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climatiche ed ambientali
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Enzo Pennetta a Firenze
A commento e introduzione dell’intervento di Enzo Pennetta: “Controllo
demografico e riscaldamento globale – Interessi e obiettivi di una teoria
controversa.”
"Ogni bambino nato in sovrannumero rispetto all'occorrente per mantenere la
popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui
non sia fatto posto dalla morte degli adulti... pertanto... dovremmo facilitare,
invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura
produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della
fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi
costringiamo la natura ad usare…
Invece di raccomandare ai poveri l'igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario.
Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case,
agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove
l'acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma
soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e
scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che
ritengono di rendere un servizio all'umanità ostacolando il decorso della
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estirpazione completa dei disordini particolari".
Da Thomas Malthus, Saggio sul principio di popolazione.
In Saggio sul principio di popolazione, pubblicato nel 1798, Malthus sostenne che
la popolazione cresce secondo una proporzione geometrica (1, 2, 4, 8, 16, 32,
64, 128, 256...), mentre la quantità di cibo secondo una proporzione aritmetica (1,
2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9...); quindi, ad un raddoppiamento della popolazione, le risorse
alimentari sarebbero aumentate in maniera molto più modesta.
Per Malthus sarebbe stato dunque prioritario arrestare questa rapida crescita
della popolazione e, in merito, suggerì varie soluzioni. La carestia e la debolezza
avrebbero controllato la crescita. Così anche le guerre avrebbero contribuito a
bilanciare popolazione e derrate alimentari.
Nel 1834 in Inghilterra venne promulgata una legge, ispirata alle idee di Malthus,
che istituì degli ospizi speciali per i poveri. Con lo scopo di ridurre la crescita della
popolazione, le severe regole degli ospizi imponevano alle coppie sposate di non
concepire. Furono proposti dei provvedimenti da adottare nei confronti delle
coppie meno abbienti per evitare che si riproducessero.
A contribuire alla nascita di questi provvedimenti vi fu il timore che un crescente
numero di appartenenti alle "classi povere" avrebbe potuto sopraffare gli individui
più civilizzati.
Terrorizzato dalla Rivoluzione Francese, il ceto medio inglese sostenne infatti a
gran voce il Malthusianesimo. Temendo di non poter più mantenere la supremazia
e il potere, i governanti dell’epoca adottarono dei provvedimenti radicali a proprio
favore. In Inghilterra infatti non ci fu nessuna “Rivoluzione”. Lo stesso Marx intuì
infatti come potenziale arma del Proletariato fosse la forza numerica.
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Ma, nonostante il fatto che la teoria di Malthus si sia dimostrata errata già nel
corso del XIX secolo (quando in seguito alla catastrofica diffusione di un parassita
delle patate, l’Irlanda vide una profonda diminuzione della propria popolazione
piombando in una terribile depressione dalla quale non si rialzerà più), e
nonostante la conferma dell’erroneità della teoria da parte dell’economista Ester
Boserup nel 1965 (http://en.wikipedia.org/wiki/Ester_Boserup), le idee di Malthus
hanno continuato a dettare le linee d’azione dei più importanti paesi del mondo e
della stessa ONU. L’umanità invece non è statica, ma inventa ogni volta qualcosa
che evita la collisione tra le curve Popolazione/Risorse.
L’intervento di Pennetta parte proprio da questo assunto per rivelare come le
teorie Malthusiane siano ancora ben vitali nel pensiero delle élites
contemporanee, mascherate, con la consueta ipocrisia, da misure “per il nostro
bene” (richiami espliciti a Malthus e ad un Neo-Malthusianesimo fanno parte del
fondamento ideologico di svariate associazioni ambientaliste o legate al pensiero
green).
Attraverso teorie false ma verosimili si conduce una guerra. Una guerra basata
sull’intuizione di Sun Tzu: avvalersi di qualsiasi stratagemma per dare al nemico
informazioni sbagliate tali da indurlo in valutazioni ingannevoli
(http://it.wikipedia.org/wiki/Sun_Tzu).
E’ un inganno infatti sostenere che limitare la popolazione porti ricchezza,
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quando è vero il contrario: in condizioni di benessere la popolazione si stabilizza
da sola.
Il numero è dunque solo un pericolo per la classe dominante, che in condizioni di
benessere stabilizza il proprio numero, e diventa dunque necessario per i
dominanti comprimere le classi emergenti. Nasce da qui il pensiero “siete troppi”
e la pervasiva opera propagandistica per sostenere questa teoria.
In questo quadro si inseriscono le politiche verso il Terzo Mondo improntate alla
menzogna del problema demografico. L’Africa è invece un continente
oggettivamente disabitato, come può essere il suo problema la
sovrappopolazione? Non ha importanza che il 25% delle risorse del pianeta sia
consumato solo dagli USA (con meno del 5% della popolazione mondiale) e che
in Africa la densità di popolazione sia bassa in un territorio ricchissimo di risorse
naturali. Il problema sembrano essere proprio “quelle” popolazioni.
(mappa delle zone illuminate/abitate da US Defense Meteorological Satellite
Program)
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(mappa Oxfam basata sulla popolazione)
Gli anni ’50 furono gli anni delle Rivolte Africane e della fine del colonialismo;
curiosamente proprio negli anni immediatamente successivi incominciano le
conferenze ONU sulla popolazione (il più noto il Kissinger Report del 1974) e
iniziano le politiche degli “aiuti”, aiuti ovviamente condizionati al “controllo delle
nascite”, in realtà prestiti inesigibili per debiti permanenti e permanente povertà.
L’ONU (anche attraverso le varie ONG più o meno limpide) invece di promuovere
lo sviluppo decide dunque di frenarlo, soprattutto attraverso investimenti che
portano gli utili fuori dei confini nazionali dei paesi in questione depredandone le
risorse. Sono le applicazioni delle teorie di Smith o di Ricardo. Tenere povera la
popolazione tiene bassi i prezzi delle risorse.
Espediente da inquadrare in questa ottica è l’introduzione dell’aggettivo
Antropico accanto a Riscaldamento Globale. Nonostante infatti da anni l’aumento
delle temperature si sia arrestato a fronte di un’immutata produzione antropica di
CO2, la stessa correlazione tra CO2 e riscaldamento non viene messa in dubbio.
A sostegno si vanterebbe spesso un ampio consenso della comunità scientifica
con un dato inevitabilmente esibito: il 97.4% della comunità scientifica non
avrebbe dubbi a proposito della origine antropica del riscaldamento globale. Enzo
Pennetta dimostra indiscutibilmente come quel numero così esorbitante faccia
riferimento ad un numero reale di 75 scienziati su 10.000 vantati dalla statistica.
Un inganno palese per uno studio, senza mezzi termini, cialtronesco
(http://www.climatemonitor.it/?p=15065).
In conclusione del video la risposta di Pennetta ad una domanda del pubblico al
termine dei tre interventi in cui si fa riferimento alle teorie di Nash
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(http://it.wikipedia.org/wiki/Equilibrio_di_Nash) ed alla relazione tra “Darwinismo
Sociale” e l’ “antropologia negativa” di Hobbesiana memoria.
http://www.enzopennetta.it/
slide pennetta proiettati durante la conferenza
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