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PRIMA DI CERTIFICARE LE COMPETENZE È NECESSARIO VALUTARLE
PRIMA DI VALUTARLE È NECESSARIO PROMUOVERLE
Come promuovere le competenze?
Attraverso
Costruzione consapevole di un contesto di
qualità
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO nelle INDICAZIONI
NAZIONALI per il CURRICOLO SCUOLA PRIMO CICLO
Se le competenze disciplinari e di cittadinanza sono gli obiettivi
fondamentali dell’azione educativa
Gli ambienti di apprendimento rappresentano la
dimensione metodologio-didattica privilegiata
Assumono un peso notevole nello sviluppo delle
competenze
L’ambiente è
«Contesto idoneo a promuovere apprendimenti
significativi e a garantire il successo formativo
di tutti gli alunni»
consiste di quelle condizioni che promuovono
oppure ostacolano, stimolano oppure
inibiscono, le attività caratteristiche di un benvivere e apprendere.
John Dewey, 1916
L’ambiente di apprendimento: cambio
di prospettiva
passaggio da
una visione incentrata sull'insegnamento (che cosa insegnare)
a
una prospettiva focalizzata sul soggetto che apprende e quindi sui suoi processi.
Diventa importante
• osservare l'insieme delle componenti presenti nella situazione in cui
vengono messi in atto i processi di apprendimento
Il che vuol dire analizzare le condizioni e i fattori che
intervengono nel processo
• Prestare attenzione a come è costruito il contesto di supporto all'apprendimento:
come facilitare, come guidare, come accompagnare gli allievi nella costruzione dei loro
saperi, quali situazioni organizzare per favorire l'apprendimento.
L’ambiente di apprendimento non solo
luogo fisico, ma …
• Spazio MENTALE E CULTURALE
• Spazio ORGANIZZATIVO
• Spazio EMOTIVO/AFFETTIvo
L’ambiente come…
Contesto di attività strutturate INTENZIONALMENTE predisposto
dall’insegnante in cui si organizza l’insegnamento affinché il
processo di apprendimento che si intende promuovere avvenga
secondo le modalità attese.
"spazio d'azione" creato per stimolare e sostenere la
costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti.
In tale "spazio d'azione" si verificano INTERAZIONI e SCAMBI tra
allievi, oggetti del sapere e insegnanti, sulla base di scopi e interessi
comuni, e gli allievi hanno modo di fare esperienze significative sul
piano cognitivo, affettivo/emotivo, interpersonale/sociale
Il Contesto
dal termine latino “contextere” –tessere insiemeè possibile ottenere una definizione di “contesto” inteso come insieme di relazioni tra i
vari elementi che favoriscono l'apprendimento, e che rappresentano tanti "fili" intrecciati,
"intessuti" appunto..
si riferisce agli eventi accaduti precedentemente,
durante e conseguenti a compiti cognitivi.
include tutti i fattori che potrebbero influenzare la
qualità del tempo utilizzato sul compito:
• organizzazione di una attività del curriculum
• relazioni della classe
• Relazioni della scuola nel suo insieme
• relazioni della scuola e comunità della quale fa
parte.
Non è indifferente, ma
richiede una scelta delle occasioni esperenziali
pensate per e con il bambino
Richiede l’individuazione e l’organizzazione
intenzionale di tempi, spazi, modalità
relazionali…
al fine di favorire l’apprendimento
In quanto pensato con intenzionalità
pedagogico-didattica, nel contesto si rintraccia
il mind-set professionale dell’ insegnante, cioè
l’insieme di desideri, scopi, aspettative, ma
anche strategie, procedure, valori, in sintesi la
visione che l’insegnante ha della relazione di
insegnamento-apprendimento.
Il contesto è
• centrato sulle persone
• Caratterizzato dall’intreccio di relazioni,
“storie di microscambi generati dentro al
contesto e con questo in interdipendenza
trasformativa”(Ellerani)
E’ il bambino reale, micro-sistema in un macrosistema, che sperimenterà, all’interno del
modello relazionale proposto dalle insegnanti, le
strategie, gli artefatti, le procedure.
