IL TABACCO E IL FUMO, UN PO' DI STORIA ... Pianta originaria del Sud America, importata in Europa in tempi antichi, probabilmente nel periodo delle prime spedizioni spagnole nel Nuovo Mondo In un primo tempo si fumava la pipa, in seguito il sigaro e nella seconda metà dell'ottocento arriva la sigaretta • alcaloide naturale presente nelle foglie del tabacco con una percentuale di concentrazione compresa tra 2 e 8% • viene assorbita a livello polmonare entra nel circolo sanguigno raggiunge il cervello in 8/10 secondi stimola la liberazione di un mediatore chimico (dopamina) modifica la trasmissione degli impulsi nervosi: viene favorito il rilassamento e si determina la riduzione di stress. aumenta l'attenzione,la concentrazione e l'umore Dopo l'effetto eccitante iniziale subentra un secondo momento di depressione che spinge ad accendere nuovamente una sigaretta e ad aumentare la dose di fumo per mantenere costante il livello di nicotina nell'organismo dipendenza da nicotina Il fumatore accanito, infatti, arriva ad accendere una sigaretta ogni 15/30 minuti, perché proprio questo è il lasso di tempo occorrente per eliminare la dose di nicotina di una sigaretta. SIGARETTE AL GIORNO MORTALITA’ Meno di 15 Superiore alla media del 40% Da 10 a 19 Superiore alla media del 70% Da 20 a 39 Superiore alla media del 90% Oltre 40 Superiore alla media del 120% Da diversi studi emerge che un fumatore abituale accorci la propria vita di circa cinque minuti e mezzo ad ogni sigaretta fumata: L’entità dei danni causati dal fumo di tabacco dipende da molteplici fattori: -numero di sigarette e la marca -aspirazione -l’intervallo tra una sigaretta e l’altra - fumare fino in fondo - il luogo in cui si fuma - età di inizio DANNI ALLA SALUTE Migliaia di morti per cancro sono dovute al fumo di tabacco: infatti nel tabagista il carcinoma polmonare ha una frequenza di 20 volte superiore che non tra i non fumatori e circa il 90% di tutte le patologie cancerose polmonari riguarda i fumatori di sigarette Secondo l’OMS il fumo è responsabile di: 90-95% dei tumori polmonari 20-25% degli incidenti CV 80-85% delle BPCO ed enfisema DANNI • MALATTIE CV: ipertensione, perdita dell’elasticità delle arterie, formazione di trombi IMA ictus cerebri Arteriopatia oblit. arti inf. • DEMENZA vascolare • APP. RESPIRATORIO: raucedine, asma, BPCO, enfisema e tumori polmonari • TUMORI: bocca, faringe, laringe,esofago, reni, vescica, pancreas. • APP. DIGERENTE: ingiallimento dentina, gengiviti, placca batterica, ulcera • APP. RIPRODUTTORE: menopausa precoce, disfunzioni ormonali, disfunzione erettile, impotenza, sterilità. ASTINENZA DISTURBI FISICI • • • • • • aumento di peso bradicardia deficit di performance turbe del sonno costipazione sudorazione DISTURBI PSICHICI o irritabilità o ansia o depressione o ostilità o impazienza BroncoPneumopatiaCronicaOstruttiva Dr. Mariangela P. Dagostino Definizione La BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva ( BPCO ) è una malattia respiratoria cronica prevenibile e trattabile associata a significativi effetti e comorbidità extrapolmonari che possono contribuire alla sua gravità Le alterazioni broncopolmonari sono costituite da una ostruzione al flusso persistente ed evolutiva legata a rimodellamento delle vie aeree periferiche ed enfisema L’ostruzione, il rimodellamento delle vie aeree periferiche e l’enfisema sono dovuti ad una abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree, del parenchima polmonare e sistemica all’inalazione di fumo di sigaretta o di altri inquinanti come polveri, gas, vapori irritanti e infezioni ricorrenti Comorbidità della BPCO: altamente prevalenti e clinicamente importanti La BPCO si associa frequentemente con altre malattie croniche, definite comorbidità Le comorbidità possono essere classificate come: 1) con-causali (malattie che condividono fattori di rischio, es. fumo ed età, con la BPCO) 2) complicanti (effetti sistemici della BPCO) 3) concomitanti (malattie croniche coesistenti senza relazione causale nota con la BPCO) Tuttavia, la distinzione tra