CIV.E.S. – Civic Economy System

COMUNEDIISERNIA–Bandoperiferie-
Bando per la presentazione di progetti per la riqualificazione urbana e
la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo
di provincia.
COMUNE DI ISERNIA – Avviso pubblico del 9 agosto 2016 –
PROGETTO “CIVES – Civic Economy System MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
PREMESSE
1. Con Decreto del Presidente del Consiglio del 25 maggio 2016, e’ stato approvato il bando
con il quale sono state definite le modalità e la procedura di presentazione dei progetti per la
riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni
capoluogo di provincia e della città di Aosta;
2. Con deliberazione della Giunta Comunale di Isernia n. 15 dell’8 agosto 2016 sono stati
approvati gli indirizzi per la redazione della proposta progettuale di “riqualificazione di un’area
del territorio comunale caratterizzata da situazioni di marginalità economica e sociale;
3. Con determinazione dirigenziale n. 1225 del 9 agosto veniva approvato lo schema di avviso
pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse a presentare progetti;
4. La scrivente Innovation Factory srl, startup innovativa di Isernia e gestore del Circuito
Samex,net, e’ partner della Regione Molise, dell’Università del Molise, della Camera di
Commercio del Molise e di Confcommercio Molise nell’attività di sperimentazione in Molise di
un Circuito di Moneta Complementare progettato per sostenere la competitività delle imprese
del territorio;
5. Il Circuito Samex ospita già oltre 400 imprese che hanno già operato scambi commerciali per
un valore di quasi 2 milioni di Euro;
6. Con deliberazione del Commissario Straordinario n. 10 del 25 febbraio 2016, il Comune di
Isernia ha approvato la proposta di deliberazione recante «Interventi a favore della ripresa
economico-produttiva del sistema territoriale locale aderendo al progetto “In Samex we trust”
ideato da Innovation Factory e promosso dalla Regione Molise;
7. In data 7 marzo 2016 viene sottoscritta la Convezione Operativa tra il Comune di Isernia e
Innovation Factory srl, società di gestione del Circuito Samex.net;
8. Innovation Factory sta lavorando con il Comune di Isernia allo sviluppo di progetti in linea con
le prescrizioni e gli obiettivi previsti dal “Bando Periferie”;
9. Innovation Factory srl intende manifestare il proprio interesse alla candidatura da parte del
Comune, a valere sul “Bando Periferie” del progetto “CIV.E.S. – Civic Economy System –“
ideato, e in parte già sviluppato, da Innovation Factory srl.
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SCHEDA DI SINTESI
Nome progetto
Descrizione
CIV.E.S. – Civic Economy System Progettazione ed implementazione, sul territorio della città di Isernia,
di un innovativo modello di “Welfare Civile” alimentato, anche
finanziariamente, da un circuito di “Economia Civile” al cui interno si
pratica la community partecipation, si sostiene la competitività delle
imprese, si promuove lo scambio commerciale di prossimità e si
stimola un consumo socialmente sostenibile da parte dei cittadini.
Coerenza con gli obiettivi d) progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala
urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del
del Bando
servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi
modelli di welfare metropolitano e urbano;
Strumenti
1. Circuito di Civic Economy
§ Circuito di credito commerciale
§ Civic marketplace
§ Civic credit card
2. Piattaforma di civic crowdfunding
3. Piattaforma di civic engagement
1. Incremento della competitività e del fatturato delle imprese del
Risultati attesi
territorio;
2. Sviluppo economico solidale, collaborativo, equo e socialmente
sostenibile del territorio;
3. Maggiore coinvolgimento dei cittadini e delle imprese nell’attività
di costruzione del welfare civile;
4. Maggiori risorse finanziarie a disposizione del comune per il cofinanziamento di progetti di utilità sociale;
5. Potenziamento del capitale sociale del territorio.
1. Comune di Isernia
Partners
2. Camera di Commercio del Molise
3. Innovation Factory srl
4. Circuito Samex.net
5. Cajalo srl
6. Società del Terzo Settore
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CIV.E.S. – Civic Economy System –
Progettazione ed implementazione, sul territorio della città di Isernia, di un innovativo modello di
“Welfare Civile” alimentato, anche finanziariamente, da un circuito di “Economia Civile” al cui
interno si pratica la “Community partecipation, si sostiene la competitività delle imprese, si
promuove lo scambio commerciale di prossimità e si stimola un consumo socialmente sostenibile
da parte dei cittadini.
