AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Oggetto: lavori per il potenziamento della rete di alimentazione di emergenza dell'ospedale di Belluno. Importo di progetto € 1.500.000,00. STUDI DI FATTIBI ITA’ E D CU E T A `AVVI DE PRE I I ARE A PR GETTA I E ((A AR RT T.. 55 D DE EL LL LA AL LE EG GG GE ER RE EG GIIO ON NA AL LE EN N.. 2277//22000033 A AR RT T.. 1155 D DE EL LD D..PP..R R.. 0055..1100..22001100 N N.. 220077)) Servizio Tecnico 1 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO SST TU UD DIIO OD DII F FA AT TT TIIB BIIL LIIT TA A‘‘ -- D D..P P..P P.. P PA AR RT TE ET TE EC CN NIIC CA A PPR RE EM ME ESSSSA A La presente relazione tecnica ha lo scopo di illustrare, sotto il profilo tecnico, le attività che si intendono avviare per ottenere un significativo aumento della potenza elettrica disponibile in regime di emergenza presso l’ospedale di Belluno di proprietà dell’ULSS n.1 di Belluno. Tale necessità si rende necessaria in quanto nel corso degli anni, a fronte di un aumento della potenza elettrica richiesta dalla struttura, non si è previsto di aumentare conseguentemente la potenza dei gruppi elettrogeni in modo da assicurare la completa autonomia della struttura ospedaliera in caso di interruzioni della fornitura elettrica da parte del Distributore. Con le ultime evoluzioni impiantistiche che entreranno a regime in un prossimo futuro, la potenza disponibile fornita dai gruppi elettrogeni esistenti non sarà più sufficiente ad assicurare il fabbisogno energetico dell’ospedale. La valutazione è orientata pertanto ad un adeguamento impiantistico che permetta la completa autonomia del complesso ospedaliero e che preveda un ulteriore futuro incremento della richiesta energetica pari a non meno del 50% del carico attuale. All’interno della relazione saranno inoltre indicati i metodi di calcolo per la scelta dei dispositivi di protezione e comando, delle apparecchiature da installare in genere, e di evidenziare le normative tecniche e le disposizioni legislative vigenti al fine di realizzare impianti affidabili, sicuri e rispondenti alle prescrizioni giuridiche. Saranno inoltre descritte, le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali da installare, le metodologie di posa in opera e le verifiche previste al fine di certificare la rispondenza dei nuovi impianti ai requisiti tecnico-normativi e legislativi vigenti. Tutti i lavori saranno mirati al fine di ottenere, per quanto possibile la continuità del servizio, la selettività degli impianti, il risparmio energetico e la sicurezza per le apparecchiature installate e per le persone che dovranno gestire e utilizzare gli impianti elettrici. Tutti i lavori elettrici d’adeguamento riguardano impianti utilizzatori a tensione nominale compresa tra 50 e 30.000 V in corrente alternata, e pertanto rientrano nei sistemi di 1ª e 2ª categoria come definite nel paragrafo 22 della Norma CEI 64-8/2 VIª edizione. Di seguito sono riportate le disposizioni normative e legislative da ottemperare, i criteri di progettazione, i metodi di calcolo, le prescrizioni tecniche e di legge preposte per la sicurezza, le caratteristiche tecniche e d’installazione dei materiali e delle apparecchiature utilizzate per la realizzazione delle opere oggetto dei lavori. Servizio Tecnico 2 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO N NO OR RM MA AT TIIV VA AT TE EC CN NIIC CA AD DII R RIIFFE ER RIIM ME EN NT TO O Gli impianti elettrici che saranno realizzati ex novo od adeguati, saranno conformi alle prescrizioni ed alle disposizioni di legge competenti nel territorio nazionale, ad esse si farà riferimento in sede di collaudo finale. In particolare dovranno essere osservate: Leggi e disegni di Legge; Decreti presidenziali e ministeriali; Circolari ministeriali e raccomandazioni; Norme tecniche. EGGI E DISEG I DI EGGE L. n°186 del 01.03.1968 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici; L. n°791 del 18.10.1977 Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione. L. n°818 del 07.12.1984 Nullaosta provvisorio per le attività soggette ai controllo di prevenzione incendi, modifica degli articoli 2 e 3 della Legge n°66 del 4 marzo 1982 e norme integrative dell’ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e successivo Decreto ministeriale del 08 marzo 1985. DL n°626 del 19.09.1994 Attivazione delle direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; DL n°242 del 19.03.1996 Modifiche ed integrazioni al Decreto Legislativo 19/09/1994 n° 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; DL n°493 del 14.08.1996 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro; L reg. n°22 del 27.06.1997 Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. L. n°36 del 22.22.2001 Legge quadro sulla protezione dalla esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. DECRETI PRESIDE DPR n°547 del 27.04.1955 IA I E I ISTERIA I Norme per la prevenzione degli infortuni - Igiene e sicurezza del lavoro; Servizio Tecnico 3 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO DPR n°303 del 19.03.1956 Norme generali per l’igiene del lavoro; DPR n°689 del 26.05.1959 Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco; DPR n°384 del 27.04.1978 Regolamento di attuazione dell’art. 27 della Legge 30.03.1971 n° 118, a favore dei mutilati e invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici; DM del 16.02.1982 Modificazioni al DM 27/09/65, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi; DPR n°524 del 08.06.1982 Attuazione alla direttiva CEE n° 77/576 per il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri in materia di segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro e della direttiva CEE n° 79/640 che modifica gli allegati della direttiva suddetta; DPR n°577 del 29.07.1982 Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza incendi; DM del 30.11.1983 Termini, definizioni prevenzione incendi; DPR n°447 del 06.12.1991 Regolamento di attuazione della Legge 46/90 in materia di sicurezza degli impianti; DPCM del 23.04.1992 Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno; DPR n°503 del 24.07.1996 Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici; DM del 10.03.1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro; DPR n°381 del 10.09.1998 Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana; DPR n°554 del 21.12.1999 Regolamento d’attuazione della Legge quadro in materia di lavori pubblici 11 Febbraio 1994 n° 109, e successive modificazioni; DPR n°380 del 06.06.2001 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia; DM del 18.09.2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private; DM n°37 del 22.01.2008 Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge 248 del 2.12.2005 recante riordino delle disposizioni in materia di Servizio Tecnico generali e simboli grafici di 4 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. CIRC ARI I ISTERIA I E RACC A DA I I C.MLP n°13011 del 22.11.1974 Requisiti Fisico-tecnici per le costruzioni edilizie ospedaliere; Racc. C.E. n°519 del 12.07.1999 Raccomandazione del Consigli Europeo relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 a 300GHz. R E TEC ICHE Tutte le Norme C.E.I. e UNI generali e specifiche in vigore al momento della progettazione riguardanti gli impianti ed i singoli componenti. In particolare: Norme del Comitato Elettrotecnico italiano 0-2 fasc. 6578 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici; 0-10 fasc. 6366 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici; 0-14 fasc. 7528 Guida all’applicazione del DPR 462/01 relativo alla semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro la scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi; 0-15 fasc. 8231 Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali; 0-16 fasc. 9404 Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT della imprese distributrici di energia elettrica; 3-27 fasc. 3090C Segni grafici da utilizzare sulle apparecchiature – indice, sommario e compilazione dei singoli fogli; 11-1 fasc. 5025 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata; 11-17 fasc. 8402 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia elettrica - Linee in cavo; 11-20 fasc. 5732 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria; 11-25 fasc. 6317 Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata Parte 0: Calcolo delle correnti; 11-26 fasc. 4141R Correnti di cortocircuito – Calcolo Parte 1: Definizioni e metodi di calcolo; Servizio Tecnico degli effetti 5 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO 14-4 --- Trasformatori di potenza; 17-5 fasc. 8917 Apparecchiature a bassa tensione – Parte 2 interruttori automatici; 17-11 fasc. 5755 Apparecchiatura a bassa tensione – Parte 3 interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili; 17-13/1 fasc. 5862 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS); 17-13/3 fasc. 3445C Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso; 17-13/4 fasc. 7891 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) – Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere; 20-21/1 fasc. 9041 