per rischiararne l'espressione è
in “Hold On”: la massiccia presenza di
accordi maggiori, la melodia meno aspra
rispetto al resto dell'opera ed un testo più
disponibile alla felicità in prospettiva (la
canzone inizia con “Hold on John, John hold
on, it's gonna be alright, you gonna win the
fight” per ripetersi con “Hold on Yoko, Yoko
hold on, it's gonna be alright, you gonna
make the flight”- notare la raffinatezza della
contrapposizione tra il guerriero Lennon che
deve vincere la battaglia e la dolcezza della
farfalla Yoko che spiccherà il volo) lanciano il
germe della speranza anche nello sconforto
cronico di Lennon. Lo stesso Lennon che si
permette un po' di umorismo noir nella
parte finale di God, nella quale, dopo aver
affermato di non credere né in Hitler né in
Jesus o Kennedy, ci racconterà di non
credere nemmeno in Elvis, in Zimmerman,
nei Beatles o in se stesso individualmente
perché “I just believe in me, Yoko and me”.
Questo disco narra della disperazione
usando i giusti colori ad olio per ogni
gradazione del dispiacere. Questo disco
narra del giallo-vergogna, del grigiopessimismo, del bianco-ghiaccio e del neromorte. Questo disco narra della morte nera
dell'anima. Senza satanismi, senza scene di
violenza gratuita, senza sangue in copertina
infonde un senso di decesso spirituale
maggiore di qualsiasi disco degli Slayer. Dato
che nelle sale cinematografiche sta per
uscire “La Passione” di Mel Gibson posso
affermare che questo disco è la “passione”
di John Lennon (la sua “Via Crucis” si ferma
però a 11 stazioni). O meglio: il Vangelo
secondo John.
è nato a Verona il primo centro dedicato esclusivamente alle batterie
qui trovi set completi e personalizzati Ludwig, i modelli Vistalite, Legacy, Centennial
Inoltre accessori, bacchette, hardware, abbigliamento, merchandising, gadgets
tutto rigorosamente Ludwig
è anche libreria musicale
Circonvallazione Oriani 2B/C - 37122 VERONA - Tel 045.9236859 Fax 045.9580082
WWW.FCMUSIC.IT - [email protected] - WWW.MYSPACE.COM/FCMUSICSTORE
S&V CREW (Ila-DjD-George)
exclusive s&v
TOM “DEUS” BARMAN
Copyright Sound & Vision
I dEUS sono una delle band più
eclettiche del panorama indie-rock
europeo, grazie alla ricerca sonora
attuata a partire dal 1994, con album
quali "In A Bar, Under The Sea", "The
Ideal Crash" e "Pocket Revolution", e
canzoni sofisticate come Suds And
Soda, Roses, Instant Street e 7 Days, 7
Weeks. Ho incontrato Tom Barman,
l'affascinante frontman-cantantechitarrista della band, per una
chiaccherata sull'ultimo album,
"Vantage Point". Tom, ci racconti
qualcosa su "Vantage Point", in
particolare riferimento a The Architect
e The Vanishing Of Maria Shneider, due
brani che raccontano storie vere.. The
Vanishing Of Maria Shneider è una
canzone soprattutto romantica. Anni fa
avevo un poster di Maria a casa, e ho
adorato i suoi film, ed è come se lei sia
s e m p re v i s s u t a n e l l a m i a
immaginazione, come simbolo di
eterna bellezza e giovinezza. E' una
riflessione sul passare del tempo,
perché lei, dopo questi successi
cinematografici, è sparita dalle scene.
Parla del potere del cinema, della vita e
dell'amore e dello star-system. Sono
un grande appassionato di cinema e
“Ultimo Tango a Parigi” e “Professione
Reporter” parlano di sessualità e
amore, identità e fama, e credo siano
state queste tematiche ad avvicinarmi
alla figura di Maria. The Architect è
nata così: qualche tempo fa ho
comprato casa ad Anversa e volevo
farci un piccolo studio, così ho iniziato
a d i n t e re s s a rm i a l s e t t o re
dell'architettura e del design fino ad
allora semi-sconosciuto per me. Ho
scoperto Buckeminster Fuller,
architetto del secolo scorso che
inventò le cupole geodetiche. Un uomo
molto affascinante, anche filosofo e
grande oratore, idealista ed intrigante,
che ha ispirato prima di me altri
musicisti, come John Denver e gli Add N
To (X). La voce che si sente nella nostra
canzone The Architect è l'originale,
presa cercando sul web tra le sue
lezioni di architettura. Poi c'è Eternal
Woman.. Un'altra ballata romantica.
Mia madre mi lasciò alcuni dipinti di un
artista molto controverso, Hans
Bellmer. Le sue opere erano scioccanti
per l'epoca in cui uscirono, ovvero gli
anni '50, molto sensuali ed esplicite. In
un suo quadro è raffigurata una donna
il cui seno si unisce con le gambe e
queste ancora al seno. E' una figura
non normale, ma è splendida, e io l'ho
soprannominata the eternal woman,
appunto. Per la musica invece mi sono
ispirato a “Loud Quite Loud”,
documentario sui Pixies, e con me ha
cantato Lies Lorquet, bassista dei
Mintzkov, che ha un'attitudine vocale e
musicale molto simile a quella di Kim
Deal dei Pixies. Le donne sono uno dei
t e m i p ri n c i p a l i d e l l ' a l bu m . .
Assolutamente si! Amore, donne,
sesso, vita. Ci sono canzoni d'amore e
anche canzoni sensuali. Come
Favourite Game che parla di sesso tra
ex innamorati. Non sono né un autore
politico né sociale, mi trovo a mio agio
parlando di sentimenti, emozioni e
pulsioni. Parlo del mio mondo, o di
quello che sento attorno a me, tranne
The Architect che rappresenta una
novità proprio perché narra le vicende
di una persona lontana nel tempo e
nello spazio da me. E che mi dici di
Slow? E' una canzone che ha a che fare
anche con le modalità di reazione delle
persone. Alcuni hanno pazienza e
sanno aspettare. Ammiro chi riesce a
tenersi a distanza da tutto, osservando
e razionalizzando. Io cono l'opposto,
molto nervoso e spesso concentrato
su cose non importanti. Parla anche di
amore, delle parole. E' una delle mia
canzoni preferite. In Slow c'è la
collaborazione con la cantante degli
Knife, Karin Dreijer Andersson.
Avevamo scritto una canzone che
ricordava un po' lo stile di Tricky, e
pensai immediatamente a Karin per
l'esecuzione. Mi ha colpito la sua tipica
freddezza scandinava nel cantare,
molto razionale e precisa. E invece per
quanto riguarda al collaborazione con
Guy Garvey degli Elbow? Ci
conosciamo da un pezzo, al punto che
ci vediamo ogni volta che siamo a
Manchester a suonare. Per la canzone
The Vanishing Of Maria Shneider non
ero soddisfatto del mio cantato; mi
sembrava scarno. La prima persona a
cui ho pensato è stato proprio Guy. Il
problema è stato che questo è
successo ad un giorno dalla data
ultima di registrazione. E lui stava
lavorando con i Massive Attack in
Inghilterra. Miracolosamente ci siamo
riusciti. Le collaborazioni migliori
nascono proprio così, spontanee e con
persone molto interessanti. Sembri
avere un'attitudine molto aperta nei
confronti di altre vocalità. Si perché
quando mi accorgo che la sola mia
voce, o quella di Mauro (Pawlowski),
non soddisfano un brano, mi sembra il
minimo chiamare ad interpretarlo in
aggiunta nostra, altri amici o cantanti
ottimi. La tua ispirazione sembra
arrivare direttamente da ogni forma
d'arte, principalmente dal cinema..
Ogni artista prende l'ispirazione da
qualcosa o qualcuno. Dal cinema
prelevo le idee per i testi, per i titoli, lo
adoro, ho fatto film e videoclip ed è da
sempre stata la mia principale
passione con alla musica. La stessa
cosa vale anche per Mauro, ad esempio,
che oltre ai suoi progetti da solista,
adesso sta scrivendo un libro. Io cerco
di incoraggiare i membri della mia band
a fare esperienze diverse, ovviamente
con come priorità i dEUS. Credo sia
costruttivo, perché al ritorno in casa
ognuno porta inevitabilmente novità,
idee interessanti, esperienze
importanti. Che cos'è tipicamente
belga nella tua musica? L'eclettismo.
Abbiamo le stesse influenze dei
rigorosi inglesi, ma ci rapportiamo
molto diversamente con gli strumenti.
Ci piace l'improvvisazione, che è sia
cosa meravigliosa, sia altamente
rischiosa. L'approccio tipicamente
belga sta proprio nel voler unire
influenze diverse, in assoluta libertà.
Adoro però la serietà anglosassone è
unica. Infatti il nostro produttore è
inglese, determinato, inquadrato e
deciso. Quali erano le canzoni che
ascoltavi da adolescente? Io avevo
gusti molto commerciali da piccolo.
Giocavo a squash e ascoltavo la radio.
Ero appassionato di Duran Duran, Phil
Collins, George Michael. Poi dai 15 anni
mi appassionai alla musica ascoltando
Beatles, Velvet Underground, Leonard
Cohen ad esempio.
dEUS + Ministri @ NewAge - Roncade (Tv)
29 Ottobre '08 di Ilaria Rebecchi
Energia ed eleganza, potenza e pregio, tra
il post-punk più accattivante e l'indie più
puro e ricercato. Ecco la serata che ha visto
esibirsi Ministri e dEUS. A partire dallo
show dei Ministri, band milanese che a
Febbraio tornerà con un nuovo album, forti
di una potenza musicale e di spigolature
taglienti dei testi, più che mai attuali e
concreti. A coronare la performance di
brani quali Diritto Al Tetto e La Piazza, la
potenza vocale del frontman-bassista
Davide: veritiero interprete di una realtà,
quella odierna italiana, che ha
dell'inverosimile e che trova sfogo nella
rabbia passionale delle sonorità by Ministri,
grintose e possenti. Una delle band
italiane migliori nelle performance live, che
riesce a coinvolgere ogni ascoltatore
persino nella proposta inedita di brani che
saranno presenti nel prossimo disco,
perciò ancora sconosciuti, e terribilmente
interessanti. Poi i dEUS, rinomata band
belga che spicca da anni nel panorama
rock europeo e non solo. Tom Barman,
voce e chitarra, Mauro Pawlowski - chitarra
e voce, Klaas Janzoons - tastiere e violino,
Stéphane Misseghers batteria e Alan
Gevaert al basso, si sono guadagnati in
oltre 15 anni di meravigliosa carriera,
l'Olimpo della scena musicale
internazionale grazie a successi quali "In A
Bar, Under The Sea", "The Ideal Crash" e
"Pocket Revolution", e grazie a
quell'eclettica miscela di sonorità ed
influenze riconducibili a Velvet
Underground, Leonard Cohen, Frank Zappa,
Pixies, Sonic Youth e Capitan Beefheart, tra
rock, punk, noise, hard rock, jazz e pop. Ogni
brano dei dEUS, è infatti una miscela di rock
ed arte, in cui cinema e letteratura
imperano incontrastate, e questa è
caratteristica principale anche dell'ultimo
album "Vantage Point", ricercato e
conturbante, a narrare storie d'amori e vite.
Così dalla recente The Architect, che narra
le vicende del celebre architetto belga
Buckeminster Fueller, ideatore delle cupole
geodetiche, e che spopola per quel ritmo
accattivante ed azzeccato e spensierato a
narrare quel testo così particolare, colto e
triste, agli ultimi singoli Slow ed Eternal
Woman, ballata contemporanea, delicata e
soave, perfettamente resa live nella sua
valenza più intimista. Ed ancora la
celeberrima Suds And Soda, il brano più
noto dei dEUS, incalzante ed irresistibile,
Magdalena, Nothing Really Ends,
reinventata qui con un doppio finale a
sorpresa, in una riedizione più lunga e
noise; poi Bad Timing, e la conclusiva
Morticiachair, fiera, appassionata e
sensualmente rock'n'roll. Classe, fascino,
esperienza e virtù: dalla voce rock di
Barman, a quella più malinconica di
Pawlowski, attraverso ritmiche del basso
ed in particolare della batteria grandiosa, e
passando anche per i meravigliosi
momenti di violino e tastiera a rendere il
pacchetto ancor più magico e prezioso. Un
nuovo rinascimento del rock moderno.
di A. Lo Giudice
IL GENIO @ SHINDY CLUB
CARMEN CONSOLI @ NEW AGE
Roncade (TV) - 7 Novembre 2008
Copyright Sound & Vision
Comodo sparare sul Genio! Paiono la
versione “do it yourself” dei Baustelle,
con il risultato che finiscono per
beccarsi anche critiche il cui naturale
obbiettivo sarebbe il gruppo toscano
(ancora difesi dai numeri delle vendite
e dall'apprezzamento della criticaanche se, ripeto, per me “Amen” è un
tre quarti di passo falso). Poi, il
successo raggiunto con una deliziosa
vaccata come “Porno Pop” non ha fatto
altro che stuzzicare la frustrazione di
tre quarti dei critici alternativistoidi in
circolo. A me, invece, “Il Genio” piace,
proprio perché la musica del duo è
pervasa da quell'atmosfera di sfiga da
bar sport che caratterizzava anche il
meraviglioso esordio dei Baustelle
otto anni or sono. Le atmosfere sono
sempre quelle: fine anni '70, primi anni
'80, con il cantante/chitarrista che
sembra uscito da un numero di
“Lando” e la cantante/bassista che
sembra lolita dopo l'elettroshock. E
anche la loro disastrosa performance
allo Shindy pare provenire da altri
tempi, più “post punk”, più legati
all'arte di arrangiarsi. Insomma, era dai
concerti liceali in prato Santa Caterina,
che non sentivo un musicista che,
mentre canta, si interrompe per
segnalare al fonico “basso…basso!”.E,
sicuramente, era da un bel po' che non
vedevo qualcuno sbattere uno
strumento in bocca ad un altro
membro del gruppo mentre sta
suonando (e sì che sono solo in due!).
Vivadio, ci sono ancora gli imprevisti!
Comunque, tra una sfiga e l'altra, sono
emerse perle di pop intelligente e
stralunato- come “Non è possibile” in
cui la cantante, con la sua vocina
acuta, ci spiega come ritenga
inverosimile che l'uomo sia
effettivamente andato sulla luna
(citazione di “Capricorn One”?),
oppure “Gli eroi del kung-fu” col
ritornello che fa “wata-wata-wata….!”.
Siamo dalle parti della
minchionaggine che flirta col Genio,
appunto. D'altronde, gente che decide
di iniziare un concerto coverizzando
quell'agghiacciante porcheria di “Una
giapponese a Roma”, merita il plauso,
quantomeno per la faccia tosta. E,
comunque, preferisco di molto
l'idiozia studiata e ostentata del
Genio, alla (pseudo) intelligenza priva
di ironia di tranciamaroni come “Le
Luci della Centrale Elettrica”- tanto
per citare qualcuno che sembra
piacere a tutti.
Ci si potrebbe chiedere che senso
abbia un tour commemorativo dei
dieci anni dall'uscita del terzo album
di un'artista (il secondo e il quarto
sono i figli della serva?!). E, in effetti,
me lo chiedo! Magari Carmen voleva
solo una scusa per tagliarsi i capelli.
