Amundi SGR AMUNDI EUREKA BRASILE 2016 Relazione Semestrale al 24 giugno 2014 Fondo comune di investimento mobiliare aperto di diritto italiano armonizzato alla Direttiva 2009/65/CE Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 INDICE Considerazioni Generali - Commento Macroeconomico ........................................................ 3 Politica d’investimento e redditività ........................................................................................ 6 Situazione Patrimoniale ......................................................................................................... 7 Elenco Strumenti Finanziari ................................................................................................... 9 2 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Considerazioni generali - Commento macroeconomico Il 2014 dovrebbe mostrare un’accelerazione al 3.3% della crescita globale dal 3.0% dello scorso anno. L’inizio dell’anno, tuttavia, ha visto pesare sulla crescita americana i pesanti effetti del maltempo e di altri fattori straordinari con una conseguente sensibile contrazione del PIL USA nel primo trimestre. Sebbene sia probabile un forte rimbalzo dell’economia americana nel secondo trimestre, tali fattori sono destinati a spostare sulla seconda parte dell’anno buona parte della crescita dell’intero 2014. Al contempo, anche in Europa il miglioramento in atto si dovrebbe concretizzare di più nei prossimi mesi del 2014. Se buona parte della maggiore crescita rispetto al 2013 dovrebbe giungere dai paesi avanzati, segnali positivi sono recentemente giunti anche dalle economie emergenti. Queste ultime hanno mostrato una stabilizzazione complessiva, con un ruolo chiave svolto ancora dall’Asia. L’inflazione globale, dal canto suo, rimane sotto controllo e se in Giappone mostra finalmente segni di recupero, in Europa è scesa a livelli molto bassi. Anche in questo caso le economie emergenti dovrebbero mostrare un trend relativamente stabile rispetto al 2013. Complessivamente l’inflazione globale dovrebbe aumentare di circa il 3% nel 2014, non lontano dal + 2.9% dello scorso anno. Le politiche monetarie continuano a svolgere un ruolo chiave nel sostenere la crescita e nel contenere i rischi macroeconomici e finanziari. La Fed mantiene un atteggiamento molto accomodante e sebbene stia progressivamente riducendo l’immissione di nuova liquidità continuerà a tenere i tassi a livelli prossimi a zero nei prossimi trimestri. La Banca del Giappone ha proseguito con una politica di costante creazione di nuova liquidità, ma è dalla BCE che sono giunte ancore le maggiori novità: un pacchetto di nuove importanti misure di allentamento è stato annunciato nella riunione di giugno in cui Draghi ha aperto ad eventuali nuove decisioni che potrebbero seguire, se necessario, nei prossimi mesi. Sul versante delle politiche fiscali, non si sono registrati importanti scostamenti dai trend in atto lo scorso anno. Tra i paesi avanzati è solo il Giappone a mantenere una politica fiscale espansiva, mentre in Europa, al margine, non è risultata più restrittiva rispetto all’anno precedente. Stati Uniti Il primo trimestre, come si scriveva, ha visto un vero e proprio crollo del PIL americano, rivisto ripetutamente al ribasso e stimato ora ad un -2.9%. Tra i fattori che spiegano questa sorprendente battuta d’arresto della crescita USA vi sono in primis le condizioni atmosferiche straordinariamente avverse che hanno colpito gli Stati Uniti soprattutto nei mesi di Gennaio e Febbraio. Oltre a queste, anche gli effetti statistici legati all’introduzione della riforma sanitaria e la sensibile riduzione delle scorte da parte delle imprese hanno giocato un ruolo importante. Sebbene questo dato sia destinato a ridurre il potenziale di crescita dell’economia americana per l’intero anno, non riteniamo possa mettere in dubbio il trend di recupero della crescita statunitense. Il mercato del lavoro è infatti tornato a