Atti consiliari
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Provincia di Pesaro e Urbino
SEDUTA DEL 27 GENNAIO 2011
VERBALE
SEDUTA DI GIOVEDI’ 27 GENNAIO 2011
SEDUTA CONGIUNTA
DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI PESARO E URBINO
E DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PESARO
Tenutasi presso il Teatro Sperimentale di Pesaro
per la trattazione del seguente argomento:
“GIORNO DELLA MEMORIA”
PRESIEDONO:
Luca BARTOLUCCI – Presidente del Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino
Ilaro BARBANTI – Presidente del Consiglio comunale di Pesaro
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Provincia di Pesaro e Urbino
SEDUTA DEL 27 GENNAIO 2011
La seduta inizia alle ore 9.00
Per la Provincia di Pesaro e Urbino sono presenti i seguenti consiglieri:
Baldantoni Giorgio
Perugini Katia
Bartolucci Luca – Presidente Consiglio
Ricci Matteo – Presidente Giunta
Capanna Bruno
Rognini Massimo
Carloni Silvana
Rossi Giancarlo
Ceccarini Lorenzo
Sanchioni Daniele
Giannotti Roberto
Savelli Renzo
Magnanelli Giuseppe
Talè Federico
Mariotti Donato
Terenzi silvia
Papi domenico
Tomassoli Giulio
Papolini Massimo
Vergari Gaetano
Pascucci Riccardo
Sono altresì presenti gli Assessori Alessia Morani, Daniela Ciaroni e Massimo Galuzzi.
Sono assenti i consiglieri Antonio Baldelli, Giorgio Cancellieri, Francesca Maria Falcioni,
Franca Foronchi, Elisabetta Foschi, Daniele Lunghi, Marcello Mei, Vladimiro Perlini, Daniele
Tagliolini e Mattia Tarsi.
Per il Comune di Pesaro sono presenti i seguenti consiglieri:
Andreolli Daio
Marinucci Mauro
Calducci domenico
Mascioni Giuseppe
Ballerini Mirko
Mengucci Sara
Barbanti Ilaro – Presidente consiglio
Mosconi Mauro
Bettini Alessandro
Nardelli Massimiliano
Biagiotti Roberto
Nobili Andrea
Camboni Lorenzo
Olmeda Claudio
Cavilli Sandrina
Pagnini Alessandro
Cascino Piergiorgio
Panieri Stefano
Cassini Giovanna
Pedinotti Federico
Ceriscioli Luca – Sindaco
Perugini Marco
Cesarini Massimo
Roscini Dante
Ciancamerla SilvanoDi Bella Niccolò
Rossi Carlo
Di Domenico Alessandro
Signorotti Milena
Eusebi Valter
Tartaglione Caterina
Fiumani Alessandro
Trebbi Luciano
Ippaso Davide
Vinni Daniele
Vanenti Monica
Sono altresì presenti gli Assessori Belloni Enzo, Catalano Giuseppina, Delle Noci
Antonello, Gambini Gloriana, Parasecoli Giancarlo, Pascucci Riccardo, Pieri Luca e Signorotti
Marco.
Sono assenti i Consiglieri Giovanna Cassiani, Callisto Cerisoli, Giovanni Cipolletta, Mila
Della Dora, Francesca Fraternali e Stefano Mariani.
Assistono il Segretario Generale della Provincia di Pesaro e Urbino dott. Roberto Rondina e
il Segretario Generale del Comune di Pesaro dott.ssa Deborah Giraldi.
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Ilaro BARBANTI, Presidente del Consiglio
Comunale di Pesaro
Consiglieri Comunali e Assessori, se vi
accomodate mi fate una cortesia. Buongiorno
a tutti, lasciate che mi presenti: sono Ilaro
Barbanti, il Presidente del Consiglio
Comunale.
Poche cose: iniziamo la celebrazione di
questo giorno della memoria 2011, sapete che
il Parlamento italiano ha scelto con una legge
la giornata del 27 gennaio per celebrare il
giorno della memoria; il 27 gennaio è una
data molto particolare, perché è il giorno in
cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz da
parte delle truppe armate russe, consentendo
di entrare all’interno del lager e di far vedere
al mondo tutti quelli che sono stati gli orrori,
le nefandezze e le morti che hanno provocato
con il loro comportamento. A dire la verità,
quando sono entrate di persone all’interno del
lager ce ne erano davvero poche, perché pochi
giorni prima, una decina di giorni prima erano
state trasferite tutte le persone che erano in
grado di deambulare, hanno creato la
cosiddetta marcia della morte e hanno
eliminato tutte queste persone, per cui quando
sono entrati i russi hanno trovato poche
persone: erano soprattutto anziani e persone
che non erano in grado di deambulare. Però
contemporaneamente hanno scoperto tutte
quelle che erano le strumentazioni di tortura
che erano state usate su tutti gli imprigionati e
questa, ovviamente, per il mondo è stata una
ferita, è stata una ferita per tutta l’umanità.
