Modelli organizzativi per i sarcomi dei tessuti molli Alessandro Comandone SC Oncologia Ospedale Humanitas Gradenigo Torino STM come «sistema complesso» Sono molti tipi diversi di tumori rari Alcune forme sono molto rare Si manifestano in aree anatomiche diverse Nessun chirurgo ha expertise globale Il Patologo deve essere dedicato Nessuna mutazione è prognostica o predittiva o driving per una terapia • La Radioterapia ha un ruolo fondamentale • La terapia medica è ancora basata sulla chemioterapia • La strategia terapeutica va personalizzata e talora basata sull’istotipo • • • • • • Sopravviventi a 5 anni Tumori del testicolo 88% Sarcomi tessuti molli 58% Tumori ghiandole salivari 56% SNC 22% Colecisti e vie biliari 16% Mesotelioma pleurico 5% STM: punti fondamentali • L’approccio ai STM deve essere multidisciplinare per la complessità delle malattie. • Essendo Tumori Rari molte decisioni si basano su livelli di evidenza deboli e vanno condivise con il Paziente • Il confronto con Gruppi di maggiore esperienza è sempre raccomandato STM:punti fondamentali • L’incertezza è la caratteristica che contraddistingue qualsiasi decisione clinica in questi due Tumori Rari • Il difetto di esperienza va moltiplicato per ogni singolo specialista che interviene nelle varie fasi cliniche soprattutto se in modo non sinergico, ma sequenziale. • La multidisciplinarietà contemporanea è dunque la soluzione più consona • La decisione per analogia, per collazione di diverse evidenze e per criteri logici è ammessa ( importanza dei data base) Il Paradigma dei Tumori Rari • Rarità x molteplicità= complessità • Ampliamento della casistica sui TR e miglioramento delle cure= aumento prevalenza Perché lavorare in Rete • Migliori performances grazie alla relazione strutturata di varie istituzioni complementari e collaborative • Migliore rendimento delle risorse tecnico professionali • Migliori percorsi diagnostico terapeutici • Migliore utilizzo delle risorse • Minori sprechi • Possibili migliori risultati immediati e sicuri progressi terapeutici nel futuro immediato. Dal Documento Ministeriale sulle Reti Oncologiche E’ dunque necessario riconoscere i Centri di maggiore esperienza(hub). riconoscere e valorizzare i centri collaborativi ( spoke). condividere i casi. diffondere la cultura. Processo di lavoro in Rete • Come identificare gli hub e gli spoke? • Come diventare hub o spoke? • Chi inserire nella Rete e chi non accettare? • Come definire e accertare l’upgrade? Come garantite la prestazione di consulenza e di trattamento? Concentrare i casi o diffondere l’expertise? L’importanza delle Linee Guida L’importanza dei PDTA come strumento di lavoro • PDTA: sequenza predefinita, articolata e coordinata di prestazioni ambulatoriali o di ricovero che prevede la partecipazione integrata di diversi specialisti e professionisti al fine di realizzare la diagnosi e la terapia per una determinata patologia ( http://www.salute.gov.it/imgs) Organizzazione della Rete Oncologica Regione Piemonte e Valle d’Aosta Gruppo Piemontese Sarcomi QUALI ATTORI DEL GITR GPS Pluridisciplinarietà chi:GIC Torino Sempre presenti • • • • • • • • • Ortopedico dedicato Oncologo Oncologo Pediatra Radioterapista Chirurgo generale Anatomo Patologo Radiologo Infermiere Data Manager Presenti su chiamata • Chirurgo plastico • Chirurgo toracico • Chirurgo generale • Psicoconcologo • Perfusionalista • Assistente sociale • Mediatore culturale Organizzazione • Riunioni settimanali presso CTO di Torino • Mercoledì dalle 15 alle 17 • Coinvolti: CTO, Osp Infantile, Molinette, Gradenigo,IRCCS Candiolo • Non presenza del Paziente • Inviato il caso per rete dal giorno prima • Discussione collegiale e verbale inviato in Regione ( maggioranza o unanimità) • Immediata conservazione dei dati Primo incontro GIC • Anamnesi ( paziente non presente) • Descrizione quadro radiologico da parte dello Specialista • Impostazione iter diagnostico successivo ( quale tipo di biopsia) • Chi informa il Paziente? ( ruolo del curante e dello psicooncologo) • Rapporti con il Collega Inviante Pluridisciplinarietà quando • Per valutare il quadro clinico alla prima diagnosi • Per valutare le condizioni fisiche e psicologiche del Paziente • Per impostare gli esami diagnostici • Per praticare la biopsia • Per definire la strategia terapeutica migliore • Per valutare i risultati del trattamento • Per discutere punti di forza e di debolezza del percorso e del trattamento. Per migliorare l’expertise. • Nel Follow up (?) GRAZIE [email protected]