Star bene a scuola per imparare a vivere meglio Daniela Toschi, USL 12, Versilia Lucca, 10 ottobre 2015 A destra: opera di Donato Valluzzi ELEMENTO “… anche un’educazione guidata dalle più nobili intenzioni e portata avanti nelle condizioni più favorevoli, per il fatto stesso di fondarsi sugli erronei principi attualmente in vigore, esercita per un verso o per l’altro un’influenza nociva sullo sviluppo dell’individuo. Possiamo dunque dire che se siamo rimasti sani, lo dobbiamo alla nostra costituzione psichica particolarmente robusta e resistente.” S. Ferenczi, Psicoanalisi e pedagogia, 1908 Stanford-Binet Test (1926) I deserti si percorrono con: Cavalli Treni Automobili Cammelli Occorre acquisire consapevolezza su: • • • • Disturbo Specifico dell’Apprendimento Scuola come terreno fertile di eventi stressanti Scuola come possibile luogo di prevenzione di problemi di salute fisica, mentale e di problemi sociali. Il vantaggio dislessico Doveroso cambiamento di prospettiva Questione di disturbo oppure questione di stile? DSM 5 (p. 32) Specific Learning Disorder (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) • Questo disturbo del neurosviluppo si manifesta negli anni scolastici ed è caratterizzato da persistenti difficoltà nel conseguire le abilità scolastiche richieste nella lettura, nella scrittura o nella matematica (…) • Il DSA può verificarsi in individui intellettualmente dotati e si manifesta solo quando le richieste di apprendimento o le procedure di valutazione accademica pongono ostacoli che non possono essere superati dalla loro innata intelligenza o da strategie compensatorie. DSM 5 (p. 66) Specific Learning Disorder Criteri diagnostici A. Difficoltà ad imparare e ad utilizzare le abilità scolastiche, come indicato dalla presenza di almeno uno dei seguenti sintomi che persistono per almeno 6 mesi, nonostante vengano forniti interventi ad hoc per tali difficoltà: DSM 5 Specific Learning Disorder Diagnostic Criteria (A) 1. Lettura delle parole inaccurata o lenta o tale da richiedere sforzo (ad esempio legge le singole parole in maniera scorretta o lenta o esitante, spesso sbaglia le parole, ha difficoltà a pronunciare le parole). 2. Difficoltà a capire il significato di ciò che ha letto (ad esempio può leggere il testo accuratamente ma non comprende la sequenza, le relazioni, le inferenze, o il significato di ciò che ha letto). 3. Difficoltà nell’ortografia (ad esempio può aggiungere, omettere o sostituire vocali o consonanti). 4. Difficoltà nell’espressione scritta (ad esempio molti errori grammaticali o di punteggiatura nelle frasi; scarsa organizzazione nei paragrafi; l’esposizione scritta delle idee non risulta chiara). 5. Difficoltà nel padroneggiare il senso dei numeri e il calcolo (ad esempio scarsa comprensione dei numeri, della loro grandezza e delle loro relazioni; conta sulle dita invece di ricordare come fanno i compagni; si perde nei calcoli aritmetici e inverte le procedure. 6. Difficoltà nel ragionamento matematico (ad esempio difficoltà ad applicare i concetti matematici e le procedure per risolvere problemi). DSM 5 (p. 67) Specific Learning Disorder Diagnostic Criteria B. Le capacità scolastiche alterate sono al di sotto di quelle attese in base all’età cronologica del soggetto, e causano interferenze significative con le performance scolastiche o occupazionali o con le attività della vita quotidiana, come confermato da test standardizzati e dalla valutazione clinica. Per gli individui di età uguale o superiore ai 17 anni, una storia documentata di difficoltà dell’apprendimento può sostituire I test standardizzati. C. Le difficoltà di apprendimento iniziano durante gli anni scolastici ma possono non divenire pienamente manifesti finché le richieste per le capacità scolastiche compromesse non eccedono le capacità dell’individuo (ad esempio compiti scolastici troppo complessi o limiti temporali). D. Le difficoltà di apprendimento non sono dovute a disabilità intellettiva, disturbi della vista e dell’udito, o altri disturbi neurologici, problemi psicologici, istruzione scolastica inadeguata. Allen Frances (2014): per la diagnosi occorre inviare a un esperto e utilizzare test individualizzati. Domanda di screening: “suo figlio ha problemi di lettura, scrittura o calcolo?” Attenzione a: barriere culturali o linguistiche, ADHD, mancanza di collaborazione del bambino, deficit