Ben fatto, stella! Coi capelli corti sei
molto più gnocca ! Nel 1998 io ero al
primo anno di università e usciva
“Mediamente Isterica”, se non l'album
più bello di Carmen Consoli (io voto
per “Confusa e Felice”), sicuramente
quello più pesante- epitome delle
sonorità alternative “de noialtri” nello
scorso decennio. E, giustamente, nel
tour commemorativo, la Nostra
Catanese Preferita propone per intero
la scaletta dell'album- in ordine
preciso, questo, però, ha tolto al
concerto il gusto della sorpresa-, da
“Baciami Giuda” all'”Ultima
Preghiera”, passando per quei
capolavori che rispondono al nome di
“Anello Mancante“, “Geisha” e
“Contessa Miseria”. Il concerto rende
molto l'idea di come fossero gli show
della Consoli prima della svolta
acustica: poche parole sul palco e
distorsioni a manetta. L'amore per il
noise (influenza dei conterranei
Uzeda?) della cantantessa non è mai
stato sufficientemente rimarcato
dalla critica- eppure si tratta di un
aspetto importante quanto quello
cantautorale. Venerdì ci ha ricordato
quant'è brava nel far sanguinare e
stridere la chitarra, con la sua isteria
acuta ma controllata (“Mediamente
Isterica”, appunto!), mentre i capelli le
coprono morbidi il volto, per poi
essere scostati tra un accordo e l'altro
(che fimmina!). Soprattutto, durante
l'esecuzione di “Geisha”, melodia
siciliana sovraeccitata a forza di
feedback, il gruppo si lascia andare a
devastanti cavalcate rumoristiche,
mentre Carmen, con le spalle rivolte
al pubblico, quasi strappa le corde
della sua chitarra. Nel bis, ci vengono
proposti, oltre l'inedito “Uomo
Meschino”, un pugno di brani da
“Confusa e Felice”: “Per niente
Stanca”, “Venere” e, ovviamente, la
title track. Ovviamente siamo nel
1998, quindi niente roba da “Stato di
Necessità” in poi. A dirla tutta, ancora
non mi spiego il perché del tour
commemorativo del terzo album
(bisognerebbe chiederlo a lei!), ma
sono incredibilmente contato che
l'abbia fatto. Non fosse altro che, mi
ripeto, con i capelli corti sta moooolto
meglio! E anche lo spinotto della
c h i t a rra at t a c c at o l e d o n a
incredibilmente.
di Ilaria Rebecchi
VISTI DA NOI
SUBSONICA @ NewAge
Roncade, Tv - 12 Novembre 2008
I Subsonica uguale oltre dieci anni di
carriera spumeggiante. Subsonica
uguale polvere da sparo per il pubblico
più vasto. Subsonica uguale sonorità
mix di rock ed elettronica, con sprazzi
dub e quel gusto per la melodia
orecchiabile che rende ogni canzone
facile all'ascolto penetrando con forza
grazie a testi spesso incisivi. E' il caso
di pezzi come Tutti I Miei Sbagli,
probabilmente la migliore opera della
band, come la più recente La
Glaciazione. I Subsonica live
materializzano la sostanza vaporosa
ed elettrica dei loro pezzi grazie ad
un'abilità indiscutibile mista alla
presenza scenica che li rende folli
aizzatori di larghe bande di fan dai 15 ai
40 anni e oltre, dai più abili danzatori ai
più ricercati intenditori di testi. Il
potere della musica del resto è proprio
questo. E così sono stati anche sul
palco del NewAge nella seconda data
consecutiva, ed aggiunta dopo il tutto
esaurito della giorno prima. Boosta
(all'anagrafe Davide Dileo, abile
scrittore, dj e fresco dell'uscita di
"Dogs From V-Gas" l'album con cui
esordisce assieme a Tozzo e Dade dei
Linea77 nel suo progetto parallelo
Caesar Palace, trionfando per
indipendenza rock e celebrazione di
miti quali Velvet Underground, Bowie e
i re del glam rock), Max Casacci (mente
artistica di Casasonica e del Torino
Traffic Free Festival, uno dei festival
estivi – gratuito - più importanti d'Italia,
che unisce arte e musica), Vincio al
basso, Ninja, batterista noto anche per
il side project Ellen Ripley, e il noto
Samuel (Motel Connection), hanno
donato pillole di maestria e rivoluzione
ph. by Ambra
musicale, tra hit arci-note e
reinterpretazioni meritevoli. Eccellente
incipit con Cose Che Non Ho, Aurora
Sogna, Colpo Di Pistola, Liberi Tutti,
Dentro I Miei Vuoti, e L'Ultima Risposta.
Poi un momento di calma apparente a
mitigare la folla con la proposta di Il
Vento, ultimo singolo del recente
album "L'Eclissi", uscito un anno fa, con
ipnotico Samuel alle prese con la
chitarra acustica, non più ballerino né
con l'immancabile doppio-triplo
microfono di compagnia, a dimostrare
l'abilità anche melodica della band.
Dopo un cambio d'abito e qualche
minuto di pausa, l'atmosfera si è
nuovamente riscaldata con Nuova
ph. by Ambra
Ossessione, Il Mio Dj, Discoteca
Labirinto, Piombo, Vita D'Altri. Infine
gran chiusura a sorpresa con la
meravigliosa Tutti I Miei Sbagli.
Potente, ricca, malinconica, veloce e
ricercata. La magia sostanziale della
musica rock che prende forma
lasciando ampi spazi all'elettronica più
r i c e r c a t a e p e n e t ra n t e, e
materializzandosi in emisferi ancora
poco svelati, in un'Italia in cui i
Subsonica hanno realmente inventato
un genere, ancora non esplorato, e del
quale sono ancora i leader
incontrastati. Ottimi, da vedere e
rivedere il più possibile, tra danze e
testi da ascoltare.
di Dj D
di Giorgio Mari
OASIS
Dig Out Your Soul
Casa discografica : BigBrother
Web: www.oasisnet.com
LOS CAMPESINOS
We Are Beautiful, We Are Doomed
Casa discografica : Wichita /Coop
Web: www.loscampesinos.com
Domanda: ma i Los Campesinos hanno una famiglia? No perché riesce difficile spiegare tutta questa
prolificità compositiva se non con un'assenza di vita privata. Scherzi a parte, a meno di un anno dal debutto e
a due dalla formazione della band trovarsi subito servita la seconda portata (e si parla di portate sgamate)
potrebbe risultare indigesto anche ai musicofili più agguerriti; e un po' di effetto rebound in effetti c'è: un bel
disco, in puro stile Los Campesinos, orecchiabile, intelligente e spiazzante nel suo essere anti-cool ad ogni
costo. In sostanza: l'altra faccia di "Hold On Now, Youngster", nulla più nulla meno. Non ci rivoluzioneranno il
2009 ma ci faranno divertire: garantito.
LITTLE JOY
Little Joy
Casa discografica : RoughTrade
Web: www.myspace.com/littlejoymusic
Se non vi aspettate che l'album assomigli ai lavori dei The Strokes allora sicuramente questo omonimo
esordio vi piacerà. O meglio, prestando attenzione si sente che alle spalle c'è il sound di New York, con
l'innesto di alcuni elementi tipici di musica portoghese, con Rodrigo e Binki (compagna di Moretti) che si
alternano alla voce. Apprezziamo il coraggio (alla George Harrison) di rimettersi in gioco di Moretti. Come va
ascoltato con attenzione lo splendido singolo Keep Me In Mind dove sia Fab che Rodrigo Amarante dei Los
Hermanos e Binki Shapiro si esprimono al meglio. Questi hanno contribuito all'arrangiamento dei pezzi che
Fabrizio ha scritto in questi anni.
Ho lasciato che tutti ne parlassero, nel bene e nel male, adesso è arrivato il momento di
dire cosa ne penso. Si, questo è un buon disco, forse il migliore che abbiano mai fatto. Per
quanto mi riguarda si sono salvati in corner, perché ormai la loro musica aveva bisogno di
un guizzo. Come per tanti gruppi meno noti anche per gli Oasis vale la regola del “ o si
amano o si odiano”, oppure si fa come ho sempre fatto io, si ascoltano solo le cose che
piacciono e si gettano alle ortiche tutte le stronzate che scrivono sempre su di loro e
ovviamente le canzoni meno interessanti. Questo album però è più diretto non ha quel
sottofondo pomposo e permanente tipico dei loro precedenti dischi. Le canzoni suonano
come se avessero un tocco particolare di leggerezza e quindi non si può restare
indifferenti di fronte a questo improvviso cambio di tendenza dei due fratelli di
Manchester. Le canzoni che ben sintetizzano questo cambio di rotta sono la lennoniana
I'm Outta Time e la blueseggiante High Horse Lady. Perché sarebbe stato molto facile
infarcirle con mille chitarre e orchestre varie, invece suonano sobrie e accontentano i
padiglioni auricolari degli ascoltatori più esigenti. Anche gli altri pezzi quelli ad esempio
con una matrice più psichedelica come Falling Down sono un buon esempio di come
siano riusciti a raggiungere un buon risultato con meno strumenti, meno arroganza e più
contenuti. Ma gli Oasis sanno anche sorprendere ed ecco che la splendida To Be Where
There's Life rappresenta l'apice del tipico suono British. Inizia con il sitar e già dal giro del
basso si capisce che siamo in vena di citazioni. E già, perché questa canzone ha una
buona somiglianza con uno dei pezzi più rari degli anni sessanta, Mathar, dei The Dave
Pike Set. La somiglianza non disturba affatto e può passare a pieni voti. Ascoltando il
disco posso affermare che ci sono almeno altri tre potenziali singoli all'interno di Dig Out
Your Soul, perciò regalatelo pure a natale a patto che i vostri amici siano tutti con i capelli
a caschetto e la camicia botton down.
di Dj D
di Ilaria Rebecchi
THE CURE
4:13 Dream
Casa discografica : Geffen
Web: www.thecure.com
JAY REATARD
Matador Singles '08
Casa discografica : Matador
Web: www.myspace.com/jayreatard
Dopo anni a pubblicare vinili e a fare intasare il sito della Matador per le troppe richieste di quest'ultimi,
questo garage rocker, Jay Reatard di Memphis, Tennessee, pubblica, grazie a Dio, il tanto atteso da parte degli
invasati di rarità album d'esordio. L'hype attorno a lui è tanta, ma il talento è tutt'altra cosa! Il disco suggerisce
l'abilità di Reatard di sfoderare un pop-punk molto d'impatto, una certa efficacia con le dinamiche e un
decente senso per le melodie. Ci ricorda i primi Green day che non è male, ma neanche nulla di brillante.
"Singles" ha volte ha un suono grossolano ma a volte un po' zanzaroso ma potrebbe far divertire ballandoci a
ritmo ad una festa molto underground.
EUGENE MCGUINNESS
Eugene McGuinness
Casa discografica : Domino Records
Web: www.dominorecordco.com
Arriva il primo self-titled album del cantautore originario di Liverpool... Perchè ascoltarlo? Perchè canta di
cose che accomunano un po' tutti: il tempo, il procrastinare, i vampiri... quindi toni molto personali ispirati
dalle sue esperienze di vita ma pieni di verve gioiosa e di imprevedibilità. Il tutto condito da pop melodico
fatto di piano, chitarre, percussioni un po' frenetiche, ed elettronica il tutto coeso dalla sua voce calda. Dal
brano post-punk Fonz alle confezioni più pop - Rings Around Rosa a Those Black And White Movies, di una
bellezza anni '30 disarmante, l'album si districa tra stanze romantiche e scenari cinematici. Un disco che
trascende il suo tempo!
"4:13 Dream" è il tredicesimo album in studio di una delle band regine del rock mondiale, The
Cure, che rispolverano le passate virtù mai abbandonate, avvicinando con maturità sofferta
ed indipendenza sonora, i più alti valori rock consolidati qui nel minor uso delle tastiere a
favore di chitarre più virtuose ed impegnate, in melodie pop ravvivate e malinconiche come è
inconfondibile stile della band. Dopo l'aggressività del precedente "The Cure", in “4:13
Dream” non ci sono eccessi sonori, ma meraviglie oniriche, naturalezza vibrante, ballate
romantiche, inni spensierati e compattezza artistica. Del resto, già dal primo brano
dell'album, la splendida Underneath The Stars risulta evidente coma la band di Robert Smith
si sia riavvicinata a quel marchio di fabbrica targato The Cure che ne ha fatto la fortuna e la
storia, un po' alla Pictures Of You, tra ritmiche incalzanti e feedback armoniosi, per una
canzone di assoluto valore lirico e musicale insieme. Perfetta. Poi si prosegue con il tributo al
passato mai domo della band, con le note di The Reasons Why, scanzonata, del singolo The
Only One, leggera, Sirensong, distorta, raffinata e rarefatta, Freakshow, dolce, alla Lovecats.
C'è poi The Real Snow White, cavernosa ed intimista e The Hungry Ghost, ammaliante e
grandiosa tra chitarre continue e magia musicale. Poi la splendida Switch che rievoca le
sonorità già ben note di Disintegration per rielaborare il tutto e donare una stoffa più grezza,
rude, vigorosa e rock, il singolo Sleep When I'm Dead, ottima, l'urlata e appassionata The
Scream, che trova nel testo l'essenza stessa della vocalità qui assunta da Smith, ed, in
chiusura la dark, magica, tetra e sofferta It's Over. Un album esaltante, d'atmosfere
cinematografiche seppur tradizionalista persino nei momenti più rock e sperimentali,
onirico, oscuro, malinconico, amorevole. Il sogno musicale divenuto realtà, di nuovo, grazie ai
Cure. Cura per le anime sofferenti.
l'oltreoceano indie, ma che si distingue,
di Ilaria Rebecchi
appunto per integrità reale e tangibile. I
State a sentire ... ritmi serrati di ogni canzone vedono
E.Drunks
“Con Tutto L'Amore Del Mondo"
2008- Jestrai - Genere: indie-rock
voto: 7.5
Dieci canzoni finemente cesellate per
dipingere la semplicità tagliente
musicale abbinata a liriche smarrite,
malinconiche, poetiche, sofferte ed
intimiste. Tutto questo è "Con Tutto
L'Amore Del Mondo", album d'esordio
dei vicentini E.Drunks, band che esce
dal mucchio di suoni spesso troppo
somiglianti tra loro, con una fatica
discografica pura, acida, distorta e
fiera nella sua chitarra. Una band che
non segue il filone brit-pop-rock, né
come assoluta protagonista la chitarra,
così veritiera e perfetto veicolo di ogni
graffiante testo, a cavallo tra il postpunk e il grunge anni'90 e il pop più
sintetico '80s, in un prodotto che trova
nella registrazione essenziale, poco
pretenziosa, il proprio punto di forza a
favore dell'intensità emotiva crescente
e dello smarrimento così ben
delineato. Splendida Nuda, il cui testo è
stato scritto da Chiara Penzo,
esemplare nella realtà sensuale e pura
del testo riproposto perfettamente in
musica, e ancora l'ipnosi dei
sintetizzatori di Quartino, o la rabbia
punk di Alla Gola. Supermario,
musicalmente originale per gli effettivideogioco, e ancora Rana, arricchita
persino dagli archi qui più che mai
azzeccati, ad impreziosire l'ennesimo
brano by E.Drunks, di assoluto rilievo
lirico oltre che sonoro, palesato anche
attraverso una vocalità rude e non
melodica, a delineare perfettamente
ogni singola parola pronunciata, ed ad
infarcire il significato intrinseco ed
alienante del testo.
Geniale
predominio testuale e significativo
appeal sonoro. Vivamente consigliato!
Arsenico
"Esistono Distanze”
Metatron Records
Genere: punk-hc - voto: 7
Arsenico: post-punk giovanile,
freschezza, realismo, riscatto
giovanile, dolore rabbioso e positivo,
velocità. Ecco la band torinese, fresca
dell'uscita dell'album "Esistono
D i s t a n z e ” , u n c o n d e n s at o
spumeggiante di tutto questo, forte
della collaborazione con Massimiliano
Bellarosa, con Marco Calliari per il
mixaggio, e George Marino per il
mastering allo Sterling Sound di New
York. Le tematiche care al quartetto
grintoso si sviluppano in una miscela
sonora che riesce ad amalgamare la
fruibilità pop all'incisività hardcore, ai
messaggi punk con qualche sprazzo
metal. Belle le due cover presentate,
ovvero una più punk Fegato
Spappolato, di Vasco Rossi, e Ti Ho
Visto In Piazza, pezzo storico dei
Truzzi Brothers. Tutto l'album riflette
sulle distanze, fisiche o mentali, tra
persone, cose o con sé stessi, in
un'esperienza musicale che prende
forma nel punk e nella ricerca
melodica tipicamente italiana. Da E' Il
Mondo Vero? dai cori facili, al singolo
Distanti, scattante e ritmata,
passando per Raccontare E Ridere,
innovativa, ritmata e piena di colpi di
scena, Nasce Assurda, intensa nella
vocalità continua, e, in chiusura, la
meravigliosa Sudore Brilla, un brano
che si distacca amabilmente dagli
altri, donando la sfaccettatura più
melodica della band, tra ipnosi
sonora, testo intimista, e climax
continuo di atmosfere impalpabili. Gli
Arsenico si dimostrano abili nel
rimaneggiare influenze
apparentemente differenti tra loro.
Bei testi, buona scarica emozionale,
intensi ritmi.