categorie non sempre è agevole. Da Fabbri. L, Ferrari R. Breathe 2006; 3:41 mod. BPCO e comorbidità: un tentativo di classificazione Con-Causale Complicante Concomitante Patologia aterosclerotica: coronarica, cerebrale, periferica Depressione Glaucoma Insufficienza renale Deficit cognitivo OSA Neoplasia polmonare Osteoporosi Diabete mellito Scompenso cardiaco Sarcopenia Obesità Aneurisma aortico Aritmie Anemia Embolia polmonare Patologia peptica “At Risk” for COPD Vengono definiti “a rischio” i pazienti con tosse ed espettorazione cronica, ma con spirometria normale. Questi pazienti non necessariamente progrediscono allo Stadio I: BPCO lieve. La presenza di tosse ed espettorato è comunque patologica e deve indurre alla ricerca di una causa sottostante. Ulteriori (*) fattori determinanti la prognosi nella BPCO Frequenza e gravità delle riacutizzazioni Grado di intolleranza allo sforzo Malnutrizione (BMI < 21 Kg/m2) Insufficienza respiratoria (PaO2 < 60 mmHg) Ipercapnia (PaCO2 > 45 mmHg) Cuore polmonare Numero e gravità delle Co-morbidità (*) oltre alla riduzione del VEMS e all’aumento della dispnea Prevalenza nel mondo • Colpisce tutte le popolazioni ma è maggiore nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo. • È in continuo aumento nei Paesi industrializzati. • Interessa entrambi i sessi ed è in aumento soprattutto nel sesso femminile. • Aumenta con l’età. DALY (Disability-Adjusted Life Year) • Nel 1990 la BPCO era la 12° causa di DALYs persi al mondo, responsabile per il 2.1% del totale. Secondo le previsioni, nel 2020, la BPCO occuperà il 5° posto, preceduta soltanto da cardiopatia ischemica, depressione grave, incidenti stradali e vasculopatie cerebrali. • Questo sostanziale aumento nell’impatto globale della BPCO proiettato nei prossimi 20 anni riflette, in gran parte, l’aumentato uso di tabacco in molti Paesi e le variazioni nell’età delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo. Mortalità • La BPCO è la 4a causa di morte negli Stati Uniti (dopo cardiopatie, neoplasie e malattie cerebrovascolari) e la 5a nel mondo. • Nel 2000 l’OMS ha stimato che ci siano state 2.8 milioni di morti per BPCO. Mortalità in Italia • Le malattie dell’ apparato respiratorio rappresentano la 3a causa di morte in Italia (dopo malattie cardiovascolari e neoplasie). • La BPCO è causa di circa il 50% delle morti dell’apparato respiratorio. • La mortalità interessa le fasce di età più avanzate. • La mortalità da BPCO è 2-3 volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine, ma è in aumento anche tra le femmine. per malattie Variazione percentuale della mortalità aggiustata per l’età in U.S.A. Proporzione della frequenza del 1965 3.0 2.5 Coronaropatie Infarto Altre Malattie CV BPCO Tutte le altre cause -59% -64% -35% +163% -7% 1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998 2.0 1.5 1.0 0.5 0 Fattori di rischio Messaggi principali • I fattori di rischio per la BPCO comprendono i fattori individuali e l’esposizione ad agenti ambientali. La malattia di solito deriva dall’interazione fra questi due diversi tipi di fattori. • Il fattore individuale che è meglio documentato è il deficit ereditario severo di alfa-1 antitripsina. Altre condizioni genetiche potenzialmente candidate nella patogenesi della BPCO sono state identificate (tra queste, il deficit intermedio di alfa-1 antitripsina). • I principali fattori ambientali sono rappresentati dal fumo di sigaretta, attivo e passivo, da polveri e sostanze chimiche (vapori, irritanti, fumi) in ambiente professionale, dall’inquinamento degli ambienti interni ed esterni. Fattori di rischio AMBIENTALI INDIVIDUALI Fumo di sigaretta Fumo attivo Fumo passivo Fumo materno Inquinamento outdoor, indoor Esposizione professionale (polveri organiche/inorganiche) Stato socioeconomico/povertà Nutrizione Infezioni Deficienza alfa1-antitripsina Altri fattori genetici Stress ossidativo Età Comorbidità Sesso Femminile ? Basso peso alla nascita Fumo di sigaretta • Il fumo di sigaretta è la principale causa della BPCO • In Italia 12.2 milioni di persone fumano (28.6% dei maschi e 20.3% delle femmine) • Negli USA 47 milioni di persone fumano • L’OMS stima nel mondo oltre 1 miliardo di fumatori, con un aumento fino ad oltre 1.6 miliardi nel 2025. Nei Paesi a basso-medio tenore di vita la percentuale di fumatori sta crescendo in modo allarmante Smoking and lung function decline 100 Never smoked or not susceptible to smoke FEV1 75 Smoked regularly and susceptible to smoke 50 Stopped at 45 years Disability 25 Stopped at 65 years Death 0 25 50 Age (years) 75 Probabilità di contrarre la malattia nei 10 anni successivi all’età del soggetto, in funzione dei fattori di rischio (ISS, 2004). Patogenesi AGENTI NOCIVI (fumo di sigaretta, inquinanti, agenti professionali) Fattori genetici Infezioni respiratorie Altri fattori BPCO Patogenesi Particelle e gas nocivi Fattori legati all’ospite Infiammazione polmonare Anti-proteasi Anti-ossidanti Stress ossidativo Proteasi Meccanismi di riparazione BPCO Pathogenesis of COPD Cigarette smoke or air pollutant ? CD8+ T-cell Alveolar macrophage CXCR3 Inflammatory cytokines (IL-8, LTB4) Neutrophil INF- CXCL-10 Alveolar wall destruction EMPHYSEMA Proteases Mucus hypersecretion CHRONIC BRONCHITIS Patogenesi INFIAMMAZIONE Piccole vie aeree Parenchima polmonare Rimodellamento della parete e presenza di essudato nel lume Aumento delle resistenze BRONCHIOLITE Distruzione dei setti alveolari e degli attacchi alveolari Riduzione del ritorno elastico ENFISEMA RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO Patogenesi ASMA BPCO Allergeni Fumo di sigaretta Infiammazione bronchiale Linfociti T CD4+ Eosinofili Infiammazione bronchiale Linfociti T CD8+ Macrofagi, neutrofili REVERSIBILE RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO ESPIRATORIO IRREVERSIBILE COPD A ASTHMA B B C D Fabbri LM et al Am J Respir Crit Care Med 2003;167 418-424 Le 4 fasi del trattamento della BPCO 1. Valutazione e monitoraggio 2. Riduzione dei fattori di rischio 3. Trattamento della BPCO stabile: – educazionale – farmacologico – non farmacologico 4. Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria Valutazione e monitoraggio Diagnosi La diagnosi di BPCO si basa sull’anamnesi di presenza di fattori di rischio e sulla documentazione di una persistente riduzione del flusso aereo, in presenza o meno di sintomi, dopo aver escluso altre cause di bronco-ostruzione cronica. Questionario GOLD per l’identificazione precoce dei pazienti con BPCO Potrebbe trattarsi di BPCO? Sai cos’è la BPCO? È la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, una patologia bronco-polmonare molto frequente, anche se molti pazienti ne sono affetti senza saperlo. Rispondi alle domande e scopri se sei affetto da BPCO. 1. Hai tosse e catarro frequentemente? 2. Fai fatica a respirare rispetto ai tuoi coetanei? 3. Hai limitato l’attività fisica per questo? 4. Hai più di 40 anni? 5. Sei un fumatore o lo sei stato? SI SI SI SI SI NO NO NO NO NO Se hai risposto sì a tre o più domande potresti essere affetto da BPCO, chiedi al tuo medico se ritiene necessario che tu faccia una spirometria. Una diagnosi precoce di BPCO è fondamentale nel prevenire un aggravamento di questa malattia. Valutazione e monitoraggio Spirometria La spirometria rappresenta il test strumentale meglio standardizzato, più riproducibile ed oggettivo esso rappresenta il gold standard per la diagnosi e l’inquadramento della BPCO. Gli operatori sanitari che trattano pazienti con BPCO dovrebbero avere la possibilità di eseguire una spirometria senza difficoltà. Valutazione e monitoraggio Spirometria - Indicazioni I soggetti con: presenza di fattori di rischio (congeniti e acquisiti) e/o dispnea cronica e/o progressiva intolleranza all’esercizio e/o con tosse cronica ed espettorato dovrebbero essere sottoposti a spirometria per valutare la presenza di riduzione del flusso aereo. Valutazione e monitoraggio Spirometria – misura della riduzione del flusso aereo In presenza di ostruzione come qui definita, la gravità della ostruzione viene valutata sulla base del valore percentuale del VEMS post-broncodilatatore