sensoriali … Nei bambini con intelligenza media o inferiore viene identificato facilmente alle elementare, nei bambini più intelligenti talora viene riconosciuto solo alle superiori. I bambini tendono a nascondere queste difficoltà e non aiutano nella loro identificazione. DSM 5 Specific Learning Disorder Specificare se: • 315.00 Con alterazione della lettura (Dislessia) Accuratezza della lettura delle parole Fluenza della lettura Comprensione della lettura • 315.2 Con alterazione dell’espressione scritta: Accuratezza ortografica Accuratezza nella grammatica e nella punteggiatura Chiarezza e organizzazione dell’espressione scritta • 315.3 Con alterazione nella matematica (Discalculia) Senso dei numeri Memorizzazione dei fatti aritmetici Calcolo accurato e fluente Ragionamento matematico accurato Specificare la gravità: • • • Medio Moderato Grave DSM 5 (p. 68-69 Diagnostic features) Specific Learning Disorder • Il DSA disturba il normale pattern di apprendimento delle abilità scolastiche; non è semplicemente la conseguenza di una mancanza di opportunità ad apprendere o di una istruzione inadeguata. • Le difficoltà di apprendimento sono persistenti, non transitorie. • Un altro indicatore clinico, particolarmente nell’adulto, è l’evitamento delle attività che richiedono competenze scolastiche. • Gli individui “dotati” possono essere capaci di sostenere un funzionamento scolastico adeguato utilizzando strategie compensatorie, uno sforzo straordinario, o supporto. attenzione a: cefalea, disturbi psicosomatici, ansia scolare… DSM 5 (p. 70, Associated features supporting diagnoses) Specific Learning Disorder • E’ frequentemente ma non invariabilmente preceduto, in età prescolare, da ridotta attenzione, alterazioni del linguaggio (bassa consapevolezza fonologica) e delle abilità motorie. DSM 5 (p. 70 Associated features supporting diagnoses) Specific Learning Disorder • Il DSA è associato ad un aumentato rischio per ideazione suicidaria e tentativi di suicidio nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. Bambini e adolescenti con sintomi depressivi dovrebbero essere valutati per DSA. DSM 5 (p. 72) Specific Learning Disorder Ereditarietà: alta (anche se viene considerato tra i fattori di rischio anche il basso peso alla nascita). La covariazione tra le varie manifestazioni del disturbo dell’apprendimento è alta, e ciò suggerisce che i geni correlati ad una manifestazione siano correlati ai geni relativi ad un’altra manifestazione. Per cui anche nelle famiglie dove il disturbo ricorre, spesso i problemi del bambino non vengono individuati e capiti. DSM 5 (p. 70-73) Specific Learning Disorder • • Prevalenza: 5%-15% tra i vari linguaggi e culture. Sviluppo e decorso: Precursori (bambini in età prescolare): Acquisizione ritardata o deficit del linguaggio Difficoltà nei movimenti fini richiesti per scrivere Problemi a connettere le lettere con il loro suono Problemi a identificare la grandezza e il valore dei numeri Problemi a ricordare i giorni della settimana, ad imparare le filastrocche, le date, (la lettura dell’orologio…) Le manifestazioni possono essere comportamentali: (riluttanza a impegnarsi nella lettura, comportamento oppositivo) Episodi di ansia grave o disturbi d’ansia, incluse lamentele somatiche e attacchi di panico, sono comuni nel corso della vita. DSM 5 (p. 73) Specific Learning Disorder Conseguenze funzionali: Il DSA può avere conseguenza funzionali negative nel corso della vita, inclusi: • Bassi risultati accademici. • Alto grado di abbandono scolastico. • Scarsa educazione superiore. • Alti livelli di stress psicosociale e scarso benessere mentale. • Alta percentuale di disoccupazione o di sotto-occupazione, scarse entrate economiche. • L’abbandono scolastico e sintomi depressivi co-occorrenti aumentano il rischio di scarso benessere mentale, incluse le tendenze suicidarie, mentre alti livelli di supporto emotivo sociale predicono una miglior salute mentale. The sources and manifestations of stress among schoolaged dyslexic, compared with sibling controls. Alexander Passe, 2008 E’ stata usata la School Situation Survey per investigare sia le origini che le manifestazioni dello stress tra bambini dislessici e bambini non-dislessici. I risultati rivelano differenze significative tra I due gruppi: i dislessici presentano i livelli più alti di stress, specificamente nelle relazioni con gli