A Change Is Gonna Come
Quarantacinque anni fa, nel 1963, Sam
Cooke, uno dei più grandi cantanti della
storia americana, portava in cima alle
classifiche di vendita e in tutte le radio
americane una canzone, scritta da lui
stesso, dal titolo "A change is gonna
come". Ci sarà un cambiamento,
qualcosa cambierà, si potrebbe tradurre.
Sam Cooke era nero, ma cantava anche
per i bianchi, dicendo loro che con quel
verbo al tempo futuro
(quell'americanissimo "gonna") un
cambiamento sarebbe arrivato, prima o
poi, a dispetto di tutto. La canzone,
nacque dopo l'ascolto delle domande
universali, ma altrettanto urgenti e
pressanti della "Blowin' in the wind" di
Bob Dylan: "...How many years can
some people exist, before the're allowed
to be free?...", "...Per quanti anni
potranno esistere, prima che possano
essere liberi?...". Sam Cooke decide di
rispondere, a suo modo, da nero, a quelle
domande, fatte da un bianco: scrive,
canta e incide la canzone nel dicembre
del 1963, ma la sua casa discografica la
tiene da parte a causa del suo esplicito
messaggio politico. Nel dicembre 1964,
Sam Cooke muore, e la Rca decide di
pubblicarla: il brano diventa uno degli
inni del movimento per i diritti civili degli
anni '60 in America. La canzone parla di
qualcuno "nato in riva al fiume, un una
piccola tenda", e che sospira a se stesso
che "è passato molto tempo", ma sa
"che ci sarà un cambiamento". Fin qui
l'arte, la poesia, che in quegli anni si
combinavano così bene con i sogni, le
promesse e le speranze infrante. Il
sogno, quello evocato da Martin Luther
King nella grande marcia di Washington,
DC, è sempre risuonato come un grande
racconto mitologico raccontato a quelli
che ci volevano credere. A quelli che
credevano davvero che un giorno quel
sogno potesse realizzarsi, ma che si
sono ritrovati "ancora più in ginocchio",
per dirla con Sam Cooke. Sono passati
quarantacinque anni, e più di due secoli,
di storia americana fondata sì sul sogno
dell'uguaglianza, delle uguali
opportunità, della ricerca della felicità e
del benessere per tutti, di una terra da
pensare e fondare da zero; ma fondata
anche sul genocidio degli indiani nativi,
sulla Guerra civile, sulle leggi razziali,
s u l l ' e go i s m o e l ' a f fa ri s m o,
sull'esclusione sociale. Ora, il mondo
intero è davanti alla Storia in persona.
Barack Obama, il senatore dell'Illinois,
nero, l'unico nero nel senato americano,
nato da padre kenyano e madre del
Kansas, diventa il 44esimo presidente
degli Stati Uniti d'America: "A change
has come", dice Obama nel suo primo
discorso da presidente. Il cambiamento
è arrivato, quel cambiamento di cui
cantava Sam Cooke è arrivato. La Storia
ci è passata davanti per tanto, troppo
tempo sotto forma di una bandiera a
stelle e strisce diventata lugubre negli
ultimi otto anni. Per un giorno, o forse
qualcosa in più, l'umanità conta di
vedere sotto una nuova, buona stella
quel sogno, quel cambiamento, quella
promessa, sotto una bandiera a stelle e
strisce che prova a togliersi di dosso
crimini, errori e ingiustizie per mano del
nuovo presidente degli Stati Uniti
d'America.
Venerdì 5 King P
Domenica 7 Ali (Black Music) h 18/21
Venerdì 12 Dj Esh (electro)
O!
SENS
SICA HA UN
U
M
A
DOVE
L
di Dj D
Venerdì 19 Dj Esh (electro)
Venerdì 24 Dj Frankie (funk/SouL)
Venerdì 26 King P
PRIME COLAZIONI - APERITIVI - STUZZICHINI - SANGRIA - BIRRA ARTIGIANALE - COCKTAILS
VIA BARBIERI 25 - BASSANO DEL GRAPPA (VI)
di Dj D
11TH BOWIE BASH
Parlare del Bowie Bash, oramai alla sua
undicesima edizione, risulta difficile. In
questi anni facendo un veloce conto
sono passati in quel di Bassano del
Grappa circa 8000 persone, tra fans e
simpatizzanti. In nome di Ziggy, in
nome del Duca Bianco o del Dandy si
sono dati appuntamento qui per
passare una serata dove il
divertimento unito all’ammirazione
incondizionata verso questo artista,
così importante per la storia del rock, è
servito da collante ed ha creato oltre al
consueto scenario eclettico anche il
motivo per stringere nuove amicizie.
Per quanto riguarda la parte “artistica”
dei programmi proposti in questi undici
anni, c’è stato l’imbarazzo della scelta:
concerti ai quali hanno partecipato :
Bluvertigo, ex Frigidaire Tango, Super
Sexy Boys, Mastica, e l’oramai
intramontabile Piol con i suoi acoustic
set e Jazz Jam Session, oltre ... mostre
di dischi, mostre di fotografie d’autore
come quella di Philippe Auliac, fino alla
presentazione del libro “Passenger”
edito da Sound & Vision Edizioni e
dedicato ad uno dei periodi più
interessanti ma allo stesso momento
più oscuri della carriera di David
Bowie : Thin White Duke. Dall’8
Gennaio saranno tre i locali che
ospiteranno eventi differenti: il
Rockaffè di Castelcucco (TV) dove
nella prima serata verrà proposto il
set acustico di Piol e si potrà
mangiare la ZiggyCake e bere il
cocktail “SpaceOddity” ideato
appositamente più il consueto Dj Set.
Il 9 Gennaio presso il Cacao America
Bar di Crespano del Grappa (TV)
sempre Piol ma questa volta in una
session tutta proposta al pianoforte,
proiezione video di molte rarità e
DjSet. Potrete inoltre vedervi la
mostra delle foto periodo Thin White
Duke tratte dal libro Passenger che
verrà inaugurata il 12 Dicembre. Il 10
Gennaio il party “Let’s Glam” di
chiusura allo Shindy Club, dove oltre
Piol, che ci sorprenderà con una
performance a sorpresa, ci sarà una
un ospite speciale! La cosa che unirà
q u e s t i t re eve n t i s a r à l a
c o l l ab o ra z i o n e d e l s i t o
www.velvetgoldmine.it che riunisce
tutti i fans di tutta Italia e che tramite
un sondaggio on line sceglierà quali
brani il buon Piol (www.piol.org) dovrà
eseguire durante le sue performaces.
Inoltre durante il party allo Shindy ci
sarà una truccatrice che potrà crearvi
il look più glam e spaziale possibile!
Noi vi abbiamo dato gli strumenti per
farvi divertire ve lo abbiamo detto,
adesso sta a voi organizzarvi per
tempo e vivervi senza freni inibitori
anche quest’anno il nuovo Bowie
Bash! Love on ya XXX
PASSENGER
THIN WHITE DUKE PICTURES EXHIBITION
VENERDI’ 12 DICEMBRE
CACAO
AMERICAN & WINE BAR
VIA ROMA 7 CRESPANO DEL GRAPPA (TV)
VENERDI' 5 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC
SAB 6 DIC DJ ORIGAMI NU JAZZ
DOMENICA 7 DIC FESTA DEL MANDORLATO DJ OMAR R. DEEP-GROOVE
VENERDI' 12 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC
SABATO 13 DIC OMAR R.DJ DEEP-GROOOVE
VEN 19 DIC OMAR R. DJ DEEP-GROOVE
SABATO 20 RICKY SIXCHIC HOUSE-OLD SCHOOL
MERCOLEDI' 24 DIC TOP VIGILIA DJ CONF+OMAR R.DEEP HOUSE
VENERDI' 26 DIC ORIGAMI DJ NU-JAZZ
SAB 27 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC
Ven5 - Dj Set Memory Lost Project “La notte dei pipistrelli”
Sab 6 - Jazz Aperitivo M. Baldassarre (Sax) & Rossato (Chitarra)
Ven 12 - Concerto Jazz “PianoDrama”
Sab 13 - Live “BeautifullPeter”
Ven 19 - Sound & Vision Xmas
Dj Set by Daniele & The Xmas Pins
Sab 20 - Live: Serena e i suoi vergini (Funk)
Sab 6 - Teatro Astra presentazione nuovo cd
di D. Peron “Aria Buona”
+ Mostra fotografica LiberaTerra, interventi
di Poesia e Teatro - Prevendita bar Astra € 9
Brindisi e buffet incluso
Sab 27 - Live: Astra All Stars Jam Session!
VEN 5 DICEMBRE
SAB 6 DICEMBRE
DOM 7 DICEMBRE
VEN 12 DICEMBRE
REGHEVOLUTION
LIVE
NOTTE ITALIANA
INFART PARTY
VEN 19 DICEMBRE
VEN 26 SAB 27 DIC
SAB 20 DICEMBRE
I LOVE MINIMAL
LIVE
DANZA CONTEMPORANEA
E V E R Y
SATURDAY
Dj Tony
Dj Cazale
11° BOWIE BASH
SABATO 10 GENNAIO
Live SET & DJ
LET’S GLAM!
info www.soundandvision.it - www.velvetgoldmine.it
SHINDY
CLASSIC
SHINDY CLUB - VIA S. GIORGIO 140
BASSANO DEL GRAPPA (VI) 0424.500.000
WWW.SHINDY.IT - MYSPACE.COM/SHINDYCLUB
di Dj Dario Dax
www.family-house.net
OLTRE I CONFINI DEL DJ SET E CLUB NIGHT
UNIVERSAL EXPERIENCE
Dal 30 Novembre 2008 all'11 Gennaio
2009 Vi consiglio di andare a visitare
"MESSE IN OPERA Per Palladio" una
rassegna di Artisti che con le loro
opere vogliono celebrare e dare
omaggio ai 500 anni di Andrea
Palladio. Tra gli artisti presenti:
Alessandro Bedin, Chiara Boniardi,
Marco Corona, Damiano Fasso, Marco
Fin, Resi Girardello, Lidia Meneghini,
Valentina Vanzo. La Mostra avrà luogo
presso la Chiesa SS. Ambrogio e
B e l l i n o, Vi c e n z a . A p p re z zo
tantissimo questa iniziativa e voglio
segnalarVi particolarmente la
s c u l t u ra / i n s t a l l a z i o n e d i
www.alessandrobedin.com; mi ha
davvero colpito lo studio e i significati
di tale opera: proporzione, bellezza,
armonia. Queste statuette derivano
da uno studio ben più ampio
denominato "Universal Experience"
che ho preso come spunto per
plasmarci l'edizione 2009 del Festival
JND (Jazz not Dead) giunto ormai alla
quinta edizione. L'omino stilizzato con
l a va l i gi a rap p re s e n t a l a
contemporaneità, l'astrazione e la
voglia di esperienza "globale", come la
Musica Dance, Elettronica di oggi!
L'omino con la valigia ci accompagnerà
e ci porterà nell'esplorazione Sonora
di JAZZ NOT DEAD Festival presso Bar
Sartea. Sarà un'avventura nel mondo
Analogico e Digitale! Ecco gli artisti
presenti: 03-02-2009 Daniele Baldelli
(Cosmic, Baia degli Angeli - Italy) il
Mito del Cosmic, il sound che ha
ispirato milioni di DJs in tutto il mondo,
sia in passato che tutt'ora; 10-022009 Secondo (Soul Jazz Records London) uno dei più significativi artisti
della scena elettronica Inglese del
2008; 17-02-2009 Nick Curly (8Bit,
Cécille Records - London/Berlin) il
rappresentante delle 2 etichette più
alla moda ed in voga del momento:
House music con un tocco minimal,
moderno; 24-02-2009 Prosumer
(Berghain/Panoramabar, Ostgut
Tonträger - Berlin) il sound del miglior
after hour di Berlino! Deep House;
03-03-2009 Leo Mas (Big Brother
Production - Italy) la leggenda,
l'iniziatore del fenomeno "House
Music" prima ad Ibiza, poi in Italia; 1003-2009 Kann Records Label
Showcase: Sevensol, Bender
(Leipzig) l'etichetta alternativa più
elegante e cool del momento, un
onore ospitare questi ragazzi; 17-032 0 0 9 Ta m a S u m o
(Berghain/Panoramabar, Ostgut
Tonträger - Berlin) la Regina degli
after hour Berlinesi: sound e carisma
unico! Un'altra DJ Donna al festival
JND! ; 24-03-2009 Move D (Smallville,
Workshop, Modern Love, Warp,
Source - Berlin) l'artista più Hot della
scena Berlinese e mondiale, ospitato
praticamente nei migliori Club e
Festival di tutto il mondo, Bar sartea
ha l'onore di farvelo ascoltare; 31-032009 Daniel Wang (Balihu, Environ Berlin/NY) L'icona, il genio vivente
della Disco, Dance Music! Chi l'ha
visto e sentito sa di cosa sto
parlando! Che emozione, Ragazzi..
B u o n e Fe s t e ! P e r i n f o e
ap p ro fo n d i m e n t i :
w w w. my s p e c e. c o m / d a x d j o
www.family-house.net.
