SUDAN
SPEDIZIONE A BERENICE PANCRISIA
La spedizione prevede l’attraversamento del deserto Nubiano percorrendone le vallate più inesplorate, per giungere a
Berenice Pancrisia. Proseguimento poi verso il Nilo, alla scoperta dell’Antica Nubia classica.
1 Italia - Khartoum
Arrivo a Khartoum in tarda serata o nelle prime ore
del 2° giorno.
2 Khartoum - Naga
Arrivo a Khartoum la mattina presto. Incontro con il
nostro staff, sistemazione in hotel. Camera a disposizione sino alle ore 12h00. Prima colazione inclusa. Mattinata a disposizione per riposare e per fare
eventuali visite individuali della città. Questa caotica
città giace lungo la riva del fiume Nilo Azzurro, e va
a formare un enorme triangolo, di cui il vertice è
situato alla confluenza dei due fiumi Nilo, il Nilo Bianco sul lato occidentale, e quello Azzurro situato ad
est. Di particolare interesse il Museo Archeologico
di Khartoum. Pranzo libero. Nel primo pomeriggio,
partenza in direzione di Naga. Nei pressi di un pozzo,
ancora oggi utilizzato dai nomadi, ed ai piedi di una
montagna tabulare, si raggiungono i resti della città di
Naga. Concentrazione templare di età medio-tardo
meroitica, composta di due distinti complessi: uno ad
occidente del pozzo di Naga (che dà il nome al luogo), dedicato alla divinità Apedemak, un dio venerato
in Nubia, dalla testa leonina; l’altro, ad oriente dello
stesso pozzo, dedicato alla suprema divinità nilotica,
Ammon. Il complesso in onore di Apedemak consta
di due differenti costruzioni: la maggiore, parzialmente restaurata dai tecnici del museo di Berlino, è un
classico tempio nubiano a pilone, ricchissimo di bassorilievi su tutte le pareti, di una bellezza sublime. La
seconda costruzione è un esemplare unico in tutto il
Sudan, un piccolo tempio dalle caratteristiche architettoniche di chiara matrice ellenistica, come si evince dalle forme dei capitelli, dalla linea dei colonnati
e dalle splendide arcate finemente lavorate. Cena e
pernottamento al campo.
3 Mussawwarat - Meroe
Con una pista si raggiunge Mussawwarat. Qui innumerevoli sono le rappresentazioni dell’Elefante, tanto
da supporre che questo animale abbia avuto un ruolo molto importante durante il periodo meroitico.
Una delle tante teorie degli archeologi è che questo
fantastico luogo potrebbe essere stato il centro di
allevamento di elefanti da guerra che venivano poi
esportati in Egitto. Altri sostengono invece che questo luogo, fosse un complesso religioso o addirittura
centro i pellegrinaggi. Visita del grande complesso
detto appunto “dell’Elefante”. Il tempio vero e proprio si erge a nord e una rampa conduce al colonnato
esterno in cui si può
ammirare la statua raffigurante il pachiderma che dà il
nome all’edificio, restaurato dagli archeologi tedeschi
nella prima metà del Novecento. Percorrendo una
piana desertica, dalle tenui sfumature color pastello,
sullo sfondo, spicca una collina dal profilo seghettato: sono le superbe piramidi della Necropoli reale
di Meroe. SI tratta del suggestivo luogo di sepoltura
dei sovrani dell’antico regno dei Kush, costruito un
tempo da oltre 40 piramidi, alcune delle quali perfettamente conservate. In realtà i gruppi di piramidi sono
due e vengono chiamati cimitero nord e cimitero sud
secondo la dislocazione. Il gruppo sud è il più antico,
mentre il cimitero nord, era quello più “esclusivo”;
le 44 tombe, escluse sei, appartengono a re o principi
ereditari. Le personalità di rango inferiore venivano
sepolte in un cimitero più a ovest, nella piana verso
il Nilo. La visita continua alla volta della Royal City: si
tratta di un’area di circa quattromila metri quadrati.
