Il processo della Comunicazione dott. Giulio Regosa professionista in comunicazione della salute e sicurezza sul lavoro Prevenzione oggettiva DPR 547/55 e DPR 303/56 la legge prescriveva le misure preventive e protettive da adottare negli ambienti di lavoro e gli organi di controllo verificavano che venissero applicate. diapositiva n. 2 DPR 547/55 e DPR 303/56 Il datore di lavoro doveva attuare una serie di misure tendenti a rimuovere o ridurre il più possibile il rischio intrinseco di macchine, impianti, attrezzature, ambienti di lavoro, ed era tenuto ad esigere che i lavoratori, considerati destinatari passivi, si attenessero alle norme. diapositiva n. 3 1 Prevenzione soggettiva D.Lgs 626/94 e D.Lgs. 81/08 l’uomo, anziché la macchina, è al centro dell’organizzazione della sicurezza aziendale. diapositiva n. 4 D.Lgs 626/94 e D.Lgs. 81/08 Nasce e si sviluppa il concetto di coinvolgimento attivo e responsabile di tutti i lavoratori al processo di prevenzione, dal vertice alla base, in conformità con il ruolo da svolgere, e con l’informazione e la formazione ricevute. diapositiva n. 5 Modelli a confronto DPR 547/55 e DPR 303/56 D.Lgs 626/94 e D.Lgs. 81/08 modello fondato esclusivamente su procedure, controlli e sanzioni modello basato sulla programmazione della prevenzione e del benessere negli ambienti di lavoro diapositiva n. 6 2 La comunicazione nella prevenzione soggettiva Il modello attuale basato sulla programmazione della prevenzione e del benessere negli ambienti di lavoro richiede un profondo cambiamento di struttura, clima e comportamenti organizzativi. diapositiva n. 7 La comunicazione nella prevenzione soggettiva In questo modello la comunicazione è un’importante dinamica organizzativa che influisce direttamente sulle potenzialità di sviluppo aziendale e rappresenta lo strumento privilegiato per favorire la diffusione della cultura della prevenzione e della sicurezza lavorativa. diapositiva n. 8 La comunicazione nella prevenzione soggettiva Qualsiasi azione prevista dalla legge diventa significativa ed efficace solo se accompagnata dalla costituzione di relazioni equilibrate, da cui ognuno può trarre la motivazione per un responsabile adempimento dei compiti inerenti il proprio ruolo. diapositiva n. 9 3 Comunicazione e D.Lgs.81 Il decreto legislativo 81/2008 individua nella comunicazione lo strumento principale per promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione nell’organizzazione del lavoro. diapositiva n. 10 La comunicazione nel Decreto Legislativo 81/08 art. 36 - Informazione art. 37 - Formazione Formazione e Informazione sono gli elementi fondamentali nelle politiche della sicurezza aziendale. diapositiva n. 11 Comunicazione come premessa Informazione, formazione e addestramento di tutti i lavoratori sono una premessa essenziale per evitare gli infortuni e le malattie professionali. diapositiva n. 12 4 Comunicazione come obiettivo Per fare informazione Per fare formazione Per fare correttamente la gestione del sistema della sicurezza diapositiva n. 13 Comunicazione come strumento per Gestire, Informare, Formare Riunioni direzione Segnaletica Riunioni Riunione periodica Circolari Lezioni dirette Documento di Valutazione Rischi Circolazione dell’informazione Nuovi rischi Corsi specifici Nuove macchine Corso online Nuovi assunti Nuovi assunti Eccetera … Eccetera … diapositiva n. 14 Il processo della comunicazione cos’è la comunicazione -- i principali modelli della comunicazione -- come funziona il processo comunicativo -- quali sono gli elementi del processo -- la percezione influenza la comunicazione -- aspetti non verbali della comunicazione -- la dissonanza cognitiva -- i motivi di insuccesso comunicativo diapositiva n. 15 5 La comunicazione è: La comunicazione (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni, ma ha anche il significato semantico di "far conoscere", "rendere noto". diapositiva n. 16 Funzioni della comunicazione • trasmettere e scambiare le informazioni • creare atteggiamenti • influenzare i comportamenti • creare relazioni e motivare diapositiva n. 17 Prima considerazione La comunicazione è essenziale per lo sviluppo della vita umana. diapositiva n. 18 6 Seconda considerazione La comunicazione c’è sempre L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti un valore di messaggio: influenzano gli altri, e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni. In tal modo comunicano anche loro. Ne consegue che, comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. diapositiva n. 19 La comunicazione, oggi La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa. diapositiva