di Stefano Rossi OGGI NON SI PARLA DI MUSICA _BIS di Stefano Rossi_ Il mese scorso non ho parlato di musica in questo editoriale. E anche questo mese si parla di altro. Il numero di novembre è stato completato proprio a cavallo delle elezioni presidenziali americane e ora non possiamo non parlarne per fare un parallelo con l'Italia. Ma cercando di non scadere nel nazional-popolare.La scelta di Barack Obama da parte degli elettori americani, dicono in molti, è indice di maturità democratica. S o n o d ' a c c o rd o, m a n o n dimentichiamo che gran parte della campagna elettorale a favore del candidato democratico l'ha fatta George W. Bush spingendo, con scelte azzardate e incapaci di vedere al di là del proprio naso, gli elettori verso l'avversario di McCain. Il grande passo avanti del popolo americano sta nel fatto di aver ripudiato quasi in blocco le scelte di un'amministrazione che ha portato gli Usa a due guerre conclamate, al disastro economico-finanziario e a un pauroso crollo della stima mondiale. Quando all'inizio delle primarie i Democratici americani resero note le candidature di Barack Obama e Hillary Clinton pensai: sono entrambi “impresentabili” per la media dei cittadini americani per la carica di Presidente. Il primo perché è di colore, la seconda perché è una donna. I fatti mi hanno smentito. Succedesse anche in Italia! Facciamo il parallelo: Obama ha 47 anni; Silvio Berlusconi (anche se biologicamente ne ha meno... :-D ) 72 e, se vogliamo, Giorgio N ap o l i t a n o 8 3 . A l d i l à dell'abbronzatura che il nostro presidente del consiglio invidia a Obama, quest'ultimo non è solo primo presidente di colore degli U s a , m a a n c h e i l p ri m o afroamericano, oltretutto di seconda generazione, essendo la madre americana e il padre keniota. È come se in Italia salisse al governo un presidente figlio di un extracomunitario e di un'italiana. A me e al 99.9% di chi legge andrebbe benissimo (se ne avesse merito, naturalmente) ma ad altri...? Fermiamoci qui, per carità. Con un augurio a Barack Obama: risollevare la stima che l'intero pianeta ha degli Usa. Ma non con le parole, con i fatti. LA REDAZIONE DI SOUND AND VISION AUGURA A TUTTI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO! SEE U IN 2009 ... N O ine z I S aga I m V D 003 2 . 9 N 0 A 2008 03 del 3. Pensavalle D N - Dicemdb.reG. N° 8/tore: Daniele U SO - N° 58Bassano o Rossi - Eidtzi Studio (iVllaR) e (VI) 5 Van iudic fan a Bl b. AnnoAut. Tri sabile: StCeover : Anadnroeva Officineo (VI) - A.I)L-oMGrCury (VI) on as Lag i (V a br sp oC DJD - L. Mar re ReGrafica diver: Osvald becchi (VIs) gow) - G.hoto by Am o t t P a e o l R C G ) ( Dire n a V Ico I) - Ilari Battista artor (T ssi (V I) - A. - L. S : S. R.oNicolli (VDjDax (VI) e n o i z Redania (VI) - BFedin aka Du D. SAD XMAS 2008 di DjD Dicono che il sistema bancario in Italia è solido, mentono, in realtà è in crisi. Dicono che l’Italia non è in recessione mentono, l’Italia è già in recessione pesante. Quando dicono che siamo a crescita economica zero, mentono siamo già in perdita. Quando dicono che il paese avrebbe subito un calo dei consumi, mentivano lo stava già subendo da mesi. Quando dicono che il pil nel 2009 sarà del -1% mentono sarà molto più basso ed andrà molto oltre il 2009. Quando dicono che il paese è in recessione tecnica, nuovo termine coniato per l’economia italiana, mentono vuol dire che dell’economia italiana non è rimasto più nulla da salvare. E una voragine il cui buco delle uscite e spaventosamente più grande di quello delle entrate. Quando diranno che l’economia italiana è in ginocchio mentiranno, vorrà dire che il paese è già fallito. Ormai hanno perso il controllo della situazione, lo ha perso questo governo e lo aveva perso il precedente. Quando dicono che è la più grande recessione dal dopoguerra, mentono è il più grande fallimento economico della storia dell’umanità. Ed il più grande furto di pochi ai danni della popolazione mondiale. Quando dicevano che la globalizzazione avrebbe ridotto la povertà, mentivano, è aumentata ed i danni si contano di paese in paese. Una piccola economia senza globalizzazione poteva sopravvivere più facilmente. Tutto questo in nome dei soldi e di un tenore di vita che le televisioni continuano a cercare di farci mantenere. Comprate, Comprate, Comprate .... Cu-Cù. di Marco Discovery GRUPPI SOTTO L’ALBERO Dopo un po' di pausa ecco tornare questa rubrica superflua e approssimativa. Che tenta però di dare spazio alle "next big thing" (termine tanto amato, e abusato, dagli inglesi, che ne creano 30-35 nuove al giorno) nostrane. HARRISON ARSON - MYSPACE.COM/HARRISONARSON Hanno un nome curioso. Ispirato al personaggio interpretato da Kurt Russel che rappresenta una sorta di anti-eroe dell'era post-moderna in “Grosso guaio a China Town” di John Carpenter. Pezzi semplici ed immediati dove spuntano vari generi più che vanno dagli anni '60 agli '80. Nella loro musica troviamo, in dosi variabili: post-punk, grunge, country and western, metal, The Beatles, The Doors, The Police, The Clash, David Bowie (nel periodo Ziggy…), Nick Cave, e Frank Zappa. Ma è nel live che il gruppo da il meglio di se dimostrando delle grandi potenzialità. The Souls - myspace.com/thesoulsofficial The Souls - myspace.com/thesoulsofficial - Ascoltandoli non puoi fare altro che associarli ad un rock (o indie-rock) molto brit, ma il loro più che un demo sembra una mini-raccolta di singoli. I lori riff sono veloci e taglienti, fin da subito i pezzi non possono non stamparsi in testa. Fin dai primi concerti dimostrano di avere ottime potenzialità, a distanza di 6 mesi dal primo concerto la loro attività live è stata piuttosto intensa, ad oggi hanno un' ottimo show energico e di grande impatto sonoro. DOGS IN A FLAT - MYSPACE.COM/DOGSINAFLAT Rispetto alle mode che stanno spopolando negli ultimi anni, un gruppo davvero unico nel suo genere. Attingono a piene mani nella migliore tradizione countryrock, e hanno sicuramente imparato molto bene la lezione impartita dai Calexico dei primi dischi. Il risultato è un sound che cambia spesso e non annoia mai, infatti il primo lavoro è un bel disco di 13 tracce! Sono le chitarre a richiamare spesso il sound messicano, mescolato all'uso di due voci (una maschile e una femminile) creano ad effetto molto particolare, soprattutto quando usate all'unisono arrivando quasi a crearne una terza, canzoni semplici ed efficaci, arrangiate bene e ricche di sfumature. Molto, molto curata anche la grafica e la "presentazione" del cd e del gruppo nel loro space dove sono pubblicati anche diversi video creati sulle loro canzoni. di Ilaria Rebecchi Storia dei miti del Rock John Lennon (1940-1990): i Beatles. In una sola frase è conservata l'essenza del rock contemporaneo, l'ideologia pacifista, la psichedelica '60s e '70s, la pop-rock music, lo sperimentalismo folle, il divismo sconfinante nel fanatismo, l'arte in note, il songwriting più completo. La band più importante del mondo, le cui canzoni hanno un tale potere da risultare familiari, pure e memorabili ancora oggi, a decenni dalla loro uscita, tracciò un segno indelebile nel firmamento mondiale della musica, solcando orizzonti sonori, poetici, popolari e commerciali fino ad allora inesplorati, tra innovazione e semplicità essenziale. Nella Liverpool del secondo dopoguerra, dal divorzio dei genitori alla perdita prematura della madre Julia, alla scuola cittadina agli skiffle Quarrymen prima band di John in occasione di un cui concerto incontrò Paul, ancora minorenni e già entrambi leaders incontrastati, dall'amore per il blues e la musica nera al turning point verso il rock. Questo l'inizio dell'avventura Beatles, che si ritrovavano nei primi tempi nella mitica residenza di John, Mendips, al 251 di Menlove Avenue, dove nacquero le prime storiche canzoni della band, il cui stesso nome venne in mente a Lennon in sogno, al fianco di George Harrison alla chitarra e Stuart Sutcliffe al basso, poi rimpiazzato dallo stesso Paul McCartney. Poi le immancabili frangette, le giacche di pelle, gli stivaletti, gli spettacoli quotidiani al Cavern Club di Liverpool, il rifiuto della Decca Records (che dopo due anni e su suggerimento di Harrison assoldò gli eterni rivali ipotetici Rolling Stones), e il primo contratto discografico per la EMI nel 1962 con un ep comprendente Love Me Do. Parallelamente per Lennon questo anno coincise con il matrimonio con Cynthia Powell e il seguente con la nascita del primogenito Julian (da sempre in rapporto freddo col padre e molto più attaccato a Paul che gli dedicò la celeberrima Hey Jude). Dalla sostituzione di Pete Best con Ringo Starr alla batteria, al primo posto nelle hit con “Please, Please Me” (1963) di immediato successo giovanile per la facilità fruibile, al primo lp con, sorprendentemente per l'epoca, ben 8 su 14 brani inediti, dalle apparizioni televisive, alla cura per l'immagine, la pettinatura e i vestiti, fino alla vera beatlesmania. Dal secondo album “With The Beatles” ('63), ai primi tour mondiali di stupefacente successo, dal successo come attore in “A Hard Day's Night” e scrittore in “In His Own Write”, ai primi album che videro Lennon (co-autore con McCartney in primis, oltre a qualche meravigliosa perla donataci da Harrison) alle prese con brani socio-filosofici, al pubblico di 55.000 persone allo Shea Stadium di New York, fino alla nomina in patria a Membri dell'Ordine dell'Impero Britannico da parte della Regina Elisabetta II, già spesso criticata dal ribelle John per lo sfarzo della famiglia reale, al punto di arrivare a dichiarare durante il concerto natalizio davanti a Sua Maestà che “I Beatles sono più famosi di Gesù”. Poi i primi successi personali dei progetti paralleli di Lennon nei tre album di musica elettronica sperimentale. Lo scossone mediatico mai così enorme che riuscì persino ad incrementare il commercio del made in England all'estero per merito dei Fab Four, proprio in quella Gran Bretagna considerata fino ad allora seconda all'America per la musica leggera e all'Italia per il bel canto, allora senza rivali. Dal meno fortunato album “Beatles For Sale” del 1964, alla seconda opera musicalcinematografica “Help!” dell'anno successivo, al raffinato e stupefacente “Rubber Soul”, con la svolta impegnata e meno frivola, sia nella ricerca lirica che sonora, attraverso l'uso di strumenti svariati, in primis la sitar, all'esaltazione a star mondiali profetiche e generazionali, capaci di parlare persino di LSD attraverso motivi facili e complessi al contempo, penetrando nella coscienza comune, sollevandola e svelando la realtà giovanile dell'epoca. Dalle canzoni immortali quali Norwegian Wood, Nowhere Man e Michelle, Girl e In My Life, al successivo album “Revolver” ('66), più articolato e tecnologico, fino al più importante disco della storia del rock mondiale: “Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band” uscito nel 1967, tra Lucy In The Sky With Diamonds e Strawberry Fields Forever, tra l'epica e conclusiva A Day In A Life e la celeberrima copertina, il tutto a testimonianza palese che il pop era ormai da considerarsi arte, musicale, visiva, ascetica, mediatica, sociale, amorosa, di denuncia, commercio e provocazione. Poi, alla fine del 1967 l'uscita di “Magical Mistery Tour” e il viaggio spirituale nell'India del Maharashimi Mahesh Yogi, e i successivo “The Beatles” (meglio conosciuto come il “White Album”) ed “Yellow Submarine” del 1969, fino ai primi dissapori tra la lennoniana Yoko Ono e il successo calante, l'ultimo immortale concerto sulla terrazza del loro quartier generale londinese, la Apple di Savile Road, ed infine il mitico album “Abbey Road” (1969), e ancora “Let It Be”, che inizialmente doveva chiamarsi “Get Back” e con cui McCartney annunciò l'abbandono dal gruppo. Le canzoni dei Beatles sono da considerarsi patrimonio artistico al chiamano a vicenda, e Amsterdam, tra la quasi mezzora di gemiti di Yoko. Dopo lo sperimentalismo iniziale, Lennon tornò sul palco con la Plastic Ono Band, con Yoko, Eric Clapton alla chitarra, Klaus Voormann al basso e Alan White alla batteria. E' il momento i n c u i L e n n o n re s t i t u i s c e improvvisamente il titolo di baronetto alla Regina per sposare la causa antimilitarista, sancito dal brano War Is Over!(If You Want It). Nel 1970 scala le classifiche con Instant Karma (We All Shine On) inno para-buddhista registrato con Harrison, e replica all'annuncio dello scioglimento dei Beatles da parte di McCartney con il primo vero album da solista “John Lennon/Plastic Ono Band”, tra testi diretti e disagio doloroso, inquietudine, psicanalisi di coppia, l'epitaffio della scomparsa madre Julia, la ballata amorosa Love e l'indole verso il più feroce socialismo pacifista. Ecco nascere Working Class Hero e Power To The People, che ben presto divenne l'inno corale dei manifestanti americani contro la guerra in Vietnam, pari di composizioni sinfoniche di secoli fa, per l'evoluzione artistica dal rock'n'roll al pop-rock, ad oggi il più vasto genere musicale su scala mondiale, per la soave leggerezza abbinata al magnetismo psichedelico ed incessante di ritmi orecchiabili ma complessi e testi di straordinaria efficacia, o per potenza poetica o per facilità penetrante. John Lennon regalò perle di misticismo ed impegno socioculturale ai suoi Fab Four. Persino chiusa la meravigliosa avventura con i Beatles, alle prese con molteplici incarnazioni musicali, dall'avanguardia dei Plastic Ono Band al pop d'autore degli ultimi album. Palese il continuo confronto tra Lennon e McCartney in quanto a genialità lirica e musicale, che però ha visto trionfare il primo per le innumerevoli perle quali Imagine, Woman e Jealous Guy. Nei progetti solisti John però non fu mai realmente d e t e rm i n at o e c o n t i nu at ivo, discontinuo anche nella turbolenta vita privata al fianco della compagna Yoko Ono. Un amore nato in una galleria d'arte londinese nel 1966, e che vide Yoko spesso manovratrice del futuro marito John, e per alcuni persino considerata la reale responsabile della fine della band di Liverpool. I Beatles si separarono ufficialmente nel 1970, ma Lennon, in coppia con la compagna già dal 1968, negli anni precedenti si propose con “Unfinished Music, No.1: Two Virgins”, rumoroso e conversato, nella cui copertina celeberrima erano entrambi scandalosamente raffigurati nudi, e già allora John era detto passare tutto il p ro p ri o t e m p o c o n l ' a m at a screditando così la sua immagine di Beatle. Sposati nel '69 a Gibilterra, per la luna di miele si destreggiarono in performance pacifiste, i Bed In For Peace, interviste collettive sotto le lenzuola all'Hilton Hotel di Amsterdam. durante una di queste sessioni nacque uno dei più grandi inni pacifisti, Give Peace A Chance. Poi “Unfinished Music, No. 2: Life With The Lions” e “The Wedding Album”, il primo bizzarro tra chitarra elettrica e vocalizzi urlati, il secondo tra John e Yoko in cui per 22 minuti i due si e poi God (in cui rinnega Dio e Buddha, Presley, Dylan e persino i Beatles). Dopo essersi trasferito a New York, nel 1971 pubblica “Imagine”, forte della ballata utopistica omonima, testamento immortale spirituale e sognante dell'artista, della commovente Oh My Love, e del blues forte di I Don't Wanna Be A Soldier Mana. Due anni dopo la Plastic Ono Band si esibì con Frank Zappa e successivamente uscì “Sometime In New York City”, album femminista e pacifista forte di collaborazioni con Eric Clapton, Geroge Harrison, Billy Preston e Jim Gordon, e lo stesso Natale fu pubblicato il singolo Happy Xmas (War Is Over). “Mind Games” svelò la crisi tra John e Yoko, che durò ben 8 mesi di separazione nei quali Lennon cadde nel vortice di alcolici, sesso facile e droghe. Nel 174 pubblicò il bellissimo “Walls And Bridges”, alla cui realizzazione collaborò anche l'amico Elton John, e la seguente apparizione in pubblico (l'ultima dell'artista) proprio in coppia con Elton al Medison Square Garden di NY. Nel '75 torna a vivere con Yoko Ono ed esce “Rock'n'Roll”, raccolta di vecchi successi per un ritorno alle radici di Lennon. Lennon poi collaborerà con David Bowie scrivendo l'hit Fame, e dopo 5 anni di silenzio con la ritrovata Yoko e il neonato Sean, torna in studio per la registrazione di “Double Fantasy”, album di successi ritrovati grazie alle ballate struggenti Woman e Just Like Starting Over. Poi la tragedia: John Lennon viene assassinato la sera dell'8 Dicembre 1980 davanti al Dakota Buiding per mano di un giovane fan