Clinica Urologica Policlinico di Modena NEFRECTOMIA Inviato da Administrator venerdì 16 gennaio 2009 Introduzione L&rsquo;asportazione chirurgica di un rene è indicata in caso di neoplasia renale (tumore del rene) o qualora la sua funzionalità sia stata irrimediabilmente compromessa a causa di calcolosi renale e/o ureterale ostruente, infezione urinaria cronica, traumi, malformazioni congenite. I tumori renali rappresentano il 2-3 % di tutta la patologia tumorale: si sviluppano più frequentemente (80-90 % dei casi) a partire dal tessuto renale propriamente detto (carcinoma a cellule chiare, RCC), come pure dalla mucosa che riveste i calici ed il bacinetto (carcinoma transizionale, TCC). Tali tumori inizialmente crescono senza creare alcun disturbo; in alcuni casi invece si manifestano con dolori al fianco e/o sangue nelle urine. Se non sottoposta ad intervento chirurgico, la malattia può andare incontro a progressione. Intervento chirurgico e decorso post operatorio La terapia chirurgica dei tumori renali consiste nell&rsquo;asportazione di una porzione del rene o di tutto l&rsquo;organo. Riportiamo a seguire alcune modalità di intervento chirurgico sul rene:- nefrectomia radicale: consiste nell&rsquo;asportazione del rene con una porzione dell&rsquo;uretere, del surrene e, talvolta, dei linfonodi adiacenti.nefrectomia parziale: consiste nella resezione del tumore con un margine di tessuto sano circostante. La nefrectomia parziale può essere eseguita per evitare la perdita della funzione renale se il rene controlaterale è compromesso o è già stato asportato; puo&rsquo; tuttavia essere eseguita anche in presenza di un rene controlaterale normale, in caso di tumori di dimensioni < 4 cm ad unica localizzazione. - nefroureterectomia: è prevista nel caso di tumore transizionale (TCC), comporta l&rsquo;asportazione oltre che di rene, surrene e linfonodi adiacenti, dell&rsquo;uretere nella sua interezza e di una &ldquo;moncone&rdquo; vescicale; il tumore transizionale è infatti una malattia multifocale, con possibile distribuzione a tutto l&rsquo;apparato escretore, dal rene all&rsquo;uretere alla vescica. Tali interventi possono essere condotti mediante chirurgia a cielo aperto o tecnica laparoscopica.CHIRURGIA A CIELO APERTO L&rsquo;intervento di nefrectomia viene condotto in anestesia generale; l&rsquo;incisione puo&rsquo; essere effettuata sul fianco interessato ( per patologie benigne o neoplasie esofitiche, cioè a prevalente sviluppo all&rsquo;esterno del rene) (Fig.1), oppure a livello della parete addominale anteriore (Fig.2-3); riguardo la nefroureterectomia, necessaria in caso di tumori a partenza dalla via escretrice, oltre all&rsquo;incisione del fianco è associata una seconda incisione obliqua a livello dell&rsquo;inguine (Fig.4). Il Paziente uscirà dalla Sala Operatoria con 1-2 tubi di drenaggio, il sondino naso-gastrico ed il catetere vescicale, che saranno rimossi progressivamente in IV-Va giornata post-operatoria. La funzione intestinale e la regolare alimentazione dopo l'intervento riprendono generalmente dopo 2-3 giorni. La degenza in ospedale è di circa 7 giorni; la normale attivita&rsquo; lavorativa potrà essere ripresa dopo 4 settimane dalla dimissione. Complicanze Come per ogni intervento chirurgico esistono dei rischi intra- e post-operatori come la trombosi, l'embolia e l'infezione. Durante l'intervento potrebbero insorgere lesioni di organi quali in particolare l'intestino, il fegato o la milza. Un sanguinamento intra e/o post-operatorio particolarmente importante potrebbe rendere indispensabile l&rsquo;emotrasfusione.LAPAROSCOPIA La laparoscopia rappresenta una metodica operatoria mini-invasiva che prevede l&rsquo;esecuzione di procedure chirurgiche all&rsquo;interno della cavità addominale senza ricorrere alle classiche incisioni sulla parete. Tale tecnica presenta indubbi vantaggi rispetto alle operazioni tradizionali a cielo aperto, quali la rapida degenza, scarso dolore postoperatorio, miglior risultato estetico e veloce ripresa dell&rsquo;attività lavorativa da parte del paziente.L&rsquo;indicazione oncologica consolidata, per l&rsquo;uso della laparoscopia nel trattamento dei tumori renali, è al momento la nefrectomia radicale. Dopo la prima esperienza di Clayman negli USA (1991), molti centri americani ed europei hanno adottato questa modalità d&rsquo;intervento per le lesioni neoplastiche confinate all&rsquo;organo dai 4 ai 10 cm di diametro. In termini di radicalità oncologica e sopravvivenza dei pazienti a 5 anni dall&rsquo;intervento, i risultati sono sovrapponibili a quelli della chirurgia tradizionale L&rsquo;intervento consiste nel praticare 4 piccoli incisioni (5-10 mm) in addome dove il laparoscopio (una piccola telecamera) e gli strumenti chirurgici vengono inseriti. Il rene viene rimosso attraverso una incisione (4-5 cm) a livello addominale.In caso di difficoltà, esiste la possibilità di conversione dell&rsquo;intervento nella chirurgia tradizionale a cielo aperto ( 2% circa dei casi). La durata dell&rsquo;intervento è generalmente di 3-4 ore. Il decorso post-operatorio prevede quanto descritto per l&rsquo;intervento chirurgico tradizionale con una degenza più breve (2-4 gg). Potrà avvertire un dolore transitorio alla spalla (1-2 gg) correlato al gas utilizzato per insufflare il suo addome durante l&rsquo;intervento laparoscopico.La ripresa della normale attività lavorativa avviene in 2-4 settimane. Controlli post-operatori http://www.urologiamodena.it Realizzata con Joomla! Generata: 9 June, 2017, 05:51 Clinica Urologica Policlinico di Modena Al momento della dimissione dal Reparto le sarà consegnata una Lettera di Dimissione contenente le indicazioni alla terapia domiciliare ed eventuali consigli successivi. Sarà inoltre riportata una data per la consegna dell&rsquo;esito dell&rsquo;esame istologico (presso gli Ambulatori Polispecialistici, IV° piano), in base al quale sarà definito il futuro iter terapeutico.Infatti, in accordo con i Colleghi Oncologi, può essere consigliato al Paziente di sottoporsi a trattamento adiuvante (chemioterapia o radioterapia) allo scopo di distruggere eventuali cellule neoplastiche residue. Di recente presso il nostro Policlinico sono stati instaurati alcuni protocolli sperimentali di immunoterapia. Tale trattamento è mirato a stimolare le difese naturali dell&rsquo;organismo per combattere il tumore attraverso la somministrazione di sostanze prodotte dall&rsquo;organismo stesso oppure di origine sintetica; i risultati preliminari di tali terapie sono risultati interessanti. http://www.urologiamodena.it Realizzata con Joomla! Generata: 9 June, 2017, 05:51