Si trova, geograficamente, nella parte nordorientale dell’Africa. L’Egitto fu relativamente isolato a causa Orientale e determinarsi dei questa di una deserti Occidentale situazione civiltà favorì unitaria ed il con caratteristiche del tutto originali. Determinante per il suo sviluppo fu la presenza del Nilo, il fiume più lungo del mondo, intorno al quale si è sviluppata la civiltà. Le acque del Nilo Bianco scorrono dai Grandi Laghi a Khartum, la capitale del Sudan, dove il Nilo Azzurro convoglia le piogge cadute sulle montagne dell’Abissinia. Raggiunto dell’Atbara, suo ultimo tributario, prosegue verso il Mediterraneo, per oltre 2.700 KM. Dopo aride steppe e cinque impervie barriere rocciose, il Nilo incontra l’antica città di Assuan e da quel punto le sue acque procedono lente attraverso quella verde e ampia vallata, che ha permesso la nascita e lo sviluppo di una civiltà millenaria. A nord del Cairo il grande fiume si divide in più rami, formando una piana alluvionale, il Delta, per gettarsi infine nel Mediterraneo attraverso due rami principali: Damietta (ad est) e Rosetta (a ovest). Fra gli alberi tipici di questa zona geografica ci sono: le acacie, i sicomori, i tamerici, i fichi e, soprattutto la palma. La terra della Valle del Nilo produceva: miglio, orzo, cereali, lino, fave, lenticchie, ceci, lattuga, cipolle, aglio, sesamo, datteri, melagrane e meloni. Mentre cotone, canna da zucchero, riso e mais giunsero solo in seguito. L’uva, il loto ed il papiro abbondavano già nell’antichità. Tutto ciò era possibile grazie alla Valle e al Delta del Nilo che formavano una pianura di 34.000 kmq che permetteva l’attività agricola. Per cui gli Egiziani chiamavano questa pianura l “Terra Nera” (Kemi), nome che stava ad indicare la grande fertilità del terreno. Da luglio a ottobre, il fiume inondava i campi depositandovi un fango ricco di sali minerali fertilizzanti ( “il limo”). Ora, le inondazioni non vi sono più perché è stata costruita la grande diga di Assuan che contiene l’acqua del fiume evitando lo straripamento. Più di 4.000 il clima dell’Egitto era molto simile ad oggi: un clima secco, tipico di un paese fra i meno piovosi del mondo. Anche la fauna come la flora sono rimaste immutate fin dal 2.000 a.C. circa. Nel Neolitico, tra gli animali domestici troviamo: capre, pecore, buoi, cani, gatti, maiali, asini, anitre e oche. Intorno al 1.700 a.C. si apprese l’allevamento del cavallo; molto più tardi furono importati dromedari e gallinacei. Le scimmie erano spesso considerate domestiche. Rari rimasero elefanti e giraffe, mentre abbondavano scorpioni, serpenti, coccodrilli e ippopotami. Nelle raffigurazioni delle tombe ricorrono falchi, avvoltoi, civette, fenicotteri, ibis e molte varietà di pesci.