Maggio 1996 E.M.I. Shield e Grounding: analisi applicata ai sistemi di cablaggio strutturato Fondamenti teorici Pier Luca Montessoro [email protected] TEORIA - 1 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Nota di Copyright Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slides) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slides (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà degli autori indicati a pag. 1. Le slides possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione. Ogni altra utilizzazione o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente, le riproduzioni su supporti magnetici, su reti di calcolatori e stampate) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte degli autori. L’informazione contenuta in queste slides è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, reti, ecc. In ogni caso essa è soggetta a cambiamenti senza preavviso. Gli autori non assumono alcuna responsabilità per il contenuto di queste slides (ivi incluse, ma non limitatamente, la correttezza, completezza, applicabilità, aggiornamento dell’informazione). In ogni caso non può essere dichiarata conformità all’informazione contenuta in queste slides. In ogni caso questa nota di copyright non deve mai essere rimossa e deve essere riportata anche in utilizzi parziali. TEORIA - 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Carica elettrica (Q) Unità di misura: Coulomb (C) 6.28 • 1028 elettroni generano una carica negativa di 1 C Si definisce corrente di 1 Ampere (A) un flusso uniforme di 1 C in 1 secondo Cariche elettriche interagiscono attraendosi o respingendosi: f = Q1Q2/r2k (legge di Coulomb) dove: r = distanza, k = costante dielettrica (relativa) del mezzo TEORIA - 3 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo elettrico (E) Possiamo misurare l’intensità della forza di attrazione/repulsione nello spazio circostante un corpo carico Q1 Definiamo campo elettrico la grandezza E = Q1/r2k E è rivolto in direzione di r Unità di misura: V/m Poiché f = Q2E , se Q2 = 1 C allora f = E Pertanto E può essere definito come forza esercitata sulla carica unitaria TEORIA - 4 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Potenziale elettrico (V) Definito per il campo elettrico in modo analogo al campo gravitazionale Unità di misura: Volt (V) 1 V = energia di 1 Joule (J) per una carica di 1 C 1 V = differenza di potenziale di due punti del campo elettrico tali che una carica di 1 C passando dall’uno all’altro perda/acquisti 1 J di energia 1 V = lavoro necessario per spostare una carica unitaria tra due punti la cui differenza di campo elettrico sia di 1 V/m TEORIA - 5 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Forza elettromotrice (VE) E` definita come il lavoro necessario per spostare una carica unitaria lungo un percorso chiuso in un campo elettrico VE = ∫ E ⋅ dl L Per un campo elettrico statico: VE = 0 TEORIA - 6 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Conduttore sferico carico Definiamo zero il potenziale all’infinito Il campo intorno ad una sfera è radiale, e vale E = Q/kr2 Il lavoro per portare una carica Q dall’infinito alla superficie della sfera è: Q∆Q Q∆Q W = −∫ dr = 2 kr kr ∞ r che, riferito alla carica Q diventa: W Q =V= ∆Q kr TEORIA - 7 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Capacità (C) La carica di una sfera ed il potenziale sulla superficie sono quindi proporzionali Definiamo il coefficiente capacità Unità di misura: Farad (F) 1 F = capacità di un conduttore isolato con carica 1 C il cui potenziale elettrico vale 1 V Esso rappresenta la capacità del conduttore a portare una carica elettrica Per la sfera vale: Q C = = kr V TEORIA - 8 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Esempi di campo elettrico TEORIA - 9 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 TEORIA - 10 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 TEORIA - 11 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 -Q = carica indotta TEORIA - 12 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Piano di terra infinito: fornisce al conduttore esterno -Q senza cambiare il proprio potenziale (zero) TEORIA - 13 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 TEORIA - 14 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Cilindri circolari concentrici Differenza di potenziale: Q r1 V=− ln 2 r2 dove ε = costante dielettrica del mezzo = kεε0 Capacità: 2 C=− ln r1 / r2 TEORIA - 15 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Energia L’energia elettrica è sempre immagazzinata in campi elettrici I conduttori servono per definire la geometria del campo Alle basse frequenze la maggior parte dell’energia è contenuta nei componenti (sistema a parametri concentrati) Al crescere della frequenza diventa sempre più rilevante la geometria dei conduttori, i cui campi contengono l’energia (“sistema a parametri distribuiti”) TEORIA - 16 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Mutua capacità (cij) Teorema di reciprocità di Green: Σ V Qn = Σ VnQ ' n ' n In un sistema di N