CELEBRAZIONE S.MESSA
“VEGLIA DI PASQUA” 2014
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Italo Castellani
Arcivescovo di Lucca
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La Veglia Pasquale che stiamo vivendo è scandita e intessuta di quattro simboli, che
esprimono bene il senso della Risurrezione di Cristo per la vita dell’uomo e del mondo: la
liturgia della Luce, della Parola, dell’Acqua e dell’Eucaristia.
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La liturgia della Luce
“Cristo, luce del mondo”: ha annunciato per ben tre volte il Diacono, avanzando lungo la
nostra Cattedrale.
Ciascuno di noi ha acceso la propria candela al Cero Pasquale, segno di Cristo Risorto, a
significare che in Lui riconosciamo “la luce che non si spegne mai” e che in Lui
desideriamo cercare luce per la nostra vita.
Il primo impegno che scaturisce per noi che abbiamo acceso la nostra candela dal Cero
Pasquale, simbolo di Cristo Risorto: cercare in Lui luce ai nostri passi –per non sbagliare
strada lungo la complessità della vita quotidiana– perché, illuminati da Cristo, siamo luce
per quanti Dio mette sul nostro cammino della vita.
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La liturgia della Parola
Sono state proclamate sette Letture del primo Testamento che, a ben pensare, sono come il
riassunto della nostra salvezza: dall’annuncio della creazione –“In principio Dio creò il cielo
e la terra” (Gen 1,1)– e dell’uomo –“Dio creò l’uomo a sua immagine” (Gen 1,27); dalla
testimonianza di fede di Abramo che chiamato da Jahvè risponde: “Eccomi” (Gen 22,1), alla
vocazione di Mosè chiamato a guidare il suo popolo perché “riprenda il cammino” (cf Es
14,15); sino alla promessa ed effusione dello Spirito su tutto il popolo di Dio: “Porrò il mio
spirito dentro di voi” (Ez 36,27).
La proclamazione del Vangelo ci ha poi annunciato il nucleo della nostra fede affidato a
Maria e Magdala che “andavano a visitare la tomba di Gesù “ (Mt 28,1): “Gesù… È risorto
dai morti” (Mt 28,5).
Il secondo impegno che scaturisce dall’aver ripercorso la nostra storia di salvezza
nell’ascolto della Sacra Scrittura: cerchiamo Gesù Risorto ogni giorno nell’ascolto e nella
fedeltà alla Parola di Dio, che è “lampada ai nostri passi” (Sal 118).
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La liturgia dell’Acqua
Nella liturgia battesimale abbiamo invocato la benedizione di Dio Padre sul fonte
battesimale con questa preghiera –“Discenda, Padre, in quest’acqua, per opera del tuo
Figlio, la potenza dello Spirito Santo”– e siamo stati aspersi in ricordo del nostro Battesimo.
Il Battesimo ci ha resi creature nuove: figli di Dio e figli della Chiesa. Con il Battesimo
siamo diventati cristiani: di Cristo, a servizio della Chiesa.
Il terzo impegno, una vera e propria missione che ci affida l’aver fatto memoria del nostro
Battesimo, è vivere “non da figli delle tenebre, ma della luce” (cf Ef 2,6) e a mettere a frutto
quotidianamente il dono dello Spirito Santo nel fare del bene ai fratelli, nei molteplici
servizi gratuiti alla comunità cristiana e nella società.
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La liturgia Eucaristica
“Prendete e mangiate…”: è il momento culmine di questa Veglia Pasquale. È l’invito a
partecipare alla Mensa che la Chiesa imbandisce di domenica in domenica, giorno del
Signore, nel quale il Risorto continua a sedere a mensa con i suoi discepoli per comunicare
loro il suo Spirito: “Questa è la mia vita per voi”.
L’impegno permanente della comunità cristiana, che scaturisce dalla celebrazione della
Pasqua, è far tesoro di questo invito che il Risorto continua a rivolgerci di domenica in
domenica.
Da qui il discepolo riparte pieno di Spirito Santo per testimoniare ai fratelli che incontrerà
lungo la settimana –“Ho visto il Signore” (Gv 20,11)– e portare loro l’annuncio: “Il Signore
è risorto…” (Mt 28,7).
È la grazia e l’invito ad essere ‘discepoli missionari’: a realizzare su invito di Papa
Francesco una “chiesa in uscita”, cioè che vive il Vangelo sulle strade del mondo, a partire
dalle ‘periferie esistenziali’, cioè i luoghi di sofferenza e di gioia che solcano il cuore
dell’uomo.
Buona Pasqua anche a coloro che da casa –attraverso il servizio di Noi tv che ringraziamo–
hanno seguito e condiviso con noi la “Veglia madre di tutte le Veglie”, che per i cristiani è la
Veglia Pasquale.