e buonumore

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Le cause di questi disturbi
sono sia fisiche che psicologiche:
i ritmi di vita troppo frenetici,
un’alimentazione squilibrata,
pensieri ripetitivi e false aspettative
appesantiscono il corpo e la mente
di “tossine” che ci esauriscono.
In questo libro i consigli utili
per poter “ricaricare le pile”
con i cibi giusti, gli integratori
e i rimedi naturali che danno sprint.
In più le indicazioni pratiche
per rimuovere i blocchi mentali
che spengono la voglia di vivere
e così ritrovare in se stessi le fonti
che danno energia e buonumore.
Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
RIZA
RIZA
Succede a molti, soprattutto
durante i cambi di stagione,
di sentirsi spossati e senza energia,
di umore triste, spenti e svogliati.
Ritrova energia e buonumore
RIZA
Ritrova
energia
e buonumore
Come recuperare
la carica con
i rimedi naturali
e gli atteggiamenti
psicologici giusti
Ritrova
energia
e buonumore
RIZA
Ritrova energia e buonumore
Editing: Giuseppe Maffeis e Stefania Conrieri
Grafica di copertina: Roberta Marcante
Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri
Foto: Fotolia, 123rf
© 2014 Edizioni Riza S.p.A.
via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©.
Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta
in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma
e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione
o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
Le informazioni contenute nella presente pubblicazione
sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono
sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Sommario
Introduzione
Recupera le tue forze
e la gioia di vivere .....................................................7
Capitolo 1
I cibi più efficaci
per vincere la stanchezza .......................................21
Capitolo 2
Con gli antifatica naturali
ti ricarichi di energia ...............................................83
Capitolo 3
Come rimuovere i blocchi
mentali che ti svuotano ........................................119
INTRODUZIONE
Recupera le tue forze
e la gioia di vivere
C’è chi al mattino fa davvero fatica a ripartire, chi
invece a metà pomeriggio è completamente privo di
forze e chi infine arriva stremato a sera ed è persino
troppo stanco per riuscire ad addormentarsi. Sono
sensazioni diverse ma comuni a molte persone soprattutto nei periodi di passaggio da una stagione
all’altra, in cui ci si sente svuotati di energia.
Questi sintomi possono presentarsi con sfumature
diverse (più o meno intense) da persona a persona
perché dipendono dai nostri ritmi circadiani (cioè
dal nostro “orologio biologico”), ma anche dal modo
in cui “consumiamo” le energie, da come ci alimentiamo e da ciò che facciamo durante la giornata e
anche dai pensieri, dagli atteggiamenti psicologici e
dallo stato d’animo che dimorano in noi.
Un interessante studio condotto dall’università di
Haifa, in Israele, ha messo in luce come simili cali
di energia possano dipendere anche dall’ambiente in
cui viviamo e in particolare dalla tecnologia da cui
siamo ormai circondati.
Le luci artificiali, le correnti elettromagnetiche, le
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sollecitazione nervose dovute al continuo essere
“attaccati” a smartphone, tablet, pc e tv, alterano il
bioritmo e la possibilità di godere di un corretto periodo di riposo.
Gli impegni quotidiani, i ritmi frenetici e l’esigenza
di sentirsi all’altezza del proprio ruolo e delle proprie
aspettative sono una fonte di stress che sovraccarica
l’organismo di tossine fisiche e mentali. La sensazione che ci fa sentire svuotati di energie è dovuta,
molto spesso, più a una fatica mentale che fisica.
Un problema fisico e psicologico
La stanchezza, dal punto di vista fisiologico, consiste in uno stato di debilitazione generale, percepito
soggettivamente come un abbassamento delle riserve psicofisiche. Si manifesta con una diminuzione
della forza fisica, della resistenza agli sforzi, di alcune funzioni cognitive, come la capacità di concentrazione, di memorizzazione ecc. e spesso anche con
aumentata frequenza di sintomi fisici (mal di testa,
mal di schiena, vertigini ecc.).
Queste sensazioni e malesseri oggi vengono più frequentemente compresi sotto la denominazione generica di “stress psicofisico”. Tali sintomi compaiono
quando, per vari motivi, l’organismo non riesce più a
fare fronte in modo efficace a tutti i carichi di lavoro
cui è sottoposto. In un primo momento si può parlare semplicemente di “affaticamento”, ossia dell’in8
capacità di adattarsi alle continue sollecitazioni della
vita quotidiana. Se tali sollecitazioni persistono, si
può arrivare a una sensazione quasi di prosciugamento delle riserve energetiche, che corrisponde al
cosiddetto stadio di “esaurimento”.
Se la condizione di stress si protrae per lungo tempo,
può portare non solo a una diminuzione del rendimento fisico e mentale, ma anche all’ansia, alla depressione e a un abbassamento delle difese dell’organismo, con una maggiore frequenza di malattie
infettive, infiammatorie e degenerative.
Esiste anche quella che viene definita sindrome della
stanchezza cronica, caratterizzata da una stanchezza
continua che dura mesi e non può essere attribuita
solamente a disturbi organici.
Infatti la stanchezza cronica è considerata da molti
un malessere di origine psicosomatica, un disturbo
fisico le cui cause hanno origine da processi psicologici e da atteggiamenti mentali. Spesso il problema
è legato al fatto che le persone che soffrono di questa affezione non si sentono in grado di soddisfare
le aspettative e i compiti che vedono gravare su di
loro. Pensano di non “funzionare” come dovrebbero;
non cercano di cambiare vita riducendo le pressioni,
ma invece fanno sforzi ancora maggiori, ignorando i
propri problemi e cercando di tenere il passo. Tutto
questo li svuota di forze e provoca grande stanchezza, alla quale si aggiungono sensazione di disagio,
insoddisfazione e cattivo umore.