n. 20 Tutti comunicano, ma con che efficacia? Solo se abbiamo chiaro un concetto o un’idea possiamo divulgarla Stabilire a chi vogliamo indirizzare il nostro messaggio Una corretta comunicazione richiede di capirne il significato diapositiva n. 21 7 Ma non è semplice ... • Ciò che vorremmo significare • Ciò che realmente diciamo • Ciò che l’interlocutore sente • Ciò che l’interlocutore dice • Ciò che noi riteniamo che l’altra persona abbia detto 22 diapositiva n. 22 Il processo perfetto Saper comunicare Sapersi esprimere Farsi capire Suscitare interesse in chi ci ascolta Conoscere l’interlocutore - Usare mezzi appropriati Essere chiari – Fornire informazione completa Comunicare bene Ascoltare e ancora riascoltare diapositiva n. 23 I modelli teorici della comunicazione diapositiva n. 24 8 Teoria matematica della comunicazione quattro elementi disposti in ordine lineare fonte di informazione (soggetto emittente, con il compito di strutturare le sue conoscenze in funzione delle informazioni da trasmettere e di codificare le stesse servendosi di un sistema lessico-sintattico) destinazione dell’informazione, cioè il ricevente (un soggetto passivo e muto con il compito di decodificare il messaggio) messaggio (considerato come informazione chiara e codificata tale da rendere possibile la comprensione del ricevente senza problemi) canale di comunicazione (veicolo selezionato per trasmettere il messaggio) diapositiva n. 25 Modello interattivo della comunicazione Concetto di feedback = risposta del ricevente la quale permette all’emittente di capire se il proprio messaggio è stato recepito adeguatamente e di apportarvi, eventualmente, delle modifiche. Nel modello interattivo il soggetto emittente poteva diventare anche ricevente durante una medesima interazione, e la comunicazione era riuscita nel momento in cui le immagini mentali degli interlocutori coincidevano. Quando si verificavano malintesi la comprensione reciproca comunque era resa possibile da una base culturale e di conoscenze in comune tra i partecipanti. diapositiva n. 26 Modello dialogico della comunicazione Comunicazione come processo di relazione Entrambi gli interlocutori sono contemporaneamente (e non in momenti diversi) emittente e ricevente durante l’interazione. In quest’ottica la comunicazione diventa un processo in cui i soggetti creano una relazione, contribuendo a realizzare congiuntamente il significato degli scambi e a costruire un progetto comunicativo comune. diapositiva n. 27 9 Modello comportamentale della comunicazione Comunicazione come evento dinamico “Non è possibile non avere un comportamento. L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio, hanno tutti un valore di messaggio: influenzano gli altri, e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni, e in tal modo comunicano anche loro. Ne consegue che, comunque ci si sforzi, non si può non comunicare” La comunicazione è intesa come evento, oggetto, comportamento che modifica il valore di probabilità del comportamento futuro del soggetto a cui è diretta. diapositiva n. 28 Elementi fondamentali del processo di comunicazione diapositiva n. 29 Il processo della comunicazione diapositiva n. 30 10 La fonte o emittente La fonte può essere una persona o un’entità non personale. Per costruire e organizzare il contenuto del messaggio utilizza i propri modelli mentali e culturali relativi all’argomento e le proprie conoscenze del codice linguistico o simbolico. Compie un’operazione di codifica del pensiero finalizzata a rendere trasmissibile il messaggio, trasformando quest’ultimo in un insieme di simboli (contenuti affettivi, emotivi) e segni (dati oggettivi). diapositiva n. 31 La fonte o emittente L’emittente effettua un’operazione di ricerca e utilizzo del canale che ritiene più idoneo per trasmettere il messaggio al destinatario. La scelta del canale può essere influenzata dalla propria sensibilità, dalla cultura e dalle proprie percezioni. Il contesto in cui agisce la fonte e la valutazione della fonte da parte del destinatario possono influire sul modo in cui si comunica e su come il contenuto potrà essere percepito. Nel corso di una comunicazione diretta l’emittente può adattare il contenuto sulla base del feedback inviatogli dal ricevente. diapositiva n. 32 Il messaggio Il messaggio è l’unità comunicativa trasmessa. Per poter essere inviato adeguatamente è necessario che sia identificato un contesto rispetto al quale si riferisce, sia utilizzato un codice riconoscibile dall’emittente e dal destinatario della comunicazione, passi attraverso e per mezzo di un canale di trasmissione, si