Mi permetto di portare il saluto mio
personale,
del Consiglio Comunale, del
Sindaco e di Luca Bartolucci, il Presidente del
Consiglio Provinciale, con il quale abbiamo
organizzato questa giornata. Un grazie anche
alla Questura e alla Prefettura, che hanno
collaborato con noi e un saluto a voi studenti:
vi ringraziamo davvero per essere presenti.
Considerate che siete solo una rappresentanza
della miriade di studenti che abbiamo
incontrato noi come Amministrazione
comunale e soprattutto il funzionario di
Polizia, che ha avuto una serie di incontri
nelle scuole per lanciare questo messaggio del
giorno della memoria. Lo ringraziamo
davvero tanto per questo lavoro molto preciso
e certosino, che ha raggiunto tutti gli ambiti
della scuola.
Un saluto in particolare alle autorità, che sono
tanto numerose e alle associazioni: non le
nomino tutte, perché poi qualcuna si
dimentica sempre e quindi il saluto lo faccio a
Sua Eccellenza il Prefetto, in maniera tale che
lui lo estenda a tutte le autorità.
Anzi, colgo l’occasione di invitare il Prefetto
qui sul palco e di portare il suo saluto a tutta
l’assemblea. Grazie.
APPLAUSO
ATTILIO VISCONTI, Prefetto di Pesaro e
Urbino
Un cordiale e sentito saluto a tutti, celebriamo
insieme commossi il giorno della memoria,
ricordo dello sterminio e delle persecuzioni
del popolo ebraico e dei deportati militari,
civili e politici italiani nei campi nazisti. Più
tardi in Prefettura avrò l’onore di consegnare
ai reduci o ai loro stretti congiunti un alto
riconoscimento
concesso
dal
signor
Presidente della Repubblica per il sacrificio e
per la sofferenza sopportati in uno dei
momenti più bui della storia dell’umanità. Ma
in questo teatro, con voi che sento vicini e
partecipi, stamani desidero soffermarmi per
qualche istante a riflettere sulla memoria e
sulla sua importanza. Sono stato motivato a
questa riflessione anche dalle parole
pronunciate qualche giorno fa dal Presidente
del Consiglio Regionale Vittoriano Solazzi,
che ha giustamente evidenziato come di
questi tempi si registri ovunque una
preoccupante perdita della memoria. Non c’è
dubbio, credo, che dimenticare sia il modo
meno cruento per uccidere; da questo dato di
fatto è necessario cominciare a osservare il
nostro mondo, che spesso non esita a
dimenticare, cedendo all’oblio, eventi vicini e
lontani nel tempo e nello spazio, perché
l’oblio è comodo: attenua o elimina
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responsabilità, colpe, paure, evita di riflettere
togliendo dalla nostra vista le cause degli
orrori di tutta l’umanità. Ma anche la
memoria è una sfida: è una sfida che va
affrontata come affrontiamo le crisi
quotidiane che attentano la nostra serenità.
Certo, ci fa male ricordare: preferiremmo dire
che i grandi errori della storia non siano mai
esistiti, tuttavia il ricordo di ciò che è stato,
seppur tremendo, ci deve stimolare a essere
migliori. Il ricordo degli errori è un ottimo
monito per non ripeterli, soprattutto se hanno
portato orrori inimmaginabili come i
genocidi. Sono convinto che la memoria sia
una sentinella in mezzo a una società troppo
coinvolta e presa dai propri problemi, per
rendersi in ogni momento conto di rischi
come il razzismo e l’antisemitismo , una
società desiderosa - purtroppo - di rimanere
nel proprio porpore. Sono convinto che il
ricordo sia l’unico metro, l’unico presupposto
per giudicare la realtà e che dimenticare la
storia voglia dire dimenticare chi siamo,
cancellare i rapporti tra civiltà e persone,
affievolire e attenuare responsabilità e doveri.
