Poesia DI PASQUA o delle credenze vuote

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Anno XI - n° 119
Aprile 2016
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Poesia DI PASQUA o delle credenze vuote
di Stanislao Donadio
Dicono che sia risorto
Ma è difficile scorgerlo fra queste nuvole a frotte
Corte le gonne
Mezze le maniche
Mozze la mani
Grondano sangue di antica sorte
Sono passato a sera
Da Via Santa Caterina
Non più finestre un velo copre quel che rimane
Anche l’esiguo cielo
Non ha più stelle eguali
Tutto contrae ricordi di scura morte
Eppure fra queste paglie
Un ago ci sarà ancora
Dimmi mio vecchio prete
Come trovarlo come
Pungere milza e cuore
Ora che è quasi fune
E turbini in salamoia
Mutano le apparenze
Svuotano le credenze
Dicono che già sia giorno
Sulla vallata buia
Dicono ma non risolve questo dolore a muro
Questo tornare indietro
Nel tempo e nelle facce
Braccia sconserte e tracce
Di ciò che siamo stati
Nell’altra vita, quella
Appena consumata, a stella
Nata e spenta in un istante
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Forse è risorto, certo
Lo troveremo morto
Sul prossimo giornale
In testa al notiziario
In mezzo al mare
Fra le macerie date di una stazione metroPolitana
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