rispetto valore teorico. Classificazione spirometrica (*) di gravità della BPCO (*) Basata sulla spirometria post-broncodilatatore Classificazione di gravità basata sulla DISPNEA (*) Stadio Sintomi I Lieve Dispnea durante il cammino a passo svelto in leggera salita (MRC2) II Moderato Dispnea che costringe il paziente a fermarsi, durante il cammino sul piano, dopo 100 mt (o pochi minuti) (MRC 3-4) III Grave Dispnea che non consente al paziente di uscire di casa, vestirsi e svestirsi (MRC 5), e/o segni clinici di scompenso cardiaco destro (*) Basata sul grado di dispnea e di intolleranza allo sforzo derivate dal questionario del Medical Research Council; questa classificazione integra quella basata sul VEMS; è utile in quanto il grado di dispnea spesso correla poco con la riduzione del VEMS Valutazione e monitoraggio Ulteriori indagini Pulsossimetria (SaO2) : per misurare la desaturazione arteriosa a riposo, sotto sforzo e nel sonno, e per selezionare i pazienti in cui è indicata l’emogasanalisi arteriosa. Emogasanalisi arteriosa: per diagnosticare respiratoria e/o l’ipercapnia quando HbSaO2 < a 95-96% Test da sforzo al cicloergometro: per valutare la tolleranza all’esercizio fisico e la disabilità in previsione di una riabilitazione respiratoria Test di valutazione della forza dei muscoli respiratori: Pressione respiratorie massimali, Pressione transdiaframmatica etc. Polisonnografia: in pazienti con sintomi suggestivi di apnee notturne, ipossiemia o insufficienza cardiaca dx non motivati dalla gravità della BPCO. l’insufficienza Valutazione e monitoraggio Ulteriori indagini Test del cammino (6 minuti): alla massima velocità per 6 minuti distanza percorsa camminando “Body Mass Index” (BMI): peso (Kg) diviso Altezza al quadrato (m2) Grado di dispnea cronica (Scala del Medical Research Council) – 1: dispnea per esercizio intenso – 2: dispnea camminando a passo svelto in pianura o camminando su una leggera salita – 3: impossibilità di mantenere il passo dei coetanei o necessità di fermarsi per la dispnea camminando al proprio passo in pianura – 4: necessità di fermarsi per la dispnea dopo 100 metri o dopo pochi minuti in pianura – 5: impossibilità ad uscire di casa a causa della dispnea Assieme al VEMS (% teorico) permettono di calcolare il “BODE index” che è fattore prognostico di mortalità Valutazione e monitoraggio Ulteriori indagini - BODE index Variabili Punteggio nel “BODE index” (1) 0 1 2 3 -----------------------------------------------------------------------------------VEMS (% teorico) >65 50-64 Distanza percorsa in 6 min (m) ≥350 250-349 Grado di dispnea (MMRC)(2) Body-mass index 0-1 2 >21 <21 36-49 150-249 3 <35 <149 4 ------------------------------------------------------------------------------------(1) Celli et al. New Engl J Med 2005;350:1005-12 (2) Modified Medical Research Council Valutazione e monitoraggio Ulteriori indagini Esame emocromocitometrico poliglobulia per valutare la presenza di ECG ed ecocardiografia nei pazienti con insufficienza respiratoria per valutazione di ipertensione sistolica polmonare e cuore polmonare cronico Valutazione e monitoraggio Ulteriori indagini : diagnostica per immagini La radiografia del torace è raramente diagnostica nella BPCO lieve o moderata ma fornisce dettagli interessanti nelle forme piu’ avanzate; può essere utile nella diagnosi differenziale o nella diagnosi di patologie concomitanti. Le alterazioni radiologiche più comunemente associate alla BPCO sono: segni di iperinsufflazione (come: appiattimento del diaframma ed aumento dello spazio retrosternale), ipertrasparenza dei polmoni, rarefazione e/o redistribuzione del disegno vascolare, bolle enfisematose, marcato ispessimento delle pareti bronchiali. Bronchiectasie varicoidi o sacciformi, a contenuto aereo oppure contenenti fluido o livelli idro-aerei, possono essere individuate. Possono essere visibili i segni di ipertensione arteriosa polmonare con cuore polmonare cronico La radiografia del torace è utile nella valutazione delle gravi riacutizzazioni della BPCO (esempio: scompenso