Infatti l’oblio distrugge i ponti tra i popoli, le
religioni e le civiltà e spiana la strada ai
pregiudizi, ma ricordare non vuole dire solo
non dimenticare: per me vuole dire anche fare
o tentare di fare qualcosa, cioè portare con sé
il ricordo ancorandolo a qualche azione
concreta. Dunque la memoria ci sfida e ci
scuote, a volte ci traumatizza, ma la memoria
ci rende vivi, cioè capaci di mobilitarci per
smuovere il mondo intorno a noi e è anche il
mezzo con cui è possibile capire le radici dei
problemi e evitare soluzioni semplicistiche o
propagandistiche che creano soltanto nuove
difficoltà. L’uomo guidato dalla memoria
sfida la storia consapevole che è fatta da
persone delle quali occorre sempre tenere
conto di tutte le esigenze; l’uomo, guidato dal
ricordo e dalla memoria, è conscio dei propri
errori e perciò è pronto a passare sopra a
quelli altrui, non crea stereotipi: è
consapevole delle differenti esperienze, delle
tante sfaccettature, delle contraddizioni e dei
desideri di persone che vanno comunque
capite.
Concludo immaginando la memoria come un
filo che ci lega direttamente gli uni agli altri,
che attraversa le generazioni lungo la loro
storia spesso controversa: un filo che ci
consente di capire come possono nascere
tragedie inenarrabili, ma che consente a
ognuno di tornare indietro, laddove ha
sbagliato e di ripartire unito agli altri verso
un’umanità migliore, portando in sé il ricordo
di ciò che ha provocato. Grazie.
APPLAUSO
Ilaro BARBANTI, Presidente del Consiglio
Comunale di Pesaro
Ringraziamo Sua Eccellenza il signor
Prefetto, inviterei adesso sul palco il Questore
Vicario Sbordone per portare il suo saluto.
Grazie.
Antonio SBORDONE, Questore vicario di
Pesaro
Buongiorno a tutti, porto i saluti del Questore,
di tutta la Questura di Pesaro /Urbino e i miei
personali al signor Prefetto, ai rappresentanti
delle varie istituzioni presenti e a tutti i
convenuti, in particolare ai ragazzi, la cui
presenza qui è motivo di grande
soddisfazione, ma - aggiungo - anche di
grande speranza. Celebriamo la giornata della
memoria e con essa e in essa celebriamo il
ricordo di Giovanni Palatucci, giovane
funzionario di Polizia morto nel campo di
concentramento di Dachau il 10 febbraio del
1945. Palatucci non si piegò all’infamia delle
leggi razziali, non si piegò alla barbarie della
repressione nazista: salvò circa 5. 000
persone, per la maggior parte ebree ma non
solo, salvò 5. 000 persone ingiustamente
perseguitate. Lo fece con vari stratagemmi,
con varie iniziative e lo fece mentre era
funzionario di Polizia e mentre era Questore
di Fiume. Egli è medaglia d’oro al valor
civile, è ritenuto giusto fra le nazioni dalla
comunità ebraica: nei suoi confronti è avviato
un procedimento, un processo per la
beatificazione e egli ci ha lasciato una
testimonianza straordinaria sotto il profilo
umano, sotto il profilo morale e sotto quello
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dell’etica cristiana. Una testimonianza che
però qui adesso vorrei brevemente
riconnettere proprio alla sua funzione, che era
la funzione di Polizia, che è la mia funzione e
è la funzione di tanti che sono qui oggi
convenuti, proprio per quello che dicevo
prima: quello che ha fatto l’ha fatto
esercitando la sua funzione, che è una
funzione pubblica e, come tale, può essere
esercitata in vari modi, in vari ambiti, con
diversi livelli di responsabilità, anche con
diverse progettualità. Tuttavia la funzione
deve avere come stella polare verso la quale
orientarsi il perseguimento del bene comune.
Noi che svolgiamo questo lavoro, che
abbiamo questa funzione abbiamo un
privilegio: quello di svolgere una funzione
pubblica con un contatto diretto e continuo
con la collettività; noi parliamo, valutiamo,
cerchiamo di intercettare le aspettative, diamo
risposte e, certo, applichiamo le leggi,
cerchiamo di farle rispettare nel modo
migliore, più asettico e più equilibrato: tutto
questo però deve essere fatto - e questo è il
messaggio che ricevo dal sacrificio di
Palatucci - tutta questa attività deve essere
fatta con un’impronta, con un sigillo che è
quello della giustizia. E’ evidente che quando
dei beni essenziali, assoluti - quei beni e quei
valori che fanno di un uomo un uomo vengono calpestati, vengono annientati,
ebbene allora è evidente che non c’è giustizia
e questa è veramente la testimonianza di
Giovanni Palatucci, una testimonianza che
giunge a tutti noi, noi che comunque abbiamo
avuto in eredità un mondo diverso e migliore
anche grazie a lui. Vi ringrazio.