Il contesto
1. Il traguardo finale di un Paese evoluto è il welfare civile, che fa riferimento all’antica “civitas”:
quel luogo non solo fisico ma anche valoriale e culturale nel quale si riconoscevano i cittadini.
«Il welfare civile ha dei vantaggi (Zamagni) -: è universalistico e abilitante, perché tende a
migliorare la capacità di vita delle persone (la capability evocata da Amartya Sen). Il welfare
totalista e quello plurale hanno un fondamento individualistico e si rivolgono solo alle persone
che “hanno bisogno”. Il modello di welfare civile, invece, favorisce la coesione sociale: è
inclusivo perché mette in pratica il principio di reciprocità. Aiuta chi ha bisogno e lo
sensibilizza a restituire alla società quanto può dare lui (in termini di tempo e competenze, ad
esempio)».
La sussidiarietà circolare è il passo ulteriore e consiste in questo: il settore pubblico, la
business community e il mondo della società civile organizzata (immaginiamo un
triangolo), interagiscono in maniera sistematica tra di loro sulla base di protocolli
stabiliti per definire le priorità di intervento sociale, e per trovare le modalità di gestione
più efficaci per raggiungere gli obiettivi condivisi». Non potremo mai avere un welfare
civile fin quando le priorità sono decise solo da uno dei tre vertici del triangolo: il settore
pubblico. «L'ente pubblico oggi o non ha le risorse o non ha le informazioni per conoscere le
esigenze reali della società civile: gli apparati non stanno sul territorio, ma negli uffici, e sono
diventati burocrazia - spiega l'economista -. Il mondo dell'impresa ha le risorse economiche
ma da solo non può farcela a definire strategie comuni. Dal canto suo, solo la società civile sa
come evitare il paternalismo assistenzialistico I tre mondi devono interagire in maniera
sistematica».
Le ultime novità normative favoriranno questa transizione. «I nuovi articoli 118 e 119 della
Costituzione che introducono la sussidiarietà fanno riferimento alla sussidiarietà circolare.
Anche l'introduzione nel nostro ordinamento delle Benefit corporation, nella legge di
Stabilità, avrà effetti positivi in tal senso: le B Corp non destinano profitti, ma proventi al
sociale e questo è un passo avanti sulla responsabilità sociale d'impresa fin qui praticata.
Qualche lezione agli altri Paesi possiamo ancora darla, se rafforziamo i nostri sforzi
sulla frontiera della sostenibilità sociale. Tutti insieme: pubblico, imprese, terzo settore
e cittadini». (Zamagni)
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2. non si può parlare appieno di welfare civile e di sussidiarietà se non si afferra cos’è
l’economia civile. Infatti, la differenza tra l’approccio dell’economia politica e quello
dell’economia civile è tutta qui: nel concetto di sussidiarietà. Nella tradizione dell’economia
politica il mercato è lo spazio occupato solo da soggetti for profit, che perseguono, cioè, il
fine del profitto. Tutto ciò che è fuori dalla logica del profitto deve essere lasciato a altri
soggetti, tipicamente lo Stato oppure l’ente pubblico locale.
In altre parole la tradizione di pensiero dell’economia politica, che viene ancora insegnata
nelle nostre università, è quella di dicotomizzare la società: Stato e mercato. Il mercato è il
luogo della produzione della ricchezza e quindi la sua logica è quella del profitto. Lo stato è il
luogo idealtipico della redistribuzione; quello che non riesce a fare il mercato in chiave
redistributiva, lo affidiamo allo Stato che con la tassazione e le plurime politiche fiscali
provvede alla bisogna.
Qual è, invece, l’idea dell’economia civile? Quella di coinvolgere la società civile
organizzata, i soggetti portatori di cultura anche nella sfera economica. Nell’immaginario
popolare, una organizzazione non profit può solo ridistribuire valore, un valore prodotto da
altri, oppure può fare campagne di advocacy, per i diritti umani fondamentali, e così via.
L’associazionismo è inteso principalmente come luogo di socializzazione oppure di svago. In
generale a nessuno di coloro che provengono dagli studi di economia politica può venire in
mente che anche la società civile organizzata, (associazioni, fondazioni, imprese sociali,
cooperative sociali) può produrre valore sia pure con una logica diversa da quella del for
profit.