cardiaco, polmoniti infettive, pneumotorace) Diagnosi di BPCO Diagnostica per immagini- Indicazioni alla TC • La tomografia computerizzata (TC) del torace non è consigliata quale indagine di routine della BPCO • La TC trova diverse utili applicazioni in casi selezionati: 1. pianificazione di un intervento chirurgico 2. sospetta associazione di BPCO e di patologia infiltrativa diffusa “interstiziale” 3. deficit funzionale e/o riduzione della DLCO non spiegabili sulla base del quadro clinico e del radiogramma 4. deficit di alfa 1 antitripsina (prognosi e follow-up) Diagnosi di BPCO Diagnostica per immagini- Indicazioni alla TC 5. diagnosi differenziale tra le varie (enfisema versus bronchiolite, per esempio) patologie 6. valutazione di riacutizzazioni severe, specie per escludere embolia polmonare (TC spirale con contrasto) e diagnosi di patologia concomitante 7. la TC ad alta risoluzione (HRCT) consente la diagnosi preclinica dell’enfisema; aiuta ad evidenziare il contributo relativo dell’ostruzione delle vie aeree e della distruzione enfisematosa alla limitazione del flusso aereo, caratteristica della BPCO; consente di valutare tipo prevalente di enfisema, sede, gravità o estensione (score visivo o TC quantitativa), di valutare la prognosi (insieme con altri indici clinico-funzionali) e di eseguire un follow-up non invasivo Trattamento della BPCO Obiettivi • Prevenire la progressione della malattia • Migliorare i sintomi • Migliorare la tolleranza allo sforzo • Migliorare lo stato di salute • Prevenire e curare le riacutizzazioni • Prevenire e trattare le complicanze • Ridurre la mortalità • Minimizzare gli effetti collaterali della terapia Trattamento della BPCO In base alla gravità • Il trattamento della BPCO stabile dovrebbe essere caratterizzato da un progressivo incremento della terapia in relazione alla gravità della malattia. Terapia della BPCO in base allo stadio I: Lieve II: Moderato III: Grave IV: Molto Grave VEMS/CVF < 0.7 VEMS/CVF < 0.7 VEMS/CVF < 0.7 VEMS > 80% del predetto VEMS/CVF < 0.7 50% < VEMS < 80% del predetto 30% < VEMS < 50% del predetto VEMS < 30% del predetto o VEMS < 50% del predetto più insufficienza respiratoria cronica Smettere di fumare. Riduzione attiva degli altri fattori di rischio. Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica Aggiungere broncodilatatori a breve durata d’azione (quando necessario) Aggiungere un trattamento regolare con 1 o + broncodilatatori a lunga durata d’azione; Aggiungere riabilitazione Aggiungere glucocorticosteroidi inalatori* Aggiungere ossigeno-terapia a lungo termine in caso di insufficienza respiratoria Prendere in cosiderazione la terapia chirurgica * Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo-fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%. Strategie per aiutare il paziente a smettere di fumare (le 5 A) • Ask (chiedere) o Registrare lo stato di fumatore / non fumatore • Advise (informare) o Danni a breve e a lungo termine del tabacco o Benefici della cessazione • Assess ( valutare) o Valutare la motivazione a smettere • Assist ( assistere) o Aiutare nel tentativo di smettere Lo schema delle 5A è un utile pro-memoria per l’operatore • Arrange ( organizzare) sanitario, che può decidere di o Pianificare il follow-up fermarsi alle prime due A realizzando il minimal advice, o Prevenire le ricadute oppure, se le sue risorse personali e organizzative lo consentono, può completare gli interventi. Stadio I Lieve Caratteristiche VEMS/CVF < 0.7 VEMS ≥ 80% Con o senza sintomi cronici Trattamento raccomandato Broncodilatatori a breve durata d’azione solo al bisogno •SALBUTAMOLO •FENOTEROLO Stadio II Moderata Trattamento raccomandato Caratteristiche VEMS/CVF < 0.7 VEMS ≥ 50% < 80% Con o senza sintomi cronici • Broncodilatatori a breve durata d’azione al bisogno • Trattamento regolare con uno o più broncodilatatori a lunga durata d’azione(A) (SALMETEROLO/FORMOTEROLO) • Riabilitazione per un numero minimo efficace di sessioni (B) Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo-fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%. Stadio