APPLAUSO
Ilaro BARBANTI, Presidente del Consiglio
Comunale di Pesaro
Grazie al Vicequestore Vicario Dott.
Sbordone. Adesso è la volta del Presidente del
Consiglio Provinciale, che porterà il saluto
suo e in rappresentanza dell’Amministrazione
provinciale
e
dell’intero
Consiglio
Provinciale. Prego, Luca Bartolucci.
APPLAUSO
Luca BARTOLUCCI, Presidente del
Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino
Buongiorno. Porto il saluto mio personale e
del Consiglio Provinciale che rappresento in
questo momento a tutte le autorità presenti, a
Sua Eccellenza il Prefetto, al signor
Vicequestore, a tutte le autorità presenti e
soprattutto ai tanti studenti presenti in questa
sala. Scusate, sono emozionato: sono
emozionato perché il momento che andiamo a
vivere non solo con la proiezione, ma l’intera
giornata è per noi un impegno e una
responsabilità. Vedete, l’antico popolo
ebraico, ebreo, gli israeliti pregavano e la
preghiera più importante era lo shemà Israel ,
“ ricordati Israele” e era una preghiera che
faceva la memoria della propria storia, una
memoria
che
però
inchiodava
alle
responsabilità presenti. Oggi celebriamo qui
in modo diverso, come una preghiera civile,
un “ ricordati uomo di quello che è avvenuto,
perché ciò che è avvenuto si può ripetere, si è
già ripetuto, si sta ripetendo”. Milioni di ebrei
uccisi per la loro condizione, per essere ebrei,
senza nessuna colpa, tantissime persone
ricordiamo che nell’olocausto e nella shoah
persero la vita: furono sterminati e uccisi non
solo gli ebrei, ricordiamo i rom, i sinti,
ricordiamo gli omosessuali, ricordiamo gli
oppositori politici, ricordiamo i deboli di
mente, che furono uccisi perché deboli,
perché fragili, perché ultimi, perché
intaccavano la purezza della razza. Tutto
questo è accaduto per una lucida visione,
anche se è una follia, di chi ha guidato quei
popoli, ma tutto ciò è accaduto nel silenzio
della popolazione. Grigi aguzzini, funzionari
di Stato, Consigli Comunali, Provinciali o
Regionali, politici, giornalisti.. non si
levarono voci a difesa di queste popolazioni e
di questi uomini inermi, di queste donne, di
questi bambini che furono strappati ai loro
affetti, che furono strappati a ciò che era loro
più caro, furono strappati alla vita. Quindi
oggi ricordiamo perché, se ciò è accaduto,
può ancora accadere: l’uomo nuovo che nasce
e che si libera con l’apertura dei cancelli di
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Auschwitz, che oggi viene ricordata e viene
ricordato il 27 gennaio come giornata
dell’apertura dei cancelli di Auschwitz..
dicevo che l’uomo nuovo è quell’uomo che ha
saputo dire no a tutto ciò, come Giovanni
Palatucci, il Questore di Fiume che si oppose
a questa visione barbara, incivile e disumana e
pagò con la vita, così come pagarono con la
vita tanti giusti, così come pagarono con il
patimento tanti giusti che ancora sono tra noi
e che oggi verranno ricordati nella
celebrazione in Prefettura da Sua Eccellenza il
Prefetto. Tante persone che preferirono il
carcere piuttosto che essere complici di questa
barbarie e quindi ricordiamo non solo ciò che
è avvenuto in senso negativo, ma anche le
persone e la loro capacità di dire di no: a
questo ci appelliamo, a queste figure di giusti
e conseguentemente oggi per me in primo
luogo e per tutti noi la giornata della memoria
deve riecheggiare, così come lo shemà Israel
doveva essere “ ricordati Israele mentre ti
corichi in casa, mentre pranzi con i tuoi cari,
Ilaro BARBANTI, Presidente Consiglio
Comunale di Pesaro
Il mio è l’ultimo intervento, mi sono già
presentato prima e quindi è inutile che ripeta
adesso. Celebriamo anche quest’anno il
giorno della memoria: l’abbiamo fatto anche
l’anno scorso insieme alla Provincia, con il
Presidente Bartolucci abbiamo organizzato il
tutto, quest’anno abbiamo avuto il conforto di
avere un grossissimo aiuto da parte della
Questura, che in qualche modo ci è stata di
supporto e è stato davvero importantissimo,
per cui la ringrazio ulteriormente. E anche la
Prefettura.
Mi fa piacere quando le istituzione si mettono
insieme, collaborano e realizzano insieme
questi progetti: c’è stato il contributo da parte
di tutti e penso che sia un bell’esempio che
diamo all’esterno, soprattutto a voi giovani
studenti.