insegnanti e nelle preoccupazioni per gli esami e le valutazioni, con manifestazioni emozionali (paura, timidezza e solitudine) e fisiologiche (nausea, tremori, battito cardiaco accelerato). School Situation Survey Helms and Gable, 1989 • • • • • E’ uno strumento con 34 items realizzato per valutare lo “school related students stress”. La prima scala fornisce punteggi separati per 4 fonti di stress: Teacher Interaction (percezione da parte degli studenti dell’attitudine degli insegnanti nei loro confronti) Academic Stress (situazioni correlate alle performance e ai risultati accademici) Peer Interactions (interazioni sociali con gli altri studenti o percezione dei sentimenti degli altri compagni nei loro confronti) Academic self-concept (sentimento di valore personale, auto-stima) School Situation Survey Helms and Gable, 1989 • • • • Le altre 3 scale riguardano le manifestazioni dello stress: Emotivi (sentimenti quali paura, timidezza, solitudine) Comportamentali (azioni, reazioni, o comportamenti verso gli altri, quali scappare, picchiare, essere offensivo, mancanza di rispetto) Fisiologici (nausea, tremori, aumento del battito cardiaco) Traumatic stressors in Dyslexics Scott, 2004: • Tipo 1 (evento traumatico acuto, singolo, di)forte impatto) (N. Alexandre-Passe • Tipo 2 (o “complex PTSD”: una serie di eventi traumatici o esposizione prolungata a stress o eventi stressanti) • Improvvisa consapevolezza di avere qualcosa di sbagliato e di non riconoscibile (ad esempio l’impressione di non essere normali o di non imparare normalmente) • Esclusione improvvisa dal gruppo dei compagni. • Reazione di rabbia intensa da parte di un genitore o da parte degli insegnanti. • Bullismo a scuola. • Essere chiamati stupidi, pigri etc (abusi emozionali). • “Daily hassles” (punzecchiature quotidiane: “vivere come in una nuvola di piccoli insetti che pungono”) Traumatic stressors in Dyslexics Winkley (1996) ha chiesto a studenti (N.eventi Alexandre-Passe) dislessici di elencare gli più stressanti cui sono stati o sono sottoposti: • Essere lasciato alla deriva • Essere lasciato solo • Essere ridicolo in classe • Test e valutazioni • Rompere o perdere gli oggetti • Sentirsi diverso • “Performing in public” SCUOLA E STRESS Certi aspetti dell’ambiente scolastico possono essere stressanti per gli studenti; ciò può manifestarsi con tensione e ansia correlate a situazioni che sentono o percepiscono come minacce per la propria auto-stima, sicurezza o per la loro vita. (Chandler, 1981 and Schultz, 1980). Un livello fisiologico di stress è importante per la crescita e per un funzionamento ottimale, ma oltre una certa soglia diviene nocivo per la salute, sia nei bambini che negli adolescenti. (Moore, 1975, Chandler, 1982). Quando lo stress non viene riconosciuto dai compagni, dagli insegnanti, dalla scuola, gli studenti non ricevono comprensione e aiuto, e si mette in moto un circolo vizioso che può avere gravi conseguenza per lo sviluppo fisico, intellettuale ed emotivo. (Alexandre-Passe, 2004, Edwards, 1994, Riddick, 1996). Gli effetti del trauma nei bambini interferiscono con lo sviluppo delle capacità socio-emotive e comportamentali necessari per apprendere e “sbocciare” in classe: • Attenzione e processamento delle informazioni • Funzioni esecutive: Pianificazione e Problem solving • Essere presenti agli obiettivi della classe • Regolazione emotiva • Aggressività, Impulsività, and Reattività Gli insegnanti possono descrivere questi bambini come: • Distratti, con la testa fra le nuvole • Poco rispettosi, educati male • Poco intelligenti • Senza controllo • Ansiosi • Disturbanti • Aggressivi 27 ABUSI EMOZIONALI: (Liotti e Farina , 2011) Insulti abituali Denigrazioni continue Esposizione al ridicolo in pubblico Disprezzo Giudizi , pregiudizi, cliché Sarcasmo (etimologia: dilaniare, strappare la carne a morsi) Per caratteristiche personologiche del caregiver , oppure a seguito di errori di lettura del comportamento del bambino/adolescente, viene attivato un sistema di rango (dominanza /sottomissione) con caratteristiche Edited by Christine A. Courtois Julian D. Ford, 2009 “Definiamo complex psychological trauma il risultato dell’esposizione a gravi stressors che sono (1) ripetuti o prolungati, (2) comprendono danni o abbandono da parte dei caregivers o di altri adulti responsabili (3) si verificano in tappe dello sviluppo particolarmente