19 DICEMBRE
LOADED
PSYCHEDELIC DISCO AND PFUNK
DJ LUCA SARTOR
SPAZIO 156
Via Torino 156 - MESTRE
2008 NOV
ê
CACAO (TV) - Live: Glincolti ±
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Emergency Night (Live) ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Jazz Motel by Alessio Berto ²
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Manuel’s Band (Doors tribute) ±
13. sab
05 ven
08. lun
14. dom
ê
SHINDY CLUB (VI) - Reghevolution Dj Set ²
ê
IL BORSA (VI) - Sabrina Turri Duo Live ±
ê
YOURBAN (VI) - Live: SpeedJackers ±
ê
WHY NOT (VI) - Dj Set by Butch ²
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Rockers vs Mods N° 2 ²
ê
FREE ZONE (VI) - La Figlia Dell’Incendiario + Nora Gravity ±
SARTEA (VI) - Forestan 5th Live (Jazz) ²
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Mr Occhiio, One Band Man ±ê
ê
CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by King P ²
ê
SABOTAGE (VI) - Dj Review : ZZ top ²
ê
SABOTAGE (VI) - Red Cadillac (Live Rockabilly) ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - BullFrog (Blues)±
ê
OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - On the Tip of Feet Live ±
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Cubre (hard rock) MI ±
ê
BAR BORSA (VI) - DjSet by Lady Gisa (brokenbeat) ²
SARTEA (VI) - Back To The Future Dj Dax vs Cyco ±
ê
BAR ASTRA (VI) - DjSet “La notte dei Pipistrelli² ê
09. mar
ê
RISIGO (VI) - SandTries Live (Grunge Rock) ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - Live ClockWork (Hard Rock) ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Black President + Don Carlito (Afrobeat)²
ê
SARTEA (VI) - Live: The Living Daylights (Punk Rock Uk) ±
ê
NEW AGE (TV) - Speed Freaks Night (Live) ±
ê
SABOTAGE (VI) - Dj Review : Entombed - Uprising ² ê
IL BORSA (VI) ê
LA LOGGIA (VR) - DJ Conf (House Music) ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - Dj Set by “Bionde Bardot” ²
10. mer
06 sab
11. gio
15 lun
SettiClavio jazz (Live) ±
16. mar
ê
SHINDY CLUB (VI) - Syncoop Live ±
SARTEA (VI) - Dax Dj vs Shadow Synch aka Max Vu ²
ê
IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ² ê
ê
WHY NOT (VI) - Dj Set by Kali ²
ê
SABOTAGE (VI) - Dj Review : Cavalera Conspiracy ²
ê
FREE ZONE (VI) - Metal Night : Hyra + Guest ±
RICKY’S PUB (PD) - OverUnderground Night Live ±
ê
YOURBAN (VI) - Crazy Punk n Roll Night (Live Music) ± ê
ê
SABOTAGE (VI) - Big Guns (Skid row tribute) ±
ê
SABOTAGE (VI) - Dj Review : Slayer ²
ê
BAR ASTRA (VI) - Live Jazz Baldassarre+Rossato Duo ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - Dj Set by “Momostock” ²
ê
BAR BORSA (VI) -The Franky Suleman Show DjSet ± ê
SHINDY CLUB (VI) - Infart Party ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - Stinkpot RATM + Genus Caput ± ê
YOURBAN (VI) - SnowCats-Eaters Party (DjSet) ²
ê
LA GABBIA (PD) - Gabbia Gabbia Hey (ramones tribute) ±
ê
CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by Esh ²
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Patrice Antony News Fm Paris ² ê
BAR ASTRA (VI) - Live Jazz PianoDrama ±
ê
IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ²
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) -Dj Set by marco Checchez (Pank) ²
ê
OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - BluesMaker (Texas Blues) ±
ê
SARTEA (VI) - Catchpole (Swiss) + Papataci (VI) ±
ê
NEW AGE (TV) - Live: Punkreas ±
ê
IL BORSA (VI) - Dj Pietra (breakbeat) ²
ê
OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - Dj Set el Malanga by Funky (Funk) ²
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Slam & Howie (Speed Country) ±
ê
SABOTAGE (VI) - Poison Deluxe (Garage Rock) ±
ê
SABOTAGE (VI) - Live: Franky 4 Fingers (Live) ±
ê
LA LOGGIA (VR) - Dj Origami (Nu Jazz) ²
ê
RISIGO (VI) - Ghost Way (Duo Acustico Anni ‘80) ±
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Red Cadillac (Rock n Roll) ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - Live: Sad (Metallica Tribute) ±
ê
LA GABBIA (PD) - Tonino Carotone ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Lady Gisa (Broken Beat) ²
ê
NEW AGE (TV) - Live: Sud Sound System ±
ê
SHINDY CLUB (VI) -La notte degli artisti italiani²
ê
LA LOGGIA (VR) - Dj Conf (House Music) ²
ê
SHINDY CLUB (VI) - I Love Minimal (House) ²
ê
FREE ZONE (VI) - Reggae Party : Dj Set ²
ê
CONTRA’
GRANDA (VI) - Dj Set by Esh ²
ê
YOURBAN (VI) - Orange Live feat. Nongio from MTV ±
ê
SABOTAGE
(VI) -Orange Man Theory (Hard Core) ±
ê
SABOTAGE (VI) - Fear No Beer (Zack Wylde Acoustic Tribute) ±
ê
BAR ASTRA (VI) - S&V Xmas Dj Set By Dj D ²
ê
WHY NOT (VI) - DjSet by Esh ²
ê
IL BORSA (VI) - Dj Cyco’s Stephanhead Session (dub) ²
ê
CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by Ali ²
ê
SHINDY CLUB (VI) - Classic Shindy ²
ê
RICKY’S
PUB (PD) - Iguana (Guns n Roses Tribute) ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Ex-cuse Me (Dj Set) ²
ê
SABOTAGE (VI) - Sad (Metallica Tribute) ²
ê
LA
GABBIA
(PD) - OJM + Eeviac Rock Show ±
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - New Year Disasters Live ± ê
IL BORSA (VI) - Dj Set I.M.B. ²
ê
CACAO (TV) - Live: McNando ±
ê
NEW AGE (TV) - Live: Marracash ±
ê
BAR ASTRA (VI) - Live: BeautifulPeter ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Claudio K P (reggae roots) ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - The Shaman’s Blues (Morrison Tribute) ±
ê
LA LOGGIA (VR) - Dj Omar R (deep groove) ²
ê
NEW
AGE (TV) - Live : Massimo Volume ±
ê
LA LOGGIA (VR) - Dj Omar R (deep groove) ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - Numetal Metalcore Night (Live) ±ê
LA
LOGGIA
(VR) - Dj Omar R (deep groove) ²
ê
JACK THE RIPPER (VR) - SilverJacks (Swing) ±
ê
LA GABBIA (PD) - Orion + Mouth Of War + Soulpit ± ê
SPAZIO 156 (VE) - Loaded by Luca Sartor (pfunk) ²
17
. mer
12. ven
18. gio
07
. dom
19. ven
13. sab
20. sab
2008 NOV
ê
SHINDY CLUB (VI) - Fetus + Classic Shindy ²
ê
WHY NOT (VI) - Dj Set by Esh ²
ê
Monte Cruz(VI) - Mod Session Dj Set ±
ê
YOURBAN (VI) - ODB Night with Antares (Live) ±
ê
FREE ZONE (VI) - Rock Night : Insane Mood + Doink ±
ê
SABOTAGE (VI) - Bad Bones (Hard rock) ±
ê
SARTEA (VI) - XMAS S&V DjSet by Dj D ²
ê
IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ²
² ê
SABOTAGE (VI) - Pre Party fine anno! Dj Set ²
ê
IL BORSA (VI) - DeVice Dj Set EclecticSound ²
ê
SARTEA (VI) - The Forty Moostachy ±
ê
SARTEA (VI) - Alma Swing (Jazz/Acustico/Swing) ±
ê
BAR ASTRA (VI) - Live: Serana e i suoi Vergini (Funk) ±ê
SABOTAGE (VI) - Sabotage Giu-Giu Metal Contest ± ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Double Swindle (Punk Rock) ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - Nitroxide + S. Pollution (Live) ± ê
LA GABBIA (PD) - Dark Age II ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - Serpenti Sonori (Hendrix Tribute) ±
ê
LA GABBIA (PD) - Lombroso + Raffiora ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - XMAS Party Live : Twinkless + DjSet ±ê
JACK THE RIPPER (VR) - Holliwood Sinners (Garage Punk) ±
ê
CACAO (TV) - Live : Speed Limit ‘’80 ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Franky Suleman Dj Set (Break Beat)²
ê
NEW AGE (TV) - Live: Linea 77 ±
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Gen Marrone (Holy Music) ±
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Lupo’z Dj Set (Surf & Garage) ²
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Retroscopia by Dj Iani (DjSet) ²
ê
IL BORSA (VI) - Live . I Tavernicoli (Folk Tribale) ±
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Stiliti (Ska) ±
ê
PUNKYREGGAEPUB
(TV) - Pami+Vale Dj Set (Dance ‘90) ²
ê
LA LOGGIA (VR) - Ricky Six Chic (House Old School) ²
25 gio
28. dom
29. lun
26. ven
30. mar
ê
SHINDY CLUB (VI) - Live E.Drunks ±
ê
SARTEA (VI) - Shaman Blues (Morrison Tribute) ±
ê
YOURBAN (VI) - Guitar Hero Competition ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - DjSet “Quei Bravi Ragazzi” (Indie) ²
ê
WHY NOT (VI) - Dj Set by Kali ²
ê
SABOTAGE (VI) - JoyLess Jocker + Shinigami (Death Metal) ±
ê
CACAO (TV) - The Krazy Trio Live (Jazz & Funk) ²
ê
CACAO (TV) - XMAS S&V DjSet by Dj D ²
ê
IL BORSA (VI) - Dj Set by Eric (ElectroBreaks) ²
ê
SABOTAGE (VI) - Dead return (HC) ±
ê
SARTEA (VI) - Casale & Baseado (Elettro Percussion) ±
ê
BAR ASTRA (VI) - Morpheground+Cigarillo Boys+Granturismo ²
ê
CONTRA’ GRANDA (VI) - Dj Set by King P ²
ê
RICKY’S PUB (PD) - Rock n Roll Night by Pozzy (Live)± ê
RICKY’S PUB (PD) - BoneShaker (Motorhead Tribute) ± ê
RISIGO (VI) - Festa fine anno su prenotazione con Dj
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - Viral Severage + Bleedin Eyes Live ±
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Fat Groove Dj Set ²
e grandi sorprese per tutti±
ê
PUNKYREGGAEPUB (TV) - The Cleopatra’s (Punk Girl) ± ê
CACAO (TV) - HAPPY NEW YEAR
ê
NEW AGE (TV) - Live: Airway ±
3 Dj Set + Special Guest Marco Cordi ²
ê
LA LOGGIA (VR) - Dj Origami (Nu Jazz) ²
ê
FREE ZONE (VI) -Festa di Capodanno con Dj ²
ê
IL BORSA (VI) - Live . Lubjan (Folk Rock) ±
ê
JACK THE RIPPER (VR) - Rock n Roll Pusher (Glam) ± ê
LA GABBIA (PD) - Capodanno 2009 Party ²
ê
SARTEA (VI) - Vero Trio (Jazz) ±
ê
RICKY’S PUB (PD) - XMAS S&V Dj Set by Giorgio ²
ê
ROCKCAFE’ (TV) - XMAS S&V DjSet by Dj D ²
21. dom
31. mEr
22. lun
23. mar
27
. sab
ê
IL BORSA (VI) - S&V Xmas Dj Set By Dj D ²
ê
SHINDY CLUB (VI) -Jack Mostro vs Spud & Jesus ±
ê
SARTEA (VI) - Dominique & Afroguest ±
ê
YOURBAN
(VI) - The New Dark Night ²
ê
YOURBAN (VI) - B Special Night (Live & Dj) ±
ê
FREE
ZONE
ê
RICKY’S PUB (PD) - XMAS Dj Set: Rock n Roll Rockabilly Nite ² (VI) -Rock nroll Nite: The Sade (Ojm)±
ê
SABOTAGE (VI) - Rival Skull (Punk metal) ±
ê
SARTEA (VI) - Yumiko Music ±
ê
IL BORSA (VI) - DjSet by Tommy Outside (Minimal) ²
ê
SARTEA (VI) - Xmas with Dax & Friends ±
ê
BAR ASTRA (VI) - Astra All Stars Jam Session ±
ê
BAR BORSA (VI) -The Franky Suleman Show DjSet ± ê
RICKY’S PUB (PD) - Dixie e le ragazze al piede (Live)±
ê
CONTRA’ GRANDA (VI) - Dj Set by Frankie ²
ê
LA GABBIA (PD) - La Gabbia’s Army Party ±
ê
YOURBAN (VI) - Xmas Eve Party (Dj Set) ²
ê
CACAO (TV) - Simpason Party ²
ê
SABOTAGE (VI) - Dj Review : Kyuss ²
ê
ROCKCAFE’ (TV) - Dj Cyco (drum n bass)²
ê
RICKY’S PUB (PD) - MERRY XMAS Party ²
ê
LA LOGGIA (VR) - DJ Conf (House Music) ²
ê
CACAO (TV) - Vigilia Con Dj SetJ ²
ê
LA LOGGIA (VR) - TOP Vigilia DJs Conf + Omar R. (Deep House)²
24. mer
NIGHT
I MIGLIORI LOCALI PROPOSTI DALLO
STAFF DI SOUND AND VISION
CLUBBING
QUANTE VOLTE VI SIETE RECATI IN UN LOCALE CHE
NON HA SODDISFATTO A PIENO LE VOSTRE ASPETTATIVE?
NIGHTCLUBBING VI VIENE IN AIUTO!
NIGHTCLUBBING
I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie ad una attenta
valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta e originalità. Tutti i locali sono
stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i
vostri locali preferiti.
FAR PARTE DEL NIGHTCLUBBING DI SOUND&VISION NON È PER TUTTI!
Desideri richiederci informazioni per il tuo locale?
VICENZA - Centro
SOUND AND VISION
GOLDSPONSOR
DJ (H 2.00)
DJ (H 4.00)
LIVE MUSIC
ROCK MUSIC
DISCO MUSIC
WINE BAR
COCKTAILS BAR
BIRRERIA
CUCINA
ART EXHIBITION
PICTURES EXHIBITION
VIDEO ART
CABARET
GIARDINO
FREE ACCESS
ATTIVITA’ SOCIALI
LOUNGE AREA
WIRLESS AREA
CLUB
HIP HOP
ELECTRONIC
COSA SONO I GOLD SPONSOR?
Sono tutti quei locali che da oltre 3 anni hanno scelto di supportare Sound & Vision Magazine. Il loro apporto ci ha aiutati ad
affrontare il 5° anno di pubblicazione, sicuri che molti altri se ne aggiungeranno. E’ giusto e doveroso rivolgere loro un nostro
ringraziamento, e questo è un piccolo segno. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestire il proprio locale
si riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano. Se non ci siete andati vi consigliamo a questo punto
di farlo... e buon divertimento!
VICENZA - Zona Industriale
SABOTAGE BAR
Viale dell’Industria 12 (VI)
www.sabotagebar.eu
www.myspace.com/sabotagebar
Stanchi degli innumerevoli bar-aperitivo, dei localini minimal, dei
Jazzclub, della "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e
dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il
Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy
Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume
sostenuto: “Sabotage it's Louder than Loud!”
VICENZA - Zona C. S. Felice
SARTEA
C.so San Felice 362 - Vicenza
www.sartea.it
Chiusura Lunedì
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti
novità. JND Festival Electronic Music, giunto alla quinta edizione con
il famoso motto “Jazz Not Dead” che ha portato il Sartea a livelli
internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello
provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente
liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio.
BAR ASTRA
Contrà Barche (VI)
Info: 348.8889561
Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica!
“Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his
amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside.
Taste us and you never forget us! Peace & Love!
VICENZA - Centro
IL BORSA
P.zza dei Signori (VI)
Info : myspace.com/borsacaffe
Chiusura Mercoledì
Incastonato all'interno della BAsilica Palladiana nel cuore del salotto
vicentino tra antico e moderno, il Borsa caffè, in una nuova veste
propone arte, musica, un ottima selezione di vini accompagnati da
cicchetti e tartine, splendidi piatti freddi, formaggi e innovative
insalate. Alla sera fantasiosi cocktails movimentati da atmosfere
musicali dal vivo e selezioni di mix elettronici dei nostri
Countermove resident DJ's. Francesca e Massimo vi aspettano.
VICENZA - Centro
OSTERIA DEL TEMPO PERSO
Via Paolo Lioy 36 (VI)
Tel. 340.2113919
Chiusura Domenica
THIENE - Zona SS x Vicenza
COSTABISSARA - SS Thiene/Vicenza
YOURBAN
Via 51° Stormo - Thiene (VI)
0445-374482
www.yourban.org
Via dell’Industria 18
Piovene Rocchette
Tel 0445.650005
Chiuso la Domenica
ARCI
L'Osteria del Tempo Perso unisce l'esigenza del pranzo veloce con quella di
una cena tranquilla a base di bruschette e piatti locali. Ogni giovedì si serve
Trippe alla Veneta ed ogni Venerdi “Baccalà alla Vicentina” ad un prezzo fisso
molto conveniente. Ogni Giovedì Musica dal vivo e Djset con spuncioti a tema
GRATIS PER TUTTI! La Carta Vini è ricca e prevede tutte etichette di prestigio:
cicchetti e spuncioti vengono creati al momenti in abbinamento al vino scelto
e secondo l'estro dell'oste. Disponibile per feste di laurea e feste a tema.
Yourban Music Club è la vera nuova proposta in provincia. Uno
spazio polifunzionale che ospitarà una ampia programmazione
con DjSet e Live. Ma non solo: all’interno 4 sale prova insonorizzate
ed attrezzate a disposizione dei gruppi, un bar sempre attivo e
ampio spazio ad ogni forma di espressione artistica. Per tutti noi
fuori da ogni schema ma dentro la YOURBAN Culture.
BASSANO D. G. - Zona SS Trinità
BASSANO D. G. - Zona SS Trinità
SHINDY CLUB
Via S. Giorgio - Bassano d. G.
Tel 0424.500.000
www.shindy.it
Unire una calda atmosfera ad un’ottima cucina indiana non è
da tutti. Qui da Shi-Vaa un perfetto connubio è stato raggiunto!
Piatti a base di verdure e carne accompagnati da ottimi vini,
speciale il dessert (Prezzo fisso euro 25, comprende il biglietto
di entrata per la notte danzante) - Aperto il Venerdì e Sabato
BASSANO D. G. - Loc. Monte Crocetta
BASSANO D. G. - Centro
L’Osteria Moderna Monte Cruz si trova a “20 metri al di sopra
dell’energia negativa”. A pochi passi dal centro storico, immersa in
un’oasi verde, offre un suggestivo panorama su Bassano d. G.. Una
parte del locale è arredata in stile “liberty”, mentre l’altra
addobbata con rarissime locandine dei film horror degli anni ‘50.
Da maggio a settembre con le mod session dj set. “Un villaggio
senza musica, è un villaggio morto”.
BASSANO D. G. - Centro
SHY-VAA
Via S. Giorgio - Bassano d. G
Tel 0424.500.000
Aperto Venerdì e Sabato
Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc,
informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì
concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica
elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità
“cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina
a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! .
MONTE CROCETTA
Loc. M. Crocetta - Bassano d. G.
Tel 0424.502017
Chiuso il Lunedì
Risigo..Locale ricercato, curato in ogni particolare vi offre una
pausa pranzo con menù a prezzo fisso in un ambiente rilassante.