squilibrato, Mark Chapman. La leggenda di Lennon rimane viva però in ogni sua opera di indiscussa meraviglia, tra elevazione e paura per quella stessa fama che tanto lo elevò il venti anni di carriera quanto si trasformò in fanatismo viscerale ed infausto, fino alla morte. Da allora, vittima illustre del rock, Lennon fu vittima anche di speculazioni discografiche che videro coinvolta in primis proprio la stessa Yoko, che volle gestire il patrimonio dell'ex Beatle celebrandone vita e miracoli musicali anche dopo al sua scomparsa. Ma questa è un'altra storia. John Lennon fu il sogno di intere generazioni, la potenza del rock, la materia sottile ed impalpabile delle parole, l'armonia coerente dell'amore, la follia, la gioventù spensierata evoluta in appassionata ricerca e sperimentalismo azzardato, gli ideali più puri, le nobili cause, gli ineguagliabili Fab Four, la potenza della musica. John Lennon e i Beatles furono, sono e saranno tutto questo e molto altro ancora. Musica. JOHN LENNON “PLASTIC ONO BAND” Apple/Emi 1970 1970. John Lennon, quattro accordi, un paio di amici e tanto dolore da raccontare. Con gli occhi velati dalle lacrime causate dalla sofferenza interna, John ci racconta il suo mondo. Un mondo freddo, superficiale, dannatamente patetico, in cui “God is a concept by which we measure our pain”- da “God”. Lo spettro dell'inutilità esistenziale di un uomo chino sui propri tormenti si riflette nell'evocazione del dolore adolescenziale che appare in quasi tutte le undici tracce del disco. John è un uomo solo, al confine tra l'abbandono e la disperazione, che trova pochi e fugaci attimi di sollievo in Yoko (che nel frattempo produce il disco speculare "Yoko Ono -Plastic Ono Band"), nella quale vede il completamento del suo animo. John è un sognatore distrutto dalla sua stessa sensibilità, è un anima peregrina che, priva di adeguati calzari si scopre a vagare sui campi arsi dalla desolante solitudine rinchiusa nelle sue parole. John Lennon è stato il più grande filosofo del ventesimo secolo. Nessuno come lui ha sviscerato così profondamente la tristezza del borghese (“keep you doped with religion and sex and TV and you think you're so cleaver and classeless and free” da “Workin Class Hero”), nessuno più di lui ha smascherato con parole così amaramente efficaci lo stato di isolamento dell'individuo che si ostina a definirsi “moderno”. John è un uomo che dalla sua disperazione trae la capacità di sussurrarti all'orecchio dolci parole d'amore (“Love is touch, touch is love, love is reaching, reaching love, love is asking to be loved” da “Love”) ma che dalla stessa disperzione si lascia a volte sopraffare (“I don't expect you to understand after you caused so much pain, but then again you're not the blame, you're just a human, a victim of the insane” – “Isolation”). La scelta mirata di pochi accordi di pianoforte, di un batterista dal tocco grossolano come Ringo Starr, di elementari linee del basso di Klaus Voormann e di piccoli ricami di chitarra adeguatamente saturata hanno in questo disco (che io ho ribattezzato “The Modern Gospel according to St. John”) la stessa funzione di quelle linee volutamente indecise e quei colori tra il grigio acciaio e l'azzurro spento che non possano che incupire l'indifferenza dello sguardo dei tre uomini girati di schiena in “Le Pont de l'Europe” di Gustave Caillebotte (1877): nel quadro in questione il movimento e la posizione di quei tre uomini, posti a margine di un contesto così desolante per la natura umana qual è la rivoluzione industriale, non ci permettono di vederne l'espressione ma solo di intuirne la triste indifferenza nello sguardo. Il movimento e la posizione degli accordi e delle linee di “God”, “Remember”, “I Found Out”, “Mother” e “My Mummy is Dead” assolvono alla stessa funzione: precipitano l'ascoltatore nell'angoscia del presente lasciandogli immaginare l'ordine di grandezza del dolore che governa Lennon senza vederne perfettamente l'unità di misura. L'unico momento in cui sembra che la luce del sole riesca a trapassare le spessa coltre di nubi che ottenebra il cielo dell'Autore per rischiararne l'espressione è in “Hold On”: la massiccia presenza di accordi maggiori, la melodia meno aspra rispetto al resto dell'opera ed un testo più disponibile alla felicità in prospettiva (la canzone inizia con “Hold on John, John hold on, it's gonna be alright, you gonna win the fight” per ripetersi con “Hold on Yoko, Yoko hold on, it's gonna be alright, you gonna make the flight”- notare la raffinatezza della contrapposizione tra il guerriero Lennon che deve vincere la battaglia e la dolcezza della farfalla Yoko che spiccherà il volo) lanciano il germe della speranza anche nello sconforto cronico di Lennon. Lo stesso Lennon che si permette un po' di umorismo noir nella parte finale di God, nella quale, dopo aver affermato di non credere né in Hitler né in Jesus o Kennedy, ci racconterà di non credere nemmeno in Elvis, in Zimmerman, nei Beatles o in se stesso individualmente perché “I just believe in me, Yoko and me”. Questo disco narra della disperazione usando i giusti colori ad olio per ogni gradazione del dispiacere. Questo disco narra del giallo-vergogna, del grigiopessimismo, del bianco-ghiaccio e del neromorte. Questo disco narra della morte nera dell'anima. Senza satanismi, senza scene di violenza gratuita, senza sangue in copertina infonde un senso di decesso spirituale maggiore di qualsiasi disco degli Slayer. Dato che nelle sale cinematografiche sta per uscire “La Passione” di Mel Gibson posso affermare che questo disco è la “passione” di John Lennon (la sua “Via Crucis” si ferma però a 11 stazioni). O meglio: il Vangelo secondo John. è nato a Verona il primo centro dedicato esclusivamente alle batterie qui trovi set completi e personalizzati Ludwig, i modelli Vistalite, Legacy, Centennial Inoltre accessori, bacchette, hardware, abbigliamento, merchandising, gadgets tutto rigorosamente Ludwig è anche libreria musicale Circonvallazione Oriani 2B/C - 37122 VERONA - Tel 045.9236859 Fax 045.9580082 WWW.FCMUSIC.IT - [email protected] - WWW.MYSPACE.COM/FCMUSICSTORE S&V CREW (Ila-DjD-George) exclusive s&v TOM “DEUS” BARMAN Copyright Sound & Vision I dEUS sono una delle band più eclettiche del panorama indie-rock europeo, grazie alla ricerca sonora attuata a partire dal 1994, con album quali "In A Bar, Under The Sea", "The Ideal Crash" e "Pocket Revolution", e canzoni sofisticate come Suds And Soda, Roses, Instant Street e 7 Days, 7 Weeks. Ho incontrato Tom Barman, l'affascinante frontman-cantantechitarrista della band, per una chiaccherata sull'ultimo album, "Vantage Point". Tom, ci racconti qualcosa su "Vantage Point", in particolare riferimento a The Architect e The Vanishing Of Maria Shneider, due brani che raccontano storie vere.. The Vanishing Of Maria Shneider è una canzone soprattutto romantica. Anni fa avevo un poster di Maria a casa, e ho adorato i suoi film, ed è come se lei sia s e m p re v i s s u t a n e l l a m i a immaginazione, come simbolo di eterna bellezza e giovinezza. E' una riflessione sul passare del tempo, perché lei, dopo questi successi cinematografici, è sparita dalle scene. Parla del potere del cinema, della vita e dell'amore e dello star-system. Sono un grande appassionato di cinema e “Ultimo Tango a Parigi” e “Professione Reporter” parlano di sessualità e amore, identità e fama, e credo siano state queste tematiche ad avvicinarmi alla figura di Maria. The Architect è nata così: qualche tempo fa ho comprato casa ad Anversa e volevo farci un piccolo studio, così ho iniziato a d i n t e re s s a rm i a l s e t t o re dell'architettura e del design fino ad allora semi-sconosciuto per me. Ho scoperto Buckeminster Fuller, architetto del secolo scorso che inventò le cupole geodetiche. Un uomo molto affascinante, anche filosofo e grande oratore, idealista ed intrigante, che ha ispirato prima di me altri musicisti, come John Denver e gli Add N To (X). La voce che si sente nella nostra canzone The Architect è l'originale, presa cercando sul web tra le sue lezioni di architettura. Poi c'è Eternal Woman.. Un'altra ballata romantica. Mia madre mi lasciò alcuni dipinti di un artista molto controverso, Hans Bellmer. Le sue opere erano scioccanti per l'epoca in cui uscirono, ovvero gli anni '50, molto sensuali ed esplicite. In un suo quadro è raffigurata una donna il cui seno si unisce con le gambe e queste ancora al seno. E' una figura non normale, ma è splendida, e io l'ho soprannominata the eternal woman, appunto. Per la musica invece mi sono ispirato a “Loud Quite Loud”, documentario sui Pixies, e con me ha cantato Lies Lorquet, bassista dei Mintzkov, che ha un'attitudine vocale e musicale molto simile a quella di Kim Deal dei Pixies. Le donne sono uno dei t e m i p ri n c i p a l i d e l l ' a l bu m . . Assolutamente si! Amore, donne, sesso, vita. Ci sono canzoni d'amore e anche canzoni sensuali. Come Favourite Game che parla di sesso tra ex innamorati. Non sono né un autore politico né sociale, mi trovo a mio agio parlando di sentimenti, emozioni e pulsioni. Parlo del mio mondo, o di quello che sento attorno a me, tranne The Architect che rappresenta una novità proprio perché narra le vicende di una persona lontana nel tempo e nello spazio da me. E che mi dici di Slow? E' una canzone che ha a che fare anche con le modalità di reazione delle persone. Alcuni hanno pazienza e sanno aspettare. Ammiro chi riesce a tenersi a distanza da tutto, osservando e razionalizzando. Io cono l'opposto, molto nervoso e spesso concentrato su cose non importanti. Parla anche di amore, delle parole. E' una delle mia canzoni preferite. In Slow c'è la collaborazione con la cantante degli Knife, Karin Dreijer Andersson. Avevamo scritto una canzone che ricordava un po' lo stile di Tricky, e pensai immediatamente a Karin per l'esecuzione. Mi ha colpito la sua tipica freddezza scandinava nel cantare, molto razionale e precisa. E invece per quanto riguarda al collaborazione con Guy Garvey degli Elbow? Ci conosciamo da un pezzo, al punto che ci vediamo ogni volta che siamo a Manchester a suonare. Per la canzone The Vanishing Of Maria Shneider non ero soddisfatto del mio cantato; mi sembrava scarno. La prima persona a cui ho pensato è stato proprio Guy. Il problema è stato che questo è successo ad un giorno dalla data ultima di registrazione. E lui stava lavorando con i Massive Attack in Inghilterra. Miracolosamente ci siamo riusciti. Le collaborazioni migliori nascono proprio così, spontanee e con persone molto interessanti. Sembri avere un'attitudine molto aperta nei confronti di altre vocalità. Si perché quando mi accorgo che la sola mia voce, o quella di Mauro (Pawlowski), non soddisfano un brano, mi sembra il minimo chiamare ad interpretarlo in aggiunta nostra, altri amici o cantanti ottimi. La tua ispirazione sembra arrivare direttamente da ogni forma d'arte, principalmente dal cinema.. Ogni artista prende l'ispirazione da qualcosa o qualcuno. Dal cinema prelevo le idee per i testi, per i titoli, lo adoro, ho fatto film e videoclip ed è da sempre stata la mia principale passione con alla musica. La stessa cosa vale anche per Mauro, ad esempio, che oltre ai suoi progetti da solista, adesso sta scrivendo un libro. Io cerco di incoraggiare i membri della mia band a fare esperienze diverse, ovviamente con come priorità i dEUS. Credo sia costruttivo, perché al ritorno in casa ognuno porta inevitabilmente novità, idee interessanti, esperienze importanti. Che cos'è tipicamente belga nella tua musica? L'eclettismo. Abbiamo le stesse influenze dei rigorosi inglesi, ma ci rapportiamo molto diversamente con gli strumenti. Ci piace l'improvvisazione, che è sia cosa meravigliosa, sia altamente rischiosa. L'approccio tipicamente belga sta proprio nel voler unire influenze diverse, in assoluta libertà. Adoro però la serietà anglosassone è unica. Infatti il nostro produttore è inglese, determinato, inquadrato e deciso. Quali erano le canzoni che ascoltavi da adolescente? Io avevo gusti molto commerciali da piccolo. Giocavo a squash e ascoltavo la radio. Ero appassionato di Duran Duran, Phil Collins, George Michael. Poi dai 15 anni mi appassionai alla musica ascoltando Beatles, Velvet Underground, Leonard Cohen ad esempio. dEUS + Ministri @ NewAge - Roncade (Tv) 29 Ottobre '08 di Ilaria Rebecchi Energia ed eleganza, potenza e pregio, tra il post-punk più accattivante e l'indie più puro e ricercato. Ecco la serata che ha visto esibirsi Ministri e dEUS. A partire dallo show dei Ministri, band milanese che a Febbraio tornerà con un nuovo album, forti di una potenza musicale e di spigolature taglienti dei testi, più che mai attuali e concreti. A coronare la performance di brani quali Diritto Al Tetto e La Piazza, la potenza vocale del frontman-bassista Davide: veritiero interprete di una realtà, quella odierna italiana, che ha dell'inverosimile e che trova sfogo nella rabbia passionale delle sonorità by Ministri, grintose e possenti. Una delle band italiane migliori nelle performance live, che riesce a coinvolgere ogni ascoltatore persino nella proposta inedita di brani che saranno presenti nel prossimo disco, perciò ancora sconosciuti, e terribilmente interessanti. Poi i dEUS, rinomata band belga che spicca da anni nel panorama rock europeo e non solo. Tom Barman, voce e chitarra, Mauro Pawlowski - chitarra e voce, Klaas Janzoons - tastiere e violino, Stéphane Misseghers batteria e Alan Gevaert al basso, si sono guadagnati in oltre 15 anni di meravigliosa carriera, l'Olimpo della scena musicale internazionale grazie a successi quali "In A Bar, Under The Sea", "The Ideal Crash" e "Pocket Revolution", e grazie a quell'eclettica miscela di sonorità ed influenze riconducibili a Velvet Underground, Leonard Cohen, Frank Zappa, Pixies, Sonic Youth e Capitan Beefheart, tra rock, punk, noise, hard rock, jazz e pop. Ogni brano dei dEUS, è infatti una miscela di rock ed arte, in cui cinema e letteratura imperano incontrastate, e questa è caratteristica principale anche dell'ultimo album "Vantage Point", ricercato e conturbante, a narrare storie d'amori e vite. Così dalla recente The Architect, che narra le vicende del celebre architetto belga Buckeminster Fueller, ideatore delle cupole geodetiche, e che spopola per quel ritmo accattivante ed azzeccato e spensierato a narrare quel testo così particolare, colto e triste, agli ultimi singoli Slow ed Eternal Woman, ballata contemporanea, delicata e soave, perfettamente resa live nella sua valenza più intimista. Ed ancora la celeberrima Suds And Soda, il brano più noto dei dEUS, incalzante ed irresistibile, Magdalena, Nothing Really Ends, reinventata qui con un doppio finale a sorpresa, in una riedizione più lunga e noise; poi Bad Timing, e la conclusiva Morticiachair, fiera, appassionata e sensualmente rock'n'roll. Classe, fascino, esperienza e virtù: dalla voce rock di Barman, a quella più malinconica di Pawlowski, attraverso ritmiche del basso ed in particolare della batteria grandiosa, e passando anche per i meravigliosi momenti di violino e tastiera a rendere il pacchetto ancor più magico e prezioso. Un nuovo rinascimento del rock moderno. di A. Lo Giudice IL GENIO @ SHINDY CLUB CARMEN CONSOLI @ NEW AGE Roncade (TV) - 7 Novembre 2008 Copyright Sound & Vision Comodo sparare sul Genio! Paiono la versione “do it yourself” dei Baustelle, con il risultato che finiscono per beccarsi anche critiche il cui naturale obbiettivo sarebbe il gruppo toscano (ancora difesi dai numeri delle vendite e dall'apprezzamento della criticaanche se, ripeto, per me “Amen” è un tre quarti di passo falso). Poi, il successo raggiunto con una deliziosa vaccata come “Porno Pop” non ha fatto altro che stuzzicare la frustrazione di tre quarti dei critici alternativistoidi in circolo. A me, invece, “Il Genio” piace, proprio perché la musica del duo è pervasa da quell'atmosfera di sfiga da bar sport che caratterizzava anche il meraviglioso esordio dei Baustelle otto anni or sono. Le atmosfere sono sempre quelle: fine anni '70, primi anni '80, con il cantante/chitarrista che sembra uscito da un numero di “Lando” e la cantante/bassista che sembra lolita dopo l'elettroshock. E anche la loro disastrosa performance allo Shindy pare provenire da altri tempi, più “post punk”, più legati all'arte di arrangiarsi. Insomma, era dai concerti liceali in prato Santa Caterina, che non sentivo un musicista che, mentre canta, si interrompe per segnalare al fonico “basso…basso!”