Economia Politica
Appunti delle lezioni
Fabiano Schivardi
testo di riferimento:
Mankiw, Principi di economia,
3°ed., 2004, Zanichelli
Cap 18
I mercati dei fattori di
produzione
L’ECONOMIA DEI MERCATI DEL LAVORO
In questo modulo analizzeremo i mercati dei fattori della produzione: lavoro, capitale e
terra.
Vedremo quindi quali sono i meccanismi che spingono le imprese a domandare gli
input produttivi per produrre i beni e servizi che saranno poi venduti ai consumatori nei
mercati dei beni e servizi che abbiamo analizzato finora.
Vedremo poi in maggior dettaglio il funzionamento del mercato del lavoro e le
determinanti dei forti differenziali salariali che si osservano nella realtà.
I mercati dei fattori di produzione
Inquadramento generale
In questa unità prenderemo in esame il funzionamento dei mercati dei fattori
della produzione utilizzando i consueti strumenti della domanda e dell’offerta.
Vedremo come la domanda di lavoro, terra e capitale da parte delle imprese
è una domanda derivata, ossia dipende dall’ammontare di beni che l’impresa
deve offrire sul mercato.
Obiettivi di apprendimento
•analizzare la domanda di lavora da parte di un’impresa in un mercato di
concorrenza perfetta
•esaminare le determinanti dell’offerta di lavoro da parte delle famiglie
•imparare che il salario di equilibrio è uguale al valore del prodotto marginale
del lavoro
•esaminare come la domanda dei vari fattori di produzione sia
interdipendente
I fattori di produzione
I fattori di produzione sono quelle risorse utilizzate dalle imprese per
produrre beni e servizi.
I tre fattori più importanti sono: il lavoro, la terra e il capitale.
Capitale: le attrezzature, i macchinari e gli impianti utilizzati per produrre bei
e servizi. Sono beni prodotti in passato e accumulati come fattori di
produzione per il futuro.
La domanda delle imprese per i fattori di produzione è una domanda
derivata, ossia dipende dalla quantità di beni e servizi che l’impresa vuole
produrre con questi input e intende offrire sul mercato dei beni.
Ad esempio un’impresa che produce biciclette domanderà operai, tecnici e
impiegati (lavoro), utilizzerà stabilimenti e uffici (terra) e macchinari e
impianti (capitale) sulla base della quantità di prodotto che si aspetta poi di
vendere nel mercato delle biciclette
Il mercato del lavoro
Iniziamo l’analisi prendendo in esame il mercato del lavoro e vedremo
che anch’esso è governato dalle forze della domanda e dell’offerta e
caratterizzato da una domanda derivata.
Ad esempio, la domanda di braccianti da parte di un’impresa agricola
che produce mele sarà determinata dalla quantità di mele che sono
richieste nel mercato delle mele.
La domanda di lavoro come domanda derivata
(a) Mercato delle mele
(b) Mercato dei raccoglitori di mele
Prezzo
delle mele
Prezzo
(salario dei
braccianti)
Offerta
Offerta
W
P
Domanda
Domanda
0
Q
Quantità di mele
0
L
Numero di braccianti
La funzione di produzione
La relazione che lega gli input utilizzati nella produzione e la quantità di
prodotto ottenuta è detta funzione di produzione.
Funzione di produzione: relazione tra la quantità di fattori utilizzata per
produrre un bene e la quantità prodotta di quel bene.
Possiamo scrivere che la quantità di prodotto (Q) è funzione della quantità di
lavoro (L) , terra (T) e capitale (K) utilizzata. Usando una formula:
Q = f (L, T, K)
A questo punto ipotizziamo che la quantità di terra e di capitale sia tenuta
costante (l’ipotesi ceteris paribus) e ci concentriamo sulla relazione tra
quantità prodotta e lavoro utilizzato.
Vediamo un esempio numerico:
Funzione di produzione
Lavoro
Prodotto
L
Q
(numero di
(quintali alla
lavoratori)
settimana)
0
0
1
100
2
180
3
240
4
280
5
300
Quantità
di mele
La funzione di produzione
Funzione di
produzione
300
280
240
180
100
0
1
2
3
4
5
Numero di lavoratori
All’aumentare del numero degli addetti, la quantità di prodotto aumenta. E’
importante sapere se man mano che aumenta il numero di lavoratori utilizzati
dall’impresa (sempre mantenendo costanti la terra e il capitale) l’aumento del
prodotto risulta maggiore o minore. Dal grafico possiamo notare che la curva tende
a diventare più piatta, ossia il prodotto aumenta in misura meno che proporzionale
all’aumentare degli addetti.