Cavi elettrici – calcolo della portata di corrente; 20-22 Prove dei cavi non propaganti l’incendio; 20-36 Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici; 20-37 Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici; 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi dei gas tossici e corrosivi; 20-40 fasc. 4831 20-45 Guida per l’uso dei cavi di cavi armonizzati a bassa tensione; Cavi resistenti al fuoco; 23-19 fasc. 639 Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa; 23-31 fasc. 3764C Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi; 23-32 fasc. 3765C Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto/parete; 23-44 fasc. 8561 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari – Parte 1: Prescrizioni generali; 23-45 fasc. 3483R Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari – Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete; 23-48 fasc. 3541R Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici o similari – prescrizioni generali; Servizio Tecnico 6 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO 23-51 fasc. 7204 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare; 23-81 fasc. 7580 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche – Parte 21: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi ed accessori; 23-82 fasc. 7581 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche – Parte 22: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli ed accessori; 64-8/1 fasc. 8608 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali; 64-8/2 fasc. 8609 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 2: Definizioni; 64-8/3 fasc. 8610 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali; 64-8/4 fasc. 8611 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza; 64-8/5 fasc. 8612 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici 64-8/6 fasc. 8613 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 6: Verifiche; 64-8/7 fasc. 8614 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari; 64-14 fasc. 8706 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori; 64-17 fasc. 5492 Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri; 210 fasc. --- Compatibilità elettromagnetica: tutti i fascicoli applicabili; 211 fasc. --- Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici: tutti i fascicoli applicabili; 306-3 fasc. 5958 Tecnologia dell'informazione - Installazione Parte 1: Specifiche ed assicurazione della qualità; 306-5 fasc. 6033 Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio Parte 2: Pianificazione e criteri di installazione all'interno degli edifici; 306-5 fasc. 9342 Tecnologia dell'informazione - Sistemi di cablaggio strutturato Parte 1: Prescrizioni generali; 306-9 fasc. 7391 Tecnologia dell'informazione - Installazione del cablaggio Parte 3: Pianificazione e criteri di installazione all'esterno degli edifici; Servizio Tecnico del cablaggio 7 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO 35024/1 fasc. 4610 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. – portate di corrente in regime permanente per posa in aria; 35026 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. – portate di corrente in regime permanente per posa interrata. fasc. 5777 D DE ESSC CR RIIZ ZIIO ON NE ED DE EL LL LO O SST TA AT TO OD DII FFA AT TT TO O L’ospedale di Belluno è attualmente connesso alla rete di media tensione a 20kV del Distributore che alimenta la cabina principale della struttura ospedaliera. All’interno del polo ospedaliero sono presenti atre tre cabine di trasformazione MT/BT connesse tra di loro in anello Le cabine, esercite ad anello chiuso risultano pertanto essere: cabina principale; cabina 1° lotto; cabina 2° lotto; cabina blocco F. CABI A PRI CIPA E E’ connessa direttamente alle cabine “2° lotto” e “Blocco F” ed è dimensionata per alimentare due trasformatori in resina da 630kVA (GBE - anno di costruzione 2001) ed uno in resina da 1000kVA (TESAR anno di costruzione 2008). Le due macchine da 630kVA lavorano in parallelo anche se la richiesta attuale di energia è circa uguale al 50% della potenza di una macchina; durante il periodo estivo, con l’inserimento dei carichi del condizionamento una delle due macchine da 630kVA viene sostituita con il trasformatore da 1000kVA (per il dettaglio del bilancio energetico vedi quanto riportato nel capitolo seguente). Le dimensioni della cabina ed il posizionamento delle apparecchiature al loro interno permettono di poter espandere il Power Center esistente. Alimentazione di emergenza Al quadro di media tensione della cabina sono attualmente connessi altri due trasformatori in resina da 1250kVA (ELETTROMECCANICA COLOMBO - anno di costruzione 1994). Queste macchine hanno lo scopo di elevare la tensione ed immettere in anello la potenza generata da due gruppi elettrogeni da 800kVA (SPARK - anno di costruzione 1998) ubicati in un locale attiguo la cabina elettrica e collegati ai trasformatori mediante elettrodotti da 2000A. La potenza immessa in questa cabina viene in questo modo resa disponibile anche sulle altre cabine. CABI A 1 TT E’ una cabina realizzata circa 20 anni fa e riadattata circa 10 anni fa. E’ connessa direttamente alle cabine “2° lotto” e “Blocco F” ed è dimensionata per alimentare due trasformatori in resina da 630kVA (SEA - anno di costruzione 2004). Le due macchine lavorano attualmente in parallelo in quanto la richiesta attuale di energia è circa uguale alla potenza di una Servizio Tecnico 8 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO macchina (per il dettaglio del bilancio energetico vedi quanto riportato nel capitolo seguente). Le dimensioni della cabina ed il posizionamento delle apparecchiature al loro interno non permettono di poter espandere il Power Center esistente. CABI A 2 TT E’ una cabina realizzata circa 20 anni fa e riadattata circa 7 anni fa. E’ connessa direttamente alle cabine “1° lotto” e “cabina principale” ed è dimensionata per alimentare due trasformatori in resina da 630kVA (TESAR - anno di costruzione 2008). Le due macchine lavorano in parallelo anche se la richiesta attuale di energia è circa uguale al 50% della potenza di una macchina (per il dettaglio del bilancio energetico vedi quanto riportato nel capitolo seguente). Le dimensioni della cabina ed il posizionamento delle apparecchiature al loro interno permettono di poter espandere il Power Center esistente. CABI A B CC F E’ la cabina più recente della struttura essendo stata realizzata circa 2 anni fa. E’ connessa direttamente alle cabine “1° lotto” e “cabina principale” ed è dimensionata per alimentare due trasformatori in resina da 630kVA (TESAR - anno di costruzione 2011). Le due macchine lavorano attualmente una di riserva all’altra in quanto la richiesta di energia è alquanto limitata (per il dettaglio del bilancio energetico vedi quanto riportato nel capitolo seguente). Le dimensioni della cabina ed il posizionamento delle apparecchiature al loro interno permettono di poter espandere il Power Center esistente. D DA AT TII T TE EC CN NIIC CII D DII R RIIFFE ER RIIM ME EN NT TO O Il presenti valutazioni sono state fatte prendendo in considerazione i seguenti dati di base: UBICAZIONE Località Belluno Altitudine 383m s.l.m. PARA ETRI GE GRAFICI TEMPERATURE DI RIFERIMENTO Parametri climatici Temperatura massima interna Temperatura minima interna Temperatura massima esterna Temperatura minima esterna Umidità massima estiva Valore 30°C 15°C 32.5°C -10°C 50% PARA ETRI E ETTRICI DI RIFERI E T I principali valori delle grandezze elettriche specifiche per questo progetto, possono essere riassunte nella sottostante tabella riepilogativa. ALIMENTAZIONE E PARAMETRI ELETTRICI Tipologia Servizio Tecnico Valore 9 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Alimentazione MT da rete pubblica (sistema ordinario) Alimentazione MT da rete pubblica (sistema emergenza) Potenza nominale impianto Sistema di distribuzione Caduta di tensione massima su linee di distribuzione principale Caduta di tensione massima su linee di distribuzione secondarie Tempo d’intervento illuminazione di sicurezza Margine di sicurezza portate cavi ed interruttori Spazio di riserva su quadri elettrici principali e secondari 20kV±10% 20kV±10% ~1600kVA TN-S 1;5%÷2,0% 1,5%÷2,0% 0,5 secondi 20% 30% A A ISI DEI CARICHI E ETTRICI Da una serie di misure effettuate su ogni singola cabina si sono verificati gli assorbimenti elettrici riportati nelle seguenti tabelle riepilogative. E’ da tenere in considerazione che al momento della verifica, non tutti gli impianti di condizionamento dell’ospedale erano in esercizio. Il contributo degli impianti di condizionamento a pieno regime può ragionevolmente essere previsto in circa 350kVA (+25% della potenza assorbita al momento delle misurazioni). Inoltre gli ampliamenti, in fase di ultimazione, della sopraelevazione del Blocco F comporteranno un ulteriore incremento di potenza di circa 200kW (210kVA), così come comunicato dalla D.O. degli impianti relativi alla sopraelevazione. Cabina principale TR1 Data Ora 01/07/2014 16:10 02/07/2014 08:55 02/07/2014 11:25 02/07/2014 