.E, sicuramente, era da un bel po' che non vedevo qualcuno sbattere uno strumento in bocca ad un altro membro del gruppo mentre sta suonando (e sì che sono solo in due!). Vivadio, ci sono ancora gli imprevisti! Comunque, tra una sfiga e l'altra, sono emerse perle di pop intelligente e stralunato- come “Non è possibile” in cui la cantante, con la sua vocina acuta, ci spiega come ritenga inverosimile che l'uomo sia effettivamente andato sulla luna (citazione di “Capricorn One”?), oppure “Gli eroi del kung-fu” col ritornello che fa “wata-wata-wata….!”. Siamo dalle parti della minchionaggine che flirta col Genio, appunto. D'altronde, gente che decide di iniziare un concerto coverizzando quell'agghiacciante porcheria di “Una giapponese a Roma”, merita il plauso, quantomeno per la faccia tosta. E, comunque, preferisco di molto l'idiozia studiata e ostentata del Genio, alla (pseudo) intelligenza priva di ironia di tranciamaroni come “Le Luci della Centrale Elettrica”- tanto per citare qualcuno che sembra piacere a tutti. Ci si potrebbe chiedere che senso abbia un tour commemorativo dei dieci anni dall'uscita del terzo album di un'artista (il secondo e il quarto sono i figli della serva?!). E, in effetti, me lo chiedo! Magari Carmen voleva solo una scusa per tagliarsi i capelli. Ben fatto, stella! Coi capelli corti sei molto più gnocca ! Nel 1998 io ero al primo anno di università e usciva “Mediamente Isterica”, se non l'album più bello di Carmen Consoli (io voto per “Confusa e Felice”), sicuramente quello più pesante- epitome delle sonorità alternative “de noialtri” nello scorso decennio. E, giustamente, nel tour commemorativo, la Nostra Catanese Preferita propone per intero la scaletta dell'album- in ordine preciso, questo, però, ha tolto al concerto il gusto della sorpresa-, da “Baciami Giuda” all'”Ultima Preghiera”, passando per quei capolavori che rispondono al nome di “Anello Mancante“, “Geisha” e “Contessa Miseria”. Il concerto rende molto l'idea di come fossero gli show della Consoli prima della svolta acustica: poche parole sul palco e distorsioni a manetta. L'amore per il noise (influenza dei conterranei Uzeda?) della cantantessa non è mai stato sufficientemente rimarcato dalla critica- eppure si tratta di un aspetto importante quanto quello cantautorale. Venerdì ci ha ricordato quant'è brava nel far sanguinare e stridere la chitarra, con la sua isteria acuta ma controllata (“Mediamente Isterica”, appunto!), mentre i capelli le coprono morbidi il volto, per poi essere scostati tra un accordo e l'altro (che fimmina!). Soprattutto, durante l'esecuzione di “Geisha”, melodia siciliana sovraeccitata a forza di feedback, il gruppo si lascia andare a devastanti cavalcate rumoristiche, mentre Carmen, con le spalle rivolte al pubblico, quasi strappa le corde della sua chitarra. Nel bis, ci vengono proposti, oltre l'inedito “Uomo Meschino”, un pugno di brani da “Confusa e Felice”: “Per niente Stanca”, “Venere” e, ovviamente, la title track. Ovviamente siamo nel 1998, quindi niente roba da “Stato di Necessità” in poi. A dirla tutta, ancora non mi spiego il perché del tour commemorativo del terzo album (bisognerebbe chiederlo a lei!), ma sono incredibilmente contato che l'abbia fatto. Non fosse altro che, mi ripeto, con i capelli corti sta moooolto meglio! E anche lo spinotto della c h i t a rra at t a c c at o l e d o n a incredibilmente. di Ilaria Rebecchi VISTI DA NOI SUBSONICA @ NewAge Roncade, Tv - 12 Novembre 2008 I Subsonica uguale oltre dieci anni di carriera spumeggiante. Subsonica uguale polvere da sparo per il pubblico più vasto. Subsonica uguale sonorità mix di rock ed elettronica, con sprazzi dub e quel gusto per la melodia orecchiabile che rende ogni canzone facile all'ascolto penetrando con forza grazie a testi spesso incisivi. E' il caso di pezzi come Tutti I Miei Sbagli, probabilmente la migliore opera della band, come la più recente La Glaciazione. I Subsonica live materializzano la sostanza vaporosa ed elettrica dei loro pezzi grazie ad un'abilità indiscutibile mista alla presenza scenica che li rende folli aizzatori di larghe bande di fan dai 15 ai 40 anni e oltre, dai più abili danzatori ai più ricercati intenditori di testi. Il potere della musica del resto è proprio questo. E così sono stati anche sul palco del NewAge nella seconda data consecutiva, ed aggiunta dopo il tutto esaurito della giorno prima. Boosta (all'anagrafe Davide Dileo, abile scrittore, dj e fresco dell'uscita di "Dogs From V-Gas" l'album con cui esordisce assieme a Tozzo e Dade dei Linea77 nel suo progetto parallelo Caesar Palace, trionfando per indipendenza rock e celebrazione di miti quali Velvet Underground, Bowie e i re del glam rock), Max Casacci (mente artistica di Casasonica e del Torino Traffic Free Festival, uno dei festival estivi – gratuito - più importanti d'Italia, che unisce arte e musica), Vincio al basso, Ninja, batterista noto anche per il side project Ellen Ripley, e il noto Samuel (Motel Connection), hanno donato pillole di maestria e rivoluzione ph. by Ambra musicale, tra hit arci-note e reinterpretazioni meritevoli. Eccellente incipit con Cose Che Non Ho, Aurora Sogna, Colpo Di Pistola, Liberi Tutti, Dentro I Miei Vuoti, e L'Ultima Risposta. Poi un momento di calma apparente a mitigare la folla con la proposta di Il Vento, ultimo singolo del recente album "L'Eclissi", uscito un anno fa, con ipnotico Samuel alle prese con la chitarra acustica, non più ballerino né con l'immancabile doppio-triplo microfono di compagnia, a dimostrare l'abilità anche melodica della band. Dopo un cambio d'abito e qualche minuto di pausa, l'atmosfera si è nuovamente riscaldata con Nuova ph. by Ambra Ossessione, Il Mio Dj, Discoteca Labirinto, Piombo, Vita D'Altri. Infine gran chiusura a sorpresa con la meravigliosa Tutti I Miei Sbagli. Potente, ricca, malinconica, veloce e ricercata. La magia sostanziale della musica rock che prende forma lasciando ampi spazi all'elettronica più r i c e r c a t a e p e n e t ra n t e, e materializzandosi in emisferi ancora poco svelati, in un'Italia in cui i Subsonica hanno realmente inventato un genere, ancora non esplorato, e del quale sono ancora i leader incontrastati. Ottimi, da vedere e rivedere il più possibile, tra danze e testi da ascoltare. di Dj D di Giorgio Mari OASIS Dig Out Your Soul Casa discografica : BigBrother Web: www.oasisnet.com LOS CAMPESINOS We Are Beautiful, We Are Doomed Casa discografica : Wichita /Coop Web: www.loscampesinos.com Domanda: ma i Los Campesinos hanno una famiglia? No perché riesce difficile spiegare tutta questa prolificità compositiva se non con un'assenza di vita privata. Scherzi a parte, a meno di un anno dal debutto e a due dalla formazione della band trovarsi subito servita la seconda portata (e si parla di portate sgamate) potrebbe risultare indigesto anche ai musicofili più agguerriti; e un po' di effetto rebound in effetti c'è: un bel disco, in puro stile Los Campesinos, orecchiabile, intelligente e spiazzante nel suo essere anti-cool ad ogni costo. In sostanza: l'altra faccia di "Hold On Now, Youngster", nulla più nulla meno. Non ci rivoluzioneranno il 2009 ma ci faranno divertire: garantito. LITTLE JOY Little Joy Casa discografica : RoughTrade Web: www.myspace.com/littlejoymusic Se non vi aspettate che l'album assomigli ai lavori dei The Strokes allora sicuramente questo omonimo esordio vi piacerà. O meglio, prestando attenzione si sente che alle spalle c'è il sound di New York, con l'innesto di alcuni elementi tipici di musica portoghese, con Rodrigo e Binki (compagna di Moretti) che si alternano alla voce. Apprezziamo il coraggio (alla George Harrison) di rimettersi in gioco di Moretti. Come va ascoltato con attenzione lo splendido singolo Keep Me In Mind dove sia Fab che Rodrigo Amarante dei Los Hermanos e Binki Shapiro si esprimono al meglio. Questi hanno contribuito all'arrangiamento dei pezzi che Fabrizio ha scritto in questi anni. Ho lasciato che tutti ne parlassero, nel bene e nel male, adesso è arrivato il momento di dire cosa ne penso. Si, questo è un buon disco, forse il migliore che abbiano mai fatto. Per quanto mi riguarda si sono salvati in corner, perché ormai la loro musica aveva bisogno di un guizzo. Come per tanti gruppi meno noti anche per gli Oasis vale la regola del “ o si amano o si odiano”, oppure si fa come ho sempre fatto io, si ascoltano solo le cose che piacciono e si gettano alle ortiche tutte le stronzate che scrivono sempre su di loro e ovviamente le canzoni meno interessanti. Questo album però è più diretto non ha quel sottofondo pomposo e permanente tipico dei loro precedenti dischi. Le canzoni suonano come se avessero un tocco particolare di leggerezza e quindi non si può restare indifferenti di fronte a questo improvviso cambio di tendenza dei due fratelli di Manchester. Le canzoni che ben sintetizzano questo cambio di rotta sono la lennoniana I'm Outta Time e la blueseggiante High Horse Lady. Perché sarebbe stato molto facile infarcirle con mille chitarre e orchestre varie, invece suonano sobrie e accontentano i padiglioni auricolari degli ascoltatori più esigenti. Anche gli altri pezzi quelli ad esempio con una matrice più psichedelica come Falling Down sono un buon esempio di come siano riusciti a raggiungere un buon risultato con meno strumenti, meno arroganza e più contenuti. Ma gli Oasis sanno anche sorprendere ed ecco che la splendida To Be Where There's Life rappresenta l'apice del tipico suono British. Inizia con il sitar e già dal giro del basso si capisce che siamo in vena di citazioni. E già, perché questa canzone ha una buona somiglianza con uno dei pezzi più rari degli anni sessanta, Mathar, dei The Dave Pike Set. La somiglianza non disturba affatto e può passare a pieni voti. Ascoltando il disco posso affermare che ci sono almeno altri tre potenziali singoli all'interno di Dig Out Your Soul, perciò regalatelo pure a natale a patto che i vostri amici siano tutti con i capelli a caschetto e la camicia botton down. di Dj D di Ilaria Rebecchi THE CURE 4:13 Dream Casa discografica : Geffen Web: www.thecure.com JAY REATARD Matador Singles '08 Casa discografica : Matador Web: www.myspace.com/jayreatard Dopo anni a pubblicare vinili e a fare intasare il sito della Matador per le troppe richieste di quest'ultimi, questo garage rocker, Jay Reatard di Memphis, Tennessee, pubblica, grazie a Dio, il tanto atteso da parte degli invasati di rarità album d'esordio. L'hype attorno a lui è tanta, ma il talento è tutt'altra cosa! Il disco suggerisce l'abilità di Reatard di sfoderare un pop-punk molto d'impatto, una certa efficacia con le dinamiche e un decente senso per le melodie. Ci ricorda i primi Green day che non è male, ma neanche nulla di brillante. "Singles" ha volte ha un suono grossolano ma a volte un po' zanzaroso ma potrebbe far divertire ballandoci a ritmo ad una festa molto underground. EUGENE MCGUINNESS Eugene McGuinness Casa discografica : Domino Records Web: www.dominorecordco.com Arriva il primo self-titled album del cantautore originario di Liverpool... Perchè ascoltarlo? Perchè canta di cose che accomunano un po' tutti: il tempo, il procrastinare, i vampiri... quindi toni molto personali ispirati dalle sue esperienze di vita ma pieni di verve gioiosa e di imprevedibilità. Il tutto condito da pop melodico fatto di piano, chitarre, percussioni un po' frenetiche, ed elettronica il tutto coeso dalla sua voce calda. Dal brano post-punk Fonz alle confezioni più pop - Rings Around Rosa a Those Black And White Movies, di una bellezza anni '30 disarmante, l'album si districa tra stanze romantiche e scenari cinematici. Un disco che trascende il suo tempo! "4:13 Dream" è il tredicesimo album in studio di una delle band regine del rock mondiale, The Cure, che rispolverano le passate virtù mai abbandonate, avvicinando con maturità sofferta ed indipendenza sonora, i più alti valori rock consolidati qui nel minor uso delle tastiere a favore di chitarre più virtuose ed impegnate, in melodie pop ravvivate e malinconiche come è inconfondibile stile della band. Dopo l'aggressività del precedente "The Cure", in “4:13 Dream” non ci sono eccessi sonori, ma meraviglie oniriche, naturalezza vibrante, ballate romantiche, inni spensierati e compattezza artistica. Del resto, già dal primo brano dell'album, la splendida Underneath The Stars risulta evidente coma la band di Robert Smith si sia riavvicinata a quel marchio di fabbrica targato The Cure che ne ha fatto la fortuna e la storia, un po' alla Pictures Of You, tra ritmiche incalzanti e feedback armoniosi, per una canzone di assoluto valore lirico e musicale insieme. Perfetta. Poi si prosegue con il tributo al passato mai domo della band, con le note di The Reasons Why, scanzonata, del singolo The Only One, leggera, Sirensong, distorta, raffinata e rarefatta, Freakshow, dolce, alla Lovecats. C'è poi The Real Snow White, cavernosa ed intimista e The Hungry Ghost, ammaliante e grandiosa tra chitarre continue e magia musicale. Poi la splendida Switch che rievoca le sonorità già ben note di Disintegration per rielaborare il tutto e donare una stoffa più grezza, rude, vigorosa e rock, il singolo Sleep When I'm Dead, ottima, l'urlata e appassionata The Scream, che trova nel testo l'essenza stessa della vocalità qui assunta da Smith, ed, in chiusura la dark, magica, tetra e sofferta It's Over. Un album esaltante, d'atmosfere cinematografiche seppur tradizionalista persino nei momenti più rock e sperimentali, onirico, oscuro, malinconico, amorevole. Il sogno musicale divenuto realtà, di nuovo, grazie ai Cure. Cura per le anime sofferenti. l'oltreoceano indie, ma che si distingue, di Ilaria Rebecchi appunto per integrità reale e tangibile. I State a sentire ... ritmi serrati di ogni canzone vedono E.Drunks “Con Tutto L'Amore Del Mondo" 2008- Jestrai - Genere: indie-rock voto: 7.5 Dieci canzoni finemente cesellate per dipingere la semplicità tagliente musicale abbinata a liriche smarrite, malinconiche, poetiche, sofferte ed intimiste. Tutto questo è "Con Tutto L'Amore Del Mondo", album d'esordio dei vicentini E.Drunks, band che esce dal mucchio di suoni spesso troppo somiglianti tra loro, con una fatica discografica pura, acida, distorta e fiera nella sua chitarra. Una band che non segue il filone brit-pop-rock, né come assoluta protagonista la chitarra, così veritiera e perfetto veicolo di ogni graffiante testo, a cavallo tra il postpunk e il grunge anni'90 e il pop più sintetico '80s, in un prodotto che trova nella registrazione essenziale, poco pretenziosa, il proprio punto di forza a favore dell'intensità emotiva crescente e dello smarrimento così ben delineato. Splendida Nuda, il cui testo è stato scritto da Chiara Penzo, esemplare nella realtà sensuale e pura del testo riproposto perfettamente in musica, e ancora l'ipnosi dei sintetizzatori di Quartino, o la rabbia punk di Alla Gola. Supermario, musicalmente originale per gli effettivideogioco, e ancora Rana, arricchita persino dagli archi qui più che mai azzeccati, ad impreziosire l'ennesimo brano by E.Drunks, di assoluto rilievo lirico oltre che sonoro, palesato anche attraverso una vocalità rude e non melodica, a delineare perfettamente ogni singola parola pronunciata, ed ad infarcire il significato intrinseco ed alienante del testo. Geniale predominio testuale e significativo appeal sonoro. Vivamente consigliato! Arsenico "Esistono Distanze” Metatron Records Genere: punk-hc - voto: 7 Arsenico: post-punk giovanile, freschezza, realismo, riscatto giovanile, dolore rabbioso e positivo, velocità. Ecco la band torinese, fresca dell'uscita dell'album "Esistono D i s t a n z e ” , u n c o n d e n s at o spumeggiante di tutto questo, forte della collaborazione con Massimiliano Bellarosa, con Marco Calliari per il mixaggio, e George Marino per il mastering allo Sterling Sound di New York. Le tematiche care al quartetto grintoso si sviluppano in una miscela sonora che riesce ad amalgamare la fruibilità pop all'incisività hardcore, ai messaggi punk con qualche sprazzo metal. Belle le due cover presentate, ovvero una più punk Fegato Spappolato, di Vasco Rossi, e Ti Ho Visto In Piazza, pezzo storico dei Truzzi Brothers. Tutto l'album riflette sulle distanze, fisiche o mentali, tra persone, cose o con sé stessi, in un'esperienza musicale che prende forma nel punk e nella ricerca melodica tipicamente italiana. Da E' Il Mondo Vero? dai cori facili, al singolo Distanti, scattante e ritmata, passando per