Relazione Semestrale al 28 giugno 2011 Fondo comune di investimento mobiliare aperto di diritto italiano armonizzato alla Direttiva 85/611/CEE Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity INDICE Considerazioni Generali - Commento Macroeconomico ........................................................3 Politica d’investimento e redditività .........................................................................................6 Situazione Patrimoniale..........................................................................................................7 Elenco Strumenti Finanziari....................................................................................................9 Pag. 2 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Considerazioni Generali - Commento Macroeconomico Nel corso del primo semestre del 2011, la crescita economica globale si è mantenuta forte, registrando un riequilibrio tra gli USA e l’Europa, con l’area americana in parziale rallentamento e quella dell’Area Euro generalmente più forte, nonostante una crescita in Gran Bretagna parzialmente deludente. La tragedia nipponica ha provocato una forte revisione del PIL giapponese, rivisto al ribasso per il 2011 e al rialzo per il prossimo anno. I livelli del tasso di sviluppo dei paesi emergenti si sono mantenuti forti nonostante i rischi legati all’effetto delle politiche monetarie restrittive. Il temuto rallentamento di queste economie non si è materializzato e, infatti, la Cina ha mantenuto tassi elevati di crescita di poco inferiori al 10% nel primo e secondo trimestre di quest’anno. L’India e la Russia hanno registrato tassi di crescita rispettivamente di circa l’8% e del 4,5%; tra i paesi emergenti, il Brasile ha rallentato maggiormente, scendendo dai più consistenti tassi dello scorso anno ad un 4%. A fronte di questi numeri positivi di crescita globale, l’inflazione è salita nei paesi avanzati, trainata soprattutto dai prezzi del petrolio e delle materie prime, ma si mantiene generalmente sotto controllo grazie alla mancanza di pressioni salariali. Pur essendo avviato il processo di crescita dei tassi europei, le politiche monetarie rimangono sostanzialmente espansive nelle aree avanzate, mentre in gran parte delle economie emergenti hanno proseguito sulla strada dell’inasprimento per raffreddare i maggiori rischi d’inflazione. Nel complesso, l’economia globale ha retto bene nonostante i fattori di freno che si sono materializzati nel semestre: il forte aumento dei prezzi delle materie prime e del petrolio a seguito delle tensioni nordafricane; il coinvolgimento della Nato nel conflitto libico; la terribile catastrofe giapponese con i suoi effetti sul commercio e sulla produzione globale; infine, i rinnovati timori sul debito sovrano europeo. Stati Uniti Il PIL americano è cresciuto a un tasso dell’1,8% nel primo trimestre, in evidente rallentamento rispetto al 3,1% del quarto trimestre 2010 e al 2,6% del terzo trimestre. A pesare sui consumi, in particolare, è stato l’aumento del prezzo della benzina, poi parzialmente rientrato grazie alla recente discesa dai massimi dei prezzi energetici. Le stime per il secondo trimestre puntano ad un tasso di crescita superiore per gli USA, con un 2,3% atteso, sebbene anch’esso inferiore alle precedenti performance del 2010. Sono in molti, compresa la banca centrale, ad attribuire un carattere temporaneo al rallentamento dell’economia americana sperimentato in questo primo semestre. Le stime puntano infatti ad un’accelerazione nel secondo semestre per il venir meno di alcuni fattori temporanei di freno, quali gli effetti della tragedia nipponica sulla produzione industriale americana e l’aumento del prezzo della benzina sui consumi americani. Per l’economia statunitense quindi si attende una crescita di circa il 3,2% nel secondo semestre. La creazione di nuovi posti di lavoro è in aumento, se si considera che nei primi soli cinque mesi dell’anno il saldo netto di assunzioni nel settore privato