L’edificio più grande della città era rappresentato dal
tempio di Ammon. Una seconda costruzione sacra,
si scorge su una piccola altura, con alcune colonne
ancora svettanti verso il cielo: è stata battezzata dagli
archeologi “la casa di Augusto”, in quanto nei suoi
pressi venne rilevato un busto raffigurante appunto
l’imperatore romano. Si trattava in realtà di una costruzione religiosa: in realtà, la casa di Augusto era
un tempio celebrativo, sorto in seguito alle spedizioni
delle Candaci verso nord, nella regione di File, contro
le legioni romane. Pranzo a picnic, cena e pernottamento al campo.
4-5-6 Deserto Nubiano Cratere Di Onib
Intraprenderemo la via del deserto Nubiano, paesaggio capace di regalare molte emozioni, che nella parte
nord ovvero nella zona di Berenice, è prevalentemente montagnoso con grandi ouadi ricchi di vegetazione,
intorno ai quali, è possibile fare piacevoli incontri vista
la presenza dei nomadi Bisharin nei pressi dei pozzi.
Strada facendo, all’interno di questa zona, mutano le
proporzioni, le distanze e i colori. Si prosegue per
raggiungere lo spettacolare cratere di Onib. Esiste
un unico accesso, lungo un grande ouadi alberato,
che permette l’ingresso al cratere vero e proprio.
Anche in questo luogo meraviglioso, sono possibili
incontri al pozzo con i nomadi Beja, dalle caratteristiche acconciature.
Il Sudan, con una popolazione di circa 40 milioni di abitanti, è uno degli stati meno densamente popolati dell’Africa.
Decine di gruppi etnici, ognuno con un proprio dialetto,
compongono un mosaico tra i più compositi del continen-
te. In Nubia, accanto ai sedentari della valle del Nilo, altri
gruppi vivono nelle vaste distese desertiche. Tra questi
vi sono in Beja, una tra le etnie più antiche. Da tempo
islamizzati, i Beja hanno mantenuto costumi e riti del
lontano passato. Questo popolo di pastori si considera
ancora padrone del deserto nubiano. Feroci e temutissimi,
gli antenati degli odierni Beja per secoli portarono a termine rapide incursioni nella valle del Nilo. I Beja oggi sono
circa trecentomila, divisi in gruppi culturalmente simili, ma
con un diverso grado di islamizzazione: gli ababdeh, gli
adendoa, gli amarar, i bisharin e i beni hamer.
Sempre all’interno del cratere vi è un cimitero con
grandi tombe circolari, i cui ingressi sono orientati
verso est, ovvero verso il punto in cui sorge il sole,
proprio come da tradizione dei faraoni neri. Questa visita regala la scoperta di un fantastico mondo
minerale dai colori forti e contrastanti, adagiati in
un paesaggio davvero unico. Pranzi a picnic, cene e
pernottamenti al campo.
7-8 Berenice Pancrisia
Dopo aver percorso la vasta regione desertica che i
testi egizi chiamavano Wawat e dalla quale secondo
gli “Annali” di Tutmosis III, proveniva la maggior parte
dell’oro estratto per la gloria e la potenza dei faraoni,
ecco apparire la “città fantasma”, Berenice, di cui tanto si parlava a khartoum già durante il periodo di Gordon Pascià. Perché città fantasma ? Perché proprio ai
tempi di Gordon, si narra che un aprite, ovvero un
genio malizioso, suo geloso custode, faceva sparire la
città agli occhi di coloro che l’avevano vista per la prima volta. Berenice Pancrisia si compone di un vasto
insediamento abitativo situato sul lato est, e di costruzioni sparse che interessano per circa un chilometro e
mezzo entrambe le sponde dell’Allaqi. Le più recenti
sono state edificate con schegge di scisto a frattura
naturale, le più antiche invece, con blocchi di granito
grossolanamente squadrati. Berenice Pancrisia, una
città estremamente complessa ed affascinante, che
gli scavi archeologici sanno lentamente inquadrando
storicamente, e riportandola a nuova splendente vita.
Pranzi a pic-nic, cene e pernottamenti al campo.
