IL DOPING 2) DIURETICI I diuretici sono prodotti che favoriscono l'eliminazione dei liquidi dall'organismo. Provocano infatti una perdita di acqua, bloccando parzialmente il riassorbimento dell'acqua e determinando un flusso urinario elevato. I diuretici più potenti possono aumentare il volume urinario fino a circa 6 litri al giorno. I diuretici e gli altri agenti mascheranti sono proibiti sia all'interno che all'esterno delle competizioni, tranne il drosperinone, che è legale. Queste sostanze sono la quinta classe di farmaci per frequenza di utilizzo, con il 6,7% di tutti gli eventi avversi riscontrati in ogni parte del mondo. Gli agenti mascheranti sono dei composti che vengono assunti con lo scopo di nascondere o "mascherare" la presenza di determinati farmaci illegali quando gli atleti vengono sottoposti agli esami antidoping. Gli agenti mascheranti hanno la capacità di ridurre o nascondere le sostanze proibite all'interno delle urine. Infatti, i diuretici possono essere considerati agenti mascheranti per la loro diluizione dell'urina, che determina livelli inferiori della sostanza proibita espulsa dall'organismo. Dal punto di vista doping, i diuretici possono svolgere diversi compiti; negli sport in cui è richiesto il rientro in una categoria di peso (ad esempio la lotta o il pugilato) viene in alcuni casi considerato l'utilizzo di diuretici al fine di perdere quel chilo di troppo che l'atleta non è riuscito a smaltire diversamente, consentendogli di rientrare nei limiti di peso prefissati. In questo caso pertanto i diuretici non hanno lo scopo di mascherare altri prodotti dopanti precedentemente assunti, ma sono essi stessi doping. Nella maggioranza dei casi invece i diuretici vengono assunti per aumentare la produzione di urine e diluire eventuali prodotti dopanti precedentemente assunti, rendendono così difficoltosa o impossibile l'identificazione attraverso i controlli anti-­‐ doping. Vi è poi il caso più particolare legato al mondo del culturismo: in questa disciplina talvolta l'uso di diuretici è finalizzato alla diminuzione dei liquidi presenti nel corpo per consentire all'atleta di meglio evidenziare le forme dei muscoli. I pericoli I diuretici, se utilizzati in maniera impropria, possono essere dei veri e propri killer. Certo, se assunti secondo le prescrizioni mediche ed in funzione di una malattia che ne richiede l'utilizzo, svolgono in maniera efficace la loro azione e non sono pericolosi. Ma se adoperati per le funzioni dopanti o coprenti di cui sopra, magari su di un fisico già disidratato per uno sforzo appena compiuto, possono risultare micidiali. La differenza sostanziale tra questi prodotti e altre sostanze dopanti che abbiamo esaminato precedentemente, sta nel fatto che i diuretici sono abbastanza pericolosi a medio o lungo termine, ma lo sono soprattutto a breve termine. Prendiamo l'esempio del body building, dove l'utilizzo dei diuretici è finalizzato ad una migliore definizione del muscolo tramite la riduzione dello spessore sottocutaneo: è evidente come i diuretici non siano farmaci in grado di agire solo su alcuni punti dell'organismo. Anche i liquidi presenti nell'apparato circolatorio risulteranno ridotti, con calo di pressione arteriosa e possibile stato di shock, nei casi più gravi anche coma o morte. Inoltre tale diminuzione del volume di sangue in circolazione fa si che il sangue sia più denso, con relativo aumento di rischi di tromboembolie o di infarto. Lo squilibrio dovuto all'eccessiva espulsione di sodio e potassio (per via della grossa quantità di urine espulse giornalmente) da un lato può portare ad aritmie del cuore, dall'altro ne risentirà la muscolatura, che a causa della perdita di potassio legata all'aumento della diuresi potrebbe soffrire di crampi. Il tutto concentrato nell'arco delle due/tre ore immediatamente successive all'assunzione del farmaco. Tale situazione può essere associata al mondo del culturismo, dove un elevato senso di competitività porta talvolta qualche atleta ad andare oltre i propri limiti rischiando la vita per un muscolo più scolpito, ma può essere facilmente associata anche al mondo del ciclismo, dove non è difficile immaginare un ciclista, reduce per esempio da 200 km di un “tappone dolomitico”, arrivare al traguardo sfinito e sottoporre il proprio fisico ad un ulteriore stress assumendo dei diuretici, per nascondere quell'aiutino che magari gli ha consentito di primeggiare a scapito di altri corridori onesti. 