IL MARCHIO E IL LOGOTIPO PER LA CITTÀ DI SIRACUSA. UN PERCORSO PROGETTUALE. DOCUMENTAZIONE SU ALCUNI CASI STUDIO DI SISTEMI DI IDENTITÀ PER L’IMMAGINE DELLA CITTÀ. Documenti a cura di Aiap Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva L’identità di una città è sicuramente un valore da ben amministrare e diffondere. È sinonimo di chiarezza comunicativa, capacità di organizzazione degli obiettivi e garanzia per il “posizionamento” anche commerciale dei valori locali. Le attuali ricerche e politiche di marketing ci mostrano come le principali marche commerciali siano sempre più indipendenti dai loro prodotti. Siano cioè puri concetti, pure filosofia di vita, con un’etica e un’estetica. Tese in sostanza a stabilire un collegamento comunicativo e affettivo tra i valori della marca e i consumatori. Anche le città hanno oggi la necessità di “relazionarsi” sempre più con l’articolato universo di soggetti con cui comunicano. Per costruire l’immagine e una rispondente linea comunicativa della città è necessario porsi in questa nuova prospettiva, che però necessita della presenza di quella serie di funzioni che descrivono e danno valore al soggetto emittente (in questo caso la città). Le funzione di identificazione, orientamento, garanzia, personalizzazione, lucidità e praticità sono condizione necessaria all’attuazione di politiche comunicative relazionali. Un sistema visivo per la città di Siracusa Molte città in Italia hanno avviato moderne politiche di definizione della propria identità, coniugando i tradizionali canoni della araldica e degli stemmi cittadini con un moderno programma di pianificazione dell’immagine istituzionale. Al pari delle realtà aziendali, le città si sono dotate di un normato modello di attuazione dei criteri identificativi e di una manualistica capace di regolamentare i principali casi di uso della propria immagine nelle diverse istanze comunicative. Anche Siracusa ha in parte avviato programmi e lavorato in questa direzione. Ma spesso queste azioni sono state parziali e carenti rispetto proprio alla capacità di creare e sostanziare una chiara “relazione” con i molteplici utenti e attori di una città. Perché la città non è solo la municipalità, l’ambito amministrativo, ma anche un insieme di altri soggetti in molti casi enti erogatori di servizi essenziali (si pensi ai servizi ambientali, ai trasporti, alla promozione turistica). Diventa quindi necessario affrontare queste problematiche, elaborando un approccio sistemico e comportamentale al tema dell’immagine e della relativa regia (corporate) della città. Bisogna quindi impostare un piano complessivo dove l’immagine della città, in senso stretto, venga progettata come parte di un sistema visivo più ampio, articolato e rispondente non solo ai canali comunicativi “tecnici”e orizzontali, ma anche quelli “esperienziali” e uniderezionati che le nuove tecnologie consentono. Non solo quindi l’identità della municipalità, intesa come centro e luogo normativo di una serie di artefatti comunicativi statici, ma una “pluralità di identità” fra loro coordinate e modulate attraverso un senso registico del progetto di corporate. Alcune osservazioni utili al progetto I marchi per l’immagine delle città possono essere ricondotti a tre tipologie. In tutti i casi rappresentano e rendono visivo il volto delle città con un segno, una marca, un simbolo, ma differiscono in maniera sostanziale in relazione al valore strategico e comunicativo di questi distintivi d’immagine. Un primo ambito è rappresentato da quei segni che definiscono il volto istituzionale di una città, il suo essere ambito amministrativo, municipalità. I marchi solitamente si richiamano alla “memoria” araldica delle città, hanno una impostazione progettuale di consuetudine. Sono stemmi costruiti con i richiami storici, gli emblemi, le tradizioni visive della città. Nel caso mancassero, con lo stesso impianto araldico vengono adattate anche forme moderne, rese schematiche e sovente di derivazione aziendale. Questa tipologia di marchi risponde sovente ad ambiti di codificazione in riferimento ai dispositivi araldici, dove segni e colori sono normati, rispondono a precisi significati. Devono contemplare, nelle forme, uno statuto di esplicita ufficialità ed adempiere non solo alle necessità di identificazione e di comunicazione (in genere istanze secondarie), ma soprattutto quelle che potremmo definire liturgiche (protocolli cerimoniali, rappresentanza). Un secondo caso raggruppa quei marchi che rappresentano in forma sintetica e visiva l’immagine delle città con la funzione preminente di individuare un servizio e/o una funzione (l’ufficio