Raccontare E Ridere, innovativa, ritmata e piena di colpi di scena, Nasce Assurda, intensa nella vocalità continua, e, in chiusura, la meravigliosa Sudore Brilla, un brano che si distacca amabilmente dagli altri, donando la sfaccettatura più melodica della band, tra ipnosi sonora, testo intimista, e climax continuo di atmosfere impalpabili. Gli Arsenico si dimostrano abili nel rimaneggiare influenze apparentemente differenti tra loro. Bei testi, buona scarica emozionale, intensi ritmi. A Change Is Gonna Come Quarantacinque anni fa, nel 1963, Sam Cooke, uno dei più grandi cantanti della storia americana, portava in cima alle classifiche di vendita e in tutte le radio americane una canzone, scritta da lui stesso, dal titolo "A change is gonna come". Ci sarà un cambiamento, qualcosa cambierà, si potrebbe tradurre. Sam Cooke era nero, ma cantava anche per i bianchi, dicendo loro che con quel verbo al tempo futuro (quell'americanissimo "gonna") un cambiamento sarebbe arrivato, prima o poi, a dispetto di tutto. La canzone, nacque dopo l'ascolto delle domande universali, ma altrettanto urgenti e pressanti della "Blowin' in the wind" di Bob Dylan: "...How many years can some people exist, before the're allowed to be free?...", "...Per quanti anni potranno esistere, prima che possano essere liberi?...". Sam Cooke decide di rispondere, a suo modo, da nero, a quelle domande, fatte da un bianco: scrive, canta e incide la canzone nel dicembre del 1963, ma la sua casa discografica la tiene da parte a causa del suo esplicito messaggio politico. Nel dicembre 1964, Sam Cooke muore, e la Rca decide di pubblicarla: il brano diventa uno degli inni del movimento per i diritti civili degli anni '60 in America. La canzone parla di qualcuno "nato in riva al fiume, un una piccola tenda", e che sospira a se stesso che "è passato molto tempo", ma sa "che ci sarà un cambiamento". Fin qui l'arte, la poesia, che in quegli anni si combinavano così bene con i sogni, le promesse e le speranze infrante. Il sogno, quello evocato da Martin Luther King nella grande marcia di Washington, DC, è sempre risuonato come un grande racconto mitologico raccontato a quelli che ci volevano credere. A quelli che credevano davvero che un giorno quel sogno potesse realizzarsi, ma che si sono ritrovati "ancora più in ginocchio", per dirla con Sam Cooke. Sono passati quarantacinque anni, e più di due secoli, di storia americana fondata sì sul sogno dell'uguaglianza, delle uguali opportunità, della ricerca della felicità e del benessere per tutti, di una terra da pensare e fondare da zero; ma fondata anche sul genocidio degli indiani nativi, sulla Guerra civile, sulle leggi razziali, s u l l ' e go i s m o e l ' a f fa ri s m o, sull'esclusione sociale. Ora, il mondo intero è davanti alla Storia in persona. Barack Obama, il senatore dell'Illinois, nero, l'unico nero nel senato americano, nato da padre kenyano e madre del Kansas, diventa il 44esimo presidente degli Stati Uniti d'America: "A change has come", dice Obama nel suo primo discorso da presidente. Il cambiamento è arrivato, quel cambiamento di cui cantava Sam Cooke è arrivato. La Storia ci è passata davanti per tanto, troppo tempo sotto forma di una bandiera a stelle e strisce diventata lugubre negli ultimi otto anni. Per un giorno, o forse qualcosa in più, l'umanità conta di vedere sotto una nuova, buona stella quel sogno, quel cambiamento, quella promessa, sotto una bandiera a stelle e strisce che prova a togliersi di dosso crimini, errori e ingiustizie per mano del nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Venerdì 5 King P Domenica 7 Ali (Black Music) h 18/21 Venerdì 12 Dj Esh (electro) O! SENS SICA HA UN U M A DOVE L di Dj D Venerdì 19 Dj Esh (electro) Venerdì 24 Dj Frankie (funk/SouL) Venerdì 26 King P PRIME COLAZIONI - APERITIVI - STUZZICHINI - SANGRIA - BIRRA ARTIGIANALE - COCKTAILS VIA BARBIERI 25 - BASSANO DEL GRAPPA (VI) di Dj D 11TH BOWIE BASH Parlare del Bowie Bash, oramai alla sua undicesima edizione, risulta difficile. In questi anni facendo un veloce conto sono passati in quel di Bassano del Grappa circa 8000 persone, tra fans e simpatizzanti. In nome di Ziggy, in nome del Duca Bianco o del Dandy si sono dati appuntamento qui per passare una serata dove il divertimento unito all’ammirazione incondizionata verso questo artista, così importante per la storia del rock, è servito da collante ed ha creato oltre al consueto scenario eclettico anche il motivo per stringere nuove amicizie. Per quanto riguarda la parte “artistica” dei programmi proposti in questi undici anni, c’è stato l’imbarazzo della scelta: concerti ai quali hanno partecipato : Bluvertigo, ex Frigidaire Tango, Super Sexy Boys, Mastica, e l’oramai intramontabile Piol con i suoi acoustic set e Jazz Jam Session, oltre ... mostre di dischi, mostre di fotografie d’autore come quella di Philippe Auliac, fino alla presentazione del libro “Passenger” edito da Sound & Vision Edizioni e dedicato ad uno dei periodi più interessanti ma allo stesso momento più oscuri della carriera di David Bowie : Thin White Duke. Dall’8 Gennaio saranno tre i locali che ospiteranno eventi differenti: il Rockaffè di Castelcucco (TV) dove nella prima serata verrà proposto il set acustico di Piol e si potrà mangiare la ZiggyCake e bere il cocktail “SpaceOddity” ideato appositamente più il consueto Dj Set. Il 9 Gennaio presso il Cacao America Bar di Crespano del Grappa (TV) sempre Piol ma questa volta in una session tutta proposta al pianoforte, proiezione video di molte rarità e DjSet. Potrete inoltre vedervi la mostra delle foto periodo Thin White Duke tratte dal libro Passenger che verrà inaugurata il 12 Dicembre. Il 10 Gennaio il party “Let’s Glam” di chiusura allo Shindy Club, dove oltre Piol, che ci sorprenderà con una performance a sorpresa, ci sarà una un ospite speciale! La cosa che unirà q u e s t i t re eve n t i s a r à l a c o l l ab o ra z i o n e d e l s i t o www.velvetgoldmine.it che riunisce tutti i fans di tutta Italia e che tramite un sondaggio on line sceglierà quali brani il buon Piol (www.piol.org) dovrà eseguire durante le sue performaces. Inoltre durante il party allo Shindy ci sarà una truccatrice che potrà crearvi il look più glam e spaziale possibile! Noi vi abbiamo dato gli strumenti per farvi divertire ve lo abbiamo detto, adesso sta a voi organizzarvi per tempo e vivervi senza freni inibitori anche quest’anno il nuovo Bowie Bash! Love on ya XXX PASSENGER THIN WHITE DUKE PICTURES EXHIBITION VENERDI’ 12 DICEMBRE CACAO AMERICAN & WINE BAR VIA ROMA 7 CRESPANO DEL GRAPPA (TV) VENERDI' 5 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC SAB 6 DIC DJ ORIGAMI NU JAZZ DOMENICA 7 DIC FESTA DEL MANDORLATO DJ OMAR R. DEEP-GROOVE VENERDI' 12 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC SABATO 13 DIC OMAR R.DJ DEEP-GROOOVE VEN 19 DIC OMAR R. DJ DEEP-GROOVE SABATO 20 RICKY SIXCHIC HOUSE-OLD SCHOOL MERCOLEDI' 24 DIC TOP VIGILIA DJ CONF+OMAR R.DEEP HOUSE VENERDI' 26 DIC ORIGAMI DJ NU-JAZZ SAB 27 DIC DJ CONF HOUSE MUSIC Ven5 - Dj Set Memory Lost Project “La notte dei pipistrelli” Sab 6 - Jazz Aperitivo M. Baldassarre (Sax) & Rossato (Chitarra) Ven 12 - Concerto Jazz “PianoDrama” Sab 13 - Live “BeautifullPeter” Ven 19 - Sound & Vision Xmas Dj Set by Daniele & The Xmas Pins Sab 20 - Live: Serena e i suoi vergini (Funk) Sab 6 - Teatro Astra presentazione nuovo cd di D. Peron “Aria Buona” + Mostra fotografica LiberaTerra, interventi di Poesia e Teatro - Prevendita bar Astra € 9 Brindisi e buffet incluso Sab 27 - Live: Astra All Stars Jam Session! VEN 5 DICEMBRE SAB 6 DICEMBRE DOM 7 DICEMBRE VEN 12 DICEMBRE REGHEVOLUTION LIVE NOTTE ITALIANA INFART PARTY VEN 19 DICEMBRE VEN 26 SAB 27 DIC SAB 20 DICEMBRE I LOVE MINIMAL LIVE DANZA CONTEMPORANEA E V E R Y SATURDAY Dj Tony Dj Cazale 11° BOWIE BASH SABATO 10 GENNAIO Live SET & DJ LET’S GLAM! info www.soundandvision.it - www.velvetgoldmine.it SHINDY CLASSIC SHINDY CLUB - VIA S. GIORGIO 140 BASSANO DEL GRAPPA (VI) 0424.500.000 WWW.SHINDY.IT - MYSPACE.COM/SHINDYCLUB di Dj Dario Dax www.family-house.net OLTRE I CONFINI DEL DJ SET E CLUB NIGHT UNIVERSAL EXPERIENCE Dal 30 Novembre 2008 all'11 Gennaio 2009 Vi consiglio di andare a visitare "MESSE IN OPERA Per Palladio" una rassegna di Artisti che con le loro opere vogliono celebrare e dare omaggio ai 500 anni di Andrea Palladio. Tra gli artisti presenti: Alessandro Bedin, Chiara Boniardi, Marco Corona, Damiano Fasso, Marco Fin, Resi Girardello, Lidia Meneghini, Valentina Vanzo. La Mostra avrà luogo presso la Chiesa SS. Ambrogio e B e l l i n o, Vi c e n z a . A p p re z zo tantissimo questa iniziativa e voglio segnalarVi particolarmente la s c u l t u ra / i n s t a l l a z i o n e d i www.alessandrobedin.com; mi ha davvero colpito lo studio e i significati di tale opera: proporzione, bellezza, armonia. Queste statuette derivano da uno studio ben più ampio denominato "Universal Experience" che ho preso come spunto per plasmarci l'edizione 2009 del Festival JND (Jazz not Dead) giunto ormai alla quinta edizione. L'omino stilizzato con l a va l i gi a rap p re s e n t a l a contemporaneità, l'astrazione e la voglia di esperienza "globale", come la Musica Dance, Elettronica di oggi! L'omino con la valigia ci accompagnerà e ci porterà nell'esplorazione Sonora di JAZZ NOT DEAD Festival presso Bar Sartea. Sarà un'avventura nel mondo Analogico e Digitale! Ecco gli artisti presenti: 03-02-2009 Daniele Baldelli (Cosmic, Baia degli Angeli - Italy) il Mito del Cosmic, il sound che ha ispirato milioni di DJs in tutto il mondo, sia in passato che tutt'ora; 10-022009 Secondo (Soul Jazz Records London) uno dei più significativi artisti della scena elettronica Inglese del 2008; 17-02-2009 Nick Curly (8Bit, Cécille Records - London/Berlin) il rappresentante delle 2 etichette più alla moda ed in voga del momento: House music con un tocco minimal, moderno; 24-02-2009 Prosumer (Berghain/Panoramabar, Ostgut Tonträger - Berlin) il sound del miglior after hour di Berlino! Deep House; 03-03-2009 Leo Mas (Big Brother Production - Italy) la leggenda, l'iniziatore del fenomeno "House Music" prima ad Ibiza, poi in Italia; 1003-2009 Kann Records Label Showcase: Sevensol, Bender (Leipzig) l'etichetta alternativa più elegante e cool del momento, un onore ospitare questi ragazzi; 17-032 0 0 9 Ta m a S u m o (Berghain/Panoramabar, Ostgut Tonträger - Berlin) la Regina degli after hour Berlinesi: sound e carisma unico! Un'altra DJ Donna al festival JND! ; 24-03-2009 Move D (Smallville, Workshop, Modern Love, Warp, Source - Berlin) l'artista più Hot della scena Berlinese e mondiale, ospitato praticamente nei migliori Club e Festival di tutto il mondo, Bar sartea ha l'onore di farvelo ascoltare; 31-032009 Daniel Wang (Balihu, Environ Berlin/NY) L'icona, il genio vivente della Disco, Dance Music! Chi l'ha visto e sentito sa di cosa sto parlando! Che emozione, Ragazzi.. B u o n e Fe s t e ! P e r i n f o e ap p ro fo n d i m e n t i : w w w. my s p e c e. c o m / d a x d j o www.family-house.net. 19 DICEMBRE LOADED PSYCHEDELIC DISCO AND PFUNK DJ LUCA SARTOR SPAZIO 156 Via Torino 156 - MESTRE 2008 NOV ê CACAO (TV) - Live: Glincolti ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Emergency Night (Live) ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Jazz Motel by Alessio Berto ² ê JACK THE RIPPER (VR) - Manuel’s Band (Doors tribute) ± 13. sab 05 ven 08. lun 14. dom ê SHINDY CLUB (VI) - Reghevolution Dj Set ² ê IL BORSA (VI) - Sabrina Turri Duo Live ± ê YOURBAN (VI) - Live: SpeedJackers ± ê WHY NOT (VI) - Dj Set by Butch ² ê ROCKCAFE’ (TV) - Rockers vs Mods N° 2 ² ê FREE ZONE (VI) - La Figlia Dell’Incendiario + Nora Gravity ± SARTEA (VI) - Forestan 5th Live (Jazz) ² ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Mr Occhiio, One Band Man ±ê ê CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by King P ² ê SABOTAGE (VI) - Dj Review : ZZ top ² ê SABOTAGE (VI) - Red Cadillac (Live Rockabilly) ± ê RICKY’S PUB (PD) - BullFrog (Blues)± ê OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - On the Tip of Feet Live ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Cubre (hard rock) MI ± ê BAR BORSA (VI) - DjSet by Lady Gisa (brokenbeat) ² SARTEA (VI) - Back To The Future Dj Dax vs Cyco ± ê BAR ASTRA (VI) - DjSet “La notte dei Pipistrelli² ê 09. mar ê RISIGO (VI) - SandTries Live (Grunge Rock) ± ê RICKY’S PUB (PD) - Live ClockWork (Hard Rock) ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Black President + Don Carlito (Afrobeat)² ê SARTEA (VI) - Live: The Living Daylights (Punk Rock Uk) ± ê NEW AGE (TV) - Speed Freaks Night (Live) ± ê SABOTAGE (VI) - Dj Review : Entombed - Uprising ² ê IL BORSA (VI) ê LA LOGGIA (VR) - DJ Conf (House Music) ² ê RICKY’S PUB (PD) - Dj Set by “Bionde Bardot” ² 10. mer 06 sab 11. gio 15 lun SettiClavio jazz (Live) ± 16. mar ê SHINDY CLUB (VI) - Syncoop Live ± SARTEA (VI) - Dax Dj vs Shadow Synch aka Max Vu ² ê IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ² ê ê WHY NOT (VI) - Dj Set by Kali ² ê SABOTAGE (VI) - Dj Review : Cavalera Conspiracy ² ê FREE ZONE (VI) - Metal Night : Hyra + Guest ± RICKY’S PUB (PD) - OverUnderground Night Live ± ê YOURBAN (VI) - Crazy Punk n Roll Night (Live Music) ± ê ê SABOTAGE (VI) - Big Guns (Skid row tribute) ± ê SABOTAGE (VI) - Dj Review : Slayer ² ê BAR ASTRA (VI) - Live Jazz Baldassarre+Rossato Duo ± ê RICKY’S PUB (PD) - Dj Set by “Momostock” ² ê BAR BORSA (VI) -The Franky Suleman Show DjSet ± ê SHINDY CLUB (VI) - Infart Party ² ê RICKY’S PUB (PD) - Stinkpot RATM + Genus Caput ± ê YOURBAN (VI) - SnowCats-Eaters Party (DjSet) ² ê LA GABBIA (PD) - Gabbia Gabbia Hey (ramones tribute) ± ê CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by Esh ² ê ROCKCAFE’ (TV) - Patrice Antony News Fm Paris ² ê BAR ASTRA (VI) - Live Jazz PianoDrama ± ê IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ² ê PUNKYREGGAEPUB (TV) -Dj Set by marco Checchez (Pank) ² ê OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - BluesMaker (Texas Blues) ± ê SARTEA (VI) - Catchpole (Swiss) + Papataci (VI) ± ê NEW AGE (TV) - Live: Punkreas ± ê IL BORSA (VI) - Dj Pietra (breakbeat) ² ê OSTERIA TEMPO PERSO (VI) - Dj Set el Malanga by Funky (Funk) ² ê JACK THE RIPPER (VR) - Slam & Howie (Speed Country) ± ê SABOTAGE (VI) - Poison Deluxe (Garage Rock) ± ê SABOTAGE (VI) - Live: Franky 4 Fingers (Live) ± ê LA LOGGIA (VR) - Dj Origami (Nu Jazz) ² ê RISIGO (VI) - Ghost Way (Duo Acustico Anni ‘80) ± ê JACK THE RIPPER (VR) - Red Cadillac (Rock n Roll) ± ê RICKY’S PUB (PD) - Live: Sad (Metallica Tribute) ± ê LA GABBIA (PD) - Tonino Carotone ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Lady Gisa (Broken Beat) ² ê NEW AGE (TV) - Live: Sud Sound System ± ê SHINDY CLUB (VI) -La notte degli artisti italiani² ê LA LOGGIA (VR) - Dj Conf (House Music) ² ê SHINDY CLUB (VI) - I Love Minimal (House) ² ê FREE ZONE (VI) - Reggae Party : Dj Set ² ê CONTRA’ GRANDA (VI) - Dj Set by Esh ² ê YOURBAN (VI) - Orange Live feat. Nongio from MTV ± ê SABOTAGE (VI) -Orange Man Theory (Hard Core) ± ê SABOTAGE (VI) - Fear No Beer (Zack Wylde Acoustic Tribute) ± ê BAR ASTRA (VI) - S&V Xmas Dj Set By Dj D ² ê WHY NOT (VI) - DjSet by Esh ² ê IL BORSA (VI) - Dj Cyco’s Stephanhead Session (dub) ² ê CONTRA’ GRANDA (VI) -Dj Set by Ali ² ê SHINDY CLUB (VI) - Classic Shindy ² ê RICKY’S PUB (PD) - Iguana (Guns n Roses Tribute) ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Ex-cuse Me (Dj Set) ² ê SABOTAGE (VI) - Sad (Metallica Tribute) ² ê LA GABBIA (PD) - OJM + Eeviac Rock Show ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - New Year Disasters Live ± ê IL BORSA (VI) - Dj Set I.M.B. ² ê CACAO (TV) - Live: McNando ± ê NEW AGE (TV) - Live: Marracash ± ê BAR ASTRA (VI) - Live: BeautifulPeter ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Claudio K P (reggae roots) ² ê RICKY’S PUB (PD) - The Shaman’s Blues (Morrison Tribute) ± ê LA LOGGIA (VR) - Dj Omar R (deep groove) ² ê NEW AGE (TV) - Live : Massimo Volume ± ê LA LOGGIA (VR) - Dj Omar R (deep groove) ² ê RICKY’S PUB (PD) - Numetal Metalcore Night (Live) ±ê LA LOGGIA (VR) - Dj Omar R (deep groove) ² ê JACK THE RIPPER (VR) - SilverJacks (Swing) ± ê LA GABBIA (PD) - Orion + Mouth Of War + Soulpit ± ê SPAZIO 156 (VE) - Loaded by Luca Sartor (pfunk) ² 17 . mer 12. ven 18. gio 07 . dom 19. ven 13. sab 20. sab 2008 NOV ê SHINDY CLUB (VI) - Fetus + Classic Shindy ² ê WHY NOT (VI) - Dj Set by Esh ² ê Monte Cruz(VI) - Mod Session Dj Set ± ê YOURBAN (VI) - ODB Night with