14:52 02/07/2014 16:37 04/07/2014 08:50 04/07/2014 12:30 f Fase Ampere Tensione cosf L1 225 L2 224 398 0.97 L3 226 L1 225 L2 220 395 0.99 L3 228 L1 225 L2 220 395 0.96 L3 240 L1 225 L2 224 398 0.97 L3 226 L1 200 L2 210 398 0.99 L3 200 L1 240 L2 220 390 0.98 L3 220 L1 240 387 0.99 Servizio Tecnico kW 50.21 49.99 50.43 50.86 49.73 51.54 49.32 48.22 52.61 50.21 49.99 50.43 45.55 47.83 45.55 53.02 48.60 48.60 53.15 kW tot. kVA tot. 150.63 155.29 152.13 153.66 150.15 156.4 150.63 155.29 138.93 140.34 150.23 153.29 148.38 149.88 10 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO TR1 f Fase Ampere Tensione cosf L2 210 L3 220 L1 245 07/07/2014 08:40 L2 210 390 0.97 L3 240 L1 280 07/07/2014 14:15 L2 250 390 0.97 L3 260 Data Ora kW 46.51 48.72 53.57 45.92 52.48 61.23 54.67 56.85 kW tot. kVA tot. 151.98 156.68 172.75 178.09 kW 32.12 32.81 31.20 19.28 19.68 18.61 25.75 26.90 24.92 38.61 39.94 37.49 21.30 22.32 20.12 25.05 25.68 24.38 37.22 37.73 36.08 31.24 33.05 30.80 55.71 57.70 54.72 kW tot. kVA tot. 96.13 98.09 57.57 58.15 77.57 80.80 116.04 119.63 63.74 64.38 75.11 78.24 111.02 112.14 95.09 98.03 178.09 173.33 kW kW tot. kVA tot. TR2 Data Ora 01/07/2014 16:10 02/07/2014 08:55 02/07/2014 11:25 02/07/2014 14:52 02/07/2014 16:37 04/07/2014 08:50 04/07/2014 12:30 07/07/2014 08:40 07/07/2014 14:15 f Fase Ampere Tensione cosf L1 140 L2 143 405 0.98 L3 136 L1 83.6 L2 84.5 405 098 L3 80.5 L1 116 L2 120 402 0.96 L3 112 L1 173 L2 179 398 0.97 L3 168 L1 91.9 L2 95.6 406 0.99 L3 86.8 L1 112 L2 114 404 0.96 L3 109 L1 163 L2 164 400 0.96 L3 158 L1 140 L2 147 400 0.97 L3 138 L1 249 L2 256 402 0.97 L3 244 Cabina 1° LOTTO TR6 +TR7 Data Ora f Fase Ampere Tensione cosf Servizio Tecnico 11 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO TR6 +TR7 Data Ora 11/07/2014 08:52 14/07/2014 15:15 15/07/2014 10:00 15/07/2014 15:00 16/07/2014 14:10 17/07/2014 08:15 17/07/2014 14:15 f Fase Ampere Tensione cosf L1 691 L2 720 398 0.95 L3 749 L1 701 L2 741 396 0.95 L3 740 L1 773 L2 806 396 0.95 L3 810 L1 706 L2 740 395 0.95 L3 748 L1 698 L2 766 398 0.94 L3 714 L1 782 L2 820 400 0.95 L3 821 L1 745 L2 779 401 0.94 L3 753 kW 151.02 157.36 164.11 152.44 161.14 161.32 168.09 175.27 176.14 153.14 160.51 162.25 151.03 165.54 154.30 171.77 180.12 180.79 162.32 169.73 164.48 kW tot. kVA tot. 472.49 497.36 474.90 499.89 519.50 546.85 475.90 500.94 470.87 500.93 532.67 560.71 496.53 528.23 kW 40.23 50.39 48.70 39.58 48.51 46.60 40.03 50.36 48.04 44.73 52.73 49.92 42.92 49.15 48.07 44.91 47.21 46.06 kW tot. kVA tot. 139.32 154.80 134.69 149.65 138.43 153.81 147.38 158.48 140.14 154.00 138.17 172.72 Cabina 2° LOTTO TR8 Data Ora 01/07/2014 16:00 02/07/2014 08:47 02/07/2014 11:35 02/07/2014 14:40 02/07/2014 16:26 04/07/2014 12:20 f Fase Ampere Tensione Cosf L1 190 L2 238 407 0.90 L3 230 L1 186 L2 228 409 0.90 L3 219 L1 190 L2 239 405 0.90 L3 228 L1 207 L2 244 402 0.93 L3 231 L1 200 L2 229 408 0.91 L3 224 L1 234 L2 246 415 0.80 L3 240 Servizio Tecnico 12 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO TR8 f Fase Ampere Tensione Cosf L1 192 07/07/2014 08:15 L2 266 408 0.91 L3 224 L1 240 07/07/2014 14:15 L2 253 412 0.84 L3 243 Data Ora kW 41.21 57.09 48.07 48.01 50.61 48.61 kW tot. kVA tot. 146.37 160.84 147.23 175.28 kW 41.08 49.12 48.70 45.95 53.99 51.24 45.01 51.69 50.61 46.13 52.38 50.23 44.84 50.15 50.36 44.66 47.51 45.61 48.03 59.50 51.64 47.01 50.01 48.61 kW tot. kVA tot. 138.90 154.33 151.18 167.98 147.32 160.13 148.74 159.94 145.36 159.73 137.79 172.24 159.17 174.91 154.63 173.37 kW 44.82 38.92 44.82 kW tot. kVA tot. 128.56 133.91 TR9 Data Ora 01/07/2014 16:00 02/07/2014 08:47 02/07/2014 11:35 02/07/2014 14:40 02/07/2014 16:26 04/07/2014 12:20 07/07/2014 08:15 07/07/2014 14:15 f Fase Ampere Tensione cosf L1 194 L2 232 407 0.90 L3 230 L1 217 L2 255 407 0.90 L3 242 L1 209 L2 240 405 0.92 L3 235 L1 214 L2 243 401 0.93 L3 233 L1 211 L2 236 404 0.91 L3 237 L1 235 L2 250 411 0.80 L3 240 L1 226 L2 280 404 0.91 L3 243 L1 235 L2 250 410 0.84 L3 243 Cabina BLOCCO F TR10 f Fase Ampere Tensione cosf L1 205 01/07/2014 16:30 L2 178 394 0.96 L3 205 Data Ora Servizio Tecnico 13 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO TR10 Data Ora 02/07/2014 08:30 02/07/2014 11:35 02/07/2014 14:46 02/07/2014 16:40 04/07/2014 08:58 04/07/2014 12:15 07/07/2014 08:30 07/07/2014 14:15 f Fase Ampere Tensione cosf L1 223 L2 224 394 0.95 L3 244 L1 221 L2 189 393 0.96 L3 228 L1 212 L2 194 390 0.96 L3 230 L1 173 L2 153 395 0.96 L3 178 L1 210 L2 185 393 0.96 L3 204 L1 221 L2 197 396 0.94 L3 243 L1 215 L2 190 395 0.95 L3 216 L1 210 L2 193 392 0.95 L3 222 kW 48.25 48.46 52.79 48.15 41.18 49.67 45.97 42.05 49.84 37.94 33.49 38.99 45.80 40.34 44.49 47.55 42.39 52.29 46.64 41.32 46.85 45.20 41.65 47.79 kW tot. kVA tot. 149.50 157.37 138.99 144.79 137.86 143.60 110.43 115.03 130.63 136.07 142.23 151.30 134.80 141.90 134.68 141.73 Riassumendo in una tabella riepilogativa quanto sopra dettagliato, è possibile pertanto individuare quale sia l’impegno massimo di potenza richiesto complessivamente dal polo ospedaliero. Nella stessa tabella è inoltre riportato l’impegno massimo richiesto per ogni singola cabina. 07/07/2014 -14:15 07/07/2014 -08:00 155.29 119.63 274.92 500.94 500.94 158.48 159.94 04/07/2014 -12:30 02/07/2014 -14:52 156.40 80.80 237.20 546.85 546.85 153.81 160.13 04/07/2014 -08:50 02/07/2014 -11:25 153.66 58.15 211.81 499.89 499.89 149.65 167.98 Principale 02/07/2014 -16:37 02/07/2014 -08:55 155.29 98.09 253.38 497.36 1° Lotto(*) 497.36 154.80 2° Lotto 154.33 Cabina 01/07/2014 -16:10 RIEPILOGO ASSORBIMENTI IN KVA 140.34 153.29 149.88 156.68 178.09 64.38 78.24 112.14 98.03 173.33 204.72 231.53 262.02 254.71 351.42 500.93 560.71 528.23 500.93 560.71 528.23 154.00 172.72 160.84 175.28 159.73 172.24 174.91 173.37 Servizio Tecnico 14 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO 313.73 344.96 335.75 115.03 136.07 151.30 141.90 115.03 136.07 151.30 141.90 1134.41 367.60 758.28 1293.07 07/07/2014 -14:15 07/07/2014 -08:00 318.42 143.60 143.60 1237.88 04/07/2014 -12:30 313.94 144.79 144.79 1242.78 04/07/2014 -08:50 02/07/2014 -14:52 317.63 157.37 157.37 1186.70 02/07/2014 -16:37 02/07/2014 -11:25 309.13 133.91 Blocco F 133.91 TOTALE 1193.78 02/07/2014 -08:55 01/07/2014 -16:10 Cabina RIEPILOGO ASSORBIMENTI IN KVA 348.65 141.73 141.73 1370.03 (*) i dati riportati per questo lotto sono stati rilevati in un periodo successivo a quello indicato (vedi date sulla relativa tabella di cabina). Per la determinazione del carico massimo richiesto si è dedotto che tali assorbimenti siano costanti nel tempo. Per quanto sopra riportato risulta che il carico elettrico massimo istantaneo richiesto dalla struttura ospedaliera si attesta sui 1418kVA (somma dei massimi assorbimenti di ogni singola cabina). A tale valore, come inizialmente detto, si devono aggiungere i 355kVA degli impianti di condizionamento ed i 210 kVA del futuro ampliamento del blocco F. Il fabbisogno elettrico risulta pertanto attestarsi a circa 1983kVA. Per la determinazione della taglia delle macchine da proporre, considerando come richiesto un futuro incremento pari al 50% della potenza impegnata attualmente, si riporta inoltre in tabella il valore della potenza da prevedere. POTENZA APPARENTE TOTALE RICHIESTA Assorbimenti previsti dalla struttura Potenza massima verificata Potenza prevista per gli impianti di condizionamento/trattamento aria Potenza richiesta da sopraelevazione Blocco F Potenza totale richiesta Incremento potenza futura Potenza totale da prevedere kVA 1418.00 355.00 210.00 1983.00 990.00 2975.00 Analogamente, per ogni singola cabina, possiamo dire: POTENZA APPARENTE CABINA PRINCIPALE Assorbimenti previsti dalla cabina Potenza massima verificata il 07/07/2014 Potenza prevista per gli impianti di condizionamento/trattamento aria Potenza totale richiesta Incremento potenza futura Potenza totale da prevedere kVA 351.00 88.00 439.00 220.00 659.00 POTENZA APPARENTE CABINA 1° LOTTO Assorbimenti previsti dalla cabina Potenza massima verificata il 07/07/2014 Potenza prevista per gli impianti di condizionamento/trattamento aria Potenza totale richiesta Incremento potenza futura Potenza totale da prevedere Servizio Tecnico kVA 561.00 140.00 701.00 351.00 1052.00 15 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO POTENZA APPARENTE CABINA 2° LOTTO Assorbimenti previsti dalla cabina Potenza massima verificata il 07/07/2014 Potenza prevista per gli impianti di condizionamento/trattamento aria Potenza totale richiesta Potenza totale futura Potenza totale da prevedere kVA 349.00 87.00 436.00 218.00 654.00 POTENZA APPARENTE CABINA BLOCCO F Assorbimenti previsti dalla cabina Potenza massima verificata il 02/07/2014 Potenza prevista per gli impianti di condizionamento/trattamento aria Potenza richiesta da sopraelevazione Blocco F Potenza totale richiesta Potenza totale futura Potenza totale da prevedere kVA 157.00 39.00 210.00 406.00 203.00 609.00 D DE ESSC CR RIIZ ZIIO ON NE ED DE EG GL LII IIN NT TE ER RV VE EN NT TII R RIIQ QU UA AL LIIFFIIC CA AZ ZIIO ON NE E Allo scopo di ottenere, quanto enunciato in premessa, si descrivono