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Comunicato stampa
L'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE
COR/11/47
Malmö, 4 ottobre 2011
"Le economie locali verdi indicano all'Europa la strada per Rio+20" dichiara
Mercedes Bresso
I leader europei devono adottare una posizione uniforme e ferma sul futuro della politica
ambientale internazionale e assicurare che il vertice Rio+20 dell'anno prossimo non sfoci
esclusivamente in dichiarazioni di intenti ma anche in azioni concrete e obiettivi tangibili.
Questo è il messaggio lanciato dalla Presidente del Comitato delle regioni Mercedes Bresso in
vista della discussione della prossima settimana in seno al Consiglio Ambiente sulla posizione
che dovrebbe assumere l'Europa alla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile
(UNCSD) prevista per l'anno prossimo in Brasile.
Intervenendo ad un convegno sul ruolo degli enti regionali e locali per la creazione di un'economia
verde, svoltosi a Malmö (Svezia), la Presidente del Comitato delle regioni (CdR) Mercedes Bresso
ha invitato l'Europa a continuare a dare l'esempio in materia di sviluppo sostenibile, assicurando un
rinnovato impegno politico per lo sviluppo sostenibile. "Ho partecipato al vertice per la Terra svoltosi a
Rio de Janeiro nel 1992 e sono ancora meravigliata dall'impulso che questa conferenza è riuscita a
imprimere al concetto di 'sviluppo sostenibile'. Il mondo tuttavia è ancora confrontato con importanti
sfide ambientali e i buoni propositi del 1992 sono rimasti più spesso che mai lettera morta. Ecco
perché il CdR sostiene l'invito rivolto a Rio+20 a adottare una tabella di marcia per l’economia verde
con cui fissare obiettivi e indicatori adeguati e tracciare le azioni necessarie per conseguirli".
La Presidente Bresso, che rappresenterà il CdR a Rio l'anno prossimo, in qualità di membro della
delegazione UE, ha aggiunto che la tabella di marcia deve essere coraggiosa e deve individuare
nuovi metodi per quantificare lo sviluppo sostenibile, prestando particolare attenzione a indicatori
diversi dal PIL, che "non è una misura precisa della capacità di una società di affrontare questioni
quali i cambiamenti climatici, l'uso efficiente delle risorse, la qualità della vita o l'inclusione sociale".
La tabella di marcia dovrebbe inoltre comprendere una sezione specifica dedicata all'economia locale
verde, che impegni le Nazioni Unite e i governi nazionali a collaborare con i rispettivi enti regionali e
locali (ERL) e a fornire loro sostegno nella transizione verso un'economia verde.
"Come ha ricordato non più tardi di ieri il commissario europeo per l'Ambiente Janez Potočnik
durante il suo viaggio in India, 'la transizione verso un'economia verde non avverrà automaticamente.
Occorreranno azioni e misure di sostegno a livello locale, regionale, nazionale e internazionale'. Per
questo motivo il CdR ritiene che sia giunto il momento di proporre, in sede Rio+20, l'istituzione di un
comitato permanente per i governi subnazionali e locali, che funga da sede permanente per la
consultazione e la cooperazione in materia di sviluppo sostenibile".
Ilmar Reepalu, sindaco di Malmö, è il relatore del parere del CdR sul tema Rio+20 e presidente della
commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia (ENVE) del Comitato che ieri ha adottato il
suo progetto di parere. "Sono felice che il mio progetto di parere, che presenterà la posizione del CdR
in vista del vertice dell'anno prossimo, sia stato adottato qui, nella mia città natale. Malmö è
orgogliosa dei suoi successi "verdi" ed io sono fermamente convinto che le città, le regioni e gli enti
locali possano inviare un messaggio chiaro al mondo, mostrando che non stanno solo discutendo di
sviluppo sostenibile ma che stanno anche concretizzando questo concetto.
Soltanto in Europa vi sono alcuni esempi straordinari (le capitali verdi europee, il Patto dei sindaci)
che mostrano i progressi conseguiti sul campo negli ultimi venti anni, mentre i negoziati internazionali
segnavano il passo. Ecco perché i leader europei devono essere tra i primi a sollecitare un nuovo
approccio di governance multilivello che ci consenta tra altri venti anni di guardarci indietro e di
constatare che sono stati compiuti progressi concreti e quantificabili.
Il progetto di parere di Reepalu, che verrà adottato nella sessione plenaria del CdR di dicembre,
fungerà anche da utile promemoria per ricordare ai ministri dell'Ambiente europei, che si riuniranno la
prossima settimana in Lussemburgo, di adottare la posizione del Consiglio sulle priorità di Rio+20.
Poiché il mese scorso anche il Parlamento europeo ha adottato la sua relazione, è importante che
l'Europa si presenti unita a Rio e che l'attenzione rivolta dagli Stati membri all'attuale crisi economica
non pregiudichi gli obiettivi a lungo termine di una maggiore sostenibilità. Come afferma il parere, "la
transizione verso un modello più sostenibile di sviluppo non si esaurisce semplicemente nel
superamento di ostacoli, ma presenta in se stessa enormi opportunità" in particolare per i posti di
lavoro verdi e la crescita economica.
Il progetto di parere mette inoltre un accento particolare su un altro aspetto importante da affrontare in
sede Rio+20: il problema crescente della rapida urbanizzazione. Le aree urbane ospitano attualmente
il 50 % della popolazione mondiale e sono responsabili del 60-80 % dei consumi energetici e del
75 % delle emissioni di carbonio; ciò influisce sui cambiamenti climatici ed esercita pressioni a livello
di approvvigionamenti idrici ed energetici, biodiversità, ecosistemi e salute pubblica.
Informazioni aggiuntive

Messaggio video del commissario europeo per l'Ambiente Janez Potočnik al convegno del
CdR sul tema Rio+20

Documento di discussione sul Ruolo degli enti regionali e locali nella transizione verso
un'economia verde, presentato da Derek Eaton, del Programma delle Nazioni Unite per
l'ambiente (UNEP).
Sito web del CdR: www.cor.europa.eu
Il Comitato delle regioni
Il Comitato delle regioni (CdR) è l'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE. Il compito
dei suoi 344 membri, provenienti da tutti i 27 Stati membri dell'UE, è quello di coinvolgere nel
processo decisionale dell'Unione gli enti regionali e locali e le comunità che essi rappresentano e di
informarli sulle politiche dell'UE. La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio sono
tenuti a consultare il CdR in relazione alle politiche europee che possono avere un'incidenza sulle
regioni e le città. Il CdR può inoltre adire la Corte di giustizia per salvaguardare le proprie prerogative
o se ritiene che un atto legislativo dell'UE violi il principio di sussidiarietà o non rispetti le competenze
degli enti regionali o locali.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Chris Jones
Tel. +32 25468751 o +32 498989918
[email protected]
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