creare più di 200.000 nuovi posti mensili da marzo in poi, gli indici di fiducia delle aziende si mantengono a livelli elevati e anche il settore immobiliare conferma un trend al rialzo. Le condizioni di base permangono favorevoli ad un’accelerazione del PIL. Tra queste citiamo le seguenti: 1) la politica monetaria rimane accomodante, 2) la politica fiscale è meno restrittiva rispetto allo scorso anno, 3) le famiglie hanno provveduto a ridurre il proprio indebitamento che era salito troppo, 4) il tasso di disoccupazione continua a scendere, 5) aziende e banche sono in buona salute e sostengono la crescita reale. Area Euro Il 2014 sarà l’anno dell’uscita dell’economia dell’area euro dalla recessione dei due anni precedenti. Alla contrazione di - 0.5% dello scorso anno, infatti, dovrebbe seguire un rimbalzo del PIL intorno all’1% nell’intero 2014. Le prime indicazioni trimestrali sono coerenti con questo scenario di progressiva uscita dalla recessione: i primi tre mesi del 2014, infatti, hanno visto una variazione positiva dello 0.9% del PIL, variazione cui dovrebbe seguire un movimento analogo nel secondo trimestre. Germania e Francia stanno trainando ancora una volta il recupero macroeconomico, ma buone notizie sono giunte recentemente anche da paesi periferici come Spagna, Portogallo e Irlanda, mentre il PIL italiano ha subito ancora una parziale contrazione nei primi tre mesi dell’anno. Colpita dagli effetti della crisi del debito sovrano patita nel 2011 e nella prima parte del 2012, l’area euro soffre un ritardo nella ripresa di qualche anno rispetto agli USA: pertanto, pur nell’ambito di una probabile uscita dalla recessione nel 2014 è ancora prematuro attendersi anche un significativo recupero dell’occupazione e degli aggregati creditizi nei prossimi dodici mesi. La BCE, dal canto suo e come si anticipava, ha agito con decisione per contrastare i rischi provenienti da un’inflazione scesa a livelli molto bassi e per favorire un ritorno alla crescita degli aggregati creditizi nei paesi più colpiti dalla crisi. Le misure messe in campo appaiono importanti e mirate e la BCE ha 3 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 lasciato aperta la possibilità di nuove manovre in caso di necessità. Complessivamente, quindi i rischi vengono più dall’inflazione troppo bassa che non dai segnali anticipativi della crescita che si mantengono costruttivi. UK la Gran Bretagna ha messo a segno un rimbalzo economico rilevante nel 2013 e questo sta proseguendo anche in questi primi mesi del 2014. La progressione della crescita negli ultimi trimestri è stata la seguente: + 1.8% nel terzo trimestre del 2013, + 2.7% nel quarto e + 3% nel primo trimestre di quest’anno cui dovrebbe seguire + 3.1% nel secondo trimestre. Il tasso di disoccupazione continua a muoversi in un trend al ribasso ed è sceso al di sotto del 7% per la prima volta dal 2009, mentre il settore immobiliare conferma il rimbalzo dello scorso anno. L’inflazione, dal canto suo, è scesa al di sotto del 2% riducendo i rischi che potrebbe porre alla politica monetaria espansiva. Tuttavia, anche in relazione alle recenti indicazioni degli esponenti della banca centrale riteniamo possibile che la Banca d’Inghilterra sia la prima a muovere i tassi ufficiali al rialzo tra le principali banche centrali dei paesi avanzati: le ultime indicazioni sembrano puntare ad un movimento sui tassi a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Giappone Il PIL giapponese ha chiuso il 2013 con una crescita dell’1.5% e dovrebbe confermare la stessa variazione anche quest’anno. Il forte rimbalzo avvenuto nei primi tre mesi dell’anno verrà probabilmente seguito da una contrazione del PIL nel secondo trimestre, con una conseguente maggiore volatilità dei dati trimestrali. La politica monetaria ultra espansiva e la rinnovata flessibilità nella politica fiscale hanno già sortito importanti effetti di sostegno sull’economia del sol levante: ora le attese si concentrano