Morozov Iliya Leonidovich Europa e Russia

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Morozov Iliya Leonidovich
Dottore di Scenze Politiche
RANEPA
Europa e Russia- dal confronto geopolitico alla unione spirito-culturale.
Egregi Sig.ri e Sig.re la posizione ufficiale del governo russo è stata sempre chiara - La
Russia è una parte essenziale della "Grande Europa", i russi hanno una mentalità europea,
e la Russia ha sempre cercato di creare un unico territorio economico "dall'Atlantico al
Pacifico".
Effettivamente la Russia fa parte dell'Europa dal punto di vista geografico e su questo non ci
sono mai state polemiche tra i politici russi ed europei. Ma quando parliamo dei sistemi
politici, della religione, cultura, i punti di vista non sono così simili purtroppo.
Oggi in Russia c'è una visione un po' paradossale dell'Europa. Da una parte i media russi
presentano in modo negativo i processi che si svolgono in Europa, tra cui la cosiddetta
dipendenza politica dell’élite europea dagli Stati Uniti, la tolleranza verso l'esibizione
pubblica dei rappresentanti della minoranza sessuale ed in fine, la cosa più importante l'incapacità dei governi europei di difendere gli interessi dei propri cittadini dal flusso
incontrollabile dei migranti dall'Oriente e dall'Africa.
Ed il paradosso è proprio in questo, che poi gli stessi rappresentati dei media e l’élite russa
mandano volentieri i propri figli nelle università europee, usano la medicina europea,
comprano nei paesi europei case, appartamenti, terreni, ecc.
Anche l'Europa ha una visione strana della Russia. L'immagine della Russia ha molto
popolarità tra i partiti politici come quello di Marine Le Pen in Francia, oppure Jobbik in
Ungheria e altri. Ma se cerchiamo di analizzare la politica nazionale del paese vediamo il
contrario, cioè il supporto della diversità nazionale presente nel paese, tante religione,
culture e tradizioni diverse che convivono nel modo pacifico senza estremismo, il sostegno
delle regioni poveri con l’aiuto di quelle ricche, l'apertura del mercato del lavoro per i
migranti dell'Asia, Bielorussia e Ucraina.
Nella storia dei rapporti tra Russia e Europa c'erano tante guerre, ma nessuna di queste ha
portato dei benefici né all'Europa né alla Russia. Forse l'unica eccezione è la vittoria, la
nostra vittoria nella guerra contro il nemico comune - il fascismo.
Parlando della storia penso che il primo tentativo di migliorare la posizione geopolitica della
Russia sia stato fatto dallo Zar Ivan IV, quando nel XVI secolo ha provato a prendere il
controllo della parte della costiera Baltica nella guerra di Livonia. Proprio durante la
suddetta guerra vediamo i primi contrasti geopolitici tra Russia ed Europa che poi si
verificheranno anche nel futuro. Lo Zar sperando di fare la guerra solamente con la piccola
Livonia, si è trovato di fronte all'Europa che si è unita davanti al "pericolo russo".
La Russia era stata coinvolta molto spesso nelle coalizioni militari europee, essendo un
alleato o di una parte o di un’altra. L'esempio può essere la guerra dell'Europa contro
Napoleone, quando l’Europa non riusciva a vincere un nemico cosi forte, e quando proprio
la Russia ha avuto un ruolo determinante nella sconfitta dello stesso, ed in questo caso è
stata quasi una salvatrice del sistema politico europeo. Ma l'Europa unita ha poi risposto con
la guerra di Crimea ( 1853-1856 ) che è finita con la sconfitta della Russia ed il crollo del
suo stato geopolitico.
Tutte le seguenti guerre tra la Russia e l'Europa avevano diversi motivi ideologici ma si
notavano sempre le stesse tendenze:
- gli europei stessi coinvolgevano la Russia nel momento della "divisione politica europea"
come alleato di uno delle parti del conflitto;
- la Russia ha sempre avuto un ruolo importante nella liquidazione di questo "centro
conflittuale geopolitico" che ha creato la suddetta divisione e disequilibrio delle forze
europee;
- dopo la fine del conflitto, l'Europa si univa (vincitori e vinti) con l'unico scopo di tirar
fuori la Russia dal territorio politico europeo.
