Il biodeterioramento dei manufatti storico-artistici a cura di Michele Aleffi Dipartimento di Scienze Ambientali – Sezione di Botanica ed Ecologia Università di Camerino L’opera d’arte o un qualsiasi reperto archeologico può essere considerato come un vero e proprio ecosistema nel quale gli organismi (animali e vegetali) interagiscono fra di loro e con l’ambiente fisico. Alcuni concetti generali di ecologia • Ecosistema: unità che include tutti gli organismi • • che in una data area interagiscono tra loro e con l’ambiente fisico. Biotopo: unità ambientale dell’ecosistema all’interno del quale vivono una o più biocenosi. Biocenosi: comunità biologiche costituite da diverse specie, ciascuna delle quali occupa un proprio habitat o nicchia ecologica. I batteri sono organismi unicellulari di varia forma (rotondi, bastoncellari, a spirale) di dimensioni microscopiche, spesso provvisti di ciglia o flagelli. I cianobatteri sono procarioti fotosintetici, unicellulari o coloniali, spesso di forma filamentosa, comunemente chiamati alghe azzurre. I principali fattori ambientali che ne favoriscono lo sviluppo sono: • Umidità relativa (UR): • sono sufficienti valori di ca. 60-65% UR per lo sviluppo dei funghi Temperatura (T): la temperatura ottimale alla quale si sviluppano è compresa fra i 25° e i 35°C Spesso i danni provocati dai funghi non sono immediatamente evidenti • L’attacco si verifica principalmente sul retro dei dipinti, perché fra la tela e la parete si crea un microclima stabile e scarsamente areato. Si determinano sulla pellicola pittorica piccole fratture e distacco di frammenti. Le alghe sono organismi autotrofi o fotosintetici che colonizzano, in condizioni di particolare umidità, gli ambienti più diversi. Sono caratterizzate da un tallo filamentoso e contengono clorofilla a e clorofilla b Le alghe implicate nei processi di deterioramento sono alghe unicellulari. Fra queste molto diffuse sono le diatomee, che interessano in particolare le fontane e gli ambienti ipogei. Hanno forme molto diverse e sono caratterizzate dalla presenza di un guscio siliceo esterno molto resistente. I funghi sono organismi eterotrofi. Il deterioramento da essi provocato si manifesta, specie sui tessuti e sulle tele, con modificazioni del colore e con la formazione di macchie. Sono costituiti da filamenti ramificati, detti ife, derivanti dalla germinazione delle spore. Il loro insieme forma il micelio. Le Briofite crescono sugli edifici e nelle aree archeologiche quando il substrato, una sufficiente umidità ed un’adeguata illuminazione ne favoriscono lo sviluppo. Le fontane e gli ipogei (dove l’umidità relativa raggiunge valori elevati) rappresentano gli ambienti ideali per lo sviluppo di tali organismi. I Licheni derivano dalla simbiosi fra un’alga ed un fungo e svolgono un ruolo importante come organismi pionieri nella colonizzazione delle rocce e dei monumenti. Che cosa sono i Licheni? I Licheni sono formati dall’unione di due organismi molto diversi fra loro: un FUNGO e un'ALGA VERDE. LA SIMBIOSI La loro unione è definita come simbiosi mutualistica: entrambi gli organismi, infatti, traggono dei vantaggi non indifferenti dalla presenza del "partner". Il fungo, che non è capace di fotosintesi, può utilizzare parte dei composti organici prodotti dall'attività fotosintetica dell'alga; l'alga riceve dal fungo protezione, acqua e sali minerali. Le diverse forme di crescita Il tallo lichenico può accrescersi in differenti modi Crostose: presentano un tallo molto sottile e strettamente aderente al substrato. ► ◄ Fruticose: il tallo ha forma tridimensionale e solo la parte basale è attaccata al substrato, mentre i lobi possono essere eretti o prostrati. ► Fogliose: con tallo poco aderente al substrato e scarso sviluppo in altezza. Generalmente la profondità di penetrazione dei licheni non supera alcuni millimetri, per cui i danni sono prevalentemente di natura estetica ed è sufficiente un monitoraggio periodico dell’opera d’arte. Le piante ruderali causano danni di diversa entità a seconda del loro ciclo vitale e dell’estensione e lignificazione delle radici. Un meccanismo di contatto-scambio è alla base dei processi di deterioramento da parte degli organismi vegetali Capparis spinosa Taraxacum officinalis Parietaria diffusa Gli alberi nelle aree archeologiche possono causare notevoli problemi, dovuti all’espansione del loro sistema radicale. Ciò rappresenta un pericolo per gli ambienti ipogei e per le strutture murarie, come nel caso della Domus Aurea. Per una corretta metodologia dell’intervento devono essere presi in considerazione tutti gli aspetti del problema. L’insieme dei quesiti a cui bisogna rispondere è evidenziato in questo schema a blocchi Occorre verificare se si tratta di un danno di tipo semplicemente estetico O se si tratta invece di danni strutturali che minacciano la stabilità del monumento Solo dalla comprensione del ruolo che le diverse specie biologiche svolgono nel deterioramento dei manufatti artistici può scaturire un efficace piano di intervento volto non solo a eliminare i deteriogeni presenti, ma anche a prevenire il determinarsi di nuovi fenomeni.