Dal ticket al racket, le mani della mafia sulle medicine e mafie, ` ndrangheta in prima fila, si stanno infiltrando nel sistema di distribuzione dei farmaci in tutta Europa con il doppio obiettivo di ripulire il denaro proveniente dalle altre attività illecite e di realizzare profitti in un campo finora inesplorato dal crimine organizzato. L'inchiesta è stata sviluppata da Le Monde . Una notizia tutt' altro che sorprendente . Qualche mese fa sono misteriosamente riapparsi nelle farmacie britanniche, tedesche e finlandesi farmaci rubati nel 2011 in ospedali italiani. Le mafie , grazie alle loro capacità organizzative, stanno dilagando nel settore farmaceutico di tutto il continente . Uno scenario ben noto in Africa e Asia, ma finora inedito in Europa dove la vendita dei farmaci è sottoposta a rigide normative. Di recente la polizia britannica ha scoperto su Internet diverse farmacie clandestine che rivendono prodotti al di fuori della distribuzione ufficiale : secondo gli inquirenti britannici , questa attività sul web sarebbe gestita più o meno direttamente dalle mafie italiane. Il fenomeno dell'infiltrazione nelle reti di distribuzione dei farmaci in Euro- L pa è considerato talmente preoccupante che l'Interpol ha organizzato una conferenza sulla "criminalità farmaceutica " che si è tenuta a Dublino il 19 e 20 novembre. Finora l'Interpolha sequestrato 67 milioni di confezioni di prodotti farmaceutici per un valore pari a quasi 18 milioni di euro. Al dilagare del fenomeno non è estranea la crisi economica che ha colpito i sistemi sanitari nazionali di molti Paesi. "Gli europei sono ancora fedeli al loro farmacista, ma il continuo aumento del ticket costringe molti pazienti a ricorrere a Internet", sostiene Aline Plancon , responsabile della lotta alla criminalità farmaceutica per l'Interpol . Inoltre molto spesso alcuni farmaci sono irreperibili e in questo caso sono le farmacie e gli ospedali a farsi tentare dalla possibilità di "un buon affare" L'Interpol ha sequestrato approvvigionandosi tramite grossisti europei "non ufficiali". prodotti per 18 milioni di E così le mafie italiane hanno trovato un altro settore nel quale euro. Confezioni rubate incanalare il denaro e un altro in Italia e nei Balcani mercato quanto mai redditizio. Ma in che modo le organizzaziofiniscono in Germania, ni criminali si procurano i farmaci? Per lo più rubandoli negli Francia e Gran Bretagna ospedali o nelle industrie farma- ceutiche. "I farmaci che interessano la criminalità farmaceutica sono in particolare quelli per uso oncologico, ma anche altri farmaci dal costo particolarmente elevato. Abbiamo calcolato che almeno 100 diversi prodotti sono stati oggetto di furti", ricorda Domenico Di Giorgio, responsabile dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco che cerca di combattere le contraffazioni. A differenza di altre organizzazioni che vendono farmaci in rete, le mafie italiane vendono farmaci autentici, testati e sicuri e così si stanno ritagliando una fetta cospicua e crescente del mercato europeo. "Mesi fa alcuni medici ci hanno segnalato che il numero identificativo di un farmaco antitumorale della Roche non corrispondeva al lotto di provenienza", continua Di Giorgio. LE POLIZIE DI TUTTA EUROPA hanno seguito il filo di Arianna e hanno scoperto che le molecole erano state rubate e distribuite illegalmente. Nel frattempo i furti negli ospedali - non più solamente italiani - si stanno moltiplicando. A luglio l'Interpol ha smantellato in Spagna una rete di distribuzione di farmaci contro l'epilessia e la leucemia. In questo caso i criminali si limitavano ad acquistare i prodotti in Spagna rivendendoli in altri Paesi e lucrando sulla differenza di prezzo grazie alla complicità di farmacie compiacenti. Le organizzazioni criminali infiltrano il sistema di distribuzione facendo transitare le confezioni rubate dai Balcani e facendole arrivare nei Paesi baltici dove passano da un grossista all'altro rendendo praticamente impossibile la loro tracciabilità una volta finite nelle farmacie in Germania, Francia o Inghilterra. Le autorità europee sono convinte che molti grossisti siano società di comodo costituite dalle mafie italiane. I Paesi più vulnerabili sembrerebbero essere Gran Bretagna, nella quale operano oltre 11.000 grossisti, e Germania nella quale i criminali sfruttano la diversa regolamentazione da un Land all'altro. In primavera le autorità britanniche hanno scoperto che le organizzazioni criminali erano riuscite a infiltrare il circuito di distribuzione del Sistema Sanitario Nazionale. Un colpo durissimo per la credibilità della lotta in questo campo. Tempo fa la polizia britannica ha perquisito i magazzini di un grossista a Stevenage, cittadina a nord di Londra. Il titolare in possesso di una licenza per distribuire farmaci alla farmacie, in realtà aveva aperto l'attività solo per vendere i prodotti su Internet. Anche in questo caso la società di comodo era di fatto di proprietà della mafia. Nei magazzini la polizia britannica ha sequestrato 755.000 confezioni per un valore stimato in quasi un milione di euro. C.A.B.