Antares (Live) ± ê FREE ZONE (VI) - Rock Night : Insane Mood + Doink ± ê SABOTAGE (VI) - Bad Bones (Hard rock) ± ê SARTEA (VI) - XMAS S&V DjSet by Dj D ² ê IL BORSA (VI) - Dj Butch: Musica per stare bene ² ² ê SABOTAGE (VI) - Pre Party fine anno! Dj Set ² ê IL BORSA (VI) - DeVice Dj Set EclecticSound ² ê SARTEA (VI) - The Forty Moostachy ± ê SARTEA (VI) - Alma Swing (Jazz/Acustico/Swing) ± ê BAR ASTRA (VI) - Live: Serana e i suoi Vergini (Funk) ±ê SABOTAGE (VI) - Sabotage Giu-Giu Metal Contest ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Double Swindle (Punk Rock) ± ê RICKY’S PUB (PD) - Nitroxide + S. Pollution (Live) ± ê LA GABBIA (PD) - Dark Age II ² ê RICKY’S PUB (PD) - Serpenti Sonori (Hendrix Tribute) ± ê LA GABBIA (PD) - Lombroso + Raffiora ± ê RICKY’S PUB (PD) - XMAS Party Live : Twinkless + DjSet ±ê JACK THE RIPPER (VR) - Holliwood Sinners (Garage Punk) ± ê CACAO (TV) - Live : Speed Limit ‘’80 ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Franky Suleman Dj Set (Break Beat)² ê NEW AGE (TV) - Live: Linea 77 ± ê JACK THE RIPPER (VR) - Gen Marrone (Holy Music) ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Lupo’z Dj Set (Surf & Garage) ² ê ROCKCAFE’ (TV) - Retroscopia by Dj Iani (DjSet) ² ê IL BORSA (VI) - Live . I Tavernicoli (Folk Tribale) ± ê JACK THE RIPPER (VR) - Stiliti (Ska) ± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Pami+Vale Dj Set (Dance ‘90) ² ê LA LOGGIA (VR) - Ricky Six Chic (House Old School) ² 25 gio 28. dom 29. lun 26. ven 30. mar ê SHINDY CLUB (VI) - Live E.Drunks ± ê SARTEA (VI) - Shaman Blues (Morrison Tribute) ± ê YOURBAN (VI) - Guitar Hero Competition ± ê RICKY’S PUB (PD) - DjSet “Quei Bravi Ragazzi” (Indie) ² ê WHY NOT (VI) - Dj Set by Kali ² ê SABOTAGE (VI) - JoyLess Jocker + Shinigami (Death Metal) ± ê CACAO (TV) - The Krazy Trio Live (Jazz & Funk) ² ê CACAO (TV) - XMAS S&V DjSet by Dj D ² ê IL BORSA (VI) - Dj Set by Eric (ElectroBreaks) ² ê SABOTAGE (VI) - Dead return (HC) ± ê SARTEA (VI) - Casale & Baseado (Elettro Percussion) ± ê BAR ASTRA (VI) - Morpheground+Cigarillo Boys+Granturismo ² ê CONTRA’ GRANDA (VI) - Dj Set by King P ² ê RICKY’S PUB (PD) - Rock n Roll Night by Pozzy (Live)± ê RICKY’S PUB (PD) - BoneShaker (Motorhead Tribute) ± ê RISIGO (VI) - Festa fine anno su prenotazione con Dj ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - Viral Severage + Bleedin Eyes Live ± ê ROCKCAFE’ (TV) - Fat Groove Dj Set ² e grandi sorprese per tutti± ê PUNKYREGGAEPUB (TV) - The Cleopatra’s (Punk Girl) ± ê CACAO (TV) - HAPPY NEW YEAR ê NEW AGE (TV) - Live: Airway ± 3 Dj Set + Special Guest Marco Cordi ² ê LA LOGGIA (VR) - Dj Origami (Nu Jazz) ² ê FREE ZONE (VI) -Festa di Capodanno con Dj ² ê IL BORSA (VI) - Live . Lubjan (Folk Rock) ± ê JACK THE RIPPER (VR) - Rock n Roll Pusher (Glam) ± ê LA GABBIA (PD) - Capodanno 2009 Party ² ê SARTEA (VI) - Vero Trio (Jazz) ± ê RICKY’S PUB (PD) - XMAS S&V Dj Set by Giorgio ² ê ROCKCAFE’ (TV) - XMAS S&V DjSet by Dj D ² 21. dom 31. mEr 22. lun 23. mar 27 . sab ê IL BORSA (VI) - S&V Xmas Dj Set By Dj D ² ê SHINDY CLUB (VI) -Jack Mostro vs Spud & Jesus ± ê SARTEA (VI) - Dominique & Afroguest ± ê YOURBAN (VI) - The New Dark Night ² ê YOURBAN (VI) - B Special Night (Live & Dj) ± ê FREE ZONE ê RICKY’S PUB (PD) - XMAS Dj Set: Rock n Roll Rockabilly Nite ² (VI) -Rock nroll Nite: The Sade (Ojm)± ê SABOTAGE (VI) - Rival Skull (Punk metal) ± ê SARTEA (VI) - Yumiko Music ± ê IL BORSA (VI) - DjSet by Tommy Outside (Minimal) ² ê SARTEA (VI) - Xmas with Dax & Friends ± ê BAR ASTRA (VI) - Astra All Stars Jam Session ± ê BAR BORSA (VI) -The Franky Suleman Show DjSet ± ê RICKY’S PUB (PD) - Dixie e le ragazze al piede (Live)± ê CONTRA’ GRANDA (VI) - Dj Set by Frankie ² ê LA GABBIA (PD) - La Gabbia’s Army Party ± ê YOURBAN (VI) - Xmas Eve Party (Dj Set) ² ê CACAO (TV) - Simpason Party ² ê SABOTAGE (VI) - Dj Review : Kyuss ² ê ROCKCAFE’ (TV) - Dj Cyco (drum n bass)² ê RICKY’S PUB (PD) - MERRY XMAS Party ² ê LA LOGGIA (VR) - DJ Conf (House Music) ² ê CACAO (TV) - Vigilia Con Dj SetJ ² ê LA LOGGIA (VR) - TOP Vigilia DJs Conf + Omar R. (Deep House)² 24. mer NIGHT I MIGLIORI LOCALI PROPOSTI DALLO STAFF DI SOUND AND VISION CLUBBING QUANTE VOLTE VI SIETE RECATI IN UN LOCALE CHE NON HA SODDISFATTO A PIENO LE VOSTRE ASPETTATIVE? NIGHTCLUBBING VI VIENE IN AIUTO! NIGHTCLUBBING I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie ad una attenta valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta e originalità. Tutti i locali sono stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i vostri locali preferiti. FAR PARTE DEL NIGHTCLUBBING DI SOUND&VISION NON È PER TUTTI! Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? VICENZA - Centro SOUND AND VISION GOLDSPONSOR DJ (H 2.00) DJ (H 4.00) LIVE MUSIC ROCK MUSIC DISCO MUSIC WINE BAR COCKTAILS BAR BIRRERIA CUCINA ART EXHIBITION PICTURES EXHIBITION VIDEO ART CABARET GIARDINO FREE ACCESS ATTIVITA’ SOCIALI LOUNGE AREA WIRLESS AREA CLUB HIP HOP ELECTRONIC COSA SONO I GOLD SPONSOR? Sono tutti quei locali che da oltre 3 anni hanno scelto di supportare Sound & Vision Magazine. Il loro apporto ci ha aiutati ad affrontare il 5° anno di pubblicazione, sicuri che molti altri se ne aggiungeranno. E’ giusto e doveroso rivolgere loro un nostro ringraziamento, e questo è un piccolo segno. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestire il proprio locale si riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano. Se non ci siete andati vi consigliamo a questo punto di farlo... e buon divertimento! VICENZA - Zona Industriale SABOTAGE BAR Viale dell’Industria 12 (VI) www.sabotagebar.eu www.myspace.com/sabotagebar Stanchi degli innumerevoli bar-aperitivo, dei localini minimal, dei Jazzclub, della "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume sostenuto: “Sabotage it's Louder than Loud!” VICENZA - Zona C. S. Felice SARTEA C.so San Felice 362 - Vicenza www.sartea.it Chiusura Lunedì Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, giunto alla quinta edizione con il famoso motto “Jazz Not Dead” che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. BAR ASTRA Contrà Barche (VI) Info: 348.8889561 Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love! VICENZA - Centro IL BORSA P.zza dei Signori (VI) Info : myspace.com/borsacaffe Chiusura Mercoledì Incastonato all'interno della BAsilica Palladiana nel cuore del salotto vicentino tra antico e moderno, il Borsa caffè, in una nuova veste propone arte, musica, un ottima selezione di vini accompagnati da cicchetti e tartine, splendidi piatti freddi, formaggi e innovative insalate. Alla sera fantasiosi cocktails movimentati da atmosfere musicali dal vivo e selezioni di mix elettronici dei nostri Countermove resident DJ's. Francesca e Massimo vi aspettano. VICENZA - Centro OSTERIA DEL TEMPO PERSO Via Paolo Lioy 36 (VI) Tel. 340.2113919 Chiusura Domenica THIENE - Zona SS x Vicenza COSTABISSARA - SS Thiene/Vicenza YOURBAN Via 51° Stormo - Thiene (VI) 0445-374482 www.yourban.org Via dell’Industria 18 Piovene Rocchette Tel 0445.650005 Chiuso la Domenica ARCI L'Osteria del Tempo Perso unisce l'esigenza del pranzo veloce con quella di una cena tranquilla a base di bruschette e piatti locali. Ogni giovedì si serve Trippe alla Veneta ed ogni Venerdi “Baccalà alla Vicentina” ad un prezzo fisso molto conveniente. Ogni Giovedì Musica dal vivo e Djset con spuncioti a tema GRATIS PER TUTTI! La Carta Vini è ricca e prevede tutte etichette di prestigio: cicchetti e spuncioti vengono creati al momenti in abbinamento al vino scelto e secondo l'estro dell'oste. Disponibile per feste di laurea e feste a tema. Yourban Music Club è la vera nuova proposta in provincia. Uno spazio polifunzionale che ospitarà una ampia programmazione con DjSet e Live. Ma non solo: all’interno 4 sale prova insonorizzate ed attrezzate a disposizione dei gruppi, un bar sempre attivo e ampio spazio ad ogni forma di espressione artistica. Per tutti noi fuori da ogni schema ma dentro la YOURBAN Culture. BASSANO D. G. - Zona SS Trinità BASSANO D. G. - Zona SS Trinità SHINDY CLUB Via S. Giorgio - Bassano d. G. Tel 0424.500.000 www.shindy.it Unire una calda atmosfera ad un’ottima cucina indiana non è da tutti. Qui da Shi-Vaa un perfetto connubio è stato raggiunto! Piatti a base di verdure e carne accompagnati da ottimi vini, speciale il dessert (Prezzo fisso euro 25, comprende il biglietto di entrata per la notte danzante) - Aperto il Venerdì e Sabato BASSANO D. G. - Loc. Monte Crocetta BASSANO D. G. - Centro L’Osteria Moderna Monte Cruz si trova a “20 metri al di sopra dell’energia negativa”. A pochi passi dal centro storico, immersa in un’oasi verde, offre un suggestivo panorama su Bassano d. G.. Una parte del locale è arredata in stile “liberty”, mentre l’altra addobbata con rarissime locandine dei film horror degli anni ‘50. Da maggio a settembre con le mod session dj set. “Un villaggio senza musica, è un villaggio morto”. BASSANO D. G. - Centro SHY-VAA Via S. Giorgio - Bassano d. G Tel 0424.500.000 Aperto Venerdì e Sabato Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . MONTE CROCETTA Loc. M. Crocetta - Bassano d. G. Tel 0424.502017 Chiuso il Lunedì Risigo..Locale ricercato, curato in ogni particolare vi offre una pausa pranzo con menù a prezzo fisso in un ambiente rilassante. Vi propone serate tranquille accompagnate da una cucina tradizionale stagionale. Alla sera, nell’atmosfera giusta, potrete cenare abbinando ai piatti scelti ottimi vini o con ottime birre in bottiglia. CONTRA’ GRANDA Via Barbieri 25 - Bassano d. G. Info 347.7597201 Chiuso il Lunedì Alla mattina ottime colazioni a base di spremute e centrifughe di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini e bruschette. Speciale il Venerdì e Sabato con ricercati cocktails e sangria accompagnati dalla selezione musicali dei djs. Disponibile per feste private. why NOT café WHY NOT? Via Roma - Bassano d. G. Chiusura Lunedì Chi non rimane ipnotizzato dal brillìo di un cocktail appena versato in un bicchiere? Prima o dopo cena e anche durante i pomeriggi più lunghi e noiosi il Why Not Cafè è un"porto franco" per la gioventù bassanese. Questo lounge bar, rosso come un Negroni e dorato come uno Stinger, può aggiungere brio alla tua serata grazie anche a un ricco dj-set. CASSOLA - Loc. Fellette FREE ZONE CLUB Via Ferrarin 67 San Giuseppe di Cassola (VI) FREE ZONE CLUB è un nuovo NIGHT MUSIC CLUB aperto a San Giuseppe di Cassola (VI) a due passi dal centro di Bassano del Grappa!!! E' l'Unico Club Notturno in Città dove gustare ottimi primi piatti, snack vari, birre e vino di qualità... venerdi' e sabato notte live bands & serate musicali a tema con proiezione di concerti in maxischermo, dj set e live bands!!! VERONA - Loc. Roncà VERONA - Loc. Cologna Veneta JACK THE RIPPER Via Nuova 9 Roncà - Verona www.jacktheripper.it Tel 045.9971260 LA LOGGIA Corso Guà - Cologna Veneta Verona Un vero tempio del Rock! Un punto d'incontro obbligatorio per la buona musica.Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta e se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi.Il Jack The Ripper è alternativo,fuori dal mucchio,inossidabile,una garanzia di qualità e continuità. Rochenròl !! Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il lunedì - Tel. 0442 410 411 - E-mail: [email protected] TREVISO - Loc. Liedolo TREVISO - Loc. Roncade TREVISO - Loc. Pagnano d’Asolo ZWEIBAR Via Ponte Pagnano - Asolo Tel 0423.952761 Chiusura Lunedì ZWEIBAR IST WUNDERBAR! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica ( vedi Rock Cafe). Per l' APERITIVO.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 all3 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761. TREVISO - Loc. Castelcucco ROCK CAFE’ Strada dei Colli 2 - Castelcucco Tel 349.6027294-3477377937 www.rokkaffe.com PUNKYREGGAEPUB Via Barbarigo 15 Tel 0423.969625 www.punkyreggaepub.com NEW AGE Via Tintoretto 14 Roncade (TV) www.newageclub.it ARCI New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro! Juke boxe: va in continuazione. Pizza: ma dove la trovi fino alle 2?! Sala fumatori: panoramica e arieggiata..Giochi da tavolo: tanti per chi ha le gambe “stracche”. Allegria: non si capisce se è di più questa o la birra! Staff: vedi nell'enciclopedia….e cani sciolti a 4 e 2 zampe. Se pensi che qualcosamanchi: vieni e vedi che ti sbagli!! Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Aperto dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 3477377937 TREVISO - Loc. Crespano d. Grappa VILLA DEL CONTE (PD) - Loc. A. Pisani S. GIORGIO IN BOSCO (PD) - SS Valsugana CACAO Via Roma 7 /a Crespano del Grappa (TV) Tel 0423.538332 www.myspace.com/cacao7 Locale storico reinventato dalla nuova gestione mantiene le caratteristiche che l'hanno reso famoso ; proponendo serate dalle sonorità ricercate contornate da un' atmosfera alternativa. RICKY’S PUB Via Commerciale 12 Villa del Conte - Abbazia Pisani Tel 049.9325004 www.rickyspub.com Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata! ::.. myspace.com/rickyspub ...::: LA GABBIA MUSIC CLUB Via Valsugana 20 S. Giorgio in Bosco (PD) www.lagabbiamusicclub.it LA GABBIA La Gabbia Music Club propone nella nuova struttura il consueto e consolidato programma di artisti nazionali ed internazionali: Reggae, Hip Hop, Rock, Punk. L’after show gestito dai 3Maniacs Djs & Rasti accontenteranno gli irriducibili fino alla chiusura con selezione dei pezzi che hanno fatto la storia del rock. IL MODO MIGLIORE DI OCCUPARSI DELLA VIOLENZA CONTRO I BAMBINI E’ FERMARLA PRIMA CHE SIA COMMESSA A NATALE REGALA LA MAGLIETTA IDEATA DA SOUND AND VISION CON IL RICAVATO DELLE VENDITE AIUTERAI POTETE TROVARE LA MAGLIETTA PRESSO : Riviera’s : Marostica Shindy Club: Bassano d. Grappa (VI) Playlife: Bassano del Grappa (VI) Maracana: Vicenza/Schio Bar Astra: Vicenza Sabotage: Vicenza Punky Reggae Pub: Liedolo (TV) RockCaffe : Castelcucco (TV) Hanger: Treviso Yourban: Thiene (VI) A due Passi.. : Lonigo (VI) Cubikal : Thiene (VI) PennyLane : Venezia Ricky’s Pub: Abbazia Pisani (PD) TELEFONO AZZURRO € 15 DON’T KILL MY DREAMS! SOUND AND VISION PER TELEFONO AZZURRO LIMITED TSHIRT XMAS 2008 DICEMBRE SVENDITA TOTALE di Giorgio Mari Non dite che poi non ve lo avevo detto ... Pete Molinari Live, Bronson/Ravenna – 15.11.08 Il nuovo disco di Pete Molinari, A Virtual Landslide, è senza ombra di dubbio il migliore dei nuovi dischi che ho ascoltato quest'anno, e questo non passa inosservato. Un consiglio: comprate i dischi di questo artista inglese, fatelo subito, vi aiuterà ad avere ancora fiducia per la buona musica. La sua voce è segnata da una timbrica quasi femminile e le sue canzoni in bilico tra il Folk e il Blues di matrice statunitense, risplendono di speranza, composte e arrangiate in modo essenziale ma con il gusto e la tempra di quando si facevano i dischi 50 anni fa. Semplici melodie fuori dal tempo che brillano in ogni luogo e per sempre. Il suo primo ottimo lavoro a costo zero, intitolato saggiamente Walking Off The Mapp- (Damaged Goods,2006) è stato registrato nella cucina di Billy Childish, che ne è stato anche il produttore e arrangiatore. Dopo un battesimo come questo, Pete Molinari non poteva che continuare in questa direzione, e così, non più solo e accompagnato da una band, ha registrato il nuovo disco sempre in analogico al Toe -Rag Studios di Londra. Ma la sostanza non è cambiata. Ancora una volta è riuscito a trasmettere la sua grande forza, catturando l'energia che arriva dalla sua anima. Sono certo che questa dote ce l'hanno solo quei compositori che fanno onestamente il loro lavoro e perciò superano a testa alta le difficoltà di un mercato discografico allo sbando. La sua musica non risulta mai noiosa. Molinari non ha bisogno di mirabolanti lanci pubblicitari, di apparire a tutti i costi sotto le luci della ribalta, no, la forza di Pete Molinari è anche data dal fatto c he c an ta l e ball ate accompagnato dal suono scarno della sua chitarra acustica e questo basta. Il suo messaggio è arrivato comunque a tutti noi. Così è atterrato anche nel bel paese per realizzare alcune date, e insieme al nostro Bob De Longhi abbiamo portato le nostre famiglie al Bronson. Per fare entusiasmare il pubblico a Pete Molinari basta poco, un vecchio amplificatore da 30 Watt di potenza e la sua Epiphone. Il concerto è stato bilanciato con le canzoni sia del primo che del secondo album. Canzoni come, One Stolen Moment, Sweet Louise, Love lies Bleeding, We Belong Together, sono state tutte molto coinvolgenti e suonate con