abbia superato le 900.000 unità, contro le 750.000 del secondo semestre del 2010 e le sole 350.000 dello stesso periodo dello scorso anno. Gli indicatori di fiducia delle imprese sono saliti a nuovi massimi nei primi mesi dell’anno per poi rientrare nel secondo trimestre, seppur rimanendo a livelli elevati. La Fed ha completato le nuove misure per aumentare il flusso di liquidità attraverso l’acquisto di un considerevole ammontare di titoli di stato, mantenendo al contempo i tassi ufficiali invariati. L’inflazione, infine, pur risentendo del consistente aumento dei prezzi delle materie prime e del petrolio, è rimasta sotto controllo nella sua componente meno volatile o “core” grazie alle ridotte pressioni provenienti dai salari e dalla domanda aggregata. Area Euro Nell’Area Euro la crescita continua a concentrarsi nei paesi principali (core), Germania soprattutto e, in misura crescente, anche la Francia. La Grecia registra ancora performance economiche deboli, mentre dall’area periferica sono recentemente giunti segnali più confortanti. Il Pil spagnolo, ad esempio, ha dato segnali di miglioramento dai livelli stagnanti dello scorso anno e ha fatto segnare una progressione costante: dalla crescita zero del secondo trimestre 2010, a un +0,2% nel terzo, a Pag. 3 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity uno +0,6% nel quarto trimestre 2010, siamo passati a un +0,8% nel primo trimestre del 2011. L’Italia ha invece registrato un parziale rallentamento dopo i buoni rimbalzi dello scorso anno. L’Area Euro, al contrario degli USA, dovrebbe segnare un’accelerazione rispetto al 2010, con attese che puntano ad un +1,9% (nel 2010 era dell’1,7%), in linea con la revisione al rialzo delle stime pubblicate dalla BCE. Sul fronte della politica monetaria, a sorpresa, la BCE ha deciso un primo rialzo dei tassi ad aprile cui ne seguiranno probabilmente altri due: il primo già annunciato dalla banca centrale per il mese di luglio. La normalizzazione dei tassi mira ad ancorare le aspettative d’inflazione e al contempo non mette a repentaglio la crescita, in quanto i tassi reali permangono negativi e la liquidità messa disposizione dei sistemi bancari è ancora abbondante. Anche l’Area Euro, come gli USA, registra un aumento dell’inflazione, sebbene al momento ciò non rappresenti una seria minaccia per l’assenza di forti pressioni che possano provenire dai salari e dal costo del lavoro. L’aumento dei prezzi della benzina, anche in Europa come negli USA, ha di fatto ridotto il potenziale di spesa delle famiglie inducendo un effetto di rallentamento sulla crescita. La crisi del debito sovrano è ritornata in auge con il salvataggio del Portogallo e il ritorno delle paure sul debito greco negli ultimi mesi del semestre. Questa situazione ha generato nuove pressioni sui premi al rischio dei titoli di debito sovrano, con un aumento della volatilità dei mercati obbligazionari dell’area. UK Le attese per la Gran Bretagna puntano ad una crescita contenuta e in linea a quella dello scorso anno: il tasso previsto per quest’anno è dell’1,4% contro l’1,3% del 2010. L’inflazione, al pari di quanto accaduto negli altri paesi sviluppati, ha messo a segno un aumento dai livelli dello scorso anno, salendo da un’area già elevata intorno al 3,3% all’attuale tasso tendenziale del 4,3%. Allo scopo di contenere i rischi di inflazione la Banca d’Inghilterra potrebbe seguire l’esempio della BCE nel corso dei prossimi trimestri, iniziando un processo di accrescimento dei tassi. Giappone Il Giappone a seguito della catastrofe naturale di metà marzo ha subito forti revisioni al ribasso della crescita per il 2011, con una variazione del PIL che potrebbe attestarsi tra il -0,4% ed il -0,7%. A fronte delle forti contrazioni del 3,5% e del 3% dei primi due trimestri, il PIL dovrebbe rimbalzare tra il 3,5% e il 4,4% nei prossimi due trimestri, grazie ai progetti di ricostruzione finanziati con fondi pubblici messi a disposizione dal governo e l’abbondante liquidità