di seguito le attività che dovranno essere intraprese. Si prende in considerazione la seguente soluzione: Sostituzione dei generatori esistenti con nuovi gruppi di adeguata potenza (generazione centralizzata); GE ERA I E CE TRA I ATA E’ la soluzione più semplice in quanto consiste nella sostituzione dei due gruppi elettrogeni esistenti con altri due di potenza adeguata a sostenere le alimentazioni elettriche di tutto l’ospedale. Conseguentemente a questa variazione impiantistica è da prevedere anche la sostituzione dei trasformatori elevatori di tensione per renderli adeguati alle nuove potenze generate. Generazione centralizzata - Opere da realizzare Le opere da intraprendere andranno ad interessare la cabina MT ed il locale generatori. In cabina MT si dovrà provvedere alla sostituzione dei due trasformatori da 1250kVA con due da 2000kVA. I generatori da 800kVA presenti dovranno essere sostituiti con due nuove macchine da 1600kVA. In prossimità del locale generatori dovranno essere interrato due nuovi serbatoi da 8000 litri per il gasolio. Le cisterne saranno del tipo a doppia parete complete di dispositivo di controllo delle perdite e del caricamento automatico e manuale del combustibile. Dovranno inoltre essere realizzati i nuovi collegamenti tra generatori e trasformatori per mezzo di elettrodotti da 3200A. Servizio Tecnico 16 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO POTENZA APPARENTE TOTALE RICHIESTA DALLA STRUTTURA Potenza Interruttor In GE Blindosbarra GE e su PC 1600kVA 2312 A 2500 A 3200 A Principale 1600kVA 2312 A 2500 A 3200 A Cabina Serbatoio Trasformatore 8000 litri 8000 litri 2000 kVA 2000 kVA C CR RIIT TE ER RII PPR RO OG GE ET TT TU UA AL LII Condizione fondamentale per un corretto dimensionamento degli impianti elettrici è l’acquisizione dei dati relativi alle utenze da alimentare, per l’edificio in esame, considerata la destinazione d’uso dei locali, le utenze principali possono essere riepilogate nella sottostante tabella: Tipo utenza Circuiti di illuminazione degli ambienti generici (corridoi, sale d’attesa, locali di servizio). Circuiti forza motrice dei locali generici (corridoi, sale d’attesa, locali di servizio). TITOLO TABELLA Tensione Contemporaneità alimentazione dei carichi 1x220V + N 100% 1x220V + N 15% Circuiti forza motrice dei locali generici (corridoi, sale d’attesa, locali di servizio. 3x4000V + N 20% Utilizzatori fissi locali generici (locale cucina, .........) 1x220V + N e 3x400V + N 70% Circuiti illuminazione di sicurezza 1x220V + N 100% Apparecchiature fisse di servizio (agitatori d’aria a soffitto, condizionatori). 1x220V + N 75% Note --Utilizzazione saltuaria solamente in caso di servizio (pulizie). Prese utilizzate per alimentare apparecchiature di grosse dimensioni e di elevato assorbimento. --Alimentazione e funzionamento contemporaneo di tutte le apparecchiature. Comando localizzato nelle varie stanze a discrezione dei pazienti. Per ogni utenza alimentata, nota la corrente d’impiego del circuito e le condizioni d’installazione del cavo, si calcola la sezione, la resistenza, la reattanza, la caduta di tensione alla temperatura di servizio, la potenza dissipata e il massimo valore dell’energia specifica passante (I²t) sopportabile dal cavo. I parametri che più frequentemente possono variare, influenzando la portata, sono: la temperatura ambiente, la presenza o meno di altri conduttori adiacenti a quello considerato e il tipo di posa previsto. Le condizioni “normali” di riferimento considerate dalle Norme sono le seguenti: temperatura ambiente di 30°C per cavi in aria, di 20°C per cavi interrati; assenza di conduttori sotto carico adiacenti a quello considerato. Per condizioni diverse da quelle normali sono applicati coefficienti correttivi. Il tipo di posa influisce in modo determinante sulla portata del cavo poiché, in relazione ad esso, variano notevolmente le condizioni di smaltimento del calore prodotto all’interno del Servizio Tecnico 17 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO cavo stesso per effetto del passaggio della corrente (effetto Joule). Il tipo di posa in opera previsto per la distribuzione dei circuiti all’interno degli immobili oggetto del lavoro, è indicato negli schemi elettrici di progetto. Il valore della temperatura ambiente considerato è quello dell’ambiente circostante quando i cavi o i conduttori isolati non sono percorsi da corrente. I coefficienti di correzione per raggruppamento di più circuiti sono desunti direttamente dalle tabelle CEI-UNEL 35024/1 e 35026. Per i vari circuiti, i conduttori da considerare sono quelli percorsi da una corrente di carico; qualora, in un circuito polifase, il sistema di correnti sia equilibrato, il conduttore di neutro associato non deve essere preso in considerazione. Le portate ottenute dai calcoli effettuati sono conseguentemente valide sia in circuiti senza neutro, sia in circuiti equilibrati con neutro. I valori della resistività, necessari per il calcolo della resistenza, sono desunti dalla tabella UNEL 35023-70; è quindi applicata la formula: L R = ρ x Sxn dove: • • • • • R = ρ = L = S = N = resistenza per fase della conduttura [Ω]; resistività del materiale a 20°C [Ω mm²/m]; lunghezza della conduttura [m]; sezione [mm²]; numero di conduttori in parallelo per fase. Per il calcolo della resistenza a temperature diverse da 20°C è necessario ricalcolare il valore della resistività del materiale alla temperatura considerata: ρ35 = ρ20 [1+ α x ∆t] dove: • • • ρ35 = 35°C); ∆t = 15°C); α = 0,038 valore della resistività del materiale alla temperatura considerata (es. incremento del valore della temperatura (nelll’esempio 35°C – 20°C = coefficiente di temperatura lineare del materiale in esame (per il rame α = ÷ 0,040). CADUTA DI TE SI E La caduta di tensione fra l’origine di un impianto e qualunque apparecchio utilizzatore deve possibilmente essere contenute entro il 4% della tensione nominale dell’impianto. Cadute di tensione più elevate possono essere ammesse in casi particolari , purchè le variazioni di tensione restino contenute nei limiti indicati nelle relative norme CEI. Per il calcolo dei valori della caduta di tensione (nominale e percentuale), in relazione al tipo di distribuzione presa in considerazione, sono applicabili le seguenti relazioni: Servizio Tecnico 18 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO per linee trifasi ∆V = √3 x Ib (R’ x l x cos φ + Xl’ x l x sen φ) ∆V ∆V % = x 100 Vn Per linee monofasi ∆V = 2 x Ib (R’ x l x cos φ + Xl’ x l x sen φ) ∆V ∆V % = x 100 Vn dove: • • • L = lunghezza della linea considerata [Km]; Ib = corrente di fase [A]; R’ e Xl’ = resistenza e reattanza di fase per unità di lunghezza del cavo alla temperatura di regime [Ω/km]; • • • Cosφ = Senφ = Vn = PR TE I fattore di potenza della linea; √1 – cosφ²; tensione concatenata nominale [V]. E DE EC DUTTURE Per la protezione dei cavi contro eventuali fenomeni di sovracorrenti, siano esse di sovraccarico o di cortocircuito, si devono verificare le relazioni indicate dalla Norma CEI 648/4 VI edizione: Sovraccarichi I conduttori attivi di un circuito elettrico devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompano automaticamente l’alimentazione quando si produce sovracorrente (sovraccarico e cortocircuito). Per quanto attiene al sovraccarico, la protezione, posta lungo il percorso della conduttura, deve avere caratteristiche tali da assicurare un coordinamento con quelle della conduttura. In pratica deve essere soddisfatte entrambe le relazioni: Ib ≤ In ≤ Iz (1) If ≤ 1,45 x Iz (2) dove: • Ib = corrente di impiego del circuito [A]; Servizio Tecnico 19 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO • • • Iz = portata in regime permanente della conduttura [A]; In = corrente nominale del dispositivo di protezione [A]; If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizione definite [A]. Cortocircuito Al fine di una corretta scelta dell’apparecchio di protezione si deve verificare che il massimo valore di energia specifica passante sopportata dal cavo (K² x S²) sia per ogni valore di corrente di guasto, superiore rispetto all’energia (I²t) lasciata passare dallo sganciatore magnetotermico associato all’interruttore di protezione. Per la verifica di una corretta protezione in condizioni di corto circuito si fa riferimento alla formula indicata nella Norma CEI 64-8/4 VI edizione: (I²t) ≤ K²S² (3) dove: • (I²t) = circuito l’energia specifica passante (integrale di Joule) per la durata del corto che lo sganciatore magnetotermico lascia passare (A²s); • K = coefficiente pari a: 74 per cavi in alluminio isolati in PVC 87 per cavi in alluminio isolati in gomma etilenpropilenica o polietilene reticolato. 