Copyright©2003 Southwestern/Thomson Learning
Prodotto marginale del lavoro
Il Prodotto marginale del lavoro (PML) è l’aumento della quantità di prodotto
dovuta all’aumento di una unità aggiuntiva del lavoro (mantenendo costanti
gli altri fattori di produzione).
Il PML si calcola come la variazione di Q rispetto alla variazione di L:
PML = ∆Q / ∆L
PML = (Q2 – Q1) / (L2 – L1)
Man mano che si aggiungono lavoratori alle stesse quantità degli altri input
(terra e capitale) il loro contributo aggiuntivo è più piccolo. La funzione della
produzione tende infatti ad appiattirsi, ciò implica un prodotto marginale
decrescente.
Prodotto marginale del lavoro decrescente: all’aumentare del numero di
lavoratori il prodotto marginale del lavoro diminuisce.
Prodotto marginale decrescente
Prodotto
marginale
del lavoro
100
80
Lavoro
L
(numero di
lavoratori)
Prodotto
Q
(quintali alla
settimana)
0
0
1
100
2
180
3
240
4
280
5
300
Prodotto marginale
del lavoro
PML=Q/L
(quintali alla
settimana)
100
80
60
40
20
60
40
Prodotto
marginale
del lavoro
20
0
1
2
3
4
5
Numero di
lavoratori
Valore del prodotto marginale del lavoro
L’impresa nel decidere quanti lavoratori occupare deve tenere conto del
valore della produzione aggiuntiva dell’ultimo lavoratore. Ossia dovrà
moltiplicare il prodotto marginale fisico del lavoro (kg di mele) per il prezzo
di vendita delle mele stesse. Questo prezzo sarà quello che viene
determinato dall’equilibrio tra domanda e offerta nel mercato delle mele e
che la nostra impresa in concorrenza perfetta prende come dato.
Quindi il valore del prodotto marginale (VPML) è dato dal prezzo di vendita
del bene (P) per il prodotto marginale del bene stesso (PML):
VPML = P x PML
Infine per rendere massimo il suo profitto (P) l’impresa confronterà il
vantaggio che ottiene dall’impiego di una unità aggiuntiva di lavoro (ossia
il VPML) con il costo di questa unità che sarà dato dal salario (W) che
viene pagato al lavoratore.
Nel mercato di concorrenza perfetta, per la singola impresa il salario è
dato ed è pari a quello di equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del
lavoro aggregato.
Riprendiamo e completiamo l’esempio numerico precedente:
Determinazione della domanda di lavoro da parte dell'impresa in concorrenza
Lavoro
Prodotto
L
(numero di
lavoratori)
Q
(quintali alla
settimana)
0
0
1
100
2
180
3
240
4
280
5
300
Prodotto marginale
Prezzo
Valore del prodotto
del lavoro
del prodotto marginale del lavoro
(€)
W
(€)
Profitto
marginale
= VPML-W
(€)
10
1000
500
500
80
10
800
500
300
60
10
600
500
100
40
10
400
500
-100
20
10
200
500
-300
PML=Q/L
P
VPML = P x PML
(quintali alla
settimana)
(€)
100
Salario
Domanda di lavoro della singola impresa
L’impresa continuerà a domandare lavoro (assumerà un lavoratore
aggiuntivo) fino a che il valore in termini di produzione ottenuto da
questo ultimo lavoratore (VPML) sarà uguale al salario (w):
VPML = w
Per i diversi livelli di salario che possono essere determinati nel mercato
aggregato del lavoro, la curva del valore del prodotto marginale diventa
anche la curva di domanda di lavoro della nostra impresa in concorrenza
perfetta che massimizza il profitto.
Domanda di lavoro della singola impresa
VPML
=P x PML
Π massimo: VPML = W
W = Salario
di mercato
Valore del prodotto marginale
(curva di domanda di lavoro dell’impresa)
0
Quantità che
massimizza i profitti
Numero di lavoratori
Copyright©2003 Southwestern/Thomson Learning
Variazioni della quantità domandata di lavoro per la singola impresa
VPML, W
Un aumento del salario
provoca un movimento lungo
la curva di domanda di lavoro
dell’impresa
B
W2
A
W1
Domanda di lavoro
dell’impresa
0
L2
L1
Numero lavoratori
Domanda di lavoro di mercato
Impresa A
Impresa B
VPML, W
Mercato
VPML, W
VPML, W
+
500
=
500
5
L
3
L
500
8
L
Domanda di lavoro di mercato
La domanda di lavoro di mercato sarà data dalla somma orizzontale della
quantità di lavoro domandata da ciascuna impresa per i diversi livelli di
salario.