Vi propone serate tranquille accompagnate da una cucina
tradizionale stagionale. Alla sera, nell’atmosfera giusta, potrete
cenare abbinando ai piatti scelti ottimi vini o con ottime birre in
bottiglia.
CONTRA’ GRANDA
Via Barbieri 25 - Bassano d. G.
Info 347.7597201
Chiuso il Lunedì
Alla mattina ottime colazioni a base di spremute e centrifughe di
frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi :
gustosi tramezzini, stuzzichini e bruschette. Speciale il Venerdì e
Sabato con ricercati cocktails e sangria accompagnati dalla
selezione musicali dei djs. Disponibile per feste private.
why NOT café
WHY NOT?
Via Roma - Bassano d. G.
Chiusura Lunedì
Chi non rimane ipnotizzato dal brillìo di un cocktail appena versato
in un bicchiere? Prima o dopo cena e anche durante i pomeriggi
più lunghi e noiosi il Why Not Cafè è un"porto franco" per la
gioventù bassanese. Questo lounge bar, rosso come un Negroni e
dorato come uno Stinger, può aggiungere brio alla tua serata grazie
anche a un ricco dj-set.
CASSOLA - Loc. Fellette
FREE ZONE CLUB
Via Ferrarin 67
San Giuseppe di Cassola (VI)
FREE ZONE CLUB è un nuovo NIGHT MUSIC CLUB aperto a San
Giuseppe di Cassola (VI) a due passi dal centro di Bassano del
Grappa!!! E' l'Unico Club Notturno in Città dove gustare ottimi
primi piatti, snack vari, birre e vino di qualità... venerdi' e sabato
notte live bands & serate musicali a tema con proiezione di
concerti in maxischermo, dj set e live bands!!!
VERONA - Loc. Roncà
VERONA - Loc. Cologna Veneta
JACK THE RIPPER
Via Nuova 9
Roncà - Verona
www.jacktheripper.it
Tel 045.9971260
LA LOGGIA
Corso Guà - Cologna Veneta
Verona
Un vero tempio del Rock! Un punto d'incontro obbligatorio per la buona
musica.Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta
e se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo
posto per esibirsi.Il Jack The Ripper è alternativo,fuori dal
mucchio,inossidabile,una garanzia di qualità e continuità. Rochenròl !!
Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un
perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end
con i migliori D.j. set. Chiuso il lunedì - Tel. 0442 410 411 - E-mail:
[email protected]
TREVISO - Loc. Liedolo
TREVISO - Loc. Roncade
TREVISO - Loc. Pagnano d’Asolo
ZWEIBAR
Via Ponte Pagnano - Asolo
Tel 0423.952761
Chiusura Lunedì
ZWEIBAR IST WUNDERBAR! Ristorante non convenzionale con
menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail
fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra
Musica ( vedi Rock Cafe). Per l' APERITIVO.... dal cicchetto, all'
affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di
comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica
dalle 17.30 all3 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.
TREVISO - Loc. Castelcucco
ROCK CAFE’
Strada dei Colli 2 - Castelcucco
Tel 349.6027294-3477377937
www.rokkaffe.com
PUNKYREGGAEPUB
Via Barbarigo 15
Tel 0423.969625
www.punkyreggaepub.com
NEW AGE
Via Tintoretto 14
Roncade (TV)
www.newageclub.it
ARCI
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale
della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e
visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è
trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo
spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del
new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante
stagione di live allo stato puro!
Juke boxe: va in continuazione. Pizza: ma dove la trovi fino alle 2?!
Sala fumatori: panoramica e arieggiata..Giochi da tavolo: tanti per
chi ha le gambe “stracche”. Allegria: non si capisce se è di più
questa o la birra! Staff: vedi nell'enciclopedia….e cani sciolti a 4 e 2
zampe. Se pensi che qualcosamanchi: vieni e vedi che ti sbagli!!
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che
(scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più.
Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super
collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del
bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo
posto. Aperto dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
Info 3496027294 - 3477377937
TREVISO - Loc. Crespano d. Grappa
VILLA DEL CONTE (PD) - Loc. A. Pisani
S. GIORGIO IN BOSCO (PD) - SS Valsugana
CACAO
Via Roma 7 /a
Crespano del Grappa (TV)
Tel 0423.538332
www.myspace.com/cacao7
Locale storico reinventato dalla nuova gestione mantiene le
caratteristiche che l'hanno reso famoso ; proponendo serate dalle
sonorità ricercate contornate da un' atmosfera alternativa.
RICKY’S PUB
Via Commerciale 12
Villa del Conte - Abbazia Pisani
Tel 049.9325004
www.rickyspub.com
Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad
un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il
meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi
più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie
alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover,
indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke
e cotillons, l'avete trovata! ::.. myspace.com/rickyspub ...:::
LA GABBIA MUSIC CLUB
Via Valsugana 20
S. Giorgio in Bosco (PD)
www.lagabbiamusicclub.it
LA GABBIA
La Gabbia Music Club propone nella nuova struttura il consueto e
consolidato programma di artisti nazionali ed internazionali:
Reggae, Hip Hop, Rock, Punk. L’after show gestito dai 3Maniacs
Djs & Rasti accontenteranno gli irriducibili fino alla chiusura con
selezione dei pezzi che hanno fatto la storia del rock.
IL MODO MIGLIORE DI OCCUPARSI DELLA VIOLENZA CONTRO I BAMBINI
E’ FERMARLA PRIMA CHE SIA COMMESSA
A NATALE REGALA
LA MAGLIETTA IDEATA DA
SOUND AND VISION
CON IL RICAVATO DELLE VENDITE
AIUTERAI
POTETE TROVARE LA MAGLIETTA PRESSO :
Riviera’s : Marostica
Shindy Club: Bassano d. Grappa (VI)
Playlife: Bassano del Grappa (VI)
Maracana: Vicenza/Schio
Bar Astra: Vicenza
Sabotage: Vicenza
Punky Reggae Pub: Liedolo (TV)
RockCaffe : Castelcucco (TV)
Hanger: Treviso
Yourban: Thiene (VI)
A due Passi.. : Lonigo (VI)
Cubikal : Thiene (VI)
PennyLane : Venezia
Ricky’s Pub: Abbazia Pisani (PD)
TELEFONO AZZURRO
€ 15
DON’T KILL MY DREAMS!
SOUND AND VISION PER TELEFONO AZZURRO LIMITED TSHIRT XMAS 2008
DICEMBRE SVENDITA TOTALE
di Giorgio Mari
Non dite che poi non ve lo avevo detto ...
Pete Molinari Live,
Bronson/Ravenna – 15.11.08
Il nuovo disco di Pete Molinari, A
Virtual Landslide, è senza ombra di
dubbio il migliore dei nuovi dischi che
ho ascoltato quest'anno, e questo non
passa inosservato. Un consiglio:
comprate i dischi di questo artista
inglese, fatelo subito, vi aiuterà ad
avere ancora fiducia per la buona
musica. La sua voce è segnata da una
timbrica quasi femminile e le sue
canzoni in bilico tra il Folk e il Blues di
matrice statunitense, risplendono di
speranza, composte e arrangiate in
modo essenziale ma con il gusto e la
tempra di quando si facevano i dischi
50 anni fa. Semplici melodie fuori dal
tempo che brillano in ogni luogo e per
sempre. Il suo primo ottimo lavoro a
costo zero, intitolato saggiamente
Walking Off The Mapp- (Damaged
Goods,2006) è stato registrato nella
cucina di Billy Childish, che ne è stato
anche il produttore e arrangiatore.
Dopo un battesimo come questo,
Pete Molinari non poteva che
continuare in questa direzione, e così,
non più solo e accompagnato da una
band, ha registrato il nuovo disco
sempre in analogico al Toe -Rag
Studios di Londra. Ma la sostanza non
è cambiata. Ancora una volta è
riuscito a trasmettere la sua grande
forza, catturando l'energia che arriva
dalla sua anima. Sono certo che
questa dote ce l'hanno solo quei
compositori che fanno onestamente il
loro lavoro e perciò superano a testa
alta le difficoltà di un mercato
discografico allo sbando. La sua
musica non risulta mai noiosa.
Molinari non ha bisogno di mirabolanti
lanci pubblicitari, di apparire a tutti i
costi sotto le luci della ribalta, no, la
forza di Pete Molinari è anche data dal
fatto c he c an ta l e ball ate
accompagnato dal suono scarno della
sua chitarra acustica e questo basta. Il
suo messaggio è arrivato comunque a
tutti noi. Così è atterrato anche nel bel
paese per realizzare alcune date, e
insieme al nostro Bob De Longhi
abbiamo portato le nostre famiglie al
Bronson. Per fare entusiasmare il
pubblico a Pete Molinari basta poco,
un vecchio amplificatore da 30 Watt di
potenza e la sua Epiphone. Il concerto
è stato bilanciato con le canzoni sia
del primo che del secondo album.
Canzoni come, One Stolen Moment,
Sweet Louise, Love lies Bleeding, We
Belong Together, sono state tutte
molto coinvolgenti e suonate con la
saggezza e lo spirito di un attento
viaggiatore. Le sue ballate parlano
anche di questo, della sofferenza, del
sudore di chi deve lottare per
sopravvivere ogni giorno, certo niente
di nuovo, ma con lui tutto viene
riportato ai giorni nostri e rinnovato. Si
è messo a disposizione del pubblico
presente proprio perché le sue
canzoni sgorgano purezza e onestà e
senza nessuna difficoltà Pete Molinari
parla con la gente che gli sta attorno
con molta semplicita'e disponibilità.
Di lui si sono scritte molte cose. Molte
riviste importanti parlano di lui, in
particolare Mojo che giustamente lo
sostiene dagli esordi, lo ha paragonato
ai nomi più importanti del storia del
Blues e del Folk. Per carità tutto
giusto, ma allora evito i soliti nomi di
riferimento perché voglio puntare alla
sostanza del personaggio e
ph. di G. Mari
salvaguardare la sua originalità
perchè unica nel suo genere.
Nonostante il successo della critica
resta ancorato alla realtà, quella della
strada, che lo porta a sorridere e a
stringere migliaia di mani in giro per il
mondo e questo resta sempre il
migliore dei modi per farsi conoscere
e rispettare. La prossima volta che
ritorna non perdetevelo e poi fate
come abbiamo fatto io e Bob. Alla fine
del concerto, brindate insieme a lui
con un buon bicchiere di vino rosso e
fatevi racconare la sua storia.
ph. di G. Mari
SOCIAL CARD ... E I PROBLEMI SONO RISOLTI!
RICHIEDILA ANCHE TU! FAI COME NOI!
PUBBLICITA’ REGRESSO
di Lara Lago
Ciacca : India ad ovest
Dimenticatevi lo stereotipo del rapper
arrogante, gansta, tutto pistole e bling
bling. Al suo posto pensate ad una
persona come tutte le altre, con una
vita normale, con un'arma potente
come la parola e con un'esperienza
che in 15 anni l'ha plasmato tra jam del
nord-est e contest di freestyle. Per
Ciacca, al secolo Dario Zugno, 31enne
rapper veneziano, è giunto il tempo
del suo primo album solista “India ad
ovest”. Come un nuovo Cristoforo
Colombo Ciacca tenta di raggiungere
le Indie navigando verso ovest,
dimostrando così, scavando a fondo
nella quotidianità, che il mondo non è
piatto e che tocca ad ognuno scovare
valori che gli restituiscano spessore.
Prodotto da James Cella, Roc B aka Dj
Shocca, Takashi “Beatman”, Zonta,
Fid Mella, Dee-j Deo, Manto e Mess,
l'album vede agli scratch Dj Rock Drive
e Dj Tech e i featuring di Karma
(80vibes), La Miss e Mano. Registrato
e mixato da Maurizio “Irko” Sera allo
Studiobeat2, “India ad ovest” ha un
suono internazionale che riporta in
auge la musicalità come caposaldo
del genere hip hop. Un lavoro maturo e
che si differenzia dalle ultime release
per il coraggio di solcare il mare
aperto con il vento in poppa, verso
un'India che non sembra poi così
lontana.
Come è nato "India ad ovest"? Da
che emozioni, che stimoli, che
b a ck gro u n d mu s i c a l e, c h e
esperienze di vita?
Nell'hiphop si usa dire “keep it real”:
sono partito da esperienze personali
della vita di tutti i giorni, le ho
mescolate con le mie riflessioni e le
ho tradotte in rima. Il mio disco
racconta le storie della gente comune,
che si alza il mattino per andare al
lavoro, incontra persone, trascorre la
giornata tra alti e bassi con i propri
pensieri in testa… Credo sia
abbastanza rappresentativo della mia
generazione, arrivata a trent'anni con
poche certezze. Per quanto riguarda il
background musicale, “India ad ovest”
racchiude un po' tutte le sonorità che
ascolto: l'hiphop della golden era,
quello un po' più attuale e il soul… Da
questo punto di vista i produttori che
mi hanno supportato sono stati
fondamentali. Nel disco si coglie
un'atmosfera che supera ciò che
siamo abituati ad aspettarci da un cd
hip hop.
Quanto conta la musicalità e la
parte cantata, il riff che rimane in
testa, nella musica rap? (parlo dei
featuring con La Miss o Mano ad
esempio)
Spesso il pubblico non abituato a
questo genere ha l'impressione che
l'hiphop sia “tutto uguale”, e lo trova
monotono. Da un lato questo è
dovuto ad un ascolto un po'
superficiale, dall'altro al fatto che, a
mio parere, molti mc's trascurano il
fatto che, prima di essere hiphop,
questa è comunque musica. Io ho
voluto cambiare le carte in tavola,
puntando proprio sulla musicalità
oltre che sul messaggio ed è per
questo che nel disco troviamo molti
ritornelli che rimangono in testa.
Ci racconti un aneddoto legato alla
genesi dell'album o a qualche
collaborazione? A che pezzo ti senti
più legato?
In “Ripartendo da qui”, per una serie
di motivi, in alcune parti mi sono
improvvisato “cantante”; in studio
pensavo che non ce l'avrei fatta a
chiudere quel pezzo, invece la cosa
effettivamente è riuscita, sono
entrato talmente nella parte che
molti mi chiedono di chi sia la voce del
cantato in quel brano. Il pezzo a cui mi
sento più legato invece è “Scintilla”,
che è stata un po' una traccia “pilota”
che abbiamo realizzato per capire
come sarebbe potuto essere il disco:
lo dice il titolo stesso, è stata la
“Scintilla” da cui è nato tutto.
Quanto è cambiato dai tempi di
"Acciaio"? Ti manca qualcosa di
allora? Cosa non rimpiangi?
Dai tempi di “Acciaio” le cose sono
cambiate completamente: io stesso
avevo un'altra età e vivevo in modo
diverso la mia musica. Mi manca forse
un po' l'entusiasmo e l'incoscienza
che avevamo, ma è giusto che ogni
cosa abbia il suo tempo. Non
rimpiango invece il fatto che all'epoca
la mentalità del mio ambiente fosse
un po' più chiusa rispetto ad oggi, era
difficile sperimentare o fare qualcosa
che andasse al di là delle regole
dell'hiphop.
Dove si può trovare India ad Ovest?
Cosa vedi nel tuo futuro musicale?
Nei negozi di dischi, ai miei live, o
scrivendo alla mail [email protected].
