ARTICOLO DEL MESE (Novembre 2016) Ethnic Differences in Incidence and Outcomes of Childhood Nephrotic Syndrome Tonny H.M. Banh, Neesha Hussain-Shamsy,Viral Patel, Jovanka Vasilevska-Ristovska, Karlota Borges, Cathryn Sibbald, Deborah Lipszyc, Josefina Brooke, Denis Geary, Valerie Langlois, Michele Reddon, Rachel Pearl, Leo Levin, Monica Piekut, Christoph P.B. Licht, Seetha Radhakrishnan, Kimberly Aitken-Menezes, Elizabeth Harvey, Diane Hebert, Tino D. Piscione, and Rulan S. Parekh Clin J Am Soc Nephrol 11: 1760–1768, 2016 ABSTRACT Background and objectives Ethnic differences in outcomes among children with nephrotic syndrome are unknown. Design, setting, participants, & measurements We conducted a longitudinal study at a single regional pediatric center comparing ethnic differences in incidence from 2001 to 2011 census data and longitudinal outcomes, including relapse rates, time to first relapse, frequently relapsing disease, and use of cyclophosphamide. Among 711 children, 24% were European, 33% were South Asian, 10% were East/Southeast Asian, and 33% were of other origins. Results Over 10 years, the overall incidence increased from 1.99/100,000 to 4.71/100,000 among children ages 1–18 years old. In 2011, South Asians had a higher incidence rate ratio of 6.61 (95% confidence interval, 3.16 to 15.1) compared with Europeans. East/Southeast Asians had a similar incidence rate ratio (0.76; 95% confidence interval, 0.13 to 2.94) to Europeans. We determined outcomes in 455 children from the three largest ethnic groups with steroid-sensitive disease over a median of 4 years. South Asian and East/Southeast Asian children had significantly lower odds of frequently relapsing disease at 12 months (South Asian: adjusted odds ratio; 0.55; 95% confidence interval, 0.39 to 0.77; East/Southeast Asian: adjusted odds ratio; 0.42; 95% confidence interval, 0.34 to 0.51), fewer subsequent relapses (South Asian: adjusted odds ratio; 0.64; 95% confidence interval, 0.50 to 0.81; East/Southeast Asian: adjusted odds ratio; 0.47; 95% confidence interval, 0.24 to 0.91), lower risk of a first relapse (South Asian: adjusted hazard ratio, 0.74; 95% confidence interval, 0.67 to 0.83; East/Southeast Asian: adjusted hazard ratio, 0.65; 95% CI, 0.63 to 0.68), and lower use of cyclophosphamide (South Asian: adjusted hazard ratio, 0.82; 95% confidence interval, 0.53 to 1.28; East/Southeast Asian: adjusted hazard ratio, 0.54; 95% confidence interval, 0.41 to 0.71) compared with European children. Conclusions Despite the higher incidence among South Asians, South and East/Southeast Asian children have significantly less complicated clinical outcomes compared with Europeans. Breve commento (Dott. Giacomo Di Zazzo) La sindrome nefrosica rappresenta la patologia renale più frequente in età pediatrica con una incidenza di 2-7/100.000 bambini. L’incidenza varia in considerazione dei gruppi etnici ed è più alta in Africa e in Asia, dove probabilmente fattori ambientali e genetici giocano un ruolo fondamentale. Il decorso clinico della malattia è notevolmente migliorato dopo l’introduzione del cortisone negli anni ’50 e la risposta iniziale a tale terapia rimane il più importante fattore di prognosi a lungo termine. Tuttavia, alcuni pazienti presentano frequenti recidive, steroidodipendenza o steroido-resistenza, quest’ultima spesso causa di insufficienza renale terminale. Scopo di questo lavoro è stato quello di valutare le differenze etniche in termini di incidenza della sindrome nefrosica, la risposta allo steroide e il rischio di recidiva. Sono stati raccolti i dati di 479 bambini, tra il 1993 e