Se l’insegnante riconosce al bambino il ruolo di
artefice del proprio apprendimento, sarà attenta
nello svolgimento della prassi, capace di ascoltare
le proposte, esplicite o implicite, del bambino che
è lì, in quel contesto, in quel sistema relazionale.
Criteri per la definizione del contesto:
( lavoro della Commissione Infanzia)
Concretezza
•
Il contesto è una esperienza pratica, condivisa e
partecipata costituita da un insieme organico di azioni
riorganizzate dall’insegnante, ma gestite
autonomamente dal bambino per il raggiungimento di
uno scopo evidente e facilmente comprensibile.
• Strutturare efficacemente l’esperienza didattica del
contesto in ottica di accoglienza necessita di continua
riflessione, da parte dell’insegnante, su quanto abbia
preso in considerazione, oltre il bambino pensato,
anche il bambino storico, reale, con i suoi vissuti, le sue
conoscenze, le sue aspettative, le sue proposte.
Identità
• . Accogliere l’identità di ognuno vuol dire
accogliere le diversità e le originalità dei bambini
e trovare in ciò una risorsa ai fini della relazione
di insegnamento-apprendimento.
• Il modellamento dei contesti educativi non si
basa più solamente sulle rappresentazioni
mentali che l’insegnante ha del bambino pensato,
che pur tuttavia ha la sua importanza, ma si
integra con gli interessi, le motivazioni, le
competenze possedute dai bambini reali.
Condivisione.
• Riconoscere il bambino storico vuol dire che
all’accoglienza è stato attribuito un significato
valoriale ed il bambino è finalmente partecipe
e co-artefice della costruzione del contesto
poiché, nella negoziazione e nella condivisione
degli obiettivi, sono state accolte e saldate le
istanze personali (vissuti, bisogni, desideri).
Flessibilità-facilitazione.
• Se le aspettative dell’insegnante sono flessibili rispetto alle
prestazioni dei bambini vuol dire che è stata riconosciuta
loro la possibilità di partecipare alla costruzione del
contesto sia per quanto riguarda i tempi, gli spazi, gli
oggetti, ma anche per quanto riguarda le procedure, le
strategie, i contenuti dell’esperienza e i tempi dei bambini.
• Il criterio di flessibilità va, infatti, rintracciato nella
capacità di ascolto, da parte dell’insegnante, delle
esigenze emotivo-affettive del bambino, di quelle di
esplorazione e ricerca, di quelle cognitive. Il contesto deve
essere pensato e progettato in modo da facilitare
l’esigenza conoscitiva che, in questa età evolutiva, si
esprime a partire da esperienze psico-motorie-sensoriali
per evolvere in rappresentazioni simboliche.
Comunicabilità-comprensibilità
• Nella costruzione del contesto l’insegnante
deve aver ben chiari gli obiettivi, gli scopi. Il
bambino deve essere messo nelle condizioni
di comprendere le aspettative, i messaggi
impliciti presenti nella struttura didattica, che
devono indicare ed orientare l’insieme di
azioni di cui il contesto è costituito
Il contesto è il testo su cui si sviluppa la didattica
finalizzata al perseguimento dell’autonomia,
dell’ identità, delle competenze e del senso di
cittadinanza
(dai lavori della commissione Infanzia dell’Istituto)
Dunque
è importante valutarlo
Come valutare la qualità del contesto
(Lavoro svolto dalla Commissione Infanzia)
Rilevare la qualità della relazione
insegnamento-apprendimento:
criterio fondamentale è verificare
continuamente la corrispondenza fra l’ agito
nei contesti e l’impianto valoriale di
riferimento
Trovare l’indice di qualità del contesto:
rilevare e misurare i criteri che lo definiscono, cioè
il livello di concretezza, condivisione, identità,
comunicazione, comprensione, flessibilità e
facilitazione
attraverso
una loro argomentazione e declinazione in
indicatori e descrittori che ne permettano
l’oggettivazione
IL CONTESTO: ORGANIZZATORE SIMBOLICO DELLE ESPERIENZE
Nella scuola dell’infanzia il contesto rappresenta il curriculum implicito che promuove, con il curriculum
esplicito, che in esso si concretizza, lo sviluppo delle competenze
Scuola dell’infanzia di PILETTO
Orario
Spazi
Arredi
Materiali didattici
Organizzazione dei gruppi
Organizzazione didattica della giornata
scolasica
Area di attività legata alle routine
Area di attività legata all’autogestitione
ludica
Area di attività legata ai progetti
Continuità
Numero dei bambini
Personale di collaborazione
Docenti
Punti di forza
8.00-16.00
Ampio prato con alberi
Punti di criticità
Spazi interni Inadeguati alle
esperenzialità pedagogico-didattiche
Nuovi ma anacronistici
Insufficienti
La compresenza con in più orario
scivolato garantisce la possibilità di
formare piccoli gruppi x età o interesse
La scansione delle aree di attività nella g.
