ANTIARITMICI CLASSE I B Lidocaina,Tocainide,Mexiletina Università degli studi di Cagliari Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Neuroscienze”B. B. Brodie Sezione Farmacologia Clinica Prof.ssa Maria Del Zompo Sulla base della classificazione di Vaughan Williams appartengono alla classe IB degli antiaritmici: Lidocaina, Tocainide, Mexiletina. 1 CLASSE I B LIDOCAINA, TOCAINIDE, MEXILETINA • BLOCCO CANALI Na+ (APERTI E INATTIVATI) • AUMENTO CORRENTI RIPOLARIZZANTI K+ EFFETTI ELETTROFISIOLOGICI • AUMENTO VELOCITA’ CONDUZIONE • REFRATTARIETA’ CELLULE VENTRICOLARI • DURATA POTENZIALE D’AZIONE • NO EFFETTO SU MIOCARDIO ATRIALE Presentano delle differenze minime che riguardano in parte l’azione sui canali rapidi del sodio e in parte l’azione sulla fase 3 del potenziale. La classe 1° agisce bloccando i canali del sodio voltag gio dipendenti; rallentano la velocità di entrata del sodio perciò la fase 1 del potenziale d’azione. Il risultato di tale azione è una riduzione dell’eccitabilità e della velocità di conduzione. 2 EFFETTI TERAPEUTICI • DELLA CONDUZIONE, • REFRATTARIETA’ • ONSET RAPIDO • TEMPO DI RECUPERO BREVE • ATTIVITA’ SU TESSUTI DEPOLARIZZATI (ISCHEMICI, IPOSSICI) E ALTE FREQUENZE • TACHIARITMIE VENTRICOLARI E PREVENZIONE RECIDIVE FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE 3 LIDOCAINA CH3 ANESTETICO LOCALE DI TIPO AMIDICO O NH C CH3 CH2 N CH3 CH3 Lidocaina • BLOCCA SIA I CANALI APERTI SIA INATTIVI • IL CANALE AL Na+ IN PRESENZA DI LIDOCAINA SEMBRA ASSUMERE UNA CONFORMAZIONE NONCONDUCTING • IL RECUPERO DAL BLOCCO E’ MOLTO RAPIDO (TESSUTI ISCHEMICI) • ABOLIZIONE AUTOMATISMO VELOCITA’ CONDUZIONE ECTOPICO E RIDUZIONE La lidocaina è un anestetico locale che è utile anche per il trattamento acuto per via endovenosa delle aritmie ventricolari. La lidocaina blocca i canali al sodio cardiaci sia aperti sia inattivi. In particolare, sembra che in presenza del farmaco i canali al sodio assumano una conformazione che non permette loro la conduzione. Il recupero dall’inattivazione è molto rapido, pertanto la lidocaina esercita un effetto maggiore in tessuti depolarizzati e/o in tessuti a rapida conduzione. 4 LIDOCAINA – FARMACOCINETICA ED EVENTI AVVERSI • BEN ASSORBITA ORALMENTE MA VA INCONTRO A PRIMO PASSAGGIO • LEGAME CON α1- GLICOPROTEINA (70 %) • EMIVITA= 100-120 MINUTI • CRISI EPILETTICHE (AD ALTI DOSAGGI), TREMORI, DISARTRIA, NISTAGMO METABOLISMO EPATICO 70 % (DEALCHILAZIONE) DUE METABOLITI CON ATTIVITA’ ANTIARITMICA E ANESTETICO LOCALE MONOETILGLICINA XILIDIDE 5 LIDOCAINA – INTERAZIONI FARMACOLOGICHE • AUMENTO CONCENTRAZIONI DI LIDOCAINA CON: • CIMETIDINA • TOCAINIDE • POLIMIXINA B E NEOMICINA • MEXILETINA • PROCAINAMIDE • PROPANOLOLO e ß BLOCCANTI • CHINIDINA • • AMIODARONE MIORILASSANTI NON DEPOLARIZZANTI • LA LIDOCAINA AUMENTA LE CONCENTRAZIONI DI : • SUCCINILCOLINA La clearance della lidocaina è ridotta nella patologie a carico del fegato durante trattamento con cimetidina o beta-bloccanti e durante infusione prolungata. Il propanololo prolunga l’emivita plasmatica della lidocaina. La lidocaina è metabolizzata dal CYP3A4, in caso di contemporanea somministrazione di farmaci inibitori di tale citocromo si può avere un innalzamento delle concentrazioni ematiche della lidocaina causando un aumento della tossicità del farmaco. 6 CLASSE I C PROPAFENONE, FLECAINIDE, INDECAINIDE, MORICIZINA • BLOCCO CANALI Na+ (APERTI) • BLOCCO CORRENTI K+ E Ca2+ EFFETTI ELETTROFISIOLOGICI • FORTE RALLENTAMENTO CONDUZIONE • MARCATA DEPRESSIONE Vmax Sulla base della classificazione di Vaughan Williams appartengono alla classe IC degli antiaritmici: Propafenone, Flecainide, Indecainide, Moricizina 7 EFFETTI TERAPEUTICI • SOPPRESSIONE AUTOMATISMO SA, RALLENTAMENTO AV E CONDUZIONE • A NORMALI FREQUENZE NESSUN EFFETTO SU POTENZIALE D’AZIONE E REFRATTARIETA’ • BLOCCO CANALI Na+ DURATURO POTENZA A FREQUENZE ALTE FLECAINIDE MOLTO USATA PER TACHIARITMIE PAROSSISTICHE ATRIALI (PREVENZIONE E TRATTAMENTO) SCARSO EFFETTO SULLE ARITMIE VENTRICOLARI 8 PROPAFENONE CH2 CH2 CO O CH2 CHOH CH2 NH C3H7 Propafenone • BLOCCANTE DEL CANALE AL Na+ • DIMINUISCE LA CONDUZIONE NEI TESSUTI FAST-RESPONSE • ANTAGONISTA BETA ADRENERGICO • PROLUNGA IL PR E IL QRS • EFFETTI AVVERSI: ACCELERAZIONE RISPOSTA VENTRICOLARE, ESACERBAZIONE DELLO SCOMPENSO CARDIACO E BRONCOSPASMO CON