115 per cavi in rame isolati in PVC 146 per cavi in rame isolati in gomma etilenpropilenica o polietilene reticolato. • S = sezione del cavo in esame [mm²] La condizione (3) deve essere soddisfatta qualunque sia il punto della conduttura interessato al corto circuito. In pratica è sufficiente la verifica nelle condizioni per le quali l’I²t lasciato passare è massimo, cioè per il punto iniziale della conduttura. Nel caso in cui la protezione contro i sovraccarichi debba essere sovradimensionata od omessa, cioè casi dove la norma vieta o ne ammette l’installazione (circuiti terminali impianti di sollevamento, circuiti di sicurezza, circuiti che alimentano impianti di illuminazione e circuiti di telecomando e segnalazione) la protezione del cavo viene realizzata verificando che la corrente minima di corto circuito abbia un valore tale da far intervenire in tempo debito lo sganciatore magnetico del dispositivo unico di protezione (interruttore automatico). Questo valore, nel caso di neutro distribuito, può essere calcolato tramite la formula semplificata prevista nella norma 64-8/5 (sezione 533.3 commenti): 0,8 x Uo x S Icc = (4) 1.5 x ρ x (1+m) x L Il valore ottenuto corrisponde alla corrente minima di corto circuito che si stabilisce in una conduttura monofase, con impedenza di guasto trascurabile (guasto franco) in corrispondenza del suo punto terminale. Assumendo il valore minimo della corrente di corto circuito pari a quello della soglia d’intervento dello sganciatore magnetico del dispositivo di protezione (interruttore Servizio Tecnico 20 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO automatico) è quindi possibile determinare la lunghezza massima protetta del conduttore (sempre nel caso di neutro distribuito), tramite una formula semplificata derivata dalla (4): 0,8 x Uo x S L max = 2 ρ x (1+m) x 1,2 x Im x 1,5 dove: • • • • (5) Uo = 0,8 = S = ρ = tensione di fase di alimentazione [V]; fattore che considera l’abbassamento di Uo durante il corto circuito; sezione del conduttore [mm²]; resistività del conduttore alla temperatura media di cto.cto. [Ω x mm² / m]; • • • L = 2 = Im = dello lunghezza del conduttore [m]; fattore che tiene conto che durante il cto.cto. è interessata una lung. = 2 x L; corrente di corto circuito presunta considerata pari alla soglia d’intervento • M = fase; 1,2 = rapporto tra resistenza del conduttore di neutro e quella del conduttore di (per il rame ρ = 0,018, per l’alluminio ρ = 0,027); sganciatore magnetotermico [A]; • fattore di tolleranza previsto dalle norme sul valore reale Im. C RRE TI DI C RT CIRCUIT Una corrente di corto circuito è una corrente provocata da un guasto d’impedenza trascurabile tra due punti dell’impianto che presentano normalmente una differenza di potenziale. Il calcolo della corrente di corto circuito ha lo scopo di determinare: il potere d’interruzione del dispositivo di protezione; la sezione dei conduttori che permette di sopportare la sollecitazione termica della corrente di corto circuito, di garantire l’apertura del dispositivo di protezione contro i contatti indiretti nei tempi prescritti dalle norme; di dimensionare correttamente i supporti meccanici delle condutture al fine che possano resistere agli sforzi elettrodinamici prodotti dalla corrente di corto circuito. Il potere d’interruzione del dispositivo di protezione si determina a partire dall’Icc massima calcolata ai suoi morsetti. La sezione dei conduttori dipende dall’Icc minima calcolata ai morsetti dell’utilizzatore (fondo linea). La tenuta meccanica sei supporti dei conduttori e della barratura del quadro è determinata dal calcolo della Icc di cresta dedotta dalla Icc max. Corrente di corto circuito di cresta (Icc cresta) La corrente di corto circuito di cresta, corrisponde al valore estremo dell’onda, che genera forze elettrodinamiche elevate, in particolare per le barre di distribuzione , per i contatti e le connessioni delle apparecchiature. E’ necessario conoscerne il valore per poter correttamente dimensionare, in fase progettuale, gli ancoraggi dei conduttori nudi ed isolati ed il fissaggio delle apparecchiature nella costruzione dei quadri elettrici. La conoscenza di tale valore serve a stabilire anche il potere di chiusura degli interruttori. Servizio Tecnico 21 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Corrente di corto circuito efficace (Icc max.) La corrente di corto circuito efficace è il valore efficace della corrente di guasto che provoca riscaldamenti su apparecchi e conduttori, portando le masse dei materiali elettrici ad un potenziale pericoloso. La conoscenza di tale valore serve a stabilire anche il potere d’interruzione degli interruttori. Per il calcolo di questo valore, è necessario conoscere precedentemente il valore dell’impedenza a monte del punto di cortocircuito sommando tra loro tutti i valori delle resistenze “R” e delle reattanze “X” ed applicando poi la formula: Z = √(R² + X²) Con il valore così ottenuto è possibile definire il valore della corrente di corto circuito trifase secondo la relazione: Uo Icc = 1,1 x Z (6) dove: • Uo = tensione di fase [V]; • Z = impedenza del circuito trifase Applicando alla (6) il valore dell’impedenza del circuito monofase si ottiene il valore della corrente di corto circuito monofase, mentre moltiplicando per 0,86 il valore ottenuto dalla (6) si ottiene il valore della corrente di corto circuito bifase (tra due fasi). Corrente di corto circuito minima (Icc min.) La corrente di corto circuito minima è il valore efficace della corrente di guasto che si stabilisce nei circuiti ad elevate impedenza (conduttore di sezione ridotta, linea di considerevole lunghezza, ecc.), nei quali inoltre tale impedenza è aumentata dal riscaldamento della linea sottoposta a guasto. Occorre eliminare rapidamente questo tipo di guasto, detto impedente, con i mezzi più opportuni. La conoscenza di tale valore serve quindi a stabilire il corretto valore a cui impostare le protezioni magnetiche degli interruttori per preservare i componenti da deterioramenti. In altri termini, serve a stabilire il valore massimo di soglia d’intervento dello sganciatore magnetico degli interruttori. Convenzionalmente il valore della Icc minima all’estremità di un impianto, che non sia alimentato da un alternatore, è dato dalla formula: 0,8 x U x S Icc min. = A x (7) 2ρ x L Servizio Tecnico 22 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO dove: • U = tensione fra le fasi [V]; • S = sezione del conduttore [mm²] • ρ = resistività del conduttore alla temperatura media di cto.cto. pari a: • • L A = = 0,028 per conduttori in Cu e protezione con fusibile, 0,044 per conduttori in AL e protezione con fusibile, 0,023 per conduttori in Cu e protezione con interruttore automatico, 0,037 per conduttori in AL e protezione con interruttore automatico, lunghezza della conduttura in esame [m] coefficiente che tiene conto della tipologia del circuito in esame, pari a: 1 per i circuiti con neutro distribuito (sezione di neutro = sezione di fase), 1,73 per i circuiti senza neutro, 0,67 per i circuiti con neutro distribuito (sezione di neutro ½ della sezione di fase). La formula sopracitata, non tiene in considerazione il valore della reattanza delle condutture stesse in quanto, per sezioni modeste, si può ritenere trascurabile. Per sezioni di cavi superiori od uguali a 150mm² occorre tener conto anche di questo valore. Convenzionalmente, si può dividere il valore trovato secondo la formula (7) per: • • • • C 1,15 1,20 1,25 1,30 per cavi con sezione da 150mm²; per cavi con sezione da 185mm²; per cavi con sezione da 240mm²; per cavi con sezione da 300mm²; TATTI I DIRETTI L’obiettivo è quello di proteggere le persone e i beni contro eventuali dispersioni di corrente che determinano l’aumento del potenziale verso terra delle masse metalliche. Tali masse in condizioni normali di funzionamento non sono in tensione, ma lo diventano in condizioni di guasto. Il sistema adottato per eseguire la protezione contro i contatti indiretti, ammesso dalla norma (CEI 64-8/4 sezione 413), in relazione alla destinazione d’uso dei locali, è quello di proteggere tutti i circuiti terminali attraverso l’installazione sui quadri elettrici di interruttori differenziali ad alta sensibilità. I dispositivi differenziali che verranno installati realizzano la protezione in oggetto solo se tutte le masse metalliche sono opportunamente collegate a terra mediante conduttori di protezione/equipotenziali, e pertanto nelle opere di adeguamento degli impianti elettrici è stata prevista la verifica della presenza e in caso la realizzazione dei collegamenti sopra citati. Per verificare l’efficacia del collegamento equipotenziale locale connesso a terra, devono essere accertato che la resistenza R tra ogni massa ed ogni massa estranea simultaneamente accessibile soddisfi la seguente relazione: UL R ≤ Ia (8) dove: Servizio Tecnico 23 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO • • R = somma della resistenza dei dispersori e dei conduttori di protez. delle masse [ Ω]; Ia = corrente che provoca il funzionamento automatico entro 5 secondi del dispositivo di protezione (nel nostro caso è la corrente d’intervento dell’interruttore differenz.) [A]; • UL = valore limite della tensione di contatto [V]. APPARECCHIATURE DI A VRA E PR TE I E La scelta corretta delle apparecchiature di manovra e protezione contro le sovracorrenti è di fondamentale importanza in quanto esse svolgono un ruolo primario per garantire