s. favorisce, tra le altre opportunità,
anche la possibilità di permettere ai b. di
rappresentarsi orizzonti di attesa
Apprezzata dai b., motivante, dispositivo
x sviluppare capacità
attentive,operatività logico-matematiche
e linguistiche, senso di cittadinanza,
esercizio di democrazia
Riconosciuto come spazio-tempo
Discontinuità nel convincimento del
fondante nel percorso formativo e come valore pedagogico del gioco libero
occasione x l’osservazione dei
comportamenti
Coerente alla esigenza formativa dei b.
che richiedono una dimensione narrativa
nel percorso di apprendimento
Orizzontale: si articola in una dimensione
auto- formativa e di condivisione
progettuale
23
2
4 (1 x25h, 2x13/12h, 1x25h sost.)
Verticale: legata solo ad uno scambio di
contenuti
Per un ambiente di apprendimento
efficace:
ASPETTI FONDAMENTALI DELLA DIDATTICA PER
COMPETENZE
La didattica delle competenze si fonda sul
presupposto che gli studenti apprendono
meglio quando costruiscono il loro sapere in
modo attivo attraverso situazioni di
apprendimento fondate sull’esperienza.
1-Principio pedagogico:Attenzione al soggetto
che apprende, alle sue esperienze e ai suoi bisogni
Impostazione metodologica di fondo:
Valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi
contenuti.
Quanto i ragazzi “prendono” ogni anno è molto correlato a quanto raggiunto negli anni
precedenti
Le conoscenze pregresse incidono sul tentativo di capire ciò che ascoltiamo o studiamo.
Se tali conoscenze sono ignorate, o non impegnate in processi di ridefinizione,
probabilmente l’azione didattica fallirà nel favorire una buona comprensione di ciò che
si studia.
nella scuola i ragazzi non solo portano quanto raggiunto dal punto di vista “scolastico”, ma
anche un set di disposizioni personali circa l’apprendimento che possono influenzare gli
esiti scolastici
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che
non diventino disuguaglianze
2- principio pedagogico:. Attenzione
alla dimensione sociale
Impostazione metodologica di fondo:
Incoraggiare l'apprendimento collaborativo. Nella
collaborazione il soggetto si rivela più forte e intelligente che
non nel lavoro individuale, e ascende verso un livello
superiore di potenzialitá intellettive nella soluzione di
problemi (Vygotskij )
3 -principio pedagogico:Attenzione ai processi
di apprendimento
Impostazione metodologica di fondo:
• Favorire l'esplorazione e la scoperta, al fine di
promuovere la passione per la ricerca di nuove
conoscenze.
• Promuovere la consapevolezza del proprio modo
di apprendere, al fine di "imparare ad
apprendere".
• Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per
favorire l'operatività e allo stesso tempo il dialogo
e la riflessione su quello che si fa.
L’alunno protagonista e responsabile
è parte attiva nella costruzione del proprio apprendimento,
attraverso un processo di autoregolazione:
• Affidamento agli alunni di responsabilità,
progettualità, presa di decisioni, assunzione di cura
verso l’ambiente nei compiti da gestire in autonomia,
individualmente ed in gruppo in contesti veri o verosimili .