turistico, un organismo di promozione). Devono quindi perseguire in primo luogo l’obiettivo di rendere riconoscibile un’attività, e quindi hanno solitamente una fisionomia caratterizzata in funzione da esplicitare il senso di organizzazione e struttura. Esprimono una necessità comunicativa molto significativa, fanno conoscere la città, ma sempre riconducendola alla identità del servizio o della funzione proposta. Sono strumenti attuativi della promozione urbana, che possono al tempo stesso esprimere una potenzialità comunicativa che oltrepassa lo specifico da rappresentare. Un terzo caso, infine ed è questo l’oggetto del concorso proposto, i marchi rappresentano il dato visivo di un vero e proprio brand. Sono la forma visiva, la dote comunicativa, di un prodotto che non è solo la città nella sua forma amministrativa, e neppure solo in quella performativa del turismo o di altre strategie economiche, ma è molto di più. È l’insieme di tutte queste risorse, ma anche e soprattutto il loro essere valori spendibili per la distinzione, la riconoscibilità, la concorrenzialità. Il “nome” visivo si trasforma in un vero e proprio prodotto, la città diventa una marca, il centro di una strategia di marketing ad ampio spettro. Diventa anche “sigillo di qualità” per i comportamenti degli attori locali, per le molteplici azioni di promozione e per le infinite gamme di articoli e merci che possono essere prodotti. Alcuni esempi di marchi per città Di seguito presentiamo una selezione di alcuni progetti relativi a marchi e logotipi per l’immagine di una città. Sono casi estremamente variegati, alcuni notissimi (segno di successo e correttezza progettuale), altri noti, altri meno conosciuti. Alcuni sono l’esito di concorsi e gare, altri sono il risultato di progetti assegnati su commissione. Possono essere una documentazione utile, una casistica di soluzioni che illustrano limiti e percorsi di ricerca progettuale molto diversi fra loro. Amsterdam La città di Amsterdam è un caso molto interessante per l’articolazione degli elementi che ne caratterizzano l’immagine. Essi sono rispondenti alla necessità di individuare funzioni specifiche e caratterizzare ambiti istituzionali. Il marchio di promozione turistica della città identifica specificamente le funzioni dell’ufficio del turismo e viene utilizzato per la comunicazione istituzionale dell’ente, è uno strumento funzionale ed identificativo non ha funzioni e usi per merchandising o per azioni promozionali. Esiste poi un marchio ufficiale della città di Amsterdam che è derivato dall’emblema della città, con una impostazione eminentemente araldica. Esso è protetto da clausole di copyright e viene utilizzato ampiamente per operazioni commerciali di souvenir. A questi strumenti di promozione la città di Amsterdam ha aggiunto dal 2004 un’interessante esperienza di marketing territoriale. Dopo una ricerca comparativa tra la città e altre realtà europee (Barcellona, Berlino, Dublino, Rotterdam) la municipalità ha deciso di costruire un percorso di valorizzazione delle proprie peculiarità, che coinvolgesse in un’intensa azione cooperativa ente pubblico, privati con l’obiettivo di definire un’identità forte. Si è quindi definito di valorizzare il nome della città, trasformandolo in un claim multiuso. “I amsterdam”, messo a punto dall’innovativa agenzia Kessel&Kramer, diventa un manifesto per città: sottolinea i vantaggi presenti - musei, logistica strategica - ma anche tolleranza, la convivenza multiculturale, lo sviluppo e la ricerca, il design e la moda. Ma soprattutto riconoscendo nei cittadini, nelle persone una insostituibile risorsa. I cittadini sono Amsterdam, l’affermarlo come brand fa emergere l’orgoglio e il senso di appartenenza alla città, fa diventare il singolo individuo un medium comunicativo del luogo. Un percorso virtuoso e capace di formulare una sorta di metalinguaggio che agisce verso l’esterno e verso l’interno. Alto Adige, Sud Tirol Il marchio Alto Adige nasce da un’esigenza di forte razionalizzazione. Il dato di partenza su cui ha dovuto lavorare lo studio Metadesign Berlino era la presenza di una grande varietà di marchi che si assiepavano nell’insieme delle istituzioni pubbliche. Questo dava luogo a una dispersione delle energie, una mancanza di coordinamento fra le politiche comunicative, sovrapposizioni e ridondanze. Il risultato finale era un paradossale impoverimento. La nascità di una agenzia per il marketing territoriale ha portato al progetto di unico brand, in funzione di “ombrello”, caratterizzante e capace comunque di valorizzare il pregresso, ma organizzandolo in maniera pianificata e strutturata. New