un elevato livello di sicurezza dell’impianto elettrico delle utenze alimentate e delle persone interessate all’utilizzo dei circuiti. Notevoli possono essere infatti i danni materiali provocati da una sovracorrente non interrotta che è sovente causa diretta di incendio. Per effettuare la scelta del numero di poli dell’interruttore e delle caratteristiche degli sganciatori magnetotermici la norma CEI 64-8/4, alla sezione 4, stabilisce che i conduttori attivi devono essere sempre protetti da uno o più dispositivi che interrompono automaticamente il circuito quando si produce un sovraccarico pericoloso o un corto circuito. In particolare la protezione contro il sovraccarico è necessaria per interrompere quelle sovracorrenti che possono provocare un riscaldamento nocivo ai conduttori che alimentano utilizzatori terminali e apparecchi di illuminazione, mentre ne è vietato l’uso nei casi in cui una improvvisa interruzione può dar luogo a situazioni pericolose, come ad esempio nei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza. Ogni circuito, inoltre, deve essere protetto contro le correnti di corto circuito in modo che tali correnti non possano diventare pericolose per gli effetti termici ed elettrodinamici nei conduttori e nelle connessioni. Per la scelta delle apparecchiature di protezione e comando sono stati analizzati i dati tecnici caratteristici degli utilizzatori e i dati relativi alle caratteristiche elettriche dell’impianto, ottemperando alle relazioni (1), (2) e (3) riportate nelle pagine precedenti. SE ETTIVITA’ DE E APPARECCHIATURE Le crescenti esigenze di continuità di esercizio comportano la necessità di effettuare un’appropriata scelta degli apparecchi di protezione allo scopo di permettere la rapida eliminazione del guasto arrecando in pari tempo il minimo disturbo all’esercizio delle attività in corso di svolgimento. A tal fine, si effettua il coordinamento selettivo delle protezioni di massima corrente che consente di isolare dal resto dell’impianto la parte interessata dal guasto facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso. La selettività nel capo delle sovracorrenti dovute a sovraccarico viene ottenuta normalmente dalle caratteristiche tecniche dei dispositivi di protezione a causa delle differenze tra le correnti nominali di tali dispositivi rispetto a quelle dell’interruttore generale posto a monte. Nel campo delle sovracorrenti di corto circuito, solitamente di valori superiori alle soglie di intervento delle protezioni, per ottenere la selettività è necessario coordinare opportunamente le protezioni, differenziando i valori delle correnti o, eventualmente, i tempi di intervento. Si possono conseguentemente ottenere due tipi di selettività: selettività cronometrica e selettività amperometrica. Servizio Tecnico 24 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Selettività amperometrica Viene realizzata frequentemente negli impianti di bassa tensione; si ottiene regolando le correnti di intervento delle protezioni a valori diversi, decrescenti verso valle, sfruttando la naturale diminuzione del valore della corrente di corto circuito per effetto delle impedenze delle dorsali e di altri componenti; è quindi possibile, in alcuni casi, regolare la corrente di intervento dello sganciatore dell’interruttore a monte ad un valore superiore a quello della corrente di corto circuito che percorre l’interruttore a valle pur garantendo un tempestivo intervento delle protezioni. Per gli impianti in oggetto è stata realizzata una selettività combinata di tipo amperometrico e cronometrico. Quella di tipo amperometrico è stato realizzato su tutti i quadri elettrici di piano al fine di garantire l’intervento in caso di guasto del solo interruttore alimentante il circuito interessato dal guasto. Per quanto riguarda le tarature e le taglie degli interruttori installati si rimanda alla consultazione degli schemi di progetto. M MA AT TE ER RIIA AL LII E ED DA APPPPA AR RE EC CC CH HIIA AT TU UR RE E PPR RE EV VIISST TE E TUBI CA A I CASSETTE DI DERIVA I EEC ESSI I Nella realizzazione di un impianto elettrico vengono utilizzati tubazioni, canali e passerelle per la protezione e la distribuzione delle linee in cavo. Vengono riportate di seguito alcune indicazioni normative che dovranno essere rispettate durante l’esecuzione degli impianti elettrici: Canali portacavi Sono sistemi soggetti alla Norma CEI 23-58 “prescrizioni generali”. Il canale è un involucro chiuso con coperchio che assicura la protezione meccanica dei cavi e permette la messa in opera e la loro rimozione con mezzi diversi dal tiro. Le norme CEI 23-31 (canali metallici) e CEI 23-32 (canali isolanti) impongono un grado di protezione minimo IP2X e l’assoluta assenza, al loro interno, di asperità o spigoli vivi che possano danneggiare i cavi. E’ ammesso installare cavi unipolari senza guaina nei canali, con l’obbligo di collegamento a terra del canale se metallico. Cavi unipolari senza guaina possono essere posati entro canale sprovvisto di coperchio purché sia posto fuori dalla portata di mano (oltre 2,5 m). Il coefficiente di riempimento dei canali, per i cavi d’energia, non deve essere superiore al 50%; per i cavi di segnale e comando non esiste limite di riempimento. In caso di canali metallici se è assicurata dal costruttore la continuità elettrica tra i vari pezzi è sufficiente collegare a terra il canale in un punto. In mancanza di tale dichiarazione del costruttore è necessario collegare a terra il canale pezzo per pezzo o ristabilire la continuità metallica tra i vari pezzi. Realizzati in lamiera di acciaio zincata a caldo tipo Sendizimir Fe E 280 GZ 200 (200 gr/m²) NA e dotati di coperchio di chiusura del medesimo materiale. Verniciatura eseguita dopo lavorazione su lamiera zincata a caldo (sendzimir) con polveri epossipoliestere termoindurenti spessore medio 70-80 micron. Provvisti di particolare foratura del canale che elimina totalmente le sbavatura garantendo così la massima sicurezza sia per i cavi sia per l’operatore, sistema d’assiemaggio meccanico degli elementi per elementi per eliminare tutte le saldature e garantire la continuità elettrica. Sono compresi tutti quegli accessori in uso comune per deviazioni, derivazioni, giunzioni, sospensioni, e qualsiasi altro elemento non menzionato ma Servizio Tecnico 25 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO necessario per una posa corretta e conforme (tutti gli accessori dovranno avere il coperchio completo di elemento di connessione per messa a terra). Dimensioni come indicate in progetto e grado di protezione IP20 se forati, o IP40 in posa standard (utilizzando gli appositi accessori il grado di protezione dei canali IP40 può essere elevato a IP44 e IP55). Passerelle portacavi: La passerella è una serie continua di elementi, perforati o non, di supporto dei cavi; essa non è normalizzata e potrebbe presentare asperità o spigoli tali da danneggiare i cavi. Segue che nelle passerelle non è ammessa la posa di cavi unipolari senza guaina. Tubazioni La normativa Europea CEI-EN 50086 ha introdotto il concetto di sistema (combinazione di tubi ed accessori) con lo scopo di assicurare una corretta installazione; essa non considera più il tipo di materiale ma solo le caratteristiche e le prestazioni che i prodotti devono avere per soddisfare i requisiti di sicurezza. Nella posa incassata le tubazioni devono essere posate secondo percorsi orizzontali o verticali; nel pavimento e nel soffitto esse possono seguire un qualsiasi percorso. Esse non devono sconfinare in altre unità immobiliari, al fine di non rendere accessibile una conduttura non sezionata dall’interruttore dell’unità. Il diametro interno dei tubi protettivi deve essere pari ad almeno 1,4 (40%) volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi, con un minimo di 16 mm. La sfilabilità dei cavi è raccomandata ma non obbligatoria (CEI 64-8 – 4a edizione). Nella posa a controsoffitto le tubazioni devono essere fissati a parete od a soffitto. Nella posa interrata i cavidotti, anche se di tipo pesante, devono essere posate ad una profondità di almeno 0,5 m con una protezione supplementare. Come già affermato al capitolo 3 paragrafo 2, per consentire un’agevole identificazione della loro funzione, tutti i cavidotti dovranno essere realizzati con tubazioni di colorazione diversa in funzione della rete distribuita. CODICE COLORE TUBAZIONI PORTACAVI Rete distribuita Media Tensione Bassa Tensione Impianti speciali (chiamate, diffusione sonora, orologi, videocofoni, ecc.) Impianti di sicurezza (fumo, antintrusione, TVcc, ecc.) Impianto Antenna Trasmissione Dati e telefonia Altri servizi Colore ROSSO NERO BLUE VERDE MARRONE MAGENTA BIANCO Cassette di derivazione e connessioni I contenitori utilizzati per effettuare le derivazioni sono tutti realizzati in materiale termoplastico pesante di tipo autoestinguente ottenuti in unica fusione rispondenti alle Norme CEI 23-48. All’interno delle cassette saranno posti i morsetti di giunzione e derivazione e gli eventuali separatori fra circuiti appartenenti a sistemi diversi. Le viti di