• costante riflessione-ricostruzione che accompagna
l’azione, tale da permettere all’alunno di acquisire
consapevolezza del proprio agire, metacognizione, capacità
di autovalutazione per promuovere la consapevolezza del
proprio modo di apprendere
• valorizzazione dell’esperienza attiva dell’allievo,
impegnato in “compiti significativi” che prevedono la
soluzione di problemi, la gestione di situazioni
ancorate alla vita reale o molto vicine ad essa;
• apprendimento induttivo, dall’esperienza alla
rappresentazione, alla generalizzazione, fino al conseguimento del
modello teorico
.
• Integrazione dei saperi
Le discipline sono punti di vista sulla realtà, ma da sole,
non la spiegano
Non si effettua tramite i contenuti, ma attraverso concetti
e problemi e soprattutto fornendo i metodi per
reperire, organizzare, recuperare le conoscenze; agire
nella realtà per analizzarla e trasformarla; chiavi di
lettura per interpretare criticamente i fenomeni,
risolvere problemi e prendere decisioni
Ruolo del docente
Docente mediatore, tutor e facilitatore che progetta,
attiva un ambiente di apprendimento in cui
l’attenzione si sposta da ciò che si vuole insegnare a
ciò che si vuole gli alunni imparino
Prima
• decide le modalità di lavoro (singolo/coppie/ gruppi, …)
e la modalità di costruzione dei gruppi
• progetta in modo puntuale ma flessibile l’articolazione
dell’attività
• prepara i materiali e le indicazioni di lavoro
• predispone criteri/griglie di (auto)osservazione e di
(auto)valutazione dei lavori e degli apprendimenti
Durante l’insegnante ha la regia
• motiva, crea aspettativa
• • presenta (... e discute con la classe) obiettivi,
compito, procedure
• • consegna indicazioni di lavoro scritte
• • verifica che gli studenti abbiano capito
• • spiega i criteri di valutazione
• • osserva il lavoro della classe
• • monitora l’interazione nei gruppi
• • supporta e fornisce consulenza senza dare soluzioni :
Dopo
Raccoglie dati su
apprendimenti degli studenti
processi attivati
stimoli forniti
Per un’azione di riflessività e metacognizione
IN UNA DIDATTICA PER COMPETENZE
LO STUDENTE …
• SA COSA FARE (C. PERSONALE, C. OPERATIVA)
• E’ STIMOLATO A PROVARSI (C. PERSONALE)
• IMPARA A CONOSCERE LE STRATEGIE ATTIVATE E
AD USARNE DI NUOVE CON I COMPAGNI IN ALTRE
SITUAZIONI (C. PERSONALE, OPERATIVA E METACOGNITIVA)
• IMPARA A RIFLETTERE, A PORSI DOMANDE E SI
RAFFORZA NEL RAGIONAMENTO (C. OPERATIVA E
METACOGNITIVA)
• CAPISCE DOVE NON CAPISCE E COME
CORREGGERSI(C. METACOGNITIVA)
L’insegnante si interroga…
• Verso dove andare…competenze da sollecitare
• Come aggancio gli interessi degli studenti
• Quali esperienze/problema permetteranno agli
studenti di equipaggiarsi ed esplorare i concetti chiave
• Quali esperienze/ forme fornirò agli studenti per
ripensare al loro lavoro, rivederlo, rifinirlo
• Come proporrò agli studenti di valutare il proprio
lavoro
• •Come organizzo il lavoro
L’insegnante si interroga…
• LUOGO Il luogo è adatto a svolgere determinate
attività didattiche? Posso scegliere tra luoghi
diversi?
• SFONDO Clima di classe favorisce comunicazione
ed interazione tra pari?
• IMPALCATURE Metodologie adeguate? Tempi ben
ponderati? Modalità di lavoro ben concertate?