stabilisca un contatto tra i due o più soggetti della comunicazione che consenta di instaurare e mantenere la trasmissione. diapositiva n. 33 11 Il messaggio Il messaggio può essere verbale e/o non verbale e deve essere disposto in una forma adatta al canale che lo veicola. La sua forma e la sua struttura, così come il suo significato, possono variare a seconda degli obiettivi che l’emittente e il ricevente si pongono rispettivamente durante le operazioni di codifica e di decodifica. diapositiva n. 34 Il destinatario ricevente Il ricevente è colui il quale interpreta il messaggio pervenutogli dalla fonte, compiendo una operazione di decodifica sulla base dei propri codici culturali e modelli mentali (esperienze, percezioni, atteggiamenti, valori). Per una efficace comunicazione i codici culturali e i modelli mentali di emittente e ricevente devono essere uguali o almeno simili tra loro. diapositiva n. 35 Il destinatario ricevente Oltre all’intenzionalità a trasmettere da parte dell’emittente (cioè l’opportunità, la motivazione e l’abilità a collaborare nell’interpretazione del messaggio) è necessaria anche l’intenzionalità a ricevere da parte del destinatario. Normalmente, i rapporti interpersonali vanno al di là di una semplice trasmissione di messaggio che parte dall’emittente e finisce con la ricezione del destinatario. Quasi sempre l’emittente ha bisogno di verificare l’intenzionalità del destinatario a ricevere il messaggio e di valutare l’effettivo arrivo. diapositiva n. 36 12 Codifica/Decodifica Con il termine codifica si intende l’operazione finalizzata a trasformare un pensiero in una forma di comunicazione trasmissibile, individuando i significati (cioè il senso che si vuole trasmettere) e i significanti (cioè le componenti sensibili, siano queste parole, immagini, suoni, altro). Per decodifica si intende invece l’operazione inversa che compie chi riceve la comunicazione, il quale sulla base dei propri modelli trasforma i significanti in pensieri. diapositiva n. 37 Feedback Per feedback si intende l’informazione di ritorno che, restituendo i risultati alla fonte, può modificare l’emissione successiva in quanto può confermare o disconfermare la ricezione o la comprensione dell’informazione, nonché la condivisione degli argomenti proposti. Il feedback è il fattore fondamentale di ogni processo di comunicazione. Esso non si configura come un messaggio completamente esplicito, ma può essere formulato sia in modo verbale, che non verbale (movimenti del corpo, postura, mimica facciale). diapositiva n. 38 Feedback Con particolare riguardo alla comunicazione non verbale anche per il feedback, come per il messaggio, si possono individuare informazioni prodotte a livello cosciente o a livello non cosciente. Il feedback può essere positivo o negativo. Nel primo caso alimenta la comunicazione in quanto i destinatari rispondono nella direzione degli stimoli che ricevono dall’emittente, arricchendoli. In sostanza il feedback positivo porta i soggetti al cambiamento e alla crescita. In caso di feedback negativo, invece, il destinatario o si limita a riprodurre esattamente il messaggio pervenutogli, o non risponde, oppure risponde in una direzione diversa dagli stimoli ricevuti con scarso arricchimento della comunicazione. diapositiva n. 39 13 Il canale Per canale si intende il veicolo attraverso il quale e per mezzo del quale viene trasmessa la comunicazione. Si può distinguere tra canale personale (comunicazione faccia a faccia, diretta), e i canali non personali (comunicazione mediale, televisione, stampa, computer, altro). diapositiva n. 40 Il canale Il canale influenza molti aspetti del processo di comunicazione, dall’opportunità di elaborare l’informazione, alla tipologia di codifica e decodifica che viene messa in atto, alle caratteristiche stesse del contenuto per poter essere veicolato. diapositiva n. 41 Il codice Il codice è un sistema di norme che regola la costruzione e l’interpretazione dei messaggi (linguaggio e livello linguistico). La scelta del codice da utilizzare da parte dell’emittente è di fondamentale importanza per la comprensione della comunicazione da parte del ricevente. Per una comprensione efficace tuttavia è necessario che il codice sia condiviso e quindi conosciuto dagli attori del processo comunicativo. diapositiva n. 42 14 Il rumore Per rumore si intendono le distorsioni, le interferenze, i disturbi che possono verificarsi durante la trasmissione del messaggio e che determinano possibili problemi di decodifica da parte del ricevente. La deformazione del messaggio determinata dal rumore può essere di tipo