sugli effetti delle riforme che devono ancora dispiegare pienamente il loro potenziale. L’aumento dell’IVA ha prodotto un prevedibile rimbalzo dell’inflazione ma al contempo potrebbe produrre effetti restrittivi sui consumi dei prossimi mesi. Cina Dopo avere chiuso il 2013 al + 7.7%, il PIL cinese è atteso solo in parziale rallentamento quest’anno con una stima di + 7.5%. Pertanto, anche se in modesta decelerazione, l’economia cinese continuerebbe a rappresentare uno dei principali motori di crescita economica globale, con tassi superiori a quelli di molti altri paesi emergenti e nettamente superiori a quelli dei paesi sviluppati. Le ultime indicazioni dagli indicatori anticipativi puntano ad una stabilizzazione della crescita e vedono una discesa dell’inflazione in area 1.8% ad aprile. Uno scenario di forte rallentamento della crescita appare poco probabile alla luce del potenziale di risorse fiscali e monetarie che le autorità del paese possono mettere in campo. I mercati nel primo semestre 2014 Il primo semestre 2014 si è chiuso con performance positive per tutti i principali mercati finanziari: il mondo obbligazionario, in particolare, ha fatto segnare ritorni molto positivi a livello globale. A svettare sono stati soprattutto i comparti obbligazionari dei paesi periferici europei che avevano sofferto maggiormente della crisi sovrana e tra questi anche i titoli del reddito fisso italiano, sia governativi che corporate. La forte compressione degli spread di rendimento ha accompagnato altresì la buona performance del comparto azionario italiano, il più in crescita dall’inizio dell’anno tra i listini azionari europei. Insieme ai titoli di stato periferici anche i titoli corporate ad alto rendimento e con rating più basso nell’ambito dell’Investment Grade hanno consegnato perfomance di tutto rilievo. In ambito azionario, ad esclusione del Giappone vera e propria star dello scorso anno, tutti i principali listini hanno chiuso il semestre con segni positivi e nel caso di Italia e Spagna con variazioni a due cifre. Anche i mercati emergenti sia obbligazionari che azionari, dopo una fase difficile nei primi mesi dell’anno sono tornati a recuperare terreno nel secondo trimestre. Sul versante dei cambi, infine, l’euro ha chiuso contro dollaro americano i primi sei mesi dell’anno non lontano dal livello di partenza, sebbene dopo aver fatto registrare una certa volatilità legata soprattutto al variare delle attese di politica monetaria. 4 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Prospettive per il secondo semestre 2014 Il secondo semestre dovrebbe vedere un proseguimento dei principali trend messi a segno dai mercati finanziari nei primi mesi dell’anno. In particolare, nonostante le notevoli compressioni già messe a segno dagli spread, è probabile che la ricerca di rendimento continui a muovere i flussi di investimento nei mercati obbligazionari. Le ultime misure della BCE ed in particolare l’indicazione di un prolungato scenario di tassi a zero sono destinati a mantenere viva la domanda di rendimenti assoluti e spread relativi ai bond ritenuti privi di rischio creditizio. La liquidità a disposizione dei mercati è abbondante e favorisce anche la domanda per strumenti azionari in un mondo di valutazioni obbligazionarie ormai molto contenute. Alla luce degli attuali rendimenti di partenza è probabile che il secondo semestre veda performance dei comparti del reddito fisso più contenute rispetto ai primi mesi dell’anno e che i rendimenti obbligazionari americani e britannici tornino a scontare un graduale cambio di rotta della politica monetaria di Fed e Banca d’Inghilterra, normalizzandosi verso l’alto anziché verso il basso. La BCE potrebbe decidere nuove misure e pertanto sia contenere la forza dell’euro che sostenere ancora una volta le prospettive dei comparti europei rispetto a quelle delle altre aree. I mercati emergenti sono tornati a stabilizzarsi sia in termini di flussi di investimento che di prospettive macroeconomiche e pertanto potranno proseguire sulla strada dell’attuale recupero. I rischi geopolitici rimangono all’attenzione, così come quelli macroeconomici sia legati ad un’inflazione troppo bassa che ad un rallentamento della crescita. Tuttavia, le banche centrali vigilano e contribuiscono con le loro politiche a contenere la volatilità e ad attenuare i rischi di stampo economico. 