Organizzazione efficace? Cooperative learning
Fare/imparare a fare/discutere con altri
Come progettare le attività
Progettare un’attività richiede di:
dirsi quale aspetto di competenza si intende
sviluppare e dove si vuole arrivare
descrivere in modo osservabile cosa si vuole che
l’alunno arrivi a sapere e a saper fare
(descrittori)
I descrittori forniscono contestualmente i
criteri per la valutazione in itinere
PER I DOCENTI I DESCRITTORI SONO UTILI PER
…
• ESPLICITARE QUANTO SI FA
• FAR VEDERE I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
DEI SINGOLI ALLIEVI
• COSTRUIRE I CRITERI DI VALUTAZIONE
CONDIVISI
• CONFRONTARSI CON I COLLEGHI DELLA
SCUOLA
PER GLI STUDENTI I DESCRITTORI SONO UTILI
PER …
• CAPIRE CHE COSA È IN GIOCO NELLE ATTIVITÀ
• SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA E CAPIRE I
PROPRI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
• FAVORIRE L’AUTOVALUTAZIONE E CAPIRE LA
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE
• AIUTARE A DARE IL FEEDBACK SU QUANTO
FATTO
TECNICHE E STRUMENTI
• Apparato tradizionale di trasmissione di
conoscenze e di esercitazione di procedure
• Apprendimento sociale: discussione, gruppo
cooperativo, tutoraggio tra pari …
• Laboratorialità: approccio esperienziale e induttivo
all’apprendimento
•Problem solving
Elementi strutturali di base della
didattica per competenze:
•Compiti
“significativi” o “di realtà” o “in situazione” o
“autentici
•Unità di apprendimento
prevedono un prodotto visibile e concreto che richieda di risolvere problemi con
attività e competenze complesse, all’interno di un progetto pianificato.
In questo processo vengono attivate:
• capacità di ideazione
• di organizzazione
• di gestione
• di reperimento di informazioni e risorse
• di operatività e di valutazione.
Non sempre un compito deve/può essere assunto dopo una preparazione previa. Al
contrario, spesso porta ad assumere nuove conoscenze e competenze in corso
d’opera
.
• Il compito significativo è un’attività che il docente assegna agli allievi
da svolgere in autonomia per esercitare competenze; relativamente
semplice e impiega tempi brevi; può coinvolgere anche un solo
insegnante con focus prevalente sulla propria disciplina.
•
• L’unità di apprendimento è un modulo formativo di complessità e
durata variabile, che implica più competenze e può coinvolgere da
un solo docente a tutto il consiglio di classe, a seconda della
• complessità.
• Implica comunque il coinvolgimento di altri saperi.
• L’unità di apprendimento è più complessa, si può dire un insieme di
compiti significativi e interessa solitamente più insegnanti
ESEMPI DI COMPITI DI REALTA’
INDAGINE PISA 2006
COMPRENSIONE: I GRAFFITI
Le due lettere sono state prese da Internet e riguardano i graffiti. I
graffiti sono scritte o dipinti fatti illegalmente sui muri o da altre
parti. Fai riferimento alle lettere per rispondere alle domande che
seguono.
Indagine PISA 2006
GRAFFITI 1
Sono furibonda: è la quarta volta che il muro della scuola viene pulito e
ridipinto per cancellare i graffiti. La creatività è da ammirare, ma
bisognerebbe trovare canali di espressione che non causino ulteriori costi alla
società.
Perché rovinare la reputazione dei giovani dipingendo graffiti dove è
proibito? Gli artisti di professione non appendono i loro dipinti lungo le
strade! Al contrario, cercano fondi e diventano famosi allestendo mostre
legalmente autorizzate.
Secondo me gli edifici, le recinzioni e le panchine nei parchi sono opere
d’arte in sé. È davvero assurdo rovinare l’architettura con i graffiti e, peggio
ancora, il metodo con cui vengono realizzati distrugge lo strato di ozono.
Davvero non riesco a capire perché questi artisti criminali si diano tanto da
fare, visto che le loro “opere d’arte” vengono cancellate sistematicamente.
