APRASSIA
Incapacità di un paziente ad eseguire un gesto o un compito motorio richiestogli
dall’esaminatore, benché non abbia difetti di moto, di senso o di coordinazione che lo
giustifichino.
Raramente l’aprassia appare nelle attività di tutti i giorni, benché la sua frequenza sia notevole
quando venga ricercata con prove specifiche.. Questo sintomo è contraddistinto dalla dissociazione
automatico-volontaria. Lo stesso gesto eseguito correttamente in risposta a sollecitazioni contestuali
o esigenze interiori fallisce se richiesto dall’esaminatore.
L’aprassia può essere un sintomo di una lesione isolata o all’interno di patologie degenerative
diffuse tipo Alzheimer.
Aprassia Ideativa: il paziente non sa cosa deve fare, non riesce cioè a rappresentarsi
mentalmente il gesto da compiere.
Aprassia Ideomotoria: il paziente non è in grado di tradurre la sequenza motoria che ha in
mente in un corretto programma innervatorio.
APRASSIA IDEOMOTORIA
Valutazione: per ovviare alla presenza di problemi di comprensione verbale il modo più
appropriato è il ricorso a prove di imitazione. La richiesta verbale di eseguire pantomime può dare
risultati equivoci sia nella distinzione fra aprassia e afasia sia nel discriminare fra deficit ideativi ed
esecutivi. Al paziente viene richiesto di eseguire dei gesti simbolici e non simbolici.
L’organizzazione gestuale di ambedue gli arti e della muscolatura bucco facciale è sotto il
controllo dell’emisfero sinistro. Le informazioni sensoriali elaborate dalla corteccia convergono e
raggiungono l’emisfero sinistro nell’area premotoria (stazione finale comune degli ordini che
guidano il gesto). La corteccia premotoria proietta sia sull’area motoria sinistra sia sull’area
premotoria destra, che a sua volta proietta sull’area motoria destra. In queste aree sarebbero
conservati gli engrammi cinestetico-innevatori o “memorie dei comandi motori e delle rispettive
sensazioni propriocettive” che vengono attivati in blocco quando il soggetto esegue un gesto
abituale. Così il gesto che il soggetto è solito compiere in determinate circostanze non necessita di
essere pensato (ideato) prima dell’azione, nè di essere adattato alla situazione durante il suo
svolgimento, e si realizza senza bisogno di controllo cognitivo o sensoriale, tranne quello
cinestetico. Se la situazione è nuova il soggetto deve selezionare i singoli engrammi o complessi di
engrammi, già costituiti e deciderne la successione ma anche controllarne gli effetti ed
eventualmente modificare il piano motorio.
L’aprassia è un’alterazione di questo modo di agire.
Aprassia ideativa quando il deficit riguarda la capacità di formulare o evocare dalla memoria
il progetto.
Aprassia ideomotoria quando il deficit è relativo all’incapacità di controllarne l’attuazione.
I gesti realizzabili in modo automatico e stereotipato sarebbero resistenti alla destrutturazione
aprassia.
Le vie che dalle regioni posteriori della corteccia si dirigono in avanti verso l’area premotoria
decorrono nella sostanza bianca al di sotto del giro sovramarginale e quindi possono essere
interrotte da lesioni parietale sinistra che produrrà aprassia in entrambi gli arti. Se la lesione è più
anteriore a livello del lobo frontale sinistro molto probabilmente gli arti di destra saranno plegici a
causa del danno che contemporaneamente investe l’area motoria, e l’aprassia sarà evidenziabile
solo a caricodell’arto di sinistra (aprassia simpatica).
L’aprassia è fondamentalmente concepita come una sindrome da disconnessione all’interno di
un’organizzazione cerebrale del gesto che assegna un ruolo dominante all’emisfero sinistro.
APRASSIA IDEATIVA
Consiste nell’incapacità di usare singoli oggetti.
Mentre l’aprassico ideomotorio sa che cosa deve fare per realizzare il suo compito ma fallisce
quando deve trasformare il progetto ideativi in una serie di innervazioni appropriate, non sa come
fare, l’aprassico ideativo non riesce a rievocare il gesto da compiere, omette, o inverte l’ordine
delle azioni, compie con un oggetto movimenti che sono propri di un altro oggetto, cioè non sa
cosa fare.
Valutazione. Avendo gli oggetti posti davanti sul tavolo: accendere una candela; aprire e chiudere
un lucchetto, preparare una lettera; preparare la macchinetta del caffè.
Alla base del deficit aprassico ideativi vi è un’amnesia d’uso, termine che sottolinea la natura
concettuale e non di organizzazione motoria del sintomo: il paziente ha perso la “conoscenza
dell’uso degli strumenti”, disturbo di rievocazione dalla memoria semantica delle
caratteristiche d’uso di uno stimolo.. Secondo altri autori l’aprassia ideativi è un disordine
dell’organizzazione sequenziale di gesti necessari all’impiego di singoli oggetti.
La sede della lesione responsabile dell’Aprassia Ideativa è in genere attribuita alle regioni
posteriori (parietali) dell’emisfero sinistro.
APRASSIA BUCCO FACCIALE
Il paziente non è capace di eseguire a comando o per imitazione azioni della muscolatura buccofacciale e della lingua, come fischiare, mostrare la lingua, baciare, schioccare la lingua o fare
smorfie. È presente la dissociazione automatico-volontaria.
L’aprassia bucco-facciale è dovuta a lesioni dell’emisfero sinistro. Si associa spesso all’afasia. Si
riscontrano spesso lesioni degli opercoli frontale e centrale e della porzione anteriore dell’insula,
meno frequentemente i lobo parietale inferiore.
APRASSIA COSTRUTTIVA
Incapacità di costruire strutture complesse, ponendo gli elementi costituenti nei corretti
rapporti spaziali reciproci.
Secondo l’accezione iniziale è un “disturbo delle attività di costruzione, composizione e
disegno, in cui la forma spaziale del prodotto non è adeguata, in assenza di aprassia dei singoli
movimenti”.
Il disturbo aprassico costruttivo è stato interpretato come un disordine esecutivo, reso evidente da
compiti complessi, oppure come un difetto visuo percettivo.
In realtà le abilità di disegno, composizione e costruzione non possono essere considerate
equivalenti implicando in grado diverso, diverse abilità cognitive:attenzione sostenuta, capacità di
ragionamento, abilità motorie percettive, competenze visuo spaziali.
Valutazione. Prove di disegno e prove di composizione di elementi semplici.
Localizzazione. La materia è tuttora oggetto di discussione. L’emisfero destro appare dominante
per le abilità prussico costruttive. Il deficit di analisi visuo spaziale potrebbe essere preponderante
nei cerebrolesi destri( possibile presenza di emianattenzione).
I pazienti che vengono facilitati dalla presenza di elementi di programmazione nella copia del
disegno dimostrano di possedere soprattutto un deficit di esecuzione o di programmazione motoria
del disegno (lesione emisferica sinistra). In questi pazienti i disturbi visuo costruttivi potrebbero
avere una genesi complessa ed essere causati da disordini della programmazione dei movimenti, ma
anche da deficit intellettivi o da disturbi dell’analisi spaziale.
Fenomeno dell’accollamento alla copia (closing in): comportamento primitivo scatenato in via
riflessa in pazienti con deterioramento diffuso, pazienti incapaci di strutturare lo spazio vuoto
richiedono un punto di riferimento per risolvere i problemi costruttivi.