3. Nella Costituzione italiana si delinea la proposta, innovativa e stimolante, della sussidiarietà
come “circolarità virtuosa” tra iniziativa dei soggetti sociali e responsabilità dei poteri
pubblici. La sussidiarietà è infatti una forma di libertà “impegnativa” che comporta un “fare”
(e non soltanto un “dire”). Essa non si caratterizza come mera partecipazione alla discussione
e alla decisione sui problemi, bensì come apporto diretto alla individuazione e alla soluzione
dei problemi stessi. In questo senso è rilevante il tema della sussidiarietà, intesa come nuova
forma di organizzazione civile che vede al centro la responsabilità e l’agire in prima persona
di tutti i soggetti, pubblici e privati. La Costituzione italiana all’art. 118 sottolinea che “Stato,
regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini,
singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio
di sussidiarietà”. Questa norma affianca, dunque, al concetto di sussidiarietà verticale dei
soggetti istituzionali (stato, regioni, comuni, ecc.), quello di sussidiarietà orizzontale, che
coinvolge anche i soggetti civili;
4. Il principio di sussidiarietà nella sua versione “orizzontale”, espressamente previsto
dall’articolo 118 4° comma della Costituzione, costituisce uno dei pilastri fondamentali della
Repubblica: esso descrive un rinnovato modello del rapporto tra Stato e cives in direzione di
una valorizzazione dell’autonoma iniziativa dei cittadini, sia come singoli sia come associati,
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nell’esercizio delle attività di interesse generale. La costituzionalizzazione del principio di
sussidiarietà determina dunque inevitabilmente la fine del monopolio per le amministrazioni
pubbliche (statali, regionali o locali) nello svolgimento delle attività di servizio pubblico e
l’emergere di nuovi modelli organizzativi e di nuovi protagonisti nella sfera amministrativa;
5. Il fondamento storico-dogmatico della sussidiarietà si rinviene anche in molti documenti
pontifici. Con Giovanni Paolo II il principio di sussidiarietà diventa, per così dire, un motivo
ricorrente sia nel suo personale magistero sia nei documenti della Santa Sede. L’enciclica di
Benedetto XVI Deus caritas est ripropone in chiave moderna l’importanza di tale principio:
“Non uno Stato che regoli e domini tutto è ciò che ci occorre, ma invece uno Stato che
generosamente riconosca e sostenga, nella linea del principio di sussidiarietà, le iniziative che
sorgono dalle diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi
d’aiuto”.
Il principio di sussidiaretà è inteso, quindi, come una modalità di relazione tra
istituzioni pubbliche, gruppi sociali e persone, per la quale uno Stato moderno deve
riconoscere e sostenere ciò che vale nelle iniziative sociali che nascono dal basso, nella
società, come risposta al bisogno collettivo. Parlare di sussidiarietà significa riportare al
centro dell’azione sociale, economica, politica, un soggetto umano caratterizzato da una
libertà capace di rapporto, inteso non solo come indipendenza e capacità di scelta, ma anche
in quanto desiderio di bene, gratuità, amore a sé e agli altri, più grande di ogni interesse
particolare.
6. La legge cost. 3/2001, nel riformare l’art. 118, ha espressamente stabilito che “Stato, Regioni,
Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e
associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di
sussidiarietà”. Si introduce un vero e proprio obbligo giuridico per le amministrazioni di
favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini e, conseguentemente, di evitare inutili e dannose
ingerenze in settori di interesse pubblico in cui già efficacemente operano i soggetti privati.
La formulazione costituzionale non costituisce una mera enunciazione di principio, ma
acquisisce inevitabilmente un contenuto realmente cogente per tutti gli enti territoriali; come
rilevato dal Consiglio di Stato ( C.d. St. sez. Cons. Atti Normativi 1794/2002 e 1354/2002), il
principio di sussidiarietà è “il criterio propulsivo in coerenza al quale deve da ora svilupparsi,
nell’ambito della società civile, il rapporto tra pubblico e privato anche nella realizzazione delle
finalità di carattere collettivo”; l’ente pubblico territoriale deve in ogni caso valutare, prima di
decidere se assumere direttamente o meno un servizio pubblico, la presenza nella propria
area di riferimento di soggetti privati che svolgano il medesimo servizio: in caso affermativo e,
qualora i privati svolgano efficacemente quella attività, in ragione del principio di sussidiarietà
e di razionale utilizzo delle risorse economiche, dovrà astenersi dall’intervenire. Il contenuto
del principio di sussidiarietà non ha tuttavia soltanto un carattere “negativo”; al contrario, così
come formulato nell’art. 118, l’elemento più rilevante è sicuramente quello di carattere
positivo: l’amministrazione, come scritto, deve favorire: in cosa consta questo favor è oggi
oggetto di dibattito in dottrina; in generale, sembra pur tuttavia doversi ritenere che con tale
termine, il legislatore abbia inteso la predisposizione di infrastrutture, beni, competenze e (ma
il punto è particolarmente critico) anche limitate risorse economiche. I soggetti attivi della
sussidiarietà sono i cittadini e, soprattutto, le formazioni sociali: le associazioni di
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volontariato, le fondazioni, il Terzo Settore. Circa le attività, queste sono indubbiamente tutte
quelle latu sensu ascrivibili al genus di servizio pubblico, anche se, è bene ricordarlo, la
norma è stata scritta anzitutto per i servizi di carattere sociale: assistenza, handicap, anziani,
tossicodipendenze, etc.