Consideriamo per semplicità solo due imprese. Per il salario pari a €500
l’impresa A domanda 5 lavoratori mentre l’impresa B ne domanda 3. La
domanda di mercato sarà quindi pari a 8 lavoratori.
Movimenti della curva di domanda di lavoro
La curva della domanda di lavoro si sposta se:
•si modifica la tecnologia
•varia il prezzo di vendita del bene prodotto
•varia l’offerta degli altri fattori di produzione
Aumento della domanda di lavoro in seguito al miglioramento della tecnologia
VPML, W
Un miglioramento
della tecnologia, fa
aumentare il
prodotto marginale
del lavoro e quindi...
.. spinge la curva di
domanda verso
destra
W
D2
D1
0
Lavoro
L1
L2
A parità di salario si domanda una maggiore quantità di lavoro da L1 a L2
Riduzione della domanda di lavoro in seguito alla diminuzione del
prezzo di vendita del bene
VPML, W
Una riduzione del
prezzo di vendita del
bene, fa diminuire il
valore del prodotto
marginale del lavoro…
.. sposta a sinistra
la curva di
domanda del lavoro
w
D1
D2
L2
L1
L
A parità di salario si domanda una minore quantità di lavoro da L1 a L2
L’offerta di lavoro
La curva di offerta di lavoro riflette il costo opportunità dei lavoratori e
quindi le loro scelte sul tempo da dedicare al lavoro e al tempo libero.
La curva di offerta di lavoro inclinata positivamente indica che un
aumento dei salari induce i lavoratori ad offrire una maggiore quantità di
lavoro (ci si sposta lungo la curva di offerta).
La curva di offerta del lavoro si sposta quando cambiano le preferenze,
le opportunità alternative, la dimensione della popolazione anche in
seguito a fenomeni migratori.
Equilibrio nel mercato del lavoro
Il salario si aggiusta per bilanciare domanda e offerta di lavoro.
Salario
(prezzo del lavoro)
Offerta
W, salario
di equilibrio
Domanda
0
L, occupazione
di equilibrio
Quantità di lavoro
Copyright©2003 Southwestern/Thomson Learning
Spostamento della curva di offerta di lavoro
Salario
1. Un aumento della
offerta di lavoro . . .
O
O
W
W
2. . . . riduce
i salari . . .
D
0
L
L
Quantità di lavoro
3. .. aumenta l’occupazione, diminuisce il PML
e il VPML, si ha un nuovo equilibrio.
Copyright©2003 Southwestern/Thomson Learning
Spostamento della curva di domanda di lavoro
Salario
O
W
1. Un aumento della
domanda di lavoro
(per effetto di un aumento
del prezzo del bene). . .
W
2. . . . aumenta
il salario . . .
D
D1
0
L
L
Quantità di lavoro
3. . e aumenta l’occupazione
Copyright©2003 Southwestern/Thomson Learning
Gli altri fattori di produzione: terra e capitale
Per produrre i beni le imprese non utilizzano solo il lavoro ma anche gli
altri due fattori della produzione che sinora abbiamo considerato come
costanti: la terra (T) e il capitale (K).
Ciascuno fattore ha un prezzo per il suo utilizzo:
il prezzo d’uso del capitale è chiamato interesse (i)
il prezzo d’uso della terra è chiamato rendita (r)
Per entrambi i fattori il prezzo d’uso è determinato in uno specifico
mercato dall’incontro tra domanda e offerta.
L’impresa aumenterà la quantità domandata di un fattore fino a quando il
valore del prodotto marginale del fattore non sarà uguale al prezzo del
fattore stesso:
VPMK = i
VPMT = r
In equilibrio ciascun fattore riceve una remunerazione pari al valore del
suo prodotto marginale.
Prezzo d’uso
della terra, r
Prezzo d’uso del
capitale, i
(a) Il mercato della terra
(b) Il mercato del capitale
Offerta
Offerta
Π massimo:
Π massimo: VPMT = r
VPMK = i
P
P
Domanda
Domanda
0
Q
Quantità di terra
0
Q
Quantità di capitale
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Interdipendenza tra i fattori di produzione
I fattori di produzione sono utilizzati simultaneamente dall’impresa.
Il prodotto marginale di ciascuno dipende dalle quantità disponibili degli
altri fattori.
Un cambiamento nell’offerta di un fattore modifica le retribuzioni degli altri
fattori in quanto fa cambiare il prodotto marginale.
VPML = w
VPMK = i
VPMT = r
P x PML = w
P x PMK = i
P x PMT = r
PML / w = 1/P
PMK / i = 1/P
PMT / r = 1/P
PML / w
= PMK / i
= PMT / r = 1/P