vulnerabili, come l’infanzia o l’adolescenza (nelle quali si verifica o viene consolidato lo sviluppo del cervello).” Complex Trauma (Hermann, 1992) L’esperienza, nelle età dello sviluppo, di eventi avversi traumatici multipli, cronici e prolungati, per lo più di natura interpersonale (abusi sessuali o fisici, guerra, violenza comunitaria). Questa esposizione avviene spesso nel sistema dei caregivers e include il neglect fisico, emozionale e educazionale e il maltrattamento del bambino. Il trauma cronico interferisce con lo sviluppo neurobiologico e con la capacità di integrare informazioni sensoriali, emotive e cognitive in un tutto coeso. (n.b.: frammentazione, dissociazione) Lo sviluppo traumatico prepara il terreno a risposte non focalizzate e non appropriate, con stress successivo, portando ad un drammatico aumento nella necessità di ricorrere ai servizi medici, sociali, psichiatrici e correzionali. Developmental Trauma Disorder (Van der Kolk, 2005) sintomi Bambini in età scolare Adolescenti Somatici Insonnia, perdita di energia, lamentele fisiche (dolore muscolare, mal di testa, diarrea) Insonnia, perdita di energia, mal di testa, mal di stomaco, disturbi del comportamento alimentare Reazioni cognitive Declino della performance scolastica, distraibilità, scarsa concentrazione, problemi a leggere, voti sempre più bassi. Declino della performance scolastica, scarsa attenzione e concentrazione, problemi di memoria, pensieri ricorrenti. Aspettative negative rispetto al futuro. Reazioni emotive Rabbia, diniego, sentimenti di colpa, senso di impotenza, anedonia, labilità dell’umore, depressione, autoaccusa, paure e fobie specifiche o generalizzate, ipervigilanza. Ansia di separazione, depressione, colpa, vergogna, risentimento, pensieri suicidi, disperazione. Reazioni comportamentali Risposte di allarme (facilità a trasalire), comportamenti aggressivi, iperattività, impegno in giochi che ripetono il trauma, ritiro emozionale. Regressione nell’uso di stili infantili di coping. Risposte di allarme. Scoppi di collera e comportamenti impulsivi, perdita di affettività, comportamento oppositivo, comportamento antisociale e propensione al rischio (uso di sostanze, assenze da scuola, promiscuità sessuale). Anedonia, mancanza di responsabilità. Problemi relazionali Problemi nelle relazioni con i compagni. Il coinvolgimento in comportamenti rischiosi può alterare negativamente le relazioni con i compagni e portare a emarginazione o perdita del supporto sociale. Making SPACE for Learning Fare spazio per imparare. Pratica informata sul trauma nelle scuole (Australian Childhood Foundation Protecting Children) Tradotta in italiano da Associazione Pedagogica Lucca, è on line sul sito www.associazionepedagogica.it Trauma Informed School Early onset trauma De-traumatization SCHOOL NO TRAUMA NO TRAUMA Trauma Misinformed School Early onset trauma Re-traumatization SCHOOL NO TRAUMA Es. Disturbo Specifico dell’Apprendimento Con conseguenze sulla salute fisica, mentale, problemi sociali. Traumatization L’evidenza suggerisce che i dislessici in età scolare sperimentano bullismo emotivo e umiliazione a scuola sia da parte dei compagni che degli insegnanti (Edwards, 1994; Eaude, 1999). Una dis-abilità invisibile viene ignorata ed è comunemente oggetto di discriminazione. Morgan and Klein (2001) hanno riscontrato che la mancanza di comprensione a scuola e in famiglia favorisce il bullismo da parte dei compagni e degli insegnanti, con conseguenti reazioni violente. Il fallimento precoce in una capacità socialmente considerata di alto valore, quale la capacità di lettura, causa una frustrazione traumatica, che può portare ad aggressività, acting out ed anche, in casi gravi, a disturbi della condotta. (Svensson at all, 2001) Hales (1995): vi è una forte evidenza che i dislessici siano particolarmente turbati dalle critiche. Osserva che i dislessici sperimentano a scuola una considerevole quantità di criticismo, soprattutto prima che la loro condizione venga diagnosticata. Modificato da: The Flower of Trauma, TRAUMA PTSD PTSD Complex Abuso di droghe Pro rego blemi lazio d ne d i egli affe tti gli de llo tro lsi on u sc imp Di somatizz azione ck a b h Rab b flas pau ia, verg ra, ogn a di i lem ria b o o Pr em m Prob conc lemi di entra zion e pr e d dis soc ia z ion e ansia no del son Disturbi ne o i ess European Society for