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Un disturbo “di stagione”
Molte persone avvertono una forte stanchezza psicofisica soprattutto ai cambi di stagione.
L’autunno, per esempio, segna la fine del ciclo vitale
della natura, che inizia la sua fase di “chiusura”, di
ritiro delle energie.
Anche il nostro corpo percepisce questo momento
di cambiamento, in profondità, là dove abitano le
nostre forze più sottili.
Il sistema nervoso è come un albero di grande complessità, le cui diramazioni sono come i rami, mentre
le sinapsi e le terminazioni sono come le foglie.
La spoliazione autunnale degli alberi in qualche
modo coincide con un fisiologico calo del tono nervoso, con un parziale ripiegamento della nostra “presa sulla realtà”. A livello mentale si avverte spesso in
questo periodo, sia negli adulti che nei bambini, una
certa difficoltà dell’attenzione e della concentrazione, oppure una stanchezza mentale non giustificata
dall’impegno svolto, una sonnolenza eccessiva e disturbi del sonno.
Molte persone sono colpite anche da una vera e propria sindrome stagionale, chiamata “Disturbo Affettivo Stagionale” (Sad), costituito da una sensazione
di stanchezza continua e da sbalzi d’umore che tendono alla tristezza. Questa sindrome colpisce a ogni
inizio d’autunno e, per alcuni soggetti, anche prima
che cominci la primavera.
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Ne soffrono soprattutto bambini e anziani; ma anche le persone che hanno stili di vita particolarmente molto impegnativi o stressanti. Si sentono prive
di forze, confuse, distratte e giù di morale.
Il Sad provoca ansia, irritabilità, depressione, stanchezza, mal di testa e insonnia. In Italia pare che ne
soffrano più di tre milioni di persone, in particolar
modo donne fra i 20 e i 40 anni.
Le cause precise di questo disturbo non sono state
chiarite del tutto, ma sembrano dovute a un’alterazione dei ritmi circadiani, che modifica i livelli di
melatonina, provocando conseguenze sullo stato fisico e psicologico. Pare che queste alterazioni siano
provocate da una ridotta esposizione alla luce solare,
ai cambiamenti nell’alternarsi di luce-buio e all’accorciarsi delle giornate.
Le ricerche sul Sad hanno dimostrato infatti uno
stretto legame tra l’esposizione alla luce e la produzione di melatonina e serotonina, che regolano il
sonno e l’umore. Infatti questo disturbo è più diffuso nelle aree in cui è minore l’irradiazione solare (ad
esempio Scandinavia, Islanda e Canada). Una delle
terapie per curare questa sindrome consiste appunto
in una maggiore esposizione alla luce solare o a luci
artificiali che abbiano le sue stesse caratteristiche.
Per riconoscere se i sintomi di cui si soffre (stanchezza, calo dell’umore, perdita di desiderio sessuale, insonnia...) sono dovuti al Sad bisogna osservare
se essi si ripresentano in maniera abbastanza regolare negli stessi periodi dell’anno.
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CAPITOLO 1
I cibi più efficaci
per vincere
la stanchezza
Cattura dagli alimenti
l’energia che ti serve
Seguire una sana alimentazione è il modo migliore
per rafforzare l’organismo in vista di possibili cali
energetici o per rinvigorirlo in caso di stanchezza
ed esaurimento dovuti al cambio stagione o ad altre
cause che sottraggono energia.
Per raggiungere questi obiettivi le strategie sono essenzialmente tre.
1. Cercare di soddisfare il fabbisogno giornaliero di
energie, vitamine e sali minerali.
Tale fabbisogno varia prevalentemente in funzione
dell’età, del sesso, dell’attività lavorativa svolta, di
eventuali attività sportive ecc.
2. Prestare attenzione ai principali fattori alimentari che possono rallentare la digestione e i processi
metabolici cellulari, appesantendo l’organismo (per
esempio, consumo di alcol, dolci ecc.).
3. Equilibrare adeguatamente l’apporto di carboidrati, proteine e grassi in ogni singolo pasto (spuntini inclusi), dal momento che un apporto sbilanciato
(soprattutto di carboidrati) può favorire manifestazioni come stanchezza, svogliatezza e cali di energia.
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Scegli bene il tuo combustibile
Non portare in tavola cibi che “bruciano in fretta”.
Se per la combustione c’è bisogno di ossigeno, altro
requisito fondamentale è il combustibile.
Il nostro è rappresentato dal cibo, anche se in realtà
tutto ciò che mangiamo deve essere scisso in molecole più semplici fino ad arrivare al prodotto finale
di questa trasformazione, che sono gli zuccheri e in
particolare il glucosio.
È lui il nostro vero carburante. La differenza, per
noi, tra un combustibile di buona qualità e uno che
non soddisfa le nostre esigenze, è legata al modo in
cui ci restituisce l’energia che racchiude.
Se, come legna di scarsa qualità, brucia troppo in
fretta, ci lascerà ben presto privi di energia.
Bisogna scegliere cibi che sostengano la nostra attività in modo costante e regolare.
Garantisci il giusto livello di zuccheri
Alcuni cibi danno energia, ma bisogna fare attenzione a che questa energia sia davvero a nostra disposizione e non stoccata sotto forma di riserva e di fatto
non utilizzabile.
La quantità di zucchero che alcuni alimenti rilasciano nel sangue è troppa e il nostro organismo interviene con l’insulina, abbassandola.
Lo zucchero viene pertanto tolto dal circolo e tra23
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