. I NUMERI PRIMI IN NATURA : FISICA QUANTISTICA FISICA NUCLEARE, BIOCHIMICA , GENOMICA, PSICOLOGIA (TRAMITE LA FUNZIONE ZETA , I NUMERI P –ADICI E I NUMERI PRIMI NATURALI) ---------Abstract In this paper we concentrate the indications about relations between prime numbers and some natural phenomena,with special attention at their connections: a) zeta function in quantum physics b) natural prime numbers ( with forma 6f+1, where f is Fibonacci’s numbers) in quantum physics, nuclear stability, and so on, c) p-adic numbers (quantum physics, genetics and DNA, and so on) d) prime numbers (biochemistry) We invite visitors to signal us possible other phenomena connected prime numbers, p-adic numbers, natural prime numbers, prime numbers. Premessa Oltre che in vari fenomeni naturali micro - e macro-cosmici, come abbiamo visto nel nostro recente lavoro “Note sulle connessioni tra i numeri primi, i numeri primi naturali, i numeri di Fibonacci e alcuni fenomeni naturali” e già pubblicato su questo sito, i numeri primi emergono talvolta anche sotto altre forme, per esempio i numeri p-adici (inversi delle potenze dei numeri primi) anche in genetica (DNA) come vedremo in seguito, e anche come numeri primi in se stessi, anche in biochimica. Prima però accenneremo all’importanza dei numeri p-adici in fisica quantistica (livelli energetici degli atomi, ecc.), dalla quale poi potrebbero in qualche modo riemergere a livello immediatamente superiore nella genetica (in particolare in fenomeni riguardanti il DNA) e, in modo più diretto, anche in biochimica, e cioè, in entrambi i casi, a livello biologico-molecolare e non più quantistico. Citiamo qualche brano dal libro di Derbyshire “L’ossessione dei numeri primi” (Bollati Boringhieri Editore)e dedicato essenzialmente all’ipotesi di Riemann e alla sua funzione zeta, sospettata di coinvolgimento nella fisica quantistica a causa della stretta similitudine tra gli intervalli degli interi di zeta e gli intervalli tra i livelli energetici degli atomi, per poi passare al lavoro di Branco Dragovich e Alexandra Dragovich “p-Adic Modelling of the Genome and the genetic code” reperibile sul sito: arXiv.0707.3043v1[q- bioOT] 20 Jul 2007 e sul sito : http://www.secamlocal.ex.ac.uk/people/staff/mrwatkin/zeta/ sezione number theory and physics archive, new , recent archived material, e nel quale si sostiene che la degenerazione del codice genetico è un fenomeno p-adico; e al secondo lavoro “Biochemical identification of prime numbers” di J. Toha, M.A.Soto sullo stesso sito di cui sopra, e secondo i quali una tecnica biochimica può identificare i numeri primi. --------------------------Cominciamo con alcune citazioni di brani dal suddetto libro di J. Derbyshire circa Alain Connes, pag. 331 e seguenti: “…Un altro ricercatore, Alain Connes, professore di matematica al College de France di Parigi, ha adottato un metodo alternatvio. Invece di cercare il tipo di operatore che possa avere come autovalori gli zeri di zeta, ha in realtà costruito un operatore siffatto…Alain Conness ha inventato uno spazio molto particolare su cui opera il suo operatore di Riemann. I numeri primi sono costruiti in questo spazio in una maniera che deriva da concetti della teoria algebrica dei numeri. Quanto segue è un cenno del lavoro di Connes…. Gli adeli rappresentano, se volete, un ulteriore livello di astrazione rispetto ai numeri p-adici, che si trovano a loro volta ad un livello di astrazione superiore rispetto ai numeri razionali ordinari. Se tutto questo vi fa girare la testa, basti dire che abbiamo una classe di supernumeri che sono al tempo stesso 2-adici, 3-adici, 5-adici…e anche reali. Ognuno di questi supernumeri ha tutti i numeri primi incorporati in esso.Gli adeli rappresentano certamente un concetto molto astruso. Niente è però così astruso da non poter trovare alla fine la sua applicazione in fisica. Negli anni novanta i fisici matematici hanno cominciato la costruzione della meccanica quantistica ad elica, in cui le misure reali derivate dagli esperimenti, espresse con i numeri razionali, sono considerate come manifestazioni di queste bizzarre creature pescate nelle oscure profondità degli abissi matematici. Questo è il genere di spazio che Alain Connes ha costruito per il suo operatore di Riemann, uno spaio adelico. Poiché è adelico, incorpora in se i numeri primi, per così dire. Gli operatori che agiscono su