fissaggio saranno alloggiate in opportune sedi tali da garantire il grado di protezione e la classe d’isolamento originari. Le guarnizioni delle cassette e scatole saranno del tipo anti-invecchiante al neoprene o al silicone. Servizio Tecnico 26 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO I coperchi saranno rimovibili a mezzo d’attrezzo, fissati per mezzo di viti antiperdenti in nylon a passo lungo, con testa sferica per consentire l’apertura a cerniera del coperchio. Le cassette e le scatole saranno installate in posizione accessibile, il fissaggio sarà effettuato tramite tasselli ad espansione e bulloneria in acciaio zincato in modo tale da non trasmettere sollecitazioni ai tubi o ai cavi che vi fanno capo. Tutte le cassette e le scatole saranno corredate di marchiatura I.M.Q. o con l’indicazione della norma CEI d’appartenenza. Le connessioni, giunzioni e derivazioni, devono essere eseguite con l’impiego di appositi dispositivi: non sono ammesse connessioni per mezzo di attorcigliamento e nastratura. Esse devono unire cavi aventi le stesse caratteristiche (tipo e sezione dei conduttori, colore) ed essere accessibili: pertanto vanno eseguite unicamente entro cassette di derivazione, quadri, ecc.. E’ vietato eseguirle all’interno dei tubi. E’ buona norma che cavi e relative connessioni non occupino più del 50% del volume delle cassette. Le derivazioni da quadri e scatole in impianti con richiesta di grado di protezione uguale o superiore ad IP40 devono essere realizzate con l’impiego di appositi pressacavi o pressatubi. CAVI E C DUTT RI Si riportano di seguito le prescrizioni delle norme vigenti che devono rispettare i cavi impiegati nella realizzazione degli impianti elettrici: Sezioni minime e cadute di tensione ammesse: le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore di 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL; per garantire un’adeguata scelta dei cavi saranno rispettate le prescrizioni delle norme di riferimento, CEIUNEL 35024-1/2, che stabiliscono le portate dei cavi anche in presenza di più circuiti. Circuiti a tensione diversa: sono ammessi circuiti a tensione diversa entro lo stesso tubo o canale purché tutti i cavi siano isolati per la tensione maggiore; è anche accettabile che i due isolamenti siano sul cavo a tensione maggiore (classe II) mentre il cavo a tensione minore sia isolato per la propria tensione. In alternativa si possono separare i cavi per mezzo di setti separatori, tubi di protezione e cassette di derivazione distinte. Coesistenza di circuiti diversi: è consigliabile che le dorsali di distribuzione dei circuiti di segnale e di potenza siano separate tra loro. Cavi per diversi utilizzi possono comunque essere posati entro la stessa canalizzazione, purché tutti i conduttori siano isolati per la tensione nominale più elevata. Viceversa i cavi per i circuiti telefonici devono avere tubazioni, cassette e scatole separate dagli altri impianti. Cavi per posa interrata: per posa interrata s’intende la posa del cavo direttamente a contatto con il terreno od entro tubo interrato. I cavi utilizzati in tale posa devono essere muniti di guaina protettiva ed essere isolati, per citare i più comuni, in gomma G7 (FG(O)M1) od in PVC di qualità R2 (N1VV-K). Isolamento dei cavi: i cavi isolati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07; quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05. La caduta di tensione e la densità di corrente non possono superare in nessun caso i valori massimi ammessi dalla normativa. Colori distintivi dei cavi: i conduttori impiegati nell’esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI UNEL Servizio Tecnico 27 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO 00722 e 00712. In particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. I conduttori di fase devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto: la norma non richiede colori particolari. Ad esempio le fasi possono essere distinte dai colori nero, grigio e marrone, utilizzando colori distinti per circuiti distinti (es: nero per la F.M., grigio per la luce, etc.). Sezione del conduttore di neutro: nei circuiti monofase a due fili il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione di quello di fase, qualunque sia la sua sezione. Il conduttore di neutro può avere sezione inferiore rispetto a quella dei conduttori di fase nei circuiti trifase sostanzialmente equilibrati e comunque tutte le volte che la portata del conduttore impiegato sia maggiore della massima corrente di squilibrio. In tal caso la sezione del neutro può anche essere inferiore a metà della corrispondente sezione di fase. E’ richiesto comunque un minimo di 16 mm² se in rame e 25 mm² se in alluminio, come richiesto dall'art.524.2 delle norme CEI 64-8. Sezione dei conduttori di protezione: la sezione minima dei conduttori di protezione (PE) non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella che segue. In ogni caso si deve adottare la sezione unificata più vicina a quella risultante dall'applicazione dei valori della tabella: SEZIONE CONDUTTORI DI PROTEZIONE Sezione conduttore di fase dell’impianto S (mm²) S ≤ 16 16 < S ≤35 S > 35 Sezione minima corrispondente conduttore di protezione Sp (mm²) Sp=S 16 SP = S/2 In alternativa ai criteri sopraindicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato dalle norme CEI 64-8 art. 543.1.1, tenendo comunque conto delle indicazioni di progetto. Se il PE è comune a più circuiti dovrà essere dimensionato in base al conduttore di fase di sezione più elevata. Sezioni minime dei conduttori equipotenziali: I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell'impianto, con un minimo di 6 mm² ed un massimo di 25 mm². I conduttori equipotenziali supplementari devono avere una sezione di almeno 2,5 mm² se protetti meccanicamente (ad es. posati entro tubazione in PVC) e di 4 mm² se non dotati di protezione meccanica. IL PRESENTE STUDIO TECNICO DI FATTIBILITA’ E’ PURAMENTE INDICATIVO E DOVRA’ ESSERE VALUTATO, INTEGRATO ED EVENTUALMENTE CORRETTO I SEDE DI PROGETTAZIONE DEL PROFESSIONISTA INCARICATO. Servizio Tecnico 28 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO SST TU UD DIIO OD DII F FA AT TT TIIB BIIL LIIT TA A‘‘ -- D D..P P..P P.. P PA AR RT TE EA AM MM MIIN NIISST TR RA AT TIIV VA A Quadro economico stimato di progetto. A seguito di una valutazione di massima, eseguita sulla base di preventivi ottenuti dalle ditte produttrici ed installatrici delle apparecchiature, si stima il costo dell’intervento di sostituzione di due gruppi elettrogeni ed adeguamento impiantistico della rete sottesa in € 1.500.000,00 per un quadro economico di spesa che si può riassumere come segue: A) LAVORI AD APPALTO B) SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Spese tecniche Collaudo tecnico amministrativo Spese attività di consulenza e di supporto IVA 22% sui lavori IVA 22% su B1, B2, B3 Spese Pubblicità Imprevisti € 1.050.000,00 € 120.000,00 € 10.000,00 € 5.000,00 € 231.000,00 € 29.700,00 € 10.000,00 € 44.300,00 € 450.000,00 TOTALE COMPLESSIVO € 1.500.000,00 Vincoli di legge relativi al contesto in cui l’intervento è previsto. Non sono state ritenute necessarie altre indagini preliminari in quanto la fattibilità complessiva dell’intervento, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, appare confermata, fatto salvo l’ulteriore controllo del professionista incaricato in sede di predisposizione del progetto preliminare. Norme tecniche ed amministrative da rispettare. Fatto salvo il rispetto della legislazione regionale, per quanto applicabile, (L.R. n. 27/2003) e statale (D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 e DPR 5 ottobre 2010 n. 207) sui lavori pubblici, il professionista evidenzierà puntualmente in sede di progetto esecutivo, ai sensi dell’art. 52 del DPR n. 207/2010, la normativa tecnica generale di riferimento per l’intervento in oggetto. Servizio Tecnico 29 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Impatto dell’opera sulle attività nella struttura. Sarà necessario prevedere che l’esecuzione dei lavori porti i minori disagi possibili e che sia garantita per quanto possibile l’erogazione dell’energia elettrica. Sarà comunque necessario un confronto con la dirigenza tecnica e sanitaria dell’Ospedale per verificare in maniera precisa eventuali stacchi di corrente od interventi che possano incidere sul regolare funzionamento delle attività al fine di non causare disagi o disservizi. Trattandosi di realizzare un opera all’interno di un ospedale che rimane in attività nell’espletamento delle sue funzioni sanitarie, ogni precauzione, cautela e misura idonea ed alternativa, dovrà essere usata nella redazione del progetto per far sì che durante l’esecuzione dei lavori vengano causati i minori disagi e disservizi possibili. Fasi di progettazione, elaborati da redigere e tempi di svolgimento. La progettazione è da affidare a tecnico/i esterno/i in quanto ricadono i presupposti di cui al comma 6 dell’art. 90 del D. Lgs. n. 163/2006 (lavori di speciale complessità egrale così come definito dall’art. 3 – comma 1 