Olga
GRAFFITI 2
Sui gusti non si discute. La società è invasa dalla comunicazione e dai messaggi
pubblicitari. Simboli di società, nomi di negozi. Grandi poster che invadono i lati
delle strade. Sono tollerabili? Sì, per la maggior parte. E i graffiti, sono
tollerabili? Alcuni dicono di sì, altri no.
Chi paga il prezzo dei graffiti? In fin dei conti, chi paga il prezzo degli annunci
pubblicitari? Giusto. Il consumatore.
Chi ha affisso i tabelloni, ha forse chiesto il vostro permesso? No. Allora perché
chi dipinge graffiti dovrebbe farlo? Il proprio nome, i nomi delle bande e delle
grandi opere pubbliche: non è solo una questione di comunicazione?
Pensiamo ai vestiti a strisce e quadri apparsi nei negozi qualche anno fa. E
all’abbigliamento da sci. I motivi e i colori sono stati presi in prestito
direttamente dai variopinti muri di cemento. È piuttosto curioso che questi
motivi e colori vengano accettati ed ammirati, mentre i graffiti dello stesso stile
sono considerati orrendi. Tempi duri per l’arte.
Sofia
GRAFFITI: COMPRENSIONE
Le due lettere sono state prese da Internet e riguardano i graffiti. I graffiti
sono scritte o dipinti fatti illegalmente sui muri o da altre parti. Fai riferimento
alle lettere per rispondere alle domande che seguono.
Domanda 1: GRAFFITI
Lo scopo di ciascuna di queste lettere è di:
A Spiegare che cosa sono i graffiti.
B Esprimere un’opinione sui graffiti.
C Dimostrare la popolarità dei graffiti.
D
Far sapere quanto costa cancellare i
graffiti.
GRAFFITI: COMPRENSIONE
Domanda 5: GRAFFITI
Perché Sofia fa riferimento alla pubblicità?
Domanda 6A: GRAFFITI
Con quale delle due autrici delle lettere sei d’accordo? Spiega la risposta
con parole tue, facendo riferimento a quanto affermato in una o in
entrambe le lettere.
Domanda 6B: GRAFFITI
In una lettera possiamo riconoscere il contenuto (le cose che dice) e lo
stile (il modo in cui sono scritte).
Indipendentemente da quella con cui sei d’accordo, secondo te quale
lettera è migliore? Giustifica la tua risposta facendo riferimento allo stile
in cui è scritta una delle due lettere, o entrambe.
COMPITO 1: quali aspetti della competenza di lettura rilevano le domande?
ESPANSIONI DELLA PROVA
A. Scrittura
Scrivi una lettera di risposta a quella della ragazza con cui non sei
d’accordo, per cercare di convincerla che i suoi argomenti sono sbagliati.
B. Indagine
Cosa sono i Murales? Sono diversi dai Graffiti? Fai una ricerca (da solo o in
coppia) e costruisci una presentazione per illustrare origini, particolarità e
differenze tra Murales e Graffiti. Tieni presente che è importante citare le
fonti e che, nel caso di un prodotto collaborativo, nell’indice va segnalato
“chi ha fatto cosa”).
ESPANSIONE DELLA PROVA
C. Discussione
Sei stato chiamato a partecipare ad una trasmissione televisiva dove si discuterà del
fenomeno dei graffiti. Per non fare brutta figura è necessario arrivare preparati. Puoi
prepararti:
• raccogliendo idee e informazioni con una ricerca su Internet
• facendo delle interviste per raccogliere opinioni differenti
• selezionando alcune immagini significative sul fenomeno
• altro che ti viene in mente…
Raccogli quanto hai trovato in una scheda di appunti sul fenomeno che potrà tenere
con te durante la trasmissione.
D. Valutazione:
• numero idee e/o informazioni (anche se già esposte da altri)
• organizzazione nell’esposizione delle idee e informazioni
• qualità dell’esposizione
(definire i criteri di valutazione, articolarli per livelli e costruire una griglia di
valutazione)
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