Trauma and Dissociation Regole di comportamento a scuola nei confronti di ragazzi dislessici che rivelano stress elevato o sintomi dello spettro post-traumatico: Restaurare Basic e Social Trust utilizzando: onestà, autenticità, rispetto, riconoscimento. Incoraggiare il bambino bloccato dai ripetuti fallimenti a prendersi dei rischi con l’apprendimento (ricompensarlo per ogni suo sforzo e non focalizzare sugli errori: evitare punteggi, voti e giudizi negativi ai quali è ipersensibile e che lo fanno desistere dal tentare di nuovo). Riconoscere e rispettare i comportamenti “ego-protettivi” del bambino, che gli servono per non sprofondare nella totale disistima di sé e nell’annichilimento (fare il clown in classe, atteggiamenti di sfida verso l’insegnante, ostentazione di disinteresse) e usare molto tatto. Questi comportamenti scompariranno da soli quando il ragazzo non ne avrà più bisogno, ossia quando avrà gettato le fondamenta su cui ricostruire l’autostima e il senso di valore di sé. Regole di comportamento a scuola nei confronti di ragazzi dislessici che rivelano stress elevato o sintomi dello spettro post-traumatico: Mettere in sicurezza il ragazzo (the past is over): è il primo passo, perché solo quando si sente al sicuro l’alunno è in condizioni di apprendere. Favorire un atteggiamento paritetico-cooperativo (anziché competitivo-di rango) tra gli studenti ed anche tra insegnanti e studente: un dislessico e una persona che ha subito traumi hanno molte cose da insegnare e possono guidare gli insegnanti a fare la cosa giusta per loro. Riconoscere i propri errori (se ne fanno molti con i dislessici): non si perde affatto l’autorità e si acquista in fiducia e credibilità. Fornire protezione e senso di sicurezza al bambino/adolescente traumatizzato. Meccanismi neurobiologici dello stress e del trauma (asse ipotalamo-ipofisi-surrene, asse extraipotalamico, rapporti amigdala-corteccia-prefrontale) AMIGDALA: epicentro per la “comprensione” emotiva degli stimoli. Conserva le memorie degli eventi avversi. Si osserva una iperattività dell’amigdala nei disturbi d’ansia. L’amigdala attiva immediatamente tramite l’ipotalamo la stimolazione della ghiandola pituitaria, con conseguente secrezione di cortisolo da parte della ghiandola surrenale. Il cortisolo induce il rilascio di neurotrasmettitori dello stress, norepinefrina e adrenalina, con conseguenti cambiamenti del sistema simpatico (aumento del battito cardiaco, tremori, problemi digestivi) e cambiamenti psicologici (paura, apprensione). Ma in soggetti con traumi precoci la produzione di cortisolo in risposta agli stress è “smussata”, quindi non efficace. Esiste anche un asse extraipotalamico che produce immediato rilascio di norepinefrina. Esiste una comunicazione tra amigdala e corteccia prefrontale (“cervello pensante” ), allo scopo di fronteggiare gli eventi avversi (il cervello pensante interviene quindi in aiuto, in un certo senso, all’amigdala, per aiutarla a superare eventi avversi). Questa connessione è però ridotta in caso di stress o ansia cronici e nella depressione, con difficoltà per il “cervello pensante” di mettere a tacere paure irrazionali o non più presenti. Quando un trauma psicologico interferisce col normale sviluppo psicobiologico (bambini, adolescenti) si verifica uno shift da un cervello (e corpo) focalizzato sull’apprendimento (learning) a un cervello (e corpo) focalizzato alla sopravvivenza (survival). Il Learning brain è impegnato nell’esplorazione (acquisizione di nuove conoscenze e di nuove connessioni sinaptiche neuronali ) • • Il Survival brain cerca di anticipare, prevenire e proteggere dal danno causato da pericoli potenziali o attuali; è teso ad identificare le minacce e a mobilizzare le risorse corporee al servizio di questa iper-vigilanza e degli aggiustamenti difensivi. Il survival brain si affida a processi automatici rapidi che coinvolgono le porzioni primitive del cervello (tronco encefalico, mesencefalo, parti del sistema limbico quali l’amigdala), bypassando ampiamente le aree del cervello coinvolte negli adattamenti all’ambiente più complessi (cingolo anteriore, insula, corteccia prefrontale …) “Treating Complex – PTSD”, Courtois e Ford, 2009. Bessel Van der Kolk, 2005 “Il mondo di oggi è ampiamente rappresentato da questi ragazzi, che non sono capaci di regolare i propri stati emotivi e nello stesso tempo hanno disimparato