Per quanto riguarda il mio futuro
musicale, ho intenzione di realizzare
un altro disco, che sarà l'evoluzione di
“India ad ovest”, e poi mi piacerebbe
passare dietro le quinte, lavorando
come autore o produttore.
di Sir Taylor
BedRoom Revolution
THE CRAMPS
SONGS THE LORD THOUGHT US
Questo mese ci occupiamo di un LP di
una band americana che ha saputo
reinventare un genere musicale,il
ROCK'n'ROLL.Questo languiva senza
speranza di grossi ritorni nella metà
degli anni 70 ed era
fondalmentalmente in mano a bands
che tendevano semplicemente a
riproporre lo stile originale (SHA NA NA,
NRBQ etc ) senza aggiungere niente
che fosse già stato detto. L'origine di
questa band può essere collocata nel
1974 quando ERICK PURKHISER caricò
una rossa autostoppista di nome
KRISTY WALLACE mentre si recava in
california per seguire un corso
universitario di arte e sciamanesimo.Di
li a poco i loro nomi cambiarono in
POISON IVY RORSCHACH per Kristy dopo una specie di sogno mistico- ed in
LUX INTERIOR per Erick-da un cartello
esposto su un auto in vendita che
p u b b l i c i z z ava d e g l i i n t e r n i
lussuosi/lussuriosi ! La grande
passione per B-movie e il garage rock
60s e il rockabilly piu' selvaggio fece
crescere l'intesa della coppia che
decise di trasferirsi alla fine del 75 a
New York per dedicarsi totalmente alla
musica. Dall'autunno '75 al momento
della pubblicazione del primo singolo i
cambi di formazione sono frequenti:
segnalerei senz'altro il carismatico
BRYAN GREGORY -alias GREG
BECKERLEG studente di arti grafiche
proveniente da Detroi - che Lux
conobbe nel negozio di dischi in cui
lavoravano e che impressionò in modo
significativo anche Ivy. La leggenda
vuole che ai due fosse stato predetto
da un santone che avrebbero
conosciuto ,nel giorno del compleanno
di Lux,una persona che avrebbe
cambiato il corso della loro vita! ll nome
della band fu scelto da lì a breve in "the
CRAMPS" mutuandolo da un brano di
Vern Pullen (il loro logo fu derivato dal
fumetto della EC comics TALES FROM
THE CRYPT)e così dopo un paio di
giorni le prove per il repertorio live
iniziarono. Bryan si presento' pimpante
con una chitarra di seconda mano da
85$ modello "flying V"(stile kiss!! ) che
non sapeva suonare.... ma visto il suo
grande entusiasmo nessuno ebbe il
coraggio di dirgli che era stato reclutato
per suonare il basso!!!! Il marchio di
fabbrica sonoro era nato, una band con
2 chitarre piene di effetti e destinata a
lasciare il segno. Sistemare la sezione
ritmica -ridotta alla sola batteria- fu un
pò più complicato: dopo la sorella di
Bryan ,le bacchette passarono a
MIRIAM LINNA sicuramente la figura
più importante, che portò il gruppo alla
soglia del grande salto nel mondo del
music biz. Con lei fu messo a punto il
repertorio fatto di cover di
sconosciutissimi brani 50s e 60s,
furono scritti i primi brani, suonato il
primo concerto al CBGB come
apertura per i SUICIDE, registrato il
primo demo di 8 brani che originerà
una lunghissima serie di bootlegs.
Infatti chi ama e conosce i Cramps sà
che esistono per il primo periodo76/79
più bootlegs che brani ufficiali incisi in
studio ! Un vero problema che assillerà
lungamente la band privandoli di parte
dei meritati guadagni. A questo
periodo risale anche la partecipazione
al film The foreigner(lo straniero) di
AMOS POE. Dopo la session negli studi
Newyorkesi prodotta da RICHARD
ROBINSON(FLAMING GROOVIES)
ritenuta insoddisfacente la band viene
contatta da ALEX CHILTON(BOX
TOPS/BIG STAR) per una potenziale
session a Memphis che si terrà
qualche mese dopo!! Nell'ottobre 1977
Miriam lascia la band ( per entrare
negli ZANTEES ed in seguito fondare la
NORTON records) sarà sostituita da
NICK KNOX mitico e implacabile
batterista della punk band the
ELECTRIC EELS (futuri PERE UBU e
DEAD BOYS). Le sessions seguenti
prodotte dai Cramps stessi nonchè
A.CHILTON e CHRIS SPEDDING
forniranno il materiale per i
collezionatissimi 2 singoli su Vengence
SURFIN BIRD/THE WAY I WALK (6000
copie ott'78) e HUMAN FLY/DOMINO
(5000copie nov'78) ;un terzo singolo
MAD DADDY/ROCKIN BONES non vedrà
la luce nonostante la copertina sia
stampata. Di lì a poco in virtu' della
fama dei loro live show la ILLEGAL
rec/IRS (etichetta del batterista dei
Police, S.Copeland) acquisterà i diritti di
pubblicazione del loro album preceduto
da GRAVEST HITS un mini album che
raccoglie i primi singoli e un inedita
cover di ROY ORBISON. Il suono del loro
primo repertorio è marchiato a fuoco
dalla tecnica chitarristica di IVYper la
verità non eccelsa ma essenziale e
funzionale.E' lei che resuscita i vecchi
fuzz della voxx, space echoes e
riverberi (impossibile sentire un suono
che non sia volutamente saturo o al
limite della distorsione!!) per un suono
rockabilly punk ,talora crepuscolare,
senza dubbio originale e ben oltre la
mera imitazione di predecessori quali
SONICS, TRASHMEN,BURNETTE RnR
trio etc. Il cantato di Lux è
sincopato,trascendente,esoterico ; la
betteria di Nick non dà scampo: i suoi
groove sono implacabili. Brian crea una
struttura drone con la chitarra ritmica
che fù solo dei Velvet prima di loro! I
testi sono essenziali ,macabri ed
evocativi (Baby ti ho visto nel mio
freezer, proprio l'altra sera, mi guardavi
da vicino la mayonese, baby ci vediamo
sta sera per uno spuntino, non diventi
vecchia e ti conservi bene dentro il
freezer !....da TV SET). Il loro legame
con il satanismo comunque è
sopratutto sostenuto dallo spettrale
look di Brian Gregory e dalle copertine
in sile horror dei loro album e 45(le foto
sulle lapidi o vicino a cimiteri gotici
divengono uno stereotipo).Per loro i
critici coniano il nuovo genere
psychobilly o new garage che da lì a
poco conterà numerosissimi seguaci.
Ognuno ha il suo posto e il suo ruolo nei
live: chi li ha visti nel 1980 aprire per i
Police le due date italiane non può
dimenticare e sà che quello che stava
scritto nel retrocopertina del loro
album di esordio THEY WILL OOZE,YOU
WILL THROB (ovvero: quando loro
vibrano tu tremi ...) Direi che anche se
assente da molte liste dei 100 album
essenziali è sicuramente un disco
collezionabile, ricercato ed importante.
Vi segnalo dal punto di vista
collezionistico il test press (30 copie
forse) con track listing diverso ,ma
sopratutto versioni differenti da quelle
poi pubblicate nella versione finale dal
prezzo stellare (500$ ??).La prima
stampa Usa ,abbastanza rara riporta la
sequenza dei brani originariamente
pianificata con DRUG TRAIN , i titoli nel
retro copertina sono in blue e non rossi,
il logo sulla cover è in bianco(40-80$)!
Da notare che il disegno della label è
quello cosidetto raibow/arcobaleno su
sfondo bianco e scritte nere!! la
maggior parte delle copie USA che
vedete in giro sono con la grafica
VEN 5 SANDTRIES live (Grunge/Rock Pearl Jam)
VEN 12 GHOST WAY Live (duo Acustico Anni ‘80)
MER 31 Su prenotazione FESTA DI FINE ANNO!
Con Dj e grandi sorprese per tutti!
T
u
t
t
i
i
M
e
r
c
o
l
e
d
i
’
s
e
r
a
“
G
n
o
c
c
o
l
a
d
a
”
!A
s
s
a
g
g
i
d
i
g
n
o
c
c
h
i
a
E
u
r
o
1
5
(
M
e
n
u
’
F
i
s
s
o
)
V
i
a
d
e
l
l
’
I
n
d
u
s
t
r
i
a
1
8
P
i
o
v
e
n
e
R
o
c
c
h
e
t
t
e
P
r
e
n
o
t
a
z
i
o
n
i
0
4
4
5
.
6
5
0
0
0
5
C
h
i
u
s
o
l
a
D
o
m
e
n
i
c
a
post'80-argento con il mezzobusto
umano in marrone. La grafica europea è
diversa con la label crema a righe
nocciola ed il logo illegal centrale e
risulta sicuramente più facile da
reperire (20-30$). Occhio ai mitici 45
giri da avere assolutamente ,incluso
l'introvabile TV SET francese con
copertina assolutamente unica
(attenzione alla ristampa pirata). Molto
ricercati per la grafica che si rifà ai B
movies sono pure i flyer ed i poster dei
primi concerti ( cifre a due zeri) ma
sicuramente molto rari e per
completisti.Per dubbi, incertezze,
perplessità,curiosità potete
contattarmi su www.sirtaylor.com).
Venerdì 05 - On Tip Of Feet (Pop Soul Acustico)
Venerdì 12 - Bluesmakers (Texas Blues)
Giovedì 18 - Djset El Malanga By Funky (Funky Remember)
TUTTI I GIOVEDÌ SERA MUSICA & SPUNCIOTI GRATIS PER TUTTI!!!!
NOVITA’!!! Sangria alla Spina!
Tutti i Venerdì sera Happy Hour con Spritz a 1 euro!
Via Paolo Lioy 36 (VI) - Tel. 340.2113919 - Chiusura Domenica
sound and vision
di Anna Battista
Anarchy in the UK: monthly musings and rantings
Merry Christmas, Mr President: Italian apologies
To the newly-elected President of the United States of America, Barack Obama:
Dear Mr President,
I guess that a few weeks after your
election you wouldn't expect an
apology, especially from an
unassuming journalist who usually
writes about art, fashion and style.
But I think you deserve one. I intend
to apologise for what Italian Prime
Minister (hopefully a title that will be
preceded by the adjective “previous”
very soon...) Mr Silvio Berlusconi said
a few days after your election while
speaking at a joint news conference
in Moscow with President Dmitri
Medvedev of Russia. The world might
come to an end before Berlusconi
apologises about something he has
said/done in his life (the verb
“apologise” and the noun “apology”
do not exist in his very personal
glossary), so I'd better do it in his
place. Rather than defending him like
his political allies have done, pointing
out how he was just “joking”, I'd like
to highlight that making silly jokes
and comments or offending his
political rivals is what Berlusconi does
on a regular basis. In the past he
attacked other rivals for being too
handsome or for looking too
miserable. Surely, a man who had
plastic surgery and multiple hair
transplants to look younger and
welcomed in the past the British
Prime Minister in a bandanna as if he
was going to the beach, a man
responsible of such horrendous
fashion crimes (and of many other
crimes he will never be condemned
for as he changed the laws to avoid
ending up in jail) should have the
decency of shutting up, but, try to
understand, this is a man with a big
mouth who has sadly realised he
won't be able to behave like a clown
as he did with his partner in crime
George Bush, a man who knows the
era of Trans-Atlantic cabaret is over
and who is therefore using his last
weapons, offensive jokes. Throughout
the years Berlusconi has been in
power, he has caused extremely
embarrassing diplomatic accidents:
in 2002 he called Prime Minister
Anders Fogh Rasmussen of Denmark
“the best-looking prime minister in
Europe”, while he claimed in 2005 he
had used his “playboy tactics” with
President Tarja Halonen of Finland to
ensure her backing for Italy to host
the European Food Safety Authority.
Though I have always been extremely
embarrassed by what he said, this
time I am also deeply worried and
concerned by the ambiguity
generated by Berlusconi's message
and by the way he offended with his
words also the Italian multi-cultural
society he should be representing. So
I have decided to apologise in the
name of all those Italians who have
seen your election as a welcomed
change and have heard your speech
with genuine hope. Yes, I do apologise
for having a clown as a Prime Minister
who dares ridiculing his own country
while offending the leaders of other
countries with his sensational gaffes.
Your message and your ideas have
generated hope not only in the hearts
of the people who voted for you in the
U.S.A., but also in the hearts of young
people living in Europe and in
particular in my country, who at the
moment do not have many hopes
when it comes to education and job
prospects thanks to a government led
by a man who is old, ugly and sports a
fake suntan. I just hope that the winds
of change that are blowing in the
United States will reach Europe soon
and sweep away the ignorance,
racism and arrogance still ruling in my
country. The young, bright and
cosmopolitan minds of my generation
can't stand anymore of being literally
suffocated by such negative forces.
Wishing you all the best during your
Presidency. Merry Christmas and a
Happy New Year,
di Dj D
GUY PEELLAERT
1934 - 2008
A molti di voi questo nome non dirà
nulla ma per chi segue l’arte ed anche
la musica l'artista belga Guy
Peellaert era un maestro, famoso per
le surreali illustrazioni «mistiche»
dove i santi sono i divi del rock e del
cinema. E’ morto a Parigi all'età di 74
anni dopo una lunga malattia. Pittore,
grafico e fotografo, Peellaert si era
fatto conoscere negli anni Sessanta
per i suoi fumetti dall'estetica
psichedelica. Per le definire le sue
opere la rivista newyorchese
"Interview" ha scomodato niente di
meno che Michelangelo, dedicandogli
una copertina dal titolo "La Cappella
Sistina dei Seventies". Peellaert
realizzò numerose copertine per
dischi di star del rock da David Bowie
("Diamond dogs") ai Rolling Stones
("It's Only Rock'n'roll"). Illustratore di
chiara fama, Peellaert ha realizzato
imanifesti anche per numerosi film.
Per poter ammirare ancora le sue
opere vi rimandiamo al suo sito
personale dateci un’occhiata ne vale
la pena ... www.guypeellaert.com
di Anna Battista
FOTOMEMORIE DI UN'ERA HIP:
JOHN “HOPPY” HOPKINS
UN LIBRO RECENTEMENTE PUBBLICATO RISCOPRE LE
IMMAGINI SCATTATE QUARANT'ANNI FA DAL
FOTOGRAFO UNDERGROUND JOHN “HOPPY” HOPKINS.
Per gli appassionati degli anni '60 e
della cultura underground, il nome
John “Hoppy” Hopkins non è nuovo.
Lavorando come fotoreporter tra il
1960 e il 1966, Hoppy fondò assieme
a un gruppo di intellettuali
britannici la rivista underground
International Times (IT), lanciò la
London Free School, promosse i
Pink Floyd e, con il produttore
musicale Joe Boyd, aprì il primo club
psichedelico di Londra, il
leggendario UFO. Hoppy è
recentemente tornato a fare storia
grazie alla pubblicazione del libro
From The Hip - Photographs by John
“Hoppy” Hopkins 1960-66 (Damiani
Editore), realizzato con il supporto
d e l l a L e e Je a n s. Q u e s t o
straordinario volume dedicato ai
fan della fotografia, della musica,
della cultura alternativa e a tutti
coloro interessati ad approfondire il
discorso sulle culture giovanili e le
sottoculture degli anni '60, si apre
con immagini di icone musicali e di
vari concerti: in alcune John Lennon
e i Beatles vengono colti in
momenti intimi, in altre i Rolling
Stones mostrano tutta l'arroganza
della loro gioventù, ma la maggior
parte delle fotografie di Hoppy si
concentra sulle leggende del jazz e
del blues come Louis Armstrong,
Oscar Peterson, Lee Morgan, John
Coltrane, Miles Davis, Duke
Ellington, Sister Rosetta Tharpe e
John Lee Hooker. Il tema delle
fotografie passa quindi ad esplorare
la cultura underground con
immagini di straordinari eventi
come il “reading” di poesia tenutosi
nel 1965 presso la Royal Albert Hall,
con ritratti esclusivi di Allen
Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti,
Alexander Trocchi e Gregory Corso
tra gli altri. Nel volume si pone
inoltre grande enfasi sulle proteste
antinucleari, e su importanti eventi
come la conferenza di pace di
Martin Luther King a Oxford e il
discorso di Malcolm X a Notting Hill,
Londra. Nelle ultime pagine, le foto
di Hoppy entrano nei luoghi segreti
di Notting Hill, scoprendo laboratori
per tatuaggi, feticisti, prostitute e la
tragica povertà in cui molte famiglie
vivevano al tempo. La genesi del
libro è quasi casuale: otto anni fa
Hoppy ha organizzato una mostra
alla Photographer's Gallery di
Londra, ma l'idea per il libro è
venuta solo quando qualche tempo
fa la Lee Jeans si è imbattuta
casualmente nel sito di Hoppy,
www.hoppy.be, “I responsabili del
dipartimento marketing della Lee
mi hanno contattato un bel giorno
spiegandomi come i temi, le
emozioni e l'energia delle mie foto
si rispecchiano in qualche modo
nella linea di abbigliamento 'Gold
L ab e l ' , ” ra c c o n t a l ' o g gi
settantunenne Hoppy, “e così è
Allen Ginsberg e di Brian Lewis, uno
dei fondatori della Open University,
entrambi purtroppo deceduti
qualche tempo fa. Hoppy ha aiutato
la nascita di fenomeni musicali quali
Pink Floyd, Cream, Soft Machine,
Social Deviants e Sun Trolley.
