Israele è la più prospera economia del Medio oriente e

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Israele è la più prospera economia del Medio oriente e ha trovato anche il gas
Contributed by Dimitri Buffa
Monday, 14 February 2011
Quella ricchezza a pochi metri da casa.
di Dimitri Buffa
La vera rivincita contro i pregiudizi anti israeliani, le freedom flottillas, le dichiarazioni pazzesche di alcuni uomini politici
europei, e anche italiani, è tutta qui: quest’anno Israele ha registrato uno dei più alti tassi di crescita di tutto il
Medio Oriente (in ciò imitato dai palestinesi della West Bank, che da quando si sono divorziati da Hamas vivono nel
benessere): + 4,5%.
Inoltre è stato anche scoperto uno dei più grossi giacimenti di gas metano per un valore superiore ai 95 miliardi di
dollari.
Dandone notizia l’altra sera in tv il ministro del Tesoro israeliano quasi piangeva per la felicità. Insomma
nonostante i gufi delle varie Freedom flottille, e gli armatori ideologici nostrani, lo stato ebraico in pochi anni, da quando
nel 2004 con il muro difensivo ha trovato la cosiddetta “quadra” contro il terrorismo, è riuscito a far
riprendere la propria economia che negli anni della seconda intifada era precipitata in una crisi paragonabile a quella che
oggi vivono l’Italia e buona parte dell’Europa.
Sia come sia quest’anno l’economia di Gerusalemme ha registrato la più veloce crescita in occidente,
almeno secondo il rapporto dell'Ufficio centrale di statistica (CBS ). Più precisamente il prodotto nazionale lordo è
cresciuto del 4,5% nel 2010, con uno 0,5% in più rispetto alle previsioni. Ciò a fronte di solo il 2,7% negli altri 33 paesi
dell'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OCSE ). Israele è uno Stato membro dell'OCSE solo
dallo scorso settembre.
Israele è andato meglio degli altri paesi europei (e medio orientali) anche nel tasso di occupazione: il tasso di
disoccupazione è stato infatti del 6,7%, rispetto all’8,3% registrato di media negli altri paesi in questione. Le
statistiche Cbs hanno notato questi trend nell’economia israeliana nel corso del 2010: c’è stato un
rallentamento delle esportazioni a partire dal terzo trimestre dell’anno appena passato, dopo l'accelerazione della
crescita registrata dal secondo semestre del 2009 in avanti, inoltre anche la rapida crescita dei consumi privati aveva
cominciato a rallentare, in compenso però è cresciuto il risparmio dei singoli tutto indirizzato sul mattone e così c’è
stato un boom del mercato immobiliare, ma basato sull’investimento mirato e non sui debiti e quindi al riparo da
eventuali bolle. Se calcoliamo che solo nel 2009, nonostante il grande crollo economico mondiale, l'economia israeliana
era cresciuta del 0,8% ( contro il 4,2% del 2008), abbiamo le dimensioni del miracolo israeliano.
Quest’anno appena trascorso poi il PIL pro capite è cresciuto del 2,7%, contro un calo del 1,1% registrato l'anno
prima. Nell’OCSE nel suo complesso, questo anno il PNL pro capite era cresciuto solo del 2,3%.
Dimitri Buffa
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