York Progetto: Milton Glaser “Dato che il marchio, per incoraggiarne l’utilizzo, non era in origine stato registrato, chiunque poteva farne ciò che voleva. Nell’esempio (a fianco) qualcuno decise di inserire la parola “love” nel cuore, come se la gente non fosse stata abbastanza intelligente da arrivarci da sola. L’effetto dipende interamente dal coinvolgmento dell’osservatore, indotto a trovare una soluzione a semplice rebus “I” è una parola di senso compiuto, il cuore è un simbolo d’amore e “NY”sono sono le iniziali di un luogo: l’inserimento della parola “love” annulla l’effetto. Questo piccolo oggetto che ha rischiato di non essere mai realizzato, è diventato il mio lavoro più noto. In modo un po’ iperbolico, è stato definito l’oggetto effimero in serie più replicato del XX secolo. È tuttavia vero che questa immagine è entrata a far parte del lessico comune, al punto che è difficile credere che ci sia stato bisogno di inventarla e che non sia sempre esistita. Come e perché sia accaduto rimane un mistero per me.” da: Milton Glaser. Art is work, Edizioni Leonardo Arte Oggi il marchio è di proprietà del Dipartimento di sviluppo economico dello Stato di New York, che ne permette l’uso commerciale-promozionale. Il ricavato delle licenze d’uso viene destinato alla promozione turistica. Oltre a questo NY ha il marchio “araldico” dello stato/città, infinitamente meno noto. Oslo La prua di una nave vichinga, con diverse stilizzazioni, è l’icona che caratterizza l’immagine di Oslo. Marchio registrato dell’ufficio del turismo viene usato dallo stesso ufficio, mentre in caso di utilizzo promozionale è accompagnato da una scritta riportata sotto la nave, che varia a seconda del contesto (es. Oslo Promotion). Barcellona Una “B” maiuscola, personale nel disegno, con una parentesi tonda sdraiata, disposta in orizzontale sotto di essa è il marchio di Barcellona. La parentesi può essere una bocca, un sorriso, uno scafo sormontato dalla vela a “B”, un movimento del mare. La sceltà è per una certa semplicità, capace di offrire spunti di interpretazione e allo stesso tempo di porsi come cardine per struttura un sistema, una articolazione della corporate. Accompagna la “B” maiuscola un logotipo o una scritta funzionale in tutto minuscolo, che si armonizza e completa: B è Barcellona, B è cultura, B è turismo... Anche in questo caso l’approccio è maggiormente sistemico, ma il segno preserva una simpatica espressività. Copenaghen Progetto: Scandinavian Branding. L’icona della sirenetta, la famosa scultura di Edvard Eriksendal, è usata come testimonial per la città. In questa versione, trasformata in un marchio dai tratti morbidi e fluidi e affiancata mirabilmente al claim “Wonderful Copenhagen”, accompagna gli strumenti di informazione e accoglienza turistica. È una declinazione dell’immagine della piccola sirenetta, vero e proprio marchio non a caso di proprietà dell’artista dal quale gli utilizzatori, compreso l’ufficio di promozione turistica di Copenaghen devono dipendere per la licenza d’uso . Francoforte Il marchio dell’ufficio di promozione turistica di Francoforte viene utilzzato anche per materiale promozionale cartaceo e per souvenir. Il marchio della città di Francoforte, stemma e logotipo, viene usato per la comunicazione istituzionale dell’amministrazione, ma anche per materiale informativo e promozionale. Entrambi si caratterizzano per un appeal contemporaneo, efficientista ed astratto. Helsinki Una “H” costruita con puntini disposti in modo prospettico, dentro un campo rettangolare di colore uniforme è il marchio di Helsinki. Affianca il rettangolo del marchio, un rettangolo blu cobalto scuro con il logotipo “Helsinki” e il claim “ all points considered” che rafforza le ragioni del marchio. Un approccio di una certa chiarezza, ma un filo “freddo”, forse in linea con uno degli stereotipi della città. Funziona meglio come marchiatura di materiali informativi e promozionali, meno per l’adattamento a prodotti e/o souvenir. Lo stemma della città è il marchio dell’amministrazione comunale e del sindaco. Tale marchio, di proprietà del comune, non viene utilizzato per merchandising ma per materiale esclusivamente ufficiale. Lisbona Il marchio dell’ufficio di promozione turistica viene utilizzato esclusivamente per motivi promozionali e merchandising, ovviamente è un marchio registrato. Nelle diverse versioni, realizzate nel tempo, più o meno figurate, preserva un volto festoso, con colori delicati ma non tristi, una certa aria di libertà e di intrapresa. Un carattere teso a sottilineare maggiormente i valori e lo spirito della città, più che le prerogative dell’ente