III Grave Caratteristiche VEMS/CVF < 0.7 VEMS ≥ 30% < 50% Con o senza sintomi cronici Trattamento raccomandato • Broncodilatatori a breve durata d’azione al bisogno • Trattamento regolare con uno o più broncodilatatori a lunga durata d’azione (A) • Aggiunta di corticosteroidi inalatori (in pazienti con ripetute riacutizzazioni (> 3 negli ultimi 3 anni) (A)* • Riabilitazione per un numero minimo efficace di sessioni (B) Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo-fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%. Stadio IV Molto Grave Caratteristiche VEMS/CVF < 0.7 VEMS < 30% o VEMS < 50% con insufficienza respiratoria o scompenso cardiaco destro Trattamento raccomandato • Trattamento regolare con uno o più broncodilatatori a lunga durata d’azione (A) • Corticosteroidi inalatori (in pazienti con ripetute riacutizzazioni (> 3 negli ultimi 3 anni) (A) • Riabilitazione per un numero minimo efficace di sessioni (B) • Trattamento complicanze • OLT (in presenza di insufficienza respiratoria) • Considerare NPPV (in grave ipercapnia) • Considerare un trattamento chirurgico Riacutizzazioni • Le riacutizzazioni sono eventi clinici importanti nella storia della BPCO. • La loro frequenza aumenta con la gravità dell’ostruzione bronchiale. • Frequenti riacutizzazioni possono comportare il peggioramento dello stato di salute ed un aumento della mortalità. • Costi: oltre il 50% dei costi diretti della BPCO sono riferibili alle riacutizzazioni. Riacutizzazioni Definizione La riacutizzazione è definita come un peggioramento della sintomatologia tale da comportare una modificazione della terapia Peggioramento dei sintomi • tosse • dispnea • variazioni qualitative e/o quantitative dell’espettorato Criteri accessori • variazione es. obiettivo polmonare • febbre • edemi declivi Riacutizzazioni Caratteristiche • Aumento dell’infiammazione delle vie aeree Eziologia Parte delle riacutizzazioni della BPCO ha eziologia sconosciuta. Le infezioni sembrano tuttavia avere un ruolo significativo. • Virus respiratori: fino al 50% dei casi nelle riacutizzazioni gravi. • I batteri più frequentemente riscontrati sono: H. influenzae, S. pneumoniae, M.catarrhalis. • Nuovi ceppi dello stesso batterio aumentano il rischio di riacutizzazioni. • L’ inquinamento atmosferico (biossido di azoto, particolato (PM10), biossido di zolfo, ozono) può essere causa di riacutizzazione. Algoritmo per la gestione della riacutizzazione della BPCO a domicilio Inizio o aumento dei broncodilatatori eventuale antibioticoterapia Rivalutare entro poche ore Risoluzione o miglioramento dei segni e dei sintomi Nessun miglioramento Corticosteroidi per via orale Continuare il trattamento riducendolo quando è possibile Rivalutare il trattamento a lungo termine Rivalutare entro poche ore Peggioramento dei sintomi Ospedalizzazione Riacutizzazioni • I pazienti che presentano riacutizzazioni con segni clinici di infezione bronchiale (cioè aumento del volume e viraggio di colore dell’escreato e/o febbre) possono trarre beneficio da una terapia antibiotica (B). • La scelta dell’antibiotico da utilizzare deve tener conto delle resistenze batteriche a livello locale. • In presenza di sintomi maggiori di riacutizzazione il dosaggio della PCR può essere di utilità nella diagnosi. Riacutizzazioni Terapia antibiotica Stratificazione dei pazienti con BPCO riacutizzata per il trattamento antibiotico ed il microrganismo potenzialmente coinvolto in ciascun gruppo Gruppo Definizionea Microrganismi Gruppo A Riacutizzazione lieve: nessun fattore di rischio per esito infausto H. influenzae S. pneumoniae M. catarrhalis Chlamydia pneumoniae Virus Gruppo B Riacutizzazione moderata con uno o più fattori di rischio per esito infausto Gruppo A più microrganismi resistenti (produttori di lattamasi, S. pneumoniae penicillina resistenti), Enterobacteriaceae (K. pneumoniae, E. coli, Proteus, Enterobacter, ecc.) Gruppo C Riacutizzazione grave con fattori di rischio per infezione da P. aeruginosa Gruppo B più P. aeruginosa a Fattori di rischio per