a chiedere aiuto o a fare affidamento agli altri. Incapaci di raggiungere un senso di controllo, di stabilità e di fiducia nel possibile aiuto altrui, quando non sono capaci di comprendere quello che sta accadendo e di fare qualcosa per cambiarlo, passano immediatamente dallo stimolo, che suscita paura, alla risposta (fight/flight/freeze), senza essere capaci di imparare dall’esperienza. In seguito, quando saranno esposti a reminders del trauma (sensazioni, stati fisiologici, immagini, suoni, situazioni) tendono a comportarsi come se venissero di nuovo traumatizzati, con reazioni catastrofiche. Se i caregivers non comprendono la natura di tali re-enactment, etichettano questi bambini come ‘oppositivi’,‘ribelli’, ‘non motivati’, ‘antisociali’”. Difese del bambino che si trova in una atmosfera traumatica Identificazione con l’aggressore (se viene aggredito aggredirà) Ritiro, autoipnosi Dissimulazione dei propri punti deboli L’insegnante che fa errori tattici (indifferenza, atteggiamenti ostili) si troverà a gestire bambini provocatori o demotivati, vedendo aumentare progressivamente le proprie difficoltà a gestire la classe Sarcasmo Etimologia: “Strappare la carne a morsi, dilaniare” Ha uno scopo lesivo: ridicolizzare l’altro senza offenderlo in modo diretto, colpendolo di fronte ma con una comunicazione poco chiara in modo che non possa reagire. Ha esiti distruttivi, non crea rapporti ma conflitti Messaggio ambiguo Reazione viscerale/emotiva immediata Tentativo di comprensione del senso letterale e dell’intenzione Adulto Benevolo/Adulto Malevolo Scissione, frammentazione dell’attività mentale CONFUSIONE Vergogna per la confusione provata A livello profondo, evocazione del terrore ancestrale di essere una vittima dilaniata TALS-SR EVENTI POTENZIALMENTE TRAUMATICI Le è mai capitato uno qualsiasi dei seguenti eventi: Ripetuti fallimenti a scuola o al lavoro? Ripetute e gravi discussioni nella TALS-SR Un evento che ha seriamente minacciato il suo benessere, impiego, livello TALS-SR risposte emozionali, fisiche e cognitive al trauma Impaurito, triste, colpevole e pieno di vergogna, senza speranza o impotente, fisicamente e emotivamente insensibile e paralizzato … TALS-SR risposte emozionali, fisiche e cognitive al trauma Batticuore, sudorazione, tremore, senso di soffocamento, nausea o dolori addominali, sensazioni di vertigini, instabilità, testa vuota o svenimento … TALS-SR risposte emozionali, fisiche e cognitive al trauma Sentire come se l’evento non fosse reale, come essere in un sogno o spettatore dell’evento. Come se la percezione del tempo cambiasse e le cose accadessero al rallentatore, confuso o insicuro su dove si trovasse.. TALS-SR RIEVOCAZIONE Sogni o incubi ricorrenti riguardanti l’evento traumatico. Avere pensieri, sentimenti o immagini angoscianti collegati all’evento. Provare improvvisi sentimenti spiacevoli in prossimità di determinati odori, luoghi, suoni o persone. Sentirsi in colpa, provare vergogna o auto-rimprovero per quanto è successo. TALS-SR EVITAMENTO Evitare di pensare o di parlare dell’evento Evitare luoghi, persone o situazioni sociali che ricordano l’evento Fobia scolare, evitamento dello studio, dei compiti, “paura della mente” TALS-SR IPERAROUSAL Problemi di concentrazione e attenzione Non riuscire a rilassarsi, essere sempre in allarme, trasalire. Irritabilità, scoppi di rabbia o ira, perdita di controllo anche per cose di poco conto. Difficoltà ad addormentarsi, pavor notturno. TALS-SR COMPORTAMENTI DISATTATIVI Assunzione di alcool o droghe, comportamenti rischiosi, desiderio di non essere sopravvissuto all’evento, pensieri di togliersi la vita. TALS-SR OTTUNDIMENTO, ANEDONIA Sentire i propri sentimenti attutiti, sentirsi privo di emozioni. Sentirsi tagliato fuori, distaccato, diverso dalle altre persone. Difficoltà a fidarsi delle altre persone (perdita della social trust). Sentire che non sarebbe vissuto a lungo e che non avrebbe avuto una vita soddisfacente. Sentire che la vita è cambiata per sempre e le cose non saranno mai più le stesse. Viareggio, 22 febbraio 2014 Per uscire dalla confusione delle lingue occorre un ascolto attento, o meglio un’auscultazione, di ciò che viene nascosto o detto in modo “altro”. E’ doveroso da parte di tutti coltivare questa capacità di “lettura”, indispensabile per la vita di relazione, e non prerogativa di medici e psicologi. Trauma