cariche: Q1 = c11V1 + c12V2 + c13V3+ ... Q2 = c21V1 + c22V2 + c23V3+ ... ... dove i termini cij rappresentano le mutue capacità TEORIA - 17 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Mutua capacità Q3 = 0 Q3/V1=c31=0 TEORIA - 18 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Mutua capacità Q3 0 Q3/V1=c310 TEORIA - 19 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Problemi pratici Le mutue capacità possono indurre correnti che si sommano all’interno del sistema ai segnali da elaborare Spesso le soluzioni teoricamente valide non sono praticamente applicabili TEORIA - 20 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 feedback TEORIA - 21 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 eliminazione del feedback TEORIA - 22 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Una schermatura elettrostatica, per essere efficace, deve essere collegata al riferimento di tensione (zero volt) di tutti i circuiti contenuti all’interno dello schermo. TEORIA - 23 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 La corrente indotta resta confinata nello schermo TEORIA - 24 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 NO! Lo schermo deve essere collegato al riferimento di tensione (zero volt) in corrispondenza del collegamento di terra. TEORIA - 25 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Problemi Il sistema all’interno dello schermo non può essere completamente isolato dall’esterno (es. alimentazione elettrica, segnali di I/O) Altri fattori (es. sicurezza elettrica) impongono più collegamenti di terra, generando dei loop, nei quali possono essere indotte correnti indesiderate (v. oltre) Correnti nello schermo possono accoppiarsi con i circuiti contenuti all’interno e quindi introdurre rumore TEORIA - 26 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Legge di Gauss per il campo elettrico Definisce il flusso elettrico attraverso una superficie chiusa racchiudente una carica totale Q (flusso = somma integrale della componente del campo elettrico ortogonale alla superficie per ogni elemento dS) Q Φ E = ∫ E ⋅ uN dS = ε0 S TEORIA - 27 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo magnetico (B) Analogo al campo elettrico: al posto che usare una carica unitaria, si usa per la misurazione un dipolo magnetico unitario Un campo magnetico può essere generato da: un magnete permanente una carica elettrica in movimento I N O E S TEORIA - 28 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo magnetico Unità di misura: Tesla (T) 1 T = campo magnetico che produce una forza di 1 Newton (N) su una carica di 1 C in moto perpendicolare al campo alla velocità di 1 m/s TEORIA - 29 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Legge di Gauss per il campo magnetico Contrariamente alla carica elettrica, non esiste la “carica magnetica”: esistono soltanto dipoli magnetici La legge di Gauss per il campo magnetico è analoga a quella per il campo elettrico, alla luce della precedente considerazione ΦB = ∫ B⋅u N dS =0 S il flusso del campo magnetico attraverso una superficie chiusa è sempre nullo TEORIA - 30 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Geometria del campo magnetico Tende a concentrarsi nei materiali ferromagnetici, in modo da minimizzare l’energia globale del sistema TEORIA - 31 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Intensità del campo magnetico Sperimentalmente si osserva che: E` proporzionale a nI E` inversamente proporzionale alla distanza G Se G raddoppia, per ottenere lo stesso campo occorre raddoppiare B Introduciamo la grandezza H=nI/G (corrente totale nelle spire per unità di lunghezza del campo B) TEORIA - 32 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Permeabilità magnetica () È definita come: B µ= H Quindi, per l’esempio di prima: B B nI = lA + lG µA µG TEORIA - 33 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Legge di Ampere Possiamo esprimere la relazione tra H e nI in forma integrale: ∫ Hdl = nI Integrando lungo un piccolo percorso, in cui il campo generato dalla corrente all’esterno sia trascurabile: I ∫ Hdl = 2πrH = I → H = 2πr TEORIA - 34 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Esempio La corrente risultante all’interno del cammino di integrazione è nulla, quindi il campo magnetico esterno è nullo In realtà: le due correnti non sono mai perfettamente coassiali le due correnti non scorrono lungo una linea retta infinita TEORIA - 35 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Esempio I d H H I Poiché le correnti non sono coassiali, i campi magnetici non si annullano esattamente in prossimità dei due conduttori. Soltanto a D >> d la differenza diventa trascurabile. TEORIA - 36 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Esempio I I La twistatura consente di: tenere vicini i conduttori, anche in corrispondenza di tratti curvi alternare in ciascun punto dello spazio circostante la predominanza del campo di un conduttore rispetto all’altro, dando luogo ad un annullamento quasi totale del campo risultante TEORIA - 37 