Commemorare il giorno della memoria lo si
può fare in tante maniere: lo si può fare
ricordando la shoah, questo sterminio degli
ebrei, questa ferita indelebile, non più
rimarginabile né curabile inflitta all’umanità;
mentre cammini per strada e mentre parli con
i tuoi amici”, questa inquietudine e tensione
nella giornata del ricordo deve diventare per
noi un’occasione per riflettere nell’intimità
delle nostre camere, nel calore domestico, per
strada, con gli amici, per ricordare che tutto
ciò non deve più avvenire e per fare sì che
questo avvenga dobbiamo formare la nostra
coscienza in modo retto, orientato al bene,
cercando di costruire una storia nuova e la
storia grande si costruisce attraverso le
piccole scelte responsabili private e
quotidiane che ognuno di noi compie.
L’augurio in questa giornata è davvero quello
di orientare i nostri comportamenti e personali
al bene, al giusto e al bene della nostra
popolazione e del nostro Stato. Grazie.
APPLAUSO
si può fare ricordando le leggi razziali, si può
fare ricordando tutti quelli che sono stati
deportati soltanto perché non condividevano il
progetto di sterminio nei confronti degli ebrei,
senza nessun altro torto, senza nessuna
appartenenza religiosa particolare, ma solo
perché non condividevano un progetto. Sono
molte le maniere per poter ricordare la shoah,
però c’è anche un altro lato della medaglia, il
lato positivo, ossia le tante persone che si
sono opposte a questo progetto di sterminio e
che, in qualche modo, con il loro esempio e
con il loro coraggio hanno fatto strada per
poter salvare delle vite umane. Una di queste
è Giovanni Palatucci e noi abbiamo cercato di
puntare proprio su queste persone, su questi
esempi positivi che hanno speso la loro vita
per salvare la vita degli altri. E’ proprio per
questo che la giornata della memoria la
intitoliamo a Giovanni Palatucci, di cui in
precedenza sono state date le caratteristiche
fondamentali: l’unica cosa che voglio dire è
che lui è morto davvero nel campo di Dachau
giovanissimo, perché aveva 36 anni e quindi
pensate voi. E’ proprio per questo che è stato
messo in piedi questo film, proietteremo a
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SEDUTA DEL 27 GENNAIO 2011
breve questo film, “ Senza Confini”, proprio
perché ci sembrava giusto mettere in evidenza
tutte le iniziative di queste persone giuste,
come è stato detto in precedenza, “ giuste tra
le nazioni”, che in qualche modo sono riuscite
davvero a salvare delle vite umane. Tenete
presente che di giusti tra le nazioni ce ne sono
soltanto 400 in Italia, quindi non è che questa
definizione sia stata data a tutti, soltanto alle
persone davvero più importanti. Pensiamo che
con questo film si possa avere una catarsi
senza avere bisogno di immagini cruente e
violente, ma soltanto rifacendoci alla potenza
dell’immagine e alla forza della parola. Per
noi questa giornata è molto importante, ci
auguriamo anche che possa contribuire a
favorire nei giovani la maturazione di un
processo
di
responsabilizzazione
sia
individuale che collettiva e la promozione di
una cittadinanza attiva e solidale, sempre
tenendo presente che il luogo privilegiato per
queste cose resta la scuola, con i suoi studenti
e con il suo corpo docente. Termino
ricordando che questa organizzazione che
abbiamo messo in piedi ci è costata un po’ di
fatica, però l’abbiamo fatta con molta
soddisfazione e ci auguriamo che possa essere
di vostro gradimento, cari studenti, perché ci
abbiamo messo il cuore per poterla fare.
Tenete presente che la memoria si può
onorare in tanti modi: noi abbiamo scelto
questo modo qui per poterla onorare. Tenete
sempre presente che la memoria non è un
contenitore vuoto, non è una memoria
asettica, ma la memoria è un qualcosa che ci
deve ricordare sempre e comunque quello che
è il nostro passato costantemente, soprattutto
gli errori che sono stati fatti nel nostro passato
affinché non si rifacciano più in futuro. Però
definire la memoria come passato è sbagliato:
la memoria è attuale, è presente, perché se è
vero, come è vero, che dalla lettura del
passato si scelgono le strade che possono
essere percorse nella vita e le strade che,
viceversa, devono essere evitate, questo vuole
dire che la memoria non è solo passato, ma è
attualmente presente. E’ proprio con questa
considerazione che vi lascio alla visione del
film. Grazie.
APPLAUSO
Proiezione film “ Senza Confini”.
La seduta termina alle ore 11,30