BRADICARDIA SINUSALE Il propafenone è un bloccante dei canali per il sodio con un tempo di recupero relativamente lento. Alcuni studi suggeriscono che il propafenone blocchi i canali per il potassio come la flecainide. La sua azione elettrofisiologica principale consiste nel rallentare la conduzione nei tessuti a risposta rapida. Il farmaco è una miscela racemica, mentre gli enantiomeri non differiscono nella loro proprietà di blocco del canale per il sodio, l’S-(+)-propafenone è un beta-bloccante in vivo e nell’uomo. Il propafenone allunga l’intervallo PR e QRS. Gli effetti collaterali che si possono verificare durante la terapia con il propafenone includono accelerazione della risposta ventricolare in pazienti con flutter atriale, aumento della frequenza o della gravità di episodi di tachicardia ventricolare da rientro, peggioramento dell’insufficienza cardiaca ed effetti collaterali da blocco beta-adrenergico quali bradicardia e broncospasmo. 9 PROPAFENONE - FARMACOCINETICA • LEGATO 97 % α - GLICOPROTEINA ACIDA • METABOLISMO EPATICO: FECI E URINE • DUE METABOLITI: 5-IDROSSIPROPAFENONE E N-DEALCHIL PROPAFENONE • EMIVITA: 7-8 ORE • AGGIUSTAMENTO DOSE IN INSUFFICIENZA EPATICA O RENALE • INIBISCE CITOCROMO P 450 (CHINIDINA, DIGOSSINA, ΒBLOCCANTI, WARFARIN) Il propafenone è assorbito bene ed è eliminato per via epatica e renale. L’attività del citocromo CYP2D6, un enzima che funzionalmente è assente nel 7% circa della popolazione caucasica e afro-americana, è il principale fattore che determina la concentrazione plasmatica del propafenone e quindi l’azione clinica del farmaco. Nella maggior parte dei soggetti, il propafenone subisce un pronunciato metabolismo di primo passaggio a 5idrossipropafenone, un metabolita equipotente al propafenone nella capacità di blocco del canale per il sodio, ma meno potente come betabloccante. Un secondo metabolita, l’N-dealchil propafenone, è formato da metabolismo non mediato da CYP2D6, ed è meno potente come bloccante del canale per il sodio e come beta-bloccante. Il metabolismo mediato dal citocromo CYP2D6 è saturabile, per cui piccoli aumenti della dose somministrata possono aumentare la concentrazione plasmatica di propafenone in modo non proporzionato. 10 10 FLECAINIDE CF3CH2O H CONHCH2 N OCH2CF3 Flecainide • BLOCCA LA CORRENTE AL Na+ E LA CORRENTE AL K+ RITARDATA • SI DISSOCIA MOLTO LENTAMENTE DAL CANALE AL Na+ • PROLUNGA LA DURATA DEL PR, QRS E QT ANCHE A FREQUENZE NORMALI • EFFETTI AVVERSI: VISIONE OFFUSCATA, ESACERBAZIONE SCOMPENSO CARDIACO CONGESTIZIO • ARITMIE LETALI L’effetto della flecainide sembra essere attribuibile alla velocità di recupero dal blocco molto lenta dopo blocco dei canali al sodio. La flecainide in vitro blocca le correnti al sodio e le correnti delayed rectifier del potassio a concentrazioni simili. In vitro blocca anche le correnti al calcio. La durata del potenziale d’azione è diminuita nelle cellule del Purkinje, probabilmente per il blocco dei canali per il sodio ad apertura ritardata, ma prolungata nelle cellule ventricolari, probabilmente a causa del blocco delle correnti delayed rectifier. La flecainide prolunga la durata del PR, del QRS e degli intervalli QT persino con ritmi cardiaci normali. La flecainide produce pochi disturbi nella maggioranza dei pazienti: l’effetto non cardiaco più frequente consiste nell’offuscamento dosedipendente della vista. In pazienti con funzione ventricolare sinistra ridotta si può aggravare lo scompenso cardiaco congestizio. L’effetto più grave consiste nell’induzione o aggravamento di aritmie potenzialmente fatali. La flecainide può anche causare blocco cardiaco in pazienti con patologie del sistema di conduzione. 11 11 FLECAINIDE - FARMACOCINETICA • ASSORBITA BENE PER VIA ORALE • EMIVITA: 10 ORE • METABOLISMO EPATICO (CYP2D6) • ESCREZIONE RENALE La flecainide è ben assorbita. L’emivita di eliminazione è minore con acidificazione delle urine (10 ore) che con alcalizzazione (17 ore). L’eliminazione avviene sia per escrezione renale del farmaco immodificato, sia mediante metabolismo epatico a metaboliti inattivi. Quest’ultimo è mediato dal CYP2D6. Comunque, persino in pazienti in cui questa via è assente, per polimorfismo genetico o inibizione di altri farmaci, l’escrezione renale è generalmente sufficiente a prevedere l’accumulo del farmaco. 12 12