questo spazio sono necessariamente basati sui numeri primi. Ora potete, spero, vedere come si può costruire un operatore di Riemann i cui autovalori siano proprio gli zeri non banali della funzione zeta, e il cui spazio (lo spazio sul quale opera) abbia incorporati numeri primi,nella maniera che ho tentato di descrivere, e al tempo stesso sia importante per certi sistemi fisici reali, insiemi reali di particelle subatomiche. L’ipotesi di Riemann (RH) si riduce dunque a dimostrare una certa formula della traccia, ovvero una formula come quella di Gutzwaller, che mette in relazione gli autovalori di un operatore sullo spazio adelico di Connes con le orbite periodiche in un qualche analogo sistema classico. Il fatto di avere già i numeri principali incorporati da una parte della formula dovrebbe rendere tutto più facile. In un certo senso è vero, e la costruzione di Connes brillante e davvero molto elegante, con i livelli di energia che sono proprio gli zeri di zeta sulla retta critica. Purtroppo, finora non ha fornito alcun indizio circa il perché non potrebbero esistere zeri di zeta fuori dalla retta critica! “ Fin qui la citazione di Derbyshire per dare un’idea della relazione numeri primi – numeri p-adici – funzione zeta di Riemann –fisica quantistica. Nei brani seguenti, tratti dal libro di Marcus du Sautoy “L’enigma dei numeri primi” (Rizzoli), si vedrà la relazione numeri primi - funzione zeta –livelli energetici –fisica quantistica, anche senza nominare i numeri p-adici, pur essendo molto importanti, come abbiamo già visto sopra. Pag. 500: “…Dunque la domanda successiva che bisognava porsi era perchè mai quelle due entità – livelli energetici e zeri di Riemann - avessero qualcosa in comune, e che cosa fosse ad accomunarli… Fin dai tempi di Galileo e Newton, spesso la fisica e la matematica si muovono su un territorio simile, ma nessuno si sarebbe potuto aspettare che la teoria dei numeri di Riemann e la fisica quantistica fossero così intimamente legate… Pag. 501: “Se i punti al livello del mare nel paesaggio di Riemann potevano esser spiegati dalla matematica dei livelli energetici in fisica, allora si profilava l’eccitante prospettiva di riuscire a dimostrare perchè i punti a livello del mare giacciono su una linea retta. A uno zero che cade fuori dalla retta corrisponderebbe un livello energetico immaginario, cioè una cosa che le leggi della fisica quantistica vietano… ( ma anche un numero primo, tranne i soli 2 e 3, fuori dalla retta 1 + 6n passante per +1 è una cosa vietata dalle leggi dell’aritmetica, poiché i numeri primi sono, sempre tranne il 2 e il 3, tutti di forma 6n + 1, e quindi giacenti sulle due rette 6n -1 e 6n +1, unificabili nella suddetta retta unica 1 + 6n, che però comporta il segno negativo per i numeri primi di forma 6n -1. Quindi ci potrebbe essere benissimo una relazione profonda tra queste due rette (retta critica ½ per gli zeri di Riemann connessi a livelli energetici reali , e retta 1 + 6n per i numeri primi (e loro potenze e prodotti senza i fattori 2 e 3, ne parleremo in un futuro lavoro, “La congettura dei due divieti”, N.d.A.A.). Pag. 503: “ A metà degli anni Ottanta (Odlyzko, N.d.A.A) era pronto a pubblicare i risultati dei suoi calcoli. La spaziatura tra gli zeri nel paesaggio di Riemann mostrava effettivamente una certa somiglianza con quella dei livelli energetici negli atomi pesanti, ma era evidente che la corrispondenza non era perfetta. Quella concordanza non avrebbe mai soddisfatto uno statistico…Nel 1989 Odlyko riportò su un grafico gli intervalli (derivati da nuovi calcoli su zeri ancora più 20 grandi, tipo 10 N.d.A.A.) che separavano gli zeri e li mise a confronto con i valori previsti da Montgomery. Questa volta la corrispondenza era sbalorditiva. Era la prova convincente di una nuova proprietà degli zeri. Da quelle distanze siderali gli zeri inviavano un messaggio molto chiaro. A produrli era un complicato tamburo matematico… Una volta scoperto, (pag.508) questo nuovo andamento statistico cominciò ad emergere ovunque: nuclei pesanti, zeri della funzione zeta di Riemann, sequenziamento del DNA (relazione con il lavoro di Branco e Alexandra Dragovic, che vedremo tra poco? N.d.A.A), proprietà del vetro. Fisica quantistica e numeri p-adici Altri riferimenti alla relazione tra fisica quantistica e numeri p-adici si possono trovare nei lavori del Dott. Michele Nardelli a) On