la saggezza e lo spirito di un attento viaggiatore. Le sue ballate parlano anche di questo, della sofferenza, del sudore di chi deve lottare per sopravvivere ogni giorno, certo niente di nuovo, ma con lui tutto viene riportato ai giorni nostri e rinnovato. Si è messo a disposizione del pubblico presente proprio perché le sue canzoni sgorgano purezza e onestà e senza nessuna difficoltà Pete Molinari parla con la gente che gli sta attorno con molta semplicita'e disponibilità. Di lui si sono scritte molte cose. Molte riviste importanti parlano di lui, in particolare Mojo che giustamente lo sostiene dagli esordi, lo ha paragonato ai nomi più importanti del storia del Blues e del Folk. Per carità tutto giusto, ma allora evito i soliti nomi di riferimento perché voglio puntare alla sostanza del personaggio e ph. di G. Mari salvaguardare la sua originalità perchè unica nel suo genere. Nonostante il successo della critica resta ancorato alla realtà, quella della strada, che lo porta a sorridere e a stringere migliaia di mani in giro per il mondo e questo resta sempre il migliore dei modi per farsi conoscere e rispettare. La prossima volta che ritorna non perdetevelo e poi fate come abbiamo fatto io e Bob. Alla fine del concerto, brindate insieme a lui con un buon bicchiere di vino rosso e fatevi racconare la sua storia. ph. di G. Mari SOCIAL CARD ... E I PROBLEMI SONO RISOLTI! RICHIEDILA ANCHE TU! FAI COME NOI! PUBBLICITA’ REGRESSO di Lara Lago Ciacca : India ad ovest Dimenticatevi lo stereotipo del rapper arrogante, gansta, tutto pistole e bling bling. Al suo posto pensate ad una persona come tutte le altre, con una vita normale, con un'arma potente come la parola e con un'esperienza che in 15 anni l'ha plasmato tra jam del nord-est e contest di freestyle. Per Ciacca, al secolo Dario Zugno, 31enne rapper veneziano, è giunto il tempo del suo primo album solista “India ad ovest”. Come un nuovo Cristoforo Colombo Ciacca tenta di raggiungere le Indie navigando verso ovest, dimostrando così, scavando a fondo nella quotidianità, che il mondo non è piatto e che tocca ad ognuno scovare valori che gli restituiscano spessore. Prodotto da James Cella, Roc B aka Dj Shocca, Takashi “Beatman”, Zonta, Fid Mella, Dee-j Deo, Manto e Mess, l'album vede agli scratch Dj Rock Drive e Dj Tech e i featuring di Karma (80vibes), La Miss e Mano. Registrato e mixato da Maurizio “Irko” Sera allo Studiobeat2, “India ad ovest” ha un suono internazionale che riporta in auge la musicalità come caposaldo del genere hip hop. Un lavoro maturo e che si differenzia dalle ultime release per il coraggio di solcare il mare aperto con il vento in poppa, verso un'India che non sembra poi così lontana. Come è nato "India ad ovest"? Da che emozioni, che stimoli, che b a ck gro u n d mu s i c a l e, c h e esperienze di vita? Nell'hiphop si usa dire “keep it real”: sono partito da esperienze personali della vita di tutti i giorni, le ho mescolate con le mie riflessioni e le ho tradotte in rima. Il mio disco racconta le storie della gente comune, che si alza il mattino per andare al lavoro, incontra persone, trascorre la giornata tra alti e bassi con i propri pensieri in testa… Credo sia abbastanza rappresentativo della mia generazione, arrivata a trent'anni con poche certezze. Per quanto riguarda il background musicale, “India ad ovest” racchiude un po' tutte le sonorità che ascolto: l'hiphop della golden era, quello un po' più attuale e il soul… Da questo punto di vista i produttori che mi hanno supportato sono stati fondamentali. Nel disco si coglie un'atmosfera che supera ciò che siamo abituati ad aspettarci da un cd hip hop. Quanto conta la musicalità e la parte cantata, il riff che rimane in testa, nella musica rap? (parlo dei featuring con La Miss o Mano ad esempio) Spesso il pubblico non abituato a questo genere ha l'impressione che l'hiphop sia “tutto uguale”, e lo trova monotono. Da un lato questo è dovuto ad un ascolto un po' superficiale, dall'altro al fatto che, a mio parere, molti mc's trascurano il fatto che, prima di essere hiphop, questa è comunque musica. Io ho voluto cambiare le carte in tavola, puntando proprio sulla musicalità oltre che sul messaggio ed è per questo che nel disco troviamo molti ritornelli che rimangono in testa. Ci racconti un aneddoto legato alla genesi dell'album o a qualche collaborazione? A che pezzo ti senti più legato? In “Ripartendo da qui”, per una serie di motivi, in alcune parti mi sono improvvisato “cantante”; in studio pensavo che non ce l'avrei fatta a chiudere quel pezzo, invece la cosa effettivamente è riuscita, sono entrato talmente nella parte che molti mi chiedono di chi sia la voce del cantato in quel brano. Il pezzo a cui mi sento più legato invece è “Scintilla”, che è stata un po' una traccia “pilota” che abbiamo realizzato per capire come sarebbe potuto essere il disco: lo dice il titolo stesso, è stata la “Scintilla” da cui è nato tutto. Quanto è cambiato dai tempi di "Acciaio"? Ti manca qualcosa di allora? Cosa non rimpiangi? Dai tempi di “Acciaio” le cose sono cambiate completamente: io stesso avevo un'altra età e vivevo in modo diverso la mia musica. Mi manca forse un po' l'entusiasmo e l'incoscienza che avevamo, ma è giusto che ogni cosa abbia il suo tempo. Non rimpiango invece il fatto che all'epoca la mentalità del mio ambiente fosse un po' più chiusa rispetto ad oggi, era difficile sperimentare o fare qualcosa che andasse al di là delle regole dell'hiphop. Dove si può trovare India ad Ovest? Cosa vedi nel tuo futuro musicale? Nei negozi di dischi, ai miei live, o scrivendo alla mail [email protected]. Per quanto riguarda il mio futuro musicale, ho intenzione di realizzare un altro disco, che sarà l'evoluzione di “India ad ovest”, e poi mi piacerebbe passare dietro le quinte, lavorando come autore o produttore. di Sir Taylor BedRoom Revolution THE CRAMPS SONGS THE LORD THOUGHT US Questo mese ci occupiamo di un LP di una band americana che ha saputo reinventare un genere musicale,il ROCK'n'ROLL.Questo languiva senza speranza di grossi ritorni nella metà degli anni 70 ed era fondalmentalmente in mano a bands che tendevano semplicemente a riproporre lo stile originale (SHA NA NA, NRBQ etc ) senza aggiungere niente che fosse già stato detto. L'origine di questa band può essere collocata nel 1974 quando ERICK PURKHISER caricò una rossa autostoppista di nome KRISTY WALLACE mentre si recava in california per seguire un corso universitario di arte e sciamanesimo.Di li a poco i loro nomi cambiarono in POISON IVY RORSCHACH per Kristy dopo una specie di sogno mistico- ed in LUX INTERIOR per Erick-da un cartello esposto su un auto in vendita che p u b b l i c i z z ava d e g l i i n t e r n i lussuosi/lussuriosi ! La grande passione per B-movie e il garage rock 60s e il rockabilly piu' selvaggio fece crescere l'intesa della coppia che decise di trasferirsi alla fine del 75 a New York per dedicarsi totalmente alla musica. Dall'autunno '75 al momento della pubblicazione del primo singolo i cambi di formazione sono frequenti: segnalerei senz'altro il carismatico BRYAN GREGORY -alias GREG BECKERLEG studente di arti grafiche proveniente da Detroi - che Lux conobbe nel negozio di dischi in cui lavoravano e che impressionò in modo significativo anche Ivy. La leggenda vuole che ai due fosse stato predetto da un santone che avrebbero conosciuto ,nel giorno del compleanno di Lux,una persona che avrebbe cambiato il corso della loro vita! ll nome della band fu scelto da lì a breve in "the CRAMPS" mutuandolo da un brano di Vern Pullen (il loro logo fu derivato dal fumetto della EC comics TALES FROM THE CRYPT)e così dopo un paio di giorni le prove per il repertorio live iniziarono. Bryan si presento' pimpante con una chitarra di seconda mano da 85$ modello "flying V"(stile kiss!! ) che non sapeva suonare.... ma visto il suo grande entusiasmo nessuno ebbe il coraggio di dirgli che era stato reclutato per suonare il basso!!!! Il marchio di fabbrica sonoro era nato, una band con 2 chitarre piene di effetti e destinata a lasciare il segno. Sistemare la sezione ritmica -ridotta alla sola batteria- fu un pò più complicato: dopo la sorella di Bryan ,le bacchette passarono a MIRIAM LINNA sicuramente la figura più importante, che portò il gruppo alla soglia del grande salto nel mondo del music biz. Con lei fu messo a punto il repertorio fatto di cover di sconosciutissimi brani 50s e 60s, furono scritti i primi brani, suonato il primo concerto al CBGB come apertura per i SUICIDE, registrato il primo demo di 8 brani che originerà una lunghissima serie di bootlegs. Infatti chi ama e conosce i Cramps sà che esistono per il primo periodo76/79 più bootlegs che brani ufficiali incisi in studio ! Un vero problema che assillerà lungamente la band privandoli di parte dei meritati guadagni. A questo periodo risale anche la partecipazione al film The foreigner(lo straniero) di AMOS POE. Dopo la session negli studi Newyorkesi prodotta da RICHARD ROBINSON(FLAMING GROOVIES) ritenuta insoddisfacente la band viene contatta da ALEX CHILTON(BOX TOPS/BIG STAR) per una potenziale session a Memphis che si terrà qualche mese dopo!! Nell'ottobre 1977 Miriam lascia la band ( per entrare negli ZANTEES ed in seguito fondare la NORTON records) sarà sostituita da NICK KNOX mitico e implacabile batterista della punk band the ELECTRIC EELS (futuri PERE UBU e DEAD BOYS). Le sessions seguenti prodotte dai Cramps stessi nonchè A.CHILTON e CHRIS SPEDDING forniranno il materiale per i collezionatissimi 2 singoli su Vengence SURFIN BIRD/THE WAY I WALK (6000 copie ott'78) e HUMAN FLY/DOMINO (5000copie nov'78) ;un terzo singolo MAD DADDY/ROCKIN BONES non vedrà la luce nonostante la copertina sia stampata. Di lì a poco in virtu' della fama dei loro live show la ILLEGAL rec/IRS (etichetta del batterista dei Police, S.Copeland) acquisterà i diritti di pubblicazione del loro album preceduto da GRAVEST HITS un mini album che raccoglie i primi singoli e un inedita cover di ROY ORBISON. Il suono del loro primo repertorio è marchiato a fuoco dalla tecnica chitarristica di IVYper la verità non eccelsa ma essenziale e funzionale.E' lei che resuscita i vecchi fuzz della voxx, space echoes e riverberi (impossibile sentire un suono che non sia volutamente saturo o al limite della distorsione!!) per un suono rockabilly punk ,talora crepuscolare, senza dubbio originale e ben oltre la mera imitazione di predecessori quali SONICS, TRASHMEN,BURNETTE RnR trio etc. Il cantato di Lux è sincopato,trascendente,esoterico ; la betteria di Nick non dà scampo: i suoi groove sono implacabili. Brian crea una struttura drone con la chitarra ritmica che fù solo dei Velvet prima di loro! I testi sono essenziali ,macabri ed evocativi (Baby ti ho visto nel mio freezer, proprio l'altra sera, mi guardavi da vicino la mayonese, baby ci vediamo sta sera per uno spuntino, non diventi vecchia e ti conservi bene dentro il freezer !....da TV SET). Il loro legame con il satanismo comunque è sopratutto sostenuto dallo spettrale look di Brian Gregory e dalle copertine in sile horror dei loro album e 45(le foto sulle lapidi o vicino a cimiteri gotici divengono uno stereotipo).Per loro i critici coniano il nuovo genere psychobilly o new garage che da lì a poco conterà numerosissimi seguaci. Ognuno ha il suo posto e il suo ruolo nei live: chi li ha visti nel 1980 aprire per i Police le due date italiane non può dimenticare e sà che quello che stava scritto nel retrocopertina del loro album di esordio THEY WILL OOZE,YOU WILL THROB (ovvero: quando loro vibrano tu tremi ...) Direi che anche se assente da molte liste dei 100 album essenziali è sicuramente un disco collezionabile, ricercato ed importante. Vi segnalo dal punto di vista collezionistico il test press (30 copie forse) con track listing diverso ,ma sopratutto versioni differenti da quelle poi pubblicate nella versione finale dal prezzo stellare (500$ ??).La prima stampa Usa ,abbastanza rara riporta la sequenza dei brani originariamente pianificata con DRUG TRAIN , i titoli nel retro copertina sono in blue e non rossi, il logo sulla cover è in bianco(40-80$)! Da notare che il disegno della label è quello cosidetto raibow/arcobaleno su sfondo bianco e scritte nere!! la maggior parte delle copie USA che vedete in giro sono con la grafica VEN 5 SANDTRIES live (Grunge/Rock Pearl Jam) VEN 12 GHOST WAY Live (duo Acustico Anni ‘80) MER 31 Su prenotazione FESTA DI FINE ANNO! Con Dj e grandi sorprese per tutti! T u t t i i M e r c o l e d i s e r a G n o c c o l a d a !A s s a g g i d i g n o c c h i a E u r o 1 5 ( M e n u F i s s o ) V i a d e l l I n d u s t r i a 1 8 P i o v e n e R o c c h e t t e P r e n o t a z i o n i 0 4 4 5 . 6 5 0 0 0 5 C h i u s o l a D o m e n i c a post'80-argento con il mezzobusto umano in marrone. La grafica europea è diversa con la label crema a righe nocciola ed il logo illegal centrale e risulta sicuramente più facile da reperire (20-30$). Occhio ai mitici 45 giri da avere assolutamente ,incluso l'introvabile TV SET francese con copertina assolutamente unica (attenzione alla ristampa pirata). Molto ricercati per la grafica che si rifà ai B movies sono pure i flyer ed i poster dei primi concerti ( cifre a due zeri) ma sicuramente molto rari e per completisti.Per dubbi, incertezze, perplessità,curiosità potete contattarmi su www.sirtaylor.com). Venerdì 05 - On Tip Of Feet (Pop Soul Acustico) Venerdì 12 - Bluesmakers (Texas Blues) Giovedì 18 - Djset El Malanga By Funky (Funky Remember) TUTTI I GIOVEDÌ SERA MUSICA & SPUNCIOTI GRATIS PER TUTTI!!!! NOVITA’!!! Sangria alla Spina! Tutti i Venerdì sera Happy Hour con Spritz a 1 euro! Via Paolo Lioy 36 (VI) - Tel. 340.2113919 - Chiusura Domenica sound and vision di Anna Battista Anarchy in the UK: monthly musings and rantings Merry Christmas, Mr President: Italian apologies To the newly-elected President of the United States of America, Barack Obama: Dear Mr President, I guess that a few weeks after your election you wouldn't expect an apology, especially from an unassuming journalist who usually writes about art, fashion and style. But I think you deserve one. I intend to apologise for what Italian Prime Minister (hopefully a title that will be preceded by the adjective “previous” very soon...) Mr Silvio Berlusconi said a few days after your election while speaking at a joint news conference in Moscow with President Dmitri Medvedev of Russia. The world might come to an end before Berlusconi apologises about something he has said/done in his life (the verb “apologise” and the noun “apology” do not exist in his very personal glossary), so I'd better do it in his place. Rather than defending him like his political allies have done, pointing out how he was just “joking”, I'd like to highlight that making silly jokes and comments or offending his political rivals is what Berlusconi does on a regular basis. In the past he attacked other rivals for being too handsome or for looking too miserable. Surely, a man who had plastic surgery and multiple hair transplants to look younger and welcomed in the past the British Prime Minister in a bandanna as if he was going to the beach, a man responsible of such horrendous fashion crimes (and of many other crimes he will never be condemned for as he changed the laws to avoid ending up in jail) should have the decency of shutting up, but, try to understand, this is a man with a big mouth who has sadly realised he won't be able to behave like a clown as he did with his partner in crime George Bush, a man who knows the era of Trans-Atlantic cabaret is over and who is therefore using his last weapons, offensive jokes. Throughout the years Berlusconi has been in power, he has caused extremely embarrassing diplomatic accidents: in 2002 he called Prime Minister Anders Fogh Rasmussen of Denmark “the best-looking prime minister in Europe”, while he claimed in 2005 he had used his “playboy tactics” with President Tarja Halonen of Finland to ensure her backing for Italy to host the European Food Safety Authority. Though I have always been extremely embarrassed by what he said, this time I am also deeply worried and concerned by the ambiguity generated by Berlusconi's message and by the way he offended with his words also the Italian multi-cultural society he should be representing. So I have decided to apologise in the name of all those Italians who have seen your election as a welcomed change and have heard your speech with genuine hope. Yes, I