quantitativo (perdita di informazione) e di tipo qualitativo (fraintendimenti). diapositiva n. 43 Il rumore Durante il processo di comunicazione il rumore può essere esterno (tutti quei fattori al di fuori del ricevente che impediscono una corretta percezione di quanto viene detto o trasmesso o che sono fonte di distrazione); fisiologico (consiste nei fattori biologici che interferiscono con una ricezione accurata, ad esempio una perdita temporanea dell’udito o una malattia) e psicologico, che si riferisce a quelle forze interne a chi comunica (filtri percettivi, meccanismi di difesa) che interferiscono con l’abilità di esprimere o capire il messaggio. diapositiva n. 44 La ridondanza La ridondanza insieme al rumore rappresenta uno dei due fattori del processo di comunicazione che possono interferire con la comprensione del messaggio da parte del ricevente. Essa nello specifico costituisce la ripetizione di uno stesso concetto anche con parole diverse, cioè il numero di messaggi analoghi inseriti in un discorso. La ridondanza viene considerata negativa quando appesantisce i discorsi già poveri di contenuto, positiva quando, usata adeguatamente rispetto a tempi, forme e quantità, favorisce la ritenzione mnemonica di concetti stimati particolarmente significativi. diapositiva n. 45 15 Il contesto Per contesto si intende la cornice all’interno della quale si colloca il messaggio che l’emittente trasmette al destinatario. La conoscenza del contesto da parte del destinatario riduce l’ambiguità del messaggio, favorendo i suoi processi di comprensione del messaggio stesso. diapositiva n. 46 Il contesto Possono essere individuate due tipologie di contesto (o campo di esperienza o ambiente): Per contesto reale si intende l’ambiente in cui avviene la comunicazione, che può essere simile o diverso tra emittente e ricevente, non tanto e non solo dal punto di vista fisico, quanto in riferimento all’interpretazione che ne danno i comunicanti. Per contesto virtuale si intende l’insieme di conoscenze e di riferimenti che fanno da contorno al contenuto di una comunicazione e che devono essere condivisi per consentire al ricevente di interpretare tutto quello che, anche se non detto, rappresenta l’esplicazione degli impliciti e dei presupposti presenti nel messaggio. diapositiva n. 47 Il contatto Per essere operante il messaggio richiede un contatto, cioè un canale fisico e una connessione psicologica tra l’emittente e il destinatario tale da consentire loro di stabilire e mantenere la comunicazione. Emittente e ricevente prima di comunicare devono conoscersi reciprocamente, devono essere in grado di suscitare interesse con nuovi stimoli, informare esaurientemente, ascoltare e valutare le rispettive relazioni, migliorando se necessario il contenuto delle informazioni trasmesse, attraverso la ricerca e l’utilizzo di mezzi diversi e più efficaci. diapositiva n. 48 16 Il processo della comunicazione diapositiva n. 49 Cos’è la percezione La percezione è il processo che permette ad ogni individuo di acquisire informazioni circa lo stato e i mutamenti del proprio ambiente grazie all’azione di organi specializzati quali la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto. Permette inoltre all’individuo di raccogliere informazioni sullo stato del proprio corpo tramite la sensibilità percettiva. diapositiva n. 50 Cos’è la percezione La realtà percepita non è obiettiva e uniforme, ma cambia da individuo a individuo e anche nello stesso individuo in relazione ai diversi momenti. A seconda dei momenti e dei contesti, delle motivazioni, delle disposizioni mentali, della cultura, dell’umore, dei particolari fisici individuali, ognuno percepisce, elabora e si rappresenta una differente mappa del mondo, o punto di vista, in base alla quale reagisce e si comporta. diapositiva n. 51 17 Il filtro percettivo Sembra poi che gli individui percepiscano soltanto quello che ritengono interessante, sia in senso positivo, cioè desiderabile, sia in senso negativo, cioé pericoloso. Gli individui più in particolare tenderebbero ad esporsi (anche inconsapevolmente) di preferenza agli stimoli che appaiono simili ai propri valori, interessi, bisogni e credenze o che offrano conferme a scelte già eseguite (esposizione selettiva). diapositiva n. 52 La dissonanza cognitiva La teoria della dissonanza cognitiva evidenzia come il pensare a una persona o a un oggetto in un determinato modo influenza la percezione e le successive relazioni con questa persona o con l’oggetto, così da rendere difficile l’integrazione di nuove e diverse conoscenze. Poiché è importante non essere