some mathematical connections concerning the relation between three-dimensional gravity related to Chern – Simons gauge theory, padic Hartle – Hawking wave function, Ramanujan’s modular functions and some equations describing the Riemann zeta function”, dove già nel titolo figurano i numeri p-adici e la funzione zeta di Riemann (e quindi i numeri primi) e le relazioni con la fisica (tre dimensioni del mondo fisico, e le teorie di gauge). b) “On the possible mathematical connections on between the Hartle – Hawking no boundary proposal concerning the Randall – Sundrun cosmological scenario, Hartle – Hawking wave – function in the minisuperface sector of physical superstring theory,, p-adic Hartle – Hawking function and some sectors of Number Theory” (come sopra, con in più il riferimento alle superstringhe e alla cosmologia, nonché ad alcuni settori della teoria dei numeri) c) “On the link between the structure of A-branes observed in the homological mirror symmetry and the classical theory of automorphic forms: mathematical connections with the modular elliptic curves, p-adic and adelic numbers, and p-adic and adelic strings” reperibili sul suo sito “ http://xoomer.alice.it/stringtheory” Gnomica e numeri p-adici Branco Dragovic and Alexandra Dragovich “p-Adic Modelling of the Genome and the genetic Code” Vedi traduzione finale in nota (1) Biochimica e numeri primi G. Toha’ , M.A. Soto: “Biochemical identification of prime numbers” Vedi traduzione finale in nota (2) Psicologia (calcolo mentale rapido dei calcolatori prodigio) e numeri primi : Per quanto riguarda questo fenomeno citeremo un caso riportato nel libro di Marcus du Sautoy “L’enigma dei numeri primi”, a pag. 20: “ Comunicare con i numeri primi non è soltanto fantascienza. Nel libro L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello , Oliver Sacks documenta il caso di John e Michael, due gemelli ventiseienni affetti da autismo la cui forma più profonda di comunicazione consisteva nello scambiarsi numeri primi di sei cifre. Sacks racconta di quando li sorprese per la prima volta mentre, nell’angolo di una stanza, si passavano numeri in gran segreto: << Facevano pensare, a tutta prima, a due esperti assaggiatori intenti a degustare vini rari di annate prestigiose >>. Da principio Sacks non riesce a figurarsi che cosa stiano combinando i gemelli. Ma non appena riesce a decifrare il loro codice, memorizza alcuni numeri primi di otto cifre che poi, durante l’incontro successivo, lascia astutamente cadere nella conversazione. Alla sorpresa dei gemelli segue un’intensa concentrazione che si trasforma in esultanza quando riconoscono che si tratta di nuovi numeri primi. Ma se Sacks aveva fatto ricorso a delle tavole numeriche per trovare i suoi numeri primi, come facessero i gemelli a generare i loro è un mistero accattivante. Possibile che quei savants artistici fossero in possesso di una formula segreta che era sfuggita a intere generazioni di matematici? … Prima che qualcuno potesse scoprire come ci riuscissero,all’età di trentasette anni i gemelli Furono separati dai medici, convinti che quel loro linguaggio numerologico privato stesse ostacolando il loro sviluppo. Se quei medici avessero ascoltate le conversazioni che si possono sentire nelle sale di ritrovo dei dipartimenti universitari di matematica, probabilmente avrebbero raccomandato di chiudere anche quelle. E’ verosimile che i gemelli usassero un trucco basato sul cosiddetto piccolo teorema di Fermat per verificare se un numero fosse primo. Tale metodo di verifica è simile a quello grazie al quale i savants autistici riescono a stabilire rapidamente che, per fare un esempio, il 13 aprile 1922 era un giovedì; un exploit in cui i gemelli si esibivano regolarmente nei talk show televisivi. Entrambi i trucchi si basano si basano su una speciale aritmetica detta dell’orologio o modulare. Ma anche se non possedevano una formula magica per individuare i numeri primi, la loro abilità rimaneva straordinaria. Prima di essere separati,, erano arrivati a numeri di ventidue cifre, ben oltre il limite massimo delle tavole di numeri primi di cui disponeva Sacks.” Commento: questi casi di calcolo mentale rapido dei calcolatori prodigio, spesso anche inconscio ( cioè nemmeno loro sanno bene come fanno) somigliano moltissimo ai futuri calcolo che faranno i computer quantistici ancora in fase di concezione e di