Parlando con lui si ha l'impressione
di vivere quei gloriosi momenti della
storia musicale e culturale della
capitale britannica. La Londra di
quei tempi è ormai lontana dalla
Londra di oggi secondo Hoppy.
“Mancano diritti civili e libertà
d'azione,” afferma, facendo di nuovo
sentire il suo spirito ribelle come ai
vecchi tempi, “la gente deve iniziare
a pensare da sola di nuovo, deve
utilizzare le proprie risorse per
mettere in difficoltà l'autorità e
rendere questo mondo migliore.”
Nel 1966 Hoppy ha abbandonato la
fotografia per dedicarsi all'attivismo
nata una collaborazione, assieme
abbiamo realizzato una mostra
itinerante che si è fermata nelle
principali capitali europee nella
quale le mie foto facevano da
sfondo all'abbigliamento Lee. Il libro
è un po' il catalogo di quella
mostra.” Principalmente però From
the Hip rappresenta il testamento di
un'epoca fatto da un uomo che non
avrebbe mai immaginato di poter
diventare il naratore di un decennio
tanto fondamentale nella storia
della cultura. “Quando ho scattato
le foto pubblicate nel libro, lavoravo
come fotografo freelance per
pubblicazioni britanniche, ma allo
stesso tempo cercavo di seguire le
mie passioni e i miei interessi.
Quelle foto esprimono infatti le mie
opinioni e rappresentano la visione
che avevo allora del mondo che mi
circondava,” spiega. La sua
immagine preferita? Passano
preziosi minuti prima che la scelga,
dopotutto ogni fotografia è una
creazione speciale alla quale si è
affezionato. “Ogni immagine ha la
sua essenza, ciascuna ha un suo
significato, ma, se proprio dovessi
scegliere, ne sceglierei tre: la
modella Gala, che a quei tempi era
la mia compagna, le mani di
Thelonius Monk che corrono sul
piano e il ritratto di Ornette
Coleman, il musicista che ha
inventato il free jazz e che fu mio
ospite a Londra durante il suo primo
tour europeo.” Il libro contiene
inoltre validissimi saggi di Joe Boyd,
Barrie Miles, Val Wilmer e Addie
Vassie, anche se a Hoppy sarebbe
piaciuto avere due testimonianze
in più, quelle del poeta americano
politico e al giornalismo, e
concentrarsi su un'altra sua
passione, girare documentari. Al
momento sta lavorando alla
riscoperta di alcuni filmati sullo
squatting girati negli anni '70. Cosa
spera rappresenterà From the Hip
per le nuove generazioni? “Dopo
quarant'anni quelle immagini hanno
assunto un significato diverso per
me e per chi le ammira,” dice, “mi
interessa vedere come i giovani
interpreteranno quelle fotografie e
quali significati daranno ad esse.
Alla mia età questo è probabilmente
il mio primo e ultimo libro. Spero
solo che vi piaccia.” From The Hip Photographs by John “Hoppy”
Hopkins 1960-66 è pubblicato dalla
Damiani Editore con il sostegno
della Lee Jeans.
Per ulteriori informazioni visitare i siti
www.damianieditore.com o www.hoppy.be
di Anna Battista
ILLAMASQUA: QUANDO IL MAKE-UP DIVENTA ARTE
Il make-up - Ziggy Stardust docet - non è un vezzo esclusivamente
femminile, ma è uno strumento che sia le donne che gli uomini potrebbero
utilizzare per trasformarsi, stupire e attirare l'attenzione. Partendo da
questi presupposti i creatori del brand Illamasqua hanno lanciato una
nuovissima linea di cosmetici destinata a conquistare il mercato nel 2009.
È stato un lancio tutto speciale quello
preparato dal brand Illamasqua presso i
grandi magazzini londinesi Selfridges.
Questa nuova ditta di cosmetici unisex
è nata nell'estate 2008 grazie a
un'idea di Julian Kynaston, direttore
dell'agenzia di marketing Propaganda,
elaborata assieme a un team di esperti
tra i quali spiccano la ditta di cosmetici
per il teatro e il cinema Kynaston, e un
team artistico che comprende Dave
Vanian, componente della storica band
The Damned, l'artista tedesca Anja
Huwe e la make-up artist Alex Box,
famosa per aver realizzato il trucco
durante le sfilate del giovane stilista
Gareth Pugh. Kynaston ha scelto il
nome del brand ispirandosi a un film di
vampiri, ma le quattro collezioni
firmate Illamasqua e intitolate “1920s
Berlin”, “Fantasy”, “Noir” e “Romance”
sono state pensate tenendo bene in
mente l'evoluzione degli attori
tedeschi nella Berlino anni '20, e la loro
trasformazione da dilettanti in
professionisti, che portò anche alla
nascita di nuove figure teatrali come
tecnici delle luci e truccatori.
Illamasqua offre un'ampia gamma di
prodotti – che comprende un numero
eccezionale di colori, qualcosa come
107 ombretti e 46 rossetti – ispirati al
mondo del teatro, della musica e della
moda. Tutti i prodotti sono
caratterizzati da lunga durata e
resistenza, proprio come il make-up
utilizzato dagli attori. I creatori di
Illamasqua sperano infatti che i loro
prodotti aiutino i comuni mortali in
cerca di emozioni a trasformarsi
letteralmente nel loro alter ego e che
colori insoliti come rossetti neri e
fondotinta liquidi in quattro tonalità di
bianco, ispirino non solo le ragazze ma
anche i ragazzi ad osare di più.
Indossare vistoso make-up è ormai
una popolare tendenza tra molti
ragazzi eterosessuali in quel di
Londra. Responsabile in parte di
questa moda è Natt Weller, ventenne
figlio del più celebre Paul, che sembra
avere una adorazione per rossetti e
matite per occhi. A dire degli esperti,
nonostante la crisi economica, il
brand Illamasqua riuscirà nel compito
che si è preposto, ovvero conquistare
la miliardaria industria dei cosmetici
entro il 2009, un'avventura difficile
ma di certo non impossibile. La chiave
del successo per il brand di Kynaston
è proprio nell'aver lanciato un
prodotto che fino ad ora non esisteva
sul mercato. Per ora i cosmetici
Illamasqua sono disponibili solo
presso la filiale di Selfridges situata a
Oxford Street, Londra. Sempre da
Selfridges è disponibile inoltre
l'escusivo kit Illamasqua intitolato
“Femme Fatale” che comprende
rossetto, smalto e eyeliner e una
sensuale benda per occhi firmata
Coco de Mer. Da gennaio 2009, i
prodotti Illamasqua cominceranno ad
essere distribuiti nel resto del Regno
Unito e il brand lancerà inoltre il suo
negozio online. Per resistere fino ad
allora i curiosi potranno guardare i
“tutorial” di Illamasqua sull'arte del
make-up, scaricabili dal sito
w w w. i l l a m a s q u a . c o m , o d a
YouTube.com, oppure esplorare il
tema dell'alter ego attraverso il corto
“Prism”, girato da Michael Pate
appositamente per Illamasqua.
di Francesco Nicolli
“High Fidelity” Libri Che Suonano
“SI DICEVA CHE QUEL BLASCO…”
Ammetto che quando ho preso tra le
mani il libro di cui sto per parlare la
mia espressione non è stata delle
migliori e ho pensato: “toh, ecco
l'ennesimo libro su Vasco Rossi,
uscito casualmente poco prima del
Natale”. Certo la bibliografia sul
Blasco nazionale è ricca, ma ben
pochi hanno raccontato il primo
Vasco, quello degli esordi, lontano
anni luce dall'incredibile successo
degli anni Novanta. E proprio per
questo motivo il libro ha catturato il
mio interesse, a partire dalla
copertina, che oserei definire vintage,
con un Vasco d'annata a far bella
mostra di sé, con camicia sbottonata
e cicca in mano. L'autore di “Vasco
Rossi. Una vita spericolata” è
Massimo Poggini, giornalista
musicale, che scopro aver pubblicato
il libro in oggetto per la prima volta
nel 1985; fuori catalogo da parecchi
anni, la prima edizione è divenuta un
oggetto di culto tra i fan del cantante
di Zocca, reperibile su eBay a prezzi
elevati. Ora il libro gode si una
seconda vita, edito da Rizzoli, dopo
che il mensile Max l'aveva proposto in
allegato al numero di aprile di
quest'anno, raccogliendo un enorme
successo. Poggini, nel primo capitolo,
intitolato “Io e Vasco”, ricorda la
prima volta che si incontrarono, nel
1979, al “Bussoladomani” di
Viareggio: “Io ero un giornalista alle
prime armi, lui uno che veniva giù
dalla montagna e non se lo filava
ancora nessuno. Legammo subito.
Forse la scintilla scattò perché ero
l'unico, a parte quelli della sua casa
discografica, che conosceva le sue
canzoni […]”. Così iniziò l'amicizia tra
colui che sarebbe diventato “la”
rockstar italiana e l'autore di questa
fortunata biografia. Dalla quale, si
scopre, molti “autori” successivi
hanno attinto a piene mani, senza
neppure degnarsi di citare la fonte.
Anche per questo motivo, oltre alle
continue richieste da parte dei fans di
Vasco, l'autore è giunto alla decisione
di ripubblicarla, arricchendola di
episodi inediti, di 32 pagine di
fotografie, provenienti anche
dall'archivio della famiglia Rossi, e
della chicca finale: un'appendice con
la stampa anastatica del diario che
Vasco scrisse durante il tour del 1983
(bello leggere le esclamazioni
dell'artista, stupito del crescente
successo di pubblico ai concerti). Una
biografia che parte dai sogni degli
esordi, passa attraverso i primi
riscontri ma anche le inevitabili
delusioni e le esibizioni in locali
s e m i d e s e r t i . U n v i aggi o
entusiasmante, raccontato da un
testimone oculare, che ci svela le
origini del mito Vasco, quel cantante
in cui pochi credevano agli inizi degli
anni Ottanta, tanto che lo stesso
autore veniva deriso dai colleghi per
la frequentazione e gli articoli
dedicati al Blasco. E si tratta di un
viaggio narrato non solo sul piano
artistico, ma anche su quello umano,
passando dall'arresto per detenzione
di cocaina alla rinascita umana e
professionale. Personalmente ho
conosciuto la musica del nostro con
l'album “C'è chi dice no” e solo in
seguito ho scoperto quello che
considero il meglio della sua
produzione, gli album antecedenti,
primo fra tutti “Bollicine”, del 1983.
Per questo motivo il libro mi ha
colpito: ci parla del Vasco ante 1985:
come ci dice Poggini “da quel
momento in avanti di Vasco si sa
tutto, forse anche troppo”. Nel
frattempo Vasco è diventato grande, e
molte cose sono cambiate..”ma le
idee, i propositi e la rabbia sono gli
stessi”. Non amo il Vasco di oggi, a
livello musicale. Ma suscita sempre in
me una forte simpatia, umanamente,
per quelle doti che forse erano più
evidenti agli esordi ma che certo non
sono sparite: semplicità, genuinità e
ironia. Dopo una “vita spericolata”,
oggi Vasco è considerato il re della
musica italiana, o forse il
principe…ma ricordiamo che “si
diceva che quel Blasco fosse stato
prima un rospo”!
Per Tim Berners-Lee, quello che ha
inventato Internet, il web dovrebbe
aiutarci un giorno a vivere meglio. Cosa
che sta già avvenendo, ma non al picco
delle potenzialità date da una
organizzazione dei contenuti che sia
comprensibile per tutti. E quando dico
tutti intendo non solo me e te, ma anche
e soprattutto le macchine che usiamo
per lavorare e vivere: i computer
connessi a Internet. Con calma, ci arrivo.
Il problema fondamentale del web
attuale, nonché il motivo principale per
www.mrcury.com di S. Calgaro
cui oggi Larry Page e Sergey Brin sono
sfondati di soldi, è che è difficile trovare
quello che cerchi. O meglio, non è facile
effettuare ricerche complesse usando
semplici parole chiave. E questo perché
le ricerche attuali si occupano di trovare
corrispondenze esatte tra le stringhe di
testo dei miei termini di ricerca e quelle
presenti nelle pagine web che voglio
trovare. Ed è il modo più intelligente per
trovare qualcosa in tempi ragionevoli. In
una biblioteca puoi cercare tra i libri di
giardinaggio perché qualcuno li ha
catalogati per te. Al massimo fai
qualche tentativo a vuoto. Vorrei
vedere, con più di mille miliardi di
pagine web mischiate tra loro o
nascoste chissà dove. E la ricerca
funziona, di solito, se sai dove cercare.
Per non parlare di quando cerchi il
titolo della canzone che fa na-nanaaa-na-na (ok, per quello c'è Shazam,
ma facciamo finta di niente…). Il sugo
del discorso è che è più facile per un
computer che per un essere umano
fare una ricerca complessa, ma non è
facile per l'utente comunicare ciò che
vuole ad computer. Chi usa Word sa di
cosa sto parlando. Il web semantico si
dovrebbe occupare appunto di creare
quel ponte tra la comunicazione
umana e quella automatica, per
mezzo di una serie di regole di
definizione che permettano all'umano
di far capire alla macchina che cosa sta
cercando o di che cosa ha bisogno. In
pratica servono dei metadati che
descrivano i dati, rendendoli
processabili in modo automatico da
programmi al servizio dell'utente. Una
prima applicazione diffusa di questi
ponti logici tra cose nel web sono i tag:
posso pubblicare una foto della Tour
Eiffel su Flickr e inserire i tag “photo”,
“Tour Eiffel”, “architecture”, “tower” e
“Paris”, per poterla condividere più
facilmente con altri utenti. Senza i tag
è impossibile per un motore di ricerca
sapere che il file CRW_2363.jpg è una
fotografia di una costruzione
architettonica chiamata “Tour Eiffel”
che si trova a Parigi. Potrebbe
analizzare il testo della pagina che
contiene la foto, ma non è detto che il
testo sia rilevante. In realtà non è
neanche detto che le etichette che
uso io siano utili per tutti, ed è per
questo che i computer di domani
dovranno avere a disposizione
informazioni strutturate e un set di
regole inferenziali per condurre
complesse elaborazioni dei contenuti.
Ma ci risentiremo fra una ventina
d'anni: per ora siamo arrivati a una
quasi soddisfacente presentazione
della forma, e c'è già voluto tanto per
questo.
...... anche gli angeli vestono PLAYLIFE
ABBIGLIAMENTO UOMO E DONNA
PLAYLIFE - BASSANO DEL GRAPPA (VI) Via Vittorelli - Tel 0424.523848 - APERTO DOMENICA POMERIGGIO
di Gustave
Spazio Fuori Luogo
IL GIORNO DI FESTA.
Gli ultimi giorni di stesura erano
sempre i più imprudenti. Sprigionava
il pensiero come mai poteva
accadere nei tempi precedenti. Le
ultime pagine del suo più segreto
manoscritto seguivano, nella quiete
USATO ALLO STATO PURO
ANNI 60’-70’-80’-90’-2000
e nel pudore, il freddo nevischio di
quella settimana. Soltanto la luce di
una minuscola candela color canapa,
sottile come un ago di luce,
illuminava il foglio leggermente
sollevato agli angoli. Da più di un
mese non riceveva notizie dal mondo
laffuori. Per lui il pianeta si era
racchiuso in una crepa d'inchiostro,
non troppo distesa e lontana. Aveva
da qualche settimana scelto la
silenziosa convivenza con una
solitudine mascherata di malattia.
Sapeva quanto fosse inquieta
l'assenza di parole nell'aria.
Conosceva la prepotenza dell'eco
isolata dei suoi movimenti. Se avesse
incontrato in quelle ore un'anima
l'avrebbe lacerata d'amore o
annullata di tragedia. La pace pastosa
e lenta dell'inizio si lasciava
abbracciare da una fine maestosa. Le
ri g h e c o n cl u s ive e ra n o
a c c o m p ag n at e d a l s o l i t o
febbricitante tremore. Un fremito. Un
trionfo suicida che scuoteva sangue e
respiro. Una parola divorava l'altra con
inaspettata foga e innocenza. Quella
notte i sogni più divagati e incredibili.
Asteroidi di corallo che si scontravano
in cielo. Corse di cavalli con teste di
legno nero. Ciclopici esseri in lotta. E
infine una scellerata esplosione di
carni e metalli. Orrore ed esultanza.