7. La sussidiarietà orizzontale delineata in Costituzione non mira tuttavia alla mera esclusione
del settore pubblico dai settori di interesse generale, come erroneamente sottolineato da
taluni; al contrario, è bene osservare sul punto che, anche se indubbiamente si registrerà una
riduzione della sfera di intervento delle amministra- zioni, pur tuttavia il quid novi dell’art. 118
è assolutamente diverso: un’alleanza tra soggetti pubblici e privati, per fondare un nuovo
modo di elaborare e sviluppare strategie comuni di azione in rilevanti settori di interesse
generale. L’orizzonte della sussidiarietà delinea dunque un modo di concepire la res publica,
completamente diverso dal precedente: non più una rigida separazione tra enti pubblici e
cittadini, tra amministratori ed amministrati, ma, al suo posto, una collaborazione tra i due
poli verso un medesimo obiettivo, il progressivo miglioramento dei servizi e, congiuntamente,
una completa attuazione dei diritti e delle libertà sociali contenute in Costituzione.
8. La sussidiarietà, in quest’ultimo senso, diviene dunque, al contempo, sia espressione della
libertà di curare interessi pubblici, ormai espressamente riconosciuta alle cd. “formazioni
intermedie”, sia un elemento di solidarietà sociale e dunque, indirettamente, fattore di
coesione tra le diverse componenti della società.
La proposta
Con la presente proposta progettuale, il Comune di Isernia intende creare le condizioni
infrastrutturali, metodologiche, sociali, strumentali e procedurali affinche’ i tre pilastri del nuovo
modello di Welfare Civile (Istituzioni, business community e Terzo Settore) possano interagire
efficacemente per perseguire i seguenti obiettivi:
1. Promuovere, sul proprio territorio, uno sviluppo economico collaborativo, inclusivo,
solidale e socialmente sostenibile attraverso la creazione o il potenziamento di network di
imprese civic oriented;
2. Stimolare i cittadini verso un consumo di prossimità e civicamente responsabile in grado
di generare uno sviluppo economico socialmente sostenibile e una maggiore cosesione
sociale;
3. Stimolare e coinvolgere la businness community nell’attività di co-creazione di un nuovo
modello di welfare civile;
4. Progettare ed implementare sistemi innovativi di reperimento delle risorse finanziarie
necessarie per costruire e sostenere un sistema di welfare civile anche attraverso l’utilizzo
di piattaforme di civic crowdfunding;
5. Assistere le associazione no-profit nella loro attività di crescita, di presidio del territorio e
di integrazione con gli altri pilastri del welfare civile (Istituzioni e business community).
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Il Modello
ABCD:AssetBasedCommunity
DrivenDevelopment
§
§
§
§
Imprese
Istituzioni
Associazioni
Individui
La ridistribuzione genera maggiore
inclusione sociale che a sua volta
produce sviluppo sostenibile che
rigeneragliassets.
Ladisponibilitàdiassetselavolontà
di partecipare ad una comunità si
trasforma in credito da parte della
stessa. Il credito concesso dalla
comunità si trasforma in credito
finanziario grazie all’intervento di
Samex.
Il credito finanziario concesso da
Samex genera fatturato aggiuntivo
grazieaiservizioffertidalCircuito:
§ Community
§ Unitàdiconto
§ c/cinSamex
§ Brokeraggio
§ Sostegnoalletransazioni
I risultati economici del sistema
vengono redistribuiti utilizzando lo
strumento delle “Smart Community
Foundation”
La fiducia riconosciuta dalla
comunità, il credito concesso da
Samex e i risultati ottenuti
generano, per il principio della
reciprocità, fiducia e credito per
altrisoggetti.
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liquiditàinEuro.
7
libera
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Gli strumenti
1. Circuito di Civic Economy
§
§
§
Circuito di Credito Commerciale
Piattaforma di civic marketplace
Piattaforma di civic credit card
2. Piattaforma di Civic Crowdfunding
3. Piattaforma di community engagement
Gianni Ciao (Co-founder Circuito Samex)
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