dissonanti con il proprio discorso, si verrà maggiormente creduti quanto più ciò che si dice è in sintonia con l’immagine sociale di chi lo dice. diapositiva n. 53 La ritenzione del messaggio La ripetizione delle parole, se non eccessivamente ridondante, incide favorevolmente sulla ritenzione della frase. Anche la possibilità di interessare contemporaneamente più canali sensoriali dell’ascoltatore, rinforza a sua volta la ritenzione del messaggio. diapositiva n. 54 18 La comunicazione non verbale Conponenti non verbali della comunicazione La comunicazione non verbale comprende una vasta gamma di segnali di tipo cinesico, paralinguistico e intonazionale, con le funzioni di sostenere, modificare, completare e a volte sostituire il contenuto verbale di una comunicazione. diapositiva n. 55 Il non verbale: il corpo Il corpo possiede un suo specifico linguaggio attraverso cui trasmette significati con i gesti; esprime emozioni con il volto, la voce, la postura; invia informazioni su di sé utilizzando l’abbigliamento e il trucco; comunica gli atteggiamenti come l’amicizia o la dominanza nei confronti degli altri con la vicinanza fisica e lo sguardo. diapositiva n. 56 Identificare il non verbale Stabilire con certezza i casi in cui durante uno scambio comunicativo le persone sono consapevoli di emettere o di ricevere segnali non verbali non è semplice perché questi segnali, consapevoli e inconsapevoli, sono entrambi presenti nel comportamento umano e talvolta si manifestano in contraddizione ta loro. diapositiva n. 57 19 Efficacia del non verbale I segnali non verbali, nonostante i tentativi di controllo o di simulazione, hanno una maggiore efficacia comunicativa e veridicità rispetto al linguaggio verbale, non solo perché sono più visibili e riconoscibili dall’interlocutore a livello emotivo e innato, ma anche perché possono essere meno controllati rispetto alle parole. diapositiva n. 58 Prevalenza del non verbale La comunicazione non verbale prevale su quella verbale. Quando i messaggi non verbali sono coerenti e vicini a quello che viene detto con le parole possono avere un effetto sinergico, di rinforzo, quando invece sono differenti e contrastanti con i messaggi verbali, possono diminuire o annullare l’efficacia della comunicazione. diapositiva n. 59 I segnali non verbali Durante la comunicazione il messaggio verbale è quasi sempre accompagnato/influenzato, da un insieme di segnali non verbali sia vocali (intonazione, qualità della voce, vocalizzazioni, pause), sia non vocali (gesti, movimenti del corpo, postura, espressioni del volto, sguardo, movimenti delle sopracciglia). I segnali possono sottolineare o enfatizzare il discorso, accompagnare e intercalare le parole. Il loro fine è quello di regolare l’interazione tra i comunicanti, esprimendo comprensione, valutazione, disaccordo-perplessità, e di consentire loro il controllo (feedback) di quanto viene comunicato, esprimendo attenzione, comprensione, accordo, disaccordo, imitazione (dinamica dell’interazione). diapositiva n. 60 20 I significati non verbali I significati della comunicazione non verbale possono essere diversi a seconda dell’individuo, della cultura di appartenenza e del contesto e possono essere interpretati in termini di status e personalità, di stato emotivo, di atteggiamento interpersonale, di dinamica dell’interazione. diapositiva n. 61 Tutto è non verbale Gli ambienti in cui avviene la comunicazione L’ubicazione della sede Il logo, la grafica, eccetera La forma della comunicazione Il tono della comunicazione Il colore della comunicazione diapositiva n. 62 Dispersione del messaggio Emittente: messaggio che vuole comunicare 100 Emittente: parte che comunica 70 Ricevente: ascolta 40 Ricevente: capisce 20 Ricevente: ricorda 10 diapositiva n. 63 21 L’insuccesso nella comunicazione usare un contenuto sbagliato Codice, significato, argomento, obiettivo, eccetera. usare una forma sbagliata Esposizione, stile, forma, gesti, eccetera. usare un mezzo sbagliato per telefono invece che direttamente, con un corso invece che con una lezione diapositiva n. 64 In questa lezione abbiamo parlato di: cos’è la comunicazione -- i principali modelli della comunicazione -- come funziona il processo comunicativo -- quali sono gli elementi del processo -- la percezione influenza la comunicazione -- aspetti non verbali della comunicazione -- la dissonanza cognitiva -- i motivi di insuccesso comunicativo diapositiva n. 65 Importanza della comunicazione Miglior comunicazione Miglior informazione e formazione Maggior conoscenza dei rischi Minori possibilità di infortunio diapositiva n. 66 22