9-10 Fort Murrat - Umm Nabari
Dopo la meravigliosa esperienza della “città tutta
d’oro”, il viaggio prosegue. Si arriva a Fort Murrat, incuneato tra le montagne. Ci si trova davanti , anche se
in piccola scala, a quanto visto a Berenice, ovvero un
insediamento presidiato da una roccaforte nella quale
si custodiva l’oro, quell’oro estratto fino agli inizi del
Caratteristiche del viaggio
- Mezzi: fuoristrada 4 X 4 Mod. Toyota
Land Cruiser o similare
(4 passeggeri più autista)
- Pernottamenti: 2 notti in hotel e
rimanenti in campi mobili
- Guida italiana
novecento nelle miniere di Umm Nabari. Le miniere,
disseminate tra le montagne dell’antica Nubia, e sfruttate sin dai tempi delle prime dinastie dei faraoni egizi,
testimonianza per l’appunto dell’infinita ricchezza di
questa regione. Sono state recentemente trovate
delle testimonianze sotto forma di incisioni rupestri
e steli lungo le vie carovaniere che rappresentano e
narrano la presenza degli egizi che estraevano l’oro
e lo trasportavano con le carovane attraversando il
duro e pericoloso deserto, in direzione del lago Nasser. Pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo.
11 Stazione N. 6 - Deserto Nubiano
Lasciate le montagne del deserto nubiano, si percorre
una via carovaniera, per poi incontrare l’antica linea
ferroviaria Wadi halfa-khartoum costruita al tempo
della colonizzazione inglese. Arrivo alla mitica stazione nr. 6. Le poche costruzioni sudanesi che compongono il nucleo della Stazione nr. 6, in aggiunta
all’impianto originariamente realizzato dai coloni britannici, hanno tutte i tetti a curiosa forma di tronco
di cono e si raccolgono vicine al posto di controllo e
alla biglietteria proprio a ridosso dei binari, due esili
lamine grigie che, parallele a stento, scompaiono nel
nulla dell’infinito orizzonte perdendosi tra le sabbie
del deserto. Attraversiamo una vasta landa desertica,
che in questo tratto é caratterizzata dalle formazioni
di granito e da picchi di roccia isolati. Pranzi a picnic,
cene e pernottamenti al campo.
12-13-14 Soleb - Kerma
Un’altra giornata ricca di “scoperte”Il tempio di Soleb
sorge a circa 600 km a meridione di Assuan, eretto in
onore del faraone Amenophi III, sulle rovine di un
tempio preesistente. Questo, in seguito ad un’impegnativa campagna di recupero dell’area, è sicuramente considerato il miglior reperto rintracciabile in
Sudan risalente all’epoca dell’Egitto faraonico. ll tempio conobbe varie fasi distinte. Nei pressi dell’area
templare sono state ritrovate delle sepolture sovrastate da piccolissime piramidi cuspidate. Proseguimento passando tra bellissimi e caratteristici villaggi
nubiani, e arrivo al sito archeologico di Kerma. Dal
punto di vista prettamente archeologico, Kerma è la
sede del più antico regno kushiti, antecedente alla
stessa civiltà egizia (3000 a.C.) La cosiddetta “cultura
Kerma”, è qui rappresentata da due importantissimi
siti: le “Deffufa” e la città vera e propria. Le due Duffufa, parola araba che significa costruzione di mattoni,
sono due colossali edifici di mattoni in malta cruda
ai quali la scienza moderna non ha ancora saputo
attribuire una funzione precisa. La mancanza di una
forma di scrittura complica gli studi, che procedono
esclusivamente per ipotesi. La Deffufa est raccoglie
intorno a sé un’area cimiteriale immensa, con grandi
tumuli regali dai quali sono stati estratti centinaia di
scheletri umani (in una sola tomba addirittura quattrocento!), vittime sacrificali in onore dei defunti monarchi. Intorno a Deffufa ovest invece, gli archeologi
hanno parzialmente ricostruito le vestigia delle mura
di strane costruzioni ellittiche e semicircolari, che
viste dall’alto del monumento centrale, regalano una
panoramica suggestiva. Pranzi a picnic, cene e pernottamenti al campo.