il 2014, dell’Ospedale Pediatrico di Toronto ed inclusi nello studio tutti i pazienti con esordio di sindrome nefrosica da 1 a 18 anni di età. Non sono stati arruolati pazienti con sindromi genetiche, patologie congenite o sindrome nefrosica secondaria. All’esordio della malattia i pazienti sono stati trattati con prednisone 60 mg/m2 per 6 settimane con successivo passaggio a giorni alterni. Ai pazienti con frequenti recidive o steroido-dipendenti veniva prescritta anche terapia con ciclofosfamide, per un totale di 8-12 settimane, o inibitori di calcineurina. Questi ultimi sono stati somministrati anche a pazienti con forma steroido-resistente. I dati (sesso, età alla diagnosi, epoca della recidiva, utilizzo di un secondo farmaco e i parametri di laboratorio) sono stati ottenuti dal registro dell’ospedale e validati sia dal punto di vista medico che infermieristico. La razza è stata definita sulla base delle origini etniche o culturali dei familiari/antenati, con l’aiuto del registro statistico canadese, aggiornato ogni 5 anni. I gruppi etnici maggiormente rappresentati sono risultati essere quello europeo (24%), quello asiatico del sud (India, Bangladesh e Pakistan, 33%), e del sud-est asiatico (Cina, Filippine, Tibet e Vietnam, 10%). Dei 479 bambini selezionati, 24 sono stati esclusi a causa della resistenza iniziale agli steroidi. Quelli del sud-est asiatico presentavano maggiore età all’esordio. L’incidenza ha avuto un importante incremento nel corso dello studio da 1.99/100000 a 4.71/100000 ed è risultata essere maggiore per gli asiatici del sud rispetto agli europei e agli asiatici del sud-est. I bambini asiatici (sud e sud-est) hanno presentato un minor numero di recidive e maggior numero di remissione completa rispetto ai bambini europei. Si sono verificate recidive nel 14.5% dei casi a un anno dall’esordio in tutti i gruppi rappresentati. Tuttavia, dopo aggiustamento statistico, i bambini asiatici hanno avuto una probabilità del 45% inferiore di sviluppare recidive rispetto alla popolazione europea, e una probabilità del 53% di non sviluppare mai recidive. Nei pazienti in terapia con ciclofosfamide il numero di recidive non differiva tra i gruppi rappresentati. Solo 133 bambini arruolati sono stati sottoposti a biopsia renale, con 83 casi di glomerulopatia a lesioni minime, 42 glomerulosclerosi focale e segmentale e 8 con reperti istologici aspecifici. Le diagnosi istologiche sono risultate equamente distribuite rispetto ai gruppi etnici. Messaggio conclusivo: l’incidenza della sindrome nefrosica è significativamente più alta in bambini dell’Asia del sud, rispetto ad altri gruppi etnici. I bambini del sud e sud-est asiatico hanno una buona prognosi, generalmente presentano meno recidive e maggiore probabilità di avere una remissione completa rispetto alla popolazione europea. Questi risultati evidenziano la necessità di ulteriori studi per meglio comprendere i fattori genetici ed ambientali che possono favorire l’insorgenza di questa patologia. Vi consiglio anche di leggere: o Eddy AA, Symons JM: Nephrotic syndrome in childhood. Lancet 362: 629–639, 2003 o Greenbaum LA, Benndorf R, Smoyer WE: Childhood nephrotic syndrome–current and future therapies. Nat Rev Nephrol 8: 445– 458, 2012 o Sureshkumar P, Hodson EM, Willis NS, Barzi F, Craig JC: Predictors of remission and relapse in idiopathic nephrotic syndrome: A prospective cohort study. Pediatr Nephrol 29: 1039–1046, 2014 o Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) Glomerulonephritis Work Group: KDIGO clinical practice guideline for glomerulonephritis. Kidney Int Suppl 2: 139–274, 2012