do apologise for having a clown as a Prime Minister who dares ridiculing his own country while offending the leaders of other countries with his sensational gaffes. Your message and your ideas have generated hope not only in the hearts of the people who voted for you in the U.S.A., but also in the hearts of young people living in Europe and in particular in my country, who at the moment do not have many hopes when it comes to education and job prospects thanks to a government led by a man who is old, ugly and sports a fake suntan. I just hope that the winds of change that are blowing in the United States will reach Europe soon and sweep away the ignorance, racism and arrogance still ruling in my country. The young, bright and cosmopolitan minds of my generation can't stand anymore of being literally suffocated by such negative forces. Wishing you all the best during your Presidency. Merry Christmas and a Happy New Year, di Dj D GUY PEELLAERT 1934 - 2008 A molti di voi questo nome non dirà nulla ma per chi segue l’arte ed anche la musica l'artista belga Guy Peellaert era un maestro, famoso per le surreali illustrazioni «mistiche» dove i santi sono i divi del rock e del cinema. E’ morto a Parigi all'età di 74 anni dopo una lunga malattia. Pittore, grafico e fotografo, Peellaert si era fatto conoscere negli anni Sessanta per i suoi fumetti dall'estetica psichedelica. Per le definire le sue opere la rivista newyorchese "Interview" ha scomodato niente di meno che Michelangelo, dedicandogli una copertina dal titolo "La Cappella Sistina dei Seventies". Peellaert realizzò numerose copertine per dischi di star del rock da David Bowie ("Diamond dogs") ai Rolling Stones ("It's Only Rock'n'roll"). Illustratore di chiara fama, Peellaert ha realizzato imanifesti anche per numerosi film. Per poter ammirare ancora le sue opere vi rimandiamo al suo sito personale dateci un’occhiata ne vale la pena ... www.guypeellaert.com di Anna Battista FOTOMEMORIE DI UN'ERA HIP: JOHN “HOPPY” HOPKINS UN LIBRO RECENTEMENTE PUBBLICATO RISCOPRE LE IMMAGINI SCATTATE QUARANT'ANNI FA DAL FOTOGRAFO UNDERGROUND JOHN “HOPPY” HOPKINS. Per gli appassionati degli anni '60 e della cultura underground, il nome John “Hoppy” Hopkins non è nuovo. Lavorando come fotoreporter tra il 1960 e il 1966, Hoppy fondò assieme a un gruppo di intellettuali britannici la rivista underground International Times (IT), lanciò la London Free School, promosse i Pink Floyd e, con il produttore musicale Joe Boyd, aprì il primo club psichedelico di Londra, il leggendario UFO. Hoppy è recentemente tornato a fare storia grazie alla pubblicazione del libro From The Hip - Photographs by John “Hoppy” Hopkins 1960-66 (Damiani Editore), realizzato con il supporto d e l l a L e e Je a n s. Q u e s t o straordinario volume dedicato ai fan della fotografia, della musica, della cultura alternativa e a tutti coloro interessati ad approfondire il discorso sulle culture giovanili e le sottoculture degli anni '60, si apre con immagini di icone musicali e di vari concerti: in alcune John Lennon e i Beatles vengono colti in momenti intimi, in altre i Rolling Stones mostrano tutta l'arroganza della loro gioventù, ma la maggior parte delle fotografie di Hoppy si concentra sulle leggende del jazz e del blues come Louis Armstrong, Oscar Peterson, Lee Morgan, John Coltrane, Miles Davis, Duke Ellington, Sister Rosetta Tharpe e John Lee Hooker. Il tema delle fotografie passa quindi ad esplorare la cultura underground con immagini di straordinari eventi come il “reading” di poesia tenutosi nel 1965 presso la Royal Albert Hall, con ritratti esclusivi di Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Alexander Trocchi e Gregory Corso tra gli altri. Nel volume si pone inoltre grande enfasi sulle proteste antinucleari, e su importanti eventi come la conferenza di pace di Martin Luther King a Oxford e il discorso di Malcolm X a Notting Hill, Londra. Nelle ultime pagine, le foto di Hoppy entrano nei luoghi segreti di Notting Hill, scoprendo laboratori per tatuaggi, feticisti, prostitute e la tragica povertà in cui molte famiglie vivevano al tempo. La genesi del libro è quasi casuale: otto anni fa Hoppy ha organizzato una mostra alla Photographer's Gallery di Londra, ma l'idea per il libro è venuta solo quando qualche tempo fa la Lee Jeans si è imbattuta casualmente nel sito di Hoppy, www.hoppy.be, “I responsabili del dipartimento marketing della Lee mi hanno contattato un bel giorno spiegandomi come i temi, le emozioni e l'energia delle mie foto si rispecchiano in qualche modo nella linea di abbigliamento 'Gold L ab e l ' , ” ra c c o n t a l ' o g gi settantunenne Hoppy, “e così è Allen Ginsberg e di Brian Lewis, uno dei fondatori della Open University, entrambi purtroppo deceduti qualche tempo fa. Hoppy ha aiutato la nascita di fenomeni musicali quali Pink Floyd, Cream, Soft Machine, Social Deviants e Sun Trolley. Parlando con lui si ha l'impressione di vivere quei gloriosi momenti della storia musicale e culturale della capitale britannica. La Londra di quei tempi è ormai lontana dalla Londra di oggi secondo Hoppy. “Mancano diritti civili e libertà d'azione,” afferma, facendo di nuovo sentire il suo spirito ribelle come ai vecchi tempi, “la gente deve iniziare a pensare da sola di nuovo, deve utilizzare le proprie risorse per mettere in difficoltà l'autorità e rendere questo mondo migliore.” Nel 1966 Hoppy ha abbandonato la fotografia per dedicarsi all'attivismo nata una collaborazione, assieme abbiamo realizzato una mostra itinerante che si è fermata nelle principali capitali europee nella quale le mie foto facevano da sfondo all'abbigliamento Lee. Il libro è un po' il catalogo di quella mostra.” Principalmente però From the Hip rappresenta il testamento di un'epoca fatto da un uomo che non avrebbe mai immaginato di poter diventare il naratore di un decennio tanto fondamentale nella storia della cultura. “Quando ho scattato le foto pubblicate nel libro, lavoravo come fotografo freelance per pubblicazioni britanniche, ma allo stesso tempo cercavo di seguire le mie passioni e i miei interessi. Quelle foto esprimono infatti le mie opinioni e rappresentano la visione che avevo allora del mondo che mi circondava,” spiega. La sua immagine preferita? Passano preziosi minuti prima che la scelga, dopotutto ogni fotografia è una creazione speciale alla quale si è affezionato. “Ogni immagine ha la sua essenza, ciascuna ha un suo significato, ma, se proprio dovessi scegliere, ne sceglierei tre: la modella Gala, che a quei tempi era la mia compagna, le mani di Thelonius Monk che corrono sul piano e il ritratto di Ornette Coleman, il musicista che ha inventato il free jazz e che fu mio ospite a Londra durante il suo primo tour europeo.” Il libro contiene inoltre validissimi saggi di Joe Boyd, Barrie Miles, Val Wilmer e Addie Vassie, anche se a Hoppy sarebbe piaciuto avere due testimonianze in più, quelle del poeta americano politico e al giornalismo, e concentrarsi su un'altra sua passione, girare documentari. Al momento sta lavorando alla riscoperta di alcuni filmati sullo squatting girati negli anni '70. Cosa spera rappresenterà From the Hip per le nuove generazioni? “Dopo quarant'anni quelle immagini hanno assunto un significato diverso per me e per chi le ammira,” dice, “mi interessa vedere come i giovani interpreteranno quelle fotografie e quali significati daranno ad esse. Alla mia età questo è probabilmente il mio primo e ultimo libro. Spero solo che vi piaccia.” From The Hip Photographs by John “Hoppy” Hopkins 1960-66 è pubblicato dalla Damiani Editore con il sostegno della Lee Jeans. Per ulteriori informazioni visitare i siti www.damianieditore.com o www.hoppy.be di Anna Battista ILLAMASQUA: QUANDO IL MAKE-UP DIVENTA ARTE Il make-up - Ziggy Stardust docet - non è un vezzo esclusivamente femminile, ma è uno strumento che sia le donne che gli uomini potrebbero utilizzare per trasformarsi, stupire e attirare l'attenzione. Partendo da questi presupposti i creatori del brand Illamasqua hanno lanciato una nuovissima linea di cosmetici destinata a conquistare il mercato nel 2009. È stato un lancio tutto speciale quello preparato dal brand Illamasqua presso i grandi magazzini londinesi Selfridges. Questa nuova ditta di cosmetici unisex è nata nell'estate 2008 grazie a un'idea di Julian Kynaston, direttore dell'agenzia di marketing Propaganda, elaborata assieme a un team di esperti tra i quali spiccano la ditta di cosmetici per il teatro e il cinema Kynaston, e un team artistico che comprende Dave Vanian, componente della storica band The Damned, l'artista tedesca Anja Huwe e la make-up artist Alex Box, famosa per aver realizzato il trucco durante le sfilate del giovane stilista Gareth Pugh. Kynaston ha scelto il nome del brand ispirandosi a un film di vampiri, ma le quattro collezioni firmate Illamasqua e intitolate “1920s Berlin”, “Fantasy”, “Noir” e “Romance” sono state pensate tenendo bene in mente l'evoluzione degli attori tedeschi nella Berlino anni '20, e la loro trasformazione da dilettanti in professionisti, che portò anche alla nascita di nuove figure teatrali come tecnici delle luci e truccatori. Illamasqua offre un'ampia gamma di prodotti – che comprende un numero eccezionale di colori, qualcosa come 107 ombretti e 46 rossetti – ispirati al mondo del teatro, della musica e della moda. Tutti i prodotti sono caratterizzati da lunga durata e resistenza, proprio come il make-up utilizzato dagli attori. I creatori di Illamasqua sperano infatti che i loro prodotti aiutino i comuni mortali in cerca di emozioni a trasformarsi letteralmente nel loro alter ego e che colori insoliti come rossetti neri e fondotinta liquidi in quattro tonalità di bianco, ispirino non solo le ragazze ma anche i ragazzi ad osare di più. Indossare vistoso make-up è ormai una popolare tendenza tra molti ragazzi eterosessuali in quel di Londra. Responsabile in parte di questa moda è Natt Weller, ventenne figlio del più celebre Paul, che sembra avere una adorazione per rossetti e matite per occhi. A dire degli esperti, nonostante la crisi economica, il brand Illamasqua riuscirà nel compito che si è preposto, ovvero conquistare la miliardaria industria dei cosmetici entro il 2009, un'avventura difficile ma di certo non impossibile. La chiave del successo per il brand di Kynaston è proprio nell'aver lanciato un prodotto che fino ad ora non esisteva sul mercato. Per ora i cosmetici Illamasqua sono disponibili solo presso la filiale di Selfridges situata a Oxford Street, Londra. Sempre da Selfridges è disponibile inoltre l'escusivo kit Illamasqua intitolato “Femme Fatale” che comprende rossetto, smalto e eyeliner e una sensuale benda per occhi firmata Coco de Mer. Da gennaio 2009, i prodotti Illamasqua cominceranno ad essere distribuiti nel resto del Regno Unito e il brand lancerà inoltre il suo negozio online. Per resistere fino ad allora i curiosi potranno guardare i “tutorial” di Illamasqua sull'arte del make-up, scaricabili dal sito w w w. i l l a m a s q u a . c o m , o d a YouTube.com, oppure esplorare il tema dell'alter ego attraverso il corto “Prism”, girato da Michael Pate appositamente per Illamasqua. di Francesco Nicolli “High Fidelity” Libri Che Suonano “SI DICEVA CHE QUEL BLASCO…” Ammetto che quando ho preso tra le mani il libro di cui sto per parlare la mia espressione non è stata delle migliori e ho pensato: “toh, ecco l'ennesimo libro su Vasco Rossi, uscito casualmente poco prima del Natale”. Certo la bibliografia sul Blasco nazionale è ricca, ma ben pochi hanno raccontato il primo Vasco, quello degli esordi, lontano anni luce dall'incredibile successo degli anni Novanta. E proprio per questo motivo il libro ha catturato il mio interesse, a partire dalla copertina, che oserei definire vintage, con un Vasco d'annata a far bella mostra di sé, con camicia sbottonata e cicca in mano. L'autore di “Vasco Rossi. Una vita spericolata” è Massimo Poggini, giornalista musicale, che scopro aver pubblicato il libro in oggetto per la prima volta nel 1985; fuori catalogo da parecchi anni, la prima edizione è divenuta un oggetto di culto tra i fan del cantante di Zocca, reperibile su eBay a prezzi elevati. Ora il libro gode si una seconda vita, edito da Rizzoli, dopo che il mensile Max l'aveva proposto in allegato al numero di aprile di quest'anno, raccogliendo un enorme successo. Poggini, nel primo capitolo, intitolato “Io e Vasco”, ricorda la prima volta che si incontrarono, nel 1979, al “Bussoladomani” di Viareggio: “Io ero un giornalista alle prime armi, lui uno che veniva giù dalla montagna e non se lo filava ancora nessuno. Legammo subito. Forse la scintilla scattò perché ero l'unico, a parte quelli della sua casa discografica, che conosceva le sue canzoni […]”. Così iniziò l'amicizia tra colui che sarebbe diventato “la” rockstar italiana e l'autore di questa fortunata biografia. Dalla quale, si scopre, molti “autori” successivi hanno attinto a piene mani, senza neppure degnarsi di citare la fonte. Anche per questo motivo, oltre alle continue richieste da parte dei fans di Vasco, l'autore è giunto alla decisione di ripubblicarla, arricchendola di episodi inediti, di 32 pagine di fotografie, provenienti anche dall'archivio della famiglia Rossi, e della chicca finale: un'appendice con la stampa anastatica del diario che Vasco scrisse durante il tour del 1983 (bello leggere le esclamazioni dell'artista, stupito del crescente successo di pubblico ai concerti). Una biografia che parte dai sogni degli esordi, passa attraverso i primi riscontri ma anche le inevitabili delusioni e le esibizioni in locali s e m i d e s e r t i . U n v i aggi o entusiasmante, raccontato da un testimone oculare, che ci svela le origini del mito Vasco, quel cantante in cui pochi credevano agli inizi degli anni Ottanta, tanto che lo stesso autore veniva deriso dai colleghi per la frequentazione e gli articoli dedicati al Blasco. E si tratta di un viaggio narrato non solo sul piano artistico, ma anche su quello umano, passando dall'arresto per detenzione di cocaina alla rinascita umana e professionale. Personalmente ho conosciuto la musica del nostro con l'album “C'è chi dice no” e solo in seguito ho scoperto quello che considero il meglio della sua produzione, gli album antecedenti, primo fra tutti “Bollicine”, del 1983. Per questo motivo il libro mi ha colpito: ci parla del Vasco ante 1985: come ci dice Poggini “da quel momento in avanti di Vasco si sa tutto, forse anche troppo”. Nel frattempo Vasco è diventato grande, e molte cose sono cambiate..”ma le idee, i propositi e la rabbia sono gli stessi”. Non amo il Vasco di oggi, a livello musicale. Ma suscita sempre in me una forte simpatia, umanamente, per quelle doti che forse erano più evidenti agli esordi ma che certo non sono sparite: semplicità, genuinità e ironia. Dopo una “vita spericolata”, oggi Vasco è considerato il re della musica italiana, o forse il principe…ma ricordiamo che “si diceva che quel Blasco fosse stato prima un rospo”! Per Tim Berners-Lee, quello che ha inventato Internet, il web dovrebbe aiutarci un giorno a vivere meglio. Cosa che sta già avvenendo, ma non al picco delle potenzialità date da una organizzazione dei contenuti che sia comprensibile per tutti. E quando dico tutti intendo non solo me e te, ma anche e soprattutto le macchine che usiamo per lavorare e vivere: i computer connessi a Internet. Con calma, ci arrivo. Il problema fondamentale del web attuale, nonché il motivo principale per www.mrcury.com di S. Calgaro cui oggi Larry Page e Sergey Brin sono sfondati di soldi, è che è difficile trovare quello che cerchi. O meglio, non è facile effettuare ricerche complesse usando semplici parole chiave. E questo perché le ricerche attuali si occupano di trovare corrispondenze esatte tra le stringhe di testo dei miei termini di ricerca e quelle presenti nelle pagine web che voglio trovare. Ed è il modo più intelligente per trovare qualcosa in tempi ragionevoli. In una biblioteca puoi cercare tra i libri di giardinaggio perché qualcuno li ha catalogati per te. Al massimo fai qualche tentativo a vuoto. Vorrei vedere, con più di mille miliardi di pagine web mischiate tra loro o nascoste chissà dove. E la ricerca funziona, di solito, se sai dove cercare. Per non parlare di quando cerchi il titolo della canzone che fa na-nanaaa-na-na (ok, per quello c'è Shazam, ma facciamo finta di niente…). Il sugo del discorso è che è più facile per un computer che per un