All'alba gli ambienti parevano ancora
più angusti. Sentiva il fiato bollire tra
le pareti di quella minuscola casa. Tre
stanze e un ripostiglio. Non c'era più
libertà per nuovi sentimenti. Come
un improvviso rachitismo di spirito e
corpo. Pensò di affrancarsi almeno da
ciò che di materiale impediva i
movimenti. Un armadio di noce, una
vecchia poltrona di cuoio magenta, un
attaccapanni di bronzo e una sedia
rivestita di paglia furono trasferiti in
giardino. Lasciati a riposare sull'erba
bruciata dai primi freddi. Indossò un
cappello di fustagno, vellutato ai
bordi. Bollì uno spezzatino di manzo.
Una tovaglia ricamata d'argento. Era
quello il suo primo giorno di festa.
COOPERATIVA FERRACINA
I
I
L
ORARI : 10-12.30/15.30-19.00
CHIUSO DOMENICA-LUNEDI’-VENERDI’
Cooperativa Sociale Onlus, Via Spin 57 Romano d’Ezzelino Tel 0424382202 int. 1 - [email protected]
di Fox (Plasticost)
L'IMPERDIBILE PEGGIO DELLO SPAGHETTI WESTERN
TEX e il signore degli abissi
Nel 1985 si scomodò perfino la Rai ad
immortalare sul grande schermo l'
eroe per eccellenza del fumetto
italiano in un periodo nel quale il
western all' italiana era già un ricordo
e con il tentativo di rilanciare un
genere che obiettivamente aveva
fatto il suo tempo. Duccio Tessari,
regista dai precedenti noti, optò per
un cast di tutto rispetto forse
tentando di far ricordare la bella
epopea “tutto spari e scazzottate”
che invase i cinema parrocchiali. Il
risultato fu poco invidiabile e penso
mise a tacere definitivamente le
pistole ed i saloon del Belpaese,
girando la bussola verso la fiction
televisiva che ancora oggi ci rovina le
serate casalinghe. Ad interpretare il
noto ranger e capo Navajo non poteva
essere che Giuliano Gemma, un po'
appesantito ma unica alternativa a
disposizione. Fisicamente infatti
assomigliava al personaggio dei
fumetti anche se la recitazione lasciò
molto a desiderare. Assieme a lui
William Berger, Carlo Mucari ed Isabel
Russinova. Anche la sceneggiatura
aveva molte ambizioni; tentava infatti
di creare una sintesi del b-movie
n o s t ra n o, d ove l ' av ve n t u ra
tipicamente western si fondeva con
spruzzi di horror, mitologia ed
esoterismo. Il signore degli abissi, che
nel finale si svela essere interpretato
da Gianluigi Bonelli, creatore di Tex, è
una specie di alchimista che nelle
profondità della terra estrae una
micidiale sostanza con la quale si
avvelenano piccole frecce per
cerbottane con il potere di
mummificare quasi istantaneamente
le vittime colpite. Il contesto è dato
da una rivolta di alcune tribù al
confine con il Messico che dovrebbe
riportare al potere questi popoli in
una guerra totale contro i bianchi. Non
mancano carichi di fucili trafugati,
messicani spietati ed assetati d' oro e
uomini d' affari corrotti, tipico
contorno di molti films del genere. Nel
tentativo di rimanere agganciati al
fumetto, gli sceneggiatori, forse
pensando a questa unica ed
irripetibile occasione cinematografica,
diedero sfogo a tutte le frasi celebri
soprattutto di Kit Carson e alle
battute tra i due, collezionando un
repertorio che nei decenni scorsi tutti
gli tialiani conobbero a memoria, da
“corpo di un satanasso” alle famose
“bistecche con una montagna di
patate”. In certi momenti è tutto un
fiorire di battute, in molti casi fuori
completamente dalla storia ma
“buttate lì” solo per ricordare il
fumetto originale. A completare la
disfatta di questo tentativo
cinematografico arrivano come
sempre gli indiani. Forse se si fosse
scelta una storia senza di loro il film
non avrebbe mancato il bersaglio, o
sarebbe meno peggio di quanto
realizzato. Gli indiani sono una bestia
nera per lo spaghetti western.
Quando sono presenti distruggono il
film, i motivi possono essere più di
uno: totale incapacità di creare
accampamenti o ambienti realistici,
utilizzo di attori che ricordano il
vecchio cinema con i bianchi tinti di
nero mentre portano pesanti bagagli,
fisicamente diversi da come erano i
veri nativi americani, oppure c'è un
altro motivo: il western all' italiana
raccontava i bianchi come una banda
di attaccabrighe, violenti, ignoranti e
carogne in contesti viziosi e
malavitosi, e questo fu il motivo del
successo del genere. Descrivere i
nativi americani non coincideva
proprio con l' idea di Far West dei
grandi registi del genere, e Tex ne è la
più chiara dimostrazione. Per fortuna il
film non intaccò minimamente il
personaggio dei fumetti, fu
velocemente dimenticato e oggi solo
qualche pubblicazione in edicola
permette di rivederlo esposto. Intanto
sulla carta, Acquila della Notte
continua imperterrito nella sua
leggenda.
OD
TFO
FAS T U T T I
A
P
AP
E
LA P U R A AF E S T
AUG N E
O
BU
KING
HEN
RY
kebab
Prenotazioni
329.7454577
Felafel
La Pappa
Fastfood
Via Gamba 147b - Discesa Ponte Vecchio - Bassano d. G.
di Anna Battista
SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU
myspace
VIRTUAL TO REAL
SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU
SOUND & VISION
MAGAZINE
Se vi capiterà di passare a dicembre davanti alle vetrine dei grandi
magazzini londinesi Selfridges e di rimanere incantati dallo spettacolo che
si rivelerà ai vostri occhi, sappiate che state ammirando il lavoro di Fred
Butler. Questa poliedrica e giovane artista, produce infatti set per vetrine e
complementi per servizi di moda ed ha lanciato da poco una coloratissima
linea di accessori che sta facendo impazzire la Gran Bretagna.
UN MONDO DI COLORI:
FRED BUTLER
Live in: London - Work as: Set & Accessory Design - Age: 28
L'edizione britannica della
rivista Grazia ti ha definito di
recente una “ruba scene”,
inserendoti in una classifica
dei giovani britannici di
talento: che effetto ti fa aver
ricevuto questo titolo?
È un titolo che fa sorridere. Lo
hanno utilizzato
principalmente perchè ho
realizzato vari set e scene per
servizi fotografici di moda. Ma
è stato un piacere essere citati
da una rivista tanto famosa
perchè ache mia nonna la legge
e finalmente potrà capire in
cosa consiste la mia
professione!
Come sei diventata “set
designer”?
Ho studiato moda e design del
tessuto. Finiti gli studi, ho
incominciato a lavorare come
set designer nel mondo della
moda. Ho imparato a realizzare
complementi per servizi
fotografici e, quando ho aperto
il mio studio, ho deciso di
combinare due mestieri,
realizzando complementi per
servizi di moda e accessori da
indossare sul corpo che
avessero attinenza con i set
creati per i vari servizi. La
creazione di accessori mi ha
quindi ispirato a lanciare vere e
proprie linee che comprono
collane, ornamenti per capelli e
via dicendo.
Ti piacerebbe lavorare anche
per il teatro e il cinema?
Sono più portata per la moda
anche se ho realizzato
complementi e accessori per
cantanti e performer come
Patrick Wolf e Bishi.
Qualche tempo fa hai
lavorato anche con il
collettivo AsFOUR, cosa ti
insegnato questa esperienza?
È stata un'avventura
incredibile perchè mi ha
aiutato a diversificare le mie
capacità e ad aprirmi ad altri
sbocchi, realizzando mostre e
vetrine e persino collaborando
a carie performance.
Quali sono i materiali che
prediligi nel tuo lavoro?
Carta, cartone, colla, stoffa e
plastica. La carta rimane la mia
preferita al momento, gli
accessori della mia collezione
Autunno/Inverno 2008-09 si
ispirano al mondo degli
origami infatti.
Ti piacerebbe un giorno
collaborare con uno stilista?
Sì, vorrei realizzare qualcosa
con lo stilista Scott Ramsay
Kyle. Spero il mio sogno si
realizzi per la prossima
London Fashion Week che si
terrà a febbraio.
di Dj D
Curiosity Kill The Kat
CREO, QUINDI SONO!
Essere unici è sempre stato il nostro
motto! E così girovagando sul web
durante il primo giorno di neve nella
depressa pianura padana, mi sono
imbattuto in alcuni siti di famosi
brand. I progetti sono semplici ed
“innovativi” fare in modo che il
cl i e n t e ab b i a i n m a n i e ra
assolutamente esclusiva una tshirt,
un paio di scarpe o altro. La
differenza? Non in una costosa
limited edition che poi ti ritrovi a
vedere indossata da molti altri, ma
bensì un qualcosa che ti sei creato o
disegnato. Il tutto in alcuni casi ti
viene consegnato addirittura in soli
sette giorni! Vediamo quali sono
q u e s t i
b r a n d . . .
La Sundek, famoso brand
produttore di costumi da mare,
propone tramite il suo sito web una
interfaccia per personalizzare i
propri prodotti. Varia la scelta di
colori, taglie e modelli, da mischiare
a piacere. Non poteva mancare la
Nike che tramite il suo sito
www.nikeid.com vi offre la
possibilità di avere un vero e proprio
prodotto su misura, sciegliendo e
personalizzando scarpe, capi e
accessori sportswear. La Kickers
alla fine vi propone per il suo
modello Original Raw 215.940
combinazioni di colore. Qui come
accennato prima la consegna è
entro sette giorni dall’acquisto!
Associazione Capoeira
Angola Pernambuco
Padova.Marostica.Rossano Veneto.Mussolente
CORSI PER BAMBINI E ADULTI; PRINCIPIANTI,MEDI,AVANZATI
Insegnante: Professor Zequinha (Brasile)
Padova: martedì-giovedì - presso palestra scuola Tito Livio,
entrata palestra in via Stampa (centro padova)
Marostica: Lunedì - Rossano Veneto: Mercoledì - Mussolente: Lunedì-Mercoledì
ore 20:00 -21:30 Palestra scuola elementare
APRILE LABORATORI DI CAPOEIRA APERTI A TUTTI A PADOVA
Info www.capoeira-angola-pd.it - [email protected] - 338 80 00 353 Zequinha - 349 87 43 945 Nadia
sponsored by
Us ACLI
www.capoeira-angola-pd.it
2009
BACK TO
BLACK AND WHITE
info @ www.soundandvision.it
Dove Trovare Sound & Vision
Punto Ufficiale
Questa è la lista completa dei distributori ufficiali di S&V. Qui troverete
sempre la vostra copia ogni mese. Scegliete loro per ritirare il vostro S&V!
a Vicenza e Prov.
Nuovo Punto Ufficiale
a Treviso e Prov.
a Belluno e Prov.
HANGER
Via Pescatori 4 - Treviso (Centro)
UNISONO
P.zza Maggiore 4 - Feltre
NEW AGE
Via Tintoretto 14 - Roncade (TV)
LA LOCANDA LOUNGEBEER
Via Montelungo 2 - Feltre
a Verona e Prov.
IL BORSA
P.zza dei Signori 26 - Vicenza
THE CRAZY COWS
Via Cà Cornaro 10 - Romano d’Ezzelino
DISCO FRISCO
Via A. Mattei - Treviso
BAR ASTRA
Contrà Barche Vicenza
WAITING CLUB - Via Salarola 1 - Marostica
(Tel 0424.75143) www.waitingfor.it
PUNKY REGGAE PUB - Via Barbarigo 15
Liedolo di S. Zenone (TV) Tel 0423.969624
FIRST CLASS MUSIC
Circonvallazione Oriani 2B/C - (VR)
PROSPORT - Via Zamenhof 821 - Vicenza
(Tel 0444.301837) www.prosport.it
RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica
(Tel 0424.72512) www.rivieras.it
ROCK CAFE’
Strada dei Colli 2 - Castelcucco (TV)
SQUARE
Via Sottoriva 25 (VR)
OSTERIA DEL TEMPO PERSO
Via Paolo Lioy 36 - Vicenza
MUSIC MANIAC
Via Cairoli 38 - Marostica
ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3
Pagnano/Asolo - www.zweibar.tk (TV)
CENTER LOUNGE
Via Volturno 46 (VR)
VIOLET SHOP
Contrà S. Paolo 22 - Vicenza
CAFFE’ NAZIONALE - P.zza degli Scacchi 24
Marostica
REPLAY
Via Marcoai 1 - Asolo (TV) www.replay.it
JACK THE RIPPER
Via Nuova 9 - (VR)
SARTEA
C.so San Felice 362 - VI - www.sartea.it
RISTORANTE AL PONTICELLO
Via Ponticello 24 - Molvena - (Tel 0424.708077)
CACAO AMERICAN & WINE BAR
Via Roma 7 Crespano del Grappa (TV)
LA LOGGIA
Corso Guà 46 - Cologna Veneta (VR)
MARACANA’
Via Cà Bianca 14 - Vicenza
DIESEL INDUSTRIES
Via dell’Industria - Molvena
VELVET STORE
Contrà Riale 19 - Vicenza
MAX LIVE
Via Meucci 44 - Costabissara
SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI
www.sabotagebar.eu
BAR COMPANY
Via Alberetto 22 - Sandrigo
FLIPOUT SKATESHOP
C.so Fogazzaro - Vicenza
A DUE PASSI ...
Via Garibaldi 22 - Lonigo (VI)
S3 SURPLUS
Via Vittorelli 5 - Bassano d. G.
Via Ponticello - Molvena
OGM TATTOO - Via 7 Comuni
Valstagna 1
LA PAPPA FASTFOOD
Via Gamba - Bassano d. G.
MONTE CROCETTA
Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G.
SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G.
(Tel 0424.500.000) www.shindy.it
PALAZZO ROBERTI
Via J. da Ponte 34 Bassano d. G.
LOLA LOUNGE CAFE’
Via Cà Rezzonico 20 - Bassano d. G.
a Venezia e Prov.
PENNY LANE SHOP
Via S. Croce 29 - VE
DISCOVERY RECORDING STUDIO
Via Monte Popera 12 - S. Donà di Piave (VE)
OSTERIA LA VIDA NOVA
Piazzale Candiani, 7 - Mestre
a Firenze
PENNY LANE
Via Verdi 53r - FIRENZE
REX CAFÉ
Via Fiesolana 23/r - FIRENZE
MAYDAY CLUB
Via Dante Alighieri 16/r - FIRENZE
BEBOP MUSIC CLUB
Via Dè Servi 76/r - FIRENZE
MARACANA’
Via Pasubio 85 - Schio
HELMUT
Via Verdi 34 - Mestre
www.myspace.com/helmutvia34
AUDITORIUM FLOG
Via Mercati Michele 24/b - FIRENZE
SACRUM COR TATTOO
Via Prà Bordoni - Zanè
BAR PUB "AL PARLAMENTO"
Sestiere Cannaregio, 511 - Venezia
PUBLIC HOUSE
Via Palazzuolo 27/r - FIRENZE
RISIGO Bar Ristorante
Via dell’Industria 18/C - Piovene Rocchette
CENTRO CULTURALE BOLDÙ
Cannaregio 6000 Venezia
ROCKBOTTOM RECORDS
Via degli Alfani 34r - FIRENZE
CUBIKAL
Via Zanella 20 - Thiene
CAFÈ LA CITÉ
Borgo san Frediano 20r - FIRENZE
a Padova e Prov.
CONTRA’ GRANDA
Via Barbieri - Bassano d. G.
ALE SURF SHOP
Via Cà Moro 121 - Cittadella (PD)
FREE ZONE LIVE
Via Ferrarin - S. Giuseppe Cassola
INTERNO14
S. Donato - Cittadella (PD)
COOPERATIVA FERRACINA
Via Spin 57 - Romano d’Ezzelino
LA GABBIA MC - SS Cittadella/Padova
S. Giorgio in Bosco (PD)
WHY NOT CAFE’
Via Roma - Bassano d G.
RICKY’S PUB
Via Commerciale 12 - Abbazia Pisani (PD)
PLAYLIFE
Via Vittorelli - Bassano d. G.
ROSTI
Stazione Camposampiero (PD)
vuoi diventare distributore ufficiale di sound and vision?
Contattaci cell 349.1970263