reciproco dopo la legge 170/2010 Complex-PTSD, Hermann, 1992: “In contrasto con l’evento traumatico circoscritto, i traumi ripetuti e prolungati si verificano quando una persona è in stato di prigionia, incapace di fuggire, e sotto il controllo dei perpetratori.” Oltre che in situazioni estreme (prigionia, rifugiati etc) è stato riportato anche in situazioni quali: Maltrattamenti e neglect in famiglia Bullismo a scuola Mobbing sul luogo di lavoro Boarding school in UK Ex bambini istituzionalizzati Effetti neuroendocrini dello stress traumatico cronico L’attivazione prolungata di corticosteroidi e lo stato iperadrenergico, indotti da stati di costante allarme, provocano inibizione della neurogenesi, ostacolano lo sviluppo dendritico e la formazione di sinapsi, attivano azioni di potatura (pruning) delle connessioni nervose esistenti e inducono fenomeni di morte cellulare: riduzione di volume dell’ippocampo (Liotti e Farina, 2011) Effetti neuroendocrini dello stress traumatico: Crescita post-traumatica? MA NEL LUNGO TERMINE, SOTTO L’AZIONE DEL SUPPORTO SOCIALE ED ANCHE DELLA PSICOTERAPIA: STIMOLO alla produzione di nerve growth factor e BDNF (fattori di crescita nervosa) con formazione di nuove sinapsi e ripresa di volume dell’ippocampo (Dell’Osso,comunicazione a convegno sul trauma, 2014) La scuola informata sul trauma consente il “thriving”, lo “sviluppo positivo”, la “social trust”, quella che Aristotele chiamava la “eudaimonia” (realizzazione completa di sé). Si tratta di un fine “etico”: ognuno deve “fiorire” ed è interesse di tutti che tutti fioriscano. (C. Ruggerini) Competence: la possibilità di saper fare qualcosa in un qualunque campo. Confidence: fiducia in se stesso, l’aver sperimentato che si può avere successo da qualche parte. Connection: la possibilità di essere inseriti in una rete sociale a due direzioni, in cui se uno chiama, l’altro risponde. Character: la possibilità di riconoscere le regole. Caring: la possibilità di prendersi cura delle altre persone. Uno studio su 42.305 adolescenti di età di undici e diciassette anni dimostra che lo sviluppo positivo è collegato a quello che succede in contesti multipli, la famiglia, la scuola, la comunità. Nessuno può dire: “Io non c’entro” (C. Ruggerini) • Molti bambini hanno subito eventi traumatici o li subiscono nel contesto scolastico. • Il trauma ha un impatto sull’apprendimento, sul comportamento e sulle relazioni sociali a scuola. • Una scuola sensibile al trauma aiuta i bambini a sentirsi sicuri e ad apprendere. • La sensibilità al trauma richiede uno sforzo globale della scuola. • Evitare traumi scolastici e aiutare i bambini traumatizzati ad apprendere dovrebbe essere uno dei punti focali della riforma dell’educazione. (modificato da: Trauma and Learning Policy Initiative, a collaboration of Massachussetts Advocates for Children and Harvard School) Pensiero verbale Pensiero convergente Pensiero sequenziale globale Logica deduttiva Si basa sulla memoria di lavoro sull’immaginazione Pensiero visivo Pensiero divergente Pensiero olistico, Logica induttiva Si basa Vantaggi dei non dislessici: precisione, accuratezza, efficienza, velocità, automatismi, focalizzare l’attenzione, sintesi e concisione. Applicano regole e procedure in un modo esperto ed efficiente. Trovano il significato più immediato e le risposte corrette. Trovano le differenze tra lecose Vantaggi dei dislessici: capacità di vedere la sostanza o l’essenza delle cose; di individuare il contesto allargato di una data situazione o idea; prospettiva multidimensionale; capacità di vedere connessioni (associazioni di idee) nuove, inusuali, distanti; ragionamento inferenziale e immediata capacità di scorgere ambiguità e contraddizioni; capacità di ricombinare le cose in modi nuovi e inventività; maggior mindfullness e intenzionalità in compiti che per altri sono automatici. Eccellono nel trovare la soluzione migliore, ad hoc in compiti complessi e individuano interessanti associazioni e relazioni tra le cose. Vantaggi dei non dislessici: Applicano regole e procedure in un modo esperto ed efficiente. Trovano il significato più immediato e le risposte corrette. Vantaggi dei dislessici: Eccellono nel trovare la soluzione migliore e ad hoc in compiti complessi. Individuano gli altri significati e associazioni tra le cose originali e interessanti (quello a cui gli altri non hanno