sperimentazione ( e a proposito di numeri primi, per quanto riguarda la fattorizzazione veloce) , e cioè in modo quasi istantaneo, scegliendo la soluzione giusta tra tutte le soluzioni possibili, presenti possibilmente sia nel cervello dei suddetti calcolatori, sia nei computer quantistici, mentre un a persona normale deve cercare la soluzione una alla volta con calcoli fatti l’uno dopo l’altro usando apposite formule matematiche, e così pure un computer normale tramite i suoi algoritmi inseriti dai programmatori con appositi software: in entrambi i casi per certi problemi (per esempio la fattorizzazione di numeri molto grandi ci vuole una grande quantità di tempo, al contrario del calcolo prodigio e del calcolo quantistico. In entrambi i casi però cervello e computer quantistico funzionano in base alle leggi quantistiche, e quindi è possibile che alla base della loro grande velocità di calcolo (pochi secondi) ci siano gli stessi meccanismi quantistici connessi con il calcolo detto appunto quantistico, la cui sola alternativa è il calcolo tradizionale, a mano o tramite calcolatrici o computer tradizionali, con i loro tempi che pe quanto ridotti, non possono a volte paragonarsi con la quasi instantaneità del calcolo prodigio o del calcolo quantistico, sotto questo aspetto paragonabili tra loro, non solo nella velocità ma forse anche nei possibili meccanismi naturali di fondo sopra accennati, ancora però poco noti. Questo fenomeno è stato riportato anche nel nostro lavoro “Il platonismo matematico e la musicalità dell’Universo : connessioni con la teoria di stringa” sul sito del Dott. Nardelli sopra riportato. Altre notevoli relazioni tra numeri primi e fenomeni naturali fisici (specialmente quantistici), biologici (modello predatori-prede, per es. il caso delle cicale), genetici (relazioni tra numeri primi e DNA), e infine anche psicologici (caso dei due gemelli artistici sopra citato) , si trovano, in inglese, nella raccolta “Unusual and physical methods for finding prime numbers” sul sito sopra ricordato http://secamlocal.ex.ac.uk/people/staff.mrwatkin Conclusioni (Di Noto - Nardelli - Tulumello) Come si è visto, i numeri primi, presenti come numeri primi naturali nelle vibrazioni delle stringhe, emergono poi a livello immediatamente superiore (fisica quantistica) sottoforma di funzione zeta e di numeri p-adici), e nella fisica nucleare (stabilità di alcuni elementi chimici) di nuovo come numeri primi naturali; a livello bio-molecolare come numeri primi in quanto talii; a livello genomico come numeri p-adici; a livello psicologico (calcolatori prodigio) come numeri primi in quanto tali, etc. Quindi i numeri primi non sono soltanto una semplice astrazione matematica utile in alcuni calcoli (minimo comune multiplo, massimo comune divisore, etc.) o in crittografia (sistema RSA), ma fanno parte del mondo naturale, insieme ai numeri di Fibonacci (con i quali formano i numeri primi naturali), anch’essi notoriamente presenti in alcuni fenomeni naturali dove compaiono spirali, e alle partizioni di numeri p(n), tutti i modi in cui un numero può essere sommato) , e ai gruppi algebrici di Lie, ecc. : tutti strumenti matematici con cui la natura regola e forse anche stabilizza i suoi fenomeni, dai più piccoli (stringhe) ai più grandi (galassie, le cui spirali nascondono i numeri di Fibonacci), passando per tutti quelli intermedi : stabilità nucleare, genoma, spirali di pigne e conchiglie, riproduzione di conigli, orbite planetarie ecc. Seguendo questo filo rosso conduttore dei numeri primi in tutti questi fenomeni naturali in cui sono o sembrano coinvolti in qualche modo (numeri primi naturali, funzione zeta, numeri p-adici, numeri primi in quanto tali) , tali fenomeni diventeranno più facili da studiare e comprendere, e magari da sperimentare o riprodurre in laboratorio, con possibile progresso nelle scienze più direttamente coinvolte (matematica, fisica, chimica, genetica, psicologia, cosmologia, ecc.). Si pregano i lettori di segnalarci altri fenomeni naturali connessi in qualche modo con i numeri primi, che ci fossero finora sfuggiti, allo scopo di arricchire e completare questo lavoro utile a capire come e perché la Natura si serva dei numeri primi con uno dei modi suddetti (funzione zeta, numeri primi naturali, numeri p-adici , etc) per regolare molti suoi fenomeni a tutti i livelli, dalle stringhe alle galassie. GRUPPO ERATOSTENE