Non era importante poi di quali paesi europei la Russia facesse l'alleato, il risultato era
sempre uguale, dopo la fine del confronto, si trovava da sola contro l'alleanza geopolitica
europea.
Alla fine del XX secolo l’élite politica russa capiva la necessità nel costruire un nuovo
modello dei rapporti con l'Europa e ha intrapreso una direzione dell'integrazione culturale,
economia e se possibile anche politica. Ma anche in questo caso il confronto tra l’élite
politiche era forte. La NATO ha aumentato la quantità dei paesi-partecipanti e ha collocato
la sua infrastruttura militare ai confini della Russia. Gli Stati Uniti hanno iniziato ad usare il
territorio europeo per i loro scopi strategico-militari. La Russia si è trovata di nuovo messa
da parte, la sua reazione era forte, quando nel 2007 alla Conferenza di Monaco, il
presidente Vladimir Putin riferendosi agli Stati Uniti ha detto che questa politica antirussa
non sarebbe rimasta senza risposta. Ma purtroppo nulla è cambiato nella politica degli Stati
Uniti. Nel 2008 ricordiamo l'evento terribile: l'attacco militare della Georgia, al quale la
Russia ha dovuto rispondere con l'intervento militare. Ricordiamo il 2014, quando la Russia
è intervenuta in Crimea, nel momento in cui la Crimea stessa ha annunciato di non voler far
parte dell'Ucraina.
Voglio sottolineare che sia Georgia sia Ucraina sono gli alleati degli Stati Uniti e candidati
per entrare in NATO. In tutti i due casi la Russia si è opposta all' influenza politico-militare
americana sul suo territorio.
Ma le conseguenze non sono state pagate dagli Stati Uniti ma dall'Europa. Pagare nel senso
letterale del termine. Nel 2013 il fatturato degli affari tra Russia e Europa era di circa 417
miliardi dollari, nel 2016 è crollato fino a 200 miliardi dollari. A questo punto la Russia ha
iniziato a cercare nuovi alleati, ed è seguito l’avvicinamento politico-economico con la
Cina. Nella politica russa questo processo è stato chiamato "girarsi verso l'Oriente" che
significa allontanarsi dall'Europa, purtroppo.
Oggi davanti a tutti noi c'è uno scopo - trovare una soluzione per uscire da questo punto
morto politico, che danneggia la situazione economica sia in Russa, sia in Europa. Quali
possono essere i punti d'incontro, ne nomino due:
Il primo è la sfera spirituale. Soprattutto oggi, nel momento di grande confusione
mondiale, dei conflitti, della migrazione incontrollabile e del terrorismo internazionale.
L'Europa è sempre stata un punto di riferimento spirituale, culturale per tutto il mondo, e
anche per la Russia. Oggi nonostante tutto quanto di negativo succede nel mondo, gli
europei devono ancor di più pensare ai valori più importanti come Dio, famiglia,
patriottismo, e alla necessità di strutture politiche stabili. Sono gli stessi valori che
seguiamo anche in Russia.
Il secondo punto d’incontro è la nuova generazione, la gioventù, che sia in Europa che in
Russia ha un carattere molto più internazionale e non mette più al primo posto la
provenienza nazionale, politica, ecc, ma cose più importanti, è più aperta al mondo. Più
programmi di scambio culturale riusciamo a realizzare e più possibilità abbiamo per
eliminare gli stereotipi negativi tra noi.
I politici italiani spesso dicono "il destino dell'Italia è costruire i ponti non i muri." Da
questo punto di vista i nostri scopi sono uguali. A maggio 2015, riferendosi alle sanzioni
contro la Russia, tanti capi dei paesi europei non hanno voluto presentarsi a Mosca per
partecipare alla celebrazione dei 70 anni della fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma
Paolo Gentiloni è venuto e ha partecipato all'evento così importante per il popolo russo. Il
suo gesto fa un grande onore a lui, e all’Italia. La consapevolezza della nostra vittoria sul
fascismo è uno dei ponti che unisce il popolo italiano ed il popolo russo.
Vi ringrazio!
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