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 “Loop” magnetici L’area delle spire (loop) dei conduttori gioca un ruolo fondamentale: tutti i conduttori che trasportano segnali critici devono formare loop di area minima per ridurre l’effetto dei campi magnetici esterni tutte le correnti devono fluire attraverso conduttori che formano loop di area minima per ridurre la generazione di campi magnetici TEORIA - 38 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Legge di Faraday-Henry Sperimentalmente si osserva che si può generare corrente in un conduttore se lo si fa muovere in un campo magnetico, oppure se lo si tiene fermo in un campo magnetico variabile. In particolare: la corrente dipende dall’area A della spira la corrente aumenta se il flusso del campo varia più rapidamente se si utilizzano n spire, la forza elettromotrice indotta è proporzionale a n, all’area A, e alla velocità di variazione del flusso del campo TEORIA - 39 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Legge di Faraday-Henry Un flusso di campo magnetico variabile induce, in ogni circuito chiuso immerso nel campo, una forza elettromotrice proporzionale alla variazione nel tempo del flusso del campo magnetico attraverso il circuito: dΦ B VE = − nA dt B TEORIA - 40 (n numero di spire) B E E B aumenta B diminuisce Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Induttanza (L) Una variazione di corrente in un conduttore crea una variazione di campo magnetico il quale, a sua volta, induce una tensione ai capi del conduttore in base alla legge di Faraday-Henry La forza elettromotrice indotta nel conduttore dipende dalle caratteristiche fisiche e geometriche del sistema Poiché il flusso B dipende dalla corrente I: dΦ B dI dI VE = − nA = − nk = − L dt dt dt Attenzione: V aumenta all’aumentare della frequenza! TEORIA - 41 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Induttanza (L) Unità di misura: Henry (H) 1 H = geometria e caratteristiche fisiche di un sistema tale per cui una variazione di corrente di 1 A/s nel conduttore autoinduce nello stesso conduttore una forza elettromotrice di 1 V La forza elettromotrice autoindotta agisce sempre in modo da opporsi al cambiamento della corrente Se il sistema non è rigido tende a deformarsi per mimizzare l’energia complessiva TEORIA - 42 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Mutua induttanza (Mij) Definisce l’interazione tra circuiti distinti come rapporto tra la variazione di corrente nel circuito 1 e la forza elettromotrice indotta nel circuito 2: dI1 V2 = − M 21 dt Inoltre vale: M12 = M 21 , M13 = M 31 , ... La mutua induttanza tra due linee di segnale determina la diafonia TEORIA - 43 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Esempio d l L’area del loop è approssimativamente A = dl d non può essere nullo a causa dell’isolante tra i due conduttori TEORIA - 44 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Schermature Le schermature elettrostatiche, efficaci contro i campi elettrici, lo sono molto meno contro i campi magnetici Per questa ragione anche nei cavi STP le coppie, schermate singolarmente, sono twistate Cavo tipo 1 IBM TEORIA - 45 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Schermature L’efficacia di una schermatura dipende anche dalla permeabilità magnetica del materiale (es. canaline metalliche) Una schermatura è efficace se l’intero circuito (loop di corrente) è contenuto al suo interno: non è possibile schermare un singolo conduttore o un sistema in cui il collegamento di terra è usato come ritorno di segnale TEORIA - 46 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Loop di massa Un conduttore usato per la tensione di riferimento (0 V), se collegato a massa (lo schermo) in più di un punto forma dei loop che si accoppiano ai campi magnetici esterni TEORIA - 47 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Loop di terra Uno schermo, messo a terra in più di un punto, oltre a risentire delle differenze di potenziale di terra, forma dei loop che si accoppiano ai campi magnetici esterni TEORIA - 48 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo elettromagnetico Come visto finora: un campo magnetico variabile produce una forza elettromotrice una corrente variabile produce un campo elettrico variabile E` possibile che un campo magnetico variabile generi un campo elettrico variabile, che a sua volta genera un campo magnetico variabile e così via? TEORIA - 49 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo elettromagnetico Maxwell ha trovato una relazione tra campo elettrico e magnetico che, in assenza di correnti, assume la forma: ∫ B ⋅ dl = L 0 0 d dt ∫ E ⋅u N dS S (legge di Ampere-Maxwell) In pratica: un campo elettrico dipendente dal tempo comporta l’esistenza, nel medesimo luogo, di un campo magnetico TEORIA - 50 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Equazioni di Maxwell È l’insieme di equazioni costituito da: legge di Gauss per il campo elettrico legge di Gauss per il campo magnetico legge di Faraday-Henry legge di Ampere-Maxwell