esito infausto in pazienti con riacutizzazione di BPCO: presenza di comorbidità, BPCO grave, frequenti riacutizzazioni (>3/anno) e terapia antibiotica negli ultimi tre mesi Trattamento antibiotico nella riacutizzazioni di BPCO a Trattamento orale (senza particolare ordine) Gruppo A I pazienti con un unico sintomo non dovrebbero essere trattati con antibiotici Se vi è indicazione: b-lattamici (Penicillina, Ampicillina/Amoxicillinab) Tetracicline Trimetoprim/ Sulfametossazolo Trattamento orale alternativo (senza particolare ordine) Gruppo B b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico) Macrolidi • • • Azitromicina Claritromicina Roxitromicina Cefalosporine di 2° o 3° generazione Ketolidi (telitromicina) Fluorochinolonici b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico) Trattamento parenterale (senza particolare ordine) • • • Gemifloxacina Levofloxacina Moxifloxacina Gruppo C In pazienti a rischio per infezioni da Pseudomonas: Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic) b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi (Amoxicillina/Ac. Clavulanico, Ampicillina/Sulbactam) Cefalosporine di 2° o 3° generazione Fluorochinolonicie (Levofloxacina, Moxifloxacina) Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic) o b-lattamici con attività su P.aeruginosa a. Nei paesi con alta incidenza di S. pneumoniae resistente alla penicillina si raccomandano alti dosaggi di Amoxicillina o Amoxicillina/Ac. Clavulanico. b. L’uso di questo antibiotico non è appropriato nelle aree dove è alta la prevalenza di H.infuenzae produttori di b-lattamasi e di M.catarrhalis e/o S. pneumoniae resistenti alla penicillina.c. La dose efficace contro lo P.aeruginosa è 750 mg. Riacutizzazioni CRITERI per la richiesta di valutazione specialistica o di OSPEDALIZZAZIONE • • • • • • • • • • Marcato aumento dell’intensità dei sintomi come ad esempio, comparsa della dispnea a riposo Riacutizzazione nel paziente classificato come BPCO grave Comparsa di nuovi segni obiettivi (cianosi, edemi periferici) Mancata risposta al trattamento od impossibilità di rivalutazione Presenza di importanti patologie concomitanti Aritmie di nuova insorgenza Dubbio diagnostico Età avanzata Comparsa di disturbo del sensorio Non autosufficienza e/o mancato supporto familiare Tumori polmonari • Sono una crescita incontrollata delle cellule polmonari che possono costituire un massa che ostruisce il corretto flusso dell'aria oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali. PREVALENZA Rappresenta il 20 % di tutti i tumori maligni nelle persone di sesso maschile. In questi ultimi anni, però, si sta registrando un progressivo aumento anche tra le donne (le donne fumano sempre di più). INCIDENZA UOMINI: 80-100 casi x 100.000 abitanti DONNE: 10-15 casi x 100.000 abitanti FATTORI DI RISCHIO • • • • Fumo di sigaretta Fattori occupazionali (asbesto, berillio, arsenico, cloro, ecc) Fattori ambientali Fattori genetici TIPI ISTOLOGICI • CARCINOMA SPINOCELLULARE (25-30%): nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro. È dovuto al fumo di sigaretta. • ADK (30%): si localizza a livello dei bronchi di calibro minore. Non è correlato al fumo. • CARCINOMA A GRANDI CELLULE (1015%): deriva dalle vie aeree più piccole. • MICROCITOMA (20%): insorge nei bronchi di grosso calibro; è correlato con il fumo di sigaretta. SINTOMI Tosse secca produttiva Dispnea Dolore al torace Calo ponderale Dolori ossei Raucedine Febbre DIFFUSIONE DIRETTA: invasione della pleura viscerale e parietale, dei grossi vasi, del pericardio, del diaframma, della parete toracica e della colonna vertebrale. LINFATICA: linfonodi bronchiali, ecc. peri e para-tracheali, EMATICA: Polmone, fegato, cervello, scheletro, surreni, pancreas, rene, cute, milza PROGNOSI dimensioni del tumore presenza metastasi linfonodali presenza di metastasi a distanza DIAGNOSI • • • • • • Rx torace TC torace Esami citologici dell’espettorato Broncoscopia Ago-biopsie per via trans-toracica Scintigrafia TERAPIA • • • CHIRURGIA POLICHEMIOTERAPIA RADIOTERAPIA Grazie per l’attenzione