3) ORMONI PEPTIDICI I due ormoni peptidici più importanti a livello di doping sono l’ORMONE DELLA CRESCITA (GH) e l’ERITROPOIETINA (EPO) • Il GH (Ormone della crescita) è un ormone che agisce direttamente sul metabolismo energetico, quindi ha azione diretta per bruciare riserve di grasso e indirettamente, sull’accrescimento del corpo. Il GH in parole povere ha due funzioni: stimola la produzione di proteine specialmente nelle cartilagini d’accrescimento e nelle masse muscolari e brucia i grassi. Gli ormoni alle olimpiadi L’uso del GH sembra essere in ascesa in questi ultimi anni. Già le Olimpiadi di Atlanta del 1996 furono infatti chiamate: “I Giochi del GH”. All’inizio del 1998, prima di una competizione, una nuotatrice Cinese fu trovata con 13 fiale di GH nascoste in un termos. In seguito la Polizia di Oslo fermò due Lituani con 3000 fiale di GH destinate al mercato nero e sufficienti per un mese di trattamento per 100 atleti. L’uso della sostanza resta quindi vietato, ma il CIO, a tutt’oggi, non ha ancora riconosciuto una metodica ufficiale per il suo riconoscimento nei controlli antidoping, ciò è, forse, una delle principali ragioni del suo diffondersi. Gli effetti sulla prestazione sportiva possono essere suddivisi in due categorie: a breve ed a lungo termine. Gli effetti a breve termine riguardano la mobilitazione dei grassi, ovvero la capacità di rendere più disponiobili i grassi per essere metabolizzati. Alte concentrazioni dell’ormone durante l’attività fisica potrebbero favorire quindi un prolungamento del metabolismo del glucosio (quindi una più rapida fonte di energia) rispetto a quello dei grassi. A lungo termine il GH riduce quindi il tessuto adiposo (i grassi), che per l’atleta rappresenta peso inerte ed un ostacolo alla dispersione del calore, con evidente vantaggio del rapporto Peso/Potenza. In aggiunta, l’effetto prevalente a lungo termine è quello ad un’azione anabolica (cioè della ricostruzione di un muscolo più grande e più performante). Rischi per la salute con l’utilizzo del GH L’eccessiva mobilitazione degli acidi grassi può provocare un loro accumulo nel sangue. Questa esagerata presenza di grassi nel sangue porta inevitabilmente a conseguenze molto gravi. La stimolazione della crescita muscolare si nota sia sulla muscolatura scheletrica così come sulla muscolatura cardiaca, e uno sviluppo eccessivo del cuore sarà sproporzionato rispetto alle dimensioni dei vasi sanguigni ed alle valvole cardiache. L’eccessiva stimolazione indotta dal GH porta quindi frequentemente a scompensi cardiaci o ad infarto. Nei soggetti giovani, prima della fine della pubertà o della saldatura delle cartilagini d’accrescimento, l’eccessiva presenza del GH nel sangue porta al gigantismo . • L’ERITROPOIETINA (EPO) L’eritropietina è un ormone in grado di produrre, nel midollo osseo, la differenziazione delle cellule staminali in nuovi globuli rossi. L’obbiettivo del suo uso sarebbe, quindi, d’incrementare i globuli rossi per avere una maggiore capacità di trasporto dell’ossigeno, con tutti i vantaggi collegati ad un metabolismo aerobico più potente (ritardata formazione dell’acido lattico, prolungata resistenza ed efficienza del muscolo, ritardata sensazione di fatica, etc.). Tuttavia è conseguenziale che un abnorme aumento dei globuli rossi, provochi un pericoloso innalzamento della viscosità del sangue (sangue più denso) e con questo un potenziale rischio per la sofferenza delle cellule più periferiche o dell’intero organismo. Si potrebbero così verificare alterazioni della termoregolazione o della circolazione periferica: colpi di calore, in caso di climi caldi; trombi ed ischemie. Questi ultimi, in base alla loro entità od alla zona colpita, possono provocare, a loro volta: spasmi, dolore, infarti, ictus ed anche morte. Non sono poi da sottovalutare altri effetti collaterali dovuti all’esagerato incremento dei globuli rossi nel sangue: eccessiva distruzione dei globuli rossi, presenza di emoglobina nelle urine, lesioni renali (i capillari renali, che servono a filtrare il sangue per produrre urina, risultano particolarmente sensibili all’eccessiva densità del sangue).