lettera l) del DPR n. 207/2010. L’attività di progettazione dovrà svilupparsi quindi nei seguenti livelli con i tempi massimi di svolgimento a fianco indicati: progetto preliminare 20 giorni progetto definitivo 30 giorni progetto esecutivo 10 giorni Se in fase di stesura del progetto preliminare la verifica tecnico economica effettuata dal professionista, non fosse rispondente a quanto riportato nel presente documento, dovrà essere comunicata e concordata con il RUP la variazione/integrazione. Il progetto preliminare dovrà contenere i seguenti elaborati: - dichiarazione sulla fattibilità tecnica, amministrativa ed economica dell’intervento sulla base di quanto disposto dal presente D.P.P. e dei vincoli esistenti. - relazione illustrativa; - relazione tecnica; - planimetria generale e schemi grafici; - prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza; - calcolo sommario della spesa; - quadro economico di progetto. Servizio Tecnico 30 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Tutti i documenti di cui sopra devono essere articolati, per quanto attinente all’intervento di cui trattasi, secondo quanto disposto dei relativi articoli di riferimento del DPR 207/2010. Il progetto definitivo dovrà contenere i seguenti elaborati: - relazione generale; - relazioni tecniche e specialistiche; - rilievi; - elaborati grafici; - calcoli degli impianti; - disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici; - censimento e progetto di risoluzione delle interferenze; - elenco dei prezzi unitari; - analisi dei prezzi unitari; - computo metrico estimativo; - aggiornamento del documento contenente le prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza; - quadro economico con l’indicazione dei costi della sicurezza desunti sulla base del documento di cui al precedente punto; - pratica per la valutazione di incidenza ambientale in applicazione della D.G.R.V. n. 3173 del 10 ottobre 2006 ovvero dichiarazione di cui al punto 3 dell’allegato A della citata delibera; - documento di dettaglio delle spese tecniche, comprese quelle di cui all’art. 92 del D.Lgs. n. 163/2006, suddivise per voci relative alla progettazione, alla direzione lavori, alla sicurezza, al collaudo ecc.; - compilazione della relazione istruttoria per progetti in edilizia sanitataria da inviare all’Ufficio regionale competente di cui alla comunicazione regionale del 17/09/2009 n. 509483/58.20/09 di prot.. Tutti i documenti di cui sopra devono essere articolati, per quanto attinente all’intervento di cui trattasi, secondo quanto disposto dei relativi articoli di riferimento del DPR 207/2010. Con il progetto definitivo dovranno essere richieste, con documentazione, nelle copie necessarie, a carico del progettista, tutte le autorizzazioni amministrative e tecniche previste per la realizzazione dell’intervento. Il progetto esecutivo dovrà contenere i seguenti elaborati: - relazione generale; Servizio Tecnico 31 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO - relazioni specialistiche; - elaborati grafici; - calcoli esecutivi degli impianti; - piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100 del D. Lgs. n. 81/2008 con l’indicazione dei relativi costi; - computo metrico estimativo; - quadro economico; - cronoprogramma; - elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi; - quadro dell’incidenza percentuale della quantità di manodopera per le diverse categorie di cui si compone l’opera o il lavoro; - schema di contratto e capitolato speciale di appalto; - dichiarazione dell’avvenuto utilizzo del Prezzario Regionale ovvero l’indicazione della metodologia di analisi seguita per la valutazione dei prezzi non compresi nel Prezzario; - documento di dettaglio delle spese tecniche, comprese quelle di cui all’art. 92 del D.Lgs. n. 163/2006, suddivise per voci relative alla progettazione, alla direzione lavori, alla sicurezza, al collaudo ecc.. Tutti i documenti di cui sopra devono essere articolati, per quanto attinente all’intervento di cui trattasi, secondo quanto disposto dei relativi articoli di riferimento del DPR 207/2010. La penale per la ritardata consegna, in ogni singola fase come sopra definita, degli elaborati progettuali, ammonta all’1 per mille del corrispettivo professionale al netto dell’I.V.A. e contributo integrativo. Limiti finanziari da rispettare e fonti di finanziamento. La somma complessiva a disposizione per la realizzazione dei lavori, somme a disposizione dell’Amministrazione comprese, ammonta a € 1.500.000,00. La copertura economica della somma di € 1.500.000,00 verrà assicurata con contributo ex art. 20 della legge 67/88 e della Regione del Veneto. Professionalità richieste per l’espletamento dell’incarico. L’affidatario del servizio di progettazione dovrà essere competente nelle seguenti materie ed ovviamente iscritto al relativo Albo Professionale: • esperto in impianti elettrici ed affini Servizio Tecnico 32 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO • esperto in progettazione antincendio con iscrizione all’elenco del Ministero dell’Interno • coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008, in possesso dei requisiti di cui al D. Lgs. stesso. Per la funzione di Ufficio della Direzione dei Lavori saranno richieste le seguenti figure professionali con i compiti a loro demandati dal Titolo VIII Capo I del D.P.R. n. 207/2010: - Direttore dei Lavori - Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. Il ruolo di responsabile dei lavori ai fini del D.Lgs. n. 81/2008 sarà assunto dal Responsabile Unico del Procedimento dell’Azienda ULSS n. 1. Applicazione tariffa professionale e regolamentazione incarico. I compensi professionali fanno riferimento al D.M. 31 ottobre 2013 n. 143, e più precisamente: ♦ Categoria d’opera IMPIANTI - CODICE IA.04 per € 1.050.000,00 Il calcolo complessivo dei corrispettivi per i servizi professionali richiesti, nessun aspetto escluso e comprensivo anche dell’importo della direzione lavori e del coordinamento per la sicurezza risulta pari ad euro 181.173,00, al lordo del ribasso che verrà offerto in sede di aggiudicazione del servizio tecnico stesso. Si fa presente che ai sensi di cui all’art. 111 del D. Lgs. n. 163/2006, il professionista prima della stipula della convenzione di incarico deve produrre: • dichiarazione, ai sensi dell’art. 269 – comma 4 - del D.P.R. n. 207/2010, di una società assicurativa contenente l’impegno a rilasciare la polizza di responsabilità civile professionale di cui all’art. 111 del D. Lgs. n. 163/2006, con specifico riferimento ai lavori citati in oggetto a far data dall’approvazione del progetto esecutivo: • polizza di responsabilità civile professionale con massimale del venti per cento dei lavori progettati, valore ridotto del 50% se tutti i professionisti sono certificati UNI EN ISO 9001. La mancata presentazione di quanto sopra nei termini prescritti dall’Amministrazione (di norma 10 giorni) non darà seguito alla stipula della convenzione d’incarico e comporterà la decadenza dall’incarico e autorizza la sostituzione del soggetto affidatario, fatta comunque salva la possibilità di rivalersi sul soggetto stesso per danni arrecati dal ritardo delle procedure di realizzazione dei lavori. Servizio Tecnico 33 AZIENDA U.L.S.S. N. 1 – BELLUNO Le ulteriori incombenze, regole tecniche ed amministrative che disciplineranno l’incarico professionale sono contemplate nel “Disciplinare d’Incarico”. Sistema di realizzazione dei lavori. I lavori di cui al presente Studio di Fattibilità/D.P.P. verranno realizzati mediante contratto d’appalto stipulato a corpo, ai sensi dell’art. 53 – comma 4 – del D.Lgs n. 163/2006. Qualora, nell’espletamento dell’incarico, il professionista incaricato accertasse la necessità di stipulare un contratto a corpo e a misura, sempre ai sensi dell’art. 53 – comma 4 – del D.Lgs. n. 163/2006, dovrà esserne data immediata comunicazione al Responsabile Unico del Procedimento indicandone le motivazioni, ai sensi dell’art. 43 – comma 9 – del DPR n. 207/2010. Il R.U.P., dopo aver esaminato attentamente le motivazioni che inducono a prevedere un corrispettivo in parte a misura, potrà autorizzarne la presenza con ordine di servizio scritto. Le motivazioni andranno poi riportate puntualmente nel progetto esecutivo. Linee guida per la verifica del progetto. Ai sensi del Capo II del DPR n. 207/2010, ogni livello progettuale sarà sottoposto a verifica, secondo i criteri di cui agli artt. 52, 53, 54, 55, a cura del Responsabile Unico del Procedimento ed alla presenza del progettista. Il progettista incaricato è tenuto ad adeguare i vari livelli progettuali alle prescrizioni impartite in sede di verifica senza alcun compenso aggiuntivo. Belluno lì 26 novembre 2015 IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO - ing. Stefano Lazzari - © 2015 Copyright Il presente documento, redatto ai soli fini previsti dall’art. 15 del DPR n. 207/2010, non può essere divulgato, riprodotto o copiato anche solo in parte, senza il consenso scritto del Servizio Tecnico dell’Azienda U.L.S.S. n. 1 di Belluno. Tutti i diritti sono riservati. Servizio Tecnico 34