Costituiscono il fondamento della teoria delle interazioni elettromagnetiche La carica elettrica Q e la corrente I sono dette sorgenti del campo elettromagnetico Le equazioni di Maxwell consentono di calcolare E e B a partire da Q e da I TEORIA - 51 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo elettromagnetico Una corrente variabile genera un campo magnetico variabile che a sua volta genera un campo elettrico variabile e così via L’insieme dei due campi prende il nome di campo elettromagnetico La relazione tra i due campi permette al campo elettromagnetico di propagarsi La propagazione del campo elettromagnetico prende il nome di onda elettromagnetica TEORIA - 52 Copyright: si veda nota a pag. 2 Caratteristiche di un’onda elettromagnetica Maggio 1996 Le due componenti del campo elettromagnetico, B ed E, giacciono in un piano perpendicolare alla direzione di propagazione Quando B ed E sono reciprocamente ortogonali l’onda elettromagnetica è piana A distanza d >> dalla sorgente l’onda diventa praticamente piana TEORIA - 53 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Caratteristiche di un’onda elettromagnetica Frequenza (f) o lunghezza d’onda (λ λ) f e λ sono correlate dalla velocità della luce nel vuoto (c = 3⋅⋅108 m/s): c( m / s ) 3 ⋅ 10 = λ( m ) = f ( Hz ) f 8 Intensità può essere definita indifferentemente in relazione a E (V/m) o a H=B/ (A/m) può essere definita in termini di densità di potenza: P (W/m2) = E (V/m) ⋅ H (A/m) TEORIA - 54 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Caratteristiche di un’onda elettromagnetica Impedenza Definita come rapporto tra le intensità dei campi elettrico e magnetico: E (V / m) Z (Ω ) = H ( A / m) L’impedenza di un’onda piana è pari a quella del vuoto: Z = 377 In prossimità di un generatore di campo magnetico Z < 377 (bassa impedenza) In prossimità di un generatore di campo elettrico Z > 377 (alta impedenza) TEORIA - 55 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campo vicino e campo lontano TEORIA - 56 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Frequenza e onde elettromagnetiche Le leggi viste regolano tutti i fenomeni elettromagnetici, dalla corrente continua alle frequenze superiori ai GHz Al crescere della frequenza diminuisce la possibilità di confinare i campi elettromagnetici all’interno dei componenti dei circuiti elettronici A frequenze elevate qualsiasi elemento tende ad irradiare energia sotto forma di onde elettromagnetiche TEORIA - 57 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Onde elettromagnetiche I materiali conduttori permettono di realizzare: circuiti che “guidano” le onde elettromagnetiche (linee di trasmissione, guide d’onda) circuiti che irradiano le onde elettromagnetiche nello spazio (antenne trasmittenti) circuiti in cui le onde elettromagnetiche incidenti inducono correnti elettriche (antenne riceventi) TEORIA - 58 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Linee di trasmissione Lungo una linea di trasmissione composta da due conduttori paralleli, con capacità per unità di lunghezza C e induttanza per unità di lunghezza L l’onda di un potenziale elettrico si propaga a velocità v= 1 LC La corrente elettrica che fluisce dalla sorgente è determinata dalla impedenza caratteristica della linea Z0 = TEORIA - 59 LC Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Linee di trasmissione Se alla fine della linea si inserisce un resistore di resistenza R = Z0, la propagazione dell’onda elettromagnetica avviene come se la linea fosse infinitamente lunga Se in un qualsiasi punto la linea viene interrotta o cortocircuitata, la corrente o la tensione devono diventare zero. Ma vale anche I = Z0V. La relazione resta soddisfatta perché si genera un’onda riflessa che, sommandosi con quella diretta, la annulla. TEORIA - 60 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campi nelle linee di trasmissione Tutte le linee di campo elettrico attraversano il piano centrale perpendicolarmente Se fosse un conduttore non ci sarebbe passaggio laterale di corrente due conduttori paralleli TEORIA - 61 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campi nelle linee di trasmissione un conduttore e un piano di terra TEORIA - 62 La corrente non attraversa il conduttore in un punto finché il campo non lo raggiunge Se la linea è adattata (terminata con R = Z0) l’energia viene dissipata su R I campi sono concentrati tra il conduttore e il piano di terra Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campi nelle linee di trasmissione La sovrapposizione dei campi genera l’accoppiamento elettrico tra i conduttori, il cui effetto, se trasportano segnali, è la diafonia due conduttori i cui campi condividono il medesimo spazio TEORIA - 63 Copyright: si veda nota a pag. 2 Maggio 1996 Campi nelle linee di trasmissione Tutta la corrente di ritorno del segnale deve passare attraverso il conduttore esterno esempio semplice di campo in cavo coassiale TEORIA - 64 Qualsiasi altro cammino di ritorno genera campi elettromagnetici esterni Copyright: si veda nota a pag. 2