15-16 Old Dongola - El Kurru - Karima
Si raggiunge Old Dongola, capitale del regno cristiano
di Makurja, nato dalla fusione di due precedenti regioni, quello di Makurja e quello di Noboadia. Per circa
un millennio il regno copto fiorì sull’ansa meridionale del Nilo, interagendo con gli imperi circostanti.
I reperti attualmente visibili sono stati riportati alla
luce intorno al 1960. L’edificio che dalla collina domina l’area venne utilizzato fino alle invasioni arabe.
Intorno al 1500 il cristianesimo in Nubia si estinse
totalmente e la regione cadde sotto la sfera di influenza islamica per rimanervi fino ai giorni nostri. Il
percorso continua, snodandosi tra morbide dune a
barcana, che avvolgono le oasi circostanti: arrivo a El
Kurru e visita della necropoli dell’antica capitale napatea. Due sono le tombe regali visitabili. La tomba del
faraone Tantamani, riccamente decorata da preziosi
dipinti raffiguranti le divinità dell’olimpo egizio ed il re
(impressionanti le volte simboleggianti in cielo stellato). Anche nella tomba della regina si susseguono le
raffigurazioni delle divinità. La rappresentazione della
regina prona, sul letto regale, è una raffigurazione
unica lungo la valle del Nilo. Si riparte con le vetture
fuoristrada alla volta del Jebel Barkal, la “montagna
sacra”, visione possente e di pura forza, centro religioso per eccellenza ai tempi della XXV dinastia dei
faraoni, tra il X e il XIII secolo. La costruzione più
importante è il tempio di Amon, che per circa 1900
anni fu il più importante santuario di tutto il sud. Per
l’intera lunghezza del viale una doppia fila di arieti in
granito, rappresentanti il sacro Ariete (Amon), dava
un senso di regalità e sacralità al complesso (purtroppo ne sono arrivati ai giorni nostri soltanto 4). A
lato della montagna si innalzano alcune piramidi dal
profilo molto slanciato e perfettamente conservate
che rappresentano tutt’ora un grande dilemma per
gli archeologi, in quanto non si riesce a stabilire con
chiarezza da chi siano state edificate. Pranzi a picnic,
cene e pernottamenti al campo.
17 Khartoum
Percorso di rientro verso la capitale, dove l’arrivo è
previsto nel primo pomeriggio. Tappa al suk di Omdurman per eventuali acquisti e arrivo a Khartoum nel
pomeriggio. Sistemazione in hotel, le camere sono a
disposizione in attesa del trasferimento in aeroporto
per il volo di rientro in Italia. Pranzo a picnic. Cena
libera.
18 Partenza
Trasferimento in aeroporto e partenza col volo di
rientro in Italia.
NOTE: Per ragioni tecnico-operative l’itinerario potrà essere invertito o modificato
dalla guida sul posto, se ritenuto necessario e
nell’interesse del gruppo.
Quote da Khartum
Partenze
Per persona
Supplementi
Camera/tenda singola
23 dic - 16 feb
2620
180
La quota comprende: Trasferimento da/
per l’aereoporto • Tour a programma in fuoristrada in pensione completa • Pernottamento e prima colazione a Khartum (giorno
1 e 17) • Sistemazione in hotel a Khartum e
campi tendati altrove • Attrezzatura da campo (no sacco a pelo, asciugamani e cuscino)
• Guida italiana.
La quota non comprende: Trasporto aereo • Tasse aeroportuali • Visto consolare
(circa 150 eur) • Ingressi ai monumenti e siti
archeologici (10 US$ per ogni sito visitato)
• Tasse di imbarco all’uscita dal paese (circa
12 eur) • Permesso per filmare (circa 20/30
US$ per videocamera • Mance, bevande ed
extra in genere.
Note: L’ allestimento della tenda sarà a carico del partecipante. I servizi al campo (cucina, ecc.) sono svolti da staff locale. Le tende
sono di dimensione minima di 2,50 x 2,50 x
1,80.