di promozione. Londra Il marchio “visit London” si presenta come un sistema implementabile attraverso l’introduzione di figure tipiche del panorama londinese nel logotipo caratterizzato da un forte impianto tipografico. È un sistema che trova anche la necessaria articolazione nella codifica dei criteri di utilizzazione e del grado di partecipazione dei partner. Il marchio è di proprietà della London Tourist Board, organizzazione indipendente che ha una partecipazione del Ministero del Turismo Britannico. Il marchio viene usato per scopo promozionale e ci sono severe restrizioni sull’uso commerciale. Parigi La torre Eiffel è il medium, lo stereotipo visivo più utilizzato per raccontare Parigi. Anche nelle evoluzioni del marchio per l’Ufficio del Turismo la torre Eiffel è il cardine del sistema visivo. Da un primo marchio dove la torre appare stilizata in un disegno vagamente realistico, tridimensionale e imbandierata (che ci pare più efficace per l’uso fieristico e per i congressi), a semplice segno astratto, ottenuto da una sequenza di macchie colorate a gruppi e disposte nella tipica silhuette della torre. La caratteristica principale di questi marchi che rappresentano Parigi è che non vengono di fatto utilizzati per politiche di commercializzazione. C’è poi lo stemma della municipalità parigina che viene utilizzato preminentemente in ambito istituzionale. È invece possibile trovare molte proposte di uso di logotipi e di immagini emblematiche di Parigi. Dalle scritte vagamente di sapore liberty, alla stilizzazione o alla citazione di altre icone e luoghi tipici della città; tutte queste immagini vengono pensate e usate per finalità commerciali a sfondo turistico: dai francobolli alle t-shirt, dalle tazze ai cappellini. Stoccolma Stoccolma ha dei marchi, sia per promozione di eventi che per l’ufficialità della città, molto illustrati e molto colorati. Hanno un tono informale e piacevole. Quelli per eventi come quello riprodotto hanno un uso estensivo e di solito vengono usati per promuovere e commercializzre l’immagine della città. Il marchio ufficiale della città (raffigurante lo scudo di St.Erik) è usato per la comunicazione amministrativa, ma anche per eventuali usi commerciali senza cambiamenti di colore o diciture. Venezia Progetto: Mathieu Thibaut, Philippe Starck (Consulente) Nato da un travagliato concorso promosso dal Comune di Venezia, pur suggellato dalla firma di un “ultra” designer internazionale, il marchio per Venezia appare un progetto al di sotto delle aspettative. L’idea di Venezia, città unica al mondo e che possa dotarsi di un marchio-garanzia di qualità per prodotti o servizi “unici al mondo”, non trova adeguata risposta in un segno troppo carico di nostalgia e di decadenza. Al di là dei rimandi culturali, il marchio trasmette un’idea crepuscolare della città ed ha una costruzione, la grande “V” sormontata dalla testa di leone e da un’ala, poco equilibrata. Il marchio è debole ma strutturata è la strategia per il suo posizionamento nel mercato attraverso un piano di marketing e di comunicazione finalizzato alla affermazione nei principali mercati internazionali, alla realizzazione di un manuale di immagine e alla definizione di un piano per l'applicazione, la commercializzazione e l'attività di licensing. Zurigo Questo marchio, di proprietà del Zurich Tourism (un’agenzia no profit), rappresenta il turismo della città di Zurigo. Il tono grafico del marchio è tipicamente elvetico, con forte attenzione alla tipografia e con una soluzione geometrica astratta per la parte pittografica. Sono valori che riaffermano la qualità estetica della scuola grafica svizzera, ma forse orientano il marchio in una dimensione “aziendale”, valorizzando il sistema e l’organizzazione turistica, ma con un certo distacco sugli altri aspetti della città. uso corretto del marchio uso scorretto del marchio Berlino Progetto: Meta Design La stilizzazione della porta di Brandeburgo è il simbolo di Berlino, della Berlino di nuovo unita. Nato all’interno di un articolato e pianificato programma di immagine e di identità (dal sistema dei trasporti alla un carattere tipografico dedicato) il marchio ha un tono compatto, molto disegnato ed allegro. Le contrapposizioni di segni positivi e negativi infondono un’aria dinamica. Manca forse nella dimensione emozionale, essendo più segno espressione di una corporate (i cappellini con il marchio fanno un po’ immagine di club, gruppo sportivo e/o aziendale a confronto degli altri ammiccanti all’orso, motivo araldico della città). Il Berlin Tourismus Marketing GMBH è l’ente responsabile per l’advertising e il marketing della città.