5 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Politica d’investimento Le principali operazioni realizzate sul fondo hanno avuto effetto a partire dai giorni successivi alla data di lancio, il 28 settembre 2010. Il fondo ha inizialmente concluso un contratto di swap, che prevede lo scambio di un tasso di interesse contro la variazione di un paniere di indici azionari. Al termine del periodo di investimento, il 4 ottobre 2016 (o in altra data anticipata), questa operazione renderà possibile il conseguimento di un importo che, considerando i titoli presenti in portafoglio, assicurerà il raggiungimento dell’obiettivo del fondo, ossia un valore quota almeno pari al valore della quota garantito, conformemente a quanto riportato nel prospetto informativo del fondo. Inoltre, la liquidità raccolta al termine del periodo di collocamento è stata investita in strumenti a reddito fisso per finanziare il pagamento dei flussi (Euribor a 3 mesi) a carico del fondo in base ai termini della predetta operazione di swap. La gestione è proseguita ottimizzando il portafoglio in base alle opportunità di mercato. REDDITIVITÀ Il Fondo ha registrato, nel primo semestre del 2014, una performance di +5,22%. 6 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Situazione Patrimoniale Situazione al 24/06/2014 ATTIVITÀ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In percentuale del totale attività Valore complessivo In percentuale del totale attività 6.398.080 6,1 6.395.520 6,0 6.398.080 6,1 6.395.520 6,0 98.000.001 93,4 100.000.001 93,0 407.304 0,4 1.073.316 1,0 405.468 0,4 1.071.976 1,0 1.836 0,0 1.340 0,0 64.626 0,1 20.526 0,0 64.626 0,1 20.526 0,0 104.870.011 100,0 107.489.363 100,0 A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di C2. Opzioni, premi o altri strumenti C3. Opzioni, premi o altri strumenti compensazione e garanzia finanziari derivati quotati finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E F. POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni F3. Liquidità impegnata per operazioni G. ALTRE ATTIVITÀ G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta G3. Altre OPERAZIONI ASSIMILATE da regolare da regolare TOTALE ATTIVITÀ 7 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Situazione Patrimoniale 100.000.000,001 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E 100.000.000,001 Situazione al 24/06/2014 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre 15.942.668 20.436.380 15.942.668 20.436.380 137.998 389.439 137.998 389.439 16.080.666 20.825.819 88.789.345 86.663.544 20.776.896,790 21.339.443,301 4,273 4,061 TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Numero delle quote in circolazione Valore unitario delle quote MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL’ESERCIZIO Movimenti delle quote nel periodo Quote emesse 0,000 Quote rimborsate 562.546,511 8 Relazione semestrale - 24 giugno 2014 Amundi Eureka Brasile 2016 Elenco Strumenti Finanziari Titolo Quantità Prezzo Cambio Controvalore % su Totale attività. MTNL CABIB 10/09.16 FR FILE 3.200.000,0000000 100,260000 1,000000 3.208.320 3,06% BPCE 10/09.16 FR 3.200.000,0000000 99,680000 1,000000 3.189.760 3,04% 6.398.080 6,10% Totale strumenti finanziari 9 Amundi SGR SpA Capitale Sociale € 15.000.000 - Sede Sociale: Piazza Cavour, 2 - 20121 Milano Codice Fiscale, Partita Iva e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 05816060965 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e iscritta all’Albo delle Società di Gestione di Risparmio al n° 251 Sito internet: www.amundi.com/ita