immessa nel mercato finanziario da parte della banca centrale. Gli effetti del disastro sono stati particolarmente pesanti soprattutto sulla produzione industriale di settori in cui il Giappone è più attivo con semilavorati e componentistica. Il rallentamento dei consumi nipponici ha avuto effetti più contenuti di quelli attesi sull’economia globale. Cina L’economia cinese dopo aver chiuso il 2010 con una forte crescita del 10,3%, sembra destinata a rallentare solo in misura limitata nel 2011, con stime annuali del 9,5%, superiori a quelli di molti altri paesi emergenti e di gran parte dei paesi sviluppati. Il rallentamento appare contenuto se si considera il mantenimento di una politica monetaria restrittiva da parte della banca centrale, che ha alzato ripetutamente i tassi e inasprito gli obblighi di riserva delle banche. L’effetto di queste manovre ha visto un rientro della crescita del credito totale interno e dei prestiti legati al settore immobiliare, pertanto le spinte d’inflazione appaiono maggiormente sotto controllo. Pag. 4 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity I mercati nel primo semestre Il primo semestre è stato caratterizzato da una notevole volatilità dei mercati finanziari. L’anno si è aperto con un forte recupero delle classi d’investimento rischiose e soprattutto dell’azionario, che ha seguito i positivi segnali macro e microeconomici e gli effetti favorevoli prodotti dalle misure espansive di politica monetaria (allentamento quantitativo). Gli eventi geopolitici del mediterraneo, il rialzo del prezzo delle materie prime e la tragedia nipponica hanno prodotto una prima correzione temporanea, ma il recupero delle valutazioni azionarie è proseguito fino a quando si sono affacciati nuovi timori di rallentamento economico negli USA e nuove incertezze sulla condizione del debito greco. Questi fattori hanno pesato sugli ultimi trend dei listini che hanno perduto terreno anche se in misura inferiore a quella dello scorso anno. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, il semestre ha registrato una separazione in due periodi caratterizzati da opposti andamenti dei tassi di rendimento obbligazionari europei e americani: nei primi mesi dell’anno i rendimenti hanno proseguito il trend al rialzo dello scorso anno, per poi scendere ad aprile e a maggio per effetto della combinazione di dati statunitensi meno brillanti e del rinnovarsi della crisi del debito sovrano. I corporate bonds hanno generato buone performance rispetto alle altre classi d’investimento, con minori livelli di volatilità e buona capacità di resistere agli shock esterni. Infine, i mercati dei cambi hanno visto un forte indebolimento del dollaro seguito di pari passo dall’apprezzamento dei prezzi delle materie prime. L’Euro si è pertanto apprezzato sensibilmente nei confronti del dollaro fino ad aprile, rientrando parzialmente a seguito dell’aumento della volatilità degli spread dei titoli sovrani. Prospettive per il secondo semestre Il quadro dei fondamentali rimane positivo ed il rallentamento attuale dell’economia americana dovrebbe rimanere temporaneo per poi trasformarsi in un’accelerazione nel secondo semestre. Nelle aree sviluppate si prospetta una fase di normalizzazione della crescita, dopo il consistente rimbalzo del 2010. L’aumento dei prezzi delle materie prime e la previsione di minor crescita giapponese sono due fattori aggiuntivi di rallentamento globale che non pregiudicano però lo scenario di base. I paesi emergenti hanno subito solo un raffreddamento della crescita, nonostante l’effetto delle manovre monetarie restrittive di questi ultimi trimestri. La liquidità globale rimane abbondante, nonostante l’inizio del processo di normalizzazione dei tassi europei e il venir meno di nuovi allentamenti monetari da parte della Fed. Il primo trimestre ha visto le imprese mantenere una buona crescita di redditività, grazie a un miglioramento dei margini e all’aumento del fatturato. Il tasso di crescita dei profitti, pur