essere umano fare una ricerca complessa, ma non è facile per l'utente comunicare ciò che vuole ad computer. Chi usa Word sa di cosa sto parlando. Il web semantico si dovrebbe occupare appunto di creare quel ponte tra la comunicazione umana e quella automatica, per mezzo di una serie di regole di definizione che permettano all'umano di far capire alla macchina che cosa sta cercando o di che cosa ha bisogno. In pratica servono dei metadati che descrivano i dati, rendendoli processabili in modo automatico da programmi al servizio dell'utente. Una prima applicazione diffusa di questi ponti logici tra cose nel web sono i tag: posso pubblicare una foto della Tour Eiffel su Flickr e inserire i tag “photo”, “Tour Eiffel”, “architecture”, “tower” e “Paris”, per poterla condividere più facilmente con altri utenti. Senza i tag è impossibile per un motore di ricerca sapere che il file CRW_2363.jpg è una fotografia di una costruzione architettonica chiamata “Tour Eiffel” che si trova a Parigi. Potrebbe analizzare il testo della pagina che contiene la foto, ma non è detto che il testo sia rilevante. In realtà non è neanche detto che le etichette che uso io siano utili per tutti, ed è per questo che i computer di domani dovranno avere a disposizione informazioni strutturate e un set di regole inferenziali per condurre complesse elaborazioni dei contenuti. Ma ci risentiremo fra una ventina d'anni: per ora siamo arrivati a una quasi soddisfacente presentazione della forma, e c'è già voluto tanto per questo. ...... anche gli angeli vestono PLAYLIFE ABBIGLIAMENTO UOMO E DONNA PLAYLIFE - BASSANO DEL GRAPPA (VI) Via Vittorelli - Tel 0424.523848 - APERTO DOMENICA POMERIGGIO di Gustave Spazio Fuori Luogo IL GIORNO DI FESTA. Gli ultimi giorni di stesura erano sempre i più imprudenti. Sprigionava il pensiero come mai poteva accadere nei tempi precedenti. Le ultime pagine del suo più segreto manoscritto seguivano, nella quiete USATO ALLO STATO PURO ANNI 60’-70’-80’-90’-2000 e nel pudore, il freddo nevischio di quella settimana. Soltanto la luce di una minuscola candela color canapa, sottile come un ago di luce, illuminava il foglio leggermente sollevato agli angoli. Da più di un mese non riceveva notizie dal mondo laffuori. Per lui il pianeta si era racchiuso in una crepa d'inchiostro, non troppo distesa e lontana. Aveva da qualche settimana scelto la silenziosa convivenza con una solitudine mascherata di malattia. Sapeva quanto fosse inquieta l'assenza di parole nell'aria. Conosceva la prepotenza dell'eco isolata dei suoi movimenti. Se avesse incontrato in quelle ore un'anima l'avrebbe lacerata d'amore o annullata di tragedia. La pace pastosa e lenta dell'inizio si lasciava abbracciare da una fine maestosa. Le ri g h e c o n cl u s ive e ra n o a c c o m p ag n at e d a l s o l i t o febbricitante tremore. Un fremito. Un trionfo suicida che scuoteva sangue e respiro. Una parola divorava l'altra con inaspettata foga e innocenza. Quella notte i sogni più divagati e incredibili. Asteroidi di corallo che si scontravano in cielo. Corse di cavalli con teste di legno nero. Ciclopici esseri in lotta. E infine una scellerata esplosione di carni e metalli. Orrore ed esultanza. All'alba gli ambienti parevano ancora più angusti. Sentiva il fiato bollire tra le pareti di quella minuscola casa. Tre stanze e un ripostiglio. Non c'era più libertà per nuovi sentimenti. Come un improvviso rachitismo di spirito e corpo. Pensò di affrancarsi almeno da ciò che di materiale impediva i movimenti. Un armadio di noce, una vecchia poltrona di cuoio magenta, un attaccapanni di bronzo e una sedia rivestita di paglia furono trasferiti in giardino. Lasciati a riposare sull'erba bruciata dai primi freddi. Indossò un cappello di fustagno, vellutato ai bordi. Bollì uno spezzatino di manzo. Una tovaglia ricamata d'argento. Era quello il suo primo giorno di festa. COOPERATIVA FERRACINA I I L ORARI : 10-12.30/15.30-19.00 CHIUSO DOMENICA-LUNEDI’-VENERDI’ Cooperativa Sociale Onlus, Via Spin 57 Romano d’Ezzelino Tel 0424382202 int. 1 - [email protected] di Fox (Plasticost) L'IMPERDIBILE PEGGIO DELLO SPAGHETTI WESTERN TEX e il signore degli abissi Nel 1985 si scomodò perfino la Rai ad immortalare sul grande schermo l' eroe per eccellenza del fumetto italiano in un periodo nel quale il western all' italiana era già un ricordo e con il tentativo di rilanciare un genere che obiettivamente aveva fatto il suo tempo. Duccio Tessari, regista dai precedenti noti, optò per un cast di tutto rispetto forse tentando di far ricordare la bella epopea “tutto spari e scazzottate” che invase i cinema parrocchiali. Il risultato fu poco invidiabile e penso mise a tacere definitivamente le pistole ed i saloon del Belpaese, girando la bussola verso la fiction televisiva che ancora oggi ci rovina le serate casalinghe. Ad interpretare il noto ranger e capo Navajo non poteva essere che Giuliano Gemma, un po' appesantito ma unica alternativa a disposizione. Fisicamente infatti assomigliava al personaggio dei fumetti anche se la recitazione lasciò molto a desiderare. Assieme a lui William Berger, Carlo Mucari ed Isabel Russinova. Anche la sceneggiatura aveva molte ambizioni; tentava infatti di creare una sintesi del b-movie n o s t ra n o, d ove l ' av ve n t u ra tipicamente western si fondeva con spruzzi di horror, mitologia ed esoterismo. Il signore degli abissi, che nel finale si svela essere interpretato da Gianluigi Bonelli, creatore di Tex, è una specie di alchimista che nelle profondità della terra estrae una micidiale sostanza con la quale si avvelenano piccole frecce per cerbottane con il potere di mummificare quasi istantaneamente le vittime colpite. Il contesto è dato da una rivolta di alcune tribù al confine con il Messico che dovrebbe riportare al potere questi popoli in una guerra totale contro i bianchi. Non mancano carichi di fucili trafugati, messicani spietati ed assetati d' oro e uomini d' affari corrotti, tipico contorno di molti films del genere. Nel tentativo di rimanere agganciati al fumetto, gli sceneggiatori, forse pensando a questa unica ed irripetibile occasione cinematografica, diedero sfogo a tutte le frasi celebri soprattutto di Kit Carson e alle battute tra i due, collezionando un repertorio che nei decenni scorsi tutti gli tialiani conobbero a memoria, da “corpo di un satanasso” alle famose “bistecche con una montagna di patate”. In certi momenti è tutto un fiorire di battute, in molti casi fuori completamente dalla storia ma “buttate lì” solo per ricordare il fumetto originale. A completare la disfatta di questo tentativo cinematografico arrivano come sempre gli indiani. Forse se si fosse scelta una storia senza di loro il film non avrebbe mancato il bersaglio, o sarebbe meno peggio di quanto realizzato. Gli indiani sono una bestia nera per lo spaghetti western. Quando sono presenti distruggono il film, i motivi possono essere più di uno: totale incapacità di creare accampamenti o ambienti realistici, utilizzo di attori che ricordano il vecchio cinema con i bianchi tinti di nero mentre portano pesanti bagagli, fisicamente diversi da come erano i veri nativi americani, oppure c'è un altro motivo: il western all' italiana raccontava i bianchi come una banda di attaccabrighe, violenti, ignoranti e carogne in contesti viziosi e malavitosi, e questo fu il motivo del successo del genere. Descrivere i nativi americani non coincideva proprio con l' idea di Far West dei grandi registi del genere, e Tex ne è la più chiara dimostrazione. Per fortuna il film non intaccò minimamente il personaggio dei fumetti, fu velocemente dimenticato e oggi solo qualche pubblicazione in edicola permette di rivederlo esposto. Intanto sulla carta, Acquila della Notte continua imperterrito nella sua leggenda. OD TFO FAS T U T T I A P AP E LA P U R A AF E S T AUG N E O BU KING HEN RY kebab Prenotazioni 329.7454577 Felafel La Pappa Fastfood Via Gamba 147b - Discesa Ponte Vecchio - Bassano d. G. di Anna Battista SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU myspace VIRTUAL TO REAL SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION WANTS YOU SOUND & VISION MAGAZINE Se vi capiterà di passare a dicembre davanti alle vetrine dei grandi magazzini londinesi Selfridges e di rimanere incantati dallo spettacolo che si rivelerà ai vostri occhi, sappiate che state ammirando il lavoro di Fred Butler. Questa poliedrica e giovane artista, produce infatti set per vetrine e complementi per servizi di moda ed ha lanciato da poco una coloratissima linea di accessori che sta facendo impazzire la Gran Bretagna. UN MONDO DI COLORI: FRED BUTLER Live in: London - Work as: Set & Accessory Design - Age: 28 L'edizione britannica della rivista Grazia ti ha definito di recente una “ruba scene”, inserendoti in una classifica dei giovani britannici di talento: che effetto ti fa aver ricevuto questo titolo? È un titolo che fa sorridere. Lo hanno utilizzato principalmente perchè ho realizzato vari set e scene per servizi fotografici di moda. Ma è stato un piacere essere citati da una rivista tanto famosa perchè ache mia nonna la legge e finalmente potrà capire in cosa consiste la mia professione! Come sei diventata “set designer”? Ho studiato moda e design del tessuto. Finiti gli studi, ho incominciato a lavorare come set designer nel mondo della moda. Ho imparato a realizzare complementi per servizi fotografici e, quando ho aperto il mio studio, ho deciso di combinare due mestieri, realizzando complementi per servizi di moda e accessori da indossare sul corpo che avessero attinenza con i set creati per i vari servizi. La creazione di accessori mi ha quindi ispirato a lanciare vere e proprie linee che comprono collane, ornamenti per capelli e via dicendo. Ti piacerebbe lavorare anche per il teatro e il cinema? Sono più portata per la moda anche se ho realizzato complementi e accessori per cantanti e performer come Patrick Wolf e Bishi. Qualche tempo fa hai lavorato anche con il collettivo AsFOUR, cosa ti insegnato questa esperienza? È stata un'avventura incredibile perchè mi ha aiutato a diversificare le mie capacità e ad aprirmi ad altri sbocchi, realizzando mostre e vetrine e persino collaborando a carie performance. Quali sono i materiali che prediligi nel tuo lavoro? Carta, cartone, colla, stoffa e plastica. La carta rimane la mia preferita al momento, gli accessori della mia collezione Autunno/Inverno 2008-09 si ispirano al mondo degli origami infatti. Ti piacerebbe un giorno collaborare con uno stilista? Sì, vorrei realizzare qualcosa con lo stilista Scott Ramsay Kyle. Spero il mio sogno si realizzi per la prossima London Fashion Week che si terrà a febbraio. di Dj D Curiosity Kill The Kat CREO, QUINDI SONO! Essere unici è sempre stato il nostro motto! E così girovagando sul web durante il primo giorno di neve nella depressa pianura padana, mi sono imbattuto in alcuni siti di famosi brand. I progetti sono semplici ed “innovativi” fare in modo che il cl i e n t e ab b i a i n m a n i e ra assolutamente esclusiva una tshirt, un paio di scarpe o altro. La differenza? Non in una costosa limited edition che poi ti ritrovi a vedere indossata da molti altri, ma bensì un qualcosa che ti sei creato o disegnato. Il tutto in alcuni casi ti viene consegnato addirittura in soli sette giorni! Vediamo quali sono q u e s t i b r a n d . . . La Sundek, famoso brand produttore di costumi da mare, propone tramite il suo sito web una interfaccia per personalizzare i propri prodotti. Varia la scelta di colori, taglie e modelli, da mischiare a piacere. Non poteva mancare la Nike che tramite il suo sito www.nikeid.com vi offre la possibilità di avere un vero e proprio prodotto su misura, sciegliendo e personalizzando scarpe, capi e accessori sportswear. La Kickers alla fine vi propone per il suo modello Original Raw 215.940 combinazioni di colore. Qui come accennato prima la consegna è entro sette giorni dall’acquisto! Associazione Capoeira Angola Pernambuco Padova.Marostica.Rossano Veneto.Mussolente CORSI PER BAMBINI E ADULTI; PRINCIPIANTI,MEDI,AVANZATI Insegnante: Professor Zequinha (Brasile) Padova: martedì-giovedì - presso palestra scuola Tito Livio, entrata palestra in via Stampa (centro padova) Marostica: Lunedì - Rossano Veneto: Mercoledì - Mussolente: Lunedì-Mercoledì ore 20:00 -21:30 Palestra scuola elementare APRILE LABORATORI DI CAPOEIRA APERTI A TUTTI A PADOVA Info www.capoeira-angola-pd.it - [email protected] - 338 80 00 353 Zequinha - 349 87 43 945 Nadia sponsored by Us ACLI www.capoeira-angola-pd.it 2009 BACK TO BLACK AND WHITE info @ www.soundandvision.it Dove Trovare Sound & Vision Punto Ufficiale Questa è la lista completa dei distributori ufficiali di S&V. Qui troverete sempre la vostra copia ogni mese. Scegliete loro per ritirare il vostro S&V! a Vicenza e Prov. Nuovo Punto Ufficiale a Treviso e Prov. a Belluno e Prov. HANGER Via Pescatori 4 - Treviso (Centro) UNISONO P.zza Maggiore 4 - Feltre NEW AGE Via Tintoretto 14 - Roncade (TV) LA LOCANDA LOUNGEBEER Via Montelungo 2 - Feltre a Verona e Prov. IL BORSA P.zza dei Signori 26 - Vicenza THE CRAZY COWS Via Cà Cornaro 10 - Romano d’Ezzelino DISCO FRISCO Via A. Mattei - Treviso BAR ASTRA Contrà Barche Vicenza WAITING CLUB - Via Salarola 1 - Marostica (Tel 0424.75143) www.waitingfor.it PUNKY REGGAE PUB - Via Barbarigo 15 Liedolo di S. Zenone (TV) Tel 0423.969624 FIRST CLASS MUSIC Circonvallazione Oriani 2B/C - (VR) PROSPORT - Via Zamenhof 821 - Vicenza (Tel 0444.301837) www.prosport.it RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica (Tel 0424.72512) www.rivieras.it ROCK CAFE’ Strada dei Colli 2 - Castelcucco (TV) SQUARE Via Sottoriva 25 (VR) OSTERIA DEL TEMPO PERSO Via Paolo Lioy 36 - Vicenza MUSIC MANIAC Via Cairoli 38 - Marostica ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3 Pagnano/Asolo - www.zweibar.tk (TV) CENTER LOUNGE Via Volturno 46 (VR) VIOLET SHOP Contrà S. Paolo 22 - Vicenza CAFFE’ NAZIONALE - P.zza degli Scacchi 24 Marostica REPLAY Via Marcoai 1 - Asolo (TV) www.replay.it JACK THE RIPPER Via Nuova 9 - (VR) SARTEA C.so San Felice 362 - VI - www.sartea.it RISTORANTE AL PONTICELLO Via Ponticello 24 - Molvena - (Tel 0424.708077) CACAO AMERICAN & WINE BAR Via Roma 7 Crespano del Grappa (TV) LA LOGGIA Corso Guà 46 - Cologna Veneta (VR) MARACANA’ Via Cà Bianca 14 - Vicenza DIESEL INDUSTRIES Via dell’Industria - Molvena VELVET STORE Contrà Riale 19 - Vicenza MAX LIVE Via Meucci 44 - Costabissara SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI www.sabotagebar.eu BAR COMPANY Via Alberetto 22 - Sandrigo FLIPOUT SKATESHOP C.so Fogazzaro - Vicenza A DUE PASSI ... Via Garibaldi 22 - Lonigo (VI) S3 SURPLUS Via Vittorelli 5 - Bassano d. G. Via Ponticello - Molvena OGM TATTOO - Via 7 Comuni Valstagna 1 LA PAPPA FASTFOOD Via Gamba - Bassano d. G. MONTE CROCETTA Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G. SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G. (Tel 0424.500.000) www.shindy.it PALAZZO ROBERTI Via J. da Ponte 34 Bassano d. G. LOLA LOUNGE CAFE’ Via Cà Rezzonico 20 - Bassano d. G. a Venezia e Prov. PENNY LANE SHOP Via S. Croce 29 - VE DISCOVERY RECORDING STUDIO Via Monte Popera 12 - S. Donà di Piave (VE) OSTERIA LA VIDA NOVA Piazzale Candiani, 7 - Mestre a Firenze PENNY LANE Via Verdi 53r - FIRENZE REX CAFÉ Via Fiesolana 23/r - FIRENZE MAYDAY CLUB Via Dante Alighieri 16/r - FIRENZE BEBOP MUSIC CLUB Via Dè Servi 76/r - FIRENZE MARACANA’ Via Pasubio 85 - Schio HELMUT Via Verdi 34 - Mestre www.myspace.com/helmutvia34 AUDITORIUM FLOG Via Mercati Michele 24/b - FIRENZE SACRUM COR TATTOO Via Prà Bordoni - Zanè BAR PUB "AL PARLAMENTO" Sestiere Cannaregio, 511 - Venezia PUBLIC HOUSE Via Palazzuolo 27/r - FIRENZE RISIGO Bar Ristorante Via dell’Industria 18/C - Piovene Rocchette CENTRO CULTURALE BOLDÙ Cannaregio 6000 Venezia ROCKBOTTOM RECORDS Via degli Alfani 34r - FIRENZE CUBIKAL Via Zanella 20 - Thiene CAFÈ LA CITÉ Borgo san Frediano 20r - FIRENZE a Padova e Prov. CONTRA’ GRANDA Via Barbieri - Bassano d. G. ALE SURF SHOP Via Cà Moro 121 - Cittadella (PD) FREE ZONE LIVE Via Ferrarin - S. Giuseppe Cassola INTERNO14 S. Donato - Cittadella (PD) COOPERATIVA FERRACINA Via Spin 57 - Romano d’Ezzelino LA GABBIA MC - SS Cittadella/Padova S. Giorgio in Bosco (PD) WHY NOT CAFE’ Via Roma - Bassano d G. RICKY’S PUB Via Commerciale 12 - Abbazia Pisani (PD) PLAYLIFE Via Vittorelli - Bassano d. G. ROSTI Stazione Camposampiero (PD) vuoi diventare distributore ufficiale di sound and vision? Contattaci cell 349.1970263