pensato!). Vantaggi dei non dislessici: individuano le differenze e le distinzioni tra le cose. Seguono catene logiche di ragionamento Vantaggi dei dislessici: individuano le similarità. Connettono le idee come iperlink, si muovono facilmente da un pensiero a un altro come quando si getta un sasso in uno stagno …. Questi punti di forza dei dislessici sono acquisiti a spese di svantaggi in altre aree Punti di forza: M I N D MIND Fattore M: ragionamento materiale Abilità che ci aiutano a ragionare riguardo al mondo fisico o materiale: forma, dimensioni, posizioni, orientamento nello spazio degli oggetti fisici, e come questi oggetti interagiscono (è il ragionamento spaziale, ma in particolare quello tridimensionale, come il “mondo reale”). Cellule “griglia” dell’ippocampo”, superspecializzate allo scopo di creare matrici mentali 3D. Nel curriculum scolastico trova poco spazio, ma è importante nel mondo del lavoro. Designer, radiologi, ingegneri, elettricisti, artigiani, dentisti, architetti, computer. Film Titanic: la maggior parte degli artisti grafici erano dislessici. Negroponte: “la malattia del MIT” I test rivelano questa differenza tra dislessici e non dislessici: spazio 2D migliore nei non dislessici; 3D nei dislessici. Purtroppo i test usati per il QI valutano le capacità 2D. I bambini dislessici quando disegnano, su uno spazio bidimensionale, fanno disegni complessi, multidimensionali, frecce che indicano movimento, multiangoli e multiprospettive (vedi Picasso e Welles) MIND Lato negativo del fattore M: ll rovesciamento dei simboli nel leggere e scrivere Immagini specchio formate dall’emisfero destro e sinistro vengono di norma soppresse per formarne una. Nei bambini dislessici spesso questo non avviene e hanno di un solo oggetto due imagini speculari in competizione. Incapacità ad esprimere verbalmente e per scritto: hanno pensieri e immagini troppo complessi che si esprimono più agevolmente in modo non verbale. Gli alunni non riescono a far capire a voce o per scritto che hanno afferrato un concetto, o spiegare il loro ragionamento, o le procedure attraverso le quali sono giunti a una conclusione o a una opinione. L’eccesso di immagini li distrae e peggiora la performance a scuola. M I N D Fattore I : interconnessioni (ragionamento interconnesso) Sono portati all’interdisciplinarietà. Ogni cosa per loro si collega con un’altra, ogni idea porta a un’idea successiva. Dicono di loro: “vedono le connessioni che gli altri sfuggono”. Vedono meglio di altri le correlazioni causa/effetto. Vedono gli eventi da prospettive multiple (es: Lincoln di Spielberg) Tendono ad usare approcci e tecniche prese in prestito da varie discipline. Riescono ad unire tutte le informazioni relative ad un argomento o a un avvenimento: hanno il ”quadro globale”. E’ come la matrice spaziale del fattore M, ma in questo caso è non materiale, ma concettuale. Vedono “la foresta”(vedono meno gli alberi) Scorgono similarità tra parole e concetti verbali, quindi: analogie, metafore, paradossi. Vedono i molti significati di una cosa: a scuola hanno difficoltà a rispondere con la risposta più ovvia. Esempio: M I N D Fattore I : interconnessioni (ragionamento interconnesso) Domanda: Cosa hanno in comune “blu” e “grigio”? La maggior parte risponde “Sono entrambi colori” I dislessici danno le risposte più varie, es: - Sono i colori dell’oceano nei giorni di tempesta - Sono i colori delle uniformi della guerra civile - --------------------- - Il fattore I è dovuto al fatto che hanno circuiti cerebrali molto interconnessi e con connessioni “di lunga distanza” MIND Fattore N: Ragionamento narrativo Molti scrittori di talento sono dislessici.(es. John Irving) Hanno la capacità di costruire “scene mentali” Pensano in storie: raccolgono le informazioni sotto forma di storia, la loro memoria, se stimolata da un particolare, reca con sé un intero episodio del loro passato. Hanno buona memoria episodica (ricca di scene e particolari “tangibili”) ma non hanno una buona memoria procedurale o di lavoro, o relativa a cose astratte o a procedure. MIND Fattore D : Ragionamento dinamico Capacità di predire stati del passato e del futuro usando la simulazione episodica; “vedono” i processi, i cambiamenti che si verificano. Sono a loro agio (più degli altri) nelle situazioni dinamiche, nelle quali si possono verificare cambiamenti che ancora non si conoscono.