stabilizzato a livelli più contenuti, rimarrà attraente. Continuano a scendere i tassi di fallimento societari, destinati a toccare nuovi minimi nel secondo semestre. Le opportunità d’investimento più attraenti per il 2011, nonostante i rischi descritti, continuano ancora ad essere offerte dalle classi d’attivo più rischiose, come l’azionario ed il credito, piuttosto che dai titoli obbligazionari governativi e dalla liquidità. Alla base di ciò pesano certamente il positivo quadro dei fondamentali, l’abbondante liquidità e le valutazioni e i premi al rischio offerti soprattutto dall’azionario. Pag. 5 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Politica d’investimento Le principali operazioni realizzate sul fondo AMUNDI FORMULA PRIVATE DIVIDEND OPPORTUNITY hanno avuto effetto a partire dai giorni successivi alla data di lancio, il 27 marzo 2007. Il fondo ha inizialmente concluso un contratto di swap, che prevede lo scambio di un tasso di interesse contro la variazione di un paniere di indici azionari. Al termine del periodo di investimento, il 27 marzo 2012, questa operazione renderà possibile il conseguimento di un importo che, considerando i titoli presenti in portafoglio, assicurerà il raggiungimento dell’obiettivo del fondo, ossia un valore quota almeno pari al valore della quota garantito, conformemente a quanto riportato nel prospetto informativo del fondo. Inoltre, la liquidità raccolta al termine del periodo di collocamento è stata investita in strumenti a reddito fisso per finanziare il pagamento dei flussi (Euribor a 3 mesi) a carico del fondo in base ai termini della predetta operazione di swap. La gestione è proseguita ottimizzando il portafoglio in base alle opportunità di mercato. REDDITIVITÀ Il valore della quota ha registrato, nel primo semestre del 2011, una performance del -0,52%. Pag. 6 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Situazione Patrimoniale ATTIVITÀ Situazione al Situazione a fine 28/06/2011 esercizio precedente Valore complessivo A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato In percentuale del totale attvità Valore complessivo In percentuale del totale attvità 5.002 0,006 8.436 0,010 5.002 0,006 8.436 0,010 5.002 0,006 8.436 0,010 237.369 0,273 237.369 0,273 85.987.664 98,830 321.936 0,370 321.936 0,370 0,267 450.002 0,517 147.298 0,188 450.002 0,517 61.976 0,079 78.414.276 100,000 87.005.407 100,000 A1.2 altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. 78.200.000 99,727 POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITÀ G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta 209.274 G3. Altre TOTALE ATTIVITÀ Pag. 7 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Situazione Patrimoniale PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIARI RICEVUTI I. PRONTO CONTRO TERMINE PASSIVI E Situazione al Situazione a fine 28/06/2011 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo 1.340.079 OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 1.394.261 1.181.749 1.394.261 1.181.749 305.103 735.955 305.103 337.896 L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta 58.169 N3. Altre 339.89 TOTALE PASSIVITÀ 3.039.443 1.917.704 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 75.374.833 85.087.703 15.246.001,083 17.121.547,083 4,944 4,970 Numero delle quote in circolazione Valore unitario delle quote Movimenti delle quote nel periodo Quote emesse Quote rimborsate 1.875.546,000 Pag. 8 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Elenco Strumenti Finanziari Titolo BTP 04/08.14 4.25% Quantità Prezzo 1.000,0000000 101,340000 Cambio 1,000000 Controvalore 1.013 % su Totale attività. 0,002 BTP 04/02.15 4.25% 1.000,0000000 101,110000 1,000000 1.011 0,001 BTP 07/02.18 4.5% 1.000,0000000 100,250000 1,000000 1.003 0,001 BTP 04/02.20 4.5% 1.000,0000000 98,950000 1,000000 990 0,001 BTPS 06/08.16 3.75% 1.000,0000000 98,520000 1